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RETE DELLA CITTA’ DI TREVISO PER LA STORIA a.s. 2009-2010 SCUOLA MEDIA STATALE “L. COLETTI” CLASSE III sez.A “Costruire la cittadinanza. Studio, lavoro, migrazioni: libertà di … Presente e passato attraverso la Costituzione” “Viaggio alla ricerca del lavoro: i migranti con o senza famiglia in Europa tra il XX e

C&c dalla cronaca alle carte dei diritti

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laboratorio di ricerca storica sul tema del alvoro in uropa tre XX e XXI secolo_Scuola Media Coletti di Treviso nel progetto Cittadinanza e Costituzione

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RETE DELLA CITTA’ DI TREVISO PER LA STORIA

a.s. 2009-2010SCUOLA MEDIA STATALE “L. COLETTI”

CLASSE III sez.A

“Costruire la cittadinanza.Studio, lavoro, migrazioni: libertà di …

Presente e passato attraverso la Costituzione”“Viaggio alla ricerca del lavoro: i migranti con o senza famiglia in Europa tra il XX e il XXI secolo”

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PRIMA FASE

Per poter arrivare a ragionare sui diversi aspetti del problema abbiamo preso spunto da un fatto di cronaca recente:

la rivolta degli immigrati a Rosarno (Reggio Calabria) nei primi giorni di gennaio 2010.

Dividendoci in gruppi abbiamo esaminato alcuni articoli da testate diverse.

Ogni gruppo ha poi riferito la propria analisi per giungere alla fine a una discussione collettiva che è servita a focalizzare il tema del nostro lavoro (mappa concettuale).

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Sfruttamento degli immigrati

LegalitàRispetto delle regole

Problema dell’immigrazione

Diritti deilavoratori

Condizioni di vita e di lavoro

Documenti Diritti umani

MAPPA CONCETTUALEMAPPA CONCETTUALE

Integrazione4

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SECONDA FASE

Come appare nella mappa, partendo dal problema principale si possono trovare varie piste di lavoro.

Noi, riflettendo sullo sfruttamento degli immigrati,ci siamo soffermati a parlare di diritti dei lavoratori.

Perciò abbiamo voluto dedicarci ad analizzare i documenti che li riconoscono e li tutelano.

Alcuni di questi sono italiani, altri internazionali.

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Abbiamo così cominciato a conoscere

la Costituzione italiana

il Codice Civile

lo Statuto dei Lavoratori

la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (ONU)

la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea

(Trattato di Lisbona – 2007)6

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RASSEGNA STAMPA

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Cronache dai quotidiani dell’8 e 9 gennaio 2010 e del 27 aprile

• Carlo Macrì dal “ Corriere della Sera” 8/1/2010• Attilio Bolzoni da “La Repubblica” 8/1/2010• Marco Rovelli da “L’Unità” 9/1/2010• Cesare Martinetti da “La Stampa” 9/1/2010• Giuseppe Baldessarro e Paolo Berizzi da “La Repubblica” 27/4/2010

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Carlo Macrì

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A Rosarno (Reggio Calabria) il popolo degli immigrati si è ribellato.

Durante la guerriglia due immigrati sono stati feriti da sconosciuti scatenando l’ira di 120 connazionali. Armati,

hanno iniziato un tiro a bersaglio contro le auto, ferendo un bambino all’orecchio.

La protesta poi si è trasferita al centro di Rosarno, dove gli extracomunitari hanno preso di mira le vetrine dei negozi.

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Dalla paura la gente si è chiusa in casa. Il primo intervento di polizia e carabinieri non è servito a tranquillizzare i dimostranti.Il questore di Reggio Calabria ha inviato decine di squadre del reparto anticrimine per fronteggiare la rivolta.

Un fatto simile accaduto in precedenza è avvenuto due anni fa, quando il ferimento di due africani aveva fatto esplodere la protesta degli immigrati, però pacificamente.

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A Rosarno la rabbia dei clandestini africani esplode e non c’è più spazio per la gentilezza. Si rivoltano contro condizioni di vita intollerabili e vessazioni continue: sparatorie, rapine, aggressioni diurne e notturne per tenerli al loro posto, che poi è il posto dei servi.

Marco Rovelli

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20 euro al giorno non bastano per spezzarsi la schiena raccogliendo arance.Subsahariani, esteuropei e maghrebini scendono in strada e pretendono di non essere più trattati come animali, senza diritti né identità.

Dalla loro protesta emerge il doppio ruolo del migrante: da una parte macchina produttiva sfruttabile in quanto ricattabile e dall’altra capro espiatorio su cui scaricare le tensioni irrisolte della società.

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Il predominio delle cosche mafiose ha determinato una crisi economica sul territorio, e perciò si rende necessaria la manodopera sottopagata dei braccianti africani. C’è un enorme divario tra cittadino e migrante che arriva così a un’intolleranza xenofoba verso il clandestino.

Gli abitanti di Rosarno ora non vogliono più stranieri.Non comprendono l’importanza di ciò che i migranti hanno fatto per l’economia della loro zona in tutti questi anni.Sono vittime anche loro, certo: ma allora perché prendersela con altre vittime ancora più vittime?

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• A ben vedere i rosarnesi dovrebbero prendere esempio dai braccianti stranieri che hanno avuto il coraggio di scendere in strada e far sentire a tutti che non ci stanno a subire ancora.

• Dal nostro punto di vista la rivolta di Rosarno non desta alcuna sorpresa.

• E’ una conseguenza originata da una particolare catena di eventi.

• Una presa di parola di esseri muti e invisibili, naturale e giusta.

• Finalmente la realtà da tutti saputa e da troppi taciuta è uscita allo scoperto.

IL NOSTRO COMMENTO

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Da questo articolo, che è in buona parte di commento, abbiamo ricavato che la maggior parte di queste persone sfortunate ha meno di 30 anni e proviene dal continente africano: Senegal, Costa d’Avorio, Mauritania, Congo, Sudan, Maghreb, Libia, Togo e Ghana.

Inoltre, leggendo con attenzione, si possono trovare essenzialmente notizie sulle loro condizioni di vita e di lavoro.

Attilio Bolzoni da “La Repubblica” dell’8 gennaio 2010

IL POPOLO DEGLI ULTIMI

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CONDIZIONI DI LAVORO

Gli immigrati in Italia vivono condizioni di lavoro precarie, costretti a stare anche per 14 ore piegati per raccogliere i frutti di stagione.

Non hanno mai un contratto.Sono presi dai “caporali” che liraccolgono sulla strada e che si tengono 5 Euro. Perciò agli immigrati restano 20 Euro a giornata.

Non hanno un luogo di lavoro fisso e girovagano per l’Italia di mese in mese, a seconda della maturazione dei vari prodotti, in cerca di lavoro per sfamarsi (vedi carta).A settembre sono in Sicilia per le vigne di Marsala, a novembre in Puglia per gli ulivi, a dicembre in Calabria per gli aranci, a primavera migrano in Campania per gli ortaggi.

CONDIZIONI DI VITA

Le condizioni di vita sono poverissime e pessime. I più fortunati riescono a trovare un tetto per la notte.

La maggior parte delle sere non riescono a trovare qualcosa da mettere sotto i denti.

Gli immigrati vivono senza alcun servizio e in condizioni igieniche inimmaginabili.Vivono stabilmente in un vecchio stabilimento industriale abbandonato.

Alcuni vivono in capannoni semi diroccati o in masserie sulla costa in riva al mare.

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Cosa ci ha colpito ?

• Non hanno documenti e non hanno passato.

• Si muovono “come animali in branco”.

• Secondo noi questi africani sono sfruttati proprio come schiavi, mentre anche loro sono degli esseri umani con una dignità pari alla nostra.

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Cesare Martinetti da LA STAMPA del 9 gennaio 2010

QUANTE SONO LE ROSARNO D’ITALIA ?QUANTE SONO LE ROSARNO D’ITALIA ? • A Rosarno ( un comune da anni senza amministrazione sciolta per mafia) si

stanno verificando degli scontri fra gli immigrati e il comune. Infatti quest’ ultimo vuole cacciare via tutti gli extracomunitari.

• In questo comune si accusano di clandestinità dei disperati che accettano condizioni di vita disumane per procurarsi da vivere. Ma il fatto inaccettabile è che tutto è già noto ma tollerato, nel Sud ma anche nei frutteti del Nord, dove il sistema si regge su una manodopera invisibile e clandestina.

• Centinaia di persone vivono stagionalmente, da anni, in vecchi stabilimenti in condizioni igieniche inimmaginabili.

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Secondo noi l’autore di questo articolo, Cesare Martinetti, vuole mettere in risalto le condizioni di vita degli immigrati che vanno in cerca di lavoro in altri Paesi più sviluppati e poi si ritrovano cacciati dalle città come animali selvaggi.Il giornalista li difende e commenta le ingiustizie che subiscono.

I fatti di Rosarno documentano un atto di razzismo molto grave. Una delle cose che fa riflettere è che questi uomini non vengono capiti da nessuno. Loro si sentono diversi e ciò non li aiuta di certo a vivere serenamente in una comunità.

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Ora il governo italiano deve pensare a portare la legalità in quel territorio per dare sicurezza ai lavoratori clandestini di cui il nostro sistema economico non può fare a meno.

Dare sicurezza agli immigrati significa dare sicurezza anche agli Italiani evitando che succedano altre ‘Rosarno’!

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Giuseppe Baldessarro

LA SCINTILLA:Il 7 Gennaio spari con un fucile ad aria compressa contro due gruppi di immigrati: tre di loro sono feriti leggermente dai piombini, si sparge la voce di altri ferimenti

LA RIBELLIONE:La notte tra il 7 e 8 gennaio si scatena la reazione dei migranti che mettono a ferro e fuoco il centro di Rosarno per protestare contro i soprusi a cui sono sottoposti

Il TRASFERIMENTO:Il 9 gennaio inizia l’allontanamento degli stranieri da Rosarno: in 1200 trasferiti dalle forze dell’ordine a Crotone e Bari, altrettanti lasciano la Calabria con mezzi propri

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Reggio Calabria: Una trentina di arresti, 20 aziende agricole sequestrate e sigilli a 200 appezzamenti di terreno, per un valore di 10 milioni di euro. In manette caporali e proprietari di agrumeti, accusati di associazione a delinquere per lo sfruttamento della manodopera e induzione all’immigrazione clandestina.Lo sfruttamento di questi braccianti stranieri portò gli stessi immigrati alla violenta reazione tra il 7 e il 10 gennaio. L’indagine è partita quando 1200 immigrati furono allontanati dalle due ex fabbriche rosarnesi dove vivevano in condizioni disumane.Il lavoro investigativo è stato possibile grazie alle testimonianze rese da 15 cittadini extracomunitari che hanno raccontato il meccanismo dello sfruttamento.Secondo l’ Oim ( Organizzazione internazionale per le migrazioni) sono ancora centinaia gli stranieri sfruttati sui campi della Piana di Gioia Tauro.

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C’è un’ Italia ancora feudale dove la manodopera straniera è pronta da spremere in cantiere per 3 euro l’ora. Non considerando le condizioni di vita degli immigrati.È l’Italia dei caporali, i boss del neo-schiavismo che impongono le loro leggi e fanno affari d’oro. I nuovi mercanti di braccia si sono evoluti, subappaltano ai colonnelli il mercato dei campesinos immigrati, dei manovali, delle badanti; trattano con la mafia o sono loro stessi la mafia. Sfruttano al massimo gli extracomunitari irregolari che vivono e lavorano come bestie. Secondo la Flai Cgil gli immigrati irregolari in agricoltura al Sud sfiorano il 90 %, Il 50 % al Centro e il 30% al Nord.

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Sono 60 mila gli immigrati che vivono nelle stesse condizioni degli schiavi di Rosarno. Nelle Rosarno italiane il 40% dei braccianti stranieri vive in edifici abbandonati.Oltre il 50 % senza acqua potabile. Il 30% senza elettricità.Il 43,2% senza servizi igienici. Arrivano dall’Africa sub-sahariana e dai paesi dell’Est europeo.L’80% non ha mai visto un medico.1 lavoratore su 4 opera nel sommerso.Se ti fai male o muori ti lasciano lì come un cane. L’azienda che si rivolge a un intermediario che gli procura manodopera in nero, ne paga meno della metà. Funziona così per 400 mila lavoratori. Dalla bassa padana alle valli bresciane il caporalato etnico è ormai strutturale. I controlli troppo fiacchi. È un meccanismo perverso dove i caporali sono anche stranieri, da sfruttati sono diventati sfruttatori.

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LE NOSTRE RIFLESSIONI

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Gli immigrati che hanno denunciato i responsabili di questo sfruttamento dei clandestini sono stati dotati di tanto coraggio perché, nonostante siano stati minacciati dai caporali e dalla mafia, hanno comunque avuto la forza di farlo sapere al mondo. In un paese molto sviluppato come l’Italia non ci dovrebbe essere questo tipo di problemi.In Italia esistono ancora molte “Rosarno” che dovrebbero essere evitate.Visto che l’ Italia ha bisogno di questi immigrati, perché devono essere trattati in questo modo? Perché non cerchiamo di impedire questi sfruttamenti?

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DALLA CRONACA

AI DOCUMENTI

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La COSTITUZIONE ITALIANA

art. 1: l’Italia è una Repubblica democratica

fondata sul lavoro …

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E’ la legge fondamentale dello Stato italiano. Fu approvata dall’ Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947. Fu promulgata dal capo dello Stato De Nicola e pubblicata il 27 dicembre 1947.

Entrò ufficialmente in vigore il 1° gennaio 1948.

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La nostra Costituzione comprende numerosi articoli per la tutela del lavoro e dei lavoratori.Tuttavia oggi questo ambito è caratterizzato da molti gravi problemi tra cui quello legato al forte afflusso di manodopera di immigrati stranieri, spesso sfruttati e costretti a rimanere nella clandestinità, come le notizie che abbiamo analizzato ci hanno dimostrato.

In questo caso sembra che la Costituzione non venga applicata…

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LA TUTELA DEL LAVORO

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Ogni persona può scegliere un lavoro a seconda delle proprie capacità e lo deve svolgere purché sia utile alla società.

DIRITTO AL LAVORO TUTELA DEL LAVORO

Lo Stato cura la formazione professionale del lavoratore; riconosce la libertà di emigrazione e tutela il lavoro italiano all’estero.

TUTELA DEL LAVORATORE

Assicura una retribuzione equa che garantisca al lavoratore e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata della giornata lavorativa è stabilita dalla legge ed il lavoratore ha diritto a riposo settimanale e a ferie annuali.TUTELA DELLA DONNA LAVORATRICE E DEI MINORI

Garantisce alla donna lavoratrice li stessi diritti dell’uomo lavoratore, tutela la madre e il figlio e stabilisce le condizioni per il lavoro minorile .

ASSISTENZA AL CITTADINO INABILE

Lo Stato garantisce mantenimentoe assistenza sociale agli inabili al lavoro, infortunati, malati,invalidi,vecchi e disoccupati involontari.

ORGANIZZAZIONE SINDACALEI lavoratori

possono difendere i loro diritti nei confronti del datoredi lavoro affiancandosi ai sindacati.

DIRITTO DI SCIOPERO

Difende il diritto del lavoratore allo sciopero e ne stabilisce i limiti e le regole.

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IL CODICE CIVILE Il Codice Civile è una raccolta di leggi che

regolano i rapporti di convivenza tra i cittadini: per esempio leggi che riguardano il matrimonio, la proprietà, i rapporti di lavoro. Le origini risalgono al periodo napoleonico, ma

nei primi anni Quaranta è stato modificato. Abbiamo considerato sette articoli

sull’argomento che ci interessa, il lavoro.

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Art. 2082: Imprenditore

E’ imprenditore chi esercita un’attività

economica per produrre o scambiare

beni.

ART. 2083: Piccoli imprenditori

Sono piccoli imprenditori: i coltivatori diretti, gli artigiani, i piccoli commercianti organizzati a livello familiare.

ART. 2086: Direzione e gerarchia nell’impresa

L’imprenditore è il capo e i suoi collaboratori dipendono da lui.

ART. 2087: Tutela delle condizioni di lavoro

L’imprenditore deve adottare le misure necessarie a tutelare la salute e la personalità morale dei lavoratori.

ART. 2094: Prestatore di lavoro subordinato

E’ prestatore di lavoro subordinato chi offre la propria opera dietro retribuzione.

ART. 2104: Diligenza del prestatore di lavoro

Il prestatore di lavoro deve essere diligente e rispettare le disposizioni dell’imprenditore.

ART. 2105: Obbligo di fedeltà

Il prestatore di lavoro non deve trattare affari in concorrenza con l’imprenditore né recare danno all’impresa.

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In Italia i lavoratori hanno visto

riconosciuti i lori diritti nel 1970, grazie a questa importantissima legge n.300 che

ha stabilito norme per la tutela della libertà e della dignità dei lavoratori.

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ART. 1: Libertà di opinione

I lavoratori, senza distinzioni, hanno il diritto di manifestare il proprio pensiero nel rispetto della legge.

ART. 8:Divieto di indagini sulle opinioni

Il datore di lavoro non può fare indagini sulle opinioni politiche o religiose dei suoi dipendenti e dei lavoratori che desiderano essere assunti.

ART. 9: Tutela della salute e dell’integrità fisica

I lavoratori hanno il diritto di controllare l’applicazione delle norme a tutela della loro salute e integrità fisica sul lavoro.

ART. 10: Lavoratori studenti

I lavoratori studenti hanno il diritto a turni di lavoro che agevolino il loro studio.

ART. 14: Diritto di associazione e di attività sindacale

I lavoratori hanno il diritto di costituire ed aderire ad attività sindacali.

ART. 15:Atti discriminatori

E’ vietato discriminare i lavoratori per la loro adesione a un sindacato o per il loro sesso, religione e credo politico.

ART. 18: Reintegrazione nel posto di lavoro

Il lavoratore licenziato ingiustamente ha diritto ad essere reintegrato nel suo posto di lavoro.

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Questa dichiarazione venne approvata il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Rappresenta una tappa fondamentale per tutti i Paesi nella presa di coscienza della dignità della persona umana e dell’impegno per la sua salvaguardia.

I Paesi membri sono obbligati a osservare tali principi .

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DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO

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•Art 4: Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù: la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

•Art 5: Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.

•Art 13: a. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di resistenza entro i confini di ogni Stato. b. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio Paese.

•Art 14: a. Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri Paesi asilo dalle persecuzioni. b. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l’individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.

•Art 15: a. Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. b. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.

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• Art 23: a. Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a

giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione. b. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro. c. Ogni individuo che lavora ha diritto a una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana e integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale. d. Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.

• Art 24: Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò

una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.

• Art 25: a. Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire

la salute e il benessere proprio e della sua famiglia con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari;ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà. b. La maternità e l’infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.

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Carta dei

diritti fondamentali dell’Unione Europea

Trattato di Lisbona 2007

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Si tratta di un documento in cui l’UE nel 2007 ha sintetizzato per la prima volta tutti i diritti civili, politici, economici, sociali prima riportati in atti legislativi diversi.

Con tale documento diventa concreta la cittadinanza europea e le leggi degli Stati membri non possono contraddire i principi della Carta stessa.

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Art. 4 - Proibizione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti Nessuno può essere sottoposto a tortura, né a pene o trattamenti inumani o degradanti

Art. 5 - Proibizione della schiavitù e del lavoro forzato 1. Nessuno può essere tenuto in condizioni di schiavitù o di servitù 2. Nessuno può essere costretto a compiere un lavoro forzato o obbligatorio 3. E’ proibita la tratta degli esseri umani

Art. 6 - Diritto alla libertà e alla sicurezza Ogni individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza

Art. 15 - Libertà professionale e diritto di lavorare 1. Ogni individuo ha diritto di lavorare 2. Ogni cittadino dell’UE ha libertà di cercare lavoro e stabilirsi in qualsiasi Stato membro 3. I cittadini dei paesi terzi hanno diritto a condizioni di lavoro eque

Art. 16 - Libertà d’impresa E’ riconosciuta la libertà d’impresa, conformemente a diritti, legislazioni e prassi nazionali

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Art. 23 - Parità tra uomini e donne La parità tra uomini e donne deve essere assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione. Il principio della parità non deve prevedere vantaggi.

Art. 27 - Diritto dei lavoratori all’informazione e alla consultazione nell’ambito dell’impresa Ai lavoratori devono essere garantiti l’informazione, la consultazione e le condizioni previste dal diritto comunitario

Art. 28 - Diritto di negoziazione e di azioni collettive I lavoratori hanno il diritto di negoziare e di concludere contratti collettivi, e di ricorrere ad azioni collettive, compreso lo sciopero.

Art. 29 - Diritto di accesso ai diritti di collocamento Ogni individuo ha il diritto di accedere a un servizio di collocamento gratuito

Art. 30 - Tutela in caso di licenziamento ingiustificato Ogni lavoratore ha il diritto alla tutela contro ogni licenziamento ingiustificato 52

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Art. 31 - Condizioni di lavoro giuste ed eque 1. Ogni lavoratore ha diritto a condizioni di lavoro sane, sicure e dignitose 2. Ogni lavoratore ha diritto a una limitazione della durata massima del lavoro

Art. 32 - Divieto di lavoro minorile e protezione dei giovani sul luogo di lavoro Il lavoro minorile è vietato. L’età minima dell’ammissione al lavoro non può essere inferiore all’età in cui termina la scuola dell’obbligo. I giovani ammessi al lavoro devono essere protetti contro lo sfruttamento economico.

Art. 34 - Sicurezza sociale e assistenza sociale 1. L’UE riconosce e rispetta il diritto di accesso alle prestazioni di sicurezza sociale e i servizi che assicurano protezione. 2. Ogni individuo all’interno dell’Unione ha diritto alle prestazioni di sicurezza sociale e ai benefici sociali 3. Al fine di lottare contro l’esclusione sociale e la povertà, l’UE riconosce e rispetta il diritto all’assistenza sociale e all’assistenza abitativa volte a garantire un’esistenza dignitosa a tutti coloro che non dispongano di risorse sufficienti.

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LE NOSTRE RIFLESSIONI

• Gli obbiettivi delle carte che abbiamo analizzato non sono pienamente realizzati.• Queste situazioni si sono riscontrate anche nella storia, come nel periodo della prima rivoluzione industriale, con lo sfruttamento degli operai, e poi nel periodo del colonialismo.•Ci siamo resi conto anche che questo problema non esiste solo in Italia ma anche in altri stati (per esempio Francia, Regno Unito…).

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LE NOSTRE EMOZIONI

DISPIACERE

TRISTEZZA

RABBIA

DESOLAZIONE

COMPASSIONE

IMPOTENZA

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I NOSTRI INTERROGATIVI

Quando saremo grandi dovremo anche noi partire per trovare lavoro all’estero ?

Saremmo disposti a sacrificarci come queste persone ?

E noi al loro posto?