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Giornalismo e ipertelevisione Paolo Costa Università di Pavia Comunicazione Innovazione Multimedialità Anno Accademico 2011-2012

Giornalismo e ipertelevisione (4)

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Materiali del corso Comunicazione Digitale e Multimediale, UniPv, a.a. 2011-2012

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Giornalismo e ipertelevisione Paolo Costa

Università di Pavia Comunicazione

Innovazione Multimedialità

Anno Accademico 2011-2012

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COME CAMBIA IL MEZZO DI FLUSSO 4a lezione

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Che cosa vuol dire “mezzo di flusso”?

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La crisi del palinsesto (*)

• Il palinsesto si modifica: alle unità testuali forti (programmi) si sostituisce un continuum di sequenze

• È il flusso, che rappresenta il modello di programmazione progressivamente affermatosi con l’avvento della TV commerciale

• Il flusso – già osservato da Raymond Williams a proposito della TV americana negli anni ’70 – è organizzato per accordarsi con le abituali attività giornaliere degli spettatori

(*) Raymond Williams, Television: Technology and Cultural Form (1974)

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Il processo semiotico del flusso

Sintassi Semantica Pragmatica

Il tempo del flusso trasforma immagini e suoni in unità testuali

La successione delle unità testuali ne

determina il senso

L’attenzione e le reazioni dello

spettatore sono attivate dal flusso

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Programmazione di tipo formale

Il flusso tiene insieme unità

testuali sul piano della forma

(es. i programmi-contenitore)

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Programmazione di tipo contenutistico

La continuità del flusso è

assicurata dalla scelta del tema

(es.: gli speciali giornalistici)

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Programmazione a griglia

Unità discrete si ripetono alla stessa

ora con frequenza giornaliera (es.: le

strisce quotidiane)

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Nuovi scenari per la cultura televisiva

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Software culture

Lev Manovic: il software come

linguaggio universale

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Cultura del software (*)

• Il software che permette di creare, pubblicare, condividere e manipolare i contenuti si porta dietro metafore e chiavi di lettura del mondo

• La cultura contemporanea è sempre più influenzata da tali metafore: il software è oggi la nostra interfaccia con il mondo, con gli altri, con la nostra memoria e la nostra immaginazione

(*) Lev Manovich, The Language of New Media (1999) e Software Culture (2010). Si veda anche il sito web dell’autore: http://manovich.net

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Rimediazione (*)

• “Un medium nuovo prende il posto di un medium in uso, ereditando e insieme organizzando le caratteristiche di scrittura del vecchio medium e riformando il suo spazio culturale”

– La scrittura su papiro rimediò la comunicazione orale, il telefono è una rimediazione del telegrafo, la televisione lo è della radio, il cinema digitale lo è di quello analogico

– “Il WWW è il frutto dell’assimilazione e della rimediazione di quasi tutti i precedenti media visivi e testuali, compresi televisione, cinema, radio, stampa”

(*) Jay David Bolter e Richard Grusin, Remediation: Understanding New Media (1999)

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Remix

Il mash-up, nella

musica e nei contenuti

culturali in genere

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Remix (*)

• La pratica di contaminare e rielaborare contenuti prodotti da altri, in modo più o meno legale

• Implica un intervento creativo sull’originale

• Cultura del software e cultura del remix convergono: “remix culture can be defined as the global activity consisting of the creative and efficient exchange of information made possible by digital technologies that is supported by the practice of cut/copy and paste.” (Eduardo Navas)

Si vedano il documentario di Kirby Ferguson, Everything is a Remix (2010-2012): www.everythingisaremix.info e l’ampia documentazione contenuta nel sito di Eduardo Navas Remix Theory: www.remixtheory.net

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Fandoms & Poachers

La manipolazione

creativa dei contenuti

mainstream

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Poachers

Media fans are active producers

and skilled manipulators of

Henry Jenkins, Textual Poachers: Television Fans & Participatory Culture (1992)

” program meanings.

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Poachers: esempi (1/2)

Un caso di manipolazione parodistica:

160 mila visualizzazioni

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Poachers: esempi (2/2)

Canale: The Jackall

Puntate: 3 + 2 di backstage e tutorial

Durata: tra i 7 e i 10 minuti

Visualizzazioni: 610.000

Le fiction autoprodotte a distribuzione virale(*):

(*) Dati riferiti al traffico su YouTube al 31 gennaio 2012

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Poachers: esempi (3/6)

Canale: Nirkiop

Puntate: 4 + trailer e bloopers

Durata: tra i 6 e i 12 minuti

Visualizzazioni: 1.060.000

Le fiction autoprodotte a distribuzione virale(*):

(*) Dati riferiti al traffico su YouTube al 31 gennaio 2012

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Poachers: esempi (4/6)

Canale: The PILLSeries

Puntate: 13 + special e bloopers

Durata: tra i 3 e i 7 minuti

Visualizzazioni: 64.000

Le fiction autoprodotte a distribuzione virale(*):

(*) Dati riferiti al traffico su YouTube al 31 gennaio 2012

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Poachers: esempi (5/6)

Canale: In Her Shoes

Puntate: 5 + backstage

Durata: tra i 90 secondi e i 3 minuti

Visualizzazioni: 141.000

Le fiction autoprodotte a distribuzione virale(*):

(*) Dati riferiti al traffico su YouTube al 31 gennaio 2012

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Poachers: esempi (6/6)

Le fiction autoprodotte a distribuzione virale(*):

Canale: I Licaoni

Puntate: 4 (nuova serie)

Durata: tra gli otto e gli 11 minuti

Visualizzazioni: 40.000

(*) Dati riferiti al traffico su YouTube al 31 gennaio 2012

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Cultura convergente (*)

• Il flusso dei contenuti mediali attraverso una pluralità di piattaforme, abilitato dal comune standard digitale, può essere descritto in termini tecnologici e per i suoi effetti economici

• Parlare di cultural convergence, invece, significa descrivere i nuovi modi con cui i pubblici interagiscono con i contenuti mediali

(*) Sul concetto di cultural convergence, contrapposto a quello di media convergence, Henry Jenkins insiste da oltre un decennio. Si vedano The Poachers and the Stormtroopers: Cultural Convergence in the Digital Age (1998), Convergence? I diverge (2001) e Convergence Culture: Where Old and New Media Collide (2006). Di Jenkins segnalo anche la pagina presso il sito dell’MIT (http://web.mit.edu/cms/People/henry3/) e il blog personale (http://www.henryjenkins.org/)

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Il potere del “prosumer”

Dal modello tradizionale …

BROADCASTER CONTENUTO ORIGINALE

AUDIENCE

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Il potere del “prosumer”

… al modello partecipativo

BROADCASTER CONTENUTO ORIGINALE

AUDIENCE ATTIVA

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Produzioni “rich” e “light”

• Rich TV (tutto in grande: setting, tecnologia, show)

– Vincono i contenuti globali: film, sport, eventi mediatici

– Spadroneggiano i titolari delle grandi librerie di contenuti

– I costi di produzione sono elevatissimi e sono ripagati solo da audience molto vaste

– La qualità presuppone mezzi adeguati (HD, 3D)

• Light TV (meno spettacolo, più servizio)

– Vincono i contenuti rivolti a target specifici o locali

– La distribuzione valorizza una pluralità di attori (editori, operatori telefonici, enti locali, software houses)

Michele Mezza, Sono le news,bellezza! Vincitori e vinti nella guerra della velocità digitale (2011)

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Giornalismo partecipativo

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Grassroots journalists are dismantling Big Media's monopoly on the news, transforming it from a lecture to a conversation. Dan Gillmor, We the Media

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Il ruolo dell’informazione grassroot

• I contenuti diffusi dai cittadini aiutano a conoscere e comprendere l’attualità, specie nelle situazioni in cui i media mainstream sono sottoposti al controllo del potere politico

• Ma come selezionare e verificare questa nuova tipologia di fonti giornalistiche?

• Come ricostruire il contesto della notizia e fornire una chiave di lettura, quando l’informazione risulta polverizzata ed eccedente?

Helen Boaden, The role of citizen journalism in modern democracy, “BBC News”, 13.11.2008

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Un aggregatore per il social storytelling

Storify

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Timeline costruite con

materiali inviati dal pubblico.

In redazione opera uno UGC Hub,

dedicato al lavoro di verifica

e curation delle notizie

grassroot.

BBC Have You Say

Coinvolgimento degli utenti

attraverso la logica degli

“assignments”. I materiali

vengono rivisti e curati dalla

redazione.

CNN iReport

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Aggregatore di fonti che comunicano

online attraverso i social media.

Valorizza storie e opinioni grassroot.

Live quattro volte al giorno via

satellite.

Al Jazeera The Stream