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© Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” - LaRiCA 2004 Teoria dell’informazione 1 – Complessità come metodo
Che cosChe cos’è’è la complessit la complessitàà??
una cosa composta, formata da tante parti
l’interazione fra le parti di un insieme
l’organizzazione delle parti di un insieme
qualcosa di difficile da scomporre o di non scomponibile
qualcosa di non immediato: le parti di un insieme nonpossono essere riconosciute come distinte
qualcosa che può avere più interpretazioni, più letture
un sistema: un sistema è necessariamente complesso
la complessità dipende dall’evoluzione dei sistemi e aumentaprogressivamente con l’aumentare della velocità e dellaquantità dell’informazione
Le definizioni degli studenti:Le definizioni degli studenti:
© Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” - LaRiCA 2004 Teoria dell’informazione 1 – Complessità come metodo
Introduzione: verso il pensiero complessoIntroduzione: verso il pensiero complesso
Scienza classica
Scienzacontemporanea
dicotomia semplice/complicato (accezione negativa di“complicato”, complicazione da risolvere)
idea di conoscenza perfetta e assoluta, trasparenza evisibilità del Reale, astrazione universalistica
separazione di mente/corpo e natura/storia
principio di falsificabilità, dubbio come metodo, saperedinamico e sempre confutabile
sapere contestualizzato e observer dependent
interconnessione fra natura, biologia e fisica
idea di Verità oggettiva
relativizzazione del sapere,verso il pensiero complesso
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ComplessitComplessitàà come parola-problema come parola-problema
Il concetto di complessitànon è un elemento risolutivo
Complessità comeparola- problema
Incertezza piuttosto che chiarezza
Pensiero multidimensionale
Ambiguità
Il pensiero dellacomplessità abbandonala logica del progressolineare e rassicurante
Considerazione diaspetti qualiinstabilità, crisi,differenziazione
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ComplessitComplessitàà come metodo come metodo 1/21/2
DAL COMPLICATOAL COMPLESSO
Complicato: sistema del quale si possonoComplicato: sistema del quale si possonocomprendere la struttura e i principi dicomprendere la struttura e i principi difunzionamento. Pufunzionamento. Puòò essere semplificato. essere semplificato.
Complesso: sistema del quale si ha unaComplesso: sistema del quale si ha unaconcezione globale, pur sapendo di non poterloconcezione globale, pur sapendo di non poterlocomprendere nei suoi dettaglicomprendere nei suoi dettagli
DEUTERO-APPRENDIMENTO
NecessitNecessitàà di impostare un metodo che associ: di impostare un metodo che associ:1.1. la descrizione dellla descrizione dell’’oggetto osservatooggetto osservato2.2. la descrizione della descrizione (la sceltala descrizione della descrizione (la scelta
effettuata dalleffettuata dall’’osservatore)osservatore)
NecessitNecessitàà di riorganizzare le modalit di riorganizzare le modalitàà di diosservazione e dunque di apprendimentoosservazione e dunque di apprendimento
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ComplessitComplessitàà come metodo come metodo 2/22/2
CO-PRESENZA DIORDINE,DISORDINE EORGANIZZAZIONE
NÉ OLISMO NÉRIDUZIONISMO
OlismoOlismo: osservare il : osservare il ““tuttotutto”” tralasciando i singoli tralasciando i singolielementielementi
Riduzionismo: osservare gli elementi costitutivi diRiduzionismo: osservare gli elementi costitutivi diun sistema senza consideralo nella sua un sistema senza consideralo nella sua ““totalittotalità”à”
La semplicitLa semplicitàà impone di scegliere se privilegiare la impone di scegliere se privilegiare laricerca delle cause dellricerca delle cause dell’’ordine e dellordine e dell’’organizzazioneorganizzazioneo la ricerca delle cause del disordineo la ricerca delle cause del disordine
““La complessitLa complessitàà ci dimostra, soprattutto, che non ci dimostra, soprattutto, che nondobbiamo sceglieredobbiamo scegliere”” ( (EdgarEdgar MorinMorin))
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Ordine, disordine, organizzazioneOrdine, disordine, organizzazione
“Come accade che nel cosmo si sia avuto uno sviluppodell’organizzazione, dagli atomi alle molecole, allecellule, agli organismi pluricellulari, alle società, finoalla mente umana che affronta questi problemi?
Poniamo il problema non più nei termini diun’esclusione alternativa del disordine da una parte edell’ordine e dell’organizzazione dall’altra, ma di unaconnessione.
D’ora in poi la genesi è indissociabile da una diaspora oda una catastrofe, d’ora in poi vi è una relazionerelazionecruciale fra lcruciale fra l’’irruzione del disordine, la costituzioneirruzione del disordine, la costituzionedelldell’’ordine, lo sviluppo dellordine, lo sviluppo dell’’organizzazioneorganizzazione”
(Edgar Morin)
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DallDall’’ordine al disordineordine al disordine 1/31/3
Secondo principio della termodinamica(Sadi Carnot, 1824 e Rudolf Calusius, 1850)
L’energia può essere scambiata in forza lavoro in unasola direzione: da uno stato utilizzabile a uno stato menoutilizzabile o inutilizzabile
Ogni trasformazione energetica implica una dispersionedell’energia attraverso il passaggio da forme energetichepiù ordinate a forme energetiche meno ordinate
La degradazione dellLa degradazione dell’’energia corrisponde allaenergia corrisponde alladegradazione delldegradazione dell’’ordine e dellordine e dell’’organizzazioneorganizzazione
L’energia si disperde e si degrada irreversibilmente
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DallDall’’ordine al disordineordine al disordine 2/32/3
Entropia:misura della dispersione dell’energia
misura del disordineinterno a un sistema
misura del grado diirreversibilità di un evento
Un sistema fisico isolato, o chiuso, tende almassimo grado di disordine e al completo
esaurimento delle proprie risorse
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DallDall’’ordine al disordineordine al disordine 3/33/3
Ipotizziamo di estendere i confini di un sistemachiuso ai confini dell’Universo:
È necessario formulare un’ipotesi dicomplementarietà fra fenomeni di disordine efenomeni di ordine e organizzazione.
(Ilya Prigogine, 1917 - 2003 )
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Dal disordine allDal disordine all’’ordineordine 1/31/3
Grande esplosione che implica disintegrazione egenesi dell’Universo
Processo metamorfico che implica trasformazionidisintegratrici e creatrici
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Dal disordine allDal disordine all’’ordineordine 2/32/3
L’idea di catastrofe è insita nel nostro Universo
L’Universo, dal cosmo alla società, produce ordinee organizzazione nella turbolenza e nell’instabilità
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Dal disordine allDal disordine all’’ordineordine 3/33/3
scienza contemporanea
inadeguatezza della scienza classica
Disintegrandosi, il cosmo e la società siorganizzano
Heinz von Foerster, 1960 Henri Atlan, 1970
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Ma allora, da dove nasce lMa allora, da dove nasce l’’ordine?ordine?
dal disordine o “catastrofe termica” odissipazione: aumento del grado di entropiaaumento del grado di entropia
dalle condizioni iniziali o relazioni interne chespecificano il processo costitutivo di un fenomeno:organizzazioneorganizzazione
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Le interazioni sono azioni reciprocheLe interazioni sono azioni reciprochefra gli elementi di un sistema:fra gli elementi di un sistema:
presuppongono elementi che si possono incontrare
presuppongono condizioni di incontro, cioèdinamismo, disordine o turbolenza
obbediscono a vincoli relativi alla natura deglielementi (determinazioni legate alla struttura)
possono diventare interrelazioni, cioè associazioni ecomunicazioni che producono organizzazione
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Anello Anello tetralogicotetralogico ((EdgarEdgar MorinMorin):):
disordine
interazioniincontri
organizzazione ordine
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OrderOrder fromfrom complexitycomplexity 1/21/2
…… riassumendo: riassumendo:
Il disordine produce ordine e organizzazione apartire da vincoli iniziali
L’ordine e l’organizzazione producono disordinea partire da trasformazioni
Tutto ciò che produce ordine produce anche,irreversibilmente, disordine
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OrderOrder fromfrom complexitycomplexity 2/22/2
La relazione fra ordine e disordine La relazione fra ordine e disordine èè::
UNA: unica nel rapporto fra genesi e distruzione
COMPLEMENTARE: tutto ciò che è fisico ha bisogno deldisordine per organizzarsi e ogni principio organizzatoreagisce producendo disordine
CONCORRENZIALE: disordine, da un lato, eordine/organizzazione, dall’altro, concorronocontemporaneamente verso la dispersione di energia
ANTAGONISTICA: il disordine distrugge l’ordineorganizzazionale e l’organizzazione è volta a reprimere ildisordine
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RelativizzazioneRelativizzazione dei concetti dei concetti
La relazione fra ordine e disordine implicaLa relazione fra ordine e disordine implicala necessitla necessitàà di relativizzare i concetti di relativizzare i concetti
nessun fenomeno èisolabile e
autosufficiente
gli elementi sonoconnessi e relativizzati
gli uni agli altri
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La svolta La svolta observerobserver dependentdependent 1/21/2
Interconnessionefra atto di osservare
e fenomenoosservato
Lo scienziato, oosservatore,
specifica le modalitàdi conoscenza
scienza classica certezzeosservatore astratto,
oggettività
scienzacontemporanea
disordine eincertezza
osservatore concreto:colui che applica
l’incertezza su di sé
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La svolta La svolta observerobserver dependentdependent 2/22/2
conoscere
osservare
decidere
=
=
Chi decide che cosa sonol’ordine e il disordine?
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Le 8 vie della complessitLe 8 vie della complessitàà1. Irriducibilità del caso e del disordine
2. Superamento dell’astrazione universalistica
3. Complicazione e rifiuto di visioni semplificatrici
4. Compresenza di complementarietà e antagonismo logico fraordine, disordine e organizzazione
5. Né olismo né riduzionismo: perseguire una visione sistemicae trattare la realtà come Unitas Multiplex
6. Principio ologrammatico: ogni elemento di un sistemacontiene in sé la quasi totalità delle informazioni dell’insieme(es. DNA, persone nel sociale)
7. Crisi dei concetti chiusi e “chiari”: chiaro ≠ vero, dimensionepossibilista e non univoca
8. Ritorno dell’osservatore: lo scienziato è nella realtà e larealtà è in lui, “il sociologo è nella società e la società è inlui” (E. Morin)
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