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Periodico di informazione e notizie di Humanitas Centro Catanese di Oncologia riser vato ai medici e agli operatori sanitari Anno V, Numero 2 - Novembre 2009 www.humanitascatania.it rete di ospedali e istituzioni con cui condividere progetti e risor- se. “In questi ultimi anni – dice la prof.ssa Antonella Agodi, do- cente di Igiene ed Epidemiolo- gia alla Facoltà di Scienze Mate- matiche, Fisiche e Naturali del- l’Università degli Studi di Cata- nia – i biologi scelgono sempre di più di impegnarsi nel campo della ricerca. Condividono il so- gno di battere il cancro. Noi cer- chiamo di offrire loro tutti gli strumenti necessari per portare avanti questa battaglia. La moti- vazione e la passione sono la lo- ro e nostra carica”. AL LETTO DEL PAZIENTE In Humanitas sono presenti spe- cializzandi anche nell’Unità Operativa di Oncologia ed Ema- tologia, diretta dal dott. Miche- le Caruso. “Cre- do sia un’occa- sione di forma- zione e di cresci- ta personale e professionale che l’Università offre agli studen- ti. Gli specializ- zandi sono per noi una risorsa concreta, a cui diamo la possibi- lità di crescere non solo seguen- do l’attività inter- na alla struttura ma anche partecipando a incon- tri con ricercatori e colleghi che seguono i protocolli clinici inter- nazionali”. “La possibilità di seguire speri- mentazioni cliniche con farmaci all’avanguardia, come quelli bio- logici, è un’occasione irripetibi- le” dice Dorotea Sciacca, spe- cializzanda in Oncologia Medi- ca. Conferma la collega di studi e di lavoro Maria Vita Sanò: “Ho scelto Humanitas perché è una realtà all’avanguardia, dove tutti gli specialisti lavorano in manie- ra integrata per curare il pazien- te a 360 gradi”. “Integrazione, lavoro di squadra, confronto con le migliori realtà nazionali ed internazionali sono le linee guida dei progetti di col- laborazione che ci legano a Hu- manitas – spiega la prof.ssa Franca Stivala, direttore della Scuola di Specialità in Oncologia Medica –. Vogliamo offrire ai no- stri ragazzi un curriculum di stu- di completo, in cui ampio spazio abbia la Medicina Interna con at- tività di clinica ma anche di ricer- ca. Per questo facciamo lavorare i nostri studenti soprattutto su casi clinici, in cui dimostrare e approfondire le loro competenze in campo biologico, cellulare e molecolare”. “La ricerca clinica è fondamenta- le – conferma la prof.ssa Clorin- da Mazzarino, docente di Pato- logia generale ed Immunologia – perché le attività di studio devo- no essere subito portate al letto del paziente con attività transa- zionali. In Humanitas sappiamo che gli studenti hanno la possibi- lità di seguire le sperimentazio- ne cliniche più avanzate ed en- trare in contatto con molti pa- zienti diversi”. La ricerca non solo in ambito on- cologico, ma anche in quello anestesiologico. Questo uno de- gli obiettivi della collaborazione tra Humanitas Centro Catanese di Oncologia e la Scuola di Spe- cialità di Anestesia e Rianimazio- ne, diretta dal prof. Antonino Gullo. “Consigliamo ai ragazzi di uscire dalle aule dell’Universi- tà e andare a conoscere realtà di eccellenza, italiane e straniere. E’ la curiosità intellettuale che ci spinge a lavorare ogni giorno per offrire al paziente una qualità della vita migliore. Saper gestire il dolore è una delle nostre sfi- de”. E gli specializzandi lo impa- rano ogni giorno in Humanitas, fianco a fianco con il dott. Aure- lio Guglielmino, responsabile del Ser vizio di Anestesia e Riani- mazione, e gli altri colleghi, che li guidano in un percorso di cre- scita personale e professionale. M arina vuole provare da vici- no il mondo del lavoro. In- terpretare al meglio le “macchi- ne” per conoscere lo stato di sa- lute del paziente. Biologa, appas- sionata di ricerca, 27 anni, origi- naria dello Sri Lanka, Marina Guarrera sta facendo uno stage presso il Laboratorio di Analisi di Humanitas Centro Catanese di Oncologia in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania. “All’inizio ho imparato ad eseguire un emocromo, fon- damentale per capire se il pa- ziente è in grado di sottoporsi al- la chemioterapia. Poco alla volta ho imparato ogni giorno di più, fino ad arrivare a misurare i tem- pi di coagulazione del sangue”. Marina è affiancata in ospedale dalla dott.ssa Lucia Paravizzini, responsabile del Laboratorio, e da tutti i colle- ghi che l’hanno accolta sui ban- chi del Labora- torio. “Siamo diventati una grande fami- glia – dice la dott.ssa Para- vizzini –. Crea- re un ambiente accogliente e stimolante aiuta questi studenti a crescere ed imparare”. Seguo- no anche progetti di ricerca, co- me uno studio sulla proteina SHBG nel paziente affetto da carcinoma della prostata, porta- to avanti da Laura Messina. “Abbiamo preso in esame – spie- ga Laura - alcuni pazienti con questa patologia e li abbiamo sottoposti, dopo intervento chi- rurgico, a dosaggi periodici della SHBG per monitorare la com- parsa di metastasi a distanza di tempo. Il dosaggio di questa pro- teina ci aiuta a svelare eventuali metastasi linfonodali, presenti in pazienti con tumore prostatico nel 5-7% dei casi”. Queste iniziative sono possibili grazie alla collaborazione con l’Università che ha creato una Formazione universitaria in corsia Humanitas e Università degli Studi di Catania insieme per formare giovani medici. Grazie a convenzioni tra le due istituzioni gli studenti possono imparare sul campo la cura e l’assistenza dei malati oncologici, affiancati dai professionisti del Centro. I protagonisti della collaborazione tra Humanitas Centro Catanese di Oncologia e Università degli Studi di Catania. In senso orario 1) Michele Caruso insieme a Maria Vita Sanò e Dorotea Sciacca 2) Antonella Agodi e Lucia Paravizzini insieme ad alcune collaboratrici 3) Lucia Paravizzini (seconda da sinistra) insieme a Davide Zito, Nuccia Pisano e Marina Guarrera 4) Antonino Gullo insieme agli anestesisti Nella Fazio e Aurelio Guglielmino 5) Michele Caruso (secondo da destra) tra Franca Stivala e Clorinda Mazzarino e alcuni collaboratori dell’Università 1 2 3 4 5

Anno V, Numero 2 - Novembre 2009 Formazione universitaria ... · mi più invasivi quali cistoscopia, pielografia ascendente, uretero-scopia, isteroscopia, gastro-co-lonscopia”

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Periodico di informazione e notizie di Humanitas Centro Catanese di Oncologia riservato ai medici e agli operatori sanitari Anno V, Numero 2 - Novembre 2009

w w w. h u m a n i t a s c a t a n i a . i t

rete di ospedali e istituzioni concui condividere progetti e risor-se. “In questi ultimi anni – dicela prof.ssa Antonella Agodi, do-cente di Igiene ed Epidemiolo-gia alla Facoltà di Scienze Mate-

matiche, Fisiche e Naturali del-l’Università degli Studi di Cata-nia – i biologi scelgono sempredi più di impegnarsi nel campodella ricerca. Condividono il so-gno di battere il cancro. Noi cer-chiamo di offrire loro tutti glistrumenti necessari per portareavanti questa battaglia. La moti-vazione e la passione sono la lo-ro e nostra carica”.

AL LETTO DEL PAZIENTEIn Humanitas sono presenti spe-cializzandi anche nell’UnitàOperativa di Oncologia ed Ema-

tologia, direttadal dott. Miche-le Caruso. “Cre-do sia un’occa-sione di forma-zione e di cresci-ta personale ep r o f e s s i o n a l eche l’Universitàoffre agli studen-ti. Gli specializ-zandi sono pernoi una risorsaconcreta, a cuidiamo la possibi-lità di crescerenon solo seguen-do l’attività inter-na alla struttura

ma anche partecipando a incon-tri con ricercatori e colleghi cheseguono i protocolli clinici inter-nazionali”. “La possibilità di seguire speri-mentazioni cliniche con farmaciall’avanguardia, come quelli bio-logici, è un’occasione irripetibi-le” dice Dorotea Sciacca, spe-cializzanda in Oncologia Medi-ca. Conferma la collega di studi edi lavoro Maria Vita Sanò: “Hoscelto Humanitas perché è unarealtà all’avanguardia, dove tuttigli specialisti lavorano in manie-ra integrata per curare il pazien-te a 360 gradi”.

“Integrazione, lavoro di squadra,confronto con le migliori realtànazionali ed internazionali sonole linee guida dei progetti di col-laborazione che ci legano a Hu-manitas – spiega la prof.ssaFranca Stivala, direttore dellaScuola di Specialità in OncologiaMedica –. Vogliamo offrire ai no-stri ragazzi un curriculum di stu-di completo, in cui ampio spazioabbia la Medicina Interna con at-tività di clinica ma anche di ricer-ca. Per questo facciamo lavorarei nostri studenti soprattutto sucasi clinici, in cui dimostrare eapprofondire le loro competenzein campo biologico, cellulare emolecolare”. “La ricerca clinica è fondamenta-le – conferma la prof.ssa Clorin-

da Mazzarino, docente di Pato-logia generale ed Immunologia –perché le attività di studio devo-no essere subito portate al lettodel paziente con attività transa-zionali. In Humanitas sappiamoche gli studenti hanno la possibi-lità di seguire le sperimentazio-ne cliniche più avanzate ed en-trare in contatto con molti pa-zienti diversi”. La ricerca non solo in ambito on-cologico, ma anche in quelloanestesiologico. Questo uno de-gli obiettivi della collaborazionetra Humanitas Centro Catanesedi Oncologia e la Scuola di Spe-cialità di Anestesia e Rianimazio-ne, diretta dal prof. AntoninoGullo. “Consigliamo ai ragazzidi uscire dalle aule dell’Universi-tà e andare a conoscere realtà dieccellenza, italiane e straniere.E’ la curiosità intellettuale che cispinge a lavorare ogni giornoper offrire al paziente una qualitàdella vita migliore. Saper gestireil dolore è una delle nostre sfi-de”. E gli specializzandi lo impa-rano ogni giorno in Humanitas,fianco a fianco con il dott. Aure-lio Guglielmino, responsabiledel Servizio di Anestesia e Riani-mazione, e gli altri colleghi, cheli guidano in un percorso di cre-scita personale e professionale.

Marina vuole provare da vici-no il mondo del lavoro. In-

terpretare al meglio le “macchi-ne” per conoscere lo stato di sa-lute del paziente. Biologa, appas-sionata di ricerca, 27 anni, origi-naria dello Sri Lanka, MarinaGuarrera sta facendo uno stagepresso il Laboratorio di Analisidi Humanitas Centro Catanesedi Oncologia in collaborazionecon l’Università degli Studi diCatania. “All’inizio ho imparatoad eseguire un emocromo, fon-damentale per capire se il pa-ziente è in grado di sottoporsi al-la chemioterapia. Poco alla voltaho imparato ogni giorno di più,fino ad arrivare a misurare i tem-pi di coagulazione del sangue”.Marina è affiancata in ospedaledalla dott.ssa Lucia Paravizzini,responsabile del Laboratorio, eda tutti i colle-ghi che l’hannoaccolta sui ban-chi del Labora-torio. “Siamodiventati unagrande fami-glia – dice ladott.ssa Para-vizzini –. Crea-re un ambienteaccogliente e

stimolante aiuta questi studentia crescere ed imparare”. Seguo-no anche progetti di ricerca, co-me uno studio sulla proteinaSHBG nel paziente affetto dacarcinoma della prostata, porta-to avanti da Laura Messina.“Abbiamo preso in esame – spie-ga Laura - alcuni pazienti conquesta patologia e li abbiamosottoposti, dopo intervento chi-rurgico, a dosaggi periodici dellaSHBG per monitorare la com-parsa di metastasi a distanza ditempo. Il dosaggio di questa pro-teina ci aiuta a svelare eventualimetastasi linfonodali, presenti inpazienti con tumore prostaticonel 5-7% dei casi”.Queste iniziative sono possibiligrazie alla collaborazione conl’Università che ha creato una

Formazione universitaria in corsiaHumanitas e Università degli Studi di Catania insieme per formare giovani medici. Grazie a convenzioni tra le due istituzionigli studenti possono imparare sul campo la cura e l’assistenza dei malati oncologici, affiancati dai professionisti del Centro.

I protagonisti della collaborazionetra Humanitas Centro Catanesedi Oncologia e Università degli Studidi Catania. In senso orario 1) Michele Caruso insieme aMaria Vita Sanò e Dorotea Sciacca 2) Antonella Agodi e LuciaParavizzini insieme ad alcunecollaboratrici 3) Lucia Paravizzini (secondada sinistra) insieme a Davide Zito,Nuccia Pisano e Marina Guarrera4) Antonino Gullo insieme aglianestesisti Nella Fazio eAurelio Guglielmino 5) Michele Caruso (secondo dadestra) tra Franca Stivala eClorinda Mazzarino e alcunicollaboratori dell’Università

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In Humanitas Centro Catanesedi Oncologia un’attenzione

particolare è dedicata alla chi-rurgia epatica. Il clampaggio se-lettivo soprailare è la tecnica cheviene utilizzata per metastasi eneoplasie primitive dal dott. Se-bastiano Mongiovì, chirurgoaddominale del Centro. Una tec-

nica che permette dievitare perdite ema-tiche importanti egarantisce una conti-nua irrorazione san-guigna di quella par-te del fegato non sot-toposto all’asporta-zione.

“Questa tecnica –spiega Mongiovì –prevede l’isolamentodella sezione di fega-to da resecare, effet-tuando un clampag-gio dei peduncoli de-stinati ai segmentida asportare. In que-

sto modo viene ridot-to l’apporto di sanguenel distretto selezio-nato, diversificandocromaticamente il tes-suto da asportare. Aivantaggi legati allacontinua perfusionedella parte restante difegato si aggiungonoquelli dovuti alla note-vole riduzione delleperdite ematiche: l’in-terruzione del flusso

sanguigno al segmento o ai seg-menti da asportare permette unasezione del tessuto praticamenteesangue”.Questa tecnica chirurgica è par-ticolarmente utile nell’affrontarela chirurgia delle metastasi epa-tiche. Infatti, per poter resecarela malattia a livello epatico è ne-cessario asportare diversi seg-menti e spesso non sempre dello

stesso lobo. Con il clampaggioselettivo soprailare è possibileasportare chirurgicamente di-verse lesioni metastatiche anchein entrambi i lobi del fegato.Questa tecnica è quindi preferi-bile alle grandi epatectomie, chedifficilmente consentono di rio-perare le recidive per l’impossi-bilità di lasciare tessuto suffi-ciente a garantire una correttafunzionalità epatica. “Non è fondamentale nel deter-minare una sicura resezione epa-tica l’utilizzo di apparecchiaturesofisticate e costose – concludeMongiovì – ma piuttosto evitareperdite ematiche importanti egarantire una continua perfusio-ne al fegato restante evitandonecosì l’ischemia, anche se transi-toria. Il clampaggio selettivo so-prailare rappresenta una buonasoluzione per soddisfare questedue importanti esigenze”.

Fegato, le frontiere della chirurgiaIl clampaggio selettivo è una nuova tecnica che, colorando le sezioni malate, consente interventi sempre più precisi e meno invasivi.Particolarmente indicata in caso di metastasi, garantisce la possibilità di una corretta funzionalità anche dopo l’asportazione chirurgica.

Qualità, un altro passo avantiLa Regione Sicilia ha riconosciuto il valore dell’attività clinica e di ricerca di Humanitas, accreditando l’ospedale come Dipartimento di III Livello. Una tappa importante del percorso di crescita, raggiunta grazie all’impegno e alla dedizione di tutti gli operatori.

Humanitas Centro Catanesedi Oncologia è stato accre-

ditato dalla Regione Sicilia comeDipartimento di III Livello. E’ ilprimo centro oncologico privatodella Sicilia Orientale ad averericevuto questo riconoscimentodell’attività clinica e di ricerca.La Regione rafforza così la sua

rete di centri di eccellenza. “E’ ilrisultato del lavoro di squadra ditutti gli operatori dell’ospedale,che ringrazio vivamente per l’im-pegno profuso – ha commentatoGiuseppe Sciacca, ammini-stratore delegato e direttore ge-nerale –. E’ stata riconosciuta laqualità del servizio che offriamotutti i giorni al paziente. Questoci consentirà di lavorare ancorasul fronte della ricerca e del tra-ferimento dei suoi risultati al let-to del paziente”.

“L’accreditamen-to è un altro tas-sello del percorsodi crescita del no-stro ospedale –ha detto il dott.Francesco Ca-ruso, direttoredel Dipartimento

–. Uno sviluppo che ha vistol’apertura di quattro nuove saleoperatorie, un’area dedicata alladay surgery, laboratori di medi-cina chimico-clinica e di anato-mia patologica, la nascita dellamedicina nucleare più il rafforza-mento della strumentazione dia-gnostica con una Tac 64 slice,una radiologia e un mammogra-fo digitale e un dispositivo perbiopsie stereotassiche. Tuttoquesto ci ha messo nelle condi-zioni poter of frire al paziente

servizi più a misura espazi più confortevoli.Ma la sfida non finiscequi. Vogliamo potenzia-re le nostre attività so-prattutto sul fronte del-le qualità e della ricer-ca”.Proprio per questo ver-

rà rafforzata la colla-borazione con l’Isti-tuto Clinico Huma-nitas, con cui il Cen-tro collabora dal2002. “Il nostroobiettivo – ha spie-gato il direttorescientifico GianniRavasi – è costruire una rete dieccellenza che porti nel mondoclinico le novità della ricerca.Per questo motivo favoriremo gliscambi di medici e professionistitra le due strutture e la promo-

zione di incontri cli-nico- scientifici diampio respiro. Percontinuare ad offrireai nostri pazienti lecure più avanzate ela migliore qualitàdella vita possibile”.

Sebastiano Mongiovì

Dolore addominale, presenzadi sangue nelle urine, alte-

razione del ciclo mestruale. Que-sti possono essere dei campanel-li d’allarme che, se gravi e ripetu-ti, possono portare il medico dibase a indirizzare il proprio pa-ziente a specialisti in ginecologiae urologia per indagare la possi-bilità di eventuali neoplasie dellepelvi.“E’ dif ficile invece effettuarequesta diagnosi in assenza disintomi così evidenti – spiega ilprof. Giuseppe Costantino,chirurgo urologo di HumanitasCentro Catanese di Oncologia –.Il paziente che giunge in ospeda-le viene indirizzato al-l’ambulatorio specialisti-co di competenza: urolo-gia se presenta sanguenelle urine o altri sinto-mi urinari, ginecologiain caso di alterazioni delciclo mestruale, chirur-gia in caso di disturbidell’alvo o di tumefazio-ni addominali sospette. Dopo lavisita specialistica, la prima inda-gine consiste nell’ecografia del-l’addome, che ci permette diorientare la diagnosi. Se sarà ne-cessario un approfondimentoparticolare, richiediamo la TC ola RMN. Il ricovero è talvolta ne-cessario per poter effettuare esa-

mi più invasivi quali cistoscopia,pielografia ascendente, uretero-scopia, isteroscopia, gastro-co-lonscopia”.“Una volta eseguiti questi esami– continua il dott. Giuseppe Pe-tralia, responsabile della chirur-gia ginecologica di Humanitas –il paziente verrà sottoposto a trat-tamento chemioterapico o radio-terapico o ad intervento chirurgi-co qualora necessario. In questocaso la degenza del paziente puòvariare dai 3 ai 10 giorni, a secon-da del tipo di intervento a cui ver-rà sottoposto. Fondamentali i fol-low up successivi”.Enormi sono dunque i progressi

della chirurgia,sempre meno in-vasiva. Ma la sfi-da è la diagnosiprecoce: riuscirea diagnosticareper tempo que-ste neoplasieconsente tratta-menti più effica-

ci e migliore qualità della vita.“Nonostante gli enormi progres-si nel campo della prevenzione edella diagnosi precoce in oncolo-gia – spiega infatti il prof. Co-stantino – ancora oggi, circa il20-25% delle neoplasie, giunge infase già avanzata all’attenzionedello specialista, ed a volte an-

che un tumore diagnosticato ecurato in tempo può nonostantetutto recidivare localmente. Inparticolare un tumore della pelviin stadio avanzato èuna neoplasia dellacavità pelvica, sia diorigine urologica,ginecologica o inte-stinale, di tipo inva-sivo che interessaspesso gli organi cir-costanti e che si può

presentare in forma primitiva ocome recidiva di un tumore giàtrattato. Può accadere ad esem-pio che un tumore del retto infil-tri la vescica: l’urologo può in-tervenire nella diagnostica endo-scopica (tramite la cisto-scopia) prima dell’even-tuale intervento chirur-gico, mentre il radio-terapista e l’oncolo-go supportano iltrattamento tera-peutico”. “Può

accadere anche – continua ildott. Petralia – che un tumoredell’utero si estenda fino adostruire gli ureteri e determina-re quindi un’occlusione renale,con conseguente sintomatologiadolorosa ed eventuale compro-missione della stessa funzionerenale. Il trattamento di tale pa-tologia può coinvolgere il gine-cologo e l’urologo per la partechirurgica, il radioterapista el’oncologo se la chirurgia non èindicata o per completare l’operadel chirurgo.”

E’ quindi l’approccio terapeuti-co multidisciplinare

con chirurgo, on-cologo e radiotera-

pista a garantire alpaziente il massimo

dei risultati possibili.

Neoplasie della pelvi, come affrontarleDiagnosi precoce, approccio integrato con chemioterapia e radioterapia, chirurgia miniinvasiva sono le caratteristiche del percorso di cura del paziente in Humanitas.

Giuseppe Petralia

Il tumore della pelvi in fase avanzata è iltema del congresso organizzato aCatania il 5 e 6 novembre da HumanitasCentro Catanese di Oncologia. L’incontro,curato dal prof. Giuseppe Costantino e daldott. Giuseppe Petralia, si inserisce nelquadro delle attività scientifiche e diformazione del Centro, punto di riferimentoa livello regionale per la diagnosi e la cura dipatologie oncologiche addominali,ginecologiche, della mammella e dellatiroide.Protagonisti del Convegno, dal titolo “Leneoplasie della pelvi in stadio avanzato”,alcuni tra i più importanti specialisti di famanazionale ed internazionale, quali il prof.Philippe Lasser dell’Institute GustaveRoussy di Villejuif ed il prof. FranckLazorthes da Toulouse. Dall’Istituto ClinicoHumanitas di Milano interventi del dott.

Domenico Vitobello,sulla chirurgia del

cervicocarcinoma e sulladiagnosi e stadiazione del

tumore ovarico, del dott.Paolo Pedrazzoli,

sull’utilizzo dei fattori di crescita nellaneutropenia e nell’anemia del pazienteoncologico, e del prof. Pierpaolo Graziotti,sui tumori vescicali.Scopo dell’evento riunire gli specialisti dellevarie discipline, oncologi, radioterapisti,urologi, ginecologi e chirurghi, che spessosono coinvolti nella terapia di tali patologie,per confrontarsi ed integrarsi.Obiettivo: raggiungere risultati un tempoimpensabili, talvolta come risoluzioneterapeutica della malattia, spesso al fine diconseguire una migliore qualità della vita delpaziente.

Giuseppe Costantino

Gianni Ravasi

L’OSPEDALE A PORTATA DI CLICSul sito Humanitascatania.it è possibile consultare tutte lespecialità cliniche e i servizi offerti dall’ospedale con informazioniutili sulle attività diagnostico-terapeutiche e i macchinari adisposizione. A portata di clic anche i curricula dei medici e tutte leèquipe, per conoscere da vicino la squadra di professionisti. Permedici e infermieri è a disposizione una sezione che raccoglie tuttigli eventi scientifici organizzati da Humanitas, con la possibilità diconsultare il programma e scaricare schede di iscrizione e materialeinformativo. Sempre aggiornate le notizie del mondo dellamedicina, salute e benessere tratte dal giornale onlineHumanitasSalute.

Giuseppe Sciacca

ESPERTI A CONFRONTO

Novembre 2009 4

Via V.E. Dabormida, 64 - 95126 Catania

Anno V - numero 2Novembre 2009Autorizzazione delTribunale di Catania N. 3/2005, dell’11 gennaio 2005Direttore responsabileMario GalliDirettore ComunicazioneWalter Bruno

Coordinamento redazioneLaura CapardoniHanno collaboratoCristina Gurrieri,Francesca TaroccoGraficaG&R AssociatiImmaginiarchivio CCOStampaTipografia F.lli Verderio

La neuroradiologia è una di-sciplina medica che unisce

la neurologia alla radiologia.Questa branca della medicina,in particolare, si occupa sia del-la diagnosi sia della terapia del-le malattie che interessano il Si-stema Nervoso Centrale. Stu-dia i distretti corporei del cra-nio, del massiccio facciale edella colonna vertebrale, avva-lendosi delle principali tecnolo-gie della diagnostica per imma-gini, quali la tomografia compu-terizzata (TC) e la risonanzamagnetica (RM).Oltre alla diagnostica, uno deisettori di maggiore interessedella neuroradiologia è rappre-sentato dall’interventistica (spi-nale e vascolare).

“Tale branca negli ultimi diecianni ha avuto una forte crescita– spiega il dott. GiuseppeFabbri, responsabile del Servi-zio di Neuroradiologia di Hu-manitas Centro Catanese diOncologia – dovuta all’evoluzio-ne tecnologica dei materiali edei macchinari, ad una maggio-re conoscenza dell’anatomiafunzionale dei distretti cranio-encefalico e vertebro-midolla-re. Nel nostro Centro pratichia-mo tecniche percutanee mi-croinvasive tac guidate per er-nia discale, patologie ar trosi-che del rachide e terapie verte-broplastiche”.La neuroradiologia interventisti-ca spinale percutanea tac guida-

gnosi di patologie infettive, ocu-lari, otoiatriche, massiccio fac-ciali e della sclerosi multipla;nella localizzazione degli aneu-rismi, dei tumori del SistemaNervoso Periferico e di quellicerebrali primitivi, sia intra siaextracerebrali, avendo una qua-lità diagnostica di massimo li-vello grazie anche al supporto eintegrazione con le altre UnitàOperative.“Grazie all’aggiornamento dellabobina per la Risonanza Magne-tica Nucleare funzionale – con-clude il dott. Fabbri – è possibileuna risposta efficace alla ricercadi eventuali lesioni post-inter-vento e quindi alla valutazionedel successivo utilizzo della ra-dioterapia”.

ta – continua Fabbri – è una tera-pia analgesica palliativa per er-nia discale che permette di limi-tare il dolore agendo sulla radicedell’ernia, iniettando cortisoneattraverso un ago guidato dallatac. Il beneficio di questo tipo ditrattamento ha una durata mediadi circa cinque mesi e la terapiapuò essere ripetuta.“Inoltre, traumi, osteoporosi,mielomi e metastasi possonocausare crolli vertebrali che èpossibile contenere grazie allavertebroplastica con ago tacguidato, eseguita in anestesia lo-cale. Agiamo sui corpi vertebra-li, “cementificandoli” e soste-nendoli. Questa procedura indu-ce la scomparsa del dolore ouna significativa riduzione dellostesso entro 72 ore dalla finedell’intervento”.La neuroradiologia è particolar-mente efficace inoltre nella dia-

Per visite, esami e ricoveri pressoil Centro in convenzionecon il Servizio Sanitario Nazionaleè necessario presentare:! Impegnativa del medico curante

sul ricettario unico! Documento d’identità! Tesserino Codice Fiscale! Scheda d’accesso all’ospedale

Accettazione ambulatorialee degenze ! Tel. 095.733.9000! ore 9-19 da lunedì a venerdì

Ufficio Informazioni ! Tel. 095.733.90610

I NUMERI UTILI PER I SERVIZI DEL CCO

Diagnosi più precise e interventistica terapeutica e palliativa per il sistema nervoso centrale e periferico. Tac e Risonanza Magnetica di ultimagenerazione al servizio degli specialisti nella cura di alcune patologie neurologiche, dall’ernia discale ai mielomi fino ai tumori cerebrali.

La Neuroradiologia arriva in Humanitas

LA NOSTRA SQUADRAI nuovi protagonisti di Humanitas Centro Catanese di OncologiaDaniela CarammamedicoGiuseppe PriviteramedicoAlessio SantagatimedicoAnna Francesca Finocchiarotecnico sanitario di radiologiamedicaGuido AlbergamoinfermiereFrancesco CacciamoinfermiereGermana Camaggiinfermiere

GrazieNumerosi studi realizzati nei nostri laboratori sono stati pubblicati su prestigiose riviste scientifiche, fra

cui Gastroenterology, Cancer Research, Lancet, Nature, New England Journal of Medicine, PNAS.

Alcune delle nostre ricerche hanno aperto la strada a strategie diagnostiche e cure innovative per malattie infiammatorie croniche intestinali, delle ossa, del fegato e per tumori come quello

del pancreas e del colon retto.

Insieme ai migliori centri di ricerca europei ed americani stiamo conducendo studi per sviluppare nuovidiagnostici e terapie per la sclerosi multipla, le malattie del fegato e delle ossa.

Grazie a tutti coloro che hanno deciso di sostenere la Fondazione Humanitas per la Ricerca destinandole il 5 per mille dell’imposta sul proprio reddito.

La Fondazione Humanitas per la Ricerca promuove e sostiene la ricerca clinica e di base inambito immunologico, trasferendo le continue conquiste di laboratorio all’attività clinicaquotidiana, garantendo ad ogni paziente le più avanzate soluzioni per la diagnosi e la cura.I nostri ricercatori sono impegnati nello studio dell’infiammazione e dell’alterazione dei mec-canismi di difesa dell’organismo, che favoriscono la nascita o lo sviluppo di malattie moltodiffuse come tumori dell’apparato digerente, leucemie, linfomi, ma anche infarto e ictus.

Giuseppe Fabbri