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Adolescenti in Adolescenti in ®®eteete
Dott. Luigi GilenoPsicologo-Psicoterapeuta
IdO-Istituto di Ortofonologia- RomaVasto-Ortona
Internet servizio tecnologico che si è diffuso con minore tempo rispetto a
tutti gli altrielettricità in 46 annitelefono in 38 anni
la Tv in 17internet in 7 anni.
Negli USA si contano circa 4000nuovi utenti ogni ora e 4 milioni dipagine Web ogni ora.Pierre LevyNelle reti si trova una grandemassa di informazioni che
sembraesserci stato un secondo diluvio.Il problema è • sapere che cosa si deve
salvare• che cosa si deve mettere
nell’arca• come dovremo navigare.
Funzioni svolte da Internet:
- contenitore virtualmente infinito, dove si può trovare di tutto (negozi virtuali, istituzioni, scuole, università, pagine
personali…)
-mette virtualmente in contatto persone lontane, attraverso e-mail, chat, mailing
list, ecc.
Gli adolescenti del 2000 sono la prima generazione culturalmente “nutrita” dalla nascita
con media elettronici.
Oggi si nasce con la tecnologia a portata di mano.
È stato coniato il neologismo ”nativi digitali”, per indicare bambini e adolescenti che usano Internet
e il computer così come noi, della vecchia generazione, abbiamo usato penna e TV.
Noi adulti, invece, siamo degli “immigranti digitali”.
La velocità con cui si sono diffuse le nuove tecnologie tra le giovani generazioni è stata di gran lunga superiore alla capacità degli adulti di diventare competenti per poter sostenere e accompagnare i figli nella
rete globale.
“Tempi moderni” (1936)
l’operaio Charlot si muovevastordito tra le macchine dellacatena di montaggio. Potremmo paragonare questaimmagine alla differenza tra ladestrezza dei bambini con ilcomputer e di come, moltospesso, gli adulti si muovonogoffamente in questo mondovirtuale.
Pensiamo al bambino o al ragazzo solo in casa, che attende i genitori che lavorano…che significato possiamo
dare all’uso di pc, videogames, tv, tablet o cellulari?
Funzione compensativa vs. vuoto di relazione?
Vogliamo sottolineare il fatto che non si vogliono accusare i media e la Rete come causa di un disagio,
visto che sono strumenti di facilitazione e ampliamento della comunicazione e quindi delle possibilità di
relazione.
È l’uso che si fa di essi, che può creare difficoltà e problematiche anche e soprattutto di natura relazionale.
La Rete abita in modo così ingombrante il quotidiano degli adolescenti che la loro percezione dello spazio esistenziale
e relazionale, ha subito delle modificazioni profonde.
Tale insistente sviluppo delle nuove tecnologie influisce sul modo di comunicare e interagire con gli altri e come nuova
rivoluzione industriale, ha cambiato il modo da lavorare, modificando anche il ruolo della conoscenza nella nostra
società.
Il rischio per un soggetto che non ha ancora completato il proprio processo di sviluppo è che la rete fornisca una
visione illusoria e virtuale della realtà, distorcendo i normali processi di socializzazione e di formazione della personalità.
In adolescenza uno dei primi segni di chiusura al mondo, di ritiro dalle relazioni, è spesso manifestato dalla
moltiplicazione delle interazioni virtuali.
È compito della famiglia accorgersi che “qualcosa non va”, che il ragazzo passa troppo tempo davanti ad uno
schermo, che “non esce più con gli amici”, che “sembra non avere più alcun interesse”.
Noi tutti siamo consapevoli che le competenze di uso di uno strumento
elettronico che un ragazzo ha, sono di solito superiori a quelle che ne ha un suo
genitore.
Dov’è la questione?
È nel gap di capacità e nella differenza di modalità comunicativa che provoca una non comunicazione tra le generazioni.
Il dato di fatto è che ai molti fattori di rischio che già “abitano” la rete spesso si
associa un ulteriore fattore che abita nella sua stessa casa: l’analfabetismo
informatico di mamma e papà.
E anche se mamma e papà non sono poi così digiuni di competenze informatiche,
la velocità con cui la tecnologia rende possibile far succedere cose nella vita di un adolescente, lascia senza strategie
efficaci la gran parte di noi adulti.
Parlare di autoregolazione dell’uso delle nuove tecnologie è complesso, ma qualche indizio lo voglio lasciare:
il genitore ha un ruolo ben chiaro, deve sostenere e favorire la crescita del ragazzo, anche attraverso quei
tanto antipatici ma essenziali “paletti”, quei limiti che si aspetta (e
si spera) non vengano mai oltrepassati dal proprio figlio.
Non dimentichiamo che spesso un minore che naviga in Internet può avere le competenze tecniche per
gestire il mezzo informatico ma non detenere la maturità e le
competenze emotive necessarie ad autodeterminare in piena autonomia
i propri percorsi.
Provate ad immaginare quali pensieri vi assalirebbero se vedeste un preadolescente che da solo si muove di notte tra le strade di una grande città.
Internet con la sua infinita offerta non è poi così diversa da “quella grande città” e poiché nessuno può cambiarne la struttura o modificare al suo interno la presenza di minacce e pericoli, l’unico spazio d’azione che ha a disposizione un genitore consiste nel fornire regole chiare a chi necessita di supporto educativo e regole, per esplorare
un mondo virtuale tanto complesso.
Come muta la formazione del gruppo amicaleIeri• I bambini costituivano un gruppo,
legati tra di loro da vincoli di amicizia e di comunanza di pensieri e di azione.
• Stavano insieme per esprimere con il gioco idee e fantasie.
• L’attività del “gruppo” rifletteva solamente i valori che ognuno aveva ricevuto dalla famiglia, con scarsa influenza dei mezzi di informazione.
• Si giocava con giocattoli semplici o sfruttando la propria creatività.
Conseguenze…• L’amicizia e la voglia di stare
insieme erano il cemento e non la necessità di dividere solitudine e disperazione.
Oggi• La tv, internet e videogiochi
sostituiscono l’amico/a del cuore o il gruppo di amici.
• Con le nuove tecnologie il minore può trovare un luogo e un modo per esternare e mettere a confronto emozioni e sentimenti, che non gli è possibile fare con gli altri bambini.
Conseguenze…• La comparsa delle turbe
psichiche,descritte tra i danni generici e specifici sono provocate dalle nuove tecnologie.
. Effetti positivi delle tecnologie
Alcune ricerche hanno sostenuto che l’utilizzo sempre più massiccio delle nuove tecnologie
stimola l’intelligenza.
Si è rilevato in queste generazioni -un incremento del Q.I. del 13%
-una accentuazione nelle abilità e nella sveltezza dei movimenti
-capacità logiche e cognitive- va detto che non si sviluppa l’intelligenza del
linguaggio ma solo quella motoria.
Effetti negativi delle nuove tecnologie e dei media
Ad oggi non c’è una vasta letteratura sugli effetti negativi dell’esposizione ai nuovi mezzi elettronici in età evolutiva.
Un cattivo uso che porta ad abuso, la riduzione del tempo dedicato al gioco, la rarefazione dei rapporti amicali, le crisi di
irritabilità e passività mentale, rappresentano segnali di allarme e indicatori di rischio, fino a vere e proprie dipendenze.
I messaggi trasmessi dai media influenzano sempre più i comportamenti dei ragazzi dando visioni virtuali dei valori etici,
sfumando il ruolo della famiglia e della scuola.
Vi ricordo che una parte di apprendimento dei bambini è per imitazione, e questa viene sollecitata in misura ottimale
dall’immagine visiva.
Grazie per l’attenzione!
E ricordiamoci di non cadere
nella ®ete…