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La gente pone domande.
La gente chiede: “Dov’è Dio? Dov’è Dio quando il terremoto distrugge la vita, distrugge la gioia, distrugge la
città?”. “Dov’è Dio? Dov’è Dio quando una malattia, un incidente, una disgrazia stronca una vita, rovina una
famiglia?”.
Domande per chiedere ragione, per darsi una ragione, per gridare una protesta: “Perché? Perché succedono di
queste cose? Perché proprio a me? Che cosa ho fatto di male per meritarmi questa disgrazia?”.
Domande, domande. Forse sembrano domande, ma sono dichiarazioni; sembrano domande, ma sono proteste.
Chi pone domande e non ascolta la risposta, intende piuttosto sfogare l’amarezza o il risentimento di una
persuasione: “C’era un bisogno e Dio non ha aiutato. C’era un pericolo e Dio non l’ha scongiurato. C’è un
problema e Dio non lo risolve. Dunque Dio non c’è o non è buono come dicono o non può farci niente, tanto è
lontano”.
Nei giorni del dramma si è celebrata la Passione del Signore e la Pasqua di Risurrezione. La celebrazione più
che una risposta alle domande ha rivelato le vie che Dio percorre per prendersi cura del Figlio e di ogni figlio
dell’uomo. È stato annunciato dunque un Vangelo.
A chi domanda: “dov’è Dio?” il Vangelo ha risposto: “Dio è qui, nell’uomo Gesù, tradito, condannato e
crocifisso”. A chi domanda “perché?” oppure “che cosa ho fatto per meritarmi questo?”, il Vangelo ha
risposto: “né lui ha peccato, né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio” (Gv 9,3)
cioè ha rivelato che se l’origine del male si perde in un enigma indecifrabile, Dio però si rivela come Colui che
trae anche dal male il bene.
A considerare bene le cose, si dovrebbe riconoscere che qualche risposta si può intuire.
Molti che pongono le domande assomigliano a quelli che passavano sotto il Crocifisso e lo insultavano,
scuotendo il capo.
Scuotono il capo e pensano: se Dio è quest’uomo, se questo fallimento si deve ritenere la rivelazione di Dio,
allora lasciamo perdere.
A che cosa può servire un Dio così? Un Dio così non serve a niente. Noi avremmo bisogno di un dio che mette
le cose a posto, un dio che ci dà ragione, un dio che fa giustizia, un dio che ferma il terremoto, che risolve i
problemi, che fa andare bene gli affari. Noi avremmo bisogno di un Dio che vince, che guarisce, che dà
sicurezza e benessere. A che serve un Dio che muore come muore quest’uomo, Gesù di Nazaret?
Rimangono il discepolo e la Madre. Rimangono i credenti, quelli che rivolgono lo sguardo a Colui che è stato
trafitto e si lasciano trafiggere il cuore dalla gratitudine e dalla commozione riconoscendo che proprio
quest’uomo è il Figlio di Dio e proprio da questo morire viene sangue e acqua, vita e speranza, Vita eterna.
Continuiamo insieme il cammino nella speranza di Gesù risorto.
LA BUONA PAROLA
PARROCCHIA S. LORENZO M. tel. 02/96320110
Radio parrocchiale 88,700 MHz
parrocchialazzate.it
Anno XVIII – n° 34 – 14 aprile 2013
PROGRAMMA DELLA SETTIMANA
- Domenica 14 Aprile: III di Pasqua
“IO SONO LA LUCE DEL MONDO; CHI SEGUE ME, NON CAMMINA NELLE TENEBRE,
MA AVRÀ LA LUCE DELLA VITA ” (Gv 8,12-19)
ORE 7,30 ORE 9,30 ORE 10,45 ORE 15,00
S. MESSA (PIZZI GIUSEPPE E PAOLA) S. MESSA (VIVI E DEFUNTI CLASSE 1951 – TAROZZO DANTE, MONTI BATTISTA E PASQUALINA) S. MESSA (PER LA COMUNITÀ) VESPERI
ORE 18,00 S. MESSA (DELL’ACQUA FERRUCCIO E LUISA – FRANCHI ARIALDO E ANTONIO)
* Nel pomeriggio i fidanzati che frequentano l’Itinerario di preparazione al Matrimonio Cristiano incontrano
la Comunità di clausura delle suore Romite Ambrosiane del Sacro Monte di Varese
- Lunedì 15 Aprile: Feria (Gv 5,19-30 )
ORE 18,00 ORE 18,00 ORE 20,45 ORE 21,00
CONSENSO DI PERISSOTTO LORENA E PELUCCHI GIANLUCA VESPERI – S. MESSA (PONDINI LUCIA E FAMILIARI) COMMISSIONE MISSIONARIA DECANALE, PRESSO LA PARROCCHIA SACRA FAMIGLIA – SARONNO PROVE DELLA CORALE SAN LORENZO IN ORATORIO MASCHILE
- Martedì 16 Aprile: Feria (Gv 5,31-47 )
ORE 8,15 ORE 18,00
LODI - S. MESSA (MONTI VITTORIO E ALBINA) VESPERI – S. MESSA (ANDREA, LONGO GIUSEPPINA E CECCHETTO VALENTINO, VITO, GINO, ZITA E
MARCELLO - JOLANDA E LORENZO - PAGANI PIETRO E BRIGIDA – FAMIGLIA GOZZOLI)
- Mercoledì 17 Aprile: Feria (Gv 6,1-15 )
ORE 8,15 ORE 18,00 ORE 21,00
LODI - S. MESSA (CARONNI AUGUSTO, GIOVANNA E FAMILIARI) VESPERI – S. MESSA (PIZZI ROMEO)
INCONTRO SUL CONCILIO PER TUTTE LE PARROCCHIE DEL DECANATO PRESSO IL COLLEGIO ARCIVESCOVILE DI
SARONNO
- Giovedì 18 Aprile: S. Galdino, vescovo (Gv 6,16-21 )
ORE 8,15 ORE 15,00 ORE 18,00 ORE 20,30 ORE 20,45
LODI – S. MESSA CON LA PRESENZA DEGLI ANZIANI (PARENTI SANTO E MARIA) RIUNIONE DI PREGHIERA E DI AMICIZIA PER GLI ANZIANI PRESSO IL M.T.E. – CASA VOLTA VESPERI – S. MESSA (FARELLA ANTONIETTA E POMPA DONATO – RE LUIGIA) INCONTRO GENITORI, PADRINI E MADRINE DEI BAMBINI CHE RICEVERANNO IN S. BATTESIMO DOMENICA 21
APRILE ITINERARIO DI PREPARAZIONE AL MATRIMONIO CRISTIANO 10° INCONTRO: “SAREMO UNA SOLA CARNE” LA MORALE CONIUGALE (INTERVENTO DI DON FUMAGALLI)
- Venerdì 19 Aprile: Feria (Gv 6,22-29 )
ORE 8,15 ORE 18,00 ORE 20,30 ORE 21,00
LODI - S. MESSA (FAMIGLIE MONTI E AGUGGINI) VESPERI - S. MESSA (CALAMITA GIOVANNI, SANTOMAURO FRANCESCO E VINCENZA – FAMIGLIE PORTA E SEVESO – NELLA DANNA) I SANTI, CAMPIONI DELLA FEDE: “SANTA GIOVANNA D’ARCO TESTIMONIANZA TRASMESSA DALLA RADIO PARROCCHIALE DOPO LA PREGHIERA DEL ROSARIO INCONTRO GENITORI SCUOLA DELL’INFANZIA PARROCCHIALE CON DON MICHELE DI TOLVE SUL TEMA: “I GESTI DELLA PREGHIERA IN FAMIGLIA”
- Sabato 20 Aprile: (Gv 6,30-35 )
ORE 8,15 ORE 17,30
LODI – S. MESSA (SERAFIN ERNESTO – PIZZI PASQUALE, MOLTRASIO BRUNA E PARENTI DOMENICO) PREGHIERA DEL ROSARIO
ORE 18,00 S. MESSA (ANGELO, PIERINA, GUIDO, LUIGIA E FAMIGLIA MARZORATI – VANINETTI GUIDO)
Sentiti nelle mani di Dio.
Mani che ti accolgono, ti sostengono e perché no?... Ti accarezzano.
Queste mani del Signore siano: il tuo rifugio, la tua forza, la tua sicurezza, la tua casa.
Le mani di Dio!
(Card. A. Ballestrero)
Memorandum
1° Giro per le opere parrocchiali Domenica 21 Aprile si effettuerà il primo giro dell’anno 2013 a sostegno delle opere parrocchiali. In settimana sarà consegnata alle famiglie la lettera informativa. Come di consueto, invitiamo le incaricate della distribuzione a ritirare le buste in fondo alla chiesa e le ringraziamo per il generoso servizio.
Fondazione Opera Aiuto Fraterno Abbiamo inviato alla Fondazione la somma di € 250 raccolta durante la Messa del “Giovedì santo”.
Quaresima di Fraternità Le offerte per i bambini sopravvissuti alle violenze della guerra e per le famiglie di Galkayo (Somalia) hanno dato un importo di € 1'670.
Grazie!
Don Aldo ringrazia i …“romani” della professione di Fede per il ricordo e la preghiera: grazie di ♥.
* Gocce di bene:
La classe 1943 in memoria di Consonni Andrea e Monti Giorgio, € 100. Grazie!
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“L’ALFABETO della FEDE”
Per riscoprire un cammino di gioia
● Habitus ●
Una parola latina per indicare qualcosa che ci riveste, non solo esteriormente, ma soprattutto intimamente:
la fede man mano che cresce, come habitus permea e plasma i nostri atteggiamenti, i comportamenti, le
abitudini, i sentimenti, i pensieri, la volontà, fino a conformarci totalmente al Signore.
Noi, che apparteniamo al giorno, siamo sobri, vestiti con la corazza della fede e della carità, e avendo
come elmo la speranza della salvezza. (1 Ts 5,8).
Quando si nasce, e ci portano al Battesimo, si prende e si accende una di quelle candele benedette e la si mette
nelle mani del padrino e della madrina che fanno per noi le promesse…
Ma la candela si accende anche quando si muore, nell’atto in cui si raccomanda l’anima…
La candela che si accende quando si è fatti cristiani sarà presente allorquando dovremo rendere
conto di come si è condotta la vita, se veramente ci siamo mostrati veri seguaci di Cristo.
Con il Battesimo siamo dunque noi stessi come candele accese che dovranno rendere conto della
qualità della propria luce.
Le proprietà della candela sono diverse: la candela è diritta e noi dobbiamo essere diritti, retti,
sempre retti, sempre mostrarci retti se vogliamo veramente essere seguaci di Gesù Cristo.
Dobbiamo morire pur di essere sempre moralmente retti, se vogliamo veramente essere cristiani.
La candela è bianca e noi dobbiamo mantenere bianca la nostra anima, coltivare nella nostra anima
la virtù della purezza che ci fa bianchi all’occhio del Signore; virtù che è il giglio delle virtù, la bella virtù…
La candela è ardente, manda luce, è calda.
Così deve essere la vita nostra; non tiepida, non smorta, ma calda.
Dobbiamo ardere e ardere di un amore di Dio e del prossimo…
Dobbiamo essere lucerna ardente sicché tutti vedano, nella luce nostra, risplendere la luce di Dio, sentano il
Signore, sentano la vita di Dio, la verità di Dio…
La candela poi si offre e si consuma, in generale, davanti all’immagine dei Santi e davanti al Santissimo.
E così deve ardere, splendere, consumarsi la nostra vita, deve consumarsi davanti a Dio.
La nostra vita sia come la candela che arde, splende e si consuma per amore di Dio e del suo Regno.
(San Luigi Orione)
Il vocabolario evangelico di Papa Francesco:
gioia, speranza, tenerezza, misericordia e perdono…
Gioia
Questa è la prima parola che vorrei dirvi: gioia! Non siate mai uomini e donne
tristi; un cristiano non potrà mai esserlo!
La nostra gioia non nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall’aver
incontrato una persona: Gesù.
Speranza
Anche oggi davanti a tanti tratti di cielo grigio, abbiamo bisogno di vedere la
luce della speranza e di dare noi stessi speranza.
Custodire il creato, ogni uomo e ogni donna, con uno sguardo di tenerezza e
amore, è aprire l’orizzonte della speranza, è aprire uno squarcio di luce in mezzo a
tante nubi, è portare il calore della speranza!
Tenerezza
Il prendersi cura, il custodire chiede bontà,
chiede di essere vissuto con tenerezza.
Non dobbiamo aver timore della bontà, della tenerezza!
Misericordia e perdono
Accetta che Gesù risorto entri nella tua vita.
Accoglilo come amico: Lui è la Vita!
Non ci sono situazioni che Dio non possa cambiare.
Anche se sei stato lontano, fa’ un piccolo passo verso di Lui: ti sta aspettano a
braccia aperte.
Non dimentichiamo questa parola:Dio mai si stanca di perdonarci, mai!
Lui è un Padre amoroso che sempre perdona, che ha quel cuore di misericordia
per tutti noi.
E anche noi impariamo ad essere misericordiosi con tutti.