1. I I I 1 mese I I I 2 mese I I I 3 mese I Dai primi giorni il
bambino riconosce la voce della mamma, poi dei suoi familiari e
distingue i suoni della propria lingua madre. Cerca con lo sguardo
la fonte delle voci, focalizzando la sua attenzione sulla bocca dei
propri familiari ed imitandone i movimenti. Man mano che procede la
mielinizzazione della colonna vertebrale, girer la testa per
individuare da dove provengono le voci dei familiari, per le quali
ha unattrazione praticamente esclusiva. Gira lateralmente la testa
s sollecitato dal suono di una campanella o di un carillon: l voce
umana cessa di essere lunica fonte di attrazione acustica Fin dalla
vita prenatale il feto sente e distingue le voci, i toni, i suoni,
i rumori e le vibrazioni interni ed esterni al corpo della mamma,
che ne stimolano la crescita; esiste dunque una continuit di suoni
dalla vita fetale alla vita nel mondo Latto perlocutorio del pianto
la prima forma di comunicazione: i muscoli della gola e della
bocca, che regolano pianto e deglutizione, sono gli unici volontari
fin dalla nascita. Attraverso il pianto gradualmente il bambino
esprimer fame, dolore, irritazione (v. Wolff, 1969), sconforto,
noia, solitudine Il bambino emette il suo primo vagito, ovvero la
sua prima v vocalico emesso dalla gola del bambino richiede un
enorme s il bambino produrr e perfezioner volentieri di fronte al f
familiari, che intavoleranno con lui vere e proprie conversa Il
sorriso appare fin dalla nascita come riflesso condizionato;
gradualmente il bambino imparer ad usarlo come mezzo comunicativo.
A partire dal secondo mese il bambino inizia a ridere e a
rispondere alle espressioni facciali dei familiari. Percezione
Comunicazione prelinguistica Comunicazione linguistica
Comunicazione non verbale S V I L U PP O L I N G U I S T I C O
2. La comunicazione rappresenta, fin dai primi istanti di vita,
il ponte tra il bambino ed il mondo che lo circonda. Come detto, la
percezione della voce umana accompagna il bambino fin dalla vita
prenatale, , perci i suoi familiari e quanti si occuperanno di lui
o di lei, devono approfittare di ogni occasione per parlare,
spiegando al bambino con semplicit che cosa si sta facendo insieme:
presto egli assocer suoni ed azioni, e, attraverso le ripetizioni,
si avvier lungo il cammino che lo porter a fare suo il significato.
Gradualmente il bambino si cui il bambino entra nel mo unesperienza
multisensoria neuroni del suo cervello si attiver intero il ricordo
d Materiale linguistico U I S T I C O
3. I I 4 mese I I I 5 mese I I I 6 mese I I I 7 mese I I I te
la testa se uono di una un carillon: la sa di essere attrazione La
predisposizione del bambino a guardare la bocca di chi parla si
acuisce. Nella mente del bambino si formano le primissim
associazione suono-sognificato: riconosce il suo nome, si inibisce
a fronte del comando vocale no Finora il bambino non ha associato
suono e significato, ma si concentrato nellassorbiment dei suoni
del suo ambiente. sua prima vocale. Il primo suono un enorme sforzo
fisico, che tuttavia fronte al feed-back positivo dei rie
conversazioni vocaliche Si osservano delle protoconversazioni in
cui le vocalizzazioni del bambino si inseriscono tra i turni
verbali del genitore che gli parla, che procederanno fino al sesto
mese. Inizia la fase della lallazione (dal ted. lallen, balbettio),
che si inaugura con la vocalizazione della prima sillaba, il motore
della lallazione. La lallazione nel suo insorgere casuale: il
bambino produce una grandissima variet di fonemi, riconducibili ai
suoni di tutte le lingue del mondo, di cui egli potenziale
parlante. Lapparato fonatorio del bambino una scatola vocale che
egli esercita provando un grande e immediato piacere. In questa
fase la lallazione detta anche canonica: il bambino riproduce una
sequenza di 2 3 sillabe uguali. Subito dopo com riproduzione dell
caratteristiche d materna, in parti prosodia, e linte tra le
sillabe ripe notevolmente: dellecolalia tone Imita i gesti dei
familiari. Tra i 7 e i 9 mesi il bambino esprime par porge, offre,
chiede con il palmo della m (dichiarazione), sempre riferiti ad un
intento comunicativo.