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A cura del Centro Ricerche per lo Sport Mapei · do per il monitoraggio del carico di allenamento del calciatore. ... (testata con il cosiddetto “atleta di Berlino”) nei range

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Page 1: A cura del Centro Ricerche per lo Sport Mapei · do per il monitoraggio del carico di allenamento del calciatore. ... (testata con il cosiddetto “atleta di Berlino”) nei range

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Il 2006 è l'anno del decennale dellanascita del Centro Ricerche per loSport Mapei. La struttura, voluta dal

dottor Giorgio Squinzi per supportaredal punto di vista scientifico ed etico iciclisti del Professional Cycling TeamMapei, venne infatti realizzata nell'au-tunno del '96. Con la cessazione dell'at-tività della squadra professionistica,avvenuta alla fine del 2002, l'attività diricerca del Centro - che si trova aCastellanza, a metà strada tra Milano el'aeroporto di Milano-Malpensa -venne allargata ad altre disciplinesportive: podismo, sci (in particolarelavorando sulle nostre squadre nazio-nali), tennis, volley, scherma… e nonultimo il calcio. Ma l'attenzione è cre-sciuta anche verso chi fa sport a finisalutistici; ciò ha portato allo sviluppodi uno specifico servizio dedicato awellness e worksite (termine america-no per definire lo svolgimento dell'atti-vità fisica nella sede di lavoro): prima abeneficiarne è stata la palestra dellasede centrale di Mapei di Viale Jennera Milano (a breve sarà operativa anchela palestra nell'unità produttiva diMediglia). Dopo il 2002 l'attività diricerca nello sport ha avuto un ulterio-re impulso, tant'è che oggi la nostrastruttura di Castellanza è quella che

vanta il maggior numero di studi scien-tifici al mondo nell'ambito della moun-tain bike, pubblicati su riviste interna-zionalmente riconosciute.Recentemente è stato anche accettatosu una prestigiosa rivista scientificauno studio che valida un innovativotest di valutazione per il ciclismo, svi-luppato interamente al centro diCastellanza, utilizzato nei passati annicon il Professional Cycling Team Mapeie attualmente con i professionisti cheancora vengono assistiti dal nostrocentro. Dal 2002 ad oggi, inoltre, unaparte importante dell'attività di ricercaè stata dedicata all'approfondimentodi alcune tematiche legate al gioco delcalcio, che non risultavano ancorascandagliate da altri gruppi di ricerca.Con tre articoli scientifici già pubblica-ti su riviste internazionali e ben cinqueche verranno pubblicati nel 2006, ilCentro Ricerche per lo Sport diCastellanza si posizionerà tra i primi 5gruppi di ricerca al mondo anche nelsettore del calcio. All'inizio del 2006 ilnostro Centro ha raggiunto una produ-zione scientifica, nel settore specificodelle Scienze dello Sport, che risultasuperiore alla maggior parte dellefacoltà o corsi di laurea in scienzemotorie italiani.

Le ricerche sul calcioL'attività scientifica del CentroRicerche Mapei per lo Sport diCastellanza ha sempre avuto la pecu-liarità di essere mirata a tematiche diattualità, che potessero avere unaimmediata ricaduta pratica per glioperatori del settore sportivo (allena-tori, preparatori atletici, etc.). La mag-gior parte degli studi svolti nasce,infatti, dal tentativo di fornire rispostescientificamente valide ai preparatoriatletici del calcio di squadre professio-nistiche e non, che si appoggiano perconsulenze al Centro Ricerche Mapeiper lo Sport.Un primo studio, pubblicato su unadelle più prestigiose riviste scientifi-che internazionali nell'ambito delleScienze dello Sport (Medicine andScience in Sports and Exercise, che èanche rivista ufficiale del CollegioAmericano di Medicina dello Sport)riguarda la messa a punto di un meto-do per il monitoraggio del carico diallenamento del calciatore.Nel calcio si è discusso molto nell'ulti-mo decennio sulla possibilità o menodi allenare determinate caratteristicheatletiche dei calciatori attraverso eser-citazioni con la palla: semplificando,per molti preparatori l'utilizzo del pal-

Mapei: è ricerca anche nello sport.

A cura del Centro Ricerche per lo Sport Mapei

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BASSE TEMPERATURE: CAMPO SINTETICO E NATURALE A CONFRONTO Lo studio pilota svolto in collaborazione con Limonta Sport Italia

Uno dei vantaggi attribuiti ai campi di erba artificiale è la maggior tenuta dellecaratteristiche anche in condizioni climatiche estreme, come in inverno. A tem-perature ambientali vicine o inferiori a 0 °C, i campi di erba naturale tendono adiventare estremamente duri, mentre i sintetici mantengono pressoché inaltera-te le loro caratteristiche prestazionali, come è facile evidenziare con appositi testspecifici. Non ci sono invece dati che permettono di confrontare la variazionedelle capacità prestative del calciatore indotte delle caratteristiche del terreno digioco naturale o sintetico alle basse temperature. Lo scopo del primo studio pilo-ta da noi effettuato in collaborazione con Limonta Sport Italia, ha avuto lo scopodi confrontare queste differenze di prestazione durante sprint e cambi di dire-zione, con temperature ambientali intorno a 0 °C. Sono stati testati 12 calciatoridella squadra Berretti del Varese Calcio (8 dei quali hanno portato a termine tuttele prove), che hanno eseguito 3 sprint sui 30 m e 3 sprint con cambio di direzio-ne su 35 m, su campo sia di erba artificiale sia di erba naturale. Nonostante larigida temperatura ambientale, il manto sintetico manteneva una deformazioneall'impatto (testata con il cosiddetto “atleta di Berlino”) nei range richiesti daglienti sportivi, mentre il naturale mostrava una deformazione all'impatto ben 5volte inferiore! Rilevando le velocità medie (mediante sistemi di fotocellule) eistantanee (mediante un sistema di rilevazione radar) durante sprint e cambi didirezione, si è evidenziato che sull'artificiale i giocatori tendevano ad essere piùveloci ed erano in grado di compiere cambi di direzione significativamente piùrapidi (presumibilmente per una migliore presa della scarpa sul manto artificia-le). In conclusione, questo studio pilota suggerisce che i campi di erba artificiale,in condizioni di temperatura ambientale vicine a 0° C, consentono buone presta-zioni fisiche e permettono migliori performance in attività tipiche del gioco e del-l'allenamento del calciatore, quali i cambi di direzione.

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lone era considerato un limite al rag-giungimento del massimo sforzo alle-nante, e quindi i calciatori eranocostretti ad allenare certe qualità conesercitazioni senza l'uso del pallone(cosa assai poco gradita e spesso maleaccettata dagli atleti). Alcune nostrericerche hanno dimostrato invece checerti adattamenti si possono ottenereanche lavorando in maniera appro-priata col pallone, a vantaggio anchedella maggior specificità del lavorosvolto.Altri studi sono stati poi condotti aCastellanza per lo sviluppo e la verificadella validità di alcuni test da campodei quali, pur essendo frequente l'uti-lizzazione da parte dai preparatori,non era nota la reale validità per il cal-cio.Ma l'attività di ricerca in questo ambi-to sportivo ha subito un ulterioreimpulso grazie alla collaborazione consocietà come SICS, che forniscono ser-vizi di video-analisi delle partite di cal-cio alle più importanti squadre profes-sionistiche e alle reti televisive. Questesocietà, posizionando delle telecame-re fisse negli stadi ed utilizzando deicomplicati software di elaborazione ericonoscimento immagini, sono ingrado, 24 ore dopo la partita, di forniretutti i dati di performance fisica(distanza totale, metri percorsi corren-do, sprintando, camminando, salti, etc.)così come i dati di prestazione tecnica(passaggi riusciti, sbagliati, tiri in porta,contrasti, flussi preferenziali degli spo-stamenti in campo, etc.). Gli studiattualmente in corso presso il CentroRicerche Mapei per lo Sport, sono tra iprimi, in ambito scientifico, ad esserebasati su queste moderne tecnologiedi analisi delle partite (sia di campio-nato che di UEFA).Per finire, dato il crescente interesse e,di conseguenza, date anche le cre-scenti domande sull'effetto dei campiin erba artificiale su prestazione fisicae risposte fisiologiche del calciatore, ilcentro di Castellanza ha recentementeinstaurato un rapporto di collabora-zione con Limonta Sport Italia, uno deimaggiori produttori di campi sintetici,per tentare di contribuire dal punto divista scientifico alla crescita delleconoscenze in questo settore. Dopopoche settimane di collaborazione èstato concluso il primo studio pilota,volto a verificare l'effetto sulla perfor-mance fisica (sprint e cambi di direzio-ne) dei campi di erba sintetica rispettoa quelli naturali, in condizioni climati-che difficili come l'inverno.

Grafico 1.Il grafico mostracome il tempo dipercorrenza sui 30 m tenda adessere migliore sulcampo di erbaartificiale (P=0.08;effect size=0.74;potenza statistica0.45).

Grafico 2.Il grafico mostracome il cambio didirezione siastatisticamentemigliore sul campodi erba artificiale(effect size=1.14;potenzastatistica=0.50).