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Cremo 2015 Lo sviluppo dell'albero e la sua diagnosi L'Architettura degli alberi: nuove frontiere della conoscenza in arboricoltura Jeanne MILLET VERDE SOSTENIBILE - www.verdesostenibile.it - PROGETTO Venerdì 8 e 15 maggio Venerdi 30 Settembre 2016 Centro Congressi Giovanni XXIII - Bergamo

Architettura degli alberi con Jeanne Millet

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Cremo

Venerdì 8 e 15 maggio

2015

Lo sviluppo dell'albero e la sua diagnosiL'Architettura degli alberi: nuove frontiere della conoscenza in arboricoltura

Venerdi 30 Settembre 2016Centro Congressi Giovanni XXIII - Bergamo

RelatoreJeanne Millet, biologa, dottore in architettura degli alberi ed ecologia. Ha ottenuto il PhD nel 1997 all'Università di Montreal (Canada), in coordinamento con l'università di Montpellier II (Francia). Per più di venti anni ha condotto ricerche e studi sull'architettura degli alberi presso l'Istituto di Ricerca in Biologia Vegetale, negli ultimi anni è research fellow nel Dipartimento di Scienze Biologiche dell'Università di Montreal. In quanto pioniere in architettura degli alberi, da oltre 25 anni opera in America del Nord, contribuendo in modo significativo allo sviluppo di questa scienza. Nel 2012 ha pubblicato il primo libro mai scritto, sull'architettura degli alberi nelle regioni temperate e, nel 2015, il primo libro divulgativo sullo stesso tema. Oltre ad insegnare nelle Università, Jeanne Millet tiene conferenze per il grande pubblico e corsi di formazione per tecnici e professionisti.

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RelatoreJeanne Millet, biologa, dottore in architettura degli alberi ed ecologia. Ha ottenuto il PhD nel 1997 all'Università di Montreal (Canada), in coordinamento con l'università di Montpellier II (Francia). Per più di venti anni ha condotto ricerche e studi sull'architettura degli alberi presso l'Istituto di Ricerca in Biologia Vegetale, negli ultimi anni è research fellow nel Dipartimento di Scienze Biologiche dell'Università di Montreal. In quanto pioniere in architettura degli alberi, da oltre 25 anni opera in America del Nord, contribuendo in modo significativo allo sviluppo di questa scienza. Nel 2012 ha pubblicato il primo libro mai scritto, sull'architettura degli alberi nelle regioni temperate e, nel 2015, il primo libro divulgativo sullo stesso tema. Oltre ad insegnare nelle Università, Jeanne Millet tiene conferenze per il grande pubblico e corsi di formazione per tecnici e professionisti.

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RelatoreJeanne Millet, biologa, dottore in architettura degli alberi ed ecologia. Ha ottenuto il PhD nel 1997 all'Università di Montreal (Canada), in coordinamento con l'università di Montpellier II (Francia). Per più di venti anni ha condotto ricerche e studi sull'architettura degli alberi presso l'Istituto di Ricerca in Biologia Vegetale, negli ultimi anni è research fellow nel Dipartimento di Scienze Biologiche dell'Università di Montreal. In quanto pioniere in architettura degli alberi, da oltre 25 anni opera in America del Nord, contribuendo in modo significativo allo sviluppo di questa scienza. Nel 2012 ha pubblicato il primo libro mai scritto, sull'architettura degli alberi nelle regioni temperate e, nel 2015, il primo libro divulgativo sullo stesso tema. Oltre ad insegnare nelle Università, Jeanne Millet tiene conferenze per il grande pubblico e corsi di formazione per tecnici e professionisti.

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Perchè è importante conoscere l’architettura degli alberi

1) Perché ogni specie arborea possiede una sua specifica sequenza di sviluppo che si manifesta nella sua “architettura”.

2) Perché l’albero reagisce alle modifiche ambientali ed agli stimoli esterni (potature comprese) anche mediante modifiche nella sua “architettura”. La reazione di un albero a variazioni ambientali determina un meccanismo di azione/reazione a livello della sua organizzazione architettonica, seguito, nel migliore dei casi, dal ristabilirsi di condizioni di equilibrio (ad es. le condizioni di resilienza di cui ci ha parlato Drénou nel 2015). L’osservazione dell’architettura ci consente di capire come l’albero sta reagendo e in che direzione sta andando.

3) perché può esserci uno scarto temporale anche importante tra un avvenimento avverso ed il suo effetto visibile sulle condizioni dell’albero. La reazione dell’albero può essere vigorosa ma a detrimento delle sue riserve, quindi con una diminuita capacità di reagire ad ulteriori stress. L’osservazione dell’architettura ci permette una diagnosi precoce della reazione dell’albero e della sua progressione, anche prima che compaiano i sintomi di deperimento. Ci aiuta a distinguere tra la progressione verso il deperimento e l’avvio verso il recupero di un equilibrio.

4) perché l’albero senescente e l’albero deperente, stressato o resiliente, non hanno il medesimo potenziale di recupero. L’osservazione dell’architettura ci aiuta a capire in quale STATO si trova l’albero.

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Lo sviluppo dell’albero (da non confondere con la crescita) corrisponde alla progressiva trasformazione della sua struttura e quindi del suo funzionamento. Ciò si basa su una componente interna e su una esterna.

La prima ha a che fare con il controllo esercitato dai meristemi primari, che a sua volta determina la sequenza specifica di sviluppo ontogenetico. I meristemi primari evolvono durante l’ontogenesi determinando una diversa influenza sull’organizzazione e quindi sull’architettura dell’albero (questa evoluzione é detta ” movimento morfogenetico”).

La seconda componente è costituita dall’influenza dell’ambiente esterno. A seconda della sua forza essa può modificare temporaneamente o definitivamente la sequenza di sviluppo dell’albero.Su un singolo albero possiamo osservare le modificazioni dell’architettura occorse in decine, a volte in centinaia, di anni del suo sviluppo. I tratti costitutivi di un albero cambiano anche dal basso verso l’alto lungo il tronco, dall’interno verso l’esterno, lungo le branche.Saper leggere tutto ciò ci da accesso alla storia dell’albero e ci fa capire in quale processo esso è coinvolto attualmente.Oggi è possibile distinguere i caratteri legati alla sequenza di sviluppo dell’albero (geneticamente codificati) da quelli determinati in risposta a sollecitazioni esterne. Possiamo quindi interpretare meglio anche il rapporto tra l’albero e l’ambiente che lo ospita. Possiamo capire la sua logica di costruzione, il suo livello di organizzazione, in definitiva le sue potenzialità di crescita e di sviluppo in rapporto al suo ambiente di crescita.Ancora di più: possiamo leggere le reazioni degli alberi ai nostri interventi ed imparare dai nostri errori o dai nostri successi.Privarsi delle conoscenze fornite da questa disciplina significa accettare di intervenire un po’ “alla cieca” , conoscendo “press’a poco” gli alberi che manteniamo.

Testo di Mario Carminati. Liberamente tratto da:C. Drénou. La taille des arbres d’ornement. Du pourquoi au comment. IDF 1999J. Millet. Le développement de l’arbre. Guide de diagnostic. Ed. Multimondes 2015

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