Comunicazione e
relazioni interpersonali
Servizio di Aggiornamento CDS / RSPP / ASPP
relazioni interpersonali
Reggio Emilia, 8-15 aprile 2013
Dott. Daniele Tartarini
DIDI QUANTO POSSONO ESSERE QUANTO POSSONO ESSERE
RIDOTTIRIDOTTI, IN , IN PERCENTUALEPERCENTUALE, I , I
COMPORTAMENTI PERICOLOSI COMPORTAMENTI PERICOLOSI
NEL VOSTRO CANTIERE?NEL VOSTRO CANTIERE?
Materiale di proprietà di Daniele Tartarini 2011 – Vietata ogni riproduzione
considerate:
•0% se pensate che non possano essere ridotti
• 100% se pensate che possano essere ridotti
del tutto, quindi completamente eliminati
•percentuali intermedie, indicando il valore,
se pensate che possano essere ridotti in parte
77
70
92
56
59
55
79
4. Viene effettuato un addestramento ricorrente sulla salute e sicurezza
3. Sono stati condivisi con gli RLS i criteri di scelta per l’acquisto dei DPI
parte degli operatori?
2. I corsi sulla sicurezza nel lavoro hanno portato a delle modifiche nei
suoi comportamenti nello svolgere i compiti lavorativi?
1. Segue le procedure in materia di sicurezza e salute sul lavoro definite
a livello organizzativo?
OPERATORI MANAGEMENT
DIFFERENZE DIFFERENZE DIDI PERCEZIONE DATE DAL RUOLO GERARCHICOPERCEZIONE DATE DAL RUOLO GERARCHICO(campione 560 persone, settori meccanico, chimico, alimentare e altri)(campione 560 persone, settori meccanico, chimico, alimentare e altri)
52
78
63
71
70
66
63
34
77
60
72
67
45
56
10. Gli operatori della sua azienda svolgono apposite riunioni, dedicate
all’analisi degli incidenti più gravi appena trascorsi?
9. Le sembra che, nella sua azienda, sia realmente apprezzato il fatto di
occuparsi di prevenzione e sicurezza?
8. Nell’ambito degli interventi tecnici, la sua org.ne riesce ad affrontare
e risolvere un problema “medio” di sicurezza in una settimana?
7. Nella sua azienda, l’andamento infortunistico viene considerato un
indicatore importante per fare cogliere lo “stato di salute” aziendale?
6. I responsabili aziendali hanno competenze, strumenti e condizioni
per svolgere attività formative in materia di sicurezza sul lavoro?
5. E’ mai stata monitorata l’efficacia della formazione fatta per la
sicurezza?
4. Viene effettuato un addestramento ricorrente sulla salute e sicurezza
in azienda (spiegare, mettere in pratica i comportamenti corretti)?
I.G
.I
(In
fort
un
i)
1,2
1,4
1,6
1,8
2
*
RELAZIONE TRA DIFFERENZA RELAZIONE TRA DIFFERENZA DIDI PERCEZIONE PERCEZIONE DIDI PREVENZIONE MANAGEMENTPREVENZIONE MANAGEMENT--OPERATORI VS I.G.I.OPERATORI VS I.G.I.
(campione 560 persone, settori meccanico, chimico, alimentare e altri)(campione 560 persone, settori meccanico, chimico, alimentare e altri)
ALTA
DIFFERENZA
di percezione
di prevenzione
BASSA
DIFFERENZA
di percezione
di prevenzione
I.G
.I
(In
fort
un
i)
0
,2
,4
,6
,8
1
*=P>0,01
*
1,2
1,4
RILEVEZIONE MANCATI
INFORTUNI - I.G.I.
3
3,5
RILEVEZIONE MANCATI
INFORTUNI – % INFORTUNI
RELAZIONE TRA RILEVAZIONE DEI MANCATI INFORTUNI E INDICATORI RELAZIONE TRA RILEVAZIONE DEI MANCATI INFORTUNI E INDICATORI DIDI SICUREZZASICUREZZA(campione 560 persone, settori meccanico, chimico, alimentare e altri)(campione 560 persone, settori meccanico, chimico, alimentare e altri)
1,2
0
,2
,4
,6
,8
1
NO SI
I.G.I.
0
,5
1
1,5
2
2,5
3
NO SI
% INFORTUNI
Buone prassi nei cantieri edili
Progetto
Sicurezza & legalità in edilizia: una sfida possibile
Buone prassi nei cantieri edili
Dott. Daniele Tartarini
PARTECIPANTI AL PROGETTO
Impresa Partecipanti Numero
partecipanti al
progetto
Numero
dipendenti
impresa
Parma 1 Titolare, capo cantiere, tecnico di cantiere,
coordinatore della sicurezza, tre capi squadra, quattro
operatori dipendenti, otto titolari o operatori di
imprese in sub appalto
19 9
Ravenna Titolare e otto operatori 9 8
Ferrara Titolare, due operatori, direttore dei lavori,
coordinatore della sicurezza e un rappresentante della
committenza
6 2
Rimini Amministratore delegato e direttore tecnico 2 60
Bologna Titolare, due soci, coordinatore della sicurezza, tecnico
di cantiere, tre capi cantiere, sette operatori dipendenti
15 18
Piacenza Titolare, coordinatore della sicurezza, un collaboratore
famigliare, due operatori, due artigiani in sub appalto
7 3
A questi partecipanti vanno aggiunti tredici collaboratori, a vario titolo, delle scuole di
formazione edile delle città delle imprese che hanno partecipato alla ricerca.
In tutto hanno partecipato al progetto 128 soggetti.
famigliare, due operatori, due artigiani in sub appalto
Piacenza 2 Titolare, geometra/rspp, impiegata amministrativa,
coordinatore della sicurezza, due capi squadra e tre
operatori dipendenti
9 7
Piacenza 3 Due titolari, due capi squadra, nove operatori, cinque
artigiani che collaborano stabilmente, coordinatore
della sicurezza e impiegata amministrativa
20 15
Reggio
Emilia
Presidente, vice presidente e consigliere del consorzio,
quattro artigiani non dipendenti
7 3
Parma 2 Presidente, Direttore Tecnico aziendale, Direttore
Tecnico di cantiere, Capo Cantiere, quattro operatori
aziendali, dodici partite IVA
21 50
La particolarità di questo intervento è data dal fattoche, per la prima volta, sono stati coinvolti tutti isoggetti lavorativi che operano in cantiere, comprese lePARTITE IVA.
PARTECIPANTI AL PROGETTO
PARTITE IVA.
IL PRIMO STRUMENTO:
IL TEST RIC - RISCHIO IN CANTIERE
Si tratta di una vignetta raffigurante una scena di vitalavorativa in cantiere.
IL TEST R.I.C.
Ai soggetti viene chiesto di segnare con una crocettatutte le situazione di pericolo che vedono.
Questo è uno strumento detto “culture free”, ovverocompilabile senza difficoltà anche da soggetti di ognitipo di cultura e con ogni titolo di studio.
IL SECONDO STRUMENTO:
IL TEST DSSC - DIAGNOSI E SVILUPPO
DELLA SICUREZZA IN CANTIEREDELLA SICUREZZA IN CANTIERE
Il test viene somministrato in tre forme.
IL TEST DSSC
La prima forma ha l’obiettivo di rilevare ciò che ilsoggetto considera auspicabile che avvenga in cantieredal punto di vista della sicurezza.
La seconda forma ha l’obiettivo di cogliere l’idea che ilLa seconda forma ha l’obiettivo di cogliere l’idea che ilsoggetto ha di ciò che il cantiere non dovrebbe maiessere.
La terza forma serve a misurare la percezione che ilsoggetto ha, dal punto di vista della sicurezza, delcantiere.
RISULTATI DEL TEST
RIC - RISCHIO IN CANTIERE
OPERATORI EDILI CAMPIONE STANDARD.
STUDENTI CAMPIONE STANDARD.
14,5
15,5
PUNTEGGIO RIC®
PUNTEGGI RIC®
Va rilevato come sia dimostrato che a un
maggiore punteggio RIC® corrisponda una
maggiore abilità di rilevare i pericoli in cantiere
0 5 10 15 20 25 30 35
CC E CS
P IVA
DIPENDENTI
TECNICI
COORD. SICUR.
TITOLARI IMPRESE
SCUOLE EDILI
TECNICI ASL CAMPIONE STARDARD.
OPERATORI EDILI CAMPIONE STANDARD.
18
15
15,2
23,6
29,6
32
31
32,5
14,5
RISULTATI DEL TEST
DSSC - DIAGNOSI E SVILUPPO
DELLA SICUREZZA IN CANTIEREDELLA SICUREZZA IN CANTIERE
80
100
86,6
77,2
9,4
PUNTEGGI DSSC®
Percezioni medie rispetto al proprio cantiere
MOTIVAZIONE ALL’INTERVENTO
0
20
40
60
21,6
COME DOVREBBE
ESSERE
COME E’ IN REALTA’
COME NON DOVREBBE
MAI ESSERE
PREMESSE PER L’ADOZIONE DI COMPORTAMENTI SICURI
20
40
BASSA CONSAPEVOLEZZA
DEI PERICOLI
CONDIZIONE A
MIGLIORAMENTO CONTINUO VERSO
L’EFFICACIA
CONDIZIONE BM
OTIV
AZIO
NE A
LL’I
NTER
VEN
TO
:
dif
fere
nza
tra
Pre
venzi
one E
ffic
ace
-Perc
epit
a
-40
-20
0
0 20 40
ABILITÀ NEL RILEVARE I PERICOLI:
il punteggio RIC
COMPETENZA SULLA SICUREZZA
STERILE
CONDIZIONE C
CONDIZIONE DIGRAVE ALLARME
CONDIZIONE D
MO
TIV
AZIO
NE A
LL’I
NTER
VEN
TO
:
dif
fere
nza
tra
Pre
venzi
one E
ffic
ace
40
MO
TIV
AZIO
NE A
LL’I
NTER
VEN
TO
(dif
fere
nza
tra
Pre
venzi
one E
ffic
ace
-Perc
epit
a)
A-BASSA CONSAPEVOLEZZA
B-MIGLIORAMENTO CONTINUO
MEDIA MEDIA RIC®RIC®
DSSCDSSC : : DIFFERENZA TRA DIFFERENZA TRA PREVENZIONE EFFICACEPREVENZIONE EFFICACE--
PERCEPITAPERCEPITA
COORDIN.
TITOLARI
DIPENDENTI TECNICI
TITOLARI 13,8 32,8DIPENDENTI 4,7 15,2P.IVA 1,7 15,0CC + CS 3,4 18,1TECNICI 21,2 23,6CSE 8,6 29,6SCUOLE 39,1 31,0
SCUOLE
PREMESSE PER L’ADOZIONE DI COMPORTAMENTI SICURI
-40
0
0 40
MO
TIV
AZIO
NE A
LL’I
NTER
VEN
TO
(dif
fere
nza
tra
Pre
venzi
one E
ffic
ace
C-COMPETENZA STERILED-GRAVE ALLARME
CAPI CANT.
+ CAPI SQ.
COORDIN. SICUR.
P. IVA
ABILITÀ NEL RILEVARE I PERICOLI:
il punteggio RIC
20
40
MO
TIV
AZIO
NE A
LL’I
NTER
VEN
TO
(dif
fere
nza
tra
Pre
venzi
one E
ffic
ace
-Perc
epit
a -
DSSC
)
RIC®RIC®DSSCDSSC : : DIFFERENZA TRA DIFFERENZA TRA PREVENZIONE EFFICACEPREVENZIONE EFFICACE--
PERCEPITAPERCEPITA
CANT. 1
CANT. 2
CANT. 5
CANT. 6
I.G.I.I.G.I.
DIAGRAMMA DEI TITOLARI DELLE IMPRESEPercezioni dei diversi titolari in relazione agli I.G.I.
CANT. 8
CANT. 7
BASSA CONSAPEVOLEZZAMIGLIORAMENTO
CONTINUO
CANT. 10 CANT. 1 10,6 22 0,3CANT. 2 15,0 37 35,0CANT. 3 -8,9 39 0,0CANT. 4 -15,6 31 20,0CANT. 5 29,9 38 0,5CANT. 6 16,4 34 0,5CANT. 7 23,2 34 0,2CANT. 8 19,1 31,5 0,2CANT. 9 0,0 28CANT. 10 16,8 40 0,5
-40
-20
0
0 20 40
MO
TIV
AZIO
NE A
LL’I
NTER
VEN
TO
(dif
fere
nza
tra
Pre
venzi
one E
ffic
ace
CANT. 2
CANT. 3
CANT. 4
00 12,512,5 2525 37,537,5 5050 62,562,5 7575 87,587,5 100100
Indice di Gravità degli Infortuni
CANT. 9
?
COMPETENZA STERILEGRAVE ALLARME
ABILITÀ NEL RILEVARE I PERICOLI:
il punteggio RIC
MEDIA I.G.I. = 6,4
MEDIA I.G.I. DEL SETTORE IN EMILIA ROMAGNA = 6,5
PRINCIPI FONDANTI OGNI INTERVENTO
1. IN PSICOSOCIOLOGIA È IMPOSSIBILE MISURARE UN OGGETTO SENZA CAMBIARLO
2. OGNI INTERVENTO DI DIAGNOSI2. OGNI INTERVENTO DI DIAGNOSIÈ, DI FATTO, UN INTERVENTO DICAMBIAMENTO
3. OGNI INTERVENTO È BASATO SULLA PARTECIPAZIONE, DIRETTAO INDIRETTA, DI TUTTE LE COMPONENTI ORGANIZZATIVE
BUONE PRASSI
CREARE OCCASIONI DI MISURAZIONEDELLE PERCEZIONI SOGGETTIVEDELL’IMPRESA, IN MODO STRUTTURATO,PER SVILUPPARE LA PRESA IN CARICOATTIVA DELLE PROBLEMATICHEATTIVA DELLE PROBLEMATICHERELATIVE ALLA SICUREZZA DA PARTE DITUTTI I MEMBRI DELL’ORGANIZZAZIONE.
BUONE PRASSI
DIAGNOSIRESTITUZIONEDEI RISULTATI
“SCONGELAMENTO” DELLE RAPPRESENTAZIONI DEI COMPORTAMENTI IN ESSERE
FASI DELL’INTERVENTO
FASE PIÙ IMPORTANTE !!!!
INTERVENTO DI CAMBIAMENTO
CONSOLIDAMENTO DELLE NUOVE RAPPRESENTAZIONI DEI COMPORTAMENTI ORA SICURI
Materiale di proprietà di Daniele Tartarini 2012 – Vietata ogni riproduzione
ATTIV
ITÀ
“SC
ON
GELA
MEN
TO
”
IL PROCESSO IL PROCESSO DIDI MIGLIORMANENTO DEI MIGLIORMANENTO DEI COMPORTAMENTI SICURICOMPORTAMENTI SICURI
1. analisi del contesto di intervento: analisidegli obiettivi con il datore di lavoro, analisidegli indicatori di salute organizzativa (IGI,IFI, assenteismo, produttività, analisi delregistro infortuni, analisi degli infortuni
2. diagnosi del tipo di premesse per
ATTIV
ITÀ
DI
“SC
ON
GELA
MEN
TO
”
2. diagnosi del tipo di premesse perl’adozione di comportamenti sicuri
3. restituzione dei risultati e costruzione delpatto psicologico per l'intervento
4. intervento per lo sviluppo dicomportamenti sicuri
Materiale di proprietà di Daniele Tartarini 2012 – Vietata ogni riproduzione
MO
TIV
AZIO
NE A
LL’I
NTER
VEN
TO
(dif
fere
nza
tra
Pre
venzi
one E
ffic
ace
-Perc
epit
a)
A-BASSA CONSAPEVOLEZZA
B-MIGLIORAMENTO CONTINUO
FORMAZIONE SULL’OSSERVAZIONE DEI COMPORTAMENTI E ALLO SCAMBIO DI FEEDBACK
RESTITUIRE AI TITOLARI IL SIGNIFICATO DI
QUESTA POSIZIONE, FARE FORMAZIONE TECNICA TRAMITE
L’ANALISI CONDIVISA DEI COMPORTAMENTI
FORMAZIONE FORMAZIONE SULL’OSSERVAZIONE DEI SULL’OSSERVAZIONE DEI
PREMESSE PER L’ADOZIONE DI COMPORTAMENTI SICURI
MO
TIV
AZIO
NE A
LL’I
NTER
VEN
TO
(dif
fere
nza
tra
Pre
venzi
one E
ffic
ace
C-COMPETENZA STERILED-GRAVE ALLARME
ABILITÀ NEL RILEVARE I PERICOLI:
il punteggio RIC
RESTITUIRE AI TITOLARI IL SIGNIFICATO DIQUESTA POSIZIONE,
VEDERE SE AUMENTA LA MOTIVAZIONE
ALL’INTERVENTO, ALTRIMENTI RIPETERE LA DIAGNOSI IN UN SECONDO
TEMPO
SULL’OSSERVAZIONE DEI SULL’OSSERVAZIONE DEI COMPORTAMENTI IN COMPORTAMENTI IN AUTOAUTO--OSSERVAZIONEOSSERVAZIONE
RIFLETTERE SULL’OPPORTUNITÀ DI
PROSEGUIRE L’INTERVENTO, RIPETERE
LA DIAGNOSI IN UN SECONDO TEMPO
Materiale di proprietà di Daniele Tartarini 2012 – Vietata ogni riproduzione
• Rilevazione dei comportamenti in essere: % comportamenti produttivi vs comportamenti dannosi
IL MIGLIORAMENTO DEI COMPORTAMENTIIL MIGLIORAMENTO DEI COMPORTAMENTI
• Feedback agli operatori: positivi e/o correttivi
Materiale di proprietà di Daniele Tartarini 2012 – Vietata ogni riproduzione
• descrivere i comportamenti
• analizzare assieme il contesto nel quale icomportamenti avvengono
• ascoltare quello che ha da dire il lavoratore
• dare il feedback sulle azioni, non sulla persona
IL PROCESSO IL PROCESSO DIDI FEEDBACKFEEDBACK
• dare il feedback sulle azioni, non sulla persona
• dare indicazioni precise su qual è il comportamentocorretto
Evitare
• domande a risposta scontata
• chiedere direttamente “perché”
Materiale di proprietà di Daniele Tartarini 2012 – Vietata ogni riproduzione
IL MONITORAGGIO DEI COMPORTAMENTIIL MONITORAGGIO DEI COMPORTAMENTIL’uso della L’uso della CheckCheck ListList
Numero azioni/
situazioni sicure
Numero azioni/
situazioni
pericolose
Note
Comportamento
% %
Uso e adeguatezza
macchine e attrezzature% %
Uso DPI
% %% %
Adeguatezza strutture
% %
Legenda:
Comportamento: tenere il corpo a distanza dal pericolo, sollevare correttamente icarichi, guardare quello che si sta facendo, non correre, tenere pulito e in ordinel’ambiente di lavoro
Uso e adeguatezza macchine e attrezzature: macchine e attrezzature integre, benemanutenute e usate nel modo previsto dalla casa costruttrice
Uso Dispositivi di Protezione Individuale (DPI): uso corretto dei DPI
Adeguatezza strutture: strutture integre ed adeguate allo scopo, bene manutenute
Materiale di proprietà di Daniele Tartarini 2012 – Vietata ogni riproduzione