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"Ecoborgo per la comunità" Proposta di cohousing e cofarming Da "Retthinking Happines" di Aldo Cibic Associazione Culturale Ecocity Via Volterrana 274, 56030 Terricciola (PI) [email protected] ecocity1.blogspot.com Tel/fax 0587636139

Proposta di cohausing e cofarming

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"Ecoborgo per la comunità"Proposta di cohousing e cofarming

Da "Retthinking Happines" di Aldo Cibic

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Chi Siamo Siamo un gruppo di cittadini, residenti per la maggior parte in provincia di Pisa ed in particolare nel comune di Crespina, facenti parte dell'Associazione Culturale Ecocity, che si vogliono impegnare nella progettazione e realizzazione di un progetto che ricomprenda le caratteristiche proprie del Cohousing e del Cofarming, come descritto nel testo seguente e finanziato da fondi privati.

Prima di descrivere il nostro progetto, ripercorriamo i caratteri essenziali del Cofarming e del Cohousing

Caratteri del CofarmingLa globalizzazione e le grandi aziende legate all’agro-business hanno profondamente cambiato il rapporto di tutti i giorni con gli alimenti, la perdita di relazione con il territorio è costante e conseguentemente, mangiamo cibi contaminati e contaminanti a causa di metodi di produzione e dei lunghi trasporti.

I costi economico-sociali di questo modello di produzione e commercializzazione sono ormai di dominio pubblico e la situazione di crisi diffusa che attraversa il territorio nazionale e non solo, ha riportato oggi più che mai all'attenzione di queste problematiche, non solo evidenziando l'insostenibilità del perdurare di questa situazione ma facendo intravedere nei modelli di sviluppo alternativi stessi delle possibilità reali ed economicamente convenienti di sviluppo di impresa.

Da questa situazione vediamo crescere in tutto il mondo occidentale ed in Italia in particolare, modelli alternativi di agricoltura e di commercializzazione convenzionale. Tali realtà, intese come forme di organizzazione sociale, vanno a occupare quei vuoti di mercato che il sistema non vuole o non è in grado di colmare, in particolare quei nuovi bisogni di equo-sostenibilità, sicurezza alimentare ed autosufficienza energetica che il mercato sempre più richiede. Pertanto dalle grandi città del Nord Italia (e non solo) fino alle piccole realtà della provincia di Pisa, si vede fiorire decine di iniziative (spesso di grande successo) che vedono diverse

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forme di organizzazione sociale entrare attivamente nella filiera agro-alimentare andando di fatto a sostituirsi all'apparato produttivo-distributivo già esistente, riuscendo a creare impresa e nel contempo soddisfare I nuovi bisogni dei clienti.

Stiamo cosi assistendo, anche nella nostra provincia, alla nascita di variegate realtà attive in questo senso, dalle iniziative di mercato contadino promosse dai comuni di Vicopisano, Calci e Cascina volte al rafforzamento delle imprese agricole locali, alla nascita di GAS (gruppi acquisto solidale) in molti paesi come San Giovanni alla Vena, Calci, Vicopisano.

Tra le iniziative di questo genere che hanno riscosso particolare successo troviamo il co-farming (produzione agricola condivisa), inteso come la possibilità di una comunità di persone di contribuire alla produzione agricola e dei suoi derivati, tramite l'acquisizione da parte di microfinanziatori/consumatori di quote di produzione emesse dal produttore (fonte wikipedia), che ha Riglione (Pi) con la nascita del Caps (Comunità agricola di promozione sociale) sta riscontrando sempre più adesioni.

Caratteri del CohousingLa crisi economica con il conseguente aumento dei costi delle materie prime, dell'energia nonché la crisi immobiliare ha altresì implementato forme di organizzazione sociale inseritesi anche in questo settore, spingendo uno sviluppo di progettazione e costruzione delle strutture abitative volta ad una sempre maggior razionalizzazione e diminuzione dei costi connessi alla realizzazione ed alla gestione degli immobili stessi, siano essi abitativi che produttivi.

A fronte di queste ulteriori esigenze hanno riscosso particolare successo quelle forme di organizzazione sociale che hanno saputo unire al co-farming il cohousing (coabitare).Il co-housing è un termine utilizzato per definire degli insediamenti abitativi composti da alloggi privati corredati da ampi spazi (coperti e scoperti) destinati all'uso comune e alla condivisione tra i cohousers (coabitanti). Tra i servizi collettivi vi possono essere cucine, lavanderie, spazi per gli ospiti, laboratori per il fai da te, spazi gioco per i bambini, palestra, biblioteca e altro. Le abitazioni private sono di solito di dimensioni più limitate rispetto alla media delle normali abitazioni (più

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piccole del 5 al 15%). Il motivo è duplice: contenere i costi complessivi dell’intervento (poiché a carico di ciascun proprietario vi è anche una quota-parte della spesa per la realizzazione degli spazi collettivi) e cercare di favorire in questo modo un più intenso utilizzo delle aree comuni.Di solito un progetto di co-housing comprende dalle 20 alle 40 famiglie che convivono come una comunità di vicinato (vicinato elettivo) e gestiscono gli spazi comuni in modo collettivo ottenendo in questo modo risparmi economici e benefici di natura ecologica e sociale.Il co-housing si sta affermando come strategia di sostenibilità: se da un lato, infatti, la progettazione partecipata e la condivisione di spazi, attrezzature e risorse agevola la socializzazione e la mutualità tra gli individui, dall'altro questa pratica, unitamente ad altri "approcci" quali ad esempio la costituzione di gruppi d'acquisto solidale, il car-sharing o la localizzazione di diversi servizi, favoriscono il risparmio energetico e diminuiscono l'impatto ambientale della comunità (fonte Wikipedia).Tra le realtà di maggior successo che in Italia hanno abbinato forme di co-housing a quelle di cofarming ricordiamo il Borgo Solidale Valdiveltrica nelle Marche, Urban Village Bovisa 01 di Milano, La Comunità del Casale nel Lazio, ed in particolare La comunità di Nomadelfia a Grosseto la cui attività sociale ed agricola fu anche elogiata da Papa Giovanni Paolo II nella sua visita del lontano 1989.

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Il Progetto

Aspetti innovativi del CohousingGli aspetti peculiari di cohousing e cofarming configurano queste esperienze come forme di organizzazione sociale con tratti caratteristici ben definiti, seppure declinati in una molteplicità di situazioni reali ormai riscontrabili in particolare nel nord Europa, negli Stati uniti ed anche in Italia.

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Possiamo tuttavia individuare alcuni aspetti innovativi di particolare interesse che sono in fase di messa a punto nell’ambito di Ecocity.

Normalmente i servizi comuni interni al cohousing sono riservati ai cohousers (coabitanti) in una gamma più o meno estesa, da quelli più pratici a quelli a carattere culturale, sociale, ludico.

Nel nostro caso, fermo restando i servizi peculiari, pensiamo ad una gamma più estesa, soprattutto per quei servizi di secondo tipo che possono aprirsi alla comunità locale fino a costituire veri e propri servizi integrativi per la collettività, contribuendo ad una nuova socialità urbana.

Pensiamo ad una gamma di attività nell’ambito del cohousing, organizzato in forma di borgo (o quartiere), svolte in luoghi dotati della necessaria organizzazione spaziale in termini di edifici e spazi aperti: vere e proprie polarità urbane per occasioni di incontro, di socializzazione, di partecipazione…

- Biblioteca condivisa è di fatto una biblioteca aperta al quartiere con quotidiani, internet point, spazi di lettura interni (tipo soggiorno con camino…) ed esterni, occasioni di incontro…

- Spazi per attività culturali di varia natura, destinati all’arte, ad attività ludiche di vario genere, a percorsi di formazione e riprofessionalizzazione, ad attività teatrali di base.

- spazi per attività di servizio anche con carattere innovativo, basate sulle disponibilità/abilità/professionalità proprie degli abitanti, quali servizi finanziari evoluti, banca del tempo…, banca delle attitudini…

- Laboratori aperti: artigianato e nuove tecnologie; sono gli spazi di lavoro per le necessità operative, aperti agli abitanti del quartiere, vera e propria occasione di incontro tra esperienze diverse, tra generazioni diverse…

In questo contesto riteniamo importante attivare una “banca della memoria” per contribuire a non disperdere tradizioni locali, arti e mestieri, memorie…; quindi di

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fatto le diverse forme di cultura materiale ed immateriale tipiche dell’identità di una comunità. Altrettanto importante il contenuto di apertura ed innovazione che dovrà caratterizzare le varie attività per poter leggere il presente ed il futuro consapevoli della propria identità.

L’organizzazione spaziale di primo riferimento può essere quella di un borgo (o di un quartiere) con edifici e piazze con caratteri identitari di centralità, con residenze fortemente integrate, con una mixité di carattere urbano, in stretta relazione con il resto del quartiere e con il territorio aperto, dove le sistemazioni a verde non sono “standard” ma sono entità nominabili e significative, giardini e parchi urbani.

Gli edifici saranno improntati alla massima ecosostenibilità in termini di costruzione e gestione, perseguendo l’autosufficienza energetica.

Aspetti innovativi del CofarmingIl cofarming si basa su modelli di alternativi di agricoltura e di commercializzazione dei prodotti, per superare il modello di “agricoltura industriale” degli ultimi decenni, ormai obsoleto (oltreché dannoso…) anche sotto l’aspetto economico.

Pensiamo ad una agricoltura evoluta ma legata alle tradizioni locali al territorio ed alle stagioni, di nuovo capace di fornire cibo alla propria comunità (e non solo…) come è sempre avvenuto in passato, tranne per gli ultimi 50-60 anni. In questo senso è da registrare la completa assonanza con il “Piano Cibo” promosso dalla provincia di Pisa con l’assessore Giacomo Sanavio.

Questo presuppone un sistema di commercializzazione diretta dei prodotti locali, stagionali, bio; le recenti esperienze positive dei vari mercati della terra (Slow Food) del contadino, di campagna amica possono indicare un ulteriore utilizzo della piazza centrale (e di altri spazi aperti) dell’ecoborgo.

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Effetti positivi attesiLa periferia recente e l’agricoltura industriale, negli ultimi decenni, hanno costituito un un doppio elemento di separazione tra gli ambiti urbani consolidati e la propria campagna di prossimità, con una gravissima perdita di identità, bellezza e funzionalità.

La duplice natura di quanto proponiamo, con caratteri urbani e rurali strettamente interrelati, può contribuire alla rivitalizzazione della periferia di recente formazione (nuove centralità e rafforzamento della città pubblica) ed al contempo definire nuovi ruoli ed identità alla campagna.

Gli effetti congiunti possono dare un forte contributo ad un rinnovato, efficace legame “città-campagna”e ricreare quella identità di territorio che è nel nostro DNA e costituisce uno dei nostri valori essenziali

Interazione Pubblico-PrivatoLa particolare configurazione di quanto proposto prefigura quindi la possibilità di attivare un percorso di recupero della periferia recente attraverso nuove centralità

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urbane significative e nuove relazioni con la campagna, nella direzione di una nuova integrità di territorio: è del utto evidente l’importanza ed il valore collettivo di tutto ciò.

All’Amministrazione Comunale, qualora siano condivisi presupposti ed esiti attesi, chiediamo la disponibilità per:

– contribuire al reperimento di aree idonee per l’insediamento di quanto in progetto, con operazioni trasparenti di pianificazione capaci di contenere ai minimi termini la rendita fondiaria.

– considerare un particolare regime di oneri urbanistici che tengano conto del valore collettivo dell’intero programma ed in particolare dei servizi aperti del cohousing, che possono considerarsi di fatto vere e proprie opere di urbanizzazione secondaria.

In accordo con il Comune di Crespina, Ecocity propone di candidarsi per il bando di finanziamento europeo CIP-IEE-2013 “Intelligent Energy for a Sustainable Future”, grazie al quale potrebbe accedere a ingenti risorse economiche per la realizzazione di infrastrutture energetiche all’avanguardia e totalmente ecologiche.Il progetto, che verrà totalmente autofinanziato, conferirà al Comune di Crespina una visibilità su scala nazionale che ben si inserisce, quale naturale evoluzione della ormai nota e di successo Festa della Sostenibilità.

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