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***************************************************************************************** La gente pone domande. La gente chiede: “Dov’è Dio? Dov’è Dio quando il terremoto distrugge la vita, distrugge la gioia, distrugge la città?”. “Dov’è Dio? Dov’è Dio quando una malattia, un incidente, una disgrazia stronca una vita, rovina una famiglia?”. Domande per chiedere ragione, per darsi una ragione, per gridare una protesta: “Perché? Perché succedono di queste cose? Perché proprio a me? Che cosa ho fatto di male per meritarmi questa disgrazia?”. Domande, domande. Forse sembrano domande, ma sono dichiarazioni; sembrano domande, ma sono proteste. Chi pone domande e non ascolta la risposta, intende piuttosto sfogare l’amarezza o il risentimento di una persuasione: “C’era un bisogno e Dio non ha aiutato. C’era un pericolo e Dio non l’ha scongiurato. C’è un problema e Dio non lo risolve. Dunque Dio non c’è o non è buono come dicono o non può farci niente, tanto è lontano”. Nei giorni del dramma si è celebrata la Passione del Signore e la Pasqua di Risurrezione. La celebrazione più che una risposta alle domande ha rivelato le vie che Dio percorre per prendersi cura del Figlio e di ogni figlio dell’uomo. È stato annunciato dunque un Vangelo. A chi domanda: “dov’è Dio?” il Vangelo ha risposto: “Dio è qui, nell’uomo Gesù, tradito, condannato e crocifisso”. A chi domanda “perché?” oppure “che cosa ho fatto per meritarmi questo?”, il Vangelo ha risposto: “né lui ha peccato, né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio” (Gv 9,3) cioè ha rivelato che se l’origine del male si perde in un enigma indecifrabile, Dio però si rivela come Colui che trae anche dal male il bene. A considerare bene le cose, si dovrebbe riconoscere che qualche risposta si può intuire. Molti che pongono le domande assomigliano a quelli che passavano sotto il Crocifisso e lo insultavano, scuotendo il capo. Scuotono il capo e pensano: se Dio è quest’uomo, se questo fallimento si deve ritenere la rivelazione di Dio, allora lasciamo perdere. A che cosa può servire un Dio così? Un Dio così non serve a niente. Noi avremmo bisogno di un dio che mette le cose a posto, un dio che ci dà ragione, un dio che fa giustizia, un dio che ferma il terremoto, che risolve i problemi, che fa andare bene gli affari. Noi avremmo bisogno di un Dio che vince, che guarisce, che dà sicurezza e benessere. A che serve un Dio che muore come muore quest’uomo, Gesù di Nazaret? Rimangono il discepolo e la Madre. Rimangono i credenti, quelli che rivolgono lo sguardo a Colui che è stato trafitto e si lasciano trafiggere il cuore dalla gratitudine e dalla commozione riconoscendo che proprio quest’uomo è il Figlio di Dio e proprio da questo morire viene sangue e acqua, vita e speranza, Vita eterna. Continuiamo insieme il cammino nella speranza di Gesù risorto. LA BUONA PAROLA PARROCCHIA S. LORENZO M. tel. 02/96320110 Radio parrocchiale 88,700 MHz parrocchialazzate.it Anno XVIII – n° 34 – 14 aprile 2013

14 aprile 2013 - Buona Parola

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Informatore parrocchiale . Lazzate

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Page 1: 14 aprile 2013 - Buona Parola

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La gente pone domande.

La gente chiede: “Dov’è Dio? Dov’è Dio quando il terremoto distrugge la vita, distrugge la gioia, distrugge la

città?”. “Dov’è Dio? Dov’è Dio quando una malattia, un incidente, una disgrazia stronca una vita, rovina una

famiglia?”.

Domande per chiedere ragione, per darsi una ragione, per gridare una protesta: “Perché? Perché succedono di

queste cose? Perché proprio a me? Che cosa ho fatto di male per meritarmi questa disgrazia?”.

Domande, domande. Forse sembrano domande, ma sono dichiarazioni; sembrano domande, ma sono proteste.

Chi pone domande e non ascolta la risposta, intende piuttosto sfogare l’amarezza o il risentimento di una

persuasione: “C’era un bisogno e Dio non ha aiutato. C’era un pericolo e Dio non l’ha scongiurato. C’è un

problema e Dio non lo risolve. Dunque Dio non c’è o non è buono come dicono o non può farci niente, tanto è

lontano”.

Nei giorni del dramma si è celebrata la Passione del Signore e la Pasqua di Risurrezione. La celebrazione più

che una risposta alle domande ha rivelato le vie che Dio percorre per prendersi cura del Figlio e di ogni figlio

dell’uomo. È stato annunciato dunque un Vangelo.

A chi domanda: “dov’è Dio?” il Vangelo ha risposto: “Dio è qui, nell’uomo Gesù, tradito, condannato e

crocifisso”. A chi domanda “perché?” oppure “che cosa ho fatto per meritarmi questo?”, il Vangelo ha

risposto: “né lui ha peccato, né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio” (Gv 9,3)

cioè ha rivelato che se l’origine del male si perde in un enigma indecifrabile, Dio però si rivela come Colui che

trae anche dal male il bene.

A considerare bene le cose, si dovrebbe riconoscere che qualche risposta si può intuire.

Molti che pongono le domande assomigliano a quelli che passavano sotto il Crocifisso e lo insultavano,

scuotendo il capo.

Scuotono il capo e pensano: se Dio è quest’uomo, se questo fallimento si deve ritenere la rivelazione di Dio,

allora lasciamo perdere.

A che cosa può servire un Dio così? Un Dio così non serve a niente. Noi avremmo bisogno di un dio che mette

le cose a posto, un dio che ci dà ragione, un dio che fa giustizia, un dio che ferma il terremoto, che risolve i

problemi, che fa andare bene gli affari. Noi avremmo bisogno di un Dio che vince, che guarisce, che dà

sicurezza e benessere. A che serve un Dio che muore come muore quest’uomo, Gesù di Nazaret?

Rimangono il discepolo e la Madre. Rimangono i credenti, quelli che rivolgono lo sguardo a Colui che è stato

trafitto e si lasciano trafiggere il cuore dalla gratitudine e dalla commozione riconoscendo che proprio

quest’uomo è il Figlio di Dio e proprio da questo morire viene sangue e acqua, vita e speranza, Vita eterna.

Continuiamo insieme il cammino nella speranza di Gesù risorto.

LA BUONA PAROLA

PARROCCHIA S. LORENZO M. tel. 02/96320110

Radio parrocchiale 88,700 MHz

parrocchialazzate.it

Anno XVIII – n° 34 – 14 aprile 2013

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PROGRAMMA DELLA SETTIMANA

- Domenica 14 Aprile: III di Pasqua

“IO SONO LA LUCE DEL MONDO; CHI SEGUE ME, NON CAMMINA NELLE TENEBRE,

MA AVRÀ LA LUCE DELLA VITA ” (Gv 8,12-19)

ORE 7,30 ORE 9,30 ORE 10,45 ORE 15,00

S. MESSA (PIZZI GIUSEPPE E PAOLA) S. MESSA (VIVI E DEFUNTI CLASSE 1951 – TAROZZO DANTE, MONTI BATTISTA E PASQUALINA) S. MESSA (PER LA COMUNITÀ) VESPERI

ORE 18,00 S. MESSA (DELL’ACQUA FERRUCCIO E LUISA – FRANCHI ARIALDO E ANTONIO)

* Nel pomeriggio i fidanzati che frequentano l’Itinerario di preparazione al Matrimonio Cristiano incontrano

la Comunità di clausura delle suore Romite Ambrosiane del Sacro Monte di Varese

- Lunedì 15 Aprile: Feria (Gv 5,19-30 )

ORE 18,00 ORE 18,00 ORE 20,45 ORE 21,00

CONSENSO DI PERISSOTTO LORENA E PELUCCHI GIANLUCA VESPERI – S. MESSA (PONDINI LUCIA E FAMILIARI) COMMISSIONE MISSIONARIA DECANALE, PRESSO LA PARROCCHIA SACRA FAMIGLIA – SARONNO PROVE DELLA CORALE SAN LORENZO IN ORATORIO MASCHILE

- Martedì 16 Aprile: Feria (Gv 5,31-47 )

ORE 8,15 ORE 18,00

LODI - S. MESSA (MONTI VITTORIO E ALBINA) VESPERI – S. MESSA (ANDREA, LONGO GIUSEPPINA E CECCHETTO VALENTINO, VITO, GINO, ZITA E

MARCELLO - JOLANDA E LORENZO - PAGANI PIETRO E BRIGIDA – FAMIGLIA GOZZOLI)

- Mercoledì 17 Aprile: Feria (Gv 6,1-15 )

ORE 8,15 ORE 18,00 ORE 21,00

LODI - S. MESSA (CARONNI AUGUSTO, GIOVANNA E FAMILIARI) VESPERI – S. MESSA (PIZZI ROMEO)

INCONTRO SUL CONCILIO PER TUTTE LE PARROCCHIE DEL DECANATO PRESSO IL COLLEGIO ARCIVESCOVILE DI

SARONNO

- Giovedì 18 Aprile: S. Galdino, vescovo (Gv 6,16-21 )

ORE 8,15 ORE 15,00 ORE 18,00 ORE 20,30 ORE 20,45

LODI – S. MESSA CON LA PRESENZA DEGLI ANZIANI (PARENTI SANTO E MARIA) RIUNIONE DI PREGHIERA E DI AMICIZIA PER GLI ANZIANI PRESSO IL M.T.E. – CASA VOLTA VESPERI – S. MESSA (FARELLA ANTONIETTA E POMPA DONATO – RE LUIGIA) INCONTRO GENITORI, PADRINI E MADRINE DEI BAMBINI CHE RICEVERANNO IN S. BATTESIMO DOMENICA 21

APRILE ITINERARIO DI PREPARAZIONE AL MATRIMONIO CRISTIANO 10° INCONTRO: “SAREMO UNA SOLA CARNE” LA MORALE CONIUGALE (INTERVENTO DI DON FUMAGALLI)

- Venerdì 19 Aprile: Feria (Gv 6,22-29 )

ORE 8,15 ORE 18,00 ORE 20,30 ORE 21,00

LODI - S. MESSA (FAMIGLIE MONTI E AGUGGINI) VESPERI - S. MESSA (CALAMITA GIOVANNI, SANTOMAURO FRANCESCO E VINCENZA – FAMIGLIE PORTA E SEVESO – NELLA DANNA) I SANTI, CAMPIONI DELLA FEDE: “SANTA GIOVANNA D’ARCO TESTIMONIANZA TRASMESSA DALLA RADIO PARROCCHIALE DOPO LA PREGHIERA DEL ROSARIO INCONTRO GENITORI SCUOLA DELL’INFANZIA PARROCCHIALE CON DON MICHELE DI TOLVE SUL TEMA: “I GESTI DELLA PREGHIERA IN FAMIGLIA”

- Sabato 20 Aprile: (Gv 6,30-35 )

ORE 8,15 ORE 17,30

LODI – S. MESSA (SERAFIN ERNESTO – PIZZI PASQUALE, MOLTRASIO BRUNA E PARENTI DOMENICO) PREGHIERA DEL ROSARIO

ORE 18,00 S. MESSA (ANGELO, PIERINA, GUIDO, LUIGIA E FAMIGLIA MARZORATI – VANINETTI GUIDO)

Sentiti nelle mani di Dio.

Mani che ti accolgono, ti sostengono e perché no?... Ti accarezzano.

Queste mani del Signore siano: il tuo rifugio, la tua forza, la tua sicurezza, la tua casa.

Le mani di Dio!

(Card. A. Ballestrero)

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Memorandum

1° Giro per le opere parrocchiali Domenica 21 Aprile si effettuerà il primo giro dell’anno 2013 a sostegno delle opere parrocchiali. In settimana sarà consegnata alle famiglie la lettera informativa. Come di consueto, invitiamo le incaricate della distribuzione a ritirare le buste in fondo alla chiesa e le ringraziamo per il generoso servizio.

Fondazione Opera Aiuto Fraterno Abbiamo inviato alla Fondazione la somma di € 250 raccolta durante la Messa del “Giovedì santo”.

Quaresima di Fraternità Le offerte per i bambini sopravvissuti alle violenze della guerra e per le famiglie di Galkayo (Somalia) hanno dato un importo di € 1'670.

Grazie!

Don Aldo ringrazia i …“romani” della professione di Fede per il ricordo e la preghiera: grazie di ♥.

* Gocce di bene:

La classe 1943 in memoria di Consonni Andrea e Monti Giorgio, € 100. Grazie!

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“L’ALFABETO della FEDE”

Per riscoprire un cammino di gioia

● Habitus ●

Una parola latina per indicare qualcosa che ci riveste, non solo esteriormente, ma soprattutto intimamente:

la fede man mano che cresce, come habitus permea e plasma i nostri atteggiamenti, i comportamenti, le

abitudini, i sentimenti, i pensieri, la volontà, fino a conformarci totalmente al Signore.

Noi, che apparteniamo al giorno, siamo sobri, vestiti con la corazza della fede e della carità, e avendo

come elmo la speranza della salvezza. (1 Ts 5,8).

Quando si nasce, e ci portano al Battesimo, si prende e si accende una di quelle candele benedette e la si mette

nelle mani del padrino e della madrina che fanno per noi le promesse…

Ma la candela si accende anche quando si muore, nell’atto in cui si raccomanda l’anima…

La candela che si accende quando si è fatti cristiani sarà presente allorquando dovremo rendere

conto di come si è condotta la vita, se veramente ci siamo mostrati veri seguaci di Cristo.

Con il Battesimo siamo dunque noi stessi come candele accese che dovranno rendere conto della

qualità della propria luce.

Le proprietà della candela sono diverse: la candela è diritta e noi dobbiamo essere diritti, retti,

sempre retti, sempre mostrarci retti se vogliamo veramente essere seguaci di Gesù Cristo.

Dobbiamo morire pur di essere sempre moralmente retti, se vogliamo veramente essere cristiani.

La candela è bianca e noi dobbiamo mantenere bianca la nostra anima, coltivare nella nostra anima

la virtù della purezza che ci fa bianchi all’occhio del Signore; virtù che è il giglio delle virtù, la bella virtù…

La candela è ardente, manda luce, è calda.

Così deve essere la vita nostra; non tiepida, non smorta, ma calda.

Dobbiamo ardere e ardere di un amore di Dio e del prossimo…

Dobbiamo essere lucerna ardente sicché tutti vedano, nella luce nostra, risplendere la luce di Dio, sentano il

Signore, sentano la vita di Dio, la verità di Dio…

La candela poi si offre e si consuma, in generale, davanti all’immagine dei Santi e davanti al Santissimo.

E così deve ardere, splendere, consumarsi la nostra vita, deve consumarsi davanti a Dio.

La nostra vita sia come la candela che arde, splende e si consuma per amore di Dio e del suo Regno.

(San Luigi Orione)

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Il vocabolario evangelico di Papa Francesco:

gioia, speranza, tenerezza, misericordia e perdono…

Gioia

Questa è la prima parola che vorrei dirvi: gioia! Non siate mai uomini e donne

tristi; un cristiano non potrà mai esserlo!

La nostra gioia non nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall’aver

incontrato una persona: Gesù.

Speranza

Anche oggi davanti a tanti tratti di cielo grigio, abbiamo bisogno di vedere la

luce della speranza e di dare noi stessi speranza.

Custodire il creato, ogni uomo e ogni donna, con uno sguardo di tenerezza e

amore, è aprire l’orizzonte della speranza, è aprire uno squarcio di luce in mezzo a

tante nubi, è portare il calore della speranza!

Tenerezza

Il prendersi cura, il custodire chiede bontà,

chiede di essere vissuto con tenerezza.

Non dobbiamo aver timore della bontà, della tenerezza!

Misericordia e perdono

Accetta che Gesù risorto entri nella tua vita.

Accoglilo come amico: Lui è la Vita!

Non ci sono situazioni che Dio non possa cambiare.

Anche se sei stato lontano, fa’ un piccolo passo verso di Lui: ti sta aspettano a

braccia aperte.

Non dimentichiamo questa parola:Dio mai si stanca di perdonarci, mai!

Lui è un Padre amoroso che sempre perdona, che ha quel cuore di misericordia

per tutti noi.

E anche noi impariamo ad essere misericordiosi con tutti.