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© La riproduzione,la distribuzione e qualsiasi altro utilizzo a fini commerciali dei materiali presenti su questo sito sono vietati ai sensi della normativa vigente in materia di tutela del diritto di autore. 1 1. Introduzione L’apertura di credito in conto corrente è un prestito a breve termine in cui la banca mette a disposizione del cliente una determinata somma su un conto corrente. Questa operazione presenta diversi aspetti. In primo luogo, si tratta di un finanziamento di breve periodo volto a coprire fabbisogni che non si possono identificare in anticipo con certezza. In secondo luogo, la struttura tecnica del conto corrente consente di utilizzare tutti i servizi ad esso collegati: di pagamento, di incasso, di richiesta anticipi o sconto di cambiali… Il cliente corrisponde un tasso d’interesse alla banca solo sulla parte del prestito utilizzata per il tempo che la utilizza. Il contratto che regola il rapporto tra cliente e banca può essere a tempo determinato o indeterminato ed è disciplinato dal codice civile agli articoli 1842-1845 (riquadro n°1). Riquadro n°1: L’apertura di credito in conto corrente secondo il Codice Civile Art. 1842. Nozione - “L’apertura di credito bancario è il contratto con il quale la banca si obbliga a tenere a disposizione dell’altra parte una somma di denaro per un dato periodo di tempo o a tempo indeterminato”. Art. 1843. Utilizzazione del credito - “Se non convenuto altrimenti l’accreditato può utilizzare più volte il credito secondo le forme d’uso, e può con successivi versamenti ripristinare la sua disponibilità. Salvo patto contrario, i prelevanti e i versamenti si eseguono presso la sede della banca dove è costituito il rapporto. Art. 1844. Garanzia - “Se per l’apertura di credito è data una garanzia reale o personale, questa non si estingue prima della fine del rapporto per il solo fatto che l’accreditato cessa di essere debitore della banca. Se la garanzia diviene insufficiente, la banca può chiedere un supplemento di garanzia o la sostituzione delle garanzie. Se l’accreditato non ottempera alla richiesta, la banca può ridurre il credito proporzionalmente al diminuito valore della garanzia o recedere dal contratto. Art. 1845. Recesso del contratto - “Salvo patto contrario, la banca non può recedere dal contratto prima della scadenza del termine, se non per giusta causa. Il recesso sospende immediatamente l’utilizzazione del credito, ma la banca deve concedere un termine di almeno quindici giorni per la restituzione della somma utilizzata e dei relativi accessori. Se l’apertura di credito è a tempo indeterminato, ciascuna delle parti può recedere dal contratto, mediante preavviso nel termine stabilito dal contratto, dagli usi, in mancanza, in quello di quindici giorni. Mercato 1. La domanda Economia degli intermediari finanziari L’apertura di credito in conto corrente

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1. Introduzione

L’apertura di credito in conto corrente è un prestito a breve termine in cui la banca mette a disposizione del cliente una determinata somma su un conto corrente. Questa operazione presenta diversi aspetti. In primo luogo, si tratta di un finanziamento di breve periodo volto a coprire fabbisogni che non si possono identificare in anticipo con certezza. In secondo luogo, la struttura tecnica del conto corrente consente di utilizzare tutti i servizi ad esso collegati: di pagamento, di incasso, di richiesta anticipi o sconto di cambiali… Il cliente corrisponde un tasso d’interesse alla banca solo sulla parte del prestito utilizzata per il tempo che la utilizza. Il contratto che regola il rapporto tra cliente e banca può essere a tempo determinato o indeterminato ed è disciplinato dal codice civile agli articoli 1842-1845 (riquadro n°1).

Riquadro n°1: L’apertura di credito in conto corrente secondo il Codice Civile

Art. 1842. Nozione - “L’apertura di credito bancario è il contratto con il quale la banca si obbliga a tenere a disposizione dell’altra parte una somma di denaro per un dato periodo di tempo o a tempo indeterminato”.

Art. 1843. Utilizzazione del credito - “Se non convenuto altrimenti l’accreditato può utilizzare più volte il credito secondo le forme d’uso, e può con successivi versamenti ripristinare la sua disponibilità. Salvo patto contrario, i prelevanti e i versamenti si eseguono presso la sede della banca dove è costituito il rapporto”.

Art. 1844. Garanzia - “Se per l’apertura di credito è data una garanzia reale o personale, questa non si estingue prima della fine del rapporto per il solo fatto che l’accreditato cessa di essere debitore della banca. Se la garanzia diviene insufficiente, la banca può chiedere un supplemento di garanzia o la sostituzione delle garanzie. Se l’accreditato non ottempera alla richiesta, la banca può ridurre il credito proporzionalmente al diminuito valore della garanzia o recedere dal contratto”.

Art. 1845. Recesso del contratto - “Salvo patto contrario, la banca non può recedere dal contratto prima della scadenza del termine, se non per giusta causa. Il recesso sospende immediatamente l’utilizzazione del credito, ma la banca deve concedere un termine di almeno quindici giorni per la restituzione della somma utilizzata e dei relativi accessori. Se l’apertura di credito è a tempo indeterminato, ciascuna delle parti può recedere dal contratto, mediante preavviso nel termine stabilito dal contratto, dagli usi, in mancanza, in quello di quindici giorni”.

Mercato

1. La domanda

Economia degli intermediari finanziari

L’apertura di credito in conto corrente

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L’apertura di credito in conto corrente viene richiesta da professionisti, imprese, enti locali, privati e famiglie che necessitano di un finanziamento bancario a breve termine. Le diverse attività poste in essere da un’impresa generalmente producono effetti sulle entrate e le uscite di cassa. Può accadere nel corso di una settimana o di un mese che l’avvicendamento tra entrate e uscite sia tale che le uscite superino le entrate, evidenziando un fabbisogno di liquidità. In tal caso, l’impresa si può rivolgere ad una fonte esterna (la banca) per poter attingere la liquidità che la gestione corrente non genera in misura sufficiente. Si tratta di scompensi di breve durata determinati dal ciclo acquisti/trasformazione/vendita e che le successive entrate dovrebbero ripianare o ridurre. Nelle imprese l’apertura di credito in conto corrente può essere richiesta anche per finanziare un temporaneo aumento della produzione o in attesa di ricevere un prestito a lungo termine (si tratta di una soluzione ponte). Tra i privati e i professionisti richiede un’apertura di credito in conto corrente chi possiede un deposito in conto corrente e ritiene che a causa di spese impreviste, ritardi o mancati pagamenti, si possa trovare nella condizione di dover effettuare pagamenti senza avere sul conto proprie disponibilità. La possibilità di ricorrere a risorse messe a disposizione dalla banca, consente di gestire con maggiore tranquillità la propria cassa. Le famiglie e privati possono richiedere questa forma di finanziamento anche per finanziare spese di consumo. In tal caso si tratta di una particolare forma di finanziamento che rientra tra i prestiti personali. L’apertura di credito per elasticità di cassa può essere richiesta da un ente locale nel caso in cui esistano i requisiti necessari (Riquadro n°2).

Riquadro n°2 - comma 68 della legge finanziaria del 2005 – Apertura di credito

Gli enti locali sono autorizzati a contrarre aperture di credito nel rispetto della disciplina di cui al presente articolo. 2. Le spese per investimenti finanziate con il contratto di apertura di credito si considerano impegnate all'atto della stipula del contratto stesso e per l'ammontare dell'importo del progetto o dei progetti definitivi o esecutivi finanziati; alla chiusura dell'esercizio le somme oggetto del contratto di apertura di credito costituiscono residui attivi. 3. Il ricorso alle aperture di credito è possibile solo se sussistono le condizioni di cui all'articolo 203, comma 1, e nel rispetto dei limiti di cui all'articolo 204, comma 1, calcolati con riferimento all'importo complessivo dell'apertura di credito stipulata. 4. L'utilizzo del ricavato dell'operazione è sottoposto alla disciplina di cui all'articolo 204, comma 3. 5. I contratti di apertura di credito devono, a pena di nullità, essere stipulati in forma pubblica e contenere le seguenti clausole e condizioni: a) la banca è tenuta ad effettuare erogazioni, totali o parziali, dell'importo del contratto in base alle richieste di volta in volta inoltrate dall'ente e previo rilascio da parte di quest'ultimo delle relative delegazioni di pagamento ai sensi dell'articolo 206. L'erogazione dell'intero importo messo a disposizione al momento della contrazione dell'apertura di credito ha luogo nel termine massimo di tre anni ferma restando la possibilità per l'ente locale di disciplinare contrattualmente le condizioni economiche di un eventuale utilizzo parziale; b) gli interessi sulle aperture di credito devono riferirsi ai soli importi erogati. L'ammortamento di tali importi deve avere una durata non inferiore a cinque anni con decorrenza dal 1

o gennaio o dal 1

o luglio successivi

alla data dell'erogazione; c) le rate di ammortamento devono essere comprensive, sin dal primo anno, della quota capitale e della quota interessi; d) unitamente alla prima rata di ammortamento delle somme erogate devono essere corrisposti gli eventuali interessi di preammortamento, gravati degli ulteriori interessi decorrenti dalla data di inizio dell'ammortamento e sino alla scadenza della prima rata; e) deve essere indicata la natura delle spese da finanziare e, ove necessario, avuto riguardo alla tipologia

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dell'investimento, dato atto dell'intervenuta approvazione del progetto o dei progetti definitivi o esecutivi, secondo le norme vigenti; f) deve essere rispettata la misura massima di tasso applicabile alle aperture di credito i cui criteri di determinazione sono demandati ad apposito decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'interno, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione. 6. Le aperture di credito sono soggette, al pari delle altre forme di indebitamento, al monitoraggio di cui all'articolo 41 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, nei termini e modalità previsti dal relativo regolamento di attuazione, di cui al decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 1

o dicembre 2003, n. 389. I modelli per

la comunicazione delle caratteristiche finanziarie delle singole operazioni di apertura di credito sono pubblicati in allegato al decreto di cui alla lettera f) del comma 5».

2. L’offerta

L’apertura di credito in conto corrente viene offerta dal sistema bancario. E’ uno strumento particolarmente utilizzato dagli operatori economici che consente all’offerente di veicolare una molteplicità di servizi e di ottenere un ampio patrimonio informativo rispetto al cliente.

Le politiche di distribuzione riguardano le esigenze di contatto tra domanda e offerta che si creano in fase di avvio del rapporto e per la richiesta dei diversi servizi dispositivi e informativi.

La disponibilità di diversi canali di contatto determina la possibilità di articolare la distribuzione del prodotto secondo criteri di economicità ed efficienza di prestazione del servizio.

Riguardo la fase di avvio del rapporto, la modalità più tradizionale per accedere a questi strumenti è quella di recarsi presso lo sportello bancario.

Altra modalità è rappresentata dall’offerta attraverso i mediatori creditizi.

Altri canali sono quelli chiamati “a distanza”. Questi per le aziende sono costituiti dal Corporate banking interbancario. Attraverso tale piattaforma telematica l’azienda può interagire con la banca prescelta e con le altre presso le quali ha i diversi conti e disporre le operazioni e ricevere le diverse informazioni .

Normalmente tale strumento è collocato all’interno di un portafoglio più ampio di prodotti finanziari.

In base alle caratteristiche del contratto, il finanziamento offerto è destinato ad una clientela con un

fabbisogno di finanziamento di breve termine che può essere rappresentata da imprese o individui.

Nel primo caso il prodotto rappresenta uno strumento utile per la gestione della liquidità che

permette di far fronte ad eventuali problemi di cassa mentre nel caso degli individui solitamente il

prodotto non viene offerto autonomamente ma come servizio accessorio rispetto al classico

rapporto di conto utile al fine di gestire temporanei scoperti.

La banca ha uno scarso controllo su tale forma di finanziamento in funzione degli ampi gradi di

libertà che vengono concessi al cliente e deve, quindi, monitorare nel tempo l’utilizzo dello

strumento per identificare eventuali segnali di eventuali difficoltà finanziarie del soggetto affidato. In

funzione di tale controllo esercitato dell’intermediario, il cliente deve dimostrare durante la vita del

contratto di movimentare frequentemente il conto e di non utilizzarlo sempre per importi vicini al

limite massimo stabilito nella valutazione di fido.

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La distribuzione del servizio viene realizzata direttamente dalla banca o attraverso mediatori

creditizi e normalmente tale strumento è collocato all’interno di un portafoglio più ampio di prodotti

finanziari.

2. Aspetti tecnici e classificazione delle diverse forme tecniche di erogazione del

servizio

L’apertura di credito in conto corrente è erogata attraverso la forma tecnica del conto corrente

bancario e l’intermediario sulla base del grado di affidabilità della controparte definisce il limite

massimo di utilizzo di tale finanziamento (fido accordato).

La valutazione dell’affidabilità del cliente costituisce un pre-requisito dell’operazione ed è realizzata

in modo differente in funzione delle caratteristiche del richiedente. Nel caso delle imprese l’analisi

considera per ciascuna controparte aspetti quali l’assetto del mercato in cui opera, la situazione

economico-finanziaria e patrimoniale attuale, le strategie adottate e le prospettive future, le

informazioni sul suo comportamento in passato e l’esposizione nei confronti di altri intermediari.

Nel caso della clientela retail le informazioni utilizzate sono legate al reddito percepito, al

comportamento tenuto in passato nei confronti dell’intermediario e all’esposizione verso altri

intermediari. Le informazioni raccolte vengono tradotte in un giudizio sintetico (definito rating) in

base al quale l’intermediario è in grado di valutare l’accoglimento o il rigetto della richiesta di

finanziamento, le condizioni contrattuali da applicare e l’importo massimo di affidamento

Entro il limite massimo stabilito dall’intermediario, il cliente può decidere liberamente il livello di

utilizzo della linea di credito accordata (fido utilizzato) più coerente con le sue esigenze. Le

competenze per la banca vengono calcolate proporzionalmente alla durata e all’entità della linea di

credito utilizzata.

Il prodotto, soprattutto quando offerto alla clientela imprese, può essere costruito sulle specifiche

esigenze del cliente e, oltre ai costi e alle commissioni applicate, possono essere oggetto di

contrattazione:

- le modalità di utilizzo;

- le garanzie del rapporto;

- la durata.

La classificazione sulla base delle modalità di utilizzo permette di identificare forme tecniche

differenti in funzione di profili tecnici e/o finalità di utilizzo del servizio (Figura 1).

Figura 1. La classificazione in funzione della modalità di utilizzo

Modalità di utilizzo

Aperture di credito

semplici

Aperture di credito

per elasticità di

cassa

Aperture di credito

ordinarie

Aperture di credito

con particolari

finalità

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Le aperture di credito semplici sono linee di credito messe a disposizione del cliente utilizzabili in

un’unica o in più soluzioni che non possono essere ricostituite attraverso successivi versamenti.

Le aperture di credito per elasticità di cassa sono solitamente servizi collegati ad un normale

rapporto di conto corrente con i quali l’intermediario offre alla clientela la possibilità di avere

scoperti temporanei sul suo conto.

L’apertura di credito ordinaria è la forma classica di erogazione del servizio da parte della banca

che prevede la massima discrezionalità del cliente nel movimentare il conto nei limiti del fido

accordato.

Le aperture di credito con particolari finalità (stagionali, di credito agrario, etc…) sono aperture di

credito ordinarie in cui, al fine di ridurre il costo del servizio, il cliente informa la banca

preventivamente delle modalità e tempi di utilizzo riducendo il proprio ambito di discrezionalità

nell’utilizzo del servizio.

In funzione del risultato dell’analisi sul merito creditizio del cliente affidato, l’intermediario può

concedere il servizio richiedendo o meno una garanzia (Figura 2).

Figura 2. La classificazione in funzione della modalità di utilizzo

Nel caso in cui la rischiosità dell’operazione sia trascurabile per la banca, il cliente ottiene

un’apertura di credito cosiddetta in bianco o allo scoperto e non deve presentare all’intermediario

alcuna garanzia per ottenere il servizio.

Nel caso di posizioni con rischiosità non trascurabile, la banca richiede al cliente di rilasciare

garanzie reali o personali. Nel primo caso la garanzia è rappresentata da un’ipoteca o un pegno

mentre nel secondo caso vengono rilasciate fideiussioni o avalli o, nel caso di imprese

appartenenti a gruppi bancari, lettere di patronage da parte del holding. Vista la scarsa esecutività

delle garanzie personali, la banca può anche chiedere al soggetto finanziato di rilasciare degli

“effetti di recupero”, ossia delle cambiali in bianco che verranno utilizzate dall’intermediario in caso

di insolvenza del cliente per rendere esecutivo il processo di recupero.

Un’ultima classificazione dell’apertura di credito in conto corrente può essere realizzata in funzione

delle procedure e dei tempi previsti per la conclusione del contratto (Figura 3).

Le garanzie del rapporto

In bianco o allo scoperto Garantite

Con garanzie reali Lettere di patronage Con garanzie personali

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Figura 3. La classificazione in funzione della durata

Le aperture di credito a tempo determinato prevedono una durata fissa (3-4 mesi) durante la quale

la banca garantisce la disponibilità di un fido al cliente che può essere revocato solo per “giusta

causa”. L’intermediario ha limitate opportunità di modificare il contratto durante la sua vita e per

questo motivo la banca concede tale forma di finanziamento soltanto alle controparti di alto

standing.

Le aperture di credito a tempo indeterminato prevedono per i due contraenti (banca e cliente) la

possibilità di recedere dando un preavviso stabilito contrattualmente (in caso di assenza di tale

clausola contrattuale, il pre-avviso minimo si intende fissato a 15 giorni). Il rapporto può essere

estinto nel rispetto di tale procedura per qualsiasi motivo e non è necessaria la “giusta causa”.

Le aperture di credito a revoca rappresentano la forma contrattuale che offre maggiore tutela al

finanziatore poiché in un qualsiasi istante, per qualsiasi motivo e senza pre-avviso è possibile

chiedere al cliente il rientro della posizione.

3. I documenti relativi al rapporto

Le modalità di utilizzo della linea di credito messa a disposizione del cliente sono coerenti con le

procedure previste per il classico strumento di conto corrente e, di conseguenza, devono essere

rispettate tutte le prassi utilizzate per accrediti e prelievi su un classico conto corrente. I documenti

principali da considerare per il calcolo del livello di utilizzo e del costo del servizio sono

rappresentati dall’estratto conto, dalla staffa e dal prospetto competenze e spese.

Nell’estratto conto vengono contabilizzate tutte le operazioni in funzione della data in cui il cliente

ha impartito l’ordine di eseguire una data operazione (data contabile). Il documento è redatto con

frequenza trimestrale e presenta tutte le operazioni in ordine cronologico riportando per ciascuna

operazione oltre alla data di esecuzione, una breve descrizione, il segno dell’operazione (addebito

o accredito) e la data da cui l’operazione inizia a far maturare interessi attivi o passivi sul conto

(data valuta). Il saldo ad una particolare data calcolato sull’estratto conto viene denominato saldo

contabile.

La staffa è un prospetto in cui le singole operazioni vengono registrate in funzione della loro data

valuta. Il documento attraverso il cosiddetto procedimento amburghese permette di calcolare degli

interessi attivi e passivi relativi al rapporto. Il saldo ad una particolare data calcolato sulla staffa è

definito saldo liquido.

Il prospetto competenze e spese, partendo dalle informazioni raccolte in estratto conto e staffa,

calcola il saldo netto delle competenze e delle spese di periodo. L’entità delle spese dipende dalle

condizioni contrattuali del rapporto banca-cliente e dalle movimentazioni registrate nel periodo.

Durata del rapporto

A tempo determinato A tempo indeterminato A revoca

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4. Il costo del servizio e l’addebito per il cliente

L’apertura di credito in conto corrente rappresenta una forma di finanziamento elastica che

prevede l’addebito di costi proporzionali all’effettivo utilizzo del fido concesso. Il fido concesso dalla

banca viene comunicato al cliente e rappresenta un’ulteriore voce delle condizioni contrattuali

definite dalla banca.

Le voci di costo principali possono essere identificate in:

interessi passivi;

commissione di massimo scoperto;

spese di tenuta conto;

tasso di sconfinamento;

giorni valuta per l’accredito dei versamenti effettuati per la ricostituzione del fido disponibile.

Gli interessi passivi sono calcolati sulla base dell’ammontare e della durata dell’utilizzo della linea

di credito concessa e le competenze vengono normalmente liquidate su base trimestrale. Per il

calcolo di tale voce di costo si moltiplicano i numeri dare relativi al periodo esaminato per il tasso di

interesse debitorio. In formule:

365

PassivoiDareNumeriPassiviInteressi

dove vengono sommati i numeri dare dell’intero periodo esaminato (solitamente il trimestre) e

moltiplicati per il rapporto tra il tasso di interesse annuale debitorio e il totale di giorni dei giorni

dell’anno. Le informazioni utilizzate per il calcolo degli interessi passivi sono raccolte dalla staffa

del periodo e il valore ottenuto è registrato nel prospetto competenze e spese come voce dare per

il cliente.

Esempio 1. Il calcolo degli interessi debitori

Si consideri la seguente apertura di credito in conto corrente per elasticità di cassa nel periodo

01/01 – 31/03 (ipotesi: anno non bisestile):

Estratto conto

Data contabile Data valuta Descrizione Importo

01 Gennaio 31 Dicembre Saldo Iniziale + 500 €

20 Gennaio 20 Gennaio Bonifico ad impresa - 15.000 €

15 Marzo 15 Marzo Acquisto titoli - 10.000 €

Staffa

Saldo Segno Importo Valuta Giorni Num. ridare Numeri avere

500 A 500 31 Dicembre 21 10.500

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D 15.000 20 Gennaio

14.500 D 14.500 20 Gennaio 54 783.000

D 10.000 15 Marzo

24.500 D 24.500 15 Marzo 16 392.000

Si calcolino gli interessi passivi per il cliente assumendo un tasso di interesse passivo del 5%.

Soluzione

Il totale dei numeri dare nel periodo è il seguente:

783000 392000 1175000Numeridare

Assumendo un tasso di interesse passivo pari al 5%, il totale degli interessi passivi è dato:

1175000 0.05160.96€

365 365

debitorioNumeri Dare iInteressi Passivi

La commissione di massimo scoperto viene calcolata sull’ammontare massimo di utilizzo della

linea di credito (solitamente su un orizzonte temporale semestrale) e può variare tra lo 0.125% e lo

0.250% a seconda delle specifiche contrattuali. Negli ultimi anni si è registrata una notevole

evoluzione della disciplina che ha portato ad introdurre alcuni vincoli in merito all’applicazione di

tale commissione (Box 2).

Box 2. L’evoluzione della disciplina sulla commissione di massimo scoperto

La legge 28 gennaio 2009 n. 3 ha dichiarato nulle le clausole contrattuali aventi ad oggetto la

commissione di massimo scoperto se il saldo del cliente risulta a debito per un periodo

continuativo inferiore a trenta giorni o nel caso di utilizzi in assenza di fido.

La norma ha reso altresì nulle tutte le clausole che prevedono una remunerazione accordata alla

banca per la messa a disposizione di fondi a favore del cliente titolare di conto corrente

indipendentemente dall’effettivo prelevamento della somma, nonché quelle clausole che

prevedono una remunerazione per la banca indipendentemente dall’effettiva durata dell’utilizzo dei

fondi da parte del cliente

Partendo dal documento della staffa del rapporto di conto corrente è possibile determinare

l’importo della commissione sulla base della seguente formula:

max scopertoCommissioneMaxScoperto Max Saldidare C

Dove il costo legato a tale commissione viene calcolato moltiplicando il massimo scoperto nel

periodo per il tasso indicato per la commissione di massimo scoperto. Le informazioni utilizzate

sono raccolte dalla staffa del periodo esaminato e il valore ottenuto viene riportato come voce dare

nel prospetto competenze e spese.

Esempio 2. Il calcolo della commissione di massimo scoperto

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Si consideri la seguente apertura di credito in conto corrente per elasticità di cassa nel periodo

01/01/XXXX – 31/03 (ipotesi: anno non bisestile):

Estratto conto

Data contabile Data valuta Descrizione Importo

01 Gennaio 31 Dicembre Saldo Iniziale + 50.000€

20 Gennaio 20 Gennaio Bonifico ad impresa - 15.000€

15 Marzo 15 Marzo Acquisto titoli - 10.000€

Staffa

Saldo Segno Importo Valuta Giorni Numeri dare Numeri avere

500 A 500 31 Dicembre 21 10.500

D 15.000 20 Gennaio

14.500 D 14.500 20 Gennaio 54 78.300

D 10.000 15 Marzo

24.500 D 24.500 15 Marzo 16 392.000

Si calcoli la commissione di massimo scoperto assumendo che il tasso stabilito contrattualmente

sia pari allo 0.125%.

Soluzione

Il massimo dei saldi dare nel periodo è pari a 24500 e assumendo una commissione di massimo

scoperto pari allo 0.125% è possibile calcolare la commissione di massimo scoperto come segue:

max 24500 0.125% 30.63€scopertoCommissioneMaxScoperto Max Saldidare C

Le spese di tenuta conto sono le varie voci di costo legate al rapporto che possono essere

rappresentate dalle commissioni richieste per la singola operazione realizzata, le commissioni di

apertura e chiusura del rapporto, imposte di bollo, etc… L’entità e la frequenza delle singole voci di

costo vengono definite nel contratto nel rispetto di alcuni vincoli esterni posti a tutela del cliente.

In alcuni rapporti può essere prevista/concessa la possibilità di utilizzare il conto anche per importi

superiori al fido massimo deliberato e in questo caso la banca può prevedere un tasso di interesse

passivo maggiore da applicare in caso di utilizzi del conto per importi superiori al fido indicato nel

contratto. In questo caso le informazioni sono raccolte direttamente dalla staffa e l’extra

commissione calcolata viene ad essere riportata nel prospetto competenze e spese del periodo

considerato.

Il cliente della banca ha la facoltà di ricostituire il fido concesso dalla banca effettuando uno o più

versamenti sul conto corrente in contanti oppure presentando all’incasso assegni o altri titoli di

credito. In funzione del grado di liquidità dei titoli presentati la banca applicherà un diverso numero

di giorni banca (maggiore al diminuire del livello di liquidità del titolo presentato) per l’accredito del

loro controvalore sul conto e tanto maggiori saranno i giorni banca applicati tanto più elevata sarà

la commissione implicita pagata alla banca. La presenza di giorni banca deve, quindi, essere

considerata nella costruzione della staffa e l’applicazione di tali giorni determinerà delle differenze

nell’entità e nella durata dei saldi registrati nel periodo con possibili effetti sugli interessi passivi di

periodo, sulla commissione di massimo scoperto e/o sul tasso di sconfinamento.

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Esempio 3. Il calcolo del costo complessivo di un’apertura di credito in conto corrente

Si consideri un’impresa che ha aperto un’apertura di credito per elasticità di cassa presso una

banca alle seguenti condizioni:

Giorni valuta

stesso giorno per versamenti e prelievi in contante (sia presso ATM, sia presso lo sportello)

1 giorno valuta per assegni bancari versati sul conto ed emessi da correntisti della stessa banca

3 giorni valuta per assegni bancari versati sul conto ed emessi da correntisti di altre banche

3 giorni valuta per gli assegni circolari

Tassi

tasso debitore (dare) 10%

tasso creditore (avere) 1,8 %

Commissioni richieste per la fornitura dei servizi

Carta di debito 25 euro l’anno (valuta 15 gennaio)

Bonifico 3 euro

Altro Imposta di bollo euro 8,55 trimestrale (valuta 31/03, 30/6, 30/9, 31/12)

Spese tenuta conto 10 euro trimestrali

Liquidazione delle competenze trimestrale

Commissione di affidamento 0,25% sul massimo saldo dare che è rimasto in essere per almeno 3

giorni

Affidamento

20.000 euro per elasticità di cassa

Movimentazione del conto

Si ipotizzi che il correntista abbia un saldo iniziale pari a 4800 euro e che nel corso del trimestre

abbia effettuato le seguenti operazioni:

Data di esecuzione

dell’operazione Importo in euro Descrizione

08 gennaio 2.200 Versamento di un assegno circolare

15 gennaio 4.300 Bonifico effettuato dal cliente

20 gennaio 2.300 Bonifico effettuato dal cliente

03 febbraio 8.000 Bonifico effettuato dal cliente

06 febbraio 1.800 Prelievo presso ATM di altra banca

06 marzo 300 Versamento assegno emesso da un

correntista altra banca

26 marzo 800 Bonifico ordinato a favore del cliente

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Tenendo conto delle condizioni offerte e dei movimenti eseguiti nel corso del trimestre dal cliente,

si costruisca l’estratto conto, la staffa e si rediga l’estratto conto relativo al trimestre 1° gennaio –

31marzo (ipotesi anno non bisestile).

Soluzione

In funzione delle condizioni contrattuali applicate dalla banca e delle movimentazioni del conto nel

trimestre esaminato, l’estratto conto del cliente è il seguente:

Estratto conto

Data Valuta Descrizione operazione Importo Segno

01 gen 31 dic Saldo iniziale 4.800 A

08 gen 11 gen Versamento assegno circolare 2.200 A

15 gen 15 gen Commissione carta di debito 25 D

15 gen 15 gen Bonifico e commissione 4.303 D

20 gen 20 gen Bonifico e commissione 2.303 D

03 feb 03 feb Bonifico e commissione 8.003 D

06 feb 06 feb Prelevamento presso ATM altra banca 1.800 D

06 mar 09 mar Versamento assegno banca Pina 300 A

26 mar 26 mar Bonifico 800 A

31 mar 31 mar Imposta di bollo 8,55 D

31 mar 31 mar Sbilancio competenze 170,00 D

31 mar 31 mar Saldo finale 8.512,55 D

Ai fini del calcolo degli interessi attivi e passivi del rapporto si procede al calcolo della staffa:

Staffa

Saldo Segno Importo Valuta Giorni Numeri dare

Numeri avere

4.800 A 4.800 31-dic 11,00 52.800

A 2.200 11-gen

7.000 A 7.000 11-gen 4,00 28.000

D 4.303 15-gen

2.697 A 2.697 15-gen 0 0

D 25 15-gen

2.672 A 2.672 15-gen 5,00 13.360

D 2.303 20-gen

369 A 369 20-gen 14,00 5.166

D 8.003 03-feb

7.634 D 7.634 03-feb 3,00 22.902

D 1.800 06-feb

9.434 D 9.434 06-feb 31,00 292.454

A 300 09-mar

9.134 D 9.134 09-mar 17,00 155.278

A 800 26-mar

8.334 D 8.334 26-mar 5,00 41.670

90,00 512.304 99.326

31-mar

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Il prospetto competenze e spese è il seguente:

Calcolo competenze e spese

Interessi passivi 140,34

Commissione max scoperto

23,58

Spese di tenuta conto

10

Totale vs dare 173,93

Interessi attivi 4,90

Ritenuta 0,98

Totale vs avere 3,92

Sbilancio competenze (Dare)

170,00

5. Conclusioni

L’apertura di credito in conto corrente rappresenta uno strumento ideale per un cliente che deve

coprire fabbisogni di tesoreria imprevedibili per entità e durata. Vista l’onerosità del servizio, la

convenienza economica è collegata a fattispecie quali la possibilità di usufruire di sconti

vantaggiosi da parte dei fornitori in caso acquisti in contanti oppure l’esigenza di dilazionare

ulteriormente il credito concesso ad alcuni clienti che non sono in grado di rispettare le scadenze

stabilite contrattualmente.

Dal lato del finanziatore, lo strumento si caratterizza per una forte rigidità e per un elevato rischio di

credito soprattutto nelle forme contrattuali in cui non sono previste garanzie ed esistono vincoli

temporali o formali per la revoca del fido concesso. A fronte di tali vincoli per il finanziatore,

l’intermediario ha la possibilità di applicare tassi di interessi particolarmente onerosi per la clientela

e/o può utilizzare tale prodotto come strumento di cross selling per massimizzare i margini

complessivi di profitto collocando anche altri servizi collaterali al cliente. Oltre a tali vantaggi per il

finanziatore, l’apertura di credito in conto corrente (e il conto corrente in generale) rappresenta uno

strumento utile per raccogliere informazioni sull’attività svolta dal cliente che possono essere utili

per l’offerta di altri beni o servizi alla clientela.