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Page 1: L'occhio del Quercia · 2013. 3. 15. · scuola, avvenuta alla fine dell‛anno scolastico 2010-2011. Questi lavoratori, infatti, durante l‛orario lavorativo, sono entrati in possesso

L'occhio del Quercia

GGiioorrnnaallee dd''IIssttiittuuttoo ccuurraattoo ddaaggllii aalluunnnnii:: BBrriillllaannttiinnoo CCaarrmmeellaa,,DDii MMaauurroo RRoosssseellllaa,, DDii LLeevvaa NNiiccoollaa,, AAccccoonncciiaa AAnnttoonniioo,, FFiinneelllliiAAllbbeerrttoo,, QQuuaassssoonnee IIllaarriiaa,, VVaalleennttiinnoo LLaauurraa CCaarrmmeellaa,, CCoolleellllaaJJeessssiiccaa,, DDii DDiinnoo EElliissaa,, MMaarriinnoo LLaauurraa,, RRoommaannuuccccii MMaarriiaa,,DD''AAnnnnaa MMaarriiaannnnaa,, LLaammbbeerrttii LLaauurraa,, AAccccoonncciiaa CClleemmeennttiinnaa,,MMeezzzzaaccaappoo RRoobbeerrttaa,, PPiissttoolleessii AAlleessssiiaa,, TTiirriiccoo VViinncceennzzaa,, DDiiBBiiaassee AAnnnnaa PPiiaa,, LLaattiinnoo AAnnnnaalliissaa,, SSaannttiilllloo GGiiuusseeppppee,, SSaallzziillllooGGiioovvaannnnii,, IIuulliiaannoo SStteeffaannoo,, DDee VViivvoo SSaabbrriinnaa,, GGaarrooffaallooFFrraanncceessccaa,, SSaallzziilllloo GGiiuusseeppppee,, RRoossaattoo AAlleessssiiaa,, DDeellllee CCuurrttiiGGiiaannmmiicchheellee,, AAccccoonncciiaa FFrraanncceessccoo,, TTaarrttaagglliioonnee SSoossssiioo

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interminabili, soffrendo e ridendo con i vostri compagni, non buttate il nostro lavoro nelcestino dell‛indifferenziata che avete in aula!Piuttosto regalatelo al vostro partner per San Valentino, oppure ai vostri genitori cheapprezzeranno di certo sapere cosa accade nella scuola che frequentano i propri figli.Avete ragione, in fondo il nostro vero scopo lo conoscete tutti: un bel voto all‛esamefinale lo vogliamo anche noi! Ma ciò non toglie che il giornalismo ci ha appassionato esapere che il nostro lavoro è stato apprezzato ci riempirebbe di soddisfazione. Quindi,invece di ripetere il latino nell‛ora di educazione fisica, leggete i nostri articoli estudiate a casa! La Redazione

SSiiaammoo rraaggaazzzzii ddeell QQuueerrcciiaa……

Cari liceali del FedericoQuercia, invitiamo voiragazzi, volenterosi e sempreindaffarati tra un compito eun‛ interrogazione, a trovarecinque, dieci minuti perleggere questo giornalinoscolastico.Sappiamo perfettamente cheil vostro primo pensiero sarà :“ No , grazie !!”. E‛ quello chediremmo anche noi al vostroposto, nessuno vi biasima; mase volete saperne di più sucosa succede tra queste murain cui passate ore e ore

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Non tutti gli alunni hanno la possibilità di avereun rapporto diretto con il proprio Preside, ma“L‛occhio del Quercia” è riuscito ad intervistareil nostro Dirigente scolastico , DiamanteMarotta, con lo scopo di sottoporgli delledomande sulla sua vita, sul suo lavoro esoprattutto su noi studenti, con i quali condividegran parte delle sue giornate. Ebbene sì, sonostati proprio il desiderio di un assiduo contattocon i giovani e l‛amore per la scuola i remi chel‛hanno guidato nel corso della sua carriera,dainsegnante di matematica alle superiori, aDirigente scolastico di questo istituto, ruolo chericopre con grande passione nonostante gliaspetti negativi che questo comporta, come lacarenza di risorse umane e finanziarie e legrandi responsabilità da assumersi ogni giorno.Fortunatamente, come lui stesso ci haconfessato, noi alunni del Quercia lo rendiamoorgoglioso e soddisfatto sia per quanto riguardail nostro profitto che il comportamento; proprioper questo motivo ha instaurato con tutti noi unrapporto aperto e disponibile, come quello cheavrebbe voluto vivere lui stesso da studente. Adimostrazione di ciò, essendo anche ungiornalista, ci ha dato degli ottimi consigli sullarealizzazione della nostra testata editorialeinvitandoci a trattare argomenti di interesseculturale e a farlo in modo semplice e direttocercando di coinvolgere il più possibile i nostrigiovani lettori. “L‛occhio del Quercia”, infatti,deve essere il riflesso dei giovani che locompongono.

CCoonnoosscciiaammoo iill nnoossttrroo DDiirriiggeennttee

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Ma non sono tutte rose e fiori: ci sono anche degli aspetti negativi. Alcune ricerchehanno dimostrato, ad esempio, che Facebook può creare una vera e propriadipendenza, soprattutto tra i più giovani. E‛ noto infatti che, anche nel nostro liceo,spesso gli insegnanti richiamino gli studenti sull‛uso di Facebook. In quale classe nonè mai capitato che qualche prof abbia detto: “Non studiate perché trascorrete levostre giornate davanti a Facebook! E‛ la vostra rovina!”, o ancora, “Ma che citrovate di così interessante su Facebook!?” In effetti, i nostri professori hannoragione: gran parte dei giovani di oggi si lascia prendere un po‛ troppo da questosocial network, talvolta addirittura trascurando i propri doveri e condizionandoanche la propria personalità. Sì, perché con Facebook accade anche questo, inquanto avendo a che fare con persone diverse, ognuna con un proprio punto di vista,capita di lasciarsi condizionare un po‛ troppo dagli altri. Facebook è utile, maattenzione a come utilizzarlo! Cari lettori, voi cosa pensate a tal proposito?

FFaacceebbooookkmmaanniiaaFacebook, il famoso social network,creato circa tre anni fa, ha sempre piùutenti ed e‛ diventato uno dei sitiinternet più frequentati. Ormai quasitutti sono in rete, collegandosi adamici, colleghi, parenti e perfettisconosciuti, incontrati per la primavolta sul sito internet.Questo social network offre moltissimiservizi, grazie ad esso è possibileanche incontrare vecchi amici persi neltempo, essere informati in tempo realesulle ultime news, interagire con gliamici reali e con quelli solo virtuali emagari trovare anche un nuovo lavorocon il passaparola. Insomma, lepotenzialità sono davvero molte: non acaso la mania per Facebook hacontagiato moltissime persone.

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C‛è chi la chiama adolescenza, chi mancanza di responsabilità, chi semplicemente sigiustifica dicendo: “Se non si fanno adesso queste cose, non si faranno mai più!”. Stadi fatto che è tipico tra i giovani trascorrere il sabato sera in locali con gli amici.Divertirsi va bene, ma rischiare la vita per “sballarsi”, poter liberare i propri istinti eperdere il controllo non ha senso. Perfino i locali vengono scelti in base alla loro fama:più ne esci ubriaco, più il locale è popolare. Di solito in questi posti l‛alcool scorre afiumi e ci sono numerosissime possibilità di assumere droghe. Il vero problema, però,nasce fuori dalla discoteca e cioè nel momento del ritorno a casa. Ebbene sì, secondogli ultimi dati ISTAT, gli incidenti che si verificano nelle cosiddette “notti brave”rappresentano circa la metà degli incidenti automobilistici di tutta la settimana.Tutto ciò è inconcepibile perché sì, è vero, quando si è giovani il pensare alleconseguenze delle proprie azioni non sempre ci appartiene, ma nessuno ti obbliga abere, sei tu che lo fai, tu che hai una tua testa, delle tue idee, dei tuoi principi, unafamiglia, un futuro, insomma hai una vita… Bisogna, allora, essere padroni di essa eimparare a crescere. Credere di essere immuni da tali problemi è uno sbaglio. Puòsuccedere a chiunque. Non vale la pena, tuttavia, rischiare il futuro per un sabato indiscoteca; la vita è come un foglio di carta: abbiamo la possibilità di scriverlo fino infondo o strapparlo a metà. Tu cosa scegli?

LLaa ffeebbbbrreeddeell ssaabbaattoo

sseerraa

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E‛ ormai diventato tristemente quotidiano sentir parlare di “crisi economica” e“disoccupazione” ed è facile rendersi conto che rappresentano il più grave problema chesta affliggendo il nostro Paese negli ultimi anni.Ma cos‛è davvero questa crisi economica?Non si tratta di un fatto nuovo: sono, infatti, alcuni decenni che l‛Italia attraversa unacongiuntura economica difficile, principalmente a causa dell‛ingente debito pubblicoaccumulato a partire dagli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. Attualmente, però,la situazione sembra essersi aggravata. Precarietà, licenziamenti, cassa integrazione,disoccupazione e famiglie in difficoltà costituiscono ormai esperienza quotidiana permilioni di Italiani. Questa realtà, anche se può apparire lontana agli occhi dei giovani, inverità coinvolge anche noi in quanto un giorno faremo parte della classe lavorativa: se ilnostro Paese non riuscirà a superare questo periodo di estrema difficoltà, comeaffronteremo i problemi economici e la mancanza di benessere per noi e per le nostrefamiglie? Se facciamo una riflessione al riguardo, ricordiamo l‛occupazione del liceo “F.Quercia” da parte dei lavoratori socialmente utili (LSU), addetti alle pulizie della nostrascuola, avvenuta alla fine dell‛anno scolastico 2010-2011. Questi lavoratori, infatti,durante l‛orario lavorativo, sono entrati in possesso delle chiavi del cancello principale esono rimasti per due intere giornate, compresa la notte, all‛interno del liceo, come segno diprotesta per la riduzione delle ore di lavoro e di conseguenza dello stipendio. Il secondogiorno di protesta, i lavoratori hanno cercato di rendere complici e partecipi anche glistudenti della loro critica situazione, scendendo in cortile con megafoni, striscioni ecartelli e spiegando le loro ragioni a chiunque fosse interessato. Molti studenti, infatti,incuriositi dalla loro presenza, hanno rivolto loro alcune domande sui motivi della protesta.“Mio marito è disoccupato, ho due figli da mantenere, spese da pagare con meno diottocento euro mensili!”. Sono state queste le parole di una signora di circa quarant‛anniche hanno indotto alcuni di noi ad incoraggiare e sostenere questi lavoratori in protesta.Come abbiamo potuto notare da questa vicenda, il problema della disoccupazione e dellacrisi economica degli Italiani è vicino a noi più di quanto pensiamo, tanto da coinvolgereanche persone che lavorano nei nostri spazi scolastici, affinché possiamo studiare ecrescere in un ambiente sano e idoneo. A tale proposito vogliamo rivolgere un appello atutti i giovani, in particolare a quelli del liceo Quercia: dobbiamo sostenere le nuove idee ele nuove tecnologie, rimboccarci le maniche, trovare la tenacia e combattere duramenteper migliorare la situazione della nostra Italia, dove il diritto al lavoro non è semprecostituzionalmente tutelato.

LLaa ccrriissii eeccoonnoommiiccaa

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Lo scopo dell‛ incontro è stato quello di riproporre un‛ esperienza lavorativa agli studentidel “Quercia”: nel mese di maggio due ragazzi saranno selezionati per lavorare all‛ internodell‛ outlet “La Reggia” di Marcianise, sei giorni a settimana per sei ore lavorative nelpunto informazione. Grazie a questa esperienza i due ragazzi scelti avranno l‛ opportunitàdi entrare a tutti gli effetti nel mondo del lavoro e potranno favorire di alcuni vantaggi incampo universitario. Erano presenti all‛ incontro anche le due ragazze che hanno usufruitodi questa esperienza l'anno scorso; oltre ad aver fatto un breve intervento, sono statepremiate con un assegno per l‛ ottimo lavoro svolto.

OOppppoorrttuunniittàà ddii llaavvoorroo ppeerr ii rraaggaazzzzii ddeell QQuueerrcciiaa

Nel mese di Novembre, nell'Aula magna del Liceo Scientifico“F.Quercia”, si è tenuto un incontro a cui hanno partecipato studenti del 4° anno con ipropri docenti, il preside Diamante Marotta e il consigliere comunale GiuseppeTartaglione, oltre al segretario Enrico Tartaglione del PL (Popolari Liberali) e l‛assessore allo sport, cultura, randagismo e politiche giovanili Gerardo Trombetta.

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E‛ già da qualche anno che, a causa dell‛esubero degli studenti, il Dirigente Scolastico, Prof.Diamante Marotta, del liceo scientifico-classico statale “Federico Quercia” di Marcianise,è costretto a trasferire ogni anno a rotazione alcune sezioni al plesso Mattarella.Quest‛anno è stato il turno delle sezioni A e B. Anche questa soluzione, però, presentalimiti importanti legati alla sicurezza. Dai recenti controlli effettuati da tecnici competentisulla sicurezza ed agibilità degli edifici pubblici, infatti, si è potuto rilevare che lastruttura dell‛edificio “Mattarella” non può ospitare più di cento studenti. Il DirigenteMarotta, ha dovuto deliberare il ritorno alla sede centrale della sezione A, che presenta unnumero maggiore di frequentanti, e la permanenza della sola sezione B al “Mattarella”.Ma cosa pensano i principali interessati, ossia gli studenti, di tutto ciò? Per loro il“Mattarella” è un problema o una soluzione?In effetti, la giovane utenza vive con disagio questa situazione dovuta a una cattivaorganizzazione la cui responsabilità non va certamente ricondotta allo staff dirigenziale del“Quercia” il quale, nei limiti delle risorse strutturali e umane disponibili, non è mai venutomeno al suo dovere di garantire il regolare svolgimento del servizio scolastico. Leresponsabilità sono piuttosto da attribuire all‛Ente Provinciale che avrebbe dovuto, neitempi giusti, assicurare un numero congruo di aule in rapporto a quello degli studentiiscritti.Il “Mattarella”, in questo senso, ha rappresentato una soluzione che ha consentito a tuttigli studenti lo svolgimento regolare delle lezioni senza grossi disagi, grazie anche allaprofessionalità del personale scolastico e in particolare dei docenti, costretti, spesso, aripetuti ed estenuanti spostamenti da un plesso all‛altro con conseguente difficoltà diorganizzazione dell‛orario che, per alcuni di loro, è risultato particolarmente disagevole.Il rientro della sezione A nella sede centrale, peraltro, non ha comportato un miglioramentodelle condizioni di alloggiamento degli studenti, anzi. Non essendoci aule disponibili, è statonecessario far ricorso agli ambienti adibiti a laboratori che, pur essendo ampi e spaziosi,non sono stati certamente predisposti allo svolgimento delle normali attività didattiche.I ragazzi della sezione B, inoltre, sentendosi ingiustamente discriminati, hanno pensatoperfino di organizzare una petizione in favore di un loro rientro, insieme alla sezione A, allasede centrale. Ciò, semmai fosse possibile, non farebbe altro che aggravare una situazionegià difficilmente sostenibile.In conclusione, ogni anno bisogna affrontare evitabili disservizi che vanno ad aggiungersialla già difficile situazione in cui versa la scuola pubblica italiana soprattutto nel Meridione.Come sempre, le cause e le responsabilità sono difficili da individuare; ciò che è certo è chela scuola e gli studenti devono ancora una volta pagare di persona lo scotto della scarsavolontà da parte delle Istituzioni competenti a considerare seriamente i problemi chequotidianamente vivono studenti e personale scolastico.

IIll MMaattttaarreellllaa::èè uunn pprroobblleemmaa

oo uunnaa ssoolluuzziioonnee??

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"Il teatro aiuta a conoscersi. È un modo percapire meglio se stessi, mettersi alla prova,capire i propri limiti."Queste sono le parole di F. M., studente dellanostra scuola, che ha deciso di seguirel‛interessante corso pomeridiano di teatro.Inizialmente riluttante nel seguire i propricompagni in questa nuova esperienza, ha dovutopresto ricredersi ed, entusiasta, ci ha confidato:“Non è semplice riuscire ad immedesimarsi inuna persona che non sei tu: capire come sisarebbe comportata, quali sarebbero state lesue reazioni e come renderle al meglio. È allorache ti rendi conto di quanto tu possa essere unbuon “bugiardo”. Recitare, per me, è un po‛ comementire. Non è affatto facile mettersi in giocoed accettare di doversi esibire di fronte ad unintero istituto.” Sono in molti gli studenti delliceo classico e scientifico F. Quercia che hannodeciso di cimentarsi in un‛esperienza che liarricchirà in modo considerevole, specialmentedal punto di vista culturale.Sotto l‛attenta guida dei professori FrancescoCaso e Maria Delle Curti, il gruppo di teatro staportando avanti un progetto che sicuramenteoccuperà molto del loro tempo, necessario permemorizzare il copione, trovare la giustainterpretazione dei propri personaggi e,naturalmente, provare con gli altri aspirantiattori. Noi dell‛“Occhio del Quercia” siamoansiosi di assistere alla messa in scena finale;nel frattempo abbiamo sbirciato dietro le quintee, ai più golosi, proponiamo un “assaggio”dell‛opera.Uno dei principali protagonisti dell‛opera è unvecchio avaro, di nome Arpagone, padre di duefigli: Cleante ed Elisa. Il primo si innamora diMariana, la stessa ragazza amata dal padre; laseconda, invece, si innamora di Valerio, unragazzo che ha perso la famiglia e ora lavoranella casa del padre.La vicenda sarà caratterizzata da amorinascosti, segreti, complotti e molto altro…

QQuueerrcciiaa iinn sscceennaa::““LL‛‛AAvvaarroo””

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In questo torneo i vincitori, oltre a ricevere un bellissimo trofeo, hanno anche lapossibilità di gareggiare a livello regionale. La nostra scuola si è sempre distinta a livelloprovinciale e ha fatto un‛egregia figura anche quest‛anno, qualificandosi alla fase aeliminazione diretta come prima della categoria, annichilendo tutti gli altri istituti. Lepartite si sono svolte nei grandi impianti delle scuole partecipanti e, grazie all‛ ottimapreparazione e all‛esperienza dei suoi giocatori, la nostra squadra si è contraddistintaper la netta superiorità. Alla fine della fase a gironi c‛è stato un bellissimo momentodove tutti i nostri ragazzi, per festeggiare la vittoria, si sono esibiti in una divertentecoreografia. Il professore che si occupa della preparazione atletica è il nostrocarissimo coach, prof. Perrino, al quale chiediamo: “Quali sono i suoi obiettivi perquest‛anno?”. In attesa di una sua risposta, facciamo un grande in bocca al lupo a Lei ealla sua squadra.

Salve a tutti, ragazzi!Questa pagina è dedicata allosport scolastico.Da parecchi anni, come bensapete, la nostra scuola siimpegna in attività sportive,ovvero calcetto, pallavolo eatletica. Da due anni,purtroppo, il calcetto è statoeliminato da tali attività, cosache non ci ha permesso dipartecipare ai tornei dicalcetto regionale e a quellinazionali. Le altre attività,invece, sono ancora praticate eanche con un grande impegnoda parte dei ragazzi. La nostrasquadra di pallavolo, adesempio, partecipa, oramai daanni, ad un torneo provinciale.

QQuueerrcciiaa iinn ccaammppoo……FFoorrzzaa rraaggaazzzzii!!

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I giorni 15 e 16 dicembredalle ore 15:30 alle ore 18:30si sono tenuti al Liceo “F.Quercia” i tanto attesi etemuti colloqui tra genitori edocenti su cui, chi più, chimeno, hanno avuto da ridire.In questo lasso di tempo l‛atmosfera all‛ interno dell‛istituto era tesa. Tutti,genitori compresi, erano inansia per l‛ esito di questomomento cruciale per iragazzi. Niente più uscite,niente più feste per unperiodo di tempo, questo erail pensiero tremendo per lamaggior parte dei ragazzi!!!Per fortuna non si èriscontrato nessun morto etantomeno scomparse daparte degli studenti coinvolti.Il peggio è passato, dopoquesta terribile esperienzatutti gli alunni si sono potutigodere al meglio le tantoattese feste natalizie.

SSoopprraavvvviissssuuttiiaaii ccoollllooqquuii

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““UUnn rreeggaalloo ddaa TTiiffffaannyy ““ di Hill MelissaE‛ proprio dalla più celebre gioielleria del mondo – eternata da Audrey Hepburn – che latrama prende avvio: il pavimento scintillante di Tiffany è calcato da Ethan (accompagnatodalla figlia) e Gary, entrambi alla ricerca di un regalo per le rispettive compagne. I duenon si conoscono ma rimarranno invischiati l‛uno all‛altro quando, completati gli acquisti eriguadagnata la sede stradale, Gary sarà investito da un taxi ed Ethan contribuirà aisoccorsi. Con una soluzione di dubbia originalità letteraria, i pacchetti contenenti i dueregali acquistati dai protagonisti finiranno inevitabilmente per essere scambiati, dando ilvia ad una serie di equivoci e di eventi che si svilupperanno tra Londra, Dublino e la GrandeMela.““SSee SStteevvee JJoobbss FFoossssee NNaattoo aa NNaappoollii””“Se Steve Jobs Fosse Nato a Napoli” è il titolo del nuovo libro di Antonio Menna. Nato daun articolo che ha riscosso un grandissimo successo dopo la morte di Jobs, il testo mettea confronto le vicende di due giovani ragazzi con la passione dell‛informatica e la storiadel co-fondatore di Apple, in un amaro racconto di come nel nostro paese spiccare il volosia molto più difficile. La domanda che si è posto l‛autore è la seguente: Se Steve Jobsfosse nato a Napoli? Il tutto è iniziato con un articolo sul suo blog, e in pochi giorni il suodivertente (e realista) testo ha collezionato più di 400.000 condivisioni sui vari SocialNetwork. Antonio, dopo aver notato il successo del suo articolo, ha deciso di scrivere unlibro dove si narra di questi due geni dell‛informatica che abitano in una zona pocoraccomandabile di Napoli, i Quartieri Spagnoli. I due ragazzi, a differenza dei due geniamericani, provando a sfondare nel mondo dell‛informatica, hanno avuto diversi problemi,come i finanzieri, i camorristi e la burocrazia del posto.

Al giorno d‛oggi i giovani sembrano poco interessati a queiblocchetti di fogli pieni di parole, generalmente leggonopoiché gli viene imposto a casa, a scuola, al doposcuola… èdavvero così raro che la voglia nasce , indifferentementeda tutto, in ognuno di loro? Si preferisce uscire con gliamici, stare in giro invece di fermarsi per un istante eviaggiare con la fantasia, perché è questo che fa lalettura! O almeno è ciò che noi stesse ricordiamo. Non cicapita spesso di avere a che fare con i libri ma siamoconvinte che siano uno tra i più potenti mezzi dicomunicazione; permettono la circolazione di idee e diemozioni sempre più varie. In quanto adolescenti anchenoi pensiamo che esista un motivo ben preciso cheallontani, spesso, noi ragazzi dalla lettura; vediamo i libricome un mondo assai distante da noi e così li lasciamo lì,ad accumulare polvere sulla libreria di casa. Il tutto stanell‛ invogliare, nell‛ incitare i giovani a scrutare e aconoscere il fantastico mondo racchiuso nei libri.Basterebbe capire qual è la tipologia che più si addice adogni ragazzo: l‛obiettivo di questa rubrica è quello,appunto, di proporre vari libri per far conoscere aigiovani le svariate opportunità di lettura. Insomma, sonoletture consigliate e non imposte dai giovani per i giovani.

II lliibbrrii

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““1100 rreeggoollee ppeerr ffaarree iinnnnaammoorraarree"" di Guglielmo ScillaChi non vorrebbe scoprire la formula supersegreta della Coca-Cola? Si conosconogli ingredienti ma non le proporzioni esatte degli stessi né tanto meno la ricetta.Ecco, sta tutto lì, nella proporzione e nella ricetta, cioè nella capacità diassemblare il tutto per un risultato perfetto!Allora prendiamo un Lui e una Lei, inostri ingredienti. Qual è l'alchimia perché due perfetti sconosciuti si innamorinol'uno dell'altra? Quali sono gli ingredienti, l'ideale combinazione degli stessi, laricetta per farli innamorare?"Chi non vorrebbe scoprire le regole dell'amore?Guglielmo ha provato a elencarne ben dieci e per farlo ha chiesto aiuto ad Alessia,amica carissima e necessario alter ego femminile. Hanno poi interrogato i loroamici, rivisto l'album delle loro vite, letto libri e analizzato tantissimi film. Nonhanno trascurato neanche interi album dei Ricchi e Poveri e di Riccardo Cocciante.Insomma, sono diventati dei super esperti nell'arte sublime del fare innamorare.Nelle pagine di questo libro la ricetta c'è. Ed è una ricetta che ben si adatta aciascuno di voi. Per quella della Coca-Cola, ci stiamo attrezzando…""II ppaassssii ddeellll''aammoorree"" di Nicholas Sparks"A diciassette anni amare è tutto": gli incontri lasciano il segno, il cuore nonconosce riserve e l'amore è soprattutto un sentimento sincero e travolgente chepuò condizionare l'intera esistenza."Landon Carter è un bullo americano diciassettenne degli anni Cinquanta, che vivenella sperduta cittadina di Beaufort; è stato lasciato dalla fidanzata "di turno"pochi giorni prima del ballo (a cui ci si presenta in coppia), così è costretto adinvitare controvoglia la figlia del pastore, Jamie Sullivan. La ragazza accetta, maad una sola condizione, che non si innamori di lei. Nessuno avrebbe mai scommessosu una coppia tanto assurda: lui, bello vivace e irrequieto, è amante della bellavita, lei invece è devota ed estranea a ogni forma di mondanità. Il destino ha peròvoluto ciò che loro non avrebbero mai neanche immaginato: Jamie e Landon siconoscono sin da bambini, ma tra loro non c'è mai stato nessun tipo di rapportofino a quando, alla fine del quarto anno di liceo, partecipano insieme al ballo dellascuola; poi, senza rendersene conto, si innamorano perdutamente l'uno dell'altrogiorno dopo giorno.La loro storia è la pura espressione dell'amore, quel sentimento che sfida anche iltempo ma che non ha fatto i conti con la vita: l'amore tra i due giovani saràsottoposto a una prova ben più grande che lo renderà eternamente incondizionato."Mio padre mi porse l'anello che la mamma mi aveva aiutato a scegliere e anche leime ne diede uno. Jamie e io ci infilammo reciprocamente al dito. Hegbert ciguardò mentre ci scambiavamo gli anelli e poi, quando fummo pronti, ci dichiaròmarito e moglie.Io baciai la sposa dolcemente, mentre mia madre ricominciava a piangere, poistrinsi la mano di Jamie nella mia. Davanti a Dio e al mondo le avevo promesso ilmio amore e la mia devozione, in salute e in malattia, e non mi ero mai sentitomeglio. Fu il momento più memorabile della mia vita.""I passi dell'amore" è un romanzo appassionante e commovente, da leggere tuttod'un fiato e che lascia senza fiato.Insegna che l'Amore, quello Vero, supera ogni ostacolo e va oltre la condizioneumana.

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Convegno al liceo QuerciaZZiinnzzii iinnaauugguurraa iill bbuussttoo ddii FFeeddeerriiccooQQuueerrcciiaaIn occasione dei 150 anni dell‛Unità d‛Italia,nel nostro Liceo si è tenuto un convegno asfondo culturale dedicato alla figura diFederico Quercia. L‛evento è statoorganizzato dai docenti Francesco Caso eGiancarlo Pignataro ed è stato presentato dalDirigente scolastico Diamante Marotta, ilquale ha sottolineato il ruolo essenzialedell‛istituzione scolastica rivolta al recuperodi un‛identità culturale e storica. Al convegnohanno partecipato illustri ospiti, quali ilPresidente della Provincia, Domenico Zinzi,che dopo aver puntualizzato l‛importanza deiconvegni dedicati alla storia locale diMarcianise, ha concluso il suo intervento conelogi rivolti al dirigente; lo storico localeDonato Musone che ha illustrato la figuradell‛intellettuale Federico Quercia; l‛alunnaMariarosaria Tartaglione, la quale ha letto unapoesia del celebre personaggio; il criticod‛arte Luca Palermo; lo scultore MichelangeloCice; infine, la pronipote dell‛illustre studioso,Francesca Federica Quercia, arrivata daRoma proprio per l‛occasione. Mostra fotografica organizzatadalla “Photoclubpartenope”IInnaauugguurraattaa llaa mmoossttrraa ffoottooggrraaffiiccaaaall lliicceeoo ““ FFeeddeerriiccoo QQuueerrcciiaa””

Nel mese di dicembre il nostro liceo haospitato una mostra fotografica, a temalibero, organizzata dal“ Photoclubpartenope” di Acerra, curatadal professore Francesco Caso e dalsignor Eduardo Russo e con lapartecipazione del dirigente scolasticoDiamante Marotta . Nel suo intervento, ilnostro Preside ha sottolineato che, in unmondo dominato da immagini, è moltoimportante dare ai giovani delle basi solideper ridare dignità estetica a una delle artiche maggiormente influenzano la nostravita quotidiana. Sono tanti i fotografi chehanno risposto a tale sfida presentandoopere sia a colori, sia in bianco che nero.

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Cari lettori, saremmo contenti di conoscere le vostre opinioni su questo primonumero de L'occhio del Quercia nonchè i vostri consigli e le vostre critiche,purchè costruttive, al nostro umile lavoro.Potete scriverci al seguente indirizzo di posta elettronica:[email protected]

Grazie!!! La redazione