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Curiosità “gustose” sulla città eterna di Alberto Alfieri Bordi Martedì 29 Dicembre 2015 11:05 Spiccioli di civiltà mangereccia conditi con l’arte e la storia di Roma. Dall’origine del nome alla profezia di Beda, dalle statue parlanti alle canzoni di Roma sparita, dalla etimologia delle strade ai grandi incisori, fino al quinto quarto, alla misticanza ed alla matriciana (Estratto da “De Gustibus” 2011 di Alberto Alfieri Bordi Il nome Roma . L'origine del nome Roma è sempre stata avvolta nel mistero. Per molti essa è legata al nome arcaico del Tevere che gli Etruschi chiamavano Rumon, la cui radice deriva dal verbo greco ruo, “scorrere”, sicché Roma avrebbe significato la Città sul Fiume. Gli storici ellenici, nel ricordare che romè in greco vuol dire “forza”, propendono invece per la derivazione 1 / 7

Curiosità “gustose” sulla città eterna di Alberto Alfieri ... · gagliardia delle donne romane, Er barcarolo ... Tipici del dialetto romano i verbi che all’infinito presentano

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Curiosità “gustose” sulla città eterna di Alberto Alfieri BordiMartedì 29 Dicembre 2015 11:05

Spiccioli di civiltà mangereccia conditi con l’arte e la storia di Roma. Dall’origine del nome allaprofezia di Beda, dalle statue parlanti alle canzoni di Roma sparita,

dalla etimologia delle strade ai grandi incisori, fino al quinto quarto, alla misticanza ed allamatriciana  (Estratto da “De Gustibus” 2011 di Alberto Alfieri Bordi

Il nome Roma. L'origine del nome Roma è sempre stata avvolta nel mistero. Per molti essa èlegata al nome arcaico del Tevere che gli Etruschi chiamavano Rumon, la cui radice deriva dalverbo greco ruo, “scorrere”, sicché Roma avrebbe significato la Città sul Fiume. Gli storiciellenici, nel ricordare che romè in greco vuol dire “forza”, propendono invece per la derivazione

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del nome da Rome, una delle donne troiane che seguì Enea fino allo sbarco sulle coste laziali.Altri richiamano nomi dei figli della lupa, Romolo e Remo

La profezia di Beda il Venerabile. “Quamdiu stat Colysaeus stat Roma; quando cadetColysaeus cadet Roma et mundus.” «Finché esisterà il Colosseo, esisterà Roma; quando cadràil Colosseo, cadrà anche Roma; ma quando cadrà Roma, anche il Mondo cadrà». Questainquietante profezia fu messa per iscritto nei Collectanea da Beda il Venerabile, un monacoanglosassone vissuto all’inizio dell’VIII secolo. Particolare da sottolineare è che il passo di Bedacostituisce il primo testo in compare il termine Colosseo, anziché Anfiteatro Flavio.

Amatriciana o Matriciana? In verità non è un piatto nato a Roma, ma ha le sue origini nellacittadina di Amatrice, che in tempi passati era in Abruzzo, poi con la creazione della provincia diRieti, voluta da Mussolini, divenne parte del Lazio. Pare fosse il pasto dei pastori, per la suasemplicità e rapidità di preparazione. Originariamente era senza il pomodoro e si chiamava"Gricia", poi con la scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo che importó in Europail pomodoro, furono aggiunti i pomodori e divenne "Amatriciana". La vera amatriciana è senzaaglio e senza cipolla.

Carciofi alla giudìa. Nelle tavole romane i carciofi sono preparati in vari modi: i più famosi sonoi carciofi alla giudìa, diffusi nella cucina del Ghetto: sono carciofi puliti e schiacciati in modo chesembrino un fiore e fritti in abbondante olio. Differenti sono i carciofi alla romana, cotti con ilgambo in su con ripieno di mentuccia fresca, aglio, sale, pepe e olio o tagliati a spicchi, oppurefritti misti con coratella e animelle. Il carciofo aumenta la secrezione biliare e migliora ladigestione. Regola anche il metabolismo dei grassi ed abbassa il colesterolo nel sangue. E’sconsigliato per chi soffre di colite.

La statua di Marforio. Tra le sei statue parlanti di Roma, forse la più nota dopo Pasquino èquella di Marforio, l’ enorme scultura marmorea di epoca romana visibile oggi in piazza delCampidoglio. Risalente al I secolo, raffigura una divinità fluviale o forse Nettuno. Fu rinvenutanel Foro di Marte, da cui è probabile derivi il nome, per deformazione dal nome latino del luogo.Dalla collocazione in piazza S.Marco fu spostata nel 1588 nella sede attuale. La presenza diuna conchiglia nella mano sinistra e l’ iscrizione "mare in foro", ora scomparsa, per molti negiustificherebbero il nome.

Misticanza. È un’insalata che risale al tempo in cui i frati cappuccini in cambio della questualasciavano un po’ di una squisita mescolanza di varie erbe raccolte nei campi e negli orti come

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ruchetta, caccialepre, cicorietta, crispigno, lattughella ed altro ancora. Si condiscono con gliingredienti che vengono menzionati in un proverbio che dice testuale: “pe' condì bene l’insalatace vonno quattro persone: un sapiente pe' mettece er sale, un avaro l’aceto, uno spregone l’ojoe un matto che la mischi e la smucini”

Acque e fontane. Roma è famosa per le sue acque che i Romani convogliarono ed utilizzaronoal meglio con la realizzazione di numerosi acquedotti. Molte condotte idriche hanno una fontanaterminale. La celebre Fontana di Trevi costituisce la “mostra” dell’Acqua Vergine ed ilFontanone del Gianicolo è il terminale dell’Acqua Paola. L’Acqua Felice termina con la Fontanadel Mosè, mentre l’Acqua Marcia zampilla nella Fontana delle Naiadi. L’acquedotto delPeschiera – 1948 – sgorga nella fontana di Piazzale degli Eroi. L’Acqua Iulia “esponeva” inpiazza Vittorio ove sono i cosiddetti “trofei di Mario”.

La corrida dei Romani. Da parecchi anni viene chiamato il “dente cariato” per lo stato in cui èridotto ma il Mausoleo d’Augusto è sempre stato al centro della storia di Roma e dei Romani.Realizzato per custodire le spoglie del divo Augusto, nel corso degli anni fu utilizzato come cavadi travertino, poi come anfiteatro (chiamato “er Corea” dal nome del gestore, il marcheseCorrea), politeama, circo e sala da concerti: il famoso “Augusteo” distrutto nel 1936. Dal 1780ospitò le giostre dei tori, non dissimili dalle corride spagnole, descritte da Stendhal e proibite daPio VIII nel 1829.

Quinto quarto. Oltre ai quattro quarti del bovino ottenuti dalla macellazione, esiste un quintoquarto costituito dai tagli meno nobili, un tempo utilizzati nella cucina povera. Nel quinto quartorientrano la corata: l’insieme di polmoni, cuore, milza e fegato di animali diversi. La coratella ècostituita dalle interiora del solo abbacchio. Le animelle, che i libri di anatomia chiamerebberoghiandole endocrine, il torcilo, ossia il pancreas, e poi i rognoni, cioè i reni. Al quinto quartoappartiene anche la coda. E per finire la pajata, l’intestino del vitello da latte contenente ilchimo.

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La Pinsa Romana. Nell'antica Roma la pinsa era una schiacciata di forma ovale paragonabileall'attuale focaccia. Essa prende il nome dal latino pinsere (schiacciare, pestare) ed era lievitatanaturalmente per 48 ore, a tutto vantaggio della digeribilità. Oggi molti locali la ripropongono mala prova della lievitazione e dell’impasto senza additivi ce l’abbiamo solo in fase di digestione,che non deve presentare alcun senso di gonfiore e di pesantezza. Dicono che la Pratolina in viadegli Scipioni 248 ha la miglior pinsa di Roma, soprattutto se accompagnata dalla birraMenabrea.

Le canzoni di Roma che non c’è più. Il vero romano non può non conoscere le canzoni dellatradizione popolare:Casetta de Trestevere, Nina se voi dormite, Le mantellate, la struggentePupo biondo, Portoncino de Testaccio (senza chiavi né paletti). Sora Menica è un inno allagagliardia delle donne romane, Er barcarolo (va contro corente e quanno canta l’eco s’arisente);Quanto sei bella Roma (gira si la voi gira’); Tanto pe’ cantà è di Petrolini; Roma nun fa’ lastupida stasera” è firmata  nientepopodimenoche da Garinei, Giovannini e Trovajoli. Nel 1955Renato Rascel inventa Arrivederci Roma.

Roma capoccia di Antonello Venditti. Quanto sei bella Roma quand'e' sera, quando la lunase specchia dentro ar fontanone e le coppiette se ne vanno via, quanto sei bella Roma quandopiove. Quanto sei grande Roma quand'e' er tramonto, quando l'arancia rosseggia ancora suisette colli e le finestre so' tanti occhi, che te sembrano di’ quanto sei bella. Oggi me sembra cheer tempo se sia fermato qui; vedo la maestà der Colosseo, vedo la santità der cupolone, e so'più vivo e so' più bono, no nun te lasso mai Roma capoccia der mondo infame.

Laziali e romanisti. La rivalità calcistica tra le tifoserie della capitale ha come terminale la SSLazio e la AS Roma, che nasce 27 anni dopo la Lazio, sorta nel 1900. Tre i campionati vintidalla Roma contro i due della Lazio, che  vanta  una Coppa delle Coppe ed una Supercoppaeuropea; la Roma ha vinto una Coppa delle Fiere. La Lazio è riconosciuta con RD 907 del 1921ente morale per meriti sociali e sportivi. Giallorosso i colori della Roma che ha nella lupa il suoemblema. Il biancoceleste della Lazio richiama  bandiera greca e  spirito olimpico. L’aquila è ilsimbolo della romanità.

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I verbi romaneschi. Tipici del dialetto romano i verbi che all’infinito presentano la vocale aapostrofata. Abbacchia’ significa abbattersi, abbocca’ sta per cadere in un tranello, abborda’equivale a corteggiare una donna, abbuffa’ vuol dire mangiare senza ritegno, acchitta’ è ilvestirsi elegante, acciacca’ equivale a pestare un piede, accoppa’ significa ammazzarequalcuno, ammucchia’ indica l’ammassare disordinato, araffa’ s’intende il rubare o prendereogni cosa, arioca’ è il tentare ancora o il ripetere la stessa azione, attasta’ è il palpeggiare,azzecca’ significa indovinare.

Vita da imperatori. Ironia della sorte, l’ultimo imperatore romano  è  Romolo Augustolo (476d.C.) e porta  lo stesso nome del fondatore della città di Roma (753 a.C.). Molte le stranezzedegli imperatori: Caligola nomina senatore il cavallo Incitato; Commodo, dotato di forza fisicaeccezionale, ama  esibirsi nei circhi e nei teatri; Nerone morendo dice “qualis artifex pereo”(quale grande artista muore); il feroce Caracalla deve il suo nome al mantello di foggia gallicache usava indossare; Elagabalo si atteggia a sacerdote del dio Sole; Giuliano l’Apostata cercadi riproporre il paganesimo.

Villa Aldobrandini.  Sorge  nel tratto finale di via Nazionale, sospesa, con il suo giardinopensile, su largo Magnanapoli e su via Panisperna. Oggi vi si accede da via Mazzarino maquando essa era il teatro estivo prediletto dalla compagnia di Checco Durante, i romanientravano dal grande portone di via Nazionale. Costruita nel XVII sec. dal cardinale PietroAldobrandini,  dal 1929 è di proprietà dello Stato italiano. Sontuosamente decorata, ospitavauna preziosa collezione di opere d'arte, disperse nelle vicende ereditarie di famiglia. Giardino e padiglioni sono destinati ad uso pubblico.

Palazzo Barberini. E’ un imponente edificio ubicato in via delle Quattro Fontane che ospitaparte della Galleria Nazionale d'Arte Antica e l'Istituto Italiano di Numismatica. Dopo la morte diMaderno autore del progetto originario, il cantiere passa sotto la direzione di Bernini con lacollaborazione di Francesco Borromini, cui si devono numerosi particolari costruttivi e decorativiquali l'elegante scala elicoidale nell'ala ovest del palazzo, con la quale dialoga lo scaloned'onore berniniano a pianta quadrata nell'ala est. Il grande salone al piano nobile è stato

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decorato da Pietro da Cortona con l’ affresco del Trionfo della Divina Provvidenza.

Le corse notturne della Pimpaccia. Secondo una leggenda ancora oggi a Roma può capitaredi vedere di notte una carrozza carica di scudi che attraversa velocemente ponte Sisto prima diinabissarsi nel Tevere insieme a Donna Olimpia Maidalchini. Costei era una donna senzascrupoli, ambiziosa, avida di denaro e di potere,  che riuscì a  farsi nominare dal  cognato PapaInnocenzo X Principessa di San Martino al Cimino. Il giorno precedente alla morte di papaInnocenzo X sarebbe stata vista fare la spola tra il Vaticano e la sua dimora in piazza Navonaper accaparrare quanti più beni possibile.

Pinelli e gli  incisori. Pittore, incisore e ceramista, Bartolomeo Pinelli nasce nel 1781 a Trastevere, figlio di un modellatore di statue devozionali. Suo figlio Achille rielaborò in modo piùsobrio il suo stile pomposo. G. Battista Piranesi nasce a Mogliano Veneto nel 1720 incisore,acquafortista e teorico dell’architettura italiano. Giovan Battista Falda nasce a Valduggia nel1643 le sue “vedute” contribuiscono ad esaltare la magnificenza della città dei Papi. GiuseppeVasi, nata a Corleone  nel 1710 ha pubblicato 10 volumi con 240 incisioni dei monumenti diRoma.

La più piccola chiesa di Roma. Se si percorre via di S. Marcello, lasciandosi alle spalle piazzadei SS.Apostoli, al numero 41/B, sulla destra, si noterà un piccolo passaggio addossato alpalazzo Balestra. Il piccolo vicolo cieco conduce alla minuscola chiesa della Madonnadell’archetto. Eretta nel 1851 dall’architetto Virginio Vespignani, essa  è costituita da una piccolacappella dedicata alla Madonna causa nostrae laetitiae. Gli affreschi sulla cupola sono diCostantino Brugnoli, autore anche dei giganteschi affreschi che decorano la cupola delCampidoglio a Washington.

Etimologia di strade. Le grandi strade romane prendono il nome dai consoli che ne disposerola realizzazione; via Salaria  si ricollega invece al prezioso sale che dall’adriatico veniva

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condotto a Roma. La stazione Termini è riconducibile alla presenza delle vicine terme diDiocleziano. Piazza del popolo trae origine dal bosco di pioppi (populus) ivi esistente. ViaPanisperna  è l’insieme di pane e prosciutto (panis et perna), distribuito ai poveri nella festa diS. Lorenzo. Largo Argentina si deve a Strasburgo (Argentoratum) patria del vescovo GiovanniBurkard, cerimoniere pontificio.

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