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E
PROGETTISTI:
arch. Marcello Fiscelli
COMUNE DI CIVIDALE DEL FRIULI
DATAREV.
00
VER.
MF
PRAT.
0161
EST.
AM
arch. Barbara Franco
RELAZIONE STORICO - ARTISTICA
[email protected] - [email protected] Lorenzoni 2/b - 34072 Gradisca d'Isonzo (GO)
studio tecnico
associato
artesc.f./p.i. 01156110312 tel. 048193732 - www.artesarchitettura.com
OPERE DI ADEGUAMENTO NORMATIVO
E ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE
- PROGETTO DEFINITIVO / ESECUTIVO -
DEL MUNICIPIO DI CIVIDALE DEL FRIULI.
CUP D71E19000010002
26/02/2021
INDICE
INTRODUZIONE ................................................................................................................. 2
SINTESI STORICA .............................................................................................................. 3
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA ................................................................................ 6
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI PREVISTI ................................................................. 9
INSERIMENTO FOTOGRAFICO DELL’INTERVENTO ..................................................... 10
ALLEGATI GRAFICI .......................................................................................................... 11
2
INTRODUZIONE
Gli interventi descritti nella presente relazione rientrano nell'ambito del progetto denominato
“OPERE DI ADEGUAMENTO NORMATIVO E ABBATTIMENTO BARRIERE
ARCHIETTONICHE DEL MUNICIPIO DI CIVIDALE DEL FRIULI. CUP D71E19000010002”.
La presente relazione, finalizzata all'ottenimento dell'autorizzazione all'esecuzione degli
interventi sopracitati, richiama sinteticamente le informazioni storiche inerenti all’immobile in
oggetto, ed enuclea le principali opere previste in fase di progetto ai fini dell’abbattimento
delle barriere architettoniche dell’edificio.
Il compendio edilizio del Municipio di Cividale del Friuli è stato dichiarato per la prima volta
d’interesse monumentale dalla Regia Soprintendenza ai Monumenti, il 1° febbraio 1924. Il
bene è annoverato tra quelli d’interesse monumentale presso il Centro di Catalogazione
ERPAC - Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia (SCHEDA
A 894). La parte del complesso di più recente realizzazione, ad opera dell’architetto Gianni
Avon, invece, non risulta essere interessata da alcun vincolo, in quanto completata nella
seconda metà degli anni Sessanta.
Le opere di installazione dell’elevatore, sebbene l'area sia soggetta a vincolo paesaggistico,
in quanto ricadente a meno di 150 m dalle sponde del fiume Natisone, non sono soggette
ad autorizzazione paesaggistica, poiché rientranti nell'Allegato A del D.P.R. 31/2017, lettera
A.4: “Interventi indispensabili per l'eliminazione di barriere architettoniche, quali la
realizzazione di rampe esterne per il superamento di dislivelli non superiori a 60 cm,
l'installazione di apparecchi servoscala esterni, nonché la realizzazione, negli spazi
pertinenziali interni non visibili dallo spazio pubblico, di ascensori esterni o di altri manufatti
consimili”.
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SINTESI STORICA
Le prime notizie riguardanti il palazzo municipale, collocato tra largo Boiani e corso Paolino
d'Aquileia, risalgono al 12861. Agli inizi del XV secolo l’edificio subì profondi rifacimenti, e
dal 1492 restò inagibile per più di cinquant'anni.
Dal 1545 al 1588 vennero eseguiti gli interventi di ricostruzione, con i quali si realizzò anche
una scala d'accesso esterna, appoggiata al corpo di fabbrica destro, divisa in due rampe da
un pianerottolo che serviva per bandire avvisi e pronunciare sentenze.
Nei secoli successivi il palazzo subì ulteriori rimaneggiamenti, e nel 1934 un radicale
intervento di restauro a cura dell'architetto Ferdinando Forlati con il quale venne conferito
all'edificio l'aspetto attuale: fu quindi eliminata la scala esterna sul lato ovest, messe in luce
tre bifore gotiche, e lasciato “a vista” il mattone delle facciate.
Al di sotto della loggia sono presenti il busto del Provveditore Domenico Mocenigo, posto
all'interno di una cornice barocca sorretto da puttini alati, il bassorilievo con il Leone di S.
Marco scalpellato durante la dominazione francese in Friuli, un'epigrafe del 1560 in onore
1 Sito internet istituzionale del Comune di Cividale del Friuli.
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del Provveditore Leonardo Lombardo, e una lastra che ricorda la visita dell'imperatore
Francesco I d'Austria nel 1866.
All'interno del palazzo si collocano: una tela attribuita a Palma il Giovane (1544-1628)
rappresentante il Cristo Benedicente; imponenti ritratti di Provveditori veneti databili XVII-
XVIII secolo; affreschi settecenteschi di Francesco Chiarottini (1748-1796); mosaici
appartenenti ad una casa romana del I-II secolo d. C. (cortile interno).
In aderenza alla loggia municipale di epoca medievale, venne realizzato nella seconda metà
degli anni ’60 del XX secolo un nuovo edificio di tre piano oltre allo scantinato, che oggi
ospita i principali servizi comunali.
Questo venne progettato dall’architetto udinese Gianni Avon2, che dovette intervenire in un
lotto difficile, posto in discesa e nel cuore del tessuto monumentale di fronte alla grande
mole del duomo quattrocentesco. Ne risulta un edificio evidentemente vincolato dalle quote
altimetriche, necessarie a garantire il collegamento dall’interno tra la parte nuova - a tre
piani, e quella medievale a due.
2 Luppi F. e Zucconi G., Gianni Avon. Architetture e progetti 1947-1997, Venezia, Marsilio Editori, 2000.
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Avon, nelle versioni successive del progetto, procede per semplificazioni successive nel
disegno delle due facciate su strada, riservando il massimo dell’articolazione alla corte
interna, la cui complessa articolazione nei livelli altimetrici è giustificata dalla necessità di
salvaguardare la visione dell’antico mosaico appartenente alla casa romana, rinvenuto sul
luogo.
Sul fronte contrapposto alla chiesa, il misurato disegno del serramento del vano scala
costituisce l’intervallo e la mediazione con l’edificio e il loggiato esistente, mentre lievi
arretramenti progressivi dal filo del muro accompagnano il percorso non rettilineo del
marciapiede. La parte sovrastante, a sbalzo, si allinea alla cortina di edifici che proseguono
verso il Ponte del Diavolo.
Sul fronte che prospetta sulla piccola via, la scelta di mantenere un grande frammento
architettonico, costituito dalle tre campate di un portico medievale, diventa l’opportunità per
sottolineare l’andamento orizzontale della parte superiore dell’edificio, che si confronta con
la verticalità della testata, dichiarata attraverso il piccolo sbalzo del corpo sul fronte
principale.
Internamente, l’esperienza della salita ai piani superiori attraverso il vano scala, accurato
nel dimensionamento e nei dettagli, pone costantemente in primo piano il fronte del duomo,
che diventa il principale protagonista dello spazio.
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DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI PREVISTI
La particolare conformazione dell’edificio, o per meglio dire degli edifici che ospitano la sede
municipale, è frutto delle caratteristiche delle aree e degli immobili sui cui l’architetto Avon
venne chiamato ad intervenire. Ciò si traduce nella presenza di dislivelli sui singoli piani che
rendono particolarmente difficoltosa la fruizione degli spazi alle persone aventi disabilità.
L’edificio si articola inoltre su tre diversi livelli fuori terra e non è dotato di ascensore. Infine,
nessuno dei servizi igienici presenti è adatto ad essere utilizzato da persone su sedia a
rotelle.
Il progetto prevede dunque l’installazione di un impianto di sollevamento azionato da un
motore elettrico, posizionato nella corte interna del Municipio, in grado di servire tutti e tre i
piani fuori terra del fabbricato che ospitano i servizi comunali. La cabina, le cui dimensioni
sono consone agli standard stabiliti dalle normative vigenti, si muoverà all’interno di un vano
corsa metallico del tipo “autoportante”, fissato su basamento in cemento armato. Lo sbarco
ai vari piani avverrà tramite un sistema di ballatoi costituenti un castelletto metallico,
adeguatamente ancorato all’edificio. Tenendo conto delle prescrizioni impartite dalla
Soprintendenza ai Beni Architettonici, si opterà per finiture esterne il più possibile in linea
con l’aspetto stilistico dei prospetti dell’edificio. Inoltre, al fine di garantire l’accesso
all’edificio dai ballatoi metallici della piattaforma elevatrice, sarà effettuato l’adeguamento
dimensionale degli attuali fori finestra, con conseguente realizzazione di porte di accesso
aventi una luce netta di passaggio pari a un metro.
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INSERIMENTO FOTOGRAFICO DELL’INTERVENTO
Di seguito si riporta il “fotoinserimento” dell’ascensore previsto in progetto.