48
Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 45 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015 della Bassa Padovana continua a pag. 8 Editoriale S i lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma finché possono tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa. Lavoro: nuove strade, nuova gente di Germana Urbani* *[email protected] - [email protected] L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.it EXPO, L’EVENTO CULTURALE DELL’ANNO ELEZIONI, NUOVE E VECCHIE ALLEANZE NON SOLO PROPOSTE ECCO I FATTI CONCRETI VENETO IN PRIMO PIANO pagg. 22-23-24 pag. 26 pag. 28 a pag. 35 alle pagg. 37-43 a pag. 33 All’interno del giornale I profughi lasciano l’Ostello ma la questione è aperta Monselice pag. 6 Distrutta parte dell’antica raccolta alla Zanchi Este, il caso pag. 10 Allarme nutrie gli agricoltori invocano i sindaci Montagnanese pag. 16 pag. 12 Parco Colli Euganei appeso ad un filo sottile Con le dimissioni del presidente Gianni Biasetto la crisi si aggrava e l’Ente rischia il commissariamento: c’è apprensione per la sorte dei lavoratori e delle attività I l Parco Colli senza guida. A sorpresa, lo scorso 13 marzo il presidente Gianni Bia- setto ha rassegnato le proprie dimissioni da numero uno del Parco Colli. La scelta è arrivata in aperta polemica contro i tagli ed il disinteressamento della Regione nei con- fronti del Parco: a far traboccare il vaso di pazienza di Biasetto è stata in particolare l’impossibilità di riassumere i quasi trenta operai forestali impegnati da anni nei Colli Euganei e persino la difficoltà nel pagare gli stipendi di marzo per i dipendenti fissi. Il governo del Parco Colli è retto tempora- neamente dal vice Lucio Trevisan, sindaco di Cinto Euganeo, supportato dal comitato esecutivo che comunque resta in carica per 60 giorni dopo le dimissioni. Se entro quella data non sarà individuato un nuovo presiden- te – e le difficoltà sono notevoli – il Parco rischia il commissariamento. Il passo indietro di Biasetto, pur compreso da quasi tutti gli attori impegnati nella gestione dell’ente, ha creato più di qualche apprensione per le sorti dell’organismo stesso. Il vero problema è quello legato all’attività degli operai stagio- nali, impegnati in attività come l’abbattimen- to di cinghiali e la manutenzione dei sentieri: loro restano privi di uno stipendio, il territorio resta orfano di un’attività che ne determina la sopravvivenza. LA PROMESSA DI LUNGHI: “PER MONSELICE 100 POSTI DI LAVORO” “Il Governo non ci aiuta, anzi sta affossando i Comuni. Ora basta, ci arrangiamo”. Francesco Lunghi, primo cittadino di Monselice ha deciso di mettere in campo un piano per creare occupazione nel territorio. pag. 8 ICTUS, CURE TEMPESTIVE NEL NUOVO REPARTO Si chiama in gergo “stroke unit” ed è l’unità di emergenza per curare l’ictus. Con l’avvento del nuovo ospedale “Madre Teresa”, l’Usl 17 ha fatto sicuramente un balzo avanti nella risposta a questa particolare patologia. pag. 9

Bassapadovana apr2015 n45

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Bassapadovana apr2015 n45

Citation preview

Page 1: Bassapadovana apr2015 n45

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 45 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015

della Bassa Padovana

continua a pag. 8

Editoriale

Si lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma fi nché possono

tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa.

Lavoro: nuove strade, nuova gente di Germana urbani*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.itVeneto in primo piAno

expo, l’eVento culturAle dell’Anno

eleZioni, nuoVe e Vecchie AlleAnZe

non solo proposte ecco i fAtti concreti

Veneto in primo piAno

pagg. 22-23-24

pag. 26

pag. 28

a pag. 35

alle pagg. 37-43

a pag. 33

All’interno del giornale

I profughi lascianol’Ostello ma laquestione è aperta

Monselice

pag. 6

Distrutta partedell’antica raccoltaalla Zanchi

Este, il caso

pag. 10

Allarme nutriegli agricoltori invocano i sindaci

Montagnanese

pag. 16

pag. 12

Parco Colli Euganeiappeso ad un filo sottileCon le dimissioni del presidente Gianni Biasetto la crisisi aggrava e l’Ente rischia il commissariamento: c’èapprensione per la sorte dei lavoratori e delle attività

Il Parco Colli senza guida. A sorpresa, lo scorso 13 marzo il presidente Gianni Bia-setto ha rassegnato le proprie dimissioni

da numero uno del Parco Colli. La scelta è arrivata in aperta polemica contro i tagli ed il disinteressamento della Regione nei con-fronti del Parco: a far traboccare il vaso di pazienza di Biasetto è stata in particolare l’impossibilità di riassumere i quasi trenta operai forestali impegnati da anni nei Colli

Euganei e persino la difficoltà nel pagare gli stipendi di marzo per i dipendenti fissi. Il governo del Parco Colli è retto tempora-neamente dal vice Lucio Trevisan, sindaco di Cinto Euganeo, supportato dal comitato esecutivo che comunque resta in carica per 60 giorni dopo le dimissioni. Se entro quella data non sarà individuato un nuovo presiden-te – e le difficoltà sono notevoli – il Parco rischia il commissariamento. Il passo indietro

di Biasetto, pur compreso da quasi tutti gli attori impegnati nella gestione dell’ente, ha creato più di qualche apprensione per le sorti dell’organismo stesso. Il vero problema è quello legato all’attività degli operai stagio-nali, impegnati in attività come l’abbattimen-to di cinghiali e la manutenzione dei sentieri: loro restano privi di uno stipendio, il territorio resta orfano di un’attività che ne determina la sopravvivenza.

lA promessA di lunghi: “permonselice 100 posti di lAVoro”

“Il Governo non ci aiuta, anzi sta affossando

i Comuni. Ora basta, ci arrangiamo”. Francesco Lunghi, primo cittadino di Monselice ha deciso di mettere in campo un piano per

creare occupazione nel territorio.pag. 8

ictus, cure tempestiVenel nuoVo repArto

Si chiama in gergo “stroke unit” ed è l’unità di emergenza per curare l’ictus. Con l’avvento del

nuovo ospedale “Madre Teresa”, l’Usl 17 ha fatto sicuramente un balzo avanti nella

risposta a questa particolare patologia.pag. 9

Page 2: Bassapadovana apr2015 n45
Page 3: Bassapadovana apr2015 n45
Page 4: Bassapadovana apr2015 n45
Page 5: Bassapadovana apr2015 n45

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 13 aprile 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

Non avete uno smartwatc? Ebbene, quest’anno potreste acquistarne uno. Secondo gli esperti di mercato il 2015 dovrebbe registrare una crescita esponenziale di questi gioielli tecnologici

con cui connettersi al mondo in rete e agganciare immagini, video e informazione che sembrano tagliati apposta per ognuno di noi.

Ma sappiate che non è un caso se vi imbattete sempre più spesso in ciò che vi piace o vi intrattiene di più. Ognuno di noi è “guardato” e “pesato” come potenziale acquirente da moltissimi soggetti, veri e propri 007 digitali al soldo delle aziende per cui lavorano.

Una volta individuati i nostri gusti in fatto di video, notizie, foto e molto altro, sono abili a proporci i banner giusti su cui non possiamo fare a meno di cliccare. Vi sarete certamente accorti che se un determinato giorno, decisi a cambiare casa, auto, telefono o altro, avete cercato informazioni in Rete, nei gironi succevi la Rete stessa vi proponeva notizie sull’argomento a cui eravate interessati giorni prima. Facilitandovi, apparentemente, la ricerca.

Ma la reclame precisa proprio su quanto state cercando servita sul vostro schermo è il segnale evidente che qualcuno conosce i vostri desideri forse più di voi.

Tutto questo è il frutto dell’ultima frontiera della pubblictà online: la pubblicità comportamentale che si nutre e guadagna conoscendo il nostro stile di vita, i nostri gusti e preferenze, chi frequentiamo e persino il nostro stato di salute. Noi siamo moneta sonante!

Così qualcuno riesce a creare apposta per noi singoli dei veri e propri messaggi pubblicitari personalizzati, vestiti fatti su misura in tutto e per tutto. Tanto che chi li riceve non può non cliccarci sopra. Un meccanismo tale per cui su uno stesso sito, su cui navigo io con il mio computer al piano terra della mia casa e, nello stesso momento al piano di sopra, mia sorella sul suo smartphon, possono benissimo essere presenti banner diversi.

E se vi state “scaldando” pensando che qualcuno abbia violato pesantemente la vostra privacy deponete pure le armi. Abbiamo fatto tutto da soli senza rendercene conto. E’ bastato registrare una e-mail gratuita, visitare dei siti, esprime giudizi o mmenti su quello o quell’altro argomento e poco altro. La privacy, comunque, per ora rimane abbastanza salva. Abbastanza perchè gli 007 in rete ci catalogano per tipologia e non con nome e cognome. Maschio cinquantenne professionista appassionato a pesca e auto. Madre quarantenne di due fi gli adolescenti. Ventenne studente appassionato di musica classica e gruppi. Solo con Facebook si rischia un pò di più perchè lì sì ci sono tutti i nostri dati sensibili e anche qui non si può far nulla, gli abbiamo regalati noi al colosso digitale dell’amicizia facile!

E chissà cosa succederà d’ora in avanti con l’avvento di Periscope, l’app di Twitter per realizzare video in diretta! Si tratta di una vera rivoluzione su cui i maggiori gruppi editoriali del mondo si stanno interrogando chiedendosi quale sia il modo migliore per sfruttarla al massimo.

E anche noi cultori, o meno, delle nuove tecnologie non possiamo sottrarci al fascino delle novità e, c’è da scommeterci, che nasceranno presto provetti registi con Periscope che manderanno in Rete il lecito e l’illecito, alla faccia della privacy di grandi e piccini.

Arrivati a questo punto vien da chiedersi: meglio starci o non starci in Rete? Meglio esistere con un profi lo oppure vivere solo sotto il cielo vero, fatto d’aria e di luce?

La risposta è facile. Molto meglio esserci. Mi spieranno pure, e se ne sono consapevole magari sto un pò attento, ma la Rete è il mondo delle possibilità infi nite, privarsene sarebbe un delitto. Meglio imparare a squazzarci bene, muniti di strumenti d’avanguardia e poi andare, correre verso il futuro che verrà.

Veloce e vasto sempre di più.

Si sta come pesci nella ReteAltro che privacy! E chissà come cambierà il mondo virtuale con Periscope, la nuova app di Twitter per realizzare video in diretta?!

3News da laPiazzaweb

Le grandi opere destano sempre curiosità. E difatti a marzo la notizia più vista parla proprio di questo: “Chioggia si prepara all’apertura del primo centro commerciale”. Si è trattato di un vero e proprio boom di visite segno che si tratta o di un’opera attesa da tempo o di un’opera osteggiata. Lo scopriremo insieme. Molto cliccata la fotogallery dei carri allegorici a Cavarzere e nell’edizione del Conselvano “Cartura – salve le due classi della primaria”seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

“Apre il nuovo centro commerciale a Chioggia” fa registrare un gran numero di condivisioni, commenti e visualizzazioni. A seguire è piaciuta la storia “Giuseppina di Cavarzere festeggia i suoi 105 anni con noi” e quella di “Diego baldina di Codevigo è in semifi nale del reality lookMaker Academy”.seguici su www.facebook.com/

lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Chioggia, Adria e piovese. seguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento piovese Sport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi Rovigo e Adria.seguici su www.issuu.com/

lapiazzaweb

EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Il direttore nel suo blog si chiede se sia giusto che un ex coniuge che convive con un’altra persona perda defi nitivamente il diritto a ricevere l’assegno divorzile come sancisce una recente sentenza della Cassazione.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

basta ai vitaliazi dei politici regionali! E’ uno dei punti all’ordine del giorno della campagna per le regionali. Ma chi gestisce il bene pubblico deve avere una sorta di pensione oppure no?seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

ILSONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Stiamo ricevendo tante foto di cagnolini che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

Con l’uscita del primo numero del nostro supplemento cartaceo Turismo&Sapori, anche le pagine web dedicate ai viaggi e all’enogastronomia hanno avuto un grande successo sia sul sito che sui social. seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/motori/

TURISMO E SAPORI

in continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

in continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

Page 6: Bassapadovana apr2015 n45

4 Argomento del mese

giornAtA dellA sAlute i dAti regionAli

Un adulto veneto su tre pesa troppo

La giornata mondiale dedicata alla Salute, il 7 aprile scorso, quest’anno ha posto l’attenzione sulla sicurezza alimentare. Oltre che un momento per proporre le nuove iniziative in calendario anche l’occasione ideale per fare

il punto delle situazione nella regione che si presenta sostanzialmente in linea con i dati nazionali ossia “Per il 57% la popolazione veneta tra 18 e 69 anni risulta normopeso; il 30% è sovrappeso; il 10% è obeso; il 3% sottopeso. Molto meglio, e la cosa è rilevante, va per i bambini: il 75% di loro è normopeso; il 17% è sovrappeso; il 5% è obeso (l’1% in forma severa) l’1% è sottopeso.”

Intenso è l’impegno della regione attraverso tutte le ULSS a favore della sensibilizzazione e diffusione delle iniziative volte all’educazione alimentare che comincia dai banchi di scuola. Ma non solo. La fi nalità prima della giornata è stata la sicurezza alimentare che coinvolge direttamente i Governi in termini di salubrità e controlli degli alimenti con l’invito a mettere in atto delle politiche condivise volte a migliorare la sicurezza degli alimenti lungo tutta la catena alimentare. La sicurezza alimentare, tema molto a cuore ai vertici delle regione Veneto, fa parte di un articolato programma che si articola e si dirama a partire dalla prevenzione primaria per poi passare a quella secondaria e terziaria, attra-verso tutte le tematiche che riguardano la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, nelle seguenti tre azioni: promozione della salute in ambito nutrizionale, consulenza dietetico-nutrizionale, ristorazione collettiva. M.C.

Il Veneto è tra le Regioni italiane con la percentuale di bam-bini in eccesso di peso più bassa, ma non bisogna distogliere l’attenzione perché il problema coinvolge pur sempre quasi

un quarto della popolazione infantile. Nella nostra regione infatti il 25 per cento dei bambini presenta problemi di peso: in mag-gioranza si tratta di casi di sovrappeso, quindi non gravi e legati per lo più ad una corretta alimentazione e alla pratica regolare di qualche attività fi sica. Poiché le abitudini alimentari scorrette possono favorire l’aumento di peso, da sempre sono oggetto di un’attenzione particolare e di iniziative di studio e sensibiliz-zazione. La partenza a breve dell’Expo 2015 ospitato proprio dall’Italia ha dato senza dubbio una forte spinta alla sensibiliz-zazione verso l’alimentazione nel suo complesso in particolare con attività mirate di educazione alimentare che puntano alla consapevolezza verso una corretta alimentazione che includa al suo interno le giusti dosi di frutta e verdura, proteine e carboidrati e che permetta di conoscere, senza paura o infondati timori an-che particolari patologie legate all’alimentazione come celiachia (intolleranza al glutine sempre più diffusa anche fra i bambini ma che può manifestarsi anche in età adulta) e diabete (patolo-

gia molto nota ma che in molti casi non si conosce nei dettagli). Bandiera dell’impegno dell’Italia, e in particolare dell’istruzione italiana, verso una corretta alimentazione è il progetto “Frutta nelle scuole” che prevede la somministrazione di una porzione di frutta fresca a tutti i bambini delle scuole primarie di primo e secondo grado.

Un’ottima iniziativa che mette in luce una delle problemati-che più diffuse nella società moderna ossia l’obesità che coinvol-ge un’ampia percentuale di bambini e adolescenti, 1 su 4 nella provincia di Padova come emerge dallo studio Crescere condotto dalla Fondazione Zancan, con il sostegno della Fondazione Cas-sa di Risparmio di Padova e Rovigo. “I dati si riferiscono a un campione di 248 ragazzi che si sono sottoposti ad approfonditi esami da parte dell’Azienda Ulss 16 nell’ambito dei “bilanci di salute”.

Si tratta di monitoraggi periodici in cui vengono misurati peso, altezza, circonferenza addominale, composizione cor-porea, sviluppo puberale, volumi polmonari ecc.” affermano i ricercatori. “I dati dello studio evidenziano una frequenza dei ra-gazzi in sovrappeso/obesi (in base al calcolo dell’indice di Cole

e utilizzando le tavole della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) maggiore nei maschi rispetto alle fem-mine: rispettivamente 32,5% e 17,2%. Le percentuali riscontra-te nel nostro studio sono pressoché in linea, e dunque vanno a confermare, i dati raccolti nel 2010 dal sistema di monitoraggio nazionale sui bambini Italiani in età scolare.”

La ricerca oltre ad avere uno scopo statistico inevitabilmente mette in luce delle problematiche che portano all’attuazione di iniziative e progetti che coinvolgono sia la Uls 16 che altri enti impegnati nell’educazione dei ragazzi come scuole e associazio-ni operative nel territorio. “Controllare annualmente i ragazzi del progetto “Crescere” ha permesso anche di individuare precoce-mente alterazioni migliorabili con un’attenta e precoce diagnosi: pensiamo ai paramorfi smi del rachide, alle scoliosi o anche alle cattive abitudini alimentari (una non corretta distribuzione dei pasti, l’uso eccessivo di merendine o snacks, la non assunzione di frutta e verdura…).” Un impegno, quello dell’alimentazione alimentare, che fortunatamente sta entrando a far parte di tutte le politiche giovanili e non solo che sicuramente vedrà una pro-gettualità mirata anche nei prossimi anni.

di Martina Celegato

Il Veneto è fra le regioni con le

percentuali più basse ma non va distolta

l’attenzione

La Fondazione hapreso in esamele risultanze dei

“bilanci di salute”di 248 bambini

SALUTE E ALIMENTAZIONENella nostra regione un

bambino su quattro presenta dei problemi legati al peso, in maggioranza si tratta di casi

non gravi, risolvibili con il ricorso a corrette abitudini

alimentari e ad una regolare attività fi sica. Uno studio della

Fondazione Zancan fornisce ulteriori elementi utili per

mettere a punto le strategie più effi caci per i ragazzi Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

Page 7: Bassapadovana apr2015 n45

5Argomento del mese

di Nicola StievanoL’educazione alla salute entra in classeBassa Padovana L’Uls 17 promuove un “pacchetto” di proposte per tutte le età

La corretta alimentazione si impara a scuola: può sembrare un’ovvietà ma è proprio così. Non è un caso che ogni anno vengano proposti progetti e occasioni per invitare i ragazzi a consumare più frutta e verdura o a anche a sedersi a tavola con maggiore consapevolezza. Il punti deboli nelle scelte alimentari purtroppo non mancano. In Veneto, stando agli ultimi dati, il 5% dei bambini salta la prima colazione, il 32% fa una colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati

e proteine) e il 46% fa una merenda di metà mattina non adeguata. Non è fi nita. I genitori dei bambini tra gli 8 e i 9 anni riferiscono che il 31% dei bambini consuma frutta 2-3 volte al giorno; il 27% una sola porzione al giorno. Per quanto riguarda la verdura i genitori riferiscono che il 25% dei bambini ne consuma 2-3 volte al giorno, il 34% solo una volta al giorno. Ecco allora che l’attività di formazione sul territorio è irrinunciabile.

Non è un caso che da oltre un decennio l’Uls 17 della Bassa Padovana metta in campo un pacchetto di proposte di educazione alla salute rivolte al mondo della scuola. Si tratta di iniziative progettate e realizzate da gruppi di lavoro che vedono coinvolti ope-ratori di diversi servizi dell’azienda sanitaria e con diversa professionalità. Il tutto viene raccolto ed elaborato nella pubblicazione “InformaScuola”, realizzata dal Seps, il Servizio Educazione e Promozione della Salute e distribuita in formato digitale (dal sito www.ulss17.it) a tutte le scuole. “Il nostro target privilegiato - spiegano i responsabili del progetto - è la scuola con l’obiettivo di sviluppare una cultura orientata alla promozione della salute, offrendo anche l’opportunità di sperimentare “scelte salutari” attraverso lo sviluppo di programmi studiati appositamente per il target giovanile e il coinvolgimento degli adulti signifi cativi come insegnanti, educatori e genitori”.

Maurizio Schiavon, partner dello studio

la parola all’esperto“Non dobbiamorassegnarci”Maurizio Schiavon, responsabile della struttura semplice U.O. di Medicina dello

Sport e delle Attività Motorie dell’Ulss 16 - partner dello studio Crescere -, ana-lizza i dati relativi all’obesità emersi durante le analisi nell’ambito dei “bilanci

di salute”. I dati che emergono dallo studio devono preoccupare?“Pur essendo in linea con studi sulla popolazione italiana di pari età non possiamo

dichiararci “rassegnati” e dobbiamo purtroppo rilevare che la tendenza al sovrappeso/obesità è ormai consolidata anche in Italia e nel Veneto. Se già fi n dalla preadolescenza sono presenti questi fattori di rischio, dobbiamo attenderci un peggioramento dello stato di salute generale della popolazione nei prossimi anni, se non troviamo motivazioni e interventi per modifi care lo stile di vita dei nostri ragazzi”.

I dati del campione sono coerenti con la situazione generale in Veneto? “La caratteristica dello studio “Crescere” (www.crescerebene.org) è proprio il meto-

do statistico di campionamento dei ragazzi residenti nella nostra area geografi ca (sono coinvolti 85 comuni della provincia di Padova e il comune di Rovigo, ndr), per cui i dati raccolti rifl ettono in maniera precisa la situazione attuale e rappresentano l’intera popo-lazione con le stesse caratteristiche. Pertanto, l’allarme che ci viene dai dati raccolti è allargabile alla nostra area geografi ca, Veneto compreso, con minime variazioni locali”.

Cosa possono fare le famiglie per migliorare lo stato fi sico dei ragazzi?“Con la partecipazione a “Crescere”

le famiglie hanno la possibilità di conosce-re l’effettiva situazione dei propri fi gli e vengono sensibilizzate alla necessità del “cambiamento”. Migliorare lo stato fi sico dei propri fi gli è auspicabile e sopratutto non è impossibile: con piccole variazioni del regime alimentare (più frutta e verdura e meno “schifezze”), con attenzione a quello che si offre ai nostri ragazzi anche per il tempo libero (più attività fi sica e meno sedentarietà, Tv, videogiochi) si può modifi care lo stile di vita e questo si rifl ette sulla composizione corporea e sulla salute”.

Quanto conta una costante attività fi sica a quell’età? “Proprio nella fase dello sviluppo, quando ossa, muscoli, polmoni, cuore e cervello

stanno crescendo, diventa molto importante stimolarli con una sana attività fi sica. Pra-ticare uno sport con continuità avrà benefi ci sicuri: postura corretta, masse muscolari simmetricamente toniche, migliore mobilità articolare. E ancora, gittata cardiaca più valida, frequenza cardiaca inferiore a parità di sforzo e con un rapido recupero dopo sforzo. Infi ne, aumento della massa magra (muscoli) con riduzione di quella grassa (adipe) favorendo un calo di peso se in eccesso e un miglior rapporto peso/altezza”.

Perchè è importante lo studio Crescere e quale il ruolo dell’Ulss?“È il primo studio longitudinale nella nostra popolazione sull’accrescimento nel

periodo prepuberale e puberale: il campione verrà seguito per 8 anni nel periodo più delicato della crescita quando è ancor possibile, con interventi mirati, aggiustare il tiro e determinare modifi che utili a crescere bene. Il ruolo dell’Azienda Ulss 16 di Padova e in particolare della sua Medicina dello Sport e delle Attività Motorie è di controllare annual-mente i ragazzi che hanno aderito permettendo di individuare alterazioni migliorabili con un’attenta e precoce diagnosi: pensiamo a questa età ai paramorfi smi del rachide, alle scoliosi o anche alle cattive abitudini alimentari”.

“Sono suffi cientipiccole variazioni:più frutta everdura, menotv e più sport”

Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

Page 8: Bassapadovana apr2015 n45

6 Monselice

L’inquinamento del suolo è una piaga ancora viva. Non fa eccezione la zona dell’ex inceneritore di Schiavonia

dove da molti anni si cerca una soluzione definitiva al problema. L’ultima proposta avanzata dal sindaco Francesco Lunghi prevede l’installazione di pannelli solari che dovrebbero garantire le entrate econo-miche sufficienti ad ultimare la bonifica. Per il momento è solo un’ipotesi, ma po-trebbe essere la carta giusta. Il vecchio in-ceneritore della frazione, attivo dal 1978 al 1981 e costruito sopra una precedente discarica, è una ferita ambientale che non si è ancora chiusa. Risale al 2003 l’avvio della bonifica, costata due milioni e 300.000 euro e preliminare alla costruzione del palazzetto dello sport. Una pulizia che, però, non ha riguardato tutta l’area contaminata, ma solo circa un terzo della superficie, quella appunto dove sarebbe poi sorto il Palasport. Rimane ancora da bonificare un’area molto vasta che fa riferimento a due diversi proprietari: il Comune e un privato. All’epoca del primo intervento sono state effettuate le analisi per verificare se c’erano rischi ed è emerso che non erano tali da dover intervenire rapidamente con una bonifica. Come spesso accade quindi, si è deciso di monitorare il livello di inquinamento congelando temporaneamente la bonifica. I fondi necessari non sono pochi spiccioli: servirebbero approssimativamente 2 milioni di euro. E con la crisi in atto hanno un peso specifico impressionante. Per questo Lunghi ha lanciato l’idea del fotovoltaico: in questo modo si potrebbe ottenere l’energia elettrica per il palasport e soprattutto risolvere un problema ambientale importante. Se l’idea sarà percorribile, resterà lo scoglio finale, ovvero il benestare della parte privata. Per il momento quindi, rimane attiva la verifica periodica della presenza di solfati, arsenico e nichel nel terreno.

AmBiente

Dovrebbero garantire le entrate per pagare la bonificapAnneli solAri sull’ex inceneritore

E.M.

Monselice rimane centrale anche nella gestione dell’emergenza profughi. Tra favorevoli e contrari, malumori e

solidarietà, l’ostello della cittadina della Roc-ca ospita una sessantina di profughi di varia nazionalità. Anche se per il periodo pasquale tutti gli ospiti sono stati trasferiti a Cesuna nell’altopiano di Asiago. Il motivo è princi-palmente logistico-turistico: la permanenza dei rifugiati non favorisce le prenotazioni turistiche, pertanto la cooperativa Ecofficina (che gestisce l’ospitalità, ndr) ha deciso di spostarli per un periodo non completamente definito. Inoltre ogni giorno vengono tenute norme igieniche severissime con una sanifi-cazione continua dei locali. Ma le procedure di controllo non hanno placato le polemiche, tanto che all’ostello di Monselice è arrivato pure il leader leghista Salvini. Inoltre sono apparsi scritte e striscioni assolutamente contrari alle operazioni di ospitalità.

Lo stesso consigliere comunale Ema-nuele Rosina ha espresso la sua contrarietà auspicando che Monselice ritiri presto la

disponibilità. Dal fronte opposto invece, il Partito Democratico ha organizzato una ta-vola rotonda con amministratori e politici di vario livello a sostegno dell’integrazione e dell’ospitalità.

Di certo il fenomeno non è destinato a scemare da solo. Anzi, secondo le stime del Ministero, la provincia di Padova dovrà met-tere a disposizione almeno 800 posti. Le cooperative autorizzate sono tre: Ecofficina, Città solare e un’associazione temporanea di imprese chiamata Villaggio Globale.

Quanto alle strutture utilizzate, le solu-zioni sono molteplici: a Monselice i profughi sono stati ospitati appunto all’Ostello Santo Stefano, a Este al collegio Manfredini, a Bat-taglia all’hotel Catajo e negli altri Comuni invece sono state trovate soluzioni in alcuni appartamenti presi in affitto. Ogni profugo costa circa 34 euro al giorno: una cifra stanziata dallo Stato e affidata alle Prefet-ture per il pagamento dei servizi svolti dalle cooperative che devono garantire la qualità della vita dei profughi ospitati.

di Emanuele Masiero

“Liberato” l’Ostello dopo le polemiche, ma l’emergenzanon è finita, a Padova richiesti 800 posti

Il caso Continua a dividere la presenza tra Monselice, Este e Battaglia

Profughi, questione aperta

L’Ostello di Monselice ha ospitato un gruppo di profughi

Grandi opere, viabili-tà, sicurezza strada-le e ristrutturazioni.

Il tutto per un totale di 14 milioni e 700.000 euro. È questa la cifra che l’am-ministrazione comunale vorrebbe spendere nel triennio 2015-2017 in nuovi lavori da realizzare nel territorio comunale. Un dato che fa ben inten-dere la dimensione degli interventi programmati. L’obiettivo è stato messo nero su bianco nel piano triennale delle opere pubbliche approvato dalla giun-ta comunale. Numerosi sono gli interventi previsti nel campo viario. L’amministrazione infatti ripropone la rotatoria di via Padova, sulla trafficata statale 16, un progetto che da qualche anno continua a slittare e che costerà 400.000 euro. Ma rientra nel piano anche la messa in sicurezza dell’incrocio tra via Rovi-gana e via Muraglie.

Il fronte delle piste ciclabili è arricchito anche dal progetto per sistemare quella sull’argine del Bisatto, nel tratto compreso tra Monselice e Battaglia. Un ulteriore percor-so ciclopedonale è previsto in via Piave e a questo si dovrebbe aggiungere il collegamen-to ciclabile tra Cà Oddo e l’ospedale Madre Teresa di Calcutta, intervento per cui la giunta quantifica una spesa di un milione di euro.

Importanti anche i lavori di sistemazione della pavimentazione stradale. In program-ma per fortuna, ci sono asfaltature per due

milioni di euro che visto lo stato di degrado di alcune strade erano veramente necessari. Oltre a questo, sono previsti interventi per ampliare l’illuminazione pubblica. Tra le al-tre opere invece spiccano il completamento dell’intervento sul museo San Paolo e quello di villa Pisani, il primo stralcio dei lavori per il recupero della chiesa di Santo Stefano, la ristrutturazione dell’ex canonica di Maren-dole, oltre a 400.000 euro previsti per il primo stralcio di restauro della ex chiesetta del Carmine.

In programma ci sono anche vari lavori di manutenzione nelle scuole elementari e medie cittadine. Per un importo di 700.000 euro, si trova anche l’ampliamento dell’at-tuale caserma dei carabinieri. Non mancano nuovi lavori al parco Buzzaccarini e un inter-vento di sistemazione di Campo della Fiera. Nuovi cantieri sono previsti anche al canile. Tra le frazioni, Ca’ Oddo beneficerebbe del rifacimento della piazza, per un costo di 300.000 euro.

quASI 15 MIlIONI pER I CANTIERI

E.M.

Il Museo San Paolo

Page 9: Bassapadovana apr2015 n45
Page 10: Bassapadovana apr2015 n45

segue da pag. 1Lo raccontiamo spesso nel nostro giornale, lo facciamo anche que-

sta volta affrontando proprio il tema del lavoro. Un tasto che dire dolente è dir poco in una regione come la nostra che solo cinque anni fa contava un tasso di disoccupazione del 3,5% e che oggi segna il 7,7%. 96 mila posti di lavoro persi. Ma i dati non sempre parlano chiaro. Raccontano meglio qual è la realtà dei fatti le storie tragiche degli imprenditori che hanno perso tutto, a volte, anche la vita. E’ famoso il drammatico re-cord degli imprenditori suicidi che vanta la nostra Regione in Italia. Can-celli chiusi, serrande abbassate che lasciano fuori gli operai, i dipendenti e chi lavora nell’indotto. Un domino tremendo da raccontare e da vivere.

Cosa ha fatto chi governava in Regione in questi cinque anni per cambiare le cose? Se chiedi alla gente, quella ti risponde “niente”, “poco”. Chi invece, ha amministrato esibisce i dati, nero su bianco e, soprattutto, il conto dei soldi spesi. Perché “carta canta”! Il Veneto ha speso quasi un miliardo di euro per sostenere il reddito di chi ha perso il lavoro. Non poco! Precisamente 872 milioni in ammortizzatori in deroga dal 2010 ad oggi, per 36mila aziende e oltre 290 mila lavo-ratori. Altri 16 milioni di euro sono stati investiti per aiutare altre 4.500 imprese che hanno utilizzato la cassa integrazione straordinaria e la mobilità, e i lavoratori che, invece di stare a casa in attesa di tempi migliori hanno preferito darsi da fare nei loro comuni e impiegarsi in lavoretti di pubblica utilità. A loro la comunità deve molti grazie. Darsi da fare. Mai poltrire. Un modo di pensare che è tutt’uno con il Dna dei veneti che non sono in grado “de stare senza far gnente!”. Ma la politica non può ridursi a limitare i danni, a salvare il salvabile. La politica con la P maiuscola deve rilanciare e guardare più in alto della soglia del possibile. Se no a che serve? Se non è così hanno ragione tutti quelli che il 31 maggio prossimo non si recheranno alle urne. La lotta contro la crisi si vince con le idee, la buona volontà e la concretezza di ciò che è possibile fare per la collettività e per i singoli, per le imprese e per gli operai. Ai politici chiediamo questo: parlateci di cose possibili. Tenetevi il resto. Tenetevi il racconto di quanto siete stati bravi a fare meglio di Lombardia e Emilia Romagna nel frenare la disoccupazione. Che forse non siete stati voi, ma i nostri capitani d’impresa! Tenetevi la demagogia su quanto è colpevole il Governo. Tenetevi le scuse su come non siete riusciti a risparmiare tagliandovi vitalizi e stipendi. Tenetevi anche le ricette facili: “cancello quello e con ciò che risparmio faccio quell’altro”. Perché le grandi imprese si realizzano insieme a molti attori non con fughe in solitaria. Rendeteci facile aprire un’impresa, aiutateci ad entrare nel mondo del lavoro, garantiteci una fi scalità adeguata per stare in piedi e noi risponderemo al meglio. Vogliamo lavorare e tanto, come da buoni veneti abbiamo sempre fatto”.

EditorialeLavoro: nuove strade, nuova gente

*[email protected] - [email protected]

8 Monselice

“Il Governo non ci aiuta, anzi sta affossando i Comuni. Ora basta, ci arrangiamo”. France-sco Lunghi, primo cittadino di Monselice, non

ne può più di proclami anti-crisi. Per questo ha deciso di mettere in campo un piano per creare occupazione nel territorio. Una serie di azioni che saranno attuate nei 4 anni che mancano alla scadenza del suo secon-do mandato. Ce le spiega Lunghi in una intervista.

Sindaco come sta andando il rapporto tra Sta-to ed enti locali da quando c’è Renzi?

“Un disastro. Il governo centrale non ci aiuta, anzi ci sta mettendo in serissima difficoltà. Prima di tutto incide l’aumento della pressione fiscale e in se-condo luogo il taglio di contributi. Potremmo dire un doppio taglio visto che a quello di Monti si aggiunge anche quello di Renzi”.

Di conseguenza ne risente l’occupazione…“Infatti. E tanto per capirci, il Jobs Act non risol-

verà nulla. Siamo rimasti soli a lottare contro la crisi, in prima linea, insieme ai cittadini. Per questo stiamo per dare il via ad una lunga serie di interventi che cambieranno il volto di Monselice nei prossimi 4-5 anni”.

Addirittura? In che modo?“Sto parlando di soluzioni locali: in maggio sarà

approvato il Pat e abbiamo richieste di accordi pub-blico-privati. Questa è una delle strade da percorrere perché gli accordi misti creano un dinamismo virtuoso in grado di riattivare l’economia locale. Ma non solo: non dob-biamo dimenticare che il nuovo polo ospedaliero ha liberato un’area importante dove la ri-conversione potrebbe portare ad un accordo con l’Università, una casa dello studente e un centro di cottura per i pasti scolastici e per la casa di riposo”.

Ci sono altri interventi in programma?“Certamente. Stiamo lavorando su più fronti. Per

esempio sono in corso di definizione le autorizzazio-

ni per un’area commerciale nuova che muoverebbe entro fine anno 30-40 posti di lavoro. Inoltre stiamo lavorando anche per risolvere il problema del cam-peggio di Lispida che anche in questo caso creerebbe occupazione e muoverebbe l’economia locale incre-mentando anche il turismo”.

Insomma un centinaio di posti in totale tra i vari inter-venti?

“A grandi linee si, senza dimenticare che l’area di Ca’ Oddo è in fase di recupero e sviluppo con un progetto che

prevede un albergo a 5 stelle, una spa, un residen-ce, una birreria e una pizzeria. Ovvio che servirà del tempo, forse anche tre o quattro anni, ma visto che il Governo non ci aiuta non abbiamo altra scelta”.

Problemi di bilancio in regione… e Monselice?

“Stiamo aspettando l’approvazione del bilancio in Regione perché dentro c’è anche la complanare che vorrebbe dire rilanciare anche la viabilità. Nel nostro invece ci saranno dei tagli proprio a causa dell’atteg-giamento del Governo. Ma ci siamo imposti di non toccare il sociale. Non vogliamo ridurlo perché la dife-sa delle fasce più deboli resta una priorità”.

Quale sarà la sfida più importante per lei e quale invece un suo successo di quest’ultimo anno?

“La vera sfida sarà riuscire ad ottenere una cre-scita nonostante la crisi. Questo sarà l’obiettivo pri-mario che ci impegnerà a lungo termine. Se invece parliamo di successi, mi sento di menzionare il nuovo polo ospedaliero. Abbiamo superato la fase difficile iniziale e ora sta già dando risultati sorprendenti. E’ un progetto che ho sempre sostenuto e sono fiero di averlo fatto”.

di Emanuele Masiero

“Cento nuovi posti di lavoro”

Il sindacoFrancescoLunghi con Zaia, Soran-zo e Pavesi durante l’i-naugurazio-ne dell’ospe-dale unico di Schiavo-nia lo scorso novembre

Nonostante la crisi e i tagli romaniil primo cittadino annuncia interventiper favorire ripresa e occupazione

L’istituto Kennedy di Monselice, in collaborazione con l’assessorato alla cultura, organizza il corso “il vino e la tecnica degustativa”. In tutto sono sei

incontri che guideranno i partecipanti alla scoperta del-le migliori etichette e degli abbinamenti più raffinati. Il corso si tiene dal 10 aprile al 15 maggio in via Vo’ de Buffi a Monselice dalle 20.30 alle 22.30 nel “locale pianoforte” del Kennedy.

Tra gli argomenti più importanti troviamo cenni

di viticoltura ed enologia, principi della degustazione, tecniche di abbinamento, vinificazione in rosso, vini passiti e spumanti, etichette e legislazione, vini bianchi e rosè ed infine spumanti martinotti, charmat e cham-penoise. Per ogni lezione sarà possibile degustare dai 3 ai 4 vini e nell’incontro relativo alle tecniche di ab-binamento ci saranno anche 3 diversi tipi di formaggi.

La professionalità dei relatori non lascia spazio a dubbi sulla qualità degli incontri: saranno presenti Gui-

do Busatto (agronomo e consulente enologo di azien-de vitivinicole), Marco Tinello (sommelier e consulente commerciale nel settore enologico), Samuele Trestini (sommelier, agronomo, ricercatore e docente presso l’università di Padova). La quota di partecipazione è di euro 120 comprensiva di degustazioni, dispense, attestato finale (80% di frequenza) e gadget ricordo. Per informazioni è possibile visitare il sito www.iisken-nedy.it.

il corso Fino a metà maggio l’iniziativa con esperti del settoreAll’istituto KennedY leZioni di Vino e tecnicA degustAtiVA

E.M. Corso di degustazione al “Kennedy”

“La vera sfida sarà ottenere unacrescita generale,fra i successi c’è l’ospedale”

L’intervista Il sindaco Francesco Lunghi attacca la politica del governo sugli enti locali

Page 11: Bassapadovana apr2015 n45

9Monselice 9Ambiente

Si chiama in gergo “stroke unit” ed è l’unità di emergenza per curare l’ictus. Con l’avvento del nuovo ospedale “Ma-

dre Teresa”, l’Usl 17 ha fatto sicuramente un balzo avanti nella risposta a questa parti-colare patologia, rafforzando l’organizzazio-ne e la dotazione di questa particolare unità d’emergenza. L’Usl 17 già in passato era uno dei centri regionali di primo livello per il trattamento degli ictus, ma con il passaggio al nuovo ospedale di Schiavonia ha compiu-to un ulteriore progresso in questo ambito specifi co: si tratta dell’istituzione dei 6 posti

letto di terapia sub-intensiva, che rivestono un ruolo particolare nel trattamento dei pa-zienti colpiti da ictus. “È una struttura co-gestita da neurologi e rianimatori - spiega il dottor Sandro Guzzon, direttore dell’Uco di Neurologia - secondo un modello di integra-zione delle competenze che non ha eguali in Italia al momento. In questa prospettiva va sottolineata anche la vicinanza, in tera-pia sub-intensiva, dei pazienti neurologici e di quelli cardiologici, che ci porta a lavorare fi anco a fi anco anche con i nostri colleghi di Cardiologia, per un’assistenza ancora più

completa e multidisciplinare”. La nuova terapia sub-intensiva, comun-

que, è il fi ore all’occhiello di un’organizza-zione più ampia e complessa: “Si comincia dal Pronto Soccorso - prosegue Guzzon - dove il personale è stato specifi camente formato per il riconoscimento rapido dei sintomi dell’ictus e dove vengono applicate procedure dedicate per minimizzare i tempi di diagnosi: in questo senso un ulteriore im-portante benefi cio si è avuto proprio con il nuovo pronto soccorso, in quanto è dotato di una diagnostica dedicata, sempre dispo-

di Nicola Cesaro

Attivata l’unità di emergenza per le prime curecon 6 posti letto di terapia sub-intensiva

La novità L’Uls 17 si conferma centro regionale di primo livello

Dall’inizio del mese è tornata la normalità nel reparto di Ri-abilitazione al monoblocco di Conselve. Sono stati assunti i sette operatori da parte della cooperativa Eurotrend di

Biella, vincitrice dell’appalto bandito dall’Uls 17, che subentrerà nella gestione del servizio alla Cooperativa Now, assorbendo

anche le altre 12 persone già impegnate in reparto. Il servizio di Riabilitazione dell’ospedale di Conselve è stato esteso ad altri due piani del monoblocco al termine di una radicale ristruttura-zione che permetterà di aumentare i posti letto e le prestazioni rivolti ai pazienti di tutta l’Uls e non solo. Un potenziamento atteso da tempo per un reparto d’eccellenza nella cura e nel recupero funzionale dei pazienti reduci da delicati interventi chi-rurgici o da incidenti. Un piccolo colpo di scena aveva sollevato

qualche preoccupazione fra i lavoratori quando una ditta che aveva partecipato all’appalto per la gestione del servizio aveva presentato ricorso al Tar Veneto chiedendo la sospensiva. Invece poco prima della fi ne del mese il tribunale amministrativo ha stabilito che “non ricorrono le condizioni per concedere la misu-ra cautelare richiesta” e ha fi ssato la discussione del ricorso al 24 giugno. Pertanto la ditta vincitrice ha potuto procedere con le assunzioni già programmate ed entrare in reparto.

riABilitAZione, tutto oKAssunto il personAle

Conselve

Battaglia contro l’icuts

nibile e senza bisogno di spostare il pazien-te”. “In ogni caso – continua Guzzon - va sottolineato come la riabilitazione faccia parte integrante del processo di gestione del paziente: già entro 48 ore dal ricovero il pa-ziente viene visitato dal fi siatra, per defi nire il percorso di riabilitazione che per obiettivi, tempi e modalità è sempre personalizzato.

La riabilitazione inizia già in reparto a Schiavonia, non appena possibile, e succes-sivamente può proseguire con un ricovero a Montagnana o Conselve oppure anche in regime ambulatoriale”.

Ogni anno l’equipe dell’Usl 17 assiste circa 500 pazienti colpiti da ictus, per il 60% uomini e il 40% donne, e se la mor-talità oggi riguarda fortunatamente una percentuale ridotta (circa il 10%), la vera sfi da riguarda la qualità di vita del pazien-te dopo le dimissioni: attualmente in oltre il 50% dei casi si registra un recupero più che soddisfacente, mentre circa 40% ripor-ta delle disabilità improntanti, anche se di vario grado. Su questi numeri, con il nuovo ospedale, l’Usl 17 si attende di registrare un ulteriore miglioramento.

A sinistra il direttore sanitario Barra con Sandro Guzzon

Page 12: Bassapadovana apr2015 n45

10 Este

Una collezione vecchia di oltre un secolo. Un piccolo tesoro cittadino, prima abbandonato in un armadio e

ora finito addirittura nel conto dei danni dei vandalismi allo Zanchi. A qualche settimana dalla scoperta dei numerosi danneggiamenti subiti dall’ex scuola media di via dell’Atleta, emerge un’altra triste verità legata ai van-

dalismi che hanno visto protagonisti alcuni studenti. Lo denuncia Anita Pignataro, già insegnante della Zanchi e animatrice di numerose associazioni culturali: “Pochi sanno che nell’aula magna della Zanchi era custodita una preziosa collezione di

70 strumenti scientifici della seconda metà dell’Ottocento. Anni fa la collezione era stata schedata dalla Soprintendenza per i beni culturali, artistici ed etnoantropologici del Veneto, e sottoposta l’8 giugno 2010 a provvedimento di interesse culturale e di tutela da parte della Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici”.

Etichette originali, una cura artigianale rara e materiali di estremo pregio: sono queste le caratteristiche della collezione ospitata dallo Zanchi: dimenticati per quat-tro anni negli armadi dello Zanchi, il mese scorso questi strumenti non hanno passato indenni la visita dei baby vandali: “Alcuni di questi pezzi sono stati scaraventati dal primo piano della scuola nel sottostante au-ditorium. Sul pavimento sono stati ritrovati frammenti di vetri e altri pezzi di strumenti , non si sa quanti siano stati distrutti e quanti si siano salvati.

Successivamente, in tutta fretta, gli strumenti sopravvissuti ai piccoli Attila sono stati imballati e trasferiti da operai del Co-mune al liceo Ferrari, ma il loro stato e l’en-tità dei danni non potranno essere verificati se non arrivano anche gli armadi antichi che li contenevano”. Incalza l’ex docente: “Il valore e il pregio della collezione erano stati confermati anche dalle valutazioni di do-centi dell’Università di Padova e dei tecnici restauratori dell’Associazione di volontariato Arass-Brera di Milano, disponibili al restauro

gratuito. Dal 2010 ho più volte sollecitato il Comune, senza alcun esito, a promuo-vere e sostenere un progetto di restauro e valorizzazione della collezione scientifica. Quando lo Zanchi è divenuto inagibile,la scuola è rimasta chiusa e incustodita, con la sua collezione di strumenti ospitata in am-bienti disastrati, allagati, insicuri e a nulla è servita la disponibilità di alcuni insegnanti a mettere in sicurezza i reperti. Ora spero che quel che resta della collezione non finisca a marcire in qualche scatolone”.

di Nicola Cesaro

Mandati in frantumi alcuni preziosi strumenti conservati allaZanchi, l’appello di un’ex docente

Il caso Dopo gli atti di vandalismo del mese scorso un nuovo triste capitolo per l’ex scuola media

A pezzi la collezione scientifica

Il planetario custodito nella scuola Zanchi

Nell’aula magnaerano custoditisettanta pezzi schedati dalla Sovrintendenza

Lega Nord a rischio azzeramento. Con l’espulsione di Flavio Tosi dal partito pa-dano, anche la cittadina ha vissuto le ri-

percussioni di questa clamorosa rivoluzione di marzo. Il capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale, Carlo Zaramella, e il col-lega Enrico Zovi hanno ufficializzato la loro fedeltà a Flavio Tosi. La coppia ha scelto Tosi per «stima e lealtà» ma anche «per il venire meno dell’autonomia del movimento» e ha annunciato di formare un nuovo gruppo in consiglio comunale. Nell’assemblea citta-dina, dunque, la rappresentanza leghista è affidata solamente a Orietta Ravazzolo, che non ha ancora ufficializzato la propria posizione. La partenza di Zaramella e Zovi segue all’altro addio clamoroso nel partito padano: a suo tempo anche Paola Gosis, per anni punto di riferimento della Lega Nord nell’Estense, era stata “purgata” e, dopo varie vicissitudini, aveva dovuto ab-bandonare anche il consiglio comunale. «La Lega nell’Estense è sicuramente più mori-bonda che mai» è non a caso il commento a questo particolare momento politico da parte della stessa Goisis, ora rappresentante di Prima il Veneto.

politicAlega Nord nella buferaZArAmellA e ZoVischierAti con tosi

N.C.

Antonio Ferro lascia la direzione del di-partimento di Prevenzione dell’Usl 17. Il medico, molto noto nella città anche

per il suo impegno politico nel mondo delle civiche, era ai vertici dell’unità ospedaliera dal febbraio 2008. Qualche giorno dopo è stato nominato direttore sanitario dell’Uls 20 di Verona. La guida del dipartimento di Prevenzione va ora al dottor Virio Gemignani, 64 anni, dirigente medico veterinario, dal 1998 direttore del servizio veterinario dell’Azienda sanitaria. Tra le motivazioni addotte per questo cambio c’è soprattutto il principio di rotazione contenuto nella norma regionale di riferimento, visto il lungo periodo di incarico già espletato da Ferro. A sancire la rotazione è stata la delibera firmata dal direttore generale Giovanni Pavesi, che nel conferire per tre anni la carica a Gemignani ha confermato nel ruolo anche tutti gli altri direttori di dipartimento: Antonino Calabrò per l’area chirurgica, Giuseppe Scattolin per l’area medica, Nicola Annunziata per quella di emergenza, Flavio Rossetti per la materno-infanti-le, Fabio Manoni per la diagnosi e cura, Pietro Genovese per la riabilitazione e Fabrizia Brighenti per la salute mentale. L’attribuzione degli incarichi – che dureranno due anni salvo eventuali scadenze del direttore generale - prevede un’indennità aggiuntiva di 15 mila euro annui.

Al suo posto Virio GimignaniAntonio ferro dAll’uls 17 AllAdireZione sAnitAriA A VeronA

N.C.

neWs

E’ un intervento da record quello compiu-to il mese scorso nell’ospedale “Madre Teresa” di Schiavonia. Un’operazione

così rara che l’Usl 17, realtà con la maggiore casistica in Veneto, è alla quarta esperienza del genere in dieci anni. L’intervento ha inte-ressato una donna di 80 anni e ha previsto la sostituzione integrale del femore con una protesi in pezzo unico. A rendere veramente unica l’operazione è stata inoltre la sostituzione mediante pro-tesi anche dell’anca e del ginocchio: in pratica è stata impiantata un’unica protesi dal bacino alla tibia. Protagonista della delicata attività è stato lo staff di Ortopedia guidato dal dottor Gianluca Bisinella: “La paziente era affetta da artrite reumatoide ed aveva già subito diversi interventi con l’im-pianto di ben quattro protesi. L’anziana ha rimediato in seguito la rottura del femore: non potendo procedere con un intervento ricostruttivo e visti i problemi di calcificazione della paziente, abbiamo optato per l’impianto di una protesi completa di anca, femore e ginocchio, lavorando come si trattasse di un tumore”. L’operazione è durata 4 ore e mezzo e può dirsi perfettamente riuscita: per l’ottantenne, che nonostante l’età e i proble-mi aveva piene capacità di deambulazione, l’obiettivo del pieno recupero dell’autonomia pre-traumatica pare alla portata della paziente.

Ad una paziente di 80 anniinterVento record in ospedAlesostituito un intero femore

N.C.

Pioggia di medaglie per l’Asd Black Dra-gon di Este diretta

dal maestro Diego Seno al sesto campionato na-zionale Usk a Siziano, in provincia di Pavia. Seno, operante da un ventennio nel territorio di Este, ha partecipato alla prestigio-sa kermesse sportiva di karate con otto dei suoi atleti tra cadetti junior e senior riuscendo a con-quistare il podio con la neo campionessa italiana di stile (go-ju) Maria Battistella insieme alla squadra cadetti femminile nere con Ilaria Vascon e Giorgia Casotto. Quarto posto con medaglia invece per le Junio Chiara Ca-sotto, Martina Bonato e Camilla Seno. Alla gara nazionale hanno partecipa-to 850 iscritti da tutta Italia. Grande la soddisfazione per il maestro Seno: “Il livello di preparazione dei nostri atleti è all’altezza delle competizioni nazionali. La nostra scuola c’è e si vede”.

Campionati nazionali a SizianopioggiA di medAglie e soddisfAZioniper le Atlete dell’Asd BlAcK drAgon

N.C.

Page 13: Bassapadovana apr2015 n45
Page 14: Bassapadovana apr2015 n45

Giancarlo Piva è ufficialmente candidato al consiglio regionale. Il sindaco di Este ha confermato

la propria corsa con il Partito Democra-tico a fianco di Alessandra Moretti, la principale avversaria di Luca Zaia per il governo del Veneto. “Ringrazio il Partito Democratico per la fiducia e mi metto a disposizione del nostro territorio e dei nostri cittadini per fare in Regione quello che come sindaco ho fatto dal 2006 ad Este”, è l’annuncio del primo cittadino, inserito al terzo posto nella lista dei can-didati padovani. Slogan di questa tornata elettorale, per Piva, è “CambiAmo il Veneto”. Al centro del suo programma, oltre a sussidiarietà e famiglia, c’è l’Europa intesa come fonte privilegiata di finanziamento delle opere: “Opere che dovranno riportare il Veneto ad essere regione trainante per l’Italia, dopo il periodo oscuro del binomio Galan-Zaia”. Spazio poi alla mobilità sostenibile, in particolare con il sostegno alla metropolitana di superficie, all’Idrovia Padova-Venezia e alla prosecuzione dei lavori per la nuova Sr 10. La presentazione ufficiale della candidatura di Piva, confermata già a metà marzo, è avvenuta il 31 del mese scorso in Prato della Valle a Padova. E se la priorità del sindaco estense è la Regione, resta aperta ancora la strada per un posto in Senato. Felice Casson, veneziano, ex magistrato e attuale senatore, è il candidato del centrosinistra alle prossime elezioni comunali di Venezia. Qualora Casson andasse a vincere la com-petizione elettorale divenendo sindaco di Venezia, il suo posto di senatore diventerebbe vacante. La legge prevede infatti l’incompatibilità tra questa carica e la fascia di primo cittadino per Comuni oltre i 20 mila abitanti. Il primo “ripescato” nel Pd veneto sarebbe proprio Giancarlo Piva, che per mesi ha sperato di poter sedere nel Senato italiano e che fu fortemente deluso dall’esito delle ultime elezioni governative.

politicA

Il sindaco in corsa a fianco di Alessandra MorettipiVA scommette sulle eleZioni regionAli

N.C.

Il sindaco Giancarlo Piva

Il Parco Colli senza guida. A sorpresa, lo scorso 13 marzo il presidente Gianni Bia-setto ha rassegnato le proprie dimissioni

da numero uno del Parco Colli. La scelta è arrivata in aperta polemica contro i tagli ed il disinteressamento della Regione nei con-fronti del Parco: a far traboccare il vaso di pazienza di Biasetto è stata in particolare l’impossibilità di riassumere i quasi trenta operai forestali impegnati da anni nei Colli Euganei e persino la difficoltà nel pagare gli stipendi di marzo per i dipendenti fissi. Il governo del Parco Colli è retto tempora-neamente dal vice Lucio Trevisan, sindaco di Cinto Euganeo, supportato dal comitato esecutivo che comunque resta in carica per 60 giorni dopo le dimissioni. Se entro quella data non sarà individuato un nuovo presiden-te – e le difficoltà sono notevoli – il Parco rischia il commissariamento. Il passo indietro di Biasetto, pur compreso da quasi tutti gli attori impegnati nella gestione dell’ente, ha creato più di qualche apprensione per le sorti dell’organismo stesso. Il vero problema

è quello legato all’attività degli operai sta-gionali, impegnati in attività come l’abbat-timento di cinghiali e la manutenzione dei sentieri: loro restano privi di uno stipendio, il territorio resta orfano di un’attività che ne determina la sopravvivenza. Lo sa bene Coldiretti Padova, che non ha perso tempo a commentare quanto può accadere ai Colli Euganei, per esempio, in termini di lotta alla proliferazione di cinghiali: “Ai cinghiali non interessano né i problemi del Parco e nem-meno le manovre elettorali in Regione. A loro basta trovare i nostri vigneti e le nostre coltivazioni pronte per essere saccheggiate, meglio se indisturbati. E se avranno un’inte-

ra stagione di tregua perché a Venezia ormai tutti pensano solo al voto per loro andrà anche meglio. Non certo per gli agricoltori, ormai alla mercé degli ungulati fra il disin-teresse della politica”. Senza una guida e senza risorse, ma prima ancora senza ope-rai dedicati a questo lavoro, il progetto di contenimento del numero di cinghiali rischia di arenarsi e di vanificare anni di impegno: “Prendiamo atto dell’impegno del Parco nei mesi scorsi con il record di catture e abbatti-menti. Ma adesso siamo di nuovo al punto di partenza e non è difficile prevedere che nei prossimi mesi ci troveremo di nuovo a fare la conta dei danni”.

di Nicola Cesaro

Il presidente Biasetto lascia: troppe le difficoltàeconomiche

Il caso Ora l’ente retto pro tempore dal vice Trevisan rischia il commissariamento

Dimissioni al Parco Colli

Una protesta della Coldiretti al Parco per i cinghiali

Servirà a studiare ed evi-denziare i fattori ambien-tali che più condizionano

la salute dei cittadini dell’Esten-se, dalle discariche di Este e Sant’Urbano passano per il traf-fico sulla Padana Inferiore. E’ stata voluta dai Comuni di Este ed Ospedaletto Euganeo l’inda-gine epidemiologica che, da qui ai prossimi due anni, interesserà il territorio dell’Estense. Lo studio, supporta-to dal Consorzio Padova Sud che ci ha in-vestito 70 mila euro, è stato affidato a Usl 17 e Università di Padova. “La realizzazione di uno studio sui fattori che condizionano la salute dei nostri cittadini era una prescrizio-ne che avevamo messo due anni fa all’am-pliamento degli impianti di Sesa” spiegano Antonio Battistella e Giancarlo Piva, sinda-ci di Ospedaletto Euga-neo ed Este “Un primo tentativo di analisi era stato condotto in colla-borazione con l’Univer-sità di Verona, ma per problemi procedurali l’attività si è dovuta fermare”.

L’indagine prenderà in esame patolo-gie e cause di morte registrate nella Bassa e le metterà in relazione a fattori come la presenza dei due impianti dedicati ai rifiuti, agli stili di vita, alla qualità dell’aria, all’in-cidenza che hanno le infrastrutture e alla presenza delle attività produttive. Il Diparti-mento di Prevenzione dell’Usl 17, oltre che

sulla consulenza dell’Università di Padova, potrà contare anche su un comitato scienti-fico composto dal medico Morena Cadaldini (consigliere comunale a Este), da Stefano Parolo (assessore a Ospedaletto) e da Ste-fano Tromboni (direttore Consorzio Padova Sud). I risultati saranno poi fatti validare da un epidemiologo di fama. “Nel panorama

nazionale non esiste un’indagine del gene-re” sottolinea Trom-boni “Lo studio non interesserà solamente Este e Ospedaletto ma si allargherà anche ai

cittadini di Cinto Euganeo, Lozzo Atestino, Carceri e Villa Estense”. Chiude il sindaco di Carceri, Tiberio Businaro: “Come consigliere del Consorzio, ma anche come sindaco, sento il bisogno di rassicurare i cittadini sul-la qualità dell’ambiente in cui viviamo. Per questo è fondamentale prendere in esame tutte le situazioni che possono evidenziare criticità per la salute nella Bassa”.

INDAGINE SullA SAluTE NEllA bASSA

N.C.

12 Este

Lo studioepidemiologicoservirà a trovarei fattori incisiviper la salute

Page 15: Bassapadovana apr2015 n45
Page 16: Bassapadovana apr2015 n45

14 Montagnana

Ora manca solamente un tassello. Solamente altri 7 chilometri per chiudere un’opera che collega il Polesine al Vicentino. Il nuovo tratto di A31 da

Santa Margherita d’Adige e Noventa Vicentina ha uffi-cialmente aperto i battenti alle 11.17 dello scorso 23 marzo. Ad essere resi accessibili sono stati meno di 7 chilometri che toccano i Comuni di Santa Margherita d’Adige, Saletto, Ospedaletto Euganeo e Noventa Vicen-tina. Percorrere il nuovo tratto richiede ora 3 minuti e un costo di 0,60 euro. Fino a qualche settimana fa per raggiungere Noventa Vicentina era necessario utilizzare la Riviera Berica, impiegando quasi il quadruplo del tem-po: senza autostrada, arrivare a Noventa Vicentina dal casello di Santa Margherita richiede infatti almeno 11 minuti e poco meno di 10 chilometri. La Valdastico Sud resta comunque un’opera monca: il tratto tra Noventa ed Agugliaro aprirà non prima di luglio. Oggi chi esce a Noventa e vuole proseguire per Vicenza deve ritornare in Berica e percorrere 8,5 chilometri fino ad Agugliaro, impiegando almeno 8 minuti.

L’ennesima apertura di metà marzo si è compiuta senza particolari fasti, certamente senza la pomposità osteggiata per l’inaugurazione del tratto tra Badia Pole-sine e Santa Margherita d’Adige, quando per l’occasione

arrivarono l’ex ministro Maurizio Lupi, il governatore Luca Zaia e l’ormai avversario Flavio Tosi. L’aggiunta del nuovo tratto ha visto solamente un piccolo momento ce-lebrativo a Noventa Vicentina, alla presenza del presiden-te della società Autostrada Brescia-Padova Attilio Schneck e del sindaco locale Marcello Spigolon. La decisione di evitare qualsiasi cerimonia e peraltro il mancato invito a quel modesto evento vicentino ha raccolto il malumore dei sindaci del Montagnanese, che hanno accusato la so-cietà autostradale di essersi dimenticato ancora una volta dei caselli e dei Comuni padovani.

Chi invece ha voluto dare il “benvenuto” al nuovo segmento autostradale è stato Arnaldo Cestaro, 77 anni di Agugliaro, una sorta di “contestatore di professione”

che si è fatto trovare alle 11 al casello di Santa Mar-gherita d’Adige. L’anziano era anche tra i manifestanti picchiati nella scuola Diaz di Genova durante il G8. Arma-to di bandiera rossa e accompagnato dal fido cane Bibi, Cestaro ha appeso degli striscioni di protesta per il danno ambientale commesso con la realizzazione dell’A31, denunciando in particolare i problemi idrogeologici nella frazione Saline di Noventa e lo scempio nei confronti di Villa Saraceno di Agugliaro, protetta anche dall’Unesco. Al passaggio delle prime vetture istituzionali, l’anziano ha rivolto pesanti epiteti verso le autorità. Per l’ultima e decisiva tappa della Valdastico Sud, ovvero per l’apertura del tratto da Noventa ad Agugliaro, chissà cosa si inven-terà il vivace vicentino.

di Nicola Cesaro

A luglio l’ultimo tassello in territorio Berico fino ad AgugliaroVivace protesta di Arnaldo Cestaro per il danno ambientale

Grandi opere Aperto anche il tratto da Santa Margherita d’Adige a Noventa Vicentina

Valdastico Sud al rush finale

CosìArnaldoCestaroha accoltol’aperturadel nuovotratto dellaA 31 tra San-ta Margheri-ta e Noventa Vicentina

La Compagnia Prototeatro raccoglie un succes-so inaspettato e meritato. E’ infatti andato al gruppo montagnanese l’ambito Trofeo Catullo di

Sirmione, il premio che ogni anno viene assegnato ai gruppi teatrali italiani nell’ambito del festival nazio-nale “Teatro a Palazzo”. Quest’anno alla rassegna hanno partecipato sette compagnie teatrali amato-riali. Il massimo riconoscimento della competizione è andato alla compagnia montagnanese, che per l’oc-casione ha portato sul palco lo spettacolo “Sinopie” scritto e diretto da Piero Dal Prà. Il gruppo della città murata ha ottenuto anche il premio per il miglior allestimento (musiche, luci, scenografia, costumi, trucco) e quello per la migliore attrice protagonista, andato ad Adele Dall’Aglio. Alessandro Gelain è stata invece inserito tra le nomination per il migliore attore protagonista. “E’ una grande soddisfazione per la nostra compagnia, che dal 1971 lavora a Montagna-na non solo per l’allestimento dei propri spettacoli, ma anche come operatrice culturale nell’organizza-zione di rassegne teatrali, corsi ed eventi culturali, sempre con il sostegno del Comune”, è il commento entusiasta di Dal Prà, anima del Prototeatro.

Ha proposto lo spettacolo “Sinopie”premio cAtullo AllAcompAgniA prototeAtro

N.C.

Page 17: Bassapadovana apr2015 n45
Page 18: Bassapadovana apr2015 n45

Coldiretti lancia “l’emergenza nutrie”. L’associazione di categoria prende di petto il problema: questi animali mi-

nano seriamente la sicurezza idrogeologica del territorio e i Comuni devono affrontare la problematica. E per non fermarsi alla sola denuncia, Coldiretti propone anche la soluzione. “Sull’emergenza nutrie è ora di finirla con le chiacchiere: dobbiamo aspettare l’ennesimo danno, la nuova rotta arginale o un vasto allagamento per capire che dobbiamo smetterla di sottovalutare un problema che riguarda la sicurezza del no-stro territorio?” è la provocazione lanciata da Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova «Adesso i sindaci dovranno fare la loro parte, come ha precisato il Ministero della Salute. Li invitiamo a dichiarare subito “l’emergenza nutrie”. Ci rendiamo conto che per gli amministratori locali si tratta dell’ennesima incombenza ma Coldiretti è pronta a fare la propria parte e a fornire la collaborazione necessaria per mettere a punto le misure più efficaci sul territorio”.

Il rischio legato alla presenta delle nu-trie è d’altro canto evidente: “Con le piogge primaverili i corsi d’acqua potrebbero riem-pirsi velocemente. Abbiamo centinaia di chi-lometri di argini a rischio a causa delle galle-rie scavate dalle nutrie, dalla Bassa all’Alta Padovana. E proprio l’aumento improvviso del livello d’acqua potrebbe portare a cedi-menti o, peggio, a vere e proprie rotte an-che lungo i canali più importanti, con danni ingenti. Per non parlare poi delle profonde buche che i roditori scavano nei campi, con

il concreto rischio di ribaltamento dei trattori e dei mezzi agricoli al lavoro”.

Coldiretti segna anche la via di una possibile soluzione, soprattutto da quando è stato evidenziato che la competenza del problema è proprio in capo ai Comuni: “Coldiretti ha messo a punto uno schema di ordinanza che ha già consentito di affron-tare alla radice il problema della diffusione incontrollata di questo roditore non autoc-tono” spiega Simone Solfanelli, direttore dell’associazione che ha inviato uno sche-ma di ordinanza a tutti i sindaci della pro-vincia di Padova. Nello specifico, lo schema di ordinanza che Coldiretti sottopone ai Comuni prevede che l’abbattimento diretto con arma da fuoco possa essere effettuato da cacciatori (durante l’esercizio dell’attivi-tà venatoria esclusivamente nei territori loro assegnati per l’esercizio della caccia, nei periodi e negli orari consentiti dal calendario

di Nicola Cesaro

Appello degli agricoltori per debellare un fenomeno che mette a rischio gli argini

Il caso La Coldiretti ha messo a punto uno schema di ordinanza

Emergenza nutrie“ora tocca ai sindaci”

Le nutrie scavano delle profonde gallerie che minano la stabilità e la tenuta delle sommità arginali

venatorio) e dagli agricoltori in possesso di porto d’armi nel perimetro dell’azienda agricola in proprietà o in conduzione. Inol-tre la cattura con gabbie trappola potrà essere effettuata per tutto l’anno da parte di soggetti autorizzati, del personale della protezione civile, dei Consorzi di Bonifica e del Genio Civile nonché da parte degli stessi agricoltori.

Il presidenteFederico Miotto:“Dobbiamoaspettare i nuovi danni?”

Il provvedimentoprevede chegli agricoltoripossano cacciarenel loro fondo

Si chia-m a “Open

Market” ed è un app creata per scoprire i mercati contadini e per conoscere i pro-dotti tipici del territorio. E’ stata presen-tata a fine marzo a Montagnana ed è realizzata dai Comuni di Montagnana, Abano Terme, Conselve, Correzzola, Este, Monselice e dei Gal Antico Dogado e Carso Las Kras. “Open Market” vuole essere una guida pratica ai mercati riona-li e contadini che si svolgono nei Comuni che fanno riferimento ai due Gal. Alla sezione dedicata ai mercati se ne ag-giunge una sui prodotti a marchio delle zone coinvolte e una dedicata agli eventi storici, culturali ed enogastronomici (sa-gre, fiere, feste, rievocazioni medievali, palii) che si svolgono tra la primavera e l’autunno nei territori interessati.

Infine una quarta sezione è dedicata alla descrizione delle “Isole di Qualità”, punti specifici all’interno dei mercati rionali e contadini che raccolgono gli operatori del commercio fisso (negozi) e ambulante (bancarelle) impegnati a so-stenere la promozione e la valorizzazio-ne del prodotto italiano agroalimentare e artigianale.

progetto

“Open Market” firmato GalmercAti AgricoliArriVA lA “App”

N.C.

16 Montagnana

Page 19: Bassapadovana apr2015 n45
Page 20: Bassapadovana apr2015 n45

18 Cultura1 Cultura provinciale

Con la bella stagione l’agenda culturale padovana torna a riempirsi di appunta-menti all’aria aperta: partono i festival

più amati dai cittadini, con tante novità e i format di sempre. Il primo ai blocchi di par-tenza è il River Film Festival, con l’ultima edizione in cifra singola prima del decennale che avrà luogo il prossimo anno. L’associa-zione Researching Movie, organizzatrice dell’evento, è già al lavoro da qualche mese: a gennaio è iniziata la fase di raccol-ta e selezione dei cortometraggi di fi nzione, documentari e animazioni della durata mini-ma da 100 secondi fi no a un massimo di 30 minuti che si contenderanno i premi in palio. Il grande schermo galleggiante invece, da anni ormai protagonista del festival, compa-rirà nei pressi di Porta Portello il 28 maggio, e resterà sulle acque del Piovego fi no al 10 giugno. Proprio la singolare e affascinante location, alla quale il festival deve il nome, è uno degli elementi di successo di questa kermesse che vede crescere negli anni sia il numero di opere partecipanti che l’affl uen-

za di spettatori: antico ingresso portuale alla città, fulcro del collegamento con Venezia, porta Portello era un tempo luogo di scam-bi, di merci e persone, con il loro bagaglio identitario. Caduto in abbandono, è stato riscoperto negli ultimi anni come uno dei luoghi simbolo di Padova, anche grazie ad iniziative culturali come questa.

Altri elementi hanno però contribuito al crescente successo del River Film Festival, per prima la totale gratuità della manifesta-zione: il Festival è una ricchezza culturale della città, e come tale si offre alla fruizione di tutti senza fi nalità commerciali, conferen-do all’iniziativa anche valore d’impresa sociale, sia per il lavoro e il reddito che ga-rantisce al suo personale, sia per l’indotto e la ricaduta economica sul territorio.

La terza caratteristica vincente è la costante ricerca: il River Film Festival è ormai una vetrina autorevole alla sperimen-tazione e alla ricerca di nuovi linguaggi. Le sezioni competitive sono otto: scuole di cinema, corto italiano, corto internaziona-

le, super corto, corto di 100 secondi, fi lm documentario, fi lm d’animazione, Festival of Festivals. Da quest’anno si aggiungono workshop e stage tenuti dagli artisti presen-ti agli eventi speciali di apertura e chiusura del festival. Queste caratteristiche hanno fatto sì che il festival abbia ottenuto negli anni una crescente visibilità ed esposizione, sia locale che internazionale. Ne è testimo-ne il Festival di Berlino, dove ogni anno il River Film Festival viene presentato in ante-prima, e così anche i frequenti inviti uffi ciali

da parte dei numerosi festival gemellati.Appuntamento, dunque, al 28 maggio,

con la serata inaugurale che vedrà la pre-senza del regista cileno Patricio Guzmán che presenterà i suoi “Nostalgia de la luz” e “En nombre de Dios”. Altro ospite d’ono-re, a chiusura del festival (la sera del 10 giugno), sarà Adela Peeva, che con i suoi lavori – “Whose is this song?” e “Divorce Albanian Style” – racconta i confl itti, i sen-timenti e la realtà in divenire dei Balcani, così vicini e così lontani.

Dalle otto sezioni il successo di una vetrina sulla sperimentazione e la ricerca di nuovi linguaggi

River Film Festival Appuntamento dal 28 maggio al 10 giugno, l’ingresso è gratuito

Al Portello corti e altri fi lm

Una delle proiezioni al River Film Festival la scorsa edizione

“La musica del gesto” è il titolo della XVII edizione di Prospettiva Danza Teatro, la kermesse ricca

di spettacoli, incontri e masterclass con i protagonisti della danza internazionale. Punta di diamante della rassegna, gli appuntamenti al Teatro Verdi: apertura di sipario martedì 28 aprile con il gradito ri-torno del Balletto di Roma che presenta “Il lago dei cigni ovvero il canto”, coreografi a e regia di Fabrizio Monteverde. Il 9 mag-gio la Compagnia Abbondanza / Bertoni mette in scena Terramara, coreografi a di Michele Abbondanza, cura del riallestimen-to di Antonella Bertoni. Sabato 16 maggio un altro atteso ritorno, quello di Aterbal-letto che porta a Padova una serata di tre prestigiose coreografi e: “Lego”di Giuseppe Spota, “Vertigo” di Mauro Bigonzetti e “Rain Dogs” di Johan Inger.

Al Verdi

L.O.

Prospettiva DanzaTeatro, quando la musica si fa gesto

Il coreografo Monteverdedi laura Organte

Si parte il 9 giugno Sul palco dell’anfi teatro Camerini i protagonisti della musica

Conto alla rovescia per un altro grande festival protagonista dell’estate padova-na, questa volta dedicato alla musica dal

vivo. Primi a calcare il palco dello splendido anfi teatro Camerini, dando uffi cialmente il via all’Hydrogen Festival di Piazzola sul Brenta, saranno gli One Republic, il 9 giugno, e il cartellone continua con band del calibro dei Chemical Brothers, in scena il 1 luglio, i Noel Gallagher’s High Flying Birds (8 luglio) e con i grandi artisti del momento, da Stromae (14 luglio) e Ben Harper (17 luglio) ad Anastacia (25 luglio) e Lenny Kravitz (29 luglio). Da non perdere la serata del 6 luglio con Damian “Jr.Gong” Marley, il più giovane tra i fi gli della leggenda del reggae e quella del 18 luglio, con il grande ritorno di Mark Knopfl er. Spazio anche per la comicità, con il comico pugliese Angelo Pintus, sul palco l’11 luglio, e per un grande evento tra musica, danza e teatro: dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, il musical “Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo” sarà in scena il 12-14 e 17-19 luglio.

Un cartellone d’eccezione per un festival che lo scorso febbraio ha ricevuto la consacra-zione del pubblico: con oltre 20.000 voti su 32.800 da tutta Italia Hydrogen Festival si è aggiudicato il premio di Migliore Concert Se-ries agli OnStage Awards, inizativa dell’omo-nima rivista dedicata al mondo della musica

dal vivo. La categoria che ha visto trionfare la kermesse patavina è dedicata al miglior cartellone non solo per quantità di concerti in programma, ma anche per la location, la qualità dell’organizzazione, e de. “Padova sta diventando un centro rilevante per la musica live in Italia – si legge nella motivazione – i nostri artisti e le star internazionali vi fanno capolino con frequenza. Merito soprattutto dell’evento di Piazzola, che a luglio offre una programmazione di grande qualità in una cor-nice suggestiva. Il fi ore all’occhiello del 2014 è stato l’unico concerto italiano degli Scor-pions (foto), ma in cartellone c’erano anche Negramaro, Robert Plant, James Blunt, Paolo Nutini, Emma ed Elisa”.

Hydrogen Festival: grandinomi a Piazzola sul Brenta

Lenny Kravitz e Anastacia, due protagonisti del festival

Laura Organte

teAtro e musicA

ALL’OMBRA DEL GATTAMELATA Per quattro domeniche - 14 giugno, 19 luglio, 13 settembre, 11 ottobre - i portici di via Cesarotti e via del Santo si riempiranno di opere d’arte e di artisti, pittori, scultori, fotografi , ceramisti e molto altro, che trasformeranno una delle zone più tipiche di Padova in una suggesti-va galleria d’arte all’aperto. Per riscoprire le vie del Santo, popolate più dai turisti che dai cittadini, in un’inedita veste.

OTTAVIO PINARELLO IN MOSTRAIn esposizione fi no al 24 maggio presso la Galleria Samonà di via Roma le opere del pittore e fotografo Ottavio Pinarello, che ha fatto dell’uso del profi lo umano la sua fi rma artistica e il suo oggetto di indagine privilegiato. I suoi lavori sono state esposti in numerose occasioni, tra le ultime al Museo d’Arte Moderna Musinf e al Museo Md’n nelle Marche, e ad Open, collaterale della Biennale di Venezia, ma anche a Venezia e Milano, ha partecipato a esposizioni come Arte Padova, l’Arte Fiera di Bologna, o come Open, la rassegna internazionale d’arte alla mostra del cinema di Venezia.

“SPERIMENTANDO”Torna anche quest’anno “Sperimentando”, la mostra scientifi ca interattiva con esperimenti di fi sica, chimica e scienza per imparare diverten-dosi. Il tema di quest’anno è “energia e vita”: si potrà scoprire come gli organismi gestiscono l’energia, saperne di più sull’energia elettrica e sulle fonti energetiche alternative, e imparare come si trasforma la materia, per rifl ettere sull’riutilizzo dei rifi uti. Tutto questo e molto di più fi no al 24 maggio presso il Padiglione 6 della Fiera (ingresso E da via Goldoni, ingresso L da via Rismondo).

a cura di Laura Organte

Page 21: Bassapadovana apr2015 n45
Page 22: Bassapadovana apr2015 n45
Page 23: Bassapadovana apr2015 n45

21Sport 2Sport

L’hockey della Scodosia porta a casa l’ennesimo titolo. L’Unione Sportiva Scul-daxia di Casale di Scodosia si è infatti lau-

reata campione italiana Under 17. La squadra allenata da Ulisse Missaglia fa il bis con il pre-stigioso titolo italiano raccolto nel 2012 con l’Under 14, quando allora questo gruppo si chiamava Hockey Team Merlara. Una scia di successi incredibile, che conferma il polo della Bassa Padovana tra i più fecondi dell’intero panorama nazionale. Le fi nali per lo scudetto dell’hockey si sono giocate a Pavia, a Castello d’Agogna, e hanno visto la partecipazione di sei formazioni: oltre al gruppo della Sculda-scia, Hc Valchisone, Hc Bra, Sh Paolo Bonomi, Hc Roma, Uhc Adige. Mai come per quest’e-dizione i match sono stati equilibrati e mai scontati fi no all’ultimo, tanto che ben quattro formazioni hanno chiuso imbattute la prima fase.

La fase a gironi, nella parte alta del tabel-lone, ha sancito il primo posto di Valchisone e Bra, con la prima favorita da una migliore differenza reti determinata dalla partita che entrambe hanno vinto contro l’Uhc Adige. Stesso canovaccio nel girone B, con la Scul-daxia e Paolo Bonomi che hanno pareggiato 5-5 nello scontro diretto: decisive (per la

differenza reti) le sfi de che entrambe poi si aggiudicavano contro la De Sisti Roma e che determinavano una miglior differenza reti per i veneti (+11 contro +9). Nella fi nalissima è stato il Valchisone l’ultimo scoglio per la squadra di Missaglia, costretta ai tempi sup-plementari dopo il 5-5 del tempo regolare. Lo scudetto nel petto è stato possibile grazie alla vittoria per 8-6 dal penalty.

Strepitosa la prova del portiere Formag-gio, che ha parato con sicurezza e determina-zione ben tre rigori. I campioni d’Italia Indoor Under 17 sono: Riccardo Formaggio, Filippo Faggion, Francesco Faggion, Edoardo Fran-

cescon, Nicola Missaglia, Hamza El Matraji, Mattia Amorosini, Michele Bandiera e Lorenzo Rosa. Allenatore Ulisse Missaglia, dirigente Ti-ziana Carturan. La società peraltro ha iniziato a fi ne febbraio un’attività di promozione della disciplina.

Nella palestra di Merlara è stato infatti avviato un corso per ragazzi e ragazze di terza media. Chiunque volesse informazioni può contattare il 348-3528953 o scrivere a [email protected]. E’ inoltre attiva la pagina Facebook della società, sem-pre aggiornata con notizie della Sculdaxia o dell’hockey italiano e locale in genere.

di Nicola Cesaro

Scodosia campione italiana Under 17eVento

“Nel nostro territorio - afferma Pa-trizio Casumaro, fi duciario Coni e presidente della Pgs Carrarese-

oltre la metà dei ragazzi tra i 6 e 15 anni praticano attività sportiva. Il sogno di noi vo-lontari e dirigenti sportivi è quello di aumentare considerevolmente questa platea”. Con questo intento è nato “Lo sport è per tutti”un incontro degli alunni della scuola secondaria con cam-pioni dello sport organizzato dalla Pgs in collaborazione con l’istituto comprensivo, diretto da Stefania Ponchia e l’assessorato allo sport di Due Carrare. La 12. edizione ha ospitato la giovane ciclista Sofi a Beggin, un oro e un argento a squadre nelle olimpiadi giovanili 2014 di Nanchino (Cina) oltre al titolo tricolore Juniores di ciclocross, Pierluigi Pressendo delegato co-mitato italiano paraolimpico, che pratica tennis in carrozzina e Michele Pasinato, un icona del volley italiano che nel palmares vanta un oro mondiale, due europei sei World League e che è tuttora recordman di punti segnati nella regular season della massima serie del campionato italiano. Incalzati dalle domande degli alunni gli atleti hanno raccontato le loro carriere attra-verso aneddoti e curiosità. Sofi a Beggin, che ha messo i bella mostra le medaglie olimpiche ha emozionato la platea si è comossa fi no alle lacrime raccontando le incontenibili sensazioni di gioia provate sul podio olimpico. Per Pierluigi Pressendo lo sport rappresenta l’essenza della vita: ”dopo l’incidente che mi ha costretto in carrozzina ho trovato nell’attività sportiva le motivazioni per ricominciare una nuova vita”.Divertimento è la parola d’ordine di Michele Pasinato: “nella mia lunga attività mai ho sentito il peso dell’impegno di partite e allenamenti perché ho sempre interpretato il mio ruolo con passione e divertimento, nelle sconfi tte ho trovato le motivazioni per ripartire, le vittorie sono cimeli che restano indelebili”.

Ospiti d’eccezione all’incontro di Due Carrare“sport per metA’ dei rAgAZZi”

W.L.

Il Club ciclistico Este intende ripartire con entusiasmo per la nuova stagione sui pedali, la cinquantesima della sua

storia. Obiettivo del sodalizio atestino è quello di continuare a lanciare talenti come dimostrato in questi ultimi anni, come Mattia Sinigaglia e Riccardo Verza azzurri ai mondiali e campioni Italiani Ju-nior, Massimo Graziato professionista ed azzurro con la nazionale Italiana e Ste-fano Salmistraro vincitore dello scalatore d’oro per allievi.

Per il 2015 il Club ciclistico Este può contare su 4 allievi, Filippo Bottin, Nicola Graziato, Nicolo’ Milani, Samuele Menesel-lo, un gruppetto ridotto nei numeri, ma forte nelle aspettative, sicuramente questi ragazzi porteranno soddisfazioni al loro ds Maurizio Degli Stefani, che ha programmato per loro una stagione con gare impegnative. Marco Boraso, Filippo Cardini e Alberto Fogo sono gli esordienti al debutto nella categoria.

Sono un folto numero invece i giova-nissimi che grazie all’ entusiasmo di Aberto Barbirato DS e Maurizio Mazzetto sono au-mentati ogni anno, segno che il loro lavoro

è ben apprezzato, anche le bambine che quest’anno sono 3 si apprestano alla prima gara dell’anno. Citiamo in ordine sparso An-drea Bertolaso, Cristian e Ilaria Ballan, Carlo Cascadan, Giulia Miotto, Edoardo Leonardi , Lorenzo Ponzin, Pistore Davide, Pietro e Giorgia Zogno, Nicolò Senno e Gambarotto Giulio. Non va dimenticato Riccardo Bertaz-zo, l’unico juniores. Novità di quest’anno la società dà il nome anche ad una formazione di cicloamatori, alcuni di loro ex corridori giallorossi dei primi anni duemila, che ora diventati adulti hanno voluto rimettersi la maglia dei loro trascorsi giovanili in un dejavu’ nostalgico che inorgoglisce i dirigenti giallorossi, capitanati anche quest’anno da Stefania Paluello.

Le proposte organizzative per questo 2015 sono i consueti primi sprint in piaz-za Maggiore il 12 giugno, il 10 Luglio una gara tipo pista in notturna in zona industriale ad Este, il 26 di luglio una gara allievi nel percorso collinare con arrivo ad Este, inoltre grazie all’aiuto di alcuni amici di Granze è allo studio una gara per giovanissimi il 23 agosto.

Dagli allievi agli amatori, tutti i protagonisti della societàcluB ciclistico este, tutte le noVitÀ

W.L.

Hockey La formazione della Bassa Padovana porta a casa l’ennesimo titolo

Page 24: Bassapadovana apr2015 n45

1

IL VENETOin PRIMO PIANO

Non solo crisi e suicidi, non solo licenziamenti e cassa inte-grazione. Il Veneto che lavora e che produce fi nalmente “fa notizia” anche in positivo. Accanto ai fallimenti e alle proteste

sindacali per i tagli di personale e di stipendi emergono anche le sto-rie di chi è riuscito ad uscire dal tunnel, a trovare una nuova strada e anche una nuova formula. Nel piccolo, nelle storie personali che raccontiamo anche in queste pagine, come in quelle che coinvolgo-no aziende più grandi.

Nei giorni scorsi, giusto per fare un esempio, il New York Times ha dedicato un approfondimento di un’inchiesta sugli effetti della crisi alla storia della Zanardi Editoriale: dopo la morte per suicidio di

uno dei titolari i dipendenti hanno investito cassa integrazione liqui-dazione per rilevare l’azienda attraverso una cooperativa in modo da continuare l’attività. Storie simili in Veneto ce ne sono molte altre, a conferma della volontà di superare le diffi coltà del momento e non lasciarsi schiacciare. Poi ci sono le storie di persone pronte a mettersi in gioco, a rischiare ancora e ad esplorare nuove strade.

I giovani, ad esempio, scommettono sulle start-up, come rac-contiamo in questa pagina, mentre chi ha perso il lavoro non esita ad inventarsene uno nuovo e a rimettersi in gioco. Intanto ci si inter-roga anche sull’effettivo impatto del “job act” sul mondo del lavoro visto che il nodo da proprio nelle assunzioni a tempo indeterminato.

di Nicola Stievano

Anche il New York Times si è interessato all’altra faccia del Veneto che non si arrende

Le storie e le testimonianze Il racconto di chi ha intrapreso una nuova strada

Guardare oltre la crisi e non aver paura di cambiaregoVerno

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti è arrivato a Santa Maria di Sala (Venezia) nello stabilimento della Speed Line nelle scorse settimane, per parlare del nuovo provvedimento che riforma il

lavoro in Italia. Il dibattito organizzato dai circoli del Pd del Mi-ranese e ha visto la partecipazione oltre a Poletti anche dei rap-presentanti del mondo sindacale e del mondo imprenditoriale . Il ministro Poletti, di fronte a quasi 200 persone, ha subito sfoderato i dati positivi e frutto a suo avviso delle azioni del governo fi n qui portate avanti. “Nei primi due mesi del 2015, abbiamo assistito in Italia - ha detto- a circa 80 mila nuove assunzioni a tempo inde-terminato grazie alle normative sulle decontribuzioni rispetto allo stesso periodo del 2014. Di queste, 23 mila sono assunzioni sono state fatte in Veneto. La maggioranza delle assunzioni fatte sono per lo più conversioni di vecchi contratti a collaborazione coordinata e continuativa, ora di fatto abolita, e contratti a tempo determi-nato. Le assunzioni di nuove persone sono state poche ad ora. Aspettiamo di vedere a fi ne aprile i risultati del Jobs act cioè il contratto a tempo determinato a tute-le crescenti. Voglia-mo che il lavoro precario costi di più di un contratto a tempo indetermi-nato e nel contempo vi sia più fl essibilità” Il ministro del Lavoro ha ribadito la volontà dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi, di ren-dere nuovamente le assunzioni a tempo indeterminato la norma, e non l’eccezione. Negli ultimi anni i contratti atipici ha spiegato il ministro sono diventati in Italial’85 delle forme di assunzione, mentre quelli classici, cioè a tempo indeterminato, sono stati solo il 15 %. Sono stati precarizzati così non solo giovani, che lo erano già di fatto dalla fi ne degli anni Novanta, ma anche quarantenni e cinquantenni che ha sottolineato il ministro perdendo il posto” ora fanno fatica a ricollocarsi nel mercato del lavoro”. “Formare qualcuno, investire su di lui e poi mandarlo via, magari per rico-minciare tutto da capo a distanza di qualche tempo, è insensato e irrazionale – ha detto Poletti – il problema del nostro Paese, d’altronde, non è mai stata la mancanza di incentivi, quanto la presenza di troppi ostacoli. Noi vogliamo rimuovere questi impedi-menti e liberare la strada per tutti”.

poletti: “in Veneto 23 milA AssunZioni”

A.A.

Il ministro del lavoro a Santa Maria di Sala ha ribadito la volontà di spingere sui contratti a tempo indeterminato

di Nicola Cesaro

Lampione spento? Te lo dico con lo smartphoneLa start-up Presentata allo Smau l’iniziativa di un gruppo di giovani veneti

Un’applicazione per mappare e gestire tutti gli impianti luce cittadini. Parte dalla Bassa Padovana la brillante idea di “Edylight”, app pensata da Tre Infor-matica, startup che sviluppa soluzioni web innovative e che ha avuto l’onore

e il merito di essere invitata anche a Smau Padova 2015, la grande fi era dedicata all’informatica e alle nuove tecnoloige. Edylight” è un’applicazione per la mappatura dei punti luce. Permette di gestire la manutenzione coinvolgendo i cittadini nella segnalazione dei malfunzionamenti” spiegano da Tre Informatica “Ogni punto luce viene dotato di un adesivo con uno specifi co QrCode. L’utente si collega ad una web app per l’invio delle informazioni necessarie. Con questo sistema invece è suffi ciente un browser per essere operativi. Il Comune avrà link e adesivi personalizzati. Sarà suffi ciente la prima scansione del QrCode porterà al censimento del lampione e dalla seconda in poi... spazio ai cittadini”. Con l’aspetto sociale – assicura la startup - si noterà subito un risparmio nella gestione: “Pensiamo a quando i cittadini dicono che “il lampione davanti casa è spento”. E poi trovarlo quel punto luce! Con “Edylight” invece i cittadini segnaleranno in modo specifi co e gli operatori potranno recarsi sul posto con la precisione delle coordinate gps”. C’è poi la questione del risparmio: “La telegestione tradizionale costa ai Comuni intorno ai 150 euro a lampione. Edylight ha un costo irrisorio: per il controllo di 2.000 punti luce si spendono 420 euro di canone annuale, oltre ai 2.024 euro di avvio della start up”. L’azienda si distingue non a caso sia per la giovane età dei suoi protagonisti che per il rispetto delle “quote rosa”: la startup vede infatti l’impegno costante di Silvia Ferrari, Erika Muraro, Ste-

fano Giraldo, Federica Caradonna e Giulia Ferrara, che hanno tutti dai 22 ai 32 anni e arrivano da Bassa Padovana e Polesine. Ma non è così facile… “Oltre a Smau, abbiamo ottenuto la collaborazione del Comune di Fiesso d’Artico per la sperimenta-zione di questo sistema. Stiamo poi raccogliendo interessi dalle realtà più attente alle tecnologie sociale, alcuni Comuni del Trentino Alto Adige e altri Paesi europei. E’ tut-tavia spiacevole vedere che la provincia di Padova si copre gli occhi di fronte ad una startup di giovani. Lanciamo un appello per essere almeno ascoltati: le microimprese della bassa padovana rischiano seriamente l’estinzione e sono costrette ad emigrare all’estero. Chiediamo ai sindaci di dimostrare maggiore sensibilità per questo tipo di soluzioni: troppo spesso sono stati fatti proclami di sostegno all’imprenditoria giovanile senza nessun seguito. Adesso è il momento di passare dalle parole ai fatti”.

22

Page 25: Bassapadovana apr2015 n45

1Il Veneto in primo piano

Ci sono mille modi per reinventarsi un lavoro. C’è anche chi, a cinquant’anni suonati e dopo una vita passata a fare il rappresentante e il ristoratore,

decide di salire su un palcoscenico e di fare l’attore. E’ una scelta vincente quella di Dario Carturan, 63 anni di Palugana di Ospedaletto Euganeo, oggi diventato una fi gura di spessore nel mondo dell’intrattenimento. I suoi spettacoli “personalizzati” sono eventi che assicurano il “tutto esaurito” in ogni teatro e in ogni piazza. “E pensare che non nasco certamente attore - racconta Carturan - Dopo il diploma ho cominciato a fare il rappre-sentante di enciclopedie, attività che ho portato avanti per anni. Poi la crisi del settore si è fatta sentire e mi

sono buttato nel mondo della ristorazione, aprendo un locale di successo nel mio paese”.

Cinque anni di ottimi risultati, quindi ancora un cambio di professione e il ritorno alle vendite porta a porta, prima nel mondo del fotovoltaico e poi nel set-tore alimentare, fi no al 2002, anno in cui è maturata l’idea rivoluzionaria nella vita professionale di Carturan: “Io ero quello che ai raduni tra colleghi o nei momenti di festa con amici sapeva intrattenere le persone. Su spinta di alcune persone, in quell’anno, ho organizza-to uno spettacolo in arena a Montagnana è lì ho fatto il pienone. Mi è bastato qualche mese per capire che quel mondo poteva regalarmi ben più di qualche serata

all’anno”». Carturan ha avuto “il coraggio di crederci e di investire tutto nel mondo della recitazione. Mi sono detto: e se lo facessi come lavoro?”.

E così è nata una formula innovativa: l’attore viene di fatto chiamato da Comuni, enti e associazioni per animare particolari eventi e raccontare precise storie. Si va dal recupero degli antichi mestieri di un territorio ai fatti storici di un determinato periodo o di un Comune, passando per la serate dedicate alla sclerosi multipla e per il delicato tema del bullismo: Carturan sa raccontare questi temi con delicatezza e comicità, in un mix che gli garantisce sempre un fragoroso applauso a fi ne serata. Oltre a uno “stipendio” a fi ne mese.

di Nicola Cesaro

Il racconto Dario Carturan dopo i cinquant’anni ha deciso di cambiare vita sperimentando una formula

Dopo tanti impieghi il successo sul palcoscenico

neWs

E’ passata prima attraverso la cassintegrazione, poi attraverso mobilità e licenziamento. Un percorso doloroso e devastan-te, ma purtroppo non inconsueto in questo periodo. Silvia

Brognara, 38 anni, rodigina, ha però reagito, costruendosi una opportunità che le ha consentito di riprendere fi ducia in se stessa e di potere guardare con meno preoccupazione al futuro. E’ lei stessa a raccontare la propria storia. “Ci sono stati momenti molto diffi cili e di profonda disperazione, dopo la perdita del lavoro –

racconta – Ma ad un certo punto mi sono detta: ‘Sa cosa c’è? Mi metto in proprio’”. Facile da dire, meno da fare, viene spontaneo pensare. La 38enne però ha pensato bene a come muoversi. “Mi è sempre piaciuto molto il mondo dell’editoria – prosegue – Allora ho pensato a una edicola. E’ stato a questo punto che mi sono informata e ho scoperto che quella della stazione era chiusa. Pos-sibile? L’edicola della stazione del capoluogo chiusa?”. In effetti era proprio così. E non da poco tempo, ma addirittura da qualche

anno. In pratica, mancava un servizio alla città, e non un servizio banale. Così, dopo le formalità, dopo avere elaborato un progetto con la società delle Ferrovie che gestisce gli spazi commerciali e averne ottenuto il fi nanziamento grazie al microcredito, Silvia è potuta partire. Ora sta lavorando, e lavorando duro. “Si lavora ogni giorno dalle 6 alle 19 – conclude – Praticamente sono sempre qui. Ma ora sono contenta. Comincio ad avere un gruppo di clienti affezionati e stiamo imparando a conoscerci”.

Il racconto di Silvia brognara, rimasta senza lavoro a 38 anni dopo il licenZiAmento riportA “in VitA” l’edicolA dellA stAZione di roVigo chiusA dA Anni

E’ stato rappresentante e ristoratore, poi ha deciso di mettere a frutto la sua verve comica

Silvia BrognaraLo.Zo.

23Il Veneto in primo piano

L’Ente Bilaterale per il Terziario della provincia di Venezia spinge i contratti a tempo indeterminato e sostiene le

famiglie dei lavoratori nelle spese sanita-rie e scolastiche. E’ quello che emerge dal bilancio 2014, presentato alla stampa a inizio aprile. L’attività del 2014, rivolta es-senzialmente ai settori del commercio e dei servizi, parla di circa 500mila euro di sussidi erogati a favore dei lavoratori, circa 40mila euro di contributi alle aziende, oltre 33mila euro per l’osservatorio delle imprese, circa 176 mila euro per la formazione, oltre 62mila ero di contributi al lavoro stagio-nale, 50mila euro di contributi straordinari e 10mila euro di sostegno al reddito. Per un totale erogato di 843.706 euro.

Dalla stipula dell’accordo (nell’ottobre 2013) tra Confcommercio Venezia e i sin-dacati di settore Cgil, Cisl e Uil, sono stati 87 i contributi straordinari all’occupazione erogati alle aziende del commercio e dei servizi per avviare nupvi contratti a tempo indeterminato: 14 nel 2014, 73 dal 1° gennaio al 28 febbraio 2015, per un’ero-gazione totale di oltre 300mila euro.

Sul fronte dei lavoratori stagionali, in-vece, i contratti prorogati nel 2014 sono stati 85.

Oltre a favorire le assunzioni a tempo indeterminato con incentivi fi no a 5mila euro per ogni impresa, l’Ente Bilaterale per il Terziario della provincia di Venezia ha an-che sostenuto le famiglie dei lavoratori con

sussidi per le spese mediche, l’acquisto di testi scolastici, contributi alle tasse univer-sitarie, all’acquisto della prima casa, alle spese per gli asili nido e alle spese per i fi gli disabili.

“Confi diamo di dare un po’ di aiuto e speranza a imprese e lavoratori - dichiara il presidente dell’Ente Bilaterale per il Ter-ziario, Stefano Montesco - Siamo soddisfatti per l’andamento dell’iniziativa, che è parti-ta un anno e mezzo fa. Le parti sociali, nella consapevolezza della gravità del momento, intendono utilizzare tutti gli strumenti possi-bili per rilanciare l’occupazione e l’uscita dal precariato e per dare una boccata d’ossige-no alle famiglie”.

“Considerato che l’assunzione, specie di questi tempi, è un passo impegnativo per le piccole e medie imprese del commercio - spiega il vicepresidente dell’Ente Bilaterale per il Terziario Monica Zambon - Possiamo dirci piuttosto soddisfatti per il numero di adesioni, mentre il dato riguardante le ri-chieste di contributi da parte dei lavoratori confermano le diffi coltà delle famiglie nel spostenere le spese obbligate per l’istruzio-ne e la salute dei fi gli”.

“L’apertura verso le imprese è un se-gnale di lungimiranza - dichiara il presidente di Confcommercio Venezia Massimo Zanon - La nostra missione non è quella d fare cas-sa, ma di porci a disposizione dei lavoratori attraverso il sostegno alle aziende che stan-no vivendo un momento di grave diffi coltà”.

Il bIlANCIO DEll’ENTE bIlATERAlE pER Il TERZIARIO VENEZIA: EROGATI CIRCA 850MIlA EuRO pER I lAVORATORI

Page 26: Bassapadovana apr2015 n45

24 Il Veneto in primo piano

Se lo ricorda ancora, come fosse ieri, il suo primo giorno di scuola: era il 7 feb-braio 2001, aveva 25 anni, ricevette la

chiamata il giorno prima. Una segreteria lo chiamò chiedendogli se era disponibile per una supplenza per un posto di sostegno. Sostegno voleva dire handicap e lui, il futuro maestro, non aveva alcuna esperienza e tantomeno competenza per quanto riguardava l’han-dicap. Si insinuò qualche incertezza come sovente avviene dinnanzi a quel che non si co-nosce ma la risposta fu “Sì!” Il cuore batteva forte per la fantastica avventura professionale che stava per cominciare, con tanto entusia-smo, motivazione e molte aspettative per il futuro. Finalmente si poteva concretizzare un sogno: quello di dare un contributo nel cercare di creare del valore, valore umano.

Da allora sono passati 14 anni, si sono succeduti sette Governi, altrettanti ministri della Pubblica istruzione, ci sono già state tre riforme della scuola italiana, e il maestro Alessio, alla soglia della quarantina, si trova ancora nella condizione di precario - con ben poche aspettative e più di qualche amara e dolorosa delusione da digerire - a fare i conti con il disegno di legge “La Buona scuola” del Governo Renzi che, se dovesse essere appro-vato così com’è, metterebbe seriamente in

discussione il suo futuro professionale.Alessio Colcera, docente della scuola

primaria nella provincia di Venezia, è inserito infatti in quelle graduatorie d’istituto che alla fi ne - assieme ad altre categorie di insegnan-ti precari - sono rimaste fuori dal piano delle assunzioni previsto dal disegno di legge sulla scuola e che sono destinate ad essere abolite. Unica chanche di stabilizzazione per chi vi fa parte, stando così le cose, il concorso in previ-sione per fi ne 2015.

“Molto più di una doccia fredda per chi, come me, ha dedicato gli ultimi 14 anni del-la propria vita alla scuola, motivato solo ed esclusivamente dalla passione per l’insegna-mento”. E’ il commento del maestro Alessio che quest’anno insegna alla scuola primaria N. Sauro di Maerne, nel Miranese, in una classe terza.

“Nel corso della mia storia professionale, perché di carriera non si può parlare visto che un insegnante precario ha, “in via continuati-va” lo stipendio base, le malattie pagate al cinquanta per cento e dal governo Monti in poi è anche senza ferie per poi essere licenzia-to a fi ne anno scolastico, sono cambiati più volte i criteri per abilitarsi e diventare di ruolo” racconta Colcera che nel frattempo ha dovuto ricorrere a spese proprie e ha infi ne dovuto ag-

grapparsi ad una sentenza della Corte europea anche per vedersi riconosciuto come abilitante il proprio titolo di studio, il diploma magistrale.

Quando ha cominciato ad insegnare lo era. Poi, con le varie riforme, il percorso abili-tante è stato in varie tappe e via via con diver-se modalità ridefi nito, alla fi ne, in un corso di studi universitari, con la laurea in Scienze della Formazione primaria.

“Quella dell’insegnamento è stata una scelta di vita che presupponeva di accettare per anni una condizione di incertezza ed in-stabilità - spiega il maestro Alessio - che alla lunga è devastante. Con il disegno di legge la Buona scuola era lecito, considerate anche le premesse, le slide e gli annunci della vigilia, coltivare la legittima speranza di avere un po’ di giustizia con il riconoscimento del ruolo a persone che sono dentro la scuola da 10-15 anni. Era lecito aspettarsi che fosse eliminato il precariato ma non ignorando completamente i diritti e le aspettative di decine di migliaia di persone, solo rimanendo nell’ambito della scuola primaria”. “Anche perché - prosegue il docente - c’è una sentenza della Corte euro-pea che stabilisce che la pubblica amministra-zione non può assumere a tempo determinato per più di 36 mesi. Per anni i vari governi - a prescindere dal colore politico - hanno violato

la normativa e leso il diritto dei lavoratori. Era tempo di sanare questa anomalia”.

Un’anomalia che non solo rende arduo il percorso di chi ambisce ad insegnare nella scuola ma che ha ricadute anche sugli alunni. “Con questo sistema delle supplenze annuali, fi no al 30 giugno, - denuncia il maestro - non si riesce ad assicurare alcun tipo di continuità didattica, educativa e relazionale alla classe che ogni anno si trova a ricominciare con un nuovo insegnante, con le conseguenze negative che ne derivano”. Pur di lavorare nella scuola, il maestro Colcera, come fanno tutti, ha accettato anche di fare supplenze di sostegno.

“Ho accettato incarichi impegnativi pur non avendone le competenze, a volte mi sono trovato a gestire situazioni diffi cili e non sempre consone con quelle che propriamente erano le mie aspettative professionali: avere a che fare con gravi casi di disabilità è un mestiere diverso da quello dell’insegnante e richiede altre abilità. Io, comunque, ho fatto la mia esperienza sul campo, non mi sono mai tirato indietro” racconta con amarezza.

“Noi supplenti viviamo in una sorta di limbo - prosegue e denuncia -. A noi, fi no alla sentenza della Corte di Giustizia Europea (26 novembre 2014) è stata negata anche la pos-

sibilità di formarci o di specializzarci. Eppure ci sono stati assegnati incarichi di responsabilità che vanno al di là delle indicazioni ministeriali e consistono in progetti che coinvolgono interi istituti, insegnanti, genitori e alunni”.

“E’ deludente - dice sconsolato - che la nostra esperienza professionale, maturata in anni di attività, non sia valorizzata come patrimonio culturale, formativo e didattico. Al contrario, con La Buona Scuola, non ha alcun valore. Perché non sottoporci ad un anno di prova e al giudizio di una commissione che possa valutare le nostre competenze e pro-muoverci fi nalmente ad insegnanti di ruolo?”

Nonostante tante amarezze il maestro Alessio continua con passione, competenza e un innato talento ad insegnare.

“Insegnare non è un lavoro come tanti. E’ molto di più. - sostiene - Ogni mattina quando esco di casa per andare dai miei alunni non penso “vado a lavoro”, ma “vado a scuola”.

E i suoi alunni lo sanno bene che è un bravo maestro e lo hanno già promosso a pieni voti.

Prima di andar via mi fa vedere una ma-glietta che gli hanno regalato i suoi bambini. Sulla maglietta è stampata una frase: “Il mae-stro Alessio è la nostra grande quercia!”

di Ornella Jovane

Ha cominciato ad insegnare nel 2001, con tante aspettative ed entusiasmo. Con il disegno di legge “La Buona Scuola” si aspettava la stabilizzazione e, invece, rischia di rimettere in discussione tutta la sua carriera

Scuola La testimonianza di Alessio Colcera, insegnante supplente da 14 anni

Una vita da... precario

4 Il Veneto in primo piano

Il maestro Alessio Colcera con i suoi alunni

Il mondo della scuola, in Polesine, come in Veneto, come nel resto d’Italia, è tutt’altro che in stato di calma, in questo

periodo. Alle dichiarazioni del Governo Renzi in tema di stabilizzazioni, nuovi concorsi, nuove assunzioni defi nitive, al momento non sono seguiti i fatti.

E anche le speranze sbocciate dopo la pronuncia della Corte di giustizia europea, secondo la cui sentenza non è possibile con-tinuare ad assumere e licenziare di anno in anno i docenti, ma si dovrebbe fare entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio, paiono appassire. O quantomeno restare congelate.

E’ quindi con sguardo rassegnato e at-titudine ormai disincantata al precariato che tanti giovani docenti si rivolgono al futuro.

“Anche quest’anno – racconta Fulvia – ho preso servizio il 1° settembre e prosegui-rò sino al 30 giugno. Per me la situazione va avanti così ormai da 16 anni. Penso che quindi possa essere ben facile immaginare come sia quasi naturale perdere la speran-

za, mano a mano che gli anni si susseguono e non si vedono cambiamenti”.

Ci sono, del resto, storie di docenti pre-cari da oltre 20 anni. Prima della pronuncia della Corte di giustizia europea, era stato il sindacato Uil a raccogliere, in vari Tribuna-li del Lavoro veneti e italiani, sentenze di conversione del rapporto a tempo indeter-minato. Non solo: era stato anche previsto un risarcimento teso a compensare sia il di-

sagio di un precariato esteso a quasi tutta la durata della vita lavo-rativa, sia il fatto che inanellando un con-tratto a termine dietro l’altro di fatto si perde-

va la progressione economica, in termini di anzianità e di scatti, che invece maturano i colleghi che, pur facendo esattamente lo stesso lavoro, sono tuttavia assunti a tempo indeterminato.

Come purtroppo spesso avviene però nella pendenza dei successivi gradi di giu-dizio era arrivato un mutamento di orien-tamento che aveva sovvertito il felice esito iniziale.

pRECARIATO, SVANITE puRE lE SpERANZE SbOCCIATE DOpO lA pRONuNCIA DEllA CORTE EuROpEA

Lorenzo Zoli

“Il problema centrale della riforma della scuola in cantie-re? L’enorme potere discrezionale assegnato al dirigente scolastico. Buona l’idea di attingere dalle graduatorie ad

esaurimento, ma restano fuori però gli insegnanti precari che facevano parte delle graduatorie d’istituto”. A dirlo è Salvatore Mazza (in foto) il segretario regionale di Flc – Cgil il sindacato della scuola.

“La nuova riforma - dice Mazza- voluta dal Governo Renzi da un lato da una risposta agli storici precari della scuola, quelli cioè inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, dall’altro lascia fuori quelli più giovani che secondo una sentenza della corte europea avrebbero diritto ad essere assunti“.

E’ sul potere del dirigente scolastico che i contrasti sembrano più acuti.

“Il dirigente scolastico- spiega Mazza- avrà poteri enorme-mente potenziati rispetto a quelli attuali: potrà assumere discre-zionalmente, attingere dalle graduatorie, premiare i docenti che a suo avviso saranno meritevoli, il tutto senza un bilanciamento dei poteri che fi nora era rappresentato dal consiglio dei docenti e dal consiglio di istituto, che di fatto potranno dare solo dei pareri non vincolanti. Un altro capitolo che crea problemi è quello legato al non ampliamento dell’obbligo scolastico, e la scarsa considera-zione per il personale non docente della scuola che è stato bella-mente ignorato”. Ignorare il personale non docente nella riforma, secondo Mazza signifi ca creare i presupposti affi nché grossi pro-

blemi “come quelli della sorveglianza e la pulizia delle scuole ad esempio, diventino sempre più esplosivi infi ciando anche l’attività didattica”. Infi ne il tema del 5 per mille.

“La possibilità offerta – dice Mazza – ai contribuenti di destinarlo ad una scuola specifi ca, favorisce le più conosciute o frequentate penalizzando quelle dei piccoli centri. L’idea migliore è che il 5 per mille sia destinato genericamente alla scuola, e da lì ripartito secondo le necessità”. Il 18 aprile i sindacati hanno in-detto uno sciopero in tutti i 604 istituti scolastici contro la riforma delle scuola.

la riforma della scuola in cantiere. le critiche dei sindacati: Salvatore Mazza Flc-Cgil del Veneto

TROppO pOTERE AI DIRIGENTI, lA NON ASSuNZIONE DEI pRECARI DEllE GRADuATORIE D’ISTITuTO È MANCATA CONSIDERAZIONE DEl pERSONAlE NON DOCENTE: I puNTI DEbOlI DEllA RIFORMA

Alessandro Abbadir

Il segretario regionale Flc-Cgil Salvatore Mazza

Si dovrebbe far entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio

Page 27: Bassapadovana apr2015 n45
Page 28: Bassapadovana apr2015 n45

voler accettare rifi uti da altre parti d’Ita-lia”. Poi, il sindaco di Verona, si concede un bell’affondo dichiarandosi favorevole non solo l’accorpamento dei Comuni e ma anche alla fusione tra Regioni “Veneto, Trentino, Friuli insieme: tecnicamente è una strada percorribile” e sul tema della compe-titività afferma che la cosa migliore sarebbe creare delle zone a tassazione speciale, cosa diffi cile da realizzare perché l’ambito di interesse è L’Europa.

Alessandra Moretti fa valere la sua vicinanza al Premier Renzi e promette un patto col governo per rendere più moderna la rete ferroviaria veneta, ferma dal 1973 e anche per completare la Tav. Ma dichiara anche che le sta molto a cuore il rilancio del manufatturiero e spiega il suo piano veneto per l’impresa che affronta di petto il problema dell’accesso al credito, e le pos-sibilità di migliorare internazionalizzazione, competizione, sburocratizzazione. Le sue proposte sul lavoro sono chiare: “Finanzie-rò con un buono di 500 euro al mese per il primo anno le aziende che assumeranno un giovane under 29, per un totale di 6.000 euro annui che vanno a sommarsi agli in-centivi già previsti dalla legge di stabilità e dal Jobs Act”.

E se i giovani devono avere l’opportu-nità di iniziare un percorso lavorativo e la possibilità di conquistare un’indipendenza economica anche chi rimane senza lavo-ro dopo i 50 anni. “Darò loro – afferma Moretti - la possibilità di imparare un nuovo mestiere attraverso un progetto di formazio-ne affi ancato al lavoro in azienda”.

Poi ricorda la sua proposta agli studi professionali che assumeranno giovani praticanti con un contratto di apprendistato: “un fi nanziamento del 50% dello stipendio per i primi 24 mesi. Così che i laureati svolgano il praticantato obbligatorio con una retribuzione”.

Luca Zaia si presenta come “mastino” sempre in guardia nei confronti del governo per tutelare il Veneto dai tagli di Roma e, com’è naturale che sia riventica i i risultati di cinque anni di governo regionale. “Sulla banda larga, siamo partiti da zero – affer-ma - eppure abbiamo assegnato il primo lotto con 75 comuni coinvolti”. Ricorda poi che secondo uno studio di Morgan Stanley nel nostro Paese ci sarebbero imprenditori disposti a investire 45 miliardi di euro, se

solo ci fosse tutto quello che, a detta di Zaia manca.

“La palla al piede del Veneto – affer-ma il Governatore uscente è L’Italia”. Che fare? Possiamo facilmente immaginarlo. Non è facile invece immaginare come nel giro di altri cinque anni la competitività del veto potrebbe scalare la suddetta classifi ca di 50 posizioni come promesso da Zaia. E sul lavoro va detto che il “Patto per il Ve-neto” presentato il 2 maggio 2012 a Pa-

lazzo Balbi proprio dal Governatore uscente e che voleva essere una sorta di Piano Marshall per l’econo-mia locale non si sa che fi ne abbia fatto.

Certo Zaia afferma che il vero jobs act l’ha fatto lui con i progetti di formazione-lavoro che ha permesso di mantenere la disoccupa-zione su valori più bassi rispetto alle regioni limitrofe.

Una disoccupazione che in cinque anni è schizzata dal 3,5% al 7,7% con 27 mila aziende che hanno chiuso rovinosamente solo nell’ultimo anno. Certo d’ora in avanti occorre fare di più.

Da sinistra: Luca Zaia, Alessandra Moretti, Flavio Tosi e Jacopo Berti

1 Voci da palazzo

158. Questa la posizione poco soddisfacente del Veneto nella classifi ca

della competitività tra le regioni europee. E se non c’è competitività non c’è spinta e non si aprono nuovi spazi di mercato. Ma quel che è peggio, se non si esce dalla sta-gnazione anche il mercato del lavoro resta ai minimi storici.

Che fare per risalire? Agli industriali basterebbero una trentina di posizioni, o almeno così recita il manifesto presenta-to da Confi ndustria Verona ai candidati Governatore nel primo confronto pubblico che li ha visti sul palco in-sieme.

“Le imprese sono disorientate su chi votare, ci sono tanti candidati in cam-po – ha sottolineato in quell’occasione il presidente degli industriali veronesi Giulio Pedrollo - ma più che i candidati ci interes-sano i programmi”.

Le ricette per cambiare il Veneto e farlo ripartire, almeno sulla carta, i vari candidati le hanno messe in campo. Alcune simili al-tre singolari, comunque opportunità.

Per Jacopo Berti, candidato del Movi-mento 5stelle, è questione di Banda Larga “la principale infrastruttura che serve al Veneto”. E dichiara apertamente di recu-perare i fi nanziamenti necessari dai cinque miliardi recuperati dalla cancellazione del progetto Tav. “Poi – aggiunge - creeremo un fondo da 13 milioni di euro con i tagli degli stipendi dei consiglieri e con la can-cellazione dei vitalizi, con cui garantiremo microcredito da 25mila euro ai giovani im-

prenditori”.Sulle infrastruttu-

re, invece, il sindaco Flavio Tosi che gioca in casa, ritiene che non si possa tornare indietro sulle grandi di-

rettrici. “Bisogna prendersi la responsabilità di decidere – sostiene risoluto - non si può sospendere l’autostrada del Mare come ha fatto Zaia perché c’è un’inchiesta”.

E per aiutare davvero le imprese l’unica via per il candidato che spacca in due la Lega è lo smantellamento della burocrazia: “sull’ideologia deve prevalere la concretez-za. Un esempio? Trento ci ha chiesto di poter bruciare i suoi rifi uti nel nostro futuro inceneritore, ma la Regione si ostina a non

di Maria pavan

Economia e lavoro Candidati a confronto

Si riparte facendo di più e meglioSolo nell’ultimo anno hanno chiuso 27 mila aziende e, nel corso degli ultimi 5 anni la disoccupazione è schizzata dal 3,5% al 7,7%

Moretti: “Patto con il Governo per ammodernare la rete ferroviaria e fare la Tav”

Zaia: “Da noi disoccupazione su valori più bassi di Lombardia ed Emilia”

26 Voci da palazzo

Page 29: Bassapadovana apr2015 n45

27Voci da palazzo 1Voci da palazzo

Verso il voto A destra si profi la una bella partita

Un nuovo centrodestra contro la lega di Zaia e SalviniSiglato l’accordo: i moderati di Area Popolare sosterranno Tosi nella corsa per la presidenza della Regione Veneto

Mai così distanti dalla Lega di Matteo Salvi-ni e, quindi, da Luca

Zaia. Il Nuovo centrodestra in Veneto tiene fede all’impe-gno con gli elettori e non farà mancare il proprio sostegno all’attuale maggioranza in Regione fi no all’ultimo giorno di mandato. Ma con questa Lega prenderà le distanze il giorno dopo. A spiegare la posizione e gli sviluppi per Ncd in questa fase di transizione molto delicata è Carlo Alberto Tesserin, Presidente della Commissione per lo Statuto e per il Regolamento in consiglio regionale: “Manteniamo la nostra posizione storica: noi siamo stati con Zaia e ne siamo contenti perché abbiamo condiviso il percorso di un centrodestra moderato orientato all’au-tonomia. Ora non comprendiamo la linea estremista di Salvini, modello Le Pen in Francia, e quindi restiamo in linea con la nostra storia e la nostra tradizione. . Non siamo noi ad aver cambiato posizione”.

È proprio sul tema dell’autonomia che si consuma lo strappo: “Non possiamo dimenticare che la legge per l’u-nico referendum che potrebbe avere il consenso è quella a fi rma Tesserin-Toniolo, entrambi Ncd. Quella è la nostra posizione, quella è la nostra identità. Ad oggi le posizioni di Salvini non sono in sintonia con noi e ci dispiace che Zaia le abbia condivise”.

La campagna elettorale di Ncd deve ancora entrare nel vivo, ma prima c’è da sciogliere il nodo delle allean-ze. “Allo stato attuale abbiamo aperto un ragionamento importante con Flavio Tosi – annuncia Tesserin -, stiamo defi nendo gli accordi operativi e quindi penso che la cam-pagna elettorale andrà in quella direzione. Quando si ha di fronte appuntamenti elettorali di questa importanza va defi nito il programma, le linee operative: siamo in fase conclusiva ma positiva”. Impossibile non chiedersi come si sarebbe mossa Ncd se, archiviata l’alleanza con la Lega di Salvini, Tosi non avesse deciso di candidarsi. “Sulla posizione di Salvini non ci saremmo mai stati. Ma saremmo andati con Zaia, a patto che avesse tenuto la linea che lo ha contraddistinto anche in passato e che non è, per noi, quella dell’attuale segretario leghista”.

Le liste del Nuovo centrodestra, nel momento in cui scriviamo, sono ancora in via di defi nizione, ma ci sono già alcuni punti fermi: “Certamente avremo Marino Zor-zato e Clodovaldo Ruffato a Padova, Costantino Toniolo con altri amici a Vicenza, Massimo Mancini a Chioggia con tanti altri candidati in provincia di Venezia…. Tutte persone di spessore. Perché siamo convinti che questa campagna come non mai sarà basata sui candidati più che sulle enunciazioni di teorie politiche. Ormai tutti gli schieramenti sono in decomposizione: vediamo quello che succede tutti i giorni a Roma tra Renzi e l’apparato storico del Pd.

Vediamo la posizione di Fitto in Forza Italia e tutto quello che ne consegue. Vediamo la Lega e tutto ciò che sta accadendo… Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”.

Carlo Alberto Tesserin, Ncd“noi stiAmo con tosi”

L’intervista

Erano tutti lì a Marghera. Il senatore Maurizio Sac-coni, il vice presidente del Veneto, Marino Zorza-to, il presidente del Consiglio Veneto, Clodovaldo

Ruffato, esponenti illustri del Ncd, il parlamentare elet-to con Scelta Civica Andrea Cusin, e il vice segretario vicario dell’Udc Antonio De Poli.

Pezzi da novanta presenti a metà aprile a Marghe-ra, apputo, dove è stato presentato l’accordo a sostegno di Tosi che ha sottolineato come “La maggioranza dei consiglieri che hanno sostenuto in questi anni in Regione Luca Zaia, sosterrà ora Flavio Tosi” .

I protagonisti di Area Popolare sostengono che il laboratorio politico inaugurato con quest’accordo va ben oltre il panorama veneto ma che proprio nella nostra terra si basa sull’idea di costruire un percorso sul Veneto del fare, sulle cose concrete.

Un bel distinguo rispetto alla linea di Salvini che negli stessi giorni indossava magliette xenofobe inneg-giando alle ruspe per “radere al suolo i campi nomadi”.

E infatti, il leader del nuovo centrodestra veneto, Flavio Tosi sottolinea come la differenza con chi ha go-

vernato fi no ad oggi la Regione sta nella “la logica del fare. E c’è chi lo fa, mentre c’è chi ama il populismo e la demagogia”.

Anche Ruffato ha spiegato la sua adesione ad Area Polare, sottolineando che la politica a cui si sente di prender parte “non è fatta di insulti, estremismi e anate-mi”. “In questo periodo abbiamo tante cose dette e non fatte, proclami senza seguito - ha continuato Ruffato - lo scoppio della maggioranza dimostra il fallimento della presidenza di questi 5 anni: se qualcuno non riesce a difendere la propria maggioranza, o è per incapacità o per aver lasciato campo libero a chi ha imposto altre scelte a noi veneti”. E la freccia lanciata è sicuramente rivolta idealmente a Zaia.

Antoni De Poli, si dice pienamente d’accordo dicen-dosi certo che “questa squadra di Area Popolare, con Tosi candidato presidente, darà concretezza alle cose di cui i cittadini hanno bisogno”. Tra le priorità rimangono il lavoro e l’impresa senza dimenticare le politiche sani-tarie e dell’assistenza che secondo il giudizio di De Poli sono “sparite completamente dalla programmazione”.

E Marino Zorzato ha sottolineato come anche la sicurezza sia per Ncd un argomento forte in agenda tan-to che proprio l’Ncd ha presentato un emendamento al bilancio che ha portato le risorse da spendere da 60mila euro a 5 milioni. “Questo dice chiaro - ha rimarcato - come la pensiamo sulla sicurezza, mentre c’è chi si riempie la bocca”.

Da questo laboratorio veneto l’ex ministro Maurizio Sacconi si aspetta un “rassemblement di movimenti locali e reti nazionali con l’ambizione di competere con la sinistra nel ballottaggio delle elezioni politiche. I contenuti identitari dell’Unione per Tosi saranno il com-pimento di uno Stato unitario e federale a geometria variabile, con il Triveneto tutto ad autonomia rafforzata, la sicurezza nella proprietà di ciascuno, l’unicità della fa-miglia naturale, l’ accesso effi cace al lavoro, un modello sociale e sanitario fondato sulla presa in carico di ogni persona. Area Popolare e Tosi sanno che la premessa di ogni ambizione è peraltro lo sviluppo, che si realizza solo con un Veneto aperto e non chiuso, isolato, da una politica antieuro”.

di Maria pavan

Parole bellicose via metafora arrivano anche dal candidato del Movimento 5stelle, Jacopo Berti che ha presentato la sua “arme di distruzione di casta”, cioè una proposta di legge di

iniziativa popolare relativa al taglio dei vitalizi e degli altri privilegi della casta. “Questa è la defi nitiva arma di distruzione di casta – conferma Berti – abbiamo fi nalmente un’arma per sradicare i privi-legi di questa politica e di questi politici”.

“Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato che torneranno nelle tasche delle imprese venete”. Durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge, avvenuta nella Sala gruppi del palazzo co-munale di Padova, il candidato ha invitato i cittadini a fi rmare i mo-duli per la presentazione del documento, che saranno a disposizione già nei prossimi giorni nelle piazze venete.

“Firmando questa legge di iniziativa popolare – spiega Ber-ti – si potranno eliminare i vitalizi, gli assegni di fi ne mandato e

tutti i privilegi. Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, che fanno 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato e che torneranno nelle tasche delle imprese venete perché fi niranno nei fondi per il microcredito”.

La legge prevede anche la cancellazione dell’assegno di fi ne mandato e dell’assegno di reversibilità.

“Giancarlo Galan riceve più di 3.500 euro al mese (netti) e Giampietro Marchese, anche lui coinvolto nell’inchiesta Mose, 2.800 al mese – gli fa eco il parlamentare del Movimento 5 Stelle Mattia Fantinati – a loro si aggiunge una schiera di 181 ex consi-glieri regionali che dopo aver trascorso mesi, o in alcuni casi anni, a Palazzo Ferro Fini, possono ora contare su un vitalizio”.

Non mancano i colpi alti e bassi in casa 5stelle e Tosi ancora si difende dai colpi bassi di Berti che ha sostenuto che la discesa in campo del sindaco di Verona nasconderebbe un patto segreto col Pd per far vincere Alessandra Moretti.

la denuncia Galan riceve più di 3.500 euro netti al mese

Da sinistra: Flavio Tosi, Marino Zorzato, Clodovaldo Ruffato, Maurizio Sacconi, Andrea Causin e Antonio De Poli

Carlo Alberto Tesserin: “Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”

Jacopo Berti, candidato Governatore del Movimento 5stelle

bERTI, 5STEllE: “ECCO l’ARMA DI DISTRuZIONE DI CASTA”!

Page 30: Bassapadovana apr2015 n45

28 Cultura veneta1 Cultura veneta

Un’Esposizione Universale ha il compito di lasciare in eredità un’esperienza culturale, sociale, scienti-fi ca e tecnologica ed Expo Milano 2015 costru-

irà questa eredità prima di tutto grazie all’apporto dei suoi Partecipanti, cuore e anima dell’evento. Uno degli elementi innovativi e distintivi di Expo Milano 2015 è quello legato al concetto di “Visitor Experience”. L’Expo di Milano vuole essere “tradizionalE” e “innovativa” allo stesso tempo. Tradizionale perché si focalizzerà sul Tema della nutrizione in modo molto stringente e garantendo un vero approfondimento globale a fi ni educativi e di formazione alla sostenibilità del cibo buono, sano, suf-fi ciente e sostenibile per il pianeta. Innovativa perché in tutte le forme chiarirà ai visitatori e alla comunità interna-zionale l’essenza di un nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato sul visitatore.

Al CENTRO Il VISITATORE

“È possibile assicurare a tutta l’umanità un’a-limentazione buona, sana, suffi ciente e sostenibile? ” È con questa domanda che si

apre la sfi da dell’Expo di Milano 2015, l’Esposizione Universale che l’Italia ospita dal primo maggio al 31 ottobre e che sarà senza dubbio il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e suffi ciente per tutti i po-poli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.

Expo sarà la piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, stimo-lerà la creatività dei Paesi e promuoverà le innovazioni per un futuro sostenibile. Ma non solo.

Offrirà a tutti i visitatori la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e di scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastrono-mica di ogni Paese. Inoltre, per tutta la durata della manifestazione, la città di Milano e il sito espositivo saranno animati da eventi artistici e musicali, convegni, spettacoli, laboratori creativi e mostre.

il temA“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è il Tema al

centro della manifestazione, il fi lo logico che attraversa tutti gli eventi organizzati sia all’interno sia all’esterno dello sito espositivo. Expo Milano 2015 sarà l’occasione per rifl ette-re e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è an-cora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denu-trite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e trop-po cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso). Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consu-mo delle risorse. La rifl essione sul Tema si trasforma anche in un momento di condivisione e di festa, grazie a incontri, eventi e spettacoli da vivere in compagnia della mascotte Foody e degli allegri personaggi che la compongono. Ogni aspetto, ogni momento, ogni Partecipante di Expo Milano 2015 declina e interpreta il Tema scelto, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

lA locAtionCon un’area di 1,1 milioni di metri quadrati, facil-

mente raggiungibile, progettata da architetti di fama in-ternazionale, Expo è anche un’esposizione-giardino con più di 12 mila alberi, giochi d’acqua e un lungo canale che circonderà l’area. Sui due grandi viali principali, il Cardo e il Decumano, si affacciano i Padiglioni dei Paesi Partecipanti, piazze e aree comuni dedicati agli eventi e alla ristorazione.

Il sistema a due assi serve a orientare il visitato-re in modo molto semplice e intuitivo, ma organizza anche la partecipazione dei Paesi: la World Avenue (corrispondente al Decumano) è infatti l’affaccio di tutti i Padiglioni Self Built. Lungo il Cardo si distribuisce in-vece la partecipazione italiana. Il Decumano, sede dei Padiglioni nazionali dei Paesi, sarà una lunga teoria di esperienze e racconti architettonici, visivi ed esperien-ziali provenienti da ogni parte del pianeta, da cui si potrà partire per toccare con mano e assaporare i gusti delle diverse tradizioni enogastronomiche, facendo di-retta esperienza del cibo e delle colture planetarie. Alle sue estremità sono collocati l’Expo Centre, composto di spazi per eventi al coperto, e la Collina Mediterranea.

Lungo il Cardo, delimitato a nord dall’anfi teatro sull’acqua della Lake Arena e a sud dall’Open Air The-atre, grande spazio per eventi all’aperto, si estende lo spazio espositivo dedicato all’Italia, intervallato da luoghi per la degustazione dei prodotti delle tradizioni enogastronomiche delle regioni italiane.

Questi, oltre a distinguersi per l’alta qualità delle materie prime e dei prodotti fi nali, svolgono la funzione di mettere in luce le migliori pratiche alimentari tradizio-nali del Paese ospitante.

Nel luogo in cui il Cardo e il Decumano si interse-cano si trova Piazza Italia, la grande piazza centrale dell’Expo, vicino alla quale sorge anche Palazzo Italia, il luogo deputato a ospitare durante l’Expo il raccordo istituzionale tra Paese ospitante e Partecipanti.

Circondato dal Canale, elemento che ne caratte-rizza il paesaggio, il Sito dell’Expo segue dunque uno schema ortogonale molto intuitivo, nel quale architettu-ra si unisce alla natura.

Le costruzioni seguono criteri di effi cienza ener-getica e sostenibilità nella realizzazione, smontabili e riutilizzabili alla fi ne dell’evento.

Ai blocchi di partenza, l’evento a cui non si può mancare. Milioni e milioni di persone hanno già deciso di esserci

Expo 2015 Il grande evento culturale dell’anno

“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”

di Valeria Marcato

Page 31: Bassapadovana apr2015 n45
Page 32: Bassapadovana apr2015 n45

6 sport UNI per piazza 1

Aprile è il mese per eccellenza dei podi-sti padovani: è il mese della Maratona S.Antonio. Un evento consolidato e en-

trato a pieno titolo tra gli appuntamenti più importanti della città di Padova che ogni anno vede protagonisti della gara atleti di altissimo livello.

Quest’anno la promettente keniana Gi-thaiga, che debutta nella maratona dopo aver corso in un’ora 17’00 nella mezza, lo scorso anno a Praga, incrocerà la strada del-la campionessa italiana Claudia Gelsomino campionessa italiana di maratona 2014 dopo essersi imposta a Milano e in questa stagione già seconda alla Treviso Marathon. In campo maschile i keniani Kipkemboi e Kiprop saranno opposti a Giovanni Gualdi, deciso a salire di nuovo sul podio di Prato della Valle. Portaco-lori delle Fiamme Gialle, torna a Padova dopo

aver colto proprio qui, col secondo posto del 2010, il miglior risultato cronometrico in una maratona (2 ore 13’39”), per poi fermarsi ai piedi del podio nel 2013. Vedremo come appronterà i Kenyoti, come spesso accade, in prima fi la. Il 26enne Robert Kipkemboi Kipli-mo, terzo lo scorso dicembre alla maratona di Castéllon, in Spagna, col primato personale di 2 ore 12’03”, punta decisamente alla prima vittoria in una importante corsa su strada. Pro-verà a dire la sua anche il suo giovane conna-zionale Reuben Kiprop Kerio, un personale di 2 ore 26’05” realizzato nel 2014 a Kigali, in Ruanda, che questo atleta ventenne ha tutta l’intenzione di migliorare. “Un cast che met-te assieme atleti esperti a giovani che hanno voglia di imporsi sulla scena internazionale” spiega Giampaolo Urlando, responsabile tec-nico dell’evento.

Corri per Padova Aprile mese di grandi manifestazioni

Il popolo del Running ad Aprile oltre a ritrovarsi agli appuntamenti della CXP ha vissuto bellissime emozioni anche

con la Terza marcia di Pasquetta a Gal-zignano Terme organizzata dall’A.D.S. Podisti Tribano. Un grandissimo successo decretato dalle oltre 2500 presenze.

Terza marcia di pasquetta a Galzignano terme

Si corre la Maratona di S. Antonio, una sfi da a pieni polmoni

Page 33: Bassapadovana apr2015 n45

31Sport6 sport UNI per piazza 1

Aprile è il mese per eccellenza dei podi-sti padovani: è il mese della Maratona S.Antonio. Un evento consolidato e en-

trato a pieno titolo tra gli appuntamenti più importanti della città di Padova che ogni anno vede protagonisti della gara atleti di altissimo livello.

Quest’anno la promettente keniana Gi-thaiga, che debutta nella maratona dopo aver corso in un’ora 17’00 nella mezza, lo scorso anno a Praga, incrocerà la strada del-la campionessa italiana Claudia Gelsomino campionessa italiana di maratona 2014 dopo essersi imposta a Milano e in questa stagione già seconda alla Treviso Marathon. In campo maschile i keniani Kipkemboi e Kiprop saranno opposti a Giovanni Gualdi, deciso a salire di nuovo sul podio di Prato della Valle. Portaco-lori delle Fiamme Gialle, torna a Padova dopo

aver colto proprio qui, col secondo posto del 2010, il miglior risultato cronometrico in una maratona (2 ore 13’39”), per poi fermarsi ai piedi del podio nel 2013. Vedremo come appronterà i Kenyoti, come spesso accade, in prima fi la. Il 26enne Robert Kipkemboi Kipli-mo, terzo lo scorso dicembre alla maratona di Castéllon, in Spagna, col primato personale di 2 ore 12’03”, punta decisamente alla prima vittoria in una importante corsa su strada. Pro-verà a dire la sua anche il suo giovane conna-zionale Reuben Kiprop Kerio, un personale di 2 ore 26’05” realizzato nel 2014 a Kigali, in Ruanda, che questo atleta ventenne ha tutta l’intenzione di migliorare. “Un cast che met-te assieme atleti esperti a giovani che hanno voglia di imporsi sulla scena internazionale” spiega Giampaolo Urlando, responsabile tec-nico dell’evento.

Corri per Padova Aprile mese di grandi manifestazioni

Il popolo del Running ad Aprile oltre a ritrovarsi agli appuntamenti della CXP ha vissuto bellissime emozioni anche

con la Terza marcia di Pasquetta a Gal-zignano Terme organizzata dall’A.D.S. Podisti Tribano. Un grandissimo successo decretato dalle oltre 2500 presenze.

Terza marcia di pasquetta a Galzignano terme

Si corre la Maratona di S. Antonio, una sfi da a pieni polmoni

Page 34: Bassapadovana apr2015 n45

MARCO CANOVAinsegnante di

Educazione Fisica, direttore tecnico

e gestore del GRUPPO

CANOVA SPORT (centro sportivo

Le Piscine di Casale

di ScodosiaPALESTRA

CANOVA SPORT di saletto e PISCINE

COMUNALI DI MONSELICE)

LA PALESTRA DEL FUTURO: LA PISCINA

info: [email protected] - www.canovasport.it

FITNESS E SALUTE

COME SI È EVOLUTA LA PISCINAANNI 80: SI andava in Piscina per IMPARA-RE A NUOTARE (e spesso erano strutt ure tristi , vecchie).

ANNI 90: si andava in piscina per imparare a nuotare, per nuotare un paio di ore in libertà, e qualcuno iniziava la prima ginna-sti ca in acqua. Iniziavano le prime piscine ad off rire vari servizi

ANNI 2000: si è iniziato ad andare in piscina non solo per imparare a nuotare ma anche per ALLENARSI (sempre di più i giovani ed adulti che si iscrivono a squadre

agonisti che), per stare meglio, per gareg-giare, per prati care ACQUAGYM-HYDROBI-KE- e DIVERTIRSI. La piscina ha iniziato ad off rire una vasta gamma di atti vita sporti ve e di servizi.L’ACQUA non più come sinonimo del NUOTO ma come NUOVO MODO DI FARE SPORT E MOVIMENTO per stare BENE e MANTENERSI in FORMA.La piscina del futuro è ormai una realtà sempre più diff usa: si va in piscina con i bambini per i primi corsi nuoto o quelli avanzati ( oggi l’età di inizio ai corsi è scesa dai canonici 5-6 anni ai 4/6 mesi con i corsi riservati ai neonati accompagnati in acqua dai genitori…..UNO SPETTACOLO ASSISTE-RE AD UNA LEZIONE), SI ACCOMPAGNA IL FIGLIO/A AGLI ALLENAMENTI DELLA SQUADRA AGONISTICA, si va a nuotare in libertà, e se adulti , si frequenta la piscina INVECE della PALESTRA per fare del FIT-NESS-ACQUATICO.Proprio il FITNESS IN ACQUA (grazie anche alle proprietà benefi che dell’acqua come att rezzo), ha assunto un’importanza ed una rilevanza nelle piscine più all’avan-

guardia:acquagym, hydrobike, la NUOVISSIMA “ACQUAZUMBA”. circuiti allenanti , wa-ter trekking (il tappett o in acqua), acqua triathlon (nuoto-byke-water trekking), sono alcune delle atti vità più diff use.LE PISCINE più moderne ormai costrui-scono la vasca solo per il fi tness, una vera palestra, dove l’acqua aiuta a modellare il corpo assieme alle varie discipline fre-quentate.La piscina ormai è sempre più un punto di riferimento di chi vuole fare sport, magari con tutt a la famiglia assieme: il genitore ed il fi glio allo stesso orario per

fare atti vità diverse, LA PISCINA da questa possibilità (non tutt e a dire il vero, ma le più grandi o le più organizzate si); ecco che mentre il fi glio frequenta il corso nuoto, il genitore nuota liberamente oppure fa acquagym (e se c’è una palestra annessa alla piscina, frequenta un corso a tema per i genitori o fa fi tness in assoluta libertà –corso mamme….), mentre è sempre più diffi cile per una famiglia trovare una PALE-STRA che possa ospitare simultaneamente tutti e due.Nella nostra zona queste strutt ure dove si puossono fare entrambe le cose ( in acqua, o piscina più palestra) sono poche (CASALE DI SCODOSIA, Monselice le uniche realtà che off rono sia la PALESTRA che la PISCINA nello stesso luogo). MA POI, perche scegliere la PISCINA invece della palestra o un altro sport?Parliamo dei benefi ci fi sici ed ATLETICI: il nuoto e gli sport acquati ci hanno molti vantaggi rispett o a quelli terrestri.Nel NUOTO SI USA TUTTO IL CORPO!. Tutt o il corpo lavora nuotando: i piedi, le dita dei piedi, le gambe, uso gli addominali

ed i dorsali, i muscoli dei glutei, lavorano i muscoli delle spalle,quelli del torace, si usano anche i muscoli del collo e di tutt o il tronco,LE MANI E LE BRACCIA, insomma è in ASSOLUTO LO SPORT PIU’ COMPLETO AL MONDO. La stessa cosa vale per tutt e le atti vità fatt e in acqua (ed in più l’assenza quasi totale di gravità NE EVITA I TRAUMI TIPICI DEGLI SPORT DI TERRA) e oltre a far lavorare tutt o il copro come descritt o sopra, crea anche dei benefi ci ad organi interni al corpo con l’eff ett o LINFODRENANTE TIPICO DELL’ACQUA (n.b. non occorre andare in acqua termale per avere chissà quali bene-fi ci, basta nuotare, e se l’acqua è fresca è DECISAMENTE PIU’ SALUTARE per il corpo fare sport).ECCO che per I BAMBINI-RAGAZZI, non c’è sport migliore del nuoto (infatti molti medici lo consigliano, e non solo in caso di SCOGLIOSI o dolori alla schiena); e poi è uno dei migliori sport per bruciare le CALORIE in eccesso, per RASSODARE e TONIFICARE (abbiamo presente il FISICO SCOLPITO DEI NUOTATORI ? )ECCO perche: nuoto è bello. MA IN PISCINA oggi c’è di più:- ACQUAGYM, per gli adulti che vogliono mantenere o migliorare la forma fi sica di-vertendosi, nascondendo ( sott o acqua ) i kg in eccesso e facendo meno fati ca di una lezione in palestra,- HYDROBIKE: pedalare e rassodare i glutei e le gambe senza mai avere dolori musco-lari post- lezione,- ACQUA ZUMBA: un’alternati va all’ac-quagym, la moda della ZUMBA trasportata in acqua,- IL NUOTO LIBERO : non c’è lezione di nes-sun sport che fa bruciare e tonifi care di più che 1 ORA DI NUOTO.- MASTER : le gare riservate ad ex atleti o a semplici nuotatori che vogliono prati care questo splendido sport in età avanzata ci-mentandosi in vere gare e campionati ( nel 2012 si sono svolti i campionati mondiali MASTER )- ESTATE: sta arrivando l’estate, e cosa c’è di meglio che abbronzarsi e fare sport? an-dare al mare dalle nostre parti per nuotare non è il massimo della vita visto l’acqua che si trova ( ed i costi ), allora perché non approfi tt arne e sott oscrivere uno o più abbonamenti setti manali in PISCINA per rilassarsi e fare sport ?BUON FITNESS A TUTTI!

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

ACQUA non è solo NUOTO ma: acquagym, fi tness, water trekking, acquacircuit, acqua soft, acquakick,acquatriathon e tanto altro !

Page 35: Bassapadovana apr2015 n45

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore

nimaliAdei nostri amici

CIRO Maschio, taglia piccola, circa kg 10, di circa 6-8 anni. Carattere

equilibrato, adatto per tutti i contesti famigliari. Ciro arriva dal canile sa-

nitario dove ha trascorso molti mesi in attesa che i proprietari si facessero vivi. Il tempo è passato e per lui si sono aperte

le porte del canile. Ciro dev’essere operato ad una zampetta perché ha legamenti e crociati rotti. Per lui cerchiamo famiglia

amorevole che possa accoglierlo con amore.

3 NERONI 2 maschi e una femmina, taglia media

di circa 1 anno e mezzo. Portati in rifugio da cuccioli, dopo essere stati recuperati da tragica storia. Hanno un

carattere diffi cile e non si fi dano delle persone. Vogliamo provare a trovare delle persone pazienti

che sappiano aiutare queste creature.

JOLLY Maschio giovane, circa 1 anno, taglia contenuta di circa

10-12 kg. Un pelosetto tutto amore e coccole. Dinamico, da cucciolo che si rispetti, coccolo e caratterialmente

buono. Jolly ha un abbandono alle spalle ed attualmente vive dentro una gabbia. Restituiamo dignità a

questa creatura.

BUFALO Maschio, taglia medio-contenuta, di

circa 12 kg. Carattere buono e socializzato.

Bufalo ha circa 3-4 anni, vissuti sempre in famiglia

tra coccole, giardino e divano. Poi è stato abbandonato. Bisogna trovare

casa a questa creatura.

ADOTTAMI

CIN CIN Sono due cuccioli di solo 2 mesi, futura taglia piccola,

max kg 6-8. Ora aspettano una

casa e dei padroni affettuosi.

Cin-cin sono 2 fratellini maschi.

BIANCA NEVE Sono 2 sorelle, mix labrador, nate a marzo 2014.

Taglia media, circa kg.25-30, in cerca

della loro seconda pos-sibilità. Due meraviglie

di pelose dentro una gabbia. Chiediamo

aiuto per loro.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - tel. 3289620233

per partecipare a questa rubrica scrivete a: [email protected] - tel. 049 8704884

ROSA Femmina di circa 2 anni, taglia medio-conte-

nuta, circa kg.10. Questa creatura è stata recuperata in mezzo al fango, in allat-

tamento, con pochissimo latte e dei cuccioli. Rosa

ha un carattere mite, buono, coccola e tanto dolce. Dopo lo svezzamento dei suoi cuccioli Rosa cerca casa.

Verrà sterilizzata, chippata e vaccinata.

MERINGA Femmina di circa 6-8 anni, taglia medio-piccola, circa

kg.10-12. Meringa è dolcissima. E’ stata recuperata da una situazione

altamente disagiata assieme ai suoi piccoli. Ora sono tutti al sicuro, ma

un canile non è una casa… Meringa ha dovuto lottare per sopravvivere ed ha un orecchio tagliato,

ma non importa: è bellissima ugualmente. Per Meringa preten-diamo il meglio. Cerca casa per dare e ricevere amore.

Tanti altri approfondimenti e notizie in più su

centinaia di piccoli amici da adottare vai su www.lapiazzaweb.it sezione ”Animali” e guarda le fotogallery

www.lapiazzaweb.it/category/animali

L’uomo e il cane: un rapporto in equilibrio

L’ESPERTO A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

Un UOMO e un CANE si incontrarono migliaia di anni fa per aiutarsi l’un l’altro, nel tempo poi hanno consolidato il rapporto di “scambio” re-ciproco che riscontriamo ancora oggi. L’uomo si prende cura del cane e riceve in cambio la sua compagnia ed una vasta gamma di aiuti nel la-voro. Tutti i cani trovano il loro equilibrio, la loro identi tà, il loro benessere nel profondo legame aff etti vo che instaurano con il loro padrone e con la famiglia in cui vivono. Per natura il cane è un animale socievole e come tale detesta la solitudine e ricerca la presenza fi sica del suo capo branco, del suo punto di riferimento, del suo padrone.Un cane che nella sua primissima infanzia ( cioè nei primi tre mesi di vita) abbia pochi o nulli contatti con l’uomo, diffi cilmente diventerà un buon cane da compagnia. Sarà ti mido e pau-roso con le persone e non sviluppe-rà una totale dipendenza nei confronti del suo padrone. Ma anche un cucciolo sepa-

www.dogtrainerpadova.it - [email protected] - tel: 329 1605558

rato dalla madre troppo presto (cioè a 4 / 5 setti mane) ed allevato in casa può avere diversi problemi, per esempio un esagerato att acca-mento al padrone con chiari episodi di gelosia o, nella maturità, uno scarso interesse sessuale nei confronti di altri cani. Esperimenti compiuti su cuccioli allevati con conigli o gatti hanno di-mostrato talvolta una preferenza a convivere e preferire razze con cui sono cresciuti insieme. A livello strett amente personale ed in funzione della mia esperienza ritengo che i cani in gene-rale non sono in grado di capire cosa è giusto o sbagliato. Il loro comportamento è legato all’isti nto di razza a cui appartengono e alla conservazione della specie. Molti att eggiamenti

sono già innati , un cucciolo sa sedersi, stare zitt o, fermo, non mordere e ascoltare. Il

compito quindi di un buon educa-to re è di mett erlo in condizione di

imparare quando e come at-tuare tali comportanti .

Filariosi cardiopolmonareIL VETERINARIO A cura del Dottore Andrea Feliciati

Il ruolo del sott oscritt o quale Di-rett ore Sanitario dell’ambulatorio

del Rifugio C.I.P.A. prevede che, con cadenza setti -manale, si visiti no i nuovi ospiti della strutt ura che provengono dal Canile Sanitario Tazzari precedente-mente sott oposti a sterilizzazione ed a tutti i proto-colli sanitari di routi ne. La preoccupazione maggiore nell’esaminare i libretti sanitari dei nuovi cani è il controllo dell’esito del test emati co per la ricerca di anti geni fi laria. La fi lariosi è una patologia veicolata dalle zanzare che presenta una forma cardiopolmo-nare (causata da Dirofi laria immiti s) ed una forma cutanea (causata da Dirofi laria repens).La forma più grave è la fi lariosi cardiopolmonare. Quasi tutti i proprietari di cani delle nostre zone co-noscono la patologia che, nei decenni scorsi, quan-do i sistemi di prevenzione erano per lo più assenti , ha rappresentato sicuramente una delle principali cause di decesso dei nostri amici cani.Il parassita che provoca la malatti a , Dirofi laria im-miti s, è un nematode le cui larve, entrate nel si-stema circolatorio del cane punto da una zanzara, dopo vari stadi divengono vermi adulti (lunghi fi no a 30 cm.) e si localizzano a livello di cuore ed arteria

polmonare dove nel tempo causano danni sempre maggiori fi no a portare al decesso dell’animale. I primi sintomi clinici della malatti a sono tosse ed af-fati camento dopo uno sforzo ma visto che insorgono quando la patologia è già in uno stadio avanzato, è importante eseguire periodici controlli sul sangue per una diagnosi precoce.La malatti a, pur grave, è oggi curabile att raverso un tratt amento che consente l’eliminazione delle fi larie adulte. Compete al Medico Veterinario l’imposta-zione della terapia in base alla fase della malatti a al momento della diagnosi. Ad ogni buon conto, dal momento che si tratt a di una terapia non esente da rischi e che non cura, nel caso sia insorta, la miocar-diopati a conseguente all’infestazione, è raccoman-dabile il ricorso a sistemi di prevenzione.Ad oggi, in commercio esistono diversi farmaci effi -caci nei confronti delle forme larvali di fi laria. Non tratt asi di un tratt amento vaccinale ma di una tera-pia nei confronti delle larve che infestano l’animale volta ad impedire il loro sviluppo in forme adulte. Personalmente, considerato che la nostra è una del-le zone a più alto rischio fi laria, si consiglia di eff et-tuare il tratt amento da Aprile a Dicembre.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

Page 36: Bassapadovana apr2015 n45
Page 37: Bassapadovana apr2015 n45

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/diritti/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

Maltarello

Uno degli argomenti di “gran moda” in questi ultimi anni – specie fra le associazione di consumatori - riguarda senz’altro la illegittimità (presunta o reale) degli interessi

richiesti dalle banche ai clienti sulle somme elargite, sia che si tratti di mutuo e sia che si tratti di fi do. Si affermerebbe che, una volta accertato che gli interessi non sono dovuti, il cliente potreb-be far valere la nullità delle clausole contrattuali per non pagare interessi ulteriori. In proposito, ritengo opportuno chiarire che una cosa è far valere tale nullità per non pagare in futuro, ed un’altra invece è chiedere la restituzione di quanto pagato in passato. Per quest’ultima ipotesi infatti, occorre che il relativo “diritto alla restituzione” non si sia prescritto con il decorso di dieci anni. Ed andiamo a chiarire. Si tratta di un distinguo puramente giuridico ma di cui occorre tener conto nelle aule giudiziarie quando si è accertato che l’operato della banca non è stato corretto e si tratta di valutare successivamente se sussista ancora il diritto ad essere rimborsati. La domanda del correntista tesa infatti a far valere la invalidità/ nullità di un contratto bancario (supponiamo un’apertura di conto corrente) non si prescrive sostanzialmente mai, con la conseguenza che si può sempre far valere, mentre quella diretta a conseguire la ripetizione delle somme pagate e

Banche : termine ultimo per chiedere la restituzione delle somme indebitamente versate

DIRITTO BANCARIO

Studio Legale Avvocato Lorenzo Maltarello - Piazzett a Pescheria n.14 – 45011 ADRIA (Rovigo) Tel. 042 621 382 - PEC: lorenzo.maltarello@rovigoavvocati .it

AVV. LORENZO MALTARELLOnon dovute è invece soggetta alla ordinaria prescrizione decen-nale. Seppur importante, tuttavia, questo necessario distinguo non deve far perdere le speranze al cliente che ingiustamente ha versato somme illegittime. La Cassazione Civile, invero, a Sezioni Unite nel 2010 con sentenza n. 24418 ha chiarito come “…il termine di prescrizione decennale cui tale azione di ripetizione è soggetta decorre dalla data in cui sia stato estinto il saldo di chiusura del conto cui gli interessi non dovuto siano stati registrati…” Questo comporta che sino a quando il rapporto è in corso nulla si prescrive. È solo dopo la chiusura del rapporto (ad esempio del conto corrente) che il cliente ha dieci anni di tempo per verifi care se ha pagato correttamente o se ha versato interessi non dovuti e chiederne – cosa importante – la restituzione, senza averli persi defi niti-vamente. Questo signifi ca anche che l’avviso contenuto negli estratti conto che periodicamente (trimestre o semestre) per-vengono dall’istituto di credito, con cui questi annuncia “... che eventuali contestazioni dovranno essere sollevate dal cliente entro sessanta giorni...”, non vanno assolutamente ad incidere sul suo diritto alla ripetizione di quanto pagato indebitamente da far valere entro il decennio dalla fi ne del rapporto.

L’attività svolta dai Patrocinatori Stragiudiziali è irrinun-ciabile per tutti quei soggetti che, dopo aver subito un danno, si trovano assaliti da dubbi e perplessità, angosce,

domande ed incertezze, sulla corretta strada da seguire per ottenere il giusto ristoro del danno subito. Il consulente in Infortunistica Stradale serio e preparato, infatti, non si occupa soltanto di contattare la Compagnia di assicurazione e formulare una richiesta risarcitoria, ma garantisce al cliente un servizio completo che prevede anche la possibilità di sfruttare convenzioni con Medici Specialistici, Medici Legali, Centri di Riabilitazione nonché con carrozzerie specializzate per dare la possibilità al cliente di non doversi preoccupare di nulla. Lo Studio Trevisan di Este collabora con un gruppo di Professionisti nelle varie discipline: periti, geo-metri, ingegneri e architetti, medici legali, è, in altre parole, un professionista competente e specializzato, in grado di fare ottenere al cliente non “un” risarcimento ma “ il giusto” risarcimento del torto subito. Lo Studio Trevisan di Este co-nosce le normative e le regole del Mondo del risarcimento del danno. Ha esperienza tecnica nel saper leggere le dina-miche di un evento lesivo per poter valutare la responsabilità

dei soggetti coinvolti ed individuare il soggetto obbligato al risarcimento del danno in generale. Conoscere, sapere, com-prendere, cogliere quali voci di danno ha diritto il danneggiato e sapere quantifi care correttamente anche attraverso l’ausilio di soggetti terzi con specifi che competenze(medicolegale, pe-rito auto, ricostruttori meccanici, ingegneri, architetti, etc.) e

qualora sorga un dubbio su un elaborato tecnico adoperarsi in un confronto con il professionista al fi ne di ridurre al minimo errori /o omissioni. Lo Studio Trevisan

ritiene fondamentale che il buon risultato sia determinato dal-le scelte iniziali nmesse in atto al conferimento dell’incarico che deve portare all’istruzione del cliente affi nchè riesca a produrre, individuare e ricercare tutti quegli elementi oggetti e soggettivi per la creazione e ricerca delle prove indispensa-bili per la corretta dimostrazione e quantifi cazione dei danni subiti. La sapienza nella conduzione delle trattative con i Li-quidatori delle Compagnie di Assicurazioni è la differenza nel Know How per i 30 anni di esperienza nel settore sono la garanzia del giusto risarcimento fi nale.Lo Studio Trevisan si avvale, altresì, di avvocati specialisti nelle materie del diritto Civile e Penale per lo studio dei casi complessi.

L’attività del Patrocinatore stragiudizialeDIRITTO DELLA CIRCOLAZIONE STRADALE

Studio Trevisan di Trevisan Susanna. Recupero Danni - Infortunisti ca Stradale Este (PD) - Tel:0429603778 - Via Atheste, 44/F - [email protected]

STUDIO TREVISAN DI TREVISAN SUSANNA

trevisan ok

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Uffi ciale n° 54/2015, dei decreti legislativi 04.03.2015 nn. 22 e 23, prosegue la riforma del mercato del la-

voro in attuazione della Legge Delega n.183/2014. In particolare il Decreto n.23, introduce “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”.

La nuova disciplina troverà applicazione per i con-tratti subordinati a tempo indeterminato stipulati dopo l’entrata in vigore del decreto (07.03.2015), ovvero per quelli a tempo determinato o di apprendistato convertiti dopo tale data. Per quelli già in essere precedentemen-te continueranno a valere le tutele previste dall’art. 18 L.n.300/70 (Statuto dei Lavoratori). Risulta evidente come la regola generale sia ormai quella dell’indennizzo, mentre la reintegra nel posto di lavoro (c.d. tutela reale) rappresenti sempre più un’eccezione. Quest’ultima resta infatti prevista solamente in ipotesi di nullita’ del licenzia-mento perche’ discriminatorio ovvero perche’ riconduci-bile agli altri casi di nullita’ espressamente previsti

Jobs Act: Il contratto di lavoro a tutele crescenti

DIRITTO DEL LAVORO

Studio Legale avv. Marti na Rocchio – avv. Gianluca Simeoni - Via B. Arnaldo da Limena n. 10 – 35010 Limena (PD) Tel. 049.5390473 Fax 049.5390472 [email protected] - www.studiorocchiosimeoni.com

simeoni ok

AVV. GIANLUCA SIMEONI

dalla legge od ancora qualora il dipendente riesca a dimostrare che il licenziamento disciplinare si fonda su un fatto materiale insussistente. In tutti gli altri casi, qualora il Giudice accerti l’illegittimità del licenziamen-to perché non ne ricorrono gli estremi, il rapporto di lavoro verrà dichiarato estinto sin dall’irrogazione del provvedimento ed il datore di lavoro (che occupi ol-tre 15 dipendenti) sarà condannato al pagamento di un’indennità di importo pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità.

In caso di licenziamento per motivi economici (le-gato cioè alla riorganizzazione aziendale) non sarà più necessario il tentativo di conciliazione presso la Direzio-ne Territoriale del Lavoro. Nei pochi casi ancora previsti, resta infi ne per il lavoratore la facoltà di pretendere, in luogo della reintegra, il pagamento di un’indennità pari a 15 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR.

Il medico è un professionista la cui alta funzione è quella di difendere la vita, tutelare la salute fisica e psichica del paziente, dare sollievo alla sofferenza,

prestando la propria opera con diligenza, perizia e pru-denza secondo scienza e coscienza. Tali principi sono stati sinteticamente estratti dal codice deontologico che delinea i doveri e gli obblighi del medico il quale, dal punto di vista civilistico, è un prestatore d’opera che svolge la sua attività (la cura del paziente) con lavoro intellettuale. Il medico, libero professionista o dipendente di una struttura ospeda-liera, deve agire con prudenza perché deve prevedere gli effetti della sua condotta, sapere quali rischi essa eventual-mente comporti e fare il possibile per eliminarli o contenerli; con perizia perché deve essere in possesso oltre che della necessaria preparazione teorica, di capacità ed esperienza pratica; con diligenza perché deve sapere cosa fare o non fare nell’interesse del paziente e come intervenire.

L’attività del medico, così come quella svolta da qual-siasi altro professionista, è regolata dagli artt. 2229-2238 del codice civile ed è caratterizzata oltre che dalla natura intellettuale della prestazione, da discrezionalità tecnica il che significa piena facoltà di determinazione delle modalità

La responsabilità civile del medico, il dovere di diligenzaDiritto sanitario

di esecuzione dell’attività secondo le regole della professio-ne avendo di mira la cura e la salvaguardia del paziente.

Sulla base di quanto previsto dagli artt. 1176 secon-do comma del codice civile, “nell’adempimento delle ob-bligazioni inerenti all’esercizio di un’attività professionale, la diligenza deve essere valutata con riguardo alla natura dell’attività esercitata” che non è quella ordinaria del buon padre di famiglia.

Il medico, infatti, deve usare quella che la giurisprudenza ha definito diligenza qualificata, consistente nella doverosa appli-cazione delle regole tecniche del momento e degli accorgimenti che costituiscono la conoscenza ed i fondamenti della medicina (ars medica).

Secondo la giurisprudenza occorre distinguere tra dili-genza professionale generica e diligenza professionale spe-cifica che è variamente qualificata cosicché a diversi gradi di specializzazione corrispondono diversi gradi di perizia.

Pertanto, chi assume un’obbligazione nella qualità di specialista o un’obbligazione che presuppone una tale qualità, è tenuto a possedere la perizia che è normale della categoria ossia la specifica conoscenza ed applicazione di

cognizioni tecniche che sono tipiche dell’attività necessaria per l’esecuzione di quella determinata attività professionale e che non sono invece patrimonio ad esempio, del medico di base. A quest’ultimo, infatti, è richiesto un livello di di-ligenza commisurato allo standard professionale della sua categoria che non può certo essere quello esigibile da uno

specialista la cui condotta va esaminata, non già con minore ma, al contrario, con maggior rigore ai fini dell’accertamento della responsabilità professionale. Nella va-lutazione della condotta del medico, inoltre, occorre fare riferimento al grado di difficoltà della prestazione tenuto conto del tipo di

patologia, delle condizioni del paziente, delle conoscenze scientifiche del momento, dell’ambiente e delle circostanze in cui è chiamato ad operare. Ciò significa che una prestazio-ne medica di facile esecuzione che non abbia esito positivo, così ha stabilito la giurisprudenza, comporta una presunzio-ne di responsabilità a carico del medico per cui, se il pazien-te prova che si trattava di un intervento di routine, egli per essere esente da colpa deve dimostrare la sopravvenienza di complicanze non prevedibili ed a lui non imputabili.

Diverso è il caso in cui la prestazione medica riguardi la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà poiché in tal caso, così stabilisce l’art. 2236 c.c. “il prestatore d’opera non risponde dei danni se non in caso di dolo o di colpa grave”. Tale limitazione di responsabilità non ricorre con riferimento ai danni provocati al paziente per negligenza o imprudenza, ma soltanto per quelli derivanti da imperizia con esclusivo riguardo a problematiche oggetto di dibattito e di tesi contrapposte o che per la loro novità o straordina-rietà trascendono la preparazione media per cui non si può pretendere siano compresi nel patrimonio culturale e tecnico del professionista. Incombe sul medico l’onere di dimostrare che l’attività da lui svolta è stata di particolare complessità nel senso sopra indicato per cui, in caso contrario, egli può essere chiamato a rispondere del danno che abbia provoca-to nell’esecuzione di un intervento o nella prescrizione di una terapia. Delineata per sommi capi la questione della diligenza professionale, Il prossimo intervento riguarderà la problematica attinente al tipo di obbligazione che assume il medico (di mezzi o di risultato), la natura della sua respon-sabilità e di quella della struttura ospedaliera nell’ambito della quale egli si trova ad operare.

Avv. Carmelo Sergi

Avv. Carmelo Sergi - via Umberto I n. 50 - 45100 - ROVIGO - tel. 0425460463 - fax 0425464763 - mail: [email protected]

Una delle prime preoccupazioni di chi si accosta al professionista legale è l’incognita sui costi dell’at-tività professionale.

La legge 247/12 nel riformare la professione fo-rense ha portato a compimento la rivoluzione in tema di compensi avviata nel 2006 con l’abolizione dei minimi tariffari. L’articolo 13, al comma 3, stabilisce: “La pattuizione dei compensi è libera: è ammessa la pattuizione a tempo, in misura forfetaria, per conven-zione avente ad oggetto uno o più affari, in base all’as-solvimento e ai tempi di erogazione della prestazione, per singole fasi o prestazioni o per l’intera attività, a percentuale sul valore dell’affare o su quanto si prevede possa giovarsene, non soltanto a livello strettamente patrimoniale, il destinatario della prestazione”. Dunque il principio fondamentale è quello della libera contratta-zione tra cliente e avvocato e che non esistono più delle “tariffe” come accadeva in passato.

Questo vuol dire che per una stessa attività, ad esempio un causa di separazione, diversi professionisti potranno richiedere compensi anche molto diversi e non

esistono più ne minimi né massimi, fermo restando che il compenso non può essere sproporzionato, come da sempre ribadito dal Consiglio Nazionale Forense. Non sempre, però, chi propone il prezzo più basso garantisce la miglior affidabilità e competenza.

Il medesimo artico 13 L.F. stabilisce poi che solo se il cliente lo richiede l’avvocato sia tenuto ad una comu-nicazione scritta sul prevedibile costo della prestazione (c.d. “preventivo”).

Un disegno di legge attualmente in fase di discus-sione prevede di introdurre il preventivo come obbligato-rio proprio per favorire la concorrenza e la trasparenza dei costi.

Nel caso invece cui cliente e professionista non ab-biano concordato la misura del compenso e non riesca-no a trovare l’accordo a prestazione compiuta potranno rivolgersi al consiglio dell’ordine affinché, esperisca un tentativo di conciliazione.

In alternativa il compenso sarà determinato dal Giu-dice, facendo applicazione delle tabelle di cui al D.M. 55/2014.

Quanto costa l’avvocato?Diritto legale

Studio legale Begozzo-Zandolin - via Cavour 2 Este tel. e fax 0429.603807 email: [email protected]

avv. Mauro Zandolin - studio legale BegoZZo-Zandolin

Page 38: Bassapadovana apr2015 n45
Page 39: Bassapadovana apr2015 n45

La cura più efficace? La prevenzione

Apprendimento e benessere consapevole

Continua a pag. 40Continua a pag. 39 Continua a pag. 41

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

L’Editoriale

Quante volte ciascuno di noi si sente “a cor-to di idee”, in ritardo in un mondo che va veloce, in diffi coltà nel trovare soluzioni per

i propri problemi quotidiani, lavorativi, familiari, relazionali?

La risposta migliore in queste situazioni, molto spesso, è già dentro di noi. Il problema è farla emer-gere, liberarsi dalle abitudini che possono frenarci, liberarci da situazioni in cui non si vedono vie di uscita.

Questo tipo di condizione è tutt’altro che patolo-gica, anzi, è “normale” ed estremamente frequente: il problema spesso risiede nelle routine, in modalità di pensiero radicate che non sono facili da cambiare in breve tempo e da soli, nelle pressioni sociali.

La psicologia, in questi casi, può venire in aiuto con interventi non invasivi ma di supporto alle risorse già esistenti, ad esperienze già maturate, a soluzioni già applicate a contesti diversi. Troppo spesso infat-ti le persone sono dei “giacimenti” di risorse che rimangono sconosciute, inesplorate, quando invece potrebbero essere portate alla luce, con l’aiuto di un professionista psicologo esperto, anche senza un grande sforzo.

Liberare ciò che già è dentro di noi, dunque, con una metodologia di dialogo riguardo alla pro-pria quotidianità, ai propri valori, ai propri desideri, con una fi nalità trasformativa orientata a portarci a realizzare il tipo di attività, di relazioni, di vita che desideriamo, non necessariamente quello che vivia-mo nel presente. La psicologia a servizio delle idee nuove, dunque, in un mondo che va veloce. Per questo oggi è fondamentale che ciascuno diventi un innovatore, nel proprio ambito lavorativo, relaziona-le, familiare, anche per uscire dalla stagnazione che caratterizza tanti aspetti della vita sociale italiana.

dott. alessandro De Carlo*

Idee nuoVe per un Mondo Che CAMBIA

*Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto Continua a pag.

La salute vale oro così come il medico a cui ci si affi da

Il Chirurgo Vascolare risponde su: vene varicose

Page 40: Bassapadovana apr2015 n45

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

Il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

per collaborare all’inserto la piazza salute contattare 049 8704884 - [email protected]

Siamo felici davvero se stiamo bene

38

Consulenza scientificaOftalmOlOgIaDott. massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]: www.lasek.it

ChIRuRgIa VasCOlaReDr. stefano manfrini - specialista in Chirurgia vascolare-responsabile u.O. di Chirurgia Vascolare ospedale accreditato salus ferrara. Visita a Rovigo, este, monselice e Badia Polesine - 347/8043460

meDICINa estetICaDr. enzo Predebonmaster medicina esteticaVia ferrari 10 - Ospedaletto euganeo (Pd)tel. 0429 90934 - cell. 338 5940563

PsICOlOgIa - PsICOteRaPIaDott.ssa antonella tintiPsicologa e Psicoterapeuta individuale e di coppia - Cell. 339 3859333 -Riceve su appuntamento nei Poliambulatori:- “Rovigomedica” a Rovigo - “san giusto” a Portoviro (RO)stuDIO DeNtIstICO

Dr. massimiliano Veronesestudio dentisticoVia giacomo matteotti - este(Pd)tel. 0429 601485 [email protected]

L’intervento

La scheda odontoiatrica, generalmente in formato cartaceo, riporta un disegno stilizzato delle arcate dentarie, in cui vengono segnalate patologie e trattamenti, seguiti da uno spazio per le annotazioni in forma di diario clinico. Dal punto di vista giuridico la scheda odontoiatrica e’ un semplice promemoria dell’attività diagnostica e

terapeutica svolta, ad uso esclusivo dell’odontoiatria; e’ paragonabile ad una scrittura privata e come tale: non è sog-getta a nessun requisito formale di compilazione; non vi è obbligo di conservazione; la presenza di errori, omissioni ed alterazioni non configura ipotesi ne’ di falso ideologico, ne’ di reato di falso in atto pubblico. Per quanto riguarda la circolazione, la scheda può essere consegnata: al paziente stesso; alle persone fornite di delega ed all’autorità giudiziaria; la non restituzione a fronte di una richiesta non determina responsabilità, in quanto non vi è l’obbligo dell’archiviazione, ne’ quello della conservazione. La compilazione della scheda odontoiatrica, tuttavia, va fatta con particolare diligenza annotando: giorno della prestazione (nel caso in cui il paziente non si presenti all’appuntamento terapeutico e’ bene annotarlo comunque indicando la motivazione dell’assenza); trattamenti terapeutici effettuati; qualsiasi annotazione utile al sanitario. Cio’ in considerazione del fatto che, soprattutto in materia di responsabilità civile, rappresenta un importante mezzo di difesa legale mentre la sua mancanza o non corretta tenuta determina nel giudice l’impressione di negligenza ed imperizia dell’odontoiatra ai fini dell’addebito di un’eventuale responsabilità. Difatti la scheda odontoiatrica può essere richiesta nel contenzioso giudiziario per diverse finalità che sono: per ricostruire la cronologia dei fatti in caso di discordanti versioni dei fatti tra le parti; per determinare lo stato anteriore e quindi la validità della diagnosi e del progetto terapeutico, nonché escludere o quantificare lesioni correlate da nesso di casualità con le prestazioni; per valutare la corretta esecuzione del l’iter terapeutico e distinguere le complicanze dagli errori; in caso di contestazione in materia di consenso alle cure e di corrispettivo. Per ultimo va precisato che la scheda odontoiatrica, rappresenta comunque un obbligo deontologico: “ La cartella clinica deve essere redatta chiaramente, con puntualità e diligenza, nel rispetto delle regole della buona pratica clinica e contenere, oltre ad ogni dato obiettivo relativo alla condizione patologica ed al suo decorso, le attività diagnostico-terapeutiche praticate”.

LA sChedA odontoIAtrICA e Le regoLe dA seguIredi Dott. Bruno Noce*

*Presidente della Commissione albo Odontoiatri Rovigo

L’Editoriale

Sono stati 2363 i Medici che hanno chiesto l’atte-stato per il riconoscimento dei titoli per lavorare all’estero nel 2014, contro i 1000 dell’anno pre-

cedente ed i 396 di soli 5 anni prima e il trend è in continua crescita.

Scappano da un paese che, dopo 11 anni di prepara-zione fra corso di laurea e specializzazione per diventare bravi professionisti non sa offrire di meglio che posti di precariato e bassi stipendi in un contesto di lavoro difficile e sempre più impegnativo, con l’obbligo di provvedere ad una assicurazione professionale costosa, ed in cui le cau-se facili e quasi sempre ingiustificate possono metterli alla gogna proprio all’inizio della loro carriera.

Fuggono dall’Italia, spesso malvolentieri, abbandonando famiglia, affetti, ami-cizie, contesto sociale, verso paesi che offrono loro stipendi adeguati, prospettive di carriera, più tranquillità e serenità per un lavoro difficile e impegnativo e con una considerazione sociale che da noi si è molto affievolita.

Le difficoltà iniziano fin dalla formazione post laurea, mentre ogni anno si lau-reano in Italia circa 10.000 medici, solo 5000 sono i posti per le borse di studio per i corsi di specializzazione (altri 5-6 anni di preparazione) e 1000 le borse di studio per il corso per diventare medici di famiglia. Cosicché 4000 medici ogni anno vengono esclusi, per cui o ritentano l’anno successivo, o si dedicano a medicine alternative (con quali prospettive?), o vanno all’estero.

Ma anche dopo la specializzazione le cose non sono facili: negli Ospedali il bloc-co del turn over non permette nuove assunzioni, nonostante le carenze di personale medico di famiglia dovendo, nell’attesa di pazienti che ti scelgano come medico di fiducia, sostenere solo spese di ambulatorio, di personale e di gestione dello studio professionale.

All’estero invece i nostri laureati e specializzati sono ricercati. Assommano a più di 150.000 euro i costi, supportati dalle famiglie e dalla società, per preparare un bravo medico e sempre più spesso giungono all’Ordine dei Medici di Rovigo, così come agli altri Ordini del nostro Paese, richieste di medici da parte di altre Nazioni, le quali offrono contratti vantaggiosi, quasi nemmeno paragonabili ai nostri, e con-dizioni e prospettive di lavoro veramente attraenti.

La tendenza è in crescita perché all’estero “comprano” volentieri i nostri medici e, senza costi per prepararli. Ormai non vi può essere più alcun indugio per provve-dimenti atti a sistemare questa situazione.

MedICI Con Lo stetosCopIo In VALIgIApIù dI 2000 MedICI ALL’Anno sCeLgono dI LAVorAre ALL’estero

di francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

faRmaCIafarmacia PedrazzoliDott. Carlo PedrazzoliVia cavour, 17 - 35042 este (PD) tel. 0429 2578 fax 0429 611645e-mail: [email protected] www.farmaciapedrazzoli.it

PsICOteRaPIa-lOgOPeDIa-NeuROPsICOmOtRICItà-PeDIatRIaCentro aBC apprendimento e Benessere Consapevole Via Calà forca 41, Badia Polesine (RO) [email protected]

stuDIO DeNtIstICOstudio Dentistico Dott. giuseppe Bertolinilargo Cappellini 1 – Rovigo0425-1680170 - [email protected]

POlIamBulatORIOPoliambulatorio san fermoDir. san. Dr.ssa federica Corrà - medico Chirurgovia s. fermo 17/19 - 35042 este (Pd) - tel e fax: 0429 4347info@polimabulatoriosanfermo.itwww.poliambulatoriosanfermo.it

meDICINa estetICaDott.ssa Claudia elardo - medicina estetica - Piazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd)www.unixpoliambulatorio.ittel. 049 9708688

sONNO - RIPOsODormiflex- via del Commercio ,12 località Borsea - Rovigo tel.0425474954- Via Brunacci 10 zona Panorma marghera ve tel 041922692- www.dormiflex.it

faRmaCIafarmacia tre Colombine della farmacia san gaetano s.n.c.- Dott.sse maddalena e Patrizia Zanetti - Via leopoldo Baruchello, 30 - ROVIgO tel.0425/412038Piazza Risorgimento 21 - leNDINaRa (Ro) tel. 0425/641026 www.farmaciatrecolombine.it

Page 41: Bassapadovana apr2015 n45

3939

Dr. Predebon cosa e’ il PRX Tc33Il PRX Tc33 altro non e’ che l’acido tricloroacetico

(ben noto in medicina estetica per la sua efficacia) asso-ciato ad acido cogico, il tutto tamponato adeguatamente con acqua ossigenata. Questa formulazione originale, oggi molto imitata con scarso successo, permette di sfruttare tutte le qualità dell’acido tricloroacetico senza gli effetti collaterali o negativi dello stesso.

Come viene applicato?Il prodotto è un gel non aggressivo, che viene ap-

plicato sulla cute con una tecnica particolare. È una vera biorivitalizzazione senza aghi. Il procedimento dura circa 10 a 15 min e il paziente può tornare subito dopo alle sue attività quotidiane.

Quali sono quindi le sue indicazioni?Il PRX Tc33 riunisce in sé le proprietà del peeling

e della biorivitalizzazione, in un trattamento assoluta-mente indolore, senza l’uso di aghi, con un immediato miglioramento della luminosità, della consistenza, della compattezza e della elasticità cutanea. Le sue indicazioni sono quindi la prevenzione dell’invecchiamento cutaneo, il ringiovanimento del viso (rilassamento della cute e ru-ghe superficiali), il ringiovanimento del collo e décollété, il ringiovanimento delle mani, la cura delle cicatrici recenti (arrossate) a scodella (cicatrici d’acne, da varicella, impe-

tigine), l’acne attiva, le macchie cutanee.Quante sedute sono necessarie?Il numero di sedute varia a seconda dell’indicazione.

Per esempio: nel trattamento del viso, collo e décollété si ottiene un risultato di rassodamento stabile dopo circa 3-5 sedute (1 volta a settimana); nel trattamento delle cicatrici recenti, 3 sedute settimanali fino al sollevamento della depressione; nel trattamento dell’acne attiva, circa 4 sedute al mese fino a remissione.

Quali vantaggi offre tra i vari trattamenti per l’invecchiamento cutaneo del viso?

Non è invasivo (consente di ottenere una biorivita-lizzazione senza aghi); è assolutamente indolore; è ripe-tibile; non è fotosensibilizzante (può essere usato anche d’estate); dà risultati apprezzabili immediatamente; non lascia tracce visibili e quindi non obbliga ad interrompere le proprie attività quotidiane e la vita sociale.

Dr. enzo Predebonmaster medicina esteticaVia ferrari 10 - Ospedaletto euganeo (Pd)tel. 0429 90934 cell. 338 5940563

PRX tc33 la formula della bellezza… senza aghi!Nuova luce alla pelle del tuo viso in modo efficace, economico ed indolore

Dott. Enzo Predebon

nello strato di collagene che da la forma alla cornea stessa. Nella PRK (primissima tecnica applicativa) l’epitelio viene eliminato con una spatolina e successivamente al trattamento laser si attende la ricrescita di quest’ultimo (3-4 giorni); in questo periodo l’occhio è infastidito dalla presenza di una abrasione. Nella Lasik la cornea viene tagliata con una lama vibrante o con un laser ed il trattamento

effettuato all’interno della cornea. Il flap creato viene poi riposizionato. Lo svantaggio di questa tecnica è l’indeboli-mento strutturale permanente, mentre il vantaggio è il poco dolore ed il veloce recupero visivo. Nella LASEK (Camellin 1998) l’epitelio viene scollato con una soluzione alcolica e successivamente al trattamento si riposiziona sullo stroma trattato. Il nuovo epitelio crescerà sotto quello vecchio e lo sostituirà progressivamente. I vantaggi sono un minor fasti-dio postoperatorio ed una minor reazione infiammatoria. Si tratta quindi di una tecnica intermedia tra PRK e Lasik con un basso rischio di complicanze. Entrambe queste tecniche citate sono comunque utilizzate ed ogni chirurgo decide in relazione al caso ed al paziente. Per concludere dunque possiamo affermare che il laser ad eccimeri ha raggiunto una maturità tecnica ed un’esperienza a livello mondiale di assoluto rilievo. Ovviamente si possono operare pazienti che abbiano superato l’età adolescenziale in cui i difetti miopici possono ancora modificarsi.

I primi trattamenti laser refrattivi risalgono ai primi anni 90. Da allora molta strada è stata fatta soprattutto per quanto riguarda

la tecnologia laser. Sostanzialmente i difetti di refrazione sono miopia ed ipermetropia e a questi può sovrapporsi l’astigmatismo. Nella miopia l’occhio è un po’ più lungo del normale (ad ogni mm corrispondono circa 3 diottrie di difetto) e la messa a fuoco è limitata ad una determinata distanza, tanto minore quanto è maggiore la miopia. Per esempio ad una diottria di miopia corrisponde una messa a fuoco di un metro (oltre questa distanza l’immagine si sfuoca progressivamente) mentre a 10 diottrie corrisponde una distanza di soli 10 cm. Pur essendo considerata lieve una miopia di 3 diottrie, questa comporta una forte limitazione funzionale in quanto la messa a fuoco è limitata a 33cm. Nell’ipermetropia invece l’occhio è più corto e generalmente abbiamo a che fare con difetti più modesti (l’ipermetropia generalmente è al di sotto delle 3 diottrie anche se esistono casi con 10 diottrie di ipermetropia). L’astigmatismo è un’anomalia di curvatura della cornea che costituisce la prima lente dell’occhio che invece di essere sferica, risulta fatta come un pallone da rug-by. Possiamo quindi avere astigmatismo associato a mio-pia o ad ipermetropia, mentre ovviamente non possiamo avere miopia associata ad ipermetropia in quanto si tratta di difetti opposti! Con un trattamento laser noi possiamo operare miopia, ipermetropia ed astigmatismo, mentre per la presbiopia la problematica è più complessa. Il Laser ad ec-cimeri vaporizza il tessuto e quindi permette di modificare la forma della cornea per consentire la messa a fuoco. Questa vaporizzazione non avviene sulla superficie che è ricoperta da una pellicina (epitelio) che si riforma ogni settimana, ma

Il Dr. Massimo Camellin

Dott. massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected] web: www.lasek.it

trattamenti laser refrattivi: lasek

la cura più efficace? la prevenzione

Lo stile di vita delle società occidentali è caratterizzato da abitudini alimentari scorrette, sedentarietà e stress, i quali molto spesso portano ad un allontanamento dello

stato di salute e benessere. In Italia sono in rapido aumento le malattie del metabolismo che coinvolgono indistintamente adulti e bambini: obesità, diabete, ipertensione arteriosa e malattie cardiovascolari sono patologie che in un soggetto geneticamente predisposto, si sviluppano in presenza di fattori favorenti. Fare prevenzione diventa fondamentale, iniziando da una corretta alimentazione e regolare attività motoria. Oggi la moderna diagnostica permette di individuare e monitorare il nostro stato di benessere, ed è un ottimo sistema di preven-zione, veloce ed indolore. La Farmacia Pedrazzoli ha deciso di investire in quest’arma di difesa contro le più comuni patolo-gie, e attraverso le più moderne tecnologie di cui si è dotata, permette un checkup up rapido e preciso del paziente. Prele-vando una semplice goccia di sangue capillare dal polpastrello è possibile ottenere preziose informazioni, senza prescrizione medica, senza lunghe attese e senza perdere giorni di lavoro.

I parametri che si possono monitorare presso la Farmacia Pedrazzoli sono:

- Glicemia: livelli elevati di glucosio nel sangue potrebbero aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari o renali, oppure potrebbero essere segnale di diabete.

- Emoglobina glicata: è il parametro più importante per la prevenzione della patologia diabetica, permette di monitorare l’andamento della glicemia nel tempo.

- Colesterolo: valori elevati diventano un importante fattore di rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari,

soprattutto se correlato ad altri fattori quali obesità, fumo e ipertensione.

- Colesterolo HDL e LDL: a seconda delle proteine da cui viene trasportato viene definito buono (HDL) o cattivo (LDL). Una carenza di colesterolo HDL rappresenta un importante fattore di rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari.

- Trigliceridi: un valore elevato di trigliceridi nel sangue costituisce, assieme ai valori di colesterolo, uno dei parametri di valutazione del rischio di malattie cardiovascolari e potrebbe essere segno di scorrette abitudini di vita (fumo, alimentazio-ne, abuso di alcool)

- Intolleranze alimentari: test fondamentale per verificare intolleranze di tipo alimentare, con possibilità di analizzare fino a 184 alimenti.

- INR: a breve sarà disponibile anche questo tipo di esame per il controllo della terapia con anticoagulanti, che richiede un monitoraggio costante.

- Pressione arteriosa: parametro utilizzato per verificare la presenza di ipertensione arteriosa, spesso asintomatica e quindi possibile causa di patologie cardiovascolari.

Tutti gli esami vengono effettuati in un locale riservato che assicura il massimo rispetto della privacy; la strumentazione, prodotta da aziende leader mondiali di diagnostica, viene pe-riodicamente validata garantendo l’affidabilità dei risultati. Il servizio è attivo ogni giorno senza necessità di prenotazione, e i risultati sono disponibili in pochi minuti (ad eccezione del test intolleranze alimentari).

Dott. Manuel Manfrin

farmacia PedrazzoliDott. Carlo PedrazzoliVia cavour, 17 - 35042 este (PD) tel. 0429 2578 fax 0429 611645e-mail: [email protected] www.farmaciapedrazzoli.it

Dott Manuel Manfrin

In rapido aumento le malattie del metabolismo, fare prevenzione diventa fondamentale iniziando da una corretta alimentazione e attività motoria

Page 42: Bassapadovana apr2015 n45

40

tinti ok

le situazioni in cui è avvenuto l’Attacco, fi no al rischio, di impedirgli una vita normale nell’am-bito relazionale e anche lavorativo. Tutto ciò può por-tare, come conse-guenza, anche alla depressione. Nel percorso di Psicoterapia, si prendono in considerazione tutti gli aspetti della vita del paziente, e non solo per risolvere ciò che ha generato l’Attacco di Panico, ma anche per dare al paziente un benessere ed un equili-brio maggiori, per affrontare poi gli inevitabili problemi che la vita riserva a ciascuno.

Gli Attacchi di Panico, si manifestano con l’im-provvisa insorgenza di un’intensa ansia, paura o terrore, spesso associati con sentimenti di paura

di morire, di avere un infarto, di perdere il controllo, di svenire.

I sintomi più comuni esperiti durante l’attacco sono: dispnea (diffi coltà a respirare), tachicardia, dolore o malessere toracico, sensazione di sentirsi soffocare, stordimento, vertigine, confusione mentale, vampate di calore o sensazioni di freddo…

Gli attacchi di solito durano una decina di minuti, molto raramente ore. Ma il paziente ha un senso dila-tato del tempo in quella situazione, e anche pochi mi-nuti…sembrano ore!!! Spesso non viene subito dia-gnosticato come tale, e il paziente, che spesso fi nisce al Pronto Soccorso, viene sottoposto ad accertamenti, soprattutto della funzionalità cardiaca.

Il Disturbo da Attacchi di Panico (DAP) non và tra-scurato. L’ideale sarebbe incominciare al più presto una psicoterapia, per capire che cosa, dei vissuti inconsci o delle situazioni della vita reale del paziente, l’abbia generato. Talvolta, ma non sempre, specie all’inizio della psicoterapia, può essere utile anche un supporto farmacologico.

Il ripetersi di questi Attacchi infatti, porta a con-dizionare sempre più la vita del paziente, che vive in continua attesa che ciò possa accadere di nuovo (Ansia Anticipatoria). Questo comincia a limitare sempre più gli spostamenti della persona e il frequentare i luoghi o

attacchi di Panico? si guarisce! E’ un disturbo che colpisce sempre più persone. Ma si può curare con la Psicoterapia

Consulenza scientifi caPsICOlOgIa - PsICOteRaPIaDott.ssa antonella tintiPsicologa e Psicoterapeuta individuale e di coppia - Cell. 339 3859333 -Riceve su appuntamento nei Poliambulatori:- “Rovigomedica” a Rovigo - “san giusto” a Portoviro (RO)

Dott.ssa antonella tintiPsicologa e Psicoterapeuta individuale e di coppia - Cell.339 3859333 - “Rovigo medica” Via einaudi, 82 - Rovigo (0425/474769)- “Poliambulatorio san giusto” Via mazzini, 48/a - Porto Viro (0426/324194)[email protected]

Dott.ssa Antonella Tinti

Come si possono prevenire?“Essendo spesso costituzionali, una prevenzione

assoluta non esiste. Se ne può limitare l’evoluzione fa-cendo una vita attiva, usando una calza elastica, se si sta molto in piedi e soprattutto riccorrendo in tempo ad uno specialista per una visita ed un’esame ecodoppler.

Quali terapie sono possibili?“Oggigior -

no sono tante, vanno da quelle piu’ classiche come la sclero-terapia o l’inter-vento chirurgico, rivisti in chiave moderna, nel

senso di una maggiore effi cacia ed una minima in-vasività, fi no a tecniche piu’ recenti, quali il laser, la radiofrequenza, ecc. Ogni tecnica presenta vantaggi e svantaggi e sta all’esperienza dello specialista appli-carle al meglio per ottenere il massimo risultato. Tanto si può fare, l’unico errore che il paziente deve evitare è quello di tracurarsi e sottovalutare la malattia”

Dott. manfrini, cosa sono le vene vari-cose?

“Le varici degli arti inferiori, comunemente cono-sciute come vene varicose, costituiscono una malattia molto diffusa in entrambi i sessi, anche se con netta prevalenza in quello femminile”.

a cosa sono dovute?“Fondamen-

talmente ad una eccessiva “debo-lezza” della pare-te venosa, spesso costituzionale ed ereditaria, a cau-sa della quale le vene si dilatano e divengono pertanto particolarmente visibili. La malattia puo’ interessare sia le venule piu’ piccole e superfi ciali (cosidetti capillari), sia le vene piu’grosse, che si trova-no nel grasso sottocutaneo (sistema safenico).

E’ un problema estetico o una vera pa-tologia?

“Nelle fasi iniziali il problema può essere prevalen-temente estetico ma se trascurato diviene presto una patologia vera e propria, che nelle fasi avanzate può dare complicanze serie, quali ulcerazioni della pelle, trombofl ebiti o anche embolia polmonare. Anche i capil-lari, specie quelli della parte bassa delle gambe, se tra-scurati a lungo, possono dare alterazioni della pelle fi no alla rottura spontanea, causa di fastidiose emorragie”.

Il Chirurgo Vascolare risponde su: vene varicose

Dr. stefano manfrini - specialista in Chi-rurgia vascolare-responsabile u.O. di Chi-rurgia Vascolare ospedale accreditato salus ferrara. Visita a Rovigo, este, monselice e Badia Polesine - 347/8043460

Dott.Stefano Manfrini

Consulenza scientifi caChIRuRgIa VasCOlaReDr. stefano manfrini - specialista in Chirurgia vascolare-responsabile u.O. di Chirurgia Vascolare ospedale accreditato salus ferrara. Visita a Rovigo, este, monselice e Badia Polesine - 347/8043460

manfrini ok

11

Nella societa’ occidentale attuale, la spesa per te-rapie odontoiatriche resta

in costante ascesa, nonostante la l’incidenza di carie con tutte le possibili sequele (devitalizza-zione, protesizzazione per per-dita dell’elemento dentale) sia in diminuzione. A far lievitare i costi sono le spese per malat-tia parodontale(comunemente conosciuta come piorrea) con i relativi esborsi per terapie conservative o chirur-giche nel trattamento conseguente, fino a perdita dell’elemento malato e susseguente protesizzazione con tecniche tradizionali o implantari.

Risulta evidente che la prevenzione diviene fondamentale per evitare la malat-tia del parodonto (tessuto di sostegno del dente).

La tecnologia ci mette a disposizione negli ultimissimi mesi tecniche che con costi modesti e tecniche nn invasive ci permet-tono di diagnosticare la predisposizione dei nostri pazienti di contrarre la malattia parodontale.

Alcuni test analizzando la saliva, test microbiologici, ci permettono di valutare la presenza di ceppi di batteri potenzialmente dannosi.

Altri test, analizzando sempre la saliva del paziente ci permettono di valutare la presenza nel suo DNA di geni potenzialmen-te implicati nell’insorgenza di parodontopa-tia e quindi la sua suscettibilita’ di perdere i denti.

Tutti questi ausili e altri che stanno arri-vando ci permettono di indirizzare meglio le nostre terapie.

Resta inteso che nulla di quanto detto ci permette di abbassare la guardia e di evita-re i normali presidi per l’igiene orale, le re-golari visite e sedute di igiene professionale dal nostro dentista di fiducia.

Dr. massimiliano Veronesestudio dentisticoVia giacomo matteotti - este(Pd)tel. 0429 601485 [email protected]

moderni ausili diagnostici in prevenzione parodontaleLa prevenzione è fondamentale per evitare malattie

le figure professionali del centro ABcDott.ssa Roberta Ferrari, psicoterapeuta e psicodrammatista.

Formazione: laurea in Psicologia presso l’Università degli Studi di Padova. Cell. 3478035426

Dott.ssa Alessia Tomii, logopedista, educatore professionale,facilitatore PSYCH-K, coach per lo studio e

mediatrice PAS. Cell.3358386277 - Formazione: laurea in Logopedia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Padova

Dott.ssa Sara Maria Campo, neuropsicomotricistaFormazione: laurea in terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia

di Firenze. Cell. 328 6822152

Anna Lucia Riberto, logopedista, tutor per lo studio e mediatrice PAS. Cell. 3402542013 - Formazione: diploma universitario in Logopedia presso la Facoltà di Lettere e

Filosofia di Padova.

Dott.ssa Zambon Chiara:PediatraFormazione: laurea in Medicina e Chirurgia, specialista in Pediatria presso l’unità ospedaliera Borgo Roma di

Verona. Cell.328 4574411

In ambito psicologico, logopedico, neuropsicomotorio, pediatricoserVIZI dI dIAgnosI, terApIA ed InterVento

I nostrI serVIZI

Per insegnanti, genitori, chiunque abbia un ruolo educativo o desideri migliorare se stesso.serVIZIo dI ForMAZIone

La ricerca scientifica prova che il fare, l’agire e il creare sono un valido supporto alla crescita, alla maturazione psicologica, cognitiva e affettiva del bambino e del ragazzo. Con questo obiettivo sono stati ideati: Laborato-ri Emotivi - Laboratori Espressivo Creativi - Laboratori per l’Apprendimento Creativo. Le esperienze dei laboratori vissute all’interno di uno spazio predefinito e protetto, coinvolgono il bambino, sostenendolo ed

incentivandolo, a sperimentare, creare e rappresentare i propri contenuti fantastici e vissuti emotivi.

I LABorAtorI: CreAtIVItA’ sostenIBILe

Corsi rivolti agli insegnanti sulle tematiche relative all’apprendimento e al benessere consapevole della persona.

CorsI dI AggIornAMento per InsegnAntI

Si tratta di uno sportello di consulenza rivolto ai genitori e ai docenti nell’ottica di promuo-vere una cultura dell’ascolto e la sinergia educativa scuola-famiglia.

sporteLLo AsCoLto

Genitori non si nasce, ma si diventa... e ogni tappa di sviluppo del bambino inevitabilmente porta il genitore a confrontarsi con nuove sfide educative. Gli incontri vogliono essere un momento di riflessione su tematiche che riguardano tutte le famiglie, un momento dove ricevere chiarimenti

su cosa è tipico dell’età e cosa può essere segnale di disagio, incoraggiare ad avvalersi di strategie pratiche che possono essere utilizzate nella vita di tutti i giorni.

serAte A teMA

• Progetto SCREENING PSICOLINGUISTICO per la valutazione delle competenze psicolinguistiche del bambino dai 4 ai 6 anni. • Progetto “STRATEGIE DI MEMORIA - Come migliorare la propria memoria attraverso l’apprendimento di un metodo distudio efficace, veloce, sicuro e divertente” • Progetto STRUMENTI del METODO FEUERSTEIN per il potenziamento cognitivo - Apprendere attraverso la mediazione. • Progetto MAPPE CONCETTUALI E MENTALI - Come utilizzare il più potente strumento di accesso alle tue straordinarie capacità di pensare, creare, studiare, organizzare • Progetto CONOSCO IL MIO CORPO DEFINISCO ME STESSO: percorso di psicomotricità • Progetto EMOZIONI IN GIOCO: percorso di alfabetizzazione emotiva per sviluppare l’intelligenza emotiva

progettI per Le sCuoLe, gLI entI e Le AZIende

Il Centro collabora con una pluralità di professio-nisti che si occupano del benessere olistico della

persona:omeopata, operatori shiatsu, di riflessologia plantare e di reiki, erborista, longevity coach.

Chi siamo Il Centro ABC – Apprendimento e Benessere Consapevole - nasce dall’esperienza plu-riennale di alcune professioniste in ambito riabilitati-vo e terapeutico per l’età evolutiva, adolescenziale, adulta e geriatrica. Si è creato da una sinergia di un gruppo di professionisti che desiderano collabo-rare per offrire servizi in grado di rispondere alle più diverse richieste di intervento psicologico e riabilita-tivo, di crescita personale e di sviluppo della perso-na, ponendosi come un punto di riferimento sicuro e affidabile, in grado di rispondere alle sue domande e ai suoi bisogni immediati, in modo globale senza dover passare da un ambulatorio all’altro, attraversando spesso tutta la provincia o addirittura dovendosi rivolgere ad altre regioni. Il nostro obiettivo è quello di aiutare le persone a migliorare la propria qualità della vita attraverso un cambiamento attivo, concreto e realizzabile. Il Centro offre diversi tipologie di servizi rivolte alla prima infanzia, adolescenza e alle loro famiglie e alla persona adulta in modo olistico.

Centro aBC, apprendimento e benessere consapevole

Centro aBC apprendimento e Benessere Consapevole Via Calà forca 41, Badia Polesine (RO) - [email protected]

sABAto 9 mAggio 2015Per info: ell. 3358386277

Giornata dedicataRiFLEssoLoGia PLaNTaRE E REiKi

mArtedì 12 mAggio 2015Per info: ell. 3358386277

apprendere attraverso la mediazioneGLi sTRUmENTi DEL mEToDo FEUERsTEiN

E iL PoTENZiamENTo CoGNiTiVo

Page 43: Bassapadovana apr2015 n45

tinti ok

le situazioni in cui è avvenuto l’Attacco, fi no al rischio, di impedirgli una vita normale nell’am-bito relazionale e anche lavorativo. Tutto ciò può por-tare, come conse-guenza, anche alla depressione. Nel percorso di Psicoterapia, si prendono in considerazione tutti gli aspetti della vita del paziente, e non solo per risolvere ciò che ha generato l’Attacco di Panico, ma anche per dare al paziente un benessere ed un equili-brio maggiori, per affrontare poi gli inevitabili problemi che la vita riserva a ciascuno.

Gli Attacchi di Panico, si manifestano con l’im-provvisa insorgenza di un’intensa ansia, paura o terrore, spesso associati con sentimenti di paura

di morire, di avere un infarto, di perdere il controllo, di svenire.

I sintomi più comuni esperiti durante l’attacco sono: dispnea (diffi coltà a respirare), tachicardia, dolore o malessere toracico, sensazione di sentirsi soffocare, stordimento, vertigine, confusione mentale, vampate di calore o sensazioni di freddo…

Gli attacchi di solito durano una decina di minuti, molto raramente ore. Ma il paziente ha un senso dila-tato del tempo in quella situazione, e anche pochi mi-nuti…sembrano ore!!! Spesso non viene subito dia-gnosticato come tale, e il paziente, che spesso fi nisce al Pronto Soccorso, viene sottoposto ad accertamenti, soprattutto della funzionalità cardiaca.

Il Disturbo da Attacchi di Panico (DAP) non và tra-scurato. L’ideale sarebbe incominciare al più presto una psicoterapia, per capire che cosa, dei vissuti inconsci o delle situazioni della vita reale del paziente, l’abbia generato. Talvolta, ma non sempre, specie all’inizio della psicoterapia, può essere utile anche un supporto farmacologico.

Il ripetersi di questi Attacchi infatti, porta a con-dizionare sempre più la vita del paziente, che vive in continua attesa che ciò possa accadere di nuovo (Ansia Anticipatoria). Questo comincia a limitare sempre più gli spostamenti della persona e il frequentare i luoghi o

attacchi di Panico? si guarisce! E’ un disturbo che colpisce sempre più persone. Ma si può curare con la Psicoterapia

Consulenza scientifi caPsICOlOgIa - PsICOteRaPIaDott.ssa antonella tintiPsicologa e Psicoterapeuta individuale e di coppia - Cell. 339 3859333 -Riceve su appuntamento nei Poliambulatori:- “Rovigomedica” a Rovigo - “san giusto” a Portoviro (RO)

Dott.ssa antonella tintiPsicologa e Psicoterapeuta individuale e di coppia - Cell.339 3859333 - “Rovigo medica” Via einaudi, 82 - Rovigo (0425/474769)- “Poliambulatorio san giusto” Via mazzini, 48/a - Porto Viro (0426/324194)[email protected]

Dott.ssa Antonella Tinti

Come si possono prevenire?“Essendo spesso costituzionali, una prevenzione

assoluta non esiste. Se ne può limitare l’evoluzione fa-cendo una vita attiva, usando una calza elastica, se si sta molto in piedi e soprattutto riccorrendo in tempo ad uno specialista per una visita ed un’esame ecodoppler.

Quali terapie sono possibili?“Oggigior -

no sono tante, vanno da quelle piu’ classiche come la sclero-terapia o l’inter-vento chirurgico, rivisti in chiave moderna, nel

senso di una maggiore effi cacia ed una minima in-vasività, fi no a tecniche piu’ recenti, quali il laser, la radiofrequenza, ecc. Ogni tecnica presenta vantaggi e svantaggi e sta all’esperienza dello specialista appli-carle al meglio per ottenere il massimo risultato. Tanto si può fare, l’unico errore che il paziente deve evitare è quello di tracurarsi e sottovalutare la malattia”

Dott. manfrini, cosa sono le vene vari-cose?

“Le varici degli arti inferiori, comunemente cono-sciute come vene varicose, costituiscono una malattia molto diffusa in entrambi i sessi, anche se con netta prevalenza in quello femminile”.

a cosa sono dovute?“Fondamen-

talmente ad una eccessiva “debo-lezza” della pare-te venosa, spesso costituzionale ed ereditaria, a cau-sa della quale le vene si dilatano e divengono pertanto particolarmente visibili. La malattia puo’ interessare sia le venule piu’ piccole e superfi ciali (cosidetti capillari), sia le vene piu’grosse, che si trova-no nel grasso sottocutaneo (sistema safenico).

E’ un problema estetico o una vera pa-tologia?

“Nelle fasi iniziali il problema può essere prevalen-temente estetico ma se trascurato diviene presto una patologia vera e propria, che nelle fasi avanzate può dare complicanze serie, quali ulcerazioni della pelle, trombofl ebiti o anche embolia polmonare. Anche i capil-lari, specie quelli della parte bassa delle gambe, se tra-scurati a lungo, possono dare alterazioni della pelle fi no alla rottura spontanea, causa di fastidiose emorragie”.

Il Chirurgo Vascolare risponde su: vene varicose

Dr. stefano manfrini - specialista in Chi-rurgia vascolare-responsabile u.O. di Chi-rurgia Vascolare ospedale accreditato salus ferrara. Visita a Rovigo, este, monselice e Badia Polesine - 347/8043460

Dott.Stefano Manfrini

Consulenza scientifi caChIRuRgIa VasCOlaReDr. stefano manfrini - specialista in Chirurgia vascolare-responsabile u.O. di Chirurgia Vascolare ospedale accreditato salus ferrara. Visita a Rovigo, este, monselice e Badia Polesine - 347/8043460

manfrini ok

114141

Avevo assistito al rivolgersi di mie pazienti ad al-tri medici operanti in ambulatori improvvisati e senza strumenti di primo soccorso ma che potevano garan-tire prezzi accessibili.

In quest’ultimo anno allora mi sono impegnata a mettere a disposizione la mia professionalità e le mie risorse in macchinari a tutti coloro che ne possano sentire la necessità per far uscire tutti dal mio am-bulatorio con un dolce sorriso sulle labbra per i prezzi contenuti e gli ottimi risultati ottenuti.

Da più di 10 anni ormai mi occupo di medicina estetica e ho seguito

negli anni l’evolversi delle di-verse tecniche e la scoperta di materiali di nuova sintesi sem-pre più mirati alla correzione di ogni sfumatura che subisce il nostro viso e corpo, con il passare del tempo.

Con mio enorme entusia-smo ho oggi in mano strumen-ti per offrire correzioni estetico-dermatologiche sempre meno invasive e sempre più mirate ad ogni singolo proble-ma percepito.

Basti pensare al trattamento degli antiestetici ca-pillari degli arti inferiori con sedute combinate di laser e soluzioni sclerosanti poche, sicure ed efficaci o alla mini-invasività offerta dal laser su svariate neoforma-zioni cutanee, acne, irsutismo ma anche su lassità cutanee rughe e borse.

Ultime tecniche a darmi grande soddisfazione sono state la laserlipolisi o rimodellamento corporeo senza tagli ed in anestesia locale e i fili di sospensio-ne con effetto liftante e senza postumi.

Tutti i giorni nei miei ambulatori avevo richieste da parte delle pazienti di queste tecniche ma mio malgrado, ancora troppo poche potevano accedere a tutto questo che rappresentava ancora un lusso.

medicina estetica sicura a portata di tutti

Dott.ssa Claudia elardo medicina estetica - Piazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd)www.unixpoliambulatorio.ittel. 049 9708688

La dott.ssa Claudia Elardo

le situazioni in cui è avvenuto l’Attacco, fino al rischio, di impedirgli una vita normale nell’am-bito relazionale e anche lavorativo. Tutto ciò può por-tare, come conse-guenza, anche alla depressione. Nel percorso di Psicoterapia, si prendono in considerazione tutti gli aspetti della vita del paziente, e non solo per risolvere ciò che ha generato l’Attacco di Panico, ma anche per dare al paziente un benessere ed un equili-brio maggiori, per affrontare poi gli inevitabili problemi che la vita riserva a ciascuno.

Gli Attacchi di Panico, si manifestano con l’im-provvisa insorgenza di un’intensa ansia, paura o terrore, spesso associati con sentimenti di paura

di morire, di avere un infarto, di perdere il controllo, di svenire.

I sintomi più comuni esperiti durante l’attacco sono: dispnea (difficoltà a respirare), tachicardia, dolore o malessere toracico, sensazione di sentirsi soffocare, stordimento, vertigine, confusione mentale, vampate di calore o sensazioni di freddo…

Gli attacchi di solito durano una decina di minuti, molto raramente ore. Ma il paziente ha un senso dila-tato del tempo in quella situazione, e anche pochi mi-nuti…sembrano ore!!! Spesso non viene subito dia-gnosticato come tale, e il paziente, che spesso finisce al Pronto Soccorso, viene sottoposto ad accertamenti, soprattutto della funzionalità cardiaca.

Il Disturbo da Attacchi di Panico (DAP) non và tra-scurato. L’ideale sarebbe incominciare al più presto una psicoterapia, per capire che cosa, dei vissuti inconsci o delle situazioni della vita reale del paziente, l’abbia generato. Talvolta, ma non sempre, specie all’inizio della psicoterapia, può essere utile anche un supporto farmacologico.

Il ripetersi di questi Attacchi infatti, porta a con-dizionare sempre più la vita del paziente, che vive in continua attesa che ciò possa accadere di nuovo (Ansia Anticipatoria). Questo comincia a limitare sempre più gli spostamenti della persona e il frequentare i luoghi o

attacchi di Panico? si guarisce! E’ un disturbo che colpisce sempre più persone. Ma si può curare con la Psicoterapia

Dott.ssa antonella tintiPsicologa e Psicoterapeuta individuale e di coppia - Cell.339 3859333 - “Rovigo medica” Via einaudi, 82 - Rovigo (0425/474769)- “Poliambulatorio san giusto” Via mazzini, 48/a - Porto Viro (0426/324194)[email protected]

Dott.ssa Antonella Tinti

18

profondo. Ridurre gli allergeni nocivi. La presenza all’interno del materasso di acari della polvere o muffe può essere la causa di problemi respiratori. L’utilizzo di mate-riali antimicrobici, garantisce una buona

resistenza agli acari e una soluzione a problemi allergici.LE PosiZioNi DEL soNNo Assumere una posizio-ne di riposo corretta signifi ca garantire il giusto sostegno alla spina dorsale e assicurare una buona circolazione sanguigna. Posizione sul fi anco. La posizione sul fi anco diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, ma al tem-po stesso limita la circolazione nelle aree del corpo su cui si concentra il peso. Un materasso più morbido è in grado di sostenere le curve e ridurre al minimo i punti di pressione, mantenendo collo e spina dorsale correttamente allineati. Questa posizione è indicata per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche. Posizione supina Indicata per le persone che soffrono di dolori alla parte infe-riore della schiena, la posizione a pancia in su favorisce il ri-lassamento degli organi interni. È consigliabile posizionare un cuscino sotto le ginocchia, in questo modo la pressione sul nervo sciatico diminuisce e la spina dorsale è in grado di seguire la sua curva naturale. Posizione prona. Secondo alcuni esperti, questa posizione provoca pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. Riposare su un materasso più duro, posizionando un cuscino sotto l’addome, contri-buisce a mantenere allineata la spina dorsale.

i BENEFiCi DEL soNNo Mentre dormiamo, l’ipofi si rilascia grandi quan-tità di ormoni della crescita, i muscoli si rilassano, la temperatura del corpo si ab-bassa e varie parti del cervello si fermano o rallentano. Queste funzioni fi siologiche fanno del sonno un elemento in grado di ringiovanire il corpo e la mente. Di conseguenza, chi soffre di disordini del sonno o riposa male, potrebbe incorrere in numerosi effetti collaterali: al-terazione della concentrazione e delle capacità di lavoro, percezione limitata, irritabilità, nervosismo. E, a lungo ter-mine, depressione o stati di allucinazione. Il materasso: il protagonista del buon riposo. La qualità del sonno è senza dubbio proporzionale alla qualità del materasso, sopra al quale una persona trascorre circa un terzo della propria vita. Garantire al proprio corpo un sonno sano, signifi ca soddisfare quattro requisiti fondamentali. Mantenere l’allineamento della spina dorsale. Un materasso troppo duro provoca una forte pressione solo su alcune zone del corpo. Quando è troppo morbido, invece, si creano avval-lamenti a cui la spina dorsale è costretta ad adattarsi. Un buon materasso si uniforma alle curve del fi sico, fornendo un sostegno adeguato. Diminuire la pressione sulla su-perfi cie del corpo. Un materasso che si adatta alla forma del corpo distribuisce, al tempo stesso, il peso in modo uniforme. Questo favorisce la circolazione del sangue e permette al corpo di rilassarsi raggiungendo un sonno pro-fondo. Si garantisce così il riposo e il recupero psicofi sico. Regolare la temperatura del corpo. Mentre dormiamo il corpo rilascia umidità. Questo potrebbe interferire con la normale regolazione della temperatura. Un’imbottitura di lana è in grado di assorbire e al tempo stesso disperdere l’umidità fi no a un terzo del suo peso, favorendo la creazio-ne di un ambiente asciutto, condizione ideale per un sonno

Il riposo: i benefici e le posizioni del sonno

Dormiflex- via del Commercio ,12 località Borsea Rovigo tel.0425474954- Via Brunacci 10 zona Panorma marghera (Ve) tel 041922692- www.dormiflex.it

sONNO - RIPOsODormiflex- via del Commercio ,12 località Borsea - Rovigo tel.0425474954- Via Brunacci 10 zona Panorma marghera ve tel 041922692- www.dormiflex.it

Page 44: Bassapadovana apr2015 n45

42

L’incontinenza urinaria, l’urgenza e l’aumento della frequenza urinaria, l’incontinenza anale

ai gas e alle feci, il dolore durante il rapporto sessuale, l’eiaculazione precoce, il prolasso genitale, il dolore pelvico cronico, sono disfunzioni del pavimento pelvico assai frequenti nella popolazione. Non sono proble-mi degli anziani, ma sono sempre più problemi anche dei giovani, e condizionano la vita quotidiana di chi ne è affetto. Contrariamente a quello che si pensa non è “normale” avere perdite urinarie quando si ha la tosse o dopo il parto, non è “normale” usare il salvaslip tutti i giorni, non è “normale” sentire un senso di fastidio e di peso pelvico quando si sta in piedi o quando si va a fare una corsa, non è “norma-le” non riuscire a trattenere i gas e non è “normale” alzarsi alla notte per andare ad urinare. Quello che non si sa è che nella maggior parte dei casi queste di-sfunzioni traggono beneficio dall’approccio riabilitativo più che dall’intervento chirurgico, e che comunque la riabilitazione ne è parte integrante. Chi viene operato di prolasso, ad esempio, deve rinforzare i muscoli del pavimento pelvico per non sviluppare recidive in breve tempo. Poiché le tecniche di riabilitazione perineale si sono molto evolute negli ultimi 20 anni, e poiché

esercizi o tecniche inesatte possono peggiorare i sinto-mi anziché migliorarli, la figura più adatta per stabilire il corretto programma riabilitativo, dopo l’indicazione dell’urologo o del ginecologo, è il Medico Fisiatra. Per questo il medico saprà creare un percorso ad hoc, trami-te l’utilizzo di tecniche riabilitative, esercizio terapeutico associato alla corretta respirazione, elettrostimolazione (FES) e un successivo mantenimento con semplici attività muscolari da inserire nella vita quotidiana, pren-dendo in considerazione anche le abitudini posturali, lavorative e sportive del paziente.

Dott.ssa Federica Corrà - Medico Fisiatra responsabile del servizio di Rieducazione

del Pavimento Pelvicowww.poliambulatoriosanfermo.it/rieducazione_del_

pavimento_pelvico.php

Oggi la richiesta di estetica è ai primi posti nei desideri delle persone di ogni tipo, sesso ed età. Ambizione

del tutto legittima, in particolare per la boc-ca ed il sorriso che trasmettono sensazioni di bellezza, salute, pulizia e cura. La bocca è il nostro biglietto da visita. Quanta sicurezza ci da un bel sorriso nelle nostre relazioni inter-personali? Per questo l’odontoiatria estetica è cresciuta sempre più negli ultimi anni, estendendo la sua attenzione all’aspetto del viso generale ed al conseguente benessere della persona.

Trattamento estetico per eccellenza è l’ortodonzia, anche su un adulto qualora ancora possibile. Il corretto posizionamento dei denti, la risoluzione di denti storti ed ammucchiati, anche se riguarda un solo dente, può ridare estetica e risolvere spesso problemi funzionali più o meno importanti.

A seconda del caso lo specialista può proporre anche at-tacchi bianchi o allineatori trasparenti che diminuiscono o eli-minano l’aspetto “sgradevole” dell’apparecchio stesso. Tra le tecniche più semplici e ripetibili c’è lo sbiancamento dentale, trattamento sicuro e con poche controindicazioni, che consiste nell’applicazione di una sostanza a base di ossigeno sulle superfici esterne dei denti. Lasciata agire ed eventualmente attivata con lampade o laser, dona un colore più bianco ai denti.

Si può associare ad un trattamento domiciliare con ma-scherine individuali che potranno servire anche a mantenere il risultato nel tempo. Inestetismi più importanti come discro-

mie e macchie permanenti, spazio tra i den-ti (diastema), anomalie di forma, esiti di traumi, possono richiedere invece il ricorso a faccette o corone. Le faccette sono sot-tili gusci di resina o ceramica che vengono applicati sulla superficie esterna del dente. Le corone invece sono una specie di fodera che avvolge e protegge il dente. Ed infine ponetevi questa domanda: come è possibile occuparsi della propria bocca mettendo in ordine posizione, forma e colore dei denti senza dare un’occhiata al volume delle lab-bra e alle rughe intorno alla bocca stessa?

Ecco perché proponiamo un program-ma di estetica proage basato sul reintegro dell’acido ialuro-nico nelle aree del volto interessate. L’acido ialuronico è uno zucchero naturalmente presente nei tessuti e fluidi corporei e viene reintegrato con riempitivi (“filler”) atossici e di mas-sima qualità. Le principali indicazioni sono per: correzione delle rughe, aumento del volume e definizione del contorno labbra, rimodellamento dei volumi del viso.

Il vantaggio di questo trattamento è che non influenza in alcun modo la mimica facciale e le espressioni del viso che rimangono naturali. Spesso questi trattamenti vanno associati tra loro per ottenere risultati ottimali ed inoltre ogni terapia estetica non può prescindere dagli aspetti di salute e di funzio-ne della bocca. Da qui l’importanza di rivolgersi ad un team competente ed affiatato che possa offrire soluzioni mirate per ciascun paziente.

Dott.ssa Giovanna Corrà - Odontoiatrawww.poliambulatoriosanfermo.it/odontoiatria_estetica.php

Poliambulatorio san fermovia s. fermo 17/19 - 35042 este (Pd)tel e fax: 0429 4347info@polimabulatoriosanfermo.itwww.poliambulatoriosanfermo.it

Uno sguardo ai principali trattamenti di Odontoiatria Estetica

Incontinenza? Prolasso genitale? Dolore durante i rapporti sessuali?La risposta è la Rieducazione del Pavimento Pelvico

Il sorriso vale metà del viso

Direttore sanitario Dr.ssa federica Corrà - medico Chirurgo

Page 45: Bassapadovana apr2015 n45

4343

Considerare una dentatura malposizionata come fatto puramente estetico, sottovalutando il problema soprat-tutto in periodi di difficoltà economiche, è uno degli

errori che continuano ad essere compiuti dalla maggior parte delle persone.

Ma anche da molti dentisti.E’ risaputo infatti che un professionista che non si oc-

cupa di problemi ortodontici nella sua pratica professionale, tenderà a sottostimare un problema realmente presente.

La cura ortodontica nella persona adulta ha lo scopo primario nel ripristino di un equilibrio e un’armonia funzio-nale che favorisce la preservazione del parodonto (osso e gengive) con il conseguente mantenimento della stabilità di ogni singolo dente.

Esistono al giorno d’oggi, metodiche di intervento che consentono il mantenimento dell’estetica anche durante il trattamento attivo.

E fino a essere completamente invisibili. (metodiche Invisalight e Nuvola soprattutto).

Spesso infatti la motivazione che induce a rifiutare un tale trattamento, è il timore di apparire agli altri con la bocca invasa da placchette e fili metallici, certamente antiestetici.

Ma la questione ortodontica si pone soprattutto nei sog-getti in età evolutiva-adolescenziale e, in modo particolare nell’età pediatrica della scuola primaria, laddove un tale tipo di trattamento assume valenza intercettiva e di prevenzione.

Mai, come in questa occasione, la frase molto usata e spesso abusata che “ prevenire è meglio che curare” è risultata appropriata.

Una semplice “macchinetta” per raddrizzare i denti, o meglio per indirizzarli nella loro giusta posizione e inclina-zione, qualora applicata in età scolare, può essere accettata come un gioco o quasi una moda dal bambino.

Sarà in tal modo possibile evitare più ingombranti e co-stosi interventi in quell’età dell’adolescenza che da sempre viene considerata critica per le implicazioni conseguenti il mutamento fisiologico del proprio corpo e lo sviluppo di mag-giori rapporti interpersonali.

Se infatti un bambino in età scolare è spesso interessato in una sorta di gioco collaborativo tra se stesso, il dentista e i genitori, un gioco nel quale ciascuno riveste un proprio ruolo, il ragazzo o la ragazza adolescente alle sue prime esperienze sociali troverà nell’apparecchio ortodontico quasi una costrizione, un qualcosa di imposto e limitante.

Prima si interviene, minori sono i costi e le ripercussioni psicologiche. E i risultati sicuramente più certi e rapidi.

Il consiglioIl tuo dentista di famiglia ti consiglia di sottoporti a

una visita dentistica con particolare attenzione da porre alla possibile esistenza di problemi di natura ortodontica e, so-prattutto, consiglia a chi è genitore, di accompagnare i pro-pri figli ad un tale tipo di visita per evitare l’insorgenza del futuro di problemi più complessi e sicuramente più onerosi.

Il dott. Giuseppe Bertolini riceve presso lo studio in Largo Cappellini 1 a Rovigo (tangenziale Est di fronte alla Cittadel-la socio sanitaria) tel 0425 168.01.70

Il dentista di famiglia: Ortodonzia

Da quasi 30 anni il Dott. Giuseppe Bertolini esercita la professione odontoiatrica: laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Odontostomatologia

e protesi dentaria, ha lavorato all’ospedale di Padova e di Monselice e dal 1999 è dirigente medico presso la Cittadella Socio Sanitaria dell’ASL 18 di Rovigo. E’ stato uno dei primi impiantologi del Veneto. Da sempre impe-gnato anche nella libera professione, dal 2011 ha aperto il suo studio a Rovigo, una struttura moderna, funzionale, attrezzata per le moltissime esigenze e richieste dei pa-zienti, ma anche accogliente e confortevole. Uno studio pensato per essere un punto d’incontro per le persone in quanto tali e non esclusivamente in quanto pazienti, tenendo sempre in massima considerazione che la solu-zione ai problemi dentali deve essere trovata conciliando la necessità di cura con l’esistenza di limitazioni, spesso dettate da fattori economici.

Dott. Giuseppe BertoliniMedico Chirurgo, specialista in Odontostomatologia e protesi dentaria

La cura ortodontica nella persona adulta ha lo scopo primario nel ripristino di un equilibrio e un’armonia funzionale

studio Dentistico Dott. giuseppe Bertolinilargo Cappellini 1 – Rovigo0425-1680170 [email protected]

Quando parliamo di intolleranze ali-mentari ci riferiamo ad una sintoma-tologia causata da un accumulo di

tossine introdotte con alcuni alimenti che il nostro organismo non riesce a smaltire. Essa si manifesta anche 72 ore dopo l’inge-stione dell’alimento che provoca il disturbo, quindi è “ingannevole”: si fa fatica a ricon-durre i sintomi al cibo.

L’intolleranza provoca disturbi molto frequenti come mal di testa, mal di sto-maco, nervosismo, digestione pesante, depressione, alternanza di peso, eruzioni cutanee, alitosi, palpitazioni cardiache, do-lori articolari, insonnia. Ci siamo abituati a sopportare questi sintomi oppure li curiamo con farmaci e con terapie molto spesso de-cise in autonomia.

L’opportunità che le Farmacie San Gae-tano e Tre Colombine offrono ai loro clienti è quella di poter verificare la presenza di un’intolleranza alimentare ad uno o più ali-menti attraverso un TEST semplice e rapido fatto da personale qualificato e specializ-zato. Siamo abituati a misurare pressione, colesterolo, glicemia, perché non verificare anche possibili intolleranze alimentari?

La celiachia è un’intolleranza perma-nente al glutine. Il glutine è la componente

proteica che si trova nel frumento (quello che comunemente è chiamato “grano”) ed in altri cereali, ad esempio farro, orzo, sega-le, avena, kamut (grano egiziano) e malto.

Nel celiaco ingerire glutine attiva in ma-niera anomala il sistema immunitario che risponde rifiutando il glutine e danneggian-do quindi l’intestino. Non esistono sintomi tipici della celiachia. La maggior parte delle persone affette ha problemi generici come una diarrea intermittente, dolori addominali o magari possono anche non manifestare alcun problema gastrointestinale.

La celiachia non ha cure, ma si può te-nere sotto controllo efficacemente attraver-so un cambiamento di dieta. Una volta che il glutine è rimosso dalla dieta, le infiam-mazioni dell’intestino tenue cominceranno a cessare entro alcune settimane.

Il paziente che soffre di celiachia può avvalersi del cosiddetto Prontuario, una pubblicazione edita con frequenza annua-le che raccoglie, a seguito di valutazione, anche i prodotti che, seppur non pensati specificamente per una dieta particolare, risultano comunque idonei al consumo da

Celiachia: che cosa è, come riconoscerla

farmacia tre Colombine della farmacia san gaetano s.n.c.- Dott.sse maddalena e Patrizia Zanetti - Via leopoldo Baruchello, 30 - ROVIgO tel.0425/412038 - Piazza Risorgimento 219 - leNDINaRa (Ro) tel. 0425/641026 - www.farmaciatrecolombine.it

Basta un semplice test per poter verificare la presenza di un’intolleranza alimentare

parte del soggetto celiaco. E’ possibile accedere gratuitamente al Prontuario con la registrazione al sito www.celiachia.it dell’Associazione Italiana Celiachia.

Seguire un’equilibrata e corretta ali-mentazione sta alla base di una vita sana!

Ed è per questo che le Farmacie Zanetti mettono a disposizione per i clienti un servi-zio fondamentale di supporto: il NUTRIZIO-NISTA. Grazie ai consigli che l’esperto potrà fornire, sarà molto più semplice e sicuro vivere in buona salute!

Page 46: Bassapadovana apr2015 n45

1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10EVVIVA I RITORNI

DI FIAMMA E GLI AMORI PLATONICI O VIR-

TUALI, UN MISTERIOSO SCON-OSCIUTO VI FARÀ PERDERE LA TESTA. MOMENTI BURRASCOSI PER LE COPPIE CONSOLIDATE NELLA QUOTIDIANITÀ

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11MESE INTER-

AMENTE DEDI-CATO AL CUORE, IN

UN’ESCALATION DI EMOZIONE, GELOSIA, PASSIONE E VOGLIE MALANDRINE…DAL PARTNER VORRESTE TUTTO, IN PRIMO LUOGO L’ANIMA

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12IL LAVORO È UN

BUON SERBATOIO DI INCON-TRI, UNA STORIA POTRÀ IN-IZIARE CON UNA LITIGATA CHE SVELERÀ CAMMIN FACENDO UN SENTIMENTO TUTTO FUOCO

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01

SPLENDIDA E BOLLENTE UNA STORIA D’AMORE, VI FARÀ PERDERE LA BUSSOLA, MA SMARRIRSI SARÀ COSÌ DOLCE... FELICI I CUORI SOLITARI, INQUIETI QUELLI GIÀ OCCUPATI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02L’AMORE ARRIVA IN-TENSO COME UN PULEDRO DA CAV-ALCARE VERSO SPAZI

LIBERI. POSSIBILI TUTTE LE GAMME DEL SENTIMENTO: REALE, VIRTUALE O CLANDES-TINO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03TREGUA PER I SENTIMENTI,

FERMI IN ATTESA: ORGOGLIOSI CONTRO OGNI SOSPETTO, AS-PETTERETE A DICHIARARVI, SPE-RANDO CHE NEL FRATTEMPO CI PENSI L’ALTRO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04ATTENTI ALLA P O S S E S S I V I T À ,

IL PARTNER STRATTONERÀ IL GUINZAGLIO E SARANNO GUAI. SE LO CAPITE TORNERÀ LA COMPLICITÀ E LA FIDUCIA DI SEMPRE

TORO DAL 21/04

AL 20/05TENEREZZA E

PASSIONE VIAGGERANNO SU UN BINARIO UNICO MA LA GELOSIA ARDE COMUNQUE SOTTO LA CENERE. IMMANCABILI I BAT-TIBECCHI CHE RAVVIVANO LE SERATE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06SE UNA ROTTURA

C’È STATA ORA, IN CONTROTEN-DENZA COI BOLLORI PRIMAVER-ILI, VE NE STATE RINTANATI A LECCARVI LE FERITE. ANNUSATE L’ARIA, TORNATE IN PISTA!

CANCRODAL 22/06AL 22/07SENTIMENTI COMPRESSI

DA ALTRE PRIORITÀ, ANCHE IL SESSO ANDRÀ

AL RIBASSO, CON UNO STILE DI RAPPORTO FORSE PIÙ AMI-CHEVOLE CHE PASSIONALE

LEONEDAL 23/07AL 23/08QUALCUNO VI C O I N V O L G E R À

DI TESTA, QUALCUN ALTRO DI PELLE, ALTERNANDO MOMENTI DI FORTE ATTRAZIONE AD ALTRI DI FRIZZANTE COMPLICITÀ. TE-NETE A BADA L’ORGOGLIO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09

AVETE PERSO LA FI-DUCIA NEL PARTNER. VI SERVE UN VIAGGETTO: ARIA NUOVA, FACCE NUOVE CATALIZZER-ANNO LA VOSTRA ATTENZIONE, TENENDOVI BUONI ALMENO PER UN PO’

OroscopoL’ARIA FRIZZANTE DELLA BELLA

STAGIONE IN ARRIVO PORTA CON SÉ

AMORI PICCANTI

44 Oroscopo

Page 47: Bassapadovana apr2015 n45
Page 48: Bassapadovana apr2015 n45