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Saggistica Aracne 62

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Saggistica Aracne62

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ARACNE

Introduzioneal Personal Computer

Federico Cecconi

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Copyright © MMVIARACNE editrice S.r.l.

[email protected]

via Raffaele Garofalo, 133 A/B00173 Roma

(06) 93781065

ISBN 88–548–0743–5

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: settembre 2006

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Indice

1 Operazioni di base 11.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11.2 Avvio. Spegnimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21.3 Cinque regole generali. Il Copia ed Incolla . . . . . . . . . . . 12

2 Lessico dell’informatica 272.1 Hardware e Software . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 272.2 La rete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 302.3 Cartelle. Aprire. Salvare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31

3 Videoscrittura: WORD 333.1 Formattazione di una lettera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 343.2 Formattazione di una tesina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 383.3 Stampa unione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46

4 Il foglio elettronico: EXCEL 474.1 Le funzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 524.2 La funzione = se . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 534.3 Calcoli casalinghi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 544.4 Il questionario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 554.5 Risultati di un esperimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 564.6 Il Pil nel mondo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 564.7 Un problema di Demografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 574.8 Frequenze. Funzione = se. Riepilogo tabelle . . . . . . . . . . . 674.9 Grafici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 694.10 Inserire le funzioni in modo interattivo . . . . . . . . . . . . . . 69

5 Fare una presentazione: PowerPoint 755.1 Un po di grafica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78

6 ArchiviElettronici: Access 81

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ii INDICE

7 Internet 857.1 Cosa e Internet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 857.2 Cosa e la navigazione WEB . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87

8 Uso del PC: Tecniche generali 91

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Capitolo 1

Operazioni di base

1.1 Introduzione

Lo scopo di questo manuale e duplice: da un lato puo essere utilizzato cometesto di riferimento per la preparazione di un esame di Idoneita (o alfabetizza-zione) Informatica, cosı come e presente ormai in tutte le facolta ‘umanistiche’;dall’altro si tratta di un testo utile anche per la preparazione dei moduli dellapatente europea del computer ECDL. Pur non sostituendo i testi specifici per lapreparazione ECDL, che privilegiano l’aspetto del Syllabus (ovvero dell’elencocompleto delle sequenze operative che una certa funzione potrebbe richiedere),questo testo ha il vantaggio di poter essere utilizzato in modo scorrevole, senzala necessita di dover affrontare i dettagli operativi ad ogni livello di lettura.

Lo studente per preparare l’esame d’Idoneita deve prima leggere (e poi re-plicare su un PC) gli esempi presenti in tutti i capitoli. Gran parte dei comandisono descritti nelle legende delle figure e lo studente e invitato a sperimentarnel’esito. Successivamente potra leggere le introduzioni a questi stessi capitolicosı da completare la comprensione. Infine potra affrontare il resto, le parti diteoria e le parti di approfondimento delle tecniche. Le parti teoriche contengo-no gli argomenti necessari alla preparazione del primo modulo ECDL.

Fare pratica e naturalmente una condizione indispensabile affinche le tecni-che siano apprese in modo produttivo: in particolare lo studente e invitato adiniziare a considerare il PC come lo strumento con cui normalmente si scrive, aprivilegiare l’uso dell’email a quella dell’invio di SMS; ad utilizzare il PersonalComputer come strumento per catalogare e riassumere dati, ad usare Internetper la gran parte delle ricerche bibliografiche.

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2 CAPITOLO 1. OPERAZIONI DI BASE

Sul sito http://laral.istc.cnr.it/cecconi sono presenti due documenti che in-tegrano il testo. Un ‘fax.simile’ di prova di idoneita, che permette di controllarese la propria preparazione e sufficiente, ed un file in formato PDF con una de-scrizione ‘lessicale’ di tutti i termini piu comuni dell’informatica (ed in piccolaparte della telematica).

Ho cercato infine di porre un’attenzione particolare ad esempi che possanodirettamente ricadere nella normale attivita di studio (e di lavoro) nei campidella ricerca sociale, della psicologia, delle scienze della formazione. Ho invecetrascurato esempi che riguardano discipline di tipo ingegneristico. La sceltaha una motivazione ovvia: uno studente di facolta cosiddette ‘scientifiche’ hamolte possibilita formative sull’uso del computer, anche se, per onor del vero,accade a volte di incontrare laureandi in fisica che, per i motivi piu disparati,hanno atteso esami specifici e laboratori per prendere confidenza con strumentiinformatici. Si tratta di eccezioni: normalmente uno studente in queste facoltaritiene che l’uso produttivo di un computer sia una necessita assoluta nellapropria professione. Questa convinzione deve maturare anche in facolta ‘uma-nistiche’ per un motivo semplicissimo: anche per un psicologo sperimentale oper un operatore nei servizi saper utilizzare in maniera efficace un PC e unanecessita irrinunciabile. Questo libro vuole essere anche un piccolo passo inquesta direzione.

1.2 Avvio. Spegnimento

In questo libro illustrero, come accennato nell’Introduzione, le tecniche d’usopiu comuni di un Personal Computer, quelle che permettono di utilizzare conprofitto un PC per scrivere, comunicare, fare calcoli, disegnare. Iniziamo conaccendere il PC. Si tratta una operazione immediata, anche se ormai sono pra-ticamente infiniti i modi con cui i progettisti nascondono il pulsante che avviaelettricamente il Personal Computer (naturalmente si tratta di un problemamolto complesso per chi progetta i sistemi, ma questo a noi, almeno per ilmomento non ci riguarda). Accendere il PC significa, in tutti i sistemi moder-ni, premere automaticamente il pulsante di avvio del video, e spesso anche ditutte le apparecchiature accessorie (ad esempio una webcam, oppure le casseacustiche). Dopo non piu di 30 secondi compare un richiesta di farsi ricono-scere come utente abilitato. Qui le cose cambiano a secondo se si tratta diun utilizzo casalingo, in ufficio, o dentro un aula universitaria. Le alternative(e cosa questo significhi per la sicurezza) saranno illustrate nel capitolo 8. Setutto ha funzionato correttamente ci troveremo in un ambiente di lavoro similea quello illustrato in figura 1.1.

D’ora in avanti indicheremo con Click lo spingere qualcosa sullo scher-mo con il pulsante sinistro del mouse UNO SOLA VOLTA. Con DoppioClick

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1.2. AVVIO. SPEGNIMENTO 3

Figura 1.1: Ecco come si presenta l’ambiente di lavoro Windows XP. La sbarragrigia indicata da (1) si chiama BARRA DEI PULSANTI, e come ci dice il nomecontiene, sotto forma di pulsanti, i programmi che stiamo usando. Tutto il restosi trova su uno sfondo, chiamato SCRIVANIA o DeskTOP (2). La BARRADEI PULSANTI ha due zone particolari: (3) in fondo a sinistra il pulsanteSTART, permette di avviare qualsiasi programma tra quelli memorizzate nelPC, in fondo a destra la zone dei pulsanti con le utilities. La scrivania e pienadi oggetti gialli (4), con la forma di una contenitore da archivio. Si trattadi cartelle, veri e propri raccoglitori in grado di contenere in modo ordinato inostri documenti. In alto a sinistra c’e una cartella con un nome particolare,DOCUMENTI. Nella cartella DOCUMENTI finiranno i nostri lavori, sempreche noi non decidiamo altrimenti. Il (5) e l’oggetto dove finisce quello che noidecidiamo di eliminare dal PC, il CESTINO. Per eliminare qualcosa la strada piudiretta e fare Click sull’oggetto, quindi spingere il tasto canc. La SCRIVANIAe piena di simboli grafici (le ICONE) che permettono di avviare programmi (6)direttamente senza passare da START.

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4 CAPITOLO 1. OPERAZIONI DI BASE

spingere due volte in rapida successione sempre con il pulsante sinistro. ConClickDestro spingere su qualcosa con il pulsante destro del mouse. Userospesso un verbo dalla semantica deformata: spuntare (participio spuntato).Non si tratta, come si potrebbe immaginare, del togliere la punta a qualco-sa, si intende lo scegliere, il mettere una crocetta, in un elenco di alternative,ad esempio scegliere quali barre degli strumenti vogliamo avere sullo schermo.Esistono anche altre modalita per indicare o attivare qualcosa (ad esempio neiPersonal Computer portatili esiste una specie di piastrina morbida che puoessere utilizzata sia come strumento per muovere il mouse che per attivarequalcosa. Ci sono due tasti che si usano nello stesso modo in tutto il sistema:‘Invio’, va a capo oppure conferma la scelta; ‘del’ cancella la cosa selezionata,qualsiasi cosa essa sia. Spesso il comando di cui abbiamo bisogno si attivascegliendo dentro una serie di menu, come mostrato nella figura 1.5. In quelcaso abbiamo scelto di avviare il programma PowerPoint. In questo testo lasequenza di comandi da menu e indicata in grassetto utilizzando una sbarra,es. Start/Programmi/PowerPoint. Ci sono delle icone particolari, su cuie bene spendere subito qualche parola: le cosiddette risorse. Una descrizionedettagliata e in figura 1.2

Come illustrato dalla figura 1.1, dopo aver acceso il PC troviamo in bassoa sinistra il pulsante Start. Dal menu associato al pulsante Start e possibiledare il via alla sequenza che conduce allo spegnimento del PC

Start/ChiudiSessione/ArrestaSistema.

Questo ha fatto nascere la celebre battuta di spirito secondo la quale il PCe il solo strumento costruito dall’uomo che si spegne utilizzando un comandocon su scritto Inizio !. E’ molto importante utilizzare la sequenza corretta perspegnere il sistema, e non semplicemente staccare la spina, se si vogliono evi-tare danni all’apparecchiatura.

Questo libro fa riferimento ad una particolare classe di PC ed ad una parti-colare classe di programmi. A quali classi ci riferiamo, quali sono le differenzetra parte elettronica e programmi e tutte le nozioni di base sul funzionamentodel PC sono nel capitolo 2.

Iniziamo ora a descrivere come utilizziamo un PC nella nostra attivita quoti-diana. Quello che facciamo normalmente e attivare dei programmi, scegliendoliin una voce di menu (come in figura 1.5), oppure facendo DoppioClick su undisegno che rappresenta il programma su uno schermo (il disegno si chiamaICONA),o infine facendo DoppioClick su un disegno che rappresenta qual-cosa realizzato con quel programma (cio che viene fatto con un programma sichiama DOCUMENTO, oppure in inglese FILE.). Nella figura 1.8 vedia-

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1.2. AVVIO. SPEGNIMENTO 5

Figura 1.2: Le risorse. Le risorse del computer. Dove sono memorizzatisu un PC i documenti che man mano realizzo ? In vari posti, ciascuno deiquali e identificato dal nome generico di risorsa. La risorsa piu generale ditutti e quella denominata disco locale (C:). Si tratta di una apparecchiaturachiamata Disco Rigido (vedi capitolo 2) in grado di mantenere memorizzato inmodo permanente tutto cio che faccio. In realta e molto comodo memorizzare idocumenti in cartelle, ed in particolare esiste una cartella adibita al compito dicontenere tutti i files realizzati da me (da distinguere da tutti i files necessari alsistema per funzionare). Si chiama risorsa DOCUMENTI. Ho anche la possi-bilita di memorizzare (o leggere) qualcosa su/da supporti che non si trovano inmodo continuativo all’interno del PC. Ad esempio files su floppy disk, o CD rom(vedi per i dettagli tecnici il capitolo 2). Ed ecco quindi le risorse Floppy(A:),CD(D:) e cosı via . . . .

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6 CAPITOLO 1. OPERAZIONI DI BASE

Figura 1.3: Le risorse. Le risorse di rete. Non tutto cio che posso usare stasul mio PC. A volte il documento su cui devo lavorare si trova un altro PersonalComputer collegato con il mio tramite una rete locale.

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1.2. AVVIO. SPEGNIMENTO 7

Figura 1.4: In generale e possibile modificare il modo con cui vediamo le co-se (non il contenuto di esse) tramite il comando /Visualizza. Un esempiocompleto di come manipolare le finestre e nel capitolo 8.

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8 CAPITOLO 1. OPERAZIONI DI BASE

Figura 1.5: Nella figura vediamo un esempio di utilizzo del menu start. L’uten-te sceglie di eseguire il programma Babylon. Nel menu Start ci sono altre vocioltre a Programmi. Le illustro brevemente. Preferiti contiene l’elenco deiprogrammi aperti recentemente. Dati recenti contiene la lista dei documentisu cui recentemente si e lavorato. Cerca permette di ritrovare documenti uti-lizzando come chiavi di ricerca il nome (o parti di esso), la data di modifica,la lunghezza. Guida in linea permette di attivare un programma di assistenzanell’uso del sistema operativo. Esegui e un comando che permette di attivareprogrammi aggirando l’elenco che il pulsante Start propone. Si tratta di unapossibilita destinata ad utenti molto esperti.

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1.2. AVVIO. SPEGNIMENTO 9

mo due frecce. Quella di destra indica una piccola barra con tre pulsanti unoaccanto all’altro. Si tratta dei pulsanti per gestione delle finestre e sono inassoluto i piu utilizzati (Attenzione, come tutti i pulsanti, funzionano con unsolo Click.

• La crocetta (A destra). Chiude la finestra (se si tratta di un program-ma, come nella figura, fa uscire anche dal programma, chiedendo dimemorizzare le modifiche fatte, nel caso ancora non siano gia salvate.)

• La Sbarra (A sinistra). Riduce la finestra e la trasforma in un pulsante inbasso, nella barra dei pulsanti. Si tratta di un comando utilissimo tuttele volte che voglio avere piu programmi aperti sullo schermo contempo-raneamente. Non chiede di salvare perche nulla viene realmente chiuso:si tratta semplicemente di sgombrare lo schermo cosı da far posto a unnuovo documento.

• Il quadrato (Al centro). Una finestra puo occupare tutto lo schermo osolo una parte di esso. Spingendo una volta e una volta ancora il pulsan-te otteniamo che la finestra occupi alternativamente tutto lo schermo, ouna parte di esso. La domanda e: quale parte ? Per regolare quanto lafinestra sia grande e dove deve posizionarsi sullo schermo possiamo utiliz-zare direttamente il mouse. Mettendolo sulla parte azzurra della finestra(in alto) e tenendo spinto il pulsante sinistro possiamo trascinare la fine-stra dove vogliamo. Portando il mouse su gli angoli possiamo regolare ledimensioni, sempre tenendo spinto il pulsante sinistro e tirando.

Attenzione. Andare su un angolo, tenere spinto il pulsante e tirare funzionaSEMPRE, non solo sulle finestre. Si tratta di una tecnica generale. Funzionacon i grafici in EXCEL, con le immagini in WORD, con i riquadri in Power Point.

La gestione delle finestre e riassunta nello schema in figura 1.6. Un esempiodi quanto si possa fare utilizzando con cura le tecniche di dimensionamento espostamento delle finestre e illustrato nella figura 1.7.

Un PC permette di realizzare, memorizzare, stampare e spostaresu vari supporti, DOCUMENTI. Un documento puo essere il testo di unarelazione, un archivio elettronico, una immagine, un brano musicale, un foglioelettronico. Ogni documento e associato al programma che lo ha generato, etramite quel programma io sono in grado di modificarlo in qualsiasi momento. Enaturalmente ci sono delle eccezioni: esistono documenti che tutti i programmisono in grado di gestire (il termine che si usa e APRIRE). La figura 1.8mostra un esempio del programma WORD con alcune delle manipolazioni chenoi ci aspettiamo di poter fare. I documenti non possono stare sparsi ovunquesul PC, sarebbe impossibile gestirli. E’ possibile raggrupparli in contenitorichiamati CARTELLE. Noi utilizzeremo per una buona parte di questo libro

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10 CAPITOLO 1. OPERAZIONI DI BASE

Muovi

Cambia dimensioni

Figura 1.6: Descrizione schematica di una finestra nel sistema operativo Win-dows XP. In alto ci sono i tre pulsanti per le manipolazioni di base: renderela finestra un pulsante, ridimensionarla, chiuderla. In basso a sinistra c’e unesempio di come si presenta il mouse una volta posizionato su uno degli angoli.

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1.2. AVVIO. SPEGNIMENTO 11

Figura 1.7: Un esempio di tre finestre ridimensionate e posizionate sulloschermo una accanto all’altra

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12 CAPITOLO 1. OPERAZIONI DI BASE

una cartella chiamata Documenti. Nel capitolo 2 vedremo come creare cartelle,eliminarle, cambiarle di nome.

Nelle figure che vanno dalla figura 1.9 alla figura 1.14 vediamo come si svolgeuna breve seduta di lavoro ad un PC, dove attiveremo prima il programmaPowerPoint dal pulsante Start, poi passeremo ad attivare il programma WORD

facendo DoppioClick su una icona di WORD sulla scrivania.

Figura 1.8: Un esempio del programma WORD. Il menu indicato dalla frecciapermette di modificare alcune caratteristiche del documento, come il formatodei caratteri o quello dei paragrafi. La freccia a destra indica i tre pulsanti perla gestione delle finestre.

1.3 Cinque regole generali. Il Copia ed Incolla

1. Per ottenere che qualcosa cambi di aspetto (sarebbe piu corretto direcambi di formato) dobbiamo PRIMA selezionare questo qualcosa e POIscegliere la voce di menu che ci interessa (oppure fare Click su un pul-sante). Prima si seleziona, poi si chiede di fare qualcosa. E questoperche normalmente i documenti su un PC (un testo, un foglio pieno di

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1.3. CINQUE REGOLE GENERALI. IL COPIA ED INCOLLA 13

Figura 1.9: Semplice sequenza di utilizzo. Avvio il programma POWERPOINT

utilizzando il pulsante Start. POWERPOINT e un programma per la creazionedi presentazioni. Viene utilizzato normalmente per realizzare materiale perlezioni.

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14 CAPITOLO 1. OPERAZIONI DI BASE

Figura 1.10: Avvio WORD facendo DoppioClick sul pulsante WORD posizionatosul desktop. Posizionare icone di programmi sul desktop e una tecnica chepermette di avviare rapidamente il programma.

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1.3. CINQUE REGOLE GENERALI. IL COPIA ED INCOLLA 15

Figura 1.11: A questo punto mi trovo nella situazione di avere due pulsantinella barra dei pulsanti uno associato all’esecuzione del programma WORD, unoassociato all’esecuzione di Power Point.

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16 CAPITOLO 1. OPERAZIONI DI BASE

Figura 1.12: Click sul pulsante associato a WORD. Con /File/Apri apro undocumento e inizio a lavorarci sopra. Poi chiudo il programma salvando lemodifiche che ho apportato.

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1.3. CINQUE REGOLE GENERALI. IL COPIA ED INCOLLA 17

Figura 1.13: Passo a Power Point, inserisco delle diapositive e salvo.

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18 CAPITOLO 1. OPERAZIONI DI BASE

Figura 1.14: Spengo il PC

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1.3. CINQUE REGOLE GENERALI. IL COPIA ED INCOLLA 19

numeri, un archivio, una pagina Internet) sono oggetti molto complessi,composti da molte parti. (Regola 1) Quindi prima si indica dovevoglio fare qualcosa e poi lo si fa. Un esempio e in 1.15.

2. (Regola 2) Usando un PC si deve cercare di riscrivere le coseil meno possibile. Se ho raccolto dei dati di un esperimento in unfoglio EXCEL e ho bisogno che alcuni di questi numeri (magari elaboratiin qualche modo) finiscano in un documento WORD (la relazione che stopreparando per la mia tesina) non devo scrivere nuovamente questi nu-meri nella relazione, ma debbo Copiarli dal foglio EXCEL ed Incollarli neldocumento WORD. La tecnica del Copia(o Taglia) ed Incolla e talmentedi base che la descriveremo qui in maniera generale, visto che la useremopraticamente ovunque.

Il Copia e Incolla permette di prendere qualcosa da un pro-gramma e trasferirlo in un altro punto nello stesso programma(o in un altro) garantendo che il formato rimanga coerente ed ilcontenuto inalterato. Tutti i programmi hanno nel menu prin-cipale

Modifica/copia

Modifica/Taglia

e Modifica/Incolla.

Immaginiamo di voler trasferire del testo da un punto all’al-tro di un documento WORD. Iniziamo con il selezionare il testoche vogliamo spostare (figura 1.16). Poi eseguiamo Modifi-ca/Taglia (figura 1.17). Il testo sparisce: e stato trasferito inun area di memoria momentanea pronto per essere spostato daqualche altra parte. Ora andiamo sul punto dove vogliamo cheil testo finisca ed eseguiamo Modifica/Incolla. Ecco il testoricomparire nel punto desiderato (figura 1.18). La sequenza‘seleziona, copia, selezione, incolla’ resta la stessa anche tra-sportando il materiale da un programma in un altro piuttostoche dentro lo stesso. Per avere indicazioni su come eseguirela sequenza piu rapidamente vedi nel capitolo 8 la sezione Lescorciatoie

3. Fintanto che si trovano nel PC i documenti sono modificabili ed inseribilil’uno nell’altro con grande flessibilita. Ma una volta stampati ? La stam-pa di un documento e un processo che trasforma il documento stesso da

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20 CAPITOLO 1. OPERAZIONI DI BASE

Figura 1.15: Prima si seleziona dove voglio applicare un formato, poi lo applico.La sequenza e sempre prima seleziono, poi applico. Questo perche anche unsemplice testo scritto in WORD (come in figura) contiene moltissime zone diverse,ed e possibile applicare regolazioni di ogni tipo ovunque (nella figura stiamoapplicando un formato ad un paragrafo).

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1.3. CINQUE REGOLE GENERALI. IL COPIA ED INCOLLA 21

Figura 1.16: Inizio il copia e incolla. Seleziono il testo che voglio copiare . . .

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22 CAPITOLO 1. OPERAZIONI DI BASE

Figura 1.17: . . . chiedo il comando /Modifica/Copia.

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1.3. CINQUE REGOLE GENERALI. IL COPIA ED INCOLLA 23

Figura 1.18: . . . e infine seleziono il punto dove voglio incollare, ed eseguo/Modifica/Incolla.

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24 CAPITOLO 1. OPERAZIONI DI BASE

un oggetto flessibile e modificabile ad un oggetto rigido e immutabile: sitratta in pratica di una vera e propria fotografia del documento. Tuttinoi siamo abituati a leggere documenti di carta, e quindi li stampiamoper leggerli piu comodamente. In certi luoghi, come ad esempio istitutidi ricerca con molta presenza di giovani, puo capitare di vedere un buonnumero di ricercatori leggere direttamente ‘a schermo’ i paper che utiliz-zano nel loro lavoro. O in alcune aziende puo accadere che i documentirimangano in formato elettronico per tutta la durata della loro vita, finoall’archiviazione definitiva. Si tratta ancora di eccezioni. Comunemente idocumenti vengono fruiti in formato cartaceo, ma vengono creati in for-mato elettronico. Questo puo condurre a dei paradossi: ad esempio devoinviare ad due miei collaboratori una richiesta di finanziamento comunaleper una struttura di assistenza ad anziani non autosufficienti cosı che lo-ro possano apportare modifiche e suggerimenti, ciascuno nel suo ambitodi competenza (ad esempio il primo cura la parte contabile, il secondoi contenuti). Si tratta di un documento WORD, con numerose valutazionistatistiche realizzate con un modello EXCEL. Stampo il materiale e lo in-vio per fax. Il primo riceve il fax, nota che nella parte dei consuntivi cisono evidenti errori di calcolo, passa il fax in uno scanner che trasformala stampa in una fotografia digitale. Il mio collaboratore ha pero senti-to dire che esiste un programma, denominato OCR, che trasforma unafotografia digitale di un testo in un documento modificabile. Tenta diutilizzare l’OCR ottenendo cosı un documento WORD (molto spesso pienodi errori) e dove sono rintracciabili numeri (quelli che lui ha notato esseresbagliati) ma NON le formule che li hanno generati. E costretto a quindirifare i calcoli a mano. La regola numero 3 recita: (Regola 3) occorretentare di mantenere i documenti in formato digitale il piu alungo possibile, perche il passaggio su carta e un passaggio inuna sola direzione.

4. Il PC puo generare l’illusione che realizzare le cose sia facile. Altre voltesi pensa che l’uso di un PC e una cosa intrinsecamente difficile. Sono en-trambi affermazioni sbagliate. Iniziamo con il secondo punto. Utilizzareun PC e una tecnica che puo essere appresa in modo completo in un corsouniversitario di 30 ore, non presupponendo alcuna conoscenza pregressa,perche le tecniche d’uso SI RIPETONO ! Con questo intendo che unavolta imparato ad eseguire correttamente il copia/incolla non ho nessunaaltra cosa da sapere per a) copiare nel mio documento del testo presoda Internet, b) oppure un brano sonoro all’interno del mio documentoPowerPoint. Questo non significa che organizzare le cose cosı come ciservono all’interno di un PC sia una operazione facile. Al contrario alcuneabitudini devono essere cambiate ed occorre saper gestire il proprio lavo-ro in modo organico. Faccio di seguito tre esempi che spero chiariscano

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1.3. CINQUE REGOLE GENERALI. IL COPIA ED INCOLLA 25

cosa la regola 4 sanziona: (Regola 4) utilizzare un PC e ragione-volmente semplice ma non garantisce necessariamente che siasemplice ottenere buoni risultati (⊗ indica dove ho commessol’errore . . . ).

Devo presentare circa 250 questionari ed analizza-re le risposte. Ci sono due ipotesi che il questionariodovrebbe confermare, e comunque vista la presenzadi numerose domande aperte, dove io mi aspetto cheil soggetto risponda scrivendo almeno un paio di ri-ghe per domanda, io ⊗ realizzo con un programma diVideoscrittura (diciamo WORD) un documento con Do-mande e Righe bianche, cosı che il soggetto possa scri-vere le risposte a suo piacimento. Dove ho sbagliato?

• ⊗ Non devo utilizzare uno strumento di videoscrit-tura per memorizzare le risposte. Infatti una voltache le risposte sono state scritte all’interno di undocumento WORD e molto difficile far su di loro del-le elaborazioni, ad esempio tentare di contare lafrequenza di parole chiave nelle risposte.

• E’ corretto utilizzare ACCESS (il gestore di archivielettronici) per memorizzare in formato elettronicole risposte. Si tratta infatti di testo, e quindi e me-glio prevedere una fase di elaborazione in ACCESS

prima di passare all’elaborazione vera e propria inEXCEL.

Ho quasi finito la stesura della mia tesi. Ho bisogno di pre-parare una serie di diapositive, che contengano testo e imma-gini, cosı da poter illustrare i punti salienti della mia ricerca.Posso tentare di realizzare con POWERPOINT delle diapositive,⊗ tentando di mantenermi costante nel formato e nell’uso deicolori. Oppure (e naturalmente questa e la scelta corretta) uti-lizzero in POWERPOINT le possibilita che mi sono offerte dal co-mando /Formato/StrutturaDiapositiva. Avro cosı la pos-sibilita di utilizzare formati coerenti sia nello stile dei caratteriche nei colori.

Ho appena terminato un lavoro di ricerca sul campo: horaccolto un gran numero di risultati su come soggetti diversiper eta, condizione sociale, scolarizzazione possano comportar-si davanti a un problema di scambio di beni. Ho una gran

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26 CAPITOLO 1. OPERAZIONI DI BASE

numero di dati su quale siano le strategie scelte da ciascuno, enaturalmente ho la necessita di raccogliere i dati in maniera daformulare delle ipotesi coerenti. Decido ⊗ di iniziare a scriveredegli appunti, copiando su un quaderno chi ha deciso di farecosa, fidando sulla possibilita di raggruppare i dati man manoche la trascrizione va avanti. Usando correttamente un PC lascelta giusta e quella di iniziare catalogare d analizzare i datidirettamente in EXCEL.

5. Perdere i propri documenti memorizzati su un PC e possibile. Al contrariodi quanto comunemente si crede non e affatto improbabile che il PersonalComputer che utilizziamo normalmente si guasti. E spesso un guasto seriocausa perdita di dati in maniera irreparabile. Infatti i files sono memo-rizzati su supporti che possono danneggiarsi con urti o sbalzi di tensioneelettrica, lo stesso Personal Computer puo smettere di funzionare per imotivi piu disparati, o per semplice usura. Occorre premunirsi. La regola5 quindi recita: (Regola 5) Occorre fare con una certa regolaritacopie dei propri documenti. Su come fare vedi il capitolo 8

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Capitolo 2

Lessico dell’informatica

2.1 Hardware e Software

Le componenti di un PC si dividono in due categorie: componenti hardware esoftware. Hardware sono tutte le parti elettroniche e meccaniche del PersonalComputer, le parti che eseguono i calcoli, visualizzano i risultati, memorizza-no in modo permanente le informazioni. E’ hardware la tastiera, il mouse eil monitor. Cosa e il software ? Si definisce software l’insieme di programmiche permettono al PC i svolgere i compiti che per cui e stato progettato. Ogniprogramma e composto da un serie di istruzioni che rendono possibile per unPersonal Computer trasformarsi in una macchina da scrivere, uno strumentoper fare i calcoli, un apparecchio in grado di mostrare immagini e cosı via.Anche il software e diviso in due categorie: software di base e software applica-tivo. Si definisce software di base (o sistema operativo) il software che permetteall’utente di utilizzare il PC. In pratica tutti i sistemi operativi moderni per-mettono l’utilizzo tramite una serie di strumenti grafici, definiti interfaccia.L’interfaccia e composta da zone dove vengono visualizzate le informazioni (fi-nestre), pulsanti che permettono di attivare programmi (le icone) e scelte dicomandi da elenchi organizzati in modo gerarchico (i menu). Questo mododi utilizzare un Personal Computer permette di poter eseguire sequenze dicomandi, anche molto lunghe, senza dover ricordare i dettagli e la sintassi cor-retta. I programmi che non appartengono alla categoria del software di basesi chiamano software applicativo. Come dice il nome, il software applicativo equello che possiede una qualche applicazione specifica, ad esempio la scritturadi un testo, oppure la possibilita di fare calcoli, disegnare e cosı via. Word,Excel, PowerPoint sono tutti esempi di software (programmi) applicativi.

In questo caso noi parliamo di software applicativo di ‘uso generale’, indican-

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28 CAPITOLO 2. LESSICO DELL’INFORMATICA

do cosı software in grado di svolgere il compito per il quale e stato progettato,a prescindere dal particolare utilizzo. Excel, in generale un foglio elettronico,puo essere usato in una attivita commerciale per scopi fiscali, oppure in un la-boratorio di ricerca con funzioni statistiche, o anche come strumento per tenereuna contabilita di un ente no-profit. Esistono naturalmente anche programmicreati appositamente per essere utilizzati all’interno di una attivita, magari diuna farmacia, per permettere la gestione elettronica del magazzino dei medi-cinali. In questo caso si parla di programmi applicativi ‘verticali’, indicandocosı la loro capacita di risolvere completamente (‘verticalmente’) tutte le pro-blematiche di una particolare attivita.

A questo punto, alcune domande ricorrono ciclicamente. Propongo qui unelenco di cosa comunemente ci si chiede riguardo al software, ai suoi limiti, ealle sue possibilita:

1. Esiste un programma per qualsiasi compito ci venga in mente ? La ri-sposta e sı. Esistono programmi praticamente per ogni utilizzo possiamoimmaginare in un ufficio, in un negozio, in casa nostra, e naturalmenteesistono programmi sviluppati appositamente per il controllo del trafficoaereo, la gestione di centrali per la produzione di energia, e persino peril controllo degli accessi in un museo o la gestione dei semafori in unagrande citta.

2. Quindi il software e in grado di svolgere in modo autonomo qualsiasi com-pito ? La risposta e no. Non c’e nessuna contraddizione con il punto pre-cedente. Prendiamo ad esempio il compito ‘traduzione di lingue naturali’e diciamo di essere interessati alla traduzione Italiano-Inglese. Esistonodiversi programmi in grado di aiutare un traduttore umano in questamansione, anche in modo molto produttivo (ad esempio un programmache uso normalmente, Babylon, e in grado di replicare le alternative lessi-cali di un buon vocabolario Italiano-Inglese, presentando un gran numerodi espressioni idiomatiche). Eppure non esiste NESSUN programma chesia in grado di fare una BUONA traduzione dall’italiano all’inglese.

3. I limiti nelle possibilita del software (vedi punto precedente) sono insu-perabili ? Dipende. Esistono dei vincoli che ‘sembra’ si possano superaresolo utilizzando computer di concezione diversa da quelli che usiamo nor-malmente (‘sembra’ perche si tratta in realta di teorie sulla computazioneche ancora contengono numerosi punti oscuri). Un esempio e dato dal fa-moso problema del commesso viaggiatore. Un programma e in grado dicalcolare qual’e il percorso piu breve tra cinque citta ? Naturalmente sı.Sembrerebbe che il solo metodo per fare questo calcolo sia provare tutti ipercorsi, o almeno fino ad adesso nessuno ha trovato un metodo migliore.Se fosse vero, nessun programma potra mai calcolare il percorso minimo

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2.1. HARDWARE E SOFTWARE 29

tra cento citta, perche il numero delle combinazioni e tale da richiederemilioni di anni di calcolo anche in computer molte volte piu veloci diquelli attuali.

4. E ancora, i limiti nelle possibilita del software sono insuperabili (continuadalla domanda precedente) ? La traduzione automatica sembrerebbe nondover richiedere tempi di calcolo proibitivi. Quindi in questo caso il pro-blema e diverso. Mentre per il commesso viaggiatore noi sappiamo cosail programma dovrebbe fare (provare tutti i percorsi), ma impiega troppotempo per farlo, nel caso della traduzione automatica noi non sappiamocosa il programma dovrebbe fare. In altri termini potremmo argomentareche tradurre un testo significa comprenderlo, e quindi il problema diventa,saremo mai capaci di scrivere un programma in grado di comprendere untesto scritto in una qualsiasi lingua ? Si tratta di uno dei problemi rima-sti aperti dopo la rivoluzione informatica degli anni 90’, e personalmentecredo che non esitano risposte semplici: probabilmente assisteremo in fu-turo, ma non saprei dire quanto prossimo, ad un cambiamento radicaledel modo di scrivere (e immaginare) programmi.

5. Possiamo aver fiducia del software ? Lo sviluppo di programmi e ancorauna attivita molto artigianale, se paragonata all’ingegneria meccanica,dove tutto e standard, le scelte sono molto motivate e i margini di errore,soprattutto in progettazione, esigui. Eppure le grandi imprese tecno-logiche basate sul software (Internet, lo sviluppo di programmi per laproduttivita personale, lo sviluppo di programma per il controllo di siste-mi) producono tecnologie affidabili e sicure. E soprattutto molto, molto,utili.

6. Dobbiamo aver paura del software ? L’informatica richiede la modifi-ca di parti della nostra struttura sociale che ritenevamo completamentedistanti dalle tecnologie della gestione dell’informazione: ad esempio ilmeccanismo con cui veniamo tassati. Ogni stato moderno gestisce inmaniera informatizzata la gestione delle entrate derivanti da imposte sulreddito, segue la nostra situazione dichiarativa, memorizza i nostri paga-menti ed attiva procedure di verifica ogni volta che qualcosa non va. Iprogrammi che gestiscono questo sono scritti da aziende, a loro volta com-poste da semplici esseri umani. Quindi, in ultima analisi, l’espressione ‘. . . il computer mi dice . . . ’ e del tutto priva di senso: corretto sarebbedire ‘. . . programmi scritti da esseri umani ed eseguiti in modo automa-tico su computer mi dicono . . . ’. Questo e il punto. E’ possibile creareprogrammi che selettivamente decidano non in base ad irregolarita, maad esempio in base a caratteristiche del dichiarante, di ordinare o menouna verifica. E sarebbe molto difficile accorgersi di questo comportamen-to del software, in quanto la comprensione di cosa un programma cosı

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30 CAPITOLO 2. LESSICO DELL’INFORMATICA

complesso faccia e possibile ad un numero ristretto di persone. Del restobasta che al momento dell’estrazione (‘. . . casuale . . . ’) del dichiaranteil programma scriva i motivi che hanno portato all’estrazione (compresauna eventuale casualita), per diminuire le possibilita di inganno.

Quando acquistiamo un Personal Computer ci vengono molto spesso se-gnalati i nomi delle versioni del sistema operativo e dei programmi applicativi. . . . Questo manuale fa riferimento alla versione XP del sistema operativo Win-dows (prodotto da Microsoft), e utilizza come programmi applicativi quelli diun suite realizzata sempre da Microsoft chiamata Office. La versione e Office2003

2.2 La rete

Le reti informatiche permettono a milioni di computer di collegarsi tra di lo-ro, in modo molto intuitivo e produttivo: cosı otteniamo sia la possibilita discambiare messaggi (la posta elettronica) sia l’accesso ad archivi di documentiin linea (la navigazione sui siti Web). Soprattutto quest’ultima tecnologia sie affermata in un modo travolgente, tanto che e diventato uso comune dire‘ . . . cercalo su Internet . . . ’. In realta si tratta di tecnologie una all’internodell’altra: Internet e una rete di computer, con caratteristiche che vedremoin dettaglio nel capitolo dedicato alle reti geografiche. La navigazione Web euna applicazione della rete Internet, una applicazione come ce ne sono (e ce nepotrebbero essere) molte altre, questa ha la caratteristica di essere a sua vol-ta contenitore per molte altre attivita. Infatti, sempre tramite la navigazioneWeb, possiamo consultare archivi bibliografici, leggere la posta elettronica purnon stando davanti al PC che utilizziamo normalmente, ottenere documenti diogni tipo. Ottenere documenti su Internet e talmente comune che e stato crea-to un verbo per indicare questa possibilita: scaricare (traduzione dall’inglesedownload, letteralmente tirar giu). Cosa significa scaricare ? Significa sem-plicemente trasferire, senza conoscere i dettagli dell’operazione, documenti sulnostro computer. Ora e chiaro che al termine dell’operazione possiamo avererisultati diversi a seconda del tipo di documenti che abbiamo scaricato: se sitratta di un documento Word, Excel, ecc.. possiamo aprirli, lavorarci, stam-parli e cosı via. Se si tratta di programmi, possiamo come si dice tecnicamenteInstallarli, ovvero seguendo delle istruzioni che spesso sono molto semplici, ar-ricchire il nostro PC con del nuovo software. I documenti scaricati possonoessere immagini, e in quel caso possiamo gestirle in vari modi, e con diversaflessibilita (vedi sezione Prendere immagini da . . . nel capitolo 8). Si puo trat-tare anche di materiale digitale adatto ad essere eseguito su apparecchiatureche non sono un PC: ad esempio una suoneria per un telefono cellulare.

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2.3. CARTELLE. APRIRE. SALVARE 31

Nel capitolo 7 vedremo come muoverci in questo mondo delle reti in modosicuro e rapido.

2.3 Cartelle. Aprire. Salvare

Un PC utilizzato nel lavoro quotidiano finisce per contenere tra documenti, mes-saggi di posta elettronica, materiale preso da internet, circa 100 oggetti diversiin lavorazione ogni 2 settimane. Ovvio che una tale mole di materiale non puoessere semplicemente depositata in un luogo e memorizzata in modo uniforme.Servono dei contenitori dove mettere i documenti, gli uni divisi dagli altri, cosıda poterli catalogare (e ritrovare) con semplicita. Questi contenitori sono leCARTELLE.Memorizzare ha un sinonimo, mutuato dall’inglese, salvare. Noi adopereremoindiferentemente l’una e l’altra espressione. Anche ‘ . . . iniziare a lavorare conun qualcosa . . . ’ ha un sinomimo: aprire. E anche in questo caso utilizzeremola parola aprire ogni volta che intendiamo iniziare a lavorare con un documento.

Le cartelle si trovano normalmente dentro una risorsa chiamata DOCU-MENTI, la cui icona e normalmente posizionata in alto a sinistra sullo scher-mo. Dentro DOCUMENTI noi creiamo le cartelle che ci servono per memo-rizzare i nostri lavori in modo organico. Per creare una cartella eseguima/Crea/cartella dal menu della finestra, e dopo aver scritto il nome occor-re ricordarsi di confermarlo spingendo il tasto INVIO.

Una volta create le cartelle il problema diventa come ordinare ai programmidi salvare lı i propri lavori, e non semplicemente dentro DOCUMENTI, cosache il sistema naturalmente farebbe. Questo ci permette di illustrare come sisalva il proprio lavoro alla fine dell’utilizzo di un programma (o semplicementequando riteniamo che sia il momento). L’idea di salvare qualcosa e legata alfatto che il PC possiede due memorie: una elettronica, rapida, chiamata RAM,dove dati e programmi restano solo durante la loro elaborazione; una seconda,molto piu lenta ma permanente, dove i dati (per noi files) rimangono in manie-ra definitiva, o almeno fino a quando noi non decidiamo di liberarcene. Salvaresignifica trasferire le cose dalla prima memoria alla seconda.

Aprire o salvare fanno riferimento alla stessa finestra, mostrata in figura2.1. In (1) vediamo come e possibile scegliere la risorsa desiderata (e quindi lacartella) dove salvare il docuemento. Attenzione la cartella e pronta a ricevere ilfiles quando e indicata nella finestra (1). Non basta selezionarla. Nello spazio(2) vediamo dove e necessario scrivere il nome del file. Esiste una regola moltosemplice per evitare nomi scorretti sintatticamente: non utilizzare caratteri che

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32 CAPITOLO 2. LESSICO DELL’INFORMATICA

non siano lettere e numeri. E’ pero possibile utilizzare lo spazio. (3) Permettedi decidere il tipo del file, nei casi in cui questo sia necessario.

Figura 2.1: La finestra per salvare i documenti (la finestra per aprire un docue-mento e identica). La parte del nome file dopo il punto (nell’esempio .doc) sichiama estensione e viene applicata automaticamente dal sistema al momentodel salvataggio. Con il menu (3) e possibile ordinare al sistema di salvare il filecon un formato diverso e quindi anche di modificare l’estensione

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Capitolo 3

Videoscrittura: WORD

Noi utilizziamo per la videoscrittura il programma WORD. Ecco come si presentaWORD dopo essere stato avviato

Figura 3.1: Schermata d’avvio WORD

L’uso piu comune del PC e sicuramente la videoscrittura. E questo percheutilizzare il PC al posto di una macchina da scrivere ci da numerosi vantaggi:

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34 CAPITOLO 3. VIDEOSCRITTURA: WORD

Riutilizzo Possiamo riutilizzare del testo gia scritto, modificandolo ed inse-rendolo all’interno di testi nuovi. Questa e la prima possibilita che un PC

ci offre. In generale dobbiamo abituarci all’idea che gran parte del rispar-mio di tempo deriva dal poter riutilizzare i documenti, con molta libertadi formati e con una grande immediatezza d’uso. Riscrivere e sempre unaperdita di tempo, e noi dobbiamo cercare di evitarlo.

Esempio lettere Credo che l’esempio piu immediato sia quello delle letteretipo. Se sappiamo di dover utilizzare per la nostra corrispondenza seidiversi tipi di lettera (una richiesta di abbonamento, una richiesta di pa-gamento quote, una rapporto bimestrale sugli interventi, una rapportodi fine anno, una segnalazione assemblea, una segnalazione riunione socifinanziatori) abbiamo la possibilita di realizzare una sola volta un docu-mento WORD per ogni categoria, ed ogni volta che abbiamo bisogno di unalettera apriamo uno di questi documenti, lo modifichiamo, se necessariolo stampiamo, e al momento del salvataggio abbiamo la cura di utilizzareun nome nuovo, cosı da non danneggiare il modello.

Cambiare i formati Possiamo decidere in qualsiasi momento di modificarequalsiasi formato nel testo su cui stiamo lavorando.

3.1 Formattazione di una lettera

Avvio WORD. Inizio con il controllare che lo schermo, la sbarra degli strumentie la distanza del foglio (virtuale . . . ) sia quella giusta.

Visualizza/Barra degli strumenti Devono essere spuntate le voci stan-dard e formattazione. Controllo su /Personalizza che nella voce /op-zioni sia non spuntata la voce ‘Standard Formattazione sulla stessariga’. In effetti per operatori non molto esperti e scomodo avere entrambele barre sula stessa riga

Visualizza/Layout di stampa/ Permette di vedere il foglio virtuale su cuiscrivere come se fosse un foglio bianco infilato nella macchina da scrivere.A destra e a sinistra ci sono gli spazi bianchi dei margini di pagina

Visualizza/Zoom../Larghezza pagina . Sistema il foglio virtuale ad unadistanza dal volto tale da permette di vederlo tutto, e contemporanea-mente senza utilizzare caratteri troppo piccoli. Il quadro complessivo deicomandi del menu /Visualizza e in figura 3.2.

Scrivo la lettera. L’indirizzo, L’oggetto Scrivere un testo con WORD hadelle cose in comune con l’utilizzo di una normale macchina da scrivere.Le maiuscole si ottengono con combinazioni di tasti, e cosı i simboli soprai numeri. Alcune tecniche sono specifiche, e le descrivo rapidamente:

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3.1. FORMATTAZIONE DI UNA LETTERA 35

Figura 3.2: Il menu /Visualizza permette di regolare il modo con cui vediamoil documento, senza modificare il contenuto. A partire dall’alto troviamo le vo-ci di /Layout che permettono di modificare il modo con cui vediamo il fogliodove scriviamo (/Layout Normale e /Layout Stampa sono i piu comuni)./Anteprime, /Struttura, /Mappa sono tutti comandi che permettono di orga-nizzare la visione del documento avendo sempre sotto controllo, ad esempio, ilegami tra una sezione e l’altra, il modo con cui il documento viene stampatoe cosı via.

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36 CAPITOLO 3. VIDEOSCRITTURA: WORD

1. Utilizzando un PC per la video scrittura occorre lasciare che il com-puter vada a capo da solo alla fine di ogni riga. Questa avvertenzae fondamentale. Infatti, se siamo noi ad interrompere ogni riga,andando a capo manualmente ogni volta che si avvicina il marginedestro, perdiamo la possibilita di applicare formati diversi a puntidiversi del documento. In pratica gran parte del vantaggio nell’usarela videoscrittura va perduto.

2. Si va a capo solo quando finisce un paragrafo. La definizione diparagrafo e quindi molto semplice: il paragrafo e quella parte di te-sto chiusa tra due andate a capo ‘manuali’ (cioe inserite da noi).E’ possibile vedere dove andiamo a capo noi e dove e andato acapo il programma ? E’ possibile (ed e utile). La sequenza e/Strumenti/Opzioni/Visualizzazione, spuntare segni di para-grafo. Compariranno nel testo dei simboli che ricordano una Pgrande. Questi simboli indicano dove siamo andati a capo, indiret-tamente permettono di contare quante righe ci sono tra un paragrafol’altro. Naturalmente non verranno stampati.

3. Mai, assolutamente mai, cercheremo di aggiustare la po-sizione del testo (ad esempio per metterlo piu al centro)utilizzando la barra spaziatrice.

4. Scrivendo aggiungo testo nel punto dove si trova il cursore. Tuttile tastiere hanno un tasto ‘Ins’ che modifica questo comportamento.Spingendo il tasto ‘Ins’ una volta WORD inizia a scrivere il testo che stoaggiungendo SOPRA il testo gia presente, e non dopo. Spingendo‘Ins’ ancora un volta si torna alla condizione normale. Il cursore sisposta con le frecce, oppure facendo Click nel punto dove vogliamoche il cursore si posizioni.

5. Tenendo spinto il pulsante sinistro e scorrendo sul testo quest’ultimoviene selezionato. A questo punto e possibile applicare i formati./Modifica/Seleziona tutto seleziona l’intero testo. Se c’e deltesto selezionato e tento di scrivere qualcosa (diciamo una lettera‘f’) la lettera ‘f’ sostituira l’intero testo selezionato. E’ ovvio comequesto sia uno dei motivi piu comuni di ‘perdita’ di testo gia scritto.

6. E’ possibile annullare uno piu operazioni nell’ordine in cui sono sta-te eseguite (ad esempio annullare l’operazione descritta nel puntoprecedente). /Modifica/Annulla.

7. Spingendo il tasto INVIO si aggiungo righe. Con il backspace sipossono eliminare. Le righe bianche sono semplici caratteri dove c’escritto ‘. . . vai a capo . . . ’.

Quindi scrivo la lettera. Andando a capo dopo la fine di ogni paragrafo e

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3.1. FORMATTAZIONE DI UNA LETTERA 37

Figura 3.3: Un esempio di scrittura di una lettera con WORD A destra il te-sto prima dell’applicazione dei formati, a sinistra una indicazione di qualimanipolazioni siano necessarie

senza inserire alcun formato, il risultato potrebbe essere una cosa similea quella mostrata in figura 3.3

Per prima cosa ci rendiamo conto di dover stampare la lettera su una cartaintestata (in alto a sinistra c’e il logo dell’Istituto). Dobbiamo modificareil formato del documento cosı da ottenere dello spazio bianco in alto sututte le pagine del documento (la lettera in realta e composta da unasola pagina, ma la soluzione e generale). Gli spazi bianchi sono chiamatimargini di pagina. L’oggetto della lettera deve essere centrato rispetto aquesti margini. Inoltre (a) tutti i paragrafi devono avere la prima linearientrata di circa 2 centimetri e devono essere giustificati, e (b) le trerighe centrali del documento (si tratta di tre paragrafi composti da unariga ciascuno) devono iniziare (il termine tecnico e rientrare) a sinistradi circa 4 centimetri. Giustificare e un termine tipografico diventatomolto comune con l’avvento di sistemi personali per la scrittura e meritasenz’altro una spiegazione. Scrivendo un documento con la macchinada scrivere non posso ottenere (almeno facilmente) che il documento siaallineato sia a sinistra che a destra. Infatti l’allineamento a sinistra e

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38 CAPITOLO 3. VIDEOSCRITTURA: WORD

ottenuto naturalmente dal fatto che ogni volta che il carrello ritorna asinistra si posiziona sempre sulla stesa colonna. Al contrario il punto dovesi va a capo a destra, riga dopo riga, viene deciso da chi scrive. Quindicambia da riga a riga. Utilizzando la videoscrittura il problema si risolvein modo automatico. WORD calcola quanti spazi debbono essere inserititra le parole e dove, cosı da ottenere che il testo vada a capo a destrasempre nello stesso punto. Le figure che vanno da 3.4 a 3.9 illustrano lasequenza di comandi che permette di ottenere un risultato simile a quelloillustrato in figura 3.3. Si noti che e necessario anche applicare il formatosottolinea alla parola oggetto, e il formato grassetto all’intero oggetto.

3.2 Formattazione di una tesina

Spesso abbiamo l’esigenza che il testo che scriviamo rispetti delle norme tipo-grafiche, ad esempio che tutti i testi della collezione siano impaginati allo stessomodo (esempio tipico le tesi di laurea), oppure che tutti i lavori abbiano unaspetto uniforme. La figura 3.10 mostra come potrebbe essere impaginata unatesina.

Dopo il riassunto iniziale (con rientri di due cm per lato) la nostra tesinarichiede di avere del testo a sinistra e delle immagini a destra. Questo puoessere ottenuto utilizzando una tabella. Elenco qui le sequenze di comandi chepermettono di inserire tabelle nel testo senza doverci interessare dei dettaglidell’operazione (ad esempio calcolando in anticipo lo spazio necessario):

• Posizionare il cursore su un riga VUOTA e SENZA rientri. E’ fondamen-tale. Non rispettando questa avvertenza la tabella avra sicuramente unaaspetto (e dei formati) strambi. Se si e commesso un errore e si vuole eli-minare la tabella la selezioniamo tramite /Tabella/Seleziona tabellae la eliminiamo con /Modifica/taglia.

• Inserire la tabella con /Tabella/Inserisci tabella, scegliamo il numerodi righe e di colonne appropriato.

• Le righe assumeranno automaticamente le dimensioni corrispondenti al-la dimensioni dell’oggetto inserito all’interno. Ad esempio portiamo ilcursore nella cella in alto a destra e inseriamo una immagine da cliparttramite /Inserisci/Immagini/Da clipart, nel riquadro cerca in alto adestra inseriamo una parola chiave, oppure lo lasciamo vuoto. /Vai, ecomparira un elenco delle immagini disponibili, visualizzate con esempio.Click su una immagine per inserirla

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3.2. FORMATTAZIONE DI UNA TESINA 39

Figura 3.4: Con il comando /Imposta pagina regolo quanto spazio biancovoglio in alto, in basso, a destra e a sinistra. Spesso e necessario rispettare deivincoli tipografici esterni (ad esempio scrivendo la tesi). Il comando /Impostapagina si trova nel menu /File. Sempre nel menu /File ci sono i comandi peril salvataggio e l’apertura di documenti, la creazione di documenti nuovi e icomandi di stampa

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40 CAPITOLO 3. VIDEOSCRITTURA: WORD

Figura 3.5: Il menu /Formato contiene i due comandi piu usati: /Forma-to/Carattere per modificare qualsiasi proprieta dei caratteri (la loro for-ma e la loro dimensione, il grassetto e il corsivo, la sottolineature) e /For-mato/Paragrafo per modificare qualsiasi proprieta dei paragrafi (rientri,allineamenti e interlinea).

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3.2. FORMATTAZIONE DI UNA TESINA 41

Figura 3.6: Le scelte del comando /Imposta pagina.

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42 CAPITOLO 3. VIDEOSCRITTURA: WORD

Figura 3.7: Le scelte del comando /Formato/Paragrafo. I rientri permettonodi ottenere paragrafi piu stretti dei margini di pagina

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3.2. FORMATTAZIONE DI UNA TESINA 43

Figura 3.8: Accade a volte di dover far sı che tutti i paragrafi abbiamo solo laprima linea rientrata (come nei libri). Questo e possibile utilizzando il comando/Speciale

• Per togliere i bordi dalla tabella, cioe far sı che la tabella resti divisain celle ma le celle stesse non siano disegnate con linee scure utilizziamo/Formato/Bordi e sfondo, che si usa comunque tutte le volte chevogliamo che una parte di testo contenga bordi di vario spessore, oppureabbia uno sfondo di un certo colore

Le immagini inserite da Clipart hanno delle caratteristiche al momentodell’inserimento che possiamo voler lasciare inalterate, oppure potremmo volercambiare. Facciamo ClickDestro sull’immagine appena inserita. Ogni voltache utilizziamo il pulsante destro su qualcosa, il menu che compare conterratutte le cose che e possibile ‘fare’ su quell’oggetto: contiene ovviamente lapossibilita di copiarlo, o tagliarlo, e anche quella di modificare il /Formatoimmagine. /Formato/Immagine ci conduce ad un menu che permette diregolare gli aspetti esteriori dell’immagine, cosı come le sue dimensioni o il suopunto di ancoraggio alla pagina. La voce /Layout permette di modificare unaproprieta fondamentale dell’immagine: come essa si comporta con del testo giapresente, oppure con una cella di una tabella. /In linea con il testo fa sıche l’immagine si comporti esattamente come fosse testo, rendendo possibileapplicare su di essa tutti i formati che applicheremmo ad un paragrafo (es./Formato/Paragrafo/Centrato). Al contrario /Davanti al testo fa sıche l’immagine sia libera di spostarsi ovunque nella pagina, e quindi possa

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44 CAPITOLO 3. VIDEOSCRITTURA: WORD

Figura 3.9: Le scelte del comando /Formato/Carattere.

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3.2. FORMATTAZIONE DI UNA TESINA 45

Titolo (centrato)

Riassunto, Rientro 2 cm sin-istra, 2 cm a destra. TestoTesto Testo Testo Testo TestoTesto Testo Testo Testo TestoTesto Testo Testo Testo TestoTesto Testo Testo Testo TestoTesto Testo Testo Testo TestoTesto Testo Testo Testo Testo

Testo Testo

Testo Testo

Testo Testo

/formato/paragrafo/rientri

/formato/paragrafo/centrato

Figura 3.10: Esempio di formato di una tesina. Il titolo e centrato. La primaparte del testo e un riassunto, rientrato a sinistra e a destra di due centimetri.Poi c’e una tabella, con testo a sinistra e immagini a destra. Senza nessunrientro inizia il testo della relazione.

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46 CAPITOLO 3. VIDEOSCRITTURA: WORD

posizionarsi ad esempio in alto a sinistra, dove possiamo inserire un logo diuna carta intestata.

Nello spostare (o nel ridimensionare) un immagine stiamo utilizzan-do la stessa tecnica che utilizziamo per spostare e ridimensionarefinestre, ovvero porre il cursore negli angoli e trascinare per ridi-mensionare, porre il cursore dentro (per le finestre si usa la zonaazzurra in alto) e trascinare per spostare.

3.3 Stampa unione

Abbiamo un elenco, fatto in WORD, con gli indirizzi degli iscritti alla nostraassociazione di volontariato. Dobbiamo spedire la stessa lettera a tutti, ovvia-mente indicando per ciascuno il proprio indirizzo e il proprio nome e cognome.Come posso automatizzare questa procedura ? Debbo creare un legame tra idue files (chiamiamoli lettera.doc e indirizzi.doc). Una volta che il legame efatto, posso stampare il risultato, cioe tante lettere uguali nel testo e diversesolo negli indirizzi e nel nome dei miei corrispondenti.

In lettera.doc /Strumenti/lettere indirizzi/Stampa unione. Nel menuin alto a destra spunto /Lettera tipo. In basso a destra Click su successivo.Spunto /Documento corrente. Entriamo nella zona dove scegliamo da qualedocumento estrarre i dati da inserire nella lettera tipo (nel nostro caso indiriz-zi.doc). Dopo aver selezionato quali colonne di indirizzi ci interessa utilizzarecon /Successivo abbiamo le due alternative di creare una specie di Super Let-tera con tutti gli indirizzi collegati, oppure stampare tante lettere uguali, doveil sistema inserisce al posto di quelli che Stampa Unione chiama Campi Unioneil nome, il cognome, l’indirizzo ecc . . . dei nostri corrispondenti.

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Capitolo 4

Il foglio elettronico:

EXCEL

Una considerazione iniziale. La tradizione Office fa sı che il do-cumento Excel venga chiamato cartella Excel. Questo genera

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48 CAPITOLO 4. IL FOGLIO ELETTRONICO: EXCEL

una confusione tra le cose che sono veramente cartelle (e che ab-biamo visto nei capitoli precedenti) ed un normale documentoExcel, che, lo ripetiamo, e semplicemente un documento, co-me gli altri. Quindi in questo manuale chiamiamo i documentiExcel semplicemente documenti Excel, e non cartelle Excel,come accade molto spesso in altri testi.

Il foglio elettronico (con Office Excel) e sicuramente l’applicazione piu dif-fusa dopo la videoscrittura in tutti i posti dove il PC viene utilizzato in modoprofessionale. Si tratta di uno strumento generale che permette di trasforma-re un PC in un foglio a quadretti dove eseguire calcoli. Non solo e possibileordinare i numeri in tabelle ma e possibile, ed e questo il punto di forza delprogramma, eseguire dei calcoli sui numeri inseriti, cosı da risolvere problemidi statistica, di contabilita, di gestione e di previsione. L’uso, dopo un po dipratica, e veramente immediato, e questo fa sı che i fogli elettronici si utiliz-zino ovunque, in particolare quando siamo interessati ad evitare operazioni dicalcolo ripetitive o pesanti, ed in generale quando possiamo utilizzare lo stessoschema di calcolo in varie situazioni.

L’elemento di base del foglio elettronico, che prende il posto del concettodi variabile in matematica, e la cella. Una cella e identificata da una letterae da un numero, che indicano rispettivamente la colonna e la riga del foglioche la contiene (vedi figura 4). In una cella possiamo inserire una scritta, e inquesto caso quello che scriviamo sara inserito allineato a sinistra. E’ da notareche la cella non modifica la sua dimensione al modificarsi della lunghezza dellastringa. Quindi puo accadere che una scritta finisca per occupare visivamentepiu di una cella. E nonostante questo e sempre da riferirsi alla cella dove estata inserita.

Naturalmente possiamo fare con le celle tutto quello che facevamo con icaratteri di un testo word (vedi figura 4.1).

Con EXCEL possiamo fare una cosa che con un foglio di carta a quadret-ti, una penna, e una macchinetta calcolatrice non avremmo mai potuto fare:memorizzare dei calcoli cosı che quello che otteniamo si aggiorni automatica-mente variando i dati di riferimento. Inserire calcoli in EXCEL si chiama inserireFormule. La figura 4 mostra un esempio di formule utilizzate in un contestoscolastico (cerchiamo di tener nota di come procedono le esercitazioni dei nostristudenti). Esistono molti modi di inserire formule in un documento EXCEL. Noidescriviamo qui il metodo piu diretto (per avere un idea dei metodi cosiddettigrafici, ovvero quelli che richiedono l’uso di pulsanti o menu vedi l’esempio nellaparagrafo 2.8).

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Figura 4.1: Il menu formato in EXCEL. Ci sono i comandi per i caratteri (comein WORD) e comandi specifici per EXCEL (ad esempio i comandi /Numeri)

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50 CAPITOLO 4. IL FOGLIO ELETTRONICO: EXCEL

A B C D E F G H I1 52 63 2456 = A1 + A2 + A3

Tabella 4.1: Esempio di inserimento di una formula.

I numeri si inseriscono semplicemente come tali. E’ molto importante ri-cordarsi di utilizzare la virgola (e non il punto, all’inglese) per indicare numericon una parte decimale. I numeri vengono normalmente allineati a destra. Alcontrario il testo (tutto quello che non comincia con un numero) vine allinea-to a sinistra. Ogni formula si inserisce iniziando con il carattere =.Ad esempio se voglio calcolare la somma delle caselle A1, A2, A3 e A4 e vo-glio inserire il risultato nella cella A10 debbo andare sulla cella A10 e scrivere= A1 + A2 + A3 + A10. E se voglio, viceversa, PRIMA calcolare la somma traA1, A2 e A3 e poi dividere per A4 ? Debbo scrivere = (A1 + A2 + A3)/A4.In questo caso la parentesi ha una funzione aritmetica, serve ad indicare chela somma va eseguita prima di eseguire la divisione. Vedremo piu avanti chein EXCEL si usano parentesi anche con funzioni di tipo sintattico. Gli operatoriaritmetici sono i seguenti:

• La somma +

• La sottrazione −

• La divisione /. (si tratta della sbarra sopra al numero 7).

• La moltiplicazione ∗

.La tabella 4.1 mostra in modo schematico la situazione in un foglio EXCEL

dopo aver inserito una formula che calcola la somma dei valori della colonnaA. Se io voglio calcolare la stessa somma sulle colonne B, C ecc . . . potreiriscrivere la formula di A6 nelle celle B6, C6 e cosı via, avendo la cura dimodificare l’indice di colonna man mano che mi sposto verso sinistra. Infatti lasomma della colonna B deve far riferimento alle celle di colonna B, la sommadella colonna C deve far riferimento alla colonna C e cosı via.

Se dovessi veramente far cosı sarebbe un grosso guaio: immaginiamo didover scrivere la stessa formula per 100 colonne e ci rendiamo subito conto diquanto la procedura sia improponibile. Dobbiamo sfruttare una caratteristicadi EXCEL mutuata dal copia e incolla, il riempimento. In EXCEL esistono tre

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Figura 4.2: I tre modi di selezionare un area di EXCEL: seleziona, spostamento,trascinamento.

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52 CAPITOLO 4. IL FOGLIO ELETTRONICO: EXCEL

modi per selezionare celle: i tre modi sono riassunti nella figura 4.2; tenendoil cursore bene al centro delle celle e trascinando (mi muovo tenendo spinto ilpulsante sinistro) il cursore resta una grossa croce bianca, le celle ricevono unosfondo scuro (tranne la prima) e l’area e da considerasi selezionata. Ad esempiosopra di essa posso applicare qualsiasi dei comandi /Formato/Celle (tipi dinumeri, campi di carattere, bordi e cosı via). Attenzione, anche la prima cellae selezionata (nonostante le apparenze). Si seleziona cosı un’area anche quandovoglio ottenere un grafico. Nella figura questo e il metodo mostrato a sinistra.Al centro e indicato cosa succede se porto il cursore su un bordo della cella etrascino: la cella si sposta. Infine osserviamo la colonna di destra. Ho portato ilcursore nell’angolo in basso a destra ed il cursore e diventato una piccola crocenera. Se a questo punto trascino, la formula sara replicata su tuttele celle selezionate dal mio movimento, ma soprattutto gli indici (inquesto caso delle righe) si aggiusteranno automaticamente cosı dadar conto del fatto che sto copiando una formula verticalmente.

Elenchiamo alcune regole che permettono di evitare perdite di tempo ederrori:

• Prima si seleziona e poi si applicano i formati. E’ vero anche qui (comepotrebbe altrimenti . . . ?)

• Tra i formati esiste la possibilita (al contrario di Word) di indicare: ilnumero di decimali desiderato; se un numero del tipo 0, xxx debba esserevisualizzato come numero o come percentuale; se un numero debba esserescritto come indicante denaro (il termine tecnico e formato valuta) e quin-di preceduto dal simbolo della moneta desiderata (euro per noi). Bisognaricordare che EXCEL riconosce i numeri semplicemente perche non conten-gono altro che cifre. Il tentativo di inserire un numero preceduto da unsimbolo (diciamo il simbolo dell’euro) non permette il riconoscimento, edEXCEL va in errore.

• Le date sono un formato a parte. Su di esse e possibile applicare opera-zioni numeriche ottenendo risultati sensati: ad esempio ‘=31/3/1960 +1’da come risultato il primo aprile, non il trentaduesimo giorno di marzo.Per inserire una data la tecnica piu semplice e quella di scriverla giorno,mese, anno, separando con un trattino.

4.1 Le funzioni

Debbo calcolare una media su sessanta celle. Ovviamente potrei scrivere =A1+A2+ ..., indicando le coordinate di sessanta celle, poi prendere il risultato

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4.2. LA FUNZIONE = SE 53

e dividere per 60. E’ possibile e funziona. Man non e comodo, ed e praticamen-te impossibile se le celle su cui fare la media sono seimila invece di sessanta.Oppure debbo calcolare la somma sempre su un gran numero di celle. Oppurescoprire qual’e il valore massimo, o il valore minimo, di una serie di numeri. Inaltri termini ho bisogno di una tecnica che mi permetta di eseguire una opera-zione unica (ad esempio la media) su un gran numero di celle. Debbo inserireuna FUNZIONE.

ATTENZIONE. La tecnica illustrata a questo punto e la piu sempli-ce e manuale. Esiste la possibilita di fare le stesse cose utilizzandol’interfaccia grafica, i pulsanti, i menu. Questa parte e descrittanella sezione ‘Inserire le funzioni in modo interattivo’ alla fine diquesto capitolo.

Inserire una funzione in una formula consiste nello scrivere il nome dellafunzione subito dopo l’uguale, poi aprire una parentesi e indicare l’area su cuivogliamo che la funzioni lavori, infine chiudere la parentesi. Un esempio po-trebbe essere = media(A1 : A12), la media su la colonna di celle a partire dallaA1 fino all A12. nel paragrafo ‘Calcoli casalinghi’ il procedimento e illustratonei dettagli.

EXCEL contiene circa 500 funzioni, divise per categorie: funzioni statistiche,matematiche, per il riepilogo dei dati, per la gestione delle stringhe di testo,per la gestione dei dati in formato data. Noi utilizzeremo solo quattro funzionidi base, la somma, la media, il calcolo del massimo e del minimo. Le funzioni sichiamano somma,media,max,min. A queste quattro aggiungiamo la funzione= se, illustrata nella prossimo paragrafo.

4.2 La funzione = se

Come possa avere risposte diverse da una stessa formula a secondo del valoredi una cella ? La tabella 4.2 mostra un esempio: voglio vedere comparire 1nella colonna C se i valori nella colonna A sono > di 100.

A B C1 86 = se(A1 > 100; 1; 0)2 103

Tabella 4.2: La funzione = SE. Ritorna valori diversi a seconda del contenutodi una cella

La funzione riceve tre parametri, divisi dal ;. Il primo (nell’esempio A1 >100 indica qual’e il test che vogliamo effettuare; in questo caso ci chiediamo

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54 CAPITOLO 4. IL FOGLIO ELETTRONICO: EXCEL

A B C D1 Gennaio Febbraio Marzo2 Cena 230 210 2303 Telefono 60 79 804 Affitto 150 150 15056 Totale = B1 + B2 + B37 Riempimento orizzontale → → →

8 15% del totale = B6 ∗ 0, 159 Riempimento orizzontale → → →

10 Totale = somma(B1 : B3)

Tabella 4.3: Una contabilita casalinga. Calcoliamo il totale delle spese colonnaper colonna sommando il valore di tre celle. Nella riga 8 calcoliamo il ‘ . . . 15%del totale . . . ‘. La riga 10 contiene il totale calcolato utilizzando una funzione(somma)invece dell’operatore ‘+’.

se la cella due passi a sinistra rispetto a dove sto inserendo la formula ha unvalore > di 100. Il secondo e la risposta che voglio veder comparire se il testda risposta positiva (nella seconda riga e cosı); Il terzo parametro e cosa vogliocompaia se il test fallisce (come nella riga1).

4.3 Calcoli casalinghi

L’esempio illustrato in tabella 4.3 e un esempio molto schematico di come usareEXCEL per gestire contabilita. Il calcolo del totale (la somma delle tre spese perCena, Telefono e Affitto) e fatto in due modi diversi, utilizzando l’operatore‘+’ e utilizzando la funzione somma. Il risultato ovviamente sara lo stesso.In entrambi i casi le formule (compresa quella del calcolo della percentuale)iniziano con ‘=’. Aggiungere dati (aggiungere mesi) e una operazione che epossibile fare in qualsiasi momento, visto che una volta che le formule sonocorrette per Gennaio, basta semplicemente trascinarle lungo la riga per ottenereil riempimento delle celle con le formule corrette, ciascuna facente riferimentoalla propria colonna. Inserire la formula con la funzione e una operazione dafare in passi successivi:

1. Mi posiziono nella cella dove voglio inserire la formula (nel nostro casoB10

2. Scrivo ‘=’

3. Scrivo somma(

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4.4. IL QUESTIONARIO 55

A . . . F G H I1 Soggetto . . . Dom. 5 Media Massimo Minimo2 AaaFF . . . 3 =media(B2:F2) =max(B2:F2) =min(B2:F2)3 BaaFG . . . 4

. . . . . . . . . . . .

Tabella 4.4: Un questionario

4. Per indicare su quale gruppo di celle (su quale area) la funzione develavorare ho due metodi: (a) scrivere l’intervallo di celle, separato da ‘:’,in pratica scrivere ‘B1:B3’; oppure selezionare con il mouse l’intervallo dicelle. Selezionare o scrivere danno esattamente lo stesso risultato. Ed ingenerale fare Click su una cella mentre sto scrivendo una formula e lastessa cosa di scrivere il nome della cella.

5. Chiudo la parentesi, scrivo ‘)’

Se durante la scrittura di una formula, o piu in generale durante una qualcheoperazione EXCEL finisco in una zona del programma che non controllo possosempre tornare sui miei passi spingendo il pulsante ‘ESC’ in alto a sinistra sullatastiera. Cosa accade se per errore inserisco tra le celle su cui la formula lavoraANCHE la cella che contiene la formula ? Ovvero, cosa accade se la formulasi trova nella cella B10 ed e = B1 + B2 + B10 ? In matematica funzioni diquesto tipo esistono, e sono chiamate funzioni ricorsive. Percio EXCEL si limita asegnalare la stranezza con un avviso del tipo ‘Attenzione: riferimento circolare’,e va avanti. Ovvio che mai ci accadra di dover usare riferimento circolari nelnormale uso del foglio elettronico, quindi l’anomalia deve essere subito corretta.Altri errori comuni sono inserire spazi, oppure chiamare in modo sbagliato lefunzioni, ad esempio chiamare la funzione che calcola il massimo in un gruppodi valori massimo invece di max, oppure chiamare male una cella (usandosolo la colonna o solo la riga). In quel caso la segnalazione e di due tipi:EXCEL scrivera ‘NOME’ oppure ‘VALORE’, e se l’errore e evidente suggerirala correzione.

4.4 Il questionario

Abbiamo raccolto le risposte ad un questionario in un documento EXCEL. Ogniriga corrisponde ad un soggetto, e per ogni riga abbiamo memorizzato la ri-sposta data ad ogni domanda (le domande sono 5). Il primo soggetto, AaaFFha risposto 4, 3, 3, 1, 4. Se si trattasse di un gradimento, e la scala fosse dazero a cinque, potremmo dire che il soggetto AaaFF e soddisfatto in media15/5 = 3. Ci poniamo queste domande: (a) le medie del gradimento sono tutte

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56 CAPITOLO 4. IL FOGLIO ELETTRONICO: EXCEL

Figura 4.3: Analisi dei risultati di un test. Abbiamo eseguito dei test di lettura,scrittura, comprensione e produzione di un testo su un certo numero di soggetti,ottenendo dei risultati per ciascuna delle prove. Con EXCEL possiamo calcolarequanto valgono due indici, il punteggio della lettura diviso la media dei punteggie il punteggio della scrittura sempre diviso la media dei punteggi.

uguali (all’incirca), oppure c’e un gruppo di soggetti entusiasti e un gruppodi soggetti delusi ? (b) Esistono soggetti che hanno risposto 0 ? (c) Esistonosoggetti che hanno risposto 5 ? Per rispondere a queste tre domande dobbiamocalcolare riga per riga la media delle risposte, il punteggio massimo e il pun-teggio minimo, come illustrato nella tabella. Ovviamente calcoliamo i risultatisono per la riga del primo soggetto, e poi usiamo il riempimento per calcolareil risultato su tutte le righe del questionario 4.4.

4.5 Risultati di un esperimento

Abbiamo eseguito un test di lettura su una quarantina di soggetti. Vogliamocalcolare per ogni soggetto la media dei punteggi ottenuti per ciascuna prova(le prove sono quattro, lettura, scrittura, comprensione, produzione). Vogliamoinoltre calcolare due indici che i nostri studi teorici ci dicono essere importantiper comprendere quanto il soggetto sia abile nell’esecuzione del test: il punteg-gio ottenuto dalla lettura diviso la media e il punteggio ottenuto in scrittura,sempre diviso la media. La figura 4.3 mostra come fare; la media e calcolatanel solito modo, e i due indici si ottengono scrivendo la divisione tra la cella checontiene il punteggio e la cella che contiene la media. Ovviamente risolviamoil problema per il primo soggetto, e poi trasciniamo verso il basso le formule.Il riempimento fara sı che le formule siano replicate in modo corretto per tuttele righe.

4.6 Il Pil nel mondo

Si tratta di un esempio che fa parte del gruppo di esempi chiamato ‘Simulazioneprova di Idoneita’ E’ possibile scaricare questo esempio completo direttamen-

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4.7. UN PROBLEMA DI DEMOGRAFIA 57

te dal sito http://laral.istc.cnr.it. Nelle immagini che vanno da 4.4 a 4.8 ilproblema viene riassunto.

4.7 Un problema di Demografia

Per prima cosa otteniamo i dati su cui dobbiamo lavorare. Nella figura 4.10vediamo la sequenza che conduce ad ottenere le previsioni fino al 2051 su quan-te saranno le donne in Italia. Si tratta di una stima eseguita dall’Istat. Laparte relativa alla navigazione Internet sara illustrata nel capitolo 7. Qui cilimitiamo a dire che collegandosi al sito www.istat.it e seguendo i link indicatinella figura arriviamo ad una tabella, che possiamo copiare ed incollare all’in-terno di un documento EXCEL. Il risultato e mostrato nella figura 4.10. Il foglioelettronico contiene colonna dopo colonna il numero di donne che si prevedevivranno in Italia, fino al 2051 (come e chiaro per le prime colonne non si trattadi previsioni, si tratta di misurazioni). Le righe indicano le fasce di eta. Lariga che inizia con 0 contiene il numero di donne nell’eta che va 0 ad un anno.La riga che inizia per 1 contiene il numero di donne nell’eta che va da 1 a dueanni. E cosı via. Nei nostri studi demografici abbiamo ipotizzato tre categorie:chiamiamo ‘bambine’ le donne nella fascia di eta da zero a quattordici anni.Le donne fino a cinquanta anni le definiamo ‘adulte’. Infine definiamo anzianele donne di eta superiore ai cinquanta anni. Noi vogliamo calcolare per cia-scun’anno e per ognuna di queste categorie quante sono le donne. In praticacon EXCEL vogliamo calcolare quante sono (e saranno) le ‘bambine’, le ‘adulte’e le ‘anziane’ anno dopo anno (almeno prendendo per buona la previsione fattadagli statistici dell’Istat). La figura 4.11 ci mostra come fare. Dobbiamo rea-lizzare tre formule, utilizzando la funzione = somma. Naturalmente dobbiamoavere la cura di selezionare l’area di celle corrispondente alla fascia di eta checi interessa.

In realta prima di inserire le formule ho fatto un po di spazio inserendorighe e colonne. Ho utilizzato i comandi del menu /Inserisci.

La figura 4.12 ci mostra come si presenta il foglio una volta trascinate leformule per tutti gli anni. Ci mostra anche un grafico che illustra con tre curvel’andamento del numero delle bambine, delle adulte e delle anziane lungo glianni. Un grafico di questo tipo mostra come alla fine il numero delle donnesembra destinato a diminuire, seppure sia prevista un aumento delle bambinenelle prossimi decenni.

Dobbiamo notare che il grafico ha lungo le ascisse le indicazioni di quale sial’anno corrispondente ad un certo punto della curva.

Per ottenere questo risultato dobbiamo per prima cosa copiare le celle che

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58 CAPITOLO 4. IL FOGLIO ELETTRONICO: EXCEL

Figura 4.4: Il Pil nel mondo

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4.7. UN PROBLEMA DI DEMOGRAFIA 59

Figura 4.5: Il Pil nel mondo. Uno sguardo ai dati.

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60 CAPITOLO 4. IL FOGLIO ELETTRONICO: EXCEL

Figura 4.6: Il Pil nel mondo. Inserimento righe e colonne.

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4.7. UN PROBLEMA DI DEMOGRAFIA 61

Figura 4.7: La descrizione completa delle formule.

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62 CAPITOLO 4. IL FOGLIO ELETTRONICO: EXCEL

Figura 4.8: Uso della funzione = se

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4.7. UN PROBLEMA DI DEMOGRAFIA 63

Figura 4.9: I dati per questo esempio sono ricavati dal sito www.istat.it

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64 CAPITOLO 4. IL FOGLIO ELETTRONICO: EXCEL

Figura 4.10: Ecco il documento EXCEL con i dati. Per ottenere la visualizzazionecon i separatori delle migliaia e senza cifre decimali abbiamo utilizzato i pulsantiindicati dalle frecce

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4.7. UN PROBLEMA DI DEMOGRAFIA 65

Figura 4.11: Inseriamo le formule per il calcolo di quante sono le bambine, leadulte, le anziane

Figura 4.12: L’esercizio termina con la generazione di un grafico con tre curve,il numero di bambine,donne e anziane fino al 2051

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66 CAPITOLO 4. IL FOGLIO ELETTRONICO: EXCEL

Figura 4.13: Uno sguardo ai dati dell’esempio ‘Frequenze’.

contengono gli anni sopra le righe che contengono i risultati delle nostre for-mule. La sequenza e la solita: (a) seleziono gli anni (attenzione, seleziono nontrascino !); (b) /modifica/copia; un Click sulla cella dove viglio incollare; (d)/modifica/incolla.

A questo punto ho un rettangolo con la prima cella in alto a sinistra vuota,rettangolo che contiene nella prima riga gli anni, nelle righe successive i valoriche voglio rappresentare con le curve. ATTENZIONE, la prima cella in altoa sinistra e VUOTA, le altre celle della prima colonna contengono le leggendedelle curve. Se realizziamo il rettangolo con i dati da visualizzare ESATTA-MENTE cosı, basta selezionare il rettangolo e spingere il pulsante ‘Creazioneautomatica grafici’ per ottenere, dopo una breve auto composizione il risultatovoluto. I dettagli sono nella sezione ‘Grafici.’.

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4.8. FREQUENZE. FUNZIONE = SE. RIEPILOGO TABELLE 67

4.8 Frequenze. Funzione = se. Riepilogo tabel-

le

Abbiamo raccolto i dati di un’inchiesta sull’efficacia di un intervento di politicasociale in un foglio EXCEL. Si tratta in parte di risposte numeriche: 1 significache l’intervento e stato considerato inefficace, 5 significa che l’intervento haavuto, secondo il modo di vedere dell’utente, la massima efficacia, 2, 3, 4 sonovalutazioni intermedie. L’utente ha anche indicato in modo ‘testuale’ il titolodi studio, l’occupazione e lo stato civile. Ad esempio l’utente 1, che ha nelleprime tre colonne le lettere ‘b,c,a’ ha titolo di studio ‘diploma di scuola supe-riore’, lavora come ‘impiegato’, ed e celibe. L’utilizzo di codici semplifica moltola raccolta dei dati, a patto di essere sempre coerenti ed evitare ambiguita (adesempio sarebbe un errore indicare con la stessa lettera titoli di studi differenti,oppure utilizzare una lettera appositamente per un titolo di studio che sappia-mo non ci interessa specificare. Se non vogliamo fare differenze tra diplomi discuola superiore e un errore indicare tutti i diplomi con ‘b’ e solo la maturitaclassica con ‘f’). La figura 4.13 ci mostra come si presenta il documento EXCEL

prima dell’elaborazione.Le prime colonne sono la scolarizzazione, l’impiego, lo stato civile. Di seguitoci sono quattro categorie che corrispondono a vari criteri di valutazione del-l’efficacia (Copertura, quanto il servizio e stato giudicato in grado di ‘coprire’i problemi, Durata, se la durata dell’intervento e stata giudicata sufficiente ecosı via).

Ci poniamo ora una serie di domande:

1. Quanti erano i celibi e quanti gli sposati (i celibi hanno hanno codice ‘a’)?

2. Quale e stata la valutazione Categoria per Categoria ?

3. Quale e stata la valutazione complessivamente ?

4. C’e una differenza tra come e stato valutato il servizio dai celibi e daglisposati ? Ovvero, in media valutano meglio l’efficacia i celibi o gli sposati?

5. Considerando una per una le scolarizzazioni (sono tre, ‘a,b,c’) posso averele medie delle valutazioni ?

6. Considerando uno per uno gli impieghi (sono quattro, ‘a,b,c,d’) possoavere la media delle valutazioni ?

Le risposte sono indicate nella figure dalla 4.14 alla 4.18. La risposta ad 1 esemplice: usiamo la funzione = se per contare gli ‘a’ e i ‘b’ della colonna statocivile, poi sommiamo. La risposta a 2 richiede di calcolare la media colonna

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68 CAPITOLO 4. IL FOGLIO ELETTRONICO: EXCEL

per colonna e poi una media complessiva risponde a 3. La domanda 4 richiedeun po di analisi. Osservo che celibi e sposati sono mescolati, quindi sembradifficile scoprire quali valutazioni si riferiscono all’uno e all’altro. Selezioniamotutta la zona dei dati, da B7 (Soggetti) a I74. Eseguiamo /Dati/filtro/filtroautomatico. Compaiono delle frecce accanto alla intestazioni. Facendo Clicksulle frecce compare un piccolo menu dentro il quale noi possiamo sceglierequale codice ci interessa. E’ fatta ! Rimangono sullo schermo solo le righeche corrispondono al codice che abbiamo scelto. Se abbiamo scelto ‘a’ (celibi),ecco rimanere solo le righe dei celibi. Possiamo con il copia/incolla prenderele valutazioni per metterle da qualche parte, e fare poi, con comodo, la media.Dove mettere la matrice delle valutazioni ? Descriviamo qui una tecnica chepossiamo utilizzare tutte le volte che abbiamo qualcosa da appoggiare e nonvogliamo che si mescoli con i dati. Cambiamo foglio di lavoro. Attenzione,non si tratta di aprire un nuovo documento EXCEL, sarebbe molto scomodo.Ci limitiamo a cambiare foglio DENTRO il documento EXCEL su cui stiamolavorando, facendo Click su una delle linguette messe in fondo al documento.Dopo aver cambiato foglio incolliamo la matrice dei dati.

Prima di andare avanti una breve digressione su questa tecnica del cam-biar foglio. Stiamo incollando dei numeri, quindi averli sul primo foglio, o sulsecondo e del tutto equivalente. Sempre di numeri di tratta. E lo stesso po-tremmo dire se avessimo del testo. Ma se nella matrice che stiamo incollandosul secondo foglio avessimo delle formule ? Sarebbe la stessa cosa ? No ! Secerchiamo di incollare delle formule su un foglio diverso (o magari sempre nellostesso foglio ma in un punto diverso) il sistema tentera (sperando di rendercila vita piu facile . . . ) di comportarsi come per il riempimento, cioe tentera diaggiustare gli indici cosı da farli corrispondere al punto dove abbiamo incollatole formule. Ma questo, cambiando foglio, e sbagliato. Sul nuovo foglio NONci sono i dati su cui le formule lavorano per calcolare i risultati. In praticail sistema finira per cercare dati dove non ci sono, generando cosı una seriedi errori. E’ possibile ovviare a questo ordinando al sistema di incollare so-lo i risultati dei calcoli, non le formule stesse. Questo e possibile utilizzando/Modifica/Incolla speciale e spuntando la voce valori.

Torniamo alle nostre domande. La 5 e la 6 richiedono l’utilizzo di una tecni-ca nuova. Selezioniamo i dati (compresa la colonna della media) ed eseguiamo/dati/rapporto tabella pivot. Rispondiamo affermativamente (senza mo-dificare nulla) a tre domande sull’origine dei dati e su dove vogliamo che latabella pivot venga sistemata. Alla fine sara creato un foglio nuovo con unatabella pivot nuova, vuota. Accanto compare un menu, che ci da la possibilitadi trasferire nella zona a sinistra della Tabella Pivot il campo ‘Titolo di stu-dio’. I tre codici compaiono uno sotto l’altro. Trasferiamo nella zona centraleil campo ‘medie’. Comparira la somma delle valutazioni divisa per codice di

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4.9. GRAFICI. 69

Figura 4.14: La risposta alle prime tre domande del paragrafo Sequenze. Ilconteggio dei celibi con la funzione = se. Il calcolo delle medie categoria percategoria

Titolo di Studio. ClickDestro sulla zona centrale. Ed ecco un menu che cipermette di scegliere cosa vogliamo che sia calcolato: e noi scegliamo ‘media’al posto di somma. Ed il problema e risolto.Stessa procedura per generare il riepilogo rispetto all’impiego.

4.9 Grafici.

Abbiamo visto nell’esempio demografico come generare grafici in maniera di-retta. Si tratta di una tecnica chiamata auto composizione (wizard, mago ininglese). L’idea e quella di riuscire a generare cose complesse (come un grafico)rispondendo a una serie di domande. E’ un idea semplice ma molto potente:permette di evitare la memorizzazione di dettagli sintattici (e di lunghe sequen-ze), pur mantenendo una discreta possibilita di editing. Rimane sempre veroche tutto cio che viene creato in Office (grafici inclusi) puo essere modificato inqualsiasi momento facendo Clickdestro su di lui: sia che si tratti di un grafico,di un immagine e persino di un file di testo.

4.10 Inserire le funzioni in modo interattivo

La figura 4.19 mostra l’ inserimento di una formula fatta in un modo ‘grafico’piuttosto che utilizzando il metodo ‘manuale’.

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70 CAPITOLO 4. IL FOGLIO ELETTRONICO: EXCEL

Figura 4.15: L’applicazione di un filtro. E’ possibile ordinare al sistema dimostrare sullo schermo (e quindi far copiare) solo le righe corrispondenti acerti valori, ad esempio ‘a’ nella colonna dello Stato civile.

Figura 4.16: In fondo a sinistra, in tutti i documenti EXCEL, ci sono dellelinguette che permettono di cambiare foglio di lavoro, pur rimanendo all’internodello stesso documento. Utilizzare piu fogli e molto comodo tutte le volte chedebbo copiare delle celle sottoposte ad un filtro.

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4.10. INSERIRE LE FUNZIONI IN MODO INTERATTIVO 71

Figura 4.17: Ecco il risultato del /Copia/incolla dal Foglio 1 al Foglio 2. Levalutazioni ora sono divise per stato civile, e possibile calcolare separatamentele medie.

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72 CAPITOLO 4. IL FOGLIO ELETTRONICO: EXCEL

Figura 4.18: La creazione di una Tabella pivot, lo strumento piu comodo perdividere i dati per categorie, in questo caso per titolo di studio e per impiego.

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4.10. INSERIRE LE FUNZIONI IN MODO INTERATTIVO 73

Figura 4.19: Esempio di inserimento di una formula con il metodo ‘grafico’.

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Capitolo 5

Fare una presentazione:

PowerPoint

Accade spesso di dover presentare le proprie idee con il supporto di un te-

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76 CAPITOLO 5. FARE UNA PRESENTAZIONE: POWERPOINT

Figura 5.1: Ogni documento Power Point e composto da un certo numero didiapositive (slides in inglese), cioe delle ‘schermate’ che possono essere riempitecon del testo, oppure dei disegni o delle immagini. Per favorire l’inserimentoordinato del materiale ogni diapositiva e associata ad un layout (disposizione);ogni layout contiene un certo numero di ‘scatole’ rettangolari, i segnaposto.Facendo Click su un segnaposto e possibile riempirlo. I segnaposto possonoessere spostati ed eliminati (nel solito modo, selezionando e usando il tasto‘del’).

sto scritto e grafica. Ad esempio durante una lezione universitaria, o per ladiscussione di una tesi, oppure dovendo presentare le scelte in un progetto te-rapeutico, o per il lancio di un nuovo prodotto. Non importa se il risultatodel nostro lavoro debba essere effettivamente proiettato su un schermo mentreparliamo (come avviene durante le lezioni universitarie) oppure essere stam-pato, o possa essere fruito direttamente da uno video (come avviene in quellepresentazioni pubblicitarie che vediamo nei negozi di elettronica, dove le de-scrizioni dei vari prodotti di alternano le une alle altre, spesso accompagnateda un sottofondo sonoro.) In tutti questi casi il programma da usare e Power

Point, un programma per la realizzazioni di presentazioni (vedi figura 5 peravere un idea dell’aspetto di Power Point appena avviato.) Utilizzare Power

Point e molto immediato.

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Figura 5.2: Un esempio di layout. Per avere uniformita anche nei colori di sfon-do e nei caratteri si utilizza il comando /Formato/Struttura diapositiva. Ilayout si scelgono in /Formato/layout diapositiva.

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78 CAPITOLO 5. FARE UNA PRESENTAZIONE: POWERPOINT

Figura 5.3: Come si presenta la diapositiva dopo l’inserimento del materialenei segnaposto. Per aggiungere diapositive /Inserisci/Diapositiva. Per mo-dificare l’ordine e per avere una vista d’insieme utilizziamo i comandi del menu/Visualizza

5.1 Un po di grafica

Tutti i programmi Office hanno due barre degli strumenti, denominate disegnola prima e immagine l’altra. Spesso vengono tenute disattivate per evitare cheoccupino spazio sullo schermo inutilmente. Ma se abbiamo la necessita di faredisegni possono esserci utili. La barra disegno permette di tracciare forme ditutti i tipi, dai semplici rettangoli alla frecce ai cosiddetti ‘callout’, quadra-ti con frecce che ricordano ‘le nuvolette’ dei fumetti, quelle che contengono ‘. . . quello che il personaggio sta dicendo (o pensando)’. La barra immaginepermette di modificare alcune caratteristiche delle immagini che abbiamo in-serito, ad esempio la luminosita o il contrasto. Con un po di pratica possiamodisegnare cose semplici. Ma dobbiamo ricordare che per disegnare in modoprofessionale occorre utilizzare programmi realizzati appositamente (molto co-muni quelli prodotti da Macromedia), oltre il fatto scontato (ma non per tutti)che per disegnare bene occorre saper disegnare: ancora una volta il PC nonrende magicamente facile una cosa intrinsecamente complessa.

’’

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5.1. UN PO DI GRAFICA 79

Figura 5.4: Un esempio di inserimento di materiale grafico. Le scritte grandisono chiamate Wordart. I comandi sono nl menu /Inserisci.

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80 CAPITOLO 5. FARE UNA PRESENTAZIONE: POWERPOINT

Figura 5.5: Un esempio di oggetto specifico di Power Point: organigramma,ovvero come inserire grafici che illustrino dipendenze di tipo gerarchico, cometassonomie naturali, rapporti tra persone, strutture sociali ed economiche.

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Capitolo 6

ArchiviElettronici: Access

I primi elaboratori elettronici, antenati de nostri PC, nacquero con due obbiet-tivi: il primo era quello di aiutare l’essere umano nello svolgimento di calcoliripetitivi (in particolare quelli necessari alla realizzazione dei primo ordignonucleare); il secondo, aiutare l’essere umano a memorizzare e catalogare ungran numero di dati organizzati in tabelle. Quello che accade ad esempio nellarealizzazione di un censimento.

L’organizzazione dei dati in tabelle e un procedimento che permette di or-dinare e recuperare l’informazione che ci serve in modo molto rapido: l’ideadi base e quella che per memorizzare una qualche serie di informazioni (peresempio il domicilio degli iscritti alla nostra associazione) occorre decidere cosaci interessa memorizzare, cioe i dati su cui pensiamo di dover fare una qual-che ricerca. Per esempio, se degli iscritti memorizzo nome, cognome, cittadi residenza, numero telefonico e data di iscrizione, so che potro in qualsiasimomento interrogare il sistema chiedendo la stampa di tutti gli iscritti dell’an-no 2006, oppure di quelli con il cognome che inizi con ‘C’ e che vivono a Milano.

Le informazioni che ci interessa memorizzare si chiamano CAMPI: no-me, cognome, citta, telefono, data iscrizione sono i campi del nostro archivioelettronico Iscritti (un archivio elettronico si chiama anche database). Ogniiscritto (ogni elemento del database) si chiama RECORD. Quindi, un database e composto da una serie di RECORDS (che immaginiamo essere le righe),divisi in una serie di CAMPI (che immaginiamo essere le colonne).

La figura 6.1 mostra un Database utilizzato per la gestione di un magazzino.L’insieme dei campi di un Database si chiama struttura Record o anche struttu-ra Della Tabella. La realizzazione di archivi elettronici e un compito molto com-plesso che non descriviamo in dettaglio in questo manuale. Nel testo si fa riferi-

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82 CAPITOLO 6. ARCHIVIELETTRONICI: ACCESS

Figura 6.1: Un documento ACCESS per la gestione di un magazzino

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mento all’uso di ACCESS per la catalogazione dei risultati di un questionario.Proprio questo esempio e scaricabile sempre dal sito http://laral.istc.cnr.it

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Capitolo 7

Internet

7.1 Cosa e Internet

Internet e la vera rivoluzione tecnologica di questi ultimi 50 anni. Nessunaaltra tecnologia, televisione compresa, ha potenzialmente l’impatto di Internete delle sue applicazioni. Vediamo di capire perche.

Internet e una rete di computer, tutti potenzialmente diversi tra di loro,con differenti hardware e differenti sistemi operativi.

La solo cosa che rende Internet un oggetto uniforme e il fatto che tutti icomputer collegati condividono lo stesso protocollo di comunicazio-ne: ovvero tutti i computer collegati su Internet utilizzano le stesseregole per scambiarsi documenti.

Questo protocollo di comunicazione, chiamato TCP-IP, permette di rintrac-ciare l’esatta posizione sulla rete di qualsiasi nodo, senza dover conservare unelenco unico. Vediamo di capirci con un esempio. Se spedisco da Roma unpacco a mio zio, a Detroit, specificando il suo nome di battesimo, il cognomee l’indirizzo (comprensivo di citta e nazione), chi si prende l’incarico di recapi-tarlo (un postino) non consulta un elenco centrale dove sono segnati tutti gliesseri umani attualmente viventi e il loro domicilio: sarebbe un modo di proce-dere folle. Chi mai potrebbe aggiornare questo elenco unico, valido per l’interopianeta, dove e necessario tenere aggiornata una tabella che lega insieme tuttigli esseri umani e tutti i loro indirizzi ?

Quello che il postino realmente fa e portare il mio pacco in un luogo diRoma chiamato ‘smistamento’, e da lı, leggendo l’indirizzo, un altro postino,

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86 CAPITOLO 7. INTERNET

Figura 7.1: Una rappresentazione schematica di UUNET , il piu grande for-nitore di collegamenti Internet al mondo. Si nota come collegamenti ad altavelocita traversino gli USA da una costa all’altra. Dalla costa NORD-ESTpartono i collegamenti per l’europa.

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7.2. COSA E LA NAVIGAZIONE WEB 87

magari utilizzando un aereo, sposta il mio pacco negli USA.

Il postino del livello ‘smistamento’ sa come raggiungere gli USA. Il postino. . . ‘da casa mia a smistamento . . . ’, no.

E arrivato in America il mio pacco passa in consegna ad un altro postino,che sa come raggiungere Detroit, e cosı via fino a consegna avvenuta. In altritermini l’informazione su come si arriva da un punto all’altro e distribuita sumolti nodi della rete, organizzati in maniera gerarchica.

Inoltre questo metodo permette di tentare percorsi diversi, nel caso che unavia sia bloccata (non ci sono aerei ? il mio pacco viaggia per nave !).

Quando il mio PC collegato ad Internet chiede il trasferimento di un file dauna banca dati in California, ogni singolo pacchetto di dati che viaggia dal mioPC all’archivio statunitense, ha scritto sopra di se dove deve arrivare, e la reteInternet e in grado di instradarlo in modo corretto, nodo dopo nodo, in unadirezione e nella direzione inversa.

Riassumendo, Internet e una rete di computer dove ogni nodo e individua-bile in modo univoco e dove l’informazione su dove un singolo nodo sta non ememorizzata in un immenso (e non gestibile) archivio centrale, ma bensı di-stribuita in numerosissimi nodi speciali, definiti router, dove apparecchiaturehardware e programmi sofisticati si incaricano di istradare e controllare il traf-fico.

Come e ovvio si tratta di una situazione ideale per una struttura di tipomilitare: e infatti i primi esperimenti su Internet sono stati svolti dall’esercitoUSA fin dagli ani 70’. Come accade comunemente in applicazioni tecnologichedi questo tipo (un altro esempio e la tecnologia GPS) universita e aziende han-no incorporato tecnologia originalmente militare per scopi civili, contribuendoallo sviluppo e alla diffusione di massa.

Attualmente sulla rete Internet vengono svolte due attivita, la cosiddettanavigazione WEB e la spedizione di messaggi, la cosiddetta posta elettronica,o email.

7.2 Cosa e la navigazione WEB

Prima di iniziare una nota sulla terminologia: si definisce scaricare (to down-laod) da una rete l’operazione di trasferimento di qualcosa preso da un compu-ter collegato alla rete al mio PC. Quando uno scaricamento e in corso comparenormalmente una finestra che ci dice quanto tempo dobbiamo aspettare prima

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88 CAPITOLO 7. INTERNET

Figura 7.2: Esempio di navigazione WEB. Nel riquadro in alto, chiamato bar-ra dell’indirizzo, abbiamo scritto il nome del sito che ci interessa consultare(www.lumsa.it). Con il mouse possiamo fare click sui ‘Link’ cosı da attivarenuove pagine WEB.

che l’operazione sia terminata e altre statistiche sull’operazione. Naturalmentese non si tratta di un sito ‘pirata’, ci verra chiesto se vogliamo realmente sca-ricare questo documento, e se sı che nome gli vogliamo dare e in che cartellavogliamo metterlo. Documento e come sempre un nome gnerico per indicarequalsiasi oggetto memorizzabile su un computer, un documento testuale, cal-coli e grafici, una foto, un film, un brano musicale.

Immaginiamo di conservare su una computer collegato ad Internet una se-rie di documenti, e che sia possibile passare da un documento all’altro facendoClick su una parte del testo (o su una immagine). Definiamo questa zona attiva‘Collegamento ipertestuale’ (hyperlink in inglese). Questi documenti hanno incomune il fatto di essere tutti scritti in linguaggio che si presta alla creazione diHyperlink, il linguaggio html (e le sue derivazioni). Chiamiamo questo compu-ter con i documenti ipertestuali ‘sito’. La navigazione Web e quella tecnologiache mi permette di arrivare ad un sito indicando il nome, e poi spostarmi daun sito all’altro facendo Click sui collegamenti ipertestuali.

Per raggiungere i siti e spostarmi tra di loro si usa un programma che viene

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7.2. COSA E LA NAVIGAZIONE WEB 89

Figura 7.3: Se non conosciamo il nome dei siti che potrebbero contenere leinformazioni che ci servono,dobbiamo utilizzare un motore di ricerca (in questafigura mostro www.google.com). Nella finestra al centro devo scrivere le paroleche mi interessa cercare (chiamate parole chiave).

fornito insieme al sistema operativo, Explorer (vedi figura 7.2. Qui ricordiamoalcune regole generali della navigazione WEB:

• I nomi dei siti iniziano QUASI sempre con www. Ma ci sono delle ecce-zioni. Il materiale per queste esercitazioni e su laral.istc.cnr.it, che comesi vede non inizia con www.

• La parte terminale indica QUASI sempre la nazione dove il sito si trova.Ma ci sono delle eccezioni: .com indica siti commerciali, ovunque essisiano; .edu indica siti accademici statunitensi; .net e .org indicano sitiche fanno riferimento ad organizzazioni, spesso no-profit. In questi ultimianni si sta cercando di mettere ordine in questa giungla, ma i risultatisono ancora lontani.

• E’ possibile acquistare un nome WEB (si chiamano anche nomi di domi-nio) a basso costo. Ed e altrettanto possibile avere spazio dove depositarei propri documenti html, sempre a prezzi molto bassi (spesso, se si usanonomi di dominio con una parte fissa, e possibile depositare pagine WEBgratis). Quindi diventa sempre piu facile ed accessibile economicamentemettere in piedi siti WEB anche per piccole organizzazioni, piccolissi-mi club, semplici individui. Questo apre la strada a sviluppi difficili daprevedere: da un lato si confondono i due ruoli di distributori e raccogli-tori di informazioni; dall’altro diventa sempre piu complesso trovare conrapidita cio che realmente serve.

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90 CAPITOLO 7. INTERNET

• La navigazione WEB e il solo modo per avere qualcosa da Internet. Larisposta e no. In questi ultimi anni si sta sviluppando una tecnologia,molto controversa, denominata peer-to-peer (da pari a pari). Immagi-niamo di istallare sul mio PC un programma (molto comune e e-mule) ingrado di trasformare tutto quello che sta su certe cartelle (scelte da me) inmateriale scaricabile da Internet. Chiunque con questo programma puocollegarsi al mio computer ed ottenere copie dei documenti che si trovanoin quelle cartelle. Ovvio, anche io posso fare lo stesso con gli altri PC nel-le condizioni del mio. Abbiamo realizzato una rete dove non si distinguepiu chi scarica e da dove si scarica: tutti i computer coinvolti possono as-sumere indifferentemente il ruolo di magazzini (in inglese Server) oppurescaricatori (in inglese Client). Se ricordiamo che i documenti in questionepossono essere film, o musica, o libri, o in generale oggetti protetti dalcopyright intellettuale, e chiaro a tutti l’immenso problema che questatecnologia genera. E’ perseguibile penalmente colui che, istallando unprogramma di cui non comprende a fondo le potenzialita, diventa a tuttigli effetti una fonte di distribuzione di materiale sottoposto a vincoli diproprieta, ne piu ne meno di un comune ricettatore di merce rubata ?Si tratta di problemi complessi che impegneranno le nostre societa neglianni a venire.

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Capitolo 8

Uso del PC: Tecniche

generali

Copiare dal floppy Esistono molti modi diversi per copiare dei documentida un floppy disk ad un PC e viceversa. Il modo piu semplice, almeno perutenti poco esperti,consiste nell’aprire due finestre, uno accanto all’altra:a sinistra la finestra /Risorse del computer/Floppy disk (A:), a destra lafinestra dove voglio trasferire i documenti (figura 8.1).

A questo punto trasferire un file da un supporto all’altro e immedia-to: basta trascinare con il mouse, tenendo spinto il pulsante sinistro, ildocumento che vogliamo copiare. Ci sono delle cose da ricordare. (a)Trasferire qualcosa su un floppy viene interpretato dal sistema come co-piare qualcosa sul floppy. Questo perche non ci sono garanzie che il floppyrimanga nel PC a lungo, anzi molto spesso il trasferimento viene fatto al-lo scopo di realizzare proprio una copia. (b) Se si vuole esplicitamentefare una copia del documento occorre tener spinto il tasto ‘ctrl’ mentresi effettua il trascinamento. (c) La tecnica rimane identica anche neitrasferimenti da CD; le cose cambiano nei trasferimenti sul CD. Infattiil CD e normalmente una periferica su cui e possibile scrivere una solavolta. Questa pratica si chiama masterizzazione. Non diamo qui altridettagli, anche perche al CD si sta sostituendo un supporto dall’uso piuimmediato, la cosiddetta penna (vedi piu avanti in questo capitolo).

Organizzare le cartelle Creare cartelle dentro DOCUMENTI e necessario.Infatti appena aumenta il numero dei files che quotidianamente creo esu cui regolarmente lavoro, diventa complesso trovare qualcosa senzautilizzare una divisione in cartelle efficiente.

• Non conviene dividere le cartelle per data o per tipo di file. Infatti

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92 CAPITOLO 8. USO DEL PC: TECNICHE GENERALI

Figura 8.1: Due finestre aperte contemporaneamente. A sinistra una finestrache guarda sul floppy, a destra una finestra che guarda sul PC

molto spesso accade che un lavoro, per essere svolto correttamente,richiede l’utilizzo di piu programmi: e molto spesso e difficile indi-viduare una durata prima che il lavoro sia stato svolto almeno inparte.

• Al contrario e’ una buona strategia dividere le cartelle a secondo delcontesto in cui il lavoro si svolge, e in un secondo livello dividereancora. Ad esempio e una buona organizzazione chiamare il primolivello di cartelle Progetti Italia, Progetti estero, Materiale persona-le, Gestione ufficio. Nelle cartelle con il nome Progetti metteremoi documenti che fanno riferimento ai progetti di assistenza che lanostra associazione sta seguendo. Materiale personale e Gestioneufficio conteranno rispettivamente documenti che riguardano noi efiles per la gestione del nostro ufficio. Possiamo poi dividere le car-telle Progetti in sotto-cartelle che conteranno i files relativi ai variinterventi.

Il cestino I documenti cancellati finiscono nel cestino. Possono essere recupe-rati facendo DoppioClick (sempre sul cestino) e scegliendo la voce ripri-stina. Questo modo di procedere nasconde il fatto che cancellare un filesnon significa recuperare lo spazio su disco che esso occupava, almeno finoa quando il file non e stato cancellato in modo definitivo. Esiste infatti ilcomando /Svuota cestino che si occupa esattamente di questo.

Risorse di rete Molto spesso gruppi di PC sono collegati in rete (definita retelocale) cosı da condividere risorse: una stampante, uno scanner, il colle-

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gamento ad Internet, parti del disco. Questa ultima possibilita e moltocomune tutte le volte che documenti debbano essere distribuiti tra variutenti, che continuano ad utilizzare PC diversi. Questo e il modo con cuivengono distribuite le esercitazioni in un’aula informatica. Risorse di retecontiene una serie di ‘posti’ da cui e possibile trasferire documenti. Latecnica e identica a quella usata per trasferire files da floppy

Personalizzo lo schermo ClickDestro sulla scrivania attiva un menu speci-fico per il desktop. Il comando /Proprieta permette di accedere ad unmenu di regolazioni per il video. E’ possibile cambiare lo sfondo, la mo-dalita di attivazione del salva schermo 1, la definizione e la modalita concui vengono mostrati i caratteri.

Pannello di controllo Da Start/Impostazioni e sempre possibile accederead un menu chiamato ‘Pannello di controllo’. Tutte le regolazioni del si-stema operativo sono modificabili, anche se la maggior parte di esse sonotroppo complesse per essere gestite da utenti non troppo esperti. Citia-mo come esempio il comando /Internazionale che permette di modificaretutte le regolazioni che hanno a che vedere con la nazione dove il PC eusato: il fuso orario, la modalita di separazione tra centinaia e migliaianei numeri, il simbolo della valuta e cosı via.

Stampare Per prima cosa occorre spiegare cosa si intende per ‘. . . istallareun programma . . . ’. Un PC viene venduto corredato di un certo numeridi programmi applicativi: tipicamente i programmi Office, un antivirus,dei programmi di utilita come una calcolatrice o uno scrittore di bra-ni di testo senza formati particolari. Noi possiamo sempre aggiungereprogrammi a quelli in dotazione istallandoli. I programmi sono normal-menete memorizzati su CD. Inserendo il CD compaiono una serie di menuche ci guidano nella procedura. Alla fine il nuovo programma compariranel menu Start e a volte anche come icona sulla scrivania.

Ogni PC e collegabile potenzialmente a qualsiasi stampante. In praticaper far sı che un sistema operativo possa permettere ai propri programmidi utilizzare una qualsiasi periferica (stampanti incluse) occorre istallareun oggetto software definito driver. In pratica istallare un file e del tuttoequivalente ad istallare un comune programma. Si inserisce un CD e siseguono delle istruzioni, molto spesso autoesplicative. Se la procedura eeseguita correttamente tutti i programmi gia presenti possono cominciaread utilizzare la stampante: in altre parole l’istallazione di una stampantee una operazione che deve essere fatta una sola volta

1Il salva schermo e una procedura grafica che permette di lasciare il PC anche per lunghi

periodi senza che il video ne risenta.Infatti vengono disegnate figure che impediscono ai singoli

punti del monitor di restare accessi troppo a lungo.

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94 CAPITOLO 8. USO DEL PC: TECNICHE GENERALI

Prendere immagini da . . . • Prendere immagini da una fotocamera di-gitale significa fare un trasferimento di documenti dalla fotocameraal PC. Occorre poi un software che sia in grado di:ordinare il tra-sferimento, mostrare le immagini una volta trasferite, modificarle senecessario, e stamparle. Istallare il programma e una operazione chenon richiede altri commenti. Per collegare fotocamera e PC occorreun cavetto di collegamento. La presa sul computer adatta a queltipo di cavo si chiama USB ed e presente praticamente su tutti i PCmoderni.

• Prendere immagini da Internet significa scaricare sul proprio PC filesgrafici, o direttamente da repertori di immagini associati a tutti iprincipali motori di ricerca, oppure utilizzare il copia incolla, aven-do cura di fare Clickdestro sull’immagine per ottenere il comando/Copia. Questo perche molto spesso le immagini in Internet sonodinamiche, e facendo click su di loro si passa a un nuovo documento.

• Qualsiasi sia stato il procedimento per ottenere le immagini (foto-camera, Internet) le immagini sono files, e si trovano dentro qual-che cartella, come qualsiasi altro documento. Quindi per inserireuna fotografia direttamente nel documento WORD che sto scriven-do occorre eseguire il comando /Inserisci/Immagine/Da file epoi navigare tra le cartelle fino a trovare il file desiderato.

• Una nota tecnica. L’estensione piu comune per un file grafico e.jpg. Si tratta di un formato molto adatto a memorizzare fotografie(ed in generale immagini piuttosto che disegni) perche permette dimemorizzare in files relativamente piccoli un gran numero di dettaglie di colori dell’imagine originale

La penna Molti di quelli che gia utilizzano un PC hanno sentito nominarequesto strano accessorio, dalla forma cilindrica, da tutti chiamato penna.Questa periferica si inserisce in una presa USB del nostro PC e permettedi memorizzare in maniera rimovibile fino a due miliardi di caratteri didati. La novita consiste nel fatto che l’intera operazione viene effettuataa caldo, cioe senza spengere il computer. Una volta inserita la perifericacompare un menu di conferma e quindi viene aggiunta una voce a Risorsedel compuet. Da quel momento la penna si comporta come un floppydisk dalla capacita enorme, permettendo la memorizzazione, anche infasi successive, dei dati

Le scorciatoie • Le barre degli strumenti

– Word

– Excel

– Powerpoint

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Figura 8.2: Barre degli strumenti di WORD. (1) Comandi per i caratteri. (2)Comandi per i paragrafi. (3) Il righello per applicare i rientri.

Figura 8.3: Barre degli strumenti di EXCEL. (1) Comandi per i formati dellecelle. (2) Pulsante per la generazione dei grafici. (3) Pulsante per l’inserimentodelle formule.

• Le scorciatoie da tastiera crtl-c, crtl-v corrispondono al copia edincolla. ctrl-alt-canc permette di riavviare il computer.

La sicurezza Quando il PC si avvia puo accadere di dover rispondere ad unarichiesta di ‘nome utente’ associato ad una password. Nella maggioranzadei casi si tratta di una semplice comodita per l’utente, cosı che il siste-ma, informato di chi sia la persona che il quel momento inizia a lavorare,possa regolare le icone e i programmi in un modo che l’utente conosce, eapprova. Niente a che vedere con la sicurezza. Una semplice comoditad’uso.

Diversa la situazione se il PC e utilizzato all’interno di una rete locale. Inquel caso il nome utente che l’operatore scambia all’inizio e lo stesso cheverra utilizzato per accedere a tutte le risorse della rete, ad esempio filese stampanti. Inoltre a secondo di chi sia l’utente, potra avere accessoo meno a programmi di uso comune, come programmi di contabilita earchivi elettronici.

Le copie del proprio lavoro Fare una copia dei propri documenti e una co-sa utile. In passato si utilizzavano tecniche sofisticate, (a) per copiaresolo i documenti modificati di recente, (b) per copiare i documenti in unformato compresso che permettesse di utilizzare meno spazio. La diffu-sione dei CD ha reso le tecniche di copie (in inglese backup) molto piu

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96 CAPITOLO 8. USO DEL PC: TECNICHE GENERALI

Figura 8.4: Barre degli strumenti di Power Point

dirette, e soprattutto ha reso meno critico il problema dello spazio. Quin-di, a meno che il nostro PC non venga utilizzato in una rete locale doveun sistema centrale si occupa del backup (magari con criteri sofisticaticome quelli a cui abbiamo appena accennato), la cosa giusta da fare e lapiu semplice: copiare l’intero contenuto della cartella documenti su unCD utilizzando il trasferimento /Risorse del computer (come si trattassedi un floppy disk) Bisogna ricordare che alla fine del trasferimento, perfar sı che i files vengano effettivamente scritti sul cd, occorre eseguire ilcomando /Files/scrivi su cd. Si tratta di una operazione che e possibilefare una sola volta.

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Abbiamo scelto alcuni testi che possono essere utili per approfondire lo studio

delle tecniche, argomento per argomento:

Informatica teorica Paolino Di Felice, Quaderno di Fondamenti di informati-

ca, Aracne EDITRICE. Si tratta di un testo, decisamente complesso, che

da un quadro generale del ‘dietro le quinte’, ovvero i fondamenti teorici

dell’informatica, del come si sviluppano programmi, delle tecnologie e delle

possibilita

Windows Preston Gralla, Windows XP trucchi e segreti. Tecniche Nuove. E’

un manuale molto immediato su come personalizzare l’ambiente di lavoro

Windows XP.

Office Marino Della Puppa, Sebastiano Della Puppa. Office 2003. Apogeo. Ma-

nuale completo di OFFICE, difficile da utilizzare come testo per iniziare, ma

con molti spunti per approfondire.

Excel Microsoft Excel 2003 Uso avanzato, di: Kathy Ivens, Conrad Carlberg. E’

il testo migliore per iniziare ad utilizzare Excel in modo avanzato. Gli esempi

sono tutti complessi e richiedono una padronanza di base

Internet Luigi Comi, Internet, McGrow Hill. Un buon testo per approfondire

l’uso di Internet.

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SAGGISTICA ARACNE

1. François Sedgo, Mon livret SIDA

2. François Sedgo, Sida. Prévention, éducation, solidarité. Approchespastorales

3. Pietro Omodeo, Biologia con rabbia e con amore4. George F.R. Ellis, Prima del principio5. Angelo Paoluzi, Appunti pratici di giornalismo scritto6. Ino Anod, Andreotti e la mafia. Sei lettere aperte al Procuratore della

Repubblica di Palermo7. Ermanno D’Onofrio, Giovani e tempo libero. Una ricerca nel comune

di Frosinone8. Riccardo Alicino, Roma dalle righe del Nuovo Testamento al Duemila9. Associazione “Insieme per gli altri” (a cura di), Tempi di Bosnia10. Pietro Omodeo, Gli abissi del tempo. Saggi11. Sergio Nazzaro, Qualcosa di sconosciuto. La poesia di György Petri12. Maria Serena Patriarca, Sotto a chi sbrocca. Cronache di ordinario deli-

rio di una giornalista di gossip e mondanità13. Maria Lucignano Marchegiani, Voci poetiche, figure animate. Scritti di

letteratura e teatro14. Anna Maria Scalabrino, Glicemia, specchio della mente15. Libero Bigiaretti, Profili al tratto16. Maria Gabriella de Simone, L’emozione della vita. Racconti e confronti17. Federico Giannone, La comunicazione pubblica nella Sanità. Una sfida

per il miglioramento dei servizi18. Paola Natalicchio (a cura di), La gabbia dell’orgoglio. Risposta a Oria-

na Fallaci19. Fabio Masotti (a cura di), Le guerre del XX secolo e le violenze contro i

civili20. Rosa Corrado, Orazio Vecchi musico–poeta. Le Canzonette a 4 voci21. Piero Bottali, Sirrush, il drago di Babilonia. Ipotesi sulla presenza di

dinosauri nella Mesopotamia sumero–babilonese22. Maria Gabriella de Simone, Viaggio nel mondo del puerperio. Mamma

e papà tra consapevolezza ed emozione23. Maria Gabriella de Simone, La qualità e tutela della vita: mamme,

papà ed esperti24. Denis Diderot, Pensieri sull'interpretazione della natura ai giovani che

si dispongono allo studio della filosofia naturale. A cura del GAMADI

(Gruppo Atei Materialisti Dialettici)25. 1 Franco Pratesi, Eurogo. Volume 1. Part 1: Go in Europe until 1920;

Part 4: Go in Europe 1920–1950

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2 Franco Pratesi, Eurogo. Volume 2. Part 3: Go in Europe1949–1958; Part 4: Go in Europe 1959–1968

3 Franco Pratesi, Eurogo. Volume 3. Part 5: Go in Europe1968–1978; Part 6: Go in Europe 1979–1988

26. GAMADI (Gruppo Atei Materialisti Dialettici), Materialismo dialettico econoscenza della natura

27. Davide Ambrogi, Il virtuosismo violinistico di Nicolò Paganini. Ipotesidi un metodo tra mito e realtà

28. Francesco Scoditti, Figure musicali. Incontri con musicisti: da Pale-strina a Berio

29. Luigi Galieti, Episodi storici lanuvini–veliterni. Repubblica Romana1798–99. Parte II. Epilogo

30. Luca Attenni, Daniele F. Maras, Osservazioni sulla fase arcaica e re-pubblicana del Santuario di Giunone Sospita e sul più antico alfabeta-rio latino. Conferenza nel 30° anniversario del gemellaggio tra Lanuvioe Centuripe

31. Archivio di storia della Chiesa nel Rione Monti1 Francesco Pifferi (attr.), Storia dell’origine e primi miracoli della

Madonna dei Monti in Roma (1583). A cura di Federico Corrubolo2 Francesco Rovira Bonet, Historia del risarcimento della chiesa

parrocchiale di San Salvatore e Pantaleo a Monti descritta l’anno1763. A cura di Federico Corrubolo

3 Federico Corrubolo, La Chiesa di Santa Maria ai Monti. Guidaessenziale

32. Fiction TV

1 Barbara Maio, Buffy. The Vampire Slayer2 Doriana Comandè, Dark Angel

33. Adolfo Sassi, Il vento di Cracovia. Papa Wojtyla: un papa per l’umanità34. Francesco M. Chiancone, Curarsi con le piante nel Cinquecento35. Giuseppe Chinnici, Federico Giannone, Giuseppe Salvati, Comunicare

la Sanità per renderla a misura d'uomo. Guida alla comunicazionenella sanità pubblica e privata

36. Innocenzo Alfano, Fra tradizione colta e popular music: il caso delrock progressivo. Introduzione al genere che sfidò la forma canzone

37. Incontri culturali di storia antica1 Mariano Malavolta, Tiziana Capriotti, Le antichità di Cossignano

nel Piceno38. Fabio Troncarelli, Il pane degli angeli. Storia, cinema, psicoanalisi in

cerca di una saggezza possibile39. Franco Pratesi, Itago. Panoramica storica del Go italiano40. Susanna Casubolo, Anella Rizzo, Autobiografia e musicoterapia come

supporto nell’assistenza dei malati di Alzheimer

Page 107: 0743-5 interno ne · tutti `e quella denominata disco locale (C:). Si tratta di una apparecchiatura chiamata Disco Rigido (vedi capitolo 2) in grado di mantenere memorizzato in modo

41. Luigi Galieti, Gli antichi ospedali della diocesi di Albano: Albano,Civita Lavinia, Genzano, Marino, Nemi, Nettuno. Con cenni sugli ospe-dali medioevali di Velletri e curiosità sull’assistenza sanitaria neiCastelli Romani e nell’Agro Romano. Con documenti

42. Enzo Tonti, Il piacere di insegnare43. Maria Moscardelli, La coperta abruzzese. Il filo della vita di Ignazio Silone44. Anna Bisceglie, Maria Letizia Bosnjak (a cura di), Curiosando nel

nostro passato45. Quintino Venditti, Maria Corredentrice, Signora della Trinità. Lettere

ad Avi Maria Silvia sulla Donna della Trinità46. Alberto Sabatini, Pizzoli, paese dell’anima. In allegato: Fra Salvatore

da Pizzoli. Un martire abruzzese nell’Armenia Minore47. Fabio Margutti, Il biliardo universale (Il biliardo fisico-geometrico, I

punti oscuri dell’angolo 50, Il sistema Margutti, Il sistema delle bigliedi prima, La teoria dei punti di palla, Il sistema degli sfacci e dei rad-drizzi, Il sistema D’Anzi)

48. Vanna Araldi, Il futuro che accade del digitale terrestre. Virtù autenti-che ed esibite della nuova storia della TV

49. Adolfo Sassi, Le lingue e papa Wojtyla50. Adolfo Sassi, Apologia di Karol Wojtyla. CD musicale in abbonamento

editoriale: Sei la stella che splende. Testi di Adolfo Sassi tratti da Elegieper un Grande. Karol Woytjla: un Papa per l’umanità; musiche e arran-giamenti: Giampiero Ferrante; interprete: Mariangela Ruggiero

51. Oscar Bettelli, Il punto di vista52. Maurizio Ponz de Leon, Nel regno degli Incas. Viaggio in Perù53. Adolfo Sassi, L’Europa e il genio europeo. Da Wojtyla a Ratzinger54. Salvatore Rapicano, Sanctus Ianuarius. Il santo che vive55. Innocenzo Alfano, Verso un’altra realtà. Cenni di strategia compositi-

va e organizzazione dei brani nella musica rock, da Jimi Hendrix alrock progressivo

56. Paolo Giugliano, Alfonso Marino, Il linguaggio della burocrazia. Dalmesso comunale alla firma digitale

57. Finisterre. Collana di Pubblicazioni della Confraternita di San Jacopodi Compostela (Perugia)5 Monica D’Atti, Pellegrini sulla Via Francigena. Guida di spiritualità

58. Ennio Badolati, Nuovi aneddoti della scienza59. Giorgio Spinozzi, Il futuro dell’energia60. Luciano Simoni, Tempo e spazio dell’uomo e di Dio61. Giuseppe Magnarapa, La casa della lealtà. Andrássy Ut. 60 – Budapest

106262. Federico Cecconi, Introduzione al Personal Computer

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Finito di stampare nel mese di agosto del dalla «ERMES. Servizi Editoriali Integrati S.r.l.»

Ariccia (RM) – via Quarto Negroni, per conto della «Aracne editrice S.r.l.» di Roma