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31-12-08, 04Pordenone «Bolzonello entri nella civica alleata alle provinciali col Pdl No alla presidenza leghista» Con la carica che derive dall’essere da poco diventato papà, Alessandro Ciriani si candida a rimanere alla guida della Provincia anche dopo le elezioni della tarda primavera. Respinge le accuse di partigianeria nell’elarginazione dei fondi e chiama Bolzonello nella civica che vorrebbe alleata col Pdl. Come si attende che sarà il 2009? «Rispetto al panorama a tinte fosche che è stato delineato, ritengo che si debbano utilizzare gli strumenti del realismo e dell’ottimismo considerato che anche negli anni Ottanta e Novanta abbiamo attraversato fibrillazioni fortissime. Questo non vuol dire sottovalutare la crisi, ma affrontarla con strumenti opportuni e non esasperati. Condivido il fatto che la congiuntura spazzerà via cose buone, ma anche cattive, come la tecno-finanza che non ha mai, però, posto radici in provincia di Pordenone. Chi ha gestito la propria azienda con lungimiranza sarà in grado di resistere». Il 2009 sarà l’anno delle elezioni provinciali e la prima parte segnerà la chiusura del mandato dell’ente: cosa pensa di portare a casa negli ultimi mesi? «Sono certo che la Regione ci assegnerà la delegazione amministrativa per il completamento dell’asse Barbeano-Dignano . Conto di siglare nei prossimi giorni l’atto con il sindaco di San Vito per la circonvallazione e dare il via alla messa in sicurezza di un primo tratto della Pontebbana. Mi piacerebbe, poi, attuare la riforma dei centri per l’impiego nell’ambito di un rafforzamento dei servizi di welfare alle persone». In questo campo quali saranno le novità? «Gli annunciati bonus sui mutui per l’acquisto della prima casa saranno raddoppiati: stanzieremo non 150 mila, bensì 297 mila euro e saranno in particolare destinati, con bando, alle coppie giovani che hanno problemi lavorativi e con almeno 10 anni di residenza. Estenderemo i benefici sui libri di testo e sul trasporto scolastico alle scuole paritarie e integreremo la social card con fondi che si aggiungono a quelli statali e regionali per l’acquisto di alimentari». L’opposizione l’accusa di essere in piena frenesia elettorale. Ogni giorno un annuncio, senza risultati concreti. Cosa risponde? «Che a tutti gli annunci sono seguiti i fatti, come testimoniano i provvedimenti citati. Il Pd, in grossa difficoltà, invece che appoggiare queste iniziative le attacca. E’ la dimostrazione di un palese scollamento della sinistra rispetto alle esigenze dei ceti deboli. Ma che sia in pieno cortocircuito, il Pd lo dimostra col fatto che mentre i referenti regionali attaccano la Provincia sulle politiche sociali e per il lavoro, il loro gruppo consiliare si astiene sul bilancio dell’ente proprio in ragione degli sforzi fatti su questo versante». Ma non le pare di aver esagerato col sostegno a persone e associazioni a lei vicine? Pordenone Pensa affidata al circolo Eureka, collaterale ad An; incarichi assegnati a esponenti del suo partito. Non ha varcato il limite? «Sono attacchi strumentali, tipici della mentalità della sinistra che pensa di avere il monopolio sulla cultura. E’ vero, Eureka esprime una propensione culturale di destra, ma cosa dobbiamo dire, allora, di Cinemazero e Dedica, realtà di sinistra, o di Claudio Cudin, ex assessore di Bolzonello, che presiede il teatro Verdi? Fino a due anni fa Pordenonelegge era totalmente orientata a sinistra. Non abbiamo fatto barricate. Nessuno di noi è apolide o asessuato politicamente. Soltanto che se le associazioni sono di sinistra nessuno dice niente; se sono di destra scoppia il caso. Prima da assessore e poi da presidente della Provincia ho aiutato realtà sociali e culturali vicine al centro-sinistra perché facevano bene il loro mestiere. Quando abbiamo chiesto alla precedente giunta regionale fondi per la formazione nelle case di riposo non ci è arrivato un euro perché la richiesta veniva da un ente governato dalla destra. E’ sempre la solita storia. Gli esponenti del Pd, invece di dichiarare senza sapere, vengano agli incontri di Pordenone Pensa che sono pluralisti. Io, chi ci attacca, non l’ho visto». Il sindaco di Roveredo, Renzo Liva, ha criticato il riparto dei fondi di fine anno alle associazioni: nessun sodalizio di Roveredo e tanti nomi noti. Cosa replica? «Che prima di parlare dovrebbe informarsi. Dalle associazioni di Roveredo non è giunta nessuna richiesta rispetto a capitoli che non sono quelli ordinari destinati ai sodalizi. Mi auguro che il Pd presenti un’interrogazione in consiglio perché mi darà l’occasione per denunciare l’ennesimo attacco strumentale nei miei confronti. Ma siamo in campagna elettorale e non mi stupisco». Bolzonello denuncia il fatto che la politica regionale esclude dai benefici sociali gli immigrati per poi mantenere le quote di nuovi ingressi. Condivide questa protesta? «Sulla necessità di abbattere le quote sono intervenuto in tempi non sospetti e prima di molti altri, anche di Bolzonello. Sui vincoli alla residenza, ricordo che a maggior ragione in un momento come questo vale il principio di solidarietà che tutti noi adottiamo: prima i parenti, gli amici e i conoscenti, poi tutti gli altri. La legge, peraltro, è molto chiara: gli immigrati che non hanno un lavoro devono essere rispediti a casa». C’è da attendersi che all’avvio della campagna elettorale tornerà il tema dell’inutilità della Provincia: se fosse un legislatore come risponderebbe a questa critica? «Riformando le autonomie locali. Assegnerei alla Regione il compito di legiferare e non gestire, ai Comuni maggiori poteri e alle Province le funzioni di ente intermedio e di coordinamento. Aggiungendo alle proprie competenze, quindi, quelle culturali e del turismo, a esempio. Con questa infrastruttura istituzionale, sono inutili le comunità montane. Se fossero abolite le Province, invece, alcune funzioni dovrebbero essere gestite da agenzie, senza controllo politico, e che costano molto di più». Resta il fatto che è imprescindibile ridurre i costi della politica... «La Provincia costa a ogni cittadino 1,6 euro l’anno. Piuttosto si pensi a dimezzare i deputati, dimagrire la pianta organica dei Comuni capoluogo, infarcita di dirigenti ben pagati, e chiudere quelle Province, come Trieste, che coincidono con le aree metropolitane». Torniamo alle elezioni provinciali: la Lega rivendica la presidenza e minaccia di correre da sola. In Regione e a Pordenone non sta tirando troppo la corda col Pdl? «Pdl e Lega insieme stravincerebbero al primo turno delle elezioni provinciali, consentendo un risparmio nei costi, evitando alla gente di andare a votare due volte e, nella peggiore delle ipotesi, risparmiando al centro-destra il rischio di un clamoroso autogol. La Lega è sempre battagliera in queste circostanze, ma non può avvertire queste necessità. Semmai sarebbe da cancellare il doppio turno che favorisce le disgregazioni». Ma il Pdl è disposto a rinunciare alla presidenza per un accordo con la Lega? «No, il Carroccio ha già una significativa rappresentanza in Regione e la guida della Provincia di Udine. Il Pdl non può privarsi di Pordenone. In ogni caso la trattativa con la Lega è aperta, ma in breve tempo dobbiamo andare a una definizione delle posizioni». Una questione che riguarda il Pdl e lei in prima persona che aspira a essere candidato presidente del suo partito. A quando la decisione? «Mi auguro molto presto. In questi mesi ho lavorato con impegno e passione. Sono uomo del Pdl determinato a fare in modo che questo soggetto politico non sia una semplice somma dei partiti preesistenti, ma veramente qualcosa di nuovo e coeso». Ha rinunciato alla sua formazione politico-culturale? «L’ho messa in stand by perché non voglio dare l’impressione che si possa contrapporre alla costituzione del Pdl». Si dice che lei accarezzi l’idea di una civica alleata col Pdl alle provinciali. E’ vero? «Mi piacerebbe, perché potrebbe costituire un contenitore di persone che non si riconoscono nel Pdl, ma sono disponibili a collaborare su progetti di sviluppo della società». C’è un posto libero per il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello? «Ne sarei onorato. E’ una persona che stimo e che ha ben amministrato la città. Soprattutto ha un metodo di approccio alle questioni fondato sul pragmatismo. Mi auguro che aderisca al nostro appello». Lui ripete sempre che è uomo di centro-sinistra... «Ho l’impressione che lo dica più per autoconvincimento che per adesione reale. Se si considera come lo stanno trattando nel Pd, con Moretton e Sonego che non perdono occasione per criticarlo, dovrebbe pensarci. E’ un valore aggiunto per la provincia e, francamente, non lo vedo chiuso nel recinto di Giorgio Zanin». E’ un attacco a un suo possibile avversario? «Tutt’altro, voglio solo dire che l’impostazione di Bolzonello è meno settoriale rispetto a quella di Zanin. L’ex

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31-12-08, 04Pordenone

«Bolzonello entri nella civica alleata alle provinc iali col Pdl No alla presidenza leghista»

Con la carica che derive dall’essere da poco diventato papà, Alessandro Ciriani si candida a rimanere alla guida della Provincia anche dopo le elezioni della tarda primavera. Respinge le accuse di partigianeria nell’elarginazione dei fondi e chiama Bolzonello nella civica che vorrebbe alleata col Pdl. Come si attende che sarà il 2009? «Rispetto al panorama a tinte fosche che è stato delineato, ritengo che si debbano utilizzare gli strumenti del realismo e dell’ottimismo considerato che anche negli anni Ottanta e Novanta abbiamo attraversato fibrillazioni fortissime. Questo non vuol dire sottovalutare la crisi, ma affrontarla con strumenti opportuni e non esasperati. Condivido il fatto che la congiuntura spazzerà via cose buone, ma anche cattive, come la tecno-finanza che non ha mai, però, posto radici in provincia di Pordenone. Chi ha gestito la propria azienda con lungimiranza sarà in grado di resistere». Il 2009 sarà l’anno delle elezioni provinciali e la prima parte segnerà la chiusura del mandato dell’ente: cosa pensa di portare a casa negli ultimi mesi? «Sono certo che la Regione ci assegnerà la delegazione amministrativa per il completamento dell’asse Barbeano-Dignano. Conto di siglare nei prossimi giorni l’atto con il sindaco di San Vito per la circonvallazione e dare il via alla messa in sicurezza di un primo tratto della Pontebbana. Mi piacerebbe, poi, attuare la riforma dei centri per l’impiego nell’ambito di un rafforzamento dei servizi di welfare alle persone». In questo campo quali saranno le novità? «Gli annunciati bonus sui mutui per l’acquisto della prima casa saranno raddoppiati: stanzieremo non 150 mila, bensì 297 mila euro e saranno in particolare destinati, con bando, alle coppie giovani che hanno problemi lavorativi e con almeno 10 anni di residenza. Estenderemo i benefici sui libri di testo e sul trasporto scolastico alle scuole paritarie e integreremo la social card con fondi che si aggiungono a quelli statali e regionali per l’acquisto di alimentari». L’opposizione l’accusa di essere in piena frenesia elettorale. Ogni giorno un annuncio, senza risultati concreti. Cosa risponde? «Che a tutti gli annunci sono seguiti i fatti, come testimoniano i provvedimenti citati. Il Pd, in grossa difficoltà, invece che appoggiare queste iniziative le attacca. E’ la dimostrazione di un palese scollamento della sinistra rispetto alle esigenze dei ceti deboli. Ma che sia in pieno cortocircuito, il Pd lo dimostra col fatto che mentre i referenti regionali attaccano la Provincia sulle politiche sociali e per il lavoro, il loro gruppo consiliare si astiene sul bilancio dell’ente proprio in ragione degli sforzi fatti su questo versante». Ma non le pare di aver esagerato col sostegno a persone e associazioni a lei vicine? Pordenone Pensa affidata al circolo Eureka, collaterale ad An; incarichi assegnati a esponenti del suo partito. Non ha varcato il limite? «Sono attacchi strumentali, tipici della mentalità della sinistra che pensa di avere il monopolio sulla cultura. E’ vero, Eureka esprime una propensione culturale di destra, ma cosa dobbiamo dire, allora, di Cinemazero e Dedica, realtà di sinistra, o di Claudio Cudin, ex assessore di Bolzonello, che presiede il teatro Verdi? Fino a due anni fa Pordenonelegge era totalmente orientata a sinistra. Non abbiamo fatto barricate. Nessuno di noi è apolide o asessuato politicamente. Soltanto che se le associazioni sono di sinistra nessuno dice niente; se sono di destra scoppia il caso. Prima da assessore e poi da presidente della Provincia ho aiutato realtà sociali e culturali vicine al centro-sinistra perché facevano bene il loro mestiere. Quando abbiamo chiesto alla precedente giunta regionale fondi per la formazione nelle case di riposo non ci è arrivato un euro perché la richiesta veniva da un ente governato dalla destra. E’ sempre la solita storia. Gli esponenti del Pd, invece di dichiarare senza sapere, vengano agli incontri di Pordenone Pensa che sono pluralisti. Io, chi ci attacca, non l’ho visto». Il sindaco di Roveredo, Renzo Liva, ha criticato il riparto dei fondi di fine anno alle associazioni: nessun sodalizio di Roveredo e tanti nomi noti. Cosa replica? «Che prima di parlare dovrebbe informarsi. Dalle associazioni di Roveredo non è giunta nessuna richiesta rispetto a capitoli che non sono quelli ordinari destinati ai sodalizi. Mi auguro che il Pd presenti un’interrogazione in consiglio perché mi darà l’occasione per denunciare l’ennesimo attacco strumentale nei miei confronti. Ma siamo in campagna elettorale e non mi stupisco». Bolzonello denuncia il fatto che la politica regionale esclude dai benefici sociali gli immigrati per poi mantenere le quote di nuovi ingressi. Condivide questa protesta? «Sulla necessità di abbattere le quote sono intervenuto in tempi non sospetti e prima di molti altri, anche di Bolzonello. Sui vincoli alla residenza, ricordo che a maggior ragione in un momento come questo vale il principio di solidarietà che tutti noi adottiamo: prima i parenti, gli amici e i conoscenti, poi tutti gli altri. La legge, peraltro, è molto chiara: gli immigrati che non hanno un lavoro devono essere rispediti a casa». C’è da attendersi che all’avvio della campagna elettorale tornerà il tema dell’inutilità della Provincia: se fosse un legislatore come risponderebbe a questa critica? «Riformando le autonomie locali. Assegnerei alla Regione il compito di legiferare e non gestire, ai Comuni maggiori poteri e alle Province le funzioni di ente intermedio e di coordinamento. Aggiungendo alle proprie competenze, quindi, quelle culturali e del turismo, a esempio. Con questa infrastruttura istituzionale, sono inutili le comunità montane. Se fossero abolite le Province, invece, alcune funzioni dovrebbero essere gestite da agenzie, senza controllo politico, e che costano molto di più». Resta il fatto che è imprescindibile ridurre i costi della politica... «La Provincia costa a ogni cittadino 1,6 euro l’anno. Piuttosto si pensi a dimezzare i deputati, dimagrire la pianta organica dei Comuni capoluogo, infarcita di dirigenti ben pagati, e chiudere quelle Province, come Trieste, che coincidono con le aree metropolitane». Torniamo alle elezioni provinciali: la Lega rivendica la presidenza e minaccia di correre da sola. In Regione e a Pordenone non sta tirando troppo la corda col Pdl? «Pdl e Lega insieme stravincerebbero al primo turno delle elezioni provinciali, consentendo un risparmio nei costi, evitando alla gente di andare a votare due volte e, nella peggiore delle ipotesi, risparmiando al centro-destra il rischio di un clamoroso autogol. La Lega è sempre battagliera in queste circostanze, ma non può avvertire queste necessità. Semmai sarebbe da cancellare il doppio turno che favorisce le disgregazioni». Ma il Pdl è disposto a rinunciare alla presidenza per un accordo con la Lega? «No, il Carroccio ha già una significativa rappresentanza in Regione e la guida della Provincia di Udine. Il Pdl non può privarsi di Pordenone. In ogni caso la trattativa con la Lega è aperta, ma in breve tempo dobbiamo andare a una definizione delle posizioni». Una questione che riguarda il Pdl e lei in prima persona che aspira a essere candidato presidente del suo partito. A quando la decisione? «Mi auguro molto presto. In questi mesi ho lavorato con impegno e passione. Sono uomo del Pdl determinato a fare in modo che questo soggetto politico non sia una semplice somma dei partiti preesistenti, ma veramente qualcosa di nuovo e coeso». Ha rinunciato alla sua formazione politico-culturale? «L’ho messa in stand by perché non voglio dare l’impressione che si possa contrapporre alla costituzione del Pdl». Si dice che lei accarezzi l’idea di una civica alleata col Pdl alle provinciali. E’ vero? «Mi piacerebbe, perché potrebbe costituire un contenitore di persone che non si riconoscono nel Pdl, ma sono disponibili a collaborare su progetti di sviluppo della società». C’è un posto libero per il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello? «Ne sarei onorato. E’ una persona che stimo e che ha ben amministrato la città. Soprattutto ha un metodo di approccio alle questioni fondato sul pragmatismo. Mi auguro che aderisca al nostro appello». Lui ripete sempre che è uomo di centro-sinistra... «Ho l’impressione che lo dica più per autoconvincimento che per adesione reale. Se si considera come lo stanno trattando nel Pd, con Moretton e Sonego che non perdono occasione per criticarlo, dovrebbe pensarci. E’ un valore aggiunto per la provincia e, francamente, non lo vedo chiuso nel recinto di Giorgio Zanin». E’ un attacco a un suo possibile avversario? «Tutt’altro, voglio solo dire che l’impostazione di Bolzonello è meno settoriale rispetto a quella di Zanin. L’ex

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presidente delle Acli è una persona che stimo, anche se recentemente abbiamo avuto qualche scambio polemico, anzi mi piacerebbe confrontarmi con lui in campagna elettorale. Sarebbe un dialogo proficuo e stimolante. Su alcune questioni, in particolare nel sociale, abbiamo molti punti in comune». Nel 2009 scade anche la Fiera: confermerebbe Cardin alla presidenza? «E’ una questione che va affrontata con la giunta e la maggioranza. Non ho nulla contro Cardin, piuttosto chi assumerà la presidenza avrà una bella gatta da pelare. Il settore fieristico va interamente riformato soprattutto in questi tempi». Chiudiamo con la notizia più importante, per lei, del 2008: la nascita di sua figlia Emma. Come l’ha cambiata? «Totalmente. Mi sono innamorato di Emma: quando mi sveglio vado a vedere come sta, quando rientro il primo sguardo è a lei. E’ una rivoluzione che ti spinge a fumare di meno, a essere responsabile, ma anche a guardare diversamente le cose. Non nascondo che molte iniziative sul sociale sono nate perché sono diventato papà e capisco chi ha famiglia e rischia di perdere il lavoro. E magari, come me, sogna di avere un altro bambino». 31-12-08, 17Pordenone

«Calendario ottimo per il Giro del Friuli»

PORDENONE. Gli appassionati di ciclismo, sotto l’'albero hanno trovato il ritorno del “Giro del Friuli” dei professionisti. La competizione in linea, ideata dal compianto Ugo Caon nel 1974, dopo quattro anni di sospensione si correrà nuovamente a marzo (probabilmente il giorno 4) e riguarderà esclusivamente la provincia di Pordenone. Con partenza e arrivo nella città sul Noncello, la trentunesima edizione del Giro del Friuli toccherà anche Cordenons, Spilimbergo, Dignano, San Daniele del Friuli, Maniago, Aviano, Polcenigo, Caneva, Sacile, Fontanafredda e Porcia. La notizia ha riportato entusiasmo nel mondo del ciclismo e riporta in auge la destra Tagliamento che a maggio verrà attraversata dal Giro d’Italia. E nel 2011 la corsa rosa arriverà al Piancavallo. Forse non sarà al via Enrico Gasparotto, il professionista della Lampre, che ha pedalato anche a Natale per presentarsi al top ad inizio stagione. «Nel mio calendario avrei il Laigueglia e la Tirreno-Adriatico per cui non so se potrò partecipare al Giro del Friuli- ha spiegato il “Giallo” che, a maggio, sarà fra i girini che attraverseranno la sua Casarsa della Delizia - Mi dispiacerebbe molto non essere al via, visto che non ci sono altre occasioni di correre in provincia di Pordenone. Il percorso di gara potrebbe anche adattarsi alle mie caratteristiche. É comunque importante che si organizzino gare in Friuli Venezia Giulia e che vi partecipino atleti importanti». Entusiasta si dice anche Pierangelo Zorzetto, ex ciclista, consigliere regionale Fci e assessore allo sport del Comune di Caneva. «Sarà un’edizione speciale del Giro del Friuli visto che, con quella collocazione nel calendario internazionale, a due settimane dalla Milano-Sanremo, si è assicurata la partecipazione di molti dei migliori ciclisti - è convinto l’ex dilettante - Si tratta di una bella notizia, per quello che rappresenta il ciclismo, non solo per me ma per l’intera regione e per Caneva, la quale torna a essere al centro di manifestazioni importanti. Che il progetto passi per la laboriosità di Gianni Biz e del Gruppo sportivo Caneva, attivi ormai da 45 anni, è la conferma di un lavoro di grande valore. E di questi tempi di crisi economica riuscire nell’impresa è ancora più importante. Si ridà smalto al movimento ciclistico e alla promozione del territorio». Giacinto Bevilacqua 30-12-08, 21Sport

Nel 2009 torna il Giro del Friuli professionisti

UDINE. Nel 2009 ritornerà il Giro del Friuli dei professionisti. Sarà una gara in linea con partenza e arrivo a Pordenone ma che si spingerà anche in provincia di Udine toccando San Daniele. La manifestazione creata nel 1974 da Ugo Caon e morta del 2004, quando fu disputata l’ultima edizione (vittoria di Michele Gobbi), sarà riportata in vita dal Gruppo sportivo Caneva di Gianni Biz. Il progetto è pronto da tempo, manca soltanto l’ok da parte dell’Uci (Union Cycliste Internationale) per l’inserimento nel calendario internazionale. A tale proposito il presidente nazionale della Fci, Renato Di Rocco, è ottimista: «L’idea ha l’appoggio della federazione e credo che riusciremo a spuntarla». Dovere morale. In tempi duri anche per il ciclismo, in cui non è raro che gare anche cariche di storia chiudano i battenti, ci è voluto il coraggio di Gianni Biz per rimettere in piedi l’unica manifestazione riservata ai professionisti che si svolgeva in regione e che sembrava ormai consegnata all’album dei ricordi. Quasi un dovere morale per lo storico patron di Caneva che riportando in vita il Friuli vuole rendere omaggio a Ugo Caon. «La gente dimentica facilmente, ma un personaggio come Ugo meritava questo: rifare il giro significa ricordare il suo appassionato ideatore che ha lasciato un segno nel nostro ciclismo». Appoggio. Per il momento l’unico ostacolo per il ritorno del “Friuli” è rappresentato dal sì dell’Uci per l’inserimento della corsa nel calendario internazionale del prossimo anno, che però è atteso in tempi brevi. Per questo Biz avrebbe preferito rinviare di qualche giorno l’annuncio, ma il tam tam ciclistico ha già diffuso la notizia attraverso un sito specializzato (tuttobiciweb.it). Il presidente della Federciclo nazionale, Di Rocco, che ha assicurato il suo appoggio in seno all’Uci, è comunque convinto che si farà. «Sono certo che non si saranno ostacoli anche perchè la data scelta dagli organizzatori friulani (il 4 marzo, ndr) è libera e non ci sono concomitanze con altre corse». Provincia in prima linea. Per motivi di burocrazia sportiva Biz si appoggerà alla società organizzatrice del trofeo Melinda che fa capo a Franco Costantino, ma la regia sarà tutta di marca friulana affidata al gruppo sportivo Caneva, una società che non ha certo bisogno di presentazioni. Sosterranno il “Friuli” alcuni sponsor privati e soprattutto la provincia di Pordenone che ha accolto con entusiasmo la proposta di ridare vita alla manifestazione. Percorso. Il percorso è già pronto da tempo ed è stato curato nei dettagli da Cesarino Benvenuto, lo storico direttore dell’organizzazione, che ha curato tutte le 30 edizioni disputate (le 24 allestite da Ugo Caon e le ultime 6 affidate al Ciclismo Buttrio di Donati e Corubolo, compresa quella della Settimana tricolore del 2000 che a Trieste incoronò Michele Bartoli). I chilometri di gara saranno 185: dopo la partenza da Pordenone la corsa toccherà Cordenons, Spilimbergo, Dignano, San Daniele, Maniago, Aviano, Polcenigo, Castello di Caneva (la salita sarà ripetuta 4 volte), Sacile e nuovamente Pordenone dove l’arrivo è fissato in piazza Duca d’Aosta. 29-12-08, 06Nazionale

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28-12-08, 16Udine

Premiati gli allievi del Manzini

SAN DANIELE. Nell’auditorium Alla Fratta si è svolta la cerimonia di consegna dei diplomi ai “maturati” e di premiazione degli allievi meritevoli dell’Isis Manzini; una festa, che ha riscosso largo successo di pubblico, voluta dalla direzione dell’Istituto sandanielese per dare un riconoscimento ai propri ragazzi. Sul palco ha fatto da regista Paolo Patui: è intervenuto l’assessore regionale alla cultura Roberto Molinaro che ha affermato che il Manzini, con la sua verticalità nell’indirizzo degli studi, è un modello di scuola ben integrata nel territorio e che sarà proprio nelle linee della riforma della scuola utilizzare questo esempio. Gli allievi hanno proposto lo spettacolo presentato ad “Intersezioni babeliche” simulando che alla richiesta dei compiti delle vacanze di un’insegnante terribile una classe un po’ indisciplinata, composta in buona parte da studenti stranieri, risponda leggendo dei testi nella lingua originale di provenienza degli studenti stessi. Il dirigente scolastico, Lieto Molinaro, ha ringraziato gli ospiti intervenuti tra cui i sindaci di San Daniele, Majano, Buia, Ragogna, Colloredo di Monte Albano, e i rappresentanti dei comuni di Pinzano, Dignano e Rive d’Arcano, nonché vari dirigenti scolastici, tra cui Silvano Bernardis di Majano. Lieto Molinaro ha sottolineato lo stretto rapporto della scuola col territorio e le famiglie, ha ricordato tra i recenti successi quello di un’allieva ammessa al Collegio del Mondo Unito e di altri allievi laureati alla Bocconi. Per quanto riguarda i rapporti internazionali ha menzionato lo scambio ventennale con Altkirch in Francia e i prossimi viaggi di istruzione a Malta e New York. Ha ringraziato per la collaborazione l’amministrazione comunale di San Daniele, il parroco, la Biblioteca Guarneriana e il locale Gruppo Alpini. Il coro del Manzini, diretto dal maestro Fulvio Turissini, ha allietato il pubblico con alcune canzoni natalizie. Dopo un discorso del presidente del Consiglio di Istituto, sono stati premiati gli allievi delle scuole medie di San Daniele e Ragogna che hanno conseguito i risultati migliori agli esami di licenza media e gli allievi del Manzini che hanno ottenuto le più alte medie nel loro corso. Sono stati pure consegnati i diplomi agli allievi che hanno superato l’Esame di Stato nel passato anno scolastico: ai 7 ragazzi diplomati col 100 è stato dato un ulteriore riconoscimento. A consegnare premi e diplomi son stati sindaci e dirigenti scolastici, tra cui qualche orgoglioso papà. (r.s.) 22-12-08, 10Nazionale

Il luminare dell'ortopedia udinese

di MARIO BLASONI Primario a Palmanova e a Udine (ospedale civile e Gervasutta), pioniere dei trapianti e delle protesi d’anca e del ginocchio, medico dell’Udinese e “aggiustatore delle ossa” di Zico e di altri campioni tra cui il motociclista Edi Orioli, Piero Commessatti rappresenta mezzo secolo di chirurgia ortopedica in Friuli. Assunto la prima volta nel 1958 al nosocomio udinese, ha compiuto, infatti, quest’anno le sue nozze d’oro con il bisturi (anche se, per ragioni... anagrafiche, da qualche tempo si era deciso ad appenderlo al chiodo!) Commessatti è nato nel 1931 a Carpacco di Dignano, dove papà Pietro (come lui), ragazzo del ’99 reduce dal Grappa e dalla prigionia in Boemia, aveva aperto un panificio (più tabacchino e cartoleria per le scuole elementari) e sposato Olga Zolli, la figlia del mugnaio. La coppia, così felicemente intonata, ha sfornato non solo «binis di pan», ma anche cinque rampolli, tutti viventi e tuttora impegnati: Bruna, del 1925, ha fatto la maestra e ora insegna all’Ute di San Daniele; Anita (1927) ha aiutato in famiglia; Giuseppe (1928) perito e ufficiale aeronautico, è stato dirigente tecnico alla Cartiera Romanello; dopo il medico chiude la serie Ivana (1938) attuale titolare del forno di famiglia. Solo lui, Piero, ha proseguito gli studi all’università. Come mai? «Lo devo alla mia maestra, Gisella Spagnul, sorella dell’ex direttore amministrativo dell’ospedale di Udine, che mi ha preparato per l’esame di ammissione alle medie. Eravamo in tempo di guerra. Le scuole più vicine erano in città e allora via, a 11 anni, in bici fino a Rivotta e poi in tram fino al capolinea di via San Daniele. E di qui a piedi fino in piazza Garibaldi. Poi sono passato al liceo Marinelli, ma gli ultimi tre anni li ho fatti da interno al Bertoni (anche perché la bicicletta mi era stata requisita dai partigiani!). Ricordo, con grande affetto, l’insegnante di storia e filosofia, don Alessio De Marchi, che poi diventò padre generale degli stimmatini». Come tutti gli studenti friulani di medicina, Piero Commessatti si è iscritto all’università di Padova, ma a causa di un contrattempo derivato dall’anticipo di un esame di anatomia, dopo il secondo anno ha dovuto spostarsi a Modena dove si è regolarmente laureato nel 1957. L’anno prima c’era stata l’insurrezione anticomunista a Budapest soffocata dai carri armati russi. Con un gruppo di studenti Commessatti partì per l’Ungheria con plasma e medicinali per gli insorti. «Fummo bloccati al confine – ricorda –, ma riuscimmo a far proseguire gli aiuti umanitari». A Padova il neodottore è tornato l’anno dopo per specializzarsi in ortopedia e traumatologia. Intanto era già assistente, a Udine, del primario Gherlinzoni. Nel 1961 andò tre anni a Firenze, all’Ortopedico Toscano del professor Scaglietti, con lo stesso Gherlinzoni vincitore d’un concorso, ma poi lo rivollero a Udine il direttore sanitario Zanuttini e lo stesso primario del quale fu promosso aiuto. Nel ’68 Commessatti vinse il concorso per primario a Palmanova (aveva 37 anni, era uno dei più giovani d’Italia), dove rimase fino al 1980. Nella fortezza lo colse il terremoto del 6 maggio ’76. «Quella sera ero nel mio studio in ospedale e aspettavo mia moglie per andare a cena dal comandante del presidio, generale Azais. Anche noi fummo mobilitati. Quella notte a Palmanova abbiamo ricoverato 260 persone. Ho avuto appena il tempo di contattare mia suocera per sentire dei bambini e poi ho ripreso a operare. Non sono più andato a casa per 20 giorni...». Moglie, bambini... Commessatti aveva messo su famiglia dieci anni prima, sposandosi nel 1966 con Margheria Montanari, di Fiumicello (allora frazione del comune di Aquileia), neolaureata in architettura. Gli impegni derivati dalla famiglia (nel 1967 è nata Elena e nel ’73 Matteo) e dalla gestione di una piccola azienda agricola ereditata dal padre, nonché quelli di «assistente congressuale» del marito (accompagnava le mogli dei partecipanti ai convegni da lui organizzati) non hanno consentito alla signora Margherita di dedicarsi molto alla professione. Si è limitata a collaborare a qualche progetto, come la sede di Ortopedia a Palmanova («dalle stalle di una caserma – ricorda Piero – abbiamo ricavato un padiglione coi fiocchi...»), o a disegnare l’arredamento della loro bella casa panoramica nel centro di Udine (con il Canin e i Musi che... si affacciano nel soggiorno) e di altre abitazioni di amici. Intanto i figli sono cresciuti. Elena, laureata in Lettere, lavora nell’editoria e vive tra Udine e Milano, dove cura una collana per Sonzogno; collabora anche con il “Messaggero Veneto” e ha curato libri di successo come quello per i 50 anni della Camera di commercio e la biografia fotografica di Tino da Udine. Matteo, che ha seguito le orme paterne, è ortopedico all’Ospedale Maggiore di Bologna e come medico sportivo segue il motocross in tutta Europa. Nel 1980, col passaggio di Piero Commessatti

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al Gervasutta, è cominciata la grande stagione dell’Istituto di riabilitazione, durata fino al 1996. Il nuovo primario ha preso il posto del fondatore dell’Ortopedia, il professor Motta, mancato prematuramente. Assieme al suo aiuto Carlo Callea, ha lanciato le protesi senza cemento, ma «avvitate», prodotte dalla Lualdi di Anduins, tuttora all’avanguardia in questo settore. A questo risultati è arrivato dopo varie esperienze. È andato ad aggiornarsi dal professor Charley a Leeds, in Inghilterra, da Maurice Muller (traumatologia senza ingessare) in Svizzera; e poi a Mosca, in Canada, negli Stati Uniti. In 13 ortopedici hanno fondato, a Milano, l’Aoi (Associazione di osteosintesi italiana), ma Commessatti è stato pure presidente, per vent’anni, della sezione italiana degli ortopedici dell’Alpe Adria e consulente dell’ospedale militare. Si è pure specializzato in medicina sportiva, a Chieti, col professor Vecchiet, il medico della nazionale di Bearzot. E al tempo di Zico ha seguito l’Udinese, per 11 anni (con due viti ha rimesso a posto il bacino fratturato di Del Cin e, nell’88, ha guarito Orioli da una lesione vertebrale). «Venivano medici da tutta Europa a vedere l’Ortopedia del Gervasutta e pazienti a curarsi anche dal Sud-Italia, saltando grossi centri come Napoli, Roma, Firenze e Bologna». Poi, nel ’96, la chiusura del reparto. Perché? «Fu una decisione politica: volevano risparmiare e hanno potuto chiudere Ortopedia perché solo lì non c’erano urgenze!». Commessatti passò all’ospedale civile, mentre Callea e altri ortopedici, indirizzati da Lualdi, si trasferirono alla clinica privata di Monastier, nel Trevigiano (alla quale molti pazienti friulani dovettero rivolgersi, e lo fanno tuttora!). Commessatti è andato in pensione nel ’98 per raggiunti termini d’età, ma ha continuato l’attività ambulatoriale fino a pochissimi anni fa. In pensione come medico, Commessatti si è subito proposto – a sorpresa – come “politico”, accettando la candidatura del centro-destra a sindaco di Udine. «Ero molto incerto (sono di idee liberal-socialiste) e mia moglie era decisamente contraria, mentre i miei figli, un po’ di sinistra come tanti giovani, non hanno messo lingua...». Dopo tre mesi di intensa campagna elettorale («una corsa senza respiro, non mi sono mai tirato indietro, avevo uno con l’auto sempre pronta...») è andata come tutti sanno. «Forse non sono stato abbastanza appoggiato. Ho avuto, comunque, l’apprezzamento del vincitore Cecotti per il mio comportamento sempre corretto». Lo rifarebbe? «No, no, anche per l’età!». Di un Commessatti che si avvia, con grande fair play verso gli 80, resta ancora da dire della sua attività di rappresentanza (per conto dell’ospedale di Udine) nella Fondazione Crup. Entrato nel consiglio nel 1997, sei anni fa è diventato vice del presidente Antonini, assieme al pordenonese don Padovese. Dal ’98 rappresenta la Fondazione nel Cda dell’Iga e da un anno lo stesso Istituto geriatrico nel Cda della Fondazione Morpurgo Hofmann. A fine dicembre scadrà dal consiglio della Fondazione Crup, pur restando ancora qualche anno nelle due istituzioni assistenziali. Ma queste sono note marginali, Piero Commessatti rimane per tutti “il medico delle ossa”, uno dei padri dell’ortopedia in Friuli. «Ho studiato e girato il mondo – è il suo commento conclusivo – per migliorare la mia professione, che ho sempre svolto, spero, con dignità e, senz’altro, con costanza e passione. Confrontandomi con tutti i colleghi del mondo, perché solo con il confronto si riesce a ottenere i risultati migliori». 21-12-08, 13Udine

Latisana: De Marchi si aggiudica la Coccarda d'oro

LATISANA. Ivano De Marchi di Latisana è stato premiato a Dignano con la Coccarda d’oro dall’associazione “Amici del Campanilio” nel 20° anniversario della fondazione. Ad appuntare sul petto di De Marchi la coccarda è stato il presidente del Campanilio, cavalier Ennio Lorigliola. Con grande orgoglio e soddisfazione alla cerimonia era presente il Direttivo dell’associazione Acqua di cui fa parte appunto il premiato: hanno partecipato all’avvenimento il presidente Renzo Bortolussi, il vice presidente Guglielmo D’Odorico, il professor Gianni Colledani e il consigliere Roberto Corai. Il premio conferito, davanti ad un folto pubblico, a De Marchi per ragioni culturali ed ambientali, secondo quanto comunica l’associazione Acqua ‹‹fa onore alla stessa Latisana».(r.s.) 20-12-08, 09Pordenone

CANTABILIS HARMONIA

L’aria natalizia è fatta in buona parte di musica. Ed è in questo spirito che il festival internazionale Cantabilis Harmonia, organizzato dall’Associazione per la musica sacra Vincenzo Colombo, propone anche quest’anno il tradizionale duplice appuntamento, oggi e domani, con il Gran concerto di Natale . Il primo evento, stasera alle 20.45, sarà ospitato nel duomo San Marco di Pordenone; il secondo, domani alla stessa ora, nella chiesa di Maniagolibero. Protagonisti delle due serate di musica sacra, il coro polifonico di Maniagolibero, la corale del duomo di Pordenone e l’orchestra Collegium Musicum Naonis, che eseguiranno il Gloria in Re maggiore RV 589 di Antonio Vivaldi e un’accurata scelta di brani natalizi. Dirigerà il maestro Gino Lovisa. All’organo ci saranno il bergamasco Stefano Bertuletti e il pordenonese Andrea Tomasi, soprano Stefania Merluzzi, contralto Monica Falconio. Un altro appuntamento della rassegna organistica è previsto a Dignano domani alle 17. Nella chiesa parrocchiale, Lorenzo Marzona, concertista e presidente della Vincenzo Colombo, accompagnerà all’organo il coro Grop Corâl Vidules. (c.s.) 19-12-08, 12Speciali

Cucina creativa nel cuore di Udine

Il “Contarena” è il caffè storico di Udine. Da circa un anno la gestione è stata affidata alla società Spritz Time. Il “Contarena” è caffè, enoteca, ristorante veloce per il pranzo ed elegante per la cena. Lo dirige Barbara, brava manager, affiancata da Daniel, chef di Dignano che ha impostato una cucina creativa. Difficile? «Non era facile trovare uno spazio nel centro cittadino, molto tradizionale. Spesso vado al tavolo a presentare i piatti. Provano. Poi ringraziano e tornano». Sì: Daniel fa cucina innovativa. Per pranzo prepara piatti più semplici come il tomino alla griglia con zucca arrostita e cipolla cotta nel Barolo; gustose insalatone; fusilli con vongole, broccoli e pomodorini piccanti; cous-cous ai frutti di mare. Per cena i piatti sono più intriganti:

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scampi marinati con arancia ed erba cipollina con piccola caponata tiepida; canellone integrale ripieno di scampi e bufala su letto di mosaico di polipo; risotto al pesto di zucchine con lamine di tonno e scaglie di limone. Filetto di rombo con pane croccante e legumi, “sanpietro” in guazzetto di pesce e nido di patate croccanti. Filetto di maiale ripieno alle castagne in salsa di porcini Il “Contarena” è all’angolo di piazza Libertà a Udine, sotto il palazzo municipale disegnato da Raimondo D’Aronco. Il numero di telefono è 0432.512741. Per pranzo si spendono circa 15 euro; per la cena 35 euro. Il locale chiude il lunedì. 07-12-08, 15Udine

Dignano, anziana scippata della borsetta con la pen sione

DIGNANO. Un’anziana è stata derubata della pensione che aveva appena ritirato all’ufficio postale. Il fatto è accaduto venerdì mattina nel capoluogo comunale, all’esterno delle Poste e la denuncia è stata fatta ai carabinieri di San Daniele che si stanno occupando delle indagini per risalire al responsabile del furto. La notizia dello spiacevole episodio occorso dunque a una pensionata del luogo che si è vista scippare la borsetta con dentro i soldi appena ritirati allo sportello (pare qualche centinaio di euro), ha fatto in fretta il giro del paese diffondendo timore tra la popolazione. Anche il sindaco Giambattista Turridano si è detto preoccupato per questo aumento di criminalità, visto che questo scippo segue di poco tempo un furto subito da un’altra anziana del posto: in quel caso la malcapitata si trovava nella sua abitazione, a Dignano, e degli sconosciuti si sono presentati al suo uscio. Tramite lo stratagemma del dover controllare i soldi della pensione per disinfettarli, sono riusciti a farsi consegnare dalla donna il denaro custodito in casa. «Questi episodi ci preoccupano molto - ha commentato il sindaco Turridano - anche perché vengono presi di mira gli anziani che spesso vivono soli. Ci rassicura comunque la costante presenza delle forze dell’ordine sul nostro territorio e il buon rapporto di collaborazione che abbiamo con loro, specialmente con i carabinieri. Siamo però preoccupati anche perché si vede gente strana in giro», perciò il primo cittadino invita la popolazione a rivolgersi alle forze dell’ordine nel caso vedessero persone sospette aggirarsi tra le case o in prossimità delle Poste. (r.si.) 06-12-08, 10Udine

Monumento in ricordo di don Vito Zoratti: il comita to propone una raccolta di fondi

CODROIPO. Il 2 agosto 2008 cadeva il 29° anniversario della scomparsa di don Vito Zoratti, il sacerdote nato e vissuto prima dell’ordinazione sacerdotale nel Molino della Siega a Codroipo. È stato cappellano a Flumignano, Bonzicco e Dignano. A causa delle sue precarie condizioni di salute è stato poi costretto a ritirarsi nel capoluogo del Mediofriuli, dove ha svolto la sua attività di studioso di storia locale oltrechè di animatore di attività teatrali, di canto corale e di campi Grest per la gioventù. Ha lasciato una raccolta di reperti archeologici, frutto delle sue ricerche pionieristiche nella zona. Ha scritto numerose pubblicazioni di storia su Piano d’Arta, Dignano e San Vito al Tagliamento. La sua opera maggiore, però, riguarda proprio Codroipo e il suo hinterland per le cui località ha dato alle stampe ben sette libri: Codroipo, vita paesana (1969), Codroipo, memorie (1971), Codroipo in tempi lontani(1975), Codroipo e villa di Blasis (1976), Codroipo, ricordi storici (primi due volumi riediti insieme nel 1977) e Codroipo,dalla Vicinia al Comune (1979). In questo periodo si è mosso a Codroipo un comitato, coordinato da Fiorello Pizzale, che assieme all’amministrazione comunale, e alla locale parrocchia intende degnamente ricordare la figura e l’opera dell’illustre sacerdote e storico locale. Il comitato ha deciso di dedicargli un monumento in piazzetta Santa Maria Maggiore. Per quest’opera un bozzetto è stato preparato dal tecnico Pierino Gori e commissionato all’artista Maria Grazia Collini l’incarico per realizzare un busto bronzeo del l’insigne personaggio da collocare su un piedistallo in pietra, che sarà inaugurato nel trentesimo anniversario della sua scomparsa. Dato che l’opera ha un significativo valore e costo i promotori dell’iniziativa invitano tutti coloro che intendono fattivamente sostenerla, che fin d’ora ringraziano, di rivolgersi alla Banca Popolare di Vicenza sportello di Codroipo per effettuare un versamento libero sul C/c 594012 intestato a “Un monumento pro Vito Zoratti”. Renzo Calligaris 06-12-08, 14Pordenone

Nuova viabilità, sollecitati interventi per 100 mil ioni

SEQUALS. Tempo di bilanci nello Spilimberghese dopo il convegno sulla viabilità a Lestans, che ha coinvolto varie municipalità per discutere sullo stato delle proprie strade. E se ai più è apparso evidente, dalle parole dell’assessore regionale Riccardo Riccardi, come la Regione voglia proseguire con convinzione nel progetto di una Sequals-Gemona da sostenere economicamente attraverso il project financing (il quale comporta dimensioni adeguate dell’infrastruttura per il ritorno economico dei finanziatori tramite il pedaggio), resta da capire, tra gli altri interventi “secondari” chiesti dai sindaci, quali saranno ritenuti prioritari. «Sono soddisfatta – ha commentato il sindaco sequalsese Francesca Piuzzo , organizzatrice dell’incontro - Il convegno ha fornito un quadro completo della situazione sul nostro territorio e ha permesso ad amministratori comunali, provinciali e regionali di parlarsi direttamente». In totale i sindaci del mandamento hanno “chiesto” interventi per circa 100 milioni di euro. «Sapevamo comunque che non tutto si può fare – ha osservato il primo cittadino sequalsese - Se proprio bisogna indicare delle priorità noi indichiamo le due circonvallazioni, in primis quella di Sequals, quindi quella di Lestans, centro dove, perlomeno, con l’ordinanza sul divieto di transito per il traffico pesante stiamo ottenendo già dei risultati». L’intervento che ha più possibilità d’essere realizzato, stando alle parole di Riccardi e del collega provinciale Riccardo

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Del Pup, dovrebbe essere la rampa A dall’uscita spilimberghese della Cimpello-Sequals fino al ponte di Dignano. «Ho avuto delle buone sensazioni sulle reazioni al progetto – ha dichiarato il sindaco di Spilimbergo, Renzo Francesconi , il quale si è anche detto favorevole ad altri incontri periodici simili tra primi cittadini - La rotonda di Barbeano, a esso collegata, è comunque già nel piano provinciale della viabilità». L’opera, insieme a una nuova circonvallazione da Dignano verso la statale 463 del Tagliamento, aiuterebbe a sgravare il traffico dal centro dignanese (13 mila autoveicoli al giorno) e dalle frazioni di San Giorgio della Richinvelda (800 mezzi pesanti al giorno). C’è invece chi denuncia una scarsa attenzione da parte della Provincia. «A Pinzano da parte della Provincia c’è il vuoto – ha commentato il sindaco Luciano De Biasio - Non hanno voluto fare neanche la passerella ciclopedonale sul torrente Cosa, un intervento poco costoso. Sembra quasi ci debbano “punire” per la nostra posizione contraria alla Sequals-Gemona. La quale, da quanto detto da Riccardi, oramai non è più la superstrada ipotizzata originariamente, ma qualcosa di più grande, che non servirà allo sviluppo del territorio». Davide Francescutti 05-12-08, 13Pordenone

«Strategico l'asse Sequals-Gemona»

SEQUALS. Da un lato la richiesta dei sindaci di una serie articolata di interventi viari sul territorio, pari a circa 100 milioni di euro. Dall’altro le esigenze economiche di una Regione che, seppur comprendendo le istanze del mandamento dello Spilimberghese, invita le municipalità a stilare una scaletta delle priorità, ricordando di puntare sulla Sequals - Gemona come supporto alla Pontebbana oberata dal traffico. Questi, in sintesi, l’inizio e la fine del convegno, tenutosi ieri pomeriggio a Lestans in villa Savorgnan, fortemente voluto dall’amministrazione comunale sequalsese di Francesca Piuzzo, in accordo con gli altri sindaci del territorio e in special modo con quello di Spilimbergo Renzo Francesconi. Nel mezzo, tutta la calorosa difesa dei vari primi cittadini a favore delle proprie comunità, con alcuni di loro, come Luciano De Biasio di Pinzano e Giuliano Cescutti di Clauzetto, che hanno polemizzato con l’assessore provinciale alla viabilità Riccardo Del Pup, presente insieme con il collega regionale Riccardo Riccardi. Dopo i saluti introduttivi del sindaco Piuzzo e del presidente della Comunità montana del Friuli occidentale Pieromano Anselmi, si è immediatamente entrati nel cuore della questione, moderati dal giornalista Lorenzo Padovan. Silvano Pillin, responsabile dell’ufficio tecnico di Sequals, ha mostrato la speciale cartografia elaborata con gli interventi richiesti dai singoli Comuni. Innanzi tutto la costruzione della rampa A dall’uscita spilimberghese della Cimpello - Sequals sino al ponte di Dignano, dove si dovrebbe fare una nuova circonvallazione verso la statale 463 del Tagliamento. Poi, sempre nel capoluogo mandamentale, la realizzazione di tre rotonde sulla statale 464, più l’unione delle zone industriali di Spilimbergo Nord e Lestans. La presidente del Consorzio industriale Lucia Cozzi, presente in sala, ha ricordato anche l’importanza del potenziamento della ferrovia Sacile - Gemona e del suo collegamento con gli insediamenti produttivi. Sul tavolo pure l’allargamento della citata statale 464 vicino allo svincolo sequalsese della superstrada. Sequals richiede inoltre la realizzazione di due circonvallazioni, una a Lestans e una nel capoluogo, alla quale si dovrebbe collegare quella invece prevista da Travesio. C’è poi la provinciale Val d’Arzino: Spilimbergo vuole una rotonda alla biforcazione di Gradisca, mentre Pinzano sostiene la necessità di rettifiche verso Flagogna, verso il ponte sul Tagliamento e Valeriano, una circonvallazione per il capoluogo e una rotonda verso Borgo Ampiano. Castelnovo e Clauzetto hanno richiesto maggiori manutenzioni stradali, mentre Tramonti di Sotto ha riproposto l’annosa questione della prosecuzione della statale 552 sul Rest e Vito d’Asio della provinciale 1 sulla Sella Chianzutan per i pullman turistici. «Terrò conto di tutto – ha risposto Del Pup, che ha incassato il plauso di altri primi cittadini –, ma la Provincia è attiva e ha già risposto a varie emergenze. La bretella di Barbeano, per esempio, sarà legata al completamento della “pista carri”». Per la Regione il punto di maggiore criticità è la statale 13 Pontebbana. «Ma questa – ha concluso Riccardi – si collega anche con voi, visto che il traffico si sposterà ancora di più quassù. Stanzieremo 2 miliardi di euro per la viabilità durante tutta la legislatura. Riteniamo strategica la provincia di Pordenone, ma già i vostri 100 milioni complessivi sono da valutare in base alle priorità, e ci sono anche i circa 258 per la Sequals - Gemona, che sarà realizzata con dimensioni di carreggiata opportune e una corretta finanza di progetto legata al pagamento del pedaggio. In ogni caso partiremo con i lavori quando sarà finanziata l’opera completa». Davide Francescutti 04-12-08, 22Sport

TAGLIAMENTO, FIDUCIA CONFERMATA A MISTER ZAMBON

DIGNANO. «Zambon non si tocca. Il nostro tecnico resterà con noi e sono sicuro che usciremo dalla crisi». Questa la promessa di Domenica Deano, patron di un Tagliamento sempre più giù in classifica, quint’ultimo a quota 12 dopo la quinta sconfitta consecutiva arrivata nell’anticipo di sabato a Tarcento. Un ko arrivato per l’ennesima disattenzione difensiva, uno sbandamento che ha fatto riflettere e radunare il consiglio direttivo. Al termine del colloquio la società ha deciso di raddoppiare gli sforzi tornando sul mercato senza privarsi del tecnico veneto Thierry Zambon, che tanto bene aveva fatto a inizio stagione. «Promettiamo rinforzi, stiamo definendo acquisti in difesa e a centrocampo e ci rialzeremo», ha fatto sapere ieri Deano, pronto a spendere parole al miele per il bomber Emanuele Picco, il golden boy della categoria che non riesce più a trovare la via del gol come lo scorso anno. «È vero, i suoi gol ci mancano moltissimo, ma non voglio attribuirli colpe. Sono sicuro che presto uscirà dal letargo e tornerà in forma. Noi lo aspettiamo». (s.m.) 04-12-08, 13Pordenone

Vertice per sciogliere i nodi della viabilità

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SEQUALS. E’ tutto pronto per il convegno sulla viabilità di oggi pomeriggio a Lestans, in villa Savorgnan. Una riunione tecnica aperta ai soli amministratori che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale di Sequals, che l’ha voluta, deve mettere in contatto diretto i sindaci del territorio e i rappresentanti degli enti superiori che possono dare risposte alle problematiche viarie. «Vogliamo – ha spiegato il sindaco sequalsese Francesca Piuzzo – siano messe in luce tutte le problematiche del territorio, in modo che i vari assessori e dirigenti possano rendersi conto direttamente dai sindaci di quali sono le priorità». Non si parlerà solamente di Sequals - Gemona, quindi, ma di tutte le problematiche che toccano la viabilità delle municipalità di Castelnovo del Friuli, Clauzetto, Dignano, Meduno, Pinzano, San Giorgio della Richinvelda, Sequals, Spilimbergo, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, Travesio e Vito d’Asio. Per Sequals, nello specifico, sara l’occasione per ricordare ancora una volta la necessità di due nuove tangenziali sul territorio comunale. «Sia nel capoluogo – ha concluso la prima cittadina – sia a Lestans, per ovviare al passaggio dei mezzi pesanti nel centro urbano. Due soluzioni già inserite nel nostro piano regolatore e che riproporremo ai rappresentanti degli enti superiori». Dopo il saluto del sindaco sequalsese e del presidente della Provincia Alessandro Ciriani, sarà presentata da Silvano Pillin, responsabile dell’ufficio tecnico di Sequals, la speciale cartografia realizzata per l’occasione in cui sono messe in evidenza le problematiche legate alla viabilità. Ci saranno poi gli interventi dell’assessore provinciale Riccardo Del Pup, del presidente di Fvg strade Paolo Polli, della presidente del Consorzio industriale Lucia Cozzi, del presidente della Comunità montana Pieromano Anselmi e di vari sindaci. Le conclusioni saranno affidate all’assessore regionale Riccardo Riccardi. Davide Francescutti 03-12-08, 10Pordenone

«La superstrada va completata»

SPILIMBERGO. Al centro dell’assemblea del Consorzio per lo sviluppo socioeconomico dello Spilimberghese ampio spazio è stato riservato alla discussione sulla viabilità, tematica che sarà al centro della conferenza con i vertici regionali domani a Lestans (vedi anche altro articolo in pagina). Come sottolineato dal presidente del Consorzio, Lucia Cozzi, «la direttrice fondamentale per lo sviluppo dell’area è senz’ombra di dubbio la viabilità: è assolutamente necessario rendere l’area più accessibile». Quotidianamente si parla della necessità del potenziamento della rete autostradale in Regione (terza corsia dell’A4 e il collegamento tra A28 e A27), ma anche in campo ferroviario debbono essere fatti passi significativi, vista l’individualizzazione dei due corridoi ferroviari strategici: quello dalla Francia verso Budapest (corridoio cinque) e quello dal Baltico all’Adriatico. «Il nostro territorio – sottolinea la Cozzi – dev’essere pronto a raccogliere questa sfida ora, e non aspettare che venga sviluppata interamente la movimentazione delle merci altrove. Essere al servizio dei traffici commerciali significa ingrandire gli orizzonti e sviluppare l’economia di questo territorio. Gli interventi che il Consorzio reputa assolutamente indispensabili sono: la prosecuzione della Cimpello-Sequals verso Gemona, preferibilmente a quattro corsie; la continuazione del raccordo di Tauriano verso Dignano, inserito nella prospettiva di un potenziamento del ponte di Dignano la cui situazione rischia ormai di diventare critica; un collegamento diretto con la zona artigianale di Lestans, per poter iniziare a pensare di dotare l’area di un centro servizi e di altre strutture che permetteranno sia al consorzio che agli imprenditori di crescere e svilupparsi». Strategico, si osserva, anche «un collegamento di queste due aree industriali con la linea ferroviaria Gemona-Sacile: a tal fine sarà necessario che la Regione si attivi per sviluppare questa tratta ferroviaria in modo da favorire l’incremento del trasporto merci». Solo con questo scenario, l’area dello Spilimberghese si candiderà ad essere una «eccellente area di attrazione d’imprese». All’incontro di Sequals, oltre a Spilimbergo sono invitati i Comuni di Castelnovo, Clauzetto, Dignano, Meduno, Pinzano, San Giorgio della Richinvelda, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, Travesio e Vito D’Asio. L’amministrazione comunale di Sequals “metterà sul piatto” alcuni suoi progetti da tempo ipotizzati, in primis la circonvallazione che dovrebbe togliere dal centro del capoluogo il passaggio dei mezzi pesanti diretti o provenienti da Meduno. 02-12-08, 23Udine

Si apre uno scenario nuovo per il Tagliamento

di VALERIO MATTIONI Si è tenuto a San Daniele, organizzato dal comitato Assieme per il Tagliamento, un interessante convegno su “Gestioni fluviali a confronto: proposte per il Tagliamento”, al quale, condividendone gli scopi, abbiamo collaborato in diversi. Con soddisfazione abbiamo riscontrato una grande partecipazione. L’auditorium di San Daniele era letteralmente gremito da un pubblico attento, composto da amministratori, consiglieri e funzionari regionali, studenti universitari, delle scuole superiori, del locale istituto Manzini e dell’istituto di agraria di Spilimbergo, da associazioni ambientaliste ecc., ma anche da parecchi cittadini. Sono numerosi infatti i cittadini che in questi anni, anche sotto la spinta delle minacce incombenti (progetto di costruzione delle casse d’espansione, che avrebbero deturpato il territorio, senza peraltro garantire la sicurezza attesa), hanno sviluppato una grande conoscenza, contribuendo alla diffusione di una cultura ambientale e del fiume in particolare e che sono i nostri grandi alleati nell’azione di salvaguardia del Tagliamento. E che, come sottolineato alla vigilia del convegno, erano tra i destinatari di questa grande occasione di approfondimento. Assieme peraltro agli amministratori pubblici, ai politici, ai tecnici, pure destinatari dell’informazione. Categorie che devono necessariamente approfondire la conoscenza del fiume, prima di assumere decisioni e decidere soluzioni che, se non consapevoli e meditate, rischiano di minare per sempre il territorio, senza peraltro risultare efficaci. È stata un’occasione unica in cui ascoltare studiosi e tecnici di fama internazionale, riuniti contemporaneamente a San Daniele, per affrontare problematiche quanto mai attuali, per far conoscere le loro esperienze, di grande interesse, anche ai fini di una loro possibile applicazione pratica alla nostra realtà. E con diversi studiosi si sono poste le basi per una proficua collaborazione futura... Senz’altro il convegno ha raggiunto il suo obiettivo, che era di favorire questo momento di incontro tra le diverse discipline e le diverse esperienze, con un confronto costruttivo, da cui è emersa chiaramente la necessità di un approccio sempre più integrato alle problematiche del Tagliamento, troppo spesso ridotto solo a un problema idraulico e visto esclusivamente come una fonte di rischio, da cui difendersi... L’originalità del convegno è stata proprio quella di affrontare l’argomento sotto i diversi aspetti: ambientali, idraulici... tutti legati indissolubilmente tra loro. È stato riconosciuto da più parti che occorre: 1) muoversi per riportare in condizioni naturali il fiume; 2) adoperarsi per assicurare la sostenibilità degli interventi sul fiume. Limitandosi a interventi che mantengano il più possibile la naturalità del fiume, che ha caratteristiche tali, ampiezza, sviluppo a rami intrecciati, ecc. che

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già di per sé risultano efficaci per dare soluzione ai problemi delle piene. Per cui anche eventuali interventi di ingegneria, semmai dovessero rendersi necessari, andranno aggiornati in modo che siano di natura sostenibile. Anche se spesso possono bastare opportune azioni di manutenzione, con interventi contenuti (di sghiaiamento, di pulizia dell’alveo, di rimozione della vegetazione in eccesso...), distribuiti lungo l’intero corso del fiume, per dare risposte esaurienti. Ci si sta rendendo sempre più conto dell’alto valore ambientale che riveste il fiume, non a caso definito corridoio ecologico e questo deve guidare anche lo studio di eventuali soluzioni tecniche, definendo obiettivi complessivi e non solo idraulici. In precedenza c’era solo il progetto (quello delle casse d’espansione) che veniva imposto come un dogma, per cui non erano ammesse discussioni. Ora, come ha anche rassicurato l’assessore regionale all’Ambiente Lenna, sembra ci sia una rinnovata volontà di verificare le diverse soluzioni idonee, per vedere quali siano le possibilità di gestire in maniera diversa il fiume; ci fa estremamente piacere vedere che viene condivisa la necessità di mettersi tutti assieme, per esaminare quali siano le diverse proposte e quale tra queste sia la più appropriata. Avendo ben presente che occorre coniugare i due inscindibili temi della sicurezza e della salvaguardia ambientale. Adesso si apre uno scenario nuovo: da un lato per la sentenza del Tribunale superiore delle acque che ha sospeso il piano stralcio (che come soluzione principale prevedeva proprio la costruzione delle casse d’espansione sul fiume Tagliamento), accogliendo sì il ricorso di una specifica categoria (agricoltori), ma su cui senz’altro ha influito il contesto, il clima di forte preoccupazione e contrarietà che si era creato, anche per le ripetute azioni di resistenza di Comuni, associazioni ambientaliste, semplici cittadini; dall’altro lato per la preannunciata disponibilità all’ascolto delle diverse componenti da parte da della Regione Fvg. Ecco che all’appuntamento col tavolo scientifico di approfondimento previsto dall’assessore regionale all’Ambiente Lenna è opportuno che si arrivi esprimendo non solo preoccupazioni, ma anche proposte. Assumendosi le responsabilità di coloro che vogliono dare risposte e trovare soluzioni alle richieste di messa in sicurezza di quelle popolazioni che, come i cittadini di Latisana, sono esposte al rischio di esondazioni, avendo comunque sempre presente l’importanza di preservare questo grande patrimonio naturale che molti ci invidiano. Questa del convegno è stata anche per molti un’occasione per venire o ritornare in uno dei territori più belli tra quelli che si affacciano sul Tagliamento che, oltre a un suo pezzo di questo meraviglioso fiume, possiede svariate bellezze paesaggistiche e architettoniche. Un territorio da cui è partita l’azione congiunta dei Comuni del medio corso del Tagliamento, che ha visto le amministrazioni di San Daniele, Ragogna, Pinzano, Dignano e Spilimbergo costituire un fronte comune di resistenza e sensibilizzazione, con la partecipazione attiva di associazioni ambientaliste e cittadini, che già spontaneamente (intravedendone l’inutilità) avevano anticipato l’azione di protesta nei confronti di quelle opere di difesa idraulica (casse d’espansione) che erano state prospettate. Qui tra l’altro ha sede il Distretto dell’Agro alimentare e sappiamo quanto sia necessario salvaguardare la naturalità dei luoghi, per dare credibilità e confermare l’alta qualità dei prodotti alimentari che vi si producono. Riteniamo che con questo convegno si sia avviata un’interessante riflessione sui temi ambientali connessi con il Tagliamento e che questo confronto costituisca una vera e propria pietra miliare, una tappa significativa nel necessario processo di conoscenza in un momento in cui si aprono nuove speranze. E si ripropongono valori. * Consigliere comunale di San Daniele del Friuli

27-11-08, 16Udine

Acqua : confronto pubblico sul Tagliamento

DIGNANO. L’associazione Acqua indirizza una lettera aperta al sottosegretario Menia chiedendogli di intercedere col sindaco di Latisana affinché conceda la promozione di una conferenza pubblica sulle casse di espansione proprio nella sua città. «Procedere al progetto esecutivo è un madornale errore giudiziario e politico - si legge nella lettera che gli ambientalisti rivolgono a Menia -. Lei, rappresentante del popolo, non può dimenticare che il precedente governo regionale guidato da Illy è stato battuto anche per il grande movimento di avversione alle casse. Se si procedesse all’esecutività del progetto esporremmo il caso davanti alla Corte dei Conti; anche se non c’è il compianto dottor Giovanni De Luca col quale abbiamo avuto l’onore di collaborare, altri potranno degnamente assumere giuridicamente il caso. Sono le “scaramucce” a impedire una vera soluzione per Latisana. Chiediamo un confronto con lei affinché chieda al sindaco di Latisana di consentirci di promuovere una conferenza pubblica in quella città, come nel 2003 quando abbiamo avuto il patrocinio comunale per il convegno a San Michele al Tagliamento. Analogamente alla diga del Vajont non ci sono alternative alle casse se non quella di bocciarle. I rimedi sono noti da un quarto di secolo e confermati dallo studio Delft olandese. La manutenzione del Tagliamento è l’unico intervento serio per il controllo delle esondazioni e del destinato uso del territorio. Però, sebbene la manutenzione sia prevista nella programmazione dell’Autorità di bacino, anche se in modo marginale, come è stata congegnata è praticamente impossibile. Se da una parte l’Autorità di bacino ritarda la definizione del Piano di manutenzione dell’alveo del fiume, dall’altra lascia intendere la sua volontà di ritenere quasi nulla tale attività sia per la rigidità delle norme di attuazione sia per l’assenza di finanziamenti del piano di manutenzione. In presenza di un serio piano, l’attività di manutenzione dell’alveo è l’unica che può autofinanziarsi consentendo uno sviluppo sostenibile regionale mediante il reperimento di materiale inerte in modo rispettoso dell’ambiente. Perciò confermiamo la richiesta di soppressione dell’Autorità di bacino. Poi bisogna attendere la conclusione dell’iter giudiziario instaurato al Tribunale superiore delle acque pubbliche a Roma anche da questo sodalizio patrocinata dall'avvocato Maria Grazia Formentini, oltre che dalle amministrazioni comunali rivierasche. Riaffermiamo l’equilibrata posizione di questa Regione che attende tale esito e che pensiamo sia convinta che ormai il concetto delle casse di espansione sia superato». (r.s.) 23-11-08, 14Udine

Laureata di Dignano partecipa al Best 2008

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DIGNANO. Fra circa 4 mila 500 candidati eccellenti sulla base del curriculum e del merito Sara Di Stefano, 25 anni, di Dignano, è stata scelta per vedere il suo nome affiancato a quelli di altri 50 privilegiati neodottori d'Italia. La neodottoressa in Scienze della comunicazione (laurea conseguita a Trieste con 110 e lode), ha partecipato da fine settembre ai primi di ottobre all'edizione Best 2008 (Bologna experience for superior talents), full immersion dedicata ai cervelloni del Bel Paese promossa da Alma Graduate School che si tiene sui colli bolognesi, a Villa Gustavillani, sede post-laurea dell'ateneo bolognese. «Il tema di questa quarta edizione – spiega la Di Stefano – che quest'anno, per la prima volta, si è svolta sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica – portava come titolo il merito e le regole». La giovane laureata racconta questa esperienza come una fucina di idee e di impegno attivo che ha fruttato un bacino di conoscenze e di contatti: «Abbiamo ascoltato la lezione di Romano Prodi sulle regole, quella dell'arbitro Pierluigi Collina, quella del docente di economia del lavoro, Andrea Ichino, e tante altre, insomma una cinque giorni di approfondimento, analisi e valutazione del sistema ad alti livelli» afferma. L'iscrizione, dopo la triennale e dopo la specialistica, ad Almalaurea, consorzio di Università, le ha consentito di entrare nella rete dei potenziali candidati per Best 2008. «Sono stata scelta – spiega Sara – sulla base del percorso di studi, dei voti, e della conoscenza di cinque lingue». (i.g.) 21-11-08, 17Regione

Udine e Pordenone battono cassa

UDINE. Una nuova viabilità a nord della Pontebbana. Ma non solo. Ieri è stato l’esecutivo dell’associazione della Comunità delle Province friulane, riunito a Udine, a definire l’elenco delle priorità, un Piano definitivo delle opere che dovranno essere realizzate con il sostegno della Regione. Ma gli esponenti dei due enti hanno anche deciso che il 1° dicembre il salone del Parlamento del Castello sarà il simbolico palcoscenico di un incontro congiunto tra i due Consigli provinciali. Alla riunione, dunque, ieri hanno preso parte il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini, i presidenti dei due Consigli provinciali, Marco Quai per Udine e Antonio Sartori di Borgoricco per Pordenone, i consiglieri udinesi Arnaldo Scarabelli, l’unico che si è astenuto, e Mauro Steccati, e di Pordenone Martina Corazza. L’appuntamento ha preso forma dal documento elaborato il 4 novembre scorso dalla conferenza tecnica dell’associazione. Le opere di viabilità sono state quindi il fulcro della discussione, opere di interesse per entrambe le comunità provinciali. «Grazie a questo organismo – ha rilevato Fontanini, presidente della Comunità –, le Province di Udine e Pordenone hanno la possibilità di risolvere insieme diversi problemi comuni. L’assemblea è già operativa e vuole partire con i primi interventi: per questo abbiamo individuato nelle infrastrutture stradali un settore prioritario d’intervento. Si tratta di rendere operativa una nuova viabilità a nord della strada Pontebbana che possa, da un lato, decongestionare il traffico sulla strada statale 13 e, dall’altro, costituire una via alternativa per raggiungere Pordenone». L’ultimo giorno utile per presentare alla Regione la richiesta di finanziamento, sarà il 31 dicembre. Una data entro la quale sarà stilato l’elenco dei lavori che interessano più comuni. «Sia dal punto di vista della sicurezza sia da quello dell’effettiva veloce percorrenza della distanza compresa tra i due capoluoghi – ha illustrato Quai –, sarà necessario anche arrivare al completamento delle varianti di Sedegliano, Plasencis, Silvella, Fagagna e Dignano in provincia di Udine e Barbeano in provincia di Pordenone. Al secondo punto della domanda di finanziamento, inoltre, spiccheranno i progetti di ristrutturazione e messa in sicurezza dei ponti di Madrisio, Pinzano e San Francesco (ponte sul Rio Rugoni) a Pordenone». ( a.bu. ) 20-11-08, 15Udine

Dignano, la vecchia latteria acquistata dal Comune

DIGNANO. Il Comune ha acquistato l’ex Latteria di Dignano e ora interpella le famiglie per sapere se hanno proposte da fare per la sua destinazione d’uso, visto che è impossibile far ripartire la produzione lattiero-casearia: peccato, però, che la comunicazione del sindaco - inserita nella pubblicazione comunale “A proposito di…” - non abbia raggiunto tutte le famiglie. A sostenerlo è Guglielmo D’Odorico di Carpacco, che si fa portavoce di alcuni residenti soprattutto nelle frazioni di Carpacco, Bonzicco e Vidulis dove, secondo quanto ha potuto personalmente verificare, la lettera dell’amministrazione comunale non è giunta. «Intendo evidenziare questo spiacevole episodio - dice D’Odorico -; non si capisce perché si voglia condividere una decisione così importante per il futuro di questo immobile solamente con le famiglie di Dignano. Anche noi abitanti delle frazioni gradiremmo essere presi in considerazione dall’amministrazione e poter esprimere la nostra opinione». Nella lettera il primo cittadino Giambattista Turridano scrive: «Ogni amministrazione comunale ha tra i propri compiti quello di curare e valorizzare nel miglior modo possibile il proprio territorio, il proprio patrimonio, la propria cultura, le proprie tradizioni ed ogni altra sua specialità. La Latteria di Dignano entra a pieno titolo tra questi beni, soprattutto ora che è stata chiusa ed è certo che non potrà più riprendere la propria funzione. Per questo motivo l’amministrazione comunale ha recentemente provveduto al suo acquisto ed ha già in mente, per curare e valorizzare questo bene, alcune possibili diverse destinazioni d’uso: sede museale o sede di un pubblico servizio previa attivazione di ogni possibile contributo pubblico . Prima di prendere una decisione definitiva in merito ritiene però opportuno sentire anche la vostra opinione- rivolgendosi appunto alle famiglie; l’amministrazione ritiene opportuno sapere se accanto a queste due soluzioni ce ne sono delle altre, magari più significative e interessanti››. Per tale motivo il sindaco chiede ai cittadini di far conoscere la loro opinione contrassegnando con una crocetta una delle tre caselle riportate nella lettera e di metterla nell’apposita cassetta posizionata nella sede municipale, in ufficio anagrafe, entro il 31 dicembre 2008. L’opinione può essere espressa sia in forma palese, indicando in calce alla lettera il proprio nome e cognome, sia in forma anonima. Raffaella Sialino 20-11-08, 16Pordenone

Collinare, corre il Morsano Uisp, Rapid Sacile bloc cato

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Nell’ottava giornata del campionato amatori della Lega Friuli Collinare ha ripreso a correre il Morsano. L’unica formazione pordenonese della Prima categoria girone A ha vinto in casa della seconda in classifica Edil Quattro per 1-0. E’ stata un’impresa. In classifica il Morsano è sempre quart’ultimo, ma è salito a quota 7 punti e a sole tre lunghezze dal secondo posto. Sabato il Morsano affronterà in casa l’Officina Zanon, squadra di centro classifica (8 punti). Nella Seconda categoria girone D il Tramonti ha battuto per 2-0 il San Daniele. A Dignano il Valcosa ha pareggiato per 1-1. Sconfitta interna invece per il Campagna. Sul campo maniaghese la Bunker 3 si è imposta per 3-2. Nulla da fare nemmeno per il Vacile che è stato sconfitto 3-1 in casa della Trattoria da Raffaele. In classifica comandano Tramonti e Valcosa con 11 punti assieme a Il Gabbiano. Il Vacile è quarto con 9 punti, il Campagna è quart’ultimo con 6. Sabato scontro diretto tra Tramonti e Valcosa. Anche il Campagna giocherà sabato, sul campo degli Amatori Beivars. Scenderà in campo solo lunedì prossimo il Vacile, in casa della Bunker 3. Infine la Terza categoria. Al di là del pareggio tra Sesto e Delizia (2-2) l’altra pordenonese impegnata, il Milan Club San Vito, non è andata oltre il pareggio in casa, un altro 2-2, con le Tre Fontane. In classifica il Milan Club è secondo con 10 punti, ma ha due gare in meno rispetto alla capolista Fontane, prima con 11. Quarti gli Amatori Delizia (9), ancora terzultimo il Sesto al Reghena con 4. Nel prossimo turno (in programma lunedì) si giocheranno Carioca - Sesto, Tre Fontane - Amatori Delizia, Palazzolo - Milan Club San Vito. Nel campionato Uisp Treviso l’Angelella Cavolano ha perso 4-0 sul campo del San Vendemiano, mentre il Rapid Sacile è stato bloccato in casa 2-2 dal Campolongo. Il pari non ha impedito comunque ai liventini di salire al terzo posto (12 punti). L’Angelella è sesto con 9. Lunedì sera si giocano Angelella - Susegana e Rapid - Mogliano. (r.p.) 19-11-08, 11Pordenone

Viabilità, sicurezza in esame

SEQUALS. Gran lavoro in Comune a Sequals, dove si sta organizzando la Conferenza sulle tematiche riguardanti la sicurezza della circolazione, in programma il 4 dicembre in villa Savorgnan di Lestans. In questi giorni stanno arrivando all’Ufficio tecnico le segnalazioni da parte degli altri Comuni pedemontani circa gli interventi prioritari necessari per il territorio. Saranno inseriti all’interno di una cartografia unitaria che sarà presentata il giorno della conferenza. «Abbiamo voluto questa iniziativa – ha spiegato il sindaco Francesca Piuzzo – per ragionare approfonditamente sulla sicurezza della circolazione, sui collegamenti attuali e le opportunità di sviluppo e su ogni utile riflessione volta ad identificare i migliori percorsi per i futuri interventi nel nostro territorio». Realizzazione della Sequals-Gemona e non solo, quindi, con una particolare attenzione per tutta la viabilità della zona alta della provincia di Pordenone. È stato nel frattempo reso noto il programma di massima della giornata. Dopo il saluto del sindaco Piuzzo e del presidente della Provincia di Pordenone Alessandro Ciriani, sarà presentata da Silvano Pillin, responsabile Ufficio tecnico di Sequals, la citata cartografia dove sono evidenziate le problematiche legate alla viabilità. Ci saranno poi gli interventi dell’assessore provinciale Riccardo Del Pup, del presidente di Fvg Strade Paolo Polli, del presidente del Consorzio industriale Lucia Cozzi, del presidente della Comunità montana Pieromano Anselmi e dei vari sindaci del territorio. Le conclusioni saranno affidate all’assessore regionale Riccardo Riccardi. I Comuni invitati all’incontro sono Castelnovo del Friuli, Clauzetto, Dignano, Meduno, Pinzano, San Giorgio della Richinvelda, Sequals, Spilimbergo, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, Travesio e Vito d’Asio. (d.f.) 18-11-08, 16Udine

Tagliamento, appello a Latisana dai sindaci del no

RAGOGNA. «Perché ci si intestardisce a reclamare le casse d’espansione senza essere certi del loro funzionamento?» Il sindaco di Ragogna, Mirco Daffarra, a nome dei 5 amministratori “del no” (i sindaci di San Daniele, Dignano, Pinzano e Spilimbergo oltre allo stesso Daffarra) rivolge «un appello al sindaco di Latisana Micaela Sette: uniamo le forze per trovare soluzioni condivise». E i cinque preannunciano che chiederanno di essere ricevuti dal ministro e sottosegretario all’ambiente. «La nuova amministrazione regionale, indirizzata anche dalla sentenza del tribunale superiore delle acque di Roma che ha annullato le delibere di approvazione del piano stralcio (quindi il piano non esiste più formalmente) - afferma Daffara - intende praticare la strada del buon senso convocando un tavolo tecnico per individuare le alternative alle casse di espansione sul Tagliamento. Finalmente, perché è ciò che ho sempre chiesto alla Regione sin dal 1999. Mi pareva allora la cosa più sensata da fare, lo è ancor oggi. Quale è il problema a condividere questa scelta da parte di Latisana? Perché ci si intestardisce a reclamare le casse senza esser certi del loro funzionamento? Perché ci si incancrenisce su un progetto che ha dimostrato i suoi limiti tecnico-ambientali e di condivisione? Perché la si ritiene l’unica, più giusta soluzione? Perché si ritiene che altrimenti i tempi per la messa in sicurezza di Latisana aumenteranno ancora?» Il sindaco Daffarra rivolge un appello al sindaco di Latisana Micaela Sette «che conosco e apprezzo anche se su questo argomento siamo divisi. Visto che il Tribunale superiore delle Acque ha azzerato tutto e che anche se si volesse continuare ad affermare che le casse sono l’unica panacea ai problemi di Latisana, la procedura dovrebbe iniziare da capo, non è più sensato accettare quanto proposto dalla Regione e ripartire con interventi condivisi a cui le amministrazioni coinvolte potrebbero già dare il via libera? Dal ’99 sostengo che Latisana ha il diritto di convivere col Tagliamento senza pensarlo come un nemico pronto a colpire. Nello stesso tempo la sicurezza di Latisana si deve ottenere senza distruggere un fiume e un territorio». «Oltre al ricorso vinto dagli agricoltori, sono pendenti un ricorso al Tar dei 5 Comuni del no alle casse e tre al Tribunale superiore delle acque. La Comunità europea non condivide il progetto visto che ricade su un Sic». «Alla Sette - conlcude il primo cittadino - chiedo se le interessa dare soluzione al problema sicurezza di Latisana o continuare tramite carte bollate ad allontanare sempre più la soluzione. Questo è il momento in cui dobbiamo unire le forze per trovare soluzioni condivise oltre che funzionali. Anche noi, sindaci del no, chiederemo di esser sentiti dal ministro e sottosegretario all’ambiente, ma l’esporre un problema che ormai tutti conoscono non aiuterà né Latisana né i nostri Comuni. Serve uno scatto di buon senso che aiuti il Ministero ad adottare misure come quelle messe in campo ora dalla Regione. Io mi sto adoperando in tale direzione, vogliamo farlo assieme?». Raffaella Sialino

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17-11-08, 16Pordenone

Il Tagliamento relegato in esilio

Da un comunicato radiofonico abbiamo appreso che l’attuale assessore regionale dell’Ambiente, architetto Vanni Lenna, si è proposto di avviare il tavolo di elaborazione del Piano di bacino per il fiume Tagliamento, insieme, ovvero con la collaborazione di Wwf e Legambiente. Da detta trasmissione radiofonica è emerso che non si tratta del Piano di bacino definitivo, ma relativo solo al medio-basso corso del fiume, questo perché ci sono in ballo le già tristemente famose casse di espansione (nei pressi di Dignano), tenacemente volute dalla precedente amministrazione regionale che però ha dovuto fare marcia indietro dopo la protesta popolare suffragata da inoppugnabili responsi di esperti italiani ed esteri. Sia l’assessore Lenna sia gli ambientalisti ufficiali sanno bene però che i problemi che assillano il nostro fiume non sono in preponderanza a valle della stretta di Pinzano, ma dallo sbarramento di Caprizi a Tolmezzo, cioè laddove il fiume non c’è più, è letteralmente scomparso da oltre cinquant’anni, non dall’altro giorno! Quasi ottanta chilometri di bacino in secca non sono uno scherzo, ma un disastro ambientale di portata incalcolabile e che ha già generato tutta una serie di danni che vanno dalla sparizione di sorgenti e risorgive alla comparsa di voragini nel greto, dall’aumento abnorme del materasso ghiaioso all’abbassamento della falda acquifera, dalla scomparsa di flora e fauna acquatiche alla ridotta capacità di diluizione delle acque reflue. Mentre le casse di espansione rappresentano una catastrofe a divenire, quella del mancato rilascio del minimo deflusso vitale del Tagliamento non solo si è realizzata ma continua, sebbene la Regione Friuli Venezia Giulia abbia cominciato a ottemperare alla sua stessa legge nº 28/2001, con delibera nº 617 del 22.3.2007, ma sono per una sperimentazione triennale limitatamente a sei prese su trentadue: un rilascio monco che certamente torna a beneficio del derivatore, in questo caso Edipower Spa. Dunque in primo piano ci sarebbero da mettere le casse di espansione, che non ci sono ancora e molto probabilmente non si realizzeranno mai, o il rilascio del Tagliamento in montagna? È inutile che ci confortiamo del titolo che gli assegna la regalità dei fiumi europei, a monte di Tolmezzo il Tagliamento è senza corona, esiliato in perpetuo dal suo regno. Se non si capisce questo, quale ruolo potranno avere gli ambientalisti al tavolo di progettazione del Piano di bacino? Quello di consiglieri aulici? Ritardi su ritardi nell’applicazione della cosiddetta e summenzionata legge “salvafiumi”, più una ventina fra leggi e disposizioni varie in materia, citando solo la legge quadro sulla difesa del suolo nº 183/1989, si sono inevitabilmente riversati sulla scrivania dell’assessore Lenna e se egli, come speriamo, non vuole addossarsi i demeriti dei suoi predecessori, si sbrighi perché il tempo è ormai scaduto e da tanto, da troppo! Bruno Tassotti Gio Batta Lenna 14-11-08, 10Pordenone

Statale 464, è allarme traffico

SPILIMBERGO. «Non repressione, ma prevenzione»: queste le intenzioni dell’amministrazione comunale di Spilimbergo in merito alle misure da adottare a pochi giorni dalla conclusione dalle operazioni di rilevazione del flusso del traffico. Nella serata di ieri, si è svolto nella sede municipale di palazzo di Sopra un incontro conviviale offerto dal Comune in segno di ringraziamento nei confronti dei volontari che, coaudiuvati dagli uomini della polizia municipale, hanno condotto nello scorso ottobre una serie di controlli sui tratti stradali in cui il flusso veicolare è più intenso. Presenti il primo cittadino Renzo Francesconi, l’assessore alla sicurezza Roberto Mongiat, il comandante della polizia municipale tenente Gianni Ambotta, l’incontro è stato anche l’occasione per fare un primo bilancio della situazione del traffico nello Spilimberghese. Come rilevato da Ambotta, «le operazioni si sono svolte nell’arco di due settimane con controlli sui tratti stradali in cui il flusso del traffico è più intenso, sfruttando per il monitoraggio fasce orarie di punta. Si è proceduto alla rilevazione del traffico nei principali incroci del capoluogo con le strade provinciali e statali e negli incroci più trafficati interni al centro abitato. Da una prima analisi è emerso che le zone con una circolazione dei mezzi più intensa sono soprattutto gli incroci della Favorita e di via della Repubblica, per quel che concerne il traffico verso l’esterno, mentre all’interno l’area più trafficata è lo snodo tra piazza San Rocco e via Cavour, proseguendo poi su via Barbeano e via XX settembre». Allarmanti i dati relativi al flusso del traffico sul ponte di Dignano e sulla statale 464 verso e da Sequals. «Abbiamo rilevato – sottolinea Ambotta – che, sommando il flusso del traffico nelle giornate del monitoraggio, sono state ben più di 2 mila le sole autovetture che hanno circolato sul ponte verso e da Dignano e poco più di 900 quelle provenienti e in direzione Sequals». Dati significativi che, secondo Francesconi, «consentono già di ipotizzare quali saranno gli interventi da fare in vista della prossima nuova viabilità comunale. Fuori di ogni dubbio la creazione di almeno tre rotatorie sulla statale, in corrispondenza dell’intersezione tra la nuova zona artigianale di Istrago e la provinciale per Vacile, dell’incrocio del cimitero di Spilimbergo e dell’incrocio tra la provinciale di Barbeano e via Barbeano. Per non parlare poi della bretella di Barbeano». Tanto il sindaco quanto Ambotta hanno voluto poi ricordare che l’amministrazione si è attivata per un monitoraggio della circolazione attraverso un capillare uso del telelaser. «Non è nelle nostre intenzioni fare opera di repressione – rileva Ambotta –, ma cercare di fare in modo che si viaggi con prudenza». Diverse le postazioni telelaser sia in città sia nelle frazioni che, da febbraio a oggi, registrano, numeri alla mano, un totale di 302 violazioni, con 11 ritiri di patenti, dati tutto sommato incoraggianti, visto che i controlli sono stati effettuati in un totale di 1.516 ore di lavoro da parte degli agenti della polizia municipale. «Da qualche giorno – conclude Ambotta – abbiamo cominciato anche a effettuare controlli notturni sia con telelaser sia sottoponendo gli automobilisti all’alcoltest. Il tutto a favore della sicurezza sulla strada». Guglielmo Zisa 13-11-08, 22Sport

Martignacco frena e il Cordenons vola

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Cambio della guardia al comando dei gironi B e C del campionato di Prima categoria, con Aquileia e Villesse nuove leader dopo le prime 8 giornate. Nel raggruppamento pordenonese invece continua la marcia incontrastata del Cordenons, vero e proprio rullo compressore, forte del migliore attacco (18) e della migliore difesa (3) del campionato. É stata una giornata non senza sorprese, come possono essere considerate i pareggi dell'Union Martignacco e della Maranese contro squadre di bassa classifica come Caporiacco e Risanese, e ricca anche di vittorie in trasferta con 11 blitz di cui 5 nel solo girone isontino-triestino. Girone A. E chi la ferma più la capolista Cordenons? A rispondere ci penserà il prosieguo del campionato, ma intanto bisogna prendere coscienza della forza della squadra allenata da Moro, capace di passare sopra tutto e tutti come un caterpillar. Se ne sono accorti anche a Dignano domenica scorsa, quando il presidente del Tagliamento, Domenico Deano, si è un po' lamentato della prestazione dei suoi. La realtà, però, è stata evidente: in meno di mezz'ora il Cordenons si è portato sul doppio vantaggio senza poi concedere la possibilità a Picco e compagni di riaprire la pratica. Una prova di forza che non è, invece, riuscito a dare l'Union Martignacco, costretto al pareggio interno dal ritrovato Caporiacco tutta grinta e corsa. Fragliola non è bastato e così i punti di svantaggio dalla capolista sono arrivati a 5. Intanto Pagnacco e Flaibano continuano la loro risalita. Il Pagnacco di Ponton si è posizionato al 4° posto superando di slancio l'Arteniese con un secco 2-0, mentre il Flaibano di Bortolussi è andato a espugnare il campo di un Riviera che proprio non riesce a trovare il bandolo della matassa. Continuano le difficoltà anche in casa Casacco e la doppietta di Marchetti non è stata sufficiente sul campo di una Majanese determinata e rinvigorita dalla nuova cura Toppan. Girone B. Il risultato che pochi si aspettavano è arrivato da Risano, dove l'ex capolista Maranese è stata fermata sul pareggio. Probabile che i gialloverdi abbiano sottovalutato l'impegno, ma è preferibile etichettare il pari rimarcando la prova della Risanese, a segno ancora col ritrovato Vidotti. La salvezza dei bianconeri può passare proprio dai suoi gol. Del pari di Risano ne ha approfittato l'Aquiliea. Il blitz di Varmo è stato più largo nel punteggio (4-1) di quanto abbia espresso il campo, ma questo la dice lunga sul pragmatismo dei patriarchini. L'Aquileia ora comanda con un punto di vantaggio e aspetta la visita del Valnatisone, terza forza dopo il netto poker inflitto all'Aurora. I giovani pagano e Castagneviz sta raccogliendo i frutti del lavoro svolto sul settore giovanile dalla società. Guardando la classifica il Cjarlinis Muzane ha di che rammaricarsi. Il pari interno col Codroipo non ha permesso di raggiungere al quarto posto l'Union Pasiano, sconfitto in casa dal redivivo Sesto. Nota di merito anche per la Paviese. I viola hanno liquidato il Prata dimostrando di essersi ormai ambientati alla categoria, ma soprattutto subiscono poco essenso la seconda migliore difesa del campionato. L'impressione è che Domini e compagni possano ambire a qualcosa in più della salvezza. Girone C. É il Villesse il nuovo timoniere nell'isontino-triestino. Complice la sconfitta interna del Costalunga, la squadra di Corona ha preso il largo (4-0) a San Canzian scappando a "più 3" in vetta solitaria. Stefano Martorano 12-11-08, 17Udine

«L'Autorità di bacino non ha fondi per la manutenzi one»

DIGNANO. Gli ambientalisti dell’associazione Acqua (Associazione Controllo Qualità Urbanistico Ambientale), annunciando con soddisfazione che sono appena stati ricevuti dall’assessore Vanni Lenna, intervengono sui timori relativi a possibili esondazioni del Tagliamento, ingrossato dalle piogge dei giorni scorsi. «Con grande perplessità - dice il presidente di Acqua, Renzo Bortolussi - prendiamo atto dei timori che, in occasione del recente maltempo, sono stati espressi a Latisana sulla sicurezza idraulica, salvaguardia in ogni caso non compromessa giacché è stata ancora una volta la condizione di naturalità del Tagliamento a non aggravare la situazione; si legga a conferma la lettera di Fried Rosenstock che pubblichiamo anche sul nostro sito www.acquaint.it. Nel contempo però mettiamo in evidenza le costruzioni a ridosso degli argini e le responsabilità di chi ha concesso che tali edifici venissero lì locati in forza di un irragionevole PAI». All’assessore Vanni Lenna, spiega ancora Bortolussi «abbiamo consegnato una copia della lettera che abbiamo ricevuto dall’Autorità di bacino, autorità per la quale confermiamo la richiesta di soppressione, che, non avendo fondi, non può procedere a un piano di manutenzione, altro che fondi disponibili per le casse! L’assessore ha ribadito l’intenzione di attendere la conclusione dell’iter giudiziario instaurato anche da questo sodalizio (unica associazione friulana) patrocinata dall’avvocato Maria Grazia Formentini, pertanto riaffermiamo l’equilibrata posizione di questa Regione. L’attività di manutenzione dell’alveo è l’unica che può autofinanziarsi consentendo uno sviluppo sostenibile regionale mediante il reperimento di materiale inerte in modo rispettoso dell’ambiente: infatti i canoni che si possono incassare per l’estrazione di materiale inerte, possono essere utilizzati per i lavori di manutenzione che costano alla Regione e quindi debbono essere finanziati. Si fa notare, inoltre, che all’esecuzione della prima cassa d’espansione è stata data priorità uno e maggiore del completamento dei lavori a Latisana. Pertanto una sua sospensione, a qualsiasi titolo, consente di realizzare altri lavori urgenti dei risultati dei quali non si hanno dubbi». Raffaella Sialino 10-11-08, 12Nazionale

MISTER MORO: MANCATO SOLO IL TERZO GOL

DIGNANO. Negli spogliatoi il mister locale Zambon sceglie il no comment dopo la sconfitta contro la capolista Cordenons. Chi invece commenta la gara è mister Moro: «Sono contento soprattutto del primo tempo dei miei ragazzi», dice ma recrimina di «non aver insistito nella ricerca del gol che avrebbe consentito una più calma gestione della partita nella ripresa». Specie per le ammonizioni che che i suoi giocatori si sono guadagnati per falli, a parere del tecnico, evitabilisssimi e che rischiano comunque di rendere più difficili le gare delle prossime settimane. 09-11-08, 17Pordenone

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Caneva-Montereale, derby dell'entusiasmo

E’ un derby all’insegna dell’entusiasmo quello che vede contrapposte Caneva e Montereale. I biancazzurri locali, nella sentita gara col Polcenigo/Budoia, hanno visto esordire tra le loro fila l’esperto difensore Faè (classe ’72): il suo inserimento ha portato più sicurezza in un reparto arretrato dall’età media bassa, che aveva mostrato lacune a inizio stagione. Il Montereale è una squadra senza mezze misure; nessun pari raccolto finora, nonostante ciò la squadra allenata da Corba è in terza posizione. In società si dicono soddisfatti di quanto i ragazzi stanno facendo, anche se sarebbe ideale aggiungere un pizzico di continuità ai risultati e concretizzare l’enorme mole di gioco prodotta dalla terribile coppia De Paoli-Casagrande. In campo alle 14.30. Caneva-Montereale: i locali sono falcidiati dalle assenze, uomini importanti come Martinuzzi e Battistella sono out e Dal Mas non è al top della condizione. I bianconeri si presentano in viale Kennedy al gran completo, anche se il giudice sportivo ha appiedato Canzi e Bortolin. Polcenigo/Budoia-Tarcentina: si affrontano due squadre in difficoltà e con i peggiori attacchi del girone. Gli ospiti sono ancora a secco di vittorie, i neroverdi vengono da un periodo non brillante come prestazioni: note positive per Cancian sono il ritorno al gol di Camerin e lo stato di forma di Allegretto. Tagliamento-Cordenons: dopo la grandi prove di forza contro l’Union Pasiano in coppa e l’Union Martignacco nel turno precedente di campionato, i granata guidati da Claudio Moro sono chiamati a un altro temibile impegno: la squadra di Dignano è terza in graduatoria ed è allenata da una vecchia volpe quale Zambon. Vivai Rauscedo-Reanese: sfida d’alta classifica, dove la squadra del trainer Rosa Gastaldo affronta i temibili biancorossi spinti dalle reti del giovane Comello (classe ’90); un successo sarebbe importante in chiave play-off, sfruttando le varie sfide dirette di questo turno di campionato. Paviese-Prata: trasferta insidiosa per Gardenal e compagni. La matricola udinese è in serie positiva e si sta ambientando nella nuova categoria; ma la compagine biancoblù è reduce da due convincenti successi che l’hanno rilanciata, anche se la forma migliore è lungi da l’essere raggiunta. Alberto Ragogna 07-11-08, 12Udine

Recuperati due escavatori rubati

SEDEGLIANO. Nell’ambito di un servizio di controllo dei cantieri edili, due equipaggi del Nucleo Radiomobile dei carabinieri hanno intercettato a Dignano, alle 3.30 di ieri notte, un autoarticolato con targa romena che si stava dirigendo verso il casello autostradale di Latisana. Sull’autoarticolato i militari dell’Arma hanno rinvenuto una macchina operatrice marca Merlo, appena asportata da un cantiere situato nella frazione Pannelia di Sedegliano e una terna marca Jcb, rubata in un cantiere nella medesima località del codroipese. I due automezzi del valore di circa 150 mila euro sono stati recuperati e restituiti ai legittimi proprietari individuati in Graziano Zurini Graziano, imprenditore di Codroipo e Giovanni Maran, titolare della ditta Simedil, i quali hanno potuto constare il furto e l’abbattimento di una buona parte della recinzione che era appositamente costruita per “difendersi” ladri. I camionsti romeni sono stati tratti in arresto e messi a disposizione, nella Casa Circondariale di Udine, della dottoressa Maria Cristina Pace della Procura della Repubblica di Udine. 03-11-08, 10Nazionale

La passione del teatro, il sogno di una cattedra

di MARIO BLASONI Nel 2001, a 13 anni, recitava Pasolini nel minicabaret friulano “Lamps” di Dino Persello, proponendosi con l’autorevolezza di un leader in una covata di quattordici ragazzi-attori. L’estate scorsa, a 21 anni, affacciata sulla Torate di Mels, in una magica serata ha dato voce a uno dei personaggi più affascinanti della letteratura ottocentesca, la Pisana di Ippolito Nievo (e più di recente, ha fatto il bis nel castello di Colloredo alla vernice della mostra dedicata ai disegni di Marzio Carletti per le Confessioni di un italiano). Parliamo di Selena Orlando, studentessa-attrice di Carpacco di Dignano, attualmente impegnata col gruppo teatrale dell’Università di Udine. Concluso il liceo scientifico “Marinelli” (dal quale è uscita con il massimo dei voti), frequenta, infatti, il secondo anno di Lettere e Filosofia. «Da grande» non le dispiacerebbe insegnare. Ma non è ancora il momento di decidere. Scuola o recitazione sono i corni del dilemma che ha accompagnato l’adolescenza di questa ragazza, dotata sia nello studio sia nell’arte di Talìa, e ne accompagnano ora la prima maturità. Non per niente si chiama Selena: porta il nome greco della luna, nel senso di splendente, luminosa. Ma non solo. Nel dizionario dei nomi, Edizioni Elmaf 1995, alla voce Selene o Selena si legge: «Onesta, dolce, fantasiosa e molto creativa: la donna che porta questo nome si inserirà senza fatica in tutte quelle professioni in cui la creatività è il punto chiave». Non male, davvero. Hanno visto giusto i genitori che hanno così scelto di chiamarla. Papà Amelio Orlando è medico di base, nato e cresciuto a Carpacco, ha un ambulatorio in paese e uno a Dignano. Mamma Sandrine Picco è nata a Parigi, figlia di Gino, muratore di Carpacco emigrato in Francia, dove si è sposato. Sua figlia ha fatto «il percorso inverso»: nel 1980 è venuta in Friuli a cercare lavoro e si è impiegata alla Comunità collinare. A Carpacco ha conosciuto Amelio, ormai prossimo alla laurea, si sono sposati e hanno avuto due figli: Ludovico, classe 1984 (si è diplomato perito elettronico al “Malignani”, ma fa l’agente immobiliare), e Selena, del 1987. I nomi di entrambi i ragazzi - questa è una piccola curiosità - si richiamano agli... studi di papà. «A mio figlio – racconta il dottor Orlando – ho dato il nome del professore col quale ho fatto la tesi, Antonio Ludovico Scuro, docente di clinica medica all’Università di Verona. Per mia figlia, invece, mi sono ispirato a quello della moglie di un altro luminare, il professor Luigi Gallone, insegnante a Siena e autore di un libro di patologia chirurgica. Mi aveva colpito la dedica: “A Selene, moglie carissima, e a Siena, gentile città”. Abbiamo preferito la versione Selena, con l’a finale...». Carpacco, ai margini del Tagliamento, uno degli ultimi paesi della provincia «viers Pordenon e il mont» (come diceva Pasolini), è molto più di una frazione di Dignano. É un grosso borgo, ricco di iniziative. É qui che è nato “Lamps”, il cabaret in marilenghe dei ragazzi di

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Dino Persello che nei primi anni del Duemila ha fatto molto parlare i media (75 rappresentazioni in varie località del Friuli!). Tutto è cominciato con l’ “Estate insieme” promossa da un gruppo di genitori, tra i quali anche la mamma di Selena, per impegnare i ragazzi, durante i mesi delle vacanze, con lezioni, giochi e laboratori creativi. «Abbiamo cominciato con il ricamo – spiega la signora Orlando – poi si è aggiunto il mosaico. E il teatro, per il quale si è offerto il regista Dino Persello, nostro compaesano e amico». Composta da ragazzi dagli 8 ai 18 anni, la compagnia Parcìche o parcèche? (nostrana parodia dell’“Essere o non essere” shakespeariano), ha dato vita a un sempre più affinato e rifinito collage di scenette, poesie, filastrocche, canzoni, battute fulminanti di Riedo Puppo e Meni Ucel, brani di Pasolini (proprio Selena ha proposto, con grande intensità, la Preghiera de I Turcs tal Friùl). Con inseriti anche testi di non friulani come Giorgio Gaber e John Lennon (Imagjnàit, dalla celeberrima Imagine). Per la Orlando, “Lamps” è stato il lancio: memorabile la sua interpretazione de Lis zuculis di Nene, di Lelo Cjanton (era anche lui tra il pubblico, divertito e commosso, quella sera di marzo del 2002 al Polifunzionale di Carpacco). Il lancio, ma non è stato l’esordio. Già un paio d’anni prima, alle medie frequentate a San Daniele, Selena aveva partecipato al laboratorio teatrale del professore di educazione artistica Martino Gaudiano. L’esperienza di “Lamps” ha avuto echi in due note trasmissioni radiofoniche alle quali la ragazza ha partecipato: alla Rai del Friuli Venezia Giulia con Tullio Durigon e all’emittente Spazio 103 con Federico Rossi. Selena intanto è cresciuta, anagraficamente e artisticamente, guadagnandosi un ruolo sempre più importante di intrattenitrice e, come si diceva una volta, fine dicitrice. Nei primi anni del 2000 ha presentato il convegno nazionale delle Pro Loco al palacongressi di Grado e due edizioni della manifestazione “Folclore in villa” a Passariano. Ha presentato concorsi di poesie, anche in speciali serate a Telefriuli e Telepordenone, e un concorso tra scuole di danza all’arena Alpe Adria di Lignano. Si arriva così allo scorso agosto con il revival nieviano per i 150 anni delle “Confessioni”. Accanto a uno showman navigato come Toni De Lucia, Selena ha fatto rivivere le pagine più belle del romanzo di Ippolito, dando alla mutevole, irrequieta e fascinosa Pisana non solo la voce, ma anche una fisicità e una grazia tutte friulane. Così è stato quando è apparsa, quasi richiamando la dama bianca di Duino, sulla Torate di Mels (mentre De Lucia, più... terra terra, faceva da controcanto). Lo stesso è avvenuto poi il 18 ottobre scorso all’inaugurazione della mostra dei disegni nieviani di Marzio Carletti, al castello di Colloredo, dove, sempre assieme all’attore udinese, ha «raccontato», tra l’altro, come Carlino «scoprì il mare». La tappa più recente nel curriculum della studentessa di Carpacco - che non a caso procede sempre «in parallelo» tra scuola e recitazione - è quella del Gruppo universitario teatrale, nel quale è entrata quest’anno. Istituito alla fine del 2003 da Gregorio Grassitelli, è ora impegnato nello spettacolo Favolescion (testi di Quattrocchi e Cattivelli, regia di Nadia Pers, prossima uscita sabato 15 novembre a Maiano). «É un musical – spiega Selena – che si richiama alle favole e al bisogno che c’è oggi, in tempi di tv straripante, di riportarle in auge. Il mio personaggio, che recita, canta e balla, si chiama Iva Compresa...». Finora ha fatto tutto questo senza trascurare gli studi. Brava alle medie e al liceo («ma mai secchiona», puntualizza), vuole ben figurare anche all’università. E il palcoscenico? Si vedrà. «Il teatro mi piace e l’idea di un’Accademia mi tenta. Ma ho paura a lanciarmi, non so dove mi porterebbe. Non ho ancora un “progetto” alle spalle...». 02-11-08, 01Udine

In migliaia nei cimiteri tra preghiere e ricordo

Migliaia di persone ieri hanno visitato i cimiteri cittadini per portare fiori o accendere un lumino sulle tombe dei propri cari. In particolare nel pomeriggio, complice anche la bella giornata di sole, i camposanti di San Vito, dei Rizzi, di Paderno e di Cussignacco sono stati un continuo viavai di anziani, vedove, intere famiglie e giovani che hanno voluto ricordare i loro cari scomparsi nei giorni delle ricorrenze dedicate ai Santi e alla commemorazione dei morti. Anche oggi, 2 novembre, le scene si ripeteranno. E a fare tappa in molti cimiteri della provincia, ieri, sono stati anche i sanitari del 118. La centrale operativa è stata subissata di chiamate di soccorso a persone, per lo più anziane, colte da malore mentre si trovavano sulla tomba dei propri cari. Complici l’improvviso ritorno del caldo e l’inevitabile impatto emotivo determinato dalla ricorrenza del 1° novembre, numerosi sono stati i casi di perdita di conoscenza e di conseguente trasferimento in ospedale del paziente. Ambulanze sono state dirottate verso i camposanti di Magnano in Riviera, Dignano, Tolmezzo e Flambruzzo. Intanto, attorno alle celebrazioni religiose, si muove anche un inevitabile business con protagonisti i fiori tipici di questa ricorrenza, i crisantemi. Infatti, già da giovedì scorso si è potuto scorgere un importante aumento nel numero di persone che normalmente si recano al cimitero e, tutti, prima di entrare, acquistano almeno un fiore. L’afflusso ai camposanti ha creato anche qualche problema alla viabilità che ha coinvolto in prima persona gli addetti della polizia municipale che, per tutta la settimana a cavallo delle festività, saranno impegnati a controllare e dirigere la mole di traffico extra, sia accanto al cimitero di San Vito che a quello di Paderno. E proprio in quest’ultimo le bancarelle dei fiorai sono triplicate così da coprire ogni ingresso; ma non solo, tutti i fiorai in prossimità dei cimiteri hanno almeno raddoppiato il personale per far fronte a una folla di acquirenti che, vista così, sembra non essere toccata dalla crisi economica. Attorno alle bancarelle, infatti, si è potuto scorgere per l’intera giornata di ieri, un andirivieni di persone che non ha consentito ai commessi un solo attimo di respiro. A fronte di una spesa media dichiarata intorno alle venti euro, dunque, i conti sono presto fatti: i fiorai stanno facendo affari. I prezzi delle piante in vaso, ma anche dei fiori recisi, hanno seguito di pari passo l’inflazione: «Sono aumentati parecchio rispetto all’anno scorso - ha confessato una passante -, ma in occasioni come queste non se ne può fare a meno, poi così - ha scherzato - facciamo anche girare l’economia». Michela Zanutto 30-10-08, 18Udine

San Lorenzo stoppato, Versa al comando

Girone A. Il Bressa batte e aggancia in testa alla classifica lo Sclaunicco, ma alle loro spalle non perdono colpi Atti Impuri e Gorgo che mettono sotto il Pocenia (doppietta di Seye) e Gruaro ( gol di Stefanutti e Fabbroni). Risultati: Pocenia - Atti Impuri 0-3, Belfiore - San Marco 1-1, Lignano - Orgnano 2-0, Bressa - Sclaunicco 1-0, Gorgo - Gruaro 2-0, Highlanders - S.Marizza 0-0. Classifica: Sclaunicco e Bressa 8 punti; Atti Impuri, Gorgio e Lignano 6; Belfiore, Orgnano e San Marco 5; S. Marizza 4; Gruaro e Highlanders 3; Pocenia 1. Girone B. San Lorenzo stoppato in casa dal San Marco e quindi via libera al Versa che invece non stecca con lo Strassoldo. Festival del gol a San Giorgio di Nogaro, ma è il Nobile Impianti che lo vince sul fanalino

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Orzano con i gol di Simone e Matteo Orso (2), Cargnleutti e Fagotto. Risultati: Osteria da Daniela - Bar al Gelso 2-0, Ruda - Risano 0-1, Nobile Impianti - Orzano 5-4, San Lorenzo - San Marco 2-2, Versa - Strassoldo 3-0, Chiasiellis - Asar Romans 1-1. Classifica: Versa 9 punti; San Lorenzo e Nobile Impianti 8; Osteria da Daniela 7; San Marco e Chiasiellis 6; Ruda 5; Bar al Gelso e Asar Romans 3; Strassoldo e Risano 2; Orzano 1. Girone C. Il pareggio casalingo dell’Axo Buja con lo Sos Putiferio (botta e risposta tra Aita e Mottes) produce al comando un terzetto dove prendono posto il Campeglio (secca quaterna al Gemona) e la Pizzeria le Valli, 3-0 al Real Buja con Besic (2) e Smrekar. Risultati: Gemona - Campeglio 0-4, Axo Buja - Sos Putiferio 1-1, Dinamo Korda - Colugna 0-1, Moby Dick - Billerio Magnano 2-3, Pizzeria le Valli - Real Buja 3-0, Sammardenchia - Pizzeria al Sole 2 2-1. Classifica: Campeglio, Axo Buja e Pizzeria le Valli 8 punti; Sos Putiferio e Billerio Magnano 7; Moby Dick 6; Pizzeria al Sole 2, Dinamo Korda e Colugna 4; Real Buia e Sammardenchia 2; Gemona 0. Girone D. Sono ben cinque le squadre che guidono la classifca e questo grazie al ko interno del Vacile ad opera del San Daniele (gol di Iogna e Piuzzi), al pareggio nello scontro clou tra Il gabbiano ed il Valcosa ed alle vittorie di Beivars e Tramonti. Risultati: Vacile - San Daniele 1-2, Dignano - Ravosa 0-2, Il Gabbiano - Valcosa 2-2, Bunker 3 - CiconiccoVillalta 1-3, Campagna - Tramonti 2-4, Beivars - Trattoria da Raffaele 3-2. Classifica: Tramonti, Vacile, Il Gabbiano, Valcosa e Beivars 7 punti; Ciconicco Villalta 6; San Daniele, Ravosa, Trattoria da Raffaele e Campagna 4; Dignano 2, Bunker 3 1. ( r.d.) 27-10-08, 12Nazionale

MISTER SARTORI: ARBITRAGGIO SCANDALOSO

DIGNANO. Il pensiero di mister Sartori del Cassacco: «Un arbitraggio scandaloso che ha condizionato la gara dopo aver inventato due rigori e l’espulsione del mio capitano e la mancata espulsione del porteiere avversario suil secondo penalty. E questo ha veramente condizionato la partita nei 90 minuti». Il pensiero del direttore sportivo Del Fabro, anche lui convinto che la partita sia stata condizionata dall’arbitraggio dal primo minuto: «E il pareggio da parte nostra è ampiamente meritato per le occasioni mancate nella prima frazione di gara». 26-10-08, 14Udine

San Daniele, nasce il coordinamento dei democratici della zona collinare

SAN DANIELE. Nasce il Coordinamento collinare del Partito Democratico. Nel recente incontro svoltosi nella sede del Pd di Majano, i coordinatori dei circoli di Buja, Colloredo di Monte Albano, Coseano, Dignano, Fagagna, Flaibano, Forgaria nel Friuli, Majano, Moruzzo, Ragogna, Rive D'Arcano, San Daniele, San Vito di Fagagna e Treppo Grande hanno dato avvio alla costituzione del coordinamento collinare del Partito. Nell’incontro è stata sottolineata la necessità di intraprendere un percorso di radicamento del Partito democratico attraverso un'azione sul territorio capillare, coordinata e, soprattutto, capace di aprire un dialogo con le persone sui problemi e sulle prospettive, che sono propri di ogni singola comunità, ma si collocano ormai in un quadro più ampio, comprensoriale. Il coordinamento collinare – spiegano i priomotori – si fonda su una nuova visione della politica, che parte dal basso, per avvicinare i cittadini alle strutture del partito più vicine al territorio. Inoltre, esso si basa sulla consapevolezza che l’area del collinare presenta problematiche comuni (tutela del Tagliamento, difesa delle strutture ospedaliere, coordinamento delle iniziative turistiche, miglioramento delle scuole e dei trasporti pubblici) che richiedono proposte condivise tra i circoli della zona. In quest'ottica, nei prossimi mesi saranno realizzate diverse iniziative sui temi della scuola, della sicurezza, della integrazione e dell’ambiente che toccano da vicino le realtà territoriali di quest’area. Tali iniziative saranno comunicate ampiamente anche attraverso il sito internet www.pdragogna.it. (r.s.) 26-10-08, 11Udine

Casse , Lenna rassicura Latisana

LATISANA. La giunta regionale ci ripensa: niente delibera di indirizzo e soprattutto niente comitato tecnico per una revisione completa delle proposte per la messa in sicurezza dal fiume Tagliamento. Solo attesa della conclusione di tutte le cause e i ricorsi presentati contro le casse d'espansione e intanto invia una lettera di rassicurazione per il comune di Latisana (a firma dell'assessore Vanni Lenna) confermando la grande attenzione che l'Esecutivo regionale intende porre all'argomento, «viste poi le reazioni politiche anche strumentali che hanno fatto seguito alla sentenza del Tribunale superiore della acque pubbliche che ha disposto l'annullamento delle delibere del comitato istituzionale dell'Autorità di bacino relative al piano stralcio». «Oltre all'impugnazione da parte dell'associazione agricoltori che ha aperto il caso - scrive l'assessore Lenna - sono pendenti allo stesso Tribunale altre tre cause presentante dall'associazione Acqua la cui udienza è stata rinviata a maggio 2009, dal Wwf e dai comuni di Pinzano, San Daniele del Friuli, Spilimbergo, Ragogna e Dignano, entrambe queste due avrebbero dovuto essere discusse mercoledì scorso ma l'udienza è stata rinviata a data da destinarsi. Fino alla conclusione delle cause pendenti - rassicura l'assessore all'ambiente e lavori pubblici - la Regione non produrrà alcun atto formale poiché a detta dell'avvocatura regionale potrebbe risultare avventato». Ma l'intenzione della Regione non è solo quella di stare a guardare e in attesa delle sentenze conclusive delle cause ancora in corso lo stesso assessore Lenna ha dato mandato agli uffici di costituire un tavolo scientifico al quale parteciperanno tecnici indicati dai comuni interessati, associazioni ambientaliste, università di Udine e Trieste, Autorità di bacino e funzionari della Regione con la precisa finalità di studiare la soluzioni più idonea per la messa in sicurezza idraulica del fiume Tagliamento: quella da individuare è la soluzione più compatibile sotto il profilo della sicurezza,

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dei costi e degli aspetti ambientali, tre caratteristiche individuabili nella diga più che nelle casse d'espansione come confermato più volte anche dai tecnici che hanno sempre definito la prima come "la" soluzione e le seconde come il ripiego però in grado di trovare il consenso sociale. Inutile dire che il sindaco Micaela Sette ha accolto con soddisfazione la lettera dell'assessore regionale. «La Regione ha dimostrato buon senso nel decidere di attendere la conclusione di tutte le cause in corso - ha detto la Sette - nei prossimi giorni convocherò i capigruppo perché l'argomento Tagliamento l'abbiamo sempre visto tutti assieme e in piano accordo e poi perché l'assessore Lenna nella lettera anticipa la sua intenzione di venire a Latisana per un incontro». (Pa.Ma.) 23-10-08, 15Pordenone

Collinare, un Vacile super Uisp, derby al Rapid Sac ile

Nel campionato del Friuli collinare di Prima categoria girone A il Morsano ha pareggiato per 2-2 sul campo dell’Osteria Gardilin. I morsanesi in classifica sono quarti con 5 punti alle spalle della capolista Edil Quattro. Nel prossimo turno il Morsano ospiterà in casa sabato sera il Corno. Nel campionato di Seconda categoria girone D vittoria in trasferta per il Vacile che ha sconfitto 2-0 il Dignano. Il Campagna ha pareggiato per 2-2 sul campo del Ciconicco Villalta, mentre la Valcosa ha pareggiato per 0-0 in casa contro gli Amatori Beivars. In classifica il Vacile è balzato al comando con 7 punti. Alle sue spalle c’è l’altra pordenonese che staziona nei quartieri alti, il Valcosa, con 6 punti. Il Campagna è sesto con 4 punti. Tutte le provinciali gareggeranno sabato. In programma le seguenti gare: Vacile - San Daniele, Campagna - Tramonti, Il Gabbiano - Valcosa. Infine la Terza categoria. Nel girone E il Milan Club San Vito ha espugnato il campo di Portogruaro vincendo per 2-1. Sul campo del Carioca gli Amatori Delizia hanno dato spettacolo vincendo per 5-1. Nel turno precedente il Sesto al Reghena aveva perso 2-1 con il Milan Club San Vito, squadra che sta comandando in vetta. Il Milan Club San Vito infatti è salito a quota 7 punti, davanti agli Amatori Casarsa saliti a 6. Il Sesto al Reghena, dopo aver osservato un turno di riposo, è rimasto al settimo posto con 2 punti. Il prossimo turno si giocherà lunedì 27 ottobre. Gare in programma, Chiarisacco - Sesto al Reghena, e Milan Club San Vito - Tisana. Ha preso il via anche il campionato della Lega Uisp Treviso. Si è giocato l’unico derby tra formazioni pordenonesi, quello tra Angelella Cavolano e Rapid Sacile. Sul campo sacilese il Rapid ha vinto per 4-1. Nel turno precedente l’Angelella aveva battuto la Real Priula 3-1 mentre il Lutrano aveva sconfitto il Rapid 1-0. In classifica il Rapid è salito a quota 4, il Cavolano è rimasto fermo a quota 3. (r.p.) 22-10-08, 16Udine

Casse d'espansione, il caso sul tavolo del ministro

DIGNANO. Il contestato progetto di costruire delle casse di espansione lungo il greto del fiume Tagliamento approda in Parlamento. L’onorevole della Lega nord Fulvio Follegot ha infatti depositato una dettagliata interrogazione al ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo. Nella propria interpellanza, Follegot chiede alla Prestigiacomo di chiarire quali siano gli orientamenti del ministero relativamente alla realizzazione delle casse. Il lungo procedimento amministrativo che dagli anni Novanta a oggi ha caratterizzato queste opere di difesa idraulica è stato sintetizzato in poche righe dal deputato del Carroccio. Sostanzialmente, Follegot spiega che «il Tagliamento è uno dei rari esempi di fiume alpino torrentizio con ramificazione diretta, tale da rappresentare un ecosistema fluviale di riferimento per l’intera Europa». «Nel 2004 l’allora giunta regionale ha concluso il procedimento di affidamento della gara per la progettazione delle opere, seguito da convenzioni con l’Università di Udine e da accordi con l’Autorità di bacino – ha illustrato cronologicamente il deputato della Lega nord -. Le casse di laminazione potrebbero comportare impatti significativi sul Tagliamento tali da comprometterne l’integrità e provocare la perdita irreversibile di habitat prioritari. Quello in questione è un sito di proposto interesse comunitario: significa che per ogni lavoro svolto in zona va interessata la commissione europea e si devono studiare delle forme di compensazione. Il piano idraulico ha già ricevuto molti dissensi, anche da parte di qualificati esperti del settori». É per questo che Follegot ha chiesto alla Prestigiacomo di rendere noto l’orientamento del governo rispetto a questo piano di intervento lungo l’importante corso d’acqua friulano. Del resto, già nel 2006 la Regione ha cominciato a riconsiderare l’ipotesi progettuale. E lo scorso 21 dicembre al presidente del Consiglio dei ministri è stata sollecitata una nuova analisi della problematica alla luce della valutazione di impatto ambientale a valenza nazionale e delle risorse disponibili. L’interrogazione parlamentare sulle casse di espansione riapre un dibattito mai sopito che da Pinzano arriva fino a Latisana. Sul caso sono pendenti anche vari ricorsi, due dei quali depositati dall’associazione ambientalista Acqua. L’onlus ha infatti contestato l’utilità dell’impianto di difesa delle ondate di piena avanti il Tribunale superiore delle acque pubbliche di Roma e alla Corte di giustizia europea. Fabiano Filippin 18-10-08, 14Udine

Tentato omicidio in Piemonte: tace l'uomo preso a D ignano

UDINE. Si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice che lo interrogava dopo il fermo per il tentativo di omicidio a Moncalieri in provincia di Torino. Così ieri il 40enne croato Nikola Stupar, nato in Croazia ma residente a Banja Luka, fermato mercoledì a Dignano. Dopo la convalida del provvedimento eseguito dai carabinieri, il Gip Roberto Venditti ha disposto la misura cautelare in carcere e quindi si è dichiarato incompetente per territorio, spedendo gli atti in Piemonte. Il croato era difeso dall’avvocato Daniela Lizzi, la stessa che sempre ieri mattina, davanti al giudice monocratico Daniele Faleschini, ha patteggiato cinque mesi e venti giorni di reclusione per Stupar che era anche accusato di aver violato la legge

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Bossi-Fini, in quanto clandestino in Italia. Il fatto che portato in carcere il nomade era accaduto sabato scorso, a Moncalieri, nell’abitazione del croato 55enne Mladen Ilic: era stato picchiato selvaggiamente da una coppia di nomadi sotto gli occhi atterriti dei suoi figlioletti di 5 e 10 anni. Secondo la ricostruzione degli investigatori, all’origine del diverbio sfociato nel brutale pestaggio vi sarebbe stato un prestito di 5 mila euro che Ilic avrebbe dovuto restituire alla coppia entro metà ottobre. Dalle parole alle mani il passaggio era stato breve, il croato era stato colpito dapprima con un posacenere e successivamente con una mazza da baseball. La caccia agli aggressori aveva condotto sabato stesso all’arresto di Danica Marinkovic in un campo nomadi di Torino. L’uomo invece aveva fatto perdere le proprie tracce ma l’attività investigativa ha portato gli uomini dell’Arma, in un’operazione congiunta con quelli della stazione sandanielese, a individuare la strada presa da Stupar, che aveva trovato ospitalità in un’abitazione di Dignano. 16-10-08, 13Udine

Ricercato per tentato omicidio si nascondeva a Dign ano

DIGNANO. Si nascondeva a Dignano, dove è stato individuato e arrestato dai Carabinieri, un nomade 40enne accusato di tentato omicidio per l’aggressione a un croato di 55 anni avvenuta sabato scorso a Moncalieri, in provincia di Torino. E’ finito così in manette Nikola Stupar, nato in Croazia ma residente a Banja Luka, disoccupato, che in Friuli aveva trovato ospitalità in un appartamento. Sulle sue tracce gli uomini dell’Arma di Moncalieri e quelli della stazione di San Daniele. Il fatto che ha condotto in carcere il nomade era accaduto sabato scorso, a Moncalieri, in un’abitazione di via Fiume, dove il croato 55enne Mladen Ilic era stato picchiato selvaggiamente da una coppia di nomadi sotto gli occhi atterriti dei suoi figlioletti di 5 e 10 anni. Secondo la ricostruzione degli investigatori, all’origine del diverbio sfociato nel brutale pestaggio vi sarebbe un prestito di 5 mila euro che Ilic avrebbe dovuto restituire alla coppia entro metà ottobre. Dalle parole alle mani il passaggio era stato breve, dapprima il croato era stato colpito con un posacenere e successivamente con una mazza da baseball. Le sue invocazioni di aiuto erano state udite da una vicina di casa, che era intervenuta per aiutarlo ma era stata bloccata da uno dei nomadi e costretta ad assistere ai colpi brutali inferti con la mazza. Fuggiti gli aggressori, il croato era stato quindi soccorso e ricoverato all’ospedale di Moncalieri, dove ancora si trova in gravi condizioni, con un ematoma alla testa. La prognosi è riservata. La caccia agli aggressori, subito avviata dai Carabinieri della compagnia di Moncalieri, aveva condotto il giorno stesso all’arresto di una donna, Danica Marinkovic, in un campo nomadi di Torino. L’uomo invece aveva fatto perdere le proprie tracce ma l’attività investigativa ha portato gli uomini dell’Arma, in un’operazione congiunta con quelli della stazione sandanielese, a individuare la strada presa dallo Stupar, che aveva trovato ospitalità in un’abitazione di Dignano. L’uomo, che si presume fosse in attesa di espatriare, è stato fermato durante un controllo l’altra sera e quindi riconosciuto grazie all’invio di una foto segnaletica da Torino. L’uomo è stato quindi condotto al carcere di Udine a disposizione dell’autorità giudiziaria. 14-10-08, 13Pordenone

Seganti: sostegno regionale per garantire più sicur ezza

SPILIMBERGO. Il progetto sicurezza disposto dall’associazione intercomunale per il servizio della polizia municipale “Dal Meduna al Tagliamento”, per il quale è stato richiesto un finanziamento di 198 mila euro, è stato al centro dell’incontro con l’assessore regionale alla sicurezza Federica Seganti. Presenti la giunta comunale di Spilimbergo, il sindaco di Meduno Lino Canderan, il sindaco di Pinzano Luciano De Biasio, l’assessore comunale di Sequals Arli Simonella, i vertici delle locali forze dell’ordine e rappresentanti delle sezioni della Protezione civile, dei Nonni vigile, dell’associazione dei carabinieri in congedo. I finanziamenti, una volta ottenuti, saranno distribuiti tra i Comuni associati tenendo conto delle singole esigenze, del numero degli abitanti e delle finalità. A Spilimbergo andranno 100 mila euro, 28 mila a Pinzano, 34 mila a Meduno, 36 mila a Sequals. Punti fermi del progetto sono il rafforzamento del sistema di videosorveglianza, il potenziamento dell’illuminazione pubblica nelle zone a rischio, con particolare attenzione per le frazioni, la formazione di personale volontario cui fornire attrezzature adeguate. Come sottolineato nel corso del suo intervento dalla Seganti, «da una prima analisi della domanda e del progetto proposti possiamo già sostenere che ci sono tutti i parametri affinché la richiesta possa trovare accoglimento. Da un primo monitoraggio delle realtà locali, emerge che la Pedemontana è ancora un’isola felice, anche se non mancano episodi legati a fenomeni di microcriminalità, bullismo, atti vandalici. La Regione, proprio per andare incontro alle richieste dei Comuni, ha predisposto una massiccia intensificazione della videosorveglianza, attraverso l’attuazione di standard tecnologici uniformi che consentano l’interconnessione tra le forze dell’ordine delle quattro province». «La videosorveglianza – secondo la Seganti – non risolve tutti i problemi, ma resta un ottimo deterrente che può servire da strumento per creare sinergie utili per la sicurezza sul territorio». Le telecamere, nel caso di Spilimbergo, potranno avere un’importanza fondamentale soprattutto una volta che si insedierà la nuova compagnia dei carabinieri, dato che la presenza di un nucleo radiomobile garantirà la tutela per i cittadini 24 ore su 24 e la sorveglianza su tutto il territorio pedemontano e nella fascia montana sopra Maniago. Particolare attenzione, a livello regionale, sarà rivolta soprattutto ai giovani in materia di sicurezza stradale, mentre i sindaci presenti hanno ancora una volta sottolineato come rappresenti un problema in termini di sicurezza, soprattutto ambientale, l’andirivieni sull’alveo del fiume Tagliamento, nel tratto compreso tra Pinzano e Dignano, di gruppi di fuoristrada di provenienza principalmente austriaca e tedesca. Guglielmo Zisa 12-10-08, 15Udine

Polizia municipale, convenzione in crisi

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COLLOREDO DI MONTE ALBANO. Il servizio convenzionato di polizia municipale tra i Comuni della Comunità Collinare, dopo un anno di sperimentazione, non incontra i favori di tutti gli enti locali: i Comuni di Rive D’Arcano e di Dignano hanno deciso di non aderire più alla convenzione auspicandosi che la stessa venga ora sciolta e si decida di reimpostare il discorso creando più convenzioni che leghino le diverse amministrazioni, a seconda delle esigenze dei singoli territori. L’uscita dei due enti dalla convenzione è avvenuta nel corso dell’ultimo incontro tra i sindaci della Collinare - nella sede, appunto, della Comunità Collinare nel castello di Colloredo - e, visto che per la prosecuzione del servizio associato è necessaria l’adesione di un certo numero di Comuni, ora i sindaci dovranno decidere il da farsi. Ne discuteranno nuovamente il 22 ottobre. Intanto sono fuori Rive D’Arcano e Dignano: «Dopo un anno di sperimentazione abbiamo deciso di non proseguire più questa convenzione - ha precisato l’assessore Romeo Chiavotti, vicesindaco di Rive D’Arcano -, perché ne abbiamo evidenziato la scarsa funzionalità e la scarsa presenza di vigili sul nostro territorio, nonché lo scarso supporto agli uffici tecnici e anagrafe dei Comuni più piccoli a favore invece dei Comuni più grandi, come San Daniele e Majano. La logica seguita in questo periodo, infatti, porta i Comuni di piccole dimensioni, come il nostro, a rimetterci, mentre avvantaggia quelli di dimensioni maggiori. Con la nostra uscita ci saranno ora 6 unità in meno, 5 vigili ed un amministrativo, quindi bisognerà ripensare al futuro, reimpostando questi rapporti. Se tutti i Comuni decideranno di sciogliere la convenzione si potrebbe ricomporre questo mosaico in maniera diversa e più rispondente alle esigenze dei singoli territori e soprattutto dei cittadini». Anche il sindaco di Dignano Giambattista Turridano ha motivato la decisione del suo Comune: «Usciamo dalla convenzione- ha detto- perché dopo un anno abbiamo verificato che, pur avendo dell’ottimo personale e avendo cercato in ogni modo di risolvere i problemi emersi, la convenzione a 9 Comuni per quanto riguarda questo particolare servizio è troppo ampia, per le varie problematiche che ci sono, per l’ampiezza del territorio e per la mancanza di personale. Voglio precisare però che quest’uscita non significa che non riconosciamo l’importanza dell’associazionismo all’interno della Collinare e l’ottima esperienza quarantennale della Comunità stessa, ed infatti continuiamo ad aderire alle altre forme di collaborazione. Se fossimo rimasti in questa convenzione però non avremmo garantito ai cittadini un servizio qualificato. La nostra proposta è quella di creare delle convenzioni più piccole e più conformi alle esigenze dei singoli Comuni». Raffaella Sialino 05-10-08, 14Udine

Ma Acqua prepara la festa: è la fine di un incubo

DIGNANO. Se a Latisana ci si appresta a “combattere”, nella Collinare si prepara alla festa per «la fine di un incubo», come sostiene Renzo Bortolussi, presidente di Acqua, che martedì scorso ha incontrato l’assessore all’ambiente Vanni Lenna e il suo staff: «Ancora una volta questa nuova amministrazione regionale ha manifestato la propria la sensibilità sui temi ambientali, un’apertura che ci ha incoraggiato attraverso una piena disponibilità e collaborazione alla quale non ci sottrarremo». Per l’associazione ambientalista, oltre al presidente, erano presenti Roberto Corai di Fiume Veneto, il perito Ivano De Marchi di Latisana (in qualità di componenti del direttivo) e l’ingegner Antonio Del Zotto che ha accettato l’invito di Acqua a rappresentare l’associazione nel costituente Comitato tecnico regionale istituzionale. «‹L’ingegner Del Zotto - precisa Bortolussi - è un noto e stimato professionista di Cordenons, esperto, eclettico, consulente del Tribunale delle acque pubbliche presso la Corte d’Appello di Venezia e ben accolto negli ambienti regionali. Il perito Ivano De Marchi, famoso a Latisana e membro della Commissione Ambiente della città, ha prodotto un significativo studio sulle esondazioni del Tagliamento che è stato pubblicato nel semestrale La Bassa, edito a Latisana. Roberto Corai, consigliere comunale di Fiume Veneto, è esperto di gestione telematica ed amministrativa». Si è parlato di dare sicurezza alle popolazioni a ridosso del Tagliamento e a valle; dalle incognite giuridiche sul piano stralcio che prevedeva le casse d’espansione fino ad una consensuale ricerca di efficaci soluzioni con le nuove tecniche di sistemi ecologici-ambientali. «Mentre si definirà quali azioni intraprendere - conclude Bortolussi - è stato suggerito di approvare un piano di manutenzione con l’estrazione di ghiaie che avrebbe due vantaggi, la pulizia del fiume e le risorse economiche per eventuali opere di regimazione. Confidiamo in una soluzione a breve a seguito della quale una grande festa celebrerà la fine di un incubo». 04-10-08, 15Pordenone

Piano stralcio nullo, casse azzerate

SPILIMBERGO. Non solo il piano stralcio non è più valido, ma anche il progetto delle casse di espansione potrebbe essere dichiarato senza valore. Se la sentenza del Tar (attesa l’8 ottobre ma probabilmente rinviata a fine mese) confermerà quanto già previsto dal tribunale delle acque, la Regione dovrà ripartire da zero. «Se così fosse – spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Vanni Lenna – non solo il progetto delle casse non avrà valore ma bisognerà pensare a un nuovo piano stralcio con i tempi e le difficoltà che potrebbero conseguirne». Secondo l’avvocatura della Regione non ci sarebbero dubbi. La recente sentenza del Tribunale superiore delle acque sul ricorso presentato da un gruppo di agricoltori di Pinzano annullerebbe anche la delibera di approvazione del piano stralcio e gli atti conseguenti ovvero la progettazione delle casse di espansione. La giunta però è prudente: «Aspettiamo – dice Lenna – la sentenza del Tar sul ricorso presentato da Comuni e associazioni. Quello che per ora sappiamo è che il Tribunale superiore delle acque ha ritenuto nullo il piano stralcio e che la sentenza non è appellabile. C’è però una parte della sentenza, che si riferisce agli atti conseguenti e, quindi, anche al progetto delle casse, che non è di chiara interpretazione. Vedremo se il Tar confermerà il parere dell’avvocatura della Regione». Se così fosse il progetto delle casse - fortemente ostacolato dai comuni situati sull’asta media del Tagliamento (Ragogna, Dignano, Pinzano, Spilimbergo e S. Daniele) - andrà definitivamente in soffitta e la Regione avvierà un tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati per cercare nuove soluzioni contro il rischio idrogeologico della bassa. Soluzioni che, a distanza di dieci anni dall’approvazione del piano stralcio, partirebbero da un contesto ben diverso da quello in cui nacque l’idea delle casse di espansione. Perché in tanti anni sono stati realizzati molti interventi strutturali e anche la geografia del rischio è mutata. Il piano stralcio risale al ’96 ed è stato accolto favorevolmente dalla Regione Friuli Venezia Giulia con delibera del 3 ottobre 1997. É stato recepito con decreto del

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presidente del Consiglio nel ’98. Seguono dieci anni di discussioni e dibattiti accesi, con la giunta Illy che dà seguito alla gara per la progettazione bandita dalla giunta Tondo, i ricorsi dei cinque comuni interessati dai lavori e delle associazioni ambientaliste, i tavoli di confronto per cercare scappatoie, gli studi commissionati a esperti. Questa è storia, ormai. «Se questa sarà la decisione della giunta – commenta il consigliere regionale Piero Colussi, da tempo impegnato a fianco dei Comuni per contrastare il progetto delle casse di espansione – non può che trovarci favorevoli anche perché denoterebbe l’aver compreso che le casse sono ormai una soluzione superata. Negli anni sono stati fatti molti interventi di messa in sicurezza del fiume che hanno modificato i livelli di rischio della bassa. Speriamo che la giunta riparta dallo studio della Delft Hydraulics». Martina Milia 01-10-08, 10Pordenone

Il sipario del Miotto venerdì sera si alzerà sulle tendenze moda

SPILIMBERGO. Per il secondo anno consecutivo, alle 20.45 di venerdì il teatro Miotto di Spilimbergo aprirà le porte al fascino della moda. Una manifestazione a invito, allestita da Studiomadà eventi moda di Ada Gamba e The terminal hair designers di Eddi e Marco, nel corso della quale verranno presentate le nuove collezioni moda autunno-inverno dei protagonisti del settore abbigliamento di Spilimbergo. Tandem abbigliamento illustrerà le proposte più trendy, Barale boutique la moda per donne romantiche, Playlife quella glamour, Dolores boutique per gli abiti da cerimonia, La pelle con nuove collezioni di pelletteria e accessori moda, ottica Borghesan presenterà occhiali delle migliori marche, Casa della maglia sedurrà con l’intimo, il Tulipano profumerie sorprenderà gli ospiti con una nuova fraganza. The terminal hair di Eddi e Marco, con professionalità e passione creeranno le acconciature delle modelle e presentano la loro collezione di moda capelli. Il teatro accoglierà anche aziende ospiti che completeranno le proposte moda: Nicoloso calzature di San Daniele e Simeoni abiti da sposa di Dignano. Un ruolo importante l’hanno, inoltre, Breda portoni; Gruppo Sina auto; fioreria Cristallo; l’osteria “Al mus c’al svuale”. Altri sponsor della serata, Viaggiare insieme, vivaistica D’Andrea di Rauscedo; Ctsi di Torviscosa; Reale mutua assicurazioni di Maniago; Area 3 di Udine; Estetica benessere e relax a Spilimbergo; scuola di danza Cinello di San Daniele; Comune, Ascom e Pro di Spilimbergo che hanno concesso il teatro. 30-09-08, 10Regione

Province friulane, entra Fontanini Il Pd attacca: i niziativa strumentale

UDINE. Cambia la presidenza dell'Associazione delle Province friulane e si rinnova il patto stretto tra i due enti. Un patto che ha come obiettivi la viabilità, l'ambiente, l'università e il lavoro. Ieri i vertici delle Province di Udine e Pordenone hanno rinnovato la collaborazione tra i due enti riuniti nell'Associazione che per i prossimi 12 mesi sarà guidata da Pietro Fontanini, leader dell'amministrazione di palazzo Belgrado. L'incontro è stato segnato anche dalla polemica, quella del Pd pordenonese, convinto da sempre che l'iniziativa sia strumentale e propagandistica. L'obiettivo condiviso dai due presidenti, Fontanini e Alessandro Ciriani, è dunque quello di lavorare insieme per dare risposte puntuali alle esigenze dei cittadini dei due territori confinanti, soprattutto nelle questioni che coinvolgono entrambe le comunità. E per raggiungere l'obiettivo i due governi hanno deciso di approvare un documento d'indirizzo e di mettere al lavoro i rispettivi uffici tecnici su tre settori, ambiente, viabilità, università. Sul fronte rifiuti è quindi emersa l'ipotesi di realizzare un unico termovalorizzatore in un luogo a metà tra Udine e Pordenone. Ma l'idea dei due enti è anche quella di istituire un unico ufficio per la gestione della bonifica dei siti inquinati e per il rilascio delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera. E un pool creato tra i tecnici delle due amministrazioni lavorerà anche alla progettazione della Sequals-Gemona, realizzazione a cui i due presidenti vogliono imprimere un'accelerazione. In tema di viabilità anche altre saranno le collaborazioni per strade a cavallo tra Udine e Pordenone, come il completamento della provinciale 52 bis di Sedegliano, il primo lotto della variante di Fagagna per collegarsi alla strada regionale 464 (la Udine-Spilimbergo) e la realizzazione della variante di Barbeano. Simboli del collegamento tra i due governi saranno anche la gestione condivisa di tre ponti da ristrutturare, Pinzano, Madrisio e Val d’Arzino. Nel documento approvato, infine, l'impegno comune riguarderà anche l'ateneo friulano e il suo rafforzamento,. Come un anno fa alla cerimonia di costituzione dell'Associazione a Dignano, i democratici della Provincia di Pordenone hanno disertato l'incontro. «È un'iniziativa strumentale, propagandistica – tuonano gli esponenti del Pd – e inutile, visto che le Province possono instaurare forme di collaborazione su singoli progetti ogni volta ne ravvisino la necessità». Critico anche il Pd udinese, ieri presente con i consiglieri Diego Travan e Arnaldo Scarabelli. «Non si può pretendere di gestire un'assemblea così importante in maniera impropria – ha detto Travan – visto che non sono state fatte convocazioni formali e c'è stato l'intento di deliberare senza il numero legale. Crediamo in questo strumento, ci opporremo però all'Associazione come semplice propaganda». ( a.bu. ) 29-09-08, 19Cultura – Spettacolo

27-09-08, 16Udine

Casse, l'8 ottobre udienza al Tribunale delle acque

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DIGNANO. Sono numerose le telefonate che, in questi giorni, sono giunte agli esercizi pubblici di Dignano per avere delucidazioni sulla marcia “Salviamo il Tagliamento” che era in programma domenica scorsa e che poi non si è svolta. La causa dello slittamento a data da destinarsi della manifestazione rientrante nella lotta alle casse di espansione sul fiume- l’associazione organizzatrice Acqua la comunicherà entro breve- è stata dovuta alle incerte condizioni del tempo. Il direttivo del sodalizio, intanto, sottolinea che «la Regione sta consultando vari enti ed associazioni, tra cui la nostra, per arrivare ad una definizione del caso anche e soprattutto alla luce di recenti acquisizioni di documentazioni a riprova della validità della nostra lotta alle casse di espansione sul Tagliamento. Di recente è stato acquisito un ignoto (a noi) studio della Serteco su un modello fisico di una parte del fiume che è stato commissionato dalla regione oltre un quarto di secolo fa. L’avvocato della nostra associazione, Maria Grazia Formentoni, inserirà le nostre considerazioni, alla luce di questo studio, e parti di esso nel ricorso che abbiamo presentato al Tribunale Superiore delle Acque di Roma: la prossima udienza è prevista per l’8 ottobre. Chiederemo la ricongiunzione dei fascicoli con quelli presentati dall’unione dei 5 Comuni del no alle casse». Il progetto della Serteco - fatto proprio da Acqua - constatando che a Cesarolo (sotto Latisana) il Tagliamento fa una curva a gomito che ne rallenta il flusso, si basa sull’idea di collegare i due punti più vicini dell’ansa per far defluire parte delle acque, in caso di piena, alleggerendo il carico di questa strozzatura. 23-09-08, 21Sport

Gli azzurri U23 campioni del mondo

di PIERO MICOLI C’è un doppio contributo del Friuli nel successo italiano alla Sei giorni di enduro, una sorta di Olimpiade del motociclismo fuori strada, tenutasi a Serres, in Grecia, alla quale hanno preso parte 33 Paesi, per un totale di 459 piloti iscritti suddivisi in 75 team. Ventisette le rappresentative nazionali che hanno gareggiato per la conquista del Trofeo senior, mentre 16 si sono contese quello junior, per piloti under 23, denominato in gergo tradizionale il Vaso, con 4 team impegnati nella classifica femminile, tutti in gara sui roventi e polverosi percorsi greci. La Six days enduro 2008 si è chiusa dunque con il trionfo dell’Italia nel Vaso junior, con il poker degli azzurrini che riportano così a casa il titolo di campioni del mondo, e con il secondo posto nel Trofeo senior. Di ciascuna delle due formazioni facevano parte un friulano: Vanni Cominotto di Dignano al Tagliamento nell’under 23, che si è aggiudicata il titolo mondiale, e il pordenonese Maurizio Micheluz nella formazione senior, classificatasi al secondo posto alle spalle della Francia. Al termine della prova di cross del sesto giorno l’Italia non ha colto una clamorosa doppietta, dopo che nell’intera gara gli azzurri più giovani avevano dominato fin dall’inizio nel Vaso junior. I piloti della nazionale maggiore ci hanno provato fino all’ultimo giro della prova di cross, ma la Francia, con un ottimo gioco di squadra e una costanza di risultati per l’intera Sei giorni, li ha preceduti al traguardo. «La forza di questo progetto, ormai giunto al quarto anno, che la Federmoto porta avanti con successo, è l’anima del gruppo – ha dichiarato l’udinese Andrea Mascarin, consigliere nazionale della Federmotociclismo –. Sacrifici ripagati da vittorie e da ricordi che resteranno indelebili in chi vive da dentro la maglia azzurra. Dopo la straordinaria impresa dell’anno scorso in Cile, dove abbiamo conquistato il quattordicesimo successo mondiale, l’Italia ha vinto anche quest’anno alla Sei giorni di enduro in Grecia con la squadra under 23 nella quale gareggiava il nostro Vanni Cominotto. Nel Trofeo, nel quale era in gara il nostro Micheluz, il secondo posto dietro alla Francia è comunque un grande risultato, a confermac del fatto che l’Italia resta una nazione di vertice nell’enduro: è incomprensibile l’assoluto silenzio stampa su questo grande successo». 19-09-08, 02Udine

Senza Titolo

SOLIDARIETÀ Campagna di sensibilizzazione al dono del sangue In occasione dei quattro giorni di Friuli Doc, “Fai volare la solidarietà”, la campagna di sensibilizzazione al dono del sangue, fa tappa a Udine, tra via Valvason e via Zanon. I volontari delle principali associazioni regionali sono a disposizione durante l’intera giornata per distribuire materiale informativo e gadgets. L’iniziativa è promossa dalla Fidas (Federazione italiana donatori sangue), Avis (Asssociazione volontari italiani sangue), Cri (Croce rossa italiana) e dalle maggiori Associazioni di donatori del Friuli Venezia Giulia. DOCUMENTARIO Cec, anteprima speciale: “Udine, la città si racconta” Il Centro espressioni cinematografiche propone in occasione del Friuli Doc una proiezione speciale: l’anteprima di “Udine, la città si racconta” di Guido Maria Valletta. Il documentario verrà presentato stasera alle 18 al cinema centrale di via Poscolle. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti. Seguirà il dibattito tra il regista e il pubblico in sala, moderato da Luigi Reitani, assessore comunale alla Cultura e al turismo. MOSTRA Elodia, foto e immagini di progetti di sostegno L’Associazione umanitaria “Elodia” con sede a Udine, espone nei giorni di Friuli Doc, le immagini dei gesti di solidarietà compiuti in anni di impegno a favore dei più deboli. In via Valvason si possono vedere foto dei progetti di sostegno per famiglie povere, promosse in questi anni in Brasile. “Elodia”, inoltre, è impegnata nelle adozioni a distanza. TESTIMONIAL Il Friuli collinare protagonista dell’evento Sono 15 i comuni coinvolti e partecipi alla manifestazione. Quest’anno, infatti, Friuli Doc ha scelto di mettere al centro della festa le proposte gastronomiche del territorio collinare. I comuni presenti in piazza Libertà e sul piazzale del Castello sono: Buja, Colloredo di Monte Albano, Coseano, Dignano, Fagagna, Flaibano, Forgaria nel Friuli, Majano, Moruzzo, Osoppo, Ragogna, Rive d’Arcano, San Daniele del Friuli, San Vito di Fagagna e Treppo Grande. INFOPOINT Banca Mediolanum di Udine e Tarcento informa su mutui Nei giorni di Friuli Doc la banca ha allestito uno sportello informativo sui mutui in via Ginnasio Vecchio (angolo con piazza XX Settembre). L’infopoint è attivo dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 19. 18-09-08, 03Udine

EVENTI IN CITTÀ

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di GIACOMINA PELLIZZARI Tutto è pronto per dare il via alla quattordicesima edizione di Friuli Doc: questo pomeriggio, alle 17.30, in piazza Libertà, nelle 11 piazze e nelle 9 vie del centro storico si accende la festa. A tagliare il nastro sarà la campionessa olimpica, Chiara Cainero, sotto una pioggia di mille palloncini banchi, rossi e verdi. La cerimonia sarà allietata dalla banda di majorette di Madrisio. In questo contorno di sicuro impatto estetico il sindaco, Furio Honsell, aprirà ufficialmente il suo primo Friuli Doc. Lo farà assieme all’assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro, che parteciperà alla cerimonia assieme ai sindaci del Friuli collinare. Tutti sottolineeranno l’importanza della festa che, come ha già evidenziato l’ex rettore, vuole essere «una vetrina significativa del territorio friulano». Non è escluso, però, che tra sabato e domenica Friuli Doc possa accogliere anche il ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, intenzionato, affermano gli organizzatori, a visitare gli oltre 200 stand enogastronomici. Dopo i discorsi di rito, la regina dello skeet, la madrina della manifestazione che devolverà il compenso in beneficenza, con le autorità farà il giro degli stand e aprirà i festeggiamenti nelle piazze. Sarà un’occasione per apprezzare i prodotti tipici delle “Dolci terre antiche del Friuli collinare”, tema prescelto per l’edizione 2008 di Friuli Doc. Al centro della festa ci saranno, infatti, le proposte gastronomiche di Buja, Cassacco, Colloredo di Montalbano, Coseano, Dignano, Flaibano, Forgaria, Majano, Moruzzo, Osoppo, Ragogna, Rive D’Arcano, San Daniele, San Vito di Fagagna e Treppo Grande , ospitati nel piazzale del castello. L’obiettivo è raggiungere il record di presenze registrate nella passata edizione quando Friuli Doc registrò oltre un milione 300 mila visitatori. Molto dipenderà dalle condizioni atmosferiche che, al momento, si preannunciano piuttosto buone. Questa sarà l’ultima edizione che si svolgerà con la formula tradizionale. Per il prossimo anno, infatti, il vicesindaco, Vincenzo Martines, ha già annunciato il restyling. I primi contatti in questo senso con la Regione prenderanno il via a ottobre, appena calato il sipario sulla kermesse più attesa della città.