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Atlante nazionale degli uccelli in inverno Avanzamento in Toscana Stagione 2013-14 A cura di Emiliano Arcamone, Marco Franchini & Luca Puglisi Con F Barbagli, G Battaglia, E Bosi, L Colligiani, A Franceschi, G Paesani, F Pezzo, A Sacchetti, P Sposimo, L Vanni, A Vezzani [30 novembre 2013]

Atlante nazionale degli uccelli in inverno - COT invernale... · UTM 10 x 10 km; ciascun transetto deve essere percorso in 30 minuti, contando tutti gli uccelli visti o sentiti. I

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Atlante nazionale degli uccelli in inverno

Avanzamento in Toscana Stagione 2013-14

A cura di Emiliano Arcamone, Marco Franchini & Luca Puglisi Con F Barbagli, G Battaglia, E Bosi, L Colligiani, A Franceschi, G Paesani,

F Pezzo, A Sacchetti, P Sposimo, L Vanni, A Vezzani [30 novembre 2013]

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Siamo giunti al 5° anno dell’atlante nazionale degli uccelli in inverno, il 4° da quando abbiamo cominciato a lavorare sul serio dopo una prima stagione esplorativa. Quest’anno, per la Toscana, abbiamo l’obiettivo di completare i rilievi quantitativi e di colmare molte lacune distributive per quelle specie difficili da rilevare. È bene ricordare infatti che i rilievi quantitativi si basano sul rilevamento lungo quattro percorsi (o transetti) di 1 km posizionati secondo un piano di campionamento prestabilito entro una particella UTM 10 x 10 km; ciascun transetto deve essere percorso in 30 minuti, contando tutti gli uccelli visti o sentiti. I rilievi quantitativi hanno lo scopo di definire i gradienti di abbondanza delle specie sul territorio. Tuttavia, per una serie di motivi, le specie rilevate con il metodo quantitativo non sono tutte quelle presenti in una particella; per questo motivo è indispensabile che questi rilievi siano integrati con altri di tipo qualitativo, cioè eseguiti senza una procedura rigida. In media almeno il 40% delle specie sfugge ai rilievi quantitativi! Nelle pagine che seguono si farà una rassegna delle necessità che abbiamo riscontrato per giungere ad ottenere mappe di distribuzione soddisfacenti per tutte le specie. I dati necessari sono di tipo qualitativo e quindi possono essere raccolti da tutti, quindi anche da chi non se la sente di affrontare i rilievi quantitativi per insicurezza o perché impossibilitato a prendersi un impegno. Quelle indicate sono le specie per le quali ci sembra che le carenze siano significative, fermo restando che anche per molte specie che non sono state riportate si può certamente fare ancora meglio. Ricordiamo che le mappe preliminari di tutte le specie possono essere consultate per l’inverno a link http://www.centrornitologicotoscano.org/site/CronacaAtlanteCheckListInverno/Login.asp e per il periodo riproduttivo a link http://www.centrornitologicotoscano.org/site/CronacaAtlanteCheckListNidificanti/Login.asp (ma delle necessità per l’atlante dei nidificanti ne riparleremo a primavera) inserendo il nome utente e la password registrati nella scheda Opzioni di Cronaca. Nella prima parte sono riportate le mappe distributive ottenute con i dati raccolti fino ad oggi per alcune specie con un breve commento sulle carenze e sulle possibili modalità per osservarle. Le specie trattate non sono le sole per le quali servono ancora dati, ma sono quelle per le quali l’avanzamento della descrizione dell’attuale areale di distribuzione toscano sembra meno soddisfacente: è implicito, quindi, che bisogna continuare a segnalare tutte le specie! Nella seconda parte vengono elencate altre necessità di indagine.

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Nitticora Migliorare la ricerca nel Valdarno, nel Bientina e nelle zone umide con boscaglie allagate o folta vegetazione ripariale; almeno lungo l’Arno forma dormitori anche in canneti di Arundo

Nibbio reale Cercare in particolare vicino alle discariche e nelle zone collinari delle province di Siena e Grosseto

Nibbio bruno Cercare in particolare vicino alle discariche

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Aquila reale Mancano dati di presenza in buona parte delle aree frequentate in Toscana, soprattutto in Lunigiana e Garfagnana.

Gru Possibili carenze nella fascia costiera (incluse pianure e settori collinari con pascoli e campi) in provincia di Grosseto

Fratino La distribuzione dovrebbe essere più ampia lungo il litorale e probabilmente includere anche Orbetello. Da ricercare camminando lungo le spiagge, facendo attenzione non solo alla battigia ma controllando anche l’eventuale presenza di fratini in riposo nelle parti più interne, soprattutto se tira vento.

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Occhione Da ricercare anche con l’uso del playback in pascoli, oliveti e vigneti in aree con divieto di caccia e terreno scoperto o con vegetazione rada delle province di Pisa, Siena e Grosseto, come indicato in figura.

Beccaccia Carenze in tutto il territorio regionale. Raccogliere dati con osservazioni mirate al crepuscolo, al limitare tra aree aperte e boschi. Interviste.

Piro piro culbianco Specie da ricercare soprattutto lungo il medio e basso corso dei fiumi e lungo canali, anche in ambiente urbano.

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Voltapietre Cercare lungo litorali rocciosi idonei (litorali a panchina con pozze), dighe artificiali, porti, moli e darsene; controllare le Formiche di Grosseto e di Burano (altri isolotti? Arcipelago?)

Piccione selvatico Esistono ancora nuclei di Piccione selvatico con una limitata infiltrazione di piccioni domestici? Per rispondere alla domanda bisogna cercare nelle zone indicate branchi di piccioni che risiedano in habitat naturali (falesie e grotte) e che mostrino in larga maggioranza fenotipo selvatico. In questi casi bisognerà oltre che contare il gruppo, stimare la percentuale di individui con fenotipo selvatico. Possibilmente fare foto.

Barbagianni Carenze in tutto il territorio regionale; sicuramente assente in zone con copertura boschiva estesa e continua. Da ricercare con il playback e, a vista, lungo strade secondarie (su posatoi o in volo). Riportare anche i Barbagianni morti lungo le strade e le borre, purché attribuite con certezza alla specie; cadaveri e borre devono essere freschi (di pochi giorni al massimo).

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Assiolo Probabilmente diffuso nell’area indicata, in corrispondenza di periferie urbane, zone rurali con alberatura rada. Da ricercare con il playback; in via ipotetica, potrebbe essere più difficile da contattare in concomitanza con periodi di freddo intenso.

Allocco Specie da cercare in tutta la Toscana continentale (anche all’Elba?), in corrispondenza di aree boscate, campagne con alberi e siepi, aree urbane con parchi. Risponde facilmente al playback.

Civetta Da ricercare in buona parte del territorio regionale, in zone coltivate soprattutto in corrispondenza di poderi, ruderi ed abitazioni, in centri abitati e produttivi con ampi spazi verdi e nelle periferie. Risponde facilmente al playback.

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Gufo comune Da cercare in campagne alberate ed in centri urbani con spazi verdi. Attenzione ai dormitori, individuabili osservando la presenza di deiezioni, borre e penne al suolo, frequentemente localizzati su conifere, anche isolate. Può manifestarsi in risposta al playback, anche avvicinandosi pur rimanendo silente.

Martin pescatore Specie da ricercare in tutta la regione lungo le aste fluviali ed i canali; controllare anche coste rocciose e porticcioli per completare la distribuzione costiera.

Picchio rosso minore Specie in aumento con distribuzione discontinua, da ricercare nei boschi maturi, soprattutto di latifoglie, in boschi ripariali, in vecchi frutteti; presente anche in ambiente urbano e nei dintorni dei paesi in zone montane. Risponde abbastanza facilmente al playback.

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Picchio nero Mancano dati invernali Specie da ricercare lungo l’arco appenninico, probabilmente lungo tutto l’arco compreso tra le province di Arezzo e Pistoia.

Calandra Pascoli ed incolti lungo la fascia costiera della provincia di Grosseto (incluse situazioni collinari). Possibile presenza di singoli individui o gruppi di modesta consistenza.

Rondine montana Da ricercare maggiormente lungo le coste rocciose e le isole; da non tralasciare le pareti rocciose ben esposte (in particolare nelle prov. MS, LU. PT, PO), soprattutto nelle giornate di sole o più calde; frequenta anche ponti, viadotti e grosse costruzioni anche in ambiente urbano. Controllare quando possibile cave e pareti in tutta la regione.

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Pispola Colmare le lacune distributive nelle prov di PI, AR, SI, GR, soprattutto ricercando eventuali gruppi in aree collinari e di pianura con foraggi (erba medica).

Spioncello Ricercare soprattutto nelle aree interne con presenza di zone umide o corsi d’acqua, dove probabilmente è presente a basse densità e quindi difficilmente rilevabile.

Merlo acquaiolo Migliorare il grado di copertura in tutta l’area appenninica. Mancano completamente dati dall’area indicata, in cui la specie era segnalata anche nel recente passato. Ricercarla lungo torrenti e l’alto corso dei fiumi, in particolare nei tratti sassosi dove si vedano le tipiche deiezioni bianche sui sassi affioranti.

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Sordone Da cercare nelle isole, lungo la costa in zone con disponibilità di falesie e cave e nell’interno in corrispondenza di centri storici, cave e pareti rocciose.

Passero solitario Da cercare in corrispondenza di centri storici, cave, pareti rocciose ed in aree minerarie, non solo lungo la costa ma anche nell’interno. Poiché la specie è piuttosto elusiva, un possibile accorgimento è quello di sostare in posizione defilata ma dominante rispetto all’habitat ritenuto idoneo e passarlo in rassegna con binocolo o cannocchiale.

Merlo dal collare Verificarne la presenza in aree aperte con cespugli radi di ginepro, sia in Appennino che lungo la costa e nell’Arcipelago.

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Magnanina comune Da cercare in scopeti, macchie a dominanza di “ginestre spinose”, aree percorse da incendi, pinete collinari rade di pino marittimo con sottobosco di brugo, soprattutto nelle due aree indicate nella cartina dove la distribuzione dovrebbe essere più continua. Al di fuori di queste, presenze puntiformi possono essere possibili ovunque vi siano gli ambienti adatti. Ricercare al margine delle zone umide con salicornieti ed altra vegetazione semiarbustiva, anche in prossimità di piccoli canneti.

Magnanina sarda Non ancora rilevata in alcuni siti dove dovrebbe essere presente: Argentario, alcuni settori dell’Elba, Giannutri. In passato era stata osservata anche a Bocca di Serchio e nei dintorni di Castiglioncello. Da ricercare nei versanti esposti a sud meglio se coperti da gariga a cisto, con affioramenti rocciosi sparsi

Usignolo del Giappone L’areale di questa specie all’interno dell’area evidenziata probabilmente è più continuo di quanto finora osservato. La specie va cercata soprattutto nelle aree collinari e di media montagna con terreno coperto in maniera pressoché completa da folta vegetazione arbustiva, in frutteti abbandonati ed in corrispondenza di addensamenti di bambù. Probabilmente più ampia l’area di presenza intorno a Siena. Segnalata in passato anche in alcune località del grossetano. Risponde al playback.

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Cincia dal ciuffo La distribuzione toscana di questa specie dovrebbe essere molto più ampia di quanto mostrato in cartina; nell’area individuata dalla linea rossa nel nord, la sua distribuzione potrebbe essere pressoché continua. Segnalata anche sul massiccio dell’Amiata e in modo molto discontinuo anche nelle pinete costiere almeno fino a Piombino. Non si può escludere la sua presenza anche in alti settori della regione. Frequenta boschi di conifere; risponde al playback (talvolta solo avvicinandosi in maniera silente).

Picchio muraiolo Specie da cercare in corrispondenza di falesie, cave, pareti rocciose, dighe e centri storici, quasi sempre presente con singoli individui. Un possibile accorgimento è quello di sostare in posizione defilata ma dominante rispetto all’habitat ritenuto idoneo e passarlo in rassegna con binocolo o cannocchiale.

Rampichino alpestre Mancano dati di presenza dalle aree indicate, dove la specie è stata segnalata anche recentemente. Risponde al playback.

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Peppola La specie può essere presente in tutto la regione, anche con singoli individui in mezzo a branchi di fringuelli. La distribuzione ad oggi ottenuta pare lacunosa soprattutto nelle province di AR e FI dove è certamente più diffusa, anche con gruppi monospecifici di consistenza importante. La specie è da ricercare soprattutto su stoppie di girasole e mais, in particolare nelle aree meridionali della regione dove finora non sono stati raccolti dati. Osservare ove possibile con attenzione i branchi di Fringillidi e di fringuello in particolare.

Ciuffolotto Da cercare nei boschi montani di Appennino, Apuane, Pratomagno e Amiata, dove la sua distribuzione dovrebbe essere molto più continua di quanto finora rilevato.

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Aree con copertura migliorabile I valori più alti del numero di specie rilevate finora si registrano in corrispondenza delle principali zone umide e delle aree più abitate della regione. A parte le particelle con poco territorio regionale ed alcune montane, numeri bassi di specie (e singole particelle ancora senza dati) si registrano nelle zone indicate. In alcuni casi, i pochi dati dipendono dal fatto che la particella non è stata ancora oggetto di rilievi quantitativi e quindi ha solo un numero limitato di dati integrativi (e vabbè) in altri dal fatto che non sono stati ancora trasmessi i dati dal rilevatore che l’ha visitata (e non vabbè!).

Prendete spunto dalla cartina per trovare le zone dove andare a fare passeggiate ornitologiche.

Specie cui prestare particolare attenzione Ci sono alcune specie presenti con pochi individui che spesso sono imbrancati insieme ad altri uccelli all’interno di stormi. Eccone un elenco. Per scoprire queste specie occorre scovarle, magari con il cannocchiale, all’interno di stormi di oche, limicoli, colombacci e passeriformi vari.

Specie Note Oca granaiola Gruppi di oche Oca lombardella Gruppi di oche Oca lombardella minore Gruppi di oche Marzaiola Gruppi di anatre, in particolare di Alzavole Moretta grigia Gruppi di anatre tuffatrici Albanella pallida Dormitori di Circus Chiurlo piccolo Gruppi di limicoli, soprattutto lungo litorali sabbiosi e foci dei fiumi,

piccoli porti con spiazzi coperti da massicciata Albastrello Gruppi di limicoli Gambecchio nano Gruppi di limicoli Mugnaiaccio Gruppi di gabbiani in discariche e aree portuali Gabbiano nordico Gruppi di gabbiani in discariche e aree portuali Zafferano Gruppi di gabbiani in discariche e aree portuali Gabbiano pontico Gruppi di gabbiani in discariche e aree portuali Gavina Gruppi di gabbiani in discariche, aree portuali, bonifiche e stagni Colombella Gruppi di Colombacci in aree di divieto di caccia ed istituti faunistici Peppola Gruppi di fringillidi Zigolo giallo Gruppi di zigoli e passeriformi, soprattutto sulle dune Zigolo golarossa Gruppi di zigoli e passeriformi, soprattutto sulle dune Zigolo muciatto Gruppi di zigoli e passeriformi Zigolo delle nevi Gruppi di zigoli e passeriformi, soprattutto alla foce di fiumi

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Piccione ed altri uccelli di origine domestica Non ci dimentichiamo di segnalare la presenza del piccione e di altre specie di origine domestica (Anatra muta, Anatra domestica, Oca cigno, Oca egiziana, ecc) che non siano confinati entro recinti e quindi che siano liberi di vagare, anche se vengono alimentati. Anche loro possono aver diritto ad una mappa di distribuzione… PS per il piccione domestico non è necessario segnare singolarmente tutti i soggetti visti in città, a meno che non siamo impegnati in un rilievo quantitativo (transetto)! Habitat particolari Alcuni ambienti con distribuzione discontinua o puntiforme rappresentano l’habitat di specie rare o poco comuni e meritano quindi particolare attenzione. Possibilmente una girata apposta! A seguire alcuni suggerimenti…

Ambiente Specie da ricercare Salicornieti Frullino, Calandro maggiore, Cutrettola, Spioncello, Magnanina Fragmiteti (anche di piccole dimensioni)

Tarabuso, Porciglione, Voltolino, Forapaglie castagnolo, Basettino, Pendolino, Pettazzurro; meritano anche una visita crepuscolare perché utilizzati come dormitorio da molte specie

Rupi, cave, falesie Aquila minore, Falco pellegrino, Lanario, Rondine montana, Sordone, Picchio muraiolo, Passero solitario, Codirosso spazzacamino, Zigolo muciatto

Centri storici Sordone, Picchio muraiolo, Passero solitario, Codirosso spazzacamino Boschi di conifere Cincia mora, Cincia dal ciuffo, Crociere Discariche Nibbio reale, Nibbio bruno, Mugnaiaccio, Zafferano, Gabbiano reale

nordico, Gabbiano pontico Alto corso dei fiumi, torrenti

Merlo acquaiolo, Ballerina gialla

Medio corso dei fiumi Aironi, Piro piro culbianco, Martin pescatore, Merlo acquaiolo (fiumi ‘montani’, es Magra, Serchio), Ballerina gialla,

Basso corso dei fiumi, Canali

Uccelli acquatici, Martin pescatore, Ballerina gialla, Pendolino

Litorali sabbiosi Fratino ed altri limicoli, zigoli ed altri passeriformi (ambienti dunali) Dormitori Localizzare i dormitori e provare a contare il numero di individui che vi afferisce, può fornire informazioni molto importanti non solo per gli uccelli acquatici, ma anche per corvidi, motacillidi, Storno, passeri, Colombaccio e Colombella (per non parlare dei nibbi…) e per i rapaci che possono essere attirati dai dormitori (tipo Falco pellegrino e Storni; Albanelle e Spioncelli).

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Rilievi notturni Per le specie notturne ci sono carenze sistematiche per molte zone, soprattutto per quelle dove non risiedono ornitologi. È quindi necessario prevedere delle uscite mirate che puntino a colmare le lacune distributive. Queste uscite andranno organizzate in modo da massimizzare i risultati in termini di specie trovate per particella, quindi puntando a trovare ciascuna specie in quante più particelle possibile, piuttosto che tante volte nella medesima particella. Come procedere. Pianificare l’uscita in precedenza scegliendo un percorso che attraversi zone ritenute idonee alla presenza delle specie ricercate e tocchi più particelle. Partire possibilmente di giorno in modo da posizionarsi in un posto idoneo alla Beccaccia, da attendere nel suo (eventuale) spostamento tra bosco e aree aperte. Quindi spostarsi lungo il tragitto prescelto, fermandosi negli ambienti ritenuti idonei e riproducendo le vocalizzazioni delle specie che stiamo cercando secondo il seguente schema di massima Barbagianni Ambienti aperti (incluse zone umide) con costruzioni sparse e ruderi, periferie o in

prossimità di grotte ; tutta la regione Assiolo Ambienti aperti con siepi ed alberature, frutteti, oliveti, margine di boschi e

macchie; prov LI, PI, SI, GR (vedi cartina) Civetta Aree coltivate con costruzioni e ruderi, periferie ed aree urbanizzate, aree urbane

con spazi verdi; tutta la regione Allocco Aree boscate, aree aperte con significative alberatura; aree urbane con parchi; tutta

la regione Gufo comune Aree aperte diversificate con siepi, boschetti ed alberature; aree urbane con spazi

verdi e connessioni con aree aperte; tutta la regione Occhione Aree aperte di pianura e collina con vegetazione bassa e rada, in particolare pascoli

ma anche arati, stoppie, oliveti e vigneti; Prov. PI, SI e GR Rilievi fuori dalla Toscana Non ci scordiamo mai che stiamo partecipando ad un atlante nazionale, per cui non perdiamo mai l’occasione, anche quando siamo fuori della Toscana, di segnare tutti gli avvistamenti e di trasmetterli in maniera opportuna. Trasmissione dei dati Raccogliere dati e lasciarli muffire nel proprio taccuino vuol dire perdere un’occasione importante per partecipare ad una ricerca di straordinaria importanza per la conoscenza e la conservazione degli uccelli. Archivia e condividi i dati con Cronaca, che, nella nuova versione Cronaca Atlante, prende le coordinate oltre che da AT10K anche da GPS (file gps) o direttamente da Google Maps. Per chi utilizza sistemi operativi diversi da Windows o per osservazioni compiute al di fuori della Toscana è indispensabile archiviare i dati su Ornitho.it. Approfondimenti Pagine di approfondimento sul progetto e tutti i contatti sono consultabili sul sito del COT, al link http://www.centrornitologicotoscano.org/site/pub/Progetto.asp?IdProgetto=16&IdGalleriaImmagini=