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Atlante nazionale degli uccelli nidificanti Avanzamento in Toscana Stagione 2014 A cura di Emiliano Arcamone, Marco Franchini & Luca Puglisi Con F Barbagli, G Battaglia, E Bosi, L Colligiani, A Franceschi, G Paesani, F Pezzo, A Sacchetti, P Sposimo, L Vanni, A Vezzani [28 marzo 2013]

Atlante nazionale degli uccelli nidificanti - COT · UTM 10 x 10 km; ciascun transetto deve essere percorso in 30 minuti, contando tutti gli uccelli visti o sentiti. I rilievi quantitativi

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Atlante nazionale degli uccelli nidificanti

Avanzamento in Toscana Stagione 2014

A cura di Emiliano Arcamone, Marco Franchini & Luca Puglisi Con F Barbagli, G Battaglia, E Bosi, L Colligiani, A Franceschi, G Paesani,

F Pezzo, A Sacchetti, P Sposimo, L Vanni, A Vezzani [28 marzo 2013]

- Atlante nazionale degli uccelli nidificanti – Avanzamento in Toscana. Stagione 2014 2 Con questa stagione di campo dovremmo arrivare a concludere i rilievi quantitativi ed a definire la distribuzione della maggior parte delle specie nidificanti in Toscana. Per raggiungere questi obiettivi c’è bisogno di tutti: i rilevatori più esperti nel riconoscere e contare gli uccelli al canto si impegneranno nei rilievi quantitativi, eseguiti secondo procedure standard; per tutti gli altri ci sarà la possibilità di impegnarsi in rilievi qualitativi, eseguiti senza particolari protocolli. È bene ricordare infatti che i rilievi quantitativi si basano sul rilevamento lungo quattro percorsi (o transetti) di 1 km posizionati secondo un piano di campionamento prestabilito entro una particella UTM 10 x 10 km; ciascun transetto deve essere percorso in 30 minuti, contando tutti gli uccelli visti o sentiti. I rilievi quantitativi hanno lo scopo di definire i gradienti di abbondanza delle specie sul territorio. Tuttavia, per una serie di motivi, le specie rilevate con il metodo quantitativo non sono tutte quelle presenti in una particella; per questo motivo è indispensabile che questi rilievi siano integrati con altri di tipo qualitativo, cioè eseguiti senza una procedura rigida. In media almeno il 40% delle specie sfugge ai rilievi quantitativi! Nelle pagine che seguono si farà una rassegna delle necessità che abbiamo riscontrato per giungere ad ottenere mappe di distribuzione soddisfacenti per tutte le specie. I dati necessari sono di tipo qualitativo e quindi possono essere raccolti da tutti, quindi anche da chi non se la sente di affrontare i rilievi quantitativi per insicurezza o perché impossibilitato a prendersi un impegno. Quelle indicate sono le specie per le quali ci sembra che le carenze siano significative, fermo restando che anche per molte specie che non sono state riportate si può certamente fare ancora meglio. Ricordiamo che le mappe preliminari di tutte le specie possono essere consultate per l’inverno a link http://www.centrornitologicotoscano.org/site/CronacaAtlanteCheckListInverno/Login.asp e per il periodo riproduttivo a link http://www.centrornitologicotoscano.org/site/CronacaAtlanteCheckListNidificanti/Login.asp inserendo il nome utente e la password registrati nella scheda Opzioni di Cronaca. Nella prima parte sono riportate le mappe distributive ottenute con i dati raccolti fino ad oggi per alcune specie con un breve commento sulle carenze e sulle possibili modalità per osservarle. Le specie trattate non sono le sole per le quali servono ancora dati, ma sono quelle per le quali l’avanzamento della descrizione dell’attuale areale di distribuzione toscano sembra meno soddisfacente: è implicito, quindi, che bisogna continuare a segnalare tutte le specie! Nella seconda parte vengono elencate altre necessità di indagine, che in periodo riproduttivo non riguardano solo il rilevamento delle specie ma anche l’accertamento della nidificazione. Ricordiamo al riguardo che i dati utili per l’atlante degli uccelli nidificanti devono essere necessariamente associati ad un codice che permette di stabilire il grado di probabilità che la specie si riproduca. Per approfondimenti invitiamo a consultare la pagina web http://www.centrornitologicotoscano.org/site/COT_04_Pubblica/PPagine.asp?IdPagina=Atlas04

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Tarabusino Migliorare la ricerca lungo canali ed invasi bordati da fragmiteti, in particolare nell’area indicata

Sparviere Specie ad ampia diffusione, l’attuale distribuzione sicuramente è carente in corrispondenza dei rilievi montani e collinari con estesa copertura boschiva.

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Lodolaio Nidificante tardivo: associare il codice atlante alle osservazioni a partire dal 20 maggio. Ricercare soprattutto in giugno e luglio, con osservazioni mirate in particolare prima del tramonto e subito dopo l’alba. Giovani prossimi all’involo molto vociferi.

Corriere piccolo Intensificare la ricerca lungo le aste fluviali con greto sassoso (alto corso dell’Arno, Magra, Ombrone, Albegna, Paglia); controllare anche piazzali ed aree industriali o di cava in pianura o lungo la costa.

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Piro piro piccolo Primo caso di nidificazione certa da approfondire; prestare particolare attenzione a questa specie soprattutto in giugno, compiendo osservazioni prolungate volte a raccogliere prove certe di nidificazione. Individui migratori tardivi/precoci per tutto il periodo riproduttivo.

Colombella Specie nidificante localizzata nell’area indicata; non si possono escludere presenze puntiformi anche altrove. Nidifica all’interno di boschi con alberi maturi ricchi di cavità posti in prossimità di coltivi.

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Martin pescatore Ricercarlo lungo i corsi d’acqua soprattutto nell’area indicata.

Calandra Compiere ricerche mirate in coltivi e pascoli su suoli asciutti/aridi del grossetano.

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Calandrella Specie a distribuzione puntiforme in apparente regresso. Compiere ricerche mirate in aree di pianura o bassa collina con terreno asciutto, in particolare su substrati sabbioso o ghiaioso (inclusi piazzali ed ampie strade bianche); frequenta anche aree con coltivazioni estive (girasole, mais e barbabietola) prima del massimo sviluppo delle piante.

Topino Svolgere ricerche mirate lungo il corso dei fiumi Magra, Serchio, alto Arno, Tevere.

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Calandro Specie a distribuzione puntiforme (anche singole coppie isolate), da ricercare in corrispondenza di suoli aridi a tutte le quote, inclusi distese di fango e salicornieti asciutti, calanchi, pascoli magri, distese di argilla (anche presso cave), affioramenti rocciosi, ampi alvei fluviali ed ambienti simili

Prispolone Da cercare con maggiore accuratezza lungo tutto l’arco appenninico.

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Merlo acquaiolo Da ricercare nell’area indicata con osservazioni mirate lungo torrenti e l’alto corso di fiumi.

Passera scopaiola Attuale mappa da ripulire da osservazioni di migratori tardivi. Specie numericamente scarsa ed a distribuzione discontinua, di difficile rilevamento. Da ricercare lungo la catena appenninica e nel Pratomagno in ambienti arbustivi e giovani rimboschimenti a quote superiori agli 800 m.

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Sordone Necessità di ricerche mirate nell’area indicata.

Culbianco È necessario un maggior sforzo di ricerca lungo l’arco appenninico e nell’area amiatina per verificare la distribuzione di questa specie la cui popolazione toscana è in riduzione.

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Monachella Specie non rilevata nell’Arcipelago e sui promontori di Piombino e soprattutto Argentario: contrazione o mancanza di dati? Possibili presenze anche in altre aree, in particolare in corrispondenza di cave abbandonate lungo la fascia costiera.

Codirossone Specie in chiaro regresso che merita un particolare sforzo di ricerca, in particolare lungo la catena appenninica. Da cercare in corrispondenza di praterie alternate ad affioramenti rocciosi.

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Tordo bottaccio Mancano segnalazioni dai boschi costieri del pisano, dove pure dovrebbe essere presente e da parte dell’aretino e della Lunigiana. Possibile presenza nei settori collinari interni.

Tordela Carenze distributive lungo tutto l’arco appenninico, soprattutto nella parte aretina. Possibile magigor diffusione nei settori collinari interni.

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Cannareccione (e Cannaiola) Specie da ricercare lungo canali e specchi d’acqua bordati da canneto soprattutto nei settori interni della regione. La Cannaiola, a differenza del Cannareccione, è raramente udibile a grande distanza.

Luì bianco La specie dovrebbe avere una distribuzione più ampia in tutti i settori appenninici, in particolare nell’aretino, e sull’Amiata. Da cercare soprattutto in boschi radi o discontinui in corrispondenza di versanti acclivi.

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Sterpazzolina comune Questa specie dovrebbe essere prevalente rispetto alla Sterpazzolina di Moltoni a sud del limite indicativo costituito dalla linea riportata. Presenze isolate sono possibili anche altrove ma è opportuno verificarle con attenzione per escludere i migratori ed i casi di identificazione incerta o sbagliata.

Sterpazzolina di Moltoni Questa specie dovrebbe essere prevalente a nord del limite indicativo costituito dalla linea riportata. Presenze isolate possono verificarsi anche a sud di tale limite ma è opportuno verificarle con attenzione per escludere i migratori ed i casi di identificazione incerta o sbagliata. La distribuzione della S. di Moltoni potrebbe essere più omogenea nei settori collinari e costieri.

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Beccafico Da ricercare a quote superiori ai 1000 m nella zona di transizione tra boschi e praterie, dove frequenta boschi radi e/o ambienti aperti con arbusti radi e giovani alberi.

Usignolo del Giappone Specie in espansione; dovrebbe essere presente all’interno dell’area indicata anche se non in maniera uniforme. Possibili presenze anche in aree costiere della Maremma. Da ricercare in aree fresche con densa copertura da parte di vegetazione arbustiva e semiarbustiva: impluvi, roveti, frutteti abbandonati, boscaglie. Risponde al playback.

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Cincia dal ciuffo La distribuzione toscana di questa specie dovrebbe essere molto più ampia di quanto mostrato in cartina; nell’area individuata dalla linea rossa nel nord, la sua distribuzione potrebbe essere pressoché continua. Segnalata anche sul massiccio dell’Amiata e in modo molto discontinuo anche nelle pinete costiere almeno fino a Piombino. Non si può escludere la sua presenza anche in alti settori della regione. Frequenta boschi di conifere; risponde al playback (talvolta solo avvicinandosi in maniera silente).

Picchio muraiolo Sulle Apuane dovrebbe essere maggiormente diffuso rispetto ai dati esistenti.

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Rampichino alpestre La distribuzione di questa specie dovrebbe essere più ampia, includendo alcune particelle attigue a quelle in cui è già stata trovata e la Lunigiana settentrionale. Frequenta principalmente boschi maturi di Abete bianco. Risponde al playback.

Pendolino Questa specie, che sembra comunque in chiara diminuzione, andrebbe ricercata lungo fiumi e canali, presso zone umide naturali e bacini (anche cave) artificiali con vegetazione ripariale arborea. Le aree dove potrebbe essere maggiormente diffusa sono quelle costiere e la Valdichiana, ma anche i settori collinari al di sotto dei 400 m.

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Averla cenerina Specie ormai molto rara; in teoria frequenta ambienti aperti di pianura e bassa collina. Possibile presenza di singole coppie nelle bonifiche soprattutto del grossetano e nei settori collinari del pisano, da cui in anni recenti sono ancora giunte segnalazioni. Sporadiche osservazioni di migratori ancora in giugno.

Fanello Questa specie dovrebbe avere maggior diffusione lungo l’Appennino tosco-emiliano e soprattutto nell’area indicata.

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Ciuffolotto La distribuzione di questa specie dovrebbe essere più continua nelle aree indicate, dove frequenta boschi montani, a partire anche da quote relativamente basse (3-400 m).

Zigolo giallo Probabile maggior diffusione lungo l’arco appenninico, in particolare nei settori indicati. Frequenta soprattutto pascoli con abbondante presenza di arbusti.

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Zigolo nero La distribuzione di questa specie dovrebbe essere praticamente continua nell’area indicata: le lacune in alcuni settori indicano una contrazione locale?

Zigolo muciatto La diffusione di questa specie lungo i rilievi appenninici ed apuani dovrebbe essere più continua. Lo Zigolo muciatto frequenta ambienti aperti su versanti ben esposti, con affioramenti rocciosi.

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Zone per le quali occorre fare un particolare sforzo di ricerca

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Specie per le quali occorre accertare la nidificazione più spesso (percentuale di particelle con nidificazione Certa: verde, Probabile: gialla; Eventuale: rossa; ** specie più carenti)

Pernice rossa**Quaglia

Fagiano comuneTarabusino

**Falco pecchiaioloNibbio bruno

BianconeAlbanella minore

SparvierePoiana

GheppioLodolaio

PorciglioneOcchione

Corriere piccoloPiccione domestico

Colombaccio**Tortora selvatica

**CuculoBarbagianni

AssioloCivettaAllocco

**SucciacapreMartin pescatoreGhiandaia marina

UpupaTorcicollo

Picchio verde**Picchio rosso maggiore

**Picchio rosso minoreCappellaccia**Tottavilla**AllodolaCalandro

PrispoloneCutrettola

Ballerina giallaBallerina biancaMerlo acquaiolo

ScriccioloPettirosso

Codirosso spazzacaminoSaltimpalo

Passero solitarioTordo bottaccio

**Tordela**Usignolo di fiume

**BeccamoschinoCannaiola comune

Cannareccione**Canapino comune

SterpazzolaMagnanina comune

Sterpazzolina comuneSterpazzolina di Moltoni

Occhiocotto**Luì bianco**Luì piccolo

FiorrancinoPigliamoscheCodibugnolo

Cincia dal ciuffoCincia moraCincia bigia

Picchio muratoreRampichino comune

Pendolino**Rigogolo

Averla capirossaGhiandaia

Cornacchia grigiaPassera mattugia

FringuelloVerdoneFanello

**CiuffolottoZigolo nero

Strillozzo

- Atlante nazionale degli uccelli nidificanti – Avanzamento in Toscana. Stagione 2014 23 Per innalzare il grado di certezza della nidificazione all’interno delle particelle in cui la specie è stata rilevata, occorre trovare almeno un indicazione di nidificazione migliore di quelle già esistenti. In alcuni casi questo è possibile con poco sforzo, archiviando i dati in maniera più accurata (ad esempio dando il codice 5 nel caso di individui in canto nel medesimo posto a distanza di tempo) oppure cercando di osservare comportamenti strettamente legati alla nidificazione, quali l’ingresso in cavità nido, o il trasporto di cibo/sacchi fecali, o addirittura – come nel caso di garzaie – osservando i nidi da lontano. In particolare:

- ricordarsi di utilizzare il codice 5 quando a distanza di almeno 7 giorni si osserva nuovamente un comportamento territoriale nel medesimo sito ed a carico del solito individuo;

- soprattutto per specie che nidificano in cavità, in particolare su edifici, può essere sufficiente attendere poco tempo per osservare un rientro al nido (es rondoni, passeri, Storno, Taccola);

- alcune specie costruiscono nidi visibili a distanza perché voluminosi e magari in colonia (aironi) oppure perché in ambienti aperti (Corriere piccolo, Cavaliere d’Italia, Folaga) oppure perché costruiti su manufatti (irundinidi, Pigliamosche): compiere una ricerca visiva in ambienti adatti può consentire l’accertamento della nidificazione senza arrecare disturbo;

- con un piccolo sforzo di osservazione in aree occupate da una specie è possibile osservare il trasporto di cibo e/o sacchi fecali; soprattutto nel caso delle imbeccate, il comportamento dell’adulto, che accumula nel becco un numero di prede elevato, si sposta rapidamente per avvicinarsi al nido e si dimostra sospettoso, deve aiutare a distinguere dalla semplice manipolazione di cibo per alimentazione diretta;

- in alcune specie i pulcini escono dal nido precocemente (limicoli) in altre i giovani si osservano fuori dal nido e richiamano i genitori per alcuni giorni frequentemente con richiami tipici (rapaci notturni, rapaci diurni, molti passeriformi), fornendo un’importante occasione per accertare la nidificazione; attenzione a specie come le sterne in cui i giovani dipendono dagli adulti ancora nel corso di movimenti migratori;

- in alcune specie gli adulti adottano vistosi comportamenti di allarme e/o di distrazione nei confronti di intrusi che si avvicinano al nido, dando indicazioni certe sulla loro nidificazione; in questi casi è opportuno allontanarsi rapidamente.

CERCARE NIDI NON È NECESSARIO E VA EVITATO

La tabella seguente da alcuni semplici suggerimenti, dal valore puramente indicativo, per le specie diffuse o moderatamente diffuse con un’alta percentuale di particelle con nidificazione eventuale

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Specie utili

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Note Germano reale • • Anatra domestica • Pernice rossa • • Quaglia • Fagiano comune • • Tarabusino • • Nitticora • Airone guardabuoi • RIMUOVERE CODICI 1 E 2 Garzetta • RIMUOVERE CODICI 1 E 2 Airone cenerino • RIMUOVERE CODICI 1 E 2 Tuffetto • • Svasso maggiore • Falco pecchiaiolo • • Nibbio bruno • • Biancone • • Albanella minore • • • Sparviere • • Poiana • • Gheppio • • • • Lodolaio • • • Falco pellegrino • • • Porciglione • Gallinella d'acqua • Folaga • Cavaliere d'Italia • • • Occhione • • Corriere piccolo • • • Gabbiano reale • • • RIMUOVERE CODICI 1 E 2 Piccione domestico • • Colombaccio • • Tortora dal collare • • Tortora selvatica • • Cuculo • Barbagianni • • Assiolo • • Civetta • • Allocco • • Gufo comune • • Succiacapre • Rondone comune • Rondone pallido • Martin pescatore • Gruccione • Ghiandaia marina • Upupa •

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Specie utili

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Note Torcicollo • • Picchio verde • Picchio rosso maggiore • Picchio rosso minore • Cappellaccia • Tottavilla • Allodola • Rondine montana • • Rondine • • • Balestruccio • • Calandro • • Prispolone • • Cutrettola • • Ballerina gialla • • Ballerina bianca • • Merlo acquaiolo • • • Scricciolo • • • Pettirosso • • • Usignolo • • • Codirosso spazzacamino • • • • • Codirosso comune • • • • Saltimpalo • • • • Passero solitario • • • Merlo • • • Tordo bottaccio • • • Tordela • • • Usignolo di fiume • • Beccamoschino • • Cannaiola comune • • • Cannareccione • • • Canapino comune • • Capinera • • Sterpazzola • • Magnanina comune • • Sterpazzolina comune • • Sterpazzolina di Moltoni • • Occhiocotto • • Luì bianco • • Luì piccolo • • Fiorrancino • • Pigliamosche • • • • Codibugnolo • • • Cinciarella • • • • Cinciallegra • • • • Cincia dal ciuffo • • • • Cincia mora • • • •

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Specie utili

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Note Cincia bigia • • • • Picchio muratore • • • • Rampichino comune • Pendolino • • • Rigogolo • Averla piccola • • Averla capirossa • • Ghiandaia • Gazza • • Taccola • Cornacchia grigia • • • Corvo imperiale • Storno • • • Passera d'Italia • • • Passera mattugia • • • Fringuello • • Verzellino • • Verdone • • Cardellino • • Fanello • • Ciuffolotto • • Zigolo nero • • Strillozzo • • •

- Atlante nazionale degli uccelli nidificanti – Avanzamento in Toscana. Stagione 2014 27 Rilievi notturni Per le specie notturne ci sono carenze sistematiche per molte zone, soprattutto per quelle dove non risiedono ornitologi. È quindi necessario prevedere delle uscite mirate che puntino a colmare le lacune distributive. Queste uscite andranno organizzate in modo da massimizzare i risultati in termini di specie trovate per particella, quindi puntando a trovare ciascuna specie in quante più particelle possibile, piuttosto che tante volte nella medesima particella. Come procedere. Pianificare l’uscita in precedenza scegliendo un percorso che attraversi zone ritenute idonee alla presenza delle specie ricercate e tocchi più particelle. Spostarsi lungo il tragitto prescelto, fermandosi negli ambienti ritenuti idonei e riproducendo le vocalizzazioni delle specie che stiamo cercando secondo il seguente schema di massima Barbagianni Ambienti aperti (incluse zone umide) con costruzioni sparse e ruderi, periferie o in

prossimità di grotte ; tutta la regione Assiolo Ambienti aperti con siepi ed alberature, frutteti, oliveti, margine di boschi e

macchie; prov LI, PI, SI, GR Civetta Aree coltivate con costruzioni e ruderi, periferie ed aree urbanizzate, aree urbane

con spazi verdi; tutta la regione Allocco Aree boscate, aree aperte con significative alberatura; aree urbane con parchi; tutta

la regione Gufo comune Aree aperte diversificate con siepi, boschetti ed alberature; aree urbane con spazi

verdi e connessioni con aree aperte; tutta la regione Occhione Aree aperte di pianura e collina con vegetazione bassa e rada, in particolare pascoli

ma anche arati, stoppie, oliveti e vigneti; Prov. PI, SI e GR Rilievi fuori dalla Toscana Non ci scordiamo mai che stiamo partecipando ad un atlante nazionale, per cui non perdiamo mai l’occasione, anche quando siamo fuori della Toscana, di segnare tutti gli avvistamenti e di trasmetterli in maniera opportuna. Trasmissione dei dati Raccogliere dati e lasciarli muffire nel proprio taccuino vuol dire perdere un’occasione importante per partecipare ad una ricerca di straordinaria importanza per la conoscenza e la conservazione degli uccelli. Archivia e condividi i dati con Cronaca, che, nella nuova versione Cronaca Atlante, prende le coordinate oltre che da AT10K anche da GPS (file gpx) o direttamente da Google Maps. Per chi utilizza sistemi operativi diversi da Windows o per osservazioni compiute al di fuori della Toscana è indispensabile archiviare i dati su Ornitho.it. Approfondimenti Pagine di approfondimento sul progetto e tutti i contatti sono consultabili sul sito del COT, al link http://www.centrornitologicotoscano.org/site/pub/Progetto.asp?IdProgetto=16&IdGalleriaImmagini=