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Focus Sostanze e derivati vegetali
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Parole chiave Commiphora myrrha, Furanodieni, Proprietà analgesiche, Studio pilota
Massimo E. Maffei Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Università degli Studi di TorinoBiosfered, Spin-Off Accademico dell’Università degli Studi di Torino - [email protected]
dolore) e l’allodinia (un impulso doloroso sentito a se-guito di uno stimolo innocuo) sono spesso frequente-mente sperimentate (1). Esistono diversi tipi di dolore: nocicettivo, neurogenico, neuropatico e psicogenico, associati ad una stimolazione rispettivamente di noci-cettori, danni al tessuto neuronale, disfunzione nervosa o fattori psicologici (2). La nocicezione è un meccani-smo attraverso il quale gli stimoli nocivi vengono tra-smessi al sistema nervoso centrale (SNC). I nocicettori sono neuroni sensibili al dolore situati nella pelle, nei vasi, nei muscoli, nelle articolazioni e nelle giunzioni (3). Nella via classica di rappresentazione dei percorsi del dolore, i corpi cellulari dei nocicettori si trovano all’in-terno del ganglio radicale dorsale adiacente al midol-lo spinale.
Proprietà analgesiche dei furanodieni della mirra, Commiphora myrrha (Nees) Engl.Studio pilota con un estratto di mirra ad elevato contenuto di furanodieni
Analgesic properties of Commiphora myrrha Pilot study with a myrrh extract with high total furanodiene content
The analgesic properties of myrrh (Commiphora myrrha) have been known since ancient times and depend on the presence of bioactive sesquiterpenes with furanodiene skeletons. A very high content of these bioactive com-pounds is found in a C. myrrha extract* with a standard-ized content of curzerene, furanoeudesma-1,3-diene and lindestrene (12, 19 and 6 g/kg, respectively) and a high to-tal furanodiene content ((>40 g/kg). Recently, a compara-tive study between the myrrh extract and some common-ly used NSAIDs showed that 1 capsule/day containing ei-ther 200 mg or 400 mg of myrrh extract (corresponding to 8 mg and 16 mg of bioactive furanodienes, respectively) for 20 days was able to induce pain alleviation of some of the most recurrent pain categories, including headache, fever-dependent pain, joint pain, muscle aches, lower back pain and menstrual cramps. The results indicated that myrrh ex-tracts with a high furanodiene standardized content such as the myrrh extract described here exert signifi cant anal-gesic properties.
Riassunto
Le proprietà analgesiche della mirra (Commiphora myrrha) sono note fi n dall’antichità e dipendono dalla presenza di sesquiterpeni bioattivi con struttura furano-dienica. Una quantità elevata di questi composti bioatti-vi si trova in un estratto di C. myrrha*, con un contenuto standardizzato di curzerene, furanoeudesma-1,3-diene e lindestrene (rispettivamente di 12, 19 e 6 g/kg) ed un elevato contenuto di furanodieni totali (>40 g/kg). Recentemente, in uno studio comparativo fra l’estrat-to di C. myrrha e alcuni FANS comunemente usati per il trattamento del dolore, ha mostrato che 1 capsula al giorno contenente 200 mg o 400 mg di estratto di C. myrrha (corrispondenti rispettivamente a 8 mg e 16 mg di furanodieni bioattivi) per 20 giorni ha alleviato il do-lore di alcune delle categorie di algie più ricorrenti, tra cui mal di testa, dolore dipendente dalla febbre, dolo-ri alle articolazioni, dolori muscolari, lombosciatalgia e crampi mestruali. I risultati indicano che estratti di mirra con un elevato contenuto standardizzato di furanodieni posseggono signifi cative proprietà analgesiche.
Introduzione
Una parte signifi cativa della popolazione mondiale sof-fre di diverse forme di dolore, il che costituisce una delle cause principali di decadimento della qualità del-la vita. Gli analgesici sono tra le classi di farmaci più prescritte per alleviare il dolore. Oltre ai dolori legati a particolari forme di malattia o a seguito di lesioni, l’i-peralgesia (una condizione di aumentata sensibilità al
* MirLiq®, prodotto e distribuito da Biosfered (www.biosfered.it)
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te originarie di regioni tropicali e subtropicali aride (11,12). La cosiddetta “vera mirra” è prodotta dalla Commiphora myrrha (Nees) Engl., nota anche come C. molmol Engl. o Balsamodendron myrrha Nees. Questa pianta è stata usata per la cura delle ferite fi n da epoche antiche, con usi medicinali risalenti ai tempi biblici (13,14). I furanodieni della mirra: furanoeudesma-1,3-diene, lindestrene e curzerene (Fig.2) sono principalmente responsabili dell’aroma della mirra, nonché dell’ele-vata attività analgesica (15).
I neuroni di secondo ordine attra-versano il midollo spinale per salire poi nel tratto spinotalamico con le loro fi bre terminali prevalentemen-te localizzate nel talamo. Nel talamo i neuroni del terzo ordine inviano gli assoni attraverso la capsula interna alla corteccia somatosensoriale do-ve si verifi ca la localizzazione distin-ta degli stimoli nocivi (Fig.1) (3). L’uso corretto di analgesici com-prende la somministrazione orale, il trattamento a intervalli regolari, la prescrizione basata sull’intensità del dolore, i dosaggi adattati indivi-dualmente e la costante vigilanza su quando e come somministrare i far-maci (4). Oltre ai farmaci di origine sintetica, vengono utilizzati diversi estratti vegetali noti per le loro atti-vità analgesiche. In vari studi farma-cologici sono state identifi cate cir-ca 210 specie vegetali appartenenti a 79 famiglie, tutte con attività me-diata da recettori opioidi (5). I composti naturali bioattivi che esercitano attività analgesica inclu-dono gli alcaloidi del papavero da oppio (Papaver somniferum) e i cannabinoidi della canapa indiana (Cannabis sativa var. Indica) (3). Oltre ai monoterpeni di diversi oli essenziali (6), al-tre classi di terpenoidi mostrano azione analgesi-ca. Ad esempio, il sesquiterpene partenolide pre-sente nel tanaceto (Tanacetum parthenium) esercita un’attività analgesica (7,8), mentre il sesquiterpene lattone argolide, presente nelle parti aeree dell’Ar-temisia glabella, mostra un’attività analgesica para-gonabile a quella del diclofenac (9). I furanosesqui-terpeni con attività analgesica, come i furanoelema-ni, i furanoeudesmani e i furanogermacrani, so-no presenti negli estratti delle gommoresine della mirra (10). La mirra è l’essudato pro-dotto dalla corteccia di piante appartenenti al genere Commiphora (fa-miglia Burseraceae), che comprende più di 150 specie prevalentemen-
Figura 1 - Vie coinvolte nella trasmissione del dolore
Figura 2 - Principali furanodieni della mirra con azione analgesica
Percezione del dolore
Nel talamo i neuroni di terzo ordine inviano assoni alla corteccia somatosensoriale dove sono localizzati gli stimoli nocivi
I neuroni di secondo ordine attraversano il midollo spinale ascendendo nel tratto spinotalamico con le loro fi bre terminali localizzate nel talamo
I nocicettori trasmettono i segnali di dolore al SNC
La percezione del dolore è svolta dai nocicettori
furanoeudesma-1,3-diene lindestrene curzerene
I corpi cellulari dei nocicettori sono presenti nei gangli dorsali adiacenti al midollo spinale
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MyrLyq® è un estratto di Commiphora myrrha pro-dotto con un metodo brevettato dall’azienda Bio-sfered (Italia) ed è caratterizzato da un elevato con-tenuto di furanodieni bioattivi standardizzati. Re-centemente, in uno studio pilota effettuato in modo randomizzato controllato e in doppio cieco su oltre 380 volontari di sesso maschile e femminile è stata dimostrata l’azione analgesica di questo estratto di C. myrrha su alcune delle categorie di dolore più ri-correnti, tra le quali mal di testa, dolore dipendente dalla febbre, dolori articolari, dolori muscolari, lom-bosciatalgie e crampi mestruali (16).Nel presente articolo si riportano i risultati ottenuti da questo studio pilota.
Materiali e Metodi
Analisi dei furanodieni della mirraUna delle criticità presenti negli estratti di mirra è spesso il basso titolo di furanodieni e la scarsa stan-dardizzazione del loro contenuto. L’identifi cazione e la quantifi cazione dei furanodieni della mirra vie-ne effettuata mediante gascromatografi a accoppia-ta a spettrometria di massa (GC-MS, identifi cazione) e gascromatografi a accoppiata a rivelatore a fi amma (GC-FID, quantifi cazione) (17). Di solito le gommore-sine sono estratte con una miscela di acetone:esano 1:1 avendo cura di aggiungere uno standard inter-no (ad esempio il trans-nerolidolo). I campioni ven-gono vigorosamente mescolati e quindi estratti in un bagno a ultrasuoni a 30°C per 30 min. Alla fi ne dell’estrazione i campioni sono centrifugati per 10 min a 5.000 g. Prima dell’analisi GC-MS o GC-FID gli estratti sono fl ussati in pipette Pasteur riempite di MgSO4 anidro per fi ltrare i campioni e rimuovere eventuali tracce d’acqua. L’estratto di mirra analiz-zato con questa procedura mostra una composizio-ne chimica caratterizzata da numerosi furanodieni, tra cui i composti bioattivi curzerene, furanoeude-sma-1,3-diene e lindestrene (Tab.1). La presenza di questi tre principali furanodieni è tipica del genere (14,18,19) e questi composti sono principalmente responsabili degli effetti analgesici degli estratti di mirra (15). Le analisi quantitative in GC-FID hanno ri-velato che la percentuale totale di furanodieni iden-tifi cati è di circa il 60% della frazione volatile totale, mentre il contenuto totale di furanodieni è >40 g/kg (Tab.1). Questi risultati sono in accordo con la per-centuale tipica e il contenuto di furanodieni carat-teristici della mirra e riportati in altri lavori (20,21).
Dopo la valutazione e l’autenticazione del contenu-to di furanodieni presenti nell’estratto di C. myrrha, Germano et al (16) hanno preparato due tipi di com-presse contenenti 200 o 400 mg di estratto di C. myrrha, corrispondenti rispettivamente a circa 8 e 16 mg di furanodieni totali. Con queste formulazioni e giovandosi della standardizzazione del contenuto di furanodieni dell’estratto è stato allestito uno stu-dio pilota per la valutazione delle proprietà analge-siche dell’estratto di C. myrrha.
Studio pilota sulle proprietà analgesiche
Caratteristiche di base dei volontari che partecipano allo studio pilotaLa valutazione degli effetti analgesici dell’estratto di mirra è stata svolta reclutando una popolazione di volontari (178 uomini e 190 donne) in uno studio pi-lota sotto la supervisione di medici di base. I criteri di inclusione comprendevano qualsiasi don-na o uomo di età compresa tra 18 e più di 60 anni che soffriva di mal di testa, dolore dipendente dal-la febbre, dolori articolari, dolori muscolari, lombo-sciatalgie o crampi mestruali. La scelta dei volontari è stata completamente equilibrata e i volontari con anomalie anatomiche riconosciute sono stati esclusi da questo studio. I sintomi non specifi ci comprende-vano anoressia, stanchezza, ridotta mobilità e segni di delirio (ad esempio confusione e alterazione del-lo stato mentale o funzionale). Dopo aver spiegato lo studio pilota e avendo ottenuto il consenso, i vo-lontari sono stati assegnati in modo randomizzato al gruppo placebo o al gruppo sperimentale.
Somministrazione e dosaggio Per la sperimentazione sono state preparate delle compresse contenenti 200 o 400 mg del prodotto
Composto Furanodieni (area percentuale)
Contenuto (g kg-1)
Curzerene 17,93 (0,20) 12,31 (0,05)
Furanoeudesma-1,3-diene 27,44 (0,17) 18,84 (0,02)
Lindestrene 9,08 (0,06) 6,23 (0,01)
Furanodiene (M.W. = 216) 0,44 (0,01) 0,30 (0,004)
Diidrolinderalattone 1,91 (0,02) 1,31 (0,02)
Acetossi-furanodiene (M.W. = 274) 0,87 (0,05) 0,59 (0,03)
Acetossi-furanodiene (M.W. = 232) 1,85 (0,04) 1,27 (0,03)
Totale 59,51 (0,43) 40,86 (0,78)M.W. = peso molecolare calcolato tramite spettrometria di massa (GC-MS)
Tabella 1 - Contenuto di furanodieni dell’estratto di C. mirrha. I dati sono espressi come area percentuale relativa e come contenuto (deviazione standard)
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Focus Sostanze e derivati vegetaliProprietà analgesiche dei furanodieni della mirra, Commiphora myrrha (Nees) Engl. M. Maffei
(equivalenti rispettivamente a 8 e 16 mg di furano-dieni bioattivi). La scelta dei due dosaggi è stata sta-bilita attraverso diverse prove eseguite durante stu-di galenici esplorativi utilizzando concentrazioni da 50 a 500 mg di prodotto. Il gruppo sperimentale ha ricevuto 1 compressa contenente 200 o 400 mg di estratto di C. myrrha al giorno per 20 giorni e al gruppo placebo è stato somministrato lo stesso nu-mero di compresse senza l’attivo. Un punteggio da 0 (che rappresenta nessun effetto) a 10 (che rappre-senta il massimo effetto analgesico) è stato registra-to per tutti i volontari in base alla precedente espe-rienza con analgesici prescritti: diclofenac (DI), ke-toprofene (KE), ibuprofene (IB), paracetamolo (PA), tramadolo e ketorolac (KT).
Analisi statisticaNel lavoro di Germano et al (16) è stato utilizzato il test di Kolmogorov-Smirnov per valutare la distri-buzione dei dati e sono stati utilizzati modelli lineari generali (GLM) per valutare gli effetti indipenden-ti dall’età e dal sesso (fattori casuali) o i trattamen-ti (fattore fi sso) sui punteggi dichiarati dai pazienti. L’analisi non-parametrica della varianza con confron-ti post-hoc paralleli è stata utilizzata per valutare le differenze nei punteggi registrati dopo il trattamen-to con placebo, con 200 e con 400 mg di estratto di C. myrrha. Sono state analizzate le correlazioni di rango Spearman tra dose (placebo, 200 e 400 mg), “punteggio” e “successo” (considerando sempre un punteggio >5). Tutte le analisi statistiche sono state eseguite usando SPSS (v. 22,0, Chicago). Per ulteriori dati riferirsi allo studio pilota (16).
Risultati e Discussione
Nello studio pilota sulle proprietà analgesiche dell’e-stratto di C. myrrha i volontari di sesso femminile e maschile sono stati selezionati in base a diverse ca-tegorie di dolore come sopra citato e sono stati in-vitati a confrontare gli effetti dell’estratto con il far-maco che stavano assumendo per il dolore specifi co di cui soffrivano. I volontari hanno valutato gli effetti su una scala compresa tra 0 e 10, con 0 che indica nessun effetto e 10 che indica un effetto compara-bile a quello del farmaco che avevano usato per cu-rare il dolore. La Tabella 2 presenta le caratteristiche demografi che e di base dei volontari.Durante lo studio si è notato che i motivi che hanno portato all’interruzione del trattamento nel gruppo
sperimentale comprendevano il trasferimento ad al-tro domicilio [n=7], la sensazione di guarigione pri-ma della fi ne del trattamento [n=8], il consiglio con-trario di un medico di famiglia [n=2] e una percezio-ne familiare di ineffi cacia dell’estratto di C. myrrha [n=1]. Le ragioni che invece hanno costretto il grup-po placebo ad abbandonare lo studio comprende-vano la persistenza del dolore [n=21], il consiglio contrario di un medico di famiglia [n=3] e una per-cezione familiare di ineffi cacia [n=9]. Il tempo medio di follow-up per entrambi i gruppi era di 20 giorni.
Caratteristiche demografi che
Gruppo sperimentale, somministrazione
di estratto di C. mirrha Gruppo placebo
Numero di volontari 184 184
Numero di donne (%) 95 (51,6) 95 (51,6)
Numero di uomini (%) 89 (48,4) 89 (48,4)
Età media (range) 38 (19-61) 38 (19-63)
Range di età:
18-35 21 (D), 9 (U) 21 (D), 9 (U)
36-45 27 (D), 26 (U) 27 (D), 26 (U)
46-60 29 (D), 30 (U) 29 (D), 30 (U)
over 60 18 (D), 24 (U) 18 (D), 24 (U)
Estratto di C. mirrha 200 mg 34 (D), 39 (U) 34 (D), 39 (U)
Estratto di C. mirrha 400 mg 61 (D), 50 (U) 61 (D), 50 (U)
Caratteristiche di base
Casi con mal di testa
Confronto con KE, IB, PA 33 (D), 17 (U) 33 (D), 17 (U)
Casi con dolore dipen-dente dalla febbre
Confronto con PA 12 (D), 19 (U) 12 (D), 19 (U)
Casi con dolore arti-colare
Confronto con DI, KE 23 (D), 20 (U) 23 (D), 20 (U)
Casi con dolori muscolari
Confronto con DI, KE, PA 14 (D), 22 (U) 14 (D), 22 (U)
Casi con lombosciatalgia
Confronto con DI, KE, TR, KT 3 (D), 11 (U) 3 (D), 11 (U)
Casi con dolori mestruali
Confronto con KE, IB 10 (D) 10 (D)
Numero di compresse (giorni di somministra-zione)
1 (20) 1 (20)
Volontari che hanno in-terrotto lo studio (%) 18 (9,9) 33 (18,2)
Donne che hanno in-terrotto lo studio (%) 11 (11,4) 23 (24,1)
Uomini che hanno in-terrotto lo studio (%) 7 (8,3) 10 (11,8)
Note: U = uomini; D = donne; DI = diclofenac; KE = ketoprofene; IB = ibuprofene; PA = paracetamolo; TR = tramadolo; KT = ketorolac
Tabella 2 - Caratteristiche demografi che e di base dei volon-tari
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Focus Sostanze e derivati vegetali
In generale, il livello di dolore sperimentato dai vo-lontari è stato paragonabile al secondo livello della scala analgesica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (22) e non si sono osservate differenze signi-fi cative relative al sesso o all’età (P>0,05 per ogni modello). Lo studio ha considerato valori ≥5 come punteggio di soglia per i volontari.I risultati dello studio sono riassunti nella Figura 3 (per i valori dell’analisi statistica fare riferimento al lavoro di Germano et al) (16).Per quanto riguarda la riduzione del mal di testa, i risultati indicano che l’estratto di C. mirrha riduce si-
gnifi cativamente il dolore sia negli uomini che nelle donne e la riduzione è raggiunta con la concentra-zione minima di 200 mg. Numerosi estratti vegetali mostrano la capacità di alleviare il mal di testa (23) compresi gli estratti di cannabis (24), menta piperita ed eucalipto (25,26). Uno studio recente sugli effet-ti clinici di una preparazione nutraceutica basata su estratti di C. myrrha e Ginkgo integrati con Q10, vi-tamina B6 e ribofl avina ha riportato una signifi cativa riduzione del dolore in pazienti con mal di testa (27). Pertanto, i dati confermano l’effi cacia dell’estratto di C. myrrha nel ridurre il dolore di questa patologia.
Figura 3 - Riassunto dei dati sul confronto dell’effetto analgesico fra placebo, estratto di C. mirrha alle concentrazioni di 200 e 400 mg e alcuni FANS in diverse patologie. Per l’analisi statistica dei dati riferirsi al lavoro di Germano et al (16)
Mal di testa
Dolori articolari
Lombosciatalgia
Dolori mestruali
Dolori muscolari
Dolore causato dalla febbre
Effetto analgesico
Effetto analgesico
Effetto analgesico
Uomini Donne
Effetto analgesico
Effetto analgesico
Effetto analgesico
0 2 4 6 8 10
0 2 4 6 8 10
0 2 4 6 8 10
0 2 4 6 8 10
0 2 4 6 8 10
0 2 4 6 8 10
Placebo
Placebo
Placebo
Placebo
Placebo
PlaceboC. Myrrha 200
C. Myrrha 200
C. Myrrha 200
C. Myrrha 200
C. Myrrha 200
C. Myrrha 200C. Myrrha 400
C. Myrrha 400
C. Myrrha 400
C. Myrrha 400
C. Myrrha 400
C. Myrrha 400
Ketorolac
Ketorolac
Ketorolac
Ketorolac
Ibuprofene
Ketorolac
Ibuprofene
Paracetamolo
Diclofenac
Diclofenac
Tramadolo
Ketoprofene
Diclofenac
Paracetamolo
Paracetamolo
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Focus Sostanze e derivati vegetaliProprietà analgesiche dei furanodieni della mirra, Commiphora myrrha (Nees) Engl. M. Maffei
Il dolore causato dalla febbre viene effi cacemen-te ridotto con 200 mg di estratto soprattutto nelle donne (l’unico gruppo che supera abbondantemen-te la soglia di 5). Lo studio riporta che l’estratto di C. myrrha non è in grado di ridurre la febbre (cioè non ha attività antipiretica). Tuttavia, la somministra-zione ha ridotto gli effetti collaterali dovuti alla feb-bre, inclusi mal di testa, dolori muscolari generali e vertigini.Il dolore articolare è spesso associato con l’osteoar-trite (28) e comprende patologie che interessano la cartilagine articolare, l’osso subcondrale, la sinovia, i legamenti e i muscoli periarticolari (29). È degno di nota osservare che l’estratto di C. myrrha risulta più effi cace nelle donne rispetto agli uomini quando vie-ne utilizzata una dose di 200 mg. Negli uomini si no-tano effetti signifi cativi solo a una dose di 400 mg. È nota l’esistenza di differenze biologiche accettate e presunte tra donne e uomini, comprese le differen-ze nelle soglie di dolore e le risposte analgesiche ai farmaci per il dolore (17). In uno studio su sogget-ti con osteoartrite lieve, l’estratto di C. myrrha ha mostrato un’attività analgesica prominente, con un tasso di inibizione del 71% e ha ridotto signifi cativa-mente il dolore e la rigidità dell’articolazione a una dose di 100 mg/kg (30). I risultati confermano quin-di gli effetti analgesici dell’estratto di C. myrrha sul dolore articolare. Per quanto riguarda altri estratti vegetali, vi sono studi sulla capacità di ridurre il do-lore alle articolazioni di sesquiterpeni provenienti da Aquilaria spp. e di estratti delle piante del genere Celastrus (31,32).I dolori muscolari, insieme ai dolori articolari, sono tra i sintomi più prevalenti e fastidiosi, in particolare nelle popolazioni colpite da malattia (33,34) o do-po un’intensa attività fi sica (35). I risultati indicano che questo sintomo viene alleviato quando l’estrat-to di C. myrrha è stato usato a 400 mg, mentre gli effetti di concentrazioni inferiori non risultano signi-fi cativi. Altre piante in grado di alleviare i dolori mu-scolari includono gli effetti del monoterpene canfo-ra estratto da Cinnamomum camphora (36).
La cura della lombosciatalgia ha generalmente un ri-sultato favorevole, con un miglioramento signifi cati-vo entro 4 settimane dal trattamento con antidolori-fi ci (37). Tuttavia, questa patologia impone un consi-derevole onere economico sociale (38). Una riduzio-ne signifi cativa della lombosciatalgia negli uomini è stata osservata dopo somministrazione di 200 e 400 mg di estratto di C. myrrha. Lo studio sui volontari
di sesso femminile ha potuto valutare effetti positi-vi solo con 400 mg di estratto di C. myrrha, poiché la popolazione campione che ha ricevuto 200 mg non era suffi ciente per ottenere un confronto stati-stico con il trattamento placebo a causa dei numero-si abbandoni. Studi recenti hanno descritto il ruolo di estratti vegetali nella riduzione della lomboscia-talgia, con particolare riferimento a preparati basati su creme o unguenti contenenti estratti di Capsicum frutescens (38) ed estratti di Harpagophytum pro-cumbens e Salix alba (39).La dismenorrea primaria è riferita all’insorgere di dolorosi crampi mestruali senza che vi sia una speci-fi ca causa organica. Anche se gravi dolori mestruali sono raramente riportati, questo problema è asso-ciato a un aumento di sintomi fi sici e alla depressio-ne (40). L’estratto di C. myrrha ha ridotto il dolore da crampi mestruali con effetti signifi cativi già osser-vabili alla dose di 200 mg. Tuttavia, il punteggio era al di sotto della soglia limite (vale a dire, 5), mentre è risultato effi cace quando somministrato a 400 mg. Altre piante hanno dimostrato capacità di ridurre i crampi mestruali. Per esempio, preparazioni a base di menta piperita possono apparentemente ridur-re la gravità della dismenorrea primaria attraverso alcuni meccanismi analgesici (41). Anche gli estrat-ti di Phyllanthus muellerianus sono tradizionalmente usati per trattare i disturbi mestruali (42), mentre gli estratti di Wedelia trilobata mostrano effetti signifi -cativi contro il dolore mestruale ed i problemi ripro-duttivi nelle donne (43).
Conclusioni
Gli estratti di mirra in grado di fornire un elevato e standardizzato contenuto di furanodieni bioatti-vi dimostrano attività analgesiche signifi cative con-tro alcuni dei sintomi di dolore più prevalenti e an-goscianti, con particolare riferimento a mal di testa, dolori muscolari, dolori articolari, lombosciatalgie, dolori dipendenti dalla febbre e crampi mestruali. In uno studio recentemente pubblicato e condotto con confronto diretto con alcuni dei FANS più usa-ti (ad es. diclofenac, ketoprofene, ibuprofene, para-cetamolo, tramadolo e ketorolac) è stato dimostra-to che l’estratto di mirra considerato ha mostrato effetti simili, anche se l’ottenimento del risultato ha richiesto un periodo di trattamento più lungo (20 giorni) (16). In volontari di sesso maschile gli effetti sono stati particolarmente signifi cativi ad una dose
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Focus Sostanze e derivati vegetali
di 400 mg/giorno per quasi tutte le patologie, men-tre per i volontari di sesso femminile il dolore da lombosciatalgia e dipendente dalla febbre era già alleviato dopo il trattamento con 200 mg/giorno. Degno di nota è riportare che nessuno dei volontari a cui è stato somministrato l’estratto di C. myrrha ha riportato effetti collaterali. Sebbene non siano state segnalate interazioni far-macologiche, l’ingestione di Mirra può interferire con la terapia antidiabetica esistente, a causa della capacità dei furanodieni di ridurre i livelli di glucosio nel sangue. I pazienti che assumono farmaci antico-agulanti o con una storia di disturbi emorragici do-vrebbero consultare il proprio medico prima di uti-lizzare estratti di mirra. Per quanto riguarda la tos-sicologia della mirra, studi effettuati sull’uomo han-no dimostrato l’assenza di effetti indesiderati sulle funzioni di fegato e reni fi no a dosi di 11,5 mg/kg di peso corporeo al giorno per 8-12 settimane di trat-tamento (44).
I risultati di Germano et al (16) confermano le proprie-tà analgesiche dei furanodieni di mirra (15,45,46) e suggeriscono la loro applicazione come rimedio na-turale per una vasta gamma di patologie in cui sono necessari effetti analgesici per alleviare il dolore e migliorare la qualità della vita.
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