Slot machine: Ai gestori maxi condono

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Contestate penali per quasi 100 miliardiGrazie ai ricorsi ne verseranno, forse, 2,7

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Avvenire 11/22/2012 Page : A07

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NUOVEDROGHE

GIOVEDÌ22 NOVEMBRE 2012 7

il generale Rapetto«Anche ai Monopolinon ci sono staticontrolli adeguati»

DA MILANO

er la prima volta nella storia il creditore, loStato, ha fatto di tutto per ridurre il credito dariscuotere». Il generale Umberto Rapetto da

alcuni mesi ha lasciato il Gat della Guardia di Finanza, ilNucleo speciale antifrode che per due anni ha lavorato al-l’inchiesta sulla maxievasione fiscale dei concessionaridel gioco d’azzardo. Qualche settimana dopo la conclu-sione di quella investigazione «sono stato destinato a fre-quentare, sarà stata una combinazione, un corso di per-fezionamento». Così, dopo 37 anni, si è spogliato per sem-pre della sua divisa grigioverde. Non senza polemiche.Cosa scoprì la vostra inchiesta sui gestori degli apparec-chi per scommesse?L’indagine delegata dal sostituto procuratore generale del-

la Corte dei Conti, Marco Smiroldo, permise di accerta-re la mancata connessione di un enorme mole di slot

machine con il sistema dell’Anagrafe Tributaria chedoveva garantire la regolarità del gioco e assicurarela corresponsione del prelievo erariale previsto inmisura proporzionale alle attività svolte dagli ap-parati di intrattenimento.Qual era il meccanismo che consentiva di sottrarregli incassi delle giocate dalla "base imponibile"dei gestori?Il mancato collegamento vanificava le regole se-condo le quali il totale delle giocate doveva diven-tare per il 75% montepremi per i giocatori più for-tunati, circa il 12% costituire imposta e il restante13% rappresentare introito per le società conces-sionarie, i gestori delle slot, gli esercenti pubblici ein piccola parte l’Amministrazione dei Monopoli.Come si arrivò a determinare l’ammontare di

quanto evaso? Una volta ricostruito in maniera meticolosa l’as-setto tecnologico negli anni di interesse ai finidell’inchiesta e incrociati i dati forniti dall’A-nagrafe Tributaria, si è avuta evidenza di qua-

li apparati fossero stati scollegati, quando eper quanto tempo. Poi si è preso in conside-

razione il contratto stipulato dai Monopolicon le società concessionarie e si sono appli-

cate le penali previste per il mancato rispettodell’accordo preso. Un’operazione aritmetica enon una proiezione algebrica. Un’operazione

non riguardante multe cervellotiche, ma basatasu un importo ritenuto congruo da entrambii contraenti all’atto della sottoscrizione. Un’o-perazione che ha superato i 90 miliardi di eu-ro di debito nei confronti dello Stato.Ci furono omissioni da parte di chi avrebbedovuto svolgere i controlli?Se i Monopoli avessero preteso il pagamentodelle penali fin dal manifestarsi delle irrego-larità non si sarebbero raggiunte cifre iperbo-liche e i concessionari sarebbero stati costrettiad uniformarsi a quanto loro stessi avevano

convenuto. Erano previstiinterventi sulle fideiussio-ni prestate e persino la re-voca della concessioneper i casi più gravi. Pro-babilmente qualcuno ha

temuto che un’azione re-pressiva potesse intralciareil gettito che il gioco d’az-zardo garantisce comunqueall’Erario.Cosa è accaduto dopo i vo-stri accertamenti?A fronte degli addebiti del-la Procura della Corte deiConti si è innescata unacorsa per scongiurare il pa-gamento delle sommecomputate. Si è parlato dicifre "irragionevoli" e si èfatto riferimento a "multe".Niente affatto. Erano "pe-nali" concordate dai con-traenti, su entrambi i fron-ti rappresentati da personeresponsabili e in piena ca-pacità di intendere e di vo-lere. Nella primavera scor-sa le società concessionariee alcuni dirigenti dei Mo-nopoli sono stati condan-nati al pagamento di com-plessivi 2 miliardi e 700 mi-lioni di euro, poca cosa ri-spetto quel che si era quan-tificato: tutte le interpreta-zioni contrattuali e tecnicheerano andate a favore di chinon aveva rispettato o nonaveva fatto rispettare il fintroppo chiaro contratto diconcessione.

Nello Scavo © RIPRODUZIONE RISERVATA

Rapetto

Slot machineAi gestorimaxi condonoContestate penali per quasi 100 miliardiGrazie ai ricorsi ne verseranno, forse, 2,7DA MILANO NELLO SCAVO

l banco vince sempre. Anchequando perde. I concessionari delleslot-machine, secondo la procura

della Corte dei conti, avrebbero dovutopagare all’Erario una penale a dodicicifre: 100 miliardi di euro. L’equivalentedi una mezza dozzina di manovrefinanziarie. Ma i gestori, alla fine, se lacaveranno con poco. Per effetto dicalcoli controversi hanno ottenuto unmaxisconto di oltre il 90%, vedendositagliare le penali a 2,7 miliardi. E se laserie di ricorsi, tra Consiglio di Stato, Tare Cassazione, dovesse andare a segno, lasanzione si abbasserebbe ancora. Ildanno erariale è stato contestato aidieci concessionari della rete "new slot"per il periodo 2004-2007. Si tratta dei bigdel gioco legale: Atlantis WorldGiocolegale limited, Snai spa, Sisal spa,Gmatica srl, Cogetech spa, Gamenetspa, Lottomatica Videolot Rete spa,Cirsa Italia srl, H.b.G. Srl e Codere spa.Le contestazioni riguardano, inparticolare, il mancato collegamentodegli apparecchi alla rete telematicadello Stato, gestita da Sogei. Nellasentenza depositata dalla Corte deiconti il 17 febbraio 2012 e contro cui lecompagnie hanno depositato svariatiricorsi, viene spiegato che «alla data del13 settembre 2004 le societàconcessionarie avrebbero dovutocollegare almeno il 5% degli apparecchidi gioco», per arrivare gradualmente acoprire l’intero parco degli apparecchimangiasoldi. «La Procura rileva che – silegge ancora nella sentenza – per lesocietà concessionarie ancora al primonovembre non risultava alcunamacchina collegata alla rete». Unaricostruzione giudicata «corretta» daigiudici contabili che però hanno

ritenuto di procedere «ad una diversaquantificazione del danno e dei singoliaddebiti, anche a causa delle omissioninelle attività di controllo contestate adue dirigenti dei Monopoli di Stato». Laconnessione telematica ha il compito dirilevare il reale giro d’affari di ognisingola slot-machine in modo dadeterminare la correttezza delmontepremi e il gettito erariale.L’esorbitante ammontare delle penaliviene ricavato dalla convenzione diconcessione stipulata nel 2004, cheprevedeva (prima di una modifica nel2008) una penale di 50 euro per ogni oradi mancato collegamento alla rete. Ilnumero degli apparecchi muniti diautorizzazione entro settembre del 2006era raddoppiato e già a gennaio 2007 lemacchinette da interrogare erano quasi270mila. Con oltre 100 miliardi dal 2006a oggi, le "new slot" rappresentano unafetta di poco superiore al 50% nellagolosa torta dei giochi pubblici italiani.La battaglia per non pagare le penali vaavanti su più piani: politico egiudiziario, coinvolgendo tanto le auledella cassazione quanto quelle delParlamento, dove si è tentato di«rivedere retroattivamente» gli accordidi concessione, in modo da mettere alriparo i gestori. Comunque vada a finirequesta storia, restano scolpite le paroledella Corte dei conti, quando ribadisceche l’indagine della Guardia di Finanza«non ha evidenziato soltanto unosperpero di risorse pubbliche a causadel pagamento per un servizio pubbliconon reso, ovvero reso solo in parte, maha messo in luce gravissime illegalitàche hanno escluso quasi del tuttol’esercizio del controllo pubblico sulgioco». Il banco, appunto, vince sempre.E lo Stato per anni è stato al gioco.

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I

PolilloIl sottosegretarioall’Economia: «Siregolamenta unsettore conintensa illegalità»

Ma il governo non vuole fermarsi«Sì all’apertura di nuove sale poker»

essuna frenata delGoverno sull’aperturadi mille sale da poker:

«Il gioco è oggetto diun’intensa attività illegale eun’eventualeregolamentazione potrebbefinalmente riportarla alla luce,sottoponendola al controllostatale». Lo ha detto ilsottosegretario all’EconomiaGianfranco Polillo,anticipando all’agenziaspecializzata Agipronews itemi del convegno «2013

N

Betting and Gambling inEurope», in programmadomani a Roma. «Negli ultimimesi il tema del giocopubblico ha alimentato, alivello mediatico, unapolemica dai toniparticolarmente aspri ed è inatto una riflessionesull’opportunità chel’espansione del mercato deigiochi, già notevole rispettoad altri Paesi europei, vengarallentata», ha aggiunto Polillospecificando, però, che sial’apertura delle sale da poker,la cui gara è prevista entro il31 gennaio 2013, sia il nuovobando scommesse da 2000agenzie sono fondamentaliper il contrasto al giocoillegale e per permettere aibookmaker esteri, che

operano in Italia in mancanzadi concessione, diregolarizzarsi. Tra gliinterventi che il Governo staattuando e attuerà nel settore,poi, il sottosegretarioall’Economia ha evidenziatospecifiche norme sui controllie sulla tutela dei soggetti piùdeboli e l’importanza diintervenire sulla tassazione.La razionalizzazione dellefonti legislative è necessaria,ha aggiunto, anche perché«adeguare il sistema alleevoluzioni giurisprudenziali, alivello nazionale ed europeo,può costituire un’occasioneimportante per un riordinodella fiscalità gravante suigiochi e per riequilibrare ilprelievo».

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Madrid presto come Las Vegas

DA MADRID MICHELA CORICELLI

ei mega casinò per centinaiadi tavoli da gioco e slot-ma-chine: la futura cittadella

spagnola dell’azzardo – la Las Ve-gas d’Europa, banalmente ribat-tezzata "Eurovegas" – avrà la vitafacile dal punto di vista fiscale. Perfavorire l’investimento del ma-gnate Sheldon Adelson, la regio-ne di Madrid ha ritoccato le sueleggi: dal momento in cui comin-cerà a funzionare il primo tavoloverde di "Eurovegas", l’imposta

sul gioco per tutte le imprese delsettore (dai bingo ai casinò) pas-serà dall’attuale fascia del 22-45%al ben più modesto 10%. Unosconto notevole, soprattutto in unperiodo di crisi acuta come quel-lo che sta attraversando la Spa-gna.Contro il progetto "Eurovegas" sisono alzate voci differenti, dallasocietà civile alla Chiesa spagno-la, preoccupata per le possibileconseguenze sociali ed etiche chepotrebbe generare un’oasi del-l’azzardo. Ma la regione madrile-na va avanti, convinta che i 17 mi-liardi di euro investiti da Adelsoncreeranno 260.000 posti di lavoroe attireranno 11 milioni di turisti.Con queste cifre alla mano, la co-munità autonoma – indifferentealle critiche – ha annunciato il ta-glio delle imposte alle società col-

legate al gioco e ha varato altri duesconti tributari a favore dei "Cen-tri Integrati di Sviluppo" (com-plessi di "impatto regionale" chemescolano turismo, congressi, di-vertimento e spettacoli, propriocome "Eurovegas"): una sforbi-ciata del 9% annuale per tutti gliinvestimenti in materiali e instal-lazioni; una riduzione del 95% sul-l’imposta di trasmissione patri-moniale e atti giuridici.Fra le numerose contraddizioniinsite nel progetto "Eurovegas",va sottolineata la possibilità di ac-cedervi anche per i minorenni:potranno entrare, ma non po-tranno giocare e dovranno essereaccompagnati da adulti. Se do-vessero scommettere (sfuggendoai controlli) – avverte il regola-mento – non incasseranno l’e-ventuale premio.

I ritocchi fiscali decisi da Madridper casinò e bingo coincidono conun momento molto difficile per lapopolazione spagnola, soffocatada una disoccupazione superioreal 25% e allarmata dai tagli allaspesa sociale. E mentre le punta-te al tavolo verde ottengono scon-ti, sul popolarissimo gioco dellalotteria si introduce una tassa del20%. Il 22 dicembre si celebreràl’ultima Lotteria di Natale esen-tasse: in palio un montepremi da2,5 miliardi di euro, dei quali 720milioni corrisponderanno all’e-strazione dell’ambitissimo "Gor-do" (il più grosso, appunto). In li-nea con gli aumenti fiscali e le mi-sure anti-deficit assunte dal go-verno di Mariano Rajoy, dal 2013i premi superiori ai 2.500 euro pa-gheranno un’imposta del 20%.

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S

il progettoLa regione dellacapitale taglia leimposte sul giocopur di ospitareEurovegas

PALERMO

NON VUOLE STACCARSI DALLE SLOTE AGGREDISCE I POLIZIOTTIAveva perso mille euro alle slot machines etentava di recuperare la perdita. Così,quando il titolare del «Bingo vip» di vialeStrasburgo, a Palermo, dopo la mezzanotteha staccato la corrente elettrica perchiudere il locale, il cliente è andato su tuttele furie, danneggiando suppellettili eaggredendo gli agenti dell’Ufficio Prevenzionegenerale e soccorso pubblico della questura,chiamati dal gestore. Salvatore Valenti, questoil nome del giocatore, 41 anni, è statoarrestato. Quando ha capito che non potevatornare a giocare, Valenti ha dato calci epugni agli agenti e ha colpito ripetutamenteanche il monitor di una slot machine,lesionando il vetro e procurandosi unavistosa ferita alla mano. Anche dopo esserestato condotto negli uffici di polizia, Valentiha gridato il suo proposito di ritornare al piùpresto al «Bingo vip» per reclamare i milleeuro persi.

420.000LE SLOT MACHINE E LE VIDEOLOTTERYSPARSE IN ITALIA

«Si è temuto che un’azione repressiva potesse intralciare il gettito che l’azzardo assicura»42

LE ORGANIZZAZIONIMAFIOSE PRESENTI

NEL SETTORE

1.700.000I GIOCATORI

PROBLEMATICI IN ITALIA

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