10
Alcune delle indagini archeologiche condotte nel- l’ultimo decennio entro i limiti dello spazio urbano dell’antica Lilibeo hanno avuto luogo sia nell’ambito dell’archeologia preventiva, prevalentemente in aree private, sia in occasione di importanti lavori pubblici, programmati dalla Soprintendenza di Trapani in col- laborazione con l’amministrazione comunale. Con riferimento al tema del convegno, ed in parti- colare alle trasformazioni che hanno riguardato lo spa- zio cinto dalle fortificazioni puniche, soprattutto in alcuni settori del tessuto urbano, nel passaggio tra il periodo tardo-antico e l’età islamica e normanna, si pongono in evidenza numerosi dati recuperati nel corso di diversi interventi. Con riferimento ai periodi tardo-antico e alto-medievale, la tradizione di studi sull’area urbana di Lilibeo ha da tempo posto in luce i tratti principali di una considerevole contrazione del- l’abitato verso i quadranti nord-orientali, già a partire dal V secolo d.C. 1 . In cinque casi le nuove ricerche (parco archeolo- gico 2008 - necropoli di corso Gramsci 2004-04, chiesa dell’Itriella 2003-2008, via Leonardi 2010 e via Alagna 2008) (fig. 1) hanno evidenziato un con- testo stratigrafico in cui, oltre alle fasi di vita di età tardo-ellenistica e romana, sono presenti attestazioni tardo-antiche e alto-medievali. Questo lungo arco cronologico è quello in cui la città subisce profonde trasformazioni, generalmente ricondotte ad una no- tevole contrazione demografica già pienamente in atto nel V secolo d.C. A conferma di ciò si pongono i numerosi rinvenimenti di sepolture nell’area del- l’attuale Parco Archeologico, coincidente con i quar- tieri nordoccidentali della città, quelli più vicini alla fascia costiera 2 . La rarefazione del tessuto urbano attorno a nuclei aggregativi solitamente posti a quote 1 L’argomento meriterebbe una ben più ampia rassegna ine- rente la storia degli studi sull’evoluzione dell’insediamento di Li- libeo dalla fondazione al periodo tardo-antico e medievale. Qui per brevità si rimanda ad alcuni fondamentali contributi sullo spa- zio urbano e sulle fortificazioni puniche: Bisi 1967, 315-318; Bisi 1968, 259-265; Di Stefano 1971, 62-80; Di Stefano 1973a, 414- 419; Di Stefano 1973b, 4-5; Di Stefano 1973c, 71-80; Di Stefano 1993; Giglio 2006, 267-281. Per l’evoluzione della necropoli tar- doantica, cfr. in breve Giglio 96, 31-51; Giglio 97a, 45-58; Giglio 97b, 93-96; Bonacasa Carra 2003, 821-828 ed in ultimo Giglio, Canzonieri 2009, 573-580. Con particolare riferimento al periodo medievale, cfr. Caruso 2003, 171-207; Caruso 2008, 73-92; Zi- rone, tesi di specializzazione 2004-05. 2 Sulla distribuzione ed ubicazione delle sepolture nell’area dell’attuale Parco Archeologico, cfr. in breve: Giglio 2007, 1779- 1813; Giglio, Canzonieri, Palazzo, Vecchio, 2012, 229-233; Ma- stino 2009, 38-43. 1 Lilibeo tardoantica e medievale note sulle caratteristiche dello spazio urbano di Rossella Giglio * Soprintendenza archeologica di Trapani ([email protected]) Abstract Archaeological investigations, carried out over the last decade inside the urban area occupied by ancient Lilybaeum, have taken place in the context of rescue archaeology, mainly on privately-owned sites, but also during important public building works carried out by the Soprintendenza of Trapani in collaboration with the local municipal authorities. In relation to the theme of the conference, especially the use of urban space in late antiquity, much new evidence has been recovered from several archaeological investigations, in the context of matters of continuity and change that inevitably affected the whole of the built- up area enclosed by the Punic fortifications. Five of these (those in the Parco Archeologico in 2008; in the necropolis in corso Gramsci in 2003/04; at the chiesa dell’Itriella between 2003 and 2008; in via Leonardi in 2010 and in via Alagna in 2008) have documented stratigraphical deposits of late antique and early medieval date, in addition to evidence for the late Hellenistic and Roman phases. During this long period, the city underwent numerous profound changes. Especially noteworthy is clear evidence for demographic decline already by the fifth century AD, when entire neighbourhoods in the north-west part of the city, close to the coast, were used as cemeteries. The decay of the urban fabric is described in the mid-twelfth century by Idrisi, who attributes to Count Roger a new fortification wall and the general recovery of the city. The new data from the latest archaeological investigations seem in part to confirm the historical sources, and has included the area of the Punic necropolis and the fortifications on the south-east, as well as sites within the ancient urban centre.

Lilibeo tardoantica e medievale note sulle caratteristiche dello spazio urbano di Rossella Giglio

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Alcune delle indagini archeologiche condotte nel-

l’ultimo decennio entro i limiti dello spazio urbano

dell’antica Lilibeo hanno avuto luogo sia nell’ambito

dell’archeologia preventiva, prevalentemente in aree

private, sia in occasione di importanti lavori pubblici,

programmati dalla Soprintendenza di Trapani in col-

laborazione con l’amministrazione comunale.

Con riferimento al tema del convegno, ed in parti-

colare alle trasformazioni che hanno riguardato lo spa-

zio cinto dalle fortificazioni puniche, soprattutto in

alcuni settori del tessuto urbano, nel passaggio tra il

periodo tardo-antico e l’età islamica e normanna, si

pongono in evidenza numerosi dati recuperati nel

corso di diversi interventi. Con riferimento ai periodi

tardo-antico e alto-medievale, la tradizione di studi

sull’area urbana di Lilibeo ha da tempo posto in luce

i tratti principali di una considerevole contrazione del-

l’abitato verso i quadranti nord-orientali, già a partire

dal V secolo d.C. 1.

In cinque casi le nuove ricerche (parco archeolo-

gico 2008 - necropoli di corso Gramsci 2004-04,

chiesa dell’Itriella 2003-2008, via Leonardi 2010 e

via Alagna 2008) (fig. 1) hanno evidenziato un con-

testo stratigrafico in cui, oltre alle fasi di vita di età

tardo-ellenistica e romana, sono presenti attestazioni

tardo-antiche e alto-medievali. Questo lungo arco

cronologico è quello in cui la città subisce profonde

trasformazioni, generalmente ricondotte ad una no-

tevole contrazione demografica già pienamente in

atto nel V secolo d.C. A conferma di ciò si pongono

i numerosi rinvenimenti di sepolture nell’area del-

l’attuale Parco Archeologico, coincidente con i quar-

tieri nordoccidentali della città, quelli più vicini alla

fascia costiera 2. La rarefazione del tessuto urbano

attorno a nuclei aggregativi solitamente posti a quote

1 L’argomento meriterebbe una ben più ampia rassegna ine-rente la storia degli studi sull’evoluzione dell’insediamento di Li-libeo dalla fondazione al periodo tardo-antico e medievale. Quiper brevità si rimanda ad alcuni fondamentali contributi sullo spa-zio urbano e sulle fortificazioni puniche: Bisi 1967, 315-318; Bisi1968, 259-265; Di Stefano 1971, 62-80; Di Stefano 1973a, 414-419; Di Stefano 1973b, 4-5; Di Stefano 1973c, 71-80; Di Stefano1993; Giglio 2006, 267-281. Per l’evoluzione della necropoli tar-doantica, cfr. in breve Giglio 96, 31-51; Giglio 97a, 45-58; Giglio

97b, 93-96; Bonacasa Carra 2003, 821-828 ed in ultimo Giglio,Canzonieri 2009, 573-580. Con particolare riferimento al periodomedievale, cfr. Caruso 2003, 171-207; Caruso 2008, 73-92; Zi-rone, tesi di specializzazione 2004-05.

2 Sulla distribuzione ed ubicazione delle sepolture nell’areadell’attuale Parco Archeologico, cfr. in breve: Giglio 2007, 1779-1813; Giglio, Canzonieri, Palazzo, Vecchio, 2012, 229-233; Ma-stino 2009, 38-43.

1

Lilibeo tardoantica e medievalenote sulle caratteristiche dello spazio urbano

di Rossella Giglio

* Soprintendenza archeologica di Trapani ([email protected])

Abstract

Archaeological investigations, carried out over the last decade inside the urban area occupied by ancient Lilybaeum, havetaken place in the context of rescue archaeology, mainly on privately-owned sites, but also during important public buildingworks carried out by the Soprintendenza of Trapani in collaboration with the local municipal authorities. In relation to the themeof the conference, especially the use of urban space in late antiquity, much new evidence has been recovered from severalarchaeological investigations, in the context of matters of continuity and change that inevitably affected the whole of the built-up area enclosed by the Punic fortifications. Five of these (those in the Parco Archeologico in 2008; in the necropolis in corsoGramsci in 2003/04; at the chiesa dell’Itriella between 2003 and 2008; in via Leonardi in 2010 and in via  Alagna in 2008) havedocumented stratigraphical deposits of late antique and early medieval date, in  addition to evidence for the late Hellenistic andRoman phases. During this long period, the city underwent numerous profound changes. Especially noteworthy is clear evidencefor demographic decline already by the fifth century AD, when entire neighbourhoods in the north-west part of the city, close tothe coast, were used as cemeteries. The decay of the urban fabric is described in the mid-twelfth century by Idrisi, who attributesto Count Roger a new fortification wall and the general recovery of the city. The new data from the latest archaeologicalinvestigations seem in part to confirm the historical sources, and has included the area of the Punic necropolis and thefortifications on the south-east, as well as sites within the ancient urban centre.

eminenti rispetto alla fascia costiera è in ultimo nar-

rata, alla metà del XII secolo da Idrisi, che attribui-

sce al Conte Ruggero un intervento fortificatorio ed

una ripresa della città 3. Il dato archeologico desu-

mibile dalle indagini che di seguito si descrivono

sembra in parte confermare le fonti storiche, inte-

ressando oltre al tessuto urbano antico anche l’area

della necropoli punica e l’area delle fortificazioni

Sud-orientali.

Parco Archeologico - 2008

All’interno del Parco Archeologico, nell’area del-

l’insula III, nel 2008 è stato condotto un intervento di

scavo che ha riportato in luce un esteso complesso di

strutture riferibili ad un santuario in cui si esercitava,

nel II e III secolo d.C., il culto isiaco 4. Le strutture ed

i piani pavimentali del santuario vedono un abbandono

definitivo nel corso del V secolo, alla fine del quale

l’area, in cui affiorano residui di murature antiche, è

progressivamente occupata da sepolture monosome

entro cassa realizzata con elementi di riuso (fig. 2). La

distribuzione delle sepolture appare totalmente indi-

pendente rispetto a quella delle strutture murarie più

antiche. L’uso cimiteriale sembra estendersi fino a

3 In Idrisi, il Libro di Ruggero, (traduz. e note a c. di U. Rizzi-tano), Palermo 1994, 42-43.

4 Per la descrizione preliminare delle strutture rinvenute nel2008 cfr. Giglio, Canzonieri, Palazzo, Vecchio 2012, 229-233; edinoltre Giglio 2010, 71-88.

2

1. - Marsala, carta della città con l’ubicazione dei siti in argomento: 1) Parco Archeologico, SAS VI 2008; 2) Corso Gramsci 2004; 3)Chiesa dell’Itriella 2004-2008; 4) Via Leonardi 2010; 5) Via Alagna 2008..

tutto il VI secolo. Anche la

grande aula rettangolare pa-

vimentata a mosaico viene

coperta da strati di crollo ed

accumuli che determinano un

piano di campagna lieve-

mente digradante verso il

mare. Proprio in coincidenza

con l’angolo settentrionale

dell’aula si è rinvenuto ed in-

dagato un silos a profilo cam-

paniforme, realizzato con pie-

trame informe posto in opera

a secco. La struttura è rela-

tiva ad una frequentazione

sporadica dell’area, in quanto

non associata ad altri elementi

coevi. Essa taglia profonda-

mente il pavimento a mosaico

ed i grossi blocchi della so-

struzione, essendo già col-

mata definitivamente in età

islamica, come si evince dai

reperti recuperati nel riempi-

mento, databili, anche in base

alle recenti proposte, alla se-

conda metà del X secolo 5.

Corso Gramsci - 2003/04

L’indagine (fig. 3), effet-

tuata nell’ambito dei lavori di

realizzazione della rete fo-

gnante urbana, ha consentito

sin dai primi momenti di rile-

vare, al di sopra delle tombe

di età tardo-ellenistica, ed a

poche decine di cm dal banco

calcarenitico, un livello in

5 Si tratta di grossi frammenti dicatini a profilo carenato con decora-zione a linee di eguale spessore inverde e bruno (motivi triangolaricampiti a partiture spiraliformi)sotto rivestimento ad inclusi quar-zosi. Per l’inquadramento cronolo-gico cfr. in ultimo Bagnera 2012,24-35.

3

Lilibeo tardoantica e medievale: note sulle caratteristiche dello spazio urbano

2. - Marsala, parco archeologico, SAS VI, scavo 2008. A: Planimetria con la distribuzione delletombe tardo-antiche; B: tomba US 1030, ortofoto dell’inumato; C: il silos di età islamica con al-cuni frammenti del riempimento.

terra battuta molto tenace con pendenza costante verso

Nord. Questa evidenza è stata documentata per tutta la

lunghezza della strada, sino all’area della piazza Por-

ticella, cioè a ridosso della linea fortificata. Tra gli

scarsi frammenti ceramici recuperati in strato si se-

gnalano alcuni frammenti invetriati con decorazione in

verde e bruno sotto vetrina trasparente, che potrebbero

essere datati alla prima età normanna 6. Una rappre-

sentazione a volo d’uccello di un anonimo del 1584 ri-

porta la strada extra moenia in questione, che con

ogni probabilità doveva collegare questo versante

della città al percorso parallelo alla li-

nea di costa.

Chiesa dell’Itriella - 2003/08

La chiesa di S. Maria dell’Itriella

(fig. 4), fu edificata alla fine del 1500

nel quartiere nord-orientale della città

medievale, entro la cinta muraria di

età ruggeriana. Essa sorge su un con-

testo sedimentario profondo oltre m 3,

che conserva una sequenza stratigra-

fica compresa fra l’età tardo-elleni-

stica (seconda metà II secolo a.C.) ed

il pieno medioevo. I lavori di inda-

gine archeologica hanno avuto luogo

nell’ambito di un progetto di recupero

architettonico e riqualificazione fun-

zionale realizzato dall’amministra-

zione comunale. Alle fasi più antiche,

testimoniate dai residui di una casa

coerente con gli orientamenti e la gri-

glia stradale della Lilibeo romana, si

sovrappone una serie di cumuli rela-

tivi ad un lungo periodo di abbandono,

che innalza il calpestio di oltre m 2. Si

determina così un piano di campagna

utilizzato prevalentemente per usi or-

ticoli. Gli strati d’accumulo conser-

vano resti ceramici i più antichi dei

quali sono databili all’età paleocri-

stiana (es. due lucerne di produzione

nordafricana), oltre ad una corposa

quantità di frammenti di vasellame invetriato e dipinto

di età tardo-islamica e normanna. Lo spazio che in età

romana era occupato da una casa affacciata all’incro-

cio fra un decumano ed uno dei cardines, diventa dal-

l’età tardo-antica in poi un terreno vuoto, almeno sino

alla prima età normanna, quando viene costruito un

lungo muro orientato in senso E-O. Questa struttura,

probabilmente pertinente ad una recinzione, è associata

a materiali ceramici invetriati e decorati in policromia,

come ad es. un fondo di catino con piede anulare e de-

corazione a rombi in giallo, verde e bruno e campiture

6 Cfr. la descrizione generale in Giglio, Canzonieri, 2009, 573-576; i pochi frammenti di catini invetriati potrebbero appartenere

a produzioni locali databili tra la fine dell’XI e la prima metà delXII secolo.

4

Rossella Giglio

3. - Marsala, corso Gramsci, scavi 2004. A: veduta del battuto stradale medievale (US804); B: frammento di catino invetriato e decorato in verde e bruno dal battuto 804.

a graticcio, databile tra la fine del X e l’inizio dell’XI

secolo 7. La vita del muro perdura sino alla fine del XII

secolo, come si evince da numerosi frammenti di Spi-

ral Ware. Il periodo di vita desumi-

bile dal dato archeologico è quindi

quello in cui Idrisi ci racconta di

una rinascita della città, legata an-

che ad una rinnovata vitalità com-

merciale.

Via Leonardi – 2010

In un lotto privato adiacente la

piazza del Carmine (fig. 5), un in-

tervento di archeologia preventiva

ha permesso di documentare un im-

portante dato concernente la città

medievale e la sua trasformazione

rispetto alla configurazione urba-

nistica più antica. All’interno di due

saggi di scavo contigui si è infatti

posto in luce un muro realizzato sia

con pietrame informe, sia con ele-

menti di riuso, che ha originato di

fatto l’andamento della via Leo-

nardi, in antico Via del Serraglio.

Questa piccola arteria che collega il

Carmine con il sito di S. Girolamo,

anch’esso vitale nel periodo me-

dievale 8, presenta una divergenza

in obliquo rispetto agli allineamenti

noti della maglia stradale lilibetana.

All’interno di questo lotto l’artico-

lazione stradale punica e romana

trova riscontro in un muro ben con-

servato ed intonacato che delimi-

tava un cardo. Come nella chiesa

dell’Itriella, anche qui il muro me-

dievale si imposta su un accumulo

terroso di notevole spessore che,

distinguendosi in varie unità, copre

direttamente i residui di una casa

pavimentata a mosaico. Questa struttura residenziale è

munita di una corte interna a pianta quadrangolare al

cui centro si apre un pozzo ed è databile a cavallo del

7 I manufatti invetriati provenienti dagli accumuli medievaliche coprono i resti della casa ellenistica appartengono a classi pro-dotte localmente e a classi di importazione nordafricana. Per unaveloce disamina delle principali tipologie rinvenute a Lilibeo, cfr.D’Angelo 1978, 55-60; Canzonieri 2010, 38-43.

8 In ultimo cfr. la proposta di lettura della città medievale inCaruso 2003, 199-207; interessante, soprattutto per la vicinanzacon il sito, anche la rilettura dei dati archeologici relativi al com-plesso monumentale di S. Girolamo, in Di Felice, Vecchio 2009,49-54.

5

Lilibeo tardoantica e medievale: note sulle caratteristiche dello spazio urbano

4. - Marsala, ex chiesa dell’Itriella, scavi 2004-2008. A: planimetria della chiesa al terminedegli scavi; B: veduta del muro di età medievale; C: particolare dei residui murari dellacasa di età tardo-ellenistica; D: selezione di frammenti di età medievale. Da sx: framm.di catino carenato con vetrina gialla e dec. in bruno; framm. di catino carenato con deco-raz. in verde e bruno a motivo zoomorfo; framm. di catino emisferico a piccola tesa condecorazione a motivo fitomorfo.

I secolo d. C. Il mosaico pavimentale, rinvenuto in uno

degli ambienti che delimitavano a SE la corte interna,

è realizzato con tessere marmoree bianche aventi di-

mensioni ricorrenti di cm 1 x cm 1.

Gli strati d’accumulo su cui fonda il muro medie-

vale hanno restituito frammenti ceramici databili alla

fine del X secolo, come ad es. alcuni frammenti di ca-

tini con profilo emisferico e decorazione in bruno su

fondo verde scuro 9. La decorazione verte su uno

schema calligrafico entro partiture

che si dispiegano in maniera ra-

diale dal centro del cavo. Anche in

questo caso la struttura muraria non

appare relativa ad un’abitazione,

ma piuttosto ad una recinzione tra

lotti diversi destinati a coltivazioni

orticole. La fase di vita connessa a

questo recinto murario perdura sino

alla seconda metà del XIII secolo,

come indica negli accumuli super-

ficiali un nutrito gruppo di fram-

menti a cobalto e manganese.

Via Alagna - 2008/09

Lungo la linea fortificata sud.-

orientale della città, difesa esterna-

mente da un profondo e largo fos-

sato, a ridosso della sede di via Ala-

gna, nel 2008/09 uno scavo pre-

ventivo in area privata ha consen-

tito la verifica di una significativa

sequenza archeologica (fig. 6).

L’area interessata dal cantiere è

coincidente con il tracciato del

margine interno del fossato punico

nel tratto sud-orientale. Già sin

dalle prime battute dello scavo, si è

potuto accertare che la definitiva

colmatura del fossato punico può

considerarsi terminata soltanto in età

moderna, con la costruzione di un

lungo edificio alla quota dell’attuale piano di campa-

gna e a pochi cm sopra il margine roccioso del fossa-

to. Per quanto concerne la sequenza di accumuli e col-

mature antecedenti tale sigillo, una lunga trincea di sca-

vo ortogonale all’andamento del fossato ha consenti-

to di verificare che in età medievale avviene una ri-

sistemazione, sempre in funzione difensiva, dell’am-

pio cavo del fossato. A questo periodo, ed in partico-

lare alla fine del X secolo 10, va attribuita infatti la co-

9 I manufatti appartengono ad un gruppo di frammenti in cui sidistinguono anche esemplari riferibili all’apparato decorativo ti-pico delle produzioni nordafricane note come ceramica a “cobaltoe manganese”, databile alla seconda metà del XIII secolo. Cfr.D’Angelo 1990, 51-66.

10 Gli strati che concorrono alla datazione della prima fase di

fondazione del muro che restringe l’ampiezza del fossato conten-gono numerosi frammenti di vasellame invetriato e dipinto, fracui si distinguono frammenti di catini a profilo emisferico con de-corazione in bruno e verde a triangoli campiti con motivi spirali-formi (fondo di colore giallo). Per l’inquadramento cronologico ditali manufatti, cfr. D’Angelo 1998, 3-19.

6

Rossella Giglio

5. - Marsala, via Leonardi, scavo 2010. A: planimetria dei saggi al termine delle indagini; B:inquadramento topografico con in evidenza l’uguale allineamento del muro medievale e dellastrada; C: veduta del muro di età medievale; D: selezione di frammenti ceramici recuperatinegli accumuli medievali. Da sx: framm. di tesa di “Gela Ware”; framm. di protomaiolica diproduz. locale; due framm. di “Spiral Ware”; un fram. di catino invetriato con decoraz. inverde e bruno; un framm. di scodella in protomaiolica locale con decoraz. in verde e bruno.

struzione del plesso di fondazione di un poderoso mu-

raglione avente andamento parallelo al margine del fos-

sato. Esso di fatto ne costituisce un significativo re-

stringimento, portandone l’ampiezza da 20 a quasi 10

m. La costruzione in età medievale di questa struttu-

ra confermerebbe quindi che,

mentre sui versanti setten-

trionale ed occidentale la cit-

tà aveva subito un importan-

te arretramento verso l’inter-

no ed il conseguente abban-

dono delle linee fortificate, sul

versante sud-orientale lo sbar-

ramento fortificato punico e

romano si mantiene anche in

età medievale, con una sen-

sibile diminuzione della po-

tenza difensiva. Il dato appa-

re interessante in quanto que-

sto braccio della cinta mura-

ria culmina all’estremità nor-

dorientale proprio con il ca-

stello medievale 11.

Anche altre recenti sco-

perte 12 concorrono a restituire

informazioni concordi con il

quadro sinteticamente de-

scritto. Nel settore centrale

della città antica, compreso

quindi entro i limiti della cer-

chia muraria di età rugge-

riana, uno scavo del 2009

condotto in piazzetta Alagna

ha permesso di rilevare come

in età medievale avanzata il

livello di calpestio sia ormai

innalzato di quasi due metri

rispetto alle quote di età ro-

mana (piccola arteria viaria

contenuta da un muro perti-

nente ad una casa), mentre

l’area subisce una modificazione con la destinazione

ad un uso orticolo.

Uno spazio vacuo è stato documentato per l’età

medievale anche in un cantiere privato di via Bottino,

nel corso del 2011, dove per l’età romana sono stati

11 Il riutilizzo in età medievale delle strutture fortificate puni-che è documentato non solamente lungo questo braccio sud-orien-tale delle fortificazioni, ma anche nel tratto settentrionale, subitooltre il castello, come ad es. nello scavo di Vico Infermeria. A talproposito, cfr. Kennet, Sjostrom, Valente, 1989, 613-636.

12 Lo scavo di piazzetta Alagna ha restituito, nelle colmatureche innalzano il calpestio sino a quello attuale, un frammento difondo di catino con rivestimento stannifero e decorazione in

verde e bruno raffigurante un motivo araldico, databile allaprima metà del XIV secolo; ben più corposo il registro cera-mico di età medievale documentato nello scavo preventivo divia Bottino, dove i frammenti di manufatti da mensa invetriatiricoprono un arco cronologico che va dalla seconda metà del Xsecolo (catini a profilo carenato con decorazione in verde ebruno) sino al periodo tardo-medievale (lustri dorati di impor-tazione andalusa).

7

6. - Marsala, via Alagna, scavo 2008. A: inquadramento topografico del sito in relazione al fos-sato punico; B: veduta del margine interno del fossato; C: il prospetto del muro medievale cherestringe il fossato punico; D: selezione di materiali dagli accumuli medievali. Da sx: framm.di catino a profilo emisferico con decoraz. a motivi triangolari in bruno; framm. di fondo di sco-della in “Spiral Ware”; framm. di fondo di scodella in protomaiolica locale..

posti in luce i resti di una casa pavimentata a mosaico

e con corte interna, parallela ad un decumano (fig. 7).

I dati sinteticamente proposti contribuiscono a de-

lineare dunque il quadro generale dello spazio abita-

to e delle fortificazioni nel passaggio tra l’età tardo-

antica e quella medievale (fig. 8). Lo spazio urbano del-

la Lilibeo punica e romana è abbandonato lungo la fa-

scia costiera settentrionale a partire dal periodo tardo-

antico e sino alla prima età medievale, con la conver-

sione di ampi settori in cimiteri. Le aree interne alla nuo-

va cerchia muraria medievale

offrono un quadro abitativo

piuttosto rarefatto, con un’am-

pia diffusione di spazi utilizzati

ad orto o a discariche dome-

stiche. Alla distribuzione via-

ria medievale appartengono

una serie di strade che si di-

partono con andamento radia-

le dalla porta Mazara (via

Isgrò, via A. Damiani, via Vi-

vona) e con andamento obliquo

rispetto agli assi antichi (via

XIX Luglio, via Sardegna, via

S. Angileri, via S. Michele). I

livelli di calpestio sono tra il X

ed il XII secolo ad una quota

notevolmente più alta (com-

presa fra m 1,5 e m 3) rispetto

ai livelli d’uso della città pu-

nica, nonostante venga mante-

nuto, con qualche variazione,

l’andamento delle arterie via-

rie principali (via Frisella, via

XI Maggio, via Garraffa, via

Bottino). I quesiti relativi al

perdurare degli assi antichi

nonostante un così corposo in-

nalzamento delle quote di cal-

pestio sono ad oggi ancora par-

zialmente irrisolti, ma quasi

certamente legati alla viabili-

tà di collegamento fra le por-

te fortificate ed anche alla

sussistenza in età tardo-antica

ed alto-medievale di consi-

stenti residui murari antichi.

Esemplare in questo senso

appare il caso di spoliazione in

età medievale documentato nel 2006 nella casa tar-

do-ellenistica rinvenuta all’incrocio fra le vie Diaz e

Sibilla 13. Qui la rimozione degli elementi costrutti-

vi potrebbe anche essere stata motivata dalla neces-

sità di reperire blocchi per la costruzione del muro di

fortificazione che cingeva il lato nord-occidentale del-

la città.

13 Un veloce accenno in Griffo 2008, 99.

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Rossella Giglio

7. - Marsala, via Bottino, scavo 2011. A: inquadramento topografico del sito in relazione allamaglia stradale romana; B: ortofoto del saggio di scavo con i resti della casa di età romana; C:selezione di reperti dagli accumuli medievali. Da sx: framm. di “Spiral Ware”; framm. di fondodi catino a “Cobalto e Manganese”; framm. di scodella tipo “Gela Ware”; 2 framm. di scodellein maiolica locale; framm. di fondo di pentola; framm. di ciotola con decoraz. in bruno su ri-vestimento stannifero; framm. di scodella con decorazione a lustro dorato di produzione anda-lusa; D: Marsala, piazzetta Alagna, scavo 2009. D: inquadramento topografico del sito; E:ortofoto del saggio dis cavo con il battuto medievale; F: framm. di fondo di scodella in maio-lica con decoraz. araldica.

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