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Stefano Berti
Sociologo - Psicologo - Psicoterapeuta
Resp. Ufficio Promozione della Salute
Dip. di Prevenzione - Area Vasta 2 An
A.S.U.R. Marche
“Verso le Scuole che Promuovono Salute:
a che punto siamo?”
Come riconoscere e sviluppare
le Buone Pratiche
Senigallia, 19 gennaio 2017
Le malattie croniche: un allarme mondiale
56 milioni di decessi nel 2012
38 milioni dovuto a Malattie
croniche Non Trasmissibili
L’82% di questi decessi è dovuto a:
malattie cardiovascolari (46,2%)
tumori (21,7%)
malattie respiratorie croniche (10,7%)
diabete (4%)
Fonte: Global status report on noncommunicable diseases 2014
- World Health Organization, gennaio 2015
Secondo l’OMS il numero totale di decessi annuali per MNT (NCD) potrebbe aumentare da 38 a 52 milioni entro il 2030
Le malattie croniche: ITALIA
malattie cardiovascolari (37%) tumori (29%) malattie respiratorie croniche (5%) diabete (4%)
Rapporto “Non communicable Diseases - Country Profiles 2014, luglio 2014,
Antonietta Fracchiolla - Referente salute per Ufficio Scolastico Regionale per le Marche 4
1. Ipertensione 22%
2. Tabacco 19%
7. Alcol
10%
3. Colesterolo elevato
5%
4. Sovrappeso, obesità
3.5%
5. Inattività fisica
0.6%
6. Poca frutta e vegetali
11%
(fonte OMS)
Decessi
12%
9%
8%
6%
3%
6%
2. Ipertensione
1. Tabacco
4. Alcol
5. Colesterolo elevato
3. Sovrappeso, obesità
6. Inattività fisica
7. Poca frutta e vegetali 2%
DALY*
Fattori di rischio di malattia
e morte prematura in Europa
4 *DALY (Disability Adjusted Life Year-Anni di vita al netto di
disabilità):’unità di misura di un anno di morte prematura o
malattia, aggiustata per la gravità della malattia
Interazione tra i «determinanti» che influenzano lo stato di salute e ne causano le
differenze (o disuguaglianze)
L’allarme mondiale: le cause
Definizione di Promozione della Salute
“La Carta di Ottawa” OMS 1986
Assunto:
la salute è un diritto umano fondamentale.
Il riconoscimento dei prerequisiti necessari per
la salute sottolinea i complessi legami esistenti
tra condizioni sociali ed economiche, ambiente
fisico, stili di vita individuali e salute
(comprensione olistica della salute).
La promozione della salute
è il processo che rende
gli individui (e le comunità)
capaci di aumentare il controllo
sui determinanti della propria salute,
migliorandola.
Dalla Prevenzione delle Malattie
alla Promozione della Salute (1)…
La P.d.M. non comprende solo misure per
prevenire l’insorgenza delle malattie (es. riduzione
dei fattori di rischio), ma riguarda anche misure
volte ad arrestare l’evoluzione di una malattia già
insorta e a ridurne le conseguenze.
Prevenzione primaria: volta a prevenire l’insorgere iniziale di una
malattia
Prevenzione secondaria: volta ad arrestare o ritardare le malattie già
esistenti e i loro effetti, attraverso una diagnosi precoce ed una terapia
appropriata
Prevenzione terziaria: volta a ritardare le recidive di una malattia e il
passaggio ad uno stato di cronicità per es. attraverso un’efficace
riabilitazione
IL PERCORSO DALLA PREVENZIONE DELLE MALATTIE
ALLA PROMOZIONE DELLA SALUTE (2)…
Educazione sanitaria
Promozione della salute
Educazione alla salute
Approccio medico alla salute pubblica (bonifica degli ambienti, prevenzione malattie
infettive interv. informativi) modello esperto
Dagli “ambienti” agli “stili di vita” (ancora
basato sul modello tradizionale di fornire
informazioni stigmatizzante)
Approccio basato sull’empowerment,
l’advocacy, la mobilitazione sociale,… (punta a dare potere a persone, a gruppi, a
comunità per il benessere assume rilievo il
punto di vista dell’utente)
DALLA EDUCAZIONE SANITARIA
ALLA PROMOZIONE DELLA SALUTE (3)…
Educazione sanitaria. Attenzione al contenuto…
Promozione della salute. …e al contesto.
Educazione alla salute. …e anche al metodo…
Mod bio-medico del fornire informazioni (sequenza lineare: informazioni cono-scenze atteggiamenti comporta-
menti e il miglioramento della salute ?)
Mod. socio-affettivo (sviluppo personale educazione alle life skill, teorie dell’
apprendimento sociale e dell’autoefficacia, chi educa è un “facilitatore” non “l’esperto”)
Mod. di sviluppo della comunità (questi modelli coinvolgono le persone nella
progettazione e nella strutturazione della propria educazione, v. peer ed., Scuole
promotrici di salute, interv. di comunità…)
Top-down
Bottom up
Strategia globale
Educazione Terapeutica per
pazienti cronici
L’OMS (1998) colloca l’educazione dei pz cronici tra
le priorità di cura: l’educazione terapeutica del paziente
(ETP) si rivolge per definizione ad un malato cronico
per il quale l’apprendimento di competenze e
di comportamenti di salute è necessario per vivere
(es. interventi di family learning per pz affetti da BPCO)
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
Serve esercitare
un controllo
sui determinanti
della salute
Contrastare i fattori di rischio per la salute è un processo
di cambiamento su larga scala da perseguire con azioni
organizzative ambientali (come ad esempio per l’attività
fisica: la costruzione di zone pedonali e ciclabili sicure, di
aree verdi attrezzate, la riduzione delle emissioni di CO…)
Tuttavia, gli interventi di prevenzione e di promozione
della salute richiedono un cambiamento volontario dei
comportamenti da parte del singolo, dei gruppi affinché
essi collaborino attivamente al processo di cambiamento.
Carlo C. Diclemente, Professor & ChairUMBC Psychology
Come contrastare i fattori di rischio
(fdr) per la salute…
…e nella Promozione della Salute:
EBP e Approccio Motivazionale sono altrettante
competenze professionali indispensabili per migliorare
l’efficacia degli interventi di promozione della salute e
prevenzione primaria.
…contastare i fdr nella Cura:
EBM e Processo Decisionale Condiviso (PDC)
sono competenze professionali indispensabili per
migliorare la qualità dell’assistenza, ottimizzare l’utilizzo
delle risorse e favorire l’esperienza di cura dei pazienti
(ma la loro potenziale sinergia continua a essere
sottovalutata).
Nino Cartabellotta Il Sole 24 ORE Sanità 18-24 febbraio 2014
e 27 gennaio 2 febbraio 2015
COMPORTAMENTI
(individuo)
STILI DI VITA
(individuo-gruppi)
CONTESTI E RETI SOCIALI
(gruppi-organizzazioni)
CIRCOSTANZE DI VITA
(comunità locale-società)
INTERVENTI
EDUCATIVI
PROGRAMMI
MULTILIVELLO
POLITICHE
• Più il problema da affrontare è complesso, più è
necessario l’intervento di più attori (portatori di interesse);
• Le persone e i gruppi possono produrre cambiamento;
• I cambiamenti che partono dall’interno dei gruppi sociali
hanno più probabilità di essere duraturi rispetto a quelli
esterni;
• Individui, gruppi sociali e comunità possono sviluppare le
capacità per affrontare i propri problemi anziché delegarli;
• Per affrontare certi problemi è importante attivare le
maggiori risorse del territorio;
• La partecipazione dei portatori di interesse è garanzia di
maggiore efficacia dei programmi.
LA PROGETTAZIONE PARTECIPATA:
UNA RISORSA
PER DIVENTARE CO-PRODUTTORI DI SALUTE E
PER LA ‘BUONA PROGETTAZIONE’
I processi partecipativi sono percorsi di grande
complessità, ma costituiscono anche una grande
opportunità per condividere gli obiettivi di salute..
SCUOLA SANITÀ
SOCIALE
Necessitano di attenzione, ascolto reciproco, riconoscimento, rispetto,
pazienza, condivisione, collaborazione, cultura comune, motivazione…
Fare attenzione alla differenza tra partecipare e essere coinvolti !!!
17
La differenza tra partecipare e essere coinvolti
è la stessa differenza che c'è nel tramezzino uova
e prosciutto:
la gallina partecipa, il maiale è coinvolto!
Cosa vuol dire progettare?
Le tappe logiche della progettazione
MODELLI DI BUONA PROGETTAZIONE
• PRECEDE-PROCEED Modello di Green e Kreuter – 1980, 1999
Predisposing, Reinforcing, Enabling, Constructs in Educational Diagnosis end
Evaluation – Policy, Regulatory, Organizational Constructs in Educational end
Enviromental Development
• Project Cycle Management P.C.M. Commissione Europea 1990
• Interactive Domain Model of best practices in health promotion I.D.M.
Kahan e Goodstadt 2001 (Modello canadese per la selezione delle Buone
Pratiche che utilizza 12 criteri all’interno dei quali collocare le evidence e
le raccomandazioni utili a conseguire i risultati di salute attesi)
• Information Motivation and Behavioral Skills I.M.B. Fisher
e Fisher 1992; 1996; (Modello americano molto utilizzato nella
prevenzione dell’HIV)
• …o Health Belief Model (Becker 1974)…
o Self Efficacy Model (Bandura 1977)… voi cosa usate?
Salute
Ambiente
Comportamenti
e stili di vita Qualità
della
vita
PROMOZIONE
DELLA SALUTE Fattori
predisponenti
Fattori rinforzanti
Fattori abilitanti
Def. piano e
politiche
intervento
Educazione
alla salute
V FASE DIAGNOSI
AMMINISTRATIV A
E POLITICA
IV FASE
DIAGNOSI
EDUCATIVA E
ORGANIZZA-TIVA
III FASE DIAGNOSI DEI
COMPORTAMENTI E
DELL’ AMBIENTE
II FASE DIAGNOSI
EPIDEMIOLOGICA
I FASE DIAGNOSI
SOCIALE
VI FASE
IMPLEMENTAZIO
NE INTERVENTO
VI FASE
VALUTAZIONE DI
PROCESSO
VIII FASE
VALUTAZIONE DI
IMPATTO
IX FASE
VALUTAZIONE DI
RISULTATO
PRECEDE PRECEDE
PROCEED PROCEED
MODELLO PRECEDE-PROCEED (Green, Kreuter 1999)
FATTORI CHE SOSTENGONO IL COMPORTAMENTO
PREDISPONENTI (SFERA INDIVIDUALE) elementi che forniscono le
ragioni o le motivazioni per un determinato comportamento: conoscenze,
atteggiamenti, percezioni, credenze, valori, preferenze personali
FATTORI ABILITANTI (SFERA AMBIENTALE) elementi che facilitano la
realizzazione di certe azioni; possono influenzare il comportamento
direttamente o indirettamente attraverso un fattore ambientale: leggi,
norme, programmi, servizi, risorse, accessibilità, disponibilità,
incentivi, abilità (skills)
FATTORI RINFORZANTI (SFERA RELAZIONALE) elementi che
appaiono successivi al comportamento e che forniscono
continuativamente nel tempo ricompense o incentivi per sostenere
il comportamento: sostegno sociale, influenza dei pari, relazioni
familiari, pareri degli insegnanti…
Green L.W., KreuterM.W., 1991 modif.
Comprendere l’ambiente, i sistemi e l’azione umana Perc
ors
o fo
rmativ
o s
ulla
pre
para
zio
ne d
ei p
rog
etti
Identificare i gruppi di interesse e la comunità
Effettuare l’analisi di contesto
Costruire l’albero
dei problemi
Costruire l’albero
degli obiettivi
Effettuare l’analisi delle alternative
Cercare le
prove
di efficacia
Costruire il quadro logico e verificare la fattibilità
Costruire
il modello
logico
Identificare i pacchetti di attività e le risorse
Comporre il cronogramma
Elaborare il piano di valutazione
Redigere il testo del progetto
e effettuare la valutazione ex-ante
Centrare i
beneficiari
PCM
PCM Modello Logico: “Lavoro in rete degli opt. socio-sanitari per il contrasto e il trattamento del tabagismo ”
Obiettivo: RIDUZIONE DEL NUMERO DEI TABAGISTI ATTRAVERSO IL LAVORO IN RETE DEGLI OPERATORI SOCIO-SANITARI
(*) MMG, PLS, farmacisti, ostetriche, medici del lavoro, operatori dei Centri Antifumo, ginecologi, infermieri, tecnici della prevenzione, altri specialisti
di tutte le UU.OO.
Popolazione
fumatrice
Orientare ai diversi
trattamenti previsti
Gestire in maniera
integrata
il paziente fumatore
Favorire la decisione
di smettere
Definire per Area Vasta
un gruppo di coordinamento
per creare Reti locali di oper.
(Ups, Caf, Epid., Dipend.)
Ridotta
morbilità e
mortalità
Potenziare i
collegamenti fra
CAF, MMG, PLS
e altri servizi
specialistici
Fornire
materiale informativo e
di auto-aiuto ai servizi
e agli studi di MMG,
PLS e ambulatori
Definire il programma
degli interventi ed
i percorsi
assistenziali per
la cessazione
Attivare tutte
le risorse
professionali (*)
per costituire
la Rete
Farsi carico di gestire
e/o indirizzare il fumatore
verso la rete di servizi
Migliorare
qualità ed efficacia di
interventi e trattamenti
Integrare gli interventi
terapeutici con strategie
globali di prevenzione e
di PdS nella scuola
e nella comunità
Diminuire del 2,5% in 2
anni il n. di fumatori di età
18-69 anni in Area V.
Formare gli op.(*)
della rete al minimal advice
e alle informazioni di base
da fornire ai pazienti
Supportare gli interventi
di contrasto e trattamento
del fumo di tabacco
con azioni di
marketing sociale
Raccomandare
di smettere ai
fumatori da parte
degli operatori
Migliorare la visibilità
e l’accessibilità ai
servizi antifumo
Monitorare
il rispetto della l. 3/03
in ambienti di lavoro
Riduzione delle
patologie
fumo correlate
IL QUADRO LOGICO (QL) DEL PROGETTO (PCM)
Finalità progetto
Logica dell’intervento
Indicatori verificabili obiettivamente
Mezzi di verifica
Rischi e assunzioni
Obiettivo generale
Obiettivo specifico
Risultati attesi
Attività Mezzi Costi
È un tipo di “PROBLEM SOLVING APPROACH”, che si realizza con la partecipazione delle persone
interessate al progetto. Il QL è uno strumento importante utile per la pianificazione del progetto.
Concetti correlati in una matrice, che rappresentano gli aspetti più importanti del progetto.
DOPO L’IDEAZIONE, IL QL PERMETTE DI VERIFICARE LA COERENZA DELL’IDEAZIONE, FACILITA
IL MONITORAGGIO E LA VALUTAZIONE.
COSA SONO LE BUONE PRATICHE
BUONE PRATICHE SONO QUEI PROGETTI CHE,
IN ARMONIA CON I PRINCIPI/VALORI/CREDENZE
LE PROVE DI EFFICACIA E BEN INTEGRATI
CON IL CONTESTO AMBIENTALE, SONO TALI
DA POTER RAGGIUNGERE IL MIGLIOR RISULTATO POSSIBILE
IN UNA DETERMINATA SITUAZIONE. (Kahan e Goodstadt, 2001)
• fondamento teorico
• etica
• provata efficacia (teorica o pratica)
• approccio partecipativo e collaborativo
• rispondenza ai bisogni dei destinatari
• disponibilità di risorse
• efficienza e sostenibilità
1)ANALISI CONTESTO LOCALE
Il progetto descrive le caratteristiche (socio-demografiche, economiche,
sociali, ambientali e comportamentali) del contesto locale che ne
condizionano positivamente o negativamente la realizzazione
NON SO= 0
1 2 3
2) ANALISI DEI DETERMINANTI
Il progetto descrive i determinanti (le cause o i fattori interni e/o esterni al
destinatario finale) del comportamento correlato al problema/bisogno di
salute
NON SO= 0
1 2 3
3) MODELLI TEORICI
Il progetto descrive i modelli teorici usati per la progettazione e per il
cambiamento dei comportamenti
NON SO= 0
1 2 3
4) BUONE PRATICHE E PROVE DI EFFICACIA
Il progetto cita e trasferisce nel proprio disegno e nella sua realizzazione
esempi di buona pratica e/o prove di efficacia
NON SO= 0
1 2 3
5) DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ DELL’INTERVENTO
Nel progetto sono descritte le attività che compongono l’intervento (cosa
e come è stato fatto)
NON SO= 0
1 2 3
6) VALUTAZIONE DI PROCESSO (monitoraggio dello stato di
avanzamento del progetto/delle attività)
Il progetto ha previsto e condotto una valutazione di processo, descrive
metodi strumenti usati e risultati ottenuti
NON SO= 0
1 2 3
7) VALUTAZIONE DI RISULTATO (verifica del raggiungimento
degli obiettivi).
Il progetto ha previsto e condotto una valutazione di risultato, descrive
metodi strumenti usati e risultati ottenuti
NON SO= 0
1 2 3
TOTALE
ES. DI GRIGLIA DI MONITORAGGIO PER LA QUALITÀ
DELL’INTERVENTO DI PROMOZIONE DELLA SALUTE
Buona pratica
se il punteggio è compreso tra 18 e 21
Pratica discreta
se il punteggio è compreso tra 14 e 17
Pratica sufficiente
se il punteggio è compreso tra 10 e 14
Pratica insufficiente
se il punteggio è < 10
ESEMPI DI CRITERI (non riferiti al Progetto precedente)
Gruppo di progetto: multiprofessionale, multidisciplinare e intersettoriale. Le
circoscrizioni comunali e le scuole sono stati partner attivi nella realizzazione del
progetto, ma non fanno parte del gruppo progettuale.
Equità nella salute: non pertinente.
Orientamento verso le risorse personali ed empowerment: l’intervento è teso a
rendere in grado i destinatari intermedi e finali di assumersi l’impegno verso la propria /
altrui salute.
Partecipazione: partecipazione dei destinatari intermedi nella parte di realizzazione
del progetto.
Setting: la scelta dei setting di intervento è stata motivata.
Modelli teorici: descrizione esplicita nel progetto finanziato del modello di
progettazione e del modello di cambiamento comportamentale adottati. Purtroppo
manca poi un riferimento al modello di cambiamento comportamentale nei passaggi
operativi specifici del progetto e nello svolgimento delle attività.
Prove di efficacia ed esempi di buona pratica: prove di efficacia indicate nel
progetto finanziato, esempi di buona pratica non presentati.
Analisi di contesto e identificazione dei determinanti: l’analisi del contesto è solo
abbozzata, la identificazione e la descrizione dei determinanti è esplicitata.
Risorse tempi e vincoli: descritti e analizzati.
Collaborazioni ed alleanze: alleanze tra scuole, circoscrizioni e società sportive del
territorio (N.B. particolare attenzione all’individuazione strategica degli attori con cui
creare alleanze e al mantenimento delle stesse).
Obiettivi: chiari, realistici e delimitati nel tempo.
L’uso di una teoria di riferimento chiara e definita migliora
l’efficacia di un progetto/intervento.
(Nutbeam e Harris, 1999)
È importante conoscere i principali modelli di
modificazione del comportamento per utilizzarli in
maniera critica e costruttiva.
MODELLI SOCIO-COGNITIVI PER
IL CAMBIAMENTO DEI COMPORTAMENTI
Teorie cognitive:
rapporto cognizione-comportamento • Modello Transteoretico (Prochaska e Di Clemente, 1982)
• Colloquio motivazionale (Miller e Rollnick 1991, 2002)
• Modello delle credenze sulla Salute (H.B.M. Rosenstock 1974 )
• Senso di autoefficacia (S.E.M. Bandura 1977)
• Teoria della motivazione a proteggersi (P.M.T. Rogers, 1983)
• …
Teorie ambientali:
rapporto contesto-comportamento
• Modello ecologico
• Teoria della partecipazione
• Teoria del contesto di base
• Modelli strutturali
• …
Strumenti e modelli operativi
• Life skills
• Educazione fra pari
• Interventi curriculari
• Pedagogia attiva (circle time, brainstorming,
roleplayng, lavori di gruppo, ecc.)
• Interventi di contesto per le policy
• Interventi per l’ambiente fisico
• Gruppo Nominale
• Focus Group
• Scrittura creativa
• …
Come “trovare” le evidenze via web
Database di interesse per la
salute pubblica
Pubmed
Embase
Cochrane
Portali e siti specializzati (fonti secondarie)
Epicentro
Pro.sa DoRS Piemonte
Luoghi di Prevenzione E.R.
SNLG (I.S.S.)
Saperidoc (Ceveas)
Ceveas Emilia-Romagna
Piattaforma NIEPB (Agenas)
CDC USA
Motori di ricerca
Google Scholar
Google Books
Tematica prevalente Esempi di progetti Materiali disponibili su:
Igiene Orale IdentiKit (Infanzia, Primaria, Secondaria 1°
grado)
www.scuolaesalute.it
Alimentazione
Evvai con la frutta
www.epicentro.iss.it
Il mercoledì della frutta www.epicentro.iss.it
HBSC www.hbsc.unito.it/it
Stili di vita
Paesaggi di Prevenzione (Primarie –
Scuole Secondarie di 1° e 2° grado)
www.luoghidiprevenzione.it
5 bravi coniglietti (I e II Primarie) www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_
2_5_1.jsp?id=120
8 Uffa emezzo! (IV – V Primarie) www.trombosi.org
Affettività/Sessualità Peer education, W l’amore www.luoghidiprevenzione.it
http://www.wlamore.it/
Attività motoria PEDIBUS (Primarie) www.piedibus.it/
Stretching in classe
(Primaria e Secondaria di 1° grado)
www.creps-siena.eu/stretching-in-classe.html
Fumo, alcol ,dipendenze UNPLUGGED (12-14 anni) www.oed.piemonte.it/unpluggeditalia/
Stand by me (prime classi Scuola
Secondaria 1° grado)
In fase di valutazione
Che ne pensate di qualcosa sul genere di «Promossi in Salute» in Piattaforma?
Una Guida online per le Scuole
di ogni ordine e grado con
un’ampia rassegna di progetti
gestiti in AV 2 in collaborazione
con gli Enti e le Organizzazioni
del territorio che - in linea con i
criteri delle buone pratiche –
possa affrontare in maniera
specifica le principali tematiche
di educazione e promozione
della salute.
UNA PROPOSTA OPERATIVA PER IL FUTURO
“Anche la più lunga camminata
…comincia con un passo”
Proverbio indiano
Bibliografia
Glossario OMS della promozione della salute, Traduzione DoRS,
WHO 1998
La progettazione partecipata intersettoriale e con la comunità, DoRS
Piemonte Febbraio 2011
Modelli socio-cognitivi per il cambiamento dei comportamenti, DoRS
Piemonte Settembre 2009
Leone L., Prezza M. :”Costruire e valutare i progetti nel sociale”,1999
Ed. Franco Angeli, Milano
Lemma P. :”Promuovere salute nell’era della globalizzazione” 2005
Ed. Unicopli
Buone pratiche cercasi, DORS Piemonte Novembre 2011.
Sitografia
• www.dors.it
• www.luoghidiprevenzione.it
• www.epicentro.iss.it