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Dott.Ing. Andrea Carlesi - allegati.asmprato.itallegati.asmprato.it/dl/20110727102028459/40-ProgettoDefinitivo... · Norma It. CEI EN 60439-2 - Classif. CEI 17-13/2 - CT 17 - Anno

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SPECIFICHE TECNICHE IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

INDICE 1. DESCRIZIONE SOMMARIA DEGLI IMPIANTI DA REALIZZARE - ELENCO ELABORATI pag. 3 2. DATI DI PROGETTO pag. 3

2.1 DESTINAZIONE D’USO DEI LOCALI pag. 3 2.2 CLASSIFICAZIONE DEI LOCALI pag. 3 2.3 DATI DEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE pag. 3 2.4 CARATTERISTICHE DEI CARICHI ELETTRICI pag. 4

3. PRESCRIZIONI GENERALI pag. 4 3.1 NORME TECNICHE E LEGGI DI RIFERIMENTO PER IMPIANTI E COMPONENTI pag. 4 3.2 PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI ED INDIRETTI pag. 12 3.2.2 LATO BASSA TENSIONE pag. 12 3.3 PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI pag. 13 3.4 PROTEZIONE CONTRO I CORTOCIRCUITI pag. 13 3.5 SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO L’INCENDIO pag. 14 3.6 ILLUMINAZIONE ORDINARIA DEGLI INTERNI pag. 14 3.7 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA pag. 14 3.8 SELETTIVITA’ pag. 14

4. SPECIFICHE TECNICHE SUI COMPONENTI DA UTILIZZARE E MODALITA’ DI POSA pag. 15

4.1 CAVI pag. 15 4.1.1 CAVI PER BASSA TENSIONE pag. 15 4.2 INTERRUTTORI-SEZIONATORI PER BASSA TENSIONE pag. 16 4.2.1 INTERRUTTORI IN SCATOLA ISOLANTE pag. 16 4.2.2 INTERRUTTORI MODULARI pag. 17 4.2.3 SEZIONATORI pag. 17 4.2.4 SEZIONATORI PORTAFUSIBILI pag. 17 4.3 CANALIZZAZIONI pag. 17 4.3.1 CANALI E PASSERELLE METALLICHE pag. 17 4.3.2 CANALIZZAZIONI METALLICHE A FILO pag. 18

4.3.3 TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO pag. 18 4.3.4 TUBAZIONI IN PVC PER POSA A VISTA pag. 18

4.3.5 TUBAZIONI IN PVC PER POSA SOTTO INTONACO pag. 18 4.3.6 CAVIDOTTI pag. 19 4.3.7 CANALI IN PVC PORTACAVI E/O PORTAPPARECCHI pag. 19 4.4 SCATOLE E CASSETTE DI DERIVAZIONE pag. 19 4.5 QUADRI ELETTRICI PER BASSA TENSIONE pag. 20 4.5.1 QUADRI DISTRIBUZIONE pag. 20

4.5.2 QUADRI ELETTRICI IMPIANTI MECCANICI pag. 24 4.5.3 QUADRI ELETTRICI PER RIFASAMENTO pag. 25

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4.6 PRESE DI ENERGIA PASSO CEE PER USO INDUSTRIALE pag. 26 4.7 APPARECCHIATURE DI COMANDO E PRESE A SPINA MODULARI PER USO CIVILE

pag. 26 4.8 CORPI ILLUMINANTI pag. 26 4.8.1 PLAFONIERE STAGNE IN POLICARBONATO PER LAMPADE FLUORESCENTI pag. 26 4.8.2 CORPI ILLUMINANTI PER USO INTERNO pag. 27 4.8.3 CORPI ILLUMINANTI STRADALI pag. 27 4.8.4 PROIETTORI pag. 27 4.8.5 PLAFONIERE AUTOALIMENTATE pag. 27 4.9 PALI CONICI DA LAMIERA pag. 28

4.10 IMPIANTO DI MESSA A TERRA E EQUIPOTENZIALE pag. 28 4.11 DESCRIZIONE IMPIANTO ELETTRICO pag. 28

4.11.1 DISTRIBIZIONE PRINCIPALE pag. 28 4.11.2 DISTRIBUZIONE SECONDARIA pag. 28

4.12 PRESCRIZIONI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE ESTERNA pag. 29

4.12.1BLOCCHI DI FONDAZIONE DEI SOSTEGNI pag. 29 4.12.2 TUBI IN P.V.C. pag. 29 4.12.3 POZZETTO PREFABBRICATO CON CHIUSINO IN GHISA pag. 29 4.12.4 LINEE pag. 29 4.12.5 SCAVI, REINTERRI, RIPRISTINI pag. 30 4.12.6 GIUNZIONI, DERIVAZIONI, GUAINE ISOLANTI pag. 30

4.13 APPRESTAMENTI ELETTRICI E SPECIALI PER L’IMPIANTO DI BIOSTABILIZZAZIONE pag. 30

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1. DESCRIZIONE SOMMARIA DEGLI IMPIANTI DA REALIZZARE – ELENCO ELABORATI Il progetto in oggetto riguarda la realizzazione degli impianti elettrici e di illuminazione esterna di un impianto di biostabilizzazione e servizi annessi nella discarica di Vaiano. L’area si compone di tre zone distinte: -la zona della ricezione ingresso con un fabbricato da realizzare -la zona biogas (esistente) -la zona di lavorazione per biostabilizzazione composta da area di maturazione, area di stoccaggio e movimentazione, capannone per lavorazione materiale ELENCO ELABORATI E01 STRADA COLLEGAMENTO AREA VENDITA – AREA PRODUZIONE: Distribuzione

illuminazione stradale

E02 EDIFICIO RICEZIONE: Distribuzione impianto elettrico e fonia/dati E03 RICEZIONE E VENDITA: Distribuzione impianto elettrico E04 CAPANNONE: Distribuzione impianto elettrico E05 VASCHE DI BIOSTABILIZZAZIONE: Distribuzione impianto elettrico E06 AREA TRATTAMENTO: Distribuzione impianto elettrico E.SC SCHEMI ELETTRICI (QGD, QRV, QZT, QSE, SIPB) E.CM COMPUTO METRICO ESTIMATIVO

2. DATI DI PROGETTO 2.1 DESTINAZIONE D’USO DEI LOCALI Come detto l’impianto di trattamento biologico aerobico si comporrà di varie aree di lavorazione, deposito e della viabilità di collegamento 2.2 CLASSIFICAZIONE DEI LOCALI I locali ricevimento e capannone, per caratteristiche e destinazione d’uso saranno classificabili come a maggior rischio in caso di incendio e perciò dovranno essere applicate le norme generali contenute nella norma CEI 64-8 e quelle particolari della sezione 751 della medesima norma. Per quanto riguarda l’illuminazione esterna si applicheranno le norme CEI 64-8 e le norme illuminotecniche EN 13201 ed EN 12464-2 . 2.3 DATI DEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE

DATI DISTRIBUZIONE SECONDARIA TENSIONE DI ALIMENTAZIONE 400V TIPO DI ALIMENTAZIONE TRIFASE+

NEUTRO FREQUENZA 50 Hz SISTEMA DI DISTRIBUZIONE TT CORRENTE DI CORTOCIRCUITO SULLE SBARRE DEL QUADRO DISTRIBUZIONE

10 kA

CADUTE DI TENSIONE AMMISSIBILI

CIRCUITI DISTRIBUZIONE PRIMARIA TRA QUADRI ELETTRICI 2% SUI CIRCUITI TERMINALI 4%

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2.4 CARATTERISTICHE DEI CARICHI ELETTRICI Per semplicità si riportano i dati di assorbimento previsti per i quadri elettrici dislocati nella struttura ciascuno con il coefficiente di contemporaneità e utilizzazione stimato in base al tipo di carico. kW Ku Kc Potenza

dimensionamento kW Ill. stradale 3,6 1 1 3,6 Quadro biogas 20 1 1 20 Zona ricezione e vendita 18 0,7 0,7 9 Quadro zona trattamento 64,5 0,8 0,9 46,4

TOT 79 Considerando una scorta di potenza di circa il 30% si opterà per un dimensionamento da 100 kW di potenza. 3. PRESCRIZIONI GENERALI 3.1 NORME TECNICHE E LEGGI DI RIFERIMENTO PER IMPIANTI E COMPONENTI Gli impianti oggetto del presente appalto dovranno essere realizzati secondo le vigenti Leggi e Norme, nonché attenendosi alle disposizioni della presente specifica anche quando queste risultassero più restrittive di quelle previste dalle richiamate Norme e Leggi. A titolo indicativo, ma non esclusivo, indichiamo qui di seguito le principali Leggi e Norme CEI a cui ci si dovrà attenere (quando applicabili) nell’esecuzione delle opere: - D.P.R. 27/04/1955 n. 547 e successive modifiche ed integrazioni; - D.P.R. 07/01/1956 n. 164 e successive modifiche ed integrazioni; - D.P.R. 19/03/1956 n. 303 e successive modifiche ed integrazioni; - Legge 01/03/1968 n. 186; - Legge 18/10/1977 n. 791; - Legge 05/03/1990 n. 46 s.m.i. (D.Lgs. 380/01); - D.P.R. 06/12/1991 n. 447 s.m.i.; - D.Lgs. 19/09/1994 n. 626; Relativamente alle norme CEI dovranno essere rispettate quelle in vigore all’atto esecutivo dei lavori con particolare riferimento, a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, alle Norme:

Norma It. CEI 0-2 - Classif. CEI 0-2 - CT 0 - Anno 2002 - Fascicolo 6578 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici Norma It. CEI EN 60073 - Classif. CEI 16-3 - CT 16 - Anno 2003 - Fascicolo 6878 Principi fondamentali e di sicurezza per l'interfaccia uomo-macchina, la marcatura e l’identificazione - Principi di codifica per gli indicatori e per gli attuatori Norma It. CEI EN 60446 - Classif. CEI 16-4 - CT 16 - Anno 2000 - Fascicolo 5486 Principi base e di sicurezza per l'interfaccia uomo-macchina, marcatura e identificazione Individuazione dei conduttori tramite colori o codici numerici Norma It. CEI EN 60947-2 - Classif. CEI 17-5 - CT 17 - Anno 2007 - Fascicolo 8917 Apparecchiature a bassa tensione Parte 2: Interruttori automatici Norma It. CEI EN 60947-3 - Classif. CEI 17-11 - CT 17 - Anno 2000 - Fascicolo 5755 Apparecchiatura a bassa tensione Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili Norma It. CEI EN 60947-3/A1 - Classif. CEI 17-11;V1 - CT 17 - Anno 2002 - Fascicolo 6381

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Apparecchiatura a bassa tensione Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili Norma It. CEI EN 60947-3/A2 - Classif. CEI 17-11;V2 - CT 17 - Anno 2006 - Fascicolo 8453 Apparecchiatura a bassa tensione Parte 3: Interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili Norma It. CEI EN 60439-1 - Classif. CEI 17-13/1 - CT 17 - Anno 2000 - Fascicolo 5862 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS) Norma It. CEI EN 60439-1/A1 - Classif. CEI 17-13/1;V1 - CT 17 - Anno 2005 - Fascicolo 7543 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS) Norma It. CEI EN 60439-2 - Classif. CEI 17-13/2 - CT 17 - Anno 2000 - Fascicolo 5863 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri elettrici per bassa tensione) Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre Norma It. CEI EN 60439-2/Ec - Classif. CEI 17-13/2;Ec - CT 17 - Anno 2001 - Fascicolo 5922 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri elettrici per bassa tensione) Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre Norma It. CEI EN 60439-2/A1 - Classif. CEI 17-13/2;V1 - CT 17 - Anno 2006 - Fascicolo 8452 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri elettrici per bassa tensione) Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre Norma It. CEI EN 60439-3 - Classif. CEI 17-13/3 - CT 17 - Anno 1997 - Fascicolo 3445 C Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha acc Norma It. CEI EN 60439-3/A2 - Classif. CEI 17-13/3;V1 - CT 17 - Anno 2001 - Fascicolo 6230 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha acc Norma It. CEI EN 60439-4 - Classif. CEI 17-13/4 - CT 17 - Anno 2005 - Fascicolo 7891 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 4: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere (ASC) Norma It. CEI 17-43 - Classif. CEI 17-43 - CT 17 - Anno 2000 - Fascicolo 5756 Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS) Norma It. CEI EN 60947-4-1 - Classif. CEI 17-50 - CT 17 - Anno 2002 - Fascicolo 6358 Apparecchiature a bassa tensione Parte 4-1: Contattori e avviatori - Contattori e avviatori elettromeccanici Norma It. CEI EN 60947-4-1/A1 - Classif. CEI 17-50;V1 - CT 17 - Anno 2004 - Fascicolo 7350 Apparecchiature a bassa tensione Parte 4-1: Contattori e avviatori - Contattori e avviatori elettromeccanici Norma It. CEI EN 60947-4-1/A2 - Classif. CEI 17-50;V2 - CT 17 - Anno 2006 - Fascicolo 8563 Apparecchiature a bassa tensione Parte 4-1: Contattori e avviatori - Contattori e avviatori elettromeccanici Norma It. CEI EN 60947-6-2 - Classif. CEI 17-51 - CT 17 - Anno 2005 - Fascicolo 7496 Apparecchiature a bassa tensione Parte 6-2: Apparecchiatura a funzioni multiple - Apparecchi integrati di manovra e protezione (ACP) Norma It. CEI EN 60947-6-2/A1 - Classif. CEI 17-51;V1 - CT 17 - Anno 2007 - Fascicolo 8942 E Apparecchiature a bassa tensione Parte 6-2: Apparecchiatura a funzioni multiple - Apparecchi integrati di manovra e protezione (ACP) Norma It. CEI 17-52 - Classif. CEI 17-52 - CT 17 - Anno 1997 - Fascicolo 3449 R Metodo per la determinazione della tenuta al cortocircuito delle apparecchiature assiemate non di serie

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(ANS) Norma It. CEI EN 60947-5-2 - Classif. CEI 17-53 - CT 17 - Anno 1999 - Fascicolo 5099 Apparecchiature a bassa tensione Parte 5: Dispositivi per circuiti di comando ed elementi di manovra Sezione 2: Interruttori di prossimità Norma It. CEI EN 60947-5-2/A1 - Classif. CEI 17-53;V1 - CT 17 - Anno 2000 - Fascicolo 5664 Apparecchiature a bassa tensione Parte 5-2: Dispositivi per circuiti di comando ed elementi di manovra Interruttori di prossimità Norma It. CEI EN 60947-5-2/A2 - Classif. CEI 17-53;V2 - CT 17 - Anno 2005 - Fascicolo 7748 Apparecchiature a bassa tensione Parte 5-2: Dispositivi per circuiti di comando ed elementi di manovra - Interruttori di prossimità Norma It. CEI 17-70 - Classif. CEI 17-70 - CT 17 - Anno 1999 - Fascicolo 5120 Guida all'applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione Norma It. CEI 17-73 - Classif. CEI 17-73 - CT 17 - Anno 2000 - Fascicolo 5476 Guida al riciclaggio dell'esafluoruro di zolfo (SF6) Riutilizzazione del gas SF6 nelle apparecchiature elettriche e suo smaltimento Norma It. CEI EN 60715 - Classif. CEI 17-78 - CT 17 - Anno 2002 - Fascicolo 6380 Dimensioni delle apparecchiature a bassa tensione Profilati di supporto normalizzati per il sostegno dei dispositivi elettrici Norma It. CEI EN 60470 - Classif. CEI 17-80 - CT 17 - Anno 2002 - Fascicolo 6469 Contattori e avviatori basati su contattori in corrente alternata ad alta tensione Norma It. CEI EN 50295 - Classif. CEI 17-81 - CT 17 - Anno 2002 - Fascicolo 6470 Apparecchiature a bassa tensione Sistemi di interfaccia per apparecchi di comando Interfaccia per Attuatori e Sensori (AS-i) Norma It. CEI EN 50274 - Classif. CEI 17-82 - CT 17 - Anno 2002 - Fascicolo 6627 Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione - Protezione contro le scosse elettriche Protezione dal contatto diretto accidentale con parti attive pericolose Norma It. CEI EN 60947-5-7 - Classif. CEI 17-90 - CT 17 - Anno 2005 - Fascicolo 7676 Apparecchiature a bassa tensione Parte 5-7: Dispositivi per circuiti di comando ed elementi di manovra - Prescrizioni per dispositivi di prossimità con uscita analogica Norma It. CEI 17-97 - Classif. CEI 17-97 - CT 17 - Anno 2006 - Fascicolo 8562 Guida applicativa delle caratteristiche di cortocircuito dei quadri e degli apparecchi di manovra e di comando per bassa tensione Norma It. CEI EN 60947-5-8 - Classif. CEI 17-101 - CT 17 - Anno 2007 - Fascicolo 8768 E Apparecchiature a bassa tensione Parte 5-8: Dispositivi per circuiti di comando ed elementi di manovra - Interruttori ausiliari a tre posizioniNorma It. CEI-UNEL 35024/1 - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 1997 - Fascicolo 3516 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua Portate di corrente in regime permanente per posa in aria Norma It. CEI-UNEL 35024/2 - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 1997 - Fascicolo 3517 Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Portate di corrente in regime permanente per posa in aria Norma It. CEI-UNEL 35024/1;Ec - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 1998 - Fascicolo 4610 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Portate di corrente in regime permanente per posa in aria Norma It. CEI-UNEL 35011 - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 2000 - Fascicolo 5757 Cavi per energia e segnalamento. Sigle di designazione Norma It. CEI-UNEL 35026 - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 2000 - Fascicolo 5777 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali di 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa

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interrata Norma It. CEI-UNEL 35012 - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 2002 - Fascicolo 6729 Contrassegni e classificazione dei cavi in relazione al fuoco Norma It. CEI-UNEL 35011;V1 - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 2002 - Fascicolo 6756 Cavi per energia e segnalamento Sigle di designazione Norma It. CEI-UNEL 00722 - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 2002 - Fascicolo 6755 Identificazione delle anime dei cavi Norma It. CEI-UNEL 00721 - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 2004 - Fascicolo 7405 Colori di guaina dei cavi elettrici Norma It. CEI-UNEL 35752 - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 2004 - Fascicolo 7423 Cavi per energia isolati con polivinilcloruro non propaganti l'incendio e a ridotta emissione di alogeni Cavi unipolari senza guaina con conduttori flessibili Tensione nominale U0/U: 450/750 V Norma It. CEI-UNEL 35753 - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 2004 - Fascicolo 7424 Cavi per energia isolati con polivinilcloruro non propaganti l'incendio e a ridotta emissione di alogeni - Cavi unipolari senza guaina con conduttori rigidi Tensione nominale U0/U: 450/750 V Norma It. CEI-UNEL 35388 - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 2005 - Fascicolo 7637 Cavi per energia isolati in gomma etilenpropilenica ad alto modulo di qualità G 7, sotto guaina termoplastica di qualità M1, non propaganti l'incendio senza alogeni Cavi tripolari e quadripolari riuniti ad elica visibile con conduttori flessibili per p Norma It. CEI-UNEL 35389 - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 2005 - Fascicolo 7638 Cavi per energia isolati in gomma etilenpropilenica ad alto modulo di qualità G 7, sotto guaina di PVC, non propaganti l'incendio e a ridotta emissione di alogeni Cavi tripolari e quadripolari riuniti ad elica visibile con conduttori rigidi per posa fi Norma It. CEI-UNEL 35387 - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 2005 - Fascicolo 7636 Cavi per energia isolati in gomma etilenpropilenica ad alto modulo di qualità G7, sotto guaina di PVC, non propaganti l'incendio e a ridotta emissione di alogeni Cavi tripolari e quadripolari riuniti ad elica visibile con conduttori flessibili per posa Norma It. CEI-UNEL 35390 - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 2005 - Fascicolo 7639 Cavi per energia isolati in gomma etilenpropilenica ad alto modulo di qualità G 7, sotto guaina termoplastica di qualità M1, non propaganti l'incendio senza alogeni Cavi tripolari e quadripolari riuniti ad elica visibile con conduttori rigidi per posa Norma It. CEI 20-27 - Classif. CEI 20-27 - CT 20 - Anno 2000 - Fascicolo 5640 Cavi per energia e per segnalamento Sistema di designazione Norma It. CEI 20-27;V1 - Classif. CEI 20-27;V1 - CT 20 - Anno 2001 - Fascicolo 6337 Cavi per energia e segnalamento Sistema di designazione Norma It. CEI 20-27;V2 - Classif. CEI 20-27;V2 - CT 20 - Anno 2007 - Fascicolo 8693 Cavi per energia e per segnalamento Sistema di designazione Norma It. CEI 20-38/1 - Classif. CEI 20-38/1 - CT 20 - Anno 1997 - Fascicolo 3461 R Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi Parte I - Tensione nominale Uo/U non superiore a 0,6/1 kV Norma It. CEI 20-38/1;V1 - Classif. CEI 20-38/1;V1 - CT 20 - Anno 2001 - Fascicolo 6338 Cavi isolati con gomma non propaganti l'incendio e a bassa emissione di fumi e gas tossici Parte 1 - Tensione nominale non superiore a 0,6/1 kV Norma It. CEI 20-38/1;V3 - Classif. CEI 20-38/1;V3 - CT 20 - Anno 2006 - Fascicolo 8300 Cavi isolati con gomma non propaganti l'incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi Parte 1 - Tensione nominale Uo /U non superiore a 0,6/1 kV Norma It. CEI 20-38/2;Ab - Classif. CEI 20-38/2;Ab - CT 20 - Anno 2006 - Fascicolo 8299 Cavi isolati con gomma non propaganti l'incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi Parte 2 - Tensione nominale Uo /U superiore a 0,6/1 kV Norma It. CEI 20-40 - Classif. CEI 20-40 - CT 20 - Anno 1998 - Fascicolo 4831 Guida per l'uso di cavi a bassa tensione

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Norma It. CEI 20-40;V1 - Classif. CEI 20-40;V1 - CT 20 - Anno 2004 - Fascicolo 7402 Guida per l'uso di cavi a bassa tensione Norma It. CEI 20-40;V2 - Classif. CEI 20-40;V2 - CT 20 - Anno 2004 - Fascicolo 7403 Guida per l'uso di cavi a bassa tensione Norma It. CEI 20-45 - Classif. CEI 20-45 - CT 20 - Anno 2003 - Fascicolo 6945 Cavi isolati con mescola elastomerica, resistenti al fuoco, non propaganti l'incendio, senza alogeni (LSOH) con tensione nominale U0/U di 0,6/1 kV Norma It. CEI 20-45;V1 - Classif. CEI 20-45;V1 - CT 20 - Anno 2005 - Fascicolo 7597 Cavi isolati con mescola elastomerica, resistenti al fuoco, non propaganti l'incendio, senza alogeni (LSOH) con tensione nominale U0/U di 0,6/1 kV Norma It. CEI EN 50393 - Classif. CEI 20-63 - CT 20 - Anno 2007 - Fascicolo 8684 Metodi e prescrizioni di prova degli accessori per cavi elettrici da distribuzione con tensione nominale 0,6/1,0 kV (1,2) kV Norma It. CEI 20-65 - Classif. CEI 20-65 - CT 20 - Anno 2000 - Fascicolo 5836 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico, termoplastico e isolante minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Metodi di verifica termica (portata) per cavi raggruppati in fascio c Norma It. CEI 20-67 - Classif. CEI 20-67 - CT 20 - Anno 2001 - Fascicolo 5915 Guida per l'uso dei cavi 0,6/1 kV Norma It. CEI EN 60898-1 - Classif. CEI 23-3/1 - CT 23 - Anno 2004 - Fascicolo 7276 Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari Parte 1: Interruttori automatici per funzionamento in corrente alternata Norma It. CEI EN 60898-1/A1/A11 - Classif. CEI 23-3/1;V1 - CT 23 - Anno 2006 - Fascicolo 8206 Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari Parte 1: Interruttori automatici per funzionamento in corrente alternata Norma It. CEI EN 60898-2 - Classif. CEI 23-3/2 - CT 23 - Anno 2007 - Fascicolo 8751 Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari Parte 2: Interruttori per funzionamento in corrente alternata e in corrente continua Norma It. CEI EN 60669-1 - Classif. CEI 23-9 - CT 23 - Anno 2000 - Fascicolo 5645 Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare Parte 1: Prescrizioni generali Norma It. CEI EN 60669-1/A1 - Classif. CEI 23-9;V1 - CT 23 - Anno 2003 - Fascicolo 6934 Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare Parte 1: Prescrizioni generali Norma It. CEI 23-31 - Classif. CEI 23-31 - CT 23 - Anno 1997 - Fascicolo 3764 C Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi Norma It. CEI 23-32 - Classif. CEI 23-32 - CT 23 - Anno 1997 - Fascicolo 3765 C Sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi per soffitto e parete Norma It. CEI EN 61008-1 - Classif. CEI 23-42 - CT 23 - Anno 2005 - Fascicolo 7827 Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari Parte 1: Prescrizioni generali Norma It. CEI EN 61009-1 - Classif. CEI 23-44 - CT 23 - Anno 2006 - Fascicolo 8561 Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari Parte 1: Prescrizioni generali Norma It. CEI EN 50086-2-4 - Classif. CEI 23-46 - CT 23 - Anno 1997 - Fascicolo 3484 R Sistemi di canalizzazione per cavi Sistemi di tubi Parte 2-4: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati Norma It. CEI EN 50086-2-4/A1 - Classif. CEI 23-46;V1 - CT 23 - Anno 2001 - Fascicolo 6093 Sistemi di canalizzazione per cavi Sistemi di tubi Parte 2-4: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati Norma It. CEI 23-51 - Classif. CEI 23-51 - CT 23 - Anno 2004 - Fascicolo 7204 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse

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per uso domestico e similare Norma It. CEI EN 50085-2-3 - Classif. CEI 23-67 - CT 23 - Anno 2000 - Fascicolo 5459 Sistemi di canali e di condotti per installazioni elettriche Parte 2-3: Prescrizioni particolari per sistemi di canali con feritoie laterali per installazione all'interno di quadri elettrici Norma It. CEI 23-74 - Classif. CEI 23-74 - CT 23 - Anno 2002 - Fascicolo 6633 Dimensioni delle scatole in materiale isolante, da incasso, per apparecchi elettrici per uso domestico e similare Norma It. CEI EN 61537 - Classif. CEI 23-76 - CT 23 - Anno 2007 - Fascicolo 8840 E Sistemi di canalizzazioni e accessori per cavi - Sistemi di passerelle porta cavi a fondo continuo e a traversini Norma It. CEI EN 61386-1 - Classif. CEI 23-80 - CT 23 - Anno 2005 - Fascicolo 7579 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche Parte 1: Prescrizioni generali Norma It. CEI EN 61386-21 - Classif. CEI 23-81 - CT 23 - Anno 2005 - Fascicolo 7580 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche Parte 21: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi rigidi e accessori Norma It. CEI EN 61386-22 - Classif. CEI 23-82 - CT 23 - Anno 2005 - Fascicolo 7581 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche Parte 22: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi pieghevoli e accessori Norma It. CEI EN 61386-23 - Classif. CEI 23-83 - CT 23 - Anno 2005 - Fascicolo 7582 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche Parte 23: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi flessibili e accessori Norma It. CEI EN 60669-2-4 - Classif. CEI 23-85 - CT 23 - Anno 2005 - Fascicolo 7907 Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare Parte 2-4: Prescrizioni particolari - Interruttori sezionatori Norma It. CEI EN 61534-21 - Classif. CEI 23-91 - CT 23 - Anno 2007 - Fascicolo 8806 Sistemi di alimentazione a binario elettrificato Parte 21: Prescrizioni particolari per sistemi per montaggio a parete e a soffitto Norma It. CEI EN 50085-2-1 - Classif. CEI 23-93 - CT 23 - Anno 2007 - Fascicolo 8807 Sistemi di canali e di condotti per installazioni elettriche Parte 2-1: Sistemi di canali e di condotti per montaggio a parete e a soffitto Norma It. CEI EN 60670-22 - Classif. CEI 23-94 - CT 23 - Anno 2007 - Fascicolo 8839 E Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari Parte 22: Prescrizioni particolari per scatole e involucri di derivazione Norma It. CEI EN 60071-2 - Classif. CEI 28-4 - CT 28 - Anno 1998 - Fascicolo 4461 Coordinamento dell’isolamento Parte 2: Guida di applicazione Norma It. CEI EN 60071-1 - Classif. CEI 28-5 - CT 28 - Anno 2006 - Fascicolo 8406 E Coordinamento dell'isolamento Parte 1: Definizioni, principi e regole Norma It. CEI EN 60269-1 - Classif. CEI 32-1 - CT 32 - Anno 2000 - Fascicolo 5630 Fusibili a tensione non superiore a 1.000 V per corrente alternata e a 1.500 V per corrente continua Parte 1: Prescrizioni generali Norma It. CEI EN 60269-1/A1 - Classif. CEI 32-1;V1 - CT 32 - Anno 2007 - Fascicolo 9005 Fusibili a tensione non superiore a 1.000 V per corrente alternata e a 1.500 V per corrente continua Parte 1: Prescrizioni generali Norma It. CEI 32-18 - Classif. CEI 32-18 - CT 32 - Anno 2005 - Fascicolo 7558 Guida applicativa per i fusibili a bassa tensione Norma It. CEI 33-7 - Classif. CEI 33-7 - CT 33 - Anno 1998 - Fascicolo 3578 R Condensatori statici di rifasamento per impianti di energia a corrente alternata con tensione nominale superiore a 1000 V Norma It. CEI EN 60931-1 - Classif. CEI 33-8 - CT 33 - Anno 1997 - Fascicolo 3888 Condensatori statici di rifasamento di tipo non autorigenerabile per impianti di energia a corrente alternata con tensione nominale inferiore o uguale a 1000V Parte 1: Generalità - Prestazioni, prove e valori nominali - Prescrizioni di sicurezza Norma It. CEI EN 60931-1/A1 - Classif. CEI 33-8;V1 - CT 33 - Anno 2003 - Fascicolo 6993

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Condensatori statici di rifasamento di tipo non autorigenerabile per impianti di energia a corrente alternata con tensione nominale inferiore o uguale a 1000V Parte 1: Generalità - Prestazioni, prove e valori nominali - Prescrizioni di sicurezza - Guid Norma It. CEI EN 60831-1 - Classif. CEI 33-9 - CT 33 - Anno 1997 - Fascicolo 3937 Condensatori statici di rifasamento di tipo autorigenerabile per impianti di energia a corrente alternata con tensione nominale inferiore o uguale a 1000V Parte 1: Generalità - Prestazioni, prove e valori nominali - Prescrizioni di sicurezza - guida Norma It. CEI EN 60831-1/A1 - Classif. CEI 33-9;V1 - CT 33 - Anno 2003 - Fascicolo 6992 Condensatori statici di rifasamento di tipo autorigenerabile per impianti di energia a corrente alternata con tensione nominale inferiore o uguale a 1000V Parte 1: Generalità - Prestazioni, prove e valori nominali - Prescrizioni di sicurezza - Guida pe Norma It. CEI EN 50172 - Classif. CEI 34-111 - CT 34 - Anno 2006 - Fascicolo 8248 Sistemi di illuminazione di emergenza Norma It. CEI 64-8/1 - Classif. CEI 64-8/1 - CT 64 - Anno 2007 - Fascicolo 8608 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali Norma It. CEI 64-8/2 - Classif. CEI 64-8/2 - CT 64 - Anno 2007 - Fascicolo 8609 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 2: Definizioni Norma It. CEI 64-8/3 - Classif. CEI 64-8/3 - CT 64 - Anno 2007 - Fascicolo 8610 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 3: Caratteristiche generali Norma It. CEI 64-8/4 - Classif. CEI 64-8/4 - CT 64 - Anno 2007 - Fascicolo 8611 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza Norma It. CEI 64-8/5 - Classif. CEI 64-8/5 - CT 64 - Anno 2007 - Fascicolo 8612 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici Norma It. CEI 64-8/6 - Classif. CEI 64-8/6 - CT 64 - Anno 2007 - Fascicolo 8613 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 6: Verifiche Norma It. CEI 64-8/7 - Classif. CEI 64-8/7 - CT 64 - Anno 2007 - Fascicolo 8614 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari Norma It. CEI 64-12 - Classif. CEI 64-12 - CT 64 - Anno 1998 - Fascicolo 3666 R Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario Norma It. CEI 64-12;V1 - Classif. CEI 64-12;V1 - CT 64 - Anno 2003 - Fascicolo 6950 Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario Norma It. CEI 64-14 - Classif. CEI 64-14 - CT 64 - Anno 2007 - Fascicolo 8706 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori Norma It. CEI R064-004 - Classif. CEI 64-16 - CT 64 - Anno 1999 - Fascicolo 5236 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Protezione contro le interferenze elettromagnetiche (EMI) negli impianti elettrici Norma It. CEI 64-17 - Classif. CEI 64-17 - CT 64 - Anno 2000 - Fascicolo 5492 Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri Norma It. CEI 64-17;Ec - Classif. CEI 64-17;Ec - CT 64 - Anno 2000 - Fascicolo 5620 Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri Norma It. CEI 64-50 - Classif. CEI 64-50 - CT 64 - Anno 2007 - Fascicolo 8874 Edilizia ad uso residenziale e terziario

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Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici Criteri generali Norma It. CEI 64-57 - Classif. CEI 64-57 - CT 64 - Anno 2007 - Fascicolo 8880 Edilizia ad uso residenziale e terziario Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici Impianti di piccola produzione distribuita Norma It. CEI EN 60529 - Classif. CEI 70-1 - CT 70 - Anno 1997 - Fascicolo 3227 C Gradi di protezione degli involucri (Codice IP) Norma It. CEI EN 60529/A1 - Classif. CEI 70-1;V1 - CT 70 - Anno 2000 - Fascicolo 5682 Gradi di protezione degli involucri (Codice IP) Norma It. CEI EN 50132-7 - Classif. CEI 79-10 - CT 79 - Anno 1997 - Fascicolo 3488 Impianti di allarme Impianti di sorveglianza cctv da utilizzare nelle applicazioni di sicurezza Parte 7: Guide di applicazione Norma It. CEI EN 50132-7/Ec - Classif. CEI 79-10;Ec - CT 79 - Anno 2000 - Fascicolo 5721 Impianti di allarme Impianti di sorveglianza CCTV da utilizzare nelle applicazioni di sicurezza Parte 7: Guide di applicazione Norma It. CEI CLC/TR 50456 - Classif. CEI 79-12 - CT 79 - Anno 2006 - Fascicolo 8309 Linee guida per soddisfare la compatibilità con le Direttive CE per i sistemi di allarme Norma It. CEI EN 50133-1 - Classif. CEI 79-14 - CT 79 - Anno 1997 - Fascicolo 3889 Sistemi d’allarme - Sistemi di controllo d’accesso per l’impiego in applicazioni di sicurezza Parte 1: Requisiti dei sistemi Norma It. CEI EN 50133-1/A1 - Classif. CEI 79-14;V1 - CT 79 - Anno 2003 - Fascicolo 6844 Sistemi d’allarme - Sistemi di controllo d’accesso per l’impiego in applicazioni di sicurezza Parte 1: Requisiti dei sistemi Norma It. CEI EN 50133-7 - Classif. CEI 79-30 - CT 79 - Anno 2000 - Fascicolo 5495 Sistemi di allarme Sistemi di controllo d'accesso per l'impiego in applicazioni di sicurezza Parte 7: Linee guida all'installazione Norma It. CEI EN 50134-2 - Classif. CEI 79-31 - CT 79 - Anno 2000 - Fascicolo 5638 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme sociale Parte 2: Dispositivi di attivazione Norma It. CEI CLC/TS 50134-7 - Classif. CEI 79-32 - CT 79 - Anno 2004 - Fascicolo 7398 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme sociali Parte 7: Guida all'applicazione Norma It. CEI EN 50133-2-1 - Classif. CEI 79-33 - CT 79 - Anno 2001 - Fascicolo 5963 Sistemi di allarme Sistemi di controllo d'accesso per l'impiego in applicazioni di sicurezza Parte 2-1: Prescrizioni generali per i componenti Norma It. CEI 79-34 - Classif. CEI 79-34 - CT 79 - Anno 2002 - Fascicolo 6351 Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto e antiaggressione Terminologia e segni grafici Parte prima Norma It. CEI EN 50134-1 - Classif. CEI 79-36 - CT 79 - Anno 2003 - Fascicolo 6774 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme sociale Parte 1: Requisiti dei sistemi Norma It. CEI EN 50134-3 - Classif. CEI 79-37 - CT 79 - Anno 2003 - Fascicolo 6811 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme sociale Parte 3: Unità locale e controllore Norma It. CEI EN 50132-5 - Classif. CEI 79-38 - CT 79 - Anno 2003 - Fascicolo 6860 Sistemi di allarme - Sistemi di sorveglianza CCTV Parte 5: Trasmissione video Norma It. CEI CLC/TS 50398 - Classif. CEI 79-39 - CT 79 - Anno 2003 - Fascicolo 7131

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Sistemi di allarme - Sistemi di allarme combinati ed integrati - Requisiti generali Norma It. CEI CLC/TS 50131-7 - Classif. CEI 79-41 - CT 79 - Anno 2004 - Fascicolo 7377 Sistemi di allarme - Sistemi di allarme intrusione Parte 7: Guide di applicazione Norma It. CEI 81-3 - Classif. CEI 81-3 - CT 81 - Anno 1999 - Fascicolo 5180 Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei Comuni d’Italia, in ordine alfabetico Norma It. CEI EN 50164-1 - Classif. CEI 81-5 - CT 81 - Anno 2000 - Fascicolo 5457 Componenti per la protezione contro i fulmini (LPC) Parte 1: Prescrizioni per i componenti di connessione Norma It. CEI EN 50164-1/A1 - Classif. CEI 81-5;V1 - CT 81 - Anno 2007 - Fascicolo 8902 E Componenti per la protezione contro i fulmini (LPC) Parte 1: Prescrizioni per i componenti di connessione Norma It. CEI EN 61663-2 - Classif. CEI 81-9 - CT 81 - Anno 2003 - Fascicolo 7025 Protezione delle strutture contro i fulmini - Linee di telecomunicazione Parte 2: Linee in conduttori metallici Norma It. CEI EN 62305-1 - Classif. CEI 81-10/1 - CT 81 - Anno 2006 - Fascicolo 8226 Protezione contro i fulmini Parte 1: Principi generali Norma It. CEI EN 62305-2 - Classif. CEI 81-10/2 - CT 81 - Anno 2006 - Fascicolo 8227 Protezione contro i fulmini Parte 2: Valutazione del rischio Norma It. CEI EN 62305-3 - Classif. CEI 81-10/3 - CT 81 - Anno 2006 - Fascicolo 8228 Protezione contro i fulmini Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone Norma It. CEI EN 62305-4 - Classif. CEI 81-10/4 - CT 81 - Anno 2006 - Fascicolo 8229 Protezione contro i fulmini Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture Norma It. CEI CLC/TR 50469 - Classif. CEI 81-11 - CT 81 - Anno 2006 - Fascicolo 8181 E Impianti di protezione contro i fulmini Segni grafici Norma It. CEI EN 50164-3 - Classif. CEI 81-12 - CT 81 - Anno 2007 - Fascicolo 8887 E Componenti per la protezione contro i fulmini (LPC) Parte 3: Prescrizioni per gli spinterometri

Anche se non successivamente richiamate: gli impianti dovranno essere sempre rispondenti alle suddette Leggi, Norme e relative varianti, i materiali dovranno essere marchiati CE. 3.2 PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI ED INDIRETTI 3.2.1 LATO BASSA TENSIONE Tutte le parti attive degli impianti dovranno avere un isolamento che possa essere rimosso solo mediante distruzione. Saranno previste protezioni contro i contatti diretti del tipo a protezione totale mediante involucri e barriere che dovranno avere caratteristiche tali da assicurare il grado di protezione minimo IPXXB. Le superfici orizzontali dovranno avere grado di protezione minimo IPXXD. Gli involucri potranno essere rimossi solo da personale addestrato ed autorizzato. Dette protezioni potranno essere rimovibili solo alle condizioni indicate nella norma CEI 64-8 art. 412.2.4 (Protezione mediante involucri e barriere). Per taluni impianti la protezione sarà garantita da sorgenti di sicurezza (sistemi SELV o PELV) così come definiti dall’art. 411.1. La protezione contro i contatti indiretti avverrà utilizzando tensioni non pericolose per taluni impianti ausiliari (sistemi SELV e FELV) o per la maggior parte dei casi utilizzando l’interruzione automatica dell’alimentazione che sarà garantita da dispositivi a corrente differenziale. A tale scopo dovranno essere realizzati tutti i collegamenti equipotenziali e di terra previsti dalla normativa vigente. Le masse simultaneamente accessibili dovranno essere collegate al medesimo impianto di terra.

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I conduttori di terra ed equipotenziali dovranno essere collegati a collettori. In relazione al sistema di distribuzione adottato dovranno essere rispettate le seguenti condizioni. SISTEMI TT Deve essere soddisfatta la seguente condizione:

RA•Ia ≤ 50 dove: RA è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, in ohm; Ia è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione, in ampere. Quando il dispositivo di protezione è un dispositivo di protezione a corrente differenziale, Ia è la corrente nominale differenziale I∆n. Per ragioni di selettività, si possono utilizzare dispositivi di protezione a corrente differenziale del tipo S in serie con dispositivi di protezione a corrente differenziale di tipo generale. Per ottenere selettività con i dispositivi di protezione a corrente differenziale nei circuiti di distribuzione è ammesso un tempo di interruzione non superiore a 1s. 3.3 PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI CAVI DI BASSA TENSIONE I dispositivi di protezione contro i sovraccarichi saranno previsti all’inizio di ogni linea generale e secondaria, luce e forza motrice; solo alcuni circuiti per servizi sicurezza antincendio o senza possibilità di sovraccarichi potranno avere protezioni solo contro i corto circuiti. I dispositivi di protezione dovranno avere caratteristiche tali di funzionamento per il rispetto delle due condizioni seguenti:

Ib ≤ In ≤ Iz

If ≤ 1,45 · Iz dove: Ib = corrente di impiego del circuito In = corrente nominale del dispositivo di protezione (di regolazione) Iz = portata in regime permanente della conduttura If = corrente di intervento del dispositivo entro il tempo convenzionale in condizioni definite 3.4 PROTEZIONE CONTRO I CORTOCIRCUITI CAVI DI BASSA TENSIONE I dispositivi di protezione contro i sovraccarichi saranno previsti all’inizio di ogni linea generale e secondaria, luce e forza motrice, e avranno potere di interruzione adeguato alla corrente di cortocircuito trifase simmetrica supposta nel loro punto di installazione.

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Per tutte le linee dovrà essere soddisfatta la condizione:

I².t≤K² · S² I = corrente effettiva di corto circuito espressa in valore efficace K = coefficiente per tipo di condutture (CEI 64-8 art. 434.3.2) S = sezione del conduttore t = durata del cortocircuito Tutti i dispositivi di protezione avranno potere di interruzione adeguato alla corrente di corto circuito presente nel punto di installazione, e comunque tale da soddisfare quanto prescritto da CEI 64-8 art. 434.3.4. 3.5 SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO L’INCENDIO I cavi impiegati saranno del tipo non propagante l’incendio a norma CEI 20-22 II. I cavi di alimentazione degli impianti di sicurezza saranno del tipo resistente al fuoco a norma CEI 20-36. 3.6 ILLUMINAZIONE ORDINARIA DEGLI INTERNI L’illuminazione dei locali è stata studiata in accordo con la norma EN12464 utilizzando programmi di calcolo delle case costruttrici prese a riferimento per il progetto in questione. Per i calcoli, eseguiti con il metodo del flusso totale, si è tenuto conto dei colori di pavimenti e arredi in relazione alle informazioni ricevute ed in mancanza di queste, si sono utilizzati valori riconducibili a tonalità di colori chiari. I valori di illuminamento medio a 0,8 m dal pavimento presi come riferimento sulla base delle indicazioni della norma UNI citata sono i seguenti:

AMBIENTI LIVELLO DI ILLUMINAMENTO ZONE DI SERVIZIO E CORRIDOI 100-150 lux UFFICI 500 lux La tonalità di colore delle sorgenti luminose sarà tale da garantire un I.R.C. pari minimo a 70. Il deprezzamento per tenere conto dell’invecchiamento delle sorgenti luminose sarà considerato di 0,9. Il fattore di manutenzione sarà differente a seconda dei luoghi. 3.7 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA L’illuminazione di sicurezza dovrà essere garantita in tutti gli ambienti al chiuso con presenza di personale. In detti locali le uscite dovranno avere un illuminamento sufficiente alla loro individuazione, così come negli ambienti di lavoro. I circuiti illuminazione di sicurezza saranno considerati ordinari prevedendo l’utilizzo di corpi illuminanti con alimentatore autonomo interno al corpo illuminante stesso lungo le vie di esodo. Al fine di ottemperare alla manutenzione obbligatoria dei dispositivi di sicurezza prevista dal D. Lgs. 626/94, i corpi illuminanti avranno un circuito di diagnostica e segnalazione guasti locale nel caso di plafoniere autoalimentate. 3.8 SELETTIVITA’ La selettività si ottiene coordinando opportunamente le protezioni, differenziando le correnti o, eventualmente, i tempi di intervento a valori decrescenti procedendo da monte verso valle. Le curve di intervento dei relè che saranno installati dovranno essere tarate in modo che quelle degli interruttori posti a monte siano al di sopra nel diagramma (I – t) rispetto a quelle degli interruttori a

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valle, per tutti i valori di corrente inferiori o uguali alla corrente presunta di corto circuito nel punto di installazione. Interruttore montante BT Selettività con gli interruttori BT di linea, in modo da non intervenire per sovracorrenti dovute a sovraccarico o a cortocircuito sulle linee dorsali. Per garantire questa condizione, la curva di intervento degli interruttori deve posizionarsi al di sopra di quella degli interruttori BT di linea. Quadri bt La selettività amperometrica tra interruttori derivati e interruttori di alimentazione dei quadri è assicurata dall’utilizzo di sganciatori elettronici. 4 SPECIFICHE TECNICHE SUI COMPONENTI DA UTILIZZARE E MODALITA’ DI POSA 4.1 CAVI 4.1.1 CAVI PER BASSA TENSIONE Isolamento dei cavi uni-multipolari con guaina - sigla di designazione L’isolamento dei cavi uni-multipolari dovrà essere realizzato con un elastomerico reticolato di qualità G7 o G7M1 a seconda delle richieste dotato di guaina termoplastica; tale isolamento dovrà garantire: - la non propagazione dell’incendio, secondo CEI 20-22 II o III (per quelli isolati in G7M1); - la non propagazione della fiamma, secondo CEI 20-35; - l’assenza di gas corrosivi in caso d’incendio, secondo CEI 20-37I e CEI 20-38; - una ridotta emissione di gas tossici e di fumi opachi in caso d’incendio, secondo CEI 20-37II, CEI

20-37III e CEI 20-38 (per i cavi isolati in G7M1). Tali cavi dovranno sottostare al regime del marchio dell’Istituto del Marchio di Qualità, avranno tensione nominale Uo/U=0.6/1kV e sigla di designazione FG7R (oppure FG7OR) FG7M1 0.6/1kV. Isolamento cavi unipolari senza guaina - sigla di designazione L’isolamento dei conduttori dovrà essere realizzato con un elastomerico di PVC o gomma G9 a seconda dei casi, tale isolamento dovrà garantire: - la non propagazione dell’incendio, secondo CEI 20-22 II o III (per quelli isolati in G9); - la non propagazione della fiamma, secondo CEI 20-35; - l’assenza di gas corrosivi in caso d’incendio, secondo CEI 20-37I e CEI 20-38; - una ridotta emissione di gas tossici e di fumi opachi in caso d’incendio, secondo CEI 20-37II, CEI

20-37III e CEI 20-38 (per i cavi isolati in G9). L’isolamento dei cavi unipolari utilizzati per la distribuzione dovranno avere conduttore in rame flessibile, dovranno sottostare al regime del marchio dell’Istituto del Marchio di Qualità, e dovranno avere tensione nominale Uo/U=450/700V e sigla di designazione, N07V-K o N07G9-K. Portata delle condutture La corrente trasportata dai conduttori nell’esercizio ordinario non deve fare superare ai conduttori stessi la temperatura limite stabilita nelle rispettive norme in relazione al tipo di isolamento usato ed alle condizioni di posa. I valori di portata massimi da assumersi in ogni caso devono essere quelli indicati dalla tabella UNEL in vigore. Sezioni minime dei conduttori di fase Per la posa dei conduttori, si devono rispettare le raccomandazioni delle norme CEI del comitato CT20; la sezione minima da adottarsi è quella specificata nelle rispettive norme ed in ogni caso per tutti gli impianti alimentati direttamente con la piena tensione normale della rete di I° categoria e per quelli alimentati a tensione ridotta (segnalazioni automatiche di incendi, antifurto, orologi elettrici, impianti elettroacustici, radiotelevisione, citofoni, interfoni e portiere elettrico), la sezione minima ammessa è di mm² 1,5 salvo diversa indicazione.

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I conduttori debbono recare il “Marchio di Qualità” IMQ e la loro colorazione dovrà essere la seguente:

TIPO DI CONDUTTORE COLORAZIONE ISOLANTE conduttore di protezione giallo-verde conduttore neutro blu chiaro conduttore di fase nero, grigio cenere, marrone I conduttori di neutro devono avere la stessa sezione dei conduttori di fase; nei circuiti con conduttori di sezione superiore a 16 mm² è ammesso il neutro di sezione ridotta (comunque non inferiore a 16 mm²) purchè il neutro assicuri le portate ordinarie e sia protetto contro le sovracorrenti secondo le regole contenute nella norma CEI 64-8. Sezioni minime conduttori di protezione Le sezioni dei conduttori di protezione devono rispettare le prescrizioni della norma CEI 64-8. Coefficienti correttivi Nel calcolo di verifica delle sezioni da usare, dovranno essere considerati i necessari coefficienti correttivi per le condizioni di posa e raggruppamento in conformità alle tabelle CEI-UNEL 35024/1. Prescrizioni sulla posa I cavi per segnalazione e comando se posati insieme a conduttori funzionanti a tensioni superiori devono essere isolati per la più alta tensione presente nel canale. Non è ammessa la posa di conduttori a tensioni diverse nelle medesime tubazioni. La posa dovrà rispettare le indicazioni fornite dal costruttore del cavo per ciò che riguarda le temperature di posa, i raggi di curvatura e lo sforzo di tiro applicabile. Ogni cavo dovrà essere segnalato nelle scatole di derivazione e lungo i percorsi in canale per individuare il circuito di appartenenza. La sigla apposta dovrà essere riportata sullo schema del quadro ed all’ingresso della linea in morsettiera. 4.2 INTERRUTTORI-SEZIONATORI PER BASSA TENSIONE 4.2.1 INTERRUTTORI IN SCATOLA ISOLANTE Gli interruttori automatici di sezionamento e protezione del tipo scatolato con attacchi posteriori e/o anteriori, qualora previsto, debbono potersi corredare di dispositivo di apertura e chiusura motorizzato. Il loro potere di corto circuito nominale deve essere tale da garantire il perfetto coordinamento delle protezioni. I valori del potere di interruzione riportati negli schemi sono sempre da intendersi come valori della corrente di servizio Ics, secondo la definizione data dalle relative norme. Essi dovranno essere conformi alle norme CEI EN 60947.1, CEI EN 60947.2 e CEI EN 60947.3. In relazione al grado di inquinamento, dovranno essere adatti al grado di inquinamento III (definizione di cui alla norma CEI-EN 60947.1). La leva di manovra non può indicare la posizione di aperto se i contatti non sono effettivamente aperti e separati da una distanza sufficiente. Il grado di protezione dell’apparecchio installato in quadro deve essere minimo IP40. Nella loro scelta si dovrà tenere conto dell'energia passante secondo quanto richiesto dalle norme CEI 64-8. Le portate saranno quelle indicate nei disegni allegati e le tarature sia termiche che magnetiche dovranno potersi effettuare dalla parte anteriore senza dover asportare il coperchio dell’interruttore. Dovranno pure avere la possibilità di montaggio se richiesto, di contatti ausiliari o di bobine di sgancio senza dover rimuovere l'interruttore una volta montato. Dovrà essere verificata, in funzione della marca adottata, la selettività e la eventuale protezione in back-up con gli interruttori a valle. Tutti gli interruttori automatici dovranno avere la funzione di sezionamento e perciò dovranno essere adatti a tale scopo.

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4.2.2 INTERRUTTORI MODULARI Gli interruttori automatici modulari dovranno essere del tipo per montaggio su profilato DIN con garanzia della tenuta su detto profilato con molle idonee . Il potere di corto circuito nominale di servizio sarà quello riportato sugli schemi secondo CEI EN 60898 Qualora detti interruttori siano corredati di dispositivo differenziale esso dovrà essere incorporato o affiancato all'interruttore. Gli interruttori modulari dovranno essere anche sezionatori. Sugli interruttori modulari dovrà essere possibile installare accessori quali: bobine di apertura, contatti di segnalazione. Gli interruttori dovranno avere morsetti di grande capacità dotati di viti imperdibili. 4.2.3 SEZIONATORI Gli interruttori in aria saranno del tipo sotto carico a scatto rapido simultaneo sulle fasi; il tipo di sezionamento deve essere tale, nel caso siano corredati di fusibili, che il sezionamento dell'interruttore permetta l'accesso ai fusibili senza nessuna parte in tensione. Dovranno essere corredati da robusti morsetti di fissaggio cavi, qualora necessario si dovrà impiegare una taglia di portata superiore se il numero dei cavi in arrivo od in partenza sia tale da non permettere un corretto montaggio. Particolare attenzione dovrà essere posta alla massima corrente di guasto che può circolare nel punto di installazione del sezionatore il quale dovrà potersi lasciare attraversare o stabilire senza danneggiarsi. Tali apparecchi dovranno rispondere alle norme IEC 947-3. Nel caso di sezionatori modulari per barre din, si dovrà potervi installare contatti ausiliari. 4.2.4 SEZIONATORI PORTAFUSIBILI I porta fusibili che verranno installati dovranno possedere una robusta base in materiale dielettrico, contatti e morsetti di rame atti a garantire una perfetta presa sul fusibile e corredati di molle di pressione. Saranno infine corredati da separatori fra le singole fasi ed il neutro. Qualora essi siano montati a valle di sezionatori e l'accesso all'interno del quadro sia interdetto in presenza di tensione, essi potranno essere montati a giorno e l'estrazione dei fusibili avverrà mediante adeguata maniglia di corredo. Qualora i fusibili siano accessibili con il quadro sotto tensione, essi saranno del tipo sezionabile protetto con grado IP20, a manovra simultanea, salvo quanto detto per i sezionatori con fusibili dell'articolo precedente. 4.3 CANALIZZAZIONI 4.3.1 CANALI E PASSERELLE METALLICHE Canali in acciaio zincato Costruzione a Marchio Italiano di Qualità (I.M.Q.) in acciaio zincato a caldo tipo “sendzimir” a norme UNI 5753, grado di protezione secondo CEI 70.1 IP40. Garanzia della continuità elettrica tra i pezzi assemblati. Interasse massimo tra due staffe consecutive 1,5 m. Salvo diversa prescrizione tutti i canali dovranno essere dotati di coperchio in acciaio zincato con accessori di fissaggio. I canali dovranno avere grado minimo di protezione IP40, con relativa certificazione di rispondenza emessa da un istituto qualificato, coperchio con innesto a scatto od apribile con attrezzo. Esse dovranno essere ispezionabili in ogni momento e tali da garantire il grado di protezione minimo richiesto. Eventuali cambiamenti di direzione dovranno essere realizzati con gli opportuni accessori; ovvero il sistema di canalizzazioni utilizzato dovrà possedere una vasta gamma di accessori onde consentire l’effettuazione di qualsiasi tipo di percorso, anche il più tormentato, senza alcuna modifica strutturale dei pezzi utilizzati. Gli ingressi negli apparecchi/quadri di comando e/o nelle cassette di derivazione, saranno realizzati mediante l’uso di appositi imbocchi di misura idonea, in modo da garantire il grado di protezione della apparecchiatura e della scatola installata. L’interdistanza massima tra staffe, anch’esse in acciaio zincato a caldo, sarà di 1,5 m nei tratti rettilinei e di 0,50 m prima e dopo le curve e cambiamenti di direzione od incroci. In ogni caso le staffe

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dovranno essere fissate con tasselli e viti metalliche. Inoltre le staffe dovranno essere capaci di sostenere il peso del canale con i cavi previsti più il 30%. I canali dovranno essere posati in modo parallelo o perpendicolare alle strutture murarie. Essi saranno raggruppati nei percorsi in comune, in modo da salvaguardare anche il senso estetico. Tutte le linee contenute nei canali dovranno essere siglate tramite targhette di identificazione, con interdistanza massima di 3 m. Dovrà essere segnato un riferimento in rosso, all’esterno del canale, indicante la posizione nella quale sono riportate le targhette indelebili ed inamovibili con la sigla della linea. I conduttori dovranno essere posati nel canale affascettati per linee, la riserva di spazio non dovrà essere inferiore a 0,5 volte la sezione del canale. Le passerelle metalliche dovranno essere costruite come i canali ed installate come sopra descritto; per queste non è richiesto grado di protezione, dovranno comunque essere sempre installate ad un’altezza superiore ai 2,5 m dal piano di calpestio. 4.3.2 CANALIZZAZIONI METALLICHE A FILO Fornitura e posa in opera di canalizzazione metallica a filo di acciaio elettrozincato. La saldatura dei fili trasversali sui bordi superiori sarà del tipo a T onde evitare il rischio di danneggiamento dei conduttori. Le giunzioni fra le varie barre di canale saranno del tipo a leva rapida con un minimo di tre barrette per ogni giunzione. Tale canalizzazione sarà installabile a parete mediante l’utilizzo di mensole atte all’installazione del canale senza altri accessori. In casi particolari tale canalizzazione potrà essere anche installata a soffitto, ricalcata e comunque modellata per permettere un agevole superamento di eventuali dislivelli. Le curve, le giunzioni a T, le eventuali riduzioni di sezioni saranno da eseguirsi mediante apposita sagomatura della canalizzazione stessa con l’esclusione di pezzi speciali come curve e giunti precostruiti. In caso di particolare protezione meccanica, il canale sarà fornito di coperchio metallico nei tratti verticali. 4.3.3 TUBAZIONI IN ACCIAIO ZINCATO Del tipo zincato a caldo elettrosaldato con riporto di zinco sulla saldatura, prive di asperità, sucettibili di danneggiare la guaina di un cavo elettrico, qualità acciaio FE P01G. Grado di protezione minimo IP55. Rispondenza normativa CEI 23-28. I tubi correranno parallelamente o perpendicolarmente alle strurtture murarie, saranno raggruppati, nei percorsi in comune, in modo da salvaguardare anche il senso estetico. Saranno fissati alle strutture ed ai solai a mezzo di opportune graffette in acciaio zincato a caldo. Eventuali cambiamenti di direzione saranno effettuati con curvature eseguite sul tubo stesso, preferibilmente senza l’impiego di curve stampate. Gli ingressi negli apparecchi di comando e/o nelle cassette di derivazione saranno realizzati mediante l’uso di appositi imbocchi, o pressatubi di misura idonea, in modo da garantire il grado di protezione della apparecchiatura e della scatola installata. 4.3.4 TUBAZIONI IN PVC PER POSA A VISTA Nel caso di adozione di tubazioni in materiali plastici, si dovrà ricorrere a quelle in PVC autoestinguente (V2 ed 850°C) realizzate secondo le norme CEI 23.8 con resistenza allo schiacciamento superiore a 750N su 5 cm a 20°C, il grado di protezione che dovrà essere raggiunto con gli accessori dovrà essere minimo IP55. I tubi correranno parallelamente o perpendicolarmente alle strutture murarie, saranno raggruppati, nei percorsi in comune, in modo da salvaguardare anche il senso estetico. I fissaggi, anch’essi in PVC o resina, saranno ogni metro o 0,3 m prima dei cambi di direzione i quali dovranno essere eseguiti con gli accessori del tubo. Gli ingressi negli apparecchi di comando e/o nelle cassette di derivazione, saranno realizzati mediante l’uso di appositi imbocchi, o pressa tubi di misura idonea, in modo da garantire il grado di protezione della apparecchiatura e della scatola installata. 4.3.5 TUBAZIONI IN PVC PER POSA SOTTO INTONACO Per le tubazioni posate incassate sotto intonaco sarà generalmente impiegato tubo PVC flessibile pesante (CEI 23-14 UNEL 37121) a marchio IMQ.

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Nella posa dovrà essere impiegata particolare cura per evitare possibili strozzature e curve a raggio troppo stretto. A tale scopo, si eviterà anche di far eseguire al tubo più di tre curve a 90 gradi senza l’interposizione di una scatola rompitratta. Negli ingressi alle scatole di derivazione saranno impiegati raccordi e saranno usati gli opportuni accorgimenti per evitare l’introduzione della calce, intonaco, ecc. Le tubazioni predisposte per gli impianti telefonico, trasmissione dati, allarme e TV-CC dovranno essere completamente tra loro separate e distinte; dovranno essere inoltre attestate su distinte scatole di derivazione. 4.3.6 CAVIDOTTI Tubo flessibile a doppia parete corrugato esternamente e liscio internamente in polietilene alta densità, tale tubo dovrà sempre essere posato in scavo con riporto di calcestruzzo. Caratteristiche: Temperatura di posa: -30/+60°C Resistenza allo schiacciamento: ≥750N Resistenza dielettrica: >800kV/cm Resistenza d’isolamento: >100MOhm 4.3.7 CANALI IN PVC PORTACAVI E/O PORTAPPARECCHI Costruzione a Marchio Italiano di Qualità (I.M.Q.) in PVC norme di riferimento: CEI 64-8 di ordine generale, CEI 23-19 e CEI 23-32/V1 relative ai materiali, CEI 70.1/V1 relative al grado di protezione. I canali saranno costituiti da un corpo base provvisto di coperchio in PVC di tipo autoestinguente grado V0 e secondo la prova del filo incandescente a 850 °C, dotati di accessori per il montaggio degli apparecchi e la oro connessione con le parti attive, setti divisori in modo da garantire la non promiscuità di impianti appartenenti a sistemi diversi e/o con diverso grado di isolamento. I canali dovranno inoltre essere muniti di accessori di fissaggio ed irrigidimento interni in modo da poter essere aperti e smontati solo con idoneo attrezzo. I canali dovranno avere grado minimo di protezione IP40, con relativa certificazione di rispondenza emessa da un istituto qualificato. Essi dovranno essere ispezionabili in ogni momento e tali da garantire il grado di protezione minimo richiesto. L’interdistanza massima di fissaggio a parete e/o a soffitto sarà di 0.2/0.3 m nei tratti rettilinei e di 0.10 m prima e dopo le curve e cambiamenti di direzione od incroci. Tutte le linee contenute nei canali dovranno essere siglate tramite targhette di identificazione econ interdistanza massima di 3 m. I canali portapparecchi dovranno essere dotati di idonei accessori per il corretto montaggio di tutte le apparecchiature previste nelle relative scatole di contenimento frutti. L’installazione degli apparecchi, dovranno essere eseguite a regola d’arte tramite le proprie cassette portapparecchi dotate di tutti gli accessori senza che possa venire in alcun modo compromessa la rigidità del coperchio ed il grado di protezione. Le derivazioni fra canali a sezione diversa dovranno avvenire solo attraverso opportune cassette. In generale il sistema di canalizzazione dovrà essere dotato di tutti gli accessori di interconnessione fra le diverse sezioni impiegate. 4.4 SCATOLE E CASSETTE DI DERIVAZIONE Generalità Le scatole e cassette di derivazione, di cui si prevede l’impiego per la realizzazione degli impianti, dovranno essere dei tipi come di seguito: - scatola di derivazione in esecuzione per posa sotto intonaco; - scatole di contenimento apparecchi per posa sotto intonaco o parete attrezzata - cassette di derivazione in esecuzione per posa in vista. Scatole di derivazione in esecuzione per posa sotto intonaco

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Le scatole per posa sotto intonaco (da incasso), in materiale isolante, saranno installate a filo muro e saranno tutte fornite di coperchio con viti. Al fine di ottenere il perfetto allineamento del coperchio, dovranno essere usate scatole del tipo con coperchio orientabile. Le dimensioni saranno compatibili con il numero dei conduttori in transito e delle derivazioni da eseguire all’interno.

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Scatole di contenimento apparecchi in esecuzione per posa sotto intonaco o parete attrezzata Le scatole per posa sotto intonaco (da incasso), per contenimento apparecchi di comando e prese, in materiale isolante, potranno essere del tipo a tre o quattro posti con telai di supporto in plastica e placca metallica di copertura. Particolare cura dovrà essere posta durante la posa per ottenere il perfetto allineamento con le strutture. Le scatole di contenimento apparecchi non potranno in alcun caso essere usate come scatole di derivazione. Cassette in esecuzione per posa in vista Le cassette, da impiegarsi per la posa in vista, saranno in: PVC autoestinguente (V2-850°c) e lega di alluminio o silumin, complete dei raccordi specifici e saranno installate in modo da garantire un grado di protezione minimo non inferiore a quello prescritto per le tubazioni o canalizzazioni ad esse collegate. Si intendono comunque a tenuta le apparecchiature con grado di protezione non inferiore a IP44. 4.5 QUADRI ELETTRICI PER BASSA TENSIONE 4.5.1 QUADRI DI DISTRIBUZIONE Norme e documentazione di riferimento Il quadro e le apparecchiature oggetto della fornitura dovranno essere costruiti e collaudati in accordo alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), IEC (International Electrical Code) in vigore ed in particolare le seguenti: - quadri CEI Norma 17-13/1

IEC Norma 439-1

- interruttori CEI EN 60947-1 CEI EN 60947-2 IEC Norma 947-1 IEC Norma 947-2 IEC Norma 947-3

- contattori CEI Norma 17.3 (fascicolo 252) IEC Norma 158.1

- TA CEI Norma 38.1 (fascicolo 1008)

- DPR 547 Prescrizioni relative alla sicurezza del personale.

Inoltre saranno conformi alle regolamentazioni e alle normative previste dalla Legislazione Italiana per la prevenzione degli infortuni. Caratteristiche elettriche A completamento di quanto evidenziato sui dati caratteristici di ogni singolo quadro, di seguito vengono evidenziate ulteriori caratteristiche comuni: - tensione di esercizio: 400 V - tensione di isolamento: 660V - tensione di prova a frequenza industriale per 1 min.: 2,5 kV circuiti di potenza

2 kV circuiti ausiliari - frequenza: 50Hz - corrente di corto circuito simm. x 1 sec. (vedi tabella riassuntiva dello

schema) - corrente di corto circuito di picco (vedi tabella riassuntiva dello

schema)

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- tensione circuiti ausiliari: # comandi # relè di protezione e aux

Vca 220V Vca 220V

- sbarre: # isolamento: # materiale

3F + N aria rame

- temperatura ambiente 35 °C

- segregazione Min. Forma 2 (CEI 17-13/1). - grado di protezione (vedi tabella riassuntiva dello

schema) Caratteristiche costruttive a) Generalità La struttura del quadro sarà formata da colonne del tipo prefabbricato, tra di loro componibili mediante l'impiego di bulloni e viti. La struttura di ciascuna colonna sarà di tipo autoportante, realizzata impiegando profilati in lamiera di acciaio dello spessore minimo di 2 mm composta da tre zone completamente segregate. I pannelli, le lamiere di separazione e le porte saranno realizzati con lamiera pressopiegata dello spessore di 2 mm. Il grado di protezione meccanica delle colonne, sarà IP31 sull'involucro esterno (salvo diverse indicazioni sugli schemi progettuali) e IP20 a porte aperte. Nella struttura saranno predisposti in posizione opportuna sia i fori sulla base per il fissaggio a pavimento o su profilati di appoggio, sia i fori nella parte superiore per la inserzione dei golfari di sollevamento. Il quadro sarà chiuso sui lati con pannelli di lamiera facilmente asportabili. La carpenteria sarà studiata in modo tale da permettere una circolazione naturale dell'aria, all'interno del quadro, in modo tale da garantire il raffreddamento delle barre, delle connessioni e delle apparecchiature di potenza. Nell'ambito delle varie colonne si individueranno le seguenti zone tipiche: - zona riservata agli interruttori, ai servizi ausiliari, ai cavi di potenza, cavetteria ausiliaria e relativi accessori; - zona sbarre e connessioni. Nel caso il quadro contempli più alimentazioni, quali ad esempio quelle da gruppo elettrogeno o UPS, dovranno essere previste apposite segregazioni. b) Zona cavi di potenza e cavetteria ausiliaria La zona cavi di potenza e cavetteria ausiliaria sarà posizionata nella parte frontale del quadro adiacente alla zona riservata agli apparecchi o laterale, comunque indipendentemente dalla soluzione adottata i cavi dovranno essere facilmente amarrabili e collegabili agli interruttori. La zona cavi sarà dimensionata in modo tale da permettere un agevole infilaggio, allacciamento e staffaggio dei cavi. La zona cavi sarà chiusa da una porta per tutta altezza. Sulla base della zona dovrà essere previsto il passaggio dei cavi di potenza dagli appositi cunicoli sottoquadro. c) Zona sbarre e connessioni Le sbarre principali e le sbarre di distribuzione saranno nude e totalmente segregate dalle zone adiacenti. Le sbarre di distribuzione, disposte verticalmente o orizzontalmente, saranno posizionate nella parte posteriore di ogni scomparto. Le sbarre saranno in rame trifasi con neutro (non sezionabile).

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Le sbarre principali e di derivazione saranno sostenute mediante l'impiego di setti reggisbarre in materiale isolante stampato. Per il collegamento tra il sistema di sbarre, gli interruttori ed altre apparecchiature saranno utilizzate bandelle flessibili in rame isolato, cavi di sezione opportuna (comunque per interruttori fino a max 100A), specifici ripartitori per interruttori miniaturizzati sino a 80 A completamente isolati. Mediante l'asportazione di opportune lamiere sarà sempre possibile raggiungere le connessioni delle sbarre dal fronte del quadro, per verificare il serraggio dei bulloni. d) Cavetteria per circuiti ausiliari e cablaggi Tutti i circuiti ausiliari di comando, segnalazione e circuiti voltmetrici, saranno realizzati con conduttori flessibili in rame, isolati in gomma non propaganti l'incendio; grado di isolamento minimo 3 kV, sezione minima 6 mmq. I circuiti amperometrici saranno realizzati con conduttori con caratteristiche come sopra, ma avranno sezione 6 mmq. I secondari di tutti i TA e TV saranno messi a terra con conduttori aventi una sezione di 2,5 mmq. Tutti i circuiti ausiliari saranno protetti da condotti o guaine, se necessario. L'individuazione dei singoli conduttori di cablaggio sarà possibile in modo univoco utilizzando adeguate numerazioni con collarini indelebili. I conduttori dei circuiti ausiliari, in corrispondenza delle apparecchiature a cui si collegano, saranno contrassegnate con numerini riportanti il numero del filo. Tutti i simboli di individuazione dei cablaggi compariranno sugli schemi funzionali, sugli schemi unifilari e sui disegni delle morsettiere. e) Morsettiere Tutti i conduttori dei circuiti con corrente nominale dell’interruttore fino a 100 A contenuti nei quadri saranno attestati a morsettiere componibili. Le morsettiere saranno posizionate in modo tale da garantire un sufficiente spazio per l'esecuzione degli allacciamenti delle terminazioni e del fissaggio dei cavi. f) Materiali isolanti Tutti i materiali isolanti impiegati nella costruzione del quadro saranno di tipo autoestinguente ed inoltre saranno scelti con particolare riguardo alle caratteristiche di resistenza alla scarica superficiale. g) Impianto di messa a terra nel quadro Il quadro sarà percorso longitudinalmente nella parte bassa da una sbarra di terra in rame solidamente imbullonata alla struttura metallica avente sezione minima di 200 mmq. Tutta la struttura e gli elementi di carpenteria saranno francamente collegati fra di loro mediante viti per garantire un buon contatto elettrico fra le parti. Le porte saranno collegate alla struttura metallica tramite trecciole flessibili in rame, aventi sezione di 6 mmq. Tutti i componenti principali saranno collegati a terra. Su ciascuna estremità della sbarra longitudinale di terra si prevederanno morsetti adatti al collegamento, con cavo, all'impianto di messa a terra. h) Protezione contro contatti accidentali Tutte le apparecchiature saranno singolarmente accessibili per il controllo e l'eventuale sostituzione senza dover rimuovere eventuali protezioni contro parti in tensione. Sulle apparecchiature provviste di regolazione sarà possibile la taratura, la prova e la manutenzione con tutte le altre apparecchiature in servizio, senza pericoli di contatti accidentali con parti in tensione. Tutte le parti in tensione delle apparecchiature montate sulle portine, ed in genere tutte quelle esposte a possibili contatti accidentali durante le normali operazioni di esercizio, manutenzione e controlli, saranno protette con schermi isolanti asportabili, in modo tale da risultare comunque a prova di dito.

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Apparecchiature Le apparecchiature principali montate nel quadro saranno adeguate alle caratteristiche di progetto. a) Interruttori Gli interruttori per partenza motore saranno di tipo magnetotermico con protezione dalla mancanza di una fase. Essi saranno del tipo con regolazione della corrente termica e con contatti ausiliari. Gli interruttori di potenza saranno del tipo in scatole di materiale isolante ad eccezione di quelli oltre i 1250A di corrente nominale i quali saranno del tipo aperto. b) Contattori La categoria di impiego per i contattori sarà AC3. c) Trasformatori di corrente I trasformatori di corrente saranno dimensionati in base alle caratteristiche elettriche di progetto ed avranno prestazioni e classe di precisione adeguati ai carichi che dovranno alimentare. I trasformatori di corrente saranno adatti a resistere alle sollecitazioni termiche e dinamiche relative ad una corrente di corto circuito uguale a quella di progetto. I TA saranno adatti per installazione fissa. Tutti i trasformatori avranno un morsetto secondario collegato a terra. d) Strumenti di misura Avranno le seguenti caratteristiche minime: - tipo digitale da incasso, con attacchi posteriori - tenuta alla polvere, montati sul fronte pannello. Apparecchiature ausiliarie ad accessori Il quadro sarà completo di tutti gli apparecchi di protezione, misura e segnalazione indicati sugli schemi di riferimento e necessari per renderlo pronto al funzionamento. Oltre a quanto evidenziato precedentemente i quadri saranno completi indicativamente dei sottoelencati accessori: - targhette in plexiglass - targhe di pericolo e di istruzione per l'esecuzione delle manovre per l'inserzione ed il sezionamento

delle apparecchiature - golfari di sollevamento. Verniciatura Tutta la struttura metallica degli scomparti sarà opportunamente trattata e verniciata in modo da offrire una ottima resistenza all'usura ed alle condizioni ambientali. Il colore delle superfici dei quadri sarà realizzato con polveri epossidiche essiccate in forno, pannelli interni, minuteria ed accessori in lamiera aluzin o elettrozincata. Targhe Sul fronte del quadro sarà prevista una targa con incisa la sigla dello stesso. In prossimità di ciascuna apparecchiatura principale o ausiliaria, sia interna che in vista, sarà apposta o stampigliata in modo indelebile, una targhetta con la denominazione dell’apparecchiatura. Collaudo e certificato I quadri verranno sottoposti alle prove di collaudo previste dalle norme CEI/IEC. Verranno effettuate pertanto le sottoelencate prove: - controllo a vista e dimensionale - prova d'isolamento - prova di funzionamento meccanico e degli interblocchi - prova di funzionamento elettrico. Documentazione Per ciascun quadro dovrà essere fornita la documentazione di cui in appresso: a) calcoli sovratemperature. b) certificato di collaudo secondo CEI 17-13/1.

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c) disegno del fronte quadro se gli ingombri fossero diversi da quanto ipotizzato in progetto. 4.5.2 QUADRI ELETTRICI IMPIANTI MECCANICI Fermo restando le caratteristiche e le prescrizioni di cui al punto 4.8.1 (salvo i comandi degli ausiliari che saranno a 24V c.a.) e quanto prescritto nel computo metrico, il quadro dovrà rispondere a tutte le norme CEI applicabili ai quadri elettrici ed ai materiali che lo compongono, nonché alla direttiva macchine 89/392/CEE, DPR 459/96 ed alla norma sull’equipaggiamento delle macchine CEI 44-5. La carpenteria dovrà prevedere 2 sezioni distinte ma accoppiate: una per la parte di potenza e l’altra per gli ausiliari ed il sistema di gestione. In via preliminare al montaggio del quadro ed ai fini di una formale approvazione, dovrà essere fornito lo schema funzionale con tutte le siglature (se diverso da quello di progetto) e un lay-out di montaggio con la posizione di tutte le apparecchiature. Gli armadi dovranno avere grado di protezione minimo IP44 se al coperto, IP55 se all’aperto. Ogni componente dovrà essere marchiato CE. Le dimensioni del quadro dovranno essere tali da contenere tutte le apparecchiature, rendendo inoltre agevole la manutenzione, senza necessità di smontare altro componente all’infuori di quello guasto; dovrà essere sempre leggibile la targhetta con le caratteristiche. La committenza e la direzione lavori di riservano di apportare modifiche qualitative e quantitative sui componenti che saranno previsti. Sarà tassativo l’obbligo di specificare marca e modello di ogni componente. Tale lista dovrà essere fornita con lo schema ed il lay-out in via preliminare. All’interno dello scomparto indipendentemente dalla tensione di esercizio dovrà essere garantito un grado di protezione non inferiore a IPXXB. La linea di alimentazione al quadro dovrà essere attestata direttamente sull’interruttore generale, senza morsetti di appoggio e dovrà essere segregata da tutti gli altri cavi del quadro. Dovranno essere adottati guide per le apparecchiature. La distribuzione di potenza alle apparecchiature avverrà tramite un ripartitore avente le seguenti caratteristiche: Portata nominale (35 °C) 63 A 3F+N Derivazione a mezzo spine Tensione nominale 400 V Tensione nominale d’isolamento 690 V Corrente nominale di cresta 17 kA Alimentazione sistema barre a mezzo cavi Non sarà ammesso effettuare l’alimentazione di unità funzionali contigue o non con ponticelli da un’unità all’altra. Le apparecchiature non installabili su guide dovranno essere fissate con viti su fori filettati. Il quadro dovrà essere fornito di circuito prova lampade e per ogni potenza di alimentazione dovranno essere previste 3 spie da pannello: - bianca = marcia; - verde = pronto a partire; - rosso = blocco. Le sezioni dei conduttori per il cablaggio dovranno rispettare la tabella UNEL 35024-70, applicando i coefficienti di riduzione per raggruppamento circuiti, verificando che le sezioni scelte siano protette dai dispositivi di sovracorrente posti a monte. I conduttori dovranno essere tipo N07V-K. Sezioni minime ammesse nel cablaggio: - 6 mm2 per derivazioni di potenza di ripartitori; - 2,5 mm2 per i circuiti di potenza; - 1,5 mm2 per i circuiti ausiliari. Il colore dell’isolante dei conduttori dovrà rispondere ai seguenti criteri: - nero = cablaggi di potenza; - blu = conduttore di neutro; - giallo-verde = conduttori di protezione ed equipotenziali; - rosso = per i circuiti ausiliari di comando a 24V; - marrone = per i circuiti ausiliari a tensione maggiore di 24V; - arancio = per segnalazioni e comandi a distanza. Ogni componente e conduttore dovrà essere contrassegnato con le sigle adottate nello schema.

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In particolare i conduttori di cablaggio dovranno essere contrassegnati ad entrambi i capi. Morsettiere I morsetti relativi a ciascuna utenza dovranno essere raggruppati e tra i morsetti di ciascuna utenza dovrà essere messo un setto separatore per distinguerli elettricamente ed otticamente. Detti morsetti dovranno essere del tipo componibile assiemabili su guida DIN. Ad ogni morsetto dovrà essere collegato un solo conduttore. Eventuali derivazioni dovranno essere eseguite con l’assemblaggio di più morsetti, uno per ogni conduttore, collegati assieme da apposite barrette. Non è ammesso l’impiego di morsetti doppi (su due piani). I gruppi di morsetti dovranno essere tra loro raggruppati e distanziati secondo il servizio e tensioni come qui di seguito specificato: - morsetti di interconnessione con le apparecchiature di potenza in campo a 220-380V (conduttori con isolante colore nero e blu chiaro); - morsetti di interconnessione con le apparecchiature ausiliarie in campo a 24V (conduttori con isolante rosso); - morsetti di interconnessione con le apparecchiature di regolazione automatica in campo a 24V (conduttori con isolante rosso); - morsetti di interconnessione tra gli scomparti e/o quadri; - morsetti di tipo estraibile (conduttori con isolante arancio). 4.5.3 QUADRI ELETTRICI PER RIFASAMENTO Caratteristiche generali I complessi di rifasamento del tipo automatico con modulazione della energia reattiva dovranno essere assemblati e provati nel rispetto della norma CEI 17-13/1. I condensatori dovranno rispondere alle norme CEI 33-5 ed essere racchiusi in involucri antiscoppio. Le apparecchiature di controllo e comando saranno del tipo elettronico. L’impianto di rifasamento sarà provvisto di interruttore generale, ed ogni gruppo di condensatori sarà derivato con opportuno avviatore provvisto di protezione di max corrente e di resistori di scarica capaci di ridurre a 50 Volt la tensione nominale in un tempo massimo di 35 secondi. In ogni caso le apparecchiature di manovra e protezione dovranno essere proporzionate in modo da sopportare permanentemente una corrente non inferiore a 1,6 quella nominale e devono essere adatte per la inserzione e disinserzione di carichi capacitivi. Il grado di protezione dovrà essere non inferiore a IP31. Componenti principali - Quadro in lamiera 20/10 verniciata con resine epossidiche. Meccanica zincopassivata. Cablaggio interamente realizzato con cavi autoestinguenti a norme CEI20.22 I. - Sezionatore sottocarico con dispositivo bloccoporta. - Centralina elettronica a microprocessore di regolazione del cosfi con cosfimetro incorporato e misure istantanee di tensione e corrente. - Multrirack estraibili in formato 19” con montato: a) Batterie di condensatori composte da elementi modulari monofase in custodie di alluminio dotati di

dispositivo di protezione a sovrapressione e rispondenti alla norme CEI 33-5 (tensione nominale dei condensatori 440 V).

b) Contattori speciali per carichi capacitativi. c) Terne di fusibili ad alto potere di interruzione per ogni rack di condensatori. - Interruttore per il comando manuale oppure in automatico delle batterie di condensatori. - Interrutori luminosi per il comando manuale delle batterie. - Lampada di indicazione delle batterie dei condensatori inserite. - Ventilazione forzata con estrattore termico a torretta e presa d’aria filtrata. - Coppia di termostati: uno per l’avvio dell’estrattore termico, l’altro per il blocco dell’apparecchiatura per sovratemperatura. - Lampada di indicazione di “batterie inserite”. - Modulo di controllo e protezione. - Predisposizione in morsettiera all’ampliamento della potenza tramite l’affiancamento di ulteriori armadi.

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4.6 PRESE DI ENERGIA PASSO CEE PER USO INDUSTRIALE Prese con interruttore di blocco e fusibili a norma CEI 23.12 con presa ad alveoli arretrati, materiale involucro autoestinguente in resina poliestere a norme CEI 64.8 (V2 e 850°C), grado di protezione IP55. L’imbocco di cavi dovrà essere assicurato da appositi accessori per garantire il grado di protezione. Le viti di fissaggio per i coperchi dovranno essere in acciaio inox. 4.7 APPARECCHI DI COMANDO E PRESE A SPINA MODULARI PER USO CIVILE Generalità Gli apparecchi di comando: interruttori, deviatori, pulsanti, e simili saranno del tipo da incasso oppure del tipo in contenitore da esterno, in funzione del grado di protezione da rispettare negli ambienti dove dovranno essere installati. Apparecchi di comando Gli apparecchi di comando, per installazione in scatole da incasso oppure su torrette a pavimento, dovranno far parte di una serie completa di apparecchi componibili che consenta l’installazione di almeno tre apparecchi nella stessa scatola porta-apparecchio. Generalmente gli apparecchi dovranno essere installati ad una altezza, rispetto al pavimento di circa 1 m e possibilmente sempre in prossimità delle porte, ad esclusione di quelli installati sulle torrette a pavimento; gli apparecchi di comando saranno installati all’interno delle scatole porta-apparecchio da incasso oppure sulle torrette; gli interruttori dovranno avere una portata dei contatti di 16A. Apparecchi di comando in contenitore da esterno Gli apparecchi saranno del tipo in custodia di materiale antiurto isolante, avente un grado di protezione minimo non inferiore a IP55; la tubazione, di tipo già descritto, dovrà attestarvisi con un idoneo pressa-tubo che garantisca il grado di protezione dell’intero contenitore. L’azionamento non dovrà comportare decadimento del grado di protezione: tale condizione potrà essere soddisfatta anche con l’ausilio di idonee coperture in gomma o plastica morbida stabilmente connesse con il corpo dello stesso contenitore. L’altezza di installazione è ammessa ad una distanza dal pavimento di circa 1 m. Gli interruttori dovranno avere una portata di 16A. Prese a spina Le prese a spina dovranno essere del tipo con gli alveoli schermati e dovranno far parte della stessa serie degli apparecchi di comando da incasso. Le prese a spina avranno una portata di 10A o 16A; sarà consentita la loro installazione su torrette porta apparecchi; se incassate a parete dovranno essere installate ad una altezza dal pavimento pari a circa 0,3 m. Nel caso di installazione in zone coperte, ma esterne, le prese a spina dovranno essere montate su scatole da parete con grado di protezione non inferiore ad IP55. 4.8 CORPI ILLUMINANTI 4.8.1 Plafoniere stagne in policarbonato per lampade fluorescenti Plafoniera con corpo in policarbonato autoestinguente V2, schermo in policarbonato trasparente autoestinguente V2, stabilizzata agli UV. Riflettore portacablaggio in acciaio zincato a caldo verniciato a base poliestere bianco, fissato al corpo mediante dispositivi rapidi a cerniera. Possibilità di installare recuperatori di flusso parabolici in alluminio. Fissaggio con staffe in acciaio per attacco a soffitto ad e sospensione senza necessità di forare il corpo dell’apparecchio. Cablata e rifasata con reattore elettronico e fusibile di protezione. Conforme alle norme CEI EN 60598-1 (CEI 34-21). Temperatura massima in funzionamento: 85 °C in; caso di guasto 135 °C (T4 CEI 31-8). Grado di protezione IP65. Rendimento 0 – 180° > 70%.

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4.8.2 Corpi illuminanti per uso interno Gli apparecchi dovranno altresì essere rispondenti all’insieme delle norme: - CEI 34-21 e relative varianti; In ottemperanza alla norma CEI 34-21 i componenti degli apparecchi di illuminazione dovranno essere cablati a cura del costruttore degli stessi, i quali pertanto dovranno essere forniti e dotati completi di lampade ed ausiliari rifasati. Detti componenti dovranno essere conformi alle NORME CEI di riferimento. Il grado di protezione minimo ammissibile sarà IP4X o IPXXD. 4.8.3 Corpi illuminanti stradali Armatura stradale con sistema ottico flessibile in grado di fornire almeno 25 differenti fotometrie per ogni tipo di lampada selezionato. Corpo, carenatura superiore in alluminio pressofuso verniciato a polveri RAL9006 Chiusura in vetro temprato piano o policarbonato stabilizzato UV bombato, riflettore in alluminio anodizzato ad altissima purezza posto nella parte anteriore dell’armatura regolabile in senso verticale, orizzontale, piastra alimentatore in polipropilene, guarnizione di chiusura in neoprene, viti in acciaio inox, ganci di chiusura in acciaio inox Schermo di chiusura in vetro piano in grado di garantire una Intensità < 0.49 cd a 90° quando installato fino a 5° di inclinazione rispetto al terreno. Schermo di chiusura in policarbonato bombato L’apparecchio deve essere in grado di garantire almeno un rapporto interdistanza/altezza superiore a 4 nelle condizioni di progetto e nel rispetto delle prescrizioni illuminotecniche previste dalla Norma UNI 10439 per categoria illuminotecnica 4 Sistema di apertura a cerniera con ganci anteriore e posteriore in acciaio inox, sistema di blocco meccanico sia del coperchio di chiusura che del coperchio vano alimentazione durante la manutenzione. Montaggio testapalo o laterale reversibile e senza uso di utensili per ingresso laterale 60 mm. max, testapalo 76 mm. max bloccato con 2 grani di fissaggio e controdadi di bloccaggio antivibrazione. Gruppo in alimentazione asportabile senza utensili in involucro in polipropilene, con morsetti di connessione all’alimentazione del tipo ad innesto rapido, convenzionale, convenzionale bi-potenza autonomo, elettronico, elettronico/stepdim bi-potenza autonomo. Resistenza agli urti pari a IK 08 (vetro) o IK10 (policarbonato) Grado di protezione IP66 vano ottico e vano alimentazione. Classe II Marchio di conformità ENEC 4.8.4 Proiettori Corpo: pressofusione di alluminio LM2 riciclabile, verniciato con polvere in grigio (versioni verniciate con colori in tinte RAL disponibili su richiesta). Schermo: temprato spesso 5 mm. Riflettore: alluminio preanodizzato ultraspeculare.Telaio porta accessori: alluminio Equipaggiamento elettrico: gruppo di alimentazione inserito nel vano inferiore e protetto interamente da un box in materiale plastico per alte temperature. Ingresso cavi: con pressacavo PG 16 per cavi da Ø 7.5 a 13 mm. Possibilità di cablaggio passante. Installazione: con staffa munita di riscontro in alluminio lucidato, permette di regolare e mantenere in memoria l’inclinazione del proiettore. Distribuzione luminosa: asimmetrica. La regolazione del portalampada modifica l’angolo di asimmetria di fascio. 4.8.5 Plafoniere autoalimentate L’illuminazione di sicurezza sarà realizzata con apparecchi predisposti per effettuare test periodici di funzionamento e di autonomia attraverso una propria logica di controllo. Le plafoniere dovranno essere fornite di led per l’indicazione del malfunzionamento e della presenza di rete. Le plafoniere del tipo per lampade fluorescenti da 11, 24W dovranno avere corpo in materiale plastico autoestinguente e autonomia di 1 h. Le operazioni di test devono essere automatiche.

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4.9 PALI CONICI DA LAMIERA Pali Conici da Lamiera ottenuti mediante coniatura a freddo e successiva Saldatura longitudinale con procedimento di Saldatura in Automatico MAG eseguita con processo automatico omologato in accordo alla Norma UNI EN 1418 Materiale : Acciaio S 235 JR UNI EN 10025 Finitura superficiale : - Zincatura a caldo a Norme UNI EN 1461 - Verniciatura a polveri con Polimerizzazione a forno ( Sp. minimo 60 µm ) - Tolleranze Dimensionali UNI EN 40 / 2 - Dimensionamento UNI EN 40 / 5 - 3 I Pali in oggetto devono essere verificati in ossequio alle Norme UNI EN 40 per le seguenti condizioni di progetto : - Installazione : Nord Italia ( Zona 1 / Vento 25 m/sec ) Area Suburbana ( Categoria del Terreno II ) - Carichi : Armature Stradali 0,20 m2/cad. e Peso 16 Kg/cad 4.10 IMPIANTO DI MESSA A TERRA E EQUIPOTENZIALE Protezione contro i contatti indiretti Dovranno essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche (masse) accessibili dell’impianto elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione ma che, per cedimento dell’isolamento principale o per altre cause accidentali potrebbero trovarsi sotto tensione. Per la protezione contro i contatti indiretti, i conduttori di protezione dell’impianto elettrico utilizzatore, o raggruppamento di impianti contenuti nell’edificio oggetto dell’appalto, dovranno essere collegati con l'impianto di terra da realizzare in corda di rame nuda da 35 mmq e dispersori verticali in acciaio zincato. Essendo l’area oggetto dell’intervento molto estesa saranno realizzati impianti di dispersione separati tra la palazzina ricevimento ed il capannone nella zona trattamento. A tale impianto di messa a terra dovranno essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili destinati ad adduzione, distribuzione e scarico delle acque nonchè tutte le parti metalliche definibili come “masse”, esistenti nell’area dell’impianto elettrico utilizzatore stesso. 4.11 DESCRIZIONE IMPIANTO ELETTRICO 4.11.1 DISTRIBUZIONE PRINCIPALE Le linee di distribuzione principali in b.t. saranno realizzate in cavo FG7OR e si dipartiranno dal quadro generale di bassa tensione in prossimità della fornitura ENEL in b.t.. Da questo quadro si alimenterà l’impianto biogas esistente, l’illuminazione della strada di accesso e le zone uffici vendita e impianto biostabilizzazione ubicate rispettivamente a valle ed a monte rispetto al quadro generale. I circuiti terminale per alimentare gli utilizzatori saranno equipaggiati con interruttori automatici magnetotermici differenziali ad alta sensibilità Idn=0,03A istantaneo oppure 0,3 A istantaneo in modo da avere la massima selettività con gli interruttori a monte e la massima sicurezza per le persone relativamente ai contatti indiretti. 4.11.2 DISTRIBUZIONE SECONDARIA Tutte le linee principali si svilupperanno in cavidotti interrati, all’interno dell’edificio ad uso uffici la distribuzione sarà del pito in esecuzione da incasso con tubazioni corrugate in pvc flessibile e cavi N07 V-K o a vista in tubazioni di pvc IP44. L’impianto di illuminazione della tettoia sarà realizzato in tubo metallico TAZ IP55. L’impianto del capannone sarà invece a vista con tubazioni, canali e condotti sbarre in acciaio zincato e cavi di alimentazione delle utenze tipo FG7.

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4.12 PRESCRIZIONI IMPIANTI ILLUMINAZIONE ESTERNA Gli impianti di illuminazione esterna sono stati suddivisi in due specie: 1) illuminazione strada con categoria illuminotecnica 4 UNI10349 illuminamenti min 1cd/mq uniformità 0,4 2)illuminazione aree di lavoro esterne EN 12464-2 illuminamento medio mantenuto 20 lux sul piano di lavoro con uniformità 0,4. Gli impianti di illuminazione dovranno rispondere alle caratteristiche sopra elencate. 4.12.1 Blocchi di fondazione dei sostegni (Pali) Le fondazioni di questi dovranno essere costituite da un getto di calcestruzzo di cemento, dosato con ql. 2/mc di cemento tit. 325, delle dimensioni minime di m 0,80x0,80x1,00 in scavi a sezione obbligata precedentemente preparati. Dovrà essere lasciato il foro al centro della fondazione con un diametro di 60/70 mm superiore al diametro di base del sostegno che dovrà essere installato: il foro potrà essere realizzato anche con un tubo di idonee dimensioni. Dovrà essere lasciato in ogni caso il passaggio per i cavi provenienti dal pozzetto, tramite un tubo in p.v.c. flessibile, tipo pesante ∅ 32 mm, che farà capo entro l’asola del palo; la guaina dovrà essere installata anche per il conduttore di terra fino al bullone. La sigillatura dell’intercapedine fra sostegno e fondazione verrà eseguito con sabbia finissima bagnata e superiormente sigillata con una corona di 5 cm di spessore in cemento lisciato; i sostegni dovranno essere interrati nel plinto per circa 80 cm. 4.12.2 Tubi in p.v.c. Saranno del tipo corrugato con parete liscia interna con dimensioni non inferiori a diam. 63 mm e dovranno costituire un cavidotto attraverso spezzoni collegati con giunti, compreso i raccordi ricurvi; dovranno contenere il filoguida in rame isolato per un eventuale reinfilaggio dei cavi, filo che rimarrà anche dopo la posa dei conduttori di alimentazione. 4.12.3 Pozzetto prefabbricato con chiusino in ghisa E' previsto l'impiego di pozzetti prefabbricati ed interrati, comprendenti un elemento a cassa, con due fori di drenaggio, ed un coperchio removibile. Detti manufatti, di calcestruzzo vibrato, avranno sulle pareti laterali la predisposizione per l'innesto dei tubi di plastica, costituita da zone circolari con parete a spessore ridotto. Con il prezzo a corpo sono compensati, oltre allo scavo, anche il trasporto a piè d'opera, il tratto di tubazione in plastica interessato dalla parete del manufatto, il riempimento dello scavo con ghiaia naturale costipata, nonché il trasporto alla discarica del materiale scavato ed il ripristino del suolo pubblico. Oltre a ciò è previsto la fornitura e posa, su letto di malta di cemento, di chiusino in ghisa UNI EN 124 – C 400, completo di telaio 40x40cm. 4.12.4 Linee L'Appaltatore dovrà provvedere alla fornitura ed alla posa in opera dei cavi relativi al circuito di alimentazione di energia. Sono previsti cavi per energia tipo FG7R. Tutti i cavi saranno rispondenti alla Norma CEI 20-22 e varianti e dovranno disporre di certificazioni IMQ od equivalente. Nelle tavole allegate sono riportati schematicamente, ma nella reale disposizione planimetrica, il percorso, la sezione ed il numero dei conduttori. L'Appaltatore dovrà attenersi scrupolosamente a quanto indicato nei disegni, salvo eventuali diverse prescrizioni della Direzione Lavori. Tutte le linee dorsali di alimentazione, per posa interrata, saranno costituite da quattro cavi unipolari uguali. I cavi per la derivazione agli apparecchi di illuminazione saranno unipolari, con sezione di 2,5mm². Per i cavi unipolari la distinzione delle fasi e del neutro dovrà apparire esternamente sulla guaina protettiva. E' consentita l'apposizione di fascette distintive ogni 3 metri in nastro adesivo, colorate in modo diverso (marrone fase R - bianco fase S - verde fase T - blu chiaro neutro). Le giunzioni dovranno avvenire con giunti a pressione rivestiti di nastro autoagglomerante SCOTCH 23 a sua volta rivestito di nastro SCOTCH 33.

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4.12.5 Scavi, reinterri e ripristini Lo scavo sarà eseguito fino alla profondità di 60 cm dal piano di calpestio, tranne che negli attraversamenti stradali dove la profondità di posa sarà di 1 m; sul fondo sarà posato uno strato di sabbia di circa 5 cm su cui verranno stesi i tubi, poi ricoperti da uno strato di calcestruzzo, dosato a 250 kg per mc d’impasto di cemento tipo 325, a formare un bauletto di spessore 20 cm, e quindi riempito con materiale arido come pietrisco o simile; quindi sarà eseguito il tombamento fino al completo assestamento del materiale rimosso, mentre le resulta verrà allontanata. Gli scavi aperti e non assestati dovranno essere segnalati a norma di legge. In caso di scavo in sede pavimentata a bitume, la superficie dovrà essere tagliata con apposita macchina operatrice o con martello pneumatico, onde evitare slabbrature. Il ripristino della pavimentazione stradale, ove necessario, avverrà con la formazione di uno strato di “bynder” di 12 cm sopra il tombamento bene assestato e successiva stesa di tappeto di usura in conglomerato bituminoso fine, a perfetta ripresa della superficie della carreggiata, per una larghezza superiore di 30 cm per ogni lato dello scavo. Sui marciapiedi dovrà essere sostituito il bynder con uno strato di conglomerato cementizio Rbk 150 di uguale spessore del marciapiede medesimo. Per tutti quei casi che si dovessero presentare nel corso degli scavi e per i quali non fosse possibile raggiungere la profondità di cm 60 (attraversamenti di fogne, camerette e pozzetti di altri servizi pubblici e privati), dovranno essere adottati tubi di acciaio di spessore non inferiore a 4 mm del diametro di cm 10; i quali ove le condizioni lo permetteranno, dovranno essere rinfiancati con malta cementizia. Gli scavi nelle strade, nei marciapiedi, ecc. dovranno essere eseguiti a tratti, in modo da evitare l'interruzione della viabilità. L'eventuale diverso dimensionamento degli scavi, dovuto a provvedimenti conseguenti a imprevisti, come rotture di condotti, franamenti, allagamenti, presenza lungo il tracciato degli scavi di altri servizi pubblici e privati, nonché il risarcimento di eventuali danni arrecati a terzi durante i lavori di scavo, sono da ritenersi compresi nei prezzi unitari relativi e nessun compenso straordinario sarà dovuto alla Ditta Appaltatrice. Inoltre la Ditta Appaltatrice dei lavori dovrà provvedere, a sua cura e spese, alle segnalazioni e protezioni, sia diurne che notturne, con i regolamentari lumi, da apporre in corrispondenza degli scavi, depositi di materiali, di rilevati od altri impedimenti stradali, conseguenti ai lavori in corso. All'interno dello scavo, durante il riempimento dovrà essere collocato un nastro in PVC con la scritta "cavi elettrici 400V". Il materiale ricavato dagli scavi che si rende superfluo nel reinterro dovrà essere trasportato tempestivamente, giorno per giorno, ai luoghi di pubblico scarico. 4.12.6 Giunzioni - Derivazioni - Guaine isolanti. Per le giunzioni o derivazioni su cavo unipolare, con posa in cavidotto, per l'alimentazione dei corpi illuminanti è previsto l'impiego di giunti a pressione rivestiti di nastro autoagglomerante SCOTCH 23 rivestito di nastro SCOTCH 33. Dette giunzioni saranno posate esclusivamente nei pozzetti prefabbricati. Tutti i conduttori infilati entro i pali e bracci metallici saranno ulteriormente protetti da una guaina isolante di diametro adeguato; tale guaina dovrà avere rigidità dielettrica ≥ 10kV/mm; il tipo di guaina isolante dovrà comunque essere approvato dal Direttore dei Lavori. 4.13 APPRESTAMENTI ELETTRICI E SPECIALI PER L’IMPIANTO DI BIOSTABILIZZAZIONE Le vasche di trattamento biologico aerobico dove verrà depositato il materiale organico, una volta vagliato e pre-trattato, sono equipaggiate delle apparecchiature, dei sensori e dei dispositivi elettrici per l’avvio, il mantenimento ed il controllo del processo di “biostabilizzazione”. Tali dispositivi costituiti da: centralina con attuatori PLC, motori con inverter, sonde di temperatura, di umidità e di ossigenazione, dovranno essere alimentati e quindi cablati sul luogo. A ta le scopo dovranno essere installate una serie di canalizzazioni a vista (vedi planimetria) ed in parte interrate per la distribuzione dei cavi elettrici di potenza di alimentazione dei motori e dei cavi ausiliari coassiali a partire dal gabbiotto o box impianti, predisposto a lato delle vasche per accogliere il quadro elettrico di potenza e

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gli ausiliari di telecontrollo, il personal computer con relativo software di gestione e modem+GSM per trasmissione e controlli remoti da parte del tecnico di processo. Per ogni vasca si dovrà quindi alimentare e cablare: - motore-inverter 3P da 2,5KW, con sezionatore locale in cassetta IP55; tale ventilatire determinerà l’insufflazione d’aria nei cumuli materiale organico attraverso idonee canaline predisposte sotto il cumulo; l’avviamento e lo spegnimento del ventilatore sarà comandato da un segnale elaborato sui rilevamenti di temperatura ed ossigeno effettuati dalle sonde qui sotto descritte; - sonda di temperatura per controllare e mantenere il materiale nelle vasche in un range di 50-65°C durante le varie fasi del processo; - sonda di umidità che permette di controllare il processo di maturazione del materiale organico; - sonda ad ossigeno che collegata, mediante il software dedicato, alla soffiante controllerà l’alimentazione di aria nel cumulo. Ogni sonda dovrà essere collegata alla centale attraverso idonei cavi coassiali speciali tipo Belden o similari posti in apposito canale dedicato con percorso parallelo a quello per le linee di potenza; a tal fine ad ogni vasca corrisponderà una cassetta di derivazione IP55, posta sul canale, dove verranno inseriti prese e connetori coassiali e dove faranno capo le linee speciali provenienti rispettivamente dalle sonde locali e dalla centrale.