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Studi e ricerche 22 DOI 10.30687/978-88-6969-418-9/007 169 Alla ricerca dell’impresa totale Uno sguardo comparativo su arti, psicoanalisi, management Carlo Bagnoli, Beniamino Mirisola e Veronica Tabaglio 3 L’impresa totale Beniamino Mirisola Università Ca’ Foscari Venezia, Italia 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene al mondo dell’araldica e la definisce come «rappresentazione simboli- ca d’un proposito, d’un desiderio, d’una linea di condotta (ciò che si vuole ‘imprendere’, intraprendere) per mezzo di un motto e d’una fi- gura che vicendevolmente s’interpretano» (Treccani). Come si può leggere nel Dizionario araldico, l’impresa si compone di un ‘corpo’, cioé la figura, e di un’‘anima’, ovvero il motto che dà vita al corpo (cf. Guelfi Camajani 1940). Tale suggestione ci offre qualche spunto di riflessione. Il primo è che in questa sua accezione il lemma ‘impresa’ è inestricabilmente connesso al tema dell’identità. Com’è noto, a partire dal Rinascimen- to a tali ‘imprese’ era delegato il compito di rappresentare in manie- ra emblematica una casata o un singolo condottiero: occorreva quin- di che la scelta dell’immagine e delle parole fosse particolarmente oculata. Il secondo spunto di riflessione si connette al carattere poli- semico di tali scelte adoperando linguaggi e codici diversi: dovevano Sommario 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa. – 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo. – 3.1.2 Dal Gesamtkunstwerk all’impresa totale. – 3.1.3 Una ricerca bidirezionale. – 3.2 Nigredo: decostruzione. – 3.2.1 L’impresa come testo. – 3.2.2 La Nekyia. – 3.3 Albedo: distillazione. – 3.3.1 Anima e significato. – 3.3.2 Mappatura tipologica. – 3.3.3 Ipotesi di sviluppo tipologico. – 3.4 Rubedo: congiunzione. – 3.4.1 L’archetipo del Sé. – 3.4.2 Il paradosso dell’impresa totale. – 3.4.3 L’Immanifesto.

3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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Page 1: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

Studi e ricerche 22DOI 1030687978-88-6969-418-9007 169

Alla ricerca dellrsquoimpresa totaleUno sguardo comparativo su arti psicoanalisi managementCarlo Bagnoli Beniamino Mirisola e Veronica Tabaglio

3 Lrsquoimpresa totaleBeniamino MirisolaUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia Italia

31 Verso unrsquoermeneutica dellrsquoimpresa

311 Tra lrsquoaraldica e il cosmo

Una delle accezioni meno note del termine lsquoimpresarsquo appartiene al mondo dellrsquoaraldica e la definisce come laquorappresentazione simboli-ca drsquoun proposito drsquoun desiderio drsquouna linea di condotta (ciograve che si vuole lsquoimprenderersquo intraprendere) per mezzo di un motto e drsquouna fi-gura che vicendevolmente srsquointerpretanoraquo (Treccani) Come si puograve leggere nel Dizionario araldico lrsquoimpresa si compone di un lsquocorporsquo cioeacute la figura e di unrsquolsquoanimarsquo ovvero il motto che dagrave vita al corpo (cf Guelfi Camajani 1940)

Tale suggestione ci offre qualche spunto di riflessione Il primo egrave che in questa sua accezione il lemma lsquoimpresarsquo egrave inestricabilmente connesso al tema dellrsquoidentitagrave Comrsquoegrave noto a partire dal Rinascimen-to a tali lsquoimpresersquo era delegato il compito di rappresentare in manie-ra emblematica una casata o un singolo condottiero occorreva quin-di che la scelta dellrsquoimmagine e delle parole fosse particolarmente oculata Il secondo spunto di riflessione si connette al carattere poli-semico di tali scelte adoperando linguaggi e codici diversi dovevano

Sommario 31 Verso unrsquoermeneutica dellrsquoimpresa ndash 311 Tra lrsquoaraldica e il cosmo ndash 312 Dal Gesamtkunstwerk allrsquoimpresa totale ndash 313 Una ricerca bidirezionale ndash 32 Nigredo decostruzione ndash 321 Lrsquoimpresa come testo ndash 322 La Nekyia ndash 33 Albedo distillazione ndash 331 Anima e significato ndash 332 Mappatura tipologica ndash 333 Ipotesi di sviluppo tipologico ndash 34 Rubedo congiunzione ndash 341 Lrsquoarchetipo del Seacute ndash 342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale ndash 343 LrsquoImmanifesto

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cioegrave tener conto di tutti i significati (simbolici allegorici escatologi-ci ecc) di ogni elemento presente il quale a sua volta doveva restare impresso nella memoria ed essere inteso a diversi livelli dal piugrave ele-mentare a quello piugrave esoterico Il terzo spunto di riflessione riguar-da il rapporto che queste scelte denotano nei confronti del tempo lrsquoimpresa egrave pensata per durare nei secoli superare quindi il conte-sto contingente ma anche per testimoniare un passato che si vuo-le grandioso e illustre Il quarto spunto coinvolge nientemeno che la creazione di un cosmo Una volta che lrsquoindividuo o la famiglia infat-ti hanno indirizzato cosigrave tante energie nella scelta di immagini e pa-role valutandone le implicazioni simboliche ed emotive e i linguag-gi maggiormente atti a veicolarle prestando attenzione alla propria tradizione cosigrave come al futuro che si immagina per il proprio casato il risultato egrave la messa a punto di un vero e proprio cosmo inteso co-me un complesso armonico e ordinato che la cosmogonia degli anti-chi greci contrapponeva al caos

Tutti questi spunti sono altrettanti indizi che ci mostrano come questa sfumatura del termine lsquoimpresarsquo oltre a essere la rivelazione dellrsquoidentitagrave sia legata anche a unrsquoidea di universalitagrave e di totalitagrave egrave un messaggio erga omnes che abbatte le barriere del tempo e crea un sistema precisamente strutturato Uno degli esempi piugrave signifi-cativi egrave quello della famiglia Medici che essendo (comrsquoegrave noto) fami-glia di mercanti creograve unrsquoimpresa dellrsquoimpresa si scelse come corpo dellrsquoimpresa un campo drsquooro a sei palle di cui la mediana al capo (di dimensioni maggiori rispetto alle altre) egrave azzurra e decorata con gi-gli mentre le restanti sono di colore rosso lrsquoanima dellrsquoimpresa egrave il motto latino paradossale Festina lente lsquoaffrettati lentamentersquo Non si tratta soltanto di una norma di comportamento egrave una scelta di stile e ancor di piugrave un paradigma conoscitivo ed esistenziale se non ad-dirittura una vera e propria gnoseologia Non egrave un caso che questa pratica si sviluppi cosigrave tanto nel Rinascimento neoplatonici micro e macrocosmo clavis universalis egrave la temperie culturale che spinge a ricercare lrsquouniversalitagrave

312 Dal Gesamtkunstwerk allrsquoimpresa totale

Egrave proprio dalla ricerca dellrsquouniversalitagrave congiunta alla tensione ver-so la totalitagrave che questa riflessione sullrsquoidentitagrave dellrsquoimpresa vuole partire In questa prospettiva si proveragrave a declinare dal punto di vi-sta dellrsquoimpresa le cinque caratteristiche individuate come connota-tive dellrsquoopera drsquoarte totale (si veda sez 2 sect 223) Il Gesamtkunst-werk rappresenteragrave dunque il modello ideale della suddetta tensione mentre il processo drsquoindividuazione descritto da Jung saragrave lo stru-mento privilegiato per raggiungere o almeno approssimarsi a quel-la totalitagrave

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Per esporre il discorso la teoria e il relativo metodo drsquoindagine che si propone appare utile riprendere lo schema metaforico dellrsquoO-pus Magnum alchemico adattandolo a un contesto del tutto inedito

In questa trasposizione comrsquoegrave ovvio aspettarsi non saragrave possibile applicare alle imprese in maniera pedissequa quello che egrave un proce-dimento utilizzato per la psiche individuale i concetti junghiani for-niranno quindi una griglia interpretativa e degli spunti per elabora-re un discorso parzialmente differente Ad esempio le quattro fasi del processo alchemico verranno ridotte a tre eliminando la Cauda pavonis (come peraltro tende a fare anche lrsquoalchimia piugrave moderna)

Il processo si articola dunque in tre stadi1 lrsquoidentificazione e la decostruzione del mito personale (dellrsquoim-

prenditore e dellrsquoimpresa) corrispondenti alla fase della Ni-gredo

2 la distillazione degli opposti corrispondente alla fase dellrsquoAl-bedo

3 la congiunzione degli opposti corrispondente alla fase del-la Rubedo

Al termine della Rubedo si compie nel processo di individuazione lrsquoincontro con lrsquoarchetipo del Seacute ovvero con lrsquoarchetipo della totalitagrave che declinato in questo contesto significherebbe giungere al con-cetto ideale di impresa totale Avvicinandosi al Seacute lrsquoimpresa saragrave in grado di esprimersi nel linguaggio universale degli archetipi e po-tragrave cosigrave accedere a un bacino di immagini e forme primordiali In po-tenza questo a sua volta porterebbe lrsquoimpresa a generare significati per chiunque proprio percheacute tali significati affondano le loro radici nellrsquoinconscio collettivo

313 Una ricerca bidirezionale

Nellrsquoesporre i lineamenti di unrsquoipotetica impresa totale e degli altret-tanto ipotetici metodi per individuarla e tentare di realizzarla si ter-ranno presenti due diverse prospettive drsquoindagine

La prima riguarda quella che potremmo definire una ricerca pu-ramente descrittiva che fa riferimento a casi aziendali di cui non si ha esperienza diretta Per evitare la proliferazione di esempi etero-genei si egrave scelto di rivolgersi quasi esclusivamente al caso Apple unrsquoimpresa che ndash al di lagrave di ogni giudizio di merito ndash ha senzrsquoaltro fat-te proprie e nutrite unrsquoidea e unrsquoambizione di lsquototalitagraversquo

La seconda prospettiva di cui si egrave tenuto conto egrave invece quella del-la ricerca-intervento In questo caso si prende in considerazione il punto di vista di un ipotetico studioso un ricercatore che sia anche artefice e che abbia un contatto diretto con lrsquoimpresa di cui vuole in-dagare lrsquoidentitagrave Grazie a questa prossimitagrave gli egrave possibile sugge-

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rire un procedimento e delle potenziali azioni pratiche che avviino potenzialmente lrsquoimpresa in direzione della Rubedo La metafora con lrsquoalchimista si fa in questo caso piugrave stringente essendo lo studioso al tempo stesso un lsquoarteficersquo

Il percorso che si andragrave delineando egrave visto dallrsquoottica limitata e forse spiazzante di chi ha piugrave familiaritagrave con la letteratura che con il mondo dellrsquoimpresa e che scusandosi in anticipo per il linguaggio poco tecnico e gli inevitabili svarioni prova a giustificare il suo scon-finamento nel campo dello studio dellrsquoidentitagrave drsquoimpresa aggrappan-dosi alle parole di Roland Barthes secondo cui laquola critica consiste nel decifrare la significazioneraquo (Muzzioli 1998 94)

Ma saragrave soprattutto la voce di Paul Ricoeur a indirizzare silenzio-samente la ricerca verso una futuribile lsquoermeneutica dellrsquoimpresarsquo1

32 Nigredo decostruzione

321 Lrsquoimpresa come testo

La prima sfida che si trova ad affrontare il critico che voglia mettere a frutto gli strumenti e i metodi della propria disciplina riguarda la possibilitagrave di leggere lrsquoimpresa come un testo letterario Andragrave dun-que alla ricerca di alcune precise analogie partendo dallrsquoaccezio-ne originaria della parola lsquotestorsquo in quanto lsquotessutorsquo (da texĕre cioegrave lsquotesserersquo) questo termine incarna un laquocomplesso organico di elemen-ti di fatti e situazioni intrecciati o connessi tra lororaquo (Treccani) che ben si lega al concetto di impresa ndash e di impresa nella sua totalitagrave non soltanto nei suoi prodotti piugrave ovviamente testuali Non si inten-de in sostanza parlare solamente di storytelling2

Vero egrave che Derrida ci insegna come tutto sia lsquotestorsquo (cf Derrida 1969 220) e come dunque lrsquoapproccio ermeneutico possa essere ap-plicato a ogni oggetto del mondo ma le analogie possono essere mol-to piugrave stringenti di questa (pur innegabile) prossimitagrave concettuale Va specificato che la prossimitagrave egrave tale in potenza per ogni impresa ma lo egrave concretamente soltanto nel caso dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo ndash che per come egrave stata definita nella prima sezione di questo volume si costitui-sce come portatrice di significati Partendo da questo presupposto si

1 Il nome di Paul Ricoeur non viene qui fatto in diretto riferimento al mondo dellrsquoim-presa che rimane lontano dal fulcro del suo sistema di pensiero Il filosofo appare un importante modello a cui guardare percheacute laquoriprendendo motivi della fenomenologia hegeliana da una parte e della psicanalisi dallrsquoaltra ha posto al centro dellrsquoermeneu-tica lo studio dei simboli come comprensione della coscienza nelle diverse dimensioni in cui si esplicaraquo (Treccani)2 Sullrsquoargomento si rimanda al saggio di Alessandro Cinquegrani laquoSignificato e to-talitagraveraquo nel presente volume

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puograve dunque cercare quali analogie esistano tra la figura dellrsquoautore e quella dellrsquoimprenditore Innanzitutto allrsquoorigine delle rispettive ope-re o storie vi egrave uno slancio immaginativo una fiducia spesso irrazio-nale in qualcosa che ancora non esiste ed egrave sempre lrsquoimmaginazione la capacitagrave di confrontarsi continuamente con la realtagrave (sia essa ma-teriale o psichica) a stabilire se quella storia saragrave lunga o breve se avragrave o meno una risonanza se saragrave effimera o appunto lsquosignificantersquo A fare la differenza tra libri e imprese che paghi di un successo imme-diato quanto inconsistente si ripiegano in uno stanco epigonismo che li porta a replicare esperienze di altri o a ripetere innumerevoli volte schemi giagrave usati e abusati e libri e imprese che riescono a lasciare un segno duraturo nel proprio settore a trasformare persone situazioni e modi di pensare fissando nuovi paradigmi saragrave sempre quellrsquoattitu-dine visionaria che consente di dialogare con il presente senza resta-re imbrigliati nella mera contingenza di osservare carpire fare pro-prio lo spirito del tempo senza essere devoti alla moda del momento Essere cioegrave nietzschianamente inattuali3 Va notata a ogni modo la bellezza del termine tedesco unzeitgemaumlsse tradotto come lsquoinattua-lersquo che significa lsquociograve che non egrave comparato al temporsquo

Continuando questo esercizio comparativo potremmo trovare molte altre analogie Quella piugrave ovvia egrave che sia lrsquoautore che lrsquoimpren-ditore hanno a che fare con un mercato nel quale si inseriscono con un proprio prodotto (rispettivamente il libro e lrsquoimpresa) che puograve essere variamente interpretato (si pensi ai diversi metodi ermeneu-tici e alle centinaia o migliaia di strutture teoriche ipotizzate per le aziende e i loro modelli di business) Entrambi sottostanno allo stes-so processo secondo cui un emittente produce un messaggio che at-traverso un canale arriva al ricevente dove ogni elemento di questo processo puograve essere ed egrave stato studiato con gli strumenti della lingui-stica Se si rimane nellrsquoambito della comunicazione non si puograve inol-tre ignorare che cosigrave come tutto egrave testo tutto egrave linguaggio ciograve che non comunica ciograve che non riesce a trasmettere il messaggio ndash che si tratti di lingua italiana o design non cambia ndash non esiste Entram-bi inoltre contengono e si fanno portavoce di un modello di mondo come ricorda Francesco Muzzioli citando il linguista semiotico Ju-rij Michajlovič Lotman

Se ogni testo non puograve essere pienamente compreso nel suo valo-re altro che in rapporto al contesto culturale in cui si inscrive egrave allora alla cultura in quanto sistema di segni che lrsquoanalisi deve in ultima istanza giungere Nello stesso tempo ogni testo contiene

3 Per Friedrich Nietzsche egrave inattuale ciograve che rompe gli schemi dellrsquoepoca contempo-ranea e si pone fuori dalle regole generalmente accettate Nelle Considerazioni inattua-li (1876) Nietzsche pone tra gli inattuali Schopenhauer e Wagner (cf Penzo 1999180)

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un laquomodello di mondoraquo con cui partecipa al generale quadro cul-turale La cultura risulteragrave dal modo di sommarsi e di organiz-zarsi dei diversi codici e saragrave interpretabile come una laquolinguaraquo o meglio laquocome sistema di segni sottoposto a regole strutturaliraquo (Muzzioli 1998 107)

Le analogie potrebbero continuare (i libri a piugrave mani ad esempio ci porterebbero a parlare di cofondatori drsquoimpresa) confermando ogni volta la possibilitagrave di condurre lrsquoanalisi di unrsquoimpresa come di un te-sto Si consideri solo come ultimo argomento che in quanto vettore di significati lrsquoimpresa non puograve che rimandare allrsquoopera drsquoarte che per antonomasia trasmette significati Entrambe infatti condivido-no analoghi problemi relativi al dialogo con il presente con le futu-re generazioni e al rapporto con il passato

Drsquoaltro canto non egrave questa la prima volta in cui un simile para-gone egrave stato proposto Esistono diversi tentativi di lettura in chiave narrativa eo narratologica dellrsquoimpresa o di alcuni suoi elementi (ri-petiamo al di lagrave dello storytelling in senso stretto) Ne sono esempio i libri di Barbara Czarniawska (uno su tutti A Narrative Approach to Organizational Studies 1998) i tentativi di lettura del conflitto in chiave narrativa in particolare riprendendo il modello attanziale di Greimas (Gertsen Soslashderberg 2011) o il modello lsquodrammaticorsquo di Bur-ke (Dawson Hjorth 2011) o ancora la lettura delle tensioni organiz-zative giagrave citata in precedenza (OrsquoConnor 1995) Non dimentichiamo poi che il quadrato semiotico reso noto da Andrea Semprini (1993) e che contempla le quattro dimensioni dellrsquoutopico del critico del lu-dico e del pratico egrave unrsquoelaborazione del quadrato di Jean-Marie Flo-ch per lrsquoassiologia dei valori di consumo che a sua volta aveva ripre-so quello di Greimas La novitagrave che qui si tenta di portare avanti egrave quellrsquoapproccio ermeneutico allo studio dellrsquoidentitagrave aziendale a cui si egrave giagrave accennato Parafrasando il celebre libro di Oliver Sacks Un antropologo su Marte (1995) verrebbe quasi da dire che il titolo piugrave appropriato per questo lavoro sarebbe Un critico letterario in azienda

Ciograve che sembra separare maggiormente lrsquoimpresa dal testo lette-rario egrave che questrsquoultimo egrave un testo per definizione stampato e dun-que fissato immobilizzato una volta per sempre mentre lrsquoimpresa egrave una struttura dinamica e in continua evoluzione Tuttavia comrsquoegrave no-to dal poststrutturalismo in avanti (ma sono posizioni che possono es-sere rintracciate ben prima) il testo letterario egrave un work in progress sempre cangiante un testo aperto che esprime significati diversi Al-la base del relativismo delle interpretazioni di Stanley Fish ad esem-pio si trova la convinzione che qualsiasi lettura del testo laquodipende da modelli interpretativi che mette in atto colui che leggeraquo (Muzzioli 1998 181) in altre parole il lettore sarebbe coautore del testo Non si tratta di un dinamismo limitato (si fa per dire) alle interpretazioni dei singoli lettori contemporanei allrsquoautore o posteri che siano le pa-

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role stesse nella loro evoluzione storica assumono significati e acce-zioni che modificano o quantomeno influenzano il contenuto di qual-siasi testo Altrettanto incisivi possono essere dei tratti erroneamente ritenuti secondari come la veste grafica del testo il suo corredo ico-nografico e gli elementi paratestuali che contribuiscono a costrui-re lrsquoorizzonte drsquoattesa dei lettori e ne indirizzano le aspettative Un aneddoto illuminante a questo proposito egrave riferito proprio da Fish

un giorno a lezione avendo trovato sulla lavagna una lista di nomi Fish la propone ai suoi studenti facendo credere loro che si tratta di una poesia religiosa del XVII secolo Con molta buona volontagrave e parecchia fantasia gli alunni rintracciano in quella che in realtagrave era solo una bibliografia una copiosa messe di significati simbo-lici e storici Non si tratta di una beffa fine a se stessa Fish vuo-le dimostrare il potere delle nostre presupposizioni gli studenti hanno visto una poesia e non una bibliografia percheacute i loro occhi si aspettavano di vedere una poesia Neacute poteva essere altrimen-ti poicheacute secondo Fish noi troviamo precisamente ciograve che pensa-vamo di trovare (Muzzioli 1998 181-2)

Basti questo a comprendere quanto il testo non sia un prodotto con-fezionato e finito una volta per tutte e quanto dunque in questa co-stante co-creazione si avvicini alla idea comune di impresa

Una volta fissata come ipotesi di lavoro quella di poter leggere (cum grano salis) lrsquoimpresa come un testo letterario al critico spet-ta capire quale approccio metodologico sia consigliabile adottare Il discorso potrebbe essere sterminato potenzialmente ogni scuola di pensiero ogni corrente e ogni singolo critico egrave applicabile e puograve produrre significati nuovi Prendendo ad esempio lo strutturalismo e tutto ciograve che si collega a questo filone lo straniamento e soprattut-to lrsquousura del linguaggio (a livello di prodotto cosigrave come di organiz-zazione) egrave forse uno dei problemi maggiori che le imprese si trovano ad affrontare spesso in modo inconsapevole Si pensi alla parola lsquoin-novazionersquo tanto piugrave viene utilizzata e tanto piugrave si indebolisce viene depotenziata come portatrice di un significato o alla struttura fami-liare lrsquoidea che sia uno schema continuamente perpetuabile finisce in realtagrave per indebolirlo fino a svuotarlo di ogni validitagrave concreta Lo straniamento di Šklovskij egrave la nozione che permette di riconoscere e superare lrsquousura se il nostro modo di vedere egrave reso ottuso dallrsquoabi-tudine riconosciamo ma non vediamo serve una prospettiva inedi-ta e sorprendente che rompa lrsquoabitudine e restituisca senso alla vi-ta (cf Muzzioli 1998 88)

Un altro esempio quasi ovvio di metodologia critica drsquointerven-to sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa sarebbe la critica letteraria di ispirazione marxista alla luce del materialismo storico egrave possibile individuare le strutture e le sovrastrutture del testo e del sistema produttivo Si

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pensi alla lsquoteoria del rispecchiamentorsquo di Lukaacutecs la capacitagrave di com-prendere quanto le proprietagrave di un determinato momento storico del-la societagrave umana si riflettano o meno nei prodotti e nellrsquoimpresa egrave un campo di analisi di grande interesse Lukaacutecs non intende il rispec-chiamento come mera mimesi del reale per lui il modo corretto di lsquorispecchiarersquo egrave quello in cui

il singolo elemento del reale viene rappresentato in maniera da indicare la totalitagrave dei rapporti in cui si trova inserito Non solo ma la totalitagrave che lrsquoarte egrave chiamata a rappresentare non egrave soltanto quella dellrsquoesistente deve anche porre in evidenza la direzione del futuro la laquoscoperta e rivelazione del nuovoraquo la laquopresa di posizio-ne a favore del nuovo nella lotta tra ciograve che nasce e ciograve che muo-reraquo Egrave ciograve che Lukaacutecs chiama in una parola la laquoprospettivaraquo (123)

Come si diceva le possibilitagrave di applicazione dei diversi approcci critici sono sterminate e non egrave possibile indagarle qui nello specifico basti-no questi brevissimi esempi per darne unrsquoidea Il critico dovragrave dunque esercitare le proprie capacitagrave ermeneutiche anche nel selezionare lrsquoap-proccio piugrave promettente per la singola impresa che intende studiare

In questo caso avendo assunto come metafora quella dellrsquoOpus al-chemico lrsquoapproccio decostruttivista di Derrida e de Mann appare il piugrave congruo Derrida egrave il primo a usare il termine laquodecostruzioneraquo che in seguito avragrave larga fortuna negli studi statunitensi

Mentre lrsquoanalisi smontava il testo per mostrarne il funzionamen-to la laquodecostruzioneraquo lo smembra per mostrarne lrsquointima disfun-zione mettendo alcune parti contro le altre e sviluppando le con-seguenze di questa lsquodoppiezzarsquo oltre i confini dellrsquoopera infatti lrsquoincoerenza interna del testo egrave usata principalmente per laquodeco-struireraquo il sistema di opposizioni su cui si basa la tradizione filo-sofica occidentale [hellip] mostrando che nessuna categoria riesce a evitare slittamenti e curvature (184)

Derrida egrave interessato alla forza attiva sotto le strutture focus par-ticolarmente interessante percheacute si intende che tale forza operi in modo carsico che non puograve quindi essere colta dalle analisi azienda-li piugrave tradizionali e richiede un atto ermeneutico piugrave profondo4 Ciograve che mette il critico sulla buona strada in questo senso sono le spie stilistiche le crepe che consentono di penetrare nel sistema le disso-

4 Di grande interesse in questo senso potrebbero essere i lsquopercorsi della mislettu-rarsquo condotti da Derrida per far emergere i fraintendimenti del testo che avvengono du-rante la fruizione di esso E di fraintendimento parla anche Paul de Mann fino a farne una vera e propria teoria critica (cf Muzzioli 1998 185)

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nanze percettive che possono essere scovate classificate e interpre-tate esattamente come le spie stilistiche del testo letterario

Di fronte al testo-impresa il primo elemento che pare necessario decostruire egrave il mito personale (si veda sez 2 sect 114) dellrsquoimprendi-tore eo il mito aziendale prendendo in considerazione anche quel particolare momento narrativo che possiamo individuare come mi-to fondativo

Per quanto riguarda questa fase possono essere utili le indica-zioni fornite da Charles Mauron critico letterario vicino alle teorie junghiane nella sua opera piugrave nota Dalle metafore ossessive al mi-to personale quando descrive le operazioni fondamentali del meto-do da lui stesso elaborato la psicocritica

1 Sovrapponendo i testi drsquouno stesso scrittore [hellip] si fanno com-parire delle reti drsquoassociazioni o raggruppamenti drsquoimmagini ossessivi e probabilmente involontari

2 Si cerca attraverso lrsquoopera dello stesso scrittore come si ripe-tano e si modifichino le reti i raggruppamenti o con termine piugrave generico le strutture rivelate dalla prima operazione [hellip] la seconda operazione [hellip] di solito [hellip] porta allrsquoimmagine drsquoun mito personale

3 Il mito personale e le sue metamorfosi sono interpretati come espressioni della personalitagrave inconscia e della sua evoluzione

4 I risultati cosigrave ottenuti con lo studio dellrsquoopera vengono con-trollati facendo confronti con la vita dello scrittore (Mauron [1963] 1966 33)

Mutatis mutandis sembra ragionevole supporre che il metodo psi-cocritico possa trovare una parziale applicazione anche nello studio dellrsquoidentitagrave aziendale Dopo avere stabilito quale tipo materiale pos-sa essere considerato come lsquotestorsquo e analizzato in quanto tale (inter-viste mission statement testi destinati alla comunicazione interna e testi rivolti allrsquoesterno sito internet e pagine sui social network varie forme di storytelling aziendale ma anche prodotti e ogni altro elemento verbale) si verifica lrsquoeventuale presenza di reti di associa-zioni fatte da immagini parole o schemi linguistici ricorrenti In un secondo momento si sonda la possibilitagrave di riunire le reti di associa-zioni intorno a un nucleo centrale costituito dal mito personale Si passa dunque ad analizzare gli aspetti inconsci di questo mito e in-fine lo si mette a confronto con la storia dellrsquoimpresa o con le storie personali di chi lrsquoha fondata e di chi nel tempo lrsquoha diretta Combi-nando elementi e piani di analisi diversi questo metodo potrebbe of-frire degli interessanti spunti di riflessione in particolare nei casi in cui il mito personale non sia espresso in modo chiaro e definito

In altri casi il mito egrave esplicito ma non rispondente allrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa Anche qui la critica letteraria puograve for-

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nire utili strumenti drsquoindagine Penso tra i tanti esempi possibili a quello di Gaston Bachelard esponente di primo piano della cosid-detta lsquocritica tematicarsquo che ha studiato in particolare le immagini dei quattro elementi fondamentali ricorrenti nelle opere di poeti ro-manzieri filosofi giungendo a conclusioni che sembrano smentire o quantomeno mettere in crisi il livello letterale del testo Quando per esempio analizza Cosi parlo Zarathustra e le Poesie di Friedri-ch Nietzsche si trova di fronte a testi che inneggiano esplicitamen-te alla terra e al fuoco eppure soffermandosi sulle singole immagi-ni deduce che Nietzsche non egrave un poeta della terra percheacute nelle sue pagine la pietra e la roccia laquonon vivonoraquo compaiono spesso ma so-lo come simboli di durezza Ciograve che lo attira non egrave la materia ma lrsquoa-zione e laquola terra nella sua massa e nella sua profonditagrave gli offriragrave so-prattutto spunti di azioneraquo (Bachelard [1943] 1988 135) Il discorso si fa piugrave complesso per quel che riguarda il fuoco data la forza del-le metafore ignee e lrsquoidentificarsi di Zarathustra stesso con il sole Bachelard osserva che nelle immagini nietzschiane questo elemen-to egrave meno sostanza che forza esso egrave cioegrave correlato alla tensione e allrsquoazione non al benessere di un calorismo come in Novalis Il fuo-co nietzschiano egrave un tratto che sale e che paradossalmente aspira al freddo Egrave la laquovolontagrave di raggiungere lrsquoaria pura e fredda delle al-tezzeraquo (142) La conclusione a cui arriva lo studioso egrave che sia lrsquoaria il suo elemento naturale Avendo riposto tutta lrsquoenergia lirica nello scambio tra il pesante e il leggero tra il terrestre e lrsquoaereo Nietz-sche diventa per Bachelard il laquomodello del poeta verticale del poeta delle cime del poeta ascensionaleraquo (133)

Dallrsquoesempio di Bachelard dal modo in cui riesce a guardare e in-terrogare le immagini per mettere alla prova il testo egrave forse possi-bile trarre utili spunti per demistificare certe narrazioni aziendali fondate su basi poco solide su immaginari stereotipati e poco rispon-denti alla reale identitagrave dellrsquoimpresa E anche la sua attenzione per i quattro elementi fondamentali potrebbe essere portatrice di sug-gestioni e indicazioni per costruire un racconto capace di distillare alcune caratteristiche dellrsquoidentitagrave aziendale e di proiettarle in uno scenario archetipico (cosa crsquoegrave di piugrave archetipico dellrsquoaria dellrsquoacqua della terra e del fuoco)

Sulla via che unisce la critica letteraria e la psicologia del profon-do andrebbero fatti tanti altri nomi come quelli di Maud Bodkin e Northrop Frye considerati i maggiori rappresentanti della lsquocritica archetipicarsquo in ambito anglosassone In questo campo le esperienze e le prospettive di studio sono varie e tutte di grande interesse ma il lsquometodorsquo critico che meglio riassume quanto detto finora e meglio si presta a ingaggiare un duello serrato con il mito personale egrave sen-za dubbio quello di Giacomo Debenedetti

Insofferente a ogni scuola di pensiero e a ogni metodologia pre-costituita aperto ai piugrave diversi stimoli intellettuali e allrsquoincontro tra

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le diverse discipline Debenedetti ha saputo intessere un laquoracconto criticoraquo lungo quarantrsquoanni in cui la letteratura la musica e le arti figurative si incontrano con la biologia la fisica quantistica o lrsquoeco-nomia E soprattutto con la psicologia del profondo Nelle sue ma-ni la psicologia analitica junghiana si fa non solo strumento drsquoinda-gine ma anche una serie di dure prove unrsquoordalia a cui sottoporre il testo Per entrare nel severo canone debenedettiano infatti le ope-re devono possedere alcuni requisiti fondamentali quali la familiari-tagrave con il mondo degli archetipi lrsquoattitudine a raggiungere lrsquoinconscio collettivo la capacitagrave di far dialogare lrsquoAnimus con lrsquoAnima insieme al coraggio di affrontare lrsquoOmbra e di cimentarsi nella discesa allrsquoAde unica strada per giungere al fondo della psiche e ambire a quella to-talitagrave che Jung identifica con il Seacute Per quanto possa suonare impro-prio e riduttivo parlare di un metodo debenedettiano io penso che il convergere di tutti gli elementi-cardine della psicologia analitica ci porti a intravedere un percorso ben preciso e una prassi che potrem-mo definire lsquocritica come processo drsquoindividuazionersquo5

Il rigore di Debenedetti la sua curiositagrave onnivora e il suo talento innato per le connessioni piugrave impensate uniti alle acquisizioni del pensiero junghiano fanno sigrave che si possano leggere i suoi saggi co-me ricettacolo dei piugrave affilati strumenti di analisi e di scavo interio-re insegnamenti e indicazioni la cui portata va ben al di lagrave dellrsquoap-plicazione ai testi letterari estendendosi a ogni forma di testo non ultimi quelli che delineano lrsquoidentitagrave di unrsquoimpresa

Per descrivere il proprio mestiere Debenedetti ricorre a un an-tico mito

Il critico rifagrave il cammino di Orfeo guidato da quel racconto e da quel pianto e riconduce viva Euridice per aiutare se stesso e gli uomini a capire percheacute sempre si rinnovino quella perdita quel racconto quel pianto e valgano per tutti e ciascuno vi ritrovi il proprio mito che ricomincia Storia individuale eterna quella di Orfeo (Debenedetti [1949] 1999b 123)

Il corpus saggistico debenedettiano consta di migliaia di pagine ma basta questo brano di poche righe per rendere bene lrsquoidea di una ri-cerca diuturna dellrsquoidentitagrave dei lati piugrave nascosti eppure piugrave vitali e imperituri del testo proprio quel rizoma di cui parlava Jung nella sua autobiografia (si veda sez 2 sect 114)6

5 Sullrsquoargomento mi permetto di rimandare a Mirisola 20126 Alcuni spunti proposti in questo sottoparagrafo sono una rielaborazione di quanto ho giagrave scritto in Mirisola 2019

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322 La Nekyia

Ma egrave davvero necessario chiamare in causa la critica letteraria per individuare il mito personale di un imprenditore o di unrsquoimpresa Probabilmente no In molti casi quel mito emerge con immediatez-za dallrsquoimmagine di seacute che proietta lrsquoazienda dalle storie che raccon-ta e che si racconta dai prodotti e dai servizi che offre dal suo po-sizionamento nel settore commerciale di riferimento e da tanti altri elementi Perograve anche quando il mito personale sia evidente in pie-na luce non possiamo escludere che nella zona drsquoombra si nascon-da la sua parte piugrave eloquente e significativa magari un mito diver-so o addirittura contrario

Prendiamo un caso apparentemente semplice come quello del-la Apple Egrave ovvio che nella fattispecie il mito aziendale coincida in buona parte con il mito personale di Steve Jobs A questa figura sia-mo soliti associare una precisa cifra stilistica che si caratterizza per minimalismo eleganza novitagrave gusto della sfida Anche chi non ama i prodotti Apple o il mito di Steve Jobs non puograve non riconoscere che queste caratteristiche siano connotative del brand sia pure in nega-tivo Altrettanto evidente egrave come le stesse connotazioni e la mitiz-zazione del fondatore rappresentino oggi per lrsquoazienda di Tim Cook unrsquoenorme risorsa ma anche lrsquoingombro di un modello da cui egrave mol-to rischioso allontanarsi e un orizzonte di aspettative che non egrave fa-cile soddisfare

Unrsquoanalisi elementare come questa non necessita certo dellrsquoausi-lio di altri strumenti drsquoindagine Se perograve vogliamo comprendere la reale valenza del mito di Steve Jobs dobbiamo spingerci al di lagrave delle quattro facili etichette che chiunque riesce ad attaccargli In primo luogo proprio come si fa con i testi letterari occorre distinguere il personaggio Jobs dallrsquoautore (leggi lsquoimprenditorersquo) Jobs E poi discer-nere lrsquoautore reale da quello implicito Ne risulteranno tre figure piut-tosto diverse ed egrave proprio dal loro scontro che si egrave generato il mito

Il carisma di Steve Jobs infatti si nutre di contraddizioni e non puograve essere compreso prescindendo da quelle che sono state le figure di riferimento di confronto e soprattutto di scontro dellrsquoimprendi-tore Occorre dunque conoscere la sua biografia per avere un testo piugrave chiaro e piugrave completo di quello che ci propone il personaggio-Jobs ma occorre anche saper leggere tra le pieghe di quel testo per non incorrere nellrsquoerrore grossolano di collegare in modo troppo diret-to meccanico la vita di un uomo e la sua opera Le connessioni tra le due sfere infatti sono sempre indirette schermate mediate dal-la complessitagrave della psiche umana Per esempio possiamo senzrsquoaltro dire che non egrave un caso se nel 1978 Jobs chiamograve uno dei suoi proget-ti piugrave ambiziosi con lo stesso nome della figlia nata in quello stesso anno Lisa ma sarebbe unrsquoingenuitagrave leggere questa circostanza co-me una sorta di risarcimento del suo rifiuto di riconoscerne la pater-

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nitagrave e di dare alla bambina il proprio cognome proprio come venti-treacute anni prima i suoi genitori naturali si erano rifiutati di riconoscere lo stesso Steve Il nesso tra il progetto Lisa (peraltro fallimentare) e quei due eventi egrave di certo molto piugrave complesso ed egrave inutile tenta-re di svelarlo (cf Isaacson 2011) Ben piugrave interessante e produttivo sarebbe invece comprendere cosa ci dicono quegli episodi sul suo processo creativo sul modo in cui quellrsquoartista-imprenditore riusci-va ndash o non riusciva ndash a convogliare le proprie emozioni i propri sen-timenti e i propri insuccessi personali nella creazione di idee e nella loro messa in atto Egrave proprio questo il sottotesto che dobbiamo esplo-rare E la critica letteraria egrave nata per farlo

Rimanere concentrati sulla figura dellrsquoautore-Jobs ci permette di compiere il passo successivo affidandoci al celebre discorso Stay hungry stay foolish pronunciato il 12 giugno 2005 in occasione del-la cerimonia annuale per il conferimento delle lauree a Stanford

Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita Tutto qui nul-la di speciale Solo tre storie [hellip] Tutto egrave cominciato prima che io nascessi La mia madre biologica era laureanda ma era una ragaz-za-madre perciograve decise di darmi in adozione [hellip] La mia seconda storia parla di amore e di perdita [hellip] Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena ventrsquoanni Ab-biamo lavorato duro e in dieci anni Apple egrave cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dolla-ri con oltre quattromila dipendenti Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione ndash il Macintosh ndash un anno prima e avevo appena compiuto trentrsquoannihellip quando venni licenziato [hellip] Cosigrave a trentrsquoanni ero a spasso E in maniera plateale Ciograve che aveva foca-lizzato la mia intera vita adulta non crsquoera piugrave e tutto questo fu de-vastante [hellip] Non potevo accorgermene allora ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare La pesantezza del successo fu sostituita dalla so-avitagrave di essere di nuovo un iniziatore mi rese libero di entrare in uno dei periodi piugrave creativi della mia vita Nei cinque anni succes-sivi fondai una Societagrave chiamata NeXT unrsquoaltra chiamata Pixar e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie La Pixar produsse il primo film di animazione interamen-te creato al computer Toy Story che ora egrave lo studio di animazio-ne di maggior successo nel mondo In una mirabile successione di accadimenti Apple comprograve NeXT ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT egrave nel cuore dellrsquoattuale rinascimento di Apple E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme [hellip] La mia terza storia parla della morte [hellip] Un anno fa mi egrave sta-to diagnosticato un cancro [hellip] la Morte egrave la migliore invenzione della Vita Egrave lrsquoagente di cambio della Vita fa piazza pulita del vec-chio per aprire la strada al nuovo (Jobs 2005)

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Da notare incidentalmente come dopo la diagnosi si sia aperta la stagione piugrave rosea di Apple iPhone e iPad sono ancora da venire a questrsquoaltezza

Non si tratta di fare unrsquoapologia di Steve Jobs dando giudizi alla sua vita e alla sua carriera questa lunga citazione serve piuttosto a mostrare quanto la sua storia per quanto romanzata e per quan-to trasformata in mito personale e collettivo contiene dati oggettivi che ci permettono di riconoscerla come un ottimo esempio di quel-la creativitagrave che sola puograve nascere dalla discesa allrsquoAde da quella laquosgomentevole Nekuiaraquo di cui parla Debenedetti sulla scorta degli studi e delle intuizioni junghiane (Debenedetti [1947] 1999c 917)

La discesa allrsquoAde connessa a fatti drammatici della vita perso-nale o professionale mette al confronto con lrsquoinconscio con lrsquoarche-tipo dellrsquoOmbra ndash che come sappiamo Jung connette alla Nigredo Il confronto annichilisce puograve distruggere o mettere in contatto con forze ctonie (proprio quelle forze attive sotto le strutture di cui par-lava Derrida) che sprigionano una creativitagrave in grado di scardina-re i paradigmi e le convinzioni dellrsquoindividuo Privo di strutture che lo sorreggono ma che al contempo lo limitano lrsquoindividuo puograve dav-vero reinventarsi nel senso piugrave pieno e rivoluzionario del termine

Di questo confronto con lrsquoOmbra Jung ha fatto uno dei cardini fondamentali del suo pensiero come abbiamo visto nei capitoli pre-cedenti7 Si puograve allora dire che laquoJung egrave il miglior alleato degli ar-tistiraquo come osservograve Giacomo Debenedetti che ha incentrato il suo metodo critico proprio sul confronto con lrsquoOmbra e in particolare sulla Nekyia la discesa allrsquoAde laquoQuesta Nekuia egrave veramente il car-dine narrativo dellrsquoOdissea [hellip] Vorrei dire che da allora in poi ogni vero romanzo ogni romanzo risolto a fondo ha contenuto una sua Nekuiaraquo (Debenedetti [1947] 1999c 917-8) Nel caso del testo-im-presa egrave importante capire se la discesa allrsquoAde abbia portato effet-tivamente a un confronto con le proprie ombre o se non sia stata totalmente assorbita nel mito personale senza produrre alcuna ri-voluzione o ripensamento radicale Siamo infatti abituati a raccon-ti autobiografici di imprenditori che rievocano le proprie difficoltagrave o le proprie (momentanee) sconfitte esclusivamente per rimarcare la grandiositagrave del successo giunto in seguito Come distinguere la falsa Nekyia o la Nekyia priva di effetti da quella reale In primis come si egrave detto si potrebbe provare a farlo con gli strumenti del-la critica letteraria imparando a discernere quelle spie stilistiche che rivelano le debolezze strutturali della narrazione e ne mettono a nudo la superficialitagrave

Nel caso della ricerca meramente descrittiva per cogliere le ca-ratteristiche del mito personale-aziendale occorre lavorare preva-

7 Si veda in particolare la descrizione della Nigredo in sez 2 sect 132

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lentemente sui documenti che raccontano la storia dellrsquoimpresa nel caso della ricerca-intervento a questi si aggiunge la possibilitagrave di avvalersi di materiale di prima mano interviste sopralluoghi altri materiali informativi non aperti al pubblico (archivi ecc) La Nekyia puograve essere intervenuta a livello di imprenditore di impresa di set-tore di sistema-Paese ecc Nella ricerca-intervento si apre la possi-bilitagrave inoltre di agire direttamente sullrsquoautocomprensione dellrsquoiden-titagrave drsquoimpresa Dopo aver ben individuato la precisa imagery che ne riveli lrsquoOmbra saragrave agevole per il critico rintracciare testi letterari film spettacoli teatrali quadri sculture brani musicali e altre for-me artistiche che possano essere messe in relazione con la specifi-ca impresa e i cui argomenti principali siano lrsquoincontro con lrsquoOmbra e la disgregazione dellrsquoidentitagrave Questi esempi saranno poi proposti al gruppo di lavoro nellrsquoambito di unrsquoaltra attivitagrave seminariale che in virtugrave del suo intento decostruzionista si potrebbe intitolare laquoLe-zioni di caosraquo

Dopo aver ricevuto spunti di riflessione attraverso la spiegazione ad esempio dellrsquoarte espressionista nelle sue diverse forme il parte-cipante si troveragrave di fronte a opere che con linguaggi diversi e me-no mediati dalla razionalitagrave ripropongono il tema della caducitagrave del

Figura 3 Albrecht Duumlrer Melencolia I 1514

Lastra di rame Wikimedia Commons

pubblico dominio

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 2: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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cioegrave tener conto di tutti i significati (simbolici allegorici escatologi-ci ecc) di ogni elemento presente il quale a sua volta doveva restare impresso nella memoria ed essere inteso a diversi livelli dal piugrave ele-mentare a quello piugrave esoterico Il terzo spunto di riflessione riguar-da il rapporto che queste scelte denotano nei confronti del tempo lrsquoimpresa egrave pensata per durare nei secoli superare quindi il conte-sto contingente ma anche per testimoniare un passato che si vuo-le grandioso e illustre Il quarto spunto coinvolge nientemeno che la creazione di un cosmo Una volta che lrsquoindividuo o la famiglia infat-ti hanno indirizzato cosigrave tante energie nella scelta di immagini e pa-role valutandone le implicazioni simboliche ed emotive e i linguag-gi maggiormente atti a veicolarle prestando attenzione alla propria tradizione cosigrave come al futuro che si immagina per il proprio casato il risultato egrave la messa a punto di un vero e proprio cosmo inteso co-me un complesso armonico e ordinato che la cosmogonia degli anti-chi greci contrapponeva al caos

Tutti questi spunti sono altrettanti indizi che ci mostrano come questa sfumatura del termine lsquoimpresarsquo oltre a essere la rivelazione dellrsquoidentitagrave sia legata anche a unrsquoidea di universalitagrave e di totalitagrave egrave un messaggio erga omnes che abbatte le barriere del tempo e crea un sistema precisamente strutturato Uno degli esempi piugrave signifi-cativi egrave quello della famiglia Medici che essendo (comrsquoegrave noto) fami-glia di mercanti creograve unrsquoimpresa dellrsquoimpresa si scelse come corpo dellrsquoimpresa un campo drsquooro a sei palle di cui la mediana al capo (di dimensioni maggiori rispetto alle altre) egrave azzurra e decorata con gi-gli mentre le restanti sono di colore rosso lrsquoanima dellrsquoimpresa egrave il motto latino paradossale Festina lente lsquoaffrettati lentamentersquo Non si tratta soltanto di una norma di comportamento egrave una scelta di stile e ancor di piugrave un paradigma conoscitivo ed esistenziale se non ad-dirittura una vera e propria gnoseologia Non egrave un caso che questa pratica si sviluppi cosigrave tanto nel Rinascimento neoplatonici micro e macrocosmo clavis universalis egrave la temperie culturale che spinge a ricercare lrsquouniversalitagrave

312 Dal Gesamtkunstwerk allrsquoimpresa totale

Egrave proprio dalla ricerca dellrsquouniversalitagrave congiunta alla tensione ver-so la totalitagrave che questa riflessione sullrsquoidentitagrave dellrsquoimpresa vuole partire In questa prospettiva si proveragrave a declinare dal punto di vi-sta dellrsquoimpresa le cinque caratteristiche individuate come connota-tive dellrsquoopera drsquoarte totale (si veda sez 2 sect 223) Il Gesamtkunst-werk rappresenteragrave dunque il modello ideale della suddetta tensione mentre il processo drsquoindividuazione descritto da Jung saragrave lo stru-mento privilegiato per raggiungere o almeno approssimarsi a quel-la totalitagrave

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Per esporre il discorso la teoria e il relativo metodo drsquoindagine che si propone appare utile riprendere lo schema metaforico dellrsquoO-pus Magnum alchemico adattandolo a un contesto del tutto inedito

In questa trasposizione comrsquoegrave ovvio aspettarsi non saragrave possibile applicare alle imprese in maniera pedissequa quello che egrave un proce-dimento utilizzato per la psiche individuale i concetti junghiani for-niranno quindi una griglia interpretativa e degli spunti per elabora-re un discorso parzialmente differente Ad esempio le quattro fasi del processo alchemico verranno ridotte a tre eliminando la Cauda pavonis (come peraltro tende a fare anche lrsquoalchimia piugrave moderna)

Il processo si articola dunque in tre stadi1 lrsquoidentificazione e la decostruzione del mito personale (dellrsquoim-

prenditore e dellrsquoimpresa) corrispondenti alla fase della Ni-gredo

2 la distillazione degli opposti corrispondente alla fase dellrsquoAl-bedo

3 la congiunzione degli opposti corrispondente alla fase del-la Rubedo

Al termine della Rubedo si compie nel processo di individuazione lrsquoincontro con lrsquoarchetipo del Seacute ovvero con lrsquoarchetipo della totalitagrave che declinato in questo contesto significherebbe giungere al con-cetto ideale di impresa totale Avvicinandosi al Seacute lrsquoimpresa saragrave in grado di esprimersi nel linguaggio universale degli archetipi e po-tragrave cosigrave accedere a un bacino di immagini e forme primordiali In po-tenza questo a sua volta porterebbe lrsquoimpresa a generare significati per chiunque proprio percheacute tali significati affondano le loro radici nellrsquoinconscio collettivo

313 Una ricerca bidirezionale

Nellrsquoesporre i lineamenti di unrsquoipotetica impresa totale e degli altret-tanto ipotetici metodi per individuarla e tentare di realizzarla si ter-ranno presenti due diverse prospettive drsquoindagine

La prima riguarda quella che potremmo definire una ricerca pu-ramente descrittiva che fa riferimento a casi aziendali di cui non si ha esperienza diretta Per evitare la proliferazione di esempi etero-genei si egrave scelto di rivolgersi quasi esclusivamente al caso Apple unrsquoimpresa che ndash al di lagrave di ogni giudizio di merito ndash ha senzrsquoaltro fat-te proprie e nutrite unrsquoidea e unrsquoambizione di lsquototalitagraversquo

La seconda prospettiva di cui si egrave tenuto conto egrave invece quella del-la ricerca-intervento In questo caso si prende in considerazione il punto di vista di un ipotetico studioso un ricercatore che sia anche artefice e che abbia un contatto diretto con lrsquoimpresa di cui vuole in-dagare lrsquoidentitagrave Grazie a questa prossimitagrave gli egrave possibile sugge-

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rire un procedimento e delle potenziali azioni pratiche che avviino potenzialmente lrsquoimpresa in direzione della Rubedo La metafora con lrsquoalchimista si fa in questo caso piugrave stringente essendo lo studioso al tempo stesso un lsquoarteficersquo

Il percorso che si andragrave delineando egrave visto dallrsquoottica limitata e forse spiazzante di chi ha piugrave familiaritagrave con la letteratura che con il mondo dellrsquoimpresa e che scusandosi in anticipo per il linguaggio poco tecnico e gli inevitabili svarioni prova a giustificare il suo scon-finamento nel campo dello studio dellrsquoidentitagrave drsquoimpresa aggrappan-dosi alle parole di Roland Barthes secondo cui laquola critica consiste nel decifrare la significazioneraquo (Muzzioli 1998 94)

Ma saragrave soprattutto la voce di Paul Ricoeur a indirizzare silenzio-samente la ricerca verso una futuribile lsquoermeneutica dellrsquoimpresarsquo1

32 Nigredo decostruzione

321 Lrsquoimpresa come testo

La prima sfida che si trova ad affrontare il critico che voglia mettere a frutto gli strumenti e i metodi della propria disciplina riguarda la possibilitagrave di leggere lrsquoimpresa come un testo letterario Andragrave dun-que alla ricerca di alcune precise analogie partendo dallrsquoaccezio-ne originaria della parola lsquotestorsquo in quanto lsquotessutorsquo (da texĕre cioegrave lsquotesserersquo) questo termine incarna un laquocomplesso organico di elemen-ti di fatti e situazioni intrecciati o connessi tra lororaquo (Treccani) che ben si lega al concetto di impresa ndash e di impresa nella sua totalitagrave non soltanto nei suoi prodotti piugrave ovviamente testuali Non si inten-de in sostanza parlare solamente di storytelling2

Vero egrave che Derrida ci insegna come tutto sia lsquotestorsquo (cf Derrida 1969 220) e come dunque lrsquoapproccio ermeneutico possa essere ap-plicato a ogni oggetto del mondo ma le analogie possono essere mol-to piugrave stringenti di questa (pur innegabile) prossimitagrave concettuale Va specificato che la prossimitagrave egrave tale in potenza per ogni impresa ma lo egrave concretamente soltanto nel caso dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo ndash che per come egrave stata definita nella prima sezione di questo volume si costitui-sce come portatrice di significati Partendo da questo presupposto si

1 Il nome di Paul Ricoeur non viene qui fatto in diretto riferimento al mondo dellrsquoim-presa che rimane lontano dal fulcro del suo sistema di pensiero Il filosofo appare un importante modello a cui guardare percheacute laquoriprendendo motivi della fenomenologia hegeliana da una parte e della psicanalisi dallrsquoaltra ha posto al centro dellrsquoermeneu-tica lo studio dei simboli come comprensione della coscienza nelle diverse dimensioni in cui si esplicaraquo (Treccani)2 Sullrsquoargomento si rimanda al saggio di Alessandro Cinquegrani laquoSignificato e to-talitagraveraquo nel presente volume

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puograve dunque cercare quali analogie esistano tra la figura dellrsquoautore e quella dellrsquoimprenditore Innanzitutto allrsquoorigine delle rispettive ope-re o storie vi egrave uno slancio immaginativo una fiducia spesso irrazio-nale in qualcosa che ancora non esiste ed egrave sempre lrsquoimmaginazione la capacitagrave di confrontarsi continuamente con la realtagrave (sia essa ma-teriale o psichica) a stabilire se quella storia saragrave lunga o breve se avragrave o meno una risonanza se saragrave effimera o appunto lsquosignificantersquo A fare la differenza tra libri e imprese che paghi di un successo imme-diato quanto inconsistente si ripiegano in uno stanco epigonismo che li porta a replicare esperienze di altri o a ripetere innumerevoli volte schemi giagrave usati e abusati e libri e imprese che riescono a lasciare un segno duraturo nel proprio settore a trasformare persone situazioni e modi di pensare fissando nuovi paradigmi saragrave sempre quellrsquoattitu-dine visionaria che consente di dialogare con il presente senza resta-re imbrigliati nella mera contingenza di osservare carpire fare pro-prio lo spirito del tempo senza essere devoti alla moda del momento Essere cioegrave nietzschianamente inattuali3 Va notata a ogni modo la bellezza del termine tedesco unzeitgemaumlsse tradotto come lsquoinattua-lersquo che significa lsquociograve che non egrave comparato al temporsquo

Continuando questo esercizio comparativo potremmo trovare molte altre analogie Quella piugrave ovvia egrave che sia lrsquoautore che lrsquoimpren-ditore hanno a che fare con un mercato nel quale si inseriscono con un proprio prodotto (rispettivamente il libro e lrsquoimpresa) che puograve essere variamente interpretato (si pensi ai diversi metodi ermeneu-tici e alle centinaia o migliaia di strutture teoriche ipotizzate per le aziende e i loro modelli di business) Entrambi sottostanno allo stes-so processo secondo cui un emittente produce un messaggio che at-traverso un canale arriva al ricevente dove ogni elemento di questo processo puograve essere ed egrave stato studiato con gli strumenti della lingui-stica Se si rimane nellrsquoambito della comunicazione non si puograve inol-tre ignorare che cosigrave come tutto egrave testo tutto egrave linguaggio ciograve che non comunica ciograve che non riesce a trasmettere il messaggio ndash che si tratti di lingua italiana o design non cambia ndash non esiste Entram-bi inoltre contengono e si fanno portavoce di un modello di mondo come ricorda Francesco Muzzioli citando il linguista semiotico Ju-rij Michajlovič Lotman

Se ogni testo non puograve essere pienamente compreso nel suo valo-re altro che in rapporto al contesto culturale in cui si inscrive egrave allora alla cultura in quanto sistema di segni che lrsquoanalisi deve in ultima istanza giungere Nello stesso tempo ogni testo contiene

3 Per Friedrich Nietzsche egrave inattuale ciograve che rompe gli schemi dellrsquoepoca contempo-ranea e si pone fuori dalle regole generalmente accettate Nelle Considerazioni inattua-li (1876) Nietzsche pone tra gli inattuali Schopenhauer e Wagner (cf Penzo 1999180)

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un laquomodello di mondoraquo con cui partecipa al generale quadro cul-turale La cultura risulteragrave dal modo di sommarsi e di organiz-zarsi dei diversi codici e saragrave interpretabile come una laquolinguaraquo o meglio laquocome sistema di segni sottoposto a regole strutturaliraquo (Muzzioli 1998 107)

Le analogie potrebbero continuare (i libri a piugrave mani ad esempio ci porterebbero a parlare di cofondatori drsquoimpresa) confermando ogni volta la possibilitagrave di condurre lrsquoanalisi di unrsquoimpresa come di un te-sto Si consideri solo come ultimo argomento che in quanto vettore di significati lrsquoimpresa non puograve che rimandare allrsquoopera drsquoarte che per antonomasia trasmette significati Entrambe infatti condivido-no analoghi problemi relativi al dialogo con il presente con le futu-re generazioni e al rapporto con il passato

Drsquoaltro canto non egrave questa la prima volta in cui un simile para-gone egrave stato proposto Esistono diversi tentativi di lettura in chiave narrativa eo narratologica dellrsquoimpresa o di alcuni suoi elementi (ri-petiamo al di lagrave dello storytelling in senso stretto) Ne sono esempio i libri di Barbara Czarniawska (uno su tutti A Narrative Approach to Organizational Studies 1998) i tentativi di lettura del conflitto in chiave narrativa in particolare riprendendo il modello attanziale di Greimas (Gertsen Soslashderberg 2011) o il modello lsquodrammaticorsquo di Bur-ke (Dawson Hjorth 2011) o ancora la lettura delle tensioni organiz-zative giagrave citata in precedenza (OrsquoConnor 1995) Non dimentichiamo poi che il quadrato semiotico reso noto da Andrea Semprini (1993) e che contempla le quattro dimensioni dellrsquoutopico del critico del lu-dico e del pratico egrave unrsquoelaborazione del quadrato di Jean-Marie Flo-ch per lrsquoassiologia dei valori di consumo che a sua volta aveva ripre-so quello di Greimas La novitagrave che qui si tenta di portare avanti egrave quellrsquoapproccio ermeneutico allo studio dellrsquoidentitagrave aziendale a cui si egrave giagrave accennato Parafrasando il celebre libro di Oliver Sacks Un antropologo su Marte (1995) verrebbe quasi da dire che il titolo piugrave appropriato per questo lavoro sarebbe Un critico letterario in azienda

Ciograve che sembra separare maggiormente lrsquoimpresa dal testo lette-rario egrave che questrsquoultimo egrave un testo per definizione stampato e dun-que fissato immobilizzato una volta per sempre mentre lrsquoimpresa egrave una struttura dinamica e in continua evoluzione Tuttavia comrsquoegrave no-to dal poststrutturalismo in avanti (ma sono posizioni che possono es-sere rintracciate ben prima) il testo letterario egrave un work in progress sempre cangiante un testo aperto che esprime significati diversi Al-la base del relativismo delle interpretazioni di Stanley Fish ad esem-pio si trova la convinzione che qualsiasi lettura del testo laquodipende da modelli interpretativi che mette in atto colui che leggeraquo (Muzzioli 1998 181) in altre parole il lettore sarebbe coautore del testo Non si tratta di un dinamismo limitato (si fa per dire) alle interpretazioni dei singoli lettori contemporanei allrsquoautore o posteri che siano le pa-

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role stesse nella loro evoluzione storica assumono significati e acce-zioni che modificano o quantomeno influenzano il contenuto di qual-siasi testo Altrettanto incisivi possono essere dei tratti erroneamente ritenuti secondari come la veste grafica del testo il suo corredo ico-nografico e gli elementi paratestuali che contribuiscono a costrui-re lrsquoorizzonte drsquoattesa dei lettori e ne indirizzano le aspettative Un aneddoto illuminante a questo proposito egrave riferito proprio da Fish

un giorno a lezione avendo trovato sulla lavagna una lista di nomi Fish la propone ai suoi studenti facendo credere loro che si tratta di una poesia religiosa del XVII secolo Con molta buona volontagrave e parecchia fantasia gli alunni rintracciano in quella che in realtagrave era solo una bibliografia una copiosa messe di significati simbo-lici e storici Non si tratta di una beffa fine a se stessa Fish vuo-le dimostrare il potere delle nostre presupposizioni gli studenti hanno visto una poesia e non una bibliografia percheacute i loro occhi si aspettavano di vedere una poesia Neacute poteva essere altrimen-ti poicheacute secondo Fish noi troviamo precisamente ciograve che pensa-vamo di trovare (Muzzioli 1998 181-2)

Basti questo a comprendere quanto il testo non sia un prodotto con-fezionato e finito una volta per tutte e quanto dunque in questa co-stante co-creazione si avvicini alla idea comune di impresa

Una volta fissata come ipotesi di lavoro quella di poter leggere (cum grano salis) lrsquoimpresa come un testo letterario al critico spet-ta capire quale approccio metodologico sia consigliabile adottare Il discorso potrebbe essere sterminato potenzialmente ogni scuola di pensiero ogni corrente e ogni singolo critico egrave applicabile e puograve produrre significati nuovi Prendendo ad esempio lo strutturalismo e tutto ciograve che si collega a questo filone lo straniamento e soprattut-to lrsquousura del linguaggio (a livello di prodotto cosigrave come di organiz-zazione) egrave forse uno dei problemi maggiori che le imprese si trovano ad affrontare spesso in modo inconsapevole Si pensi alla parola lsquoin-novazionersquo tanto piugrave viene utilizzata e tanto piugrave si indebolisce viene depotenziata come portatrice di un significato o alla struttura fami-liare lrsquoidea che sia uno schema continuamente perpetuabile finisce in realtagrave per indebolirlo fino a svuotarlo di ogni validitagrave concreta Lo straniamento di Šklovskij egrave la nozione che permette di riconoscere e superare lrsquousura se il nostro modo di vedere egrave reso ottuso dallrsquoabi-tudine riconosciamo ma non vediamo serve una prospettiva inedi-ta e sorprendente che rompa lrsquoabitudine e restituisca senso alla vi-ta (cf Muzzioli 1998 88)

Un altro esempio quasi ovvio di metodologia critica drsquointerven-to sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa sarebbe la critica letteraria di ispirazione marxista alla luce del materialismo storico egrave possibile individuare le strutture e le sovrastrutture del testo e del sistema produttivo Si

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pensi alla lsquoteoria del rispecchiamentorsquo di Lukaacutecs la capacitagrave di com-prendere quanto le proprietagrave di un determinato momento storico del-la societagrave umana si riflettano o meno nei prodotti e nellrsquoimpresa egrave un campo di analisi di grande interesse Lukaacutecs non intende il rispec-chiamento come mera mimesi del reale per lui il modo corretto di lsquorispecchiarersquo egrave quello in cui

il singolo elemento del reale viene rappresentato in maniera da indicare la totalitagrave dei rapporti in cui si trova inserito Non solo ma la totalitagrave che lrsquoarte egrave chiamata a rappresentare non egrave soltanto quella dellrsquoesistente deve anche porre in evidenza la direzione del futuro la laquoscoperta e rivelazione del nuovoraquo la laquopresa di posizio-ne a favore del nuovo nella lotta tra ciograve che nasce e ciograve che muo-reraquo Egrave ciograve che Lukaacutecs chiama in una parola la laquoprospettivaraquo (123)

Come si diceva le possibilitagrave di applicazione dei diversi approcci critici sono sterminate e non egrave possibile indagarle qui nello specifico basti-no questi brevissimi esempi per darne unrsquoidea Il critico dovragrave dunque esercitare le proprie capacitagrave ermeneutiche anche nel selezionare lrsquoap-proccio piugrave promettente per la singola impresa che intende studiare

In questo caso avendo assunto come metafora quella dellrsquoOpus al-chemico lrsquoapproccio decostruttivista di Derrida e de Mann appare il piugrave congruo Derrida egrave il primo a usare il termine laquodecostruzioneraquo che in seguito avragrave larga fortuna negli studi statunitensi

Mentre lrsquoanalisi smontava il testo per mostrarne il funzionamen-to la laquodecostruzioneraquo lo smembra per mostrarne lrsquointima disfun-zione mettendo alcune parti contro le altre e sviluppando le con-seguenze di questa lsquodoppiezzarsquo oltre i confini dellrsquoopera infatti lrsquoincoerenza interna del testo egrave usata principalmente per laquodeco-struireraquo il sistema di opposizioni su cui si basa la tradizione filo-sofica occidentale [hellip] mostrando che nessuna categoria riesce a evitare slittamenti e curvature (184)

Derrida egrave interessato alla forza attiva sotto le strutture focus par-ticolarmente interessante percheacute si intende che tale forza operi in modo carsico che non puograve quindi essere colta dalle analisi azienda-li piugrave tradizionali e richiede un atto ermeneutico piugrave profondo4 Ciograve che mette il critico sulla buona strada in questo senso sono le spie stilistiche le crepe che consentono di penetrare nel sistema le disso-

4 Di grande interesse in questo senso potrebbero essere i lsquopercorsi della mislettu-rarsquo condotti da Derrida per far emergere i fraintendimenti del testo che avvengono du-rante la fruizione di esso E di fraintendimento parla anche Paul de Mann fino a farne una vera e propria teoria critica (cf Muzzioli 1998 185)

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nanze percettive che possono essere scovate classificate e interpre-tate esattamente come le spie stilistiche del testo letterario

Di fronte al testo-impresa il primo elemento che pare necessario decostruire egrave il mito personale (si veda sez 2 sect 114) dellrsquoimprendi-tore eo il mito aziendale prendendo in considerazione anche quel particolare momento narrativo che possiamo individuare come mi-to fondativo

Per quanto riguarda questa fase possono essere utili le indica-zioni fornite da Charles Mauron critico letterario vicino alle teorie junghiane nella sua opera piugrave nota Dalle metafore ossessive al mi-to personale quando descrive le operazioni fondamentali del meto-do da lui stesso elaborato la psicocritica

1 Sovrapponendo i testi drsquouno stesso scrittore [hellip] si fanno com-parire delle reti drsquoassociazioni o raggruppamenti drsquoimmagini ossessivi e probabilmente involontari

2 Si cerca attraverso lrsquoopera dello stesso scrittore come si ripe-tano e si modifichino le reti i raggruppamenti o con termine piugrave generico le strutture rivelate dalla prima operazione [hellip] la seconda operazione [hellip] di solito [hellip] porta allrsquoimmagine drsquoun mito personale

3 Il mito personale e le sue metamorfosi sono interpretati come espressioni della personalitagrave inconscia e della sua evoluzione

4 I risultati cosigrave ottenuti con lo studio dellrsquoopera vengono con-trollati facendo confronti con la vita dello scrittore (Mauron [1963] 1966 33)

Mutatis mutandis sembra ragionevole supporre che il metodo psi-cocritico possa trovare una parziale applicazione anche nello studio dellrsquoidentitagrave aziendale Dopo avere stabilito quale tipo materiale pos-sa essere considerato come lsquotestorsquo e analizzato in quanto tale (inter-viste mission statement testi destinati alla comunicazione interna e testi rivolti allrsquoesterno sito internet e pagine sui social network varie forme di storytelling aziendale ma anche prodotti e ogni altro elemento verbale) si verifica lrsquoeventuale presenza di reti di associa-zioni fatte da immagini parole o schemi linguistici ricorrenti In un secondo momento si sonda la possibilitagrave di riunire le reti di associa-zioni intorno a un nucleo centrale costituito dal mito personale Si passa dunque ad analizzare gli aspetti inconsci di questo mito e in-fine lo si mette a confronto con la storia dellrsquoimpresa o con le storie personali di chi lrsquoha fondata e di chi nel tempo lrsquoha diretta Combi-nando elementi e piani di analisi diversi questo metodo potrebbe of-frire degli interessanti spunti di riflessione in particolare nei casi in cui il mito personale non sia espresso in modo chiaro e definito

In altri casi il mito egrave esplicito ma non rispondente allrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa Anche qui la critica letteraria puograve for-

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nire utili strumenti drsquoindagine Penso tra i tanti esempi possibili a quello di Gaston Bachelard esponente di primo piano della cosid-detta lsquocritica tematicarsquo che ha studiato in particolare le immagini dei quattro elementi fondamentali ricorrenti nelle opere di poeti ro-manzieri filosofi giungendo a conclusioni che sembrano smentire o quantomeno mettere in crisi il livello letterale del testo Quando per esempio analizza Cosi parlo Zarathustra e le Poesie di Friedri-ch Nietzsche si trova di fronte a testi che inneggiano esplicitamen-te alla terra e al fuoco eppure soffermandosi sulle singole immagi-ni deduce che Nietzsche non egrave un poeta della terra percheacute nelle sue pagine la pietra e la roccia laquonon vivonoraquo compaiono spesso ma so-lo come simboli di durezza Ciograve che lo attira non egrave la materia ma lrsquoa-zione e laquola terra nella sua massa e nella sua profonditagrave gli offriragrave so-prattutto spunti di azioneraquo (Bachelard [1943] 1988 135) Il discorso si fa piugrave complesso per quel che riguarda il fuoco data la forza del-le metafore ignee e lrsquoidentificarsi di Zarathustra stesso con il sole Bachelard osserva che nelle immagini nietzschiane questo elemen-to egrave meno sostanza che forza esso egrave cioegrave correlato alla tensione e allrsquoazione non al benessere di un calorismo come in Novalis Il fuo-co nietzschiano egrave un tratto che sale e che paradossalmente aspira al freddo Egrave la laquovolontagrave di raggiungere lrsquoaria pura e fredda delle al-tezzeraquo (142) La conclusione a cui arriva lo studioso egrave che sia lrsquoaria il suo elemento naturale Avendo riposto tutta lrsquoenergia lirica nello scambio tra il pesante e il leggero tra il terrestre e lrsquoaereo Nietz-sche diventa per Bachelard il laquomodello del poeta verticale del poeta delle cime del poeta ascensionaleraquo (133)

Dallrsquoesempio di Bachelard dal modo in cui riesce a guardare e in-terrogare le immagini per mettere alla prova il testo egrave forse possi-bile trarre utili spunti per demistificare certe narrazioni aziendali fondate su basi poco solide su immaginari stereotipati e poco rispon-denti alla reale identitagrave dellrsquoimpresa E anche la sua attenzione per i quattro elementi fondamentali potrebbe essere portatrice di sug-gestioni e indicazioni per costruire un racconto capace di distillare alcune caratteristiche dellrsquoidentitagrave aziendale e di proiettarle in uno scenario archetipico (cosa crsquoegrave di piugrave archetipico dellrsquoaria dellrsquoacqua della terra e del fuoco)

Sulla via che unisce la critica letteraria e la psicologia del profon-do andrebbero fatti tanti altri nomi come quelli di Maud Bodkin e Northrop Frye considerati i maggiori rappresentanti della lsquocritica archetipicarsquo in ambito anglosassone In questo campo le esperienze e le prospettive di studio sono varie e tutte di grande interesse ma il lsquometodorsquo critico che meglio riassume quanto detto finora e meglio si presta a ingaggiare un duello serrato con il mito personale egrave sen-za dubbio quello di Giacomo Debenedetti

Insofferente a ogni scuola di pensiero e a ogni metodologia pre-costituita aperto ai piugrave diversi stimoli intellettuali e allrsquoincontro tra

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le diverse discipline Debenedetti ha saputo intessere un laquoracconto criticoraquo lungo quarantrsquoanni in cui la letteratura la musica e le arti figurative si incontrano con la biologia la fisica quantistica o lrsquoeco-nomia E soprattutto con la psicologia del profondo Nelle sue ma-ni la psicologia analitica junghiana si fa non solo strumento drsquoinda-gine ma anche una serie di dure prove unrsquoordalia a cui sottoporre il testo Per entrare nel severo canone debenedettiano infatti le ope-re devono possedere alcuni requisiti fondamentali quali la familiari-tagrave con il mondo degli archetipi lrsquoattitudine a raggiungere lrsquoinconscio collettivo la capacitagrave di far dialogare lrsquoAnimus con lrsquoAnima insieme al coraggio di affrontare lrsquoOmbra e di cimentarsi nella discesa allrsquoAde unica strada per giungere al fondo della psiche e ambire a quella to-talitagrave che Jung identifica con il Seacute Per quanto possa suonare impro-prio e riduttivo parlare di un metodo debenedettiano io penso che il convergere di tutti gli elementi-cardine della psicologia analitica ci porti a intravedere un percorso ben preciso e una prassi che potrem-mo definire lsquocritica come processo drsquoindividuazionersquo5

Il rigore di Debenedetti la sua curiositagrave onnivora e il suo talento innato per le connessioni piugrave impensate uniti alle acquisizioni del pensiero junghiano fanno sigrave che si possano leggere i suoi saggi co-me ricettacolo dei piugrave affilati strumenti di analisi e di scavo interio-re insegnamenti e indicazioni la cui portata va ben al di lagrave dellrsquoap-plicazione ai testi letterari estendendosi a ogni forma di testo non ultimi quelli che delineano lrsquoidentitagrave di unrsquoimpresa

Per descrivere il proprio mestiere Debenedetti ricorre a un an-tico mito

Il critico rifagrave il cammino di Orfeo guidato da quel racconto e da quel pianto e riconduce viva Euridice per aiutare se stesso e gli uomini a capire percheacute sempre si rinnovino quella perdita quel racconto quel pianto e valgano per tutti e ciascuno vi ritrovi il proprio mito che ricomincia Storia individuale eterna quella di Orfeo (Debenedetti [1949] 1999b 123)

Il corpus saggistico debenedettiano consta di migliaia di pagine ma basta questo brano di poche righe per rendere bene lrsquoidea di una ri-cerca diuturna dellrsquoidentitagrave dei lati piugrave nascosti eppure piugrave vitali e imperituri del testo proprio quel rizoma di cui parlava Jung nella sua autobiografia (si veda sez 2 sect 114)6

5 Sullrsquoargomento mi permetto di rimandare a Mirisola 20126 Alcuni spunti proposti in questo sottoparagrafo sono una rielaborazione di quanto ho giagrave scritto in Mirisola 2019

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322 La Nekyia

Ma egrave davvero necessario chiamare in causa la critica letteraria per individuare il mito personale di un imprenditore o di unrsquoimpresa Probabilmente no In molti casi quel mito emerge con immediatez-za dallrsquoimmagine di seacute che proietta lrsquoazienda dalle storie che raccon-ta e che si racconta dai prodotti e dai servizi che offre dal suo po-sizionamento nel settore commerciale di riferimento e da tanti altri elementi Perograve anche quando il mito personale sia evidente in pie-na luce non possiamo escludere che nella zona drsquoombra si nascon-da la sua parte piugrave eloquente e significativa magari un mito diver-so o addirittura contrario

Prendiamo un caso apparentemente semplice come quello del-la Apple Egrave ovvio che nella fattispecie il mito aziendale coincida in buona parte con il mito personale di Steve Jobs A questa figura sia-mo soliti associare una precisa cifra stilistica che si caratterizza per minimalismo eleganza novitagrave gusto della sfida Anche chi non ama i prodotti Apple o il mito di Steve Jobs non puograve non riconoscere che queste caratteristiche siano connotative del brand sia pure in nega-tivo Altrettanto evidente egrave come le stesse connotazioni e la mitiz-zazione del fondatore rappresentino oggi per lrsquoazienda di Tim Cook unrsquoenorme risorsa ma anche lrsquoingombro di un modello da cui egrave mol-to rischioso allontanarsi e un orizzonte di aspettative che non egrave fa-cile soddisfare

Unrsquoanalisi elementare come questa non necessita certo dellrsquoausi-lio di altri strumenti drsquoindagine Se perograve vogliamo comprendere la reale valenza del mito di Steve Jobs dobbiamo spingerci al di lagrave delle quattro facili etichette che chiunque riesce ad attaccargli In primo luogo proprio come si fa con i testi letterari occorre distinguere il personaggio Jobs dallrsquoautore (leggi lsquoimprenditorersquo) Jobs E poi discer-nere lrsquoautore reale da quello implicito Ne risulteranno tre figure piut-tosto diverse ed egrave proprio dal loro scontro che si egrave generato il mito

Il carisma di Steve Jobs infatti si nutre di contraddizioni e non puograve essere compreso prescindendo da quelle che sono state le figure di riferimento di confronto e soprattutto di scontro dellrsquoimprendi-tore Occorre dunque conoscere la sua biografia per avere un testo piugrave chiaro e piugrave completo di quello che ci propone il personaggio-Jobs ma occorre anche saper leggere tra le pieghe di quel testo per non incorrere nellrsquoerrore grossolano di collegare in modo troppo diret-to meccanico la vita di un uomo e la sua opera Le connessioni tra le due sfere infatti sono sempre indirette schermate mediate dal-la complessitagrave della psiche umana Per esempio possiamo senzrsquoaltro dire che non egrave un caso se nel 1978 Jobs chiamograve uno dei suoi proget-ti piugrave ambiziosi con lo stesso nome della figlia nata in quello stesso anno Lisa ma sarebbe unrsquoingenuitagrave leggere questa circostanza co-me una sorta di risarcimento del suo rifiuto di riconoscerne la pater-

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nitagrave e di dare alla bambina il proprio cognome proprio come venti-treacute anni prima i suoi genitori naturali si erano rifiutati di riconoscere lo stesso Steve Il nesso tra il progetto Lisa (peraltro fallimentare) e quei due eventi egrave di certo molto piugrave complesso ed egrave inutile tenta-re di svelarlo (cf Isaacson 2011) Ben piugrave interessante e produttivo sarebbe invece comprendere cosa ci dicono quegli episodi sul suo processo creativo sul modo in cui quellrsquoartista-imprenditore riusci-va ndash o non riusciva ndash a convogliare le proprie emozioni i propri sen-timenti e i propri insuccessi personali nella creazione di idee e nella loro messa in atto Egrave proprio questo il sottotesto che dobbiamo esplo-rare E la critica letteraria egrave nata per farlo

Rimanere concentrati sulla figura dellrsquoautore-Jobs ci permette di compiere il passo successivo affidandoci al celebre discorso Stay hungry stay foolish pronunciato il 12 giugno 2005 in occasione del-la cerimonia annuale per il conferimento delle lauree a Stanford

Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita Tutto qui nul-la di speciale Solo tre storie [hellip] Tutto egrave cominciato prima che io nascessi La mia madre biologica era laureanda ma era una ragaz-za-madre perciograve decise di darmi in adozione [hellip] La mia seconda storia parla di amore e di perdita [hellip] Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena ventrsquoanni Ab-biamo lavorato duro e in dieci anni Apple egrave cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dolla-ri con oltre quattromila dipendenti Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione ndash il Macintosh ndash un anno prima e avevo appena compiuto trentrsquoannihellip quando venni licenziato [hellip] Cosigrave a trentrsquoanni ero a spasso E in maniera plateale Ciograve che aveva foca-lizzato la mia intera vita adulta non crsquoera piugrave e tutto questo fu de-vastante [hellip] Non potevo accorgermene allora ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare La pesantezza del successo fu sostituita dalla so-avitagrave di essere di nuovo un iniziatore mi rese libero di entrare in uno dei periodi piugrave creativi della mia vita Nei cinque anni succes-sivi fondai una Societagrave chiamata NeXT unrsquoaltra chiamata Pixar e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie La Pixar produsse il primo film di animazione interamen-te creato al computer Toy Story che ora egrave lo studio di animazio-ne di maggior successo nel mondo In una mirabile successione di accadimenti Apple comprograve NeXT ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT egrave nel cuore dellrsquoattuale rinascimento di Apple E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme [hellip] La mia terza storia parla della morte [hellip] Un anno fa mi egrave sta-to diagnosticato un cancro [hellip] la Morte egrave la migliore invenzione della Vita Egrave lrsquoagente di cambio della Vita fa piazza pulita del vec-chio per aprire la strada al nuovo (Jobs 2005)

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Da notare incidentalmente come dopo la diagnosi si sia aperta la stagione piugrave rosea di Apple iPhone e iPad sono ancora da venire a questrsquoaltezza

Non si tratta di fare unrsquoapologia di Steve Jobs dando giudizi alla sua vita e alla sua carriera questa lunga citazione serve piuttosto a mostrare quanto la sua storia per quanto romanzata e per quan-to trasformata in mito personale e collettivo contiene dati oggettivi che ci permettono di riconoscerla come un ottimo esempio di quel-la creativitagrave che sola puograve nascere dalla discesa allrsquoAde da quella laquosgomentevole Nekuiaraquo di cui parla Debenedetti sulla scorta degli studi e delle intuizioni junghiane (Debenedetti [1947] 1999c 917)

La discesa allrsquoAde connessa a fatti drammatici della vita perso-nale o professionale mette al confronto con lrsquoinconscio con lrsquoarche-tipo dellrsquoOmbra ndash che come sappiamo Jung connette alla Nigredo Il confronto annichilisce puograve distruggere o mettere in contatto con forze ctonie (proprio quelle forze attive sotto le strutture di cui par-lava Derrida) che sprigionano una creativitagrave in grado di scardina-re i paradigmi e le convinzioni dellrsquoindividuo Privo di strutture che lo sorreggono ma che al contempo lo limitano lrsquoindividuo puograve dav-vero reinventarsi nel senso piugrave pieno e rivoluzionario del termine

Di questo confronto con lrsquoOmbra Jung ha fatto uno dei cardini fondamentali del suo pensiero come abbiamo visto nei capitoli pre-cedenti7 Si puograve allora dire che laquoJung egrave il miglior alleato degli ar-tistiraquo come osservograve Giacomo Debenedetti che ha incentrato il suo metodo critico proprio sul confronto con lrsquoOmbra e in particolare sulla Nekyia la discesa allrsquoAde laquoQuesta Nekuia egrave veramente il car-dine narrativo dellrsquoOdissea [hellip] Vorrei dire che da allora in poi ogni vero romanzo ogni romanzo risolto a fondo ha contenuto una sua Nekuiaraquo (Debenedetti [1947] 1999c 917-8) Nel caso del testo-im-presa egrave importante capire se la discesa allrsquoAde abbia portato effet-tivamente a un confronto con le proprie ombre o se non sia stata totalmente assorbita nel mito personale senza produrre alcuna ri-voluzione o ripensamento radicale Siamo infatti abituati a raccon-ti autobiografici di imprenditori che rievocano le proprie difficoltagrave o le proprie (momentanee) sconfitte esclusivamente per rimarcare la grandiositagrave del successo giunto in seguito Come distinguere la falsa Nekyia o la Nekyia priva di effetti da quella reale In primis come si egrave detto si potrebbe provare a farlo con gli strumenti del-la critica letteraria imparando a discernere quelle spie stilistiche che rivelano le debolezze strutturali della narrazione e ne mettono a nudo la superficialitagrave

Nel caso della ricerca meramente descrittiva per cogliere le ca-ratteristiche del mito personale-aziendale occorre lavorare preva-

7 Si veda in particolare la descrizione della Nigredo in sez 2 sect 132

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lentemente sui documenti che raccontano la storia dellrsquoimpresa nel caso della ricerca-intervento a questi si aggiunge la possibilitagrave di avvalersi di materiale di prima mano interviste sopralluoghi altri materiali informativi non aperti al pubblico (archivi ecc) La Nekyia puograve essere intervenuta a livello di imprenditore di impresa di set-tore di sistema-Paese ecc Nella ricerca-intervento si apre la possi-bilitagrave inoltre di agire direttamente sullrsquoautocomprensione dellrsquoiden-titagrave drsquoimpresa Dopo aver ben individuato la precisa imagery che ne riveli lrsquoOmbra saragrave agevole per il critico rintracciare testi letterari film spettacoli teatrali quadri sculture brani musicali e altre for-me artistiche che possano essere messe in relazione con la specifi-ca impresa e i cui argomenti principali siano lrsquoincontro con lrsquoOmbra e la disgregazione dellrsquoidentitagrave Questi esempi saranno poi proposti al gruppo di lavoro nellrsquoambito di unrsquoaltra attivitagrave seminariale che in virtugrave del suo intento decostruzionista si potrebbe intitolare laquoLe-zioni di caosraquo

Dopo aver ricevuto spunti di riflessione attraverso la spiegazione ad esempio dellrsquoarte espressionista nelle sue diverse forme il parte-cipante si troveragrave di fronte a opere che con linguaggi diversi e me-no mediati dalla razionalitagrave ripropongono il tema della caducitagrave del

Figura 3 Albrecht Duumlrer Melencolia I 1514

Lastra di rame Wikimedia Commons

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

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Per esporre il discorso la teoria e il relativo metodo drsquoindagine che si propone appare utile riprendere lo schema metaforico dellrsquoO-pus Magnum alchemico adattandolo a un contesto del tutto inedito

In questa trasposizione comrsquoegrave ovvio aspettarsi non saragrave possibile applicare alle imprese in maniera pedissequa quello che egrave un proce-dimento utilizzato per la psiche individuale i concetti junghiani for-niranno quindi una griglia interpretativa e degli spunti per elabora-re un discorso parzialmente differente Ad esempio le quattro fasi del processo alchemico verranno ridotte a tre eliminando la Cauda pavonis (come peraltro tende a fare anche lrsquoalchimia piugrave moderna)

Il processo si articola dunque in tre stadi1 lrsquoidentificazione e la decostruzione del mito personale (dellrsquoim-

prenditore e dellrsquoimpresa) corrispondenti alla fase della Ni-gredo

2 la distillazione degli opposti corrispondente alla fase dellrsquoAl-bedo

3 la congiunzione degli opposti corrispondente alla fase del-la Rubedo

Al termine della Rubedo si compie nel processo di individuazione lrsquoincontro con lrsquoarchetipo del Seacute ovvero con lrsquoarchetipo della totalitagrave che declinato in questo contesto significherebbe giungere al con-cetto ideale di impresa totale Avvicinandosi al Seacute lrsquoimpresa saragrave in grado di esprimersi nel linguaggio universale degli archetipi e po-tragrave cosigrave accedere a un bacino di immagini e forme primordiali In po-tenza questo a sua volta porterebbe lrsquoimpresa a generare significati per chiunque proprio percheacute tali significati affondano le loro radici nellrsquoinconscio collettivo

313 Una ricerca bidirezionale

Nellrsquoesporre i lineamenti di unrsquoipotetica impresa totale e degli altret-tanto ipotetici metodi per individuarla e tentare di realizzarla si ter-ranno presenti due diverse prospettive drsquoindagine

La prima riguarda quella che potremmo definire una ricerca pu-ramente descrittiva che fa riferimento a casi aziendali di cui non si ha esperienza diretta Per evitare la proliferazione di esempi etero-genei si egrave scelto di rivolgersi quasi esclusivamente al caso Apple unrsquoimpresa che ndash al di lagrave di ogni giudizio di merito ndash ha senzrsquoaltro fat-te proprie e nutrite unrsquoidea e unrsquoambizione di lsquototalitagraversquo

La seconda prospettiva di cui si egrave tenuto conto egrave invece quella del-la ricerca-intervento In questo caso si prende in considerazione il punto di vista di un ipotetico studioso un ricercatore che sia anche artefice e che abbia un contatto diretto con lrsquoimpresa di cui vuole in-dagare lrsquoidentitagrave Grazie a questa prossimitagrave gli egrave possibile sugge-

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rire un procedimento e delle potenziali azioni pratiche che avviino potenzialmente lrsquoimpresa in direzione della Rubedo La metafora con lrsquoalchimista si fa in questo caso piugrave stringente essendo lo studioso al tempo stesso un lsquoarteficersquo

Il percorso che si andragrave delineando egrave visto dallrsquoottica limitata e forse spiazzante di chi ha piugrave familiaritagrave con la letteratura che con il mondo dellrsquoimpresa e che scusandosi in anticipo per il linguaggio poco tecnico e gli inevitabili svarioni prova a giustificare il suo scon-finamento nel campo dello studio dellrsquoidentitagrave drsquoimpresa aggrappan-dosi alle parole di Roland Barthes secondo cui laquola critica consiste nel decifrare la significazioneraquo (Muzzioli 1998 94)

Ma saragrave soprattutto la voce di Paul Ricoeur a indirizzare silenzio-samente la ricerca verso una futuribile lsquoermeneutica dellrsquoimpresarsquo1

32 Nigredo decostruzione

321 Lrsquoimpresa come testo

La prima sfida che si trova ad affrontare il critico che voglia mettere a frutto gli strumenti e i metodi della propria disciplina riguarda la possibilitagrave di leggere lrsquoimpresa come un testo letterario Andragrave dun-que alla ricerca di alcune precise analogie partendo dallrsquoaccezio-ne originaria della parola lsquotestorsquo in quanto lsquotessutorsquo (da texĕre cioegrave lsquotesserersquo) questo termine incarna un laquocomplesso organico di elemen-ti di fatti e situazioni intrecciati o connessi tra lororaquo (Treccani) che ben si lega al concetto di impresa ndash e di impresa nella sua totalitagrave non soltanto nei suoi prodotti piugrave ovviamente testuali Non si inten-de in sostanza parlare solamente di storytelling2

Vero egrave che Derrida ci insegna come tutto sia lsquotestorsquo (cf Derrida 1969 220) e come dunque lrsquoapproccio ermeneutico possa essere ap-plicato a ogni oggetto del mondo ma le analogie possono essere mol-to piugrave stringenti di questa (pur innegabile) prossimitagrave concettuale Va specificato che la prossimitagrave egrave tale in potenza per ogni impresa ma lo egrave concretamente soltanto nel caso dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo ndash che per come egrave stata definita nella prima sezione di questo volume si costitui-sce come portatrice di significati Partendo da questo presupposto si

1 Il nome di Paul Ricoeur non viene qui fatto in diretto riferimento al mondo dellrsquoim-presa che rimane lontano dal fulcro del suo sistema di pensiero Il filosofo appare un importante modello a cui guardare percheacute laquoriprendendo motivi della fenomenologia hegeliana da una parte e della psicanalisi dallrsquoaltra ha posto al centro dellrsquoermeneu-tica lo studio dei simboli come comprensione della coscienza nelle diverse dimensioni in cui si esplicaraquo (Treccani)2 Sullrsquoargomento si rimanda al saggio di Alessandro Cinquegrani laquoSignificato e to-talitagraveraquo nel presente volume

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puograve dunque cercare quali analogie esistano tra la figura dellrsquoautore e quella dellrsquoimprenditore Innanzitutto allrsquoorigine delle rispettive ope-re o storie vi egrave uno slancio immaginativo una fiducia spesso irrazio-nale in qualcosa che ancora non esiste ed egrave sempre lrsquoimmaginazione la capacitagrave di confrontarsi continuamente con la realtagrave (sia essa ma-teriale o psichica) a stabilire se quella storia saragrave lunga o breve se avragrave o meno una risonanza se saragrave effimera o appunto lsquosignificantersquo A fare la differenza tra libri e imprese che paghi di un successo imme-diato quanto inconsistente si ripiegano in uno stanco epigonismo che li porta a replicare esperienze di altri o a ripetere innumerevoli volte schemi giagrave usati e abusati e libri e imprese che riescono a lasciare un segno duraturo nel proprio settore a trasformare persone situazioni e modi di pensare fissando nuovi paradigmi saragrave sempre quellrsquoattitu-dine visionaria che consente di dialogare con il presente senza resta-re imbrigliati nella mera contingenza di osservare carpire fare pro-prio lo spirito del tempo senza essere devoti alla moda del momento Essere cioegrave nietzschianamente inattuali3 Va notata a ogni modo la bellezza del termine tedesco unzeitgemaumlsse tradotto come lsquoinattua-lersquo che significa lsquociograve che non egrave comparato al temporsquo

Continuando questo esercizio comparativo potremmo trovare molte altre analogie Quella piugrave ovvia egrave che sia lrsquoautore che lrsquoimpren-ditore hanno a che fare con un mercato nel quale si inseriscono con un proprio prodotto (rispettivamente il libro e lrsquoimpresa) che puograve essere variamente interpretato (si pensi ai diversi metodi ermeneu-tici e alle centinaia o migliaia di strutture teoriche ipotizzate per le aziende e i loro modelli di business) Entrambi sottostanno allo stes-so processo secondo cui un emittente produce un messaggio che at-traverso un canale arriva al ricevente dove ogni elemento di questo processo puograve essere ed egrave stato studiato con gli strumenti della lingui-stica Se si rimane nellrsquoambito della comunicazione non si puograve inol-tre ignorare che cosigrave come tutto egrave testo tutto egrave linguaggio ciograve che non comunica ciograve che non riesce a trasmettere il messaggio ndash che si tratti di lingua italiana o design non cambia ndash non esiste Entram-bi inoltre contengono e si fanno portavoce di un modello di mondo come ricorda Francesco Muzzioli citando il linguista semiotico Ju-rij Michajlovič Lotman

Se ogni testo non puograve essere pienamente compreso nel suo valo-re altro che in rapporto al contesto culturale in cui si inscrive egrave allora alla cultura in quanto sistema di segni che lrsquoanalisi deve in ultima istanza giungere Nello stesso tempo ogni testo contiene

3 Per Friedrich Nietzsche egrave inattuale ciograve che rompe gli schemi dellrsquoepoca contempo-ranea e si pone fuori dalle regole generalmente accettate Nelle Considerazioni inattua-li (1876) Nietzsche pone tra gli inattuali Schopenhauer e Wagner (cf Penzo 1999180)

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un laquomodello di mondoraquo con cui partecipa al generale quadro cul-turale La cultura risulteragrave dal modo di sommarsi e di organiz-zarsi dei diversi codici e saragrave interpretabile come una laquolinguaraquo o meglio laquocome sistema di segni sottoposto a regole strutturaliraquo (Muzzioli 1998 107)

Le analogie potrebbero continuare (i libri a piugrave mani ad esempio ci porterebbero a parlare di cofondatori drsquoimpresa) confermando ogni volta la possibilitagrave di condurre lrsquoanalisi di unrsquoimpresa come di un te-sto Si consideri solo come ultimo argomento che in quanto vettore di significati lrsquoimpresa non puograve che rimandare allrsquoopera drsquoarte che per antonomasia trasmette significati Entrambe infatti condivido-no analoghi problemi relativi al dialogo con il presente con le futu-re generazioni e al rapporto con il passato

Drsquoaltro canto non egrave questa la prima volta in cui un simile para-gone egrave stato proposto Esistono diversi tentativi di lettura in chiave narrativa eo narratologica dellrsquoimpresa o di alcuni suoi elementi (ri-petiamo al di lagrave dello storytelling in senso stretto) Ne sono esempio i libri di Barbara Czarniawska (uno su tutti A Narrative Approach to Organizational Studies 1998) i tentativi di lettura del conflitto in chiave narrativa in particolare riprendendo il modello attanziale di Greimas (Gertsen Soslashderberg 2011) o il modello lsquodrammaticorsquo di Bur-ke (Dawson Hjorth 2011) o ancora la lettura delle tensioni organiz-zative giagrave citata in precedenza (OrsquoConnor 1995) Non dimentichiamo poi che il quadrato semiotico reso noto da Andrea Semprini (1993) e che contempla le quattro dimensioni dellrsquoutopico del critico del lu-dico e del pratico egrave unrsquoelaborazione del quadrato di Jean-Marie Flo-ch per lrsquoassiologia dei valori di consumo che a sua volta aveva ripre-so quello di Greimas La novitagrave che qui si tenta di portare avanti egrave quellrsquoapproccio ermeneutico allo studio dellrsquoidentitagrave aziendale a cui si egrave giagrave accennato Parafrasando il celebre libro di Oliver Sacks Un antropologo su Marte (1995) verrebbe quasi da dire che il titolo piugrave appropriato per questo lavoro sarebbe Un critico letterario in azienda

Ciograve che sembra separare maggiormente lrsquoimpresa dal testo lette-rario egrave che questrsquoultimo egrave un testo per definizione stampato e dun-que fissato immobilizzato una volta per sempre mentre lrsquoimpresa egrave una struttura dinamica e in continua evoluzione Tuttavia comrsquoegrave no-to dal poststrutturalismo in avanti (ma sono posizioni che possono es-sere rintracciate ben prima) il testo letterario egrave un work in progress sempre cangiante un testo aperto che esprime significati diversi Al-la base del relativismo delle interpretazioni di Stanley Fish ad esem-pio si trova la convinzione che qualsiasi lettura del testo laquodipende da modelli interpretativi che mette in atto colui che leggeraquo (Muzzioli 1998 181) in altre parole il lettore sarebbe coautore del testo Non si tratta di un dinamismo limitato (si fa per dire) alle interpretazioni dei singoli lettori contemporanei allrsquoautore o posteri che siano le pa-

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role stesse nella loro evoluzione storica assumono significati e acce-zioni che modificano o quantomeno influenzano il contenuto di qual-siasi testo Altrettanto incisivi possono essere dei tratti erroneamente ritenuti secondari come la veste grafica del testo il suo corredo ico-nografico e gli elementi paratestuali che contribuiscono a costrui-re lrsquoorizzonte drsquoattesa dei lettori e ne indirizzano le aspettative Un aneddoto illuminante a questo proposito egrave riferito proprio da Fish

un giorno a lezione avendo trovato sulla lavagna una lista di nomi Fish la propone ai suoi studenti facendo credere loro che si tratta di una poesia religiosa del XVII secolo Con molta buona volontagrave e parecchia fantasia gli alunni rintracciano in quella che in realtagrave era solo una bibliografia una copiosa messe di significati simbo-lici e storici Non si tratta di una beffa fine a se stessa Fish vuo-le dimostrare il potere delle nostre presupposizioni gli studenti hanno visto una poesia e non una bibliografia percheacute i loro occhi si aspettavano di vedere una poesia Neacute poteva essere altrimen-ti poicheacute secondo Fish noi troviamo precisamente ciograve che pensa-vamo di trovare (Muzzioli 1998 181-2)

Basti questo a comprendere quanto il testo non sia un prodotto con-fezionato e finito una volta per tutte e quanto dunque in questa co-stante co-creazione si avvicini alla idea comune di impresa

Una volta fissata come ipotesi di lavoro quella di poter leggere (cum grano salis) lrsquoimpresa come un testo letterario al critico spet-ta capire quale approccio metodologico sia consigliabile adottare Il discorso potrebbe essere sterminato potenzialmente ogni scuola di pensiero ogni corrente e ogni singolo critico egrave applicabile e puograve produrre significati nuovi Prendendo ad esempio lo strutturalismo e tutto ciograve che si collega a questo filone lo straniamento e soprattut-to lrsquousura del linguaggio (a livello di prodotto cosigrave come di organiz-zazione) egrave forse uno dei problemi maggiori che le imprese si trovano ad affrontare spesso in modo inconsapevole Si pensi alla parola lsquoin-novazionersquo tanto piugrave viene utilizzata e tanto piugrave si indebolisce viene depotenziata come portatrice di un significato o alla struttura fami-liare lrsquoidea che sia uno schema continuamente perpetuabile finisce in realtagrave per indebolirlo fino a svuotarlo di ogni validitagrave concreta Lo straniamento di Šklovskij egrave la nozione che permette di riconoscere e superare lrsquousura se il nostro modo di vedere egrave reso ottuso dallrsquoabi-tudine riconosciamo ma non vediamo serve una prospettiva inedi-ta e sorprendente che rompa lrsquoabitudine e restituisca senso alla vi-ta (cf Muzzioli 1998 88)

Un altro esempio quasi ovvio di metodologia critica drsquointerven-to sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa sarebbe la critica letteraria di ispirazione marxista alla luce del materialismo storico egrave possibile individuare le strutture e le sovrastrutture del testo e del sistema produttivo Si

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pensi alla lsquoteoria del rispecchiamentorsquo di Lukaacutecs la capacitagrave di com-prendere quanto le proprietagrave di un determinato momento storico del-la societagrave umana si riflettano o meno nei prodotti e nellrsquoimpresa egrave un campo di analisi di grande interesse Lukaacutecs non intende il rispec-chiamento come mera mimesi del reale per lui il modo corretto di lsquorispecchiarersquo egrave quello in cui

il singolo elemento del reale viene rappresentato in maniera da indicare la totalitagrave dei rapporti in cui si trova inserito Non solo ma la totalitagrave che lrsquoarte egrave chiamata a rappresentare non egrave soltanto quella dellrsquoesistente deve anche porre in evidenza la direzione del futuro la laquoscoperta e rivelazione del nuovoraquo la laquopresa di posizio-ne a favore del nuovo nella lotta tra ciograve che nasce e ciograve che muo-reraquo Egrave ciograve che Lukaacutecs chiama in una parola la laquoprospettivaraquo (123)

Come si diceva le possibilitagrave di applicazione dei diversi approcci critici sono sterminate e non egrave possibile indagarle qui nello specifico basti-no questi brevissimi esempi per darne unrsquoidea Il critico dovragrave dunque esercitare le proprie capacitagrave ermeneutiche anche nel selezionare lrsquoap-proccio piugrave promettente per la singola impresa che intende studiare

In questo caso avendo assunto come metafora quella dellrsquoOpus al-chemico lrsquoapproccio decostruttivista di Derrida e de Mann appare il piugrave congruo Derrida egrave il primo a usare il termine laquodecostruzioneraquo che in seguito avragrave larga fortuna negli studi statunitensi

Mentre lrsquoanalisi smontava il testo per mostrarne il funzionamen-to la laquodecostruzioneraquo lo smembra per mostrarne lrsquointima disfun-zione mettendo alcune parti contro le altre e sviluppando le con-seguenze di questa lsquodoppiezzarsquo oltre i confini dellrsquoopera infatti lrsquoincoerenza interna del testo egrave usata principalmente per laquodeco-struireraquo il sistema di opposizioni su cui si basa la tradizione filo-sofica occidentale [hellip] mostrando che nessuna categoria riesce a evitare slittamenti e curvature (184)

Derrida egrave interessato alla forza attiva sotto le strutture focus par-ticolarmente interessante percheacute si intende che tale forza operi in modo carsico che non puograve quindi essere colta dalle analisi azienda-li piugrave tradizionali e richiede un atto ermeneutico piugrave profondo4 Ciograve che mette il critico sulla buona strada in questo senso sono le spie stilistiche le crepe che consentono di penetrare nel sistema le disso-

4 Di grande interesse in questo senso potrebbero essere i lsquopercorsi della mislettu-rarsquo condotti da Derrida per far emergere i fraintendimenti del testo che avvengono du-rante la fruizione di esso E di fraintendimento parla anche Paul de Mann fino a farne una vera e propria teoria critica (cf Muzzioli 1998 185)

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nanze percettive che possono essere scovate classificate e interpre-tate esattamente come le spie stilistiche del testo letterario

Di fronte al testo-impresa il primo elemento che pare necessario decostruire egrave il mito personale (si veda sez 2 sect 114) dellrsquoimprendi-tore eo il mito aziendale prendendo in considerazione anche quel particolare momento narrativo che possiamo individuare come mi-to fondativo

Per quanto riguarda questa fase possono essere utili le indica-zioni fornite da Charles Mauron critico letterario vicino alle teorie junghiane nella sua opera piugrave nota Dalle metafore ossessive al mi-to personale quando descrive le operazioni fondamentali del meto-do da lui stesso elaborato la psicocritica

1 Sovrapponendo i testi drsquouno stesso scrittore [hellip] si fanno com-parire delle reti drsquoassociazioni o raggruppamenti drsquoimmagini ossessivi e probabilmente involontari

2 Si cerca attraverso lrsquoopera dello stesso scrittore come si ripe-tano e si modifichino le reti i raggruppamenti o con termine piugrave generico le strutture rivelate dalla prima operazione [hellip] la seconda operazione [hellip] di solito [hellip] porta allrsquoimmagine drsquoun mito personale

3 Il mito personale e le sue metamorfosi sono interpretati come espressioni della personalitagrave inconscia e della sua evoluzione

4 I risultati cosigrave ottenuti con lo studio dellrsquoopera vengono con-trollati facendo confronti con la vita dello scrittore (Mauron [1963] 1966 33)

Mutatis mutandis sembra ragionevole supporre che il metodo psi-cocritico possa trovare una parziale applicazione anche nello studio dellrsquoidentitagrave aziendale Dopo avere stabilito quale tipo materiale pos-sa essere considerato come lsquotestorsquo e analizzato in quanto tale (inter-viste mission statement testi destinati alla comunicazione interna e testi rivolti allrsquoesterno sito internet e pagine sui social network varie forme di storytelling aziendale ma anche prodotti e ogni altro elemento verbale) si verifica lrsquoeventuale presenza di reti di associa-zioni fatte da immagini parole o schemi linguistici ricorrenti In un secondo momento si sonda la possibilitagrave di riunire le reti di associa-zioni intorno a un nucleo centrale costituito dal mito personale Si passa dunque ad analizzare gli aspetti inconsci di questo mito e in-fine lo si mette a confronto con la storia dellrsquoimpresa o con le storie personali di chi lrsquoha fondata e di chi nel tempo lrsquoha diretta Combi-nando elementi e piani di analisi diversi questo metodo potrebbe of-frire degli interessanti spunti di riflessione in particolare nei casi in cui il mito personale non sia espresso in modo chiaro e definito

In altri casi il mito egrave esplicito ma non rispondente allrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa Anche qui la critica letteraria puograve for-

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nire utili strumenti drsquoindagine Penso tra i tanti esempi possibili a quello di Gaston Bachelard esponente di primo piano della cosid-detta lsquocritica tematicarsquo che ha studiato in particolare le immagini dei quattro elementi fondamentali ricorrenti nelle opere di poeti ro-manzieri filosofi giungendo a conclusioni che sembrano smentire o quantomeno mettere in crisi il livello letterale del testo Quando per esempio analizza Cosi parlo Zarathustra e le Poesie di Friedri-ch Nietzsche si trova di fronte a testi che inneggiano esplicitamen-te alla terra e al fuoco eppure soffermandosi sulle singole immagi-ni deduce che Nietzsche non egrave un poeta della terra percheacute nelle sue pagine la pietra e la roccia laquonon vivonoraquo compaiono spesso ma so-lo come simboli di durezza Ciograve che lo attira non egrave la materia ma lrsquoa-zione e laquola terra nella sua massa e nella sua profonditagrave gli offriragrave so-prattutto spunti di azioneraquo (Bachelard [1943] 1988 135) Il discorso si fa piugrave complesso per quel che riguarda il fuoco data la forza del-le metafore ignee e lrsquoidentificarsi di Zarathustra stesso con il sole Bachelard osserva che nelle immagini nietzschiane questo elemen-to egrave meno sostanza che forza esso egrave cioegrave correlato alla tensione e allrsquoazione non al benessere di un calorismo come in Novalis Il fuo-co nietzschiano egrave un tratto che sale e che paradossalmente aspira al freddo Egrave la laquovolontagrave di raggiungere lrsquoaria pura e fredda delle al-tezzeraquo (142) La conclusione a cui arriva lo studioso egrave che sia lrsquoaria il suo elemento naturale Avendo riposto tutta lrsquoenergia lirica nello scambio tra il pesante e il leggero tra il terrestre e lrsquoaereo Nietz-sche diventa per Bachelard il laquomodello del poeta verticale del poeta delle cime del poeta ascensionaleraquo (133)

Dallrsquoesempio di Bachelard dal modo in cui riesce a guardare e in-terrogare le immagini per mettere alla prova il testo egrave forse possi-bile trarre utili spunti per demistificare certe narrazioni aziendali fondate su basi poco solide su immaginari stereotipati e poco rispon-denti alla reale identitagrave dellrsquoimpresa E anche la sua attenzione per i quattro elementi fondamentali potrebbe essere portatrice di sug-gestioni e indicazioni per costruire un racconto capace di distillare alcune caratteristiche dellrsquoidentitagrave aziendale e di proiettarle in uno scenario archetipico (cosa crsquoegrave di piugrave archetipico dellrsquoaria dellrsquoacqua della terra e del fuoco)

Sulla via che unisce la critica letteraria e la psicologia del profon-do andrebbero fatti tanti altri nomi come quelli di Maud Bodkin e Northrop Frye considerati i maggiori rappresentanti della lsquocritica archetipicarsquo in ambito anglosassone In questo campo le esperienze e le prospettive di studio sono varie e tutte di grande interesse ma il lsquometodorsquo critico che meglio riassume quanto detto finora e meglio si presta a ingaggiare un duello serrato con il mito personale egrave sen-za dubbio quello di Giacomo Debenedetti

Insofferente a ogni scuola di pensiero e a ogni metodologia pre-costituita aperto ai piugrave diversi stimoli intellettuali e allrsquoincontro tra

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le diverse discipline Debenedetti ha saputo intessere un laquoracconto criticoraquo lungo quarantrsquoanni in cui la letteratura la musica e le arti figurative si incontrano con la biologia la fisica quantistica o lrsquoeco-nomia E soprattutto con la psicologia del profondo Nelle sue ma-ni la psicologia analitica junghiana si fa non solo strumento drsquoinda-gine ma anche una serie di dure prove unrsquoordalia a cui sottoporre il testo Per entrare nel severo canone debenedettiano infatti le ope-re devono possedere alcuni requisiti fondamentali quali la familiari-tagrave con il mondo degli archetipi lrsquoattitudine a raggiungere lrsquoinconscio collettivo la capacitagrave di far dialogare lrsquoAnimus con lrsquoAnima insieme al coraggio di affrontare lrsquoOmbra e di cimentarsi nella discesa allrsquoAde unica strada per giungere al fondo della psiche e ambire a quella to-talitagrave che Jung identifica con il Seacute Per quanto possa suonare impro-prio e riduttivo parlare di un metodo debenedettiano io penso che il convergere di tutti gli elementi-cardine della psicologia analitica ci porti a intravedere un percorso ben preciso e una prassi che potrem-mo definire lsquocritica come processo drsquoindividuazionersquo5

Il rigore di Debenedetti la sua curiositagrave onnivora e il suo talento innato per le connessioni piugrave impensate uniti alle acquisizioni del pensiero junghiano fanno sigrave che si possano leggere i suoi saggi co-me ricettacolo dei piugrave affilati strumenti di analisi e di scavo interio-re insegnamenti e indicazioni la cui portata va ben al di lagrave dellrsquoap-plicazione ai testi letterari estendendosi a ogni forma di testo non ultimi quelli che delineano lrsquoidentitagrave di unrsquoimpresa

Per descrivere il proprio mestiere Debenedetti ricorre a un an-tico mito

Il critico rifagrave il cammino di Orfeo guidato da quel racconto e da quel pianto e riconduce viva Euridice per aiutare se stesso e gli uomini a capire percheacute sempre si rinnovino quella perdita quel racconto quel pianto e valgano per tutti e ciascuno vi ritrovi il proprio mito che ricomincia Storia individuale eterna quella di Orfeo (Debenedetti [1949] 1999b 123)

Il corpus saggistico debenedettiano consta di migliaia di pagine ma basta questo brano di poche righe per rendere bene lrsquoidea di una ri-cerca diuturna dellrsquoidentitagrave dei lati piugrave nascosti eppure piugrave vitali e imperituri del testo proprio quel rizoma di cui parlava Jung nella sua autobiografia (si veda sez 2 sect 114)6

5 Sullrsquoargomento mi permetto di rimandare a Mirisola 20126 Alcuni spunti proposti in questo sottoparagrafo sono una rielaborazione di quanto ho giagrave scritto in Mirisola 2019

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322 La Nekyia

Ma egrave davvero necessario chiamare in causa la critica letteraria per individuare il mito personale di un imprenditore o di unrsquoimpresa Probabilmente no In molti casi quel mito emerge con immediatez-za dallrsquoimmagine di seacute che proietta lrsquoazienda dalle storie che raccon-ta e che si racconta dai prodotti e dai servizi che offre dal suo po-sizionamento nel settore commerciale di riferimento e da tanti altri elementi Perograve anche quando il mito personale sia evidente in pie-na luce non possiamo escludere che nella zona drsquoombra si nascon-da la sua parte piugrave eloquente e significativa magari un mito diver-so o addirittura contrario

Prendiamo un caso apparentemente semplice come quello del-la Apple Egrave ovvio che nella fattispecie il mito aziendale coincida in buona parte con il mito personale di Steve Jobs A questa figura sia-mo soliti associare una precisa cifra stilistica che si caratterizza per minimalismo eleganza novitagrave gusto della sfida Anche chi non ama i prodotti Apple o il mito di Steve Jobs non puograve non riconoscere che queste caratteristiche siano connotative del brand sia pure in nega-tivo Altrettanto evidente egrave come le stesse connotazioni e la mitiz-zazione del fondatore rappresentino oggi per lrsquoazienda di Tim Cook unrsquoenorme risorsa ma anche lrsquoingombro di un modello da cui egrave mol-to rischioso allontanarsi e un orizzonte di aspettative che non egrave fa-cile soddisfare

Unrsquoanalisi elementare come questa non necessita certo dellrsquoausi-lio di altri strumenti drsquoindagine Se perograve vogliamo comprendere la reale valenza del mito di Steve Jobs dobbiamo spingerci al di lagrave delle quattro facili etichette che chiunque riesce ad attaccargli In primo luogo proprio come si fa con i testi letterari occorre distinguere il personaggio Jobs dallrsquoautore (leggi lsquoimprenditorersquo) Jobs E poi discer-nere lrsquoautore reale da quello implicito Ne risulteranno tre figure piut-tosto diverse ed egrave proprio dal loro scontro che si egrave generato il mito

Il carisma di Steve Jobs infatti si nutre di contraddizioni e non puograve essere compreso prescindendo da quelle che sono state le figure di riferimento di confronto e soprattutto di scontro dellrsquoimprendi-tore Occorre dunque conoscere la sua biografia per avere un testo piugrave chiaro e piugrave completo di quello che ci propone il personaggio-Jobs ma occorre anche saper leggere tra le pieghe di quel testo per non incorrere nellrsquoerrore grossolano di collegare in modo troppo diret-to meccanico la vita di un uomo e la sua opera Le connessioni tra le due sfere infatti sono sempre indirette schermate mediate dal-la complessitagrave della psiche umana Per esempio possiamo senzrsquoaltro dire che non egrave un caso se nel 1978 Jobs chiamograve uno dei suoi proget-ti piugrave ambiziosi con lo stesso nome della figlia nata in quello stesso anno Lisa ma sarebbe unrsquoingenuitagrave leggere questa circostanza co-me una sorta di risarcimento del suo rifiuto di riconoscerne la pater-

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nitagrave e di dare alla bambina il proprio cognome proprio come venti-treacute anni prima i suoi genitori naturali si erano rifiutati di riconoscere lo stesso Steve Il nesso tra il progetto Lisa (peraltro fallimentare) e quei due eventi egrave di certo molto piugrave complesso ed egrave inutile tenta-re di svelarlo (cf Isaacson 2011) Ben piugrave interessante e produttivo sarebbe invece comprendere cosa ci dicono quegli episodi sul suo processo creativo sul modo in cui quellrsquoartista-imprenditore riusci-va ndash o non riusciva ndash a convogliare le proprie emozioni i propri sen-timenti e i propri insuccessi personali nella creazione di idee e nella loro messa in atto Egrave proprio questo il sottotesto che dobbiamo esplo-rare E la critica letteraria egrave nata per farlo

Rimanere concentrati sulla figura dellrsquoautore-Jobs ci permette di compiere il passo successivo affidandoci al celebre discorso Stay hungry stay foolish pronunciato il 12 giugno 2005 in occasione del-la cerimonia annuale per il conferimento delle lauree a Stanford

Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita Tutto qui nul-la di speciale Solo tre storie [hellip] Tutto egrave cominciato prima che io nascessi La mia madre biologica era laureanda ma era una ragaz-za-madre perciograve decise di darmi in adozione [hellip] La mia seconda storia parla di amore e di perdita [hellip] Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena ventrsquoanni Ab-biamo lavorato duro e in dieci anni Apple egrave cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dolla-ri con oltre quattromila dipendenti Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione ndash il Macintosh ndash un anno prima e avevo appena compiuto trentrsquoannihellip quando venni licenziato [hellip] Cosigrave a trentrsquoanni ero a spasso E in maniera plateale Ciograve che aveva foca-lizzato la mia intera vita adulta non crsquoera piugrave e tutto questo fu de-vastante [hellip] Non potevo accorgermene allora ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare La pesantezza del successo fu sostituita dalla so-avitagrave di essere di nuovo un iniziatore mi rese libero di entrare in uno dei periodi piugrave creativi della mia vita Nei cinque anni succes-sivi fondai una Societagrave chiamata NeXT unrsquoaltra chiamata Pixar e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie La Pixar produsse il primo film di animazione interamen-te creato al computer Toy Story che ora egrave lo studio di animazio-ne di maggior successo nel mondo In una mirabile successione di accadimenti Apple comprograve NeXT ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT egrave nel cuore dellrsquoattuale rinascimento di Apple E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme [hellip] La mia terza storia parla della morte [hellip] Un anno fa mi egrave sta-to diagnosticato un cancro [hellip] la Morte egrave la migliore invenzione della Vita Egrave lrsquoagente di cambio della Vita fa piazza pulita del vec-chio per aprire la strada al nuovo (Jobs 2005)

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Da notare incidentalmente come dopo la diagnosi si sia aperta la stagione piugrave rosea di Apple iPhone e iPad sono ancora da venire a questrsquoaltezza

Non si tratta di fare unrsquoapologia di Steve Jobs dando giudizi alla sua vita e alla sua carriera questa lunga citazione serve piuttosto a mostrare quanto la sua storia per quanto romanzata e per quan-to trasformata in mito personale e collettivo contiene dati oggettivi che ci permettono di riconoscerla come un ottimo esempio di quel-la creativitagrave che sola puograve nascere dalla discesa allrsquoAde da quella laquosgomentevole Nekuiaraquo di cui parla Debenedetti sulla scorta degli studi e delle intuizioni junghiane (Debenedetti [1947] 1999c 917)

La discesa allrsquoAde connessa a fatti drammatici della vita perso-nale o professionale mette al confronto con lrsquoinconscio con lrsquoarche-tipo dellrsquoOmbra ndash che come sappiamo Jung connette alla Nigredo Il confronto annichilisce puograve distruggere o mettere in contatto con forze ctonie (proprio quelle forze attive sotto le strutture di cui par-lava Derrida) che sprigionano una creativitagrave in grado di scardina-re i paradigmi e le convinzioni dellrsquoindividuo Privo di strutture che lo sorreggono ma che al contempo lo limitano lrsquoindividuo puograve dav-vero reinventarsi nel senso piugrave pieno e rivoluzionario del termine

Di questo confronto con lrsquoOmbra Jung ha fatto uno dei cardini fondamentali del suo pensiero come abbiamo visto nei capitoli pre-cedenti7 Si puograve allora dire che laquoJung egrave il miglior alleato degli ar-tistiraquo come osservograve Giacomo Debenedetti che ha incentrato il suo metodo critico proprio sul confronto con lrsquoOmbra e in particolare sulla Nekyia la discesa allrsquoAde laquoQuesta Nekuia egrave veramente il car-dine narrativo dellrsquoOdissea [hellip] Vorrei dire che da allora in poi ogni vero romanzo ogni romanzo risolto a fondo ha contenuto una sua Nekuiaraquo (Debenedetti [1947] 1999c 917-8) Nel caso del testo-im-presa egrave importante capire se la discesa allrsquoAde abbia portato effet-tivamente a un confronto con le proprie ombre o se non sia stata totalmente assorbita nel mito personale senza produrre alcuna ri-voluzione o ripensamento radicale Siamo infatti abituati a raccon-ti autobiografici di imprenditori che rievocano le proprie difficoltagrave o le proprie (momentanee) sconfitte esclusivamente per rimarcare la grandiositagrave del successo giunto in seguito Come distinguere la falsa Nekyia o la Nekyia priva di effetti da quella reale In primis come si egrave detto si potrebbe provare a farlo con gli strumenti del-la critica letteraria imparando a discernere quelle spie stilistiche che rivelano le debolezze strutturali della narrazione e ne mettono a nudo la superficialitagrave

Nel caso della ricerca meramente descrittiva per cogliere le ca-ratteristiche del mito personale-aziendale occorre lavorare preva-

7 Si veda in particolare la descrizione della Nigredo in sez 2 sect 132

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lentemente sui documenti che raccontano la storia dellrsquoimpresa nel caso della ricerca-intervento a questi si aggiunge la possibilitagrave di avvalersi di materiale di prima mano interviste sopralluoghi altri materiali informativi non aperti al pubblico (archivi ecc) La Nekyia puograve essere intervenuta a livello di imprenditore di impresa di set-tore di sistema-Paese ecc Nella ricerca-intervento si apre la possi-bilitagrave inoltre di agire direttamente sullrsquoautocomprensione dellrsquoiden-titagrave drsquoimpresa Dopo aver ben individuato la precisa imagery che ne riveli lrsquoOmbra saragrave agevole per il critico rintracciare testi letterari film spettacoli teatrali quadri sculture brani musicali e altre for-me artistiche che possano essere messe in relazione con la specifi-ca impresa e i cui argomenti principali siano lrsquoincontro con lrsquoOmbra e la disgregazione dellrsquoidentitagrave Questi esempi saranno poi proposti al gruppo di lavoro nellrsquoambito di unrsquoaltra attivitagrave seminariale che in virtugrave del suo intento decostruzionista si potrebbe intitolare laquoLe-zioni di caosraquo

Dopo aver ricevuto spunti di riflessione attraverso la spiegazione ad esempio dellrsquoarte espressionista nelle sue diverse forme il parte-cipante si troveragrave di fronte a opere che con linguaggi diversi e me-no mediati dalla razionalitagrave ripropongono il tema della caducitagrave del

Figura 3 Albrecht Duumlrer Melencolia I 1514

Lastra di rame Wikimedia Commons

pubblico dominio

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 4: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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rire un procedimento e delle potenziali azioni pratiche che avviino potenzialmente lrsquoimpresa in direzione della Rubedo La metafora con lrsquoalchimista si fa in questo caso piugrave stringente essendo lo studioso al tempo stesso un lsquoarteficersquo

Il percorso che si andragrave delineando egrave visto dallrsquoottica limitata e forse spiazzante di chi ha piugrave familiaritagrave con la letteratura che con il mondo dellrsquoimpresa e che scusandosi in anticipo per il linguaggio poco tecnico e gli inevitabili svarioni prova a giustificare il suo scon-finamento nel campo dello studio dellrsquoidentitagrave drsquoimpresa aggrappan-dosi alle parole di Roland Barthes secondo cui laquola critica consiste nel decifrare la significazioneraquo (Muzzioli 1998 94)

Ma saragrave soprattutto la voce di Paul Ricoeur a indirizzare silenzio-samente la ricerca verso una futuribile lsquoermeneutica dellrsquoimpresarsquo1

32 Nigredo decostruzione

321 Lrsquoimpresa come testo

La prima sfida che si trova ad affrontare il critico che voglia mettere a frutto gli strumenti e i metodi della propria disciplina riguarda la possibilitagrave di leggere lrsquoimpresa come un testo letterario Andragrave dun-que alla ricerca di alcune precise analogie partendo dallrsquoaccezio-ne originaria della parola lsquotestorsquo in quanto lsquotessutorsquo (da texĕre cioegrave lsquotesserersquo) questo termine incarna un laquocomplesso organico di elemen-ti di fatti e situazioni intrecciati o connessi tra lororaquo (Treccani) che ben si lega al concetto di impresa ndash e di impresa nella sua totalitagrave non soltanto nei suoi prodotti piugrave ovviamente testuali Non si inten-de in sostanza parlare solamente di storytelling2

Vero egrave che Derrida ci insegna come tutto sia lsquotestorsquo (cf Derrida 1969 220) e come dunque lrsquoapproccio ermeneutico possa essere ap-plicato a ogni oggetto del mondo ma le analogie possono essere mol-to piugrave stringenti di questa (pur innegabile) prossimitagrave concettuale Va specificato che la prossimitagrave egrave tale in potenza per ogni impresa ma lo egrave concretamente soltanto nel caso dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo ndash che per come egrave stata definita nella prima sezione di questo volume si costitui-sce come portatrice di significati Partendo da questo presupposto si

1 Il nome di Paul Ricoeur non viene qui fatto in diretto riferimento al mondo dellrsquoim-presa che rimane lontano dal fulcro del suo sistema di pensiero Il filosofo appare un importante modello a cui guardare percheacute laquoriprendendo motivi della fenomenologia hegeliana da una parte e della psicanalisi dallrsquoaltra ha posto al centro dellrsquoermeneu-tica lo studio dei simboli come comprensione della coscienza nelle diverse dimensioni in cui si esplicaraquo (Treccani)2 Sullrsquoargomento si rimanda al saggio di Alessandro Cinquegrani laquoSignificato e to-talitagraveraquo nel presente volume

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puograve dunque cercare quali analogie esistano tra la figura dellrsquoautore e quella dellrsquoimprenditore Innanzitutto allrsquoorigine delle rispettive ope-re o storie vi egrave uno slancio immaginativo una fiducia spesso irrazio-nale in qualcosa che ancora non esiste ed egrave sempre lrsquoimmaginazione la capacitagrave di confrontarsi continuamente con la realtagrave (sia essa ma-teriale o psichica) a stabilire se quella storia saragrave lunga o breve se avragrave o meno una risonanza se saragrave effimera o appunto lsquosignificantersquo A fare la differenza tra libri e imprese che paghi di un successo imme-diato quanto inconsistente si ripiegano in uno stanco epigonismo che li porta a replicare esperienze di altri o a ripetere innumerevoli volte schemi giagrave usati e abusati e libri e imprese che riescono a lasciare un segno duraturo nel proprio settore a trasformare persone situazioni e modi di pensare fissando nuovi paradigmi saragrave sempre quellrsquoattitu-dine visionaria che consente di dialogare con il presente senza resta-re imbrigliati nella mera contingenza di osservare carpire fare pro-prio lo spirito del tempo senza essere devoti alla moda del momento Essere cioegrave nietzschianamente inattuali3 Va notata a ogni modo la bellezza del termine tedesco unzeitgemaumlsse tradotto come lsquoinattua-lersquo che significa lsquociograve che non egrave comparato al temporsquo

Continuando questo esercizio comparativo potremmo trovare molte altre analogie Quella piugrave ovvia egrave che sia lrsquoautore che lrsquoimpren-ditore hanno a che fare con un mercato nel quale si inseriscono con un proprio prodotto (rispettivamente il libro e lrsquoimpresa) che puograve essere variamente interpretato (si pensi ai diversi metodi ermeneu-tici e alle centinaia o migliaia di strutture teoriche ipotizzate per le aziende e i loro modelli di business) Entrambi sottostanno allo stes-so processo secondo cui un emittente produce un messaggio che at-traverso un canale arriva al ricevente dove ogni elemento di questo processo puograve essere ed egrave stato studiato con gli strumenti della lingui-stica Se si rimane nellrsquoambito della comunicazione non si puograve inol-tre ignorare che cosigrave come tutto egrave testo tutto egrave linguaggio ciograve che non comunica ciograve che non riesce a trasmettere il messaggio ndash che si tratti di lingua italiana o design non cambia ndash non esiste Entram-bi inoltre contengono e si fanno portavoce di un modello di mondo come ricorda Francesco Muzzioli citando il linguista semiotico Ju-rij Michajlovič Lotman

Se ogni testo non puograve essere pienamente compreso nel suo valo-re altro che in rapporto al contesto culturale in cui si inscrive egrave allora alla cultura in quanto sistema di segni che lrsquoanalisi deve in ultima istanza giungere Nello stesso tempo ogni testo contiene

3 Per Friedrich Nietzsche egrave inattuale ciograve che rompe gli schemi dellrsquoepoca contempo-ranea e si pone fuori dalle regole generalmente accettate Nelle Considerazioni inattua-li (1876) Nietzsche pone tra gli inattuali Schopenhauer e Wagner (cf Penzo 1999180)

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un laquomodello di mondoraquo con cui partecipa al generale quadro cul-turale La cultura risulteragrave dal modo di sommarsi e di organiz-zarsi dei diversi codici e saragrave interpretabile come una laquolinguaraquo o meglio laquocome sistema di segni sottoposto a regole strutturaliraquo (Muzzioli 1998 107)

Le analogie potrebbero continuare (i libri a piugrave mani ad esempio ci porterebbero a parlare di cofondatori drsquoimpresa) confermando ogni volta la possibilitagrave di condurre lrsquoanalisi di unrsquoimpresa come di un te-sto Si consideri solo come ultimo argomento che in quanto vettore di significati lrsquoimpresa non puograve che rimandare allrsquoopera drsquoarte che per antonomasia trasmette significati Entrambe infatti condivido-no analoghi problemi relativi al dialogo con il presente con le futu-re generazioni e al rapporto con il passato

Drsquoaltro canto non egrave questa la prima volta in cui un simile para-gone egrave stato proposto Esistono diversi tentativi di lettura in chiave narrativa eo narratologica dellrsquoimpresa o di alcuni suoi elementi (ri-petiamo al di lagrave dello storytelling in senso stretto) Ne sono esempio i libri di Barbara Czarniawska (uno su tutti A Narrative Approach to Organizational Studies 1998) i tentativi di lettura del conflitto in chiave narrativa in particolare riprendendo il modello attanziale di Greimas (Gertsen Soslashderberg 2011) o il modello lsquodrammaticorsquo di Bur-ke (Dawson Hjorth 2011) o ancora la lettura delle tensioni organiz-zative giagrave citata in precedenza (OrsquoConnor 1995) Non dimentichiamo poi che il quadrato semiotico reso noto da Andrea Semprini (1993) e che contempla le quattro dimensioni dellrsquoutopico del critico del lu-dico e del pratico egrave unrsquoelaborazione del quadrato di Jean-Marie Flo-ch per lrsquoassiologia dei valori di consumo che a sua volta aveva ripre-so quello di Greimas La novitagrave che qui si tenta di portare avanti egrave quellrsquoapproccio ermeneutico allo studio dellrsquoidentitagrave aziendale a cui si egrave giagrave accennato Parafrasando il celebre libro di Oliver Sacks Un antropologo su Marte (1995) verrebbe quasi da dire che il titolo piugrave appropriato per questo lavoro sarebbe Un critico letterario in azienda

Ciograve che sembra separare maggiormente lrsquoimpresa dal testo lette-rario egrave che questrsquoultimo egrave un testo per definizione stampato e dun-que fissato immobilizzato una volta per sempre mentre lrsquoimpresa egrave una struttura dinamica e in continua evoluzione Tuttavia comrsquoegrave no-to dal poststrutturalismo in avanti (ma sono posizioni che possono es-sere rintracciate ben prima) il testo letterario egrave un work in progress sempre cangiante un testo aperto che esprime significati diversi Al-la base del relativismo delle interpretazioni di Stanley Fish ad esem-pio si trova la convinzione che qualsiasi lettura del testo laquodipende da modelli interpretativi che mette in atto colui che leggeraquo (Muzzioli 1998 181) in altre parole il lettore sarebbe coautore del testo Non si tratta di un dinamismo limitato (si fa per dire) alle interpretazioni dei singoli lettori contemporanei allrsquoautore o posteri che siano le pa-

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role stesse nella loro evoluzione storica assumono significati e acce-zioni che modificano o quantomeno influenzano il contenuto di qual-siasi testo Altrettanto incisivi possono essere dei tratti erroneamente ritenuti secondari come la veste grafica del testo il suo corredo ico-nografico e gli elementi paratestuali che contribuiscono a costrui-re lrsquoorizzonte drsquoattesa dei lettori e ne indirizzano le aspettative Un aneddoto illuminante a questo proposito egrave riferito proprio da Fish

un giorno a lezione avendo trovato sulla lavagna una lista di nomi Fish la propone ai suoi studenti facendo credere loro che si tratta di una poesia religiosa del XVII secolo Con molta buona volontagrave e parecchia fantasia gli alunni rintracciano in quella che in realtagrave era solo una bibliografia una copiosa messe di significati simbo-lici e storici Non si tratta di una beffa fine a se stessa Fish vuo-le dimostrare il potere delle nostre presupposizioni gli studenti hanno visto una poesia e non una bibliografia percheacute i loro occhi si aspettavano di vedere una poesia Neacute poteva essere altrimen-ti poicheacute secondo Fish noi troviamo precisamente ciograve che pensa-vamo di trovare (Muzzioli 1998 181-2)

Basti questo a comprendere quanto il testo non sia un prodotto con-fezionato e finito una volta per tutte e quanto dunque in questa co-stante co-creazione si avvicini alla idea comune di impresa

Una volta fissata come ipotesi di lavoro quella di poter leggere (cum grano salis) lrsquoimpresa come un testo letterario al critico spet-ta capire quale approccio metodologico sia consigliabile adottare Il discorso potrebbe essere sterminato potenzialmente ogni scuola di pensiero ogni corrente e ogni singolo critico egrave applicabile e puograve produrre significati nuovi Prendendo ad esempio lo strutturalismo e tutto ciograve che si collega a questo filone lo straniamento e soprattut-to lrsquousura del linguaggio (a livello di prodotto cosigrave come di organiz-zazione) egrave forse uno dei problemi maggiori che le imprese si trovano ad affrontare spesso in modo inconsapevole Si pensi alla parola lsquoin-novazionersquo tanto piugrave viene utilizzata e tanto piugrave si indebolisce viene depotenziata come portatrice di un significato o alla struttura fami-liare lrsquoidea che sia uno schema continuamente perpetuabile finisce in realtagrave per indebolirlo fino a svuotarlo di ogni validitagrave concreta Lo straniamento di Šklovskij egrave la nozione che permette di riconoscere e superare lrsquousura se il nostro modo di vedere egrave reso ottuso dallrsquoabi-tudine riconosciamo ma non vediamo serve una prospettiva inedi-ta e sorprendente che rompa lrsquoabitudine e restituisca senso alla vi-ta (cf Muzzioli 1998 88)

Un altro esempio quasi ovvio di metodologia critica drsquointerven-to sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa sarebbe la critica letteraria di ispirazione marxista alla luce del materialismo storico egrave possibile individuare le strutture e le sovrastrutture del testo e del sistema produttivo Si

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pensi alla lsquoteoria del rispecchiamentorsquo di Lukaacutecs la capacitagrave di com-prendere quanto le proprietagrave di un determinato momento storico del-la societagrave umana si riflettano o meno nei prodotti e nellrsquoimpresa egrave un campo di analisi di grande interesse Lukaacutecs non intende il rispec-chiamento come mera mimesi del reale per lui il modo corretto di lsquorispecchiarersquo egrave quello in cui

il singolo elemento del reale viene rappresentato in maniera da indicare la totalitagrave dei rapporti in cui si trova inserito Non solo ma la totalitagrave che lrsquoarte egrave chiamata a rappresentare non egrave soltanto quella dellrsquoesistente deve anche porre in evidenza la direzione del futuro la laquoscoperta e rivelazione del nuovoraquo la laquopresa di posizio-ne a favore del nuovo nella lotta tra ciograve che nasce e ciograve che muo-reraquo Egrave ciograve che Lukaacutecs chiama in una parola la laquoprospettivaraquo (123)

Come si diceva le possibilitagrave di applicazione dei diversi approcci critici sono sterminate e non egrave possibile indagarle qui nello specifico basti-no questi brevissimi esempi per darne unrsquoidea Il critico dovragrave dunque esercitare le proprie capacitagrave ermeneutiche anche nel selezionare lrsquoap-proccio piugrave promettente per la singola impresa che intende studiare

In questo caso avendo assunto come metafora quella dellrsquoOpus al-chemico lrsquoapproccio decostruttivista di Derrida e de Mann appare il piugrave congruo Derrida egrave il primo a usare il termine laquodecostruzioneraquo che in seguito avragrave larga fortuna negli studi statunitensi

Mentre lrsquoanalisi smontava il testo per mostrarne il funzionamen-to la laquodecostruzioneraquo lo smembra per mostrarne lrsquointima disfun-zione mettendo alcune parti contro le altre e sviluppando le con-seguenze di questa lsquodoppiezzarsquo oltre i confini dellrsquoopera infatti lrsquoincoerenza interna del testo egrave usata principalmente per laquodeco-struireraquo il sistema di opposizioni su cui si basa la tradizione filo-sofica occidentale [hellip] mostrando che nessuna categoria riesce a evitare slittamenti e curvature (184)

Derrida egrave interessato alla forza attiva sotto le strutture focus par-ticolarmente interessante percheacute si intende che tale forza operi in modo carsico che non puograve quindi essere colta dalle analisi azienda-li piugrave tradizionali e richiede un atto ermeneutico piugrave profondo4 Ciograve che mette il critico sulla buona strada in questo senso sono le spie stilistiche le crepe che consentono di penetrare nel sistema le disso-

4 Di grande interesse in questo senso potrebbero essere i lsquopercorsi della mislettu-rarsquo condotti da Derrida per far emergere i fraintendimenti del testo che avvengono du-rante la fruizione di esso E di fraintendimento parla anche Paul de Mann fino a farne una vera e propria teoria critica (cf Muzzioli 1998 185)

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nanze percettive che possono essere scovate classificate e interpre-tate esattamente come le spie stilistiche del testo letterario

Di fronte al testo-impresa il primo elemento che pare necessario decostruire egrave il mito personale (si veda sez 2 sect 114) dellrsquoimprendi-tore eo il mito aziendale prendendo in considerazione anche quel particolare momento narrativo che possiamo individuare come mi-to fondativo

Per quanto riguarda questa fase possono essere utili le indica-zioni fornite da Charles Mauron critico letterario vicino alle teorie junghiane nella sua opera piugrave nota Dalle metafore ossessive al mi-to personale quando descrive le operazioni fondamentali del meto-do da lui stesso elaborato la psicocritica

1 Sovrapponendo i testi drsquouno stesso scrittore [hellip] si fanno com-parire delle reti drsquoassociazioni o raggruppamenti drsquoimmagini ossessivi e probabilmente involontari

2 Si cerca attraverso lrsquoopera dello stesso scrittore come si ripe-tano e si modifichino le reti i raggruppamenti o con termine piugrave generico le strutture rivelate dalla prima operazione [hellip] la seconda operazione [hellip] di solito [hellip] porta allrsquoimmagine drsquoun mito personale

3 Il mito personale e le sue metamorfosi sono interpretati come espressioni della personalitagrave inconscia e della sua evoluzione

4 I risultati cosigrave ottenuti con lo studio dellrsquoopera vengono con-trollati facendo confronti con la vita dello scrittore (Mauron [1963] 1966 33)

Mutatis mutandis sembra ragionevole supporre che il metodo psi-cocritico possa trovare una parziale applicazione anche nello studio dellrsquoidentitagrave aziendale Dopo avere stabilito quale tipo materiale pos-sa essere considerato come lsquotestorsquo e analizzato in quanto tale (inter-viste mission statement testi destinati alla comunicazione interna e testi rivolti allrsquoesterno sito internet e pagine sui social network varie forme di storytelling aziendale ma anche prodotti e ogni altro elemento verbale) si verifica lrsquoeventuale presenza di reti di associa-zioni fatte da immagini parole o schemi linguistici ricorrenti In un secondo momento si sonda la possibilitagrave di riunire le reti di associa-zioni intorno a un nucleo centrale costituito dal mito personale Si passa dunque ad analizzare gli aspetti inconsci di questo mito e in-fine lo si mette a confronto con la storia dellrsquoimpresa o con le storie personali di chi lrsquoha fondata e di chi nel tempo lrsquoha diretta Combi-nando elementi e piani di analisi diversi questo metodo potrebbe of-frire degli interessanti spunti di riflessione in particolare nei casi in cui il mito personale non sia espresso in modo chiaro e definito

In altri casi il mito egrave esplicito ma non rispondente allrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa Anche qui la critica letteraria puograve for-

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nire utili strumenti drsquoindagine Penso tra i tanti esempi possibili a quello di Gaston Bachelard esponente di primo piano della cosid-detta lsquocritica tematicarsquo che ha studiato in particolare le immagini dei quattro elementi fondamentali ricorrenti nelle opere di poeti ro-manzieri filosofi giungendo a conclusioni che sembrano smentire o quantomeno mettere in crisi il livello letterale del testo Quando per esempio analizza Cosi parlo Zarathustra e le Poesie di Friedri-ch Nietzsche si trova di fronte a testi che inneggiano esplicitamen-te alla terra e al fuoco eppure soffermandosi sulle singole immagi-ni deduce che Nietzsche non egrave un poeta della terra percheacute nelle sue pagine la pietra e la roccia laquonon vivonoraquo compaiono spesso ma so-lo come simboli di durezza Ciograve che lo attira non egrave la materia ma lrsquoa-zione e laquola terra nella sua massa e nella sua profonditagrave gli offriragrave so-prattutto spunti di azioneraquo (Bachelard [1943] 1988 135) Il discorso si fa piugrave complesso per quel che riguarda il fuoco data la forza del-le metafore ignee e lrsquoidentificarsi di Zarathustra stesso con il sole Bachelard osserva che nelle immagini nietzschiane questo elemen-to egrave meno sostanza che forza esso egrave cioegrave correlato alla tensione e allrsquoazione non al benessere di un calorismo come in Novalis Il fuo-co nietzschiano egrave un tratto che sale e che paradossalmente aspira al freddo Egrave la laquovolontagrave di raggiungere lrsquoaria pura e fredda delle al-tezzeraquo (142) La conclusione a cui arriva lo studioso egrave che sia lrsquoaria il suo elemento naturale Avendo riposto tutta lrsquoenergia lirica nello scambio tra il pesante e il leggero tra il terrestre e lrsquoaereo Nietz-sche diventa per Bachelard il laquomodello del poeta verticale del poeta delle cime del poeta ascensionaleraquo (133)

Dallrsquoesempio di Bachelard dal modo in cui riesce a guardare e in-terrogare le immagini per mettere alla prova il testo egrave forse possi-bile trarre utili spunti per demistificare certe narrazioni aziendali fondate su basi poco solide su immaginari stereotipati e poco rispon-denti alla reale identitagrave dellrsquoimpresa E anche la sua attenzione per i quattro elementi fondamentali potrebbe essere portatrice di sug-gestioni e indicazioni per costruire un racconto capace di distillare alcune caratteristiche dellrsquoidentitagrave aziendale e di proiettarle in uno scenario archetipico (cosa crsquoegrave di piugrave archetipico dellrsquoaria dellrsquoacqua della terra e del fuoco)

Sulla via che unisce la critica letteraria e la psicologia del profon-do andrebbero fatti tanti altri nomi come quelli di Maud Bodkin e Northrop Frye considerati i maggiori rappresentanti della lsquocritica archetipicarsquo in ambito anglosassone In questo campo le esperienze e le prospettive di studio sono varie e tutte di grande interesse ma il lsquometodorsquo critico che meglio riassume quanto detto finora e meglio si presta a ingaggiare un duello serrato con il mito personale egrave sen-za dubbio quello di Giacomo Debenedetti

Insofferente a ogni scuola di pensiero e a ogni metodologia pre-costituita aperto ai piugrave diversi stimoli intellettuali e allrsquoincontro tra

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le diverse discipline Debenedetti ha saputo intessere un laquoracconto criticoraquo lungo quarantrsquoanni in cui la letteratura la musica e le arti figurative si incontrano con la biologia la fisica quantistica o lrsquoeco-nomia E soprattutto con la psicologia del profondo Nelle sue ma-ni la psicologia analitica junghiana si fa non solo strumento drsquoinda-gine ma anche una serie di dure prove unrsquoordalia a cui sottoporre il testo Per entrare nel severo canone debenedettiano infatti le ope-re devono possedere alcuni requisiti fondamentali quali la familiari-tagrave con il mondo degli archetipi lrsquoattitudine a raggiungere lrsquoinconscio collettivo la capacitagrave di far dialogare lrsquoAnimus con lrsquoAnima insieme al coraggio di affrontare lrsquoOmbra e di cimentarsi nella discesa allrsquoAde unica strada per giungere al fondo della psiche e ambire a quella to-talitagrave che Jung identifica con il Seacute Per quanto possa suonare impro-prio e riduttivo parlare di un metodo debenedettiano io penso che il convergere di tutti gli elementi-cardine della psicologia analitica ci porti a intravedere un percorso ben preciso e una prassi che potrem-mo definire lsquocritica come processo drsquoindividuazionersquo5

Il rigore di Debenedetti la sua curiositagrave onnivora e il suo talento innato per le connessioni piugrave impensate uniti alle acquisizioni del pensiero junghiano fanno sigrave che si possano leggere i suoi saggi co-me ricettacolo dei piugrave affilati strumenti di analisi e di scavo interio-re insegnamenti e indicazioni la cui portata va ben al di lagrave dellrsquoap-plicazione ai testi letterari estendendosi a ogni forma di testo non ultimi quelli che delineano lrsquoidentitagrave di unrsquoimpresa

Per descrivere il proprio mestiere Debenedetti ricorre a un an-tico mito

Il critico rifagrave il cammino di Orfeo guidato da quel racconto e da quel pianto e riconduce viva Euridice per aiutare se stesso e gli uomini a capire percheacute sempre si rinnovino quella perdita quel racconto quel pianto e valgano per tutti e ciascuno vi ritrovi il proprio mito che ricomincia Storia individuale eterna quella di Orfeo (Debenedetti [1949] 1999b 123)

Il corpus saggistico debenedettiano consta di migliaia di pagine ma basta questo brano di poche righe per rendere bene lrsquoidea di una ri-cerca diuturna dellrsquoidentitagrave dei lati piugrave nascosti eppure piugrave vitali e imperituri del testo proprio quel rizoma di cui parlava Jung nella sua autobiografia (si veda sez 2 sect 114)6

5 Sullrsquoargomento mi permetto di rimandare a Mirisola 20126 Alcuni spunti proposti in questo sottoparagrafo sono una rielaborazione di quanto ho giagrave scritto in Mirisola 2019

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322 La Nekyia

Ma egrave davvero necessario chiamare in causa la critica letteraria per individuare il mito personale di un imprenditore o di unrsquoimpresa Probabilmente no In molti casi quel mito emerge con immediatez-za dallrsquoimmagine di seacute che proietta lrsquoazienda dalle storie che raccon-ta e che si racconta dai prodotti e dai servizi che offre dal suo po-sizionamento nel settore commerciale di riferimento e da tanti altri elementi Perograve anche quando il mito personale sia evidente in pie-na luce non possiamo escludere che nella zona drsquoombra si nascon-da la sua parte piugrave eloquente e significativa magari un mito diver-so o addirittura contrario

Prendiamo un caso apparentemente semplice come quello del-la Apple Egrave ovvio che nella fattispecie il mito aziendale coincida in buona parte con il mito personale di Steve Jobs A questa figura sia-mo soliti associare una precisa cifra stilistica che si caratterizza per minimalismo eleganza novitagrave gusto della sfida Anche chi non ama i prodotti Apple o il mito di Steve Jobs non puograve non riconoscere che queste caratteristiche siano connotative del brand sia pure in nega-tivo Altrettanto evidente egrave come le stesse connotazioni e la mitiz-zazione del fondatore rappresentino oggi per lrsquoazienda di Tim Cook unrsquoenorme risorsa ma anche lrsquoingombro di un modello da cui egrave mol-to rischioso allontanarsi e un orizzonte di aspettative che non egrave fa-cile soddisfare

Unrsquoanalisi elementare come questa non necessita certo dellrsquoausi-lio di altri strumenti drsquoindagine Se perograve vogliamo comprendere la reale valenza del mito di Steve Jobs dobbiamo spingerci al di lagrave delle quattro facili etichette che chiunque riesce ad attaccargli In primo luogo proprio come si fa con i testi letterari occorre distinguere il personaggio Jobs dallrsquoautore (leggi lsquoimprenditorersquo) Jobs E poi discer-nere lrsquoautore reale da quello implicito Ne risulteranno tre figure piut-tosto diverse ed egrave proprio dal loro scontro che si egrave generato il mito

Il carisma di Steve Jobs infatti si nutre di contraddizioni e non puograve essere compreso prescindendo da quelle che sono state le figure di riferimento di confronto e soprattutto di scontro dellrsquoimprendi-tore Occorre dunque conoscere la sua biografia per avere un testo piugrave chiaro e piugrave completo di quello che ci propone il personaggio-Jobs ma occorre anche saper leggere tra le pieghe di quel testo per non incorrere nellrsquoerrore grossolano di collegare in modo troppo diret-to meccanico la vita di un uomo e la sua opera Le connessioni tra le due sfere infatti sono sempre indirette schermate mediate dal-la complessitagrave della psiche umana Per esempio possiamo senzrsquoaltro dire che non egrave un caso se nel 1978 Jobs chiamograve uno dei suoi proget-ti piugrave ambiziosi con lo stesso nome della figlia nata in quello stesso anno Lisa ma sarebbe unrsquoingenuitagrave leggere questa circostanza co-me una sorta di risarcimento del suo rifiuto di riconoscerne la pater-

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nitagrave e di dare alla bambina il proprio cognome proprio come venti-treacute anni prima i suoi genitori naturali si erano rifiutati di riconoscere lo stesso Steve Il nesso tra il progetto Lisa (peraltro fallimentare) e quei due eventi egrave di certo molto piugrave complesso ed egrave inutile tenta-re di svelarlo (cf Isaacson 2011) Ben piugrave interessante e produttivo sarebbe invece comprendere cosa ci dicono quegli episodi sul suo processo creativo sul modo in cui quellrsquoartista-imprenditore riusci-va ndash o non riusciva ndash a convogliare le proprie emozioni i propri sen-timenti e i propri insuccessi personali nella creazione di idee e nella loro messa in atto Egrave proprio questo il sottotesto che dobbiamo esplo-rare E la critica letteraria egrave nata per farlo

Rimanere concentrati sulla figura dellrsquoautore-Jobs ci permette di compiere il passo successivo affidandoci al celebre discorso Stay hungry stay foolish pronunciato il 12 giugno 2005 in occasione del-la cerimonia annuale per il conferimento delle lauree a Stanford

Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita Tutto qui nul-la di speciale Solo tre storie [hellip] Tutto egrave cominciato prima che io nascessi La mia madre biologica era laureanda ma era una ragaz-za-madre perciograve decise di darmi in adozione [hellip] La mia seconda storia parla di amore e di perdita [hellip] Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena ventrsquoanni Ab-biamo lavorato duro e in dieci anni Apple egrave cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dolla-ri con oltre quattromila dipendenti Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione ndash il Macintosh ndash un anno prima e avevo appena compiuto trentrsquoannihellip quando venni licenziato [hellip] Cosigrave a trentrsquoanni ero a spasso E in maniera plateale Ciograve che aveva foca-lizzato la mia intera vita adulta non crsquoera piugrave e tutto questo fu de-vastante [hellip] Non potevo accorgermene allora ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare La pesantezza del successo fu sostituita dalla so-avitagrave di essere di nuovo un iniziatore mi rese libero di entrare in uno dei periodi piugrave creativi della mia vita Nei cinque anni succes-sivi fondai una Societagrave chiamata NeXT unrsquoaltra chiamata Pixar e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie La Pixar produsse il primo film di animazione interamen-te creato al computer Toy Story che ora egrave lo studio di animazio-ne di maggior successo nel mondo In una mirabile successione di accadimenti Apple comprograve NeXT ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT egrave nel cuore dellrsquoattuale rinascimento di Apple E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme [hellip] La mia terza storia parla della morte [hellip] Un anno fa mi egrave sta-to diagnosticato un cancro [hellip] la Morte egrave la migliore invenzione della Vita Egrave lrsquoagente di cambio della Vita fa piazza pulita del vec-chio per aprire la strada al nuovo (Jobs 2005)

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Da notare incidentalmente come dopo la diagnosi si sia aperta la stagione piugrave rosea di Apple iPhone e iPad sono ancora da venire a questrsquoaltezza

Non si tratta di fare unrsquoapologia di Steve Jobs dando giudizi alla sua vita e alla sua carriera questa lunga citazione serve piuttosto a mostrare quanto la sua storia per quanto romanzata e per quan-to trasformata in mito personale e collettivo contiene dati oggettivi che ci permettono di riconoscerla come un ottimo esempio di quel-la creativitagrave che sola puograve nascere dalla discesa allrsquoAde da quella laquosgomentevole Nekuiaraquo di cui parla Debenedetti sulla scorta degli studi e delle intuizioni junghiane (Debenedetti [1947] 1999c 917)

La discesa allrsquoAde connessa a fatti drammatici della vita perso-nale o professionale mette al confronto con lrsquoinconscio con lrsquoarche-tipo dellrsquoOmbra ndash che come sappiamo Jung connette alla Nigredo Il confronto annichilisce puograve distruggere o mettere in contatto con forze ctonie (proprio quelle forze attive sotto le strutture di cui par-lava Derrida) che sprigionano una creativitagrave in grado di scardina-re i paradigmi e le convinzioni dellrsquoindividuo Privo di strutture che lo sorreggono ma che al contempo lo limitano lrsquoindividuo puograve dav-vero reinventarsi nel senso piugrave pieno e rivoluzionario del termine

Di questo confronto con lrsquoOmbra Jung ha fatto uno dei cardini fondamentali del suo pensiero come abbiamo visto nei capitoli pre-cedenti7 Si puograve allora dire che laquoJung egrave il miglior alleato degli ar-tistiraquo come osservograve Giacomo Debenedetti che ha incentrato il suo metodo critico proprio sul confronto con lrsquoOmbra e in particolare sulla Nekyia la discesa allrsquoAde laquoQuesta Nekuia egrave veramente il car-dine narrativo dellrsquoOdissea [hellip] Vorrei dire che da allora in poi ogni vero romanzo ogni romanzo risolto a fondo ha contenuto una sua Nekuiaraquo (Debenedetti [1947] 1999c 917-8) Nel caso del testo-im-presa egrave importante capire se la discesa allrsquoAde abbia portato effet-tivamente a un confronto con le proprie ombre o se non sia stata totalmente assorbita nel mito personale senza produrre alcuna ri-voluzione o ripensamento radicale Siamo infatti abituati a raccon-ti autobiografici di imprenditori che rievocano le proprie difficoltagrave o le proprie (momentanee) sconfitte esclusivamente per rimarcare la grandiositagrave del successo giunto in seguito Come distinguere la falsa Nekyia o la Nekyia priva di effetti da quella reale In primis come si egrave detto si potrebbe provare a farlo con gli strumenti del-la critica letteraria imparando a discernere quelle spie stilistiche che rivelano le debolezze strutturali della narrazione e ne mettono a nudo la superficialitagrave

Nel caso della ricerca meramente descrittiva per cogliere le ca-ratteristiche del mito personale-aziendale occorre lavorare preva-

7 Si veda in particolare la descrizione della Nigredo in sez 2 sect 132

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lentemente sui documenti che raccontano la storia dellrsquoimpresa nel caso della ricerca-intervento a questi si aggiunge la possibilitagrave di avvalersi di materiale di prima mano interviste sopralluoghi altri materiali informativi non aperti al pubblico (archivi ecc) La Nekyia puograve essere intervenuta a livello di imprenditore di impresa di set-tore di sistema-Paese ecc Nella ricerca-intervento si apre la possi-bilitagrave inoltre di agire direttamente sullrsquoautocomprensione dellrsquoiden-titagrave drsquoimpresa Dopo aver ben individuato la precisa imagery che ne riveli lrsquoOmbra saragrave agevole per il critico rintracciare testi letterari film spettacoli teatrali quadri sculture brani musicali e altre for-me artistiche che possano essere messe in relazione con la specifi-ca impresa e i cui argomenti principali siano lrsquoincontro con lrsquoOmbra e la disgregazione dellrsquoidentitagrave Questi esempi saranno poi proposti al gruppo di lavoro nellrsquoambito di unrsquoaltra attivitagrave seminariale che in virtugrave del suo intento decostruzionista si potrebbe intitolare laquoLe-zioni di caosraquo

Dopo aver ricevuto spunti di riflessione attraverso la spiegazione ad esempio dellrsquoarte espressionista nelle sue diverse forme il parte-cipante si troveragrave di fronte a opere che con linguaggi diversi e me-no mediati dalla razionalitagrave ripropongono il tema della caducitagrave del

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

Wikimedia Commons pubblico dominio

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 5: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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puograve dunque cercare quali analogie esistano tra la figura dellrsquoautore e quella dellrsquoimprenditore Innanzitutto allrsquoorigine delle rispettive ope-re o storie vi egrave uno slancio immaginativo una fiducia spesso irrazio-nale in qualcosa che ancora non esiste ed egrave sempre lrsquoimmaginazione la capacitagrave di confrontarsi continuamente con la realtagrave (sia essa ma-teriale o psichica) a stabilire se quella storia saragrave lunga o breve se avragrave o meno una risonanza se saragrave effimera o appunto lsquosignificantersquo A fare la differenza tra libri e imprese che paghi di un successo imme-diato quanto inconsistente si ripiegano in uno stanco epigonismo che li porta a replicare esperienze di altri o a ripetere innumerevoli volte schemi giagrave usati e abusati e libri e imprese che riescono a lasciare un segno duraturo nel proprio settore a trasformare persone situazioni e modi di pensare fissando nuovi paradigmi saragrave sempre quellrsquoattitu-dine visionaria che consente di dialogare con il presente senza resta-re imbrigliati nella mera contingenza di osservare carpire fare pro-prio lo spirito del tempo senza essere devoti alla moda del momento Essere cioegrave nietzschianamente inattuali3 Va notata a ogni modo la bellezza del termine tedesco unzeitgemaumlsse tradotto come lsquoinattua-lersquo che significa lsquociograve che non egrave comparato al temporsquo

Continuando questo esercizio comparativo potremmo trovare molte altre analogie Quella piugrave ovvia egrave che sia lrsquoautore che lrsquoimpren-ditore hanno a che fare con un mercato nel quale si inseriscono con un proprio prodotto (rispettivamente il libro e lrsquoimpresa) che puograve essere variamente interpretato (si pensi ai diversi metodi ermeneu-tici e alle centinaia o migliaia di strutture teoriche ipotizzate per le aziende e i loro modelli di business) Entrambi sottostanno allo stes-so processo secondo cui un emittente produce un messaggio che at-traverso un canale arriva al ricevente dove ogni elemento di questo processo puograve essere ed egrave stato studiato con gli strumenti della lingui-stica Se si rimane nellrsquoambito della comunicazione non si puograve inol-tre ignorare che cosigrave come tutto egrave testo tutto egrave linguaggio ciograve che non comunica ciograve che non riesce a trasmettere il messaggio ndash che si tratti di lingua italiana o design non cambia ndash non esiste Entram-bi inoltre contengono e si fanno portavoce di un modello di mondo come ricorda Francesco Muzzioli citando il linguista semiotico Ju-rij Michajlovič Lotman

Se ogni testo non puograve essere pienamente compreso nel suo valo-re altro che in rapporto al contesto culturale in cui si inscrive egrave allora alla cultura in quanto sistema di segni che lrsquoanalisi deve in ultima istanza giungere Nello stesso tempo ogni testo contiene

3 Per Friedrich Nietzsche egrave inattuale ciograve che rompe gli schemi dellrsquoepoca contempo-ranea e si pone fuori dalle regole generalmente accettate Nelle Considerazioni inattua-li (1876) Nietzsche pone tra gli inattuali Schopenhauer e Wagner (cf Penzo 1999180)

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un laquomodello di mondoraquo con cui partecipa al generale quadro cul-turale La cultura risulteragrave dal modo di sommarsi e di organiz-zarsi dei diversi codici e saragrave interpretabile come una laquolinguaraquo o meglio laquocome sistema di segni sottoposto a regole strutturaliraquo (Muzzioli 1998 107)

Le analogie potrebbero continuare (i libri a piugrave mani ad esempio ci porterebbero a parlare di cofondatori drsquoimpresa) confermando ogni volta la possibilitagrave di condurre lrsquoanalisi di unrsquoimpresa come di un te-sto Si consideri solo come ultimo argomento che in quanto vettore di significati lrsquoimpresa non puograve che rimandare allrsquoopera drsquoarte che per antonomasia trasmette significati Entrambe infatti condivido-no analoghi problemi relativi al dialogo con il presente con le futu-re generazioni e al rapporto con il passato

Drsquoaltro canto non egrave questa la prima volta in cui un simile para-gone egrave stato proposto Esistono diversi tentativi di lettura in chiave narrativa eo narratologica dellrsquoimpresa o di alcuni suoi elementi (ri-petiamo al di lagrave dello storytelling in senso stretto) Ne sono esempio i libri di Barbara Czarniawska (uno su tutti A Narrative Approach to Organizational Studies 1998) i tentativi di lettura del conflitto in chiave narrativa in particolare riprendendo il modello attanziale di Greimas (Gertsen Soslashderberg 2011) o il modello lsquodrammaticorsquo di Bur-ke (Dawson Hjorth 2011) o ancora la lettura delle tensioni organiz-zative giagrave citata in precedenza (OrsquoConnor 1995) Non dimentichiamo poi che il quadrato semiotico reso noto da Andrea Semprini (1993) e che contempla le quattro dimensioni dellrsquoutopico del critico del lu-dico e del pratico egrave unrsquoelaborazione del quadrato di Jean-Marie Flo-ch per lrsquoassiologia dei valori di consumo che a sua volta aveva ripre-so quello di Greimas La novitagrave che qui si tenta di portare avanti egrave quellrsquoapproccio ermeneutico allo studio dellrsquoidentitagrave aziendale a cui si egrave giagrave accennato Parafrasando il celebre libro di Oliver Sacks Un antropologo su Marte (1995) verrebbe quasi da dire che il titolo piugrave appropriato per questo lavoro sarebbe Un critico letterario in azienda

Ciograve che sembra separare maggiormente lrsquoimpresa dal testo lette-rario egrave che questrsquoultimo egrave un testo per definizione stampato e dun-que fissato immobilizzato una volta per sempre mentre lrsquoimpresa egrave una struttura dinamica e in continua evoluzione Tuttavia comrsquoegrave no-to dal poststrutturalismo in avanti (ma sono posizioni che possono es-sere rintracciate ben prima) il testo letterario egrave un work in progress sempre cangiante un testo aperto che esprime significati diversi Al-la base del relativismo delle interpretazioni di Stanley Fish ad esem-pio si trova la convinzione che qualsiasi lettura del testo laquodipende da modelli interpretativi che mette in atto colui che leggeraquo (Muzzioli 1998 181) in altre parole il lettore sarebbe coautore del testo Non si tratta di un dinamismo limitato (si fa per dire) alle interpretazioni dei singoli lettori contemporanei allrsquoautore o posteri che siano le pa-

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role stesse nella loro evoluzione storica assumono significati e acce-zioni che modificano o quantomeno influenzano il contenuto di qual-siasi testo Altrettanto incisivi possono essere dei tratti erroneamente ritenuti secondari come la veste grafica del testo il suo corredo ico-nografico e gli elementi paratestuali che contribuiscono a costrui-re lrsquoorizzonte drsquoattesa dei lettori e ne indirizzano le aspettative Un aneddoto illuminante a questo proposito egrave riferito proprio da Fish

un giorno a lezione avendo trovato sulla lavagna una lista di nomi Fish la propone ai suoi studenti facendo credere loro che si tratta di una poesia religiosa del XVII secolo Con molta buona volontagrave e parecchia fantasia gli alunni rintracciano in quella che in realtagrave era solo una bibliografia una copiosa messe di significati simbo-lici e storici Non si tratta di una beffa fine a se stessa Fish vuo-le dimostrare il potere delle nostre presupposizioni gli studenti hanno visto una poesia e non una bibliografia percheacute i loro occhi si aspettavano di vedere una poesia Neacute poteva essere altrimen-ti poicheacute secondo Fish noi troviamo precisamente ciograve che pensa-vamo di trovare (Muzzioli 1998 181-2)

Basti questo a comprendere quanto il testo non sia un prodotto con-fezionato e finito una volta per tutte e quanto dunque in questa co-stante co-creazione si avvicini alla idea comune di impresa

Una volta fissata come ipotesi di lavoro quella di poter leggere (cum grano salis) lrsquoimpresa come un testo letterario al critico spet-ta capire quale approccio metodologico sia consigliabile adottare Il discorso potrebbe essere sterminato potenzialmente ogni scuola di pensiero ogni corrente e ogni singolo critico egrave applicabile e puograve produrre significati nuovi Prendendo ad esempio lo strutturalismo e tutto ciograve che si collega a questo filone lo straniamento e soprattut-to lrsquousura del linguaggio (a livello di prodotto cosigrave come di organiz-zazione) egrave forse uno dei problemi maggiori che le imprese si trovano ad affrontare spesso in modo inconsapevole Si pensi alla parola lsquoin-novazionersquo tanto piugrave viene utilizzata e tanto piugrave si indebolisce viene depotenziata come portatrice di un significato o alla struttura fami-liare lrsquoidea che sia uno schema continuamente perpetuabile finisce in realtagrave per indebolirlo fino a svuotarlo di ogni validitagrave concreta Lo straniamento di Šklovskij egrave la nozione che permette di riconoscere e superare lrsquousura se il nostro modo di vedere egrave reso ottuso dallrsquoabi-tudine riconosciamo ma non vediamo serve una prospettiva inedi-ta e sorprendente che rompa lrsquoabitudine e restituisca senso alla vi-ta (cf Muzzioli 1998 88)

Un altro esempio quasi ovvio di metodologia critica drsquointerven-to sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa sarebbe la critica letteraria di ispirazione marxista alla luce del materialismo storico egrave possibile individuare le strutture e le sovrastrutture del testo e del sistema produttivo Si

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pensi alla lsquoteoria del rispecchiamentorsquo di Lukaacutecs la capacitagrave di com-prendere quanto le proprietagrave di un determinato momento storico del-la societagrave umana si riflettano o meno nei prodotti e nellrsquoimpresa egrave un campo di analisi di grande interesse Lukaacutecs non intende il rispec-chiamento come mera mimesi del reale per lui il modo corretto di lsquorispecchiarersquo egrave quello in cui

il singolo elemento del reale viene rappresentato in maniera da indicare la totalitagrave dei rapporti in cui si trova inserito Non solo ma la totalitagrave che lrsquoarte egrave chiamata a rappresentare non egrave soltanto quella dellrsquoesistente deve anche porre in evidenza la direzione del futuro la laquoscoperta e rivelazione del nuovoraquo la laquopresa di posizio-ne a favore del nuovo nella lotta tra ciograve che nasce e ciograve che muo-reraquo Egrave ciograve che Lukaacutecs chiama in una parola la laquoprospettivaraquo (123)

Come si diceva le possibilitagrave di applicazione dei diversi approcci critici sono sterminate e non egrave possibile indagarle qui nello specifico basti-no questi brevissimi esempi per darne unrsquoidea Il critico dovragrave dunque esercitare le proprie capacitagrave ermeneutiche anche nel selezionare lrsquoap-proccio piugrave promettente per la singola impresa che intende studiare

In questo caso avendo assunto come metafora quella dellrsquoOpus al-chemico lrsquoapproccio decostruttivista di Derrida e de Mann appare il piugrave congruo Derrida egrave il primo a usare il termine laquodecostruzioneraquo che in seguito avragrave larga fortuna negli studi statunitensi

Mentre lrsquoanalisi smontava il testo per mostrarne il funzionamen-to la laquodecostruzioneraquo lo smembra per mostrarne lrsquointima disfun-zione mettendo alcune parti contro le altre e sviluppando le con-seguenze di questa lsquodoppiezzarsquo oltre i confini dellrsquoopera infatti lrsquoincoerenza interna del testo egrave usata principalmente per laquodeco-struireraquo il sistema di opposizioni su cui si basa la tradizione filo-sofica occidentale [hellip] mostrando che nessuna categoria riesce a evitare slittamenti e curvature (184)

Derrida egrave interessato alla forza attiva sotto le strutture focus par-ticolarmente interessante percheacute si intende che tale forza operi in modo carsico che non puograve quindi essere colta dalle analisi azienda-li piugrave tradizionali e richiede un atto ermeneutico piugrave profondo4 Ciograve che mette il critico sulla buona strada in questo senso sono le spie stilistiche le crepe che consentono di penetrare nel sistema le disso-

4 Di grande interesse in questo senso potrebbero essere i lsquopercorsi della mislettu-rarsquo condotti da Derrida per far emergere i fraintendimenti del testo che avvengono du-rante la fruizione di esso E di fraintendimento parla anche Paul de Mann fino a farne una vera e propria teoria critica (cf Muzzioli 1998 185)

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nanze percettive che possono essere scovate classificate e interpre-tate esattamente come le spie stilistiche del testo letterario

Di fronte al testo-impresa il primo elemento che pare necessario decostruire egrave il mito personale (si veda sez 2 sect 114) dellrsquoimprendi-tore eo il mito aziendale prendendo in considerazione anche quel particolare momento narrativo che possiamo individuare come mi-to fondativo

Per quanto riguarda questa fase possono essere utili le indica-zioni fornite da Charles Mauron critico letterario vicino alle teorie junghiane nella sua opera piugrave nota Dalle metafore ossessive al mi-to personale quando descrive le operazioni fondamentali del meto-do da lui stesso elaborato la psicocritica

1 Sovrapponendo i testi drsquouno stesso scrittore [hellip] si fanno com-parire delle reti drsquoassociazioni o raggruppamenti drsquoimmagini ossessivi e probabilmente involontari

2 Si cerca attraverso lrsquoopera dello stesso scrittore come si ripe-tano e si modifichino le reti i raggruppamenti o con termine piugrave generico le strutture rivelate dalla prima operazione [hellip] la seconda operazione [hellip] di solito [hellip] porta allrsquoimmagine drsquoun mito personale

3 Il mito personale e le sue metamorfosi sono interpretati come espressioni della personalitagrave inconscia e della sua evoluzione

4 I risultati cosigrave ottenuti con lo studio dellrsquoopera vengono con-trollati facendo confronti con la vita dello scrittore (Mauron [1963] 1966 33)

Mutatis mutandis sembra ragionevole supporre che il metodo psi-cocritico possa trovare una parziale applicazione anche nello studio dellrsquoidentitagrave aziendale Dopo avere stabilito quale tipo materiale pos-sa essere considerato come lsquotestorsquo e analizzato in quanto tale (inter-viste mission statement testi destinati alla comunicazione interna e testi rivolti allrsquoesterno sito internet e pagine sui social network varie forme di storytelling aziendale ma anche prodotti e ogni altro elemento verbale) si verifica lrsquoeventuale presenza di reti di associa-zioni fatte da immagini parole o schemi linguistici ricorrenti In un secondo momento si sonda la possibilitagrave di riunire le reti di associa-zioni intorno a un nucleo centrale costituito dal mito personale Si passa dunque ad analizzare gli aspetti inconsci di questo mito e in-fine lo si mette a confronto con la storia dellrsquoimpresa o con le storie personali di chi lrsquoha fondata e di chi nel tempo lrsquoha diretta Combi-nando elementi e piani di analisi diversi questo metodo potrebbe of-frire degli interessanti spunti di riflessione in particolare nei casi in cui il mito personale non sia espresso in modo chiaro e definito

In altri casi il mito egrave esplicito ma non rispondente allrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa Anche qui la critica letteraria puograve for-

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nire utili strumenti drsquoindagine Penso tra i tanti esempi possibili a quello di Gaston Bachelard esponente di primo piano della cosid-detta lsquocritica tematicarsquo che ha studiato in particolare le immagini dei quattro elementi fondamentali ricorrenti nelle opere di poeti ro-manzieri filosofi giungendo a conclusioni che sembrano smentire o quantomeno mettere in crisi il livello letterale del testo Quando per esempio analizza Cosi parlo Zarathustra e le Poesie di Friedri-ch Nietzsche si trova di fronte a testi che inneggiano esplicitamen-te alla terra e al fuoco eppure soffermandosi sulle singole immagi-ni deduce che Nietzsche non egrave un poeta della terra percheacute nelle sue pagine la pietra e la roccia laquonon vivonoraquo compaiono spesso ma so-lo come simboli di durezza Ciograve che lo attira non egrave la materia ma lrsquoa-zione e laquola terra nella sua massa e nella sua profonditagrave gli offriragrave so-prattutto spunti di azioneraquo (Bachelard [1943] 1988 135) Il discorso si fa piugrave complesso per quel che riguarda il fuoco data la forza del-le metafore ignee e lrsquoidentificarsi di Zarathustra stesso con il sole Bachelard osserva che nelle immagini nietzschiane questo elemen-to egrave meno sostanza che forza esso egrave cioegrave correlato alla tensione e allrsquoazione non al benessere di un calorismo come in Novalis Il fuo-co nietzschiano egrave un tratto che sale e che paradossalmente aspira al freddo Egrave la laquovolontagrave di raggiungere lrsquoaria pura e fredda delle al-tezzeraquo (142) La conclusione a cui arriva lo studioso egrave che sia lrsquoaria il suo elemento naturale Avendo riposto tutta lrsquoenergia lirica nello scambio tra il pesante e il leggero tra il terrestre e lrsquoaereo Nietz-sche diventa per Bachelard il laquomodello del poeta verticale del poeta delle cime del poeta ascensionaleraquo (133)

Dallrsquoesempio di Bachelard dal modo in cui riesce a guardare e in-terrogare le immagini per mettere alla prova il testo egrave forse possi-bile trarre utili spunti per demistificare certe narrazioni aziendali fondate su basi poco solide su immaginari stereotipati e poco rispon-denti alla reale identitagrave dellrsquoimpresa E anche la sua attenzione per i quattro elementi fondamentali potrebbe essere portatrice di sug-gestioni e indicazioni per costruire un racconto capace di distillare alcune caratteristiche dellrsquoidentitagrave aziendale e di proiettarle in uno scenario archetipico (cosa crsquoegrave di piugrave archetipico dellrsquoaria dellrsquoacqua della terra e del fuoco)

Sulla via che unisce la critica letteraria e la psicologia del profon-do andrebbero fatti tanti altri nomi come quelli di Maud Bodkin e Northrop Frye considerati i maggiori rappresentanti della lsquocritica archetipicarsquo in ambito anglosassone In questo campo le esperienze e le prospettive di studio sono varie e tutte di grande interesse ma il lsquometodorsquo critico che meglio riassume quanto detto finora e meglio si presta a ingaggiare un duello serrato con il mito personale egrave sen-za dubbio quello di Giacomo Debenedetti

Insofferente a ogni scuola di pensiero e a ogni metodologia pre-costituita aperto ai piugrave diversi stimoli intellettuali e allrsquoincontro tra

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le diverse discipline Debenedetti ha saputo intessere un laquoracconto criticoraquo lungo quarantrsquoanni in cui la letteratura la musica e le arti figurative si incontrano con la biologia la fisica quantistica o lrsquoeco-nomia E soprattutto con la psicologia del profondo Nelle sue ma-ni la psicologia analitica junghiana si fa non solo strumento drsquoinda-gine ma anche una serie di dure prove unrsquoordalia a cui sottoporre il testo Per entrare nel severo canone debenedettiano infatti le ope-re devono possedere alcuni requisiti fondamentali quali la familiari-tagrave con il mondo degli archetipi lrsquoattitudine a raggiungere lrsquoinconscio collettivo la capacitagrave di far dialogare lrsquoAnimus con lrsquoAnima insieme al coraggio di affrontare lrsquoOmbra e di cimentarsi nella discesa allrsquoAde unica strada per giungere al fondo della psiche e ambire a quella to-talitagrave che Jung identifica con il Seacute Per quanto possa suonare impro-prio e riduttivo parlare di un metodo debenedettiano io penso che il convergere di tutti gli elementi-cardine della psicologia analitica ci porti a intravedere un percorso ben preciso e una prassi che potrem-mo definire lsquocritica come processo drsquoindividuazionersquo5

Il rigore di Debenedetti la sua curiositagrave onnivora e il suo talento innato per le connessioni piugrave impensate uniti alle acquisizioni del pensiero junghiano fanno sigrave che si possano leggere i suoi saggi co-me ricettacolo dei piugrave affilati strumenti di analisi e di scavo interio-re insegnamenti e indicazioni la cui portata va ben al di lagrave dellrsquoap-plicazione ai testi letterari estendendosi a ogni forma di testo non ultimi quelli che delineano lrsquoidentitagrave di unrsquoimpresa

Per descrivere il proprio mestiere Debenedetti ricorre a un an-tico mito

Il critico rifagrave il cammino di Orfeo guidato da quel racconto e da quel pianto e riconduce viva Euridice per aiutare se stesso e gli uomini a capire percheacute sempre si rinnovino quella perdita quel racconto quel pianto e valgano per tutti e ciascuno vi ritrovi il proprio mito che ricomincia Storia individuale eterna quella di Orfeo (Debenedetti [1949] 1999b 123)

Il corpus saggistico debenedettiano consta di migliaia di pagine ma basta questo brano di poche righe per rendere bene lrsquoidea di una ri-cerca diuturna dellrsquoidentitagrave dei lati piugrave nascosti eppure piugrave vitali e imperituri del testo proprio quel rizoma di cui parlava Jung nella sua autobiografia (si veda sez 2 sect 114)6

5 Sullrsquoargomento mi permetto di rimandare a Mirisola 20126 Alcuni spunti proposti in questo sottoparagrafo sono una rielaborazione di quanto ho giagrave scritto in Mirisola 2019

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322 La Nekyia

Ma egrave davvero necessario chiamare in causa la critica letteraria per individuare il mito personale di un imprenditore o di unrsquoimpresa Probabilmente no In molti casi quel mito emerge con immediatez-za dallrsquoimmagine di seacute che proietta lrsquoazienda dalle storie che raccon-ta e che si racconta dai prodotti e dai servizi che offre dal suo po-sizionamento nel settore commerciale di riferimento e da tanti altri elementi Perograve anche quando il mito personale sia evidente in pie-na luce non possiamo escludere che nella zona drsquoombra si nascon-da la sua parte piugrave eloquente e significativa magari un mito diver-so o addirittura contrario

Prendiamo un caso apparentemente semplice come quello del-la Apple Egrave ovvio che nella fattispecie il mito aziendale coincida in buona parte con il mito personale di Steve Jobs A questa figura sia-mo soliti associare una precisa cifra stilistica che si caratterizza per minimalismo eleganza novitagrave gusto della sfida Anche chi non ama i prodotti Apple o il mito di Steve Jobs non puograve non riconoscere che queste caratteristiche siano connotative del brand sia pure in nega-tivo Altrettanto evidente egrave come le stesse connotazioni e la mitiz-zazione del fondatore rappresentino oggi per lrsquoazienda di Tim Cook unrsquoenorme risorsa ma anche lrsquoingombro di un modello da cui egrave mol-to rischioso allontanarsi e un orizzonte di aspettative che non egrave fa-cile soddisfare

Unrsquoanalisi elementare come questa non necessita certo dellrsquoausi-lio di altri strumenti drsquoindagine Se perograve vogliamo comprendere la reale valenza del mito di Steve Jobs dobbiamo spingerci al di lagrave delle quattro facili etichette che chiunque riesce ad attaccargli In primo luogo proprio come si fa con i testi letterari occorre distinguere il personaggio Jobs dallrsquoautore (leggi lsquoimprenditorersquo) Jobs E poi discer-nere lrsquoautore reale da quello implicito Ne risulteranno tre figure piut-tosto diverse ed egrave proprio dal loro scontro che si egrave generato il mito

Il carisma di Steve Jobs infatti si nutre di contraddizioni e non puograve essere compreso prescindendo da quelle che sono state le figure di riferimento di confronto e soprattutto di scontro dellrsquoimprendi-tore Occorre dunque conoscere la sua biografia per avere un testo piugrave chiaro e piugrave completo di quello che ci propone il personaggio-Jobs ma occorre anche saper leggere tra le pieghe di quel testo per non incorrere nellrsquoerrore grossolano di collegare in modo troppo diret-to meccanico la vita di un uomo e la sua opera Le connessioni tra le due sfere infatti sono sempre indirette schermate mediate dal-la complessitagrave della psiche umana Per esempio possiamo senzrsquoaltro dire che non egrave un caso se nel 1978 Jobs chiamograve uno dei suoi proget-ti piugrave ambiziosi con lo stesso nome della figlia nata in quello stesso anno Lisa ma sarebbe unrsquoingenuitagrave leggere questa circostanza co-me una sorta di risarcimento del suo rifiuto di riconoscerne la pater-

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nitagrave e di dare alla bambina il proprio cognome proprio come venti-treacute anni prima i suoi genitori naturali si erano rifiutati di riconoscere lo stesso Steve Il nesso tra il progetto Lisa (peraltro fallimentare) e quei due eventi egrave di certo molto piugrave complesso ed egrave inutile tenta-re di svelarlo (cf Isaacson 2011) Ben piugrave interessante e produttivo sarebbe invece comprendere cosa ci dicono quegli episodi sul suo processo creativo sul modo in cui quellrsquoartista-imprenditore riusci-va ndash o non riusciva ndash a convogliare le proprie emozioni i propri sen-timenti e i propri insuccessi personali nella creazione di idee e nella loro messa in atto Egrave proprio questo il sottotesto che dobbiamo esplo-rare E la critica letteraria egrave nata per farlo

Rimanere concentrati sulla figura dellrsquoautore-Jobs ci permette di compiere il passo successivo affidandoci al celebre discorso Stay hungry stay foolish pronunciato il 12 giugno 2005 in occasione del-la cerimonia annuale per il conferimento delle lauree a Stanford

Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita Tutto qui nul-la di speciale Solo tre storie [hellip] Tutto egrave cominciato prima che io nascessi La mia madre biologica era laureanda ma era una ragaz-za-madre perciograve decise di darmi in adozione [hellip] La mia seconda storia parla di amore e di perdita [hellip] Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena ventrsquoanni Ab-biamo lavorato duro e in dieci anni Apple egrave cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dolla-ri con oltre quattromila dipendenti Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione ndash il Macintosh ndash un anno prima e avevo appena compiuto trentrsquoannihellip quando venni licenziato [hellip] Cosigrave a trentrsquoanni ero a spasso E in maniera plateale Ciograve che aveva foca-lizzato la mia intera vita adulta non crsquoera piugrave e tutto questo fu de-vastante [hellip] Non potevo accorgermene allora ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare La pesantezza del successo fu sostituita dalla so-avitagrave di essere di nuovo un iniziatore mi rese libero di entrare in uno dei periodi piugrave creativi della mia vita Nei cinque anni succes-sivi fondai una Societagrave chiamata NeXT unrsquoaltra chiamata Pixar e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie La Pixar produsse il primo film di animazione interamen-te creato al computer Toy Story che ora egrave lo studio di animazio-ne di maggior successo nel mondo In una mirabile successione di accadimenti Apple comprograve NeXT ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT egrave nel cuore dellrsquoattuale rinascimento di Apple E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme [hellip] La mia terza storia parla della morte [hellip] Un anno fa mi egrave sta-to diagnosticato un cancro [hellip] la Morte egrave la migliore invenzione della Vita Egrave lrsquoagente di cambio della Vita fa piazza pulita del vec-chio per aprire la strada al nuovo (Jobs 2005)

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Da notare incidentalmente come dopo la diagnosi si sia aperta la stagione piugrave rosea di Apple iPhone e iPad sono ancora da venire a questrsquoaltezza

Non si tratta di fare unrsquoapologia di Steve Jobs dando giudizi alla sua vita e alla sua carriera questa lunga citazione serve piuttosto a mostrare quanto la sua storia per quanto romanzata e per quan-to trasformata in mito personale e collettivo contiene dati oggettivi che ci permettono di riconoscerla come un ottimo esempio di quel-la creativitagrave che sola puograve nascere dalla discesa allrsquoAde da quella laquosgomentevole Nekuiaraquo di cui parla Debenedetti sulla scorta degli studi e delle intuizioni junghiane (Debenedetti [1947] 1999c 917)

La discesa allrsquoAde connessa a fatti drammatici della vita perso-nale o professionale mette al confronto con lrsquoinconscio con lrsquoarche-tipo dellrsquoOmbra ndash che come sappiamo Jung connette alla Nigredo Il confronto annichilisce puograve distruggere o mettere in contatto con forze ctonie (proprio quelle forze attive sotto le strutture di cui par-lava Derrida) che sprigionano una creativitagrave in grado di scardina-re i paradigmi e le convinzioni dellrsquoindividuo Privo di strutture che lo sorreggono ma che al contempo lo limitano lrsquoindividuo puograve dav-vero reinventarsi nel senso piugrave pieno e rivoluzionario del termine

Di questo confronto con lrsquoOmbra Jung ha fatto uno dei cardini fondamentali del suo pensiero come abbiamo visto nei capitoli pre-cedenti7 Si puograve allora dire che laquoJung egrave il miglior alleato degli ar-tistiraquo come osservograve Giacomo Debenedetti che ha incentrato il suo metodo critico proprio sul confronto con lrsquoOmbra e in particolare sulla Nekyia la discesa allrsquoAde laquoQuesta Nekuia egrave veramente il car-dine narrativo dellrsquoOdissea [hellip] Vorrei dire che da allora in poi ogni vero romanzo ogni romanzo risolto a fondo ha contenuto una sua Nekuiaraquo (Debenedetti [1947] 1999c 917-8) Nel caso del testo-im-presa egrave importante capire se la discesa allrsquoAde abbia portato effet-tivamente a un confronto con le proprie ombre o se non sia stata totalmente assorbita nel mito personale senza produrre alcuna ri-voluzione o ripensamento radicale Siamo infatti abituati a raccon-ti autobiografici di imprenditori che rievocano le proprie difficoltagrave o le proprie (momentanee) sconfitte esclusivamente per rimarcare la grandiositagrave del successo giunto in seguito Come distinguere la falsa Nekyia o la Nekyia priva di effetti da quella reale In primis come si egrave detto si potrebbe provare a farlo con gli strumenti del-la critica letteraria imparando a discernere quelle spie stilistiche che rivelano le debolezze strutturali della narrazione e ne mettono a nudo la superficialitagrave

Nel caso della ricerca meramente descrittiva per cogliere le ca-ratteristiche del mito personale-aziendale occorre lavorare preva-

7 Si veda in particolare la descrizione della Nigredo in sez 2 sect 132

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lentemente sui documenti che raccontano la storia dellrsquoimpresa nel caso della ricerca-intervento a questi si aggiunge la possibilitagrave di avvalersi di materiale di prima mano interviste sopralluoghi altri materiali informativi non aperti al pubblico (archivi ecc) La Nekyia puograve essere intervenuta a livello di imprenditore di impresa di set-tore di sistema-Paese ecc Nella ricerca-intervento si apre la possi-bilitagrave inoltre di agire direttamente sullrsquoautocomprensione dellrsquoiden-titagrave drsquoimpresa Dopo aver ben individuato la precisa imagery che ne riveli lrsquoOmbra saragrave agevole per il critico rintracciare testi letterari film spettacoli teatrali quadri sculture brani musicali e altre for-me artistiche che possano essere messe in relazione con la specifi-ca impresa e i cui argomenti principali siano lrsquoincontro con lrsquoOmbra e la disgregazione dellrsquoidentitagrave Questi esempi saranno poi proposti al gruppo di lavoro nellrsquoambito di unrsquoaltra attivitagrave seminariale che in virtugrave del suo intento decostruzionista si potrebbe intitolare laquoLe-zioni di caosraquo

Dopo aver ricevuto spunti di riflessione attraverso la spiegazione ad esempio dellrsquoarte espressionista nelle sue diverse forme il parte-cipante si troveragrave di fronte a opere che con linguaggi diversi e me-no mediati dalla razionalitagrave ripropongono il tema della caducitagrave del

Figura 3 Albrecht Duumlrer Melencolia I 1514

Lastra di rame Wikimedia Commons

pubblico dominio

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 6: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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un laquomodello di mondoraquo con cui partecipa al generale quadro cul-turale La cultura risulteragrave dal modo di sommarsi e di organiz-zarsi dei diversi codici e saragrave interpretabile come una laquolinguaraquo o meglio laquocome sistema di segni sottoposto a regole strutturaliraquo (Muzzioli 1998 107)

Le analogie potrebbero continuare (i libri a piugrave mani ad esempio ci porterebbero a parlare di cofondatori drsquoimpresa) confermando ogni volta la possibilitagrave di condurre lrsquoanalisi di unrsquoimpresa come di un te-sto Si consideri solo come ultimo argomento che in quanto vettore di significati lrsquoimpresa non puograve che rimandare allrsquoopera drsquoarte che per antonomasia trasmette significati Entrambe infatti condivido-no analoghi problemi relativi al dialogo con il presente con le futu-re generazioni e al rapporto con il passato

Drsquoaltro canto non egrave questa la prima volta in cui un simile para-gone egrave stato proposto Esistono diversi tentativi di lettura in chiave narrativa eo narratologica dellrsquoimpresa o di alcuni suoi elementi (ri-petiamo al di lagrave dello storytelling in senso stretto) Ne sono esempio i libri di Barbara Czarniawska (uno su tutti A Narrative Approach to Organizational Studies 1998) i tentativi di lettura del conflitto in chiave narrativa in particolare riprendendo il modello attanziale di Greimas (Gertsen Soslashderberg 2011) o il modello lsquodrammaticorsquo di Bur-ke (Dawson Hjorth 2011) o ancora la lettura delle tensioni organiz-zative giagrave citata in precedenza (OrsquoConnor 1995) Non dimentichiamo poi che il quadrato semiotico reso noto da Andrea Semprini (1993) e che contempla le quattro dimensioni dellrsquoutopico del critico del lu-dico e del pratico egrave unrsquoelaborazione del quadrato di Jean-Marie Flo-ch per lrsquoassiologia dei valori di consumo che a sua volta aveva ripre-so quello di Greimas La novitagrave che qui si tenta di portare avanti egrave quellrsquoapproccio ermeneutico allo studio dellrsquoidentitagrave aziendale a cui si egrave giagrave accennato Parafrasando il celebre libro di Oliver Sacks Un antropologo su Marte (1995) verrebbe quasi da dire che il titolo piugrave appropriato per questo lavoro sarebbe Un critico letterario in azienda

Ciograve che sembra separare maggiormente lrsquoimpresa dal testo lette-rario egrave che questrsquoultimo egrave un testo per definizione stampato e dun-que fissato immobilizzato una volta per sempre mentre lrsquoimpresa egrave una struttura dinamica e in continua evoluzione Tuttavia comrsquoegrave no-to dal poststrutturalismo in avanti (ma sono posizioni che possono es-sere rintracciate ben prima) il testo letterario egrave un work in progress sempre cangiante un testo aperto che esprime significati diversi Al-la base del relativismo delle interpretazioni di Stanley Fish ad esem-pio si trova la convinzione che qualsiasi lettura del testo laquodipende da modelli interpretativi che mette in atto colui che leggeraquo (Muzzioli 1998 181) in altre parole il lettore sarebbe coautore del testo Non si tratta di un dinamismo limitato (si fa per dire) alle interpretazioni dei singoli lettori contemporanei allrsquoautore o posteri che siano le pa-

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role stesse nella loro evoluzione storica assumono significati e acce-zioni che modificano o quantomeno influenzano il contenuto di qual-siasi testo Altrettanto incisivi possono essere dei tratti erroneamente ritenuti secondari come la veste grafica del testo il suo corredo ico-nografico e gli elementi paratestuali che contribuiscono a costrui-re lrsquoorizzonte drsquoattesa dei lettori e ne indirizzano le aspettative Un aneddoto illuminante a questo proposito egrave riferito proprio da Fish

un giorno a lezione avendo trovato sulla lavagna una lista di nomi Fish la propone ai suoi studenti facendo credere loro che si tratta di una poesia religiosa del XVII secolo Con molta buona volontagrave e parecchia fantasia gli alunni rintracciano in quella che in realtagrave era solo una bibliografia una copiosa messe di significati simbo-lici e storici Non si tratta di una beffa fine a se stessa Fish vuo-le dimostrare il potere delle nostre presupposizioni gli studenti hanno visto una poesia e non una bibliografia percheacute i loro occhi si aspettavano di vedere una poesia Neacute poteva essere altrimen-ti poicheacute secondo Fish noi troviamo precisamente ciograve che pensa-vamo di trovare (Muzzioli 1998 181-2)

Basti questo a comprendere quanto il testo non sia un prodotto con-fezionato e finito una volta per tutte e quanto dunque in questa co-stante co-creazione si avvicini alla idea comune di impresa

Una volta fissata come ipotesi di lavoro quella di poter leggere (cum grano salis) lrsquoimpresa come un testo letterario al critico spet-ta capire quale approccio metodologico sia consigliabile adottare Il discorso potrebbe essere sterminato potenzialmente ogni scuola di pensiero ogni corrente e ogni singolo critico egrave applicabile e puograve produrre significati nuovi Prendendo ad esempio lo strutturalismo e tutto ciograve che si collega a questo filone lo straniamento e soprattut-to lrsquousura del linguaggio (a livello di prodotto cosigrave come di organiz-zazione) egrave forse uno dei problemi maggiori che le imprese si trovano ad affrontare spesso in modo inconsapevole Si pensi alla parola lsquoin-novazionersquo tanto piugrave viene utilizzata e tanto piugrave si indebolisce viene depotenziata come portatrice di un significato o alla struttura fami-liare lrsquoidea che sia uno schema continuamente perpetuabile finisce in realtagrave per indebolirlo fino a svuotarlo di ogni validitagrave concreta Lo straniamento di Šklovskij egrave la nozione che permette di riconoscere e superare lrsquousura se il nostro modo di vedere egrave reso ottuso dallrsquoabi-tudine riconosciamo ma non vediamo serve una prospettiva inedi-ta e sorprendente che rompa lrsquoabitudine e restituisca senso alla vi-ta (cf Muzzioli 1998 88)

Un altro esempio quasi ovvio di metodologia critica drsquointerven-to sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa sarebbe la critica letteraria di ispirazione marxista alla luce del materialismo storico egrave possibile individuare le strutture e le sovrastrutture del testo e del sistema produttivo Si

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pensi alla lsquoteoria del rispecchiamentorsquo di Lukaacutecs la capacitagrave di com-prendere quanto le proprietagrave di un determinato momento storico del-la societagrave umana si riflettano o meno nei prodotti e nellrsquoimpresa egrave un campo di analisi di grande interesse Lukaacutecs non intende il rispec-chiamento come mera mimesi del reale per lui il modo corretto di lsquorispecchiarersquo egrave quello in cui

il singolo elemento del reale viene rappresentato in maniera da indicare la totalitagrave dei rapporti in cui si trova inserito Non solo ma la totalitagrave che lrsquoarte egrave chiamata a rappresentare non egrave soltanto quella dellrsquoesistente deve anche porre in evidenza la direzione del futuro la laquoscoperta e rivelazione del nuovoraquo la laquopresa di posizio-ne a favore del nuovo nella lotta tra ciograve che nasce e ciograve che muo-reraquo Egrave ciograve che Lukaacutecs chiama in una parola la laquoprospettivaraquo (123)

Come si diceva le possibilitagrave di applicazione dei diversi approcci critici sono sterminate e non egrave possibile indagarle qui nello specifico basti-no questi brevissimi esempi per darne unrsquoidea Il critico dovragrave dunque esercitare le proprie capacitagrave ermeneutiche anche nel selezionare lrsquoap-proccio piugrave promettente per la singola impresa che intende studiare

In questo caso avendo assunto come metafora quella dellrsquoOpus al-chemico lrsquoapproccio decostruttivista di Derrida e de Mann appare il piugrave congruo Derrida egrave il primo a usare il termine laquodecostruzioneraquo che in seguito avragrave larga fortuna negli studi statunitensi

Mentre lrsquoanalisi smontava il testo per mostrarne il funzionamen-to la laquodecostruzioneraquo lo smembra per mostrarne lrsquointima disfun-zione mettendo alcune parti contro le altre e sviluppando le con-seguenze di questa lsquodoppiezzarsquo oltre i confini dellrsquoopera infatti lrsquoincoerenza interna del testo egrave usata principalmente per laquodeco-struireraquo il sistema di opposizioni su cui si basa la tradizione filo-sofica occidentale [hellip] mostrando che nessuna categoria riesce a evitare slittamenti e curvature (184)

Derrida egrave interessato alla forza attiva sotto le strutture focus par-ticolarmente interessante percheacute si intende che tale forza operi in modo carsico che non puograve quindi essere colta dalle analisi azienda-li piugrave tradizionali e richiede un atto ermeneutico piugrave profondo4 Ciograve che mette il critico sulla buona strada in questo senso sono le spie stilistiche le crepe che consentono di penetrare nel sistema le disso-

4 Di grande interesse in questo senso potrebbero essere i lsquopercorsi della mislettu-rarsquo condotti da Derrida per far emergere i fraintendimenti del testo che avvengono du-rante la fruizione di esso E di fraintendimento parla anche Paul de Mann fino a farne una vera e propria teoria critica (cf Muzzioli 1998 185)

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nanze percettive che possono essere scovate classificate e interpre-tate esattamente come le spie stilistiche del testo letterario

Di fronte al testo-impresa il primo elemento che pare necessario decostruire egrave il mito personale (si veda sez 2 sect 114) dellrsquoimprendi-tore eo il mito aziendale prendendo in considerazione anche quel particolare momento narrativo che possiamo individuare come mi-to fondativo

Per quanto riguarda questa fase possono essere utili le indica-zioni fornite da Charles Mauron critico letterario vicino alle teorie junghiane nella sua opera piugrave nota Dalle metafore ossessive al mi-to personale quando descrive le operazioni fondamentali del meto-do da lui stesso elaborato la psicocritica

1 Sovrapponendo i testi drsquouno stesso scrittore [hellip] si fanno com-parire delle reti drsquoassociazioni o raggruppamenti drsquoimmagini ossessivi e probabilmente involontari

2 Si cerca attraverso lrsquoopera dello stesso scrittore come si ripe-tano e si modifichino le reti i raggruppamenti o con termine piugrave generico le strutture rivelate dalla prima operazione [hellip] la seconda operazione [hellip] di solito [hellip] porta allrsquoimmagine drsquoun mito personale

3 Il mito personale e le sue metamorfosi sono interpretati come espressioni della personalitagrave inconscia e della sua evoluzione

4 I risultati cosigrave ottenuti con lo studio dellrsquoopera vengono con-trollati facendo confronti con la vita dello scrittore (Mauron [1963] 1966 33)

Mutatis mutandis sembra ragionevole supporre che il metodo psi-cocritico possa trovare una parziale applicazione anche nello studio dellrsquoidentitagrave aziendale Dopo avere stabilito quale tipo materiale pos-sa essere considerato come lsquotestorsquo e analizzato in quanto tale (inter-viste mission statement testi destinati alla comunicazione interna e testi rivolti allrsquoesterno sito internet e pagine sui social network varie forme di storytelling aziendale ma anche prodotti e ogni altro elemento verbale) si verifica lrsquoeventuale presenza di reti di associa-zioni fatte da immagini parole o schemi linguistici ricorrenti In un secondo momento si sonda la possibilitagrave di riunire le reti di associa-zioni intorno a un nucleo centrale costituito dal mito personale Si passa dunque ad analizzare gli aspetti inconsci di questo mito e in-fine lo si mette a confronto con la storia dellrsquoimpresa o con le storie personali di chi lrsquoha fondata e di chi nel tempo lrsquoha diretta Combi-nando elementi e piani di analisi diversi questo metodo potrebbe of-frire degli interessanti spunti di riflessione in particolare nei casi in cui il mito personale non sia espresso in modo chiaro e definito

In altri casi il mito egrave esplicito ma non rispondente allrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa Anche qui la critica letteraria puograve for-

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nire utili strumenti drsquoindagine Penso tra i tanti esempi possibili a quello di Gaston Bachelard esponente di primo piano della cosid-detta lsquocritica tematicarsquo che ha studiato in particolare le immagini dei quattro elementi fondamentali ricorrenti nelle opere di poeti ro-manzieri filosofi giungendo a conclusioni che sembrano smentire o quantomeno mettere in crisi il livello letterale del testo Quando per esempio analizza Cosi parlo Zarathustra e le Poesie di Friedri-ch Nietzsche si trova di fronte a testi che inneggiano esplicitamen-te alla terra e al fuoco eppure soffermandosi sulle singole immagi-ni deduce che Nietzsche non egrave un poeta della terra percheacute nelle sue pagine la pietra e la roccia laquonon vivonoraquo compaiono spesso ma so-lo come simboli di durezza Ciograve che lo attira non egrave la materia ma lrsquoa-zione e laquola terra nella sua massa e nella sua profonditagrave gli offriragrave so-prattutto spunti di azioneraquo (Bachelard [1943] 1988 135) Il discorso si fa piugrave complesso per quel che riguarda il fuoco data la forza del-le metafore ignee e lrsquoidentificarsi di Zarathustra stesso con il sole Bachelard osserva che nelle immagini nietzschiane questo elemen-to egrave meno sostanza che forza esso egrave cioegrave correlato alla tensione e allrsquoazione non al benessere di un calorismo come in Novalis Il fuo-co nietzschiano egrave un tratto che sale e che paradossalmente aspira al freddo Egrave la laquovolontagrave di raggiungere lrsquoaria pura e fredda delle al-tezzeraquo (142) La conclusione a cui arriva lo studioso egrave che sia lrsquoaria il suo elemento naturale Avendo riposto tutta lrsquoenergia lirica nello scambio tra il pesante e il leggero tra il terrestre e lrsquoaereo Nietz-sche diventa per Bachelard il laquomodello del poeta verticale del poeta delle cime del poeta ascensionaleraquo (133)

Dallrsquoesempio di Bachelard dal modo in cui riesce a guardare e in-terrogare le immagini per mettere alla prova il testo egrave forse possi-bile trarre utili spunti per demistificare certe narrazioni aziendali fondate su basi poco solide su immaginari stereotipati e poco rispon-denti alla reale identitagrave dellrsquoimpresa E anche la sua attenzione per i quattro elementi fondamentali potrebbe essere portatrice di sug-gestioni e indicazioni per costruire un racconto capace di distillare alcune caratteristiche dellrsquoidentitagrave aziendale e di proiettarle in uno scenario archetipico (cosa crsquoegrave di piugrave archetipico dellrsquoaria dellrsquoacqua della terra e del fuoco)

Sulla via che unisce la critica letteraria e la psicologia del profon-do andrebbero fatti tanti altri nomi come quelli di Maud Bodkin e Northrop Frye considerati i maggiori rappresentanti della lsquocritica archetipicarsquo in ambito anglosassone In questo campo le esperienze e le prospettive di studio sono varie e tutte di grande interesse ma il lsquometodorsquo critico che meglio riassume quanto detto finora e meglio si presta a ingaggiare un duello serrato con il mito personale egrave sen-za dubbio quello di Giacomo Debenedetti

Insofferente a ogni scuola di pensiero e a ogni metodologia pre-costituita aperto ai piugrave diversi stimoli intellettuali e allrsquoincontro tra

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le diverse discipline Debenedetti ha saputo intessere un laquoracconto criticoraquo lungo quarantrsquoanni in cui la letteratura la musica e le arti figurative si incontrano con la biologia la fisica quantistica o lrsquoeco-nomia E soprattutto con la psicologia del profondo Nelle sue ma-ni la psicologia analitica junghiana si fa non solo strumento drsquoinda-gine ma anche una serie di dure prove unrsquoordalia a cui sottoporre il testo Per entrare nel severo canone debenedettiano infatti le ope-re devono possedere alcuni requisiti fondamentali quali la familiari-tagrave con il mondo degli archetipi lrsquoattitudine a raggiungere lrsquoinconscio collettivo la capacitagrave di far dialogare lrsquoAnimus con lrsquoAnima insieme al coraggio di affrontare lrsquoOmbra e di cimentarsi nella discesa allrsquoAde unica strada per giungere al fondo della psiche e ambire a quella to-talitagrave che Jung identifica con il Seacute Per quanto possa suonare impro-prio e riduttivo parlare di un metodo debenedettiano io penso che il convergere di tutti gli elementi-cardine della psicologia analitica ci porti a intravedere un percorso ben preciso e una prassi che potrem-mo definire lsquocritica come processo drsquoindividuazionersquo5

Il rigore di Debenedetti la sua curiositagrave onnivora e il suo talento innato per le connessioni piugrave impensate uniti alle acquisizioni del pensiero junghiano fanno sigrave che si possano leggere i suoi saggi co-me ricettacolo dei piugrave affilati strumenti di analisi e di scavo interio-re insegnamenti e indicazioni la cui portata va ben al di lagrave dellrsquoap-plicazione ai testi letterari estendendosi a ogni forma di testo non ultimi quelli che delineano lrsquoidentitagrave di unrsquoimpresa

Per descrivere il proprio mestiere Debenedetti ricorre a un an-tico mito

Il critico rifagrave il cammino di Orfeo guidato da quel racconto e da quel pianto e riconduce viva Euridice per aiutare se stesso e gli uomini a capire percheacute sempre si rinnovino quella perdita quel racconto quel pianto e valgano per tutti e ciascuno vi ritrovi il proprio mito che ricomincia Storia individuale eterna quella di Orfeo (Debenedetti [1949] 1999b 123)

Il corpus saggistico debenedettiano consta di migliaia di pagine ma basta questo brano di poche righe per rendere bene lrsquoidea di una ri-cerca diuturna dellrsquoidentitagrave dei lati piugrave nascosti eppure piugrave vitali e imperituri del testo proprio quel rizoma di cui parlava Jung nella sua autobiografia (si veda sez 2 sect 114)6

5 Sullrsquoargomento mi permetto di rimandare a Mirisola 20126 Alcuni spunti proposti in questo sottoparagrafo sono una rielaborazione di quanto ho giagrave scritto in Mirisola 2019

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322 La Nekyia

Ma egrave davvero necessario chiamare in causa la critica letteraria per individuare il mito personale di un imprenditore o di unrsquoimpresa Probabilmente no In molti casi quel mito emerge con immediatez-za dallrsquoimmagine di seacute che proietta lrsquoazienda dalle storie che raccon-ta e che si racconta dai prodotti e dai servizi che offre dal suo po-sizionamento nel settore commerciale di riferimento e da tanti altri elementi Perograve anche quando il mito personale sia evidente in pie-na luce non possiamo escludere che nella zona drsquoombra si nascon-da la sua parte piugrave eloquente e significativa magari un mito diver-so o addirittura contrario

Prendiamo un caso apparentemente semplice come quello del-la Apple Egrave ovvio che nella fattispecie il mito aziendale coincida in buona parte con il mito personale di Steve Jobs A questa figura sia-mo soliti associare una precisa cifra stilistica che si caratterizza per minimalismo eleganza novitagrave gusto della sfida Anche chi non ama i prodotti Apple o il mito di Steve Jobs non puograve non riconoscere che queste caratteristiche siano connotative del brand sia pure in nega-tivo Altrettanto evidente egrave come le stesse connotazioni e la mitiz-zazione del fondatore rappresentino oggi per lrsquoazienda di Tim Cook unrsquoenorme risorsa ma anche lrsquoingombro di un modello da cui egrave mol-to rischioso allontanarsi e un orizzonte di aspettative che non egrave fa-cile soddisfare

Unrsquoanalisi elementare come questa non necessita certo dellrsquoausi-lio di altri strumenti drsquoindagine Se perograve vogliamo comprendere la reale valenza del mito di Steve Jobs dobbiamo spingerci al di lagrave delle quattro facili etichette che chiunque riesce ad attaccargli In primo luogo proprio come si fa con i testi letterari occorre distinguere il personaggio Jobs dallrsquoautore (leggi lsquoimprenditorersquo) Jobs E poi discer-nere lrsquoautore reale da quello implicito Ne risulteranno tre figure piut-tosto diverse ed egrave proprio dal loro scontro che si egrave generato il mito

Il carisma di Steve Jobs infatti si nutre di contraddizioni e non puograve essere compreso prescindendo da quelle che sono state le figure di riferimento di confronto e soprattutto di scontro dellrsquoimprendi-tore Occorre dunque conoscere la sua biografia per avere un testo piugrave chiaro e piugrave completo di quello che ci propone il personaggio-Jobs ma occorre anche saper leggere tra le pieghe di quel testo per non incorrere nellrsquoerrore grossolano di collegare in modo troppo diret-to meccanico la vita di un uomo e la sua opera Le connessioni tra le due sfere infatti sono sempre indirette schermate mediate dal-la complessitagrave della psiche umana Per esempio possiamo senzrsquoaltro dire che non egrave un caso se nel 1978 Jobs chiamograve uno dei suoi proget-ti piugrave ambiziosi con lo stesso nome della figlia nata in quello stesso anno Lisa ma sarebbe unrsquoingenuitagrave leggere questa circostanza co-me una sorta di risarcimento del suo rifiuto di riconoscerne la pater-

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nitagrave e di dare alla bambina il proprio cognome proprio come venti-treacute anni prima i suoi genitori naturali si erano rifiutati di riconoscere lo stesso Steve Il nesso tra il progetto Lisa (peraltro fallimentare) e quei due eventi egrave di certo molto piugrave complesso ed egrave inutile tenta-re di svelarlo (cf Isaacson 2011) Ben piugrave interessante e produttivo sarebbe invece comprendere cosa ci dicono quegli episodi sul suo processo creativo sul modo in cui quellrsquoartista-imprenditore riusci-va ndash o non riusciva ndash a convogliare le proprie emozioni i propri sen-timenti e i propri insuccessi personali nella creazione di idee e nella loro messa in atto Egrave proprio questo il sottotesto che dobbiamo esplo-rare E la critica letteraria egrave nata per farlo

Rimanere concentrati sulla figura dellrsquoautore-Jobs ci permette di compiere il passo successivo affidandoci al celebre discorso Stay hungry stay foolish pronunciato il 12 giugno 2005 in occasione del-la cerimonia annuale per il conferimento delle lauree a Stanford

Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita Tutto qui nul-la di speciale Solo tre storie [hellip] Tutto egrave cominciato prima che io nascessi La mia madre biologica era laureanda ma era una ragaz-za-madre perciograve decise di darmi in adozione [hellip] La mia seconda storia parla di amore e di perdita [hellip] Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena ventrsquoanni Ab-biamo lavorato duro e in dieci anni Apple egrave cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dolla-ri con oltre quattromila dipendenti Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione ndash il Macintosh ndash un anno prima e avevo appena compiuto trentrsquoannihellip quando venni licenziato [hellip] Cosigrave a trentrsquoanni ero a spasso E in maniera plateale Ciograve che aveva foca-lizzato la mia intera vita adulta non crsquoera piugrave e tutto questo fu de-vastante [hellip] Non potevo accorgermene allora ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare La pesantezza del successo fu sostituita dalla so-avitagrave di essere di nuovo un iniziatore mi rese libero di entrare in uno dei periodi piugrave creativi della mia vita Nei cinque anni succes-sivi fondai una Societagrave chiamata NeXT unrsquoaltra chiamata Pixar e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie La Pixar produsse il primo film di animazione interamen-te creato al computer Toy Story che ora egrave lo studio di animazio-ne di maggior successo nel mondo In una mirabile successione di accadimenti Apple comprograve NeXT ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT egrave nel cuore dellrsquoattuale rinascimento di Apple E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme [hellip] La mia terza storia parla della morte [hellip] Un anno fa mi egrave sta-to diagnosticato un cancro [hellip] la Morte egrave la migliore invenzione della Vita Egrave lrsquoagente di cambio della Vita fa piazza pulita del vec-chio per aprire la strada al nuovo (Jobs 2005)

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Da notare incidentalmente come dopo la diagnosi si sia aperta la stagione piugrave rosea di Apple iPhone e iPad sono ancora da venire a questrsquoaltezza

Non si tratta di fare unrsquoapologia di Steve Jobs dando giudizi alla sua vita e alla sua carriera questa lunga citazione serve piuttosto a mostrare quanto la sua storia per quanto romanzata e per quan-to trasformata in mito personale e collettivo contiene dati oggettivi che ci permettono di riconoscerla come un ottimo esempio di quel-la creativitagrave che sola puograve nascere dalla discesa allrsquoAde da quella laquosgomentevole Nekuiaraquo di cui parla Debenedetti sulla scorta degli studi e delle intuizioni junghiane (Debenedetti [1947] 1999c 917)

La discesa allrsquoAde connessa a fatti drammatici della vita perso-nale o professionale mette al confronto con lrsquoinconscio con lrsquoarche-tipo dellrsquoOmbra ndash che come sappiamo Jung connette alla Nigredo Il confronto annichilisce puograve distruggere o mettere in contatto con forze ctonie (proprio quelle forze attive sotto le strutture di cui par-lava Derrida) che sprigionano una creativitagrave in grado di scardina-re i paradigmi e le convinzioni dellrsquoindividuo Privo di strutture che lo sorreggono ma che al contempo lo limitano lrsquoindividuo puograve dav-vero reinventarsi nel senso piugrave pieno e rivoluzionario del termine

Di questo confronto con lrsquoOmbra Jung ha fatto uno dei cardini fondamentali del suo pensiero come abbiamo visto nei capitoli pre-cedenti7 Si puograve allora dire che laquoJung egrave il miglior alleato degli ar-tistiraquo come osservograve Giacomo Debenedetti che ha incentrato il suo metodo critico proprio sul confronto con lrsquoOmbra e in particolare sulla Nekyia la discesa allrsquoAde laquoQuesta Nekuia egrave veramente il car-dine narrativo dellrsquoOdissea [hellip] Vorrei dire che da allora in poi ogni vero romanzo ogni romanzo risolto a fondo ha contenuto una sua Nekuiaraquo (Debenedetti [1947] 1999c 917-8) Nel caso del testo-im-presa egrave importante capire se la discesa allrsquoAde abbia portato effet-tivamente a un confronto con le proprie ombre o se non sia stata totalmente assorbita nel mito personale senza produrre alcuna ri-voluzione o ripensamento radicale Siamo infatti abituati a raccon-ti autobiografici di imprenditori che rievocano le proprie difficoltagrave o le proprie (momentanee) sconfitte esclusivamente per rimarcare la grandiositagrave del successo giunto in seguito Come distinguere la falsa Nekyia o la Nekyia priva di effetti da quella reale In primis come si egrave detto si potrebbe provare a farlo con gli strumenti del-la critica letteraria imparando a discernere quelle spie stilistiche che rivelano le debolezze strutturali della narrazione e ne mettono a nudo la superficialitagrave

Nel caso della ricerca meramente descrittiva per cogliere le ca-ratteristiche del mito personale-aziendale occorre lavorare preva-

7 Si veda in particolare la descrizione della Nigredo in sez 2 sect 132

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lentemente sui documenti che raccontano la storia dellrsquoimpresa nel caso della ricerca-intervento a questi si aggiunge la possibilitagrave di avvalersi di materiale di prima mano interviste sopralluoghi altri materiali informativi non aperti al pubblico (archivi ecc) La Nekyia puograve essere intervenuta a livello di imprenditore di impresa di set-tore di sistema-Paese ecc Nella ricerca-intervento si apre la possi-bilitagrave inoltre di agire direttamente sullrsquoautocomprensione dellrsquoiden-titagrave drsquoimpresa Dopo aver ben individuato la precisa imagery che ne riveli lrsquoOmbra saragrave agevole per il critico rintracciare testi letterari film spettacoli teatrali quadri sculture brani musicali e altre for-me artistiche che possano essere messe in relazione con la specifi-ca impresa e i cui argomenti principali siano lrsquoincontro con lrsquoOmbra e la disgregazione dellrsquoidentitagrave Questi esempi saranno poi proposti al gruppo di lavoro nellrsquoambito di unrsquoaltra attivitagrave seminariale che in virtugrave del suo intento decostruzionista si potrebbe intitolare laquoLe-zioni di caosraquo

Dopo aver ricevuto spunti di riflessione attraverso la spiegazione ad esempio dellrsquoarte espressionista nelle sue diverse forme il parte-cipante si troveragrave di fronte a opere che con linguaggi diversi e me-no mediati dalla razionalitagrave ripropongono il tema della caducitagrave del

Figura 3 Albrecht Duumlrer Melencolia I 1514

Lastra di rame Wikimedia Commons

pubblico dominio

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

Wikimedia Commons pubblico dominio

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 7: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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role stesse nella loro evoluzione storica assumono significati e acce-zioni che modificano o quantomeno influenzano il contenuto di qual-siasi testo Altrettanto incisivi possono essere dei tratti erroneamente ritenuti secondari come la veste grafica del testo il suo corredo ico-nografico e gli elementi paratestuali che contribuiscono a costrui-re lrsquoorizzonte drsquoattesa dei lettori e ne indirizzano le aspettative Un aneddoto illuminante a questo proposito egrave riferito proprio da Fish

un giorno a lezione avendo trovato sulla lavagna una lista di nomi Fish la propone ai suoi studenti facendo credere loro che si tratta di una poesia religiosa del XVII secolo Con molta buona volontagrave e parecchia fantasia gli alunni rintracciano in quella che in realtagrave era solo una bibliografia una copiosa messe di significati simbo-lici e storici Non si tratta di una beffa fine a se stessa Fish vuo-le dimostrare il potere delle nostre presupposizioni gli studenti hanno visto una poesia e non una bibliografia percheacute i loro occhi si aspettavano di vedere una poesia Neacute poteva essere altrimen-ti poicheacute secondo Fish noi troviamo precisamente ciograve che pensa-vamo di trovare (Muzzioli 1998 181-2)

Basti questo a comprendere quanto il testo non sia un prodotto con-fezionato e finito una volta per tutte e quanto dunque in questa co-stante co-creazione si avvicini alla idea comune di impresa

Una volta fissata come ipotesi di lavoro quella di poter leggere (cum grano salis) lrsquoimpresa come un testo letterario al critico spet-ta capire quale approccio metodologico sia consigliabile adottare Il discorso potrebbe essere sterminato potenzialmente ogni scuola di pensiero ogni corrente e ogni singolo critico egrave applicabile e puograve produrre significati nuovi Prendendo ad esempio lo strutturalismo e tutto ciograve che si collega a questo filone lo straniamento e soprattut-to lrsquousura del linguaggio (a livello di prodotto cosigrave come di organiz-zazione) egrave forse uno dei problemi maggiori che le imprese si trovano ad affrontare spesso in modo inconsapevole Si pensi alla parola lsquoin-novazionersquo tanto piugrave viene utilizzata e tanto piugrave si indebolisce viene depotenziata come portatrice di un significato o alla struttura fami-liare lrsquoidea che sia uno schema continuamente perpetuabile finisce in realtagrave per indebolirlo fino a svuotarlo di ogni validitagrave concreta Lo straniamento di Šklovskij egrave la nozione che permette di riconoscere e superare lrsquousura se il nostro modo di vedere egrave reso ottuso dallrsquoabi-tudine riconosciamo ma non vediamo serve una prospettiva inedi-ta e sorprendente che rompa lrsquoabitudine e restituisca senso alla vi-ta (cf Muzzioli 1998 88)

Un altro esempio quasi ovvio di metodologia critica drsquointerven-to sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa sarebbe la critica letteraria di ispirazione marxista alla luce del materialismo storico egrave possibile individuare le strutture e le sovrastrutture del testo e del sistema produttivo Si

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pensi alla lsquoteoria del rispecchiamentorsquo di Lukaacutecs la capacitagrave di com-prendere quanto le proprietagrave di un determinato momento storico del-la societagrave umana si riflettano o meno nei prodotti e nellrsquoimpresa egrave un campo di analisi di grande interesse Lukaacutecs non intende il rispec-chiamento come mera mimesi del reale per lui il modo corretto di lsquorispecchiarersquo egrave quello in cui

il singolo elemento del reale viene rappresentato in maniera da indicare la totalitagrave dei rapporti in cui si trova inserito Non solo ma la totalitagrave che lrsquoarte egrave chiamata a rappresentare non egrave soltanto quella dellrsquoesistente deve anche porre in evidenza la direzione del futuro la laquoscoperta e rivelazione del nuovoraquo la laquopresa di posizio-ne a favore del nuovo nella lotta tra ciograve che nasce e ciograve che muo-reraquo Egrave ciograve che Lukaacutecs chiama in una parola la laquoprospettivaraquo (123)

Come si diceva le possibilitagrave di applicazione dei diversi approcci critici sono sterminate e non egrave possibile indagarle qui nello specifico basti-no questi brevissimi esempi per darne unrsquoidea Il critico dovragrave dunque esercitare le proprie capacitagrave ermeneutiche anche nel selezionare lrsquoap-proccio piugrave promettente per la singola impresa che intende studiare

In questo caso avendo assunto come metafora quella dellrsquoOpus al-chemico lrsquoapproccio decostruttivista di Derrida e de Mann appare il piugrave congruo Derrida egrave il primo a usare il termine laquodecostruzioneraquo che in seguito avragrave larga fortuna negli studi statunitensi

Mentre lrsquoanalisi smontava il testo per mostrarne il funzionamen-to la laquodecostruzioneraquo lo smembra per mostrarne lrsquointima disfun-zione mettendo alcune parti contro le altre e sviluppando le con-seguenze di questa lsquodoppiezzarsquo oltre i confini dellrsquoopera infatti lrsquoincoerenza interna del testo egrave usata principalmente per laquodeco-struireraquo il sistema di opposizioni su cui si basa la tradizione filo-sofica occidentale [hellip] mostrando che nessuna categoria riesce a evitare slittamenti e curvature (184)

Derrida egrave interessato alla forza attiva sotto le strutture focus par-ticolarmente interessante percheacute si intende che tale forza operi in modo carsico che non puograve quindi essere colta dalle analisi azienda-li piugrave tradizionali e richiede un atto ermeneutico piugrave profondo4 Ciograve che mette il critico sulla buona strada in questo senso sono le spie stilistiche le crepe che consentono di penetrare nel sistema le disso-

4 Di grande interesse in questo senso potrebbero essere i lsquopercorsi della mislettu-rarsquo condotti da Derrida per far emergere i fraintendimenti del testo che avvengono du-rante la fruizione di esso E di fraintendimento parla anche Paul de Mann fino a farne una vera e propria teoria critica (cf Muzzioli 1998 185)

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nanze percettive che possono essere scovate classificate e interpre-tate esattamente come le spie stilistiche del testo letterario

Di fronte al testo-impresa il primo elemento che pare necessario decostruire egrave il mito personale (si veda sez 2 sect 114) dellrsquoimprendi-tore eo il mito aziendale prendendo in considerazione anche quel particolare momento narrativo che possiamo individuare come mi-to fondativo

Per quanto riguarda questa fase possono essere utili le indica-zioni fornite da Charles Mauron critico letterario vicino alle teorie junghiane nella sua opera piugrave nota Dalle metafore ossessive al mi-to personale quando descrive le operazioni fondamentali del meto-do da lui stesso elaborato la psicocritica

1 Sovrapponendo i testi drsquouno stesso scrittore [hellip] si fanno com-parire delle reti drsquoassociazioni o raggruppamenti drsquoimmagini ossessivi e probabilmente involontari

2 Si cerca attraverso lrsquoopera dello stesso scrittore come si ripe-tano e si modifichino le reti i raggruppamenti o con termine piugrave generico le strutture rivelate dalla prima operazione [hellip] la seconda operazione [hellip] di solito [hellip] porta allrsquoimmagine drsquoun mito personale

3 Il mito personale e le sue metamorfosi sono interpretati come espressioni della personalitagrave inconscia e della sua evoluzione

4 I risultati cosigrave ottenuti con lo studio dellrsquoopera vengono con-trollati facendo confronti con la vita dello scrittore (Mauron [1963] 1966 33)

Mutatis mutandis sembra ragionevole supporre che il metodo psi-cocritico possa trovare una parziale applicazione anche nello studio dellrsquoidentitagrave aziendale Dopo avere stabilito quale tipo materiale pos-sa essere considerato come lsquotestorsquo e analizzato in quanto tale (inter-viste mission statement testi destinati alla comunicazione interna e testi rivolti allrsquoesterno sito internet e pagine sui social network varie forme di storytelling aziendale ma anche prodotti e ogni altro elemento verbale) si verifica lrsquoeventuale presenza di reti di associa-zioni fatte da immagini parole o schemi linguistici ricorrenti In un secondo momento si sonda la possibilitagrave di riunire le reti di associa-zioni intorno a un nucleo centrale costituito dal mito personale Si passa dunque ad analizzare gli aspetti inconsci di questo mito e in-fine lo si mette a confronto con la storia dellrsquoimpresa o con le storie personali di chi lrsquoha fondata e di chi nel tempo lrsquoha diretta Combi-nando elementi e piani di analisi diversi questo metodo potrebbe of-frire degli interessanti spunti di riflessione in particolare nei casi in cui il mito personale non sia espresso in modo chiaro e definito

In altri casi il mito egrave esplicito ma non rispondente allrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa Anche qui la critica letteraria puograve for-

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nire utili strumenti drsquoindagine Penso tra i tanti esempi possibili a quello di Gaston Bachelard esponente di primo piano della cosid-detta lsquocritica tematicarsquo che ha studiato in particolare le immagini dei quattro elementi fondamentali ricorrenti nelle opere di poeti ro-manzieri filosofi giungendo a conclusioni che sembrano smentire o quantomeno mettere in crisi il livello letterale del testo Quando per esempio analizza Cosi parlo Zarathustra e le Poesie di Friedri-ch Nietzsche si trova di fronte a testi che inneggiano esplicitamen-te alla terra e al fuoco eppure soffermandosi sulle singole immagi-ni deduce che Nietzsche non egrave un poeta della terra percheacute nelle sue pagine la pietra e la roccia laquonon vivonoraquo compaiono spesso ma so-lo come simboli di durezza Ciograve che lo attira non egrave la materia ma lrsquoa-zione e laquola terra nella sua massa e nella sua profonditagrave gli offriragrave so-prattutto spunti di azioneraquo (Bachelard [1943] 1988 135) Il discorso si fa piugrave complesso per quel che riguarda il fuoco data la forza del-le metafore ignee e lrsquoidentificarsi di Zarathustra stesso con il sole Bachelard osserva che nelle immagini nietzschiane questo elemen-to egrave meno sostanza che forza esso egrave cioegrave correlato alla tensione e allrsquoazione non al benessere di un calorismo come in Novalis Il fuo-co nietzschiano egrave un tratto che sale e che paradossalmente aspira al freddo Egrave la laquovolontagrave di raggiungere lrsquoaria pura e fredda delle al-tezzeraquo (142) La conclusione a cui arriva lo studioso egrave che sia lrsquoaria il suo elemento naturale Avendo riposto tutta lrsquoenergia lirica nello scambio tra il pesante e il leggero tra il terrestre e lrsquoaereo Nietz-sche diventa per Bachelard il laquomodello del poeta verticale del poeta delle cime del poeta ascensionaleraquo (133)

Dallrsquoesempio di Bachelard dal modo in cui riesce a guardare e in-terrogare le immagini per mettere alla prova il testo egrave forse possi-bile trarre utili spunti per demistificare certe narrazioni aziendali fondate su basi poco solide su immaginari stereotipati e poco rispon-denti alla reale identitagrave dellrsquoimpresa E anche la sua attenzione per i quattro elementi fondamentali potrebbe essere portatrice di sug-gestioni e indicazioni per costruire un racconto capace di distillare alcune caratteristiche dellrsquoidentitagrave aziendale e di proiettarle in uno scenario archetipico (cosa crsquoegrave di piugrave archetipico dellrsquoaria dellrsquoacqua della terra e del fuoco)

Sulla via che unisce la critica letteraria e la psicologia del profon-do andrebbero fatti tanti altri nomi come quelli di Maud Bodkin e Northrop Frye considerati i maggiori rappresentanti della lsquocritica archetipicarsquo in ambito anglosassone In questo campo le esperienze e le prospettive di studio sono varie e tutte di grande interesse ma il lsquometodorsquo critico che meglio riassume quanto detto finora e meglio si presta a ingaggiare un duello serrato con il mito personale egrave sen-za dubbio quello di Giacomo Debenedetti

Insofferente a ogni scuola di pensiero e a ogni metodologia pre-costituita aperto ai piugrave diversi stimoli intellettuali e allrsquoincontro tra

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le diverse discipline Debenedetti ha saputo intessere un laquoracconto criticoraquo lungo quarantrsquoanni in cui la letteratura la musica e le arti figurative si incontrano con la biologia la fisica quantistica o lrsquoeco-nomia E soprattutto con la psicologia del profondo Nelle sue ma-ni la psicologia analitica junghiana si fa non solo strumento drsquoinda-gine ma anche una serie di dure prove unrsquoordalia a cui sottoporre il testo Per entrare nel severo canone debenedettiano infatti le ope-re devono possedere alcuni requisiti fondamentali quali la familiari-tagrave con il mondo degli archetipi lrsquoattitudine a raggiungere lrsquoinconscio collettivo la capacitagrave di far dialogare lrsquoAnimus con lrsquoAnima insieme al coraggio di affrontare lrsquoOmbra e di cimentarsi nella discesa allrsquoAde unica strada per giungere al fondo della psiche e ambire a quella to-talitagrave che Jung identifica con il Seacute Per quanto possa suonare impro-prio e riduttivo parlare di un metodo debenedettiano io penso che il convergere di tutti gli elementi-cardine della psicologia analitica ci porti a intravedere un percorso ben preciso e una prassi che potrem-mo definire lsquocritica come processo drsquoindividuazionersquo5

Il rigore di Debenedetti la sua curiositagrave onnivora e il suo talento innato per le connessioni piugrave impensate uniti alle acquisizioni del pensiero junghiano fanno sigrave che si possano leggere i suoi saggi co-me ricettacolo dei piugrave affilati strumenti di analisi e di scavo interio-re insegnamenti e indicazioni la cui portata va ben al di lagrave dellrsquoap-plicazione ai testi letterari estendendosi a ogni forma di testo non ultimi quelli che delineano lrsquoidentitagrave di unrsquoimpresa

Per descrivere il proprio mestiere Debenedetti ricorre a un an-tico mito

Il critico rifagrave il cammino di Orfeo guidato da quel racconto e da quel pianto e riconduce viva Euridice per aiutare se stesso e gli uomini a capire percheacute sempre si rinnovino quella perdita quel racconto quel pianto e valgano per tutti e ciascuno vi ritrovi il proprio mito che ricomincia Storia individuale eterna quella di Orfeo (Debenedetti [1949] 1999b 123)

Il corpus saggistico debenedettiano consta di migliaia di pagine ma basta questo brano di poche righe per rendere bene lrsquoidea di una ri-cerca diuturna dellrsquoidentitagrave dei lati piugrave nascosti eppure piugrave vitali e imperituri del testo proprio quel rizoma di cui parlava Jung nella sua autobiografia (si veda sez 2 sect 114)6

5 Sullrsquoargomento mi permetto di rimandare a Mirisola 20126 Alcuni spunti proposti in questo sottoparagrafo sono una rielaborazione di quanto ho giagrave scritto in Mirisola 2019

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322 La Nekyia

Ma egrave davvero necessario chiamare in causa la critica letteraria per individuare il mito personale di un imprenditore o di unrsquoimpresa Probabilmente no In molti casi quel mito emerge con immediatez-za dallrsquoimmagine di seacute che proietta lrsquoazienda dalle storie che raccon-ta e che si racconta dai prodotti e dai servizi che offre dal suo po-sizionamento nel settore commerciale di riferimento e da tanti altri elementi Perograve anche quando il mito personale sia evidente in pie-na luce non possiamo escludere che nella zona drsquoombra si nascon-da la sua parte piugrave eloquente e significativa magari un mito diver-so o addirittura contrario

Prendiamo un caso apparentemente semplice come quello del-la Apple Egrave ovvio che nella fattispecie il mito aziendale coincida in buona parte con il mito personale di Steve Jobs A questa figura sia-mo soliti associare una precisa cifra stilistica che si caratterizza per minimalismo eleganza novitagrave gusto della sfida Anche chi non ama i prodotti Apple o il mito di Steve Jobs non puograve non riconoscere che queste caratteristiche siano connotative del brand sia pure in nega-tivo Altrettanto evidente egrave come le stesse connotazioni e la mitiz-zazione del fondatore rappresentino oggi per lrsquoazienda di Tim Cook unrsquoenorme risorsa ma anche lrsquoingombro di un modello da cui egrave mol-to rischioso allontanarsi e un orizzonte di aspettative che non egrave fa-cile soddisfare

Unrsquoanalisi elementare come questa non necessita certo dellrsquoausi-lio di altri strumenti drsquoindagine Se perograve vogliamo comprendere la reale valenza del mito di Steve Jobs dobbiamo spingerci al di lagrave delle quattro facili etichette che chiunque riesce ad attaccargli In primo luogo proprio come si fa con i testi letterari occorre distinguere il personaggio Jobs dallrsquoautore (leggi lsquoimprenditorersquo) Jobs E poi discer-nere lrsquoautore reale da quello implicito Ne risulteranno tre figure piut-tosto diverse ed egrave proprio dal loro scontro che si egrave generato il mito

Il carisma di Steve Jobs infatti si nutre di contraddizioni e non puograve essere compreso prescindendo da quelle che sono state le figure di riferimento di confronto e soprattutto di scontro dellrsquoimprendi-tore Occorre dunque conoscere la sua biografia per avere un testo piugrave chiaro e piugrave completo di quello che ci propone il personaggio-Jobs ma occorre anche saper leggere tra le pieghe di quel testo per non incorrere nellrsquoerrore grossolano di collegare in modo troppo diret-to meccanico la vita di un uomo e la sua opera Le connessioni tra le due sfere infatti sono sempre indirette schermate mediate dal-la complessitagrave della psiche umana Per esempio possiamo senzrsquoaltro dire che non egrave un caso se nel 1978 Jobs chiamograve uno dei suoi proget-ti piugrave ambiziosi con lo stesso nome della figlia nata in quello stesso anno Lisa ma sarebbe unrsquoingenuitagrave leggere questa circostanza co-me una sorta di risarcimento del suo rifiuto di riconoscerne la pater-

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nitagrave e di dare alla bambina il proprio cognome proprio come venti-treacute anni prima i suoi genitori naturali si erano rifiutati di riconoscere lo stesso Steve Il nesso tra il progetto Lisa (peraltro fallimentare) e quei due eventi egrave di certo molto piugrave complesso ed egrave inutile tenta-re di svelarlo (cf Isaacson 2011) Ben piugrave interessante e produttivo sarebbe invece comprendere cosa ci dicono quegli episodi sul suo processo creativo sul modo in cui quellrsquoartista-imprenditore riusci-va ndash o non riusciva ndash a convogliare le proprie emozioni i propri sen-timenti e i propri insuccessi personali nella creazione di idee e nella loro messa in atto Egrave proprio questo il sottotesto che dobbiamo esplo-rare E la critica letteraria egrave nata per farlo

Rimanere concentrati sulla figura dellrsquoautore-Jobs ci permette di compiere il passo successivo affidandoci al celebre discorso Stay hungry stay foolish pronunciato il 12 giugno 2005 in occasione del-la cerimonia annuale per il conferimento delle lauree a Stanford

Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita Tutto qui nul-la di speciale Solo tre storie [hellip] Tutto egrave cominciato prima che io nascessi La mia madre biologica era laureanda ma era una ragaz-za-madre perciograve decise di darmi in adozione [hellip] La mia seconda storia parla di amore e di perdita [hellip] Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena ventrsquoanni Ab-biamo lavorato duro e in dieci anni Apple egrave cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dolla-ri con oltre quattromila dipendenti Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione ndash il Macintosh ndash un anno prima e avevo appena compiuto trentrsquoannihellip quando venni licenziato [hellip] Cosigrave a trentrsquoanni ero a spasso E in maniera plateale Ciograve che aveva foca-lizzato la mia intera vita adulta non crsquoera piugrave e tutto questo fu de-vastante [hellip] Non potevo accorgermene allora ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare La pesantezza del successo fu sostituita dalla so-avitagrave di essere di nuovo un iniziatore mi rese libero di entrare in uno dei periodi piugrave creativi della mia vita Nei cinque anni succes-sivi fondai una Societagrave chiamata NeXT unrsquoaltra chiamata Pixar e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie La Pixar produsse il primo film di animazione interamen-te creato al computer Toy Story che ora egrave lo studio di animazio-ne di maggior successo nel mondo In una mirabile successione di accadimenti Apple comprograve NeXT ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT egrave nel cuore dellrsquoattuale rinascimento di Apple E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme [hellip] La mia terza storia parla della morte [hellip] Un anno fa mi egrave sta-to diagnosticato un cancro [hellip] la Morte egrave la migliore invenzione della Vita Egrave lrsquoagente di cambio della Vita fa piazza pulita del vec-chio per aprire la strada al nuovo (Jobs 2005)

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Da notare incidentalmente come dopo la diagnosi si sia aperta la stagione piugrave rosea di Apple iPhone e iPad sono ancora da venire a questrsquoaltezza

Non si tratta di fare unrsquoapologia di Steve Jobs dando giudizi alla sua vita e alla sua carriera questa lunga citazione serve piuttosto a mostrare quanto la sua storia per quanto romanzata e per quan-to trasformata in mito personale e collettivo contiene dati oggettivi che ci permettono di riconoscerla come un ottimo esempio di quel-la creativitagrave che sola puograve nascere dalla discesa allrsquoAde da quella laquosgomentevole Nekuiaraquo di cui parla Debenedetti sulla scorta degli studi e delle intuizioni junghiane (Debenedetti [1947] 1999c 917)

La discesa allrsquoAde connessa a fatti drammatici della vita perso-nale o professionale mette al confronto con lrsquoinconscio con lrsquoarche-tipo dellrsquoOmbra ndash che come sappiamo Jung connette alla Nigredo Il confronto annichilisce puograve distruggere o mettere in contatto con forze ctonie (proprio quelle forze attive sotto le strutture di cui par-lava Derrida) che sprigionano una creativitagrave in grado di scardina-re i paradigmi e le convinzioni dellrsquoindividuo Privo di strutture che lo sorreggono ma che al contempo lo limitano lrsquoindividuo puograve dav-vero reinventarsi nel senso piugrave pieno e rivoluzionario del termine

Di questo confronto con lrsquoOmbra Jung ha fatto uno dei cardini fondamentali del suo pensiero come abbiamo visto nei capitoli pre-cedenti7 Si puograve allora dire che laquoJung egrave il miglior alleato degli ar-tistiraquo come osservograve Giacomo Debenedetti che ha incentrato il suo metodo critico proprio sul confronto con lrsquoOmbra e in particolare sulla Nekyia la discesa allrsquoAde laquoQuesta Nekuia egrave veramente il car-dine narrativo dellrsquoOdissea [hellip] Vorrei dire che da allora in poi ogni vero romanzo ogni romanzo risolto a fondo ha contenuto una sua Nekuiaraquo (Debenedetti [1947] 1999c 917-8) Nel caso del testo-im-presa egrave importante capire se la discesa allrsquoAde abbia portato effet-tivamente a un confronto con le proprie ombre o se non sia stata totalmente assorbita nel mito personale senza produrre alcuna ri-voluzione o ripensamento radicale Siamo infatti abituati a raccon-ti autobiografici di imprenditori che rievocano le proprie difficoltagrave o le proprie (momentanee) sconfitte esclusivamente per rimarcare la grandiositagrave del successo giunto in seguito Come distinguere la falsa Nekyia o la Nekyia priva di effetti da quella reale In primis come si egrave detto si potrebbe provare a farlo con gli strumenti del-la critica letteraria imparando a discernere quelle spie stilistiche che rivelano le debolezze strutturali della narrazione e ne mettono a nudo la superficialitagrave

Nel caso della ricerca meramente descrittiva per cogliere le ca-ratteristiche del mito personale-aziendale occorre lavorare preva-

7 Si veda in particolare la descrizione della Nigredo in sez 2 sect 132

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lentemente sui documenti che raccontano la storia dellrsquoimpresa nel caso della ricerca-intervento a questi si aggiunge la possibilitagrave di avvalersi di materiale di prima mano interviste sopralluoghi altri materiali informativi non aperti al pubblico (archivi ecc) La Nekyia puograve essere intervenuta a livello di imprenditore di impresa di set-tore di sistema-Paese ecc Nella ricerca-intervento si apre la possi-bilitagrave inoltre di agire direttamente sullrsquoautocomprensione dellrsquoiden-titagrave drsquoimpresa Dopo aver ben individuato la precisa imagery che ne riveli lrsquoOmbra saragrave agevole per il critico rintracciare testi letterari film spettacoli teatrali quadri sculture brani musicali e altre for-me artistiche che possano essere messe in relazione con la specifi-ca impresa e i cui argomenti principali siano lrsquoincontro con lrsquoOmbra e la disgregazione dellrsquoidentitagrave Questi esempi saranno poi proposti al gruppo di lavoro nellrsquoambito di unrsquoaltra attivitagrave seminariale che in virtugrave del suo intento decostruzionista si potrebbe intitolare laquoLe-zioni di caosraquo

Dopo aver ricevuto spunti di riflessione attraverso la spiegazione ad esempio dellrsquoarte espressionista nelle sue diverse forme il parte-cipante si troveragrave di fronte a opere che con linguaggi diversi e me-no mediati dalla razionalitagrave ripropongono il tema della caducitagrave del

Figura 3 Albrecht Duumlrer Melencolia I 1514

Lastra di rame Wikimedia Commons

pubblico dominio

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 8: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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pensi alla lsquoteoria del rispecchiamentorsquo di Lukaacutecs la capacitagrave di com-prendere quanto le proprietagrave di un determinato momento storico del-la societagrave umana si riflettano o meno nei prodotti e nellrsquoimpresa egrave un campo di analisi di grande interesse Lukaacutecs non intende il rispec-chiamento come mera mimesi del reale per lui il modo corretto di lsquorispecchiarersquo egrave quello in cui

il singolo elemento del reale viene rappresentato in maniera da indicare la totalitagrave dei rapporti in cui si trova inserito Non solo ma la totalitagrave che lrsquoarte egrave chiamata a rappresentare non egrave soltanto quella dellrsquoesistente deve anche porre in evidenza la direzione del futuro la laquoscoperta e rivelazione del nuovoraquo la laquopresa di posizio-ne a favore del nuovo nella lotta tra ciograve che nasce e ciograve che muo-reraquo Egrave ciograve che Lukaacutecs chiama in una parola la laquoprospettivaraquo (123)

Come si diceva le possibilitagrave di applicazione dei diversi approcci critici sono sterminate e non egrave possibile indagarle qui nello specifico basti-no questi brevissimi esempi per darne unrsquoidea Il critico dovragrave dunque esercitare le proprie capacitagrave ermeneutiche anche nel selezionare lrsquoap-proccio piugrave promettente per la singola impresa che intende studiare

In questo caso avendo assunto come metafora quella dellrsquoOpus al-chemico lrsquoapproccio decostruttivista di Derrida e de Mann appare il piugrave congruo Derrida egrave il primo a usare il termine laquodecostruzioneraquo che in seguito avragrave larga fortuna negli studi statunitensi

Mentre lrsquoanalisi smontava il testo per mostrarne il funzionamen-to la laquodecostruzioneraquo lo smembra per mostrarne lrsquointima disfun-zione mettendo alcune parti contro le altre e sviluppando le con-seguenze di questa lsquodoppiezzarsquo oltre i confini dellrsquoopera infatti lrsquoincoerenza interna del testo egrave usata principalmente per laquodeco-struireraquo il sistema di opposizioni su cui si basa la tradizione filo-sofica occidentale [hellip] mostrando che nessuna categoria riesce a evitare slittamenti e curvature (184)

Derrida egrave interessato alla forza attiva sotto le strutture focus par-ticolarmente interessante percheacute si intende che tale forza operi in modo carsico che non puograve quindi essere colta dalle analisi azienda-li piugrave tradizionali e richiede un atto ermeneutico piugrave profondo4 Ciograve che mette il critico sulla buona strada in questo senso sono le spie stilistiche le crepe che consentono di penetrare nel sistema le disso-

4 Di grande interesse in questo senso potrebbero essere i lsquopercorsi della mislettu-rarsquo condotti da Derrida per far emergere i fraintendimenti del testo che avvengono du-rante la fruizione di esso E di fraintendimento parla anche Paul de Mann fino a farne una vera e propria teoria critica (cf Muzzioli 1998 185)

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nanze percettive che possono essere scovate classificate e interpre-tate esattamente come le spie stilistiche del testo letterario

Di fronte al testo-impresa il primo elemento che pare necessario decostruire egrave il mito personale (si veda sez 2 sect 114) dellrsquoimprendi-tore eo il mito aziendale prendendo in considerazione anche quel particolare momento narrativo che possiamo individuare come mi-to fondativo

Per quanto riguarda questa fase possono essere utili le indica-zioni fornite da Charles Mauron critico letterario vicino alle teorie junghiane nella sua opera piugrave nota Dalle metafore ossessive al mi-to personale quando descrive le operazioni fondamentali del meto-do da lui stesso elaborato la psicocritica

1 Sovrapponendo i testi drsquouno stesso scrittore [hellip] si fanno com-parire delle reti drsquoassociazioni o raggruppamenti drsquoimmagini ossessivi e probabilmente involontari

2 Si cerca attraverso lrsquoopera dello stesso scrittore come si ripe-tano e si modifichino le reti i raggruppamenti o con termine piugrave generico le strutture rivelate dalla prima operazione [hellip] la seconda operazione [hellip] di solito [hellip] porta allrsquoimmagine drsquoun mito personale

3 Il mito personale e le sue metamorfosi sono interpretati come espressioni della personalitagrave inconscia e della sua evoluzione

4 I risultati cosigrave ottenuti con lo studio dellrsquoopera vengono con-trollati facendo confronti con la vita dello scrittore (Mauron [1963] 1966 33)

Mutatis mutandis sembra ragionevole supporre che il metodo psi-cocritico possa trovare una parziale applicazione anche nello studio dellrsquoidentitagrave aziendale Dopo avere stabilito quale tipo materiale pos-sa essere considerato come lsquotestorsquo e analizzato in quanto tale (inter-viste mission statement testi destinati alla comunicazione interna e testi rivolti allrsquoesterno sito internet e pagine sui social network varie forme di storytelling aziendale ma anche prodotti e ogni altro elemento verbale) si verifica lrsquoeventuale presenza di reti di associa-zioni fatte da immagini parole o schemi linguistici ricorrenti In un secondo momento si sonda la possibilitagrave di riunire le reti di associa-zioni intorno a un nucleo centrale costituito dal mito personale Si passa dunque ad analizzare gli aspetti inconsci di questo mito e in-fine lo si mette a confronto con la storia dellrsquoimpresa o con le storie personali di chi lrsquoha fondata e di chi nel tempo lrsquoha diretta Combi-nando elementi e piani di analisi diversi questo metodo potrebbe of-frire degli interessanti spunti di riflessione in particolare nei casi in cui il mito personale non sia espresso in modo chiaro e definito

In altri casi il mito egrave esplicito ma non rispondente allrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa Anche qui la critica letteraria puograve for-

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nire utili strumenti drsquoindagine Penso tra i tanti esempi possibili a quello di Gaston Bachelard esponente di primo piano della cosid-detta lsquocritica tematicarsquo che ha studiato in particolare le immagini dei quattro elementi fondamentali ricorrenti nelle opere di poeti ro-manzieri filosofi giungendo a conclusioni che sembrano smentire o quantomeno mettere in crisi il livello letterale del testo Quando per esempio analizza Cosi parlo Zarathustra e le Poesie di Friedri-ch Nietzsche si trova di fronte a testi che inneggiano esplicitamen-te alla terra e al fuoco eppure soffermandosi sulle singole immagi-ni deduce che Nietzsche non egrave un poeta della terra percheacute nelle sue pagine la pietra e la roccia laquonon vivonoraquo compaiono spesso ma so-lo come simboli di durezza Ciograve che lo attira non egrave la materia ma lrsquoa-zione e laquola terra nella sua massa e nella sua profonditagrave gli offriragrave so-prattutto spunti di azioneraquo (Bachelard [1943] 1988 135) Il discorso si fa piugrave complesso per quel che riguarda il fuoco data la forza del-le metafore ignee e lrsquoidentificarsi di Zarathustra stesso con il sole Bachelard osserva che nelle immagini nietzschiane questo elemen-to egrave meno sostanza che forza esso egrave cioegrave correlato alla tensione e allrsquoazione non al benessere di un calorismo come in Novalis Il fuo-co nietzschiano egrave un tratto che sale e che paradossalmente aspira al freddo Egrave la laquovolontagrave di raggiungere lrsquoaria pura e fredda delle al-tezzeraquo (142) La conclusione a cui arriva lo studioso egrave che sia lrsquoaria il suo elemento naturale Avendo riposto tutta lrsquoenergia lirica nello scambio tra il pesante e il leggero tra il terrestre e lrsquoaereo Nietz-sche diventa per Bachelard il laquomodello del poeta verticale del poeta delle cime del poeta ascensionaleraquo (133)

Dallrsquoesempio di Bachelard dal modo in cui riesce a guardare e in-terrogare le immagini per mettere alla prova il testo egrave forse possi-bile trarre utili spunti per demistificare certe narrazioni aziendali fondate su basi poco solide su immaginari stereotipati e poco rispon-denti alla reale identitagrave dellrsquoimpresa E anche la sua attenzione per i quattro elementi fondamentali potrebbe essere portatrice di sug-gestioni e indicazioni per costruire un racconto capace di distillare alcune caratteristiche dellrsquoidentitagrave aziendale e di proiettarle in uno scenario archetipico (cosa crsquoegrave di piugrave archetipico dellrsquoaria dellrsquoacqua della terra e del fuoco)

Sulla via che unisce la critica letteraria e la psicologia del profon-do andrebbero fatti tanti altri nomi come quelli di Maud Bodkin e Northrop Frye considerati i maggiori rappresentanti della lsquocritica archetipicarsquo in ambito anglosassone In questo campo le esperienze e le prospettive di studio sono varie e tutte di grande interesse ma il lsquometodorsquo critico che meglio riassume quanto detto finora e meglio si presta a ingaggiare un duello serrato con il mito personale egrave sen-za dubbio quello di Giacomo Debenedetti

Insofferente a ogni scuola di pensiero e a ogni metodologia pre-costituita aperto ai piugrave diversi stimoli intellettuali e allrsquoincontro tra

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le diverse discipline Debenedetti ha saputo intessere un laquoracconto criticoraquo lungo quarantrsquoanni in cui la letteratura la musica e le arti figurative si incontrano con la biologia la fisica quantistica o lrsquoeco-nomia E soprattutto con la psicologia del profondo Nelle sue ma-ni la psicologia analitica junghiana si fa non solo strumento drsquoinda-gine ma anche una serie di dure prove unrsquoordalia a cui sottoporre il testo Per entrare nel severo canone debenedettiano infatti le ope-re devono possedere alcuni requisiti fondamentali quali la familiari-tagrave con il mondo degli archetipi lrsquoattitudine a raggiungere lrsquoinconscio collettivo la capacitagrave di far dialogare lrsquoAnimus con lrsquoAnima insieme al coraggio di affrontare lrsquoOmbra e di cimentarsi nella discesa allrsquoAde unica strada per giungere al fondo della psiche e ambire a quella to-talitagrave che Jung identifica con il Seacute Per quanto possa suonare impro-prio e riduttivo parlare di un metodo debenedettiano io penso che il convergere di tutti gli elementi-cardine della psicologia analitica ci porti a intravedere un percorso ben preciso e una prassi che potrem-mo definire lsquocritica come processo drsquoindividuazionersquo5

Il rigore di Debenedetti la sua curiositagrave onnivora e il suo talento innato per le connessioni piugrave impensate uniti alle acquisizioni del pensiero junghiano fanno sigrave che si possano leggere i suoi saggi co-me ricettacolo dei piugrave affilati strumenti di analisi e di scavo interio-re insegnamenti e indicazioni la cui portata va ben al di lagrave dellrsquoap-plicazione ai testi letterari estendendosi a ogni forma di testo non ultimi quelli che delineano lrsquoidentitagrave di unrsquoimpresa

Per descrivere il proprio mestiere Debenedetti ricorre a un an-tico mito

Il critico rifagrave il cammino di Orfeo guidato da quel racconto e da quel pianto e riconduce viva Euridice per aiutare se stesso e gli uomini a capire percheacute sempre si rinnovino quella perdita quel racconto quel pianto e valgano per tutti e ciascuno vi ritrovi il proprio mito che ricomincia Storia individuale eterna quella di Orfeo (Debenedetti [1949] 1999b 123)

Il corpus saggistico debenedettiano consta di migliaia di pagine ma basta questo brano di poche righe per rendere bene lrsquoidea di una ri-cerca diuturna dellrsquoidentitagrave dei lati piugrave nascosti eppure piugrave vitali e imperituri del testo proprio quel rizoma di cui parlava Jung nella sua autobiografia (si veda sez 2 sect 114)6

5 Sullrsquoargomento mi permetto di rimandare a Mirisola 20126 Alcuni spunti proposti in questo sottoparagrafo sono una rielaborazione di quanto ho giagrave scritto in Mirisola 2019

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322 La Nekyia

Ma egrave davvero necessario chiamare in causa la critica letteraria per individuare il mito personale di un imprenditore o di unrsquoimpresa Probabilmente no In molti casi quel mito emerge con immediatez-za dallrsquoimmagine di seacute che proietta lrsquoazienda dalle storie che raccon-ta e che si racconta dai prodotti e dai servizi che offre dal suo po-sizionamento nel settore commerciale di riferimento e da tanti altri elementi Perograve anche quando il mito personale sia evidente in pie-na luce non possiamo escludere che nella zona drsquoombra si nascon-da la sua parte piugrave eloquente e significativa magari un mito diver-so o addirittura contrario

Prendiamo un caso apparentemente semplice come quello del-la Apple Egrave ovvio che nella fattispecie il mito aziendale coincida in buona parte con il mito personale di Steve Jobs A questa figura sia-mo soliti associare una precisa cifra stilistica che si caratterizza per minimalismo eleganza novitagrave gusto della sfida Anche chi non ama i prodotti Apple o il mito di Steve Jobs non puograve non riconoscere che queste caratteristiche siano connotative del brand sia pure in nega-tivo Altrettanto evidente egrave come le stesse connotazioni e la mitiz-zazione del fondatore rappresentino oggi per lrsquoazienda di Tim Cook unrsquoenorme risorsa ma anche lrsquoingombro di un modello da cui egrave mol-to rischioso allontanarsi e un orizzonte di aspettative che non egrave fa-cile soddisfare

Unrsquoanalisi elementare come questa non necessita certo dellrsquoausi-lio di altri strumenti drsquoindagine Se perograve vogliamo comprendere la reale valenza del mito di Steve Jobs dobbiamo spingerci al di lagrave delle quattro facili etichette che chiunque riesce ad attaccargli In primo luogo proprio come si fa con i testi letterari occorre distinguere il personaggio Jobs dallrsquoautore (leggi lsquoimprenditorersquo) Jobs E poi discer-nere lrsquoautore reale da quello implicito Ne risulteranno tre figure piut-tosto diverse ed egrave proprio dal loro scontro che si egrave generato il mito

Il carisma di Steve Jobs infatti si nutre di contraddizioni e non puograve essere compreso prescindendo da quelle che sono state le figure di riferimento di confronto e soprattutto di scontro dellrsquoimprendi-tore Occorre dunque conoscere la sua biografia per avere un testo piugrave chiaro e piugrave completo di quello che ci propone il personaggio-Jobs ma occorre anche saper leggere tra le pieghe di quel testo per non incorrere nellrsquoerrore grossolano di collegare in modo troppo diret-to meccanico la vita di un uomo e la sua opera Le connessioni tra le due sfere infatti sono sempre indirette schermate mediate dal-la complessitagrave della psiche umana Per esempio possiamo senzrsquoaltro dire che non egrave un caso se nel 1978 Jobs chiamograve uno dei suoi proget-ti piugrave ambiziosi con lo stesso nome della figlia nata in quello stesso anno Lisa ma sarebbe unrsquoingenuitagrave leggere questa circostanza co-me una sorta di risarcimento del suo rifiuto di riconoscerne la pater-

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nitagrave e di dare alla bambina il proprio cognome proprio come venti-treacute anni prima i suoi genitori naturali si erano rifiutati di riconoscere lo stesso Steve Il nesso tra il progetto Lisa (peraltro fallimentare) e quei due eventi egrave di certo molto piugrave complesso ed egrave inutile tenta-re di svelarlo (cf Isaacson 2011) Ben piugrave interessante e produttivo sarebbe invece comprendere cosa ci dicono quegli episodi sul suo processo creativo sul modo in cui quellrsquoartista-imprenditore riusci-va ndash o non riusciva ndash a convogliare le proprie emozioni i propri sen-timenti e i propri insuccessi personali nella creazione di idee e nella loro messa in atto Egrave proprio questo il sottotesto che dobbiamo esplo-rare E la critica letteraria egrave nata per farlo

Rimanere concentrati sulla figura dellrsquoautore-Jobs ci permette di compiere il passo successivo affidandoci al celebre discorso Stay hungry stay foolish pronunciato il 12 giugno 2005 in occasione del-la cerimonia annuale per il conferimento delle lauree a Stanford

Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita Tutto qui nul-la di speciale Solo tre storie [hellip] Tutto egrave cominciato prima che io nascessi La mia madre biologica era laureanda ma era una ragaz-za-madre perciograve decise di darmi in adozione [hellip] La mia seconda storia parla di amore e di perdita [hellip] Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena ventrsquoanni Ab-biamo lavorato duro e in dieci anni Apple egrave cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dolla-ri con oltre quattromila dipendenti Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione ndash il Macintosh ndash un anno prima e avevo appena compiuto trentrsquoannihellip quando venni licenziato [hellip] Cosigrave a trentrsquoanni ero a spasso E in maniera plateale Ciograve che aveva foca-lizzato la mia intera vita adulta non crsquoera piugrave e tutto questo fu de-vastante [hellip] Non potevo accorgermene allora ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare La pesantezza del successo fu sostituita dalla so-avitagrave di essere di nuovo un iniziatore mi rese libero di entrare in uno dei periodi piugrave creativi della mia vita Nei cinque anni succes-sivi fondai una Societagrave chiamata NeXT unrsquoaltra chiamata Pixar e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie La Pixar produsse il primo film di animazione interamen-te creato al computer Toy Story che ora egrave lo studio di animazio-ne di maggior successo nel mondo In una mirabile successione di accadimenti Apple comprograve NeXT ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT egrave nel cuore dellrsquoattuale rinascimento di Apple E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme [hellip] La mia terza storia parla della morte [hellip] Un anno fa mi egrave sta-to diagnosticato un cancro [hellip] la Morte egrave la migliore invenzione della Vita Egrave lrsquoagente di cambio della Vita fa piazza pulita del vec-chio per aprire la strada al nuovo (Jobs 2005)

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Da notare incidentalmente come dopo la diagnosi si sia aperta la stagione piugrave rosea di Apple iPhone e iPad sono ancora da venire a questrsquoaltezza

Non si tratta di fare unrsquoapologia di Steve Jobs dando giudizi alla sua vita e alla sua carriera questa lunga citazione serve piuttosto a mostrare quanto la sua storia per quanto romanzata e per quan-to trasformata in mito personale e collettivo contiene dati oggettivi che ci permettono di riconoscerla come un ottimo esempio di quel-la creativitagrave che sola puograve nascere dalla discesa allrsquoAde da quella laquosgomentevole Nekuiaraquo di cui parla Debenedetti sulla scorta degli studi e delle intuizioni junghiane (Debenedetti [1947] 1999c 917)

La discesa allrsquoAde connessa a fatti drammatici della vita perso-nale o professionale mette al confronto con lrsquoinconscio con lrsquoarche-tipo dellrsquoOmbra ndash che come sappiamo Jung connette alla Nigredo Il confronto annichilisce puograve distruggere o mettere in contatto con forze ctonie (proprio quelle forze attive sotto le strutture di cui par-lava Derrida) che sprigionano una creativitagrave in grado di scardina-re i paradigmi e le convinzioni dellrsquoindividuo Privo di strutture che lo sorreggono ma che al contempo lo limitano lrsquoindividuo puograve dav-vero reinventarsi nel senso piugrave pieno e rivoluzionario del termine

Di questo confronto con lrsquoOmbra Jung ha fatto uno dei cardini fondamentali del suo pensiero come abbiamo visto nei capitoli pre-cedenti7 Si puograve allora dire che laquoJung egrave il miglior alleato degli ar-tistiraquo come osservograve Giacomo Debenedetti che ha incentrato il suo metodo critico proprio sul confronto con lrsquoOmbra e in particolare sulla Nekyia la discesa allrsquoAde laquoQuesta Nekuia egrave veramente il car-dine narrativo dellrsquoOdissea [hellip] Vorrei dire che da allora in poi ogni vero romanzo ogni romanzo risolto a fondo ha contenuto una sua Nekuiaraquo (Debenedetti [1947] 1999c 917-8) Nel caso del testo-im-presa egrave importante capire se la discesa allrsquoAde abbia portato effet-tivamente a un confronto con le proprie ombre o se non sia stata totalmente assorbita nel mito personale senza produrre alcuna ri-voluzione o ripensamento radicale Siamo infatti abituati a raccon-ti autobiografici di imprenditori che rievocano le proprie difficoltagrave o le proprie (momentanee) sconfitte esclusivamente per rimarcare la grandiositagrave del successo giunto in seguito Come distinguere la falsa Nekyia o la Nekyia priva di effetti da quella reale In primis come si egrave detto si potrebbe provare a farlo con gli strumenti del-la critica letteraria imparando a discernere quelle spie stilistiche che rivelano le debolezze strutturali della narrazione e ne mettono a nudo la superficialitagrave

Nel caso della ricerca meramente descrittiva per cogliere le ca-ratteristiche del mito personale-aziendale occorre lavorare preva-

7 Si veda in particolare la descrizione della Nigredo in sez 2 sect 132

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lentemente sui documenti che raccontano la storia dellrsquoimpresa nel caso della ricerca-intervento a questi si aggiunge la possibilitagrave di avvalersi di materiale di prima mano interviste sopralluoghi altri materiali informativi non aperti al pubblico (archivi ecc) La Nekyia puograve essere intervenuta a livello di imprenditore di impresa di set-tore di sistema-Paese ecc Nella ricerca-intervento si apre la possi-bilitagrave inoltre di agire direttamente sullrsquoautocomprensione dellrsquoiden-titagrave drsquoimpresa Dopo aver ben individuato la precisa imagery che ne riveli lrsquoOmbra saragrave agevole per il critico rintracciare testi letterari film spettacoli teatrali quadri sculture brani musicali e altre for-me artistiche che possano essere messe in relazione con la specifi-ca impresa e i cui argomenti principali siano lrsquoincontro con lrsquoOmbra e la disgregazione dellrsquoidentitagrave Questi esempi saranno poi proposti al gruppo di lavoro nellrsquoambito di unrsquoaltra attivitagrave seminariale che in virtugrave del suo intento decostruzionista si potrebbe intitolare laquoLe-zioni di caosraquo

Dopo aver ricevuto spunti di riflessione attraverso la spiegazione ad esempio dellrsquoarte espressionista nelle sue diverse forme il parte-cipante si troveragrave di fronte a opere che con linguaggi diversi e me-no mediati dalla razionalitagrave ripropongono il tema della caducitagrave del

Figura 3 Albrecht Duumlrer Melencolia I 1514

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

Wikimedia Commons pubblico dominio

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 9: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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nanze percettive che possono essere scovate classificate e interpre-tate esattamente come le spie stilistiche del testo letterario

Di fronte al testo-impresa il primo elemento che pare necessario decostruire egrave il mito personale (si veda sez 2 sect 114) dellrsquoimprendi-tore eo il mito aziendale prendendo in considerazione anche quel particolare momento narrativo che possiamo individuare come mi-to fondativo

Per quanto riguarda questa fase possono essere utili le indica-zioni fornite da Charles Mauron critico letterario vicino alle teorie junghiane nella sua opera piugrave nota Dalle metafore ossessive al mi-to personale quando descrive le operazioni fondamentali del meto-do da lui stesso elaborato la psicocritica

1 Sovrapponendo i testi drsquouno stesso scrittore [hellip] si fanno com-parire delle reti drsquoassociazioni o raggruppamenti drsquoimmagini ossessivi e probabilmente involontari

2 Si cerca attraverso lrsquoopera dello stesso scrittore come si ripe-tano e si modifichino le reti i raggruppamenti o con termine piugrave generico le strutture rivelate dalla prima operazione [hellip] la seconda operazione [hellip] di solito [hellip] porta allrsquoimmagine drsquoun mito personale

3 Il mito personale e le sue metamorfosi sono interpretati come espressioni della personalitagrave inconscia e della sua evoluzione

4 I risultati cosigrave ottenuti con lo studio dellrsquoopera vengono con-trollati facendo confronti con la vita dello scrittore (Mauron [1963] 1966 33)

Mutatis mutandis sembra ragionevole supporre che il metodo psi-cocritico possa trovare una parziale applicazione anche nello studio dellrsquoidentitagrave aziendale Dopo avere stabilito quale tipo materiale pos-sa essere considerato come lsquotestorsquo e analizzato in quanto tale (inter-viste mission statement testi destinati alla comunicazione interna e testi rivolti allrsquoesterno sito internet e pagine sui social network varie forme di storytelling aziendale ma anche prodotti e ogni altro elemento verbale) si verifica lrsquoeventuale presenza di reti di associa-zioni fatte da immagini parole o schemi linguistici ricorrenti In un secondo momento si sonda la possibilitagrave di riunire le reti di associa-zioni intorno a un nucleo centrale costituito dal mito personale Si passa dunque ad analizzare gli aspetti inconsci di questo mito e in-fine lo si mette a confronto con la storia dellrsquoimpresa o con le storie personali di chi lrsquoha fondata e di chi nel tempo lrsquoha diretta Combi-nando elementi e piani di analisi diversi questo metodo potrebbe of-frire degli interessanti spunti di riflessione in particolare nei casi in cui il mito personale non sia espresso in modo chiaro e definito

In altri casi il mito egrave esplicito ma non rispondente allrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa Anche qui la critica letteraria puograve for-

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nire utili strumenti drsquoindagine Penso tra i tanti esempi possibili a quello di Gaston Bachelard esponente di primo piano della cosid-detta lsquocritica tematicarsquo che ha studiato in particolare le immagini dei quattro elementi fondamentali ricorrenti nelle opere di poeti ro-manzieri filosofi giungendo a conclusioni che sembrano smentire o quantomeno mettere in crisi il livello letterale del testo Quando per esempio analizza Cosi parlo Zarathustra e le Poesie di Friedri-ch Nietzsche si trova di fronte a testi che inneggiano esplicitamen-te alla terra e al fuoco eppure soffermandosi sulle singole immagi-ni deduce che Nietzsche non egrave un poeta della terra percheacute nelle sue pagine la pietra e la roccia laquonon vivonoraquo compaiono spesso ma so-lo come simboli di durezza Ciograve che lo attira non egrave la materia ma lrsquoa-zione e laquola terra nella sua massa e nella sua profonditagrave gli offriragrave so-prattutto spunti di azioneraquo (Bachelard [1943] 1988 135) Il discorso si fa piugrave complesso per quel che riguarda il fuoco data la forza del-le metafore ignee e lrsquoidentificarsi di Zarathustra stesso con il sole Bachelard osserva che nelle immagini nietzschiane questo elemen-to egrave meno sostanza che forza esso egrave cioegrave correlato alla tensione e allrsquoazione non al benessere di un calorismo come in Novalis Il fuo-co nietzschiano egrave un tratto che sale e che paradossalmente aspira al freddo Egrave la laquovolontagrave di raggiungere lrsquoaria pura e fredda delle al-tezzeraquo (142) La conclusione a cui arriva lo studioso egrave che sia lrsquoaria il suo elemento naturale Avendo riposto tutta lrsquoenergia lirica nello scambio tra il pesante e il leggero tra il terrestre e lrsquoaereo Nietz-sche diventa per Bachelard il laquomodello del poeta verticale del poeta delle cime del poeta ascensionaleraquo (133)

Dallrsquoesempio di Bachelard dal modo in cui riesce a guardare e in-terrogare le immagini per mettere alla prova il testo egrave forse possi-bile trarre utili spunti per demistificare certe narrazioni aziendali fondate su basi poco solide su immaginari stereotipati e poco rispon-denti alla reale identitagrave dellrsquoimpresa E anche la sua attenzione per i quattro elementi fondamentali potrebbe essere portatrice di sug-gestioni e indicazioni per costruire un racconto capace di distillare alcune caratteristiche dellrsquoidentitagrave aziendale e di proiettarle in uno scenario archetipico (cosa crsquoegrave di piugrave archetipico dellrsquoaria dellrsquoacqua della terra e del fuoco)

Sulla via che unisce la critica letteraria e la psicologia del profon-do andrebbero fatti tanti altri nomi come quelli di Maud Bodkin e Northrop Frye considerati i maggiori rappresentanti della lsquocritica archetipicarsquo in ambito anglosassone In questo campo le esperienze e le prospettive di studio sono varie e tutte di grande interesse ma il lsquometodorsquo critico che meglio riassume quanto detto finora e meglio si presta a ingaggiare un duello serrato con il mito personale egrave sen-za dubbio quello di Giacomo Debenedetti

Insofferente a ogni scuola di pensiero e a ogni metodologia pre-costituita aperto ai piugrave diversi stimoli intellettuali e allrsquoincontro tra

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le diverse discipline Debenedetti ha saputo intessere un laquoracconto criticoraquo lungo quarantrsquoanni in cui la letteratura la musica e le arti figurative si incontrano con la biologia la fisica quantistica o lrsquoeco-nomia E soprattutto con la psicologia del profondo Nelle sue ma-ni la psicologia analitica junghiana si fa non solo strumento drsquoinda-gine ma anche una serie di dure prove unrsquoordalia a cui sottoporre il testo Per entrare nel severo canone debenedettiano infatti le ope-re devono possedere alcuni requisiti fondamentali quali la familiari-tagrave con il mondo degli archetipi lrsquoattitudine a raggiungere lrsquoinconscio collettivo la capacitagrave di far dialogare lrsquoAnimus con lrsquoAnima insieme al coraggio di affrontare lrsquoOmbra e di cimentarsi nella discesa allrsquoAde unica strada per giungere al fondo della psiche e ambire a quella to-talitagrave che Jung identifica con il Seacute Per quanto possa suonare impro-prio e riduttivo parlare di un metodo debenedettiano io penso che il convergere di tutti gli elementi-cardine della psicologia analitica ci porti a intravedere un percorso ben preciso e una prassi che potrem-mo definire lsquocritica come processo drsquoindividuazionersquo5

Il rigore di Debenedetti la sua curiositagrave onnivora e il suo talento innato per le connessioni piugrave impensate uniti alle acquisizioni del pensiero junghiano fanno sigrave che si possano leggere i suoi saggi co-me ricettacolo dei piugrave affilati strumenti di analisi e di scavo interio-re insegnamenti e indicazioni la cui portata va ben al di lagrave dellrsquoap-plicazione ai testi letterari estendendosi a ogni forma di testo non ultimi quelli che delineano lrsquoidentitagrave di unrsquoimpresa

Per descrivere il proprio mestiere Debenedetti ricorre a un an-tico mito

Il critico rifagrave il cammino di Orfeo guidato da quel racconto e da quel pianto e riconduce viva Euridice per aiutare se stesso e gli uomini a capire percheacute sempre si rinnovino quella perdita quel racconto quel pianto e valgano per tutti e ciascuno vi ritrovi il proprio mito che ricomincia Storia individuale eterna quella di Orfeo (Debenedetti [1949] 1999b 123)

Il corpus saggistico debenedettiano consta di migliaia di pagine ma basta questo brano di poche righe per rendere bene lrsquoidea di una ri-cerca diuturna dellrsquoidentitagrave dei lati piugrave nascosti eppure piugrave vitali e imperituri del testo proprio quel rizoma di cui parlava Jung nella sua autobiografia (si veda sez 2 sect 114)6

5 Sullrsquoargomento mi permetto di rimandare a Mirisola 20126 Alcuni spunti proposti in questo sottoparagrafo sono una rielaborazione di quanto ho giagrave scritto in Mirisola 2019

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322 La Nekyia

Ma egrave davvero necessario chiamare in causa la critica letteraria per individuare il mito personale di un imprenditore o di unrsquoimpresa Probabilmente no In molti casi quel mito emerge con immediatez-za dallrsquoimmagine di seacute che proietta lrsquoazienda dalle storie che raccon-ta e che si racconta dai prodotti e dai servizi che offre dal suo po-sizionamento nel settore commerciale di riferimento e da tanti altri elementi Perograve anche quando il mito personale sia evidente in pie-na luce non possiamo escludere che nella zona drsquoombra si nascon-da la sua parte piugrave eloquente e significativa magari un mito diver-so o addirittura contrario

Prendiamo un caso apparentemente semplice come quello del-la Apple Egrave ovvio che nella fattispecie il mito aziendale coincida in buona parte con il mito personale di Steve Jobs A questa figura sia-mo soliti associare una precisa cifra stilistica che si caratterizza per minimalismo eleganza novitagrave gusto della sfida Anche chi non ama i prodotti Apple o il mito di Steve Jobs non puograve non riconoscere che queste caratteristiche siano connotative del brand sia pure in nega-tivo Altrettanto evidente egrave come le stesse connotazioni e la mitiz-zazione del fondatore rappresentino oggi per lrsquoazienda di Tim Cook unrsquoenorme risorsa ma anche lrsquoingombro di un modello da cui egrave mol-to rischioso allontanarsi e un orizzonte di aspettative che non egrave fa-cile soddisfare

Unrsquoanalisi elementare come questa non necessita certo dellrsquoausi-lio di altri strumenti drsquoindagine Se perograve vogliamo comprendere la reale valenza del mito di Steve Jobs dobbiamo spingerci al di lagrave delle quattro facili etichette che chiunque riesce ad attaccargli In primo luogo proprio come si fa con i testi letterari occorre distinguere il personaggio Jobs dallrsquoautore (leggi lsquoimprenditorersquo) Jobs E poi discer-nere lrsquoautore reale da quello implicito Ne risulteranno tre figure piut-tosto diverse ed egrave proprio dal loro scontro che si egrave generato il mito

Il carisma di Steve Jobs infatti si nutre di contraddizioni e non puograve essere compreso prescindendo da quelle che sono state le figure di riferimento di confronto e soprattutto di scontro dellrsquoimprendi-tore Occorre dunque conoscere la sua biografia per avere un testo piugrave chiaro e piugrave completo di quello che ci propone il personaggio-Jobs ma occorre anche saper leggere tra le pieghe di quel testo per non incorrere nellrsquoerrore grossolano di collegare in modo troppo diret-to meccanico la vita di un uomo e la sua opera Le connessioni tra le due sfere infatti sono sempre indirette schermate mediate dal-la complessitagrave della psiche umana Per esempio possiamo senzrsquoaltro dire che non egrave un caso se nel 1978 Jobs chiamograve uno dei suoi proget-ti piugrave ambiziosi con lo stesso nome della figlia nata in quello stesso anno Lisa ma sarebbe unrsquoingenuitagrave leggere questa circostanza co-me una sorta di risarcimento del suo rifiuto di riconoscerne la pater-

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nitagrave e di dare alla bambina il proprio cognome proprio come venti-treacute anni prima i suoi genitori naturali si erano rifiutati di riconoscere lo stesso Steve Il nesso tra il progetto Lisa (peraltro fallimentare) e quei due eventi egrave di certo molto piugrave complesso ed egrave inutile tenta-re di svelarlo (cf Isaacson 2011) Ben piugrave interessante e produttivo sarebbe invece comprendere cosa ci dicono quegli episodi sul suo processo creativo sul modo in cui quellrsquoartista-imprenditore riusci-va ndash o non riusciva ndash a convogliare le proprie emozioni i propri sen-timenti e i propri insuccessi personali nella creazione di idee e nella loro messa in atto Egrave proprio questo il sottotesto che dobbiamo esplo-rare E la critica letteraria egrave nata per farlo

Rimanere concentrati sulla figura dellrsquoautore-Jobs ci permette di compiere il passo successivo affidandoci al celebre discorso Stay hungry stay foolish pronunciato il 12 giugno 2005 in occasione del-la cerimonia annuale per il conferimento delle lauree a Stanford

Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita Tutto qui nul-la di speciale Solo tre storie [hellip] Tutto egrave cominciato prima che io nascessi La mia madre biologica era laureanda ma era una ragaz-za-madre perciograve decise di darmi in adozione [hellip] La mia seconda storia parla di amore e di perdita [hellip] Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena ventrsquoanni Ab-biamo lavorato duro e in dieci anni Apple egrave cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dolla-ri con oltre quattromila dipendenti Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione ndash il Macintosh ndash un anno prima e avevo appena compiuto trentrsquoannihellip quando venni licenziato [hellip] Cosigrave a trentrsquoanni ero a spasso E in maniera plateale Ciograve che aveva foca-lizzato la mia intera vita adulta non crsquoera piugrave e tutto questo fu de-vastante [hellip] Non potevo accorgermene allora ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare La pesantezza del successo fu sostituita dalla so-avitagrave di essere di nuovo un iniziatore mi rese libero di entrare in uno dei periodi piugrave creativi della mia vita Nei cinque anni succes-sivi fondai una Societagrave chiamata NeXT unrsquoaltra chiamata Pixar e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie La Pixar produsse il primo film di animazione interamen-te creato al computer Toy Story che ora egrave lo studio di animazio-ne di maggior successo nel mondo In una mirabile successione di accadimenti Apple comprograve NeXT ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT egrave nel cuore dellrsquoattuale rinascimento di Apple E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme [hellip] La mia terza storia parla della morte [hellip] Un anno fa mi egrave sta-to diagnosticato un cancro [hellip] la Morte egrave la migliore invenzione della Vita Egrave lrsquoagente di cambio della Vita fa piazza pulita del vec-chio per aprire la strada al nuovo (Jobs 2005)

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Da notare incidentalmente come dopo la diagnosi si sia aperta la stagione piugrave rosea di Apple iPhone e iPad sono ancora da venire a questrsquoaltezza

Non si tratta di fare unrsquoapologia di Steve Jobs dando giudizi alla sua vita e alla sua carriera questa lunga citazione serve piuttosto a mostrare quanto la sua storia per quanto romanzata e per quan-to trasformata in mito personale e collettivo contiene dati oggettivi che ci permettono di riconoscerla come un ottimo esempio di quel-la creativitagrave che sola puograve nascere dalla discesa allrsquoAde da quella laquosgomentevole Nekuiaraquo di cui parla Debenedetti sulla scorta degli studi e delle intuizioni junghiane (Debenedetti [1947] 1999c 917)

La discesa allrsquoAde connessa a fatti drammatici della vita perso-nale o professionale mette al confronto con lrsquoinconscio con lrsquoarche-tipo dellrsquoOmbra ndash che come sappiamo Jung connette alla Nigredo Il confronto annichilisce puograve distruggere o mettere in contatto con forze ctonie (proprio quelle forze attive sotto le strutture di cui par-lava Derrida) che sprigionano una creativitagrave in grado di scardina-re i paradigmi e le convinzioni dellrsquoindividuo Privo di strutture che lo sorreggono ma che al contempo lo limitano lrsquoindividuo puograve dav-vero reinventarsi nel senso piugrave pieno e rivoluzionario del termine

Di questo confronto con lrsquoOmbra Jung ha fatto uno dei cardini fondamentali del suo pensiero come abbiamo visto nei capitoli pre-cedenti7 Si puograve allora dire che laquoJung egrave il miglior alleato degli ar-tistiraquo come osservograve Giacomo Debenedetti che ha incentrato il suo metodo critico proprio sul confronto con lrsquoOmbra e in particolare sulla Nekyia la discesa allrsquoAde laquoQuesta Nekuia egrave veramente il car-dine narrativo dellrsquoOdissea [hellip] Vorrei dire che da allora in poi ogni vero romanzo ogni romanzo risolto a fondo ha contenuto una sua Nekuiaraquo (Debenedetti [1947] 1999c 917-8) Nel caso del testo-im-presa egrave importante capire se la discesa allrsquoAde abbia portato effet-tivamente a un confronto con le proprie ombre o se non sia stata totalmente assorbita nel mito personale senza produrre alcuna ri-voluzione o ripensamento radicale Siamo infatti abituati a raccon-ti autobiografici di imprenditori che rievocano le proprie difficoltagrave o le proprie (momentanee) sconfitte esclusivamente per rimarcare la grandiositagrave del successo giunto in seguito Come distinguere la falsa Nekyia o la Nekyia priva di effetti da quella reale In primis come si egrave detto si potrebbe provare a farlo con gli strumenti del-la critica letteraria imparando a discernere quelle spie stilistiche che rivelano le debolezze strutturali della narrazione e ne mettono a nudo la superficialitagrave

Nel caso della ricerca meramente descrittiva per cogliere le ca-ratteristiche del mito personale-aziendale occorre lavorare preva-

7 Si veda in particolare la descrizione della Nigredo in sez 2 sect 132

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lentemente sui documenti che raccontano la storia dellrsquoimpresa nel caso della ricerca-intervento a questi si aggiunge la possibilitagrave di avvalersi di materiale di prima mano interviste sopralluoghi altri materiali informativi non aperti al pubblico (archivi ecc) La Nekyia puograve essere intervenuta a livello di imprenditore di impresa di set-tore di sistema-Paese ecc Nella ricerca-intervento si apre la possi-bilitagrave inoltre di agire direttamente sullrsquoautocomprensione dellrsquoiden-titagrave drsquoimpresa Dopo aver ben individuato la precisa imagery che ne riveli lrsquoOmbra saragrave agevole per il critico rintracciare testi letterari film spettacoli teatrali quadri sculture brani musicali e altre for-me artistiche che possano essere messe in relazione con la specifi-ca impresa e i cui argomenti principali siano lrsquoincontro con lrsquoOmbra e la disgregazione dellrsquoidentitagrave Questi esempi saranno poi proposti al gruppo di lavoro nellrsquoambito di unrsquoaltra attivitagrave seminariale che in virtugrave del suo intento decostruzionista si potrebbe intitolare laquoLe-zioni di caosraquo

Dopo aver ricevuto spunti di riflessione attraverso la spiegazione ad esempio dellrsquoarte espressionista nelle sue diverse forme il parte-cipante si troveragrave di fronte a opere che con linguaggi diversi e me-no mediati dalla razionalitagrave ripropongono il tema della caducitagrave del

Figura 3 Albrecht Duumlrer Melencolia I 1514

Lastra di rame Wikimedia Commons

pubblico dominio

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 10: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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nire utili strumenti drsquoindagine Penso tra i tanti esempi possibili a quello di Gaston Bachelard esponente di primo piano della cosid-detta lsquocritica tematicarsquo che ha studiato in particolare le immagini dei quattro elementi fondamentali ricorrenti nelle opere di poeti ro-manzieri filosofi giungendo a conclusioni che sembrano smentire o quantomeno mettere in crisi il livello letterale del testo Quando per esempio analizza Cosi parlo Zarathustra e le Poesie di Friedri-ch Nietzsche si trova di fronte a testi che inneggiano esplicitamen-te alla terra e al fuoco eppure soffermandosi sulle singole immagi-ni deduce che Nietzsche non egrave un poeta della terra percheacute nelle sue pagine la pietra e la roccia laquonon vivonoraquo compaiono spesso ma so-lo come simboli di durezza Ciograve che lo attira non egrave la materia ma lrsquoa-zione e laquola terra nella sua massa e nella sua profonditagrave gli offriragrave so-prattutto spunti di azioneraquo (Bachelard [1943] 1988 135) Il discorso si fa piugrave complesso per quel che riguarda il fuoco data la forza del-le metafore ignee e lrsquoidentificarsi di Zarathustra stesso con il sole Bachelard osserva che nelle immagini nietzschiane questo elemen-to egrave meno sostanza che forza esso egrave cioegrave correlato alla tensione e allrsquoazione non al benessere di un calorismo come in Novalis Il fuo-co nietzschiano egrave un tratto che sale e che paradossalmente aspira al freddo Egrave la laquovolontagrave di raggiungere lrsquoaria pura e fredda delle al-tezzeraquo (142) La conclusione a cui arriva lo studioso egrave che sia lrsquoaria il suo elemento naturale Avendo riposto tutta lrsquoenergia lirica nello scambio tra il pesante e il leggero tra il terrestre e lrsquoaereo Nietz-sche diventa per Bachelard il laquomodello del poeta verticale del poeta delle cime del poeta ascensionaleraquo (133)

Dallrsquoesempio di Bachelard dal modo in cui riesce a guardare e in-terrogare le immagini per mettere alla prova il testo egrave forse possi-bile trarre utili spunti per demistificare certe narrazioni aziendali fondate su basi poco solide su immaginari stereotipati e poco rispon-denti alla reale identitagrave dellrsquoimpresa E anche la sua attenzione per i quattro elementi fondamentali potrebbe essere portatrice di sug-gestioni e indicazioni per costruire un racconto capace di distillare alcune caratteristiche dellrsquoidentitagrave aziendale e di proiettarle in uno scenario archetipico (cosa crsquoegrave di piugrave archetipico dellrsquoaria dellrsquoacqua della terra e del fuoco)

Sulla via che unisce la critica letteraria e la psicologia del profon-do andrebbero fatti tanti altri nomi come quelli di Maud Bodkin e Northrop Frye considerati i maggiori rappresentanti della lsquocritica archetipicarsquo in ambito anglosassone In questo campo le esperienze e le prospettive di studio sono varie e tutte di grande interesse ma il lsquometodorsquo critico che meglio riassume quanto detto finora e meglio si presta a ingaggiare un duello serrato con il mito personale egrave sen-za dubbio quello di Giacomo Debenedetti

Insofferente a ogni scuola di pensiero e a ogni metodologia pre-costituita aperto ai piugrave diversi stimoli intellettuali e allrsquoincontro tra

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le diverse discipline Debenedetti ha saputo intessere un laquoracconto criticoraquo lungo quarantrsquoanni in cui la letteratura la musica e le arti figurative si incontrano con la biologia la fisica quantistica o lrsquoeco-nomia E soprattutto con la psicologia del profondo Nelle sue ma-ni la psicologia analitica junghiana si fa non solo strumento drsquoinda-gine ma anche una serie di dure prove unrsquoordalia a cui sottoporre il testo Per entrare nel severo canone debenedettiano infatti le ope-re devono possedere alcuni requisiti fondamentali quali la familiari-tagrave con il mondo degli archetipi lrsquoattitudine a raggiungere lrsquoinconscio collettivo la capacitagrave di far dialogare lrsquoAnimus con lrsquoAnima insieme al coraggio di affrontare lrsquoOmbra e di cimentarsi nella discesa allrsquoAde unica strada per giungere al fondo della psiche e ambire a quella to-talitagrave che Jung identifica con il Seacute Per quanto possa suonare impro-prio e riduttivo parlare di un metodo debenedettiano io penso che il convergere di tutti gli elementi-cardine della psicologia analitica ci porti a intravedere un percorso ben preciso e una prassi che potrem-mo definire lsquocritica come processo drsquoindividuazionersquo5

Il rigore di Debenedetti la sua curiositagrave onnivora e il suo talento innato per le connessioni piugrave impensate uniti alle acquisizioni del pensiero junghiano fanno sigrave che si possano leggere i suoi saggi co-me ricettacolo dei piugrave affilati strumenti di analisi e di scavo interio-re insegnamenti e indicazioni la cui portata va ben al di lagrave dellrsquoap-plicazione ai testi letterari estendendosi a ogni forma di testo non ultimi quelli che delineano lrsquoidentitagrave di unrsquoimpresa

Per descrivere il proprio mestiere Debenedetti ricorre a un an-tico mito

Il critico rifagrave il cammino di Orfeo guidato da quel racconto e da quel pianto e riconduce viva Euridice per aiutare se stesso e gli uomini a capire percheacute sempre si rinnovino quella perdita quel racconto quel pianto e valgano per tutti e ciascuno vi ritrovi il proprio mito che ricomincia Storia individuale eterna quella di Orfeo (Debenedetti [1949] 1999b 123)

Il corpus saggistico debenedettiano consta di migliaia di pagine ma basta questo brano di poche righe per rendere bene lrsquoidea di una ri-cerca diuturna dellrsquoidentitagrave dei lati piugrave nascosti eppure piugrave vitali e imperituri del testo proprio quel rizoma di cui parlava Jung nella sua autobiografia (si veda sez 2 sect 114)6

5 Sullrsquoargomento mi permetto di rimandare a Mirisola 20126 Alcuni spunti proposti in questo sottoparagrafo sono una rielaborazione di quanto ho giagrave scritto in Mirisola 2019

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322 La Nekyia

Ma egrave davvero necessario chiamare in causa la critica letteraria per individuare il mito personale di un imprenditore o di unrsquoimpresa Probabilmente no In molti casi quel mito emerge con immediatez-za dallrsquoimmagine di seacute che proietta lrsquoazienda dalle storie che raccon-ta e che si racconta dai prodotti e dai servizi che offre dal suo po-sizionamento nel settore commerciale di riferimento e da tanti altri elementi Perograve anche quando il mito personale sia evidente in pie-na luce non possiamo escludere che nella zona drsquoombra si nascon-da la sua parte piugrave eloquente e significativa magari un mito diver-so o addirittura contrario

Prendiamo un caso apparentemente semplice come quello del-la Apple Egrave ovvio che nella fattispecie il mito aziendale coincida in buona parte con il mito personale di Steve Jobs A questa figura sia-mo soliti associare una precisa cifra stilistica che si caratterizza per minimalismo eleganza novitagrave gusto della sfida Anche chi non ama i prodotti Apple o il mito di Steve Jobs non puograve non riconoscere che queste caratteristiche siano connotative del brand sia pure in nega-tivo Altrettanto evidente egrave come le stesse connotazioni e la mitiz-zazione del fondatore rappresentino oggi per lrsquoazienda di Tim Cook unrsquoenorme risorsa ma anche lrsquoingombro di un modello da cui egrave mol-to rischioso allontanarsi e un orizzonte di aspettative che non egrave fa-cile soddisfare

Unrsquoanalisi elementare come questa non necessita certo dellrsquoausi-lio di altri strumenti drsquoindagine Se perograve vogliamo comprendere la reale valenza del mito di Steve Jobs dobbiamo spingerci al di lagrave delle quattro facili etichette che chiunque riesce ad attaccargli In primo luogo proprio come si fa con i testi letterari occorre distinguere il personaggio Jobs dallrsquoautore (leggi lsquoimprenditorersquo) Jobs E poi discer-nere lrsquoautore reale da quello implicito Ne risulteranno tre figure piut-tosto diverse ed egrave proprio dal loro scontro che si egrave generato il mito

Il carisma di Steve Jobs infatti si nutre di contraddizioni e non puograve essere compreso prescindendo da quelle che sono state le figure di riferimento di confronto e soprattutto di scontro dellrsquoimprendi-tore Occorre dunque conoscere la sua biografia per avere un testo piugrave chiaro e piugrave completo di quello che ci propone il personaggio-Jobs ma occorre anche saper leggere tra le pieghe di quel testo per non incorrere nellrsquoerrore grossolano di collegare in modo troppo diret-to meccanico la vita di un uomo e la sua opera Le connessioni tra le due sfere infatti sono sempre indirette schermate mediate dal-la complessitagrave della psiche umana Per esempio possiamo senzrsquoaltro dire che non egrave un caso se nel 1978 Jobs chiamograve uno dei suoi proget-ti piugrave ambiziosi con lo stesso nome della figlia nata in quello stesso anno Lisa ma sarebbe unrsquoingenuitagrave leggere questa circostanza co-me una sorta di risarcimento del suo rifiuto di riconoscerne la pater-

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nitagrave e di dare alla bambina il proprio cognome proprio come venti-treacute anni prima i suoi genitori naturali si erano rifiutati di riconoscere lo stesso Steve Il nesso tra il progetto Lisa (peraltro fallimentare) e quei due eventi egrave di certo molto piugrave complesso ed egrave inutile tenta-re di svelarlo (cf Isaacson 2011) Ben piugrave interessante e produttivo sarebbe invece comprendere cosa ci dicono quegli episodi sul suo processo creativo sul modo in cui quellrsquoartista-imprenditore riusci-va ndash o non riusciva ndash a convogliare le proprie emozioni i propri sen-timenti e i propri insuccessi personali nella creazione di idee e nella loro messa in atto Egrave proprio questo il sottotesto che dobbiamo esplo-rare E la critica letteraria egrave nata per farlo

Rimanere concentrati sulla figura dellrsquoautore-Jobs ci permette di compiere il passo successivo affidandoci al celebre discorso Stay hungry stay foolish pronunciato il 12 giugno 2005 in occasione del-la cerimonia annuale per il conferimento delle lauree a Stanford

Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita Tutto qui nul-la di speciale Solo tre storie [hellip] Tutto egrave cominciato prima che io nascessi La mia madre biologica era laureanda ma era una ragaz-za-madre perciograve decise di darmi in adozione [hellip] La mia seconda storia parla di amore e di perdita [hellip] Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena ventrsquoanni Ab-biamo lavorato duro e in dieci anni Apple egrave cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dolla-ri con oltre quattromila dipendenti Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione ndash il Macintosh ndash un anno prima e avevo appena compiuto trentrsquoannihellip quando venni licenziato [hellip] Cosigrave a trentrsquoanni ero a spasso E in maniera plateale Ciograve che aveva foca-lizzato la mia intera vita adulta non crsquoera piugrave e tutto questo fu de-vastante [hellip] Non potevo accorgermene allora ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare La pesantezza del successo fu sostituita dalla so-avitagrave di essere di nuovo un iniziatore mi rese libero di entrare in uno dei periodi piugrave creativi della mia vita Nei cinque anni succes-sivi fondai una Societagrave chiamata NeXT unrsquoaltra chiamata Pixar e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie La Pixar produsse il primo film di animazione interamen-te creato al computer Toy Story che ora egrave lo studio di animazio-ne di maggior successo nel mondo In una mirabile successione di accadimenti Apple comprograve NeXT ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT egrave nel cuore dellrsquoattuale rinascimento di Apple E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme [hellip] La mia terza storia parla della morte [hellip] Un anno fa mi egrave sta-to diagnosticato un cancro [hellip] la Morte egrave la migliore invenzione della Vita Egrave lrsquoagente di cambio della Vita fa piazza pulita del vec-chio per aprire la strada al nuovo (Jobs 2005)

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Da notare incidentalmente come dopo la diagnosi si sia aperta la stagione piugrave rosea di Apple iPhone e iPad sono ancora da venire a questrsquoaltezza

Non si tratta di fare unrsquoapologia di Steve Jobs dando giudizi alla sua vita e alla sua carriera questa lunga citazione serve piuttosto a mostrare quanto la sua storia per quanto romanzata e per quan-to trasformata in mito personale e collettivo contiene dati oggettivi che ci permettono di riconoscerla come un ottimo esempio di quel-la creativitagrave che sola puograve nascere dalla discesa allrsquoAde da quella laquosgomentevole Nekuiaraquo di cui parla Debenedetti sulla scorta degli studi e delle intuizioni junghiane (Debenedetti [1947] 1999c 917)

La discesa allrsquoAde connessa a fatti drammatici della vita perso-nale o professionale mette al confronto con lrsquoinconscio con lrsquoarche-tipo dellrsquoOmbra ndash che come sappiamo Jung connette alla Nigredo Il confronto annichilisce puograve distruggere o mettere in contatto con forze ctonie (proprio quelle forze attive sotto le strutture di cui par-lava Derrida) che sprigionano una creativitagrave in grado di scardina-re i paradigmi e le convinzioni dellrsquoindividuo Privo di strutture che lo sorreggono ma che al contempo lo limitano lrsquoindividuo puograve dav-vero reinventarsi nel senso piugrave pieno e rivoluzionario del termine

Di questo confronto con lrsquoOmbra Jung ha fatto uno dei cardini fondamentali del suo pensiero come abbiamo visto nei capitoli pre-cedenti7 Si puograve allora dire che laquoJung egrave il miglior alleato degli ar-tistiraquo come osservograve Giacomo Debenedetti che ha incentrato il suo metodo critico proprio sul confronto con lrsquoOmbra e in particolare sulla Nekyia la discesa allrsquoAde laquoQuesta Nekuia egrave veramente il car-dine narrativo dellrsquoOdissea [hellip] Vorrei dire che da allora in poi ogni vero romanzo ogni romanzo risolto a fondo ha contenuto una sua Nekuiaraquo (Debenedetti [1947] 1999c 917-8) Nel caso del testo-im-presa egrave importante capire se la discesa allrsquoAde abbia portato effet-tivamente a un confronto con le proprie ombre o se non sia stata totalmente assorbita nel mito personale senza produrre alcuna ri-voluzione o ripensamento radicale Siamo infatti abituati a raccon-ti autobiografici di imprenditori che rievocano le proprie difficoltagrave o le proprie (momentanee) sconfitte esclusivamente per rimarcare la grandiositagrave del successo giunto in seguito Come distinguere la falsa Nekyia o la Nekyia priva di effetti da quella reale In primis come si egrave detto si potrebbe provare a farlo con gli strumenti del-la critica letteraria imparando a discernere quelle spie stilistiche che rivelano le debolezze strutturali della narrazione e ne mettono a nudo la superficialitagrave

Nel caso della ricerca meramente descrittiva per cogliere le ca-ratteristiche del mito personale-aziendale occorre lavorare preva-

7 Si veda in particolare la descrizione della Nigredo in sez 2 sect 132

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lentemente sui documenti che raccontano la storia dellrsquoimpresa nel caso della ricerca-intervento a questi si aggiunge la possibilitagrave di avvalersi di materiale di prima mano interviste sopralluoghi altri materiali informativi non aperti al pubblico (archivi ecc) La Nekyia puograve essere intervenuta a livello di imprenditore di impresa di set-tore di sistema-Paese ecc Nella ricerca-intervento si apre la possi-bilitagrave inoltre di agire direttamente sullrsquoautocomprensione dellrsquoiden-titagrave drsquoimpresa Dopo aver ben individuato la precisa imagery che ne riveli lrsquoOmbra saragrave agevole per il critico rintracciare testi letterari film spettacoli teatrali quadri sculture brani musicali e altre for-me artistiche che possano essere messe in relazione con la specifi-ca impresa e i cui argomenti principali siano lrsquoincontro con lrsquoOmbra e la disgregazione dellrsquoidentitagrave Questi esempi saranno poi proposti al gruppo di lavoro nellrsquoambito di unrsquoaltra attivitagrave seminariale che in virtugrave del suo intento decostruzionista si potrebbe intitolare laquoLe-zioni di caosraquo

Dopo aver ricevuto spunti di riflessione attraverso la spiegazione ad esempio dellrsquoarte espressionista nelle sue diverse forme il parte-cipante si troveragrave di fronte a opere che con linguaggi diversi e me-no mediati dalla razionalitagrave ripropongono il tema della caducitagrave del

Figura 3 Albrecht Duumlrer Melencolia I 1514

Lastra di rame Wikimedia Commons

pubblico dominio

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 11: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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le diverse discipline Debenedetti ha saputo intessere un laquoracconto criticoraquo lungo quarantrsquoanni in cui la letteratura la musica e le arti figurative si incontrano con la biologia la fisica quantistica o lrsquoeco-nomia E soprattutto con la psicologia del profondo Nelle sue ma-ni la psicologia analitica junghiana si fa non solo strumento drsquoinda-gine ma anche una serie di dure prove unrsquoordalia a cui sottoporre il testo Per entrare nel severo canone debenedettiano infatti le ope-re devono possedere alcuni requisiti fondamentali quali la familiari-tagrave con il mondo degli archetipi lrsquoattitudine a raggiungere lrsquoinconscio collettivo la capacitagrave di far dialogare lrsquoAnimus con lrsquoAnima insieme al coraggio di affrontare lrsquoOmbra e di cimentarsi nella discesa allrsquoAde unica strada per giungere al fondo della psiche e ambire a quella to-talitagrave che Jung identifica con il Seacute Per quanto possa suonare impro-prio e riduttivo parlare di un metodo debenedettiano io penso che il convergere di tutti gli elementi-cardine della psicologia analitica ci porti a intravedere un percorso ben preciso e una prassi che potrem-mo definire lsquocritica come processo drsquoindividuazionersquo5

Il rigore di Debenedetti la sua curiositagrave onnivora e il suo talento innato per le connessioni piugrave impensate uniti alle acquisizioni del pensiero junghiano fanno sigrave che si possano leggere i suoi saggi co-me ricettacolo dei piugrave affilati strumenti di analisi e di scavo interio-re insegnamenti e indicazioni la cui portata va ben al di lagrave dellrsquoap-plicazione ai testi letterari estendendosi a ogni forma di testo non ultimi quelli che delineano lrsquoidentitagrave di unrsquoimpresa

Per descrivere il proprio mestiere Debenedetti ricorre a un an-tico mito

Il critico rifagrave il cammino di Orfeo guidato da quel racconto e da quel pianto e riconduce viva Euridice per aiutare se stesso e gli uomini a capire percheacute sempre si rinnovino quella perdita quel racconto quel pianto e valgano per tutti e ciascuno vi ritrovi il proprio mito che ricomincia Storia individuale eterna quella di Orfeo (Debenedetti [1949] 1999b 123)

Il corpus saggistico debenedettiano consta di migliaia di pagine ma basta questo brano di poche righe per rendere bene lrsquoidea di una ri-cerca diuturna dellrsquoidentitagrave dei lati piugrave nascosti eppure piugrave vitali e imperituri del testo proprio quel rizoma di cui parlava Jung nella sua autobiografia (si veda sez 2 sect 114)6

5 Sullrsquoargomento mi permetto di rimandare a Mirisola 20126 Alcuni spunti proposti in questo sottoparagrafo sono una rielaborazione di quanto ho giagrave scritto in Mirisola 2019

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322 La Nekyia

Ma egrave davvero necessario chiamare in causa la critica letteraria per individuare il mito personale di un imprenditore o di unrsquoimpresa Probabilmente no In molti casi quel mito emerge con immediatez-za dallrsquoimmagine di seacute che proietta lrsquoazienda dalle storie che raccon-ta e che si racconta dai prodotti e dai servizi che offre dal suo po-sizionamento nel settore commerciale di riferimento e da tanti altri elementi Perograve anche quando il mito personale sia evidente in pie-na luce non possiamo escludere che nella zona drsquoombra si nascon-da la sua parte piugrave eloquente e significativa magari un mito diver-so o addirittura contrario

Prendiamo un caso apparentemente semplice come quello del-la Apple Egrave ovvio che nella fattispecie il mito aziendale coincida in buona parte con il mito personale di Steve Jobs A questa figura sia-mo soliti associare una precisa cifra stilistica che si caratterizza per minimalismo eleganza novitagrave gusto della sfida Anche chi non ama i prodotti Apple o il mito di Steve Jobs non puograve non riconoscere che queste caratteristiche siano connotative del brand sia pure in nega-tivo Altrettanto evidente egrave come le stesse connotazioni e la mitiz-zazione del fondatore rappresentino oggi per lrsquoazienda di Tim Cook unrsquoenorme risorsa ma anche lrsquoingombro di un modello da cui egrave mol-to rischioso allontanarsi e un orizzonte di aspettative che non egrave fa-cile soddisfare

Unrsquoanalisi elementare come questa non necessita certo dellrsquoausi-lio di altri strumenti drsquoindagine Se perograve vogliamo comprendere la reale valenza del mito di Steve Jobs dobbiamo spingerci al di lagrave delle quattro facili etichette che chiunque riesce ad attaccargli In primo luogo proprio come si fa con i testi letterari occorre distinguere il personaggio Jobs dallrsquoautore (leggi lsquoimprenditorersquo) Jobs E poi discer-nere lrsquoautore reale da quello implicito Ne risulteranno tre figure piut-tosto diverse ed egrave proprio dal loro scontro che si egrave generato il mito

Il carisma di Steve Jobs infatti si nutre di contraddizioni e non puograve essere compreso prescindendo da quelle che sono state le figure di riferimento di confronto e soprattutto di scontro dellrsquoimprendi-tore Occorre dunque conoscere la sua biografia per avere un testo piugrave chiaro e piugrave completo di quello che ci propone il personaggio-Jobs ma occorre anche saper leggere tra le pieghe di quel testo per non incorrere nellrsquoerrore grossolano di collegare in modo troppo diret-to meccanico la vita di un uomo e la sua opera Le connessioni tra le due sfere infatti sono sempre indirette schermate mediate dal-la complessitagrave della psiche umana Per esempio possiamo senzrsquoaltro dire che non egrave un caso se nel 1978 Jobs chiamograve uno dei suoi proget-ti piugrave ambiziosi con lo stesso nome della figlia nata in quello stesso anno Lisa ma sarebbe unrsquoingenuitagrave leggere questa circostanza co-me una sorta di risarcimento del suo rifiuto di riconoscerne la pater-

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nitagrave e di dare alla bambina il proprio cognome proprio come venti-treacute anni prima i suoi genitori naturali si erano rifiutati di riconoscere lo stesso Steve Il nesso tra il progetto Lisa (peraltro fallimentare) e quei due eventi egrave di certo molto piugrave complesso ed egrave inutile tenta-re di svelarlo (cf Isaacson 2011) Ben piugrave interessante e produttivo sarebbe invece comprendere cosa ci dicono quegli episodi sul suo processo creativo sul modo in cui quellrsquoartista-imprenditore riusci-va ndash o non riusciva ndash a convogliare le proprie emozioni i propri sen-timenti e i propri insuccessi personali nella creazione di idee e nella loro messa in atto Egrave proprio questo il sottotesto che dobbiamo esplo-rare E la critica letteraria egrave nata per farlo

Rimanere concentrati sulla figura dellrsquoautore-Jobs ci permette di compiere il passo successivo affidandoci al celebre discorso Stay hungry stay foolish pronunciato il 12 giugno 2005 in occasione del-la cerimonia annuale per il conferimento delle lauree a Stanford

Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita Tutto qui nul-la di speciale Solo tre storie [hellip] Tutto egrave cominciato prima che io nascessi La mia madre biologica era laureanda ma era una ragaz-za-madre perciograve decise di darmi in adozione [hellip] La mia seconda storia parla di amore e di perdita [hellip] Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena ventrsquoanni Ab-biamo lavorato duro e in dieci anni Apple egrave cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dolla-ri con oltre quattromila dipendenti Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione ndash il Macintosh ndash un anno prima e avevo appena compiuto trentrsquoannihellip quando venni licenziato [hellip] Cosigrave a trentrsquoanni ero a spasso E in maniera plateale Ciograve che aveva foca-lizzato la mia intera vita adulta non crsquoera piugrave e tutto questo fu de-vastante [hellip] Non potevo accorgermene allora ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare La pesantezza del successo fu sostituita dalla so-avitagrave di essere di nuovo un iniziatore mi rese libero di entrare in uno dei periodi piugrave creativi della mia vita Nei cinque anni succes-sivi fondai una Societagrave chiamata NeXT unrsquoaltra chiamata Pixar e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie La Pixar produsse il primo film di animazione interamen-te creato al computer Toy Story che ora egrave lo studio di animazio-ne di maggior successo nel mondo In una mirabile successione di accadimenti Apple comprograve NeXT ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT egrave nel cuore dellrsquoattuale rinascimento di Apple E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme [hellip] La mia terza storia parla della morte [hellip] Un anno fa mi egrave sta-to diagnosticato un cancro [hellip] la Morte egrave la migliore invenzione della Vita Egrave lrsquoagente di cambio della Vita fa piazza pulita del vec-chio per aprire la strada al nuovo (Jobs 2005)

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Da notare incidentalmente come dopo la diagnosi si sia aperta la stagione piugrave rosea di Apple iPhone e iPad sono ancora da venire a questrsquoaltezza

Non si tratta di fare unrsquoapologia di Steve Jobs dando giudizi alla sua vita e alla sua carriera questa lunga citazione serve piuttosto a mostrare quanto la sua storia per quanto romanzata e per quan-to trasformata in mito personale e collettivo contiene dati oggettivi che ci permettono di riconoscerla come un ottimo esempio di quel-la creativitagrave che sola puograve nascere dalla discesa allrsquoAde da quella laquosgomentevole Nekuiaraquo di cui parla Debenedetti sulla scorta degli studi e delle intuizioni junghiane (Debenedetti [1947] 1999c 917)

La discesa allrsquoAde connessa a fatti drammatici della vita perso-nale o professionale mette al confronto con lrsquoinconscio con lrsquoarche-tipo dellrsquoOmbra ndash che come sappiamo Jung connette alla Nigredo Il confronto annichilisce puograve distruggere o mettere in contatto con forze ctonie (proprio quelle forze attive sotto le strutture di cui par-lava Derrida) che sprigionano una creativitagrave in grado di scardina-re i paradigmi e le convinzioni dellrsquoindividuo Privo di strutture che lo sorreggono ma che al contempo lo limitano lrsquoindividuo puograve dav-vero reinventarsi nel senso piugrave pieno e rivoluzionario del termine

Di questo confronto con lrsquoOmbra Jung ha fatto uno dei cardini fondamentali del suo pensiero come abbiamo visto nei capitoli pre-cedenti7 Si puograve allora dire che laquoJung egrave il miglior alleato degli ar-tistiraquo come osservograve Giacomo Debenedetti che ha incentrato il suo metodo critico proprio sul confronto con lrsquoOmbra e in particolare sulla Nekyia la discesa allrsquoAde laquoQuesta Nekuia egrave veramente il car-dine narrativo dellrsquoOdissea [hellip] Vorrei dire che da allora in poi ogni vero romanzo ogni romanzo risolto a fondo ha contenuto una sua Nekuiaraquo (Debenedetti [1947] 1999c 917-8) Nel caso del testo-im-presa egrave importante capire se la discesa allrsquoAde abbia portato effet-tivamente a un confronto con le proprie ombre o se non sia stata totalmente assorbita nel mito personale senza produrre alcuna ri-voluzione o ripensamento radicale Siamo infatti abituati a raccon-ti autobiografici di imprenditori che rievocano le proprie difficoltagrave o le proprie (momentanee) sconfitte esclusivamente per rimarcare la grandiositagrave del successo giunto in seguito Come distinguere la falsa Nekyia o la Nekyia priva di effetti da quella reale In primis come si egrave detto si potrebbe provare a farlo con gli strumenti del-la critica letteraria imparando a discernere quelle spie stilistiche che rivelano le debolezze strutturali della narrazione e ne mettono a nudo la superficialitagrave

Nel caso della ricerca meramente descrittiva per cogliere le ca-ratteristiche del mito personale-aziendale occorre lavorare preva-

7 Si veda in particolare la descrizione della Nigredo in sez 2 sect 132

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lentemente sui documenti che raccontano la storia dellrsquoimpresa nel caso della ricerca-intervento a questi si aggiunge la possibilitagrave di avvalersi di materiale di prima mano interviste sopralluoghi altri materiali informativi non aperti al pubblico (archivi ecc) La Nekyia puograve essere intervenuta a livello di imprenditore di impresa di set-tore di sistema-Paese ecc Nella ricerca-intervento si apre la possi-bilitagrave inoltre di agire direttamente sullrsquoautocomprensione dellrsquoiden-titagrave drsquoimpresa Dopo aver ben individuato la precisa imagery che ne riveli lrsquoOmbra saragrave agevole per il critico rintracciare testi letterari film spettacoli teatrali quadri sculture brani musicali e altre for-me artistiche che possano essere messe in relazione con la specifi-ca impresa e i cui argomenti principali siano lrsquoincontro con lrsquoOmbra e la disgregazione dellrsquoidentitagrave Questi esempi saranno poi proposti al gruppo di lavoro nellrsquoambito di unrsquoaltra attivitagrave seminariale che in virtugrave del suo intento decostruzionista si potrebbe intitolare laquoLe-zioni di caosraquo

Dopo aver ricevuto spunti di riflessione attraverso la spiegazione ad esempio dellrsquoarte espressionista nelle sue diverse forme il parte-cipante si troveragrave di fronte a opere che con linguaggi diversi e me-no mediati dalla razionalitagrave ripropongono il tema della caducitagrave del

Figura 3 Albrecht Duumlrer Melencolia I 1514

Lastra di rame Wikimedia Commons

pubblico dominio

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 12: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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322 La Nekyia

Ma egrave davvero necessario chiamare in causa la critica letteraria per individuare il mito personale di un imprenditore o di unrsquoimpresa Probabilmente no In molti casi quel mito emerge con immediatez-za dallrsquoimmagine di seacute che proietta lrsquoazienda dalle storie che raccon-ta e che si racconta dai prodotti e dai servizi che offre dal suo po-sizionamento nel settore commerciale di riferimento e da tanti altri elementi Perograve anche quando il mito personale sia evidente in pie-na luce non possiamo escludere che nella zona drsquoombra si nascon-da la sua parte piugrave eloquente e significativa magari un mito diver-so o addirittura contrario

Prendiamo un caso apparentemente semplice come quello del-la Apple Egrave ovvio che nella fattispecie il mito aziendale coincida in buona parte con il mito personale di Steve Jobs A questa figura sia-mo soliti associare una precisa cifra stilistica che si caratterizza per minimalismo eleganza novitagrave gusto della sfida Anche chi non ama i prodotti Apple o il mito di Steve Jobs non puograve non riconoscere che queste caratteristiche siano connotative del brand sia pure in nega-tivo Altrettanto evidente egrave come le stesse connotazioni e la mitiz-zazione del fondatore rappresentino oggi per lrsquoazienda di Tim Cook unrsquoenorme risorsa ma anche lrsquoingombro di un modello da cui egrave mol-to rischioso allontanarsi e un orizzonte di aspettative che non egrave fa-cile soddisfare

Unrsquoanalisi elementare come questa non necessita certo dellrsquoausi-lio di altri strumenti drsquoindagine Se perograve vogliamo comprendere la reale valenza del mito di Steve Jobs dobbiamo spingerci al di lagrave delle quattro facili etichette che chiunque riesce ad attaccargli In primo luogo proprio come si fa con i testi letterari occorre distinguere il personaggio Jobs dallrsquoautore (leggi lsquoimprenditorersquo) Jobs E poi discer-nere lrsquoautore reale da quello implicito Ne risulteranno tre figure piut-tosto diverse ed egrave proprio dal loro scontro che si egrave generato il mito

Il carisma di Steve Jobs infatti si nutre di contraddizioni e non puograve essere compreso prescindendo da quelle che sono state le figure di riferimento di confronto e soprattutto di scontro dellrsquoimprendi-tore Occorre dunque conoscere la sua biografia per avere un testo piugrave chiaro e piugrave completo di quello che ci propone il personaggio-Jobs ma occorre anche saper leggere tra le pieghe di quel testo per non incorrere nellrsquoerrore grossolano di collegare in modo troppo diret-to meccanico la vita di un uomo e la sua opera Le connessioni tra le due sfere infatti sono sempre indirette schermate mediate dal-la complessitagrave della psiche umana Per esempio possiamo senzrsquoaltro dire che non egrave un caso se nel 1978 Jobs chiamograve uno dei suoi proget-ti piugrave ambiziosi con lo stesso nome della figlia nata in quello stesso anno Lisa ma sarebbe unrsquoingenuitagrave leggere questa circostanza co-me una sorta di risarcimento del suo rifiuto di riconoscerne la pater-

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nitagrave e di dare alla bambina il proprio cognome proprio come venti-treacute anni prima i suoi genitori naturali si erano rifiutati di riconoscere lo stesso Steve Il nesso tra il progetto Lisa (peraltro fallimentare) e quei due eventi egrave di certo molto piugrave complesso ed egrave inutile tenta-re di svelarlo (cf Isaacson 2011) Ben piugrave interessante e produttivo sarebbe invece comprendere cosa ci dicono quegli episodi sul suo processo creativo sul modo in cui quellrsquoartista-imprenditore riusci-va ndash o non riusciva ndash a convogliare le proprie emozioni i propri sen-timenti e i propri insuccessi personali nella creazione di idee e nella loro messa in atto Egrave proprio questo il sottotesto che dobbiamo esplo-rare E la critica letteraria egrave nata per farlo

Rimanere concentrati sulla figura dellrsquoautore-Jobs ci permette di compiere il passo successivo affidandoci al celebre discorso Stay hungry stay foolish pronunciato il 12 giugno 2005 in occasione del-la cerimonia annuale per il conferimento delle lauree a Stanford

Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita Tutto qui nul-la di speciale Solo tre storie [hellip] Tutto egrave cominciato prima che io nascessi La mia madre biologica era laureanda ma era una ragaz-za-madre perciograve decise di darmi in adozione [hellip] La mia seconda storia parla di amore e di perdita [hellip] Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena ventrsquoanni Ab-biamo lavorato duro e in dieci anni Apple egrave cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dolla-ri con oltre quattromila dipendenti Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione ndash il Macintosh ndash un anno prima e avevo appena compiuto trentrsquoannihellip quando venni licenziato [hellip] Cosigrave a trentrsquoanni ero a spasso E in maniera plateale Ciograve che aveva foca-lizzato la mia intera vita adulta non crsquoera piugrave e tutto questo fu de-vastante [hellip] Non potevo accorgermene allora ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare La pesantezza del successo fu sostituita dalla so-avitagrave di essere di nuovo un iniziatore mi rese libero di entrare in uno dei periodi piugrave creativi della mia vita Nei cinque anni succes-sivi fondai una Societagrave chiamata NeXT unrsquoaltra chiamata Pixar e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie La Pixar produsse il primo film di animazione interamen-te creato al computer Toy Story che ora egrave lo studio di animazio-ne di maggior successo nel mondo In una mirabile successione di accadimenti Apple comprograve NeXT ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT egrave nel cuore dellrsquoattuale rinascimento di Apple E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme [hellip] La mia terza storia parla della morte [hellip] Un anno fa mi egrave sta-to diagnosticato un cancro [hellip] la Morte egrave la migliore invenzione della Vita Egrave lrsquoagente di cambio della Vita fa piazza pulita del vec-chio per aprire la strada al nuovo (Jobs 2005)

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Da notare incidentalmente come dopo la diagnosi si sia aperta la stagione piugrave rosea di Apple iPhone e iPad sono ancora da venire a questrsquoaltezza

Non si tratta di fare unrsquoapologia di Steve Jobs dando giudizi alla sua vita e alla sua carriera questa lunga citazione serve piuttosto a mostrare quanto la sua storia per quanto romanzata e per quan-to trasformata in mito personale e collettivo contiene dati oggettivi che ci permettono di riconoscerla come un ottimo esempio di quel-la creativitagrave che sola puograve nascere dalla discesa allrsquoAde da quella laquosgomentevole Nekuiaraquo di cui parla Debenedetti sulla scorta degli studi e delle intuizioni junghiane (Debenedetti [1947] 1999c 917)

La discesa allrsquoAde connessa a fatti drammatici della vita perso-nale o professionale mette al confronto con lrsquoinconscio con lrsquoarche-tipo dellrsquoOmbra ndash che come sappiamo Jung connette alla Nigredo Il confronto annichilisce puograve distruggere o mettere in contatto con forze ctonie (proprio quelle forze attive sotto le strutture di cui par-lava Derrida) che sprigionano una creativitagrave in grado di scardina-re i paradigmi e le convinzioni dellrsquoindividuo Privo di strutture che lo sorreggono ma che al contempo lo limitano lrsquoindividuo puograve dav-vero reinventarsi nel senso piugrave pieno e rivoluzionario del termine

Di questo confronto con lrsquoOmbra Jung ha fatto uno dei cardini fondamentali del suo pensiero come abbiamo visto nei capitoli pre-cedenti7 Si puograve allora dire che laquoJung egrave il miglior alleato degli ar-tistiraquo come osservograve Giacomo Debenedetti che ha incentrato il suo metodo critico proprio sul confronto con lrsquoOmbra e in particolare sulla Nekyia la discesa allrsquoAde laquoQuesta Nekuia egrave veramente il car-dine narrativo dellrsquoOdissea [hellip] Vorrei dire che da allora in poi ogni vero romanzo ogni romanzo risolto a fondo ha contenuto una sua Nekuiaraquo (Debenedetti [1947] 1999c 917-8) Nel caso del testo-im-presa egrave importante capire se la discesa allrsquoAde abbia portato effet-tivamente a un confronto con le proprie ombre o se non sia stata totalmente assorbita nel mito personale senza produrre alcuna ri-voluzione o ripensamento radicale Siamo infatti abituati a raccon-ti autobiografici di imprenditori che rievocano le proprie difficoltagrave o le proprie (momentanee) sconfitte esclusivamente per rimarcare la grandiositagrave del successo giunto in seguito Come distinguere la falsa Nekyia o la Nekyia priva di effetti da quella reale In primis come si egrave detto si potrebbe provare a farlo con gli strumenti del-la critica letteraria imparando a discernere quelle spie stilistiche che rivelano le debolezze strutturali della narrazione e ne mettono a nudo la superficialitagrave

Nel caso della ricerca meramente descrittiva per cogliere le ca-ratteristiche del mito personale-aziendale occorre lavorare preva-

7 Si veda in particolare la descrizione della Nigredo in sez 2 sect 132

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lentemente sui documenti che raccontano la storia dellrsquoimpresa nel caso della ricerca-intervento a questi si aggiunge la possibilitagrave di avvalersi di materiale di prima mano interviste sopralluoghi altri materiali informativi non aperti al pubblico (archivi ecc) La Nekyia puograve essere intervenuta a livello di imprenditore di impresa di set-tore di sistema-Paese ecc Nella ricerca-intervento si apre la possi-bilitagrave inoltre di agire direttamente sullrsquoautocomprensione dellrsquoiden-titagrave drsquoimpresa Dopo aver ben individuato la precisa imagery che ne riveli lrsquoOmbra saragrave agevole per il critico rintracciare testi letterari film spettacoli teatrali quadri sculture brani musicali e altre for-me artistiche che possano essere messe in relazione con la specifi-ca impresa e i cui argomenti principali siano lrsquoincontro con lrsquoOmbra e la disgregazione dellrsquoidentitagrave Questi esempi saranno poi proposti al gruppo di lavoro nellrsquoambito di unrsquoaltra attivitagrave seminariale che in virtugrave del suo intento decostruzionista si potrebbe intitolare laquoLe-zioni di caosraquo

Dopo aver ricevuto spunti di riflessione attraverso la spiegazione ad esempio dellrsquoarte espressionista nelle sue diverse forme il parte-cipante si troveragrave di fronte a opere che con linguaggi diversi e me-no mediati dalla razionalitagrave ripropongono il tema della caducitagrave del

Figura 3 Albrecht Duumlrer Melencolia I 1514

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 13: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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nitagrave e di dare alla bambina il proprio cognome proprio come venti-treacute anni prima i suoi genitori naturali si erano rifiutati di riconoscere lo stesso Steve Il nesso tra il progetto Lisa (peraltro fallimentare) e quei due eventi egrave di certo molto piugrave complesso ed egrave inutile tenta-re di svelarlo (cf Isaacson 2011) Ben piugrave interessante e produttivo sarebbe invece comprendere cosa ci dicono quegli episodi sul suo processo creativo sul modo in cui quellrsquoartista-imprenditore riusci-va ndash o non riusciva ndash a convogliare le proprie emozioni i propri sen-timenti e i propri insuccessi personali nella creazione di idee e nella loro messa in atto Egrave proprio questo il sottotesto che dobbiamo esplo-rare E la critica letteraria egrave nata per farlo

Rimanere concentrati sulla figura dellrsquoautore-Jobs ci permette di compiere il passo successivo affidandoci al celebre discorso Stay hungry stay foolish pronunciato il 12 giugno 2005 in occasione del-la cerimonia annuale per il conferimento delle lauree a Stanford

Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita Tutto qui nul-la di speciale Solo tre storie [hellip] Tutto egrave cominciato prima che io nascessi La mia madre biologica era laureanda ma era una ragaz-za-madre perciograve decise di darmi in adozione [hellip] La mia seconda storia parla di amore e di perdita [hellip] Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena ventrsquoanni Ab-biamo lavorato duro e in dieci anni Apple egrave cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dolla-ri con oltre quattromila dipendenti Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione ndash il Macintosh ndash un anno prima e avevo appena compiuto trentrsquoannihellip quando venni licenziato [hellip] Cosigrave a trentrsquoanni ero a spasso E in maniera plateale Ciograve che aveva foca-lizzato la mia intera vita adulta non crsquoera piugrave e tutto questo fu de-vastante [hellip] Non potevo accorgermene allora ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare La pesantezza del successo fu sostituita dalla so-avitagrave di essere di nuovo un iniziatore mi rese libero di entrare in uno dei periodi piugrave creativi della mia vita Nei cinque anni succes-sivi fondai una Societagrave chiamata NeXT unrsquoaltra chiamata Pixar e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie La Pixar produsse il primo film di animazione interamen-te creato al computer Toy Story che ora egrave lo studio di animazio-ne di maggior successo nel mondo In una mirabile successione di accadimenti Apple comprograve NeXT ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT egrave nel cuore dellrsquoattuale rinascimento di Apple E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme [hellip] La mia terza storia parla della morte [hellip] Un anno fa mi egrave sta-to diagnosticato un cancro [hellip] la Morte egrave la migliore invenzione della Vita Egrave lrsquoagente di cambio della Vita fa piazza pulita del vec-chio per aprire la strada al nuovo (Jobs 2005)

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Da notare incidentalmente come dopo la diagnosi si sia aperta la stagione piugrave rosea di Apple iPhone e iPad sono ancora da venire a questrsquoaltezza

Non si tratta di fare unrsquoapologia di Steve Jobs dando giudizi alla sua vita e alla sua carriera questa lunga citazione serve piuttosto a mostrare quanto la sua storia per quanto romanzata e per quan-to trasformata in mito personale e collettivo contiene dati oggettivi che ci permettono di riconoscerla come un ottimo esempio di quel-la creativitagrave che sola puograve nascere dalla discesa allrsquoAde da quella laquosgomentevole Nekuiaraquo di cui parla Debenedetti sulla scorta degli studi e delle intuizioni junghiane (Debenedetti [1947] 1999c 917)

La discesa allrsquoAde connessa a fatti drammatici della vita perso-nale o professionale mette al confronto con lrsquoinconscio con lrsquoarche-tipo dellrsquoOmbra ndash che come sappiamo Jung connette alla Nigredo Il confronto annichilisce puograve distruggere o mettere in contatto con forze ctonie (proprio quelle forze attive sotto le strutture di cui par-lava Derrida) che sprigionano una creativitagrave in grado di scardina-re i paradigmi e le convinzioni dellrsquoindividuo Privo di strutture che lo sorreggono ma che al contempo lo limitano lrsquoindividuo puograve dav-vero reinventarsi nel senso piugrave pieno e rivoluzionario del termine

Di questo confronto con lrsquoOmbra Jung ha fatto uno dei cardini fondamentali del suo pensiero come abbiamo visto nei capitoli pre-cedenti7 Si puograve allora dire che laquoJung egrave il miglior alleato degli ar-tistiraquo come osservograve Giacomo Debenedetti che ha incentrato il suo metodo critico proprio sul confronto con lrsquoOmbra e in particolare sulla Nekyia la discesa allrsquoAde laquoQuesta Nekuia egrave veramente il car-dine narrativo dellrsquoOdissea [hellip] Vorrei dire che da allora in poi ogni vero romanzo ogni romanzo risolto a fondo ha contenuto una sua Nekuiaraquo (Debenedetti [1947] 1999c 917-8) Nel caso del testo-im-presa egrave importante capire se la discesa allrsquoAde abbia portato effet-tivamente a un confronto con le proprie ombre o se non sia stata totalmente assorbita nel mito personale senza produrre alcuna ri-voluzione o ripensamento radicale Siamo infatti abituati a raccon-ti autobiografici di imprenditori che rievocano le proprie difficoltagrave o le proprie (momentanee) sconfitte esclusivamente per rimarcare la grandiositagrave del successo giunto in seguito Come distinguere la falsa Nekyia o la Nekyia priva di effetti da quella reale In primis come si egrave detto si potrebbe provare a farlo con gli strumenti del-la critica letteraria imparando a discernere quelle spie stilistiche che rivelano le debolezze strutturali della narrazione e ne mettono a nudo la superficialitagrave

Nel caso della ricerca meramente descrittiva per cogliere le ca-ratteristiche del mito personale-aziendale occorre lavorare preva-

7 Si veda in particolare la descrizione della Nigredo in sez 2 sect 132

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lentemente sui documenti che raccontano la storia dellrsquoimpresa nel caso della ricerca-intervento a questi si aggiunge la possibilitagrave di avvalersi di materiale di prima mano interviste sopralluoghi altri materiali informativi non aperti al pubblico (archivi ecc) La Nekyia puograve essere intervenuta a livello di imprenditore di impresa di set-tore di sistema-Paese ecc Nella ricerca-intervento si apre la possi-bilitagrave inoltre di agire direttamente sullrsquoautocomprensione dellrsquoiden-titagrave drsquoimpresa Dopo aver ben individuato la precisa imagery che ne riveli lrsquoOmbra saragrave agevole per il critico rintracciare testi letterari film spettacoli teatrali quadri sculture brani musicali e altre for-me artistiche che possano essere messe in relazione con la specifi-ca impresa e i cui argomenti principali siano lrsquoincontro con lrsquoOmbra e la disgregazione dellrsquoidentitagrave Questi esempi saranno poi proposti al gruppo di lavoro nellrsquoambito di unrsquoaltra attivitagrave seminariale che in virtugrave del suo intento decostruzionista si potrebbe intitolare laquoLe-zioni di caosraquo

Dopo aver ricevuto spunti di riflessione attraverso la spiegazione ad esempio dellrsquoarte espressionista nelle sue diverse forme il parte-cipante si troveragrave di fronte a opere che con linguaggi diversi e me-no mediati dalla razionalitagrave ripropongono il tema della caducitagrave del

Figura 3 Albrecht Duumlrer Melencolia I 1514

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 14: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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Da notare incidentalmente come dopo la diagnosi si sia aperta la stagione piugrave rosea di Apple iPhone e iPad sono ancora da venire a questrsquoaltezza

Non si tratta di fare unrsquoapologia di Steve Jobs dando giudizi alla sua vita e alla sua carriera questa lunga citazione serve piuttosto a mostrare quanto la sua storia per quanto romanzata e per quan-to trasformata in mito personale e collettivo contiene dati oggettivi che ci permettono di riconoscerla come un ottimo esempio di quel-la creativitagrave che sola puograve nascere dalla discesa allrsquoAde da quella laquosgomentevole Nekuiaraquo di cui parla Debenedetti sulla scorta degli studi e delle intuizioni junghiane (Debenedetti [1947] 1999c 917)

La discesa allrsquoAde connessa a fatti drammatici della vita perso-nale o professionale mette al confronto con lrsquoinconscio con lrsquoarche-tipo dellrsquoOmbra ndash che come sappiamo Jung connette alla Nigredo Il confronto annichilisce puograve distruggere o mettere in contatto con forze ctonie (proprio quelle forze attive sotto le strutture di cui par-lava Derrida) che sprigionano una creativitagrave in grado di scardina-re i paradigmi e le convinzioni dellrsquoindividuo Privo di strutture che lo sorreggono ma che al contempo lo limitano lrsquoindividuo puograve dav-vero reinventarsi nel senso piugrave pieno e rivoluzionario del termine

Di questo confronto con lrsquoOmbra Jung ha fatto uno dei cardini fondamentali del suo pensiero come abbiamo visto nei capitoli pre-cedenti7 Si puograve allora dire che laquoJung egrave il miglior alleato degli ar-tistiraquo come osservograve Giacomo Debenedetti che ha incentrato il suo metodo critico proprio sul confronto con lrsquoOmbra e in particolare sulla Nekyia la discesa allrsquoAde laquoQuesta Nekuia egrave veramente il car-dine narrativo dellrsquoOdissea [hellip] Vorrei dire che da allora in poi ogni vero romanzo ogni romanzo risolto a fondo ha contenuto una sua Nekuiaraquo (Debenedetti [1947] 1999c 917-8) Nel caso del testo-im-presa egrave importante capire se la discesa allrsquoAde abbia portato effet-tivamente a un confronto con le proprie ombre o se non sia stata totalmente assorbita nel mito personale senza produrre alcuna ri-voluzione o ripensamento radicale Siamo infatti abituati a raccon-ti autobiografici di imprenditori che rievocano le proprie difficoltagrave o le proprie (momentanee) sconfitte esclusivamente per rimarcare la grandiositagrave del successo giunto in seguito Come distinguere la falsa Nekyia o la Nekyia priva di effetti da quella reale In primis come si egrave detto si potrebbe provare a farlo con gli strumenti del-la critica letteraria imparando a discernere quelle spie stilistiche che rivelano le debolezze strutturali della narrazione e ne mettono a nudo la superficialitagrave

Nel caso della ricerca meramente descrittiva per cogliere le ca-ratteristiche del mito personale-aziendale occorre lavorare preva-

7 Si veda in particolare la descrizione della Nigredo in sez 2 sect 132

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lentemente sui documenti che raccontano la storia dellrsquoimpresa nel caso della ricerca-intervento a questi si aggiunge la possibilitagrave di avvalersi di materiale di prima mano interviste sopralluoghi altri materiali informativi non aperti al pubblico (archivi ecc) La Nekyia puograve essere intervenuta a livello di imprenditore di impresa di set-tore di sistema-Paese ecc Nella ricerca-intervento si apre la possi-bilitagrave inoltre di agire direttamente sullrsquoautocomprensione dellrsquoiden-titagrave drsquoimpresa Dopo aver ben individuato la precisa imagery che ne riveli lrsquoOmbra saragrave agevole per il critico rintracciare testi letterari film spettacoli teatrali quadri sculture brani musicali e altre for-me artistiche che possano essere messe in relazione con la specifi-ca impresa e i cui argomenti principali siano lrsquoincontro con lrsquoOmbra e la disgregazione dellrsquoidentitagrave Questi esempi saranno poi proposti al gruppo di lavoro nellrsquoambito di unrsquoaltra attivitagrave seminariale che in virtugrave del suo intento decostruzionista si potrebbe intitolare laquoLe-zioni di caosraquo

Dopo aver ricevuto spunti di riflessione attraverso la spiegazione ad esempio dellrsquoarte espressionista nelle sue diverse forme il parte-cipante si troveragrave di fronte a opere che con linguaggi diversi e me-no mediati dalla razionalitagrave ripropongono il tema della caducitagrave del

Figura 3 Albrecht Duumlrer Melencolia I 1514

Lastra di rame Wikimedia Commons

pubblico dominio

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 15: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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lentemente sui documenti che raccontano la storia dellrsquoimpresa nel caso della ricerca-intervento a questi si aggiunge la possibilitagrave di avvalersi di materiale di prima mano interviste sopralluoghi altri materiali informativi non aperti al pubblico (archivi ecc) La Nekyia puograve essere intervenuta a livello di imprenditore di impresa di set-tore di sistema-Paese ecc Nella ricerca-intervento si apre la possi-bilitagrave inoltre di agire direttamente sullrsquoautocomprensione dellrsquoiden-titagrave drsquoimpresa Dopo aver ben individuato la precisa imagery che ne riveli lrsquoOmbra saragrave agevole per il critico rintracciare testi letterari film spettacoli teatrali quadri sculture brani musicali e altre for-me artistiche che possano essere messe in relazione con la specifi-ca impresa e i cui argomenti principali siano lrsquoincontro con lrsquoOmbra e la disgregazione dellrsquoidentitagrave Questi esempi saranno poi proposti al gruppo di lavoro nellrsquoambito di unrsquoaltra attivitagrave seminariale che in virtugrave del suo intento decostruzionista si potrebbe intitolare laquoLe-zioni di caosraquo

Dopo aver ricevuto spunti di riflessione attraverso la spiegazione ad esempio dellrsquoarte espressionista nelle sue diverse forme il parte-cipante si troveragrave di fronte a opere che con linguaggi diversi e me-no mediati dalla razionalitagrave ripropongono il tema della caducitagrave del

Figura 3 Albrecht Duumlrer Melencolia I 1514

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

Wikimedia Commons pubblico dominio

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 16: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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mito personale e dellrsquoillusione di unrsquoidentitagrave chiara definita scolpi-ta nel granito Con ogni probabilitagrave il nesso tra lrsquoimpresa e le opere drsquoarte proposte non verragrave colto in modo immediato dai partecipan-ti almeno non nei termini in cui lrsquoha pensato il ricercatore E que-sto rappresenta un vantaggio per la ricerca sia percheacute consente di esplorare altri nessi metaforici sia percheacute stimola il partecipante a intraprendere un percorso interpretativo che saragrave chiaro solo nella fase finale quella della Rubedo Se immaginiamo per esempio unrsquoa-zienda che produce lampade e unrsquoopera come Melencolia I di Albrecht Duumlrer [fig 3] dipinto del 1514 e indicato a piugrave riprese come rappresen-tativo della Nigredo alchemica in chiave junghiana (cf Calvesi 1969) il collegamento puograve non apparire del tutto immediato ma proprio il cortocircuito tra i due termini di paragone puograve far scaturire imma-gini e nessi a cui il ricercatore focalizzato sulla propria interpreta-zione che renderagrave esplicita nella fase dellrsquoAlbedo non aveva pensa-to Ancora piugrave importante egrave che i partecipanti grazie alle parole di un esperto drsquoarte comprendano come sia stato realizzato quel qua-dro cosa rappresenti per la storia dellrsquoarte e in che modo sia con-nesso alla dimensione psichica dellrsquoOmbra Capire e al tempo stes-so cogliere in modo intuitivo ed emotivo le ragioni per cui quella tela sia cosigrave dirompente puograve immettere lrsquoosservatore in uno stato menta-le che lo stimoli a ricercare e magari a creare altre opere che ab-biano la stessa forza destrutturante

In sintesi il ricercatore usa la critica letteraria per destruttura-re il mito personale-aziendale ed eventualmente si serve delle ope-re artistiche per minare certe credenze dellrsquoimprenditore sullrsquoiden-titagrave della propria impresa e stimolarne la creativitagrave Ma soprattutto a contatto con quei capolavori letterari e non lrsquoimprenditore puograve ca-pire come riformulare il racconto di seacute e della propria impresa Non necessariamente puntando allrsquohappy ending

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 17: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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33 Albedo distillazione

331 Anima e significato

Dopo il caos generato dalla Nigredo dominata dallrsquoarchetipo dellrsquoOm-bra la luce inizia a sorgere nel passaggio successivo lrsquoAlbedo8 Si tratta di una fase caratterizzata dellrsquointelletto e volta alla piena com-prensione concettuale NellrsquoAlbedo dice Jung

alla natura egrave contrapposta lrsquoanima [hellip] e avviene unrsquoelevazione nel regno dellrsquoaria [hellip] il processo giunge cosigrave alle cose lsquosemplicirsquo che in virtugrave della loro genuinitagrave (cioegrave per il fatto di non essere mesco-late) sono incorruttibili eterne e quindi affini alle idee platoni-che infine si trova lrsquoascesa dalla mens alla ratio allrsquoanima rationa-lis cioegrave alla forma suprema dellrsquoanima (Jung [1944] 1981 258-9)

Egrave appunto il momento in cui ha luogo lrsquoincontro con lrsquoarchetipo dellrsquoA-nima

Lrsquouomo si egrave svegliato in un mondo che non comprendeva ecco per-cheacute cerca drsquointerpretarlo

Cosigrave lrsquoAnima e quindi la vita sono prive di significato nella mi-sura in cui non offrono interpretazione Ma egrave interpretabile la lo-ro essenza poicheacute in ogni caos vi egrave un cosmo in ogni disordine un ordine nascosto in ogni arbitrio una legge costante tutto ciograve che opera egrave basato sul proprio opposto [hellip] Quando appoggi e so-stegni vanno tutti in frantumi e non ci sentiamo le spalle coperte neanche dalla piugrave vaga promessa di protezione allora per la pri-ma volta ci egrave data la possibilitagrave di sperimentare un archetipo che si era finora tenuto nascosto dietro il nonsenso pieno di significa-to dellrsquoAnima Egrave lsquolrsquoarchetipo del significatorsquo (Jung [1934-54] 1980 30-1 corsivi aggiunti)

Iniziare a scorgere laquoun cosmoraquo nel laquocaosraquo egrave esattamente quello che a questa altezza dellrsquoOpus si tenteragrave di fare Il lavoro parte dalle con-traddizioni e dagli lsquoelementi primirsquo emersi dalla Nigredo che andran-no riuniti in coppie di opposti per giungere a una lettura per quan-to possibile sistematica dellrsquoidentitagrave aziendale

8 Per una spiegazione della nozione di Albedo nellrsquoambito della psicologia analitica si veda sez 2 sect 134

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

Wikimedia Commons pubblico dominio

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 18: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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332 Mappatura tipologica

Solve et coagula risuonava cosigrave il motto degli antichi alchimisti Se nella Nigredo ci siamo concentrati sul primo termine ndash lo scioglimen-to della materia e in particolare dellrsquoEgo nelle sue varie forme ndash adesso di fronte al prodotto informe di quellrsquooperazione disgregan-te dobbiamo volgere lrsquoattenzione al secondo e dunque aggregare i singoli elementi ricavati in una sintesi superiore

Sia nel caso di una ricerca-intervento che in quello di uno stu-dio puramente descrittivo il primo passo da compiere saragrave quello di mettere insieme tutte le informazioni sullrsquoazienda che egrave stato possi-bile reperire o raccogliere direttamente nella fase precedente Nel calderone o meglio nellrsquoAtanor in cui avverragrave la lsquodigestione alche-micarsquo saranno confluiti dati di natura eterogena dal mito persona-le a quello aziendale passando per il mito fondativo dalle intervi-ste (di prima o di lsquoseconda manorsquo) al catalogo dei prodotti ai servizi allrsquoimmagine alla cultura organizzativahellip Verragrave preso in considera-zione tutto ciograve che si ritiene attinente alla rivelazione dellrsquoidentitagrave nella consapevolezza che sono teoricamente infiniti gli elementi che possono avere unrsquoattinenza con detta identitagrave e che quindi i criteri di scelta non possono che essere in parte arbitrari

Per dare una prima forma a questa congerie di dati si propone di adottare la teoria junghiana dei tipi psicologici come modello e il connesso test MBTI (Myers-Briggs Type Indicator) come strumento drsquoindagine9 Nel caso della ricerca-intervento il test verragrave sommini-strato alla governance alle prime linee del management e a tutte le persone che nella fattispecie si riterragrave utile coinvolgere Nel caso dello studio descrittivo invece si dovragrave desumere o ipotizzare il tipo psicologico sulla base dei documenti e delle informazioni di vario ge-nere (tutte attinte da fonti attendibili ovviamente) che egrave stato possi-bile reperire Un analogo lavoro di lsquodeduzionersquo verragrave richiesto sia nel caso della ricerca-intervento che nel caso della ricerca descrittiva per ricondurre tutti gli elementi lsquonon umanirsquo dellrsquoamalgama (prodot-ti comunicazione ecc) a possibili dinamiche delle funzioni cognitive

Tale modo di procedere condotto senza lrsquoausilio del test MBTI e applicato a oggetti o a entitagrave astratte potragrave apparire inappropriato e non conforme alla teoria junghiana Tutto il contrario In realtagrave Jung non ha mai predisposto neacute ipotizzato alcun test per il rilevamento del tipo psicologico neacute tantomeno ha mai pensato di subordinare lrsquoapplica-zione della sua teoria alla somministrazione di uno strumento lsquouguale per tuttirsquo Nella sua prospettiva questa teoria egrave funzionale al proces-so drsquoindividuazione quindi deve essere utilizzata in modo non dogma-

9 I lineamenti fondamentali della teoria dei tipi psicologici e del test MBTI sono de-scritti in sez 2 sect 113

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 19: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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tico e avendo sempre ben presenti le peculiaritagrave dellrsquoindividuo in esa-me Egrave a queste ultime che il metodo va di volta in volta adattato Allo stesso modo non va data una lettura univoca e riduttiva della parola lsquoindividuorsquo Essa infatti non si limita alle persone ma puograve coinvolge-re anche opere drsquoarte o entitagrave astratte come gli stili i movimenti ar-tistici o le diverse Weltanschauung Connettere un tipo psicologico e una o piugrave funzioni cognitive a un quadro un romanzo una sinfonia o una scuola di pensiero egrave unrsquooperazione che lo stesso Jung attua piugrave volte nel testo fondativo di questa dottrina seguito da una messe di studiosi ai vertici delle piugrave diverse discipline Nella proposta che qui si avanza lrsquoapplicazione della teoria junghiana non saragrave rivolta solo agli imprenditori e alle altre persone che lavorano in azienda ma an-che a tutto ciograve che allrsquointerno di essa sia definibile come lsquoartefattorsquo cioegrave unrsquolaquoopera che deriva da un processo trasformativo intenzionale da parte dellrsquouomoraquo (Treccani) e in particolare da parte di quellrsquoar-tefice il cui significato etimologico ci rimanda a chi esercita unrsquoarte laquocon finezza con intelligenzaraquo (Pianigiani [1907] 2008)

Proviamo adesso a vedere come sia possibile procedere in questa di-rezione partendo dallrsquoanalisi della governance Nella sua versione piugrave semplice e immediata lrsquoanalisi inizia con la realizzazione di un grafi-co [fig 4] che metta a confronto Sentimento e Pensiero (funzioni giudi-canti) con Introversione ed Estroversione e un altro che metta a con-fronto sempre con lrsquoIntroversione e lrsquoEstroversione la Sensorialitagrave e lrsquoIntuizione (funzioni percettive) Prendiamo in considerazione il caso di una ricerca-intervento su unrsquoimpresa con quattro persone ai vertici

Figura 4 Posizionamento delle funzioni percettive

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 20: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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Una collocazione esclusiva nellrsquoarea della Sensorialitagrave come quella mostrata nellrsquoimmagine soprastante comporta alcuni vantaggi come

1 una sostanziale identitagrave di percezione degli eventi da parte di tutti e quattro i membri della governance

2 un alto livello di concretezza e di adesione alla realtagrave3 una grande attenzione alla realizzazione del prodotto

Lasciare scoperti i quadranti relativi allrsquoIntuizione comporta perograve diversi svantaggi

1 puograve esprimersi solo una parte dellrsquointero potenziale2 lrsquoeccesso di concretezza puograve portare alla rigiditagrave e alla chiu-

sura verso soluzioni piugrave estrose3 lrsquoinnovazione tende a essere presa in considerazione solo nei

termini del prodotto

Passando al grafico delle funzioni di giudizio [fig 5] notiamo una si-tuazione opposta di totale disallineamento

Figura 5 Posizionamento delle funzioni giudicanti

La distribuzione dei risultati in tutti e quattro i quadranti del Giudi-zio presenta evidenti vantaggi

1 si tratta di un quadro piuttosto raro che puograve essere lrsquoideale in una situazione di dialogo effettivo

2 la possibilitagrave di considerare le questioni da quattro punti di vista diversi combinando il Sentimento con lrsquoIntuizione e lrsquoIn-troversione con lrsquoEstroversione apre a prospettive di ampio raggio e a un potenziale notevolissimo

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 21: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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Altrettanto evidenti sono perograve i possibili svantaggi1 se il dialogo egrave solo parziale la varietagrave di prospettive mostra

il suo lato negativo generando incomprensioni difficoltagrave de-cisionali e nei casi piugrave estremi immobilismo

2 per tentare di uscire dallrsquoimpasse si puograve ricorre a soluzioni di compromesso al ribasso che perograve funzionano solo sul mo-mento provocando altri problemi e altre incomprensioni sul lungo periodo

Come si vede giagrave da queste prime due analisi condotte solo sui mem-bri della governance utilizzando esclusivamente il test MBTI si pos-sono capire quali siano i punti di forza e quelli critici dellrsquoimpresa e ricavare alcune linee-guida fondamentali per la lettura dellrsquoidentitagrave aziendale Nel caso specifico il grafico di figura 4 potrebbe essere in grado giagrave di per seacute di mettere in discussione un elemento cardi-ne del mito personale di quellrsquoimpresa lrsquoinnovazione Fin dagli esor-di infatti egrave stato proprio lo slancio innovativo a caratterizzare lrsquoi-dentitagrave dellrsquoimpresa e al suo interno la centralitagrave di questo tratto caratteristico egrave stata tramandata nel corso degli anni tanto da dar-la quasi per scontata Questo continua a essere vero per alcuni ac-corgimenti tecnici dei prodotti ma si tratta quasi esclusivamente di dettagli che colgono bene gli addetti ai lavori e molto meno i rivendi-tori e gli utenti finali Per il resto lrsquoazienda appare ai piugrave come una realtagrave tuttrsquoaltro che innovativa

E forse egrave proprio cosigrave Forse nel passaggio generazionale quello dellrsquoinnovazione egrave stato un tratto che si egrave affievolito fin quasi a scom-parire o a essere visibile soltanto in particolari molto tecnici e cir-coscritti Del resto se egrave vero che il concetto di innovazione non si esaurisce in quello di intuizione egrave anche vero che unrsquoautentica inno-vazione non puograve prescindere dallrsquointuizione stessa a meno di non li-mitarsi al piano puramente sensoriale Quindi il posizionamento nei quadranti lsquosensorialirsquo di tutti e quattro i membri della governance ci fornisce un chiaro indizio di un problema piugrave ampio quello di una percezione che lrsquoimpresa ha di seacute stessa che va in buona parte rivi-sta e riadattata ai tempi Va da seacute che per diventare lsquoprovarsquo tale in-dizio ha bisogno di trovare riscontro in altre analisi e in altri studi condotti secondo metodologie di consolidata scientificitagrave

Un altro modo per utilizzare schemi derivanti dallrsquoanalisi tipologi-ca puograve essere quello di disegnare allrsquointerno di una mappa che con-templi i lsquoterritorirsquo dei diversi tipi psicologici [fig 7] ndash derivata sua volta da una mappa che posizioni le funzioni cognitive [fig 6] ndash un tracciato diacronico che renda palpabile il percorso fatto dallrsquoazien-da nel corso degli anni [fig 8]

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

Wikimedia Commons pubblico dominio

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 22: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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Figura 6 Tracciato delle funzioni cognitive

Figura 7 Tracciato dei tipi psicologici

Figura 8 Tracciato diacronico dellrsquoimpresa dal 1979 al 2019

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

Wikimedia Commons pubblico dominio

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 23: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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Ancora un esempio di schema puograve essere quello della figura 9 che rende immediatamente visibile la focalizzazione della governance o dellrsquoazienda nel suo complesso Essa infatti puograve essere piugrave incline a utilizzare il Pensiero al proprio interno e il Sentimento verso lrsquoester-no O viceversa Oppure puograve esserci una dominanza del Pensiero o del Sentimento in entrambi gli ambiti Quanto piugrave la forma allrsquointer-no del grafico si avvicina a un quadrato tanto piugrave lrsquoazienda mostreragrave di avere un rapporto equilibrato (e dunque piugrave produttivo) sia allrsquoin-terno che verso lrsquoesterno Questo strumento puograve essere particolar-mente utile per individuare con immediatezza le eventuali zone criti-che e il modo migliore per affrontarle

Figura 9 Focalizzazione dellrsquoimpresa

333 Ipotesi di sviluppo tipologico

Giunti a questrsquoultimo livello di applicazione della teoria dei tipi psi-cologici dovremmo essere in grado di definire un quadro comples-sivo dellrsquoidentitagrave aziendale un modello che permetta di instaurare un dialogo creativo tra le diverse forze in campo

Immaginiamo che ndash sulla base dei test somministrati alla gover-nance e ad altre figure allrsquointerno dellrsquoazienda dellrsquoanalisi dei pro-dotti e dei servizi offerti della comunicazione e degli ambienti di la-voro insieme a tutte le altre considerazioni che possano emergere dallrsquoosservazione della cultura aziendale ndash si sia scelta come ipotesi di lavoro quella di ricondurre lrsquoimpresa al lsquotiporsquo ENTP10

10 Quanto detto egrave valido anche per la ricerca descrittiva a eccezione naturalmente dei risultati del test MBTI

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 24: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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La dinamica interna delle funzioni cognitive secondo lo schema di Lenore Thomson (1999) sarebbe dunque la seguente

1 Intuizione Estroversa come funzione dominante2 Pensiero Introverso come funzione ausiliaria3 Sentimento Estroverso come funzione terziaria4 Sensorialitagrave Introversa come funzione inferiore

La prima osservazione che si puograve fare egrave che lrsquoIntuizione Estroversa in quanto funzione lsquomercurialersquo per eccellenza ben si presta per lrsquoat-tivitagrave imprenditoriale Come il dio Mercurio il soggetto che ha per dominante questa inclinazione egrave naturalmente portato allo scambio alla comunicazione allrsquoattraversamento dei confini sia fisici che ide-ali11 Dinamico e cosmopolita si puograve lanciare nei progetti piugrave rischio-si e perfino bizzarri per il puro gusto della sfida in particolar modo se il Pensiero in qualitagrave di funzione ausiliaria viene utilizzato per sostenere i progetti della funzione dominante dando loro una dire-zione e indicando la via piugrave breve verso la meta una via che spesso gli altri non riescono neanche a intravedere Nelle nebbie del caos infatti il tipo ENTP riesce a scorgere opportunitagrave e sentieri inesplo-rati dove si incontrano in insolite connessioni le idee le culture e i campi del sapere piugrave disparati Lrsquoinnovazione intesa soprattutto co-me continuo movimento e trasformazione egrave la Stella Polare che lo conduce sovente alla meta desiderata Salvo poi farlo rimettere in cammino alla ricerca di unrsquoaltra sfida in un moto continuo che non conosce mai il pieno appagamento

Lrsquoinquietudine del resto egrave una delle caratteristiche peculiari di chi vive allrsquoinsegna dellrsquoIntuizione Estroversa e relega quindi al livel-lo piugrave basso la Sensorialitagrave Introversa ovvero la funzione che piugrave di ogni altra ci spinge verso i legami stabili la consuetudine e la serena contemplazione delle lsquopiccole cosersquo quotidiane Piugrave si fa forte lrsquoiden-tificazione con la funzione dominante maggiore diventa il distacco con quella inferiore e cosigrave lrsquoENTP (come lrsquoENFP) avvertiragrave un biso-gno sempre maggiore di velocitagrave inseguiragrave con trepidazione qualsi-asi cosa gli appaia come davvero nuova e ricercheragrave la sfida in modo sempre piugrave spasmodico tutto pur di non fermarsi e mettere radici rischiando cosigrave di perdere preziose opportunitagrave

LrsquoIntuizione Estroversa non vuole rinunciare a niente e questo egrave il suo limite principale In particolar modo quando egrave sostenuta dal Pen-siero egrave capace di elaborare le soluzioni e le strategie piugrave complesse e lontane dal lsquobuonsensorsquo pur di non restare incastrata nelle stret-toie di una scelta univoca Il suo stile decisionale puograve essere ora ful-mineo ora improntato alla piugrave esitante procrastinazione A volte le

11 Per lsquosoggettorsquo si intende in questo caso lrsquoimpresa nel suo complesso Verragrave invece specificato quando si faragrave riferimento al solo imprenditore

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 25: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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due modalitagrave si alternano senza soluzione di continuitagrave nel corso del-la stessa giornata dando vita a un atteggiamento che egrave contradditto-rio solo in apparenza il comun denominatore ciograve che dagrave coerenza a questo continuo altalenare egrave in realtagrave il desiderio o in alcuni casi il vero e proprio bisogno di lasciare aperte quante piugrave porte possibi-li anzi di aprirne sempre di nuove Le singole decisioni quindi non sono che una piccola parte di una piugrave grande strategia e non impor-ta se possano apparire incoerenti ciograve che davvero conta egrave superare lrsquoangoscia del definito e dellrsquoirrevocabile

Tutto questo puograve schiudere davanti agli occhi dellrsquoimprenditore e dellrsquoimpresa un panorama immenso di occasioni contatti e prospet-tive sempre nuove ma comrsquoegrave facilmente intuibile se manca una spinta interna12 di segno opposto ndash improntata quindi alla Sensoria-litagrave Introversa e ai valori che essa veicola ndash il soggetto non saragrave in grado di fare fronte alla ridda di idee e attivitagrave che ha contribuito a creare e si comporteragrave come unrsquolaquoape impazzita che succhi il netta-re dei fiori piugrave rari ma poi del suo bottino non faccia mieleraquo (Debe-nedetti [1971] 1998 58)13

Egrave questo uno dei rischi dellrsquoIntuizione Estroversa usata in modo unilaterale E non dimentichiamo che Jung ha individuato proprio nellrsquounilateralitagrave lrsquoorigine delle nevrosi

Nel caso di un imprenditore o di unrsquoimpresa ENTP potremmo al-lora individuare i limiti principali dellrsquouso unilaterale della funzio-ne dominante in

1 una tendenza smodata allrsquoaccumulo2 un culto sfrenato della velocitagrave e della novitagrave3 uno sviluppo ipertrofico del mito personale

Il primo punto lo abbiamo giagrave affrontato Resta da dire che insieme allrsquoeccesso di impegni e distrazioni che puograve arrivare a rendere in-gestibile lrsquoattivitagrave la tendenza allrsquoaccumulo mette a serio rischio lrsquoi-dentitagrave stessa dellrsquoimpresa Se egrave vero che la continua trasformazione egrave segno di unrsquoinesauribile creativitagrave egrave altrettanto vero che cambia-re continuamente marcia e direzione prima che unrsquoautentica azione trasformatrice abbia avuto modo di fare il suo corso (da qui lrsquoimpor-tanza dellrsquoOpus alchemico come disciplina interiore) inibisce la cre-ativitagrave stessa e offusca i connotati dellrsquoimpresa

Strettamente connesso al primo egrave il secondo punto Se il sogget-to si comporta come certi movimenti avanguardistici di primo No-

12 Si intende lsquointernarsquo sia alla psiche dellrsquoimprenditore che alla compagine aziendale 13 Il critico fa qui riferimento allrsquoatteggiamento intellettuale onnivoro del giovane Federigo Tozzi che prima di trovare il proprio originale stile di scrittura leggeva e imitava le fonti piugrave diverse senza alcun criterio definito e senza riuscire a dare voce al proprio innato talento

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 26: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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vecento ndash penso in primo luogo al futurismo capitanato da Filippo Tommaso Marinetti ndash veicolando gran parte delle proprie energie nel culto del movimento della velocitagrave piugrave sfrenata e di tutto ciograve che ap-pare nuovo spiazzante dirompente in forte discontinuitagrave con il pas-sato finiragrave con il ritrovarsi ben poco in mano sul piano del significa-to Nella migliore delle ipotesi riusciragrave a fare scalpore ad attirare lrsquoattenzione dei contemporanei come fecero appunto i futuristi con le loro opere e soprattutto i loro numerosi manifesti in cui proclama-vano la fine del vecchio modo di fare letteratura e tra le varie propo-ste avanzavano quella di abolire la sintassi Questi manifesti furono redatti nei primi venti anni del Novecento quindi se a distanza di un secolo e piugrave ne parliamo ancora vuol dire che almeno parte del loro scopo lo hanno raggiunto ma hanno del tutto mancato quello princi-pale ndash o almeno quello che asserivano essere lo scopo principale ndash ov-vero trasformare il modo di scrivere e di pensare la letteratura Sia la sintassi che gli altri idoli polemici dei futuristi reggono tuttrsquooggi ed egrave facile immaginare che reggeranno ancora a lungo Opere come il marinettiano Zang Tumb Tumb (1914) o altri testi lsquoparoliberirsquo che seguono le indicazioni e la poetica dei loro manifesti sono letti come documenti che appartengono a pieno titolo alla storia della cultura ma che hanno ben poco a che vedere con la letteratura alta quella che lascia un segno nella coscienza collettiva delle generazioni futu-re piuttosto che in tre-quattro pagine di un manuale di storia lettera-ria Sono ben pochi i grandi scrittori che hanno tratto autentica ispi-razione dalle opere dei futuristi probabilmente percheacute in quei testi lrsquoispirazione stessa degli autori era soffocata dallrsquointenzione il deside-rio di stupire sconvolgere distruggere il vecchio sistema era piugrave for-te dellrsquointima necessitagrave di raccontare di dare forma al proprio mondo interiore attraverso la scrittura Tutto quello che riescono a trasmet-tere egrave la loro violenta ansia di cambiamento il che non egrave poco ma ne-anche abbastanza per poter parlare di una vera rivoluzione artistica14

In termini junghiani potremmo dire che in quelle opere la di-mensione introversa sia quasi del tutto assente e unrsquoarte che esclu-da una componente cosigrave importante della natura umana egrave difficile da immaginare se non nei termini di puro intrattenimento o di di-vertissement Lo stesso Jung inoltre ha piugrave volte ribadito il rischio di affidarsi in modo esclusivo allrsquointroversione o allrsquoestroversione (si veda sez 2 sect 113)

Al di lagrave del discorso prettamente artistico il culto futurista del movimento dellrsquoazione della violenta rottura degli schemi ha porta-to questi scrittori a esaltare la guerra come palingenesi come laquoso-

14 Un discorso del tutto diverso andrebbe fatto per la pittura futurista quella sigrave che ha prodotto opere dense di significato e capaci di lasciare un segno indelebile nella storia dellrsquoarte

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 27: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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la igiene del mondoraquo e ad assumere posizioni fortemente interventi-ste in quello che sarebbe stato il piugrave grande eccidio della Storia fino a quel momento la prima guerra mondiale Dopo il conflitto alcuni tra i maggiori esponenti del futurismo si schierarono apertamente per il fascismo rivendicandone unrsquoideale primogenitura laquoil fascismo nato dallrsquointerventismo e dal futurismo si nutrigrave di principi futuristiraquo affermeragrave Marinetti (1924 18)15

Tali connessioni non devono stupire se pensiamo alla massiccia opera di estroversione a cui i futuristi hanno sottoposto almeno tre se non addirittura quattro funzioni cognitive Non solo lrsquoEstrover-sione di cui si egrave giagrave detto ma anche la Sensorialitagrave appare nei loro scritti esclusivamente in forma estrovertita Avendo dichiarato guer-ra al lsquovecchiorsquo e a tutto ciograve che potesse puzzare di consuetudine e lsquoborghesiarsquo i Nostri rifiutano di fatto un dialogo con la funzione in-feriore (appunto la Sensorialitagrave Introversa) ma non possono sottrar-si allrsquoemergere di questa in forma barbarica e irrefrenabile Da qui il gusto dellrsquoazione dirompente e la convinzione che la guerra possa essere la sola igiene del mondo Convinzione a cui il Pensiero non li-bero di svolgere una distaccata analisi ma assoggettato ai voleri del-le funzioni estroverse finisce per fornire supporti teorici apparente-mente solidi A concludere il quadro arriva il Sentimento ndash declinato anchrsquoesso in senso estroverso ndash che si fa portavoce molto prima del fascismo di forti istanze patriottiche per veicolare in realtagrave un na-zionalismo estremo che ripudia laquoogni viltagrave pacifistaraquo

Non sono dunque poche le conseguenze nefaste a cui puograve porta-re lrsquounilateralitagrave delle funzioni estroverse ma anche senza arriva-re agli eccessi futuristi di inneggiare allo sterminio i diktat della velocitagrave e della novitagrave a ogni costo portano inevitabilmente a svuo-tare di contenuti ogni impresa (intendo il termine nel senso piugrave am-pio possibile) a ridurne lo spessore semantico mortificando lrsquoazione del Pensiero Pensiero che nel caso ENTP preso in esame dovrebbe essere rivolto al versante introverso in modo da poter vagliare ndash con i propri tempi e non con quelli imposti dalla funzione dominante ndash i tanti spunti offerti dallrsquoIntuizione Estroversa selezionare i piugrave pro-mettenti analizzarli e suggerire una via per svilupparli ed eventual-mente metterli in pratica Se lrsquoIntuizione Estroversa tende allrsquoaccu-mulo allrsquoaddizione continua il Pensiero Introverso al contrario tende alla sottrazione e allrsquoessenziale Quando le due funzioni riescono a instaurare una genuina collaborazione tra loro si innesca un circo-lo virtuoso in cui diventa possibile anche accedere in modo consape-

15 La questione dei reali rapporti tra fascismo e futurismo egrave molto complessa e in questa sede non puograve essere affrontata Basti perograve ricordare le parole di Benedetto Croce laquoper chi abbia il senso delle connessioni storiche lrsquoorigine ideale del fascismo si ritrova nel futurismoraquo (Croce 1924 191)

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

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vole alle funzioni inferiori in particolar modo alla terza Questrsquoul-tima nel quadro dellrsquoENTP puograve per esempio portare le istanze del Sentimento in un progetto che sia giagrave ben costruito sul piano intuiti-vo e su quello riflessivo Tanto nel campo dellrsquoarte quanto in quello dellrsquoimpresa egrave facile immaginare la forza drsquoimpatto che possa ave-re unrsquoopera cosigrave strutturata rispetto a unrsquoaltra che si basi su unrsquou-nica funzione cognitiva

Resta ancora da esaminare la questione del lsquomito personalersquo tra i rischi a cui espone lrsquounilateralitagrave dellrsquoIntuizione Estroversa16 Gra-zie alle sue doti comunicative al suo lsquosenso dello spettacolorsquo e al suo spiccato spirito agonistico spesso lrsquoIntuitivo Estroverso si trova al centro dellrsquoattenzione e di quellrsquoattenzione si nutre fino a diventar-ne dipendente Saragrave cosigrave portato a fare di tutto pur di trovarsi sem-pre un passo avanti agli altri sempre sotto le luci della ribalta an-dando via via a costruire un personaggio che in breve si trasforma in un vero e proprio lsquomitorsquo da cui diventa difficile staccarsi La conse-guenza piugrave immediata egrave il blocco della creativitagrave Lo sperimentalismo che lrsquoha sempre contraddistinto puograve ripiegarsi su stesso e diventa-re del tutto estrinseco di facciata Si puograve trovare a dire fare scri-vere o costruire qualcosa che non sente davvero qualcosa che non nasce dallrsquoalveo creativo della propria psiche solo percheacute il proprio mito glielo impone E magari tale imposizione non egrave neanche esplici-ta ma si fa strada in lui con la silenziosa inesorabilitagrave di un automa-tismo E allora lrsquoENTP (ma il discorso vale evidentemente per qual-siasi tipo psicologico) diventa lrsquoattore di una commedia dellrsquoarte un consumato istrione che conosce bene un canovaccio e sulla base di quello improvvisa continuamente dando vita a storie sempre diver-se che sono in realtagrave sempre la stessa identica storia

Gli esempi fin qui fatti di un uso unilaterale dellrsquoIntuizione Estro-versa potrebbero indurci la tentazione di liquidare il discorso con un generico e bonario ammonimento a chi ecceda in tal senso di ridursi a piugrave miti consigli In fondo si diragrave egrave solo una questione di buonsen-so occorre soltanto ritrovare la percezione della misura ed essere un porsquo piugrave equilibrati magari accompagnandosi a qualcuno che col-tivi le virtugrave della temperanza e della morigeratezza qualcuno da po-ter coinvolgere nella propria impresa di qualunque natura essa sia

Le cose purtroppo non sono cosigrave semplici Ogni parola riconduci-bile al campo semantico della nostra funzione inferiore (i lsquomiti con-siglirsquo nella fattispecie) suona sospetta e perfino ostile quando siamo immersi nella fascinazione della nostra funzione dominante Il lin-guaggio lo sappiamo non egrave mai neutro e cosigrave anche la piugrave pacata e misurata delle osservazioni puograve essere avvertita come una critica feroce un attentato alla nostra stessa identitagrave Identitagrave che si egrave co-

16emspIn questo caso ovviamente parliamo di un singolo individuo e non dellrsquoimpresa

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

Wikimedia Commons pubblico dominio

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 29: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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struita nel tempo proprio in contrapposizione a quello specifico cam-po semantico Se il dialogo con le altre funzioni non egrave del tutto cor-rotto o interrotto riusciremo magari a cogliere la ragionevolezza di quella osservazione o a provare rispetto e stima per la persona che lrsquoha avanzata (anche se la riconosciamo come molto lontana da noi e dai nostri interessi) ma saragrave comunque unrsquoadesione puramente in-tellettuale pronta a vacillare e infrangersi al suolo al primo soffio di vento Il portato di emotivitagrave infatti egrave sempre elevato quando sia-mo messi a confronto con la nostra funzione inferiore ed egrave estrema-mente probabile che i nostri sentimenti prendano il sopravvento sul piugrave articolato dei ragionamenti

Le circostanze che hanno portato una persona a privilegiare una funzione cognitiva rispetto alle altre sono spesso ignote o comun-que poco chiare perfino alla persona stessa Non sapremo mai fino a che punto una tendenza sia innata e quanto sia influenzata dal con-testo ma possiamo dire con certezza che la scelta (in massima par-te inconscia) di farla diventare la modalitagrave primaria di affrontare il mondo ha alle spalle una storia spesso dolorosa e sempre connes-sa ai centri nevralgici della nostra Anima declinando questo termi-ne in senso junghiano

Nel caso dellrsquoIntuitivo Estroverso per esempio la causa scatenan-te potrebbe essere stata il confronto con un ambiente improntato al-la concretezza e al rispetto della tradizione Potrebbe aver affrontato decine di scontri con i propri familiari o con i propri docenti per affer-mare il proprio diritto a sognare finanche a fantasticare e a puntare piugrave in alto di quanto fosse ragionevole fare Oppure quel lsquopiugrave in altorsquo poteva avere un significato del tutto diverso per le persone che aveva intorno e lui ha dovuto faticare non poco per spiegarlo per render-lo loro intellegibile E magari non crsquoegrave riuscito e allora ha dovuto fa-ticare ancora di piugrave per non farsi smontare per non dubitare di seacute e delle proprie convinzioni nella certezza che un giorno qualcuno dal-la mente piugrave aperta le avrebbe comprese e gli avrebbe dato il rico-noscimento che sentiva di meritare Non sorprende che da un simile trascorso possa nascere per necessitagrave un robusto mito personale

Oppure la storia potrebbe essere stata del tutto diversa Lrsquoambien-te nel quale egrave cresciuto potrebbe essere stato particolarmente favo-revole allo sviluppo delle facoltagrave intuitive e lrsquoartefice in erba potrebbe aver colto tutti gli stimoli che provenivano da quel contesto e averli portati con seacute in contesti diversi Potrebbe essere cresciuto con per-sone che lo hanno educato alla libertagrave dai vincoli anche e soprat-tutto quelli ereditari e da adulto potrebbe aver fatte proprie quelle idee In questo caso la sua avversione per i legami e per il mettere radici nascerebbe paradossalmente dal legame con le proprie radici

Ma la storia potrebbe essere diversa dalle due ipotizzate e magari fonderle insieme Al di lagrave della natura dellrsquoambiente in cui si egrave forma-to la predilezione per lrsquoatteggiamento intuitivo potrebbe essere na-

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 30: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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ta da un incontro importante con una persona un libro un quadro un film Pensiamo allrsquoAttimo fuggente e guardiamolo sia dal punto di vista della trama che da quello dellrsquoimpatto che ha avuto la pellico-la sugli spettatori di almeno tre generazioni17 Trama con i suoi me-todi di insegnamento anticonformisti e con discorsi ispirati ai motti della poesia e della filosofia antica il carismatico professor Keating (magistralmente interpretato da Robin Williams) incanta una clas-se di studenti del Welton un austero college statunitense il cui mot-to recita laquoTradizione Onore Disciplina Eccellenzaraquo La particolare connotazione di Keating fa pensare a un personaggio in cui abbiano un peso equivalente lrsquoIntuizione Estroversa e il Sentimento Introver-so volendo azzardare unrsquoipotesi si potrebbe propendere per un tipo ENFP in cui la prima e la seconda funzione lavorino allrsquounisono ver-so lrsquoobiettivo di fare degli studenti dei laquoliberi pensatoriraquo (sono paro-le dello stesso Keating) Il suo ascendente su di loro si esercita e fa presa proprio su questi due versanti

E cosigrave con il taciturno Todd Anderson recalcitrante a ogni invito ad aprirsi e condividere con gli altri i propri pensieri il professore usa tutta la forza urticante dellrsquoIntuizione Estroversa spingendosi fino ai confini del pubblico dileggio nella certezza che il ragazzo nascon-da un complesso e affascinante mondo interiore che aspetta soltanto una spinta per manifestarsi allrsquoesterno Cosa che puntualmente av-viene con unrsquoesplosione di rabbia che libera Todd dalla sua timidez-za paralizzante e lo rende consapevole delle proprie doti letterarie

Con Neil Perry invece studente brillante votato a una carriera medica di sicuro successo secondo il volere del padre Keating fa ri-corso soprattutto agli strumenti del Sentimento Introverso A diffe-renza di Todd Neil non ha bisogno di coltivare il proprio lato estro-verso ma al contrario di guardare dentro di seacute per comprendere quali siano le sue autentiche inclinazioni e le sue reali aspirazioni Anche in questo caso lrsquoazione del professore sembra fare centro Neil capisce di voler diventare un attore di teatro riesce a entrare in una compagnia e il suo primo spettacolo lo shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate egrave un successo Il padre perograve non gradisce e minaccia di togliere Neil dalla scuola e iscriverlo a unrsquoaccademia mili-tare Quella stessa notte il ragazzo si uccide con la pistola del padre

Il padre di Neil rappresenta in modo esemplare la situazione di blocco unilaterale del Pensiero Estroverso ovvero la funzione infe-riore lrsquoOmbra di quel Sentimento Introverso che Keating aveva fatto scoprire a Neil e con cui questi aveva finito per identificarsi in toto E proprio quellrsquoidentificazione estrema (e anchrsquoessa unilaterale) spiega la sua scelta di morire con in testa la lsquocoronarsquo di Puck il personaggio

17 Il film di Peter Weir egrave del 1989 e a distanza di trentrsquoanni continua a essere uno dei piugrave visti e amati da spettatori di etagrave molto diverse

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 31: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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che aveva messo in scena e nei cui panni si era sentito per la prima e unica volta seacute stesso Scontro di Ombre quello tra padre e figlio ma la vittoria del primo egrave decretata in partenza non tanto dal potere conferitogli dalla patria potestagrave (da ligrave a poco Neil sarebbe diventato maggiorenne e quindi libero di compiere le proprie scelte) quanto da-gli strumenti affinati per una vita intera o per intere generazioni at-ti a instillare nel figlio il senso di colpa Cosigrave come sa di non poter piugrave vivere secondo il volere del padre dopo avere scoperto cosa si prova a fare ciograve che si ama Neil sa anche di non poter vivere senza la sua approvazione quindi il suicidio diventa lrsquounica scelta possibile La ri-bellione al padre si consuma in quellrsquoultimo atto e non nellrsquoaver par-tecipato allo spettacolo contravvenendo al divieto paterno

Il limite dellrsquoazione maieutica del professore sta proprio qui nellrsquoa-ver attivato ndash o contribuito ad attivare ndash quella funzione cognitiva na-scosta e che meglio rifletteva la vera natura del ragazzo (il Sentimento Introverso) senza fornirgli quegli strumenti che lo avrebbero aiutato a fronteggiare le proprie funzioni inferiori quelle stesse su cui il di-spotico magistero paterno aveva fatto presa per tutta la durata della sua esistenza E questo rivela la difficoltagrave dello stesso Keating a con-frontarsi con le proprie funzioni inferiori a trovare una mediazione che possa consentire a Neil di esprimere seacute stesso senza lanciarsi in un rovinoso scontro frontale con il padre quello interiorizzato prima ancora che quello reale Solo un percorso di progressiva liberazione da quella soffocante figura autoritaria avrebbe potuto salvare Neil ma lrsquoIntuizione Estroversa preferisce ragionare in termini di rivolu-zioni piuttosto che di trasformazioni graduali cosigrave Keating prova a pronunciare quelle meditate parole che avrebbero potuto avere un ef-fetto salvifico su Neil ma il suo non egrave altro un timido balbettio ben lontano dallrsquoispirata verve con cui ha declamato i versi di Walt Whit-man o strappato le pagine del libro di Jonathan Evans Prichard laquopro-fessore emeritoraquo La parabola del professor Keating ci fa capire come anche una mente illuminata e mossa dalle migliori intenzioni come la sua possa restare intrappolata nel proprio mito personale ndash in que-sto caso quello del rivoluzionario ndash e sortire le peggiori conseguenze

Questa medio-lunga digressione sullrsquoAttimo fuggente non si egrave for-se allontanata troppo dallrsquoargomento principale se pensiamo che quella storia non parla altro che di trasformazioni (riuscita quella di Todd mancata quella di Neil) e di un artefice che sembra capace di cambiare davvero il mondo di farsi portatore del fuoco prometeico ma che sottovaluta il potere distruttivo della propria Ombra e mi-rando alla morte dei dogmi al lsquocrepuscolo degli idolirsquo direbbe Nietz-sche finisce per rendersi moralmente corresponsabile della morte di chi voleva liberare

E qui si torna allrsquoalchimia Lrsquoattrazione per la velocitagrave spesso scambiata con lrsquoagilitagrave di pensiero lrsquoansia di avere lsquotutto e subitorsquo e lrsquoincapacitagrave di sottrarsi al proprio mito personale sono tratti identi-

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 32: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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tari incompatibili con quelli dellrsquoartifex dellrsquoopera alchemica LrsquoIntu-itivo Estroverso come abbiamo visto puograve essere lrsquoartefice di grandi cambiamenti e al meglio delle proprie possibilitagrave riesce a opera-re delle trasformazioni epocali ma solo a patto di attivare il lato in-troverso della propria energia psichica e di rispettare i tempi quasi sempre molto lunghi di quelle trasformazioni

In modi e con fini estremamente diversi lrsquouno dallrsquoaltro i futuristi e il professor Keating hanno avviato i loro adepti verso la prima fase del processo alchemico quella Nigredo che porta allo smembramen-to delle certezze pregresse e richiede una lsquopiccola mortersquo che con-senta poi di rinascere in una forma piugrave libera ed evoluta Ma come abbiamo visto la loro azione iconoclasta sembra essersi fermata al primo obiettivo alla fase destruens mancando del tutto o in parte quella construens Probabilmente egrave mancata loro la consapevolezza che quella conquista era solo il compimento della prima fase dellrsquoO-pus alchemico e non dellrsquointero processo

La grande risonanza dei manifesti futuristi e i primi bagliori di una coscienza autonoma negli studenti di Keating erano forse i pri-mi bagliori del secondo stadio che non a caso ha il nome di Albedo Non erano certo il lapis philosophorum la cui realizzazione avrebbe richiesto sia allrsquoartefice che alla materia in via di trasformazione ul-teriori e piugrave gravosi confronti archetipici dopo quello con lrsquoOmbra il confronto con lrsquoAnima e infine quello con il Seacute Solo al termine di queste prove lrsquoIo individuale si sarebbe potuto fondere con il Seacute accedendo cosigrave alla dimensione universale dellrsquoinconscio collettivo

In termini di tipologia psicologica potremmo dire che una simile condizione porta alla creazione di un dialogo creativo tra le diverse funzioni o a quella che Jung chiama lsquofunzione trascendentersquo

Nel caso da cui siamo partiti questo potrebbe significare in pri-mo luogo che lrsquoIntuizione scopra il suo lato introverso e ne sappia cogliere gli insegnamenti mettendoli poi a sistema con la sua natu-rale tendenza estroversa A livello di imprese universalmente note la Apple egrave un buon esempio di interazione tra i due opposti versanti della funzione intuitiva

Tornando allrsquoipotetica impresaartefice ENTP una situazione flui-da allrsquointerno dello schema funzionale potrebbe anche consentire al Pensiero Introverso di operare in senso realmente analitico e selet-tivo come si egrave giagrave detto E consentirebbe anche di ripensare la lsquove-locitagraversquo in termini di lsquorapiditagraversquo nellrsquoaccezione che di questo valore dagrave Italo Calvino nelle Lezioni americane

Per lo scrittore ligure la rapiditagrave si identifica soprattutto con la velocitagrave di pensiero drsquoimmaginazione e con un uso della parola agi-le svelto non involuto in seacute stesso o appesantito da artifici retorici laquoil discorrere egrave come il correreraquo (1988 43) dice Calvino riprenden-do Il dialogo sopra i massimi sistemi di Galileo Galilei Segue una ri-flessione sul fatto che

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Studi e ricerche 22 201Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 33: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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il secolo della motorizzazione ha imposto la velocitagrave come valore misurabile i cui records segnano la storia del progresso delle mac-chine e degli uomini Ma la velocitagrave mentale non puograve essere misu-rata e non permette confronti o gare neacute puograve disporre i propri ri-sultati in una prospettiva storica La velocitagrave mentale vale per seacute per il piacere in chi egrave sensibile a questo piacere non per lrsquoutilitagrave pratica che si possa ricavarne (45)

Questa separazione tra la velocitagrave e lrsquoutilitagrave pratica mi sembra una proposta di fondamentale importanza in un momento storico in cui sembra che i due termini facciano corpo unico e dettino legge a qual-siasi livello dellrsquoazione e della riflessione umana Ma Calvino va ol-tre scardinando unrsquoaltra credenza contemporanea sulla velocitagrave o la rapiditagrave

La rapiditagrave dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilitagrave mobilitagrave disinvoltura tutte qualitagrave che srsquoaccordano con una scrit-tura pronta alle divagazioni a saltare da un argomento allrsquoaltro a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte (45-6)

Ne consegue che un discorso che tende alla massima sintesi che non aggiunge una sola sillaba o un solo argomento a quelli strettamen-te necessari per portarci da A a B non egrave necessariamente piugrave rapido di uno che compie quello stesso percorso cambiando piugrave volte stra-da percheacute la sintesi estrema puograve essere ostica puograve omettere alcuni passaggi logici utili alla comprensione ed egrave sempre rigida statica uniforme La divagazione al contrario quando egrave condotta a opera drsquoarte coinvolge anche il piano emozionale di chi legge o ascolta e lo conquista per la sua fluiditagrave la sua capacitagrave di creare connessioni e lo porta alla meta senza quasi che se ne accorga E a differenza di chi ha seguito la via piugrave lineare arriva a quella meta in meno tem-po e si porta con seacute un bagaglio di nuove conoscenze nuove curiosi-tagrave e nuovi spunti creativi La rapiditagrave egrave dunque intimamente connes-sa con lrsquoattivitagrave creativa e il tempo della vera creazione non conosce sprechi anche quando dura anni decenni o secoli Calvino conclu-de la sua lezione sulla rapiditagrave con una storia cinese che esprime al-la perfezione questo concetto

Tra le molte virtugrave di Chuang-Tzu crsquoera lrsquoabilitagrave nel disegno Il re gli chiese il disegno drsquoun granchio Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e drsquouna villa con dodici servito-ri Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato laquoHo bisogno di altri cinque anniraquo disse Chuang-Tzu Il re glieli accor-dograve Allo scadere dei dieci anni Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante con un solo gesto disegnograve un granchio il piugrave perfetto granchio che si fosse mai visto (53)

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

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Spostandoci dal mondo della letteratura a quello dellrsquoimpresa e ri-prendendo lo schema delle funzioni cognitive potemmo individua-re in IKEA un esempio di Pensiero Introverso messo al servizio della rapiditagrave unrsquoattitudine lavorativa che sa tener conto dei tempi diver-si di Mercurio e di Vulcano direbbe Calvino

Mercurio e Vulcano rappresentano le due funzioni vitali insepara-bili e complementari Mercurio la sintonia ossia la partecipazione al mondo intorno a noi Vulcano la focalitagrave ossia la concentrazio-ne costruttiva [hellip] La concentrazione e la craftsmanship di Vul-cano sono le condizioni necessarie per scrivere le avventure e le metamorfosi di Mercurio La mobilitagrave e la sveltezza di Mercurio so-no le condizioni necessarie percheacute le fatiche di Vulcano diventino portatrici di significato e dalla ganga minerale informe prendano forma gli attributi degli degravei cetre o tridenti lance o diademi (52)

Ancora IKEA in virtugrave soprattutto degli spazi di socialitagrave che rea-lizza nei suoi negozi puograve rappresentare un ottimo esempio di come unrsquoimpresa possa conciliare due opposti come il Pensiero e il Senti-mento ovvero le funzioni mediane del tipo ENTP che abbiamo pre-so in esame

Al livello piugrave basso del quadro tipologico dellrsquoENTP troviamo la Sensorialitagrave Introversa Abbiamo giagrave visto come i pur sensati consigli provenienti da chi dagrave voce a questa funzione siano difficilmente accet-tati dallrsquoIntuitivo Estroverso che si lasci dominare in modo eccessivo dalla sua funzione primaria e anche come una versione primitiva e carica di pulsioni rimosse possa irrompere nella coscienza di chi ha tenuto troppo a lungo da parte la Sensorialitagrave Quando perograve lrsquoartefice ha compiuto la propria opera dialogando con la propria Ombra e poi con lrsquoAnima fino a incontrare il Seacute allora saragrave pronto ad accogliere anche il punto di vista e gli insegnamenti della sua funzione inferiore

Nel nostro caso un Intuitivo Estroverso capace di avvalersi del-la meticolosa precisione della Sensorialitagrave Introversa della sua pa-zienza e della sua capacitagrave di entrare in sintonia con la natura e i suoi ritmi riusciragrave non solo a moderare le intemperanze e la bulimia mentale ma anche a comprendere il valore di ciograve che egrave fisso ben ra-dicato nel terreno in cui egrave nato e in cui moriragrave A quel punto la tra-dizione la lenta e immodificabile trasmissione del sapere attraverso i secoli gli appariragrave non solo come una cappa a cui sfuggire per po-ter esprimere la propria unicitagrave al di fuori degli schemi precostitui-ti ma anche come un testo da scoprire e riscoprire continuamente LrsquoENTP saragrave allora pronto a realizzare quella congiunzione degli op-posti che prende forma nella fase successiva la Rubedo

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 35: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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34 Rubedo congiunzione

341 Lrsquoarchetipo del Seacute

Se nella fase dellrsquoAlbedo siamo stati in grado di identificare le coppie di opposti e di intravedere le direzioni in cui queste tensioni para-dossali possano trasformarsi (senza mai risolversi completamente) saragrave nella fase successiva quella della Rubedo che potragrave realizzar-si la vera e propria conjunctio oppositorum Egrave questo lrsquoultimo stadio dellrsquoOpus quello in cui attraverso lrsquoazione purificatrice del fuoco dallrsquoargento si ricava lrsquooro o secondo altri testi alchemici la pietra dei filosofi (si veda sez 2 sect 136) Fuor di metafora si tratta del mo-mento in cui le istanze della Ragione si incontrano con quelle del Sen-timento dando vita a una conoscenza di livello superiore

Nella psicologia analitica questa fase completa il processo drsquoindi-viduazione consentendo il confronto con lrsquoarchetipo del Seacute che co-me sappiamo incarna per Jung lrsquoidea stessa di totalitagrave della psiche18 In quanto punto di arrivo di tale percorso ed entitagrave onnicomprensi-va il Seacute possiede caratteristiche sia individuali che sovraindividuali

Il Seacute che mi abbraccia comprende anche molti altri infatti quellrsquoin-conscio conceptum in animo nostro non mi appartiene e non egrave di mia proprietagrave percheacute si trova dappertutto Egrave paradossalmente la quintessenza dellrsquoindividuo e al tempo stesso un fatto collettivo [corsivi originali] (Jung [1942] 1988 220)

Queste parole suggeriscono che quanto piugrave ci si avvicina al Seacute tanto piugrave ci si inoltra nel territorio dellrsquoinconscio collettivo In tale dimen-sione come abbiamo giagrave avuto modo di vedere egrave possibile entrare in contatto con quelle forme universali che sono gli archetipi e avviare con essi un lsquodialogorsquo che travalichi i confini del tempo e dello spazio

Esempi di opere artistiche che intrattengono questo dialogo sono presenti fin dalle origini della nostra civiltagrave Nel suo studio su Joyce (Jung [1932] 1985a) e in quello su Picasso (Jung [1932] 1985b) Jung mostra chiaramente come in certe condizioni e a che prezzo un ar-tista sia in grado di trasformare in capolavoro i contenuti laquogrezziraquo dellrsquoinconscio e a farsi portavoce degli archetipi dellrsquoinconscio col-

18 laquoPer quel che la totalitagrave dellrsquouomo il suo lsquoSeacutersquo puograve intrinsecamente significare que-sto lsquoSeacutersquo costituisce empiricamente unrsquoimmagine dello scopo della vita prodotta spon-taneamente dallrsquoinconscio al di lagrave dei desideri e dei timori della coscienza Esso rap-presenta lo scopo dellrsquouomo totale [] consenziente o meno la sua volontagrave [] affincheacute tutto quanto deve fare parte di una vita individuale ne faccia effettivamente parte sia con sia senza il consenso del soggetto sia che questi abbia sia che non abbia coscien-za di quanto sta avvenendoraquo (Jung [1952] 1979 440) Per altre definizioni del Seacute jun-ghiano in riferimento allrsquoidea di totalitagrave si veda sez 2 sect 12

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 36: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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lettivo Nei seminari degli anni Trenta dedicati a Cosigrave parlo Zarathu-stra (Jung [1965] 2012) lo psicologo svizzero argomenta in modo det-tagliato i motivi per cui lrsquoopera nietzschiana sia qualificabile come lsquoarchetipicarsquo e ripercorre la vicenda umana e lrsquoavventura conosciti-va del filosofo individuando i momenti in cui la sua psiche appare sopraffatta dalla potenza numinosa degli archetipi E non dimenti-chiamo un testo misterioso e affascinante come il Libro Rosso (Jung [2009] 2010) in cui lo stesso Jung si cimenta nella realizzazione di unrsquoopera fatta drsquoimmagini e parole che rappresenta una delle piugrave ardite incursioni nel mondo degli archetipi che il Novecento ricordi

Diverso egrave il discorso se pensiamo a esempi di imprese archetipi-che ovvero a realtagrave imprenditoriali che intrattengano un dialogo con la dimensione dellrsquoinconscio collettivo Se infatti lrsquoopera drsquoar-te e i testi di filosofia appartengono a una dimensione lsquoastrattarsquo che riconduciamo in modo piugrave diretto al mondo degli archetipi lrsquoimpre-sa dal canto suo ci appare in primo luogo come una realtagrave concreta empirica ben inserita e radicata nello spazio e nel tempo in cui vi-ve Egrave una realtagrave che necessita di scelte pragmatiche Potremmo di-re adottando lo schema delle funzioni cognitive junghiane (giagrave visto in sez 2 sect 113) che indispensabile per la creazione e la sopravvi-venza dellrsquoimpresa stessa sia la Sensorialitagrave Estroversa quella fun-zione appunto piugrave calata nella dimensione materiale e che si concre-tizza sempre in unrsquoazione In effetti unrsquoimpresa che sia commerciale o di altro genere per esistere necessita sempre di un atto concreto e definibile in termini esperienziali Quali che siano le ragioni i sen-timenti che stanno dietro allrsquoazione stessa ciograve che egrave fondamentale egrave che lrsquoazione venga compiuta e che di conseguenza lrsquoimpresa esista nel mondo sensibile Preso dunque atto che lrsquoimpresa si invera in un atto fisico e concreto ciograve non significa che essa non contenga o non sia ispi-rata da una forza archetipica il confronto con gli archetipi e con lrsquoin-conscio collettivo egrave inevitabile in quanto gli archetipi sono in primo luogo immagini universali presenti fin dai tempi remoti e sono sotte-si a ogni nostra creazione Tale creazione non puograve che avvenire in un determinato contesto culturale che a sua volta non puograve non confron-tarsi con lrsquoinconscio collettivo

In che termini possiamo allora pensare e definire il rapporto tra la materialitagrave e la finitezza dellrsquoimpresa e lrsquoimmaterialitagrave dellrsquoarchetipo

342 Il paradosso dellrsquoimpresa totale

A un primo livello potremmo cercare di comprendere se la componen-te archetipica sia giagrave presente nellrsquoazienda che si esamina o se ci si-ano effettive possibilitagrave che si sviluppi da quello che giagrave esiste si po-trebbe partire da domande basilari come laquoLrsquoimpresa egrave in grado di creare prodotti che si ispirino a quelle immagini universaliraquo oppu-

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 37: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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re laquoEgrave possibile realizzare una comunicazione che si muova in quello stesso ambito di immediata profonda e universale comprensioneraquo o ancora laquoEsistono altri modi in cui lrsquoimpresa possa far proprio il con-cetto di archetiporaquo

Piugrave nello specifico occorre interrogarsi su quali siano gli arche-tipi in cui essa si riconosce maggiormente su quali siano le immagi-ni archetipiche che meglio esprimono la sua identitagrave e le sue poten-zialitagrave Qual egrave la forza primigenia che fin dalla nascita dellrsquoazienda risiede in essa ed egrave andata alimentandosi nel corso degli anni in mo-do carsico in attesa di venire alla luce e rivelarsi al mondo esterno In quali momenti della storia dellrsquoazienda questa forza si egrave palesata per poi tornare a nascondersi

Sono tutte domande queste a cui non egrave possibile rispondere in modo esauriente fincheacute si vive solo allrsquointerno del mito aziendale o di altri miti come quello del mercato Il manifestarsi dellrsquoarchetipo infatti potrebbe non coincidere con un momento particolarmente flo-rido dellrsquoimpresa o con la realizzazione di prodotti e servizi di imme-diato successo Molto spesso le opere piugrave dense di forza archetipica sono lsquoinattualirsquo e rischiano di passare inosservate al momento della loro uscita salvo essere comprese e apprezzate nel corso del tempo

Questo sembra essere particolarmente vero nei casi in cui lrsquoIntu-izione Introversa sia la funzione dominante nel carattere dellrsquoarti-sta o dellrsquoimpresa Del resto Jung definisce questa funzione come la piugrave astratta la piugrave lontana dal mondo sensibile e Marie-Louise von Franz osserva che si trovano

molti intuitivi introversi tra gli artisti e i poeti Si tratta in gene-re di artisti che producono opere molto archetipiche e fantastiche [hellip]19 Di solito sono le generazioni successive a capire questrsquoarte visionaria a vedere in essa la rappresentazione di quanto stava svolgendosi nellrsquoinconscio collettivo dellrsquoepoca ([1981] 2015 66)

In quanto funzione cognitiva privilegiata nel dialogo con lrsquoinconscio collettivo lrsquoIntuizione Introversa egrave una compresenza fondamenta-le per realizzare qualsiasi cosa che sappia attraversare il tempo e le mode creando lsquosignificatorsquo per chiunque O meglio per chiunque sia disposto ad accogliere quei significati e farne la spinta propul-siva di un autentico processo trasformativo Ciograve non significa forza-re la propria identitagrave assumendo lrsquoIntuizione Introversa come fun-zione dominante ma lasciare che questa emerga coltivando i tratti peculiari della personalitagrave senza cadere nella trappola di una visio-ne unilaterale dunque rigida e solo in apparenza forte Se tale fun-

19 A titolo drsquoesempio von Franz cita il giagrave ricordato Cosigrave parlo Zarathustra di Friedri-ch Nietzsche il Golem di Gustav Meyrink e Lrsquoaltra parte di Alfred Kubin

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 38: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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zione non egrave presente nel quadro tipologico assunto come modello di riferimento (ad es lrsquoESFJ) o se compare in terza o quarta posizione (ad es ISFP e ESFP) il dialogo con essa saragrave possibile solo nella fa-se della Rubedo che rappresenta lrsquounione degli opposti Negli altri casi saragrave invece possibile entrare in contatto con lrsquoIntuizione Intro-versa anche nelle fasi della Nigredo e dellrsquoAlbedo20

Da quanto detto emerge chiaramente che lrsquoIntuizione Introversa sia una presenza imprescindibile per la realizzazione dellrsquoimpresa to-tale Altrettanto imprescindibile per lrsquoimpresa totale come per qual-siasi altro genere drsquoimpresa egrave la presenza della Sensorialitagrave Estro-versa Ecco quindi delinearsi il paradosso fondamentale dellrsquoimpresa totale quello appunto tra il polo del concreto del singolare del visi-bile e il polo dellrsquoastratto dellrsquouniversale dellrsquoinvisibile [fig 10]

Figura 10 Paradosso dellrsquoimpresa totale

Trasformare questa tensione paradossale egrave la vera sfida forse uto-pica dellrsquoimpresa totale Ma il potenziale dellrsquoIntuizione Introversa non si limita alla comprensione del linguaggio degli archetipi (che pure non sarebbe opera da poco) ma include almeno altre due facol-

20 Queste considerazioni non appartengono alla lettera junghiana ma a una mia per-sonale interpretazione e proposta di dialogo tra due elementi della psicologia analiti-ca da un lato la teoria dei tipi psicologici dallrsquoaltro lrsquoOpus Magnum come rappresen-tazione del processo di individuazione

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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Studi e ricerche 22 216Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 39: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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tagrave La prima egrave la sua attitudine lsquoprofeticarsquo21 di percepire con grande anticipo i sommovimenti tellurici delle culture e delle societagrave le ri-voluzioni del costume i mutamenti nella Weltanschauung Una facol-tagrave preziosa nella prospettiva propria dellrsquoimpresa lsquosignificantersquo che punta a soddisfare non soltanto i bisogni manifesti del cliente e del mercato ma anche quelli emergenti e latenti (si veda sez 1 sect 3) La seconda egrave la sua capacitagrave di trascendenza per cui dal dato fenomeni-co (che sia una parola un concetto un argomento o un bisogno) rie-sce a elevarsi a dimensioni superiori Considerando ad esempio la no-ta piramide di Maslow [fig 11] possiamo constatare come sia proprio lrsquoIntuizione Introversa a riuscire a interpretare un bisogno materia-le appartenente quindi alla fascia piugrave bassa dello schema piramida-le come lrsquoespressione di unrsquoesigenza di autorealizzazione Ad alcu-ne di queste conclusioni si puograve arrivare anche attraverso lrsquoanalisi e il Pensiero ovviamente ma lrsquoIntuizione ci arriva in modo immedia-to e con il linguaggio dellrsquoassociazione della sinestesia del simbolo

Figura 11 Piramide dei bisogni di Abraham Maslow

Un caso paradigmatico di questo modo di procedere di questa ten-sione verso la trascendenza egrave il dialogo platonico Parafrasando il ce-lebre libro di Lou Marinoff Platone egrave meglio del Prozac (2001) non sarebbe forse sbagliato dire che laquoPlatone egrave meglio del marketingraquo Nei dialoghi platonici infatti non sono importanti soltanto le risposte che il filosofo dagrave circa i grandi interrogativi esistenziali dellrsquouomo ma sono preziose soprattutto le domande o meglio il modo di porre

21 Parlando dellrsquoIntuitivo Introverso Jung dice che se laquoquesto tipo non esistesse Isra-ele non avrebbe avuto i suoi profetiraquo ([1921] 2003 314)

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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Studi e ricerche 22 209Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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Studi e ricerche 22 210Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 40: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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le domande stesse quella capacitagrave unica di intravedere nel partico-lare lrsquouniversale Ne sia esempio il Simposio che prende le mosse da unrsquooccasione conviviale per arrivare ad affrontare in modo originale e inedito le dimensioni eterne del sentire umano Questi dialoghi va aggiunto dopo duemilaquattrocento anni continuano a interrogar-ci Imparare a pensare argomentare e raccontarsi secondo gli sche-mi ndash definibili (in senso lato) come improntati allrsquoIntuizione Introver-sa ndash di simili dialoghi vorrebbe dire assumere quellrsquohabitus mentale che solo che ci consente di immaginare utopie come quelle dellrsquoope-ra totale e della psiche totale O dellrsquoimpresa totale

La longevitagrave e la capacitagrave di elevarsi (ed elevarci) del dialogo pla-tonico non sono esclusivi di quei testi ma sono qualitagrave riconducibili a tutte quelle opere che vanno sotto il nome di lsquoclassicorsquo non limitando-si alla classicitagrave greco-latina ma includendo anche i classici moderni e della contemporaneitagrave come ad esempio Lrsquoessere e il nulla di Sar-tre e La metamorfosi di Kafka Egrave necessario a questo punto appro-fondire meglio il concetto di lsquoclassicorsquo per capire cosa sia veramente e in che modo continui a essere per noi postmoderni una inesauribile fonte di ispirazione Per farlo proviamo a riprendere alcune delle ca-ratteristiche che Italo Calvino (1991) attribuisce alle opere classiche

1 Un classico egrave un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire

2 Un classico egrave unrsquoopera che provoca incessantemente un pul-viscolo di discorsi critici su di seacute ma continuamente se li scrolla di dosso

3 Il lsquotuorsquo classico egrave quello che non puograve esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in con-trasto con lui

4 Egrave classico ciograve che persiste come rumore di fondo anche lagrave do-ve lrsquoattualitagrave piugrave incompatibile fa da padrona

Declinare queste domande alla vita e alla natura della propria impre-sa o dellrsquoimpresa che si sta prendendo in esame puograve dare luogo a ri-flessioni profonde sulla sua essenza aiutando a coglierne lrsquoarchetipo o le spinte archetipiche che si agitano al suo interno

Egrave cosigrave impensabile cercare queste caratteristiche nellrsquoimpresa nei suoi prodotti nel suo modo di organizzarsi nel suo essere-nel-mondo

Il nome di Calvino inoltre fa scattare in noi una inevitabile as-sociazione con la fiaba forse il genere letterario piugrave archetipico che sia mai esistito laquole favole sono vereraquo in fondo percheacute prese tutte in-sieme offrono laquouna spiegazione generale della vita nata in tempi re-moti e serbata nel lento ruminio delle coscienzeraquo e ci mostrano laquoil catalogo dei destiniraquo (Calvino 1956 XVIII) Egrave sulla base di tali consi-derazioni che lrsquoUniversitagrave Carsquo Foscari Venezia ha attivato dal 2018 il progetto Imprese da favola Capire e trasmettere lrsquoidentitagrave drsquoimpresa con la narrazione fiabesca con lrsquoobiettivo di studiare tre casi azien-

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dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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Studi e ricerche 22 211Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Studi e ricerche 22 212Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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Studi e ricerche 22 213Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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Studi e ricerche 22 214Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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Studi e ricerche 22 215Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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Studi e ricerche 22 216Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 41: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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Studi e ricerche 22 209Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

dali attraverso i concetti e i metodi esposti nei paragrafi preceden-ti (utilizzando cioegrave i tipi psicologici junghiani e i livelli della visione della missione e dei paradossi strategici) per tradurli poi in struttu-re narratologiche coerenti e successivamente in racconti fiabeschi che incarnino lrsquoidentitagrave aziendale senza mai nominare lrsquoimpresa di cui sono simbolo ed espressione

Un modo di procedere simile aveva ispirato un paio di anni pri-ma il progetto di Ateneo Istorie presso la medesima Universitagrave e che ha coinvolto studenti iscritti al Dipartimento di Studi umanisti-ci e a quello di Management Il progetto ha visto la realizzazione di testi narrativi che raccontano lrsquoidentitagrave di alcune imprese anche in questo caso senza nominarle nel corso della narrazione22 e basan-dosi sugli approcci analitici descritti nei capitoli precedenti Oltre ai racconti sono stati realizzati sempre per le medesime aziende dei cortometraggi girati da professionisti sulla base di sceneggiature scritte dagli studenti Con queste due caratteristiche precipue ov-vero rispettando il vincolo auto-imposto di tacere il nome dellrsquoimpre-sa e adottando la commistione fra gli approcci descritti egrave stato re-alizzato da uno spin-off dellrsquoateneo veneziano Strategy Innovation uno studio in cui si lsquoraccontarsquo lrsquoidentitagrave di Foscarini SpA alla luce dellrsquoarchetipo dellrsquoOmbra

Ad accomunare questi lsquotesti alternativirsquo sono dunque tre elementi il confronto con gli archetipi (tipi psicologici) il carattere narrativo lrsquoomissione del nome dellrsquoimpresa Elemento questrsquoultimo che puograve sembrare una sfida intellettuale di esclusivo interesse accademico e addirittura in contrasto con i possibili utilizzi del testo da parte del marketing Egrave al contrario espressione propria della fase della Ru-bedo la profonditagrave dellrsquoanalisi e lrsquoimmersione nei significati dellrsquoim-presa sono giunte qui a livelli tali da permettere di evitare il riferi-mento esplicito facendosi portavoce dellrsquoidentitagrave aziendale senza la necessitagrave di chiamarla per nome Egrave la vittoria definitiva su quellrsquoEgo che caratterizza il mito personale-aziendale

Egrave un esito non molto lontano da quello che Calvino auspicava nel-la pagina conclusiva delle Lezioni americane

magari fosse possibile unrsquoopera concepita al di fuori del self unrsquoo-pera che ci permettesse drsquouscire dalla prospettiva limitata drsquoun io individuale non solo per entrare in altri io simili al nostro ma per far parlare ciograve che non ha parola lrsquouccello che si posa sulla grondaia lrsquoalbero in primavera e lrsquoalbero in autunno la pietra il cemento la plasticahellip (Calvino 1988 120)

22 Erano consentiti invece riferimenti espliciti negli apparati paratestuali (note con-clusive titoli di coda nel caso dei cortometraggi)

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Studi e ricerche 22 210Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

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modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 42: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

MirisolaSez ΙΙ ndash 3 Lrsquoimpresa totale

Studi e ricerche 22 210Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

I testi succitati hanno lrsquoambizione di essere lsquoalternativirsquo non soltan-to rispetto ai report analitici relativi allrsquoidentitagrave aziendale ma anche e soprattutto allo storytelling aziendale Comrsquoegrave tradizionalmente in-teso infatti esso deve dare risalto al nome dellrsquoazienda rivolgendo-si a un target di consumatore ben definito e definibile in termini di etagrave genere appartenenza geografica e culturale ecc Lavorare inve-ce sulla dimensione astorica degli archetipi rivolgersi a un pubblico potenzialmente infinito ed evitare i collegamenti diretti allrsquoazienda vuol dire prendere una direzione diametralmente opposta

Le proposte appena elencate riguardano la fase piugrave prescrittiva del-la nostra ricerca ovvero la ricerca-intervento Passando invece allrsquoa-spetto descrittivo ritorniamo al caso Apple e in particolare a tre famo-se campagne di comunicazione La prima egrave quella celebre che si ispira al romanzo di Orwell 1984 e viene lanciata quello stesso anno Consi-derato da molti una pietra miliare della cinematografia pubblicitaria il video egrave stato diretto da Ridley Scott che lrsquoanno prima aveva girato Blade Runner film con il quale il video Apple condivide la feroce visio-ne distopica e una simile atmosfera oppressiva e disumanizzante In uno scenario di desolazione e omologazione assoluta in cui le perso-ne marciano allrsquounisono sotto il controllo delle telecamere compare una giovane donna che corre brandendo un martello Giunta vicino al-lo schermo che trasmette lrsquoimmagine del Grande Fratello mentre pro-nuncia le parole laquoNoi vinceremoraquo la donna lancia il martello contro lo schermo e lo distrugge Leggiamo a quel punto le seguenti parole

On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh And yoursquoll see why 1984 wonrsquot be like laquo1984raquo

La seconda campagna egrave del 1997 e si intitola Think different Si trat-ta di un collage di fotogrammi originali in cui vengono riprese alcu-ne fra le menti piugrave originali del Ventesimo secolo Albert Einstein Bob Dylan Martin Luther King Maria Callas John Lennon Amelia Earhart solo per fare qualche nome Nella conclusione si vedono so-lamente lo slogan della campagna e il logo su sfondo nero

Infine la terza campagna Intention egrave stata lanciata nel 2013 in-teramente in bianco e nero si ispira al saggio Punto linea superfi-cie di Vasilij Kandinskij (1968) che si basa sui corsi tenuti dal pittore nel 1922 al Bauhaus Kandinskij non a caso egrave stato uno dei princi-pali fautori dellrsquoidea di opera totale nel campo delle arti figurative In questo video il testo accompagna lrsquoelaborazione di forme grafi-che (punti e linee in movimento a comporre figure bidimensionali) ancora una volta senza parlare di prodotti e senza nominare Apple se non nellrsquoultimo fotogramma (laquoDesigned by Apple in Californiaraquo)

Sono narrazioni visioni e suggestioni che ndash al di lagrave dei blandi ri-ferimenti di cui abbiamo fatto cenno ndash non chiamano direttamente in causa lrsquoazienda lrsquointero genere umano egrave il loro target evocano in

MirisolaSez ΙΙ ndash 3 Lrsquoimpresa totale

Studi e ricerche 22 211Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

MirisolaSez ΙΙ ndash 3 Lrsquoimpresa totale

Studi e ricerche 22 212Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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Studi e ricerche 22 213Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

MirisolaSez ΙΙ ndash 3 Lrsquoimpresa totale

Studi e ricerche 22 214Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

MirisolaSez ΙΙ ndash 3 Lrsquoimpresa totale

Studi e ricerche 22 215Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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Studi e ricerche 22 216Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 43: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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Studi e ricerche 22 211Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

modo forte numerosi archetipi lrsquoeroe liberatore (la donna del primo video Martin Luther King Gandhi) lrsquoOmbra (il Grande Fratello e i suoi sudditi) il mago (Einstein Edison) il saggio (Dylan Hitchcock) lrsquoamante (Callas) il guerriero (Muhammad Aligrave) il visionario (Picasso Martha Graham) Sommamente archetipiche e costruttrici di mondi ovviamente sono anche le linee e le superfici del terzo video

Tutte e tre soprattutto evocano questi archetipi per comunicare almeno un aspetto identitario fondamentale per Apple nellrsquoultimo lrsquoessenzialitagrave del tratto che egrave la cifra stilistica piugrave riconoscibile del marchio (ed egrave al contempo identitagrave e immagine) nel primo il suo ca-rattere ribelle provocatorio e contrario al sistema costituito nel se-condo lrsquooriginalitagrave e la diversitagrave una forma di ribellione del pensiero che valica i confini dellrsquoesistente Sono quindi tre esempi che al di lagrave di ogni giudizio sui prodotti Apple o sullrsquoimpresa tout court incarnano perfettamente il principio della Rubedo Ipotizziamo che effettivamen-te la Apple abbia attraversato la sua fase di Nigredo e abbia iniziato a risorgere nellrsquoAlbedo per poi arrivare a una Rubedo piugrave o meno com-piuta egrave facile cedere alla suggestione che Steve Jobs volesse fare del-la sua impresa una vera e propria pietra filosofale23 Steve Jobs nelle vesti di un moderno alchimista ci appare quindi come un imprendi-tore con il culto dellrsquoIntuizione Introversa di fatto un paradosso che se non ha realizzato a fondo la conjunctio oppositorum ha senzrsquoaltro condizionato in modo profondo e irreversibile la storia dellrsquoimprendi-toria e del mercato trasformando la vita di miliardi di persone

343 LrsquoImmanifesto

Lrsquoesempio di Steve Jobs e della sua lsquopietra filosofalersquo unito a tutti i casi fin qui visti di Gesamtkunstwerk e di incursioni nel mondo del-la psicologia del profondo ha fatto emergere lrsquoassoluta centralitagrave di una visione ispirata allrsquoIntuizione Introversa ogniqualvolta ci si pon-ga in una prospettiva di totalitagrave Questa centralitagrave puograve essere raffi-gurata come in figura 12

Figura 12 Funzioni percettive e dimensioni temporali

23 Fermo restando che la pietra mai fu realizzata ed egrave semmai la metafora per anto-nomasia di una ricerca impossibile da portare a termine

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Studi e ricerche 22 212Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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Studi e ricerche 22 216Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 44: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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Studi e ricerche 22 212Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

Immaginando una linea retta che abbia come estremi il passato e il futuro il cui punto mediano egrave ovviamente il presente proviamo a collegare a queste tre entitagrave le funzioni cognitive giagrave note Risul-ta abbastanza semplice connettere la Sensorialitagrave Introversa (SI) al passato e al concetto di tradizione la Sensorialitagrave Estroversa (SE) al momento presente e alla dimensione dellrsquoazione lrsquoIntuizione Estro-versa (NE) al futuro e al concetto di innovazione In questo quadro manca soltanto una funzione percettiva cioegrave lrsquoIntuizione Introver-sa (NI) che non si colloca sullo stesso piano delle precedenti ma in una dimensione altra [fig 13] in cui convergono passato presente e futuro percheacute il tempo lineare da quella prospettiva semplicemen-te non esiste Su questo assunto concorderebbero le voci del poeta dellrsquoalchimista dello psicologo e perfino quella del fisico quantistico

Il tempo non esiste [hellip] Questo non significa che non ci sia il tem-po nella nostra vita quotidiana Significa solo che lsquotemporsquo non egrave un concetto utile quando si studiano le strutture piugrave generali del mondo A livello fondamentale non ci sono mele ma non per que-sto spariscono le mele davanti a noi24

Figura 13 Legame tra funzioni percettive e dimensioni temporali

A costo di risultare ridondanti specifichiamo che egrave proprio alle laquostrutture piugrave generali del mondoraquo che attraverso un processo di astrazione lrsquoIntuizione Introversa si rivolge per coglierle interpre-

24emspC Rovelli laquoIl tempo Ora sappiamo che non esisteraquo intervista rilasciata a P Gre-co per LrsquoEspresso 23 ottobre 2014 httpsespressorepubblicaitvisioniscien-ze20141022newsil-tempo-ora-sappiamo-che-non-esiste-1185095refresh_ce

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Studi e ricerche 22 213Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

Figura 15 William Blake The Ancient of Days 1794

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Studi e ricerche 22 216Alla ricerca dellrsquoimpresa totale 169-216

lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 45: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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tarle e utilizzarle per creare mondi nuovi Mondi in cui il nostro quo-tidiano tempo lineare non trova spazio

Facendo un passo indietro e tornando a concentrarci sullrsquoidentitagrave drsquoimpresa possiamo connettere alle lsquodimensioni temporalirsquo anche gli strumenti atti a definirla Riprendiamo dunque lo schema e faccia-mo un passo successivo [fig 14] risulta facile ricondurre il passato a un documento che attesti la storia dellrsquoimpresa il presente a un do-cumento che descriva la missione aziendale l futuro a un documen-to che ne esprima la visione Tutti e tre questi documenti potrebbe-ro andare a costituire un manifesto dellrsquoimpresa laddove il termine lsquomanifestorsquo in questo caso va inteso nella duplice accezione di testo programmatico ndash che riassume definisce e propone le linee guida e i capisaldi dellrsquoorganizzazione ndash e di insieme di tutto ciograve che egrave laquopa-lese chiaro evidente offerto apertamente alla vista o allrsquointellettoraquo (Treccani) Il manifesto in questione egrave esattamente quel documento che ci si propone di realizzare nella fase conclusiva dellrsquoAlbedo E la Rubedo con le sue connessioni del Seacute e dellrsquoIntuizione Introversa

Figura 14 Funzioni percettive dimensioni temporali e strumenti di rappresentazione

Se la dimensione temporale egrave abitata e rappresentata dal manife-sto in modo perfettamente speculare possiamo ipotizzare che la di-mensione atemporale sia abitata e rappresentata dallrsquoimmanifesto

Quello che in apparenza sembra un puro e semplice calembour ha in realtagrave un suo fondamento In primo luogo va ricordato che lrsquoIntui-zione Introversa gli archetipi e tutte le strutture generali della real-tagrave appartengono per definizione al territorio dellrsquoinvisibile dellrsquointan-gibile dellrsquoinudibile e dunque a tutto ciograve che sfugge alla percezione

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

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dei sensi e alla definizione dellrsquointelletto in una parola il non-ma-nifesto Inoltre egrave un lemma che deriva dal tardo-latino (haud mani-festus) e puograve vantare una lunga tradizione nel vocabolario italiano (pur essendo ora caduto in disuso) Lo utilizza ad esempio Bernar-do Segni nel suo Trattato sopra i libri dellrsquoAnima di Aristotile (pubbli-cato postumo nel 1583)

Questo egrave detto percheacute le sostanze incorporee ci sono immanife-ste e non percheacute esse non siano le vere sostanze (Segni 1583 39)

Ancora piugrave stringente per il discorso che stiamo conducendo egrave il legame con i testi sacri dellrsquoinduismo e in particolare con lrsquoAvyakta Upanishad dove la parola sanscrita avyakta significa appunto lsquoim-manifestorsquo Essa viene usata per indicare Prakrti ndash la causa origina-ria attraverso cui lrsquouniverso esiste e si esplica descritta nella Bhaga-vadgītā come la forza motrice primordiale ndash per via della delicatezza della sua natura ma viene usata anche per indicare Brahman

Il Seacute delle Upanishad lrsquoAtman inconoscibile con il pensiero egrave con-siderato indivisibile e identico alla Realtagrave Suprema goccia del grande mare dellrsquoAssoluto Brahman che egrave il sostrato immanife-sto di tutto ciograve che appare Se lrsquoIo ne egrave solo lrsquoaspetto manifesto il Seacute nella sua interezza include anche il sostrato immanifesto e il principio della vita che egrave informale e trascendente (Treccani)

Sulla scorta di Jung ricordiamo che questa definizione riprende esat-tamente il dualismo che costituisce il cardine del metodo che si sta proponendo quello tra la dimensione limitata dellrsquoIo e quella tota-lizzante del Seacute Non va poi dimenticato che proprio alla dimensione dellrsquoimmanifesto appartiene quella leggerezza che in modi tra loro diversi sia Calvino che Nietzsche e Grotowski hanno inseguito e che forse segna la strada maestra che conduce alla totalitagrave

Riprendendo il filo del discorso sullrsquoidentitagrave aziendale accanto al manifesto dellrsquoimpresa e come suo ulteriore sviluppo possiamo quin-di pensare a un lsquoimmanifestorsquo ovvero a un documento o a una serie di documenti che sulla falsariga dei Seminari dellrsquoombra a cui giagrave si egrave accennato cerchi di cogliere lrsquoidentitagrave piugrave profonda dellrsquoimpresa appunto nel suo aspetto non-manifesto In virtugrave del suo collegamen-to con gli archetipi lrsquoimmanifesto ha lrsquoambizione di essere leggibile e di destare lrsquointeresse di chiunque

Da un lato quando prende la forma di documento lrsquoImmanifesto egrave collegato alla sfera dellrsquoimmagine aziendale (nella definizione datane da Hatch Schultz 2002 si veda sez 1 sect 13 dallrsquoaltro nel suo signi-ficato oggettivale lrsquoimmanifesto come abbiamo visto pertiene in mo-do profondo alla cultura e allrsquoidentitagrave aziendali ben al di lagrave di quan-to sia esprimibile in termini strettamente razionali

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

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In questo senso riprendendo la tradizione vedica secondo cui lrsquoim-manifesto egrave forza motrice primordiale esso genera quellrsquoembrione dellrsquoimpresa totale che si perfezioneragrave con la componente manifesta dellrsquoimpresa stessa inverandosi in essa In una parola potremmo di-re che esso genera un cosmo cioegrave quel complesso armonico e ordi-nato che era giagrave stato preconizzato da quellrsquoemblema araldico che vedeva nellrsquoimpresa lrsquounione di anima e corpo

Non sembra quindi unrsquoillazione troppo azzardata concludere che lrsquoimpresa totale sia di per seacute un cosmo Un cosmo di cui lrsquoimprendi-tore non egrave sovrano tirannico ndash ricordiamo che a questrsquoaltezza lrsquoEgo e il connesso mito personale sono stati dissolti ndash bensigrave il demiurgo [fig 15] Derivato dal greco δημιουργός lsquoarteficersquo lsquoordinatorersquo il ter-mine demiurgo egrave stato usato da Platone nel Timeo per descrivere co-lui senza il quale laquoegrave impossibile che alcuna cosa abbia nascimentoraquo (28c Sartori Giarratano 1991 366) Inoltre ci riporta allrsquoartifex ov-vero allrsquoalchimista che avvia segue e compie lrsquoOpus Magnum (trasfor-mando anche se stesso) e allrsquoidea di ordine inteso come complesso di regole strutture immagini processi che hanno una loro intima coerenza Tale coerenza deriva ovviamente da quellrsquoimmanifesto che

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi

Page 48: 3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa...3.1 Verso un’ermeneutica dell’impresa 3.1.1 Tra l’araldica e il cosmo Una delle accezioni meno note del termine ‘impresa’ appartiene

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lrsquoimprenditore-artefice-demiurgo al compimento dellrsquoOpus saragrave in grado di percepire fino a diventare un medium di queste istanze uni-versali Istanze universali che sono al tempo stesso individuali dal momento che lrsquoindividuo (il punto drsquoarrivo del processo di individua-zione) puograve dirsi realizzato come soggetto diverso e unico rispetto a quelli della propria specie solo attraverso lrsquoagire in seacute stesso dellrsquouni-versale Ciograve non significa che il soggetto sia anche compiuto giaccheacute il vero compimento del processo alchemico ndash la realizzazione della pietra filosofale ndash non ha mai avuto luogo neacute potragrave averlo trattando-si di una tensione ideale verso la creazione di un cosmo Una tensio-ne che riflette quellrsquoesigenza propria della nostra specie di cercare individuare seguire delle coordinate precise nel magmatico fluire degli eventi nel caos indistinto del quotidiano Di inseguire la legge-rezza nella sua forma piugrave piena e densa di significato

In conclusione lasciamo ancora una volta la parola a Italo Calvino o meglio al suo Marco Polo a colloquio con il Gran Khan

Lrsquoinferno dei viventi non egrave qualcosa che saragrave se ce nrsquoegrave uno egrave quel-lo che egrave giagrave qui lrsquoinferno che abitiamo tutti i giorni che formiamo stando insieme Due modi ci sono per non soffrirne Il primo riesce facile a molti accettare lrsquoinferno e diventarne parte fino al pun-to di non vederlo piugrave Il secondo egrave rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui cercare e saper riconoscere chi e cosa in mezzo allrsquoinferno non egrave inferno e farlo durare e dargli spazio (Calvino [1972] 1993 164)

Lrsquoimpresa totale nel suo slancio utopico mira a essere uno di que-sti spazi