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CNA Roma Notizie n. 2 del 20 Maggio 2013 - Anno 10 Mensile Poste Italiane Spa - Sped. in abb. postale Dlgs n. 353/2003 (convertito in Legge n. 46 del 27 Febbraio 2004) Art. 1 Comma 1 - DCB Roma - CONTIENE I.P.

Cna roma notizie n.2 2013 elezioni amministrative

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Periodico della Cna di Roma. Speciale Elezioni Amministrative 2013

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CNA Roma Notizie n. 2 del 20 Maggio 2013 - Anno 10 Mensile Poste Italiane Spa - Sped. in abb. postale Dlgs n. 353/2003 (convertito in Legge n. 46 del 27 Febbraio 2004) Art. 1 Comma 1 - DCB Roma - CONTIENE I.P.

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EDITO DA CNA ROMAViale Guglielmo Massaia, 3100154 RomaTel. 06 570151Fax 06 [email protected]

DIRETTORE CNA ROMALorenzo [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILEFabio [email protected]

REDAZIONEAntonio [email protected] [email protected]

PROGETTO EDITORIALEAlexander [email protected]

STAMPAMaggio 2013

CON IL CONTRIBUTO DI:

CNA Roma Notizie n. 2 del 20 Maggio 2013 - Anno 10 Mensile Poste Italiane Spa - Sped. in abb. postale Dlgs n. 353/2003 (convertito in Legge n. 46 del 27 Febbraio 2004) Art. 1 Comma 1 - DCB Roma - Abbonamento annuale Euro 10,0 + quota associativa - Registrazione Tribunale di Roma n. 67/04.

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L’EDITORIALE COLTIVIAMO LA RIPRESAdi Erino ColombiÈ forse troppo presto per parlare di ripresa?

A pronunciare questa parola, proviamo quasi timore.

Ma il timore rischia di spegnere la speranza, e invece

noi imprenditori dobbiamo ritrovare il coraggio di

cogliere anche i piccoli segnali di rinascita.

Nei mesi scorsi abbiamo parlato di germoglio di speranza da irrigare,

perché non appassisse. Il compito è arduo e spetta a chi si troverà, a partire dalle prossime

settimane, a scegliere, tra le tante vie possibili, politiche per la difesa del lavoro, della ricchezza

del territorio, della vita di tante imprese.

Le elezioni amministrative per il rinnovo del Sindaco di Roma sono un’occasione molto

importante. In queste settimane, a ridosso delle elezioni, abbiamo incontrato i candidati a Sindaco.

Abbiamo ascoltato le loro proposte, i loro programmi per permettere a tutti voi di valutarli.

E conservarle, in futuro, per misurare le promesse con le azioni che concretamente verranno

messe in atto.

Perché voi, imprenditori romani, aspettate azioni concrete. Ce lo avete detto espressamente.

Vi abbiamo invitato a farlo, attraverso il nostro sito e sui social network, e nel giro di poche ore

avete inviato decine di quesiti ai candidati. Chiedendo, tra le tante cose, più infrastrutture per la

città, e quindi più lavoro; manutenzione del territorio e del patrimonio culturale; tariffe più eque;

puntualità nei pagamenti e meno burocrazia. C’è chi, come Marcello, vorrebbe semplicemente una

città più vivibile, con 20 km di piste ciclabili e chi, come Stefano, una tariffa rifiuti che non punisca,

fino al fallimento, chi per necessità occupa una superficie ampia, utilizzata magari parzialmente. Vorrei

chiudere questo saluto con le parole di Dario, neoimprenditore di 19 anni. Scrive: Vorrei poter

iniziare a lavorare senza l’incubo del fisco e con la possibilità reale di accedere al credito, per aiutare

concretamente la mia famiglia, che ne ha bisogno.

Speriamo che il nuovo Sindaco sappia dare risposte concrete a Dario e a tutti gli imprenditori che,

come lui, vogliono aiutare la loro famiglia. E ridare speranza alla loro città.

Il Presidente

Erino Colombi

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Azione e ascolto: ecco cosa si aspettano le piccole e medie imprese della città dalla nuova amministrazione di Roma Capitale. Ai candidati a Sindaco, nelle scorse settimane, Cna di Roma e le altre Associazioni di rappresentanza delle piccole e medie imprese del territorio, hanno illustrato nel dettaglio le loro richieste, a partire da due priorità non più rinviabili: un tavolo di confronto anticrisi, per condividere e promuovere con l’amministrazione un progetto di sviluppo unitario e coerente, e la sussidiarietà, intesa come strumento ordinario di cooperazione tra istituzione locale e sistemi associativi. Solo a partire da queste due priorità sarà possibile semplificare il rapporto tra imprese e amministrazione nei procedimenti amministrativi e nella fruizione dei servizi pubblici. Una strada che può essere percorsa definendo un regolamento consiliare ad hoc che dia pieno riconoscimento agli strumenti già esistenti (CSA - Centri servizi per l’Artigianato e CAT - Centri Assistenza Tecnica) e a quelli in fase di avvio (Agenzia delle Imprese). Stabilite queste priorità, ecco gli interventi urgenti per rilanciare lo sviluppo del territorio.

Interventi urgenti per il sostegno delle imprese

Riorganizzazione ed efficientamento della macchina amministrativa:• Riorganizzare la macchina amministrativa per garantire certezza, correttezza e imparzialità nei procedimenti amministrativi.• Ridurre i costi della politica e quelli amministrativi.• Riorganizzare il sistema societario (Gruppo Roma).

Tassazione Locale:• IMU: mantenere al minimo di legge l’aliquota per gli immobili dove viene esercitata un’at-tività artigiana o di commercio di vicinato.• TARES: definire nel regolamento, in modo trasparente, la modalità di detassazione delle aree dove si producono rifiuti speciali. Ridurre la tariffa mediante l’utilizzo di risorse derivanti dalla lotta all’evasione.• Superfici: definire le superfici assoggettabili e inserire modalità di tassazione diverse in base all’effettivo utilizzo (esempio: OSP e Stagionali).• Occupazione suolo pubblico: ridefinire la configurazione delle strade appartenenti alle categorie speciali.• Addizionale comunale: destinare una percentuale dei proventi alla valorizzazione dei con-testi urbani.

Ecco come tornare a crescere: le richieste delle piccole e medie imprese

di Roma ai candidati a Sindaco

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• Beni culturali: differenziare le norme in base alla tipologia di OSP e definire i criteri di contemperamento tra esercizio di attività commerciali e contesti storici e archeologici, come previsto dal Codice Urbani.

Manutenzione urbana:• Destinare immediatamente risorse alle opere pubbliche di dimensioni medio piccole e di livello municipale, immediatamente cantierabili.• Definire un programma di interventi di risanamento e recupero del patrimonio edilizio pubblico (scuole, uffici ecc.).

Dismissioni:• Definire un programma di dismissioni e valorizzazione del patrimonio pubblico che favori-sca i processi di ammodernamento della città, destinando le risorse alle politiche di stimolo alla crescita e ai consumi.

Alleggerire e semplificare:• Completare i processi di semplificazione amministrativa, estendendoli a tutte le attività.• Effettuare preventivamente un’analisi dei costi dovuti all’attuazione dei processi semplifi-cativi a carico delle imprese per garantirne una sensibile riduzione.• Rivedere l’attuale regolamentazione sulle insegne, sulle OSP e ui vari processi autorizzativi a livello capitolino e Municipale (passi carrabili, ecc.).• Coinvolgere i sistemi associativi nei procedimenti amministrativi, attribuendo ai CSA e ai CAT un ruolo più significativo nella fase di verifica dei requisiti aziendali.

Debiti e pagamenti alle imprese:• Rispettare i tempi di pagamento, così come definiti dal Dlgs 192/2013 (60 gg) e far fronte ai debiti pregressi attuando celermente e pienamente quanto previsto dal Dlgs 35/2013 (pa-gamenti dei debiti della P.A.).

Credito:• Contribuire con proprie risorse a sostenere l’accesso al credito delle PMI a partire dalla re-visione della destinazione del Fondo istituito nel 2009 (8 milioni di Euro), contemplando un coinvolgimento dei Confidi operanti nell’ambito territoriale o di Roma Capitale.

Roma Capitale:• Attuare le deleghe su Roma Capitale per rafforzare le funzioni amministrative e di program-mazione (beni storici, artistici e ambientali, turismo, sviluppo economico, edilizia pubblica e privata, mobilità).• Un piano strategico per il rilancio dell’economia e la modernizzazione di Roma Capitale.

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Parola d’ordine smart city:• Definizione di un piano di interventi per il rilancio della città attraverso una nuova pro-grammazione di interventi che privilegino il recupero, la riqualificazione e la rigenerazione urbana (le tre “R”) a scapito del consumo indiscriminato del territorio.• Elaborazione di specifici piani di riqualificazione dei contesti urbani idonei ad armonizzare le differenti funzioni (residenziali/produttive/intrattenimento).• Coinvolgimento dei sistemi territoriali associativi e aggregativi per garantire decoro, sicu-rezza e vivibilità.• Lotta serrata all’abusivismo commerciale, alla contraffazione e alla concorrenza sleale che sottraggono risorse allo Stato, agli enti locali e alle imprese adempienti.• Sostegno all’efficientamento energetico e all’ammodernamento del patrimonio edilizio (uso di energie rinnovabili, digitale, centralizzazione dei servizi, ecc.).• Promozione di iniziative smart per migliorare la sicurezza, la mobilità; valorizzazione del patrimonio artistico, ecc.• Sostegno alla realizzazione di infrastrutture digitali (banda larga).• Completa digitalizzazione delle funzioni amministrative.

Valorizzare le PMI:• Adottare le disposizioni dello SBA per favorire la crescita del sistema delle PMI favorendo la loro partecipazione agli appalti pubblici attraverso:

• La trasparenza e l’uniformità delle procedure di gara tra le diverse stazioni appaltanti (Roma Capitale Gruppo Roma).• La riduzione del ricorso al global service.• La riserva di quote di lavori pubblici alle PMI.• La semplificazione e la digitalizzazione delle procedure.

Commercio in sede fissa:• Superare la proliferazione di nuovi grandi centri commerciali, un modello di commercio e di vendita che consuma territorio, incentiva l’utilizzo del trasporto privato e contribuisce alla crisi dei negozi di prossimità:

• Attraverso l’attualizzazione del Piano Regolatore di Roma e in accordo con la pianificazione regionale.• Definendo con il Piano del Commercio precisi e stringenti indici qualitativi per il loro insediamento e sostenendo i progetti di accorpamento e riutilizzo degli immobili esistenti per un commercio di qualità.

• Incentivare il rilancio dei centri commerciali naturali attraverso la realizzazione di specifici Piani di Sviluppo Urbani (PSU), consorziando gli operatori per un’efficiente gestione di servizi, arredo urbano e promozione territoriale e sostenendoli con una parte delle risorse generate dal territorio a vario titolo.

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Commercio su area pubblica:• Valorizzare i mercati, superando l’attuale piano e ridefinendone gli obiettivi attraverso una tipizzazione degli stessi, in base alle funzioni territoriali e alle singole specificità.• Definire un vero e proprio Piano del commercio su area pubblica in un quadro di regole più chiare e semplici, in grado di valorizzare le esperienze e le funzioni del settore, ma al contempo di garantire il decoro degli spazi pubblici e la corretta pluralità delle forme com-merciali.• Riordino del sistema dei mercatini, al fine di eliminare gli abusi che ripetutamente avven-gono soprattutto in termini merceologici.• Favorire i progetti di riqualificazione delle aree mercatali promossi e finanziati dagli ope-ratori di mercato.

La Città dell’Economia:• Realizzazione di un Polo Infrastrutturale La Città dell’Economia in accordo con l’Ammini-strazione Capitolina, dove concentrare tutte le attività a supporto dello sviluppo integrato e dell’innovazione dei settori economici: commercio, servizi e turismo, finalizzato a forma-zione, start-up, promozione ed assistenza all’internazionalizzazione.

Insediamenti produttivi:• Favorire l’insediamento e la permanenza nei quartieri di attività artigianali manifatturie-re e di servizio che si rivolgono ai mercati di prossimità (officine meccaniche, laboratori di restauro, falegnamerie, idraulici, elettricisti).• Recuperare le cosiddette aree spontanee dove operano, spesso in maniera abusiva mi-gliaia di imprese.• Concentrare le funzioni di pianificazione delle aree produttive in un unico soggetto per riportare queste problematiche tra le priorità dell’amministrazione, da sempre centrata sull’edilizia residenziale o sulle grandi strutture commerciali.• Dar vita a una società di scopo partecipata dagli enti locali, associazioni categoriali e Camera di Commercio, a cui assegnare sia una funzione di regia operativa e strategica che un ruolo di facilitatore.

Artigianato Artistico, Tradizionale, Made in Italy:• Realizzazione di un Centro per la valorizzazione dell’Artigianato Artistico e Tradizionale (Città della dell’Artigianato) finalizzato:

• Alla promozione delle attività artistiche e tradizionali e dei luoghi dell’artigianato romano (strade, piazze, ecc.).• Alla promozione verso i flussi turistici.• A ricerca ed innovazione (design, materiali, ecc.).• Alla trasmissione dei saperi verso le giovani generazioni.

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• Rilancio e integrazione con il sistema dell’artigianato artistico romano delle scuole di arti e mestieri.• Sistematica lotta alla produzione e vendita di prodotti contraffatti.

Città Storica:• Superare l’attuale normativa che regola le attività nella città storica con un atti regola-mentari capaci di valorizzare le specificità dei singoli territori, soprattutto in funzione dei flussi turistici, attraverso la redazione di veri e propri Progetti Unitari Territoriali (PUT) in cui definire:

• I criteri per la regolamentazione del traffico urbano e la disciplina della sosta.• L’uso degli spazi pubblici di particolare pregio come luogo di incontro tra eventi cul-turali e valorizzazione delle attività tradizionali presenti nel territorio.• La tipologia delle attività da tutelare e le categorie merceologiche ammesse.• La verifica del patrimonio pubblico esistente di proprietà degli enti e delle comunità religiose non residenziali da mettere a disposizione degli operatori.• Le modalità di gestione da parte degli organismi associativi, sia di eventuali servizi (manutenzione, rifiuti, decoro, sicurezza, ecc.), collaborando con le aziende pubbliche, che dell’attività di valorizzazione e promozione dei territori in collaborazione con gli assessorati al Turismo e alla Cultura.• La definizione delle risorse da assegnare ai soggetti associativi, utilizzando una parte delle entrate derivanti dall’utilizzo del territorio (occupazione suolo pubblico, pubbli-cità, ecc.).

Mobilità delle merci e delle persone:• Adozione di politiche finalizzate al contenimento della mobilità individuale. • Riorganizzazione dei nodi di scambio, per potenziarne fruibilità con strutture di servizio ai cittadini.• Predisposizione di un piano organico per la logistica e la distribuzione delle merci in am-bito urbano (piattaforme logistiche; piazzole di carico e scarico; orari di accesso).• Elaborazione di un piano per l’accesso e lo stazionamento dei bus turistici, per migliorare il servizio taxi e aumentare così la velocità commerciale e gli stazionamenti.• Definizione delle problematiche relative all’esercizio dell’attività di NCC finalizzato al consolidamento delle imprese locali.• Definizione di un accordo di programma che favorisca l’accesso delle PMI agli appalti di servizi di TPL tradizionali e innovativi (a chiamata, car sharing, socio sanitari, scolastici, complementari, ecc.).• Impegno a sviluppare, in collaborazione con il sistema delle PMI romane, servizi di nuo-va mobilità urbana, a supporto del turismo, finalizzati alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.

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Cultura e Spettacolo:• Semplificazione delle procedure autorizzative.• Maggiore coordinamento tra enti che intervengono nei procedimenti autorizzativi, soprattutto in riferimento alle occupazioni di suolo pubblico.• Istituzione della film commission di Roma Capitale d’intesa con la Regione.• Garantire libera concorrenza e parità di condizioni per imprese pubbliche e private.• Programmare almeno per un biennio i fondi di sostegno al settore.

Turismo:• Adozione di una politica turistica capace di governare la naturale spontaneità della crescita ricettiva, con l’obiettivo di:

• Mantenere un corretto equilibrio fra aumento della domanda (flussi turistici) e dell’offerta (posti letto).• Orientare la localizzazione in funzione di una politica del territorio, che tenga conto delle aree di sviluppo, urbanistico e turistico, e delle diverse tipologie da promuovere (alberghi, ostelli della gioventù, campeggi, B&B, ecc).• Dichiarare Roma Capitale Territorio Turistico con tutte le relative declinazioni, e trasformare la dichiarazione di principio in atti concreti da parte dell’amministrazione.

• Semplificazione dei procedimenti tecnico amministrativi per agevolare progetti di ristrutturazione, ampliamento, accorpamento e quant’altro, necessari a rendere più efficiente e più competitivo il comparto turistico ricettivo del territorio.• Finalizzazione di una parte delle risorse derivanti dal contributo di soggiorno per favorire la riqualificazione delle strutture turistico ricettive e avviare azioni di promo com-mercializzazione (B2B, educational tour, ecc.).• Portare a compimento, in tempi brevi, le opere infrastrutturali (Centro Congressi, completamento pertinenze Fiera di Roma e sua raggiungibilità, ecc.), nonché la costituzione del Convention Bureau.

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Quale modello economico/produttivo immagina per la città nei prossimi anni?

La precondizione essenziale per immaginare un efficiente modello economico/produttivo è l’e-quilibrio del bilancio capitolino. Quindi dovremo proseguire e rafforzare le politiche di rigore del bilancio seguite in questo quinquennio per garantire un duraturo equilibrio di gestione, an-che per evitare che in futuro si ripropongano le gravi criticità emerse dalle precedenti gestioni. Oltre a mantenere in equilibrio i conti, occorrono una serie di misure nell’immediato che con-tribuiscano al rilancio dell’economia cittadina, provata dalla crisi nazionale. Intanto, dobbiamo proseguire sulla scia degli interventi per restituire fiducia alle famiglie e alle imprese: la chiusura del rapporto con Equitalia come agente della riscossione e l’abolizione dell’Imu sulla prima casa per le famiglie a basso reddito sono due azioni già adottate ma che dovranno essere rafforza-te. Inoltre, è necessario far ripartire i lavori, le grandi opere: dalla metro C che, dopo Colosseo, deve giungere fino a Clodio, a Fiumicino 2. Infine, è necessario rilanciare gli investimenti che producano nuova occupazione, specie quella giovanile, e che valorizzino la più grande risorsa che Roma ha, il suo turismo. A Roma le tasse sono al massimo e i servizi al minimo. Un autoriparatore che lavora in un’officina di 400 mq e con 35mila euro di reddito l’anno, paga quasi 3mila euro di tasse in più di un collega milanese. Per l’addizionale comunale, 315 euro e per i rifiuti 4.363 euro. Il collega milanese, rispettivamente, 3 euro e 1.412 euro. Quali strategie intende adottare per ridurre le tasse e riqualificare i servizi?

Il problema dei livelli di tassazione è complesso e non può essere semplificato con uno schemi-no basato su due cifre secche. Innanzitutto, per quel che riguarda l’addizionale Irpef comunale, va ricordato che questa serve proprio per ripagare i debiti contratti dal centrosinistra. I famosi 12,3 miliardi di euro di debiti, vengono ripianati con una serie di misure: uno stanziamento del Governo, la tassa di soggiorno e un incremento dell’addizionale Irpef comunale. È stata, non a caso, ribattezzata la Veltron-Tax. Inoltre, ricordo che una ricerca dell’Authority per i servizi pubblici locali dell’aprile 2013 ha evidenziato come a Roma il rapporto costo/qualità dei servizi pubblici erogati dal Comune sia fra i più bassi di Italia per le famiglie. Detto questo: il livello della tassazione lo abbiamo già ridotto per quanto in nostro potere: ricordo che in questi anni il quadro economico nazionale è stato totalmente negativo, tanto che c’è stato un taglio ai trasfe-rimenti a Roma Capitale del 40% rispetto a ciò che lo Stato erogava nel 2007. In cifre: 1 miliardo

Gianni Alemanno: candidato centrodestra

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e 450 milioni di euro in meno di trasferimenti. È difficile far quadrare i conti con queste premes-se. Tuttavia, il miracolo che abbiamo compiuto, tagliando le spese inutili e i costi alla politica, è stato aumentare del 70% tanto la spesa sociale quanto quella per i trasporti. Inoltre, proprio per venire incontro alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione, abbiamo eliminato l’IMU sul 36% delle prime case per 376mila famiglie a basso reddito, con figli o disabili a carico, appli-cando, come nel caso della tariffa rifiuti, il Quoziente Roma. E, abbiamo lanciato un referendum online che ha sancito la fine di ogni rapporto contrattuale con Equitalia. Da luglio, il servizio di riscossione coattiva dei tributi locali sarà internalizzato ma, soprattutto, i pagamenti saranno commisurati alle reali disponibilità di famiglie e imprese accertate da un Comitato Etico. Infi-ne, in questa settimana, abbiamo sbloccato tutti i pagamenti fino al 31 dicembre 2012 con lo stanziamento di 560 milioni di euro. Un passaggio fondamentale per ridare non solo ossigeno alle imprese che hanno fornito beni e servizi al Campidoglio ma anche per ridare credibilità al pubblico che fino al 2008 si caratterizzava per un chiedo subito e non pago mai. Quali sono i primi tre provvedimenti che adotterà per lo sviluppo economico?

La prima questione sul tappeto è sbloccare le 106 delibere urbanistiche che la sinistra ha bloc-cato in aula con il suo ostruzionismo cieco e irresponsabile. Sono delibere che comportano 4,7 miliardi di euro di investimenti, di cui 1 miliardo di opere pubbliche. Sbloccare queste delibere significherebbe generare immediatamente almeno 60mila posti di lavoro e produrre un aumen-to del Pil cittadino del 3,8%. Già solo questo sarebbe un elemento che porterebbe non solo Roma fuori dalla crisi del Paese ma le permetterebbe di guidare la rinascita economica dell’Italia. Il secondo punto, come ho detto, è lo sblocco dei pagamenti delle imprese.Poi, occorre avviare immediatamente la costituzione di un Fondo con l’obiettivo di favorire l’oc-cupazione stabile dei lavoratori attraverso incentivi di natura economica alle aziende che as-sumono a tempo indeterminato, sia part time che full time, per incentivare l’occupazione dei giovani inoccupati o disoccupati da inserire in imprese operanti nell’intero territorio di Roma Capitale. Insieme a questo, pensiamo alla costituzione di un secondo Fondo per l’erogazione di aiuti finalizzati alla creazione d’impresa e allo start-up con l’obiettivo di favorire la realizzazione e l’avvio di piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupati o persone in cerca di prima occupazione. Infine, il terzo punto è quello di completare i grandi investimenti: terminare la metro C che abbiamo finanziato fino a Colosseo, portandola, con l’utilizzo dei fondi comunita-ri e nazionali, il FESR e il Cipe, almeno fino a Clodio. Poi, la chiusura dell’anello ferroviario e la realizzazione di Fiumicino 2, per avere un aeroporto finalmente all’avanguardia e in grado di

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assorbire i flussi turistici sempre in aumento.

Le società comunali costano tanto e rendono poco. Cosa farà su questo fronte?

Veramente in questi cinque anni abbiamo già ridotto le società partecipate di primo livello da 21 a 15. Avevamo avanzato la proposta di creare una holding comunale che riducesse il numero di consigli di amministrazione, direttori generali e via dicendo ma l’opposizione ha deciso che era meglio bloccare i lavori dell’aula con migliaia di emendamenti. Forse fa comodo che il numero delle poltrone restino così com’è. Ma non è solo questione di poltrone: ridurre le società e costi-tuire una holding significa riduzione di costi, sprechi e inefficienze e incremento della produt-tività delle società comunali. Con la nuova consiliatura, riproporremo questa nostra soluzione. Per quanto riguarda la semplificazione, la razionalizzazione delle procedure amministrative e la trasparenza nell’individuazione delle professionalità esterne, il primo atto della nuova Giunta sarà quello di costituire tre Commissioni. La prima, per la Valutazione delle nomine, composta da esperti esterni indicati anche dalle parti sociali, dagli ordini professionali e dalle Università, per premiare il merito e garantire la massima trasparenza nelle procedure di selezione dei curricula di tutte le figure chiamate a svolgere incarichi fiduciari nell’Amministrazione e nelle società par-tecipate. La seconda, per la Semplificazione Amministrativa, composta anche da rappresentanti delle parti sociali e da esperti in materia, al fine di ridurre gli adempimenti burocratici e snellire le procedure inerenti le attività di impresa. Infine, un Osservatorio sui Lavori Pubblici e sull’Urba-nistica, composta anche da rappresentanti delle parti sociali, al fine di monitorare i bandi di gara per l’affidamento di lavori e servizi e per semplificare gli iter e le procedure amministrative.

Perché ritiene che i piccoli e medi imprenditori dovrebbero sostenere la Sua candidatura?

Come ho illustrato nelle risposte precedenti, nel mio programma vi sono contenuti progetti concreti, con fondi e tempi certi, per il brevissimo, breve, medio e lungo pe-riodo. È un programma di respiro che travalica anche i limiti temporali del secondo mandato. Ho letto i programmi elettorali dei miei competitor. Con molto rispetto, ma basta leggerli per capire che gli unici numeri sono quelli di pagina: non vi sono conte-nute indicazioni di quanto costano le loro ricette, dove reperire i fondi, la tempistica. Come dire, disegnare nell’aria è facile. Poi, all’atto pratico occorre scontrarsi con la dura realtà, fatta di vincoli di bilancio, carenze di fondi, priorità. Noi abbiamo priorità chiaramente identificate, interventi strutturali, organici e fattibili. Gli altri, definirli libri dei sogni è già un eufemismo.

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Quale modello economico/produttivo immagina per la città nei prossimi anni? Roma deve tornare ad essere la Capitale mondiale del turismo. Ora è scesa al 18° posto dal 14° del 2010. Secondo Euromonitor International abbiamo 5,9 ml di turisti stranieri all’anno. Troppo pochi! Roma compete con il mondo e sta perdendo progressivamente posizioni. Per una città che può e deve vivere di turismo e cultura è necessario istituire l’assessorato al turismo e sviluppare un piano industriale per il turismo a Roma che metta a sistema tutte le potenzialità. E’ vitale poi esercitare la delega per il turismo come Roma Capitale e usare una parte della tassa di soggiorno per intrapren-dere tutte le azioni di marketing e comunicazione per riportare Roma al centro delle rotte turistiche mondiali (accordi con tour operator e società di incentive, comunicazione a livello internazionale). A Roma le tasse sono al massimo e i servizi al minimo. Un autoriparatore che lavora in un’of-ficina di 400 mq e con 35mila euro di reddito l’anno, paga quasi 3mila euro di tasse in più di un collega milanese. Per l’addizionale comunale, 315 euro e per i rifiuti 4.363 euro. Il collega milanese, rispettivamente, 3 euro e 1.412 euro. Quali strategie intende adottare per ridurre le tasse e riqualificare i servizi?

Da una parte taglio degli sprechi agendo sulla spesa corrente che serve per far funzionare la macchina del Comune, drastica riduzione delle società in house reinternalizzandole nei dipartimenti di riferimento e salvaguardando l’occupazione ma riducendo i costi di struttura, in tale modo si possono risparmiare fino a 500/750 ml di euro in una consigliatura e dall’altra contemporanea riduzione progressiva delle tasse.

Quali sono i primi tre provvedimenti che adotterà per lo sviluppo economico?

I tagli sopra citati serviranno a cui si aggiungeranno i tagli degli stipendi delle figure apicali, con il sistema di 1/12 (se quello che guadagna di meno in un’azienda controllata del Comune percepisce 1.000 euro, colui che sta al vertice dovrà accontentarsi di 12.000 euro). Con tali risparmi andremo ad investire in manutezione di strade, scuole e decoro urbano.

Le società comunali costano tanto e rendono poco. Cosa farà su questo fronte?

Come detto prima internalizzandole all’interno dei dipartimenti.

Perché ritiene che i piccoli e medi imprenditori dovrebbero sostenere la Sua candidatura? Il M5S è l’unico che sta agendo per la piccola media impresa, essendosi tagliato le indennità in Sicilia, Lombardia e Lazio ed avendo creato fondi per il micro credito per le pmi. Inoltre ha rinunciato a livello nazionale a 42,7 milioni di euro per rimborsi elettorali, 25 milioni di euro di indennità, dimezzandosi il vitalizio, 30 milioni di euro di bonus di fine mandato. In totale 97,7 milioni di euro che se lo Stato investisse in start up di giovani imprenditori potrebbe creare 2.000 nuove imprese e 30.000 nuovi posti di lavoro in 3 anni.

Marcello De Vito: candidato M5S

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Alfio Marchini: candidato lista civicaQuale modello economico/produttivo immagina per la città nei prossimi anni? Ho scelto di candidarmi da indipendente a Sindaco di Roma innanzitutto perchè amo la mia cittá e poi perchè sono convinto che è nelle grandi città che si gioca la sfida mondiale del futuro. Ma non in tutte. Solo i centri urbani intelligenti (le cosiddette smart cities) avranno un ruolo centra-le e fondamentale per una crescita sostenibile, attraverso un utilizzo pianificato e sapiente delle risorse umane e naturali a disposizione e la fornitura di servizi integrati a coloro che vi abitano e soggiornano. Per dirla in maniera semplice, è SMART la città in cui sia piacevole vivere e lavorare. Roma sarà la Capitale dell’innovazione e delle opportunità. I nostri giovani, i nostri talenti più pre-ziosi devono rimanere qui, lavorare e costruire serenamente il loro futuro e non essere costretti a espatriare per mettere a frutto le proprie competenze. Daremo agevolazioni per le start up e ci sarà un miglioramento della qualità dell’accesso alla rete. Il nostro motto è: Piedi nel quartiere, sguardo sul mondo. Ripartiamo quindi dai rioni e dai quartieri, individuando per ciascuno i punti di forza e le eccellen-ze, nonché i punti critici e di disagio. Abbiamo elaborato, insieme agli abitanti di ciascuna zona, un programma cucito su misura per ciascuna zona, indicando le soluzioni, le risorse economiche, i tempi di realizzazione, gli uffici e le società comunali coinvolte. Roma ha bisogno in ogni settore di una diffusa opera di manutenzione straordinaria, che potrà rimettere in moto, unita ad una dimi-nuzione della pressione fiscale, l’economia con evidenti e immediati benefici alle nostre PMI che, legate al territorio, potranno produrre e lavorare in una città che ricomincia ad investire. A Roma le tasse sono al massimo e i servizi al minimo. Un autoriparatore che lavora in un’of-ficina di 400 mq e con 35mila euro di reddito l’anno, paga quasi 3mila euro di tasse in più di un collega milanese. Per l’addizionale comunale, 315 euro e per i rifiuti 4.363 euro. Il collega milanese, rispettivamente, 3 euro e 1.412 euro. Quali strategie intende adottare per ridurre le tasse e riqualificare i servizi?

L’abolizione dell’IMU è tardiva e non basta. Bisogna agire sull’addizionale Irpef abbassandola di tre punti per rimettere soldi in tasca alla gente e far ruotare l’economia? Per la riqualificazione dei servizi è necessario in ogni settore mettere a sistema e in rete le varie realtà. È ora di dire basta all’inganno che ci fa chiedere come favore ciò che ci spetta di diritto. Vogliamo una Pubblica Am-ministrazione che premi il merito, non l’appartenenza politica o la parentela e che lavori per la sua vera e primaria missione: il benessere dei cittadini. Inoltre bisogna agire sull’efficientamento della macchina Comunale.

Quali sono i primi tre provvedimenti che adotterà per lo sviluppo economico?

Chiamare a raccolta gli Istituti bancari e convincerli, con una persuasiva moral suasion, che poichè

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gestiscono i nostri risparmi devono tornare a svolgere il loro ruolo: finanziare aziende e imprendi-toria, erogare mutui alle famiglie. Risolvere l’emergenza casa, attivando capitali internazionali in fondi costituiti dai patrimoni immobiliari delle banche (spesso pegno di crediti incagliati) per met-tere a disposizione di chi ha bisogno, case per acquistarle o affittarle. Alle famiglie meno abbienti il Comune abbatterà IRES, IMU, acqua/luce e garantirà ai fondi rendimenti costanti. Dobbiamo poi riattivare le manutenzioni rinegoziando i contratti e cominciare a ripensare l’organizzazione del Comune. Comunque casa e lavoro sono le nostre priorità. Un grosso sforzo verrà fatto per la riqua-lificazione di quartieri degradati e per la risistemazione di strade e piazze. In particolare verranno identificate le 112 piazze (una per comprensorio) che diventeranno il cuore dei nuclei fondanti della città. In ogni piazza verranno individuati i punti forti e le criticità cui verranno dedicati appo-siti investimenti.

Le società comunali costano tanto e rendono poco. Cosa farà su questo fronte?

Nel corso degli ultimi cinque anni l’Amministrazione Capitolina è stata interessata da un’incessante modifica delle strutture amministrative centrali (Dipartimenti ed uffici extra-dipartimentali), che hanno determinato una situazione di grande incertezza. Sono stati prodotte oltre venti delibere di organizzazione con una continua modificazione delle strutture e delle funzioni e numerosissime ordinanze sindacali di incarichi e trasferimenti di dirigenti ma non sono stati prodotti regolamenti di riforma efficaci nei settori della semplificazione amministrativa e della trasparenza: il regola-mento dei procedimenti amministrativi è ancora quello ormai superato del 1995. E soprattutto le nuove possibilità offerte dalla tecnologia ci aprono nuovi orizzonti per una revisione organica dei servizi in un’ottica di efficienza e costi. A fronte di una simile revisione sarà possibile definire tariffe eque per i servizi forniti e dare una risposta alle esigenze di contenimento costi che sorgono da tutti i cittadini. Devono prevalere merito e competenza. In questo modo si migliorano i servizi e si abbattono i costi. I consigli d’amministrazione non devono servire per dividersi le poltrone, devono avere un amministratore unico scelto sulla base del curriculum formativo: all’Ama serve un esperto di rifiuti e all’Atac uno di mobilità urbana. Per questo sceglierò i vertici delle aziende sulla base delle competenze e non su come la pensano ideologicamente. Quello che conta sono i risultati e gli obiettivi da raggiungere, non si può più prorogare una situazione d’inefficienza che viene pagata quotidianamente dai romani.

Perché ritiene che i piccoli e medi imprenditori dovrebbero sostenere la Sua candidatura? Perché sono un imprenditore e, come tale, so come affrontare e gestire situazioni complesse. Dob-biamo spezzare le catene di un consociativismo partitico che, facendo finta di litigare di giorno e accordandosi e spartendo di notte, ha imbrigliato la nostra città. Roma può e deve tornare ad essere al centro non solo dell’Italia ma anche del Mediterraneo. Sapremo far arrivare qui investimenti esteri e Fondi della Comunità Europea che non siamo mai riusciti ad usare. Roma è un brand internazionale fortissimo, ha risorse e potenzialità che la possono portare prima e meglio di altre città fuori dalla crisi. Il mio sarà un patto solo con Roma e i Romani per tornare a riprenderci la nostra città.

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Quale modello economico/produttivo immagina per la città nei prossimi anni? Per rilanciare lo sviluppo economico di Roma serve un modello di sviluppo nuovo, che si muova su linee programmatiche precise. Si deve puntare forte al sostegno del sistema produttivo loca-le a partire dalla riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori e dalla contrazione di quelli di individuazione del finanziamento e dell’appalto delle opere pubbliche. Una questione questa che può essere migliorata anche attraverso la digitalizzazione delle procedure pubbliche. Sarà poi importante creare ed organizzare un nuovo supporto attivo alle imprese finalizzato alla ri-cerca di spazi produttivi e direzionali. A Roma le tasse sono al massimo e i servizi al minimo. Un autoriparatore che lavora in un’of-ficina di 400 mq e con 35mila euro di reddito l’anno, paga quasi 3mila euro di tasse in più di un collega milanese. Per l’addizionale comunale, 315 euro e per i rifiuti 4.363 euro. Il collega milanese, rispettivamente, 3 euro e 1.412 euro. Quali strategie intende adottare per ridurre le tasse e riqualificare i servizi? Bisogna trasformare Roma Capitale in un Comune virtuoso. Solo così si possono rivedere alcuni parametri sulle tariffe come ad esempio quelli della Tares. Parallelamente però occorre non solo assicurare un buon livello dei servizi offerti ai cittadini e alle aziende ma migliorarli: dal trasporto pubblico alla raccolta differenziata fino al ritiro dei rifiuti speciali. Tasse e servizi sono questioni che non possono essere affrontate separatamente. Solo se si introdurranno nuove politiche in questo senso si potranno migliorare i servizi abbassando contestualmente le tasse. Quali sono i primi tre provvedimenti che adotterà per lo sviluppo economico? Il sistema economico capitolino va rimodulato a partire dalle realtà produttive. Per fare questo bisogna focalizzare almeno tre punti: a livello micro favorire l’insediamento e la permanenza nei quartieri di Roma di attività artigianali e di servizio che si rivolgono al mercato di prossimità. A livello macro invece bisogna valorizzare le aree di concertazione d’impresa presenti nel territorio attraverso – ad esempio – l’individuazione delle esigenze infrastrutturali e dei fabbisogni dei servi-zi pubblici necessari per consolidare o rilanciare le aree industriali e gli agglomerati d’impresa già presenti sul territorio. Un altro passo importante è consentire la massima efficienza ed economi-cità nei processi di localizzazione delle imprese e, in particolare, favorire percorsi di concertazione

Ignazio Marino: candidato centrosinistra

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di knowledge workers che fanno dello scambio di conoscenze una risorsa.

Le società comunali costano tanto e rendono poco. Cosa farà su questo fronte? Devono prevalere merito e competenza. In questo modo si migliorano i servizi e si abbattono i costi. I consigli d’amministrazione non devono servire per dividersi le poltrone, devono avere un amministratore unico scelto sulla base del curriculum formativo: all’Ama serve un esperto di rifiuti e all’Atac uno di mobilità urbana. Per questo sceglierò i vertici delle aziende sulla base delle competenze e non su come la pensano ideologicamente. Quello che conta sono i risultati e gli obiettivi da raggiungere, non si può più prorogare una situazione d’inefficienza che viene pagata quotidianamente dai romani. Perché ritiene che i piccoli e medi imprenditori dovrebbero sostenere la Sua candidatura? Perché bisogna concepire una nuova politica di servizi dedicati ai diversi settori di Roma e per-ché l’amministrazione deve facilitare lo sviluppo economico di tutti i settori produttivi. Perché c’è bisogno di un’amministrazione capace di generare nuove filiere produttive che sia in grado di rafforzare e integrare la cooperazione tra grande industria, Pmi e artigianato all’interno di un’eco-nomia a ciclo locale che coinvolga tutti i settori produttivi. In questo l’amministrazione Alemanno ha fallito e per questo bisogna voltare pagina: Roma e le sue aziende non possono permettersi di perdere altri cinque anni.

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AREA SUDAlbano LazialeVia Vascarelle, 5400041 Albano LazialeT.: 06 9304976 - 06 9305527F: 06 9304330Email: [email protected]

PomeziaVia dei Castelli Romani, 15/A00040 PomeziaT.: 06 9106664F: 06 91624060

AREA TUSCOLANARoma TuscolanaVia Vincenzo Lamaro, 15 c/o Centro Commerciale Cinecittà 200173 RomaT.: 06 2412803 - 06 2412606F: 06 2412602Email: [email protected]

AREA TIBURTINATivoli - Villa AdrianaVia Tiburtina,114 00010 TivoliT.: 0774 381102 - 0774 381643F: 0774 382187Email: [email protected]

Roma Tiburtina OttoboniVia Pietro Ottoboni, 5000159 RomaT.: 06 4394810 - 06 4394811F: 06 4394812Email: [email protected]

AREA NORDRoma PratiCirconvallazione Clodia, 2900195 RomaT.: 06 39751595 - 06 30610378F: 06 39735368Email: [email protected]

CNA POINT Piazzale IonioPiazzale Jonio, 2100141 RomaT.: 06 88640910F: 06 88640946Email: [email protected]

CNA POINT Tecnopolo TiburtinoVia Giacomo Peroni, 400/402 (Pl. 2)00131 RomaT./F: 06 45667042

CNA POINT FiumicinoVia del Serbatoio, 28/B00054 FiumicinoT.: 06 81913571

CNA POINT GuidoniaVia Numa Pompilio, 1500012 GuidoniaT.: 0774 344600

CNA AREA METROPOLITANA DI ROMA Viale Guglielmo Massaia, 31 00154 Roma T.: 06 570151 (20 linee a.r.) F: 06 57015222 Email: [email protected] Website: www.cnapmi.org