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Anno 18 n. 35 dicembre 2013 Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Luisa Patrizia Milo Giornalino Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” - Tramonti (SA) Natale 2013: “Che vuoi più dalla vita?” Carissimi! Per la scuola di Tramonti è un Natale magico quello che chiude l’anno 2013. Molti sono i cambia- menti operati e in corso d’opera. Numerosi gli avvenimenti. Innanzitutto la new entry, autentica colonna portante della scuola, rappresentata dal nuovo Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, Giuseppe Scoppa, a cui va il mio augurio di benvenuto e di una lunga e proficua intesa e collaborazione. Nel contempo l’insediamento del nuovo Consiglio di Istituto, consentirà, nella logica del lavoro di squadra, la crescita progressiva e costante della scuola di Tramonti. In secondo luogo l’informatizzazione delle comunicazioni interne (ad esempio circolari) ed esterne (ad esempio registro elettronico), contribuirà a realizzare una struttura organizzata, moderna, efficiente e snella in grado di dare risposte efficaci in tempo reale a qualsiasi esigenza prevista e imprevista. La riorganizzazione degli Uffici con gli archivi attigui che andranno ubicati in locali più confortevoli e luminosi rispetto a quelli attuali, garantirà poi, il benessere psico-fisico dei lavoratori, attraverso la facilitazione delle comunicazioni tra un Ufficio e l’altro e il rapporto con il pubblico regolamentando l’apertura e la chiusura dello sportello di segreteria, anch’esso installato da pochi giorni. Inoltre il mi- glioramento dei livelli operativi della Rete delle scuole della Costiera Amalfitana, di cui l’Istituto “G.Pascoli” svolge da decenni il ruolo di capofila, sta rendendo concreta l’idea del mutuo scambio di risorse umane, strumentali e territoriali grazie alla quale è stato possibile ottenere, proprio in questi gior- ni, finanziamenti per la formazione dei docenti e la sperimentazione nelle classi di nuove metodologie e strategie didattico-educative. Ancora, l’avvio di interventi di didattica specializzata rivolti ad alunni con bisogni educativi speciali che mirano a promuovere obiettivi di autonomia, di acquisizione di competen- ze e di abilità espressive e comunicative, è stato attuato anche grazie all’attività incessante del GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione dell’Istituto) che si adopera per fornire al personale docente tutti gli strumenti utili finalizzati alla realizzazione piena della pedagogia dell’inclusione. Per di più i finanzia- menti relativi al PON A1-dotazioni tecnologiche e laboratori multimediali per le scuole del primo ciclo- consentiranno di qualificare ulteriormente i nostri ambienti di apprendimento con LIM in ogni aula della Scuola Primaria e Secondaria corredate di cattedra con PC incorporato e permetteranno di fornire LIM anche alla Scuola dell’Infanzia: una vera ondata innovativa, dunque! Infine la felice prosecuzione del FESR Edilizio Asse II per la riqualificazione dell’edificio scolastico centrale e dei plessi in raccordo costante con l’Ente Locale, mi conducono a chiedermi prima come persona e poi come professionista: “Che vuoi più dalla vita?” Nient’altro che... condividere con tutti, ma proprio tutti, Alunni, Docenti, Genitori, Personale ATA e Territorio intero, la gioia del risultato, la fierezza per la reciproca collaborazione e il sostegno la gratitu- dine per l’unitarietà di intenti, l’augurio di un ad maiora ad oltranza per la nostra scuola, che sia risulta- to di una semplice eppur complessa sinergia di forze. Gioioso Natale e Ottimo 2014!

Natale 2013: “Che vuoi più dalla vita?”€¦ · Prof.ssa Luisa Patrizia Milo Giornalino Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” - Tramonti (SA) Natale 2013: “Che

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Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Luisa Patrizia Milo

Giornalino Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” - Tramonti (SA)

Natale 2013: “Che vuoi più dalla vita?”

Carissimi!

Per la scuola di Tramonti è un Natale magico quello che chiude l’anno 2013. Molti sono i cambia-

menti operati e in corso d’opera. Numerosi gli avvenimenti.

Innanzitutto la new entry, autentica colonna portante della scuola, rappresentata dal nuovo Direttore

dei Servizi Generali e Amministrativi, Giuseppe Scoppa, a cui va il mio augurio di benvenuto e di una

lunga e proficua intesa e collaborazione.

Nel contempo l’insediamento del nuovo Consiglio di Istituto, consentirà, nella logica del lavoro di

squadra, la crescita progressiva e costante della scuola di Tramonti.

In secondo luogo l’informatizzazione delle comunicazioni interne (ad esempio circolari) ed esterne

(ad esempio registro elettronico), contribuirà a realizzare una struttura organizzata, moderna, efficiente e

snella in grado di dare risposte efficaci in tempo reale a qualsiasi esigenza prevista e imprevista.

La riorganizzazione degli Uffici con gli archivi attigui che andranno ubicati in locali più confortevoli

e luminosi rispetto a quelli attuali, garantirà poi, il benessere psico-fisico dei lavoratori, attraverso la

facilitazione delle comunicazioni tra un Ufficio e l’altro e il rapporto con il pubblico regolamentando

l’apertura e la chiusura dello sportello di segreteria, anch’esso installato da pochi giorni. Inoltre il mi-

glioramento dei livelli operativi della Rete delle scuole della Costiera Amalfitana, di cui l’Istituto

“G.Pascoli” svolge da decenni il ruolo di capofila, sta rendendo concreta l’idea del mutuo scambio di

risorse umane, strumentali e territoriali grazie alla quale è stato possibile ottenere, proprio in questi gior-

ni, finanziamenti per la formazione dei docenti e la sperimentazione nelle classi di nuove metodologie e

strategie didattico-educative. Ancora, l’avvio di interventi di didattica specializzata rivolti ad alunni con

bisogni educativi speciali che mirano a promuovere obiettivi di autonomia, di acquisizione di competen-

ze e di abilità espressive e comunicative, è stato attuato anche grazie all’attività incessante del GLI

(Gruppo di Lavoro per l’Inclusione dell’Istituto) che si adopera per fornire al personale docente tutti gli

strumenti utili finalizzati alla realizzazione piena della pedagogia dell’inclusione. Per di più i finanzia-

menti relativi al PON A1-dotazioni tecnologiche e laboratori multimediali per le scuole del primo ciclo-

consentiranno di qualificare ulteriormente i nostri ambienti di apprendimento con LIM in ogni aula della

Scuola Primaria e Secondaria corredate di cattedra con PC incorporato e permetteranno di fornire LIM

anche alla Scuola dell’Infanzia: una vera ondata innovativa, dunque! Infine la felice prosecuzione del

FESR Edilizio Asse II per la riqualificazione dell’edificio scolastico centrale e dei plessi in raccordo

costante con l’Ente Locale, mi conducono a chiedermi prima come persona e poi come professionista:

“Che vuoi più dalla vita?”

Nient’altro che... condividere con tutti, ma proprio tutti, Alunni, Docenti, Genitori, Personale ATA e

Territorio intero, la gioia del risultato, la fierezza per la reciproca collaborazione e il sostegno la gratitu-

dine per l’unitarietà di intenti, l’augurio di un ad maiora ad oltranza per la nostra scuola, che sia risulta-

to di una semplice eppur complessa sinergia di forze.

Gioioso Natale e Ottimo 2014!

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Il Registro Elettronico è un sistema informatico che ha lo scopo di migliorare il siste-ma di comunicazione Scuola-Famiglia mediante l'uso delle nuove tecnologie. La sua adozione costituisce una risposta efficace alla crescente richiesta delle famiglie di fruire di una comunicazione più rapida e flessibile. Oltre a favorire la comunicazione, il servizio è stato sviluppato anche allo scopo di potenziare l'offerta formativa per con-sentire ai genitori di seguire costantemente l'andamento scolastico dei propri figli. I genitori, forniti di apposita password di accesso, potranno interrogare il sistema per verificare in tempo reale se il proprio figlio è in classe, che attività sta svolgendo, le assenze e le giustificazioni, le verifiche subite e quelle programmate, i giudizi, ecc. I principali vantaggi per la Scuola sono:

a. controllo delle assenze degli alunni e delle giustificazione. Il sistema tiene conto in maniera precisa delle assenze e delle relative giustificazioni, ne fornisce report e sta-tistiche; b. possibilità per la Scuola di erogare nuovi servizi, a domanda, per le famiglie quali l'invio di SMS per comunicare tempestivamente: oltre alle assenze, ammonimenti, provvedimenti disciplinari adottati nei confronti del figlio, oppure di comunicare con SMS ogni due (tre, o quattro) giornate di assenza, ecc. Tutte queste comunicazioni sono eseguite dal sistema in maniera automatica e sono parametrizzabili; c. immagine positiva ed aperta dell'Istituto nei confronti del territorio, mediante la di-vulgazione appropriata delle attività del servizio scolastico.

Il Servizio alle famiglie:

I genitori potranno acquisire tutte le informazioni sull'andamento didattico del proprio figlio. In par-ticolare potranno: 1. controllare in tempo reale se il figlio è presen-te in classe; 2. controllare le attività didattiche svolte in clas-se, i compiti assegnati per i giorni successivi, le scadenze per le verifiche disciplinari program-mate; 3. controllare l'andamento didattico generale: numero di assenze, ammonimenti, ritardi, as-

senze giustificate ed ingiustificate, ecc; 4. possibilità di giustificazione delle assenze del figlio tramite Internet; 5. comunicazioni della Presidenza alle famiglie; 6. possibilità di consultare per il proprio figlio il prospetto di rendimento di interperiodo e le valutazioni trimestrali/quadrimestrali. Anche per gli alunni ci sono risvolti positivi, infatti per quelli rimasti assenti, sarà facile controllare su Internet le attività didattiche svolte nei giorni di assenza e i compiti as-segnati.

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Grazie all’approvazione del PON FESR Azione A1 “Dotazioni tec-nologiche e laboratori multimediali per le scuole del primo ciclo” gli alunni della nostra Scuola saranno destinatari, dal nuovo anno, della LIM in classe poiché l’Istituzione ha ottenuto finanziamenti europei per una somma di circa € 72.000,00 così da consentire l’acquisto di 16 LIM, che, corredate da altrettanti videoproiettori e

notebook, risponditori elettronici, cattedre multimediali dotate di PC portatile e tablet, saranno collocate nelle rispettive aule completando, in tal modo, un progetto iniziato già durante i precedenti anni scolastici. Infatti, la nostra scuola, grazie ad un primo finanziamento in ambito Ministeriale, si era già dotata di n. 6 LIM ed altre strumenta-zioni di alta qualità tecnologica al fine di allestire i laboratori ubicati nella scuola, due aule della Scuola Primaria e due della Scuola Secondaria di 1°. Le stesse saranno messe a disposizione delle sezioni della Scuola dell’Infanzia Se si aggiunge che un rilevante numero di docenti ha frequentato il corso di forma-zione che li ha introdotti all’utilizzo della Lavagna Interattiva Multimediale e, ad oggi, molti insegnanti sono registrati per la partecipazione al PON DIDATEC, si può affer-mare che il progetto consentirà certamente di affiancare alla didattica tradizionale lo sviluppo di metodologie di insegnamento volte a coinvolgere direttamente lo studente nella costruzione del sapere. La LIM oggi rappresenta un naturale complemento dell'attività di insegnamento poi-ché consente di introdurre nella scuola strategie e modalità didattiche innovative, potenzialmente più in sintonia con le forme di comunicazione adottate oggi dagli stu-denti. In sintesi:

­ agli alunni consentirà un miglioramento dell’apprendimento, sviluppo di competen-

ze “trasversali”, della motivazione, dell’amore per lo studio e per la scuola;

­ ai docenti fornirà stimolo alla formazione, al confronto con se stessi e con gli altri

per una valida crescita professionale;

­ alla scuola offrirà l’opportunità di svolgere in maniera completa ed esaustiva il pro-

prio compito di promozione dello sviluppo cognitivo, emotivo e sociale degli alunni che le vengono affidati nonché visibilità positiva da parte della società in cui opera.

Non ci sarà, dunque, più bisogno di portare gli alunni nell'aula di informatica: il multi-mediale entrerà direttamente in classe. La LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) fungerà da supporto all'esposizione dell'in-segnante influendo positivamente sull'attenzione, la motivazione e il coinvolgimento degli alunni. È questo l'obiettivo del progetto "LIM in classe: nuovi stili di apprendimento" che con-tribuirà a ridisegnare l'aula come spazio di apprendimento sfruttando il linguaggio visivo e interattivo, vicino a quello degli studenti abituati a computer, consolle, cellu-lari touch screen e lettori mp3. Il modo di fare lezione cambierà in positivo, aiutando e potenziando la trasmissione della conoscenza così da ottenere da una lato, alunni protagonisti nella costruzione del sapere e dall'altro, insegnanti registi della didattica che permetteranno la valorizzazione del sistema scolastico.

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MISURE DI ACCOMPA-

GNAMENTO 2013-2014

Il progetto doveva comprendere approfondimenti in consi-derazione congiuntamente a diverse tematiche di caratte-re trasversale e di carattere disciplinare.

La qualità dell’integrazione, pur accettabile nei singoli interventi relativi ad ogni anno scolastico, si è arricchita di ulteriori elementi positivi legati ad una gestione della continuità didattica, pedagogica ed organizzativa che ha delineato percorsi di sviluppo personalizzati ed organicamente predisposti è passato da anno in anno e da mani in mani senza mai creare fratture o accelerazioni improvvise, fino ad incamminarsi in un itinerario formativo fondamentale che ha condotto alla ricezione piena e consa-pevole dell’ottica inclusiva.

Infatti gli interventi sulla disabilità realizzati nelle esperienze precedenti non hanno costituito un pa-trimonio acquisito una volta per tutte e negli anni sono stati rivisitati criticamente in modo continuo, uti-lizzando al meglio le esperienze condotte in altre realtà formative, le conquiste che, giorno dopo gior-no, si sono realizzate nella individuazione delle diverse forme di disabilità, gli strumenti tecnologici ed informatici che progressivamente sono stati utilizzati per potenziare le abilità possedute da questi alunni con bisogni educativi e formativi speciali. Occorre, quindi, attivare e sostenere un’attività proget-tuale di formazione e ricerca, rivolta a tutto il personale della scuola finalizzata a sostenere e a vivifi-care i processi di integrazione già esistenti, all’interno del processo di trasformazione connesso all’autonomia scolastica che queste scuole stanno faticosamente realizzando e nell’ottica del pieno com-pimento della pedagogia inclusiva.

L’inclusione è un processo totale, progressivo che coinvolge l’organizzazione scolastica nel suo com-plesso e l’azione educativo-didattica in particolare per tutti i soggetti partecipi del rapporto insegna-mento-apprendimento. E’ necessario, pertanto, dare pregio alle competenze e alle prospettive inclusive insite in tutti i soggetti che concorrono a formare il contesto scuola, per favorire esplicitamente intese ed intenzioni nella certezza programmatica che ogni progetto d’integrazione non è mai strettamente ed esclusivamente individuale, ma porta con sé quelle essenzialità e quelle doti che ne fanno progetto globale, quindi patrimonio comune all’interno dell’istituzione e, a maggior ragione, all’interno del pro-getto di vita. La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012: “Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e la successiva circolare appli-cativa n.8 del 6 marzo 2013 che completano il quadro di allargamento della normativa sull’inclusione scolastica iniziato negli Anni Settanta, - dall’integrazione all’inclusione—costituiscono la motivazione di fondo che guida la scelta del percorso formativo fondato su una diversità che, lungi dall’essere intesa come elemento patologico, rappresenta per la Rete un elemento strutturale del sistema sociale e come carattere costituzionale attraverso cui riconoscersi reciprocamente. Ai fini dell’inclusione, infatti, e dell’impegno istituzionale che compete alla scuola, il rilievo patologico, quand’anche dovesse esistere, non può avere alcuna rilevanza se non quella di specificare l’urgenza di un’attenzione programmatica al fine di risolverne o attenuarne le implicazioni assicurando, in ogni caso, il rispetto verso la dignità e il valore della persona che ne è soggetto.

In tale prospettiva, in considerazione del fatto, che grazie a fondi PON/FESR ciascuna scuola della rete è dotata di apparecchiature tecnologico-multimediali avanzate, si è deciso di attivare un percorso formativo proprio in questa direzione sfruttando quanto proposto in questo campo dalle “tecnologie assistive”.

La Rete Scuola Costiera Amalfitana ha ottenuto il Finanzimanto

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L’Asse II del PON “Ambienti per l’apprendimento”, Obiettivo C, riguarda la “Qualità degli am-

bienti scolastici” e finanzia pro-getti finalizzati alla riqualificazio-

ne degli edifici scolastici in rela-

zione all’efficienza energetica, alla messa a norma degli im-

pianti, all’abbattimento delle barriere architettoniche, alla

dotazione di impianti sportivi e al miglioramento dell’attrattività

degli spazi negli Istituti di Istru-

zione Statali del Primo e del Se-condo Ciclo, per il triennio 2010-

2013.

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In occasione della cerimonia conclusiva del Premio letterario “Città di Tramonti” il Comu-ne di Tramonti ha ospitato autorità, artisti, giornalisti e scrittori. La cerimonia si è divisa in tre momenti di grande impatto culturale, sociale ed educativo.

Sabato 8 Giugno 2013, presso l’Aula Consi-liare del Comune, c’è stata la presentazione del libro “Il Verde di Tra-monti” di Mario Carotenuto, un artista che non ha mai dimenticato le sue origini, sempre legato al paesaggio dell’infanzia che rimane intatto nelle sue opere. Dopo il saluto del sindaco, Antonio Giordano, c’è stato l’intervento dell’artista Mario Carotenuto, coordinato dal giornalista Ma-rio Amodio. E’ stata poi inaugurata la mostra delle opere tramontane nella chiesa di San Giovanni Battista, in piazza Polvica, che è stata chiusa domenica 16 giugno, in occasione della cerimonia conclusiva della XI edizione del Premio artistico-letterario.

Sabato 15 Giugno, gli alunni delle classi della Scuola Primaria e Se-condaria dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Pascoli” hanno partecipa-to al dibattito sul tema "Idee in movimento/Movimentiamoci con le idee: quando lo sport diventa scuola di vita, di valori, di creatività, di…idee". Un percorso formativo e culturale sulla pratica sportiva sana e salutare dal punto di vista fisico, mentale e comportamentale: non violenza, tol-leranza, solidarietà e collaborazione sono i valori fondamentali tra-smessi dallo sport e che movimentano le idee sollecitando la crescita creativa del bambino di oggi. Al saluto del Dirigente Scolastico, profes-soressa Luisa Patrizia Milo, del primo cittadino e del coordinatore del Premio Vincenzo Savino hanno fatto seguito gli interventi di Vincenzo Pastore, presidente FIGC Campania; Delio Rossi, allenatore della Sampdoria UC; Alfonso De Nicola, responsabile staff sanitario Calcio Napoli; Andrea Iovino, direttore artistico BIMED; Giuseppe Gargano, storico medievalista; Francesco Romano, procuratore sportivo ed ex calciatore; Massimo Taibi, ex portiere e responsabile settore giovanile Modena FC; David Mounard, attaccante della Salernitana 1919; Rober-to Breda, allenatore di calcio.

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News Scuola

Inoltre, hanno preso parte al dibattito: Solange Sabin Sonia Hutter, diri-gente Scolastico - Liceo Scientifico “E. Marini” di Amalfi, presentando l’opera letteraria: “Ercole, Aldemio e il Portale Presbite”; Enrico Varria-le, giornalista sportivo RAI con il libro: “Napoli 8 ½”; e Giampiero Mu-ghini, giornalista, con il lavoro: “Addio gran secolo dei nostri vent’anni”. A fine giornata, gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Tramonti, vincito-ri del concorso “Presi nella rete … dello sport”, sono stati premiati con magliette autografate di famosi calciatori di serie A.

Domenica 16 giugno, presso l’aula consiliare del Comune si è svolta la cerimonia di premiazione dei vincitori dell’XI edizione del Premio arti-stico-letterario “Città di Tramonti”, con la proiezione di un video sulla breve vita del giovane poeta di Tramonti Pietro Tagliafierro, affetto da distrofia muscolare. Argomenti principali sono state le passioni che lo hanno reso felice in vita: la poesia, l’arte, il disegno, lo sport, il suo mo-do di “fare calcio”.

La manifestazione si è conclusa con la premiazione dei vincitori del concorso al quale hanno partecipato numerosi concorrenti, suddivisi nelle categorie narrativa, poesia inedita, poesia in vernacolo, pittura, fotografia e ceramica. Una sezione speciale è stata dedicata ai lavori dei ragazzi delle scuole elementari e medie, suddivisi in fiabe e poesie.

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Iter Didattici

Lo scorso 7 giugno, verso le dieci del mattino, come tutti gli alunni dell’Istituto “G. Pa-scoli” di Tramonti, siamo usciti dalla scuola insieme alle nostre maestre. Era una cal-da e soleggiata giornata d’estate. E’ stato bello passeggiare per le strade del paese, guardando qua e là la natura rigogliosa che si apre alla nuova stagione. Nella chiesa di S. Giovanni Battista, nella piazza di Polvica, ci aspettava il Maestro Mario Carotenuto, un anziano signore, con un grosso paio di occhiali sul viso ed un sorriso simpatico e cordiale. Ci ha spiegato che cosa è la tecnica del disegno a china: un inchiostro abbastanza denso di stende con un pennino e poi bisogna lasciarlo a-

sciugare ben bene, prima di poter colorare il disegno. Carotenuto è un famoso pittore, molto cono-sciuto in tutta Italia; è nato a Tramonti e ama tornare sempre volentieri nel nostro paese. Infatti i quadri che abbiamo ammirato nella mostra allestita in piazza erano fatti proprio da lui. I quadri rappresentavano delle vedute di Tramonti. C’erano rappresentate quasi tutte le frazioni: Figlino con la sua chiesa, la chiesa di S. Felice di Pietre, la collina di Ca-pitignano, la chiesa di Gete, un panorama di Novella, di Pucara e di Corsano. C’erano anche molte strade e vedute carat-teristiche come la curva con i castagni di Nicola Di Palma, la curva di Pelegna, dove sta il meccanico, il ponte di via Cannelle. Lungo le pareti della chiesa erano esposti i quadri, uno accanto all’altro. La cosa che ci ha colpito di più è stata la natura, ricca di alberi, cespugli, fiori di tutti i colori e in tutte le stagioni. Prima di salutarci il Maestro Carotenuto ha regalato alle maestre una copia del suo li-

bro, intitolato “Il Verde di Tramonti”, che sarebbe stato presentato l’indomani presso l’Aula Consiliare del Comune di Tramonti. La mostra, rimasta aperta per una settima-na circa, è stata un’esperienza molto bella ed interessante. Al punto che per tutto il nuovo anno scolastico ci farà compagnia nello svolgimento di un percorso didattico-formativo che, proprio in onore del Maestro Carotenuto e della sua pittura che ha sti-molato in noi tanta curiosità verso le tecniche artistiche, ma anche verso i luoghi ritrat-ti, abbiamo voluto chiamare “Verde … in Allegria!”

Visita alla mostra del Maestro Carotenuto Classe 4B Scuola Primaria

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Possono partecipare tutti gli abitanti del comune di Tramonti.

Trova la soluzione al Rebus e consegnala, corredata di nome, cognome e classe, all’insegnante Salsano entro il 15/01/2014.

Tra coloro che avranno dato la risposta esatta, verrà sorteggiata una flash pen drive.

Concorso

Redazione: docenti e alunni dei tre ordini di scuole - [email protected] - www.ictramonti.gov.it

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Attualità

Il Comune di Maiori ha celebrato il 70' Anniversario dello sbarco degli Alleati, che avvenne proprio sulla più grande spiaggia della Costiera Amalfitana, con una serie di iniziative intitolate “Operation Avalanche”, dal nome in codice dell’operazione militare. L’Assessorato alla Cultura, diretto dal Consigliere delegato Mario Piscopo, ha messo a punto un ricco programma di eventi culturali denominato “Maiori- Operation Avalanche 1943-2013” predisposto per commemorare lo sbarco degli Alleati, avvenuto alle ore 3 e 20 del 9 settembre 1943 con i Rangers del leggendario capitano William Orlando Darby, che stabilì il suo quartier generale in Palazzo Mezzacapo mentre fu allestito un ospedale militare nella

Chiesa di San Domenico. L’obiettivo dello sbarco a Maiori era duplice: rag-giungere tempestivamente il Valico di Chiunzi e scendere come una valan-ga su Nocera e Pagani per congiun-gersi con le truppe inglesi sulla Stata-le 18 e marciare alla volta di Napoli per liberarla dai Tedeschi. Ma il piano non potette essere realizzato secon-do le previsioni, in quanto i Rangers trovarono la resistenza dei tedeschi asserragliati a Corbara, che li costrin-sero a restare per ben ventidue giorni nel Forte Shuster sul Valico di Chiun-zi, attualmente trasformato in un ri-

storante e dove fu allestito un ospedale di fortuna per sopperire alle gravi conseguenze dell’attacco tedesco. Una pagina di storia importante per la Costiera, che il Comune di Maiori - sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio dell’Ambasciata Britannica di Roma, del Conso-lato Generale degli Stati Uniti d’America, del Ministero dei Beni e delle Attivi-tà Culturali e del Turismo, dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno, del Museum of Operation Avalanche di Eboli e della Provincia di Salerno, in col-laborazione con le Associazioni: La Feluca, Maiori Film Festival, Atellana, il Centro di Cultura e Storia Amalfitana, Amalfi Coast Music & Arts Festival, Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo ed i Rangers – ha voluto far rivive-re nella memoria collettiva per evidenziare le trasformazioni sociali, culturali e di costume avvenute in seguito a questo evento che ha cambiato il corso della storia della Costiera Amalfitana e dell’Italia e segnando così la conclu-sione della II guerra mondiale.

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Attualità

Dal 1 al 10 settembre 2013 Maiori è stata teatro di una serie di iniziative e manifestazioni volte a celebrare un evento che gettò le basi per la storia democratica del nostro paese: mostre fotografi-che, proiezioni cinematografiche (“Paisà” di Ros-sellini), musica, rappresentazioni teatrali, conve-gni, ed altro ancora. A Palazzo Mezzacapo è avvenuta la premiazione dei vincitori del concorso “La memoria recupera-ta” al quale hanno partecipato gli alunni degli Isti-tuti comprensivi di Maiori/Minori e dell’Istituto “G. Pascoli” Tramonti, che hanno assistito ad una conferenza da parte di Donato Sarno su “Lo sbar-co degli Alleati a Maiori nei ricordi di archivio”.

Mercoledì 27 novembre 2013, noi alunni di seconda e terza media siamo andati al Pa-lazzo Mezzacapo di Maiori per il progetto “Avalanche”. Tramite questo progetto si vo-gliono ricordare gli eventi che si svolsero in Costiera Amalfitana durante la Seconda Guerra Mondiale. Al Comune abbiamo incontrato una profes-soressa di liceo la quale ci ha mostrato i re-perti storici relativi allo sbarco e conservati in alcune sale del Palazzo Mezzacapo. Abbia-mo visto così alcune divise, armi ed elmetti appartenenti ai soldati americani e tedeschi che combatterono fra Maiori e Tramonti. Tra i reperti vi erano anche molti giornali e riviste dell’epoca con foto e articoli dedicati alla guerra. Successivamente abbiamo guardato due documentati dedicati all’Operazione Avalanche. Il secondo, in particolare, è stato molto interessante, sia perché è stato curato da un gruppo di ragazzi della scuola di Maiori e sia perché veni-vano intervistate alcune persone (tra cui anche alcuni anziani di Tramonti) che hanno vissuto quei drammatici giorni.

Classe 2A Scuola Secondaria di 1 Grado

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Iter Didattici

Classe 4A Scuola Primaria

Roberta Mazzoni ritiene che il bisogno di ascoltare storie “sia scolpito nella natura umana quanto quello di mangiare, amare, sognare”. Gli anziani, i nonni raccontavano e raccontano storie di vita e di morte, di guerre e di miseria, di magie e di mistero, ma anche storie di mo-menti allegri, di feste, di tradizioni, di solidarietà. Vicende che non si leggono nei libri di storia, che non sempre costituiscono testimonianze valide per la ricostruzione di fatti storici, ma dalle quali emergono tratti significativi della nostra gente. Ciò che fa parte delle nostre radici costi-tuisce il fondamento del nostro pensiero. Nella trasmissione, fino ad oggi, è prevalsa l’abitudine all’oralità, diventata quasi un valore. Sapre-mo mai conservarla? Riusciremo a raccontare le stesse cose e soprattutto allo stesso modo? Un modo di narrare, quello degli anziani, coinvolgente, ricco di espressioni, vivo, realistico. Ecco alcune storie, raccontate dai nonni dei nostri bambini.

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Iter Didattici

Mio nonno, che si chiama Antonio, vi-veva in una casa con una stanza do-ve mangiavano e dormivano in dieci persone. Il nonno era il più grande, prima di andare a scuola aiutava i ge-nitori nella stalla. A scuola andava al monastero a Puca-ra e andava a piedi. In terza elementare si fermò e il suo so-gno era diventare muratore e pian piano riempì le tasche di soldi costruendo tante case a Tramonti. Oggi nonostante è vecchio lavora ancora e non riesce a di-vertirsi un giorno. La nonna, invece, mi racconta che da piccola anda-va sulla montagna più grande che si chiama Cerreto a raccogliere l’erba per le mucche e la legna che vendeva alle persone di Pagani.

Classe 4A Scuola Primaria

Mio nonno spesso mi racconta che quando lui era piccolo i giocattoli non esistevano e allora lui insieme ai suoi fratelli per crearsi il gioco, oltre a fare molte marachelle ai loro genitori, di nascosto alla loro non-na toglievano i bottoni da vicino gli abiti tutti insieme giocavano a chi tirava il bottone più lontano e chi era più bravo vinceva, poi racconta che quando la nonna scopriva che mancavano i bottoni loro per paura scappavano e si nascondevano poi di nascosto quando tornavano li depositavano in un cassetto dell’ armadio e facevano finta di averli tro-vati.

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Attualità

Classi 5A/B Scuola Primaria

Il 4 Ottobre 2013 è stata la festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Nella frazione di Polvica, dove si trova anche la nostra scuola, c’è il convento francescano dove noi delle classi quinte della Scuola Primaria, insieme ai ra-gazzi della Secondaria di 1 Grado, siamo stati accompagnati dagli insegnanti per partecipare alla santa Messa celebrata dal vescovo Orazio Soricelli e con-celebrata da fra’ Mario e altri sacerdoti. Alla cerimonia religiosa c’erano tante persone ed erano presenti anche le forze dell’ordine, il sindaco e i ragazzi dell’associazione “Il Girasole” che, con l’aiuto dei loro educatori, hanno ani-mato il rito con i canti liturgici, a cui ci siamo uniti anche noi delle classi quin-te, e partecipato all’offertorio. Durante l’omelia il vescovo ha parlato di San Francesco: della sua vita spen-sierata ad Assisi e del suo cambiamento in seguito alla vocazione di Dio; del-la sua povertà e del suo amore per il creato. Attraverso la vita e l’esempio del santo di Assisi, il vescovo ci ha trasmesso anche il suo messaggio di pace e amore, di fratellanza ed accoglienza, di rispetto per tutte le creature ed il crea-to. Durante la preghiera dei fedeli abbiamo rivolto un pensiero anche alle vittime del naufragio di Lam-pedusa e al Papa che era in visita ad Assisi alla ba-silica di San Francesco. Il momento più bello ed e-mozionante della celebrazione è stato certamente l’offertorio: vi hanno preso parte il sindaco e le forze dell’ordine che portavano il calice, le pissidi e le am-polle con acqua e vino; altre persone hanno donato cesti con alimenti, fiori, qualcuno ha presentato un quadro di San Francesco, un altro la foto del con-vento francescano di Polvica, un altro ancora ha portato un cane come simbolo degli animali ecc. Noi bambini eravamo molto emozionati e coinvolti dal clima di festa e di gioia

che c’era in chiesa. Molto bello e coinvolgente è stato anche il momento in cui

ci siamo scambiati il segno di pace: molti di noi hanno avuto la possibilità di

dare la pace al vescovo. Dopo la Messa, ci siamo fermati un po’ in chiesa per

rivolgere ancora una preghiera a San Francesco: lo abbiamo pregato perché

ci aiuti a trascorrere un buon anno scolastico e perché ci guidi sempre sulla

strada dell’amore, della pace e della fratellanza. Usciti dalla chiesa, abbiamo

fatto una breve sosta in piazza Nassirya. Infine siamo ritornati a scuola stan-

chi ma contenti e più ricchi dentro per la bella esperienza appena vissuta.

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Classe 3B Scuola Primaria

Iter Didattici

Ciao a tutti! Sono un bambino di III B che parla a nome di tutta la sua classe: in ve-rità voglio raccontare l'esperienza vissuta nell'uscita del 15 ottobre, quando con l'altra terza della scuola primaria siamo andati al Grand Hotel di Salerno per guardare lo spettacolo di Gek Tassaro “Il circo delle nuvole”.

Eravamo un po' emozionati perché do-vevamo prendere l'autobus S.I.T.A, an-dare a Salerno, stare in un teatro, in-somma non vedevamo l'ora di arrivare! Certo che una volta arrivati all'hotel ab-biamo un po' aspettato per sederci ma poi... lo spettacolo inizia! Prima ci fanno

vedere un filmato, poi delle ragazze recitano delle poesie, in seguito altre erano con dei musicisti tra cui un violinista. Era una musica che entrava nel cuore, come ha detto il mio compagno di banco. Dopo tutta questa introduzione finalmente arriva lui: Gek Tassaro che raggiunge uno strano strumento che utilizzerà per il suo spettacolo. L'artista ha iniziato a raccontare la storia del signor Giuliano, un tipo che per esse-re contento deve avere tutto: il mare, i sassi delle montagne... Ogni cosa è sua, anche tutto quello che vede dalla finestra. Allora pensa che non gli resta che comprare il cielo. E qui viene il bello: nel cielo so-pra le nuvole c'è un fantastico circo composto da personaggi speciali, anche un po' pazzi! Il signor Giuliano ha la fortuna di assistere a que-sto incredibile spettacolo fatto di nuvole. La maestra ci ha spiegato che Gek Tassaro ha scritto proprio un libro intitolato “Il circo tra le nuvole”. I miei compagni ed io ci siamo molto divertiti a sentir raccontare questa storia perché era una filastrocca con le rime baciate illustrata attraver-so un proiettore, se non sbaglio, con disegni fatti ad acquerelli, con la sabbia, con i cartoncini colorati che prendevano forme diverse e sem-bravano cartoni animati, sfumature di colori che cambiavano ogni volta che l'artista ne aveva bisogno. Che dire! Come ogni bella giornata an-che questa è finita ritornando alla realtà dopo un momento quasi magi-co. La giornata, dicevo, si è conclusa ritornando a scuola tutti allegri!

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Iter Didattici

In tempi molto lontani, alcuni secoli pri-ma della nascita di Cristo, un’ampia par-te dell’Europa era occupata dai Celti, un popolo di pastori che regolava la propria vita sui ritmi della natura. Alla fine della stagione stiva, i Celti riportavano a valle le greggi e si preparavano all’arrivo dell’inverno e del nuovo anno, che per loro non iniziava il 1° gennaio, ma il 1° novembre. Il passaggio dalla stagione calda all’inverno e dall’anno vecchio a quello

nuovo veniva celebrato con lunghi festeggiamenti, chiamati “Festa del Sole”: l’Aldilà si univa al mondo dei vivi e gli spiriti dei morti potevano vagare sulla Terra. Durante la notte del 31 ottobre si tenevano dei ra-duni nei boschi e sulle colline per la cerimonia dell’accensione del Fuo-co Sacro. In seguito i Romani sottomisero i Celti e, quando il loro Impero diventò Cristiano (nel 380 d.C.), cercarono di porre fine a questa tradizione considerata pagana. Ma non vi riuscirono. Allora, nel IX secolo d.C., un papa cercò di cristianizzare la Festa del Sole, spostando al 1° novembre una festa cristiana che si era soliti ce-lebrare il 13 maggio. Si trattava della festa di Ognissanti, celebrata per la prima volta a Roma il 13 maggio del 609 d.C. per commemorare i martiri del Cristianesimo. Perché la festa cri-stiana riuscisse a cancellare quella pagana in misura maggiore, al giorno di Ognissanti venne fatta seguire l’istituzione di un giorno dedicato alla Commemorazione dei defunti: il 2 no-vembre.

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Iter Didattici

Classe 5B Scuola Primaria

Il giorno di Halloween, mentre stavamo facendo lezione con la maestra Lucia, a sorpresa sono entrate in aula: la strega Halloweena, la Preside, la maestra Mirella e il vicepreside. La strega aveva un gros-so cappello e una scopa enorme, la mae-stra Mirella un grande cesto addobbato con una zucca finta e colma di caramelle deliziose e il vicepreside una fotocamera

con la quale scattava alcune foto. La strega ci ha chiesto: ”Dolcetto o scherzetto?” e noi in coro abbiamo risposto: “Dolcetto!”. Loro ci hanno offerto qualche caramella ciascuno e noi abbiamo rispo-sto con urla di entusiasmo. Infine una nostra compagna ha recitato una lunghissima poesia in lingua inglese. Questa sorpresa è stata gradita e molto divertente. Detto fra noi, pen-siamo che la strega Halloweena era la nostra insegnante d’inglese, perché anche se ha camuffato la sua voce, la tonalità era quella che tutti noi siamo abituati ad ascoltare.

Classe 4B Scuola Primaria

Stamattina a scuola, mentre facevamo lezione, abbiamo sentito bussare alla porta: è entrata la Preside seguita da una streghetta. La maestra è saltata da dietro alla cattedra e si è presa uno bello spavento, perché la strega faceva vera-mente paura. Noi le abbiamo mostrato i nostri bellissimi dise-gni di Halloween e la strega ha detto: -Avete disegnato le mie sorelle! Allora ci ha chie-sto:-Dolcetto o scherzetto? Noi abbiamo rispo-sto:-Dolcetto. E’ passata la maestra Mirella delle seconde e ha distribuito tante caramelle e poi sono andate a fare il giro in altre classi.

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Iter Didattici

Classe 5B Scuola Primaria

Il quattro Novembre in tutta Italia si festeggia e si rende omaggio e o-nore ai caduti. Per l’occasione le classi quarte e quinte hanno parteci-pato alla commemorazione dei soldati caduti durante la prima e la se-conda guerra mondiale. Non sapevo che esistesse una celebrazione del genere e tante volte sono andata al Convento ma distrattamente sono passata sotto le lapidi che riportano i nomi dei caduti senza chie-dermi chi fossero e perché erano elencati lì. La celebrazione del 4 Novembre mi ha fatto capire tante cose e la cosa

più importante è che la guerra porta tanto dolore e tanti morti. Fra Mario ha celebrato la Santa Mes-sa nel Convento dove abbiamo par-tecipato anche noi insieme alle auto-rità civili e militari: il Sindaco, il Mare-sciallo dei Carabinieri e il Coman-dante dei Vigili Urbani.

Alla fine della Santa Messa le autorità hanno preso una corona d’alloro e l’hanno posta sotto le lapidi dei caduti in guerra. Uno alla volta le autorità hanno fatto un discorso per spiegare che quei nomi appartengono a persone di Tramonti, potevano essere anche no-stri parenti: nonni, zii o semplici conoscenti, morti in guerra per difende-re la Patria. Poi siamo scesi ai giardinetti dove si trova un’altra lapide: ai caduti di Nassirya. I caduti di Nassirya sono soldati che non sono di Tramonti, ma che sono morti a Nassirya per portare la pace in questi Paesi tormentati dalla guerra. In piazza Nassirya c’é stata una funzione commovente e l’alzabandiera, il Comandante dei Vigili ha issato la ban-diera tricolore mentre il trombettiere suonava “Il Silenzio” e tutti stava-mo con la mano sul petto e abbiamo cantato l’Inno di Mameli. Grazie scuola che ci hai permesso di partecipare a questa commemo-razione, perché ormai i nostri genitori che sono troppo impegnati nel lavoro non ce ne parlano affatto. Sono sicura che se avessero assistito pure loro, poiché molti nostri genitori hanno fatto il servizio militare, all’alza bandiera accompagnato dalle note del Silenzio e successiva-mente cantato l’Inno italiano sarebbero rimasti commossi.

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Curiosità

In un remoto villaggio di campagna, la Vigilia di Natale, un ragazzino si recò nel bosco alla ricerca di un ceppo di quercia da bruciare nel camino, co-me voleva la tradizione, nella notte Santa. Si at-tardò più del previsto e, sopraggiunta l'oscurità, non seppe ritrovare la strada per tornare a casa. Per giunta incominciò a cadere una fitta nevicata. Il ragazzo si sentì assalire dall'angoscia e pensò a come, nei mesi precedenti, aveva atteso quel Na-tale, che forse non avrebbe potuto festeggiare.

Nel bosco, ormai spoglio di foglie, vide un albero ancora verdeggiante e si riparò dalla neve sotto di esso: era un abete. Sopraggiunta una gran-de stanchezza, il piccolo si addormentò raggomitolandosi ai piedi del tronco e l'albero, intenerito, abbassò i suoi rami fino a far loro toccare il suolo in modo da formare come una capanna che proteg-gesse dalla neve e dal freddo il bambino. La mattina si svegliò, sentì in lontananza le voci degli abitanti del villaggio che si erano messi alla sua ricerca e, uscito dal suo rico-vero, poté con grande gioia riabbracciare i suoi compaesani. Solo allora tutti si accorse-ro del meraviglioso spettacolo che si presen-tava davanti ai loro occhi: la neve caduta nel-la notte, posandosi sui rami frondosi, che la piana aveva piegato fino a terra. Aveva for-mato dei festoni, delle decorazioni e dei cri-stalli che, alla luce del sole che stava sorgendo, sembravano luci sfavil-lanti, di uno splendore incomparabile. In ricordo di quel fatto, l'abete venne adottato a simbolo del Natale e da allora in tutte le case viene addobbato ed illuminato, quasi per riprodur-re lo spettacolo che gli abitanti del piccolo villaggio videro in quel lonta-no giorno. Da quello stesso giorno gli abeti nelle foreste hanno mantenuto, inoltre, la caratteristica di avere i rami pendenti verso terra.

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Iter Didattici

Quando Gesù nacque a Betlemme, il mondo si riempì di allegria e mol-te persone partirono dai lontani Paesi per andargli a portare dei doni. Vicino alla capanna di Gesù si racconta che ci fossero tre alberi: una palma, un olivo e un pino. Nel vedere tanta gente che andava e veniva, le tre piante sentirono il desiderio di potere offrire anch’esse qualcosa al Bambino. Io - disse la palma- voglio regalargli le mie foglie:le metterò vicino alla sua culla e quando Lui sentirà caldo, dolcemente, gli farò aria. Io - disse l’olivo- con le mie olive preparerò dell’olio e lo darò a sua ma-dre, la Vergine Maria, perché lo metta nella sua pappa e lo possa usa-re per ungergli i piedini. Il pino era tristissimo. Non sapeva che cosa offrire. La palma e l’olivo, inoltre, si burlavano di lui e gli dicevano: -Tu non hai niente da regalare! Con le tue foglie, che sembrano aghi, pungerai il Bambino e nessuno vorrà averti vicino.

Scuola dell’Infanzia - Plesso Pietre

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Iter Didattici

Il pino era sempre più sconsolato e un angelo ebbe pietà di lui e deci-se di aiutarlo. Non essere triste - gli disse - io voglio fare qualche cosa per te. Chie-derò alle stelle che brillano nel cielo di posarsi sui tuoi rami e con la loro luce potrai illuminare il bambino. Inoltre potrai servire da guida a tutti i viandanti che vogliono vedere Gesù. E così accadde, in poco tempo il pino si vide tutto coperto di luci colo-rate. Dalla sua culla, il Bambino lo guardo e gli sorrise. Era così bello quell’albero che tutta la gente, tornando a casa, ne preparò uno ugua-le per ricordare la visita alla capanna. Da allora il pino, il giorno di Na-tale, adorna tutte le case del mondo.

Scuola dell’Infanzia - Plesso Pietre

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Iter Didattici

C’è aria d festa! C’è aria di magia!

Con luci, suoni e colori è arrivato il

giorno di Natale, a nessun altro gior-

no uguale! Per i bimbi più piccoli è

un tempo carico di emozioni, che a

scuo la s i con c re t i zza con

l’applicazione di molteplici proposte.

Prima fra tutte è la consueta dram-

matizzazione che il pomeriggio del

19 dicembre 2013, presso la palestra del nostro istituto Comprensivo

“G. Pascoli” proporranno i bambini di 4 anni della Scuola dell’Infanzia di

Gete e Pietre ai loro genitori. Mentre i compagni di tre e cinque anni,

nei rispettivi plessi, canteranno nenie e reciteranno poesie, filastrocche

e realizzeranno “l’Alfabeto di Natale” (piccolo opuscolo con la ricerca di

vocaboli tipici del Natale dalla A alla Z e le corrispondenti immagini di-

segnate da loro) e il Calendario dell’Avvento che propone non solo ri-

flessioni sui valori di pace, amore e fratellanza, ma vuole introdurre i

piccoli alla conoscenza numerica e allo sviluppo della grafo-motricità.

Infine l’ascolto di storie per lo sviluppo della capacità di ascolto e della

rielaborazione grafica. Una di queste “Lucy – la piccola renna”. È stata

illustrata da Chiara Pironti dove le immagini raccontano il sogno di una

piccola renna che vorrebbe essere tra le renne forti e muscolose dalle

grandi corna che tirano la slitta di Babbo Natale. Ahimè, lei sa che è

troppo piccola e Babbo Natale non saprebbe che farsene. Ma, ecco,

che per magia arriva il grande vecchio con l’abito rosso, parcheggia la

sua slitta proprio lì, nel bosco degli abeti e le dice: “E’ da tanto che mi

aspetti? Su, vieni con me, suonerai i campanellini e andremo a conse-

gnare i doni ai bambini di tutto il mondo!”. Lucy è felicissima e … via, si

parte per la grande avventura della notte di Natale!

Scuola dell’Infanzia - Plesso Gete

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Iter Didattici

Scuola dell’Infanzia - Plesso Gete

Colora e rita-

glia le renne!

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Iter Didattici

Classi 1A/B Scuola Primaria

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Iter Didattici

Classi 1A/B Scuola Primaria

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Iter didattici

Classi 3A/B Scuola Primaria

Anche quest’anno il progetto “Crescere Felix” ha avuto inizio e coinvolgerà gli alunni delle classi terze della scuola primaria di Tramonti, con il fine di “promuovere, diffondere e consolidare la cultura della corretta e sana ali-mentazione e dell’attività fisica”: il tutto contribuirà a prevenire l’obesità in età evolutiva. I dati raccolti dal monitoraggio scientifico degli ultimi anni so-no alquanto allarmanti, infatti collocano la regione Campania al primo posto in Italia per i problemi di sovrappeso ed obesità nei bambini con tutte le pa-tologie che essi comportano e che senza alcun dubbio mettono a rischio la salute dei fanciulli. Per poter fornire i supporti informativi e gli strumenti atti ad arginare e combattere l’obesità, l’ASL di Nocera Inferiore ha attivato un corso di formazione, a cui hanno partecipato gli insegnanti, tenuto da medici esperti in pediatria, genetica, nutrizione, medicina dello sport e pedagogia. Il progetto Crescere Felix intende coinvolgere in modo attivo e costruttivo an-che i genitori dei bambini, oltre agli operatori dell’ASL e agli insegnanti. In-fatti docenti e medici hanno riscontrato la necessità di costruire un’alleanza educativa con i genitori perché solo attraverso una collaborazione tra Scuo-la e Famiglia si può conseguire, mediante relazioni e rispetto dei reciproci ruoli, l’obiettivo prefissato. Pertanto l’ASL si è impegnata ad attivare percor-si di intervento finalizzati a: monitorare lo stato nutrizionale dei bambini

con l’impiego di supporti e tecniche scienti-ficamente validi;

promuovere e divulgare stili di vita corretti e adeguati a prevenire l’insorgere di eventuali patologie;

promuovere un’alimentazione più sana e genuina, più corretta ed equilibrata;

promuovere e diffondere la “cultura” dell’attività fisica per contrastare la “cultura” dell’ozio.

Gli insegnanti si schierano accanto agli operatori ASL nella lotta all’obesità pediatrica e si impegnano in prima persona a divulgare le nozioni – informa-zioni adattate per alimentarsi bene e in modo sano. I genitori avranno incontri informativi e formativi con i medici durante il per-corso del progetto: ciò darà loro la possibilità di conoscere l’entità del pro-blema e li fornirà di conoscenze scientifiche per correggere le cattive abitudini alimentari e la sedentarietà. Solo attraverso l’informazione, la preparazione e la fattiva collaborazione tra Asl, Scuola e Famiglia si potrà conseguire l’obiettivo stabilito ed aiutare i bambini a Crescere Felix.

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Attualità

Per triangolo della morte si intende la vasta area della provincia di Napoli compresa tra i comuni di Acerra, Nola e Marigliano, un tempo nota per essere tra le più fertili della Campania, nella quale è stato riscontrato negli ultimi anni un forte aumento della mortalità per cancro e per alcune rare patologie. La causa dell'aumento di mortalità è attribuita all'inquinamento ambientale, prin-cipalmente dovuto allo smaltimento illegale di rifiuti tossici da parte della ca-morra che smaltisce tali rifiuti ovunque ci sia uno spazio vuoto. Smaltire rifiuti pericolosi è un costo per le imprese, per cui si è creata una vastissima rete che fornisce documenti falsi che dimostrano uno sversamento regolare, ma che in realtà non fanno altro che avvelenare campagna, acqua e terra. Vi abi-tano circa 550.000 persone e l'indice di mortalità per tumore sfiora il 38.4 per gli uomini e il 20.8 per le donne, dove la media nazionale è del 14. La mortali-tà risulta quindi la più alta nel resto d'Italia. Sono ormai dieci anni che si parla della terra dei tumori. Ma, di fatto, nessuno ha mai preso seri provvedimenti: da una parte ci sono le istituzioni immobili di fronte a una catastrofe ambienta-le e umana, dall’altra i veleni della camorra stoccati nel sottosuolo. Le migliaia di roghi di rifiuti tossici, le numerose discariche abusive e non, le piramidi di eco balle che ancora troneggiano nelle campagne di Giugliano, unitamente ai pozzi inquinati, ai campi di cavolfiori alla diossina “radioattiva”, ai metalli “radioattivi” e ai metalli pesanti. Tale incuria ha fatto sì che la mortalità aumentasse progressivamente di anno

in anno e che anche i tumori infantili costan-temente progredissero. La mancanza di fi-ducia nelle istituzioni, che negli anni hanno permesso o non si sono efficacemente op-poste a sversamenti illeciti di rifiuti pericolo-si, anche in discariche autorizzate, che han-no causato casi di tumore accertati è tra i motivi delle accese proteste della popolazio-ne che vive tra i miasmi dei rifiuti e la consa-pevolezza di andare incontro ad una morte cruenta e certa. La tragica situazione am-bientale che si è venuta a creare nell’arco di

svariati anni in questi territori ormai abbandonati al proprio destino è profon-damente ingiusta soprattutto da parte delle istituzioni che dovrebbero proteg-gerli e salvaguardarli da tale ignominia. Sarebbe ormai giunto il momento di passarsi una mano per la coscienza e mobilitarsi ponendo così fine a tale sfregio, non solo per le terre del Sud, ma anche per l’intera umanità.

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Classe 2B Scuola Primaria

Iter Didattici

Quest’anno, noi alunni delle classi seconde, abbiamo vissuto per la pri-ma volta l’esperienza di andare in visita a un Museo. Il giorno 14 No-vembre ci siamo recati a Pagani per visitare il Museo di Sant’Alfonso Maria de Liguori. La mattina presto siamo partiti dalla scuola e dopo circa un’ora di viag-gio siamo arrivati a Pagani. Davanti alla Basilica di Sant’Alfonso ci ha accolti una signorina molto gentile: era la nostra guida che ci ha fatto entrare nei locali del Museo. Abbiamo ascoltato con molta attenzione le spiegazioni della guida e ab-biamo osservato gli oggetti esposti nelle varie sale: gli abiti e le vesti liturgiche che Sant’Alfonso indossava da vescovo; il suo inginocchiato-io; i dipinti , realizzati da lui, raffiguranti volti di Madonna e Gesù; il clavi-cembalo con il quale il Santo suonava le sue musiche tra cui “Tu scendi dalle stelle” e “Quanno nascette Ninno a Betlemme”; la sedia a rotelle ed il bastone usati quando non riusciva più a camminare. Molte notizie sulla vita di questo Santo, che ha vissuto anche a Scala, ci erano sconosciute. Ora ne sappiamo molto di più e a Natale canteremo con il cuore ancora più pieno di gioia il suo canto “Tu scendi dalle Stelle”.

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Iter Didattici

Classe 2A Scuola Primaria

Noi bambini della classe II^ A, il 14 novembre, siamo andati, con le no-stre maestre e con i bambini delle altre classi, a Pagani. A Pagani, presso il teatro Sant’Alfonso è stato proposto un musical con musiche originali tratte dal film di Walt Disney dal titolo “La borsa di Mary Poppins”. Lo spettacolo è stato bellissimo. Il teatro era grande, colorato e acco-gliente. Tante note musicali pendevano sulle teste dei musicisti che componevano l’orchestra e tanti ballerini bravissimi danzavano sul pal-co. La narratrice ha raccontato, servendosi di tanti oggetti che prendeva da una borsa, alcune avventure di Mary Poppins vissute con Jane e Maicol. Noi ci siamo divertiti un mondo, la musica era allegra e ci siamo messi anche a cantare e a ballare. Speriamo che questa bella esperien-za si ripeta un’altra volta.

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Classe 5A Scuola Primaria

Iter Didattici

Giovedì 28 novembre,noi delle classi quinte e alcune classi delle scuole medie, ci siamo recati presso il Comune per ricordare Andre-a Mansi, un giovane ravellese, di soli ventun’anni trucidato dai tedeschi, sullo sca-lone dell’Università Federico 2° di Napoli, in quanto accusato ingiustamente di aver ucci-so un soldato tedesco. Al Comune ci hanno accolti il dottor Ulisse Di Palma, Monsignor Giuseppe Imperato, il Sindaco e la Preside. Monsignor Giuseppe Imperato, che è nipote di Andrea Mansi ci ha raccontato la triste storia dello zio. Costui era stato a Ravello in

occasione della festa della natività della Beata Vergine, l’8 settembre e il 12 dello stesso mese rientrava dalla licenza, con la sua bella divisa bianca. Ad un tratto si trovò davanti alcuni soldati tedeschi che comin-ciarono a insultarlo e a colpirlo. Inutili furono le sue insistenze che re-clamavano la sua innocenza, fu portato sullo scalone e senza pietà, davanti agli occhi dei napoletani fu barbaramente ucciso. I napoletani oltretutto, seppure con gli occhi pieni di lacrime, furono costretti ad ingi-nocchiarsi e applaudire ad una simile crudeltà. La notizia della morte di Andrea Mansi giunse alla famiglia grazie ad un amico: Luigi Nappi, il quale comunicò anche che il corpo si trovava presso il cimitero di Pog-gioreale. Il 12/09/1951 poi la salma fu trasportata a Ravello e presso la chiesa dell’Annunziata ricevette i dovuti onori da tutta la popolazione e si svolsero i funerali solenni. La parola poi è stata data al dottor Ulisse Di Palma il quale ci ha spiegato che dietro richiesta del nipote e anche per volontà del comune e dei ravellesi era stato deciso di trasferire i resti di Andrea Mansi nel ”Sacrario dei Caduti” di Ravello, per poter da-re finalmente a questo giovane i giusti onori. Inoltre il dottore ha anche scritto un opuscolo “L’innocenza tradita” nel quale spiega la triste storia e il professore Aldo De Gioia gli ha dedicato una poesia in dialetto dal quale, attraverso l’espressione dei suoi sentimenti, ci ha fatto rivivere i tristi momenti di questo giovane.

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Classe 5A Scuola Primaria

La nostra partecipazione a questo progetto è stata molto costruttiva, ci ha fatto comprendere che il suo sacrificio non deve rimanere vano ed essere dimenticato,ma deve essere un esempio di riflessione e come dice l’articolo 11 della Costituzione “la guerra deve essere ripudiata”,in quanto porta distruzioni ,danni e fa commettere ingiustizie. La morte e-roica di questo ingenuo soldato deve rimanere nella memoria, affinché noi che saremo le future generazioni ci impegniamo a costruire la pace.

Chiara = abbiamo visto e sentito non solo con gli occhi e con le

orecchie ma anche con il cuore, il filmato in cui Andrea

Mansi veniva ucciso sullo scalone dell’Università

”Povero ragazzo” aveva solo 21 anni

Fabiana= io penso che questa storia sia triste e ingiusta perché An-

drea Mansi non ha avuto neanche il tempo di dire o di

spiegare.

Vittorio= il professore Aldo De Gioia con il suo testo poetico, ci ha

trasmesso i suoi sentimenti e ci ha fatto rivivere la cru-

deltà del nemico.

Sabrina= tutti i sogni della sua vita sono andati perduti con la sua

morte!

Fortunata= mi ha colpito un verso della poesia che dice: “tanto va-

leva fosse muorto a mare”. Infatti è così perché una mor-

te simile è una morte brutale.

I BEI PENSIERI DI ...

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Classe 2A Scuola Secondaria di 1 Grado

Il 28 novembre alcune classi della nostra scuola tra cui la nostra si so-no recate presso l’aula consiliare del Comune di Tramonti per parteci-pare alla manifestazione “L’innocenza tradita” dedicata alla figura di Andrea Mansi, giovane marinaio di Ravello morto nel 1943. Alla manifestazione erano presenti: Monsignor Don Giuseppe Impera-to, parroco del Duomo di Ravello, nipote del giovane ravellese, Salva-tore Ulisse di Palma, autore di un opuscoletto incentrato su Andrea Mansi, il Sindaco di Tramonti e la nostra Preside. Andrea Mansi era un marinaio di circa 23 anni, il quale si trovava a Na-poli in licenza nel settembre del 1943. Come molti altri militari italiani in quel tragico mese, lui non sapeva ancora che i tedeschi non erano più i nostri alleati e che il Re Vittorio Emanuele III e il Maresciallo Badoglio avevano firmato l’armistizio con gli anglo-americani (i quali fino allora erano stati invece i nostri nemici), considerando la guerra ormai persa. Non si sa bene perché e con quali prove ma venne giudicato colpevole di aver stabilito e deciso la morte di un soldato tedesco. Venne quindi fucilato sulle scale dell’Università di Napoli “Federico II” il 12 settembre del ’43.

Abbiamo discusso di questo avvenimento con il nostro docente di storia, il prof. Giulia-no, il quale ci ha raccontato dei drammatici fatti della Seconda Guerra Mondiale, che durò ben 6 anni e coinvolse il mondo intero, provocando lutti e sofferenze in tanti paesi in Europa e in Asia con milioni di morti. Incuriositi dalla storia triste di questo giova-ne marinaio, morto ingiustamente, e per il quale si chiede di trasferirne i resti nel Sa-crario dei Caduti, al termine della conferen-za abbiamo rivolto delle domande a Mons.

Imperato e al dott. di Palma per saperne di più. Ascoltandoli ci è sem-brato quasi di rivivere quei tragici momenti. Sono stati tempi davvero brutti per tutti, vincitori e vinti, possiamo solo augurarci che non si ripetano più.

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Classe 2B Scuola Secondaria di 1 Grado

La costiera amalfitana non è intessuta soltanto da paesi prospicienti sul mare, ma si snoda anche su una fascia collinare alquanto estesa. In questa fascia Tramonti occupa il rilievo più importante sia per il numero degli abitanti, sia per l’ampiezza della superficie, in cui rientrano tredici frazioni. In ognuna di esse vi sono monumenti interessanti e beni arti-stici, concentrati soprattutto nelle chiese. Fino agli anni ’50 si viveva quasi esclusivamente di agricoltura, con un’economia di sussistenza e piuttosto povera, che ha dato luogo a u-na forte emigrazione nel Nord Italia e all’estero.

Con il feno-meno migra-torio si è avu-ta una diminu-zione della popolazione, passata dagli 8.000 abitanti degli anni del dopoguerra ai 4.500 di oggi. Le attività e-c o n o m i c h e sono diventa-

te negli ultimi anni più varie anche perché si sono adeguate alle nuove forme di lavoro nel campo agricolo, pastorale e commerciale. La coltu-ra rurale è rimasta sostanzialmente intatta, ma si è anche aggiornata con le esigenze dei tempi, come dimostra l’avvio di una vera e propria industria alimentare, dalla fabbrica del limoncello alla produzione di vini pregiati e allo sviluppo di molteplici aziende casearie. Il tenore di vita medio ha senz’altro superato quello degli anni ’50 del secolo scorso anche perché il ritorno di quelli che emigrarono in quegli stessi anni ha messo in moto altre fonti di ricchezza quali quelle legate all’edilizia. An-che la presenza di varie strutture di ristorazione e di agriturismo lascia intravedere più vaste prospettive nel futuro.

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Classe 3A Scuola Primaria

Il Natale è vicino …

si respira dovunque

aria di FESTA.

E' FESTA QUANDO...

Nel grigio dell'inverno, arriva la festa più attesa dell'anno che ci regala UNO SFOLGORIO DI LUCI E COLORI. Nu-merosi sono i segni della festa che ca-ratterizzano gli spazi intorno a noi : vie, piazze, case, ricche di decorazioni, luci sfavillanti e addobbi, che creano una magica atmosfera di attesa. Nell'aria stessa, sulle strade e nella campagna, vibra in questi giorni qual-

cosa di insolito. Nelle case si respira un'aria di freschezza. Per le vie è uno spettacolo impressionante: le mille luci delle vetrine, i festoni, gli abeti, le luminarie, il formicolio vertiginoso della gente che va e viene, che entra ed esce dai negozi, mentre sale dalle vie il tremulo suono delle zampogne, a rallegrare gli animi. È Natale: il tempo della serenità, della dolcezza, delle gioie familiari ... del volersi bene. Non c'è epoca dell'anno più gentile e buona per il mondo, che il Natale e le settimane precedenti. Tutti noi, grandi e piccini, siamo presi dall'atmosfera gioiosa e cordiale che si espande intorno ...

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Iter Didattici

Classe 3A Scuola Primaria

Poco dopo la nascita

di Gesù a Betlemme,

tre sapienti ,chiamati Magi

e venuti da paesi lontani,

arrivarono a Gerusalemme.

Essi domandarono :

“Dove è nato il re dei Giudei?

Abbiamo visto la sua stella in cielo,

e siamo venuti a vederlo”.

Dopo essersi informato

presso gli scribi e i grandi sacerdoti,

il re Erode di Gerusalemme rispose ai

Magi :

“Andate a Betlemme,

è là che doveva nascere il bambino”.

I Magi si misero in cammino.

Ed ecco che la stella che avevano

visto

avanzava davanti a loto.

Di colpo si arresto in cielo.

C'era là una piccola capanna.

Entrarono e videro il piccolo

con Maria sua madre

e si inginocchiarono davanti a Lui.

Aprirono i loro scrigni,

e gli offrirono oro, incenso e mirra.

Poi, ritornarono ognuno

ai propri paesi.

dal Vangelo di Matteo 2,1-12

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Iter Didattici

Classe 3A Scuola Primaria

La stella di Betlemme è quel fenomeno astronomico che, secondo il racconto del Vangelo di Matteo (2,1-12.16), guidò i Magi a fare visita a Gesù appena nato.

… Era davvero una cometa?

Vari studiosi hanno cercato di identificare la “stella di Betlemme” appar-sa ai Magi intorno all'anno zero. All'inizio si pensava che fosse una me-teora infuocata , ma questo fenomeno dura pochi secondi e perciò non è possibile che abbia guidato i Magi per diversi giorni. Alcuni hanno pensato che si trattasse della cometa di Halley, che fu visibile dalla Terra nel 12 a.C. Ma questa data non è compatibile con l'opinione corrente della maggior parte degli storici che datano la nasci-ta di Gesù tra il 7 e il 4 a.C. La gran parte degli studiosi è propensa a credere che la “stella” che guidò i Magi non fosse un singolo oggetto celeste , ma una congiunzione di pianeti : nel cielo si formò un raggrup-pamento di pianeti di particolare bellezza e luminosità. Infatti è stato calcolato che nel febbraio del 6 a. C. (proprio nel periodo della nascita di Gesù) Marte, Giove e Saturno erano allineati in cielo e certamente crearono uno spettacolo insolito e pieno di significato. La comune rappresentazione a forma di cometa e la dicitura "stella co-meta" risalgono al fatto che Giotto, impressionato dal passaggio della Cometa di Halley, la disegnò appunto come una cometa dalla lunga coda. A partire dal XV secolo il particolare ha avuto una straordinaria fortuna artistica, in particolare nelle rappresentazioni della Natività e del presepe.

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Attualità

Classe 3A Scuola Primaria

Quest'anno una cometa sarà visibile dalla Terra

È la cometa Lovejoy, osservabile nel cielo notturno anche a occhio nu-do già dai primi di novembre. La sua orbita ha raggiunto la distanza minima dalla Terra il 19 dello scorso mese, passando a circa 37 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Continuerà però ad essere visibile per tutto dicembre e dovrebbe raggiungere il perielio, la distanza minima dal sole, proprio il 25. Uno spettacolo davvero strabiliante.

Trovarla non è difficile: basta prendere come riferimento l’Orsa Mag-giore, e prolungare la linea immaginaria che collega le ultime due stel-le dell'Orsa fino ad individuare Arturo, il corpo celeste più luminoso della costellazione di Boote. Pronti ad una levataccia però, perché l’orario migliore per le osservazioni è tra le 4 e le 5 del mattino.

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Iter Didattici

Classe 5A Scuola Primaria

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Iter Didattici

Classe 5A Scuola Primaria

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Iter Didattici

Classe 1B Scuola Secondaria di 1 Grado

Tanto, tanto tempo fa, a Tramonti, un paesino povero e docile, sul monte Cerreto viveva una stregaccia che già dal nome che aveva faceva venire i brividi: “CASSAMORTE TERRYBILIS”! Questo essere era bruttissimo, la fac-cia era nera come il carbone, gli occhi erano rossi come il sangue, il vestito di un nero tenebroso , e per finire,la voce era così roca che faceva spaventare le formiche. Cassamorte era combattiva, non le importava niente e nessuno, tanto che aveva un cuore orribile, anzi, al suo posto c’era una macchia nera. Tutto il popolo di Tramonti cadde in povertà e in malattia (sempre al causa della Strega). Biancaneve che viveva nel bosco non cantava più, i nanetti caddero in depressione e in malattia.. erano quasi in punto di morte. Cappuc-cetto Rosso non riusciva più ad andare nel bosco e la nonna morì di crepa-cuore. La bella addormentata nel bosco si addormentò e non si volle sveglia-re più nonostante i mille baci del principe. Prezzemolina rimase a pulire tutto il carbone nella vecchia stanza, la bella e la Bestia invecchiarono, la Sirenet-ta morì perché si prosciugarono le acque. Cenerentola rimase serva e le so-rellastre si convertirono al diavolo. Insomma, il popolo di Tramonti cadde in miseria e tutte le principesse divennero tristi. Tutta la natura soffriva: gli alberi non producevano più frutti, i fiori si rifiutavano di germogliare, l’erba si essic-cava, i pomodori, le zucchine, le melanzane, le carote, le fave, gli ortaggi del-la bella Tramonti diventavano mano a mano neri e immangiabili. Ad Amalfi, vicino alla cattedrale c’era un castello dove vivevano tre belle principesse: non esistevano fanciulle più belle di loro: vestivano sempre eleganti, profu-mavano di pesca ei loro abiti erano sempre ornati di magnifici disegni. Loro erano magiche e dotate di poteri soprannaturali e non ne potevano più di ve-der soffrire la cittadina vicina, anche perché erano amanti della natura e della pace, quindi si procurarono armature e armi potenti, ali e polvere magica e andarono sul molte Cerreto a fare guerra. La strega rideva, rideva, rideva con la sua voce tenebrosa e mandava giù enormi sassi ricoperti di liquidi ma-gici, ma le tre principesse-fate la sorpresero, andarono dietro di lei e con un tocco di polvere magica uccisero la malefica Cassamorte il cui sangue si sparse dappertutto. All’improvviso, dall’irritante cielo nacquero uno splendido sole e un arcobaleno! Tutta la natura si risvegliò, gli abitanti guarirono e si rallegrarono e tutte le persone morte risuscitarono. Biancaneve, i nanetti, la nonna di Cappuccetto Rosso, ecc.. ecc.. diventarono tutti felici e contenti e le tre principesse coraggiose ed altruiste trovarono proprio a Tramonti i loro principi azzurri. E vissero, si può proprio dire, felici e contenti per sempre.

Esperimenti di scrittura creativa: “Scrivi un racconto fantastico ambientato nel tuo territorio”

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Curiosità

Quando S.Lucia salì in cielo, S.Pietro si prese cura di lei come fanno i nonni con i nipoti, ma si accorse che un sottile velo di tristezza si era posato sugli occhi celestiali di Lucia, che desiderava tanto poter rivedere il suo paese in Sicilia e i suoi poveri. S.Pietro fu talmente colpito da quella richiesta che passò giorni e notti a pensare co-me potesse esaudire il suo desiderio, finché decise di parlarne col Padre Eterno. Quando fu da Lui espose la richiesta e vide che il buon Dio teneva in mano una pic-cola chiave d’oro. “Tieni Pietro, questa é la chiave che apre una finestrella che dà sul mondo, prendila e portala a S.Lucia” disse il Signore. S.Pietro corse a cercare la sua Santa bambina, felice di aver esaudito il suo desiderio. Gli occhi della santa s’illuminarono e i due salirono su di una nuvoletta che li portò alla magica finestrella. Lucia infilò la chiave nella fessura e, come d’incanto, le apparve laggiù il mondo. Una notte il suo sonno venne turbato da lontani lamenti e pianti. Lucia, preoccupata, deci-se di prendere la chiave per vedere cosa stesse accadendo. La santa vide bambini che soffrivano e piangevano. Richiuse piano la finestrella e una profonda tristezza calò sui suoi dolcissimi occhi: la sofferenza dei bambini l’angosciava tan-tissimo. S.Pietro notava il mutamento d’umore di Lucia e il Padre Eterno gli disse: “Io so quello che turba S.Lucia. Soffre per i patimenti dei bambini e le privazioni alle quali sono sottoposti” ed aggiunse: ”Le permetterò di scendere il giorno del suo mar-tirio, il 13 dicembre, per portare doni a tutti i bam-bini della Terra”. Ormai mancavano pochi giorni al 13 dicembre, ma Lucia non disponeva di nulla ed in Paradiso non esistevano pasticcerie, né negozi di giocatto-li. Questa volta S.Pietro chiamò S.Lucia e la invitò a prendere la chiave d’oro: “Apri la finestrella e guarda bene” disse Pietro. “Vedi là nello spazio? Lì c’é un cavallino, una bambola, un trenino, là c’é una trombetta, una trottola, li ve-di? Sono i giochi superflui, inutili, abbandonati e dimenticati dai bambini viziati e mai contenti. I giochi cercano compagnia e, se nessuno li vuole più, preferiscono andare nello spazio, sperando d’incontrare qualche bimbo disposto a giocare con loro.. pren-dine quanti ne vuoi e portali a chi ne ha veramente bisogno” concluse Pietro. S.Lucia raccolse tutti i giocattoli e li mise in grandi sacchi che appoggiò sulle spalle. Ma cara Lucia, quel carico pesa troppo” disse Pietro e col suo vocione esclamò: ”C’é qualcuno qui che sarebbe disposto ad aiutare S.Lucia?” “Iho…Iho…” “Bravo asinello, tu sarai il mio fedele accompagnatore. Quando ci vedranno i bambini che gioia sarà per loro!” disse Lucia, accarezzando la generosa bestiola. Ecco come nacque il viaggio di S.Lucia e del suo asinello; da allora non hanno mai saltato l’appuntamento ogni 13 dicembre con i bambini buoni e bravi.

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Iter Didattici

Classe 5B Scuola Primaria

Quest’anno noi alunni delle quinte stiamo par-tecipando a molte manifestazioni ed eventi im-portanti. Il giorno 13 Dicembre, nella Sala Con-siliare del Comune, abbiamo conosciuto un grande attore della commedia napoletana: Gia-como Furia. Ha lavorato insieme ad altri “grandi” della com-media napoletana, come Totò, Eduardo e Pep-pino De Filippo e con la grande Sofia Loren. Il vicepreside ha proiettato un Carosello per farci vedere come erano le pubblicità di una volta e poi abbiamo visto uno spezzone del ce-lebre film “L’oro di Napoli” nel quale recitava il nostro ospite Giacomo Furia. L’ospite poi ha

parlato un po’ di sé e della Commedia napoletana. Noi bambini abbia-mo ascoltato con ammirazione tutto quello che diceva. Poi è intervenu-to anche il dottor Ulisse Di Palma, che è anche lui un ammiratore in pri-mo luogo di Totò e poi di tutti coloro che hanno lavorato con lui, tra cui anche Giacomo Furia. Dopo noi bambini abbiamo rivolto, con il per-messo della Preside, tante domande all’attore, tante che non finivano mai e lui si è divertito tanto. Molte volte esprimeva concetti difficili, co-me quando ha detto: “Totò è un comico, Peppino è un grande attore comico”. Poi me lo sono fatto spiegare da mamma. Infine ha detto una cosa che nemmeno la Preside si aspettava e cioè che nel lavoro ognu-no ci deve mettere tanto impegno, senza lasciarsi distrarre dalle pas-sioni e che per questo non si è mai lasciato coinvolgere affettivamente da nessuna delle affascinanti colleghe con cui ha lavorato. Poi il dottor Di Palma gli ha chiesto com’era il grande Totò dietro le quinte. E lui ha risposto: “Recitare con Totò era un gran divertimento, perché appunto egli è un comico puro, ma dietro le quinte, come anche nella vita privata, Totò si spogliava dei panni dell’attore e ritornava ad essere il Principe Antonio De Curtis, tanto principe da essere un po’ noioso”. E’ stata una mattinata interessante.

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Iter Didattici

Certissimamente sì!

La classe, sotto la guida dell’insegnante di lettere, sta portando avanti un progetto di lettura guidata delle principali fiabe dei vari Paesi del mondo, ascolto attivo e succes-sive scrittura e illustrazioni creative. Tutti i ragazzi si cimentano ormai da mesi nell’esecuzione di disegni e nell’invenzione di racconti, storie, fiabe su tematiche di-verse. I lavori prodotti vengono letti da ognuno almeno una volta alla settimana e corretti dall’insegnante (solo nella parte grammaticale): i ragazzi mano a mano impa-rano ed affinano le tecniche fondamentali della lingua divertendosi e le storie si sus-seguono una più simpatica dell’altra. Eccovene una tra tante:

Un racconto natalizio: Tony & Mity salvano il Natale

Nel bosco di Matanel c’è una grotta dove è custodita un’ampolla al cui interno è nascosta una formula magi-ca: la ricetta per cancellare il Natale! In una casetta che si trovava nel cuore del bosco vive-vano un nonno, un papà, una mamma e due bambini, Tony e Mity. Il papà si recò nel bosco a prendere un piccolo abete per decorarlo, ma arrivato alla grotta vide una vecchietta che afferrava l’ampollina! Il papà le disse che quell’ampollina non la doveva toccare, ma la vecchietta (che era una strega) trasformò l’uomo in un topo e lo portò a casa sua. Intanto si era fatta sera e il nonno, la mamma e i bambini erano preoccupati, quindi Tony e Mity andarono alla ricerca del babbo. Cammina cammina, i due arrivarono in cima alla montagna e Mity si rannicchiò vicino ad un abete, invece Tony accese un fuoco e si addormentò. Il mattino seguente i due fratellini prosegui-rono le ricerche e dopo otto ore di cammino senza riposarsi mai, arrivarono davanti ad una casetta. I bambini bussarono bussarono e ad un certo punto uscì la nostra strega che disse: “ Ciao bambini, entrate pure”. Così i piccoli entrarono, si sedettero e videro una tavola imbandita con: gnocchi al pomodoro piccante, pollo e patatine, frittura di pesce, bottarga, finocchi e tanti tipi di sottoli. Inutile dirlo, i bambini si fion-darono sul cibo e dopo aver mangiato si addormentarono.. Nel frattempo la strega prese l’ampollina e lesse la ricetta per far scomparire il Natale: tre cipolle, quattro melanzane, un topo, due bambini cicciottelli e sei carciofi. La strega pensò di far mangiare i piccoli così tanto da farli diventare tremendamente cicciottelli, ma Tony, che aveva sentito tutto, svegliò Mity e gli spiegò la situazione. Così la notte i due a-spettarono che la strega si addormentasse, poi Mity riprese la ricetta e la mise nell’ampollina e Tony accese il forno: al momento giusto la strega venne gettata nel fuoco e nello stesso momento il topo ridiventò il papà e tutti andarono a casa per festeggiare … Da quel giorno il Natale non può più scomparire … Ve lo immaginate un mondo senza la magia del Natale???

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In tutto il mondo le celebrazioni natalizie, pur essendo una festività globale, riflettono culture e tradizioni locali. I festeggiamenti, infatti, possono essere sorprendentemente diversi da Paese a Paese, esaltando aspetti differenti del-la Natività. Ma che si stia celebrando Sheng Dan Jieh in Cina o Pere Noel in Francia, si tratta in tutti i casi di condivisione della magia del Natale. Diamo quindi uno sguardo alle più forti tradizioni natalizie in diversi Paesi del Mondo

Curiosità

Tradizioni natalizie del Nord, terra di fate, folletti, gnomi e magia … in Svezia

Natale in Svezia si dice Jul e il periodo natalizio inizia il 13 dicembre, festa di Santa Lucia. La sua storia è assai curiosa: Lucia portava cibo e speranza agli uomini nelle celle sotterranee e, per dare loro il maggior numero di alimenti possibili, teneva fra i capelli una lampada in mo-do che le mani fossero completamente libere. Il ricordo della santa è vivo in Svezia più che mai e proprio per questo, la mattina del 13 dicembre, la figlia più giovane di ogni famiglia indossa una veste e mette sul capo una coroncina adorna di tessuto verde e sette candeline in-trecciate quindi, si reca nelle camere a portare caffè, latte e biscotti alla famiglia che è ancora a riposare sotto

il tepore delle coperte … Ormai esportati anche in Italia, usanza svedese sono i calendari dell’Avvento, formati da tante piccole finestrelle aperte ogni giorno del peri-odo natalizio ed al cui interno si trova un simpatico dono per i bambini. In Svezia la casa viene decorata con fiori rossi, rosa, bianchi o blu chiaro, specialmente giacinti colorati e fuori, nel giardino, viene messo un covone di grano per gli uccellini. Ancora all’interno dell’abitazione è usanza avere un caprone di paglia collocato ai piedi dell’abete per auspicare buona fortu-na. Per quanto riguarda il piatto tradizionale, al cenone non potrà mai man-care il succulento prosciutto arrosto! Un’ultima curiosità: regalo di Natale in svedese si dice “joklappar” che signi-fica colpo di Natale e questo perché fino a poco tempo fa, si bussava con veemenza alla porta di colui a cui era destinato il dono domandando: ”Ci sono bambini buoni in questa casa?”. Una volta aperto, il dono era buttato subito per terra e la persona (molto legata alla famiglia!!) scappava per non essere riconosciuta. Accanto al regalo di solito si trovano delle poesie che vengono lette ad alta voce il giorno di Natale; i festeggiamenti terminano il 13 gennaio e le famiglie usano fare un ultimo giro attorno all’albero.

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Curiosità

Questa dei pani dolci delle feste è un’usanza diffusa in tutta l’Europa. In origine i pani da consumare durante le feste non erano dolci, bensì grosse pagnotte alla cui preparazione sovrintendeva il padrone di casa. Prima della cottura egli vi incideva, con il coltello, una croce in segno di benedizione. Il pane veniva poi mangiato da tutta la famiglia durante la cerimonia natalizia del ciocco. In Francia ancora oggi nelle campagne si usa cuocere il ”Pan de Calandre”. Secondo la tradizione, se ne taglia un pezzetto e su questo vengono incise tre o quattro croci; è un talismano capace di guarire molti mali. Il resto del pane viene consumato da tutta la famiglia. In Inghilterra alcuni fornai regalano ai clienti una piccola focaccia di buon au-gurio. Ma in Lombardia c'è il pane più famoso del mondo: il Panettone. Pare che esso prenda nome da un certo Toni, garzone di fornaio, che decise di arricchire il semplice pane di tutti i giorni con ingredienti costosi e pregiati: burro, uova, zucchero, uvette e frutta candita, forse per far piacere a una bella golosa. Chi-unque l'abbia inventato, il panettone milanese è oggi consumato in tutto il mondo. Ai giorni nostri, il panettone è il dolce che si prepara, secondo ricette diverse, a Milano e a Genova. Il panettone milanese era, una volta, tondo e schiacciato come una piccola polenta, ma ormai è prodotto con la caratteristica forma a cupola. I suoi in-gredienti sono la farina bianca, l’uovo, lo zucchero, il burro, l'uvetta, il cedro e l'arancia canditi. Necessita di una doppia lievitazione in un forno da pasticce-ria con temperature molto elevate. Generalmente è servito con la panna montata e zabaglione caldo.

Natale sotto le stelle … in Australia

In Australia, il 25 dicembre corrisponde alle vacanze estive, così molte feste natalizie si svolgono all’aperto. L’evento popolare più importante è il Carols by Can-dlelight, in cui le persone si riuniscono di notte per ac-cendere candele e cantare canti natalizi all’esterno. Le stelle fanno da spettatrici a questo meraviglioso concerto all’aria aperta.

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“Spara sti botte,

alluma sti bengale;

arrust' 'e capitune,

ch'è Natale!...

Ncoll''e pasture!...

Ca mpunto mezanotte,

nasce 'o Bammino.”

E. De Filippo