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Disregolazione affettiva e
problematiche di comportamento
Annarita Milone Servizio di valutazione e trattamento dei disturbi della condotta Al di là delle nuvole UO di Psichiatria e Psicofarmacologia dello sviluppo IRCCS Stella Maris
Stato dell’arte: disturbi del comportamento (DCD) in letteratura internazionale
• DCD: patologia che rappresenta uno dei più frequenti motivi di richiesta di consultazione e di trattamento nei servizi di psichiatria dell’età evolutiva
• Elevato costo sociale
• Conduct disorder come”ombrello” che raccoglie patologie con cause, comorbidità, decorso, risposta al trattamento diverse
• Identificazione di fattori di rischio familiari e individuali
• Identificazione di trattamenti specifici ed efficaci
• Interventi di prevenzione primaria e secondaria
•Il giallo è dotato di una follia vitale, prorompente, di un'irrazionalità cieca; Il giallo indica anche eccitazione quindi può essere accostato spesso al rosso ma si differenzia da quest'ultimo. •L'azzurro è il blu che tende ai toni più chiari, è indifferente, distante, come un cielo artistico . •Il rosso è caldo, vitale, vivace, irrequieto ma diverso dal giallo, perché non ha la sua superficialità. L'energia del rosso è inconsapevole, ma può essere canalizzata
Vassili Kandinski
Disturbo Oppositivo
Provocatorio
Condotte
antisociali Impulsivit
à
ADHD
D. Antisociale Personalità
D.Ansia D.Umore
Infanzia Adolescenza Età Adulta
D. Uso Substanze
D.Oppositivo Provocatorio Disturbo
Condotta
ADHD Loeber et al. 2000, 2005
A. Un pattern persistente di umore arrabbiato/irritabile , comportamenti polemici /sfidanti o vendicativi che durano almeno 6 mesi, periodo nel quale sono stati presenti almeno 4 sintomi tra quelli presenti nelle seguenti categorie e che sono stati osservati durante l’interazione con almeno un
individuo che non è un fratello.
Disturbo oppositivo-provocatorio in DSM-5
Arrabbiato/
Umore Irritabile
Spesso perde il
controllo Spesso è permaloso o facilmente si annoia Spesso è arrabbiato e risentito
Polemico/
Provocatorio
1.Litiga spesso con adulti, bambini
e adolescenti 2. Spesso si rifiuta o si oppone a soddisfare le richieste di figure
Adulte 4. Spesso infastidisce
gli altri 5. Spesso biasima gli altri per errori
Vendicativo
E’ stato spietato o vendicativo
almeno 2 volte negli ultimi 6 mesi
Disturbo del comportamento e traiettorie evolutive
Irritabile/ emozionalità negativa
Dannoso/ aggressivo premeditato
Ostinato/ impulsivo
Emotional
Dysregulation
ADHD
AGGRESSIVITA’ NORMALE E PATOLOGICA
OUTCOME
AGGRESSIVITA’
AGGRESSIVITA’ FISIOLOGICA
AGGRESSIVITA’ PATOLOGICA
Quale rapporto
Come si modifica l’aggressività nelle varie fasi della crescita?
Sino ai 3 anni nel 70% dei bambini sono presenti comp conflittuali e aggr nei confronti di adulti e pari
Dalla scuola materna alla elementare si riducono le condotte aggr fisica e aumenta agg. verbale
In scuola elementare regolazione comp e confronto dialettico con pari e adulti. Emergenza di DOP con prev agg sia impulsiva che affettiva. Comparsa di condotte tipiche del bullismo
Diminuisce globalmente l’aggressività. Si mantiene più elevata l’aggressività nascosta. Compare l’aggressività legata alla dominanza nel gruppo
Quando aggressività diviene indice psicopatologico
MODULAZIONE
intensità: aggressività intensa e persistente nel tempo e non appropriata all’età
flessibilità: il comportamento è improvviso e poco sensibile ai messaggi di contenimento e ai limiti ambientali
organizzazione: manca uno spazio temporale definito, limitato e prevedibile
IMPREVEDIBILITA’ IN UN CONTESTO
il comportamento aggressivo e ripetuto non è prevedibile e non è adeguato al contesto scolastico
PERVASIVITA’
le condotte aggressive si espandono a macchia d’olio nei vari contesti
Fattori di vulnerabilità individuale
Disregolazione emotiva Scarsa capacità di perseveranza e tenacia Codice emotivo e linguaggio interno povero Immaturità delle capacità di inibizione e autocontrollo Sensation seeking, novelty seeking Diff. a valutare pericolo, accettazione situazioni nuove Scarsa tolleranza frustrazioni, regole, limiti Stile attaccamento patologico
elevato rischio di disturbi comportamentali e di SUD
Social cognition e aggressività
I bni/adol aggressivi presentano alcune distorsioni cognitive:
Difficoltà di decodifica delle informazioni sociali
Scarsa capacità di analisi degli eventi a contenuto sociale e in particolare delle intenzioni presenti nella mente dell’altro
Difficoltà a valutare i segnali non ostili di una situazione
Necessità di assumere una posizione di dominio e di rivendicazione in contesti sociali
Messa in atto prevalente di soluzioni disadattive e non mediate da canale verbale di fronte a situazioni problema
Sovrastima di conseguenze positive dei loro comportamenti aggressivi
Aspettative di successo a fronte di risposta aggressiva comportamentale
Quali sono i motivi che spingono a scegliere comportamenti sbagliati nei DCD ?
I bambini con disturbo del comportamento mostrano deficit nel processo di DECISION MAKING:
- NON valutano né prevedono le conseguenze del loro comportamento
- NON colgono o non considerano il punto di vista dell’altro
- NON riflettono sugli eventi negativi conseguenti al loro comportamento
- NON hanno adeguate aspettative rispetto al rinforzo o timore della punizione
- NON comprendono i segnali che predicono l’errore
Ne consegue un Deficit nelle strategie di problem solving in contesti relazionali e ancor più conflittuali
LE CRISI DI RABBIA
DOP
minacce verbali,
agiti contro gli oggetti o pantoclastici,
aggressività diretta verso familiari,
coetanei, adulti di riferimento.
• difetti nella elaborazione delle
informazioni sociali,
• intolleranza alle frustrazioni, limiti
e/o regole,
• scarsa consapevolezza delle
conseguenze
•scarso senso di colpa
Il ruolo centrale del rifiuto dei pari
Temperamento
hard to menage
Alterazione
processi socio-
cognitivi
Impulsività/
discontrollo
Rifiuto dei
pari
Aumento condotte
aggressive
Aggregazione in gruppi
di marginalità
Reactive
Agg
Disturbo Condotta in DSM-5
Alti livelli di ansia
Distress causato da proprie condotte
Elevata impulsività
Profilo cognitivo disomogeneo con monori competenze area verbale
Bias in situazioni sociali con frequenti attribuzioni ostili
Stile educativo familiare ostile e coercitivo
Aggressività reattiva a una provocazione reale o solo percepita, elevata reattività in contesto di pari
In contesti con messaggi ambigui
DC percepiscono in modo errato le intenzioni
degli altri e rispondono con aggressività
per loro giustificata Deficit in autoregolazione
e autocontrollo Maggiore reattività
Sistema nervoso autonomo
Disturbo della Condotta (DC)
3 sottotipi per età insorgenza
Child, Adolescent, cutoff 10 aa Unspecified age of onset
Abuso e Dipendenza Sostanze
Disturbo Dissociale di Personalità
Fallimento adattivo Instabilità affettiva
Disturbo della Condotta (DC)
Disturbo Condotta DSM-5
Con emozionalità prosociale limitata
Scarso rimorso o scarso senso di colpa
Freddezza, scarsa empatia
Non si preoccupa delle proprie prestazioni
Superficiale o con scarsa affettività
Prognosi sfavorevole condotte grav antisociali
tratti psicopatici Componente genetica
in eziologia Ridotta capacità
di decodifica e reattività emotiva
Disturbo della condotta con emozionalità prosociale limitata
Aggressività predatoria
• Comportamento volontario, pianificato, diretto ad un obiettivo specifico e all’ottenimento del soddisfacimento di un desiderio (concreto, vendetta, dominio, sessuale)
• Normale performance cognitive • Ridotta sensibilità alla sofferenza
altrui • Alti livelli di introversione,
impulsività, aggressività verbale e eterolesiva
• Aspettative positive nei confronti degli agiti aggressivi, non autolesività
• Scarso rimorso e empatia
Quando il disturbo del comportamento è espressione di
una disregolazione emotiva
“L’emozione è una reazione soggettiva a un evento saliente, caratterizzata da cambiamenti fisiologici, esperenziali e comportamentali” (Alan Sroufe, 1996)
Regolazione emotiva: complesso di processi mentali che rendono possibile l’analisi, il monitoraggio e la eventuale modificazione delle reazioni emotive (intensità, tempistica, espressione comportamentale) e che portano al raggiungimento di un obiettivo adattivo.
Al termine dell’età prescolare il bambino dovrebbe aver acquisito sufficienti strategie di autoregolazione emotiva
Disregolazione emotiva
In children and adolescents, emotion dysregulation can be considered a negative outcome of a maladaptive emotional response to a stimulus combined with the child’ or adolescent’s ability to successfully modulate the response
Regolazione emotiva e adattamento sociale
La regolazione emotiva può essere definita come l’insieme dei processi endogeni e modulati dall’ambiente che permettono all’individuo di valutare, monitorare e modulare la risposta emotiva ad uno stimolo.
La regolazione emotiva permette quindi al soggetto di scegliere il timing, la valenza e l’intensità della propria espressione emotiva adattandola al contesto e ad un obiettivo relazionale.
Una serie di ricerche evidenziano come una inadeguata regolazione delle emozioni di rabbia ed eccitazione si associ a problemi esternalizzanti del comportamento sia nel contesto scolastico che familiare,
mentre una scarsa regolazione delle emozioni di paura e tristezza è correlata a problemi internalizzanti e ansia sociale
Disregolazione emotiva (DE) : è espressione di un deficit della regolazione adattiva
1) Espressione delle emozioni è eccessiva rispetto alle norme sociali e inappropriata rispetto al contesto
2) Sono presenti cambiamenti emotivi rapidi e scarsamente controllabili (LABILITY)
3) E’ presente una ipersensibilità o un eccessiva focalizzazione attentiva su alcuni stimoli
L’espressione clinica DE è un frequente stato di irritabilità accompagnato da un’aggressività di tipo reattivo e da frequenti crisi di rabbia
Emotional Dysregultion Model of Anxiety
Di fronte a situazioni stressogene, il minore non riesce a gestire con successo l’aumento delle sensazioni di ansia e di disagio e può quindi
scegliere strategie (evitamento, aggressività, chiusura, somatizzazione acuta) per ridurre
immediatamente lo stato di attivazione ansiosa (arousal).
Queste strategie sono comunque inadeguate e comportano una nuova escalation dello stato d’ansia che tende così ad autoalimentarsi.
Strategie adattive nella gestione dell’attivazione ansiosa (analisi della situazione,
razionalizzazione, focalizzazione su altri pensieri, ricerca di supporto) non sono nel
background personale e familiare del bambino
Fattori di vulnerabilità
individuale
Temperamento fobico-ansioso Stile attaccamento patologico Codice emotivo povero Disregolazione emotiva Difficoltà relazionali e di adattamento Ripetute ospedalizzazioni e presenza di malattie croniche Sovrastima del pericolo , paura delle situazioni nuove
elevato rischio di disturbi emotivo-
comportamentali
Disturbo oppositivo e disregolazione dell’umore
Aggressività affettiva
• Segue spesso un evento stressor • Deriva da una ipersensibilità personale
e interpersonale con bias ostile • Non è pianificata • E’ manifesta e non ha obiettivi
preordinati (dominio, vendetta, minaccia)
• E’ caratterizzata da agiti eterolesivi ma anche autolesivi
• Ha una rapida escalation e si accompagna ad espressione somatiche ed emozionali
• E’ seguita da uno stato di spossatezza e/o pianto
• E’ seguita spesso da senso di colpa
Quando l’ansia motiva la la paura, l’evitamento o la rabbia
Pochi lavori in letteratura ma non rara associazione in clinica Cleckley, 1982: non vi può essere comorbidità tra DOP/DC e D Ansia per motivi etiopatogenetici e di incompatiblità sintomatologica Lavori su presenza di comorbidità tra DOP e ADHD e disturbo d’ansia di separazione indicano una comorbidità 9% per DOP e 15% in campioni di pazienti con disturbo d’ansia Casistiche di DAG mostrano percentuali di comorbidità molto maggiori con DOP tra 20-63% (es Masi et al,2003) DC si associa solo a DAG Questa tipologia di comorbidità più frequente in età prescolare e scolare e tende a decrescere in età seguenti In questa comorbidità presenza di aggressività di tipo reattivo in modo esclusivo con iper-arousal, ipervigilanza e impulsività
Ansia patologica
• Il bambino con disregolazione emotiva e disturbo internalizzante spesso presenta un importante inibizione comportamentale in contesti di vità nuovi, in relazione con coetanei o adolescenti poco conosciuti.
• Spesso presenta alti livelli di arousal
• Ha un temperamento ipersensibile ed una elevata reattività emotiva in contesti relazionali
• Risponde con inibizione comportamentale
• Presenta spesso importanti difficoltà di autocontrollo
• Vive in contesti in cui le emozioni non si condividono ma si sopprimono
Fobia scolare
il livello di ansia, paura e angoscia nel recarsi e restarvi sono tali da
compromettere in modo significativo una regolare frequenza scolastica, con assenze ripetute croniche che
infine possono condurre a un blocco della frequenza.
Al momento di andare a scuola manifestano cefalea, dolori
addominali, stanchezza, sonnolenza, dolori muscolari, vomito, nausea e
diarrea
Associato o meno ad ansia di separazione
Molti studi dimostrano che:
i bambini e adolescenti che hanno una migliore regolazione emotiva presentano anche elevate competenze sociali, rivestono un ruolo positivo nel gruppo dei pari, sono maggiormente coinvolti in relazioni sociali positive e presentano una gamma più ampia di comportamenti prosociali rispetto ai coentanei che presentano competenze peggiori nell’area della regolazione emotiva
Molti studi dimostrano che: I disturbi esternalizzanti in bambini di scuola elementare sono frequentemente associate a un’immaturità e deficit delle capacità di regolazione emotiva. I bambini in età prescolare che mostrano precocemente difficoltà ad acquisire e utilizzare efficacemente strategie di regolazione emotiva sono a elevato rischio di sviluppare disturbi esternalizzanti
Parental modeling of aggression: Escalating cycles of parent–child coercion—or ‘reinforcement traps’— maintained by escape-avoidance conditioning
Patterson (!982) Coercive Family Process: • Inconstistenza in gestione regole e dei conflitti educativi • Scarsa capacità di comunicare in modo chiaro comandi, richieste e limiti • Risposte educative basate su umore del momento e non su decodifica bisogni o on sintonia
con condotte del bno/adol • Scarsa capacità di monitoraggio del bno/adol • Scarsa capacità di rispondere in modo sintonico ai comportamenti prosociali del bno/adol • Prevalenti interazioni tra G e B caratterizzate da scambi interpersonali basati sul
rinforzo negativo
Nei DCD lo stile educativo genitoriale appare prevalentemente caratterizzato da rigidità, stile coercitivo, scarsa espressività emotiva, minimo coinvolgimento , inadeguata supervisione e scarsa capacità di monitoraggio del bno/adol
GENITORE Stress genitoriale
Low emotional responsivity
Patologie psichiatriche Condizioni socio-
economiche e culturali
BNO/ADOL Fattori
temperamentali (hard to manage)
Condotte discontrollo
Family process Conflitti di coppia Conflitti tra comp
famiglia Scarsa coesione
familiare
Stile di attaccamento
Prevalenza stile
attaccamento disorganizzato
I genitori dei bni/adol con DCD riportano un elevato livello di stress inerente la loro funzione genitoriale e la presenza di frequenti esperienze negative e credenze negative nei confronti del loro ruolo genitoriale . La presenza di elevate livelli di stress costiruisce un fattore che ostacola e rduce marcatamente il loro coinvolgimento e la loro funzione di aiuto al bno/adol in attività a casa , inerenti il contesto scolastico o sociale e ostacola la costruzione di uno stabile ruolo genitoriale.
Premature autonomy Scarso monitoraggio
genitoriale Parent–youth connectedness
Sottosistema fratelli Intact vs non intact
family
Relazione con gruppo deviante di pari
Dipendenza affettiva dal gruppo dei pari
Gruppo con uso sostanze
Lo sviluppo del cervello in adolescenza
Lo sviluppo del cervello in adolescenza
L’aumento della Sostanza Grigia avviene in un modo Non omogeneo in tutto il cervello ma procede dalle Regioni posteriori (motorie) a quelle anteriori (cognitive- affettive). Prima dell’adolescenza lo sviluppo della sostanza grigia della corteccia prefrontale è molto rapido e raggiunge il massimo sviluppo. In adolescenza la sostanza grigia di questa zona si riduce per fenomeno di potatura neuronale. Si spengono i neuroni e le connessioni che non servono mentre sopravvivono e si ramificano maggiormente quelle che sono più usate. Questa potatura è molto influenzata da fattori ambientali e relazionali. Aumenta in questo periodo la sostanza bianca e quindi la connessione tra le cellule «i fili dei circiuiti elettrici del nostro cervello»
Lo sviluppo del cervello in adolescenza
La ricerca scientifica ci dice che il nostro cervello ed in particolare la corteccia prefrontale, ha una enorme evoluzione in adolescenza per varie motivazioni e questa evoluzione è molto influenzata dagli stimoli ambientali:
-Relazioni affettive e sociali (famiglia, amici, club, associazioni)
-Stimoli educativi (scuola, sport, attività espressive)
-Stimoli culturali (libri, televisione, cinema, mltimedialità)
Tutti questi stimoli aiutano il nostro cervello a perfezionarsi
La scuola può essere un contesto
terapeutico?
“school involvement would seem to be a strategic strategy for improving young
children’s school readiness, leading to later academic success and prevention of the
development of conduct disorders.”
Carolyn Webster-Stratton, 2008
Disregolazione affettiva e
problematiche di comportamento
ADHD e SCUOLA/ADHD a
SCUOLA:conoscere per poter
intervenire.
Dr. Azzurra Manfredi
Neuropsichiatra infantile
IRCCS Stella Maris
DISTURBI
DA DEFICIT DI ATTENZIONE
E DA
COMPORTAMENTO DIROMPENTE
Disturbo da Deficit di
Attenzione/Iperattività (ADHD)
Disturbo Oppositivo
Provocatorio (DOP)
Disturbo della Condotta (DC)
DSM-IV
Si stima che il 60–100% dei pazienti con ADHD ha anche
uno o più disturbi in comorbidità (Gillberg et al. 2004) che
spesso permangono anche in età adulta (Biederman 2004;
Kessler et al. 2006).
42-60% dei bambini ADHD soddisfa i criteri per il
Disturbo Oppositivo Provocatorio(DOP)
20-30% per il Disturbo della Condotta (DC)
(Grizenko et al. 2010; Angold et al. 1999; Bauermeister et
al. 2007; Cunningham and Boyle 2002; Gillberg et al. 2004;
Jensen et al. 1997).
Comorbilità ADHD-DOP/DC
Comportamento antisociale
Allontanamento dalla scuola
Abuso di sostanze stupefacenti
Disturbo di condotta
Demotivazione
Difficoltà di apprendimento
Disturbo
oppositivo
Disturbo
dell'umore
Comportamento provocatorio
Bassa autostima
Scarse attitudini sociali
Problemi di appr
Comp
distruttivo
Dist relazioni familiari
Solo ADHD
Età
DECORSO ADHD DOP DC
Vediamo pochi ADHD in età prescolare e in età scolare quadro clinico tende a complicarsi
DISTURBO DA DEFICIT DI
ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ
ADHD
I SINTOMI NUCLEARI
IPERATTIVITÀ
IMPULSIVITÀ
DISTURBO
ATTENZIONE
DISTURBO ATTENZIONE
Difficoltà a stare
attenti su qualcosa
per più di qualche
minuto
Difficoltà a mantenere
l’attenzione focalizzata
su una cosa sola
Nessun bambino con difficoltà di attenzione e iperattività è
esattamente uguale a un altro
…possono
essere spiritosi
Disturbo da Deficit di
Attenzione/Iperattività (ADHD)
DSM-V
Disturbi del Neurosviluppo
DSM-5
Esordio nel le prime fasi
dello sviluppo, spesso
prima che il bambino inizi
la scuola elementare.
Deficit dello sviluppo che
causa una
compromissione del
funzionamento personale,
sociale, scolastico o
lavorativo.
Tra neurobiologia, genetica e relazioni
DISTURBO DA DEFICIT DI
ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ
ADHD in età prescolare
-Disturbo del sonno
- Massimo grado di iperattività
- Litigiosità, provocatorietà
- Assenza di paura, tendenza a incidenti
-Comportamenti aggressivi
Molti bambini con iperattività nei primi
anni di vita non svilupperanno un ADHD!
ADHD in età prescolare Massimo grado di iperattività
Tendenza a passare rapidamente da una attività all’altra :
•Approccio frettoloso
e superficiale al compito
strutturato
•Sequenze di gioco povere
•Scarso rispetto delle regole ???????????????
ADHD in età scolare Più frequente la prima diagnosi
- Comparsa di sintomi cognitivi (disattenzione, impulsività)
-Difficoltà scolastiche
- -Difficoltà comportamentali
- - Difficoltà relazionali
Iperattività/
Impulsività
È in continuo movimento
e agisce come se avesse
“l’argento vivo” addosso
Ha difficoltà a giocare
in modo tranquillo
lascia il proprio posto a sedere
in classe o in altre situazioni
in cui ci si aspetta che resti seduto
difficoltà ad attendere il proprio turno
parla troppo,
interrompe gli altri
o è invadente
nei loro confronti
"spara" le risposte
IPERATTIVITA/IMPULSIVITA’
è sbadato,
si distrae facilmente, perde gli oggetti
non porta a termine le attività
riluttante ad impegnarsi
in compiti che richiedono
sforzo mentale protratto sembra non ascoltare
quando gli si parla direttamente
ha difficoltà ad organizzarsi,
a seguire le istruzioni,
a mantenere l'attenzione
nei compiti scolastici e
in altre attività
DISATTENZIONE
Rapporto sessi: M:F=3-9:1 in campioni clinici, 4:1 in campioni epidemiologici. Femmine ADHD non diagnosticate? Prevalenza delle forme inattentive nelle femmine? Prevalenza delle forme iperattive ed impulsive nei maschi? Più frequente comorbidità con disturbi esternalizzanti (DOP, DC) nei maschi? Nei campioni clinici il sottotipo più frequente è il combinato, in campioni epidemiologici è l’inattentivo.
CLASSIFICAZIONE ADHD Sottotipi per sesso
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Femmine con AHDH
(n=140)
Maschi con AHDH
(n=140)
Perc
entu
ale
(%
) Combinato
Iperattivo/impulsivo
Inattentivo
Biederman et al 2002
Difficoltà relazionali
- Emarginazione da parte dei coetanei
- Scarse amicizie durature
- Tendenza all’isolamento
-Rapporti con bambini più piccoli o più
instabili
Difficoltà scolastiche
- Rendimento inferiore alle potenzialità per:
- Disturbo attentivo
- Stile cognitivo impulsivo
- Deficit delle capacità metacognitive
- Disturbo del comportamento
- Comorbidità con disturbi specifici
- Effetto sul piano emotivo-affettivo
Bassa autostima
- Difficoltà di rendimento scolastico
- Rimproveri da genitori ed insegnanti
- Emarginazione da parte dei coetanei
- Rapporti con bambini piccoli o instabili
- Bassa autostima, inadeguatezza
- Solitudine, sentimenti abbandonici
- Senso di colpa (….sono cattivo….)
- Rischio di un disturbo depressivo
Sintomi nucleari
Inattenzione
Iperattività
Impulsività
ADHD
ADOLESCENZA
Deficit funzionali Sé Bassa autostima Incidenti e danni fisici Fumo / abuso di sostanze Delinquenza Scuola/ lavoro Difficoltà accademiche/
risultati insoddisfacenti Difficoltà lavorative Casa Stress familiare Difficoltà come genitori Società Scarse relazioni interpersonali Deficit di socializzazione Difficoltà relazionali
DECORSO DEL DISTURBO Deficit psicosociali
ADHD in ADOLESCENZA
In adolescenza l’ IPERATTIVITÀ , segno distintivo di ADHD, “svanisce”…..
•Difficoltà nella prima diagnosi
•Implicazioni nella valutazione della PERSISTENZA del disturbo
Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder:Diagnosis, Lifespan, Comorbidities, and Neurobiology. Spencer TJ; Biederman J: J of Pediatric Psycol 32(6) pp. 631-642,2007
ADHD:Neuroanatomia
•Aree del SNC di dimensioni inferiori:
•Encefalo (4%): lobo frontale destro (8%)
•Gangli della base (6%) Normalizzazione (18 anni)
•Cervelletto (12%) Più evidente (18 anni))
•Le differenze in volume: – Si manifestano presto ( 6 anni)
– Sono correlate alla gravità dell’ADHD
– Non sono influenzate dal trattamento farmacologico
– Non sono influenzate dalle comorbidità
ADHD in adolescenza
- 35%: superamento dei sintomi, prestazioni
scolastiche inferiori ai controlli
- 50%: attenuazione della iperattività,
disturbo attentivo (difficoltà scolastiche,
organizzazione della vita quotidiana),
instabilità in scelte scolastiche o relazionali,
condotte pericolose, ricerca di sensazioni,
problemi emotivi (umore, ansia), isolamento
- 15%: permanenza della sindrome,
impulsività, disturbi comportamentali e di
adattamento sociale, difficoltà familiari.
ADHD in età adulta -Borland e Heckman (1976): adulti ADHD VS fratelli
non-ADHD: status socio-economico più basso,
maggiori difficoltà lavorative, cambiamenti di lavoro
più frequenti.
--Morrison(1980): adulti ADHD VS adulti psichiatrici:
minor anni di istruzione, minor tassi di occupazione
per impieghi “qualificati”.
-Murphy, Barkley(1996): adulti ADHD VS controlli: più
frequenti: sospensione patente, inserimenti in classi
protette, licenziamenti, matrimoni multipli, problemi
con la legge..
Ostacoli e risorse per un
percorso scolastico idoneo
Dott.ssa Cinzia Fratoni
Dirigente psicologa
IRCCS Fondazione
Stella Maris
Ostacoli: - scarsa gestione di emozioni
negative;
- pensare di risolvere da soli;
- avere dei pensieri disfunzionali sulla
situazione
- messaggi incoerenti.
OSTACOLI E RISORSE
spesso i messaggi incoerenti ci sono anche a casa...
OSTACOLI E RISORSE
Risorse:
- fare una buona analisi funzionale;
- condividere le situazioni problematiche in
consiglio di classe;
- avere un piano in testa e condividerlo con i
colleghi;
-
-gradualità e gratificazione sono il cuore
dell’intervento in classe.
QUALCHE GRAMMO DI
PSICOLOGIA A SCUOLA
- GRADUALITA'
-GRATIFICAZIONE
- RELAZIONE INSEGNANTE/ALUNNO
- REGOLA INVESTITA AFFETTIVAMENTE
Due grammi di psicologia
gradualità gratificazione
Giorno:
Comportamento
Problematico.
Dove si verifica il
comportamento problema?
In classe, in palestra…?
In quale momento (quale
materia e quale ora, la
prima….)
Con i bambini o le
insegnanti? Quali?
Comportamento problematico.
Cosa ha fatto e detto?
Con quale intensità?
Quanto è durato?
Cosa accade dopo?
Cosa hanno fatto le insegn. ? Cosa
hanno fatto i compagni? Sono
state coinvolte persone fuori dalla
classe?
Come si è risolta la situazione?
UN AIUTO ALL’ANALISI DEL COMPORTAMENTO PROBLEMATICO: ANALISI FUNZIONALE
ANTECEDENTI SITUAZIONALI
DOVE? (in classe, in palestra, nel corridoio, ecc…) QUANDO? (alla 1°ora, nell’intervallo, ecc…) CON CHI? (con l’insegnante di matematica, italiano, ecc…) CHE COSA ACCADE IN CLASSE? (tutti parlano o fanno confusione o…)
Che cosa accade in classe prima del comportamento problematico?
COMPORTAMENTO PROBLEMATICO DEL MINORE
Che cosa ha fatto esattamente? Che cosa ha detto esattamente?
CONSEGUENZE
Come hanno reagito gli altri al comportamento problematico?
IPOTESI DI LAVORO - l'APPELLO DELLE EMOZIONI: si invitano gli alunni a non rispondere
“presente”, ma a esprimere con un numero da 1 a 10 il valore
dell'umore personale corrispondente al momento (in questo modo si
attivano relazioni, sensazioni, percezioni e capacità comunicative che
in circostanze di normale quotidianità tendono a confondersi con i
tanti rumori di fondo);
- il documento dell'OMS descrive in particolare due strumenti
ampiamente utilizzati dagli insegnanti a scuola: il brainstorming (il
gruppo classe deve elencare in modo veloce e sintetico le
associazioni che ciascuno fa sul tema proposto) e il role playing (si
chiede ai partecipanti di impersonare un ruolo, di mettere in scena
una situazione di vita quotidiana);
- il “ROMPIGHIACCIO” come gioco di apertura: ognuno si definisce con
un aggettivo (ad es. Alberto il chiacchierone);
- le attività sulle emozioni si propongono almeno 1 ora alla settimana!
PENSIERI EMOZIONI
Che cosa è
successo?______________
_____
COSA POSSO FARE PER
CALMARMI? - vado in bagno e mi
lavo il viso;
- faccio tre respiri
profondi;
- conto fino a 10;
-.........................
-.........................
- …...........................
- …...........................
APPELLO DELLE
EMOZIONI
EDUCARE
ALL'EMOTIVITA' Non esistono medicine miracolose né
formule magiche!
Esiste la possibilità di instaurare una
relazione educativa costante,
caratterizzata da una buona sintonia
emotiva, autorevolezza e contenimento!
DIDATTICA DELLE
EMOZIONI - la prevenzione dei problemi disciplinari è favorita dall'enunciazione di
NORME CHIARE (evitando interpretazioni soggettive) che
contemplino diritti e doveri degli studenti e degli insegnanti,
dall'esercizio di una DIDATTICA INTERESSANTE, da RELAZIONI
INDIVIDUALIZZATE tra studenti e insegnanti;
- evitare di utilizzare il POTERE DEI VOTI per disciplinare il
comportamento;
- affrontare le questioni disciplinari e i possibili provvedimenti sugli
“alunni difficili” con i colleghi e mantenere la coerenza e l'unità come
CONSIGLIO DI CLASSE;
- mantenere RAPPORTI chiari con la FAMIGLIA evitando il più possibile
le accuse;
- pensare “io faccio il docente, all'educazione ci pensino pure i genitori”
amplifica i problemi dei ragazzi e aumenta la dispersione scolastica;
- nessuna didattica è possibile senza promuovere BENESSERE,
ENTUSIASMO E RISPETTO DELLE REGOLE;
- la scuola diventa una PALESTRA EMOZIONALE durante una
spiegazione, una verifica e un cambio dell'ora;
- NON “FARE PREVENZIONE” ma “ESSERE NELLA PREVENZIONE”
porta alla disponibilità all'ascolto, all'autorevolezza, all'accoglienza, al
rispecchiamento e alla condivisione, al contenimento dato dalle
regole.
DIDATTICA DELLE EMOZIONI
- prima di qualsiasi INFORMAZIONE si deve costruire una BASE
EMOZIONALE;
- brontolare, predicare, incolpare, minacciare, paragonare, criticare,
punire sono METODI POCO EFFICACI perché sono COERCITIVI in
quanto agiscono sul sentimento della paura e della limitazione della
libertà;
- evidenziare i comportamenti positivi ed esprimere apprezzamento
personale;
- discussione sugli elementi oggettivi e non sulle interpretazioni.
DIDATTICA DELLE EMOZIONI
Ostacoli e risorse per un percorso scolastico idoneo
Laura Ruglioni, Dirigente Psicologa IRCCS Stella Maris- [email protected]
Pistoia, 20 Gennaio 2017
Difficoltà nel Comportamento
Difficoltà nel rispetto delle NORME che regolano la vita scolastica / difficoltà prestazionali
Difficoltà relazionali
Stare seduti, Stare attenti, Stare in silenzio, Finire il compito… Autoregolazione
cognitiva Autoregolazione affettiva
Irritabilità e elevata conflittualità coi compagni e/adulti
1. Comprendere le «possibili» fonti di irritabilità
FRUSTRAZIONI- ANSIE- ANGOSCE
• Dal compito ? Problema di apprend./attenzione?
• Dalla relazione con l’altro/ altre….?
DA DOVE DERIVANO??
I° LIVELLO DI ANALISI
Problemi nella relazione con l’altro
Percezione dell’altro come ostile Difficoltà di vedere il punto di
vista dell’altro e di allontanarsi dal proprio
Scarsa flessibilità cognitiva Difficoltà di negoziazione Difficoltà nelle fasi del problem-
solving
Problemi sul compito o nel rispetto di norme
scolastiche Spesso problemi di comportamento
associati a DSA o ADHD Se il bambino non ha una diagnosi
mi devo comunque chiedere: avrà qualche difficoltà nell’apprendimento o di attenzione?
Posso iniziare a osservare specifiche variabili
Iperattività/
Impulsività
È in continuo movimento
e agisce come se avesse
“l’argento vivo” addosso
Ha difficoltà a giocare
in modo tranquillo
lascia il proprio posto a sedere
in classe o in altre situazioni
in cui ci si aspetta che resti seduto
difficoltà ad attendere il proprio turno
parla troppo,
interrompe gli altri
o è invadente
nei loro confronti
"spara" le risposte
IPERATTIVITA’ / IMPULSIVITA’
è sbadato, si distrae facilmente,
perde gli oggetti
non porta a termine le attività
riluttante ad impegnarsi
in compiti che richiedono
sforzo mentale protratto sembra non ascoltare
quando gli si parla direttamente
ha difficoltà ad organizzarsi,
a seguire le istruzioni,
a mantenere l'attenzione
nei compiti scolastici e
in altre attività
DISATTENZIONE
2. Cosa fare per prevenire o ridurre la frustrazione
FRUSTRAZIONI- ANSIE- ANGOSCE
• Dal compito ? Problema di apprend./attenzione?
• Dalla relazione con l’altro/ altre….?
DA DOVE DERIVANO??
I° LIVELLO DI ANALISI
Devo cercare di non arrabbiarmi.
Mi comporterò da adulto, non
scoppierò.
Resisti
Rimani calmo. Rilassati.
Rallenta. Respira profondo… Non ha senso arrabbiarsi.
Perché è successo? Obiettivo 3. Perché è successo?
ACCIDENTALE
PROSOCIALE
AMBIGUO
INTENZIONALE
•Attività con
immagini
•Le ragioni nel
cappello
•Le intenzioni
«C’è un problema da risolvere!»
IDENTIFICAZIONE
DEL PROBLEMA
SCELTA
DELLE
SOLUZIONI
VALUTAZIONE
DELLE
CONSEGUENZE
SE Sospettiamo che IL BAMBINO abbia UN PROBLEMA DI APPRENDIMENTO O
DELL’ATTENZIONE
Per tenere bassa l’irritabilità il primo passo da fare è ridurre lo stress ambientale
Possibile proposta al genitore di un Piano Didattico Personalizzato
Gli insegnanti possono fare da soli in base alle loro conoscenze
Primi passi per aiutarlo
Fare un adeguato Piano Didattico Personalizzato (PDP) con o senza specialista ….e porvi la dovuta attenzione durante la quotidianità….
il PDP non è un foglio di carta da tenere in segreteria!!
Tale piano potrà GUIDARE e TUTELARE l’insegnante/tutor durante i momenti di apprendimento
Quando un PDP?
IL PDP per Disturbo Specifico di Apprendimento (legge 170/2010)
PDP per i Bisogni Educativi Speciali (BES)
Circolare Ministeriale n.8 del 06.03.2013
Bambini con sviluppo cognitivo
borderline e Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD)
E disturbi relativi alla sfera emotiva…….
Tenere bassa l’irritabilità
• Arginare le difficoltà
strumentali negli
apprendimenti
• Arginare le difficoltà
di attenzione
DSA ADHD
Strumenti dispensativi e compensativi
Oltre al PDP…. altri lavori sugli antecedenti
Come insegnare al bambino con difficoltà comportamentali e di autoregolazione
Didattica flessibile
Brevità,varietà e struttura
Esercizi brevi e frequenti o brevi unità di apprendimento
Presentare i materiali in modi diversi
Apprendimento cooperativo
Strutturare specifici programmi quotidiani
Iniziative utili per controllare l’eccessiva
attività motoria
• Stabilire regole chiare per quanto riguarda il movimento
• Predisporre segnali che possano essere utili agli alunni
quando devono stare tranquilli e quando possono parlare
• Stabilire una specifica conseguenza per la trasgressione
• Rinforzare il comportamento positivo
• Utilizzare la mediazione cognitiva «Cosa dovresti fare in
questo momento?»
• Utilizzare pause e esercizi distensivi
• Integrare periodi di compiti da svolgere seduti a compiti da
svolgere in piedi
Iniziative utili per limitare l’impulsività
nel rispondere
• Stabilire una regola sul «prender parola» durante la lezione
• Ignorare che da risposte impulsive e non alza la mano
• Premiare i bambini che alzano la mano
• Registrare il numero di volte in cui un bambino ADHD
alza la mano e ricompensare i miglioramenti settimanali: si
può tenere un conteggio settimanale
Iniziative utili per controllare la
mancanza di attenzione
• Coinvolgere direttamente il bambino nel processo di
apprendimento, chiamandolo più volte durante la lezione
• Usare materiali particolarmente interessanti sui contenuti di
app.to
• Fare domande frequenti per assicurarsi che certe parti siano
acquisite
• Sottolineare parti critiche di informazione
• Rinforzare il completamento di un lavoro
• Dividere i compiti in unità più piccole
• Usare cartellini promemoria da mettere sul banco «Sono
attento?»
Esempi di cartelloni delle regole
Due grammi di psicologia
gradualità gratificazione
Due grammi di psicologia!!
Dopo l’analisi funzionale e il PDP……….
Dalla scuola materna
alla scuola superiore !!
traduzione e adattamento al contesto italiano
del programma Coping Power a cura
dell’équipe del servizio “Al di là delle
nuvole” Ed. Erickson, 2012
Fasi del TH/ Di cosa discutiamo con
le singole equipe di docenti durante
gli incontri teacher help ?
1°incontro con l’equipe: a partire dalla Scheda di Segnalazione i docenti ci presentano le difficoltà nel dettaglio e discutiamo probabili fattori causali/mantenimento problema e strategie per ridurlo …..I docenti provano ad applicare strategie per 2-3 mesi…………………… 2° incontro con l’equipe: riceviamo Feed Back su cosa ha funzionato e perché, cosa non ha funzionato e perché, come proseguire