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Dott. SALVATORE DI MEGLIO medico-chirurgo Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietologia e-mail: [email protected] LA CORRETTA IDRATAZIONE

La corretta idratazione

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Un adeguato apporto idrico è fondamentale per la sopravvivenza

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LA CORRETTA IDRATAZIONE

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Di che cosa ci nutriamo? Non solo di cibo solido

ma anche di aria e di acqua.

Il principale elemento indispensabile per la vita è

senza ombra di dubbio l’aria: si consumano in

media 126.000 litri d’aria il giorno di cui 26.000

litri sono rappresentati dall’ossigeno.

L’ossigeno dell’aria è indispensabile per la

sopravvivenza ma è di primaria importanza

anche per la trasformazione del cibo in energia:

una persona costituzionalmente ansiosa farà

atti respiratori superficiali che ridurranno

la quantità di ossigeno inalato

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L’acqua entra a far parte del nostro corpo fisico

per più del 70% e rappresenta il solvente

universale: ogni scambio che avviene all’interno del

corpo può avvenire soltanto a mezzo dell’acqua.

L’acqua è indispensabile per la produzione di tutti i

liquidi organici (sangue, linfa, succhi gastrici, ecc.),

concorre alla produzione di energia (genera

un’energia idroelettrica all’interno delle cellule che

viene immagazzinata come energia chimica) e

rappresenta lo scheletro di tutti i tessuti e di tutti gli

organi in quanto produce campi elettromagnetici

che tengono unite le molecole tra di loro

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In condizioni standard vengono espulsi due-tre litri di

acqua ogni giorno attraverso le urine, la sudorazione,

la respirazione e le feci per cui si devono introdurre

altrettanti due-tre litri di acqua (anche con l’ausilio di

frutta e verdura) per reintegrare le perdite. La ridotta

introduzione porta a disidratazione che, considerate

le funzioni dell’acqua, scatena dismetabolismi anche

gravi come intossicazione tessutale (per mancato

drenaggio delle tossine), alterata nutrizione e

ossigenazione cellulare (per il rallentamento della

circolazione emo-linfatica), inibizione del

metabolismo (per ridotta produzione di enzimi)

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La disidratazione dei tessuti del tubo digerente

si manifesta con la sensazione della sete

mentre la disidratazione degli altri tessuti corporei

si manifesterà con sintomi spesso

non correlati ad essa: stanchezza, nervosismo,

prurito cutaneo, dolori migranti.

Bisogna introdurre, quindi, almeno due-tre litri di

acqua il giorno (lontano dai pasti) fino a riuscire ad

espellere urine quasi incolori ed inodori.

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Quale acqua bere?

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Acqua alcalina (con un pH maggiore di sette).

L’acqua alcalina è maggiormente capace di

attraversare le membrane delle cellule ed è quindi

maggiormente capace di neutralizzare

l’eccesso di acidi

sia di quelli prodotti con la digestione degli alimenti

sia di quelli introdotti con essi

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Oltre ad essere alcalina,

l’acqua deve avere un residuo fisso

(che indica la quantità di sostanza solida che

rimane dopo aver fatto evaporare l’acqua)

compreso tra 80 e 200 mg/L

e una durezza

(da intendersi la concentrazione totale di ioni

calcio e magnesio presenti nell’acqua)

compresa tra 7°f e 14°f

(dove “f” è l’unità di misura e sta a indicare

“gradi francesi”).