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SABATO 8 OTTOBRE 2016 REDAZIONE DI MILANO VIA NERVESA, 2120139 TEL. 02/480981 FAX 02/48098236 CAPO DELLA REDAZIONE ROBERTO RHO CAPOREDATTORE VICARIO CARLO ANNOVAZZI INTERNET MILANO.REPUBBLICA.IT E-MAIL: [email protected] SEGRETERIA DI REDAZIONE TEL. 02/480981 FAX 02/48098236 DALLE ORE 12.00 ALLE ORE 19.00TAMBURINI FAX 06/44256550 TUTTOMILANO [email protected] TEL.02/480981FAX 02/48098236 PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.P.A. VIA NERVESA, 21 20139 MILANO TEL 02/57494571FAX 02/57494981 TERESA MONESTIROLI «I L GIARDINO è una scuola di vita: inse- gna a coltivare il desiderio, reggere la frustrazione, affrontare le delusio- ni che accompagnano ogni giardiniere. Da un fallimento si impara la pazienza, la pre- cisione e la costanza, doti fondamentali per coltivare bene la terra», racconta Su- sanna Magistretti, coraggiosa giardiniera che qualche anno fa ha scelto di ritirarsi “in galera” e dal 2007 guida la cooperativa so- ciale Cascina Bollate. «Il giardinaggio ope- ra sulla riparazione, mostra che una secon- da chance è possibile. Piante che sembrano mezze morte, tornano a rifiorire». A PAGINA IX La stretta sul traffico in centro entreranno 8mila auto in meno Blocco degli Euro4 diesel, gpl a pagamento Limitazioni per bus turistici e carico-scarico IL CARCERE/I DETENUTI AL LAVORO NEL VIVAIO A Bollate il giardino è una scuola di vita L’INTERVISTA PER I LAVORI MAI ULTIMATI A Palazzo Italia un’altra interdittiva antimafia SERVIZIO A PAGINA VI LA MUSICA ANDREA MORANDI A PAGINA XV Venditti live e gratis al teatro dell’Expo “Qui Fashion Week a Roma le buche...” “Questa è una città sempre speciale” STASERA ALL’OPEN AIR THEATRE IL PIANO Mille telecamere digitali la svolta della sicurezza Il concerto di Venditti dalle 20,30 SARA BENNEWITZ A PAGINA VII Mario Botta “Dei suoi negozi sapeva tutto” LUCA DE VITO A PAGINA V “Economia più informatica la Bocconi allarga i confini ce lo hanno chiesto molti capi azienda” L’INTERVISTA AL RETTORE Tra le ultime interdittive antimafia della prefettura per le opere legate a Expo c’è an- che uno stop che riguarda un’azienda che ha avuto un subcontratto per Palazzo Ita- lia. Perché i controlli non sono finiti. Così co- me i lavori nell’edificio simbolo di Rho-Pe- ro: gli ultimi interventi che erano stati ri- mandati nella grande corsa dello scorso an- no partiranno nelle prossime settimane. All’appello mancano alcuni interventi per rendere l’edificio davvero definitivo e, co- me nel caso di parti dell’isolamento termi- co, adatto a essere abitabile anche durante l’inverno. Un anno dopo la chiusura dei can- celli dell’Esposizione, invece, lo smontag- gio dei padiglioni dei Paesi è quasi conclu- so. ALESSIA GALLIONE A PAGINA IV Il quadro donato da Caprotti ARMANDO BESIO S EI RIGHE E MEZZO (datti- lo)scritte con inchiostro an- tipatico e segnate dal ranco- re. Bernardo Caprotti nel suo te- stamento ricorda di aver donato alla Pinacoteca Ambrosiana «un dipinto di scuola leonardesca di... ingente valore». Sostiene di esse- re stato snobbato fino al «dileg- gio» da «studiosi ed esperti dell’i- stituzione medesima...». È stata «un’esperienza molto negativa». E dunque: «Cancello le donazioni previste alla Galleria d’arte mo- derna della città di Milano». Pao- la Gatti, che della Gam è la diret- trice, cade dalla nubi: «Mai senti- to Caprotti». A PAGINA VII Abbonamenti a prezzi ridotti la Filarmonica corteggia i giovani La Sala delle Asse al Castello Sforzesco: per il restauro servono 1,8 milioni Il Comune a caccia di mecenati con i benefici dell’Art bonus Dopo realtà come la Scala e i Bagni Misteriosi (la piscina Caimi annes- sa al teatro Parenti), anche il Comune apre la caccia ai mecenati. E aderisce ad Art bonus, il provvedimento lanciato dal governo nel 2014 che prevede benefici fiscali sotto forma di credito di imposta per chi fa donazioni a sostegno del patrimonio pubblico artistico. Con la delibera, che nelle prossime settimane arriverà in giunta, Palazzo Ma- rino vuole finanziare il restauro dei dipinti di Leonardo nella Sala del- le Asse del Castello (1,8 milioni) e delle 23 tele della sala del Grechet- to della Sormani (762 mila euro), ma anche un nuovo proiettore per il Planetario e progetti nelle biblioteche e nei musei civici. SERVIZIO A PAGINA VI L’obiettivo è ridurre la pressione del traffico nella Cerchia dei Bastioni, in un’area che re- sterà congestionata dai cantieri della M4 fi- no al 2022. La giunta Sala studia le nuove re- gole di Area C: ieri in giunta c’è stato il pri- mo confronto sul tema, il sindaco Beppe Sa- la si è preso del tempo prima di decidere. Sul piatto ci sono il blocco dei veicoli diesel Euro 4, che gradualmente dal 2017 non potranno più entrare in centro, e l’introduzione del tic- ket a pagamento anche per alcuni mezzi eco- logici, come quelli a metano e gpl, finora esenti. Dalle prime stime la manovra sul traffico potrebbe ridurre di almeno 8mila unità, quasi il 10 per cento, i 94mila ingressi registrati in media ogni giorno nella “zona rossa” da Amat, l’agenzia per la mobilità. Sul tavolo ci sono anche un giro di vite sui bus turistici in ingresso in centro e nuove fa- sce orarie per il carico e scarico delle merci. SERVIZIO A PAGINA II IL RETROSCENA Il quadro della lite tra Caprotti e Ambrosiana L’imprenditore voleva che fosse attribuito alla mano di Leonardo ORIANA LISO P ARCHETTI DI QUARTIERE dove si spaccia o dove i vandali si muovono indistur- bati, strade poco illuminate dove non è consigliabile camminare di sera, luoghi di grande transito come la Centrale. Non tut- to e non sempre si può risolvere con presidi delle forze dell’ordine, perché ci vorrebbe una pattuglia o una camionetta ovunque. Le telecamere di sicurezza servono a que- sto: a presidiare — anche senza l’occhio umano — le zone meno sicure. A PAGINA III > > PER IL RESTAURO DEI DIPINTI DELLA SALE DELLE ASSE la Repubblica CONTATTI MILANO@REPUBBLICA.IT MILANO.REPUBBLICA.IT IL CONCERTO Il Requiem di Verdi alla Scala dirige Chailly LUIGI DI FRONZO A PAGINA XIX LA MOSTRA L’omaggio ad Adami coscienza del ’900 CHIARA GATTI A PAGINA XVII @ IL CASO Sold out per i Coldplay polemiche e denunce MILANO.REPUBBLICA.IT

CHIARA GATTI A PAGINA XVII La stretta sul traffico · 2016. 10. 10. · roso. Bernardo Caprotti nel suo testamento ricorda di aver dona-to alla Pinacoteca Ambrosiana «un dipinto

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Page 1: CHIARA GATTI A PAGINA XVII La stretta sul traffico · 2016. 10. 10. · roso. Bernardo Caprotti nel suo testamento ricorda di aver dona-to alla Pinacoteca Ambrosiana «un dipinto

SABATO 8 OTTOBRE 2016

REDAZIONE DI MILANO VIA NERVESA, 21■ 20139 ■ TEL. 02/480981 ■ FAX 02/48098236 ■ CAPO DELLA REDAZIONE ROBERTO RHO ■ CAPOREDATTORE VICARIO CARLO ANNOVAZZI ■ INTERNETMILANO.REPUBBLICA.IT ■E-MAIL: [email protected] ■ SEGRETERIA DI REDAZIONE TEL. 02/480981 ■FAX02/48098236 DALLE ORE 12.00 ALLE ORE 19.00■TAMBURINIFAX 06/44256550 ■[email protected] ■TEL.02/480981■FAX 02/48098236 ■PUBBLICITÀA. MANZONI & C. S.P.A. ■ VIA NERVESA, 21 ■20139 MILANO ■ TEL 02/57494571■ FAX 02/57494981

TERESA MONESTIROLI

«IL GIARDINO è una scuola di vita: inse-gna a coltivare il desiderio, reggere la frustrazione, affrontare le delusio-

ni che accompagnano ogni giardiniere. Da un fallimento si impara la pazienza, la pre-cisione e la costanza, doti fondamentali per coltivare bene la terra», racconta Su-sanna Magistretti, coraggiosa giardiniera che qualche anno fa ha scelto di ritirarsi “in galera” e dal 2007 guida la cooperativa so-ciale Cascina Bollate. «Il giardinaggio ope-ra sulla riparazione, mostra che una secon-da chance è possibile. Piante che sembrano mezze morte, tornano a rifiorire».

A PAGINA IX

La stretta sul trafficoin centro entreranno8mila auto in meno

Blocco degli Euro4 diesel, gpl a pagamentoLimitazioni per bus turistici e carico-scarico

IL CARCERE/I DETENUTI AL LAVORO NEL VIVAIO

A Bollate il giardino è una scuola di vita

L’INTERVISTA

PER I LAVORI MAI ULTIMATI

A Palazzo Italia un’altrainterdittiva antimafia

SERVIZIO A PAGINA VI

LA MUSICA

ANDREA MORANDI A PAGINA XV

Venditti live e gratisal teatro dell’Expo“Qui Fashion Weeka Roma le buche...”

“Questa è una cittàsempre speciale”

STASERA ALL’OPEN AIR THEATRE

IL PIANO

Mille telecamere digitalila svolta della sicurezza

Il concerto di Venditti dalle 20,30

SARA BENNEWITZ A PAGINA VII

Mario Botta“Dei suoi negozisapeva tutto”

LUCA DE VITO A PAGINA V

“Economia più informaticala Bocconi allarga i confinice lo hanno chiestomolti capi azienda”

L’INTERVISTA AL RETTORE

Tra le ultime interdittive antimafia della prefettura per le opere legate a Expo c’è an-che uno stop che riguarda un’azienda che ha avuto un subcontratto per Palazzo Ita-lia. Perché i controlli non sono finiti. Così co-me i lavori nell’edificio simbolo di Rho-Pe-ro: gli ultimi interventi che erano stati ri-mandati nella grande corsa dello scorso an-no partiranno nelle prossime settimane. All’appello mancano alcuni interventi per rendere l’edificio davvero definitivo e, co-me nel caso di parti dell’isolamento termi-co, adatto a essere abitabile anche durante l’inverno. Un anno dopo la chiusura dei can-celli dell’Esposizione, invece, lo smontag-gio dei padiglioni dei Paesi è quasi conclu-so.

ALESSIA GALLIONE A PAGINA IV

Il quadro donato da Caprotti

ARMANDO BESIO

SEI RIGHE E MEZZO (datti-lo)scritte con inchiostro an-tipatico e segnate dal ranco-

re. Bernardo Caprotti nel suo te-stamento ricorda di aver donato alla Pinacoteca Ambrosiana «un dipinto di scuola leonardesca di... ingente valore». Sostiene di esse-re stato snobbato fino al «dileg-gio» da «studiosi ed esperti dell’i-stituzione medesima...». È stata «un’esperienza molto negativa». E dunque: «Cancello le donazioni previste alla Galleria d’arte mo-derna della città di Milano». Pao-la Gatti, che della Gam è la diret-trice, cade dalla nubi: «Mai senti-to Caprotti».

A PAGINA VII

Abbonamentia prezzi ridottila Filarmonicacorteggia i giovani

La Sala delle Asse al Castello Sforzesco: per il restauro servono 1,8 milioni

Il Comune a caccia di mecenaticon i benefici dell’Art bonusDopo realtà come la Scala e i Bagni Misteriosi (la piscina Caimi annes-sa al teatro Parenti), anche il Comune apre la caccia ai mecenati. E aderisce ad Art bonus, il provvedimento lanciato dal governo nel 2014 che prevede benefici fiscali sotto forma di credito di imposta per chi fa donazioni a sostegno del patrimonio pubblico artistico. Con la delibera, che nelle prossime settimane arriverà in giunta, Palazzo Ma-rino vuole finanziare il restauro dei dipinti di Leonardo nella Sala del-le Asse del Castello (1,8 milioni) e delle 23 tele della sala del Grechet-to della Sormani (762 mila euro), ma anche un nuovo proiettore per il Planetario e progetti nelle biblioteche e nei musei civici.

SERVIZIO A PAGINA VI

L’obiettivo è ridurre la pressione del traffico nella Cerchia dei Bastioni, in un’area che re-sterà congestionata dai cantieri della M4 fi-no al 2022. La giunta Sala studia le nuove re-gole di Area C: ieri in giunta c’è stato il pri-mo confronto sul tema, il sindaco Beppe Sa-la si è preso del tempo prima di decidere. Sul piatto ci sono il blocco dei veicoli diesel Euro 4, che gradualmente dal 2017 non potranno più entrare in centro, e l’introduzione del tic-ket a pagamento anche per alcuni mezzi eco-logici, come quelli a metano e gpl, finora esenti. Dalle prime stime la manovra sul traffico potrebbe ridurre di almeno 8mila unità, quasi il 10 per cento, i 94mila ingressi registrati in media ogni giorno nella “zona rossa” da Amat, l’agenzia per la mobilità. Sul tavolo ci sono anche un giro di vite sui bus turistici in ingresso in centro e nuove fa-sce orarie per il carico e scarico delle merci.

SERVIZIO A PAGINA II

IL RETROSCENA

Il quadrodella litetra Caprottie Ambrosiana

L’imprenditore volevache fosse attribuitoalla mano di Leonardo

ORIANA LISO

PARCHETTI DI QUARTIERE dove si spaccia o dove i vandali si muovono indistur-bati, strade poco illuminate dove non

è consigliabile camminare di sera, luoghi di grande transito come la Centrale. Non tut-to e non sempre si può risolvere con presidi delle forze dell’ordine, perché ci vorrebbe una pattuglia o una camionetta ovunque. Le telecamere di sicurezza servono a que-sto: a presidiare — anche senza l’occhio umano — le zone meno sicure.

A PAGINA III

>

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PER IL RESTAURO DEI DIPINTI DELLA SALE DELLE ASSE

la Repubblica

CONTATTI

[email protected]

MILANO.REPUBBLICA.IT

IL CONCERTO

Il Requiem di Verdialla Scala dirige ChaillyLUIGI DI FRONZO A PAGINA XIX

LA MOSTRA

L’omaggio ad Adamicoscienza del ’900CHIARA GATTI A PAGINA XVII

@ IL CASO

Sold out per i Coldplaypolemiche e denunceMILANO.REPUBBLICA.IT

Page 2: CHIARA GATTI A PAGINA XVII La stretta sul traffico · 2016. 10. 10. · roso. Bernardo Caprotti nel suo testamento ricorda di aver dona-to alla Pinacoteca Ambrosiana «un dipinto

MILANO CRONACA laRepubblica SABATO 8 OTTOBRE 2016 VII

©RIPRODUZIONE RISERVATA

SARA BENNEWITZ

CHI c’ha lavorato assieme, come l’ar-chitetto Mario Botta, lo ricorda co-me un uomo curioso, severo e col-

to. Bernardo Caprotti era il committente ideale, ma anche un imprenditore che andava cercando consensi, che amava misurarsi con l’altro da sé, come l’arte. Si definiva «un salumiere brianzolo», ordi-nava l’ossobuco con il risotto al ristoran-te di Lugano dove andava anche per «spiare tra le carte dei progetti» dello stu-dio Botta per vedere il mondo fuori dai suoi supermercati.

Come ha conosciuto Caprotti?«Sono entrato in contatto con Caprot-

ti per l’edifico Esselunga in via Canova a Firenze, la cosa che più mi sorprese era che agiva come un committente privato non come un capo azienda. Voleva sape-re tutto, dettava i comportamenti. Ma era anche capace di ascoltare, mirava al meglio, un ottimo cliente, perseguiva gli stessi obiettivi dell’architetto: una cosa ben fatta, strutturale e funzionale, ma

anche che si inquadrava bene nel paesag-gio. Il supermercato era un servizio alla città, doveva funzionare bene, avere il parcheggio, e doveva essere studiato per il traffico privato e dei fornitori».

E ne capiva di architettura?«Aveva buon gusto, malgrado si defi-

nisse un droghiere brianzolo, non era ve-ro era colto e attento a valori architetto-nici, sempre alla ricerca di una bellezza non di uno scatolone pieno di scaffali con roba da vendere. Per questo era amico di architetti come Caccia Dominioni e Gar-della, quest’ultimo peraltro l’avevo avu-to come professore a Venezia».

E perché secondo lei continuava a pro-vare sempre nuovi architetti?

«Perché era curioso. E poi aveva un’in-nata simpatia per chi faceva il mio me-stiere, amava gli architetti, li frequenta-va, come con Gae Aulenti».

Ma era avaro o generoso? «Non ha mai fatto per un progetto una

questione di soldi, anche se era attento a non sprecare. Le racconto due aneddoti. Il primo è recente, per conto del Fai della

Lombardia qualche mese fa ho disegna-to un corso ligneo, per il convento delle suore dell’abbazia di Viboldone, manca-vano fondi, ho scritto a Caprotti che subi-to mi ha staccato un assegno dicendo che lui a Viboldone ci andava a giocare da bambino. Doveva venire all’inaugura-zione a inizio estate, ma mi scrisse che stava male, e ho ancora con me le foto che avevo fatto per lui».

E il secondo episodio?«Il secondo episodio risale a tanti anni

fa e descrive, come Caprotti fosse dentro i suoi supermercati in ogni dettaglio, ave-va tutti i numeri in testa, era un compu-ter. In fase di realizzazione di un proget-to, vedendo che c’era spazio gli dissi “po-tremmo fare due casse in più”. E lui mi ri-spose “ma tu lo sai quanto costa una cas-siera? 520 lire al minuto”».

Quindi le due casse in più le avete co-struite o no?

«No ma aveva ragione lui, perché in ef-fetti dato i flussi del supermercato non servivano».

L’INTERVISTA/ MARIO BOTTA, PROGETTISTA DI ALCUNI PUNTI VENDITA

“Amava l’architettura, era attento a non sprecare”

ARMANDO BESIO

SEI righe e mezzo (datti-lo)scritte con inchiostro an-tipatico e carattere ranco-

roso. Bernardo Caprotti nel suo testamento ricorda di aver dona-to alla Pinacoteca Ambrosiana «un dipinto di scuola leonarde-sca di possibile grande interesse e di ingente valore». Sostiene di essere stato maltrattato fino al «dileggio» da «studiosi ed esper-ti dell’istituzione medesima, se-gnatamente monsignor Buzzi e tale Marani». E’ stata «un’espe-rienza molto negativa». Perle ai porci, direbbe la Bibbia. Lui ha deciso così: «Cancello le donazio-ni previste alla galleria d’arte moderna della città di Milano».

Paola Zatti, che della Gam è la direttrice, cade dalla nubi: «Mai sentito Caprotti, mai saputo che avesse intenzione di farci una donazione». Comunque, un pec-cato. C’erano in ballo fior di no-mi. A cominciare da un Manet, che il patron di Esselunga ha as-segnato al Louvre. Perché?

Ecco la vera storia dell’incon-tro scontro fra Caprotti e l’Am-brosiana. Preambolo. Gennaio 2007, New York, asta di Sothe-by’s. Caprotti acquista una Te-sta di Cristo di un pittore lom-bardo del Rinascimento suo omonimo, Gian Giacomo Ca-protti detto Salaino, o Salaì (Ore-no di Vimercate 1480-1524), fa-moso per essere entrato giova-nissimo nella bottega milanese di Leonardo, del quale fu garzo-ne, allievo, modello, amico, ami-cissimo, fors’anche amante.

Il quadro è firmato e datato: “Fe Salai 1511 Dino”. Fece Salai-no, in un non meglio precisato giorno (“Di”es) del mese di “no”vember dell’anno 1511. La stima è 350-450.000 dollari. Ca-protti se lo aggiudica per 656.000. Lo affida a un restaura-

tore, quindi annuncia la donazio-ne all’Ambrosiana. Scelta per-ché già scrigno di tesori leonar-deschi: il Ritratto di Musico, i di-segni del Codice Atlantico.

E qui siamo al punto dolente. Caprotti accompagna la dona-zione con un libro, scritto da un amico antiquario, Maurizio Zec-chini, stampato da Marsilio. Il ti-tolo: Il Caprotti di Caprotti. Sto-ria di un pittore che non c’è. La tesi: che del Caprotti pittore in realtà non si conosce alcun qua-dro. E che quello acquistato dal Caprotti collezionista potrebbe essere nientemeno che un origi-nale di Leonardo. E la firma? Non conta, può essere stata ag-giunta dopo. Quel che conta è lo

stile. Leonardesco, fino alla plau-sibile attribuzione al maestro. Caprotti si aspetta di essere lo-dato per la donazione con annes-so scoop. Ma all’Ambrosiana, più che riconoscenti, paiono im-barazzati. Grazie, il quadro è davvero importante, tra l’altro l’unico, finora, di sicura mano del Salaino (la firma canta), ma da qui ad assegnarlo a Leonardo il passo è troppo azzardato, fran-camente impercorribile.

Così la pensa monsignor Fran-co Buzzi, Prefetto dell’Ambrosia-na. Sostenuto dal parere di “tale Marani”, ossia Pietro Marani, storico dell’arte milanese, che proprio “tale” non è , come con sintetico disprezzo lo definisce

Caprotti nel testamento, bensì uno dei più autorevoli esperti di Leonardo al mondo. Il dipinto viene presentato al pubblico nel 2013. L’Ambrosiana sul suo sito esprime «grande riconoscenza per questo atto di vero e disinte-ressato amore» e loda il «grande valore storico artistico e la subli-me fattura» dell’opera. La vicen-da sembra chiudersi nel segno del Manzoni: “sopire, sedare”. Ma la brace del conflitto, non so-lo attributivo, ma personale, co-va sotto la cenere delle buone maniere di convenienza. Quan-to Caprotti si sia offeso e se la sia legata al dito, si è capito l’altro giorno, all’apertura del testa-mento. «Io lo avrei dileggiato?

Non le dico come ci ha trattato lui...” sbotta monsignor Buzzi. «Voleva imporci l’attribuzione a Leonardo, ma io dovevo difende-re il prestigio della mia istituzio-ne». Marani la prende calma, «una donazione importante, mai incontrato Caprotti, devo-no averlo informato male», poi esplode: «E’ sconcertante e intol-lerabile che debba difendermi dalle accuse di un dilettante. Chiunque conosca Leonardo ca-pisce che quel dipinto non può essere suo». Intanto, il Cristo è volato a Pechino, per una gran-de mostra su Leonardo. Ma con l’attribuzione che ha fatto infu-riare Caprotti. E cioè, Caprotti.

ZATTI

Come Gam non ci risultavolesse farci avere delle opere in regalo

LA CERIMONIA

La donazione della tela da parte

di Bernardo Caprotti e della moglie Giuliana

Albera. A sinistra, il quadro, l’ingresso

dell’Ambrosiana e monsignor Franco Buzzi

VIA CANOVA A FIRENZE

Il punto vendita Esselunga a Firenze è stato il primo di una serie progettati dall’architetto svizzero Mario Botta

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Salaino, anzi Leonardoil quadro che ha scatenato la lite con l’Ambrosiana Sei righe nel testamento riaprono il caso della tela donata nel 2013che Caprotti voleva fosse attribuita al maestro rinascimentale

BUZZI

Io l’avrei dileggiato?Mi ricordo ancora come lui mi ha trattato

““

I PROGETTI

Conosceva ogni dettaglio dei suoi negoziaveva tutto nella testa

Il re dei supermercati

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www.ambrosiana.euwww.esselunga.it

PER SAPERNE DI PIÙ