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FioreSimbolo di
Cambiamento
Chiara Laura Ferrari
VD
Fiore come “topos
letterario”Antico e fortunatissimo, il topos del fiore, ma soprattutto della rosa,
compare già nella letteratura classica, arricchendosi in quella tardoantica
di tutte le varianti simboliche poi riprese nella poesia successiva.
La rosa è bella ma di breve durata;
Si colora di rosso con il sangue di Venere o di Cupido;
A sua difesa, è munita di spine pungenti;
È metafora della verginità;
Le diverse fasi della sua crescita corrispondono alle età della vita
umana.
Il topos del fiore è trasversale ai generi letterari.
Catullo“Come un fiore che cresce nascosto in un giardino
chiuso,
ignoto alle bestie, intatto all’aratro […]
così la vergine è cara ai suoi finché resta intatta;
quando ha perso il fiore della purezza e il suo corpo è
violato
non è più gradita ai ragazzi né alle ragazze.”
(Carmina LXII, vv. 39-47)
In Catullo il fiore rappresenta la verginità femminile.
Virgilio“Lavinia accolse il discorso della madre con
lagrime
sparse sulle gote accese, e un intenso rossore
le aggiunse fuoco e corse sul viso bruciante,
come se alcuno macchiasse avorio indiano con
porpora
sanguigna, o come quando candidi gigli
rosseggiano,
mischiati a molte rose,
tali colori la fanciulla rendeva dal volto.”
(Eneide, XII vv. 64-69) In questo passo la rosa rossa simboleggia il pudore virginale: l’autore descrive il
turbamento di Lavinia alle parole della madre, Amata, che pronostica le nozze
forzate con Enea se Turno fosse sconfitto.
Guinizzelli
Nella letteratura medievale è il Roman de la Rose, a proporre in forma allegorica, la rosa
come simbolo della donna, dell’amore sensuale da cogliere. Cogliere la rosa però richiede al
protagonista il superamento di prove che gli consentono di elevarsi spiritualmente.
L’immagine ha molta fortuna ed è ripresa nella poesia siciliana e in quella stilnovistica: si
ricorda l’incipit di Guinizzelli:
“Io voglio del ver la mia donna laudari
ed assemblarli la rosa e lo giglio.”
Dante“Quivi è la rosa in che ‘l verbo divino
carne si fece, quivi son li gigli
al cui odor si prese il buon cammino.”
(Paradiso, XXIII vv. 73-74)
Con uno spostamento significativo Dante sottrae la rosa e il giglio alla materialità terrena per trasferirli in
Paradiso, dove la rosa e i gigli raffigurano la Vergine per eccellenza e gli apostoli.
“In forma dunque di candida rosa
mi si mostrava la milizia santa.”
(Paradiso, XXXI vv. 1-2)
Sempre nel Paradiso la rosa è il luogo in cui dimorano i beati.
Saba“Amai trite parole che non uno
osava. M’incantò la rima fiore
amore,
la più antica difficile del mondo.
Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l’abbandona.
Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.”
(Canzoniere, Amai)
Nel Novecento, il poeta triestino Umberto Saba compone la breve lirica “Amai”.
La poesia è innanzitutto il manifesto poetico sabiano.
Le "trite parole”, e cioè già utilizzate da molti, nel corso della tradizione poetica
italiana, sono sia una scelta di stile che di contenuto.
La rima "fiore | amore" (vv. 2-3), è la più banale a cui si possa pensare, e per questo la
più difficile da personalizzare e rendere originale.
Letteratura
classica
Saffo“Come sui monti un fiore di giacinto:
lo pestano coi piedi i pastori,
e a terra
il fiore purpureo giace”
(Fr. 105b Voigt, Trad. Valgimigli)
Questa similitudine, che Saffo ci propone, la troviamo nel corso delle letterature antiche e
moderne, imitata, ampliata, adornata, abbellita, più o meno riconoscibile.
Similitudine simbolo di debolezza femminile “calpestata” dalla prepotenza maschile.
Saffo Fiorisce nell’isola di Lesbo intorno al 600 a.C., dove fonda e dirige la comunità educativo-
religiosa del tiaso, legata al culto di Afrodite.
Comunità dove venivano istruite ragazze di famiglia facoltosa.
Rispetto al tiaso “in senso lato”, in Lesbo vi era una più complessa componente pedagogica.
Saffo rivolgeva l’amore dei suoi canti alle allieve.
Questo fa gravare sulla grandezza della sua poetica il sospetto dell’omosessualità.
Testimoniò Suida, definendo alcuni rapporti di Saffo con le allieve come “amicizia turpe”.
Il momento del matrimonio è festeggiato, ma segna anche il distacco dall’adolescenza dorata del
tiaso.
Saffo L’eros di Saffo è dolcezza amara.
Simone Beta ricorda i recenti “studi di genere” che hanno cercato di dipingere Saffo come una
poetessa rivolta a donne sue coetanee: essi avrebbero fatto di lei una sorta di proto-eroina del
femminismo.
Femminismo di Saffo: sfera autonoma e sufficiente di fronte agli uomini.
La poesia di Saffo segna quindi una svolta.
Il matrimonio, massima aspirazione per una donna, viene nel “Fiore reciso” denunciato da Saffo
come la prepotente sottomissione della donna.
Perciò grande è il rammarico di Saffo nel salutare le allieve nel giorno del loro matrimonio.
Virgilio e l’EneideSaevit atrox Volcens nec teli conspicit usquam 420
auctorem nec quo se ardens immittere possit. “Tu tamen interea calido mihi sanguine poenaspersolves amborum” inquit; simul ense recluso ibat in Euryalum. Tum vero exterritus, amens, conclamat Nisus nec se celare tenebris 425amplius aut tantum potuit perferre dolorem:
“Me, me, adsum qui feci, in me convertite ferrum, o Rutuli. Mea fraus omnis, nihil iste nec aususnec potuit; caelum hoc et conscia sidera testor;
tantum infelicem nimium dilexit amicum.' 430Talia dicta dabat, sed viribus ensis adactus
transadigit costas et candida pectora rumpit. Volvitur Euryalus leto, pulchrosque per artus
it cruor inque umeros cervix conlapsa recumbit: purpureus veluti cum flos succisus aratro 435languescit moriens, lassove papavera collo demisere caput pluvia cum forte gravantur.
Impazzò feroce Volcente che non vide in alcun posto l'autore 420
del lancio e nemmeno dove potesse buttarsi fremente.
"Tu però intanto mi pagherai il fio per entrambi
col caldo sangue" disse; insieme sguainata la spada
andava contro Eurialo. Allora sì, atterrito, fuor di sé
Niso gridò né poté più celarsi nelle tenebre 425
o sopportare un così grande dolore.
"Me, me, son io che l'ho fatto, antro me volgete il ferro,
o Rutuli, mio ogni inganno, niente costui osò
né poté invoco a testimoni di ciò il cielo e le stelle coscienti;
soltanto amò troppo un amico infelice." 430
Offrì tali parole, ma con forze la spada spinta
trapassò le costole e ruppe i candidi petti.
Rotolò Eurialo nella morte, e per le belle membra
correva il sangue e la testa rovesciata sulle spalle s'abbandonava:
come quando un purpureo fiore reciso dall'aratro 435
languisce morente, o sul collo stanco i papaveri
abbassano il capo quando per caso son gravati da pioggia.
( Eneide vv. 420-435, mia trad.)
Virgilio e l’Eneide Questo passo dell’Eneide Virgilio racconta la sortita notturna di Eurialo e Niso.
In questo passo assistiamo alla morte dei due fedeli amici per mano dei Rutuli, dove, la morte del primo,
viene paragonata a un “purpureus flos succisus” o ad un papavero che piega il capo a causa della pioggia.
Virgilio in questi canti dell’Eneide riprende l’elemento “iliadico”, ma soprattutto mette in risalto episodi di
eroismo, che si concludono spesso con la morte dei protagonisti.
Atteggiamento moderno di Virgilio, che lo differenzia da Omero e dai poeti epici precedenti.
L’Eneide è definita “poema dei vinti”, nel quale Virgilio esprime tutta la sua compassione per i vinti, che
sono stati in grado di sacrificarsi per la fondazione di Roma.
Preferenza del sacrificio rispetto alla fama, celebrazione dell’eroismo.
Quindi Eurialo e Niso sono “eroi del sacrificio” come Enea.
Perciò è fondamentale nella poetica di Virgilio la sua attenzione per i giovani, e l’esaltazione degli eroi vinti,
elemento di cambiamento rispetto l’epica precedente.
Flower Power
✤ Questo è uno degli slogan più famosi delle emergenti culture giovanili, del 1960: la cosiddetta
“Controcultura” americana.
✤ “Fate l’amore, non la guerra. Non ascoltate nessuno che abbia più di trent’anni. Accendetevi,
sintonizzatevi, distaccatevi.” (mia traduzione)
✤ Invito di questi nuovi movimenti a seguire dei valori alternativi rispetto quelli impostigli dai propri
padri, ma soprattutto dimostra la loro insofferenza verso una società che non considera le loro
opinioni.
“Make love, not war. Don’t trust anyone over 30. Turn on, tune in, and drop out.”
Hippie, sinonimo di gioventù
americana
✤Gli “Hippie” erano un vero e proprio stile di
vita.
✤ Nasce negli anni sessanta in California, più
precisamente presso l’università di Berkeley.
✤“Flower Power”, letteralmente “Potere ai
fiori”, era il motto inventato dal poeta
americano Allen Ginsberg nel 1965.
✤ Ginsberg, nell’opposizione alla guerra in
Vietnam, sosteneva che i manifestanti
dovessero essere forniti di “masses flowers”.
✤Simbolo di protesta non violenta.
✤Il fiore diventa “veicolo” del messaggio
pacifico in opposizione alla guerra in Vietnam.
✤Ginsberg voleva opporsi a coloro che
sostenevano la guerra.
✤Ma soprattutto voleva dare un’opportunità di
cambiamento ai giovani americani, alla
generazione figlia “della bomba”.
✤ Ma quello che veramente costituiva la scelta del fiore come simbolo di rivoluzione non violenta, era la
sua leggerezza, il gusto particolare per il lato effimero ed edonista della vita, compresa la tolleranza
verso le droghe.
✤ Si riteneva che i fiori avessero alcune qualità allucinogene e stupefacenti.
✤ Non a caso uno dei maggiori esponenti della beat generation fu Timothy Learly, a cui si deve la
scoperta della LSD.
✤ Il quale nel 1960, presso il dipartimento di Psicologia ad Harvard, si convinse che la psilocibina e,
appunto, l’LSD potessero realmente aprire le porte della percezione sensoriale e permettere al nostro
cervello e al nostro spirito di connettersi con nuove e più alte forme di coscienza.
✤ Quindi il “Flower Power” predicava uno stretto rapporto tra spirito, corpo e natura, ritenendo la
droga un utile strumento per saldare questo rapporto.
✤ Inoltre la rivoluzione sessuale era in pieno svolgimento nei campus universitari americani.
✤ Mostrarsi nudi in pubblico diventò una consuetudine e vivere insieme al di fuori del matrimonio
anche.
✤ Lo stesso Ginsberg venne perseguitato per le sue usuali frequentazioni di bar per omosessuali.
✤ Il movimento ha quindi lasciato un’impronta indelebile nella società americana.
✤ Il grande potere che acquistò il movimento li portò a promuovere i diritti civili.
✤ Ma questo movimento di controcultura ebbe anche molte conseguenze impreviste: gravidanze
indesiderate, la tossicodipendenza, l'importazione su larga scala di farmaci, la rapida diffusione del
virus HIV ( infezione nei primi anni del 1980) .
✤ Quest’immagine è una delle più famose testimonianze del Flower Power.
✤ Venne scattata il 21 Ottobre del 1967, dal fotografo Bernie Boston per il quotidiano “Washington Star”, durante
una delle tante proteste non violente organizzate nel Pentagono .
✤ Nella foto è ritratto un giovane ragazzo dai capelli lunghi mentre inserisce, all’interno della canna dei fucili dei
soldati, dei fiori di garofano.
“The cry of ‘Flower Power’ echoes through the land. We shall not wilt. Let a
thousand flowers bloom”
(Abbie Hoffman, Workshop in Nonviolence, Maggio 1967).
✤ “Il grido del ‘Flower Power’ riecheggia attraverso la terra. Noi non appassiremo. Lasciate sbocciare un
migliaio di fiori” (mia traduzione)
✤ Ma così come ogni fiore, il movimento “Flower Power” è cresciuto per un periodo a metà degli anni
sessanta, per poi appassire nei primi anni del settanta.
Fiore: simbolo di progresso
scientifico
✤ Le biotecnologie sono l’insieme dei procedimenti che, utilizzando sistemi viventi o loro derivati,
permettono di trasformare sostanze naturali o sintetiche in beni o servizi.
✤ Biotecnologie Bianche: note anche come “biotecnologie industriali”, trasformano materie prime
vegetali o animali utilizzando muffe, enzimi, batteri o lieviti. Producono biogas, bioetanolo e
biodisel per la produzione di energia e i prodotti alternativi ai prodotti chimici tradizionali.
✤ Le biotecnologie industriali devo essere “sostenibili”, cioè i loro processi industriali e i loro prodotti
innovativi devo raggiungere un minor “impatto ambientale” possibile.
✤ Infatti la continua emissione di CO2 prodotto dalle attività umane, soprattutto dal petrolio, sta
cambiando il nostro ecosistema modificandone l’equilibrio termico.
✤ Ma una soluzione all’utilizzo dei combustibili fossili sono le biomasse.
✤ Dalle biomasse si possono ottenere biocarburanti in grado di sostituire la benzina e il gasolio.
Le biotecnologie
Sarà un fiore a far muovere le
auto del futuro?✤ Nel 2003 un team di scienziati inglesi all'università di Leeds ha sperimentato un sistema per
produrre idrogeno dall'olio di girasole, un modo innovativo per produrre energia pulita da fonti
rinnovabili.
✤ Da anni, le principali case automobilistiche lavorano allo sviluppo di veicoli ecologici basati sulla
tecnologia delle celle a combustibile che genera energia elettrica facendo reagire idrogeno con
ossigeno.
✤ Ma per estrarre l'idrogeno necessario ad alimentare le celle a combustibile oggi, si bruciano
combustibili fossili come carbone e petrolio, non diminuendo di molto i fattori inquinanti come il
monossido di carbonio e l'anidride carbonica.
✤ Il generatore di idrogeno sviluppato dagli scienziati inglesi è decisamente meno inquinante: usa
olio di girasole, aria e vapore acqueo e due catalizzatori chimici speciali.
✤ Il processo, inoltre, può avvenire a bordo dei veicoli stessi.
“Al posto di usare un accumulatore di idrogeno sui veicoli sarà possibile
con
questo sistema usare come carburante solo liquidi naturali e
biodegradabili,
evitando uno dei problemi maggiori dell'idrogeno: l'immagazzinamento”
Andrew Moss, uno degli scienziati del team.
Fitorimediazione
✤ Ma i fiori entrano in campo anche quando il biorisanamento, un processo che ha lo scopo di
rimuovere le specie contaminanti da un ambiente inquinato, è inefficace.
✤ È invece molto più efficace la fitorimediazione, cioè l’utilizzo di piante capaci di accumulare le
sostanze tossiche al loro interno.
✤ Una di queste piante è il giacinto d’acqua , Eichhornia crassipes , pianta metallofita dotata di
notevoli proprietà di assorbimento di metalli pesanti, idrocarburi alifatici e di altri composti
chimici inquinanti.
Bibliografia e Sitografia
• Lirica ellenica ed ellenistica “oιι” ( Poiēsis), Maurangelo Pasquale.
•
• http://www.universigay.org/?cat=3.
•
• “Latinitas, le origine e l’età repubblicana”, Roncori-Gazich-Marinoni-Sada, pagg. 342-369.
•
• “Saffo, Poesie”, introduzione di Vincenzo di Benedetto.
•
• “Catullo poesie” a cura di Francesco Della Corte, Carme 62.
•
• “Lirici Greci” antologia a cura di Enzo Degani e Gabriele Burzacchini.
•
• “Letteratura greca” di Dario del Corno.
•
• “Play Power”, Richard Neville.
•
• “Hippies!”, Salvatore Proietti.
•
• “Il ‘Flower Power’ cancellò un vecchio svago per signorine”, articolo di Bonazzoli Francesca, Corriere della Sera.
•
• “Timothy Leary, una biografia”, Robert Greenfield.
•
• www.ushistory.org.
•
• "Biotecnologie", Tottola.
•
• http://www.focus.it/ambiente/ecologia/Sara_un_fiore_a_far_muovere_le_auto_del_futuro_C12.aspx.
•
• http://www.ge.cnr.it/SDS/Sibpa/B6.PDF.