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Editoriale
(continua dalla copertina)
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ACCOA, via degli Arcadi 7, 34170 Gorizia. Tel. 0481 550118 fax. 0481 549768 email: [email protected] www.accoa.it
Segretario Generale: dott. Antonio Nannini
Editoriale
Le Regioni italiane e la cooperazione internazionale: il caso del Friuli Venezia Giulia A partire dalla seconda metà degli anni ’80, le Regioni hanno acquisito un ruolo sempre più importante nella cooperazione internazionale. Nel 1985, per la prima volta, il Consiglio d’Europa stabilì il diritto delle comunità locali di un paese a cooperare tra loro e con collettività omologhe di altri paesi, in un documento chiamato Carta Europea delle Autonomie Locali. Nel 1998, il Consiglio dell’Unione Europea ha stabilito che gli enti locali rientrano tra i partner che possono ottenere un sostegno finanziario dall'Unione per le attività di cooperazione internazionale. Dal 1987 ad oggi, anche il legislatore italiano è intervenuto diverse volte per regolare il ruolo internazionale delle Regioni, in particolare nel 2001 con la riforma del “Titolo V” della Costituzione e la legge sulla par tec ipaz ione i ta l iana a l la stabilizzazione, alla ricostruzione e allo sviluppo dei Balcani. (cont a pag.2)
Forum sulle Politiche Internazionali – Gorizia, 21 marzo 2011
Relazioni Internazionali Regione FVG: collaborazioni, stati confusionali, campanili e sistemi.Anche noi di ACCOA abbiamo partecipato lunedì 21 marzo u.s. al “Forum sulle Politiche Internazionali” organizzato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia presso l’Auditorium di via Roma a Gorizia.Tanti gli argomenti in programma: dalle politiche comunitarie alla cooperazione internazionale, dalle realtà sempre vive dei corregionali all’estero e delle minoranze, alla cooperazione allo sviluppo.La mattinata si apre con i saluti da parte delle autorità: sindaco e presidente della provincia, e a seguire l’assessore alla cultura, sport e relazioni internazionali e comunitarie della Regione FVG, ed infine un saluto da parte del Consiglio Regionale.Seguono a ruota altri undici interventi preordinati più circa altrettanti liberi. Una giornata davvero intensa, ma soprattutto ricca di spunti di riflessione.Considerando che chi ben comincia è a metà dell’opera, partiamo dal primo intervento: quello del Sindaco di Gorizia, Ettore Romoli. Subito la prima doccia fredda: per sua stessa ammissione il famoso “International Desk” che tanto aveva fatto clamore nel marzo dello scorso anno e che aveva chiamato a raccolta nel capoluogo isontino ambasciatori, ministri e rappresentanti istituzionali da tutta l’Europa Centro-Orientale è stato un semi buco nell’acqua: ... (cont. a pag.3)
Osservatorio
Notizie e aggiornamenti dal mondo economico e finanziario dell’Europa Centro-Orientale
In Viaggio con ACCOA
Questo mese ACCOA Vi porta in Romania, nel cuore della Transilvania.
Le compagnie informano
Aggiornamenti e novità sui collegamenti fra Italia ed Europa Centrale
Borsino
Aumenta il Tuo business con gli annunci economici pubblicati da ACCOA
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NEWS
Organo di informazione mensile a cura di ACCOA, Associazione Camere di Commercio per l’Europa Centrale. marzo 2011 - n.71
Social Network
Vi ricordiamo che potete seguire le attività di ACCOA anche sulla pagina ufficiale di Facebook.
(editoriale, cont. dalla copertina)
La Regione Friuli Venezia Giulia, per motivi storico-geografici, ha da sempre una vocazione
internazionale molto forte, in particolare in relazione ai territori dell’Alpe Adria e dell’Europa
sudorientale. Dal 2006, il Friuli Venezia Giulia fa parte dell’Euroregione Adriatica, insieme ad altre sei
regioni italiane, tre comuni sloveni, sette regioni croate, un cantone bosniaco, la Repubblica di
Montenegro e la Repubblica d’Albania. Gli obiettivi di questa realtà sono molti e molto ambiziosi, e
vanno dalla promozione di scambi culturali alla realizzazione delle condizioni per uno sviluppo
economico sostenibile. Nonostante ciò, l’Euroregione Adriatica, dopo l’entusiasmo iniziale, è caduta
pressoché nel dimenticatoio, come dimostra il fatto che la chiusura dell’ultimo progetto promosso da
quest’ente risale a settembre del 2008.
Verrebbe da domandarsi allora come sono sfruttate le immense potenzialità che il quadro
normativo, italiano ed europeo, mette a disposizioni delle Regioni. Per quanto riguarda il Friuli Venezia
Giulia, il 2010 sembra essere stato un anno ricco di progetti di cooperazione allo sviluppo, testimoniato
dalla pubblicazione stampata a febbraio 2011 e distribuita durante il recente “Forum sulle politiche
internazionali della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia”. In questo ambito, la Regione ha finanziato
quattro progetti, per quanto riguarda l’area dell’Europa centrorientale, per un totale di 213.500!. Dal
punto di vista della cooperazione internazionale lato sensu, il Friuli Venezia Giulia non ha progetti attivi
nell’ambito del “Central Europe Programme” e, nel quadro del programma di cooperazione
transnazionale “South East Europe” è stato capofila del programma “F.A.T.E. – From Army To
Enterpreneurship”, iniziato nell’aprile del 2009 e concluso il 9 gennaio u.s., partecipando, nello stesso
periodo, al progetto “A.D.C. – Adriatic Danubian Clustering” promosso dalla Regione Veneto. Infine, la
Regione fa parte della rete locale per la cooperazione transnazionale SEENET, per la quale si occupa
della valorizzazione del turismo ambientale e dei beni culturali, nonché del programma di animazione
imprenditoriale per la crescita transnazionale di sistemi produttivi locali integrati (Transgrowth).
Da quanto fin qui detto, la Regione sembrerebbe avere un ruolo di prim’ordine nei progetti a
carattere internazionale. Tuttavia di questi progetti si sa ben poco, anche perché l’ente regionale non si
preoccupa granché di rendere di dominio pubblico i risultati ottenuti, né tantomeno il modo in cui gli
stessi sono gestiti, limitandosi a rivendicare ad ogni occasione possibile l’importanza del Friuli Venezia
Giulia nel panorama internazionale. Questa tendenza alla non pubblicizzazione delle attività
internazionali può essere vista come sintomo di uno scarso interesse reale da parte della Regione, nei
confronti delle stesse. Sia ben chiaro che il problema non riguarda solo il Friuli Venezia Giulia, ma è
diffuso un po’ in tutte le realtà regionali, a dimostrazione che la spinta internazionale in Italia è ormai
morente, se non del tutto morta. Quello che veramente colpisce, in particolare in questa regione dal
carattere fortemente transfrontaliero e multiculturale, è l’incapacità di passare dai proclami (come quelli
sull’Euroregione, così ampiamente pubblicizzata negli anni scorsi) ad azioni concrete, visibili a tutti.
Forse la colpa di questo atteggiamento da parte delle Regioni rispecchia il basso interesse della
popolazione nei confronti delle tematiche internazionali. Ma per favorire nei cittadini un’apertura al
contatto con l’esterno, chi gestisce il potere dovrebbe dare il buon esempio. Invece si rimane nel
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proprio ambito ristretto, nascondendo (quasi con vergogna) progetti molto interessanti. Il Friuli Venezia
Giulia, in particolare, avrebbe le potenzialità per diventare un faro della cooperazione internazionale e
della promozione dell’integrazione europea, ma prima dovrebbe ritrovare la sua luce e smettere di
brancolare nel buio.
Relazioni Internazionali Regione FVG: collaborazioni, stati confusionali, campanili e sistemi.
(cont. dalla copertina)...! senza un segretariato permanente infatti si è trattata di una manifestazione spot senza alcun seguito. Segue il Presidente della provincia di Gorizia, Enrico Gherghetta, il quale senza tanti giri di parole afferma che ormai la società civile è molto più dinamica delle istituzioni e che quindi bisogna dimostrare alla gente che davvero la cooperazione internazionale e le politiche di internazionalizzazione arrivano a risultati concreti (collaborazione transfrontaliera nella gestione di acqua, rifiuti etc..). Lʼassessore De Anna ha poi parlato di Macroregione Adriatico-Ionica, del sostegno delle minoranze alla progettualità Interreg, dei Friulani e Giuliani allʼestero e della razionalizzazione degli aiuti per la cooperazione allo sviluppo.! Prendono poi la parola Paolo Quercia, Portavoce del Sottosegretario agli Affari Esteri Alfredo Mantica; Antonio Castellacci della DG della politica regionale della Commissione Europea; Damien Perissé, della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime dʼEuropa; Giorgio Rosso Cicogna, vice Segretario Generale dellʼInCE, Giovanni da Pozzo, in rappresentanza di Unioncamere FVG, Giorgio Perini, dellʼufficio di collegamento a Bruxelles della Regione FVG; Renato Pujatti, Presidente di Finest; Silvia Acerbi, Vice Presidente di Informest; Sergio Paoletti, Pro-Rettore Vicario UNITS, Manuela Croatto, Capo Dipartimento Servizi di Ricerca UNID; Gianni Dal Maso, Vice Direttore SISSA.! Di tutti gli interventi vorremmo soffermarci su alcuni di essi e che più ci riguardano da vicino e che hanno avuto come argomento le politiche di internazionalizzazione. A partire dallʼintervento di Giovanni Da Pozzo, rappresentante del sistema Unioncamere FVG e Presidente della CCIAA di Udine. Egli si è soffermato sulla necessità di accrescere la competitività del sistema produttivo considerando che la crescita industriale della Regione FVG è data sostanzialmente dallʼexport. Egli sostiene, inoltre, che la non messa a rete dei sistemi locali di sostegno alle imprese fa risultare questi ultimi inutili, ma soprattutto che ci si sofferma sempre e solo sulla “messa a sistema” di tali realtà e purtroppo sempre molto poco sulle imprese.! Spesso si ha infatti lʼimpressione che le diverse istituzioni territoriali lavorino più per “riorganizzarsi”, per “riequilibrarsi” perdendo di vista il fatto che si deve lavorare PER le imprese e CON le imprese.! Altri due interessanti interventi arrivano da Renato Pujatti di Finest e Silvia Acerbi di Informest, entrambe dʼaccordo sul fatto che strumenti nati ormai venti anni orsono debbano essere rivisti e ripensati. La Vice Presidente di Informest dichiara che tutti gli strumenti presenti sul territorio per sostenere lʼinternazionalizzazione debbano essere messi a sistema per una miglior resa dei servizi
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erogati e che la Regione FVG debba indicare chiaramente quale strada debba essere intrapresa. Dello stesso parere Pujatti, Presidente di Finest: «Che la Regione ci dia un indirizzo chiaro sul cosa fare». Se qualcuno non seguisse la politica regionale potrebbe pensare che in effetti le istituzioni pubbliche locali stiano ripensando al loro ruolo e stiano trasformandosi per restare al passo coi tempi. Peccato che ormai siano anni che se ne parla e siano anni che il “fare sistema”, e la “sinergia fra pubblico e privato” in realtà sia solo utopia. ! Anche gli interventi delle università di Udine, Trieste e della SISSA sono unanimi nellʼaffermare che le tre realtà collaborano con corsi comuni, dottorati comuni, progetti comuni etc., però comunque ognuno ha voluto intervenire per conto proprio. Se questa collaborazione, se questo legame fosse davvero così ben avviato e rodato, non sarebbe bastato un semplice breve intervento invece che tre distinti dove ognuno ha ribadito sì questa cooperazione, ma ponendo lʼaccento sui propri numeri, le proprie attività e le proprie eccellenze?! Di tutto questo ne scrivemmo già nel luglio dello scorso anno in un editoriale di “ACCOA News” che suscitò diversi commenti e passati ormai altri otto mesi si riparla sempre delle medesime questioni. ! La sensazione che abbiamo raccolto interloquendo con diverse realtà istituzionali italiane, e non, presenti sul territorio della Regione FVG è che in realtà non esista un disegno ben preciso per quanto riguarda le politiche internazionali e il forum di Gorizia ne è la riprova: organizzare un forum per raccogliere impressioni e pareri è molto lodevole se organizzato per fare il punto della situazione durante un cammino, ma dagli interventi si capisce che sia tutto un “work in progress” costruito sul giorno dopo giorno, ma senza un copione stabilito.! Quello che ci si augura è che le cose davvero, a partire dal Forum di Gorizia, stiano cambiando in meglio e che la Regione torni ad avere quel ruolo di attore protagonista sulla scena internazionale dellʼEuropa Centrale che le spetta di diritto per la sua posizione strategicamente favorevole.
Osservatorio
Bulgaria: nuova nomina per il presidente della locale Confindustria
Pietro Luigi Ghia è stato nominato nuovo Presidente di Confindustria Bulgaria a seguito delle
dimissioni di Massimo Bartocci. Ghia, già presidente fra il 2005 e il 2006, è stato anche Console
onorario italiano a Plovdiv e antenna ACCOA per diverso tempo. A lui i nostri migliori auguri di buon
lavoro.
Albania: La siccità minaccia il settore delle erbe
La grave siccità che sta subendo l’Albania rischia di compromettere la produzione di piante
medicinali e aromatiche del paese. Il settore delle erbe rappresenta uno dei settori produttivi più
importanti dell’agricoltura albanese, nonché una delle maggiori fonti di esportazione. Il commercio delle
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piante medicinali e aromatiche genera mediamente 16 milioni di euro l’anno ed è la fonte di
sostentamento delle famiglie più povere del paese.
Montenegro: Alla ricerca di nuovi produttori di grano dopo il bando serbo
In seguito al blocco di tre mesi delle esportazioni di grano verso il Montenegro, deciso qualche
giorno fa dal Governo serbo, il Ministro dell’Agricoltura montenegrino ha annunciato che non saranno
adottate contromisure nei confronti della Serbia. Dal momento che il 90% del grano e della farina in
commercio sul mercato montenegrino sono di origine serba sarà necessario però rivolgersi ad altri
mercati, che, secondo i funzionari del ministero, esistono e offrono condizioni più vantaggiose.
L’Ambasciata d’Ucraina a Podgorica si è già mobilitata per coinvolgere i produttori ucraini.
Montenegro: Ultimi dati sui flussi commerciali del paese
Secondo gli ultimi dati, riguardanti i primi due mesi del 2011, i flussi commerciali del
Montenegro sono aumentati del 27,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I principali partner
commerciali sono i paesi dell’CEFTA e l’Unione Europea. Il primo partner, per quanto riguarda le
importazioni è la Serbia, mentre la maggior parte delle esportazioni sono dirette verso l’Italia.
Ungheria: al via il Programma Talentis
Il Ministro dello Sviluppo ungherese, Tamás Fellegi, e il fondatore della holding ungherese
Talentis, Sándor Kenyeres, hanno lanciato il Programma Talentis, nell’ambito del Nuovo Piano
Széchenyi. Il Programma mira, tramite l’investimento in ricerca e sviluppo, innovazione, educazione e
sviluppo energetico, alla realizzazione, nel bacino di Zsámbék, della prima Silicon Valley dell’Europa
centrorientale, oltre che alla creazione di nuovi posti di lavoro. Il valore totale del Programma sarà di
circa 37 milioni di euro.
In Viaggio con ACCOANel cuore della Transilvania: Cluj-Napoca
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Cluj-Napoca, o semplicemente Cluj, è una città della Romania nord-occidentale, immersa nella valle del
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fiume Some"ul Mic e circondata da colline boscose. Attuale capoluogo del distretto omonimo e storica
capitale della Transilvania, Cluj è da sempre un luogo di incontro e commistione di culture.
Anticamente il primo nome rumeno della città fu Clu", abbreviazione del suo nome latino Castrum Clus
(letteralmente “Fortezza chiusa”, con probabile riferimento alle colline attorno alla città). Nel corso del
tempo la pronuncia cambiò, portando alla diffusione del nome Cluj. Il L’attuale denominazione fu
imposta per decreto da Ceau"escu nel 1974 per darle un suono più glorioso, grazie all’aggiunta di
Napoca, antico nome (celtico o dacio) della città.
Dal punto di vista architettonico, la peculiarità di Cluj-
Napoca è la grande commistione di stili presenti,
testimonianza della sua lunga e movimentata storia. Già
dal X secolo la città ha iniziato un percorso di
rinnovamento costante, seguendo gli stili in voga nei
differenti periodi storici. E così, vicino ai palazzi in stile
liberty del centro svettano chiese gotiche ed edifici
rinascimentali. Una rapida visita della città non può non
iniziare da Piața Unirii (lett. Piazza dell’Unità), da cui si
irradia il centro della città. All’interno della piazza si può
ammirare la Chiesa gotica di San Michele (Bisericii Sf. Mihail), il cui campanile è il più alto della
Romania, con i suoi 80 m. Di fronte alla Chiesa troviamo la statua di Mattia Corvino detto il Giusto, Re
d’Ungheria, nato a Cluj. Tra gli altri monumenti interessanti presenti nella piazza, ricordiamo il vecchio
municipio della città, il Palazzo Bánffy (il più importante edificio barocco della Transilvania, sede del
Museo Nazionale dell’Arte), il Palazzo di Josika (antica dimora dei principi di Transilvania), il Palazzo
Rhédey e la Chiesa Evangelico-Luterana. A soli due minuti da Piața Unirii, troviamo Piața Muzeului
(Piazza del Museo), che comprende il Monastero Francescano, magnifico esempio di commistione tra
gotico e barocco, nonché il vecchio obelisco donato alla città dall’arciduca Francesco Ferdinando ed il
Museo della Storia della Transilvania (da cui prende il nome la piazza).
Oltre alle bellezze architettoniche della città, è doveroso citare le due principali aree verdi della
città, dove concedersi degli attimi di relax durante la visita: il Parco Centrale (Parcul Central) e il
Giardino Botanico (Gr#dina Botanic#). Il Parco Centrale, situato sulla riva meridionale del fiume
Some"ul Mic, è un’oasi verde nel cuore della città. Al suo interno comprende un piccolo lago con un
isolotto, raggiungibile con barche a remi e pedalò noleggiati al Casinò Chios. Attualmente il parco è la
sede di alcuni dipartimenti dell’Università Babe"-Bolyai di Cluj-Napoca. Il Giardino Botanico si espande
per 14 ettari e comprende oltre 10.000 piante da tutto il mondo. Al suo interno troviamo il Giardino
Giapponese, comprendente un ruscello e una casa in stile giapponese, e il Giardino Romano che
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include reperti archeologici di epoca romana, tra cui la statua di
Cerere.
Un altro tratto distintivo di Cluj-Napoca è la sua grande
vitalità culturale. La presenza di una numerosa comunità
ungherese rende questa città il principale centro culturale
ungherese della Romania e uno dei più importanti poli culturali
del paese. Questa vitalità si riflette nelle istituzioni culturali,
considerate tra le migliori in Romania, e nei numerosi festival tra
cui il prestigioso Transilvania International Film Festival (uno dei più importanti nell’Europa
centrorientale) ed il Transilvania Jazz Festival.
Negli ultimi anni, Cluj-Napoca è diventata un’importante meta turistica e questo ha portato
diverse compagnie aeree ad aprire nuove rotte con il suo aeroporto internazionale, rendendo la città
raggiungibile facilmente e a prezzi molto contenuti. Dall’Italia sono attivi collegamenti con Pisa,
Bergamo, Cuneo, Forlì, Roma-Fiumicino e Treviso, tutti gestiti dalla compagnia low-cost ungherese
Wizzair.
Le compagnie informano Lituania: Nuovi voli dall’Italia
La compagnia aerea Ryanair ha annunciato il lancio di due nuove tratte tra l’Italia e la Lituania.
Le nuove rotte collegheranno Vilnius a Bergamo-Orio al Serio e Roma-Ciampino, con tre voli a
settimana. Il servizio sarà attivo a partire da maggio 2011.
Croazia: Apertura tratta Dubrovnik-Venezia
Dal 19 maggio al 23 ottobre 2011, la Croatia Airlines attiverà una nuova tratta che collegherà
Dubrovnik a Venezia. I voli saranno effettuati il giovedì e la domenica e avranno una capacità di 78
posti.
Wizzair annuncia le sue nuove tratte
La compagnia low-cost Wizzair ha annunciato l’apertura di 3 nuovi collegamenti con l’Europa
centrorientale dall’aeroporto di Roma-Fiumicino. Dal 27 marzo ci saranno due voli alla settimana verso
Brno, in Slovaccchia. Il 16 aprile sarà attivato il collegamento con Vilnius, in Lituania, con una
frequenza di tre voli alla settimana. Tirgu Mures, in Romania, sarà raggiungibile due volte alla settimana
da Roma a partire dal 20 giugno. Inoltre, dal 27 marzo, Wizzair attiverà anche un collegamento tra Bari
e Bucarest con tre voli alla settimana.
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Albania
Si ricercano imprese interessate a prendere parte alla costruzione delle nuove reti fognarie per
le città di Vlora, Ksamil and Shengjin e per l’estensione dell’impianto di trattamento delle acque reflue a
Kavaja. I progetti saranno finanziati con fondi IPA.
Croazia
Società croata, attiva nel settore dei prodotti in legno, cerca contatti con produttori italiani di
componenti per porte e infissi interni in legno (quali pannelli, profili e ante) per eventuale
collaborazione.
Rep. Ceca
Impresa ceca, leader nel settore legnami, è disponibile ad intraprendere collaborazioni con
compagnie italiane, offrendo legname da falegnameria.
Lettonia
Società lettone, specializzata nel commercio di semilavorati e legname di abete, pino e betulla,
offre una vasta varietà di legno, di dimensioni standard o personalizzate e con diversi livelli di umidità, e
servizi quali registrazione doganale, immagazzinamento e trasporto dei prodotti.
Romania
Azienda romena, attiva nel settore alimentare, cerca fornitori di olio di girasole per la vendita
sotto marchio proprio in bottiglie in PET da 1 litro.
Russia
Impresa russa, specializzata nell’impiantistica industriale, è interessata all'acquisto di un
impianto per la produzione di trattori di piccole dimensioni.
Slovenia
Società slovena, impegnata nello sviluppo di software, cerca partner commerciali in Italia per la
vendita e la promozione di un nuovo prodotto.
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centrale di Pest, a circa 20 km da Budapest.
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Pubblicazione periodica a cura della Redazione – viene inviata ai soci a titolo gratuito. Per richieste di numeri arretrati, informazione, approfondimento e cancellazioni dalla lista dei destinatari si prega di inviare un messaggio a: [email protected]
Finito di impaginare il 30 marzo 2011
Responsabile della pubblicazione: dott. Valerio G. Fratelli
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