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Scuola Primaria di S. Albino UDA 1 CONOSCERE L’ACQUA NELLE STAGIONI (classe 2° e 3°) UDA 2 RISCHIO IDROGEOLOGICO (classe 4° e 5°)

CONOSCERE L'ACQUA NELLE STAGIONI (CL. 2° e 3°) - RISCHIO IDROGEOLOGICO (CL. 4° e 5°)

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Scuola Primaria di S. Albino

UDA 1CONOSCERE L’ACQUA NELLE

STAGIONI (classe 2° e 3°)

UDA 2 RISCHIO IDROGEOLOGICO

(classe 4° e 5°)

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Documentazione dell'Unità di competenza:

CONOSCERE L’ACQUA NELLE STAGIONI

Istituto scolastico:Iris Origo - Montepulciano

Destinatari:Scuola Primaria Sant’Albino classi 2° e 3°

Ore dedicate al percorso: 11

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L’Unità di competenza

“CONOSCERE L’ACQUA NELLE STAGIONI”

vuole promuovere la scoperta della risorsa acqua come elemento della natura attraverso i 5 sensi: le forme, i colori, gli odori i rumori, i sapori, la consistenza che ha durante le diverse stagioni e il ciclo dell’acqua, e l’ importanza della sua salvaguardia come elemento

indispensabile per la vita.Il primo aspetto è stato sviluppato dalle insegnanti di classe

durante l’anno scolastico 2013/2014.Nell’anno scolastico successivo 2014/2015 grazie alla presenza

dell’esperta abbiamo individuato e affrontato argomenti estrapolati dal curricolo di 2° e 3°.

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Descrizione della genesi del percorso didattico

• COME E’ STATO COSTRUITO: partendo dalla individuazione degli argomenti trattati durante l’anno scolastico;

• CHI LO HA COSTRUITO: la collaborazione fra insegnanti ed esperta;

• RICADUTA SUL CURRICOLO: sia logico matematico che antropologico;

• RICADUTA SULLE DISCIPLINE: principalmente sulle scienze, ma anche su geografia.

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COSTRUZIONE DEL PERCORSO

PROGETTO ACQUA

INDIVIDUAZIONE DEGLI

ARGOMENTI – DA CURRICULO

DEFINIZIONE DI SCHEDE ED

ATTIVITA’ DA SVOLGERE IN

AULA

DEFINIZIONE LUOGO USCITA

DIDATTICA

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CHI LO HA COSTRUITO.

IL PERCORSO DIDATTICO E’ STATO COSTRUITO

DAL CONFRONTO FRA LE INSEGNANTI BERNETTI

BARBARA (CLASSE 3°), BOLDI MARTA (CLASSE

2°) E L’ESPERTA VALENTINA.

LA COLLABORAZIONE E’ STATA NECESSARIA PER

POTER SVOLGERE UNA ATTIVITA’ CHE SI

DIFFERENZIASSE PER LE DUE CLASSI MA CHE

ALLO STESSO TEMPO AVESSE UN FILO

CONDUTTORE COMUNE DA POTER SFRUTTARE

DURANTE L’USCITA DIDATTICA FATTA INSIEME.

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RICADUTA SUL CURRICOLO.

CURRICOLO AREA ANTROPOLOGICA

COMPETENZE SPECIFICHE

GEOGRAFIA

1) Orientarsi

2) Localizzare

3) Decodificare

4) Rappresentare

COMPETENZE TRASVERSALI

A) Osservare

B) Riconoscere

C) Porsi domande

D) Analizzare

E) Comprendere

G) Interpretare

I) Argomentare

CURRICOLO AREA LOGICO MATEMATICA COMPETENZE SPECIFICHE SCIENZE

1) Esplorare-Indagare2) Prevedere- Sperimentare3) Verificare-ControllareCOMPETENZE TRASVERSALI

A) OsservareB) ProblematizzareC) Conoscere

D) RiconoscereE) InterpretareH) Descrivere

J) Rappresentare

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CLASSE 2°

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Riconoscere i solidi, liquidi, gas

nell’esperienza di ogni giorno.

Conoscere l’importanza dell’acqua

come elemento essenziale per la

vita.

Conoscere gli ambienti circostanti.

Assumere comportamenti adeguati

rispetto all’ambiente.

Descrivere le esperienze effettuate

CONTENUTI

Gli stati della materia. L’acqua e il

suo ciclo. Gli ambienti nel nostro

Territorio.

CLASSE 3°OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Conoscere i tre stati della materia e leloro trasformazioni.Osservare le caratteristiche dei terrenie delle acque.Osservare e distinguere lecaratteristiche dei fenomeniatmosferici.Osservare e descrivere alcuni aspettidell’ambiente naturale

CONTENUTIL’acqua ed il suo ciclo. Gli ambienti del nostro territorio. I fenomeni atmosferici.

RICADUTA SULLE DIISCIPLINE

SCIENZE

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GEOGRAFIA

CLASSE 2°OBIETTIVI DI APPRENDIMENTODistinguere in un paesaggio glielementi fisici da quelli antropici.

CONTENUTIPaesaggi naturali e antropici

CLASSE 3°

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Conoscere il territorio

circostante

tramite l’osservazione diretta.

Individuare e descrivere gli

elementi

fisici da quelli antropici

dell’ambiente

di vita della propria regione.

CONTENUTI

Elementi fisici e antropici dei

principali paesaggi geografici

esplorati.

I paesaggi.

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Descrizione del percorso didattico

IL PERCORSO DIDATTICO SI E’ STRUTTURATO:

LEZIONE IN AULA (1)

CLASSE 2°CLASSE 3°

USCITA DIDATTICA

LEZIONE IN AULA (2)

CLASSE 2°CLASSE 3°

I NOSTRI CIOTTOLI

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LEZIONE IN AULA (1) L’ACQUA E IL SUO CICLO (classe 2°)

IN AULA LA MAESTRA VALENTINA CI HA FATTO CONOSCERE L’ACQUA ATTRAVERSO STORIE E SCHEDE DIVERTENTI DA COMPLETARE E COLORARE.

TUTTI I MATERIALI PROPOSTI CI HANNO PERMESSO DI APPROFONDIRE L’ARGOMENTO TRATTATO.

1. TINA LA GOCCIOLINA. STORIA DI UNA GOCCIOLINA D’ACQUA.

La maestra Valentina ci ha raccontato la storia di Goccia Tina e del suo fantastico viaggio, poi noi abbiamo colorato la nostra gocciolina d’acqua!

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TINA LA GOCCIOLINA. C’era una volta una piccola goccia d’acqua di nome Tina, che viveva nel mare insieme con altre sue compagne: rideva scherzava ed era molto felice. Un giorno Tina fu notata dal sole, un caldo raggio di sole si posò sopra di lei e la riscaldò. La gocciolina si sentì leggera e capì che stava volando. In cielo incontrò tante sue compagne, trasformate come lei in vapore e, insieme, formarono una nuvola trasportata dal vento leggero. Ma dopo poco il venticello si trasformò in un vento forte che spingeva le nuvolette verso dei grossi nuvoloni neri. “Chi sono?” chiese Tina la gocciolina. “Sono tanti tuoi parenti” rispose il vento. “E da dove vengono?” “Dal mare, dai laghi, dai fiumi, dai torrenti …”risposero molte voci da dentro i nuvoloni.Intanto l’aria era diventata molto fredda e a Tina la gocciolina cominciò a pesare la testa. “Con quest’aria fredda non posso più volare!” Mentre diceva così, precipitò giù, seguita da tutte le sue compagne che erano ridiventate gocce d’acqua come lei. Tina cadde su di un prato fiorito, dove trovò molti fiori e molte erbe assetate. Penetrò nella terra e si spaventò perché là sotto era buio, ma seguì le altre gocce … Molti giorni dopo uscì dalla terra: era la goccia di una sorgente. Tina chiese ad una sua compagna: “E adesso dove si va?” La goccia che le stava vicino le rispose: “Adesso andiamo a incontrare un ruscello, poi al fiume e il fiume ci porterà al mare.” Ma le cose non andarono così e le avventure di Tina la gocciolina continuarono. Il sole catturò di nuovo Tina che si ritrovò in una nuvoletta sospinta dal vento. Senti, nuvoletta, l’autunno sta per finire e presto verrà l’inverno. Adesso ti porterò sulle alte montagne e vedrai quante meraviglie!” disse il vento.

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Mentre volava, incontrava amici e parenti che le portavano le notizie dal mare. All’improvviso si scorsero in lontananza le montagne, la gocciolina era impaziente di arrivare. “Siamo arrivati sulle montagne” disse il vento. “Ma siamo troppo alti, bisogna scendere per vedere bene” E cominciò a far scendere la nuvoletta verso il basso … intanto arrivarono nuvoloni grigi da ogni parte e venti gelidi incominciavano a soffiare. Tina si sentì stanca, poi si mise a danzare, leggera come un petalo di fiore. Anche le sue compagne si erano trasformate in farfalline bianche che danzavano nell’aria: “Che cosa è successo?” chiese al vento “Sei diventata un fiocco di neve” le rispose. “Che gioia!” esclamò la gocciolina e continuò a danzare finché fu stanca. “Scendi e riposati sulla montagna” le suggerì il vento. Gocciolina si posò sulla montagna e si addormentò, insieme a milioni di altri fiocchetti, tutti stretti stretti l’uno contro l’altro. La neve continuava a scendere dal cielo e premeva col suo peso sul fiocchetto Tina e dei suoi compagni, tanto da trasformarli in ghiaccio. Il sole arrivata l’estate decise di sciogliere la neve e il ghiaccio, ma erano troppi: non riusciva a scioglierli tutti. Passarono gli anni e finalmente il sole vide Tina e le sue compagne e decise di svegliarle piano piano. “Ci voleva proprio questo lungo riposo!”Qualcuno si lamentava: “Perché ci troviamo qui fermi impalati e duri come sassi?” “Siamo duri perché siamo ghiaccio!” “Ghiaccio?” “Sì ghiaccio e non siamo fermi: ci muoviamo ma così lentamente che non ce ne accorgiamo nemmeno!” “Oh, poveri noi!Dobbiamo rimanere sempre così?” “No il sole ci sta svegliando. Un giorno o l’altro ritorneremo nel nostro amato mare.” “E poi siamo sempre da capo, perché il gioco dell’acqua non finisce mai!!!” Ben presto il sole sciolse tutto il ghiaccio in cui c’erano Tina e le sue sorelle e tutte si abbracciarono. Poi si misero a correre giù per il pendio, tra i sassi e cantando sempre più forte. Formarono una cascata, un torrente, un lago, un fiume: correvano veloci e finalmente videro il mare. Era vicino, sempre più vicino, eccolo finalmente … Come era bello tornare a casa!!!

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2. SCHEDA CICLO DELL’ACQUA

IN CLASSE LA MAESTRA VALENTINA HA CONSEGNATO UNA SCHEDA CHE PARLAVA DEL CICLO DELL’ACQUA, DOPO AVER PARLATO DEI TRE STATI DELL’ACQUA,

ABBIAMO LETTO ED OSSERVATO IL DISEGNO, ABBIAMO PARLATO INSIEME DEL LUNGO VIAGGIO DELL’ACQUA. INFINE L’ABBIAMO COLORATA ED INCOLLATA NEL

QUADERNO.

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ECCO COME SI E’ SVILUPPATA L’ATTIVITA’ IN CLASSE 3°:

• RIPASSO DEL CICLO DELL’ACQUA

• APPROFONDIMENTO DELL’AMBIENTE FIUME:

- Terminologia dell’ambiente

- Origini del fiume

- Flora e fauna

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ABBIAMO DISCUSSO, COMPLETATO E COLORATO LA SCHEDA SUL CICLO

DELL’ACQUA

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LE PAROLE DEL FIUME

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COME PUO’ NASCERE UN FIUME

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FLORA E FAUNA NEGLI AMBIENTI DI ACQUA

DOLCE

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Il 22 aprile siamo andati a vedere il fiume Orcia, per capire da dove inizia il ciclo dell’acqua e per conoscere il fiume e le sue caratteristiche. Che belli i ciottoli!!!Poi finalmente abbiamo potuto toccare l’acqua … quanto era fresca! Abbiamo anche incontrato due piccoli animaletti!!!

Alla fine siamo arrivati fino al ponte crollato … che emozione vedere cosa può fare la forza del fiume!!!

USCITA DIDATTICA – ORCIA (classi 2° e 3°)

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LEZIONE IN AULA (2)IL FIUME ORCIA (classe 2°)

TORNATI IN AULA PER LA SECONDA LEZIONE, LA MAESTRA VALENTINA CI HA DATO QUALCHE INDICAZIONE IN PIU’ SULL’AMBIENTE CHE SIAMO STATI

A VISITARE.

1. SCHEDA FIUME, abbiamo parlato del fiume e di come si chiamano le sue parti; inoltre i bambini hanno fatto un disegno

sull’uscita didattica;

2. IL SASSINO CIOTTOLINO, attraverso questa storia i bambini hanno conosciuto le caratteristiche dei sassi del fiume;

3. SCHEDA ANIMALI DEL FIUME, per completare la conoscenza dell’ambiente del fiume abbiamo parlato di animali e piante.

4. I NOSTRI CIOTTOLI, in classe, abbiamo dato vita ai nostri ciottoli, disegnandovi sopra tanti animaletti.

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QUANTE PAROLINE NUOVE ABBIAMO CONOSCIUTO …

QUALCUNA MOLTO DIFFICILE … PER FORTUNA LA MAESTRA VALENTINA CI HA AIUTATO !!!

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Ecco quello che i bambini della

classe 2° hanno disegnato sull’uscita didattica.

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IL SASSINO CIOTTOLINOTanto, tanto tempo fa vivevo in una grande roccia in cima alla montagna, dove c’erano sempre neve e ghiaccio. Improvvisamente, non so come, mi staccai dalla grande montagna e comincia a rotolare … rotolare verso il fondovalle fino a quando, tutto appuntito e tagliente, non caddi dentro ad un torrente. Da uno che ero diventammo molti, tanti fratelli. Insieme a loro iniziai una nuova vita e un viaggio. Quando il torrente aveva molta acqua tutti insieme correvamo facendo tanto rumore e anche senza volerlo, andavamo a sbattere uno contro l’altro. Per un po’ di tempo dopo questa corsa affannosa ci riposavamo e l’acqua ci scivolava sopra facendoci il solletico. Poi riprendevamo a correre, rotolare e fare le capriole e intanto la mia forma cambiava. Non crescevo o diventavo grande come i bambini, ma diventavo sempre più piccolo e sottile con una forma liscia e arrotondata. Continuavo ad andare avanti insieme a tanti fratellini come me: si andava e poi per un po’ ci si riposava. Andò avanti così per tante primavere e tanti inverni. Qualche fratellino rimaneva indietro, ma altri ne trovavo, quale più liscio e più bello, quale più tondo e paffutello. Un giorno arrivò tanta acqua. Ed era fredda fredda, ci fece ruzzolare forte e veloce dal letto piccolo del torrente in una più grande … ero arrivato al fiume. Lì eravamo davvero tanti sassi, c’era ancora meno spazio e ogni tanto vedevo passare i miei fratelli che mi chiamavano … Ciottolino, Ciottolino vieni con noi! Ma io non potevo, ero finito dove l’acqua era profonda e non riuscivo più a correre e rotolare con loro. Ero così triste … e pensai che sarei rimasto lì per sempre. Poi un giorno fui raccolto da mani ruvide e possenti. Ero un uomo dallo sguardo fiero, dalla lunga barba, e dai folti capelli scuri e riccioluti. Dal fondo freddo e umido tornai alla calda luce del sole. Lui mi pulì ben bene, mi lavò in acqua dolce e mi sistemò in una bella scatola colorata. Da allora viaggiamo insieme con la sua barca nel mare.

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E PER FINIRE … ABBIAMO COLORATO LA SCHEDA DELLA FLORA E DELLA FAUNA DEL

FIUME … QUANTE PIANTE ED ANIMALI CHE NON CONOSCEVAMO !!!

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LEZIONE IN AULA (2)

IL TRICOTTERO DAL VERO E … VISTO DAI BAMBINI !!! (classe

3°)

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IL CICLO BIOLOGICO DEL TRICOTTERO

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I BAMBINI DELLA CLASSE 2° E 3° SONO STATI VERAMENTE BRAVI !!!

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RISULTATI OTTENUTI

I bambini hanno accolto con grande entusiasmo il progetto ed hanno partecipato attivamente agli incontri con domande curiose.

In aula, si sono confrontati con l’esperta, hanno cercato di rispondere in prima persona alle domande che sorgevano, di dare spiegazioni concrete ai fenomeni che hanno osservato. Sono stati tutti molto colpiti dal ponte crollato e dalla potenza del

fiume. In classe 2° si sono divertiti ad ascoltare le storie di “Goccia Tina” e di “Ciottolino”. In classe 3° hanno parlato del ciclo vitale del tricottero osservato dal

vero durante l’uscita. Durante l’uscita didattica, hanno osservato con grande curiosità l’ambiente del

fiume, si sono entusiasmati nel toccare l’acqua e nel vedere i piccoli insetti incontrati, e poi che gioia potersi prendere un piccolo ricordo della giornata.

In generale il progetto ha permesso ai bambini di sviluppare competenze trasversali quali:

Osservare, Conoscere e Riconoscere l’ambiente circostante e gli elementi che caratterizzano il territorio in cui vivono;

Porsi domande, Analizzare, Comprendere, Interpretare, Argomentare l’acqua, i suoi stati e il suo ciclo;

Descrivere e Rappresentare in diversi modi gli argomenti appresi.

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Istituto Comprensivo “Iris Origo” di Montepulciano

Scuola Primaria di Sant’Albino

Classe IV° e V° (progetto in verticale)

Ore dedicate al percorso: 11

                         <>

COMUNE DI MONTEPULCIANO (SI)

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Nell’ambito delle attività di educazione alla sostenibilità è emersa più volte, da parte dei docenti, la richiesta di avere a disposizione materiale didattico-educativo sui temi ambientali allo scopo di coinvolgere gli alunni in percorsi educativi su tali tematiche.

L’accento è stato posto soprattutto sullo sviluppo di attività partecipative e laboratoriali, secondo il principio pedagogico-educativo di “apprendimento in situazione”, traducibile in “se faccio capisco”.

In questo modo gli alunni acquisiscono più facilmente le conoscenze su tali temi, ne assimilano i concetti e i valori sottesi, per utilizzarli efficacemente nella pratica quotidiana.

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La differenza fra comportamento auspicato e comportamento in atto rappresenta il “bisogno educativo” che un progetto di educazione ambientale dovrebbe andare a colmare.

Il termine “bisogno educativo” implica ,infatti, la presenza di un deficit di sapere, di abilità, di capacità o atteggiamento che può essere corretto attraverso idonei interventi educativi

Pertanto, ogni volta che si comincia a pianificare un progetto di educazione ambientale e si vogliono definire i bisogni educativi da cui partire è importante porsi alcune domande:

• Quale problema di inquinamento, disagio, difficoltà o emergenza ambientale voglio affrontare?

• Qual è lo stato dell’ambiente al momento attuale?

• Quali sono le cause che hanno portato a questa situazione, quali comportamenti l’hanno determinata?

• Qual è lo stato dell’ambiente che mi prefiguro, che desidero e che ritengo migliore per il benessere della comunità? ….

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La strategia educativa consiste in un insieme di metodi e azioni educative modulate in funzione del soggetto destinatario e dell’obiettivo da raggiungere che, nel caso dell’educazione ambientale, è focalizzato sul cambiamento dei comportamenti.

La scelta delle strategie educative è orientata ad alternare metodologie didattiche, momenti di ascolto, momenti ludici, attività interattive, manipolative, esperienze affettivo-emozionali, valorizzando così competenze ed interessi diversi dei partecipanti.

Problem solving

Un progetto di educazione ambientale dovrà partire da un problema e dalla ricerca delle sue soluzioni in modo condiviso, attraverso l’individuazione dei comportamenti e delle azioni più efficaci.

Per evitare di affrontare un tema ambientale dal punto di vista teorico, senza riferimenti alla realtà, è utile pensare in termini di “problema” e delle “cose da fare” per cambiare una situazione che non soddisfa le condizioni di benessere e di vivibilità di una comunità.

Gli alunni devono essere portati ad analizzare il problema e a individuare i diversi modi per affrontarlo; non è efficace né produttivo presentare soluzioni a priori o preconfezionate, poiché raramente ottengono l’attenzione dei ragazzi

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Lavoro di gruppo per sviluppare consapevolezza e ricerca azione partecipativa.

Il lavoro di gruppo diventa uno strumento di apprendimento attraverso il percorso di ricerca, analisi dei dati e azione; dallo studio e dall’analisi dei problemi ambientali si scelgono collegialmente le azioni da intraprendere. Dal sapere al saper fare per trasformare la conoscenza in azioni e comportamenti.

Va privilegiato lo sviluppo di un processo di costruzione della consapevolezza piuttosto che di semplice trasmissione dei saperi e acquisizione di conoscenza; l’apprendimento dei destinatari assume così centralità rispetto alla strumentalità del formatore.

Lavoro sul campo

Fare esperienze concrete trovando occasioni per sperimentare secondo la logica “se faccio capisco”. Questo approccio privilegia la realizzazione di laboratori pratici e attività all’aperto, fuori dalle consuete aule di studio. In ambito scolastico è inteso come apprendimento in situazione, motivato da un bisogno di concretezza e partecipazione alle problematiche ambientali.

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Contenuti educativi / discipline coinvolte.

Il mondo dei consumi è interdisciplinare e coinvolge ogni aspetto della vita contemporanea, dalla scienza alla cultura, alla sfera economica, politica e sociale, pertanto un progetto sui consumi delle risorse è in grado di coinvolgere tutte le discipline scolastiche. L’approfondimento dovrà essere concordato in fase di progettazione tra i docenti coinvolti e interessati. Le attività programmate andranno inserite all’interno del Piano di Offerta Formativa delle scuola.

Il percorso

Il progetto prevede, infatti, una guida per fornire agli alunni uno strumento che li aiuti ad adottare nuovi e più responsabili stili di vita. La strada è quella di un’informazione affidabile e chiara sulle possibilità di condurre uno stile di vita quotidiano sostenibile, attraverso un messaggio che non è di rinuncia, ma di adesione consapevole.

Il progetto promuove interventi di sensibilizzazione ai temi dello sviluppo sostenibile fornendo elementi di conoscenza per sviluppare nei bambini il senso di responsabilità e rispetto verso l’ambiente, mettendo in luce le ricadute ambientali negative legate ai comportamenti scorretti del singolo e della collettività.

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Per questo, se si modificano molti nostri atteggiamenti, è possibile ottenere significativi miglioramenti della salute del pianeta.

Questo progetto offre ai bambini una provocazione in grado di attivare e stimolare in loro comportamenti più critici e propositivi, soprattutto per quanto riguarda i modelli di consumo ricorrenti; li induce ad agire quali esperti nei confronti dei loro pari, per diventare facilitatori di cambiamento con i coetanei, più disposti ad imparare dagli amici che dagli adulti, siano genitori o insegnanti.

Il percorso vuole progettare una metodologia educativa ambientale mirata principalmente a sviluppare modelli di comportamento con ricadute positive sull’ambiente.

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Un po’ di storia…… il Ponte sul fiume Orcia.

Tra colline e vallate, la Val d’Orcia conserva ancora il sistema insediato, prevalentemente castelli e fortilizi, sviluppatosi intorno all’anno 1000-1100 intorno alla Via Francigena, la grande via che collegava la Francia e il nord Italia con Roma.

Il grande flusso di uomini e merci che percorrevano la Francigena incrementarono le attività della zona e fecero assumere una rilevante importanza economica e strategica.

La Repubblica di Siena, alla ricerca di un’espansione verso la Val di Chiana, dedicò particolare attenzione al controllo di questa valle intervenendo a più riprese nel rafforzamento di alcuni centri e nella realizzazione di molte opere strutturali.

Basti ricordare, su tutte, la realizzazione del ponte sul fiume Orcia, tra Bagno Vignoni e Rocca d’Orcia.

Com’era….

Com’è….. …. Ma le forti piogge e la conseguente piena del fiume Orcia l’hanno fatto crollare…..ecco quello che resta….

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Gli alunni e gli Insegnanti delle classi IV° e V° dell Scuola Primaria di Sant’Albino (Istituto Comprensivo “Iris Origo” di Montepulciano), a conclusione del Progetto, il 29 aprile 2015, si sono recati sul luogo, per costatare direttamente la portata del disastro, ducumentando la visita con foto e immagini …..

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Gli alunni sul letto del fiume Orcia ….

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Il ponte storico sul fiume Orcia,

Crollato in seguito alla violenta piena del 30 novembre 2012 …

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IMPRONTA IDRICA

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Usiamo molta acqua per bere, cucinare e lavare, ma ancor più per produrre cibo, carta, vestiti in cotone, etc. L’impronta idrica è un modo per calcolare l’uso di acqua, prendendo in considerazione sia l’utilizzo diretto che quello indiretto di acqua, del consumatore o del produttore.

L’impronta idrica di una persona, di un paese, di una fabbrica è il volume totale di acqua dolce utilizzata per produrre i beni e i servizi consumati da quella persona, comunità o impresa.

Che cosa è l’impronta idrica?

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Risparmio idrico e buone pratiche

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Salva il tuo futuro… Salva l’acqua

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ACQUA PER BERE O MANGIARE 2 SCELTE:

RUBINETTO – BOTTIGLIA

l’acqua del rubinetto in Italia è più ECONOMICA = costa (a Torino) 1,20 € al m3; quella della bottiglia 300 € al m3. ECOLOGICA = perché bottiglie e trasporto inquinano; SICURA = perché l'acqua potabile è più controllata delle acque minerali naturali in bottiglia.

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Gli alunni della classe V°, con l’ausilio delle nuove tecnologie, in particolare, con un utilizzo consapevole di Internet (sotto il controllo dell’insegnante), hanno ricercato e trovato giochi ed esperimenti da realizzare in classe.

Con queste esperienze ed attività ludiche, inerenti al tema trattato, i bambini vogliono riprodurre nel piccolo, ciò che è grande e, a volte, spaventoso nella realtà.

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Gli alunni della classe IV°, anche con l’ausilio delle nuove tecnologie, guidati dall’insegnante, hanno prodotto testi di vario genere su ricerche ed immagini con la realizzazione finale di un libro-guida, attraverso il quale hanno potuto dimostrare di aver imparato a conoscere e prendere consapevolezza come un “cattivo” stile di vita del singolo e della collettività, giochi una responsabilità importante negli effetti che la nostra Terra ha subito e subisce ogni giorno.

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VALUTAZIONE

Le finalità della valutazione possono essere così sintetizzate:

• verificare le varie fasi di realizzazione del progetto, rispetto alle previsioni e il livello di raggiungimento degli obiettivi;

• Accertare i fattori di forza e di debolezza, le difficoltà incontrate per farne tesoro nella realizzazione di progetti futuri;

• Verificare l’efficienza, ossia il rapporto tra il risultato ottenuto e le risorse impiegate; l’efficacia, cioè il rapporto tra i risultati conseguiti in termini di modifica dei comportamenti e obiettivi prefissati (comportamenti auspicabili) dall’azione educativa svolta.

La valutazione dei risultati conseguiti potrà essere fatta con il questionario usato all’inizio per l’analisi dei bisogni; con alcuni adattamenti potrà essere riproposto alla fine del percorso, per verificare apprendimenti e cambiamenti di comportamento nei ragazzi.