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65° Congresso Nazionale ATI – Domus de Maria (CA), 13-17 Settembre 2010
SOMMARIO
La precisione e la rapidità di calcolo delle prestazioni di dispositivi per la dissipazione del calore, associati ad ambienti
caratterizzati da forti sollecitazioni termiche, presentano caratteristiche di particolare interesse soprattutto se applicate a
geometrie peculiari quali i condotti di scarico dei motori a combustione interna. Scopo dell’attività di ricerca presentata in questo lavoro è la verifica dell’attendibilità previsionale di tool semplificati da
utilizzare nelle prime fasi della progettazione per un primo veloce screening fra diverse possibili soluzioni.
Si è analizzata la trasmissione del calore attraverso alette circonferenziali sotto diversi approcci: definizione di un modello
teorico che si riconduce ad uno studio monodimensionale; analisi del problema attraverso un codice di calcolo termofluidodinamico, con approccio tridimensionale; confronto dei risultati ottenuti a calcolo con dati provenienti da una serie
di prove sperimentali al banco prova motori.
Le problematiche principali riscontrate nell’impiego di metodi di simulazione sono consistite nella complessità delle
corretta individuazione delle condizioni al contorno, in particolare, la difficoltà maggiore in ambito modellistico risiede nella definizione del coefficiente di scambio termico convettivo, che influenza sensibilmente sia il campo termico che la quantità di
calore dissipato dal dispositivo.
L’analisi comparativa tra le soluzioni analitiche e i risultati ottenuti da situazioni reali fa emergere l’approccio semplificato
come un utile strumento nella fase di definizione preliminare delle geometrie dei dissipatori e delle proprietà termofisiche dei
materiali costituenti.
SIMULAZIONE E VALIDAZIONE SPERIMENTALE
DI DISPOSITIVI PER LA DISSIPAZIONE DEL CALORE
IN SISTEMI AUSILIARI ALLO SCARICO DI MOTORI A COMBUSTIONE
INTERNA
Giorgio Baldinelli1, Carlo N. Grimaldi
1, Francesco Bianchi
1
1Università degli Studi di Perugia - Dipartimento di Ingegneria Industriale, Via G. Duranti 67, 06125 Perugia
INTRODUZIONE
I sistemi di scarico dei moderni motori a combustione
interna sono caratterizzati da una complessità via via
crescente, legata alle esigenze di riduzione delle emissioni in
atmosfera senza un’eccessiva penalizzazione delle prestazioni.
La mappatura e il controllo del campo termico in tale ambiente
è un requisito ormai imprescindibile per il corretto
funzionamento dei dispositivi ausiliari quali ad esempio,
catalizzatori, filtri antiparticolato o iniettori.
In particolare, una delle più recenti tecnologie per contrastare
l’emissione di ossidi di azoto mira ad una riduzione catalitica
selettiva di tale inquinante, grazie all’iniezione di soluzione di
acqua e urea (CO(NH2)2) che, combinandosi con i gas di
scarico, reagisce formando azoto molecolare e vapor acqueo
come prodotti di reazione.
In questa sede si è analizzato un sistema per la dissipazione
del calore realizzato con alette circonferenziali, al cui interno è
calettato il sistema di iniezione della soluzione, caratterizzato
dalla necessità di non dover essere sottoposto a temperature
troppo vicine a quelle dei gas di scarico.
Lo studio delle modalità di scambio termico che avvengono
attraverso componenti siffatti può essere condotto su diversi
livelli di complessità e approfondimento, partendo da
metodologie semplificate, fino a simulazioni
termofluidodinamiche tridimensionali. Si è sviluppato un tool
analitico originale da utilizzare nelle prime fasi della
progettazione, per un veloce screening iniziale fra diverse
possibili soluzioni. La soluzione monodimensionale proposta è
poi stata sottoposta a una verifica dell’attendibilità
previsionale attraverso il confronto con codici di calcolo 3D e
con dati provenienti da una serie di prove sperimentali al
banco prova motori.
ARRAY DI ALETTE: METODI DI ANALISI
Le alette circonferenziali sono state oggetto di numerosi
studi per l’ottimizzazione dello scambio termico: Zubair et al.
[1] hanno proposto un metodo di calcolo per la definizione
delle prestazioni di un aletta circolare con conducibilità
dipendente dalla temperatura e con profilo laterale variabile,
individuando nella forma parabolica inversa la configurazione
più efficiente. Il modello di Tsai Yu e Kuang Chen [2]
considera anche la variabilità del coefficiente di scambio
termico convettivo, che cresce allontanandosi dalla base
dell’aletta.
L’analisi delle serie di alette (array) è stata affrontata da
numerosi autori tramite un approccio analitico. Hua Yeh e
Chang [3] hanno effettuato un’analisi comparativa di sistemi
2
alettati con profili triangolari, rettangolari e parabolici in
regime di convezione forzata. De Lieto et al. [4] hanno
proposto un metodo semplificato per l’ottimizzazione della
spaziatura fra alette rettangolari in funzione della conducibilità
termica, delle caratteristiche emissive del materiale e delle
proprietà termofisiche del fluido circostante. Rakshit e Balaji
[5] hanno affrontato l’esame di alette rettangolari verticali
confrontando un metodo analitico semplificato con approcci
che utilizzano le equazioni di Navier-Stokes inserite in un
codice di calcolo numerico.
Le tecniche computazionali sono ampiamente utilizzate
nella ricerca di una sempre maggiore precisione dei modelli
previsionali. Gerencser e Razani [6] hanno evidenziato la
variabilità dell’efficienza di un array di alette con i parametri
geometrici e radiativi attraverso il metodo di calcolo alle
differenze finite. Uno studio simile è stato condotto da
Rammohan Rao e Venkateshan [7], con l’aggiunta di prove
sperimentali per calibrare e validare la soluzione numerica. Il
comportamento delle serie di alette in presenza di convezione
mista è stato analizzato da Al-Sarkhi et al. [8], evidenziando la
forte influenza della spaziatura tra le alette stesse nella
distribuzione di temperatura e di velocità. Yalcin et al. [9] si
sono invece soffermati sull’influenza nel campo termico delle
caratteristiche geometriche dell’array, in condizioni di
convezione naturale.
DESCRIZIONE DEL MODELLO ANALITICO
Il dispositivo oggetto dell’analisi è del tipo riportato in fig.
1. Per valutare analiticamente il flusso termico dissipato, il
componente è stato schematizzato ipotizzando la presenza di
alette circonferenziali lungo l’intero sviluppo assiale, compresi
i bordi superiore e inferiore, considerando quindi non solo 6
alette circonferenziali ma 10 dello stesso spessore,
mantenendo così inalterata la lunghezza complessiva del
dissipatore e aumentandone la simmetria (fig. 2).
Figura 1 – Immagine del dissipatore con array di alette
circonferenziali.
Il modello proposto ipotizza che il dissipatore venga
considerato come un’aletta di raffreddamento, il cui elemento
base (infinitesimo) sia a sua volta costituito da un’aletta
circonferenziale (fig. 3). Il concio è sottoposto quindi a scambi
termici conduttivi attraverso le sezioni del mozzo, mentre la
superficie laterale è soggetta alla trasmissione del calore per
convezione, utilizzando i risultati delle alette circonferenziali
[10].
Figura 2 – Schematizzazione del dissipatore per il modello
analitico.
Le ipotesi di lavoro si riassumono nel considerare il regime
stazionario, il materiale omogeneo ed isotropo, l’assenza di
generazione interna di calore, il coefficiente convettivo h
costante sulla superficie, l’estremità dell’aletta con scambio
convettivo, la temperatura T∞ del fluido e Tp della parete di
base uniformi e costanti e il gradiente di temperatura esistente
nella sola direzione x parallela all’asse del mozzo.
Figura 3 – Elemento infinitesimo dell’aletta con i relativi
scambi termici.
La quantità di calore trasmessa attraverso la superficie
laterale è ottenuta dal calcolo dell’efficienza dell’aletta
circonferenziale, in funzione dei parametri geometrici e
termofisici del materiale (fig. 4).
Una volta fissata la temperatura della parete di base e la
temperatura ambiente, si ottiene il campo termico nel
dissipatore e il flusso termico asportato dalla base.
3
Figura 4 – Rappresentazione dell’efficienza dell’aletta
circonferenziale in funzione della geometria e delle proprietà
termo fisiche [10].
ANALISI DEL COEFFICIENTE CONVETTIVO
L’analisi di sensibilità dei risultati evidenzia una forte
influenza del valore del coefficiente convettivo h, pertanto, si
è rivolta particolare attenzione alla sua determinazione. Nelle
relazioni proposte da McAdams [11], per convezione naturale
esterna su superfici cilindriche, si può scrivere la seguente
relazione adimensionale:
abGrCNu Pr (1)
ossia:
a
p
b
scTTdg
ChD
2
3
(2)
I coefficienti C, b e a dipendono dalla posizione del cilindro
rispetto all’asse verticale e dal numero di Rayleigh (Ra = Gr ·
Pr) e sono riportati in tab. 1 per le giaciture orizzontale e
verticale.
Tabella 1 – Coefficienti C, b e a per il calcolo del numero di
Nusselt.
Situazione
geometrica
Campo di
validità
(Ra)
abGrCNu Pr Autori Note
C b a
Superficie
cilindrica orizzontale
< 10-3 0.4 0 0
McAdams
Nu e Gr calcolati in
funzione del diametro D
103 ÷ 109 0.53 0.25 0.25
109 ÷ 1012 0.13 0.33 0.33
Superficie cilindrica
verticale
103 ÷ 109 0.59 0.25 0.25 McAdams
Nu e Gr calcolati in funzione della
estensione verticale L 109 ÷ 1012 0.13 0.33 0.33
L’analisi del coefficiente convettivo h è stata condotta sulla
base dell’inclinazione reale del dispositivo (45°) che
determina la scelta del parametro C nell’equazione (1) e della
lunghezza caratteristica. Se per il cilindro con giacitura
orizzontale è corretto considerare nel calcolo dei parametri
adimensionali il diametro d del cilindro e per giacitura
verticale l’altezza L del dispositivo, si è ipotizzato di utilizzare
come lunghezza caratteristica per inclinazione a 45°, la
lunghezza L45 pari a :
)45sin(045 LL
Inoltre, si può ipotizzare che il parametro C sia un valore
medio tra le due configurazioni di giacitura.
Se per il calcolo di h si abbandona la semplificazione di
considerare il dissipatore come un cilindro pieno, si può
entrare in maniera più accurata nella geometria del dispositivo,
attraverso il modello proposto da Tsubouchi e Masuda [12], in
cui si definisce il coefficiente convettivo di un cilindro in
posizione orizzontale con alette circolari (fig. 5). In questo
caso, la lunghezza caratteristica contiene informazioni sia sul
diametro totale del dispositivo che sulla distanza tra le alette;
anche la definizione del parametro C teine conto delle
caratteristiche geometriche.
Figura 5 – Determinazione del coefficiente convettivo per un
cilindro con alette circolari.
Per il dissipatore in esame sono stati ricavati gli scambi
termici con i valori del coefficiente convettivo corrispondenti
alle tre giaciture (orizzontale, verticale e obliqua) previste
dalla teoria di McAdams, oltre che con i valori di h ottenuti
dal modello di Tsubouchi e Masuda per alette circonferenziali.
Dal momento che il coefficiente convettivo è funzione della
temperatura Ts della superficie dell’aletta, si deve instaurare un
processo iterativo che, a partire da valori di primo tentativo
per il coefficiente di convezione, definisca un valore medio di
Ts su tutta la superficie laterale del dissipatore.
ANALISI TERMOFLUIDODINAMICA
Il codice di calcolo commerciale FLUENT [13] utilizzato in
questa memoria per l’analisi termica del dissipatore,
implementa il metodo dei volumi finiti per la discretizzazione
del dominio. Per valutare il campo termico che si stabilisce in
regime stazionario all’interno del dissipatore, viene
considerato come dominio di calcolo il volume contenuto nel
dispositivo stesso, discretizzandolo con 432 052 volumi di
controllo (mesh) di tipo ibrido (fig. 6).
In ogni volume di controllo sarà applicata l’equazione
dell’energia nella classica forma [14]:
Accumulo + Convezione = Diffusione + Sorgente
Nel caso in esame, la relazione si traduce nella sola presenza
dei contributi convettivi nelle zone di confine e conduttivi
all’interno del volume, rimanendo coerenti con le ipotesi di
lavoro descritte precedentemente. In particolare, l’equazione
dell’energia nella forma non conservativa (calore specifico
costante nello spazio), che è applicata su ciascun volume di
4
controllo, può essere espressa con la seguente relazione [13]:
TkTCv p
(3)
Figura 6 – Dominio di calcolo con discretizzazione dei volumi
di controllo.
Tutte le superfici limite del dominio sono state
caratterizzate da una condizione al contorno convettiva,
definendo un coefficiente h costante e un fluido a temperatura
uniforme su tutto lo sviluppo del dissipatore. La condizione al
contorno di Dirichelet, che corrisponde nel caso
dell’equazione dell’energia al valore imposto della
temperatura sulla superficie scelta, è stata applicata
all’estremità del dispositivo che viene a contatto con il gas
caldo. Il metodo di calcolo applicato alle mesh in relazione
alla discretizzazione spaziale dell’equazione dell’energia si
basa sull’assunzione del valore sulla faccia del volume
infinitesimo pari al valore del nodo a monte (First Order
Upwind). Per il metodo di risoluzione nel calcolo del
gradiente, è stata applicato ad ogni cella il metodo di Gauss-
Green.
La convergenza della simulazione, data la relativa semplicità
del fenomeno termico, si riduce al solo residuo dell’equazione
dell’energia, accettando una soglia dell’errore pari a 10-10
.
ANALISI COMPARATIVA
L’analisi comparativa tra il codice CFD e il modello analitico
è stata condotta utilizzando condizioni al contorno identiche,
definite sulla base di prove sperimentali al banco prova motori
(fig. 7), così da poter validare i due metodi sulla base del reale
comportamento del dispositivo.
Le condizioni al contorno sono state scelte individuando la
fase stazionaria della prova sperimentale, lontano da fenomeni
transitori.
In fig. 8 è riportato il grafico relativo alle temperature
misurate in corrispondenza di diverse sezioni del dispositivo
sperimentale (completo dell’ubicazione delle sonde), insieme
all’andamento della potenza erogata dal motore. Inoltre, nella
stessa figura, è disegnato l’effettivo posizionamento del
dissipatore rispetto al condotto di scarico.
I valori della temperatura del lato gas (T.wall.est), della
zona superficiale della sezione iniziale del dissipatore
(T.wall.inj) e della temperatura dell’aria ambiente (T
ambiente) sono stati utilizzati per la scelta delle condizioni al
contorno dei modelli analitici; il resto dei sensori di
temperatura sono utilizzati per il confronto con i valori del
campo termico ottenuti dalle simulazioni.
Figura 7 – Immagine del dispositivo installato nel banco prova
motori.
Figura 8 – Andamento della prova sperimentale e posizione
delle sonde di temperatura.
Per la definizione del coefficiente convettivo come
condizione al contorno di entrambi gli studi, è stato preso in
considerazione il modello analitico sulla base dei differenti
approcci visti in precedenza.
Il coefficiente di convezione è stato ottenuto in funzione delle
proprietà termofisiche dell’aria relative al valore di
temperatura ambiente delle condizioni al contorno e seguendo
un processo iterativo per quanto concerne il valore della
5
temperatura superficiale media del dispositivo. Il processo di
calcolo del modello analitico è stato sviluppato in un foglio di
calcolo che riporta i valori di temperatura per ogni unità
elementare di discretizzazione (singola aletta).
In fig. 9 è riportato l’andamento della temperatura lungo il
dispositivo, ottenuto dal modello analitico in funzione dei
diversi valori del coefficiente convettivo h.
Figura 9 – Modello analitico: andamento della temperatura
lungo il dispositivo in corrispondenza di differenti valore di h.
Il modello computazionale permette la valutazione della
temperatura in tutti i punti del dominio sulla base della sua
discretizzazione (fig. 10). In tab. 2 sono riportate le proprietà
termofisiche del materiale e le condizioni al contorno attribuite
nei due modelli al volume oggetto di studio.
Figura 10 – Campo termico (°C) del dispositivo valutato con il
modello computazionale.
Tabella 2 – Proprietà termofisiche e condizioni al contorno.
Proprietà termofisiche acciaio inossidabile
Densità 2719 kg/m3
Calore specifico 871 J/(kg K)
Conducibilità termica 18 W/(m K)
Condizioni al contorno
Temperatura ambiente 64 °C
Temperatura lato gas 225 °C
Coefficiente di convezione 14 W/(m2 K)
Per l’analisi comparativa, si è valutato l’andamento della
temperatura lungo un asse che attraversa l’intero dispositivo
nelle vicinanze della superficie dell’attacco delle alette (fig.
11).
Figura 11 – Campo termico visualizzato in corrispondenza di
una sezione interna del dissipatore e rappresentazione
dell’asse lungo il quale si è valutato il decremento di
temperatura.
Per effettuare il confronto con il modello analitico, la
simulazione computazionale è stata condotta attribuendo al
dominio condizioni convettive costanti su tutte le superfici di
contorno; oltre al coefficiente convettivo calcolato dalla teoria
di Tsubouchi e Masuda (h = 14 W/m2
K), è stata effettuata
un’ulteriore simulazione con un coefficiente convettivo
reperito da un lavoro di tesi condotto sul dissipatore [15]. Tale
coefficiente risulta pari a 22 W/m2 K ed è stato valutato
mediando i valori di h lungo la superficie del dissipatore
modellato nell’ambiente reale in cui è installato il dispositivo:
reale giacitura, valutazione dei moti convettivi dell’aria,
presenza del condotto di scarico.
In fig. 12 è riportato il confronto fra gli andamenti delle
temperature valutati con i due modelli analitici (h ottenuto da
McAdams con cilindro obliquo e da Tsubouchi- Masuda), con
le due simulazioni CFD (h da Tsubouchi-Masuda e secondo
[15]) e con le risultanze delle prove sperimentali.
Il decremento della temperatura lungo lo sviluppo orizzontale
del dispositivo ha un andamento simile per tutti e tre i metodi.
Figura 12 – Analisi comparativa dei risultati.
6
È interessante notare come la definizione generale di un
coefficiente convettivo valutato teoricamente su tutta la
superficie di scambio nel modello computazionale, determini
un’efficienza di dissipazione minore rispetto al caso reale e
anche rispetto al modello analitico. L’aderenza della
simulazione CFD alla situazione reale migliora con h valutato
con le condizioni effettive di lavoro, avvicinandosi al grado di
dissipazione ottenuto dalle prove sperimentali e testimoniando
come la maggiore complessità di questo approccio necessiti di
un’accurata definizione delle condizioni al contorno per
sfruttarne appieno il grado di precisione.
Nel modello analitico la scelta del coefficiente convettivo
ottenuto con le relazioni di Tsubouchi-Masuda sembra
descrivere meglio il comportamento del dissipatore rispetto
alle relazioni di McAdams, anche considerando la curva per
giacitura obliqua, la più vicina al reale comportamento del
dispositivo.
PROGETTAZIONE PRELIMINARE DEL
DISSIPATORE TRAMITE IL MODELLO ANALITICO
Il modello analitico, basato sulla teoria delle alette, è
influenzato fortemente dalla definizione del coefficiente
convettivo h che deve essere determinato nella maniera più
accurata possibile. Il modello fornisce comunque risultati di
interesse per una progettazione preliminare e permette di
valutare l’influenza del numero e delle caratteristiche
geometriche delle alette, insieme alle relative proprietà
termofisiche del materiale con cui sono realizzate.
Prendendo in considerazione il caso in esame, si sono
esaminate diverse ipotesi progettuali, valutando la capacità di
dissipazione del dispositivo in relazione alle sue caratteristiche
geometriche. Facendo riferimento alla fig. 3 e mantenendo
costante la lunghezza complessiva del dissipatore, si è variato
lo spessore complessivo dell’elemento infinitesimo (Δx),
mantenendo in rapporto 1:1 lo spessore dell’aletta (t) e lo
spessore dell’intercapedine tra le alette (tint). La variazione del
Δx, fa diminuire il numero di alette presenti ma incrementa
parallelamente il loro spessore (tab. 3).
Tabella 3 – Configurazioni definite con il variare di Δx
Δx [m] t = tint [m] Numero alette
Configurazione 0 0.0054 0.0027 10
Configurazione 1 0.0081 0.0041 7
Configurazione 2 0.0108 0.0054 5
Configurazione 3 0.0162 0.0081 3
In fig. 13 si riporta il decremento della temperatura lungo il
dissipatore nelle diverse configurazioni, valutato con il
medesimo coefficiente convettivo h.
La variazione di Δx produce un andamento
significativamente differente della temperatura lungo il
dispositivo. In particolare si evidenzia come la configurazione
0 determini una maggiore dispersione nella prima parte del
dissipatore rispetto alle altre configurazioni, per poi invece
risultare di minor efficacia nella zona finale.
La configurazione migliore, in termini di minore temperatura
media raggiunta sulla superficie di scambio termico, risulta
essere costituita da 7 alette (configurazione 1), che genera
anche i valori più bassi di temperatura nella parte del
dissipatore più lontana dai fumi, dove è collocato il dispositivo
di iniezione.
Figura 13 – Andamento della temperatura lungo il dispositivo
nelle diverse configurazioni.
CONCLUSIONI
L’esigenza di ridurre le emissioni inquinanti nei condotti di
scarico dei moderni motori a combustione interna ha condotto
alla ricerca di tecnologie sempre più complesse in ambienti
spesso caratterizzati da elevate temperature. Il dispositivo di
iniezione di acqua e urea (CO(NH2)2) nel condotto di scarico,
utilizzato per abbattere l’emissione di ossidi di azoto, necessita
di un rapido ed efficace decremento delle temperature
sull’iniettore stesso.
L’analisi condotta nel presente lavoro valuta il
comportamento di un dissipatore costituito da alette
circonferenziali con due diversi approcci: un modello analitico
basato sui fenomeni di trasmissione di calore delle alette e un
modello computazionale che fa uso di un codice di calcolo ai
volumi finiti. In entrambi i modelli si è dimostrata decisiva la
scelta delle condizioni al contorno.
Un’approfondita ricerca sulla valutazione del coefficiente
convettivo h nella geometria in esame ha permesso di
paragonare i due modelli (analitico e computazionale) in
termini di aderenza ai dati sperimentali.
Nel modello analitico il decremento della temperatura
lungo il dissipatore risulta essere vicino al comportamento
reale nel momento in cui si attribuisce un coefficiente
convettivo ottenuto da studi relativi a dispositivi con una
geometria molto simile a quella in esame.
Il modello computazionale necessita di una definizione del
coefficiente convettivo molto accurata e relativa alle effettive
condizioni ambientali in cui è immerso il dissipatore, per poter
fornire risultati soddisfacenti.
Il modello analitico proposto si è dunque dimostrato uno
strumento in grado di fornire indicazioni ragionevolmente
vicine al comportamento reale del dispositivo. Alla luce di
questa considerazione, il modello stesso è stato utilizzato per
una progettazione preliminare, confrontando diverse soluzioni
geometriche ed evidenziando la configurazione ottimale. Si
dispone quindi di uno strumento che in maniera rapida ed
efficace supporta le prime fasi della progettazione di
dispositivi per la dissipazione del calore.
7
NOMENCLATURA
A area (m2)
Cp calore specifico a pressione costante (J/kg K)
D diametro esterno del dissipatore (m)
d diametro interno del dissipatore (m)
g accelerazione gravitazionale (m/s2)
h coefficiente di scambio termico convettivo (W/m2 K)
k conducibilità termica dissipatore (W/m K)
L lunghezza (m)
r raggio (m)
t spessore (m)
T temperatura (K)
v velocità (m/s)
α diffusività termica (m2/s)
β coefficiente di dilatazione volumica (1/K)
η efficienza dell’aletta (-)
λ conducibilità termica aria (W/m K)
μ viscosità dinamica (kg/m s)
υ viscosità cinematica (m2/s)
ρ densità (kg/m3)
Pedici
∞ fluido indisturbato
b parete di base
c caratteristica
int intercapedine
p profilo
s superficie esterna dissipatore
1 interno
2 esterno
45 inclinazione a 45°
Simboli speciali
vettore
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dosatore urea-acqua per sistemi Scr” di E. Pascolini – Facoltà
di ingegneria – Università degli Studi di Perugia A.A. 2008-
2009.
SUMMARY
The accuracy and computing speed of heat dissipation
devices performance show features of particular interest in
environments characterized by high thermal stress, especially
when applied to specific geometries such as the exhaust ducts
of internal combustion engines.
The purpose of the research presented in this work is aimed
to verify the reliability of simplified tools to be used in the
early design phases, for a first screening among several
possible solutions.
Heat transfer has been analyzed through circular fins under
different approaches: definition of a one-dimensional
theoretical model and analysis through a computational fluid
dynamics code (3D), comparing the results with data obtained
from a series of tests on the engine test bench.
The main problems encountered in the use of simulation
methods consists of identifying correctly the boundary
conditions; in particular, the major difficulty is found in the
definition of the convective coefficient of heat transfer, which
strongly influences the temperature field and the rate of the
device heat dissipation.
The comparative analysis between analytical solutions and
results from real test defines the simplified approach as a
useful tool for the preliminary definition of the dissipator
geometry and the thermophysical properties of the constituent
materials.