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Giornalino Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” - Tramonti (SA) Anno 22 n.46 Giugno 2019 Il Dirigente Scolasco Prof.ssa Luisa Patrizia Milo Lanno scolastico 2018/2019 conclude il mio decennio di Dirigenza a Tramonti regalan- domi la possibilità di effettuare un breve viaggio a ritroso nel tempo e contemporanea- mente trovare in queste poche gocce di memoria(parafrasando il testo di una nota canzone a me molto cara), la spinta propulsiva verso il futuro del nostro Istituto che è cresciuto negli anni in formazione, ricerca e innovazione. Dal mio primo anno di Dirigenza qui a Tramonti ho compreso che lIstituto Comprensivo G. Pascoliaveva una marcia in più in termini di tempo scuola (tempo pieno e tempo prolungato), di accettazione delle sfide, di organizzazione delle attività, di disponibilità di risorse soprattutto umane ma anche materiali che i FESR realizzati negli anni hanno con- tribuito a potenziare Una scuola abituata al confronto, al coordinamento, alla media- zione e alla ricerca come capofila di una rete di scuole locale e adesso come capofila in costiera della rete di Piccole Scuole di INDIRE e capofila di ambito per la sicurezza. Una scuola radicata nel suo contesto di comunità educante, aperta al territorio e nel tem- po ai molteplici stimoli di educazione e di crescita che esso può offrire anche per il trami- te delle attività delle associazioni locali (7 dicembre 2017 sigla il tempo degli accordi di intesa con le Associazioni). Un terreno assai fertile favorevole al mio stile di leadership che è cresciuto sempre più improntandosi ai valori dellascolto, della continuità, dellac- coglienza, della disponibilità. Di questo non mi sono mai pentita. Lanno scolastico che volge al termine si è subito configurato come un anno difficile: li- stituzione temporanea di una 4^ sede per consentire i lavori di edilizia scolastica al plesso centrale ha avuto come effetto immediato una ubicazione di classi e di sezioni completa- mente trasformata, lo smantellamento e il ripristino dei laboratori (alcuni dei quali creati ex novo), la riorganizzazione degli spazi aula, il nuovo assetto orario. È stata una scelta faticosa la nostraavremmo potuto restare per la maggior parte dellanno in stand by, limitarci al minimo curriculare-lezione frontale-verifica- valutazione – evitare il trasbordo e la relativa configurazione di LIM, di PC, l allocazione del laboratorio di ceramica, forno incluso, presso altra sede, l allestimento della web ra- dio, il compimento degli 8 moduli formativi del PON inclusione Una scuola di tutti e di ciascuno”, i progetti storici con le Associazioni, il Comando dei carabinieri, l Ente Loca- le, le manifestazioni iniziali, in itinere e conclusive dell anno, le uscite didattiche e le visi- te guidate . Avremmo potutoma non abbiamo voluto. Abbiamo preferito continuare ed anzi potenziare la nostra offerta formativa perché i no- stri alunni avessero a disposizione le strumentazioni degli scorsi anni, abbiamo rivoluzio- nato la giornata scolastica della scuola dellInfanzia introducendo 2 laboratori giornalie- ri per fasce detà in un sistema di sezioni eterogeneo, abbiamo garantito inclusione, valo- rizzazione, competenza e formazione, senza limiti e senza freni confermando per il nostro Istituto quella energia vitale e creativa che da sempre lo connota. Termino la mia breve riflessione con questa consapevolezza e auguro all intera comunità scolastica di Tramonti una felice conclusione di questo impegnativo quanto fecondo anno scolastico 2018-2019.

Giornalino Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” - … · zione tra gli studenti sulle cose da realizzare effettivamente. Nel caso dei compiti per la stampante 3D

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Giornalino Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” - Tramonti (SA)

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Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Luisa Patrizia Milo

L’anno scolastico 2018/2019 conclude il mio decennio di Dirigenza a Tramonti regalan-domi la possibilità di effettuare un breve viaggio a ritroso nel tempo e contemporanea-mente trovare in queste poche “gocce di memoria” (parafrasando il testo di una nota canzone a me molto cara), la spinta propulsiva verso il futuro del nostro Istituto che è cresciuto negli anni in formazione, ricerca e innovazione. Dal mio primo anno di Dirigenza qui a Tramonti ho compreso che l’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” aveva una marcia in più in termini di tempo scuola (tempo pieno e tempo prolungato), di accettazione delle sfide, di organizzazione delle attività, di disponibilità di risorse soprattutto umane ma anche materiali che i FESR realizzati negli anni hanno con-tribuito a potenziare … Una scuola abituata al confronto, al coordinamento, alla media-zione e alla ricerca come capofila di una rete di scuole locale e adesso come capofila in costiera della rete di Piccole Scuole di INDIRE e capofila di ambito per la sicurezza. Una scuola radicata nel suo contesto di comunità educante, aperta al territorio e nel tem-po ai molteplici stimoli di educazione e di crescita che esso può offrire anche per il trami-te delle attività delle associazioni locali (7 dicembre 2017 sigla il tempo degli accordi di intesa con le Associazioni). Un terreno assai fertile favorevole al mio stile di leadership che è cresciuto sempre più improntandosi ai valori dell’ascolto, della continuità, dell’ac-coglienza, della disponibilità. Di questo non mi sono mai pentita. L’anno scolastico che volge al termine si è subito configurato come un anno difficile: l’i-stituzione temporanea di una 4^ sede per consentire i lavori di edilizia scolastica al plesso centrale ha avuto come effetto immediato una ubicazione di classi e di sezioni completa-mente trasformata, lo smantellamento e il ripristino dei laboratori (alcuni dei quali creati ex novo), la riorganizzazione degli spazi aula, il nuovo assetto orario. È stata una scelta faticosa la nostra… avremmo potuto restare per la maggior parte dell’anno in stand by, limitarci al minimo curriculare-lezione frontale-verifica-valutazione – evitare il trasbordo e la relativa configurazione di LIM, di PC, l’allocazione del laboratorio di ceramica, forno incluso, presso altra sede, l’allestimento della web ra-dio, il compimento degli 8 moduli formativi del PON inclusione “Una scuola di tutti e di ciascuno”, i progetti storici con le Associazioni, il Comando dei carabinieri, l’Ente Loca-le, le manifestazioni iniziali, in itinere e conclusive dell’anno, le uscite didattiche e le visi-te guidate . Avremmo potuto… ma non abbiamo voluto. Abbiamo preferito continuare ed anzi potenziare la nostra offerta formativa perché i no-stri alunni avessero a disposizione le strumentazioni degli scorsi anni, abbiamo rivoluzio-nato la giornata scolastica della scuola dell’Infanzia introducendo 2 laboratori giornalie-ri per fasce d’età in un sistema di sezioni eterogeneo, abbiamo garantito inclusione, valo-rizzazione, competenza e formazione, senza limiti e senza freni confermando per il nostro Istituto quella energia vitale e creativa che da sempre lo connota. Termino la mia breve riflessione con questa consapevolezza e auguro all’intera comunità scolastica di Tramonti una felice conclusione di questo impegnativo quanto fecondo anno scolastico 2018-2019.

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I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.edu.it

Sez. C Scuola dell’Infanzia/Classi 4A/4B Scuola Primaria

Le attività didattiche ideate per il percorso di ricerca si basano sul ciclo di design "Think-Make-Improve", attraverso cui si accresce la consapevolezza che studiando, provando e sbagliando si può arrivare al risultato voluto. Il ciclo di design serve per realizzare un prodotto a partire da una situazione problema. L’utilità del ciclo risiede nella consapevolezza che in qualunque prodotto finito (sia questo un oggetto o un codice) possono esserci sempre spazi di miglioramento, ripartendo dal progetto. A livello didattico la progetta-zione e la creazione di oggetti con la stampante 3D rappresentano un prete-sto per mettere in atto processi di analisi e riflessione utili al potenziamento cognitivo descritto nel secondo capitolo del presente testo. Il ciclo "Think-Make-Improve" si compone di tre fasi:

• Think: è la fase di problem setting e riguarda tutti gli aspetti di organizza-zione per l’avvio dell'attività. Nel caso dei compiti per la stampante 3D gli studenti discutono di cosa realizzare tra loro e con il docente. La fase "esplorativa" della situazione problema può essere realizzata anche at-traverso il disegno e l'utilizzo di materiali differenti.

• Make: è la fase in cui avvengono tutti i processi di creazione e di media-zione tra gli studenti sulle cose da realizzare effettivamente. Nel caso dei compiti per la stampante 3D è il momento dove si disegna il modello da stampare e si procede con la stampa. Rispetto ad altre attività manipola-tive tridimensionali come il lego, il DAS o il pongo, dove è possibile modi-ficare in corso d'opera il progetto che si ha in mente l'attività con la stam-pante 3D implica un netto distacco tra la fase di realizzazione e quella di progettazione. L'oggetto ideato non può infatti essere manipolato durante il processo di creazione.

• Improve: è la verifica della funzionalità del modello, o della corrispon-denza alle caratteristiche pensate nella fase "think", e realizzate nella fase "make". Nel caso dei compiti con la stampante 3D in questa fase vi è la verifica della funzionalità dell'artefatto realizzato e della soluzione ideata, qualora il gruppo non risulti soddisfatto il processo ricomincia da capo. In questo senso l'errore non è visto negativamente ma è un'occa-sione per progredire e migliorare. La collaborazione e la condivisione del-la conoscenza avvengono in perfetta filosofia "open". favorendo il dialogo tra studenti e l'influenza reciproca, lasciando che i bambini copino, sba-glino e siano corretti dai loro compagni.

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Scuola News

La Continuità nasce dall’esigenza primaria di garantire il di-ritto del bambino/ragazzo a un percorso formativo organico e completo […] a livello psicologico, pedagogico e didattico. La sua attuazione contribuirà a costituire l’identità del singo-lo individuo” (D.M 4/3/91). La continuità didattica tra i diversi ordini di scuola è un requisito essenziale per un’azione edu-cativa attenta ai bisogni degli alunni, che si concretizza nella

scuola come luogo di incontro e di crescita. Il passaggio da una scuola all’altra rappresenta, per gli alunni, un momento delicato attorno al quale si concentrano interrogativi, timori, fantasie; entrare in un nuovo ordine di scuola significa uscire dalle si-curezze affettive costruite nella vecchia scuola e affrontare nuovi sistemi relazionali, nuove regole, nuove responsabilità. Creare opportunità di confronto

permette agli alunni di esplorare, conoscere, frequentare un ambiente scolastico sconosciuto e di essere rassicurati sui cambiamenti che li aspettano, promuovendo in modo positi-vo il passaggio futuro. Per questi motivi, l’I.C. Giovanni Pa-scoli si propone di mettere in pratica “azioni positive” a livel-lo didattico- progettuale con specifici percorsi tra le classi-ponte. Saranno per primi i docenti della scuola secondaria ad incontrare gli alunni delle classi quinte e poi gli alunni a recarsi nelle classi della scuola secondaria. È in questa otti-ca che stato progettato un percorso articolato di continuità verticale che coinvolge tutti gli ordini di scuola del nostro Isti-tuto Comprensivo.

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Il progetto, promosso dalla Rete Scuole Costiera Amalfita-

na costituitasi nel 2017 e formata dagli Istituti Comprensivi di Amalfi,

Maiori-Minori, Positano, Ravello-Scala e Tramonti (capofila della re-

te), è nato con l’obiettivo di realizzare progetti didattici in cui l ’espe-

rienza nell’ambiente naturale, territoriale, storico e artistico sia parte

integrante di un percorso formativo e di costruzione dei futuri

“cittadini del mondo” rispettosi dei valori umani, civili e ambientali.

Questa proposta progettuale si basa su una metodologia didattica

innovativa di carattere sperimentale e interattiva, basata su percorsi

laboratoriali e di esplorazione del territorio e si pone l’obiettivo di

educare, attraverso l’arte, la storia e il paesaggio, a un ’etica colletti-

va volta ai principi del bene comune, della sua conoscenza, della sua

scoperta, della sua tutela e salvaguardia.

Dal connubio di singole risorse e competenze dei partner, si genera

una sinergia completa di risposte a bisogni condivisi e di interventi

adeguati a realizzarli lavorando soprattutto su, per e con le giovani

generazioni, allo scopo di coltivare l’affezione profonda al proprio ter-

ritorio e alle proprie radici per la realizzazione di una cittadinanza at-

tiva e partecipe. Il progetto prevede, tra l’altro, un viaggio alla sco-

perta della toponomastica di Positano, insieme alla valorizzazione dei

suoi mulini, del Sentiero degli Dei e delle Torri costiere di Praiano,

delle Cartiere di Amalfi, della Valle delle Ferriere.

Scuola News

Alla scoperta del Patrimonio UNESCO“, finanziata dal PON FSE ASSE I

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L’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” di Tramonti (SA), collocato utilmente in graduatoria, è risultato beneficiario del finanziamento del Progetto PNSD Atelier Creativi” previsto dal Ministero dell’Istruzione - Università e Ricerca. L’originalità innovativa del progetto è legata alla convinzione che, malgrado la grande diffusione di strumenti tecnologici, tra i giovani, all’abilità tecnica non sempre corrisponde la consapevolezza dei linguaggi ad essi sottesi. La scuola, perciò, deve riuscire ad integrare nella pratica didattica questa sfera comunicativa e a svilupparla in una dimensione creativa. La proposta

progettuale è creare una web ra-dio,”Intramontes”, poiché, per la sua flessibilità, può essere strumento effi-cace per far maturare competenze espressive, ma anche tutte le compe-tenze trasversali. Le informazioni e le conoscenze per confezionare una tra-smissione radiofonica rendono l'attività un’esperienza altamente formativa, complementare ai curricoli scolastici. Tale proposta s’inserisce, inoltre, in un quadro didattico, organizzativo e terri-toriale in cui la comunicazione gioca un

ruolo fondamentale, essendo l’Istituto capofila della Rete Scuole Costiera Amalfitana ed appartenente alla Rete Nazionale delle Piccole Scuole pro-mossa da Indire. Il progetto prevede lo sviluppo di percorsi di partecipazione attiva e prota-gonismo sociale. Esso ha una doppia valenza: quella della pratica educativa per il contrasto delle discriminazioni e quello della sperimentazione di lin-guaggi inclusivi basati sulla partecipazione. Tramite la radio è possibile atti-vare nell’alunno la capacità non solo di una lettura critica dell’informazione ma anche di produrre informazione con strumenti e modalità che gli stu-denti più preferiscono. L’esperienza tangibile della radio può far conoscere realtà trascurate, affrontare temi importanti legati al territorio e, soprattut-to, comunicare per essere ascoltati. Nell’era del “consumismo tecnologico” fare della tecnologia uno strumento per comunicare attraverso linguaggi sonori è un passo importante per la cultura dell’interazione e dell’integrazio-ne. L'intervento si estende anche al tempo dell'extra-scuola, nel quale gli studenti sono chiamati a riflettere e a rendere vive le proprie competenze. La progettualità dei percorsi è uno strumento e una condizione per andare incontro alle singole individualità, ciò attraverso modalità operative che pri-vilegino le dinamiche di gruppo ma facendo emergere le potenzialità di cia-scuno. La scelta della web radio ben si accorda con l’attenzione all’integra-zione scolastica e all’educazione al rispetto delle regole, così come alla valo-rizzazione delle capacità individuali, nella consapevolezza che le diversità costituiscono una risorsa per tutti, nonché una occasione di crescita e di arricchimento.

Scuola News

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I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.edu.it

I bambini sono come gli aquiloni;

insegnerai a volare ma non voleranno il tuo volo;

insegnerai a sognare ma non sogneranno il tuo sogno;

insegnerai a vivere ma non vivranno la tua vita.

Ma in ogni volo, in ogni sogno e in ogni vita

Rimarrà per sempre l’impronta dell’insegnamento ricevuto

Madre Teresa di Calcutta

Accogliere un bambino nella scuola dell'Infanzia significa incontrare un universo di elementi emotivi e cognitivi strettamente legati che deriva-no da esperienze di distacco pregresse e dallo stile personale di riela-borare situazioni nuove. Il significato etimologico del verbo accogliere, è anche "accettare-contenere in sè", e questo non deve limitarsi ai pri-mi mesi di scuola ma richiede un'attenzione che inizia sì, ma prosegue riconoscendo la centralità del bambino durante tutto il percorso. Que-sta complessità rende necessario da parte degli insegnanti e degli educatori strutturare il "progetto accoglienza", in cui dedicare attenzio-ne ai tempi, spazi e obiettivi e conquiste formative perseguibili. Una scuola che ha la cultura dell'accoglienza è una scuola nella quale si sta bene, in cui i bambini fre-quentano con gioia, gli inse-gnanti lavorano con piacere, le famiglie si affidano con fiducia, in cui si creano legami solidi e si cresce tutti insieme. Per tutti questi presupposti pedagogici, le attività di accoglienza saranno proposte non come singole atti-vità ma come un percorso da condividere per vivere l'avventu-ra della Scuola dell'Infanzia. I nostri bambini oggi come tanti piccoli aquiloni spiccheranno il volo verso il cielo infinito che rappre-senta la scuola...un'avventura che tutte noi maestre auguriamo loro di essere straordinaria, ricca, irripetibile ma soprattutto indimenticabile.

Scuola dell’Infanzia

Iter Didattici

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Scuola dell’Infanzia —bambini di 3 anni

Iter Didattici

Il 10 Maggio presso il salone della Scuola dell’Infanzia di Gete i bambini di tre anni hanno dedicato un momento ed un augurio spe-ciale alla loro mamma con una piccola rappresentazione. Con l’entusiasmo e l’energia che solo i bambini possono regalarci hanno dedicato delle canzoni alla loro mamma e dopo hanno messo su un piccolo spettacolino che raccontava la favola di Cappuccetto Rosso, attraverso sei piccole canzoni hanno messo in scena un classico delle favole diventando cosi tutte le femminucce Cappuccet-to rosso, con tanto di mantelline e cestino per la nonna e tutti i ma-schietti lupi e cacciatori, con tanto di maschere e fucile. Non sono mancati piccoli momenti di commozione e pianto quando i

piccoli hanno visto nel pubblico i loro genitori e familiari, ma tutto si è

un superato con un fortissimo applauso che ha incoraggiato sia i

bimbi che le loro mamme, che hanno accolto anch’esse l’augurio dei

loro piccoli con gli occhi lucidi.

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I.C. “G. Pascoli” Tramonti – (SA) - www.ictramonti.edu.it

E' stata una seconda parte di anno scolastica ricca di progetti quella a cui hanno potuto partecipare i bambini dell' ultimo anno della scuola dell' infanzia "Raffaele Fierro" di Gete. Si è inziato nel mese di marzo con il progetto d' istituto "Leggere che passione", che ha avuto come slogan "Vivi la gioia di muoversi": le docenti hanno deciso di partecipa-re partendo dal racconto di Luis Sepùlveda, “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”.

La scelta è ricaduta su questo racconto, per-ché, dal momento che il progetto aveva come obiettivo quello di promuovere nei bambini l'atti-vità sportiva, l'immagine del “VOLO” è sembra-ta particolarmente indicata. Inoltre, essendo il progetto rivolto ai bambini di 5 anni, l' immagine del “Volo” assumeva anche un significato alle-gorico, quello cioè del passaggio alla scuola primaria. Con l'aiuto dei personaggi del raccon-to, Fortunata e Zorba, le insegnanti hanno volu-to aiutare i bambini a capire che a scuola si im-para a capire quali sono le capacità che ognu-

no ha e che ”vola solo chi osa farlo”. I personaggi e le azioni del racconto hanno poi fornito lo spunto per or-ganizzare giochi motori, “ GIOCANDO COME GABBIANI E GATTINI”, con l' intento di far vivere agli alunni esperienze motorie ed espressive, sviluppando e favorendo la conoscenza del sé corporeo e potenziando l’identità personale, incontrando ed accogliendo in particolar modo le tracce lasciate da ognuno. Il progetto si è classificato al secondo posto nel-la sezione Pulcini, in cui concorreva-no anche i bambini dei primi due anni della scuola primaria: le insegnanti hanno ricevuto una targa come rico-noscimento in occasione della mani-festazione conclusiva e della premia-zione avvenuta nell' Aula consiliare del comune di Tramonti.

Scuola dell’Infanzia

Iter Didattici

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C'è stato poi la partecipazione al progetto promosso dalla Cameo "Con Muu Muu a scuola di alimentazione", un percorso sulla corretta alimentazione, sviluppato nel rispetto delle “Linee guida per l’educazione alimentare” ema-nate dal MIUR. La mucca Muu Muu, la mascotte del progetto, ha accompa-gnato i bimbi in questo percorso attraverso racconti, giochi ed attività grazie ai quali i bambini hanno avuto la possibilità di esplorare il mondo dell’ali-mentazione da protagonisti attivi in un divertente e coinvolgente percorso di apprendimento che prende in considerazione i diversi aspetti del rapporto con il cibo: approfondendo la dimensione sensoriale, la conoscenza dei cibi, i bisogni dell’organismo e i temi della sicurezza alimentare. Nel mese di maggio è iniziata, invece, la preparazione per la recita di fine anno: i bambini, accompagnati dalla loro insegnanti, metteranno in scena, presso il cortile del plesso di Gete ed alla presenza dei genitori, della diri-gente scolastica e delle autorità cittadine, uno spettacolo musicale ispirato al racconto di Antoine De Saint-Exupéry , "Il piccolo principe". Il viaggio che il Piccolo Principe compie nell' universo verrà messo in scena con i linguaggi del teatro e della danza, con i brani musicali di D.Cologgi e V. Giannelli, che fanno sì che la poesia e i contenuti del racconto ne risulti-no esaltati e che allo spettatore arrivi diretto il messaggio rivelato al piccolo protagonista: "L'essenziale è invisibile agli occhi. Non si vede bene che col cuore". Sempre nel mese di maggio sarà realizzato il progetto di "continuità" con la scuola primaria, che vuole attribuire valenza e significato ad un passaggio delicato e fondamentale, quello dalla scuola dell'infanzia alla scuola prima-ria, che ogni bambino e bambina vive con il proprio modo di sentire, di per-cepire, di guardare. Sono previsti due incontri, nel primo dei quali i bambini della scuola dell' infanzia si recheranno alla scuola primaria, nel secondo saranno invece gli insegnanti della scuola primaria a far visita alla scuola dell'infanzia, condividendo con i bambini/e dell' ultimo anno un'esperienza, un' attività concordata tra le docenti dei due ordini di scuola. Tra un progetto e l'altro c'è stata anche la possibilità di partecipare ad una visita didattica in fattoria, progetto aperto, questa volta, a tutti i bambini fre-quentanti la scuola dell'infanzia. Lunedì 20 maggio, i piccoli alunni, accom-pagnati dalle maestre e dalle rispettive mamme, si sono potuti recare alla fattoria "Cannavacciuolo" ad Angri (SA). I bambini hanno potuto così vivere esperienze sensoriali, emotive, manuali e ludiche attraverso momenti ri-creativi di gruppo e individuali a stretto contatto con natura, piante e anima-li: si sono, infatti, improvvisati coltivatori, pizzaioli e anche cavallerizzi!

Scuola dell’Infanzia

Iter Didattici

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Classe 2B Scuola Primaria

Iter Didattici

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Classi 1A/B Scuola Primaria

I bambini della classe 1A di Pietre hanno salutato l’arrivo della primavera con un uccellino realizzato con cartone riciclato. Sono stati entusiasti di contribui-re, pur essendo piccoli, a migliorare il pianeta con un piccolo, ma grande ge-

La primavera sicuramente è la stagione che offre innumerevoli suggestioni che stimolano la naturale curiosità dei bambini; per loro non si tratta di una semplice conoscenza, ma di qualcosa di più profondo: un modo di essere e di porsi nei confronti della natura. L’attività didattica proposta ha lo scopo di sviluppare la creatività, la fantasia e l’emotività del bambino, utilizzando gli strumenti di cono-scenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere i cambiamenti na-turali legati alla stagione. In questa attività i bambini della classe 1B si sono im-pegnati nella realizzazione di addobbi di primavera, partecipando attivamente e con molto entusiasmo, riscoprendo il piacere di collaborare divertendosi. L’intero percorso didattico è stato documentato attraverso prodotti realizzati dai bambini: cartelloni, murales, lavoretti con materiali di diverso tipo.

Iter Didattici

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Classi 3A/B Scuola Primaria

Alimentazione e salute Storia di Adriano Adriano è un bel bambino, sempre ghiotto di budino; mangia tanta cioccolata molto, molto zuccherata. Lui si nutre di tortine e di tante focaccine. Mangia e mangia tutto il dì finchè sarà grasso così.

Conseguenze per una cattiva alimentazione

Malattie del benessere

Arteriosclerosi

Diabete

Obesità

Tumori

Colesterolo

Ipertensione

Saggi consigli Mangiare bene non vuol dire mangiare tanto! Segui questi consigli

Mangia a pasti regolari: lo stomaco ha bisogno di tempo per svuotarsi. Mastica bene ogni boccone: aiuterai la digestione. Non mangiare leggendo o guardando la tivù. Non consumare solo pasta o dolci: abituati a mangiare un pò di tutto. Se hai tanto appetito, ma il pranzo non è ancora pronto, inganna l'attesa

con un pò di frutta o verdure crude. L'acqua è fondamentale per la salute: bevine tanta ogni giorno!

Iter Didattici

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Iter Didattici

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Classe 4B Scuola Primaria

Nella primavera del 2018 avevo nove anni e non sapevo cosa fosse il razzismo. Frequentavo la scuola primaria. A pochi passi dal meraviglioso e azzurrissimo mare di Pantelleria, la bellissima isola a largo delle coste di Trapani. Quando avevo un mo-mento libero mi arrampicavo sugli scogli e raggiungevo il punto più alto della costa. Da lì le insenature apparivano piccole e lontane; le voci dei pochi bagnanti arrivavano ovattate e indistinte. Mi sedevo a guardare le onde e sognavo le avventure del mitico Odisseo che le aveva solcate per più di dieci anni prima di ottenere da Zeus di poter fare ritorno nella sua amata Itaca. Le stesse onde che, da sempre, univano le sponde del Mediterraneo. Ero cresciuto insieme a bambini con la pelle più scura o più chiara della mia e per me era la normalità. La domenica mi alzavo all'alba e seguivo, veloce, mio padre, curiosando tra le banca-relle del pesce fresco al mercato locale. Tra i mesi di giugno e luglio, quando si avvicinava la Sagra del Couscous, una vera e propria festa gastronomica a cui partecipavano tutte le migliori cuoche del paese, mia madre, con l'aiuto di tutte le donne di famiglia, preparava con cura i piatti della tradi-zione: il couscous di pesce e verdure, pasta con l’ammogghio (un pesto fatto con po-modori freschi, aglio, origano, sale e olio, mandorle) e ravioli amari (ravioli ripieni di ricotta locale e menta fresca) sotto la guida attenta e sapiente di mia nonna che, avendo maggiore esperienza, voleva sempre avere l'ultima parola su tutto e su tutti. Facevo una vita tranquilla in un suggestivo paesino di pescatori, con i suoi terrazza-menti e i caratteristici dammusi.

I dammusi di Pantelleria sono costruzioni da osservare e studiare, a pianta quadrangolare con copertura a cupola di colore bianco, fun-zionale al mantenimento di una temperatura fresca in estate e calda in inverno. La cupola inoltre raccoglie acqua che viene poi incana-lata nelle cisterne poste sotto ad ogni dam-muso, il che ci fa capire quanto gli arabi che hanno occupato questi territori intorno al 700 d.C., e che hanno introdotto questo tipo di struttura, ne sapessero in fatto di ingegneria e di meccanica.

In questa terra di frontiera, "razzismo" era una parola che non conoscevo. Mamma e papà non l’avevano mai usata, perché non ce n’era bisogno. Nessuno era razzista attorno a noi, e la parola razzismo non ci serviva.

Iter Didattici

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Poi arrivò la Diciotti. La nave Diciotti era un pattugliatore della Marina Militare Italiana. Il 16 agosto, come previsto dai trattati internazionali e dal Diritto del mare, aveva salvato 177 migranti da una imbarcazione in difficoltà che cominciava a imbarcare acqua al largo delle coste sicilia-ne. Ma il Governo vietò lo sbarco. Nessuno po-teva scendere: sul molo c'erano polizia, ca-rabinieri e guardia costiera. Nessuno avreb-be lasciato la nave fino a che l’Unione Euro-pea non avesse trovato un accordo sulla ripartizione dei migranti tra i vari Paesi. Tutte quelle persone rimasero a bordo per molti giorni prima di poter scendere a ter-ra. Dopo accesi dibattiti politici arrivò il via libera allo sbarco di 27 minori non accom-pagnati. Fu così che nella mia classe arrivò un nuovo bambino. Lo chiamavamo Mosè, per via che era stato "salvato dalle acque", ma credo che il suo vero nome fosse Karim, che in arabo significa "generoso". La prima cosa che ricordo di lui è che era il secondo campione della squadra di basket. Il secondo perché il primo ero io. Quando gioca-vamo nella stessa squadra eravamo imbattibili. Poi mi ruppi un braccio e non riuscivo più a lanciare la palla, così Mosè tirava al posto mio. La seconda cosa che ricordo di lui è che era un tipo in gamba. Era amico del bullo della scuola ma lui non era un bullo e interveniva sempre in difesa dei più piccoli. Un ragazzino leale e coraggioso. E poi non ricordo altro perché ero piccolo e dopo quell'anno non lo vidi mai più. Ah, era nero. Qualche tempo dopo, mia madre mi raccontò che quel giorno, all’inizio dello sbarco, non appena sul molo apparve Mosè, si era sentita morire. Avrebbe voluto far sentire la sua voce in difesa dei diritti degli altri, ma non sapeva come spiegarmi quello che stava succedendo. Nei giorni successivi molti genitori avevano protestato in favore dei migranti. Ma noi bambini non eravamo stati coinvolti, per tentare di proteggerci da un razzismo che ritenevano privo di senso. Le parole di mia madre mi illuminarono come un lampo. Perché adesso capivo che per costruire un mondo bello è necessario conoscere che cosa è brutto. Vorrei poter raccontare una storia tutta nuova di Karim e della nostra "isola sospesa" tra due sponde dello stesso mare. Ma la Storia non si cambia tornando indietro. Si può cambiare solo andando avanti.

Classe 4B Scuola Primaria

Iter Didattici

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Il giorno 8 aprile 2019 siamo andati in gita a Napoli per visitare il Real Orto Botanico e il Museo Archeologico. La partenza in pullman da Tramonti è stata alle ore 7.00 ed ha riguardato gli alunni delle classi 4A e 4B accompagnati dalle insegnanti Con-cetta Anastasio, Maria Salsano, Carmela Profeta, Luisa Natale e Maria Cioffi. La prima tappa è stato l’orto botanico, una struttura fondata nel 1807 che ospita circa 9.000 specie di vegetali e quasi 25.000 esemplari. L’esposizione delle piante segue tre criteri:

• Sistematico: esemplari appartenenti alla stessa famiglia, come ad esempio l’agrumeto e il palmeto;

• Ecologico: a seconda dell’area climatica abbiamo diverse specie di piante, ad esempio nel deserto vivono le piante grasse, nella nostra zona la macchia mediterranea, formata da alberi come il leccio e arbusti come le ginestre e il rosmarino;

• Etnobotanico: piante utili alla vita umana, da cui si ricavano bevande, olii aromatici, tessuti.

All’interno dell’orto botanico si svolgono tre tipi di attività: - Didattica – lezioni universitarie e visite guidate; - Ricerca – Laboratori; - Conservazione – serre. Ogni pianta ha la sua “Carta d’identità” in cui viene indicato: nome, famiglia, genere, specie e provenienza. È stato molto interessante vedere come le piante a seconda del clima e della zona in cui vivono, si adattano alle diverse condizioni. Ad esempio nelle zone desertiche ci sono pinte grasse con foglie piccole e spine: in questo modo trattengono l ’acqua durante i lunghi periodi di siccità e allontanano gli animali. La seconda tappa è stata al Museo Archeologico, fondato nel 1816 dal re Ferdinan-do I; è considerato uno dei più importanti al mondo per quanto riguarda la storia dell’epoca romana. Il museo è formato da tre sezioni principali: - La collezione farnese – reperti provenienti dalla zona di Roma; - Le collezioni pompeiane – reperti provenienti dall’area del Vesuvio; - La collezione egizia. Quest’ultima ci ha particolarmente colpito: vedere le mummie risalenti a migliaia di anni fa e le sculture degli antichi faraoni è un’esperienza unica che ci ha riportati indietro nel tempo! In conclusione è stata una visita didattica molto interessante che ci ha permesso di approfondire argomenti affrontati durante l’anno scolastico. Nei giorni successivi le conoscenze sono state organizzate in un lapbook costruito e progettato interamente da noi nel corso delle ore di attività di laboratorio interdisci-plinare. Attraverso attività di coppia e/o di piccolo gruppo siamo riusciti ad assem-blare l’affascinante racconto che la storia e i suoi reperti ci sussurrano ancora oggi, fin dalla notte dei tempi.

Classi 4A/B Scuola Primaria

Iter Didattici

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Noi bambini della classe quarta dell’IC Tramonti, durante le attività laborato-riali, abbiamo letto e rielaborato il testo: “Odissea, le avventure di Ulisse” di

Dami Editore, che racconta la storia di Ulisse, mediante una lettura che ben si adatta ai ragazzi della nostra età. Attraverso la lettura ci siamo avvicinati all’epica classica e abbiamo scoperto che i valori più importanti trasmessi da Omero sono ancora attuali. Questo giorno stabilito per la lettura era molto atteso da noi bambini perché attraverso di essa e la drammatizzazione sia-mo stati protagonisti di questa avventura. Divisi in gruppi abbiamo realizzato un librone che racconta e illustra i vari episodi. Tutti abbiamo dato il nostro contributo e ci siamo appassionati a questo personaggio, amato e ammirato da adulti e bambini, per il suo impegno, la sua furbizia e la sua caparbietà. E’ stata una lettura entusiasmante accompagnata da ricerche geografiche, sto-riche e mitologiche; contestualizzata con illustrazioni, parafrasata con fumet-to, nonché condivisione di riflessioni.

Classe 4A Scuola Primaria

Quest'anno la nostra scuola ha organizzato per le terze, una visita guidata, o come solitamente la chiamano i bambini "gita", presso la Riserva naturale

Oasi WWF Cratere degli Astroni (vulcano spento) che si trova all'interno di un Sito d'importanza Comunitaria nei Comuni di Pozzuoli e Napoli. Dopo una partenza all'insegna della puntualità, i bambini si dimostravano pieni di entu-siasmo e contenti di poter condividere questa bella esperienza con i compa-gni. Non è stato solo un viaggio bellissimo con il pullman, ma una grande op-portunità di conoscere cose nuove, un approfondimento didattico con con-fronto, scambio di idee, opinioni e non meno importante divertimento e sva-go. L' arrivo al "Cratere degli Astroni" non poteva essere che emozionante. Una guida ci ha condotto verso un lungo percorso fatto di scale primitive, ma gli alunni curiosi di vedere i dinosauri e ascoltare notizie nei dettagli, non hanno avvertito il disagio. Arrivato il momento della colazione, hanno condiviso il cibo senza selezionare le persone con cui stare o fare i soliti gruppetti, ap-prezzando la gioia di stare insieme. Nel primo pomeriggio sono iniziati i labo-ratori didattici, sviluppati intorno al ritrovamento dei fossili che con grande entusiasmo i piccoli archeologi hanno ritrovato scavando in grandi vasche ricoperte di sabbia.

Classi 3A/B Scuola Primaria

Iter Didattici

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Sezione Pulcini i Premiati:

Sezione Piccoli i Premiati:

Sezione Giovani i Premiati:

1 Classe Prima A 1 Maria Luisa Giordano IVA 1 Classe V B

2 Scuola Infanzia Gete 2 Mattia, Angelo, Ciro IVA 2 Sara Sannino III B

Leggere che passione” ha l'ambizioso obiettivo di promuovere nei giova-ni la passione per l’arte, la lettura e la scrittura. Gli allievi della scuola, a secondo dell’ordine delle classi di appartenenza, saranno quindi chiamati a cimentarsi attraverso disegni, poesie, testi scritti su tale tema. Per offrire a tutti pari opportunità di valutazione delle opere prodotte, i partecipanti saranno divisi in base all’età in:

pulcini (alunni di cinque anni della scuola dell’infanzia, alunni di primo e secondo anno scuola primaria);

piccoli (alunni terzo e quarto e quinto anno scuola primaria

giovani (alunni primo, secondo e terzo anno scuola secondaria

“La gioia di muoversi”

Iter Didattici

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Poetando

Il “muoversi” è davvero importante, ma così come si allena il corpo, oggi più che mai, forse dovrem-mo allenare anche l’anima. Se un’anima non si emoziona, difficilmente potrà esprimere qualcosa di profondo. La poesia è il risultato di ciò che l’ani-ma prova e diventa il trasferimento di un’emozio-ne. E questa emozione va ascoltata e alimentata fin da piccoli, perché in questi anni formerete la vostra conoscenza.

Le basi si imparano alla scuola elementare. È qui che ci insegnano a leggere e a scrivere.

Quanto è importante la lettura!

Essa ci consente di imparare grammatica e lessi-co, ci consente di acquisire conoscenze. Potrem-mo definirlo il “movimento del sapere”.

L’unica controindicazione della lettura e della poe-sia è quella della sensibilità. Diciamo che c’è il “rischio” di diventare più sensibili e in un mondo che ci vorrebbe tutti come macchine, difficilmente essa viene apprezzata.

Essa, però, non è altro che la risposta della nostra anima a ciò che avviene intorno a noi e, forse, ritengo che sia giusto ascoltare l’anima perché, alla fi-ne, è l’unica cosa che non muore.

Yuri Buono

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Lo sport ha un grande valore, ci educa ad avere cura del corpo, al rap-

porto con i compagni di squadra, a migliorare in vista di un obiettivo e

a spendere il nostro tempo in modo diverso. Il lavoro di squadra di una

ginnasta è collettivo e il carattere tipico è la partecipazione di ciascuna

ginnasta a un lavoro omogeneo del gruppo in uno spirito di coopera-

zione in varietà dei movimenti. Il nostro è obiettivo è quello di eseguire

un esercizio composto da diverse difficoltà è basato su un accompa-

gnamento musicale attraverso i movimenti del corpo e dell’attrezzo. Gli

attrezzi sono: fune, cerchio, palla, clavette, nastro e sono definiti picco-

li attrezzi. Lo sport che io pratico è anche bellezza, c’è grazia nel gio-

care secondo le regole, nel costringere il proprio corpo a compiere ge-

sti sempre più raffinati, infatti gli sport agonistici ad alto livello sono

espressioni della bellezza umana.

Classe 5A Scuola Primaria

Era finalmente arrivato quel giorno tanto atteso: la mia prima gara di ginnastica ritmica! Avevo l’ansia dalla testa ai piedi, ma quello sport mi rendeva talmente felice. Prima di entrare in pedana la mia testa esplodeva di domande, ma mi dicevo che non dovevo farmi prendere dal panico. In un attimo sento chiamare : “In pedana Francese Serena” In quel momento l’unica cosa che riuscivo a fare era quella di tremare per la paura di ciò che dovevo affrontare, ma dentro di me ero sicura di farcela. Salgo in pedana, inizio a ballare, finisco, tutto perfetto! Dopo lunghe ore di attesa miste all’ansia, alla paura, alla felicità e al timore era arri-vato il momento della premiazione. Sento chiamare il mio nome come prima classificata, resto senza paro-le e invasa da una felicità immensa! Lo sport una parola di cinque let-tere, che tutti definiscono banale, in quel momento mi rende la bambi-na più felice del mondo.

Iter Didattici

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Classe 5A Scuola Primaria

Lo sport è bene praticarlo per il continuo miglioramento del proprio corpo e della propria mente. La mia disciplina è il karate, una antica arte marziale nata in Giappo-ne, che prevede la difesa a mani nude, senza l’utilizzo di armi. Praticando questo sport ho imparato a controllare le mie emozioni e a mantenere la calma, anche nei momenti di tensione. Grazie a questi primi anni di pratica ho appreso e messo in pratica diverse forme di meditazione e potenziamento dei muscoli, ma anche tecniche per la difesa personale, proiezioni e tecniche di gambe.

Credo che il karate mi stia aiutando molto nel mio sviluppo fisico e mentale, nella respira-zione, nell’allungamen-to dei muscoli. Quando iniziai a prati-care questa disciplina, le prime volte credevo non servisse a nulla, ma poi, negli anni, mi sono accorto che in realtà mi ha portato molti benefici e gran-diosi risultati. Durante il mio percor-so, oltre ad allenarmi in

palestra, a volte partecipo anche a gare di kumite (combattimento sportivo con regolamento e protezioni). In queste occasioni ho anche modo di conoscere atleti di altre palestre, che spesso praticano stili di karate differenti dal mio oppure altri sport da combattimento (taekwondo, kung-fu, kick-boxing, pugilato). Una delle cose più belle di questo sport è che possiamo combattere per gioco, senza farci male, ma divertendoci e imparando a difender-ci. Spero che sempre più bambini si uniscano a me nella pratica di que-sto bellissimo sport.

Iter Didattici

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Classe 5A Scuola Primaria

Alessia Maurielli, fin da piccola praticava la ginnastica ritmica, i vari attrezzi, il ritmo dato dal movimento col sottofondo della musica, l’af-fascinano fin da subito ed ora è la capitana della Nazionale ed è la ginnasta che rappresenta l’Italia in questo sport. Conquista ai con-corsi generali diverse medaglie a squadra, compresa la medaglia d’oro al valore atletico. Per lei la Ginnastica Ritmica è un modo per esprimere se stessa. In pedana si sente una regina e vive una gran sintonia con le sue com-pagne. Ci dice anche che lo sport non è solo sudore, impegno e fati-ca, ma anche un modo per divertirsi, stare bene con se stessa ,con le compagne e perché no anche con gli avversari. Anch’io grazie a lei e ai video vivo la stessa passione per la ginnasti-ca ritmica e penso che come Alessia che chi si muove ha già vinto in partenza. Frequento la scuola e mi alleno tre volte a settimana. Vivo questa esperienza insieme ad altre mie compagne ed io essendo molto timida sono stata aiutata da questo sport ad essere più socie-vole ed ora ho tante amiche che mi vogliono bene e mi sostengono. Questa disciplina che tanto mi affascina è uno Sport Olimpico che si pone tra la danza e la ginnastica artistica e favorisce lo sviluppo fisi-co in modo completo ed omogeneo. Durante gli allenamenti vengono migliorati: • la Flessibilità e la Forza muscola-

re grazie alle attività di stretching e potenziamento;

• la Coordinazione grazie all’ utiliz-zo di piccoli attrezzi

• il Controllo completo del proprio corpo.

Attraverso questo sport vengono sti-molati : ­ il Senso del Ritmo e la Musicalità ­ L’Espressività e l’Interpretazione personale ; ­ la Collaborazione E IL LAVORO DI SQUADRA. Questa disciplina ci rende VIVI, dà GRAZIA e ARMONIA al nostro corpo e soprattutto non esiste l’IO ma il NOI.

Iter Didattici

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Classi 5B Scuola Primaria

In classe VB abbiamo affrontato il tema dell’emigrazione. Abbiamo visto alcuni video e letto alcune storie che ci raccontavano dei viaggi della speranza di molte persone, che partono da luoghi martoriati dalla guerra in cerca di un futuro migliore. Ci siamo chiesti quali sentimenti ci provocasse questa parola Emigrazione = viaggio, paura, speranza, sopravvivenza, solitudine, nostalgia del proprio paese, solidarietà, coraggio. Abbiamo poi provato a raccogliere tutte queste sensazioni e a metterle in versi, scri-vendo una poesia che abbiamo presentato per la Rassegna Pietro Tagliafierro, dedicata a un giovane ragazzo disabile di Tramonti morto prematuramente e che

amava scrivere poesie, e che quest’anno ha come tema proprio l’emigrazione. Dal suo nome e dalla sua passione per la scrittura è nata la nostra ispirazione… E, con tanta gioia, abbiamo anche vinto la Rassegna!!!!!!

IN NOME DELL’AMORE Parto in una notte d’estate

In cerca di libertà mancate

E salgo su un barcone con molto timore.

Tanta paura di questo mare, penso:

Rischio di affogare

Oppure potrò approdare?

Tante persone su un solo barcone

Ammassate per essere salvate.

Giorni lunghi sono passati

La sete aumenta, il cibo stenta.

Infreddoliti quando cala la notte

Aspettando che il sole ci riscaldi forte

Finalmente scorgo la terraferma

In cuore tanta speranza, ma sento già la mancanza della mia terra martoriata dalla guerra.

Ecco, arrivano i soccorritori come angeli salvatori

Regalano ancora un sorriso dopo tanti dolori

Ringrazio il Dio che ho sempre invocato e che non mi ha abbandonato

Ora confido nell’accoglienza che non badi alla differenza

Iter Didattici

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Quest’anno ci siamo messi alla prova con un progetto nuovo che ci ha con-sentito di potenziare le nostre capacità linguistiche, di attenzione, di ragiona-mento e cooperazione. Abbiamo vissuto un’esperienza molto divertente ed istruttiva, imparando nuove tecniche di scrittura e partecipando ad attività molto originali. Grazie al supporto delle docenti abbiamo sperimentato la tecnica del “caviardage”, un metodo di scrittura creativa che consiste nel ricavare una poesia da una pagina di testo. Poi salpando con Ulisse ci siamo immersi nel mondo dell’Odissea, realizzando una mappa contenente le tap-pe dell’eroico viaggio ed un breve filmato di presentazione che ci ha permes-so di sperimentare nuove strategie narrative. Abbiamo organizzato giochi di socializzazione ed una caccia al tesoro conclusiva, nella quale divisi in squa-dre eravamo chiamati a risolvere stimolanti giochi linguistici. Interessante è stato sperimentare il ruolo di Tutor con gli alunni della Scuola Primaria, sup-portandoli nelle attività previste. Ci dispiace che questo splendido PON sia finito, ma consigliamo a tutti di vivere questa eccezionale esperienza!!!

Classi Prime Scuola Secondaria Primo Grado

Quest'anno, noi alunni delle classi medie dell'Istituto Comprensivo Giovanni Pascoli di Tramonti, abbiamo avuto l'occasione di partecipare all'iniziativa scolastica del Pon di arte, in cui abbiamo non solo approfondito la nostra cul-tura artistica, ma anche il nostro approccio con l'argilla e la manualità. Durante i dieci sabati, abbiamo svolto diverse attività, ad esempio abbiamo fatto vari lavori con l'argilla, basandoci sulle tecniche che avevamo prece-dentemente studiato in classe con la nostra professoressa di arte Mariatere-sa Mansi, e grazie anche alla collaborazione della maestra Maria Salsano. Oltre ai lavori di ceramica, con le varie tecniche, abbiamo applicato anche la tecnica del mosaico, non utilizzando i soliti materiali, bensì usando vari tipi di legumi e riciclando le vecchie riviste. Durante il Pon di arte abbiamo anche stretto molti legami di amicizia fra di noi e abbiamo capito cosa significa davvero la collaborazione grazie alle nu-merose giornate trascorse insieme a realizzare lavori di gruppo su cui abbia-mo rappresentato, su vari pannelli, le passioni che ci rappresentano, infatti su uno di essi abbiamo rappresentato la musica. Questa è stata una delle esperienze più belle fatta quest'anno e sarebbe fantastico poter provare di nuovo queste emozioni anche degli anni a venire. In particolare i ragazzi di terza media, anche se non ci saranno più, porteran-no sempre nel cuore questa bellissima esperienza.

Tra arte e passione

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Il 19 gennaio 2019 è cominciato il PON “GIOCOMATICA” e noi che lo abbiamo frequentato abbiamo trascorso un’esperienza sensazio-nale ora ve ne parliamo: Abbiamo fatto numerose attività lega-te alla matematica; come delle sfide logico-matematiche chiamate “Olimpiadi di Matematica” che non solo ci hanno fatto ragionare ed aprire la mente, hanno anche suscitato in noi un grande spirito di squadra e di lavoro collettivo. Tra le tante attività abbiamo anche cominciato a capire il Teorema di Pitagora costruendo “il fiore di Pitagora” questo lavoro consiste-va nel realizzare un fiore con delle figure geometriche regolari.Abbiamo realizzato la dama con tappi di bottiglie, prima abbiamo costruito una scacchiera colorata con delle strisce di cartoncino co-lorato e poi colorato i tappi da usare come pedine. Abbiamo fatto il Tangram con le figure geometriche piane per com-prendere l’equiscomponibilità; il goniometro per capire come biso-gna misurare gli angoli, abbiamo anche imparato a giocare alla battaglia navale, a fare crucinumeri e il sudoku. Poiché il corso era seguito da bambini anche più piccoli questi in-vece hanno realizzato l’abaco: con il polistirolo e gli spiedini hanno crearono la struttura dell’abaco con la pasta hanno fatto le unità, le decine, le centinaia e le migliaia; hanno anche creato il gioco dell’oca e un lapbook sulle tabelline. Come conclusione di questo percorso la prof.ssa Todisco e la mae-stra Palladino hanno ideato una caccia al tesoro nel parco giochi di Polvica. Prima abbiamo fatto un bel pic-nic nel parco e poi abbia-mo partecipato alla caccia al tesoro “matematica” dal titolo: Corsi e percorsi: “un Caccia al tesoro sul territorio” è stata un’esperienza sensazionale, indimenticabile, istruttiva e divertentissima. Ora dobbiamo ringraziare soprattutto la prof.ssa Todisco e la mae-stra Palladino che ci hanno permesso di partecipare a questa esperienza. Vi consigliamo di provare questa nuova esperienza istruttiva e divertente.

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Classe 2C Scuola Secondaria Primo Grado

La distinzione tra dialetto e lingua è del tut-to convenzionale. Anche il dialetto, ora sap-piamo, è in realtà una lingua e lo dimostra il fatto che alla base dell’italiano c’è il dialetto fiorentino. La differenza consiste soltanto nella diffusione limitata del dialetto rispetto alla lingua e nella sua minore importanza politica. Del nostro dialetto napoletano, che possiede una ricchissima tradizione lettera-ria, si hanno testimonianze scritte di napo-letano già dal 960 con il famoso “Placito di Capua”, studiato all’inizio di quest’anno scolastico con la prof.ssa Cretella. Con il termine placito, nel Medioevo si intendeva il parere di un giudice su una disputa. L'autore del suddetto documento è il giudice di Capua ,chiamato a risolvere una dia-triba, una disputa ,appunto fra l'abbazia di Montecassino e un privato. Egli aveva preteso che gli fosse riconosciuta la proprietà di alcune terre rivendicate dagli abati. Nel documento è trascritta la testimonianza di un chierico e di alcuni abitanti del luo-go a favore dell'abbazia. Il magistrato, in assenza di prove dalla controparte e dopo le testimonianze, decise di aggiudicare i latifondi ai monaci benedettini, applicando una legge emanata dal re Astolfo nel 754 (in realtà ripresa dalla lex romana), secondo la quale un longobardo che possedeva un appezzamento di terra ricevesse una contestazione da parte di un'autorità religiosa e mostrasse un documento di appartenenza da trent'anni, il ter-reno sarebbe rimasto suo, e viceversa. Il Placito di Capua è considerato il primo documento ufficiale di volgare italiano, risa-lente al 960-963. Essendo un documento ufficiale, la lingua utilizzata è prevalente-mente latina. Quando però il giudice dovette ascoltare le testimonianze a favore dell'abbazia, decise di trascrivere le testimonianze con il volgare campano, lingua utilizzata dai testimoni che non conoscevano il latino. Il magistrato ne corresse la forma ortografica, avendo così il primo uso autentico del volgare illustre.

Questa è la parte più rilevante del documento: «Sao ko kelle terre, per kelle fini quei ki contene trenta anni le possette parte Sancti Benedicti». Traduzione So che quelle terre con quei confini che qui (nella carta) si contengono, le possedet-te per trent'anni la parte di San Benedetto (il monastero benedettino di Montecassi-no). L'uso di un volgare illustre si denota da alcuni latinismi, come fini (fines, confini) e dalla solennità con cui è impostata la frase. Nonostante le tracce latineggianti siano evidenti, altrettanto evidenti sono gli ele-menti dialettali come l'utilizzo della k e della congiunzione ko.

Iter Didattici

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Il progetto, nasce dalla mancanza della figura del docente di educazione fisica nella scuola primaria, come “Alfabetizzazione motoria”, per poi divenire “Sport di Classe”. Questo progetto è voluto da un lavoro coadiuvato dal C.O.N.I e dal M.I.U.R. Mira a sviluppare le capacità motorie dei bam-bini, visto il contesto socio-culturale che costringe i ragazzi in maniera inconscia ad utilizzare solamente oggetti elettronici, i quali possono sviluppare, se utilizzati in maniera appropriata, le capacità di problem-solving. Il progetto, realizzato con gli alunni delle classi quarte e quin-te della scuola primaria, si è svolto presso la palestra dell’IC Tramonti con cadenza settimanale. Siamo partiti dalla mobili-tà articolare per poi passare alla sollecitazione e al rafforza-mento degli schemi motori di base. Con cadenza trisettimana-le sono stati introdotti giochi di squadra e dati input di prime competizioni, svolgendo anche il percorso valoriale “Fair play”, per trasmettere ai ragazzi i sani valori che solo lo sport può trasmettere. Il progetto si concluderà con la festa di fine anno, integrata con il percorso “Crescere Felix” ed estesa a tutte le classi del-la scuola primaria, che realizzerà percorsi volti a simulare del-le vere e proprie “mini-olimpiadi” che daranno modo ai bambi-ni di vivere in prima persona la “Gioia di Muoversi”.

Iter Didattici

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Un filo della memoria lungo e durevole assicura l’esistenza di chi ha saputo dare senso e dignità alla sofferenza, ci ha donato insegnamenti forti e lasciato in noi testimonianza dei valori autentici della vita. Nel ricordo corale di Gerarda Ebarone, della sua genuina bontà, di quello spirito di dedizione verso il prossimo e di naturale e umana disponibilità che han-no sempre contraddistinto la sua vita di donna, di mamma e di educatrice.

Il sorriso Comunicazione è il sorriso, come le tante espressioni del viso, i muscoli del volto allena ed è bello come una sirena. La tristezza oggi ha troppa massa, ma col sorriso tutto passa. La vita si affronta sorridendo ed è per questo che non mi arren-do. Antonio Campanile IA

Il sorriso Noi abbiamo qualcosa in più nella vita: “il sorriso”. Perché quest’ ultima non guarda in faccia a nessuno Sferrando colpi bassi ad ognuno di noi; persone si rialzano e altre no ma per affrontare la vita a testa alta serve solo un sorriso… Riflessioni di Simone Imparato IB

Il sorriso, Un semplice gesto che va condi-viso, e sul tuo viso non è mai manca-to in ogni momento ti è rimasto stampato. Tante cose ti hanno ostacolato, ma tu non ci hai tanto pensato, hai sorriso, sei rimasta indiffe-rente, e con noi sei stata paziente. Un esempio tu sei stato Col sorriso mai lasciato, sofferenze tu hai passato e l’essenziale ci hai insegnato: sorrider sempre è la chiave vin-cente per superare tutte le sofferenze.

Ferrara Miriam IA

Il sorriso Ero triste e sconsolato finché tu il sor-riso mi hai donato Con il tuo amore gioia e fantasia Mi hai riempito il cuore di allegria Sei arrivato nella mia vita come un fulmine E te ne sei andato velocemente Ma in questa stanza triste e gemente Il tuo sorriso hai lasciato nella mente Ora sei volato via nel cielo più profon-do Ma dentro di me c è un pozzo senza fondo Che riempirò con i tuoi insegnamenti, il tuo amore e la tua allegria Ma ciò che non dimenticherò mai è il tuo sorriso che il signore ha portato via Tagliafierro Mariateresa 1B

Iter Didattici

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Il mio amico sorriso Brilla nei nostri occhi quella luce ac-cecante che ci fece conoscere in un modo strabiliante, quando una sera, mentre le stelle dormivano nel cielo blu, vidi un bagliore proveniente da lassù. La luce mi spinse a terra in modo vio-lento, ma tu mi porgesti la mano molto at-tento e, mentre mi esaminavi per vedere chi ero, io capii che tu potevi essere un amico vero. Tu sei il sorriso della vita: mi hai dato speranza quando mi sen-tivo finita, quando ero triste mi hai abbracciata e da tutte le mie paure mi hai allonta-nata. Ma adesso và, non aiutare solo me, ci sono altre persone che hanno biso-gno di te: se avranno qualche malessere li po-trai consolare come soltanto un buon amico sa fare; se saranno malati il loro dolore potrai alleviare, così loro bene torneranno a stare, perché tu sei il sorriso che in ogni occasione sta bene su ogni viso. Sarò felice e ti osserverò da lontano se tu mi dirai -"In ogni occasione ti darò una mano".- Però, prima di andartene, devo dirti che sei il sorriso più speciale per me. Bove Giorgia 1°A

Il sorriso Quando su un viso Cedi spuntare un sorriso, Ti viene il buonumore Ti si rallefra il cuore. Perché il sorriso Dona sempre felicità A chi lo riceverà Farlo non costa niente! E se tutta la gente Capisse che dà goia Che ti fa passar la noia Son sicuro che Sorriderebbe di più Con gli angoli della bocca all’insù E si amerebbe di più. Giuseppe Apicella IA

“IN QUALUNQUE ANGOLO DI MONDO, QUALUNQUE SIA LA LINGUA E LA CULTURA DEL LUOGO, TUTTI CAPISCONO IL SORRISO E RISPONDONO CON UN ALTRO SORRISO. IL SORRISO È UN LINGUAGGIO UNIVERSALE. USATELO SENZA PAURA.”

Joe Vitale

Iter Didattici

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Bip: è arrivato un messaggio

<<d6?>> (dove sei?)

Siamo tutti dipendenti dai social,

tutti uguali, tutti connessi

ma tutti soli.

<<X me 6 il max>> (Per me sei il massimo)

e io piango sola nella mia stanzetta,

<<T.V.B.>> (ti voglio bene)

ma mi manca un tuo abbraccio.

Il tempo di una storia

dura solo 24h e poi…

tutto si cancella.

Cancelliamo il bip con un driiiin:

sono sotto casa.

L’amico ti guarda negli occhi,

il suo sorriso ti scalda il cuore

e ti prende per mano.

Non servono parole,

il sorriso non ha confine, né colore

è una lingua universale:

ti vengo a prendere

e ti riaccompagno

con un SORRISO!

Apicella Katia IA

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Anche quest’anno l’Istituto Com-prensivo di Tramonti ha aderito con grande entusiasmo al “Premio Francesca Mansi per l’ambiente”, arrivato alla sesta edizione. Un modo per non di-menticare la giovane che perse la vita durante l’alluvione del 9 settembre 2010 ad Atrani, e so-prattutto per legare il suo ricordo ad azioni educative di riflessio-ne, di conoscenza e tutela del

paesaggio vegetale, e del patrimonio storico artistico della Costiera Amalfitana. Il tema proposto quest’anno dall’Associazione Costiera

Amalfitana Riserva Biosfera (Acarbio), dalla sezione di Sa-

lerno di Italia Nostra (Associazione Nazionale per la tutela

del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione),

dal Club per l'UNESCO di Amalfi, sono i terrazzamenti della

costiera amalfitana, riconosciuti dall’UNESCO come ele-

menti immateriali Patrimonio dell’Umanità nel novembre del

2018. Questo tema ha visto grande partecipazione da parte

di tutte le classi della scuola con la realizzazione di disegni,

plastici dei terrazzamenti, video di chi cura con amore e de-

dizione la coltivazione del limone, interviste sul territorio a

chi ancora oggi si occupa della costruzione dei muretti a

secco e della sua manutenzione, tecnica millenaria che ga-

rantisce ad un territorio, così particolare come la Costiera

Amalfitana, stabilità contro il dissesto idrogeologico.

Iter Didattici

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Classe 3A Scuola Secondaria Primo Grado

Martedì 5 febbraio noi alunni delle classe terze della scuola abbiamo incon-trato la scrittrice Maria Rossi, autrice del racconto “Come il pane nero”, testo che stiamo leggendo come progetto di lettura. L’incontro è avvenuto nell’Au-la Consiliare del Comune di Tramonti. L’autrice ci ha raccontato della sua passione per la scrittura e, quindi, dell’o-rigine del racconto che stiamo leggendo. Abbiamo così appreso che “Come il pane nero” le è particolarmente caro e che si è affezionata ai personaggi nel corso della stesura, soprattutto i personaggi di Peppinella e suo figlio Savino. Il titolo del libro vuol far capire che le persona sono come il pane nero ap-punto, bruciato all’esterno, ovvero apparentemente cattive, scorbutiche, anti-patiche ma buone all’interno, cioè di gran cuore, dall’animo dolce e sensibi-le. Il titolo è quindi una metafora dell’essere umano che spesso è molto di-verso da come sembra. L’incontro si è concluso con un dibattito nel quale abbiamo potuto porre do-

mande e curiosità all’autrice. Infine, Maria Rossi, molto gentilmente ha scrit-

Classe 3A Scuola Secondaria Primo Grado

Mercoledì 20 febbraio 2019, le terze medie dell’IC G. Pascoli, si sono recate al comune nell’aula consiliare. Abbiamo incontrato tre membri dell’associa-

zione C.A.V., CENTRO ANTI VIOLENZA. Questa associazione ha il compito di aiutare donne che hanno subito maltrattamento o violenza fisica o psichi-ca. Esistono 5 tipi di violenza: fisica, psicologica, economica, sessuale e stalking. Lo stalking, in particolare, è la violenza più insidiosa, viene attualo nella maggior parte dei casi dall’ex partner e consiste in varie minacce fisi-che o psicologiche. Le assistenti ci hanno detto che molte donne, dopo aver effettuato un periodo di assistenza presso la loro Associazione, continuano a frequentare il proprio marito o fidanzato perché credono che cambi, ma spesso non è così e si ritrovano nuovamente vittime di ulteriori violenze. Ci hanno spiegato che è un’equipe costituita da professioniste qualificate, che si dedicano alle donne e soprattutto ai loro figli. All’inizio operavano nelle scuole superiori, però accorgendosi che i ragazzi erano già formati caratte-rialmente e che sostenevano l’idea che la donna fosse inferiore all’uomo, di conseguenza hanno deciso di dedicarsi ai ragazzi delle scuole medie, poi-ché non hanno un carattere ancora del tutto formato e hanno ancora tempo di cambiare la loro idea sulla società e sul ruolo e l’importanza della donna.

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IL VILLAGGIO GLOBALE

In poco più di trent’anni nel merca-to dei beni di consumo è cambiato

tutto: dove una volta c’erano poche marche e piccoli negozi di fidu-cia ,oggi abbiamo centinaia di mar-che e modelli che si vendono in grandi catene. Alla fine degli anni sessanta uno studioso canadese, Herbert McLuhan, sostenne che il progresso crescente nella comuni-

cazione avrebbe stravolto il pianeta, perché avrebbe consentito di trasmet-tere le informazioni rapidamente e a costi più bassi. Ciò avrebbe annullato le distanze tra le varie parti del mondo e avrebbe permesso alle persone di continenti diversi di avere gusti simili. McLuhan chiamò questo nuovo mon-do “il villaggio globale”. Possiamo tranquillamente definire tale termine un ossimoro , cioè una figura retorica che affianca due concetti opposti , in-contrata ed analizzata spesso nel corso dell’anno scolastico con la prof.ssa di italiano; tale termine si è imposto tra i più famosi cavalli di battaglia di McLuhan nell’indagine sul progresso tecnologico della società. Come nel latino festina lente, "affrettati lentamente", i due termini si contraddicono a vicenda: il ‘villaggio’ è la forma elementare di abitato umano, mentre l’ag-gettivo ‘globale’ si riferisce all’intero pianeta. Il significato dell’accostamento

è ovviamente simbolico. La forzatura serve allo studioso per esprimere una situazione inedita, di difficile rappresentabilità: ciò che in passato aveva di-mensioni e distanze enormi, grazie all’innovazione delle comunicazioni è ora a portata di mano, percorribile in lungo e in largo, anche in tempo reale. Per noi ragazzi è certamente globalizzazione il fatto di poter mangiare pizza e bere coca cola in tutti i paesi del mondo. Aspetto positivo della globalizza-zione è la maggior attenzione verso la situazione dei paesi in via di svi-luppo: gli abitanti di questi paesi vengono aiutati in vari modi (missioni, fi-nanziamenti, presenza in loco di volontari), affinché siano migliorate lo loro condizioni di vita. C'è un maggiore accesso alla cultura straniera in forma di film, musica, cibo, vestiti, e altro ancora.

In breve, il mondo ha più scelta. La globalizzazione può essere conside-rata un'ottima occasione per lo sviluppo e la prosperità di un paese, ma può anche essere dannosa se non si hanno buone politiche per evitare o risol-vere i problemi.

Classe 3C Scuola Secondaria Primo Grado

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Classe 2A Scuola Primaria

Abbiamo iniziato il percorso con un’indagine rivolta ai bambini relativa al loro concetto di pianta. Ciascun bambino ha rappresentato graficamente sul quaderno la sua pianta. Il lavoro successivo è stato quello di portare a scuola dei semi e piantarli. Questo è il risultato.

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Classe 2A Scuola Secondaria Primo Grado

Com'è stato quest'anno scolastico ormai giunto al termine? È stato un anno difficile? Si, lo è stato. Solo questo? No, è stato anche tante altre cose. La cosa più importante è che, rispetto all'anno scorso e anche rispetto ai primi mesi di scuola, sono cambiate molte cose. Pri-ma di tutto abbiamo migliorato il nostro rendimento scolastico. Se-conda cosa (forse anche più importante) è che siamo maturati, siamo diventati più grandi, più responsabili, più consapevoli delle nostre possibilità e capacità. Siamo diventati adulti? No, adulti ancora no...per quello c'è ancora tempo, ma sicuramente abbiamo fatto dei grandi passi in avanti. Secondo noi e secondo quello che ci dicono sempre anche i professori, la funzione principale della scuola è pro-prio questa: imparare ad essere alunni e cittadini onesti e rispettosi di tutti, tolleranti e aperti agli altri. Pensiamo che quest'anno, anche se con tante difficoltà e problemi, siamo riusciti ad arrivare un po' più vicini a questo importantissimo traguardo.

Anche quest’anno è stato realizzato un percorso di educa-zione musicale destinato alla scuola primaria, che ha avvi-cinato i bambini in modo gioioso a quest’arte. Hanno speri-mentato la lettura delle note sul pentagramma con la dia-monica e hanno imparato ad usare correttamente la voce. Hanno avuto modo di esibirsi in varie manifestazioni, come la Rassegna musicale “Aurelio Giordano”, tenutasi lo scor-so 15 aprile presso la chiesa di San Francesco a Tramonti. A conclusione delle attività didattiche, gli alunni dell'I.C. "G. Pascoli" si congederanno dal termine delle lezioni attraver-so momenti gioiosi sportivi e musicali tutto ciò si realizza nella manifestazione finale, giunta alla 4° edizione, dal tito-lo "Tramonti in Musica 4° Edizione", durante la quale gli

studenti dimostrano una parte del percorso formativo svolto. Occasione in cui i ragazzi genitori ed insegnanti si incontrano scambiandosi saluti augu-rali di una serena estate.

indagine rivolta ai bambini relativa al loro concetto di pianta. Ciascun bambino ha rappresentato graficamente sul quaderno la sua pianta. Il lavoro successivo è stato quello di portare a

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Manifestazioni Finali a.s. 2018/19

Crescere Felix 3 giugno ore 16.00

Anche quest'anno l’IC “G. Pascoli” di Tramonti ha aderito all’iniziativa progettuale “Crescere Felix”, ormai giunta alla nona edizione, proposta dall’ASL nell’ambito del Piano per la promozione ed educazione alla salute per combattere l’obesità infantile. Questo pro-getto si pone l’obiettivo di incidere sulle abitudini alimentari e motorie degli alunni promuo-vendo uno stile di vita salutare che coinvolga anche e soprattutto le famiglie, veri artefici del benessere dei propri figli. L’indagine effettuata in Campania nell’ambito del progetto nazionale “Okkio alla salute” ha dimostrato come la sedentarietà e l’obesità infantile siano strettamente collegate tra loro.

E' prevista per lunedì 3 giugno, presso il campetto di Polvica, la manifestazione conclusiva del progetto a cui tutte le classi della scuola primaria hanno aderito.

Recita fine anno scuola Infanzia Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano

31 maggio ore 18.00

Venerdì 31 maggio i bambini di 5 anni della Scuola dell' infanzia "Raffaele Fierro" dell' IC "G. Pascoli" di Tramonti, accompagnati dalla loro insegnanti, in occasione della recita di fine anno scolastico mette-ranno in scena, presso il cortile del plesso di Gete ed alla presenza dei genitori, della Dirigente Scolastica e delle autorità cittadine, uno spet-tacolo musicale ispirato al racconto di Antoine De Saint-Exupéry , "Il piccolo principe".

Sulle ali della Musica

IV edizione Tramonti in Musica

5 giugno ore 17.30

La Dirigente e i Docenti invitano tutti i genitori degli alunni a partecipare alla manifestazio-ne, che è il frutto finale della gioia e dell’impegno costante dei loro ragazzi lungo il corso dell’intero anno scolastico.