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LA FUTURA CRISI D’ACQUA E’ apparso su un quotidiano un interessante articolo del prof. Antonino Zichichi avente si seguenti titoli e premesse: INFERNI IN CIELO E IN TERRA : LE 71 EMERGENZE DEL PIANETA Dall’Aids alle guerre, dai meteoriti alla tecnologia arretrata, un team di studiosi ha catalogato tutte le “sofferenze” del mondo. La più letale? La scarsità d’acqua tragicamente interessata. Tra le 71 emergenze evidenziate, lo scienziato afferma che la peggiore sarà la scarsità d’acqua riferendosi genericamente all’intero globo terrestre. Trovo impressionante constatare che, tra tutte le calamità che potranno accadere al mondo, la più grave sia la mancanza d’acqua. Bisogna dedurne che la ricerca di nuove possibilità debba essere messa al primo posto tra le strategie da perseguire anche per quanto riguarda il nostro paese che in un futuro non troppo lontano sarà anch’esso tragicamente colpito dalla crisi idrica in argomento. Nel sito “www.tuttoacquedotti.it” si sono proposte alcune modalità specificamente acquedottistiche per l’incremento del prezioso bene, in questa nota se ne aggiungono altre che ne esulano e che vengono qui citate pur senza quegli approfondimenti che meriterebbero, per l’importanza che rivestono onde addivenire ad una soluzione concreta del problema. E’ sicuramente da mettere in primo piano la razionale utilizzazione degli imponenti volumi d’acqua che annualmente piovono dal cielo. E necessario però tenere ben presenti le loro caratteristiche precipue ed in particolare il sopravvenire frequente di piogge molto intense ma concentrate in tempi brevi che rende più difficile la captazione e l’accumulo degli importanti volumi idrici tuttavia presenti . I mezzi cui bisogna necessariamente ricorrere consistono nella realizzazione di bacini di accumulo di notevoli capacità ed in grado di accogliere l’acqua grezza cioè nello stato in cui si trova quando è già precipitata in terra tenuto presente che viene a mancare il tempo materiale necessario per sottoporla ad una qualsiasi operazione di trattamento.. L’opera senz’altro più congrua consiste nei grandi bacini ottenuti con le dighe di ritenuta ma nel nostro paese sono totalmente esaurite tutte le possibilità di azione in questo campo. Vengono qui elencati, pur non possedendone che scrive la necessaria conoscenza, altri provvedimenti che, opportunamente messi a punto da tecnici competenti, non mancheranno di dare importanti frutti In ordine di importanza vengono citati: - la ricarica artificiale di falda che consente di rimpinguare le falde idriche sia tramite immissione naturale a gravità e sia con pompaggio meccanico dell’acqua dalla superficie al sottosuolo.

La futura crisi d'acqua

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Page 1: La futura crisi d'acqua

LA FUTURA CRISI D’ACQUA

E’ apparso su un quotidiano un interessante articolo del prof. Antonino Zichichi avente si seguenti titoli e

premesse:

INFERNI IN CIELO E IN TERRA : LE 71 EMERGENZE DEL PIANETA

Dall’Aids alle guerre, dai meteoriti alla tecnologia arretrata, un team di studiosi ha catalogato

tutte le “sofferenze” del mondo. La più letale? La scarsità d’acqua tragicamente interessata.

Tra le 71 emergenze evidenziate, lo scienziato afferma che la peggiore sarà la scarsità

d’acqua riferendosi genericamente all’intero globo terrestre. Trovo impressionante constatare che, tra

tutte le calamità che potranno accadere al mondo, la più grave sia la mancanza d’acqua. Bisogna dedurne

che la ricerca di nuove possibilità debba essere messa al primo posto tra le strategie da perseguire anche

per quanto riguarda il nostro paese che in un futuro non troppo lontano sarà anch’esso tragicamente

colpito dalla crisi idrica in argomento.

Nel sito “www.tuttoacquedotti.it” si sono proposte alcune modalità specificamente acquedottistiche per

l’incremento del prezioso bene, in questa nota se ne aggiungono altre che ne esulano e che vengono qui

citate pur senza quegli approfondimenti che meriterebbero, per l’importanza che rivestono onde

addivenire ad una soluzione concreta del problema.

E’ sicuramente da mettere in primo piano la razionale utilizzazione degli imponenti volumi d’acqua

che annualmente piovono dal cielo. E necessario però tenere ben presenti le loro caratteristiche

precipue ed in particolare il sopravvenire frequente di piogge molto intense ma concentrate in tempi brevi

che rende più difficile la captazione e l’accumulo degli importanti volumi idrici tuttavia presenti . I mezzi

cui bisogna necessariamente ricorrere consistono nella realizzazione di bacini di accumulo di

notevoli capacità ed in grado di accogliere l’acqua grezza cioè nello stato in cui si trova quando è già

precipitata in terra tenuto presente che viene a mancare il tempo materiale necessario per sottoporla

ad una qualsiasi operazione di trattamento.. L’opera senz’altro più congrua consiste nei grandi bacini

ottenuti con le dighe di ritenuta ma nel nostro paese sono totalmente esaurite tutte le possibilità di

azione in questo campo. Vengono qui elencati, pur non possedendone che scrive la necessaria

conoscenza, altri provvedimenti che, opportunamente messi a punto da tecnici competenti, non

mancheranno di dare importanti frutti In ordine di importanza vengono citati:

- la ricarica artificiale di falda che consente di rimpinguare le falde idriche sia tramite immissione

naturale a gravità e sia con pompaggio meccanico dell’acqua dalla superficie al sottosuolo.

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Schema della ricarica artificiale di falda (vedi http://www.dst.unipi.it/didattica/idrogeologia.htm)

Schema di diverse metodologie di ricarica artificiale della falda

- la formazione artificiale di imponenti invasi sotterranei ottenuta mediante costituzione di

perimetri impermeabili che circondano, con diaframmi continui, imponenti ammassi ghiaiosi .

- la costruzione di barriere mobili di foce (vedi ad

esempio http://www.altratecnica.it/indicemiscellaneanuova/indiceacquedotti/sbarram_ottobre2004.html

) atte a trattenere la risalita del cuneo salino ed inoltre a costituire importanti volumi di invaso nella foce

dei fiumi arginati

- la costruzione di grandi e grandissimi invasi sotterranei nei quali poter accumulare sia acque

grezza che acque potabili (Vedi esempio “Grande serbatoio per l’Isola

d’Eba” http://www.altratecnica.it/indicemiscellaneanuova/indiceacquedotti/elba_giugno2005.html )