8
Rend. Online Soc. Geol. It., Vol. 17 (2011), pp. 161-168, 5 figs., (DOI: 10.3301/ROL.2011.46) Studio sedimentologico e dinamica marino-costiera del sistema litorale di Bosco Pantano di Policoro (Basilicata, Italia meridionale) L. SABATO (*), S. LONGHITANO (**), A. CILUMBRIELLO(*), D. GIOIA (*), L. SPALLUTO (*) & C. KALB (***) ____________________ (*) Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali, Uni- versità degli Studi di Bari “Aldo Moro”. E-mail: [email protected] (**) Dipartimento di Scienze Geologiche, Università degli Stu- di della Basilicata, Potenza (***) Dipartimento di Scienze della Terra, Osservatorio Coste E Ambiente Naturale Sottomarino - O.C.E.A.N.S. - Università degli Studi di Cagliari ABSTRACT Sedimentological study and coastal-marine dynamics of the “Bosco Pantano di Policoro” littoral system (Basilicata, Southern Italy) The PROVIDUNE LIFE project is a multi-disciplinary research task funded by the European Community and designed to outline the framework of the natural habitats of the dune fields that occur along the coasts of Cagliari (southern Sardinia), Caserta (northwestern Campania) and Policoro (eastern Basilicata) in southern Italy. The project consists of a number of interconnected studies programmed to evaluate all the environmental features that the coastal dune fields exhibit along these coasts of the central Mediterranean area. This pa- per shows the result of the sedimentological study performed to char- acterize the “Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni” coastal system, in Basilicata (southern Italy). This system, develop- ing along a 3 km-long segment of the Ionian coast, shows an up to 100 m-wide, mixed (gravelly-sandy) beach, which is wave-dominated and subjected to persistent NNW-directed waves. The study has been focused on the morpho-sedimentological characterization of both the emerged and the submerged sectors of the beach system. Accord- ingly, 36 topographic and bathymetric profiles have been measured, and analyses to obtain compositional and textural features of deposits were carried out. Furthermore, an evolutive model of the shoreline changes during the last 100 years has been depicted on the base of a multitemporal comparison of historical aerial photos. Finally, in or- der to achieve a series of prediction models on the impact of the domi- nant wave and the resulting hydrodynamics of the coastal area, the more frequent and of greater energy events have been identified and, thanks to the Delft3D software, the effects they can have on coastal systems have been evaluated. This kind of study provides all the geological elements that must be taken into account for any planning of interventions as well as for their management; in any case, the result should be used for the purpose to protect coastal habitat, that is the ultimate goal of this LIFE project. KEY WORDS: LIFE Project, PROVIDUNE, sedimentology, coastal system, Policoro, Sinni River, SIC area, Southern Italy. RIASSUNTO In questo lavoro vengono illustrati i risultati sedimentologici di uno studio svolto nell’ambito del Progetto LIFE dell’Unione Europea PROVIDUNE (LIFE07NAT/IT/000519) nell’area SIC (Sito di Impor- tanza Comunitaria) “Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni” in Basilicata (Italia meridionale). Per la realizzazione di tale progetto è stata eseguita un’analisi dei dati pregressi di tipo idrolo- gico, anemometrico e di clima d’onda ed un’analisi delle variazioni della linea di costa nell’ultimo secolo. I dati di nuova acquisizione sono invece derivati prevalentemente da uno studio sedimentologico e geomorfologico dell’area che ha previsto, tra l’altro, l’esecuzione di profili topografici e batimetrici stagionali. Inoltre, allo scopo di realiz- zare una serie di modelli di previsione sull’incidenza del moto ondoso dominante e sul conseguente assetto idrodinamico dell’area costiera, sono stati identificati gli eventi meteomarini più frequenti e di mag- giore energia, e attraverso l’utilizzo del software Delft3D si sono os- servati gli effetti che tali eventi possono produrre sul sistema litorale. PAROLE CHIAVE: Progetto LIFE, PROVIDUNE, sedimentolo- gia, sistema costiero, Policoro, Fiume Sinni, area SIC, Italia meridionale. PREMESSA Il Progetto PROVIDUNE (LIFE07NAT/IT/000519) nasce grazie ad un importante contributo dell’Unione Europea (Programma LIFE+ Nature and Biodiversity), e si propone la conservazione ed il ripristino di habitat dunali nei siti delle province di Cagliari (che svolge il ruolo di coordinatore dell’intero progetto), Matera e Caserta. In tutti e tre i casi le aree di studio sono aree SIC (Sito di Importanza Comunitaria) facenti parte della rete Natura 2000. Il presente lavoro descrive i risultati sedimentologici acquisiti durante lo svolgimento dell’azione A2 (Studi sedimentologici e dinamica marino-costiera) (SABATO et alii, 2011) di tale progetto nell’area SIC di “Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni”, ubicata nel settore più meridionale del litorale che sottende la costa ionica della Basilicata, in provincia di Matera (Fig. 1). Il litorale in oggetto ha una lunghezza di circa 3,5 km ed un’ampiezza variabile da 50 a 200 m, e lo studio ha riguardato sia l’area emersa che quella sommersa, fino ad una profondità di circa 13 m. Sono stati dapprima raccolti ad analizzati i dati già esistenti di tipo geologico, idrologico, anemometrico e di clima d’onda e successivamente sono stati realizzati

Studio sedimentologico e dinamica marino-costiera del sistema litorale di Bosco Pantano di Policoro (Basilicata, Italia meridionale)

Embed Size (px)

Citation preview

Rend. Online Soc. Geol. It., Vol. 17 (2011), pp. 161-168, 5 fi gs., (DOI: 10.3301/ROL.2011.46)

Studio sedimentologico e dinamica marino-costiera del sistema litorale di Bosco Pantano di Policoro (Basilicata, Italia meridionale)

L. SABATO (*), S. LONGHITANO (**), A. CILUMBRIELLO(*), D. GIOIA (*), L. SPALLUTO (*) & C. KALB (***)

____________________(*) Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali, Uni-

versità degli Studi di Bari “Aldo Moro”. E-mail: [email protected](**) Dipartimento di Scienze Geologiche, Università degli Stu-

di della Basilicata, Potenza(***) Dipartimento di Scienze della Terra, Osservatorio Coste

E Ambiente Naturale Sottomarino - O.C.E.A.N.S. - Università degli Studi di Cagliari

ABSTRACT

Sedimentological study and coastal-marine dynamics of the

“Bosco Pantano di Policoro” littoral system (Basilicata, Southern

Italy)

The PROVIDUNE LIFE project is a multi-disciplinary research

task funded by the European Community and designed to outline the

framework of the natural habitats of the dune fi elds that occur along

the coasts of Cagliari (southern Sardinia), Caserta (northwestern

Campania) and Policoro (eastern Basilicata) in southern Italy. The

project consists of a number of interconnected studies programmed

to evaluate all the environmental features that the coastal dune fi elds

exhibit along these coasts of the central Mediterranean area. This pa-

per shows the result of the sedimentological study performed to char-

acterize the “Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni”

coastal system, in Basilicata (southern Italy). This system, develop-

ing along a 3 km-long segment of the Ionian coast, shows an up to

100 m-wide, mixed (gravelly-sandy) beach, which is wave-dominated

and subjected to persistent NNW-directed waves. The study has been

focused on the morpho-sedimentological characterization of both

the emerged and the submerged sectors of the beach system. Accord-

ingly, 36 topographic and bathymetric profi les have been measured,

and analyses to obtain compositional and textural features of deposits

were carried out. Furthermore, an evolutive model of the shoreline

changes during the last 100 years has been depicted on the base of a

multitemporal comparison of historical aerial photos. Finally, in or-

der to achieve a series of prediction models on the impact of the domi-

nant wave and the resulting hydrodynamics of the coastal area, the

more frequent and of greater energy events have been identifi ed and,

thanks to the Delft3D software, the effects they can have on coastal

systems have been evaluated.

This kind of study provides all the geological elements that must

be taken into account for any planning of interventions as well as

for their management; in any case, the result should be used for the

purpose to protect coastal habitat, that is the ultimate goal of this

LIFE project.

KEY WORDS: LIFE Project, PROVIDUNE, sedimentology,

coastal system, Policoro, Sinni River, SIC area, Southern

Italy.

RIASSUNTO

In questo lavoro vengono illustrati i risultati sedimentologici di uno studio svolto nell’ambito del Progetto LIFE dell’Unione Europea PROVIDUNE (LIFE07NAT/IT/000519) nell’area SIC (Sito di Impor-tanza Comunitaria) “Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni” in Basilicata (Italia meridionale). Per la realizzazione di tale progetto è stata eseguita un’analisi dei dati pregressi di tipo idrolo-gico, anemometrico e di clima d’onda ed un’analisi delle variazioni della linea di costa nell’ultimo secolo. I dati di nuova acquisizione sono invece derivati prevalentemente da uno studio sedimentologico e geomorfologico dell’area che ha previsto, tra l’altro, l’esecuzione di profi li topografi ci e batimetrici stagionali. Inoltre, allo scopo di realiz-zare una serie di modelli di previsione sull’incidenza del moto ondoso dominante e sul conseguente assetto idrodinamico dell’area costiera, sono stati identifi cati gli eventi meteomarini più frequenti e di mag-giore energia, e attraverso l’utilizzo del software Delft3D si sono os-servati gli effetti che tali eventi possono produrre sul sistema litorale.

PAROLE CHIAVE: Progetto LIFE, PROVIDUNE, sedimentolo-gia, sistema costiero, Policoro, Fiume Sinni, area SIC,

Italia meridionale.

PREMESSA

Il Progetto PROVIDUNE (LIFE07NAT/IT/000519) nasce grazie ad un importante contributo dell’Unione Europea (Programma LIFE+ Nature and Biodiversity), e si propone la conservazione ed il ripristino di habitat dunali nei siti delle province di Cagliari (che svolge il ruolo di coordinatore dell’intero progetto), Matera e Caserta. In tutti e tre i casi le aree di studio sono aree SIC (Sito di Importanza Comunitaria) facenti parte della rete Natura 2000. Il presente lavoro descrive i risultati sedimentologici acquisiti durante lo svolgimento dell’azione A2 (Studi sedimentologici e dinamica marino-costiera) (SABATO et alii, 2011) di tale progetto nell’area SIC di “Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni”, ubicata nel settore più meridionale del litorale che sottende la costa ionica della Basilicata, in provincia di Matera (Fig. 1). Il litorale in oggetto ha una lunghezza di circa 3,5 km ed un’ampiezza variabile da 50 a 200 m, e lo studio ha riguardato sia l’area emersa che quella sommersa, fi no ad una profondità di circa 13 m. Sono stati dapprima raccolti ad analizzati i dati già esistenti di tipo geologico, idrologico, anemometrico e di clima d’onda e successivamente sono stati realizzati

L. SABATO ET ALII162

rilievi sedimentologici e morfologici nell’area emersa, oltre che profi li topografi co-batimetrici ed analisi sedimentologiche e petrografi che su campioni della parte emersa e sommersa. Attraverso uno studio di foto aeree e da satellite di varie annate si sono ricavate le variazioni della linea di costa nell’ultimo secolo e, allo scopo di fornire un modello evolutivo del sistema costiero analizzato, si sono realizzati una serie di modelli di previsione sugli effetti del moto ondoso dominante sulla dinamica dei sedimenti. Lo scopo fi nale che si prefi gge tale progetto è quello di salvaguardare la “naturalità” di tale area, realizzando, nell’ambito di successive azioni LIFE, solo se necessario, interventi di bio-ingegneria.

INQUADRAMENTO GEOLOGICO E METEOMARINO

L’area SIC (Sito di Importanza Comunitaria) “Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni” è ubicata nel settore sud-orientale della Regione Basilicata lungo la costa ionica metapontina, e comprende il tratto fi nale e la foce del Fiume Sinni. Tale area ricade in un settore della Fossa bradanica (sensu MIGLIORINI, 1937), dove affi orano “depositi marini terrazzati” (sensu VEZZANI, 1967) o “depositi dei prismi costieri terrazzati” (sensu SABATO et alii, in prep.) di età Pleistocene medio-superiore, poggianti sulle Argille subappennine, e depositi sabbiosi, sabbioso-ghiaiosi e sabbioso-limosi delle piane alluvionale e costiera di età olocenica (Fig. 1).

I caratteri stratigrafi ci e morfologici dei depositi della piana costiera, studiati in generale da VEZZANI (op. cit.), COCCO et alii (1975), PAREA et alii (1980) e BOENZI et alii (2002), sono stati recentemente dettagliati da PESCATORE et alii (2009) per un’area subito a Nord di quella oggetto di studio. Gli autori, a partire dall’entroterra, distinguono depositi continentali di origine alluvionale, lacustre, palustre ed eluviale, e depositi di transizione riferibili ad ambienti di spiaggia-duna e deltizi, attuali ed abbandonati. Per quanto concerne il settore sommerso, l’area è caratterizzata da una piattaforma ampia da 9 a 14 km con una pendenza media di circa 1° e con un margine localizzato ad una profondità massima di 150 m; in questa stessa area, la scarpata continentale è ampia circa 15 km, inclinata da 5° a 8° e caratterizzata da una serie di rilievi sottomarini ad andamento NO-SE (Dorsale dell’Amendolara) separati da canyon che si immettono nella Valle di Taranto (PENNETTA et alii, 1986, cum bibl.). A tali canyon viene attribuito un ruolo importante nel trasferimento di materiale sabbioso dalla piattaforma verso il largo (DE PIPPO et alii, 2004, cum bibl.). Studi sedimentologici, mineralogici e anemometrici condotti in un’area comprensiva di quella in oggetto individuano una direzione prevalente di dispersione dei sedimenti verso NE (BELFIORE, 1984; BRONDI et alii, 1974; BENASSAI et al., 1976). Tale dato viene confermato dallo studio del clima anemologico condotto elaborando i dati forniti dall’ARPAB (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente in Basilicata). Tali dati permettono inoltre di ricavare valori medi di velocità dei venti pari a 8,69 m/s, con prevalenza delle direzioni di provenienza dai quadranti sud-orientali.

ANALISI STORICA DELL’EVOLUZIONE DELL’AREA DA DATI AEROFOTOGRAMMETRICI

L’analisi storica dell’evoluzione della linea di costa e dell’area di foce è stata effettuata attraverso un’analisi multitemporale in ambiente GIS di carte storiche, foto aeree ed ortofoto relative al periodo 1908-2010 (Fig. 2). L’analisi suggerisce che a partire dai primi del ‘900 fi no al 1955 il corso del Fiume Sinni è rimasto all’incirca nella stessa posizione, mostrando solo una leggera tendenza alla migrazione verso NNE. Nello stesso intervallo di tempo si osserva un’area di foce molto pronunciata, con lo sviluppo di un delta di tipo cuspidato. Tuttavia, nello stesso intervallo di tempo. l’andamento della linea di costa adiacente alla foce si modifi ca profondamente, mostrando avanzamenti sia verso Nord che verso Sud, fi no ad un massimo di circa 530 m. Tale tendenza si arresta nell’intervallo 1955-1988, durante il quale si registra un arretramento della linea di riva in corrispondenza dell’area di foce, quantifi cabile in circa 420 m. Contestualmente, nello stesso intervallo di tempo, si assiste ad un signifi cativo spostamento laterale dell’area di foce verso Nord-Est di circa 800 m. Una tendenza opposta a quella appena descritta si registra invece nel periodo di tempo compreso tra il 1988 ed il 1990, durante il quale si verifi ca alla foce del Fiume Sinni un avanzamento della linea di costa di quasi 100 m. Dal

Fig. 1 - Carta geologica schematica del settore di Fossa bradanica

in cui ricade l’area di studio. Nell’area in tratteggio nero il Foglio

Geologico n° 508 “Policoro”, in scala 1:50.000; nel riquadro in rosso

l’area SIC “Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni”.

- Schematic geological map of the Bradanic Trough sector in which the

study area is located. In the dotted black box the 508 Sheet “Policoro”, at

1:50.000 scale; in the red box the SIC area “Bosco Pantano di Policoro

e Costa Ionica Foce Sinni”.

STUDIO SEDIMENTOLOGICO E DINAMICA MARINO-COSTIERA DEL SISTEMA LITORALE DI BOSCO PANTANO DI POLICORO 163

1990 al 2008 la linea di costa alla foce del Fiume Sinni

mostra nuovamente una tendenza all’arretramento,

quantifi cabile in circa 150 m, mentre lateralmente,

soprattutto procedendo verso Nord, si osservano tratti di

costa stazionari e ancora più a Nord (subito al di fuori

dell’area SIC) avanzamenti di circa 115 m. Durante lo

stesso arco temporale, l’area di foce non mostra invece

migrazioni signifi cative. Infi ne, il confronto tra questi

dati e quelli ricavati dai dati geodetici acquisiti durante

le nuove campagne di rilievi GPS effettuate nell’ambito di

questo progetto LIFE indicano un arretramento di circa 30

m dell’area della foce del Fiume Sinni per il solo periodo

2008-2010.

Nel complesso si registra un arretramento a partire dal

1908 ad oggi, di circa 500 m. Le cause di tale fenomeno

sono da imputare oltre che a fattori naturali, soprattutto

a motivi antropici, in parte legati alla costruzione alla fi ne

degli anni ’80 di una imponente diga in terra lungo il corso

del Fiume Sinni.

ANALISI SEDIMENTOLOGICA E MORFO-BATIMETRICA

Nell’area in esame sono state realizzate tre campagne

di rilevamento topografi co e batimetrico nei mesi di

luglio, ottobre e dicembre 2010, durante le quali sono stati

realizzati 36 profi li orientati ortogonalmente alla linea di

costa che attraversano sia la spiaggia emersa che quella

sommersa. Il rilievo batimetrico tramite ecoscandaglio

di tipo single beam Hydrobox 21 lungo i 36 profi li

equidistanziati di 100 m, ha raggiunto l’isobata dei -13 m e

ha consentito di ottenere, attraverso tecniche geostatistiche,

una mappa batimetrica per ciascuna campagna, in modo

da verifi care nei periodi presi in esame, la dinamica delle

forme di fondo (barre, truogoli ecc.) e di valutarne lo

spostamento. Per quanto riguarda i profi li topografi ci,

questi sono stati acquisiti tramite strumentazione GPS in

modalità RTK (Real Time Kinematic), e rappresentano la

continuazione fi sica, verso terra, dei profi li batimetrici,

e possiedono lunghezze variabili fi no ad un massimo di

circa 100 m, in funzione della distanza battigia-retroduna.

Fig. 2 - Variazioni della linea di costa e del corso del Fiume Sinni dal 1908 al 2010.

- Variations of the coastline and the course of the Sinni River from 1908 to 2010.

L. SABATO ET ALII164

Contestualmente alla prima campagna di acquisizione dei dati topografi ci e batimetrici è stato realizzato il campionamento dei sedimenti sia della spiaggia emersa (sub-ambienti di retrospiaggia ed avanspiaggia) che di quella sommersa (sub-ambienti di shoreface fi no alla transizione all’offshore) al fi ne di caratterizzare i parametri tessiturali e composizionali dei sedimenti dell’area (Fig. 3).

Per quanto riguarda l’analisi sedimentologica, in linea generale, si può affermare come l’arenile in studio sia caratterizzato da una spiccata bimodalità granulometrica (ghiaia e sabbia) che permette di classifi care la spiaggia in esame come ‘sistema di tipo misto’. Dal punto di vista granulometrico, il sub-ambiente di retrospiaggia risulta costituito quasi esclusivamente da sabbia da medio-grossolana a fi ne, fi no al piede della retroduna ove domina una sabbia fi ne. Il sub-ambiente di avanspiaggia è in generale rappresentato da sabbia molto grossolana (70/80%) e subordinatamente da ghiaia (20/30%). Per quanto riguarda i caratteri granulometrici del settore di spiaggia sommerso, i campioni sono classifi cabili come sabbie da molto grossolane a molto fi ni, con una generale e graduale diminuzione del diametro medio dei sedimenti all’aumentare della profondità (Fig. 3). L’unica anomalia nella zonazione granulometrica dei sedimenti osservata è presente in prossimità del presunto delta sommerso

che il Fiume Sinni ha formato nel settore antistante la foce, dove è stata documentata la presenza di sabbie fi ni ad una profondità di -12,5 m. I dati composizionali dei campioni prelevati nel settore emerso e in quello sommerso della spiaggia indicano la presenza di quarzo, feldspati s.l., litici polimineralici, litici carbonatici e bioclasti e minerali accessori. Nel complesso, l’intera frazione litica, sia polimineralica che monomineralica, rispecchia la composizione delle principali litologie che affi orano nell’area del bacino idrografi co del Fiume Sinni; si tratta di rocce cristalline e sedimentarie la cui età varia dal Mesozoico fi no al Quaternario. In generale, si può osservare che la percentuale dei litici diminuisce progressivamente procedendo dal sub-ambiente di avanspiaggia verso quello di retrospiaggia. Tale diminuzione dei litici è controbilanciata dall’aumento relativo della frazione quarzoso-feldspatica e di quella litica carbonatica. L’arricchimento relativo in carbonati nel settore di retrospiaggia è interpretabile come il prodotto della selezione operata dal processo di defl azione eolica che è più effi cace nel trasporto dei granuli carbonatici. Inoltre, nel settore di spiaggia sommersa, la presenza di percentuali modeste di bioclasti (frammenti di molluschi) rappresenta l’unica testimonianza della presenza di una limitata produzione carbonatica intrabacinale.

Fig. 3 - Profi lo morfo-batimetrico rico-struito dai rilievi effettuati durante la campagna di Luglio 2010 e distribuzi-one della granulometria dei sedimenti dedotta dalle analisi granulometriche. - Morpho-bathymetric profi le recon-

structed from July 2010 survey and dis-

tribution of grain size of sediments.

STUDIO SEDIMENTOLOGICO E DINAMICA MARINO-COSTIERA DEL SISTEMA LITORALE DI BOSCO PANTANO DI POLICORO 165

L’interpolazione dei dati derivanti dall’analisi topo-grafi ca e morfo-batimetrica condotta nei mesi di luglio, ottobre e dicembre 2010 ha permesso la ricostruzione de-gli aspetti fi siografi ci relativi al settore emerso e a quello sommerso del litorale dell’area SIC “Bosco Pantano di Po-licoro e Costa Ionica Foce Sinni”. In particolare, la com-parazione delle tre misure multi-temporali diagrammate per ciascun profi lo topografi co misurato ha permesso di registrare delle signifi cative riduzioni della lunghezza del-la spiaggia emersa in alcuni tratti del litorale. Si sono os-servati infatti tratti con lunghezze lineari comprese tra un

massimo di 35 m ed un minimo di 12 m durante la stagio-ne estiva, che sono invece risultati quasi completamente sommersi durante i successivi rilievi invernali. General-mente, ed in prossimità dei profi li più settentrionali in cui la maggiore estensione della spiaggia ha consentito una modesta protezione della retrospiaggia, le caratteristiche del duneto non hanno mostrato variazioni signifi cative nei tre mesi di acquisizione. Al contrario, nei casi in cui l’e-rosione invernale è riuscita ad intaccare anche il duneto, è stato possibile documentare vistosi gradini di profonda erosione (berme) (Fig 4).

Fig. 4 -Caratteri morfologici di un tratto di spiaggia poco a nord della foce del Fiume Sinni nel mese di settembre (A) e in quello di ottobre (B)

2010. Si noti l’evidente berma di tempesta sviluppatasi in seguito alle mareggiate verifi catesi durante l’inizio dell’autunno 2010.

- Morphology of a stretch of beach, north of the Sinni River mouth in September (A) and in October (B) 2010. Note the clear storm berm developed

during early autumn 2010.

L. SABATO ET ALII166

Per quanto riguarda i profi li batimetrici, spinti fi no ad una profondità di -13 m, questi permettono di distinguere due settori principali, coincidenti con due zone a differente carattere idrodinamico: una prima zona, prossimale e di lunghezza lineare compresa tra 400/500 m dalla linea di riva, che risulta caratterizzata da un complesso sistema di barre sommerse, con truogoli interposti, la cui profondità giace a circa -4 m per innalzarsi sulla cresta della barra a fi no a -2,8 m; una seconda zona, più distale e di lunghezza lineare compresa tra 1.000/1.100 m dalla linea di riva, che si sviluppa dalla base esterna dell’ultima barra verso l’offshore senza importanti variazioni morfo-batimetriche. La comparazione delle acquisizioni multi-temporali relative ai profi li batimetrici mette in evidenza come la transizione da regimi energetici moderati (stagione estiva) verso periodi caratterizzati da un più elevato idrodinamismo (stagione invernale) non abbia prodotto vistose modifi cazioni morfologiche e batimetriche nei settori più profondi del sistema di spiaggia. Al contrario, si assiste ad una marcata variazione delle forme di fondo in coincidenza del settore più prospiciente la linea di riva (compreso tra 0 e -6 m), dove il sistema composito di barre sommerse mostra evidenti variazioni sia di forma che di dimensione. Risulta evidente che il susseguirsi di mareggiate anche di elevata intensità, concomitanti con il transito di volumi di sedimenti scaricati dalla limitrofa foce del Fiume Sinni e trasportati lungo costa verso Nord, ha determinato la continua evoluzione di questo complesso sistema di barre, le cui forme e proporzioni rispondono fedelmente all’energia del moto ondoso dominante ed alla sua direzione, secondo una dinamica soggetta a continue variazioni

MODELLIZZAZIONE DEGLI SCENARI DI MAREGGIATA

Allo scopo di realizzare modelli di previsione sull’incidenza del moto ondoso dominante e sul conseguente assetto idrodinamico nell’area SIC di “Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni”, è stato utilizzato il software DELFT3D presso il Dipartimento di Scienze della Terra, “Laboratorio di video monitoraggio spiagge a rischio di erosione e modellistica” dell’Università di Cagliari. Tale software consente la simulazione dei fenomeni morfodinamici (ROELVINK & VAN BANNING, 1994) innescati dagli eventi meteomarini più frequenti e di maggiore energia desunti dall’analisi dei dati anemometrici, e tiene conto dei caratteri batimetrici e sedimentologici, ricostruendo il clima d’onda attraverso il modello Simulating WAves Nearshore SWAN (BOOIJ et alii, 1999). Per l’area in oggetto gli eventi meteomarini signifi cativi sono risultati quattro: venti di tramontana, levante, scirocco e mezzogiorno. Gli effetti di una mareggiata così ipotizzati hanno pertanto indicato quattro possibili scenari, sulla base dei quali sono stati ottenuti i dati relativi alla velocità dei fl ussi idrodinamici, alle loro direzioni prevalenti ed alle zone soggette ad accumulo e/o ad escavazione. È stato dimostrato come gli effetti degli eventi meteomarini modellizzati sui sedimenti presenti nel settore della spiaggia sommersa soggetta ad una

mareggiata generata da un vento di levante o di scirocco (Fig. 5) provocherebbero l’alternanza di settori in erosione e settori in accumulo, i quali si estendono in direzione parallela alla linea di costa e comunque coincidenti con il sistema di barre riconosciuto durante i rilievi batimetrici. In particolare, gli effetti di una mareggiata dovuta ad un vento di tramontana provocherebbero una maggiore escavazione nel tratto sommerso più settentrionale, e limitate zone di accumulo nel settore meridionale, corrispondente alla foce del Fiume Sinni; invece, gli effetti di una mareggiata proveniente da sud, determinerebbero la dominanza di fenomeni di accumulo di sedimento proveniente da meridione in coincidenza dei sistemi di barre sommerse, e localizzati fenomeni di escavazione nel settore più settentrionale.

CONCLUSIONI

Lo studio sedimentologico effettuato nell’area SIC “Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni”, oltre a caratterizzare il suo sistema costiero ha consentito di mettere in evidenza alcune criticità dell’area. Fra queste spicca l’arretramento della linea di costa, legato perlopiù a fattori antropici. Nonostante ciò il tratto di costa indagato conserva un buon grado di naturalità in quanto, trattandosi di un’area SIC istituita nell’anno 1994, risulta sottoposta a controlli e permessi speciali di accesso; inoltre, il Centro Visita del WWF inserito nell’area, svolge un’azione di vigilanza ed educativa nei confronti dei fruitori della spiaggia. È comunque paradossale il fatto singolare che quest’area scelta per uno studio-tipo in un progetto LIFE, che ha come fi ne ultimo la tutela e la salvaguardia dell’habitat costiero, giaccia pochi chilometri più a sud rispetto a due villaggi turistici con alberghi, ville, darsena e posti-barca, costruiti da pochi anni nell’alveo di piena dei fi umi Agri e Basento (Fig. 1), e che la Regione Basilicata abbia già stanziato 3 milioni di euro per costruire barriere sommerse per proteggere il litorale metapontino dall’intenso arretramento cui è sottoposto proprio a causa della presenza di tali strutture.

BIBLIOGRAFIA

BELFIORE A. (1984) - La dispersione dei sedimenti nel settore occidentale del Golfo di Taranto. Boll. Soc. Geol. It., 103, 415-424.

BENASSAI E., CATALDO P. & RAGONE A. (1976) - Inquadramento meteomarino dell’area campione dello Ionio. Quaderni de “La Ricerca Scientifi ca”, 94, 3-21.

BOENZI F., GALLICCHIO S. & VITALE G. (2002) - Caratteri Geomorfologici della fascia costiera ionica in Basilicata. Relazione defi nitiva relativa al Progetto esecutivo di prima fase relativo allo studio della costa ionica ed un’ipotesi di intervento per la salvaguardia e difesa del litorale, in relazione agli indirizzi di sviluppo socio-economico della Regione Basilicata, 28 pp., 1 Tav., Potenza

BOOIJ N., RIS R.C. & HOLTHUIJSEN L.H. (1999) - A third-generation wave model for coastal regions - 1. Model description and validation. Jour. of Geoph. Res., 104, 7649–7666.

STUDIO SEDIMENTOLOGICO E DINAMICA MARINO-COSTIERA DEL SISTEMA LITORALE DI BOSCO PANTANO DI POLICORO 167

BRONDI A., FERRETTI O. & ANSELMI B. (1974) - Deriva delle sabbie del

litorale nord-occidentale del Golfo di Taranto. Rend. Soc. It.

Min. e Petr., 20, 111-140.

COCCO E., CRAVERO E., DI GERONIMO S., MEZZADRI G., PAREA G.C.,

PESCATORE T., VALLONI R. & VINCI A. (1975) - Lineamenti

geomorfologici e sedimentologici del litorale alto ionico (Golfo

di Taranto). Boll. Soc. Geol. It., 94, 993-1051.

DE PIPPO T., DONADIO C., PENNETTA M., TERLIZZI F., VALENTE A. &

VECCHIONE C. (2004) - Il ruolo dei canyons sottomarini nella

cattura dei sedimenti nel Golfo di Taranto. Atti Congr. Ass. It.

Oceanologia e Limnologia, 17, 125-136. Genova, 2004.

MIGLIORINI C. (1937) - Cenno sullo studio e sulla prospezione

petrolifera di una zona dell’Italia meridionale. 2nd Petroleum

world Congress, Paris, 1-11.

PAREA G.C., FONTANA D., VALLONI R. & VINCI A.(1980) - Dispersione

dei sedimenti ed evoluzione della costa fra Capo Spulico e

Taranto durante il Quaternario. Geogr. Fis. Din. Quaternaria,

3, 3-15.

PENNETTA M., PESCATORE T.S. & SENATORE M.R. (1986) - I tipi di

piattaforma continentale del Golfo di Taranto (Alto Ionio,

Italia). Convegno ENEA “Evoluzione dei litorali”, Policoro,

16-17 ottobre 1986, 195-214.

PESCATORE T., PIERI P., SABATO L., SENATORE M. R., GALLICCHIO S.,

BOSCAINO M., CILUMBRIELLO A., QUARANTIELLO R. & CAPRETTO

G. (2009) - Stratigrafi a dei depositi pleistocenico-olocenici

dell’area costiera di Metaponto compresa fra Marina di Ginosa

ed il Torrente Cavone (Italia meridionale): Carta Geologica in

scala 1:25.000. Il Quaternario, 22(2), 307-323.

Fig. 5 - Modelli di simulazione del DELFT3D ricostruiti sul tratto costiero in esame (Zona SIC) per una direzione del vento di scirocco (N135°E)

ed una velocità dello stesso di 10 m/sec dopo 24 h dall’inizio dell’evento meteomarino. (A) Direzione dei fronti d’onda. (B) Velocità dei fl ussi idrodinamici. (C) Vettori dei fl ussi idrodinamici. (D) Zone di accumulo ed escavazione. - Simulation models reconstructed by DELFT3D along the SIC area coastline for a sirocco wind direction (N135°E) with a speed of 10 m/sec after

24h from the meteomarine event. (A) Direction of wave fronts. (B) Speed of hydrodynamic fl ows. (C) Vectors of hydrodynamic fl ows. (D) Zones of

accumulation and excavation.

L. SABATO ET ALII168

Manoscritto ricevuto il 10 Agosto 2010; accettato il 31 Agosto 2011; responsabilità editoriale di Daniela Ruberti e Marco Vigliotti

REGIONE BASILICATA Interventi strutturali di mitigazione del fenomeno di erosione dell’ arco costiero metapontino

ROELVINK J.A. & VAN BANNING G.K.F.M. (1994) – Design and development of Delft3D and application to coastal morphodynamics. Hydroinformatics 1994, VERWEY, MINNS, BABOVIC & MAKSIMOVIC (eds.), Balkema, Rotterdam, 451-455.

SABATO L. & CILUMBRIELLO A., con contributi di: BERTINI A., GALLICCHIO S., LA PERNA R., MAIORANO P., PIERI P., SPILOTRO G., TROPEANO M. (in prep.) - Note illustrative della Carta Geologica d’Italia alla scala 1:50.000,

Foglio 508 “Policoro”, 61pp. Sottoposto per la revisione all’ISPRA.SABATO L., LONGHITANO S., CILUMBRIELLO A., GIOIA D., SPALLUTO L.

(2011) - Rapporto tecnico-scientifi co – Studi sedimentologici e dinamica marino-costiera SIC Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni. Report fi nale PROVIDUNE (LIFE 07NAT/IT/000519), 128pp.

VEZZANI L. (1967) - I depositi plio-pleistocenici del litorale ionico della Lucania. Atti Acc. Gioenia Sc. Nat. in Catania s. VI, 18, 159-180.