P. Ciambrone, G. Corradi, E. Pace,
C. Petrascu
LNF – INFN, 16-17 Settembre, 2002
INCONTRIINCONTRI
DiDi
FISICAFISICA
INCONTRIINCONTRI
DiDi
FISICAFISICA
ContenutoContenutoContenutoContenuto
1. Idee generali alla base della rivelazione di particelle;
2. In passaggio delle particelle all’interno dei materiali: principi generali;
3. I rivelatori a gas;
4. Tipi di rivelatori a gas e esperimenti che li usano
5. Presentazione generale del progetto: apparato sperimentale, l’elettronica associata e l’acquisizione dei dati sul computer;
6. Particelle da rivelare: raggi cosmici – generalita’;
7. Progetto per le misure da effetuare nel laboratorio il 17 Settembre;
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FISICAFISICA
1) 1) Idee generali alla base Idee generali alla base della rivelazione di della rivelazione di
particelleparticelle
Cosa sono i rivelatori di particelle II rivelatori di particelle sono strumenti elettro-meccanici inventati per poter misurare i deboli segnali prodotti dalle particelle sub-atomiche.
grazie ai rivelatori di particelle e` stato possibile “vedere” le particele sub-atomiche e determinare le loro caratteristiche.
Kp
ATLAS @ LHCATLAS @ LHC
Esistono rivelatori diversi con caratteristiche specifiche ottimizzate per effettuare le misure necessarie;nei moderni esperimenti di fisica si usano insiemi complessi di piu` rivelatori. Combinando opportunamente i dati rivelati si e` in grado di determinare traiettorie, velocita`, masse, cariche elettriche.
Esistono rivelatori diversi con caratteristiche specifiche ottimizzate per effettuare le misure necessarie;nei moderni esperimenti di fisica si usano insiemi complessi di piu` rivelatori. Combinando opportunamente i dati rivelati si e` in grado di determinare traiettorie, velocita`, masse, cariche elettriche.
Cosa sono i rivelatori di particelle II
accettanza completa e fitta segmentazione ricostruisce le tracce ed identifica tutte le particelle effettua misure di impulso e/o di energia ha tempo morto nullo velocita` di risposta elevata
Il rivelatore ideale di particelle ha le seguenti caratteristiche:
Si utilizzano rivelatori magnetici per determinare la cariche e l’impulso delle particelle
Si utilizzano rivelatori magnetici per determinare la cariche e l’impulso delle particelle
Maggioreimpulso
Minoreimpulso
2) 2) In passaggio delle particelle In passaggio delle particelle all’interno dei materiali: all’interno dei materiali:
principi generaliprincipi generali
Rivelazione di particelle: principi generaliI processi che ci permettono di rivelare le particelle sub-nucleari sono diversi:
Le particelle cariche sono rivelate attraverso la loro interazione elettromagnetica con gli elettroni atomici dei mezzi attraversati
Le particelle cariche sono rivelate attraverso la loro interazione elettromagnetica con gli elettroni atomici dei mezzi attraversati
I fotoni vengono rivelati indirettamente attraverso gli elettroni che essi producono per effetto fotoelettrico, diffusione Compton o produzione di coppie
I fotoni vengono rivelati indirettamente attraverso gli elettroni che essi producono per effetto fotoelettrico, diffusione Compton o produzione di coppie
I neutroni subiscono interazioni forti con i nuclei dei materiali producendo particelle secondarie cariche I neutroni subiscono interazioni forti con i nuclei dei materiali producendo particelle secondarie cariche
Le particelle piu` difficili da rivelare sono i neutrini che possono avere solo interazioni deboli con i nuclei o gli elettroni. In questi processi si ha l’emissione di leptoni
Le particelle piu` difficili da rivelare sono i neutrini che possono avere solo interazioni deboli con i nuclei o gli elettroni. In questi processi si ha l’emissione di leptoni
La formula di Bethe-Bloch per la perdita d’energia
dE
dx = 4 NAre2 me c2 z2 1/2 ln Tmax 2 Z
A2
2me c
I2
dE
dx Dipende solo da non da m
Esprime la perdita di energia per ionizzazione diuna particella carica “pesante” (m>>me)
Per e+ e- la massa del bersaglio e del proiettile sono uguali, ed inoltre si deve tener conto del fenomeno Bremsstrahlung.
Per e+ e- la massa del bersaglio e del proiettile sono uguali, ed inoltre si deve tener conto del fenomeno Bremsstrahlung.
I < dE < Tmax
I pot. di eccitazione medio I I0 Z ; I0 = 10 eV
Perdita di energia di elettroni e positroni
Per energie di elettroni/positroni > 10 MeV entra in gioco il fenomeno della Bremsstrahlungemissione di fotoni dovuta all’effetto accelerante del campo Coulombiano dei nuclei
dE
dx =
E
X0
X0 = 716.4 g cm A
Z (Z+ 1) ln (287/ Z) Lunghezza di radiazione
ZA
e
Rivelazione di fotoniPer poter essere rivelato un fotone deve creare o cedere energia ad una particella carica
+ atomo ione+ + e
X X
e
Effetto fotoelettricoEffetto fotoelettrico
Vengono estratti principalmente elettroni delle shell K foto Z5foto Z5
Diffusione ComptonDiffusione Compton
compton
Produzione di coppieProduzione di coppie
Z
+ campo Coul. e+ + e
E > mec2E > mec2Solo se
E` un fenomeno di diffusione da parte di un elettrone quasi libero
e
+ e ’ + e’
Rivelazione di adroni
Z,AAdrone
n
p
Gli adroni subiscono interazioni nucleari che determinano eccitazione o rottura del nucleo.
La molteplicita` ln(E)
a = A
NA inel
In analogia con l’interazione elettromagnetica si definisce il coefficiente di assorbimento adronico
Rivelazione di neutroni
Non avendo carica l’interazione dei neutroni e` basata su interazioni forti e deboli
Reazioni attraverso le quali e` possibile rivelare i neutroni: n + 6Li + 3He n + 10B + 7Li n + 3He p + 3H n + p n + p
En < 20 MeVEn < 20 MeV
En < 1GeVEn < 1GeV
…inoltre per neutroni termici (En 1/40 eV) si possono avere fenomeni di fissione e per neutroni En > 1GeV fenomeni di cascata adronica
Rivelazione di neutriniCome per i neutroni anche i neutrini sono rivelati con processi indiretti
l + n l + pl + p l + n
l = e,
l’efficienza di rivelazione 1 m di Ferro 5 1017NA
A = d
La sezione d’urto del processo e+ n e+ p e` circa 1043 cm2
Per rivelare i occorrono flussi elevati e rivelatori estremamente massicci (ktons)Per rivelare i occorrono flussi elevati e rivelatori estremamente massicci (ktons)
In esperimenti agli acceleratori, dove si disponga di detector “ermetici”, le proprieta` dei neutrini possonoessere dedotte indirettamente una volta che si sono misurate tutte le altre particelle presenti nell’evento
3) 3) Rivelatori a gasRivelatori a gas
Rivelatori a gas
particella carica e+, e-, +, p etc
uno degli atomi del gas, viene ionizzato
L’elettrone, libero, sente il campo elettrico, e viene accelerato; colpendo gli altri atomi del gas produce una valanga di elettroni107÷8
- recipiente contenente gas+ alimentatore
segnale elettrico ADC analisi e archivio
0/1
Rivelatori a gas I
le particelle cariche attraversando un gas lo ionizzanole particelle cariche attraversando un gas lo ionizzano
Ionizzazione primaria
Spesso gli elettroni prodotti hanno sufficiente energia per effettuare ulteriori ionizzazioni
Spesso gli elettroni prodotti hanno sufficiente energia per effettuare ulteriori ionizzazioni
ntotal = E
Wi
Wi = potenziale di estrazione
E = dE/dx x
ZUna m.i.p perde circa 2 MeV in un cm di Ar 100 coppie e /ionetroppo poche per essere rivelate occorre amplificare il segnale
Una m.i.p perde circa 2 MeV in un cm di Ar 100 coppie e /ionetroppo poche per essere rivelate occorre amplificare il segnale
Si usano gas nobili perche` avendo le shell complete dissipano l’energia trasferita solo attraverso la ionizzazione. Si aggiungono basse percentuali di idrocarburi per evitare scariche.
Si usano gas nobili perche` avendo le shell complete dissipano l’energia trasferita solo attraverso la ionizzazione. Si aggiungono basse percentuali di idrocarburi per evitare scariche.
Ionizzazione totale 3, 4 volte ionizzazione primaria
Ar
11.e eV
e
catodo Cu7.7 eV
Rivelatori a gas II
La carica e` raccolta senza moltiplicazioneLa carica e` raccolta senza moltiplicazione
Si ha moltiplicazione delle cariche prodottedalla ionizzazione primaria con produzione di una “valanga” ampl E
Si ha moltiplicazione delle cariche prodottedalla ionizzazione primaria con produzione di una “valanga” ampl E
E` detta anche regione di “streamer limitato”si formano piu` valanghe e si perde la proporzionalita`
E` detta anche regione di “streamer limitato”si formano piu` valanghe e si perde la proporzionalita`
Regione Geiger. La scarica interessa tutta la lunghezza del filoe viene interrotta interrompendo HV
Regione Geiger. La scarica interessa tutta la lunghezza del filoe viene interrotta interrompendo HV
4) Tipi di rivelatori a gas ed 4) Tipi di rivelatori a gas ed esperimenti che gli usanoesperimenti che gli usano
Multiwire Proportional ChambersG. Charpack et al. 1968. Premio Nobel 1992G. Charpack et al. 1968. Premio Nobel 1992
Distribuzione delle linee di campo in una MWPCla spaziatura fra gli anodi e` di 2 mm
Distribuzione delle linee di campo in una MWPCla spaziatura fra gli anodi e` di 2 mm
Le migliori risoluzioni spaziali ottenute sono ~ 100 mLe migliori risoluzioni spaziali ottenute sono ~ 100 m
Una delle “low mass MWPC” dell’esperimanto FINUDAUna delle “low mass MWPC” dell’esperimanto FINUDA
La coordinata z puo` essere determinata in vari modi: • divisione di carica (fili resistivi ~ 2K/m)• tempo di arrivo alle due estremita` del filo• piani incrociati di fili • induzione su strisce catodiche segmentate
catodoL
d
Fili anodici
tracciay
L
QA QB
y
L
=
QB
QA + QB
Camere a derivaLa traccia della particella si ricostruisce attraverso la misura del tempo di deriva rispetto ad un riferimento esterno: x = vd(t) dt
La traccia della particella si ricostruisce attraverso la misura del tempo di deriva rispetto ad un riferimento esterno: x = vd(t) dt
Con I suoi 52140 fili la cameraa deriva di KLOE e` la piu` grande finora costruita
Con I suoi 52140 fili la cameraa deriva di KLOE e` la piu` grande finora costruita
Regione di derivaa alto campo
anododeriva
Regione di derivaa basso campo
x
scintillatoreritardo
start
stop
TDC
Geometria degli straw tubedell’esperimento FINUDA
Geometria degli straw tubedell’esperimento FINUDA
Gli straw tubes sono camere a deriva cilindriche “moncanale”. Per ottenere Informazioni sulle diverse coordinate spaziali si possono usare piani Incrociati di tubi.
Time Projection Chamber
Le coordinate x-y si ottengono dagli hit sui fili e sul catodo segmentato delle MWPC poste sui piatti, la z dal tempo di drift. Si fanno anche misure di dE/dx
Le coordinate x-y si ottengono dagli hit sui fili e sul catodo segmentato delle MWPC poste sui piatti, la z dal tempo di drift. Si fanno anche misure di dE/dx
PEP- 4 TPCPEP- 4 TPC
E` l’unico rivelatore a gas che permette di ricostruire le tracce in 3D. Si tratta di un grosso volume di gas separato da un setto a potenziale negativo. Le cariche create dalla ionizzazionemigrano verso i “piatti” terminali che sono segmentati ed equipaggiati con MWPC .Novita`principale: campo elettrico e campo magnetico paralleli si riduce enormemente il fenomeno della diffusione.
E` l’unico rivelatore a gas che permette di ricostruire le tracce in 3D. Si tratta di un grosso volume di gas separato da un setto a potenziale negativo. Le cariche create dalla ionizzazionemigrano verso i “piatti” terminali che sono segmentati ed equipaggiati con MWPC .Novita`principale: campo elettrico e campo magnetico paralleli si riduce enormemente il fenomeno della diffusione.
Elettrodo negativo
Occorre cononscere con precisione la velocita` di deriva
Problemi di deriva degli ioni negativiProblemi di deriva degli ioni negativi
gas con alta purezza (no impurita` el. neg.)controlli precisi di pressione e temperatura
Vg 150 VVg 150 V
Identificazione
Esperimento ALEPH 1988-2001
e+ e- e+ e-
si si no no
Ricostruzione dell’evento
e+ e- + -
si si si si
e+ e- q q
si si si no
1 cm
-1cm +1cm
5) 5) Presentazione generale del progetto: Presentazione generale del progetto: apparato sperimentale, l’elettronica apparato sperimentale, l’elettronica associata e l’acquisizione dei dati associata e l’acquisizione dei dati
sul computersul computer
6) Particelle da rivelare:6) Particelle da rivelare:raggi cosmiciraggi cosmici
I “raggi cosmici” sono stati scoperti da Victor Hess, Universita’ di Vienna, (Nobel 1936) in 1912 in un’esperimento con un elettroscopio lanciato a 5 km di altezza in un
pallone
I raggi cosmici primari sono delle particelle cariche (soprattutto protoni) di alta ed altissima energia.
All’arrivo nell atmosfera terestre (che ci protegge) interagiscono con le molecolle e gli atomi dell’atmosfera creando le cosiddette “cascate di particelle secondarie”.
Al livello del suolo arrivano queste particelle secondarie (soprattutto dei muoni) – vedi figura che segue.
Cascata prodotta da un raggio cosmico primario all’arrivo nell’atmosfera terestre
L’origine dei raggi cosmici: provengono dalla nostra Galassia:
- il sistema solare (il sole);- altre stelle;- esplosioni di supernovae (remnants); - altri sorgenti piu’ esotiche: stelle di neutroni; bucchi neri…..- lo spazio interstellare (anomalous cosmic rays)
Il loro studio e’ importante e ci sono tanti esperimenti fatti apposta per studiarle, perche’ offrono un’opportunita’ unica per lo studio di particelle in un range di energia non ancora accessibile sulla Terra, nonche’ per capire meglio la loro origine, quindi per studi di Astrofisica e Cosmologia.
Inoltre vengono usati per la calibrazione di vari rivelatori.
Quanti ci sono?Flusso dei raggi cosmici (soprattutto muoni)
al livello del suolo e’: 1 raggio cosmico/min/cm2
(vuol per esempio dire che mentre dormiamo siamo attraversati da un millione di
particelle cosmiche)
Per quel che riguarda il nostro studio ci interessa anche la distribuzione angulare:
va come cos2(angolo con la verticale)
Per alcuni esperimenti che studiano eventi molto rari i raggi cosmici sono “fastidiosi”.
Serve eliminarli:
- attraverso il trigger;- facendo degli esperimenti sotto-suolo: Gran Sasso, vedi figura.
Underground Laboratories Gran Sasso
Evento raro
7) Progetto per le misure da 7) Progetto per le misure da effetuare nel laboratorio il effetuare nel laboratorio il
17 Settembre17 Settembre
Misure da effettuare nel LaboratorioMisure da effettuare nel Laboratorionoi vi proponiamo:noi vi proponiamo:
Misure da effettuare nel LaboratorioMisure da effettuare nel Laboratorionoi vi proponiamo:noi vi proponiamo:
1. Visualizazione dei segnali di uscita con l’oscilloscopio e calcolo dell’ampiezza del segnale;
2. Lo studio della variazione del segnale con la tensione di alimentazione e la miscella di gas;
3. Calcolo del flusso di particelle rivelate in coincidenza dalle tre camerette e comparazione col flusso di raggi cosmici notto (l’efficienza delle camerette);
4. La distribuzione angolare dei raggi cosmici;
5. Lo studio dello schermaggio dei raggi cosmici con lastre di piombo;
Misure da effettuare nel LaboratorioMisure da effettuare nel Laboratoriose c’e’ tempose c’e’ tempo
Misure da effettuare nel LaboratorioMisure da effettuare nel Laboratoriose c’e’ tempose c’e’ tempo
1. Misura delle particelle provenienti da una sorgente: la dipendenza delle distanza fra la sorgente e il rivelatore;
2. Le vostre proposte….
Bibliografia• W. Blum, L. Rolandi, Particle detection with drift chambers, Springer Verlag, 1993 . K. Kleinknecht, Detectors for particle radiation, 2nd edition, Cambridge University press 1998• W.R. Leo, Techniques for Nuclear and Particle Physics Experiments, 2nd edition, Springer 1994
Libri di Testo
Articoli di rassegna
• Review of Particle Physics, (Eur. Phys. Jou. C, Vol. 15 N.1- 4, 2000)• http://training.web.cern.ch/Training/ACAD/Transparencies/Joram300398/pd1/index.html• The Particle Detector Briefbook, http://rkb.home.cern.ch/rkb/titleD.html• TERA foundation home page http://www.tera.it/index_it.html
Altre fonti
• Experimental techniques in high energy physics, T. Ferbel (editor), World Scientific 1991• Instrumentation in High Energy Physics, F. Sauli (editor), World Scientific 1992