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Direttore Responsabile: Gianni Milani Proprietà: Associazione Comitato Civico Cortina Autorizzazione Tribunale di Belluno nr. 3/2004 Stampa: Tipografia Printhouse snc Euro 1,40 POSTE ITALIANE s.p.a. SPEDIZIONE IN A.P. -70% - D.C.B. BL 1-5 Periodico mensile di vita cittadina, cultura e attualità Anno II numero 14 luglio 2005 Inchiostro spiritoso Il metano per inquinare meno L’intervista a . . . Mario Dibona Viabilità: il punto di vista della Provincia Mostra fotografica “P a d r i” 6 7-8 9 13 Dossier Codivilla Putti I piccoli ospedali sono un problema. Per i politici, per i medici, per i pazienti. Tornare indietro rispetto alla distribuzione capillare sul ter- ritorio delle strutture ospeda- liere attuata negli anni del bi- lancio statale “allegro” non è semplice. Ci si rende conto che in una grande struttura il paziente ha più possibilità di essere cura- to meglio. D’altro canto un ospedale è pur sempre una azienda che porta benessere – anche economico – nel centro dove è localizzato. In aggiun- ta va tenuto conto anche del sentimento di spoliazione del cittadino quando perde un servizio importante come quello sanitario. Cortina non sfugge alla rego- la generale e già da anni si combatte per mantenere vive le strutture sanitarie presenti nel paese, in primo luogo gli Istituti Codivilla-Putti. Dal 2003 è stato avviato un progetto per gestire il Codivil- la-Putti in maniera alternativa rispetto agli ospedali “tradizio- nali”. La necessità aguzza l’in- gegno. Su spinta della Regio- ne, l’Ulss ha costituito una so- cietà con capitali pubblici e privati: il pubblico ha messo gli immobili e il marchio; il priva- to (la società Giomi) ha porta- to soldi contanti e una grande esperienza nella gestione delle cliniche private. La maggioranza è sempre in mano pubblica. Il contributo del privato è però indispensa- bile non solo per le risorse fi- nanziarie che servono a paga- re i primi interventi di riorga- nizzazione ma anche – e so- prattutto – per la diversa men- talità nella gestione dei servi- zi sanitari. Una mentalità più attenta all’utilizzo efficiente delle risorse, molto orientata al risultato tangibile, misura- bile, estremamente accorta nel controllo della gestione. Questo approccio “privatisti- co” si combina però con le ga- ranzie che il pubblico – la grande Mamma – dà, pure con le sue inefficienze e le sue prodigalità. Il periodo sperimentale dura tre anni. E due sono già passati. I risultati sono buoni e sembra che il connubio pubblico-pri- vato funzioni in termini di ser- vizio sanitario. La situazione del Codivilla- Putti non è però stabilizzata. Il progetto prevede che la rior- ganizzazione vada in porto a condizione che vengano ri- strutturati gli edifici Codivilla e Putti. Si parla – per inten- derci – rispettivamente di 7.590 metri quadri e 5.900 metri quadri di superficie in una zona di Cortina di al- tissimo pregio. Il Putti dovreb- be perdere le funzioni assi- stenziali e di- ventare per la maggiore parte “residenziale”, a servizio del- l’attività del Codivilla. In pratica si mette “a ren- dere” in termi- ni di organiz- zazione sanitaria il Putti con una trasformazione edilizia di notevole portata. Il Putti diventa di fatto il pol- mone finanziario per il recu- pero di tutta l’attività attraver- so la sua vendita all’Inail e – dopo la ristrutturazione – il successivo riaffitto da parte dell’Inail alla società di gestio- ne per l’utilizzo nel progetto sanitario. In questi due anni di speri- mentazione le attività stretta- mente sanitarie sono andate migliorando e, pur fra ovvie difficoltà, si sono raggiunti certi obiettivi; le attività di in- tervento edilizio sono invece rimaste ferme, pur essendo imprescindibili per il successo dei progetti. Gli interventi al Putti sono la chiave per sperare in un futu- ro dell’ospedale. Il valore intrinseco dell’edifi- cio fisico Putti è enorme, an- che se - viene detto - non è così in quanto ha una destinazio- ne sanitaria immutabile. Per chi crede che le destinazioni siano tutt’altro che immutabili (e noi fra questi), vale il discor- so che sia conveniente stare all’erta e mettere in maniera assolutamente garantita (!) il cambio d’uso del Putti a ser- vizio del Codivilla e dei suoi servizi sanitari. Altrimenti c’è il rischio di ritrovarci senza ospedale e senza i cespiti. Secondo il Comitato Civico la massima garanzia è quella che la proprietà del Putti non pas- si all’Inail ma al Comune, con gli impegni connessi. Per 5.900 metri quadri i 15 miliardi di vecchie lire sono un’inezia. Ne parleremo a lungo nel nu- mero di Agosto di Voci di Cortina. In questa uscita intendiamo prima presentare un quadro generale informativo della si- tuazione del Codivilla-Putti. Marina Menardi Eleonora Du Prè Edoardo Pompanin L’OSPEDALE CODIVILLA-PUTTI DOPO DUE ANNI DI SPERIMENTAZIONE: BUONI I RISULTATI SANITARI MA LA RISTRUTTURAZIONE È FERMA. INTANTO IL PUTTI È IN VENDITA A ROMA, CON IL CONSENSO DEL COMUNE. UN’ALTRA OCCASIONE PERSA . . .

Voci di Cortina - luglio 2005

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Anno II numero 14 luglio 2005

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Page 1: Voci di Cortina - luglio 2005

Direttore Responsabile: Gianni Milani

Proprietà: Associazione Comitato Civico Cortina

Autorizzazione Tribunale di Belluno nr. 3/2004

Stampa: Tipografia Printhouse snc

Euro 1,40POSTE ITALIANE s.p.a. SPEDIZIONE IN A.P. -70% - D.C.B. BL

1-5

Periodico mensile di vita cittadina, cultura e attualità Anno II numero 14 luglio 2005○

Inchiostro spiritoso

Il metano

per inquinare meno

L’intervista a . . .

Mario Dibona

Viabilità: il punto di

vista della Provincia

Mostra fotografica

“P a d r i”

6 7-8 9 13

Dossier

Codivilla Putti

I piccoli ospedali sono unproblema. Per i politici, peri medici, per i pazienti.

Tornare indietro rispetto alladistribuzione capillare sul ter-ritorio delle strutture ospeda-liere attuata negli anni del bi-lancio statale “allegro” non èsemplice.Ci si rende conto che in unagrande struttura il paziente hapiù possibilità di essere cura-to meglio. D’altro canto unospedale è pur sempre unaazienda che porta benessere –anche economico – nel centrodove è localizzato. In aggiun-ta va tenuto conto anche delsentimento di spoliazione delcittadino quando perde unservizio importante comequello sanitario.Cortina non sfugge alla rego-la generale e già da anni sicombatte per mantenere vivele strutture sanitarie presentinel paese, in primo luogo gliIstituti Codivilla-Putti.Dal 2003 è stato avviato unprogetto per gestire il Codivil-la-Putti in maniera alternativarispetto agli ospedali “tradizio-nali”. La necessità aguzza l’in-gegno. Su spinta della Regio-ne, l’Ulss ha costituito una so-cietà con capitali pubblici eprivati: il pubblico ha messo gliimmobili e il marchio; il priva-to (la società Giomi) ha porta-to soldi contanti e una grandeesperienza nella gestione dellecliniche private.La maggioranza è sempre in

mano pubblica. Il contributodel privato è però indispensa-bile non solo per le risorse fi-nanziarie che servono a paga-re i primi interventi di riorga-nizzazione ma anche – e so-prattutto – per la diversa men-talità nella gestione dei servi-zi sanitari. Una mentalità piùattenta all’utilizzo efficiente

delle risorse, molto orientataal risultato tangibile, misura-bile, estremamente accorta nelcontrollo della gestione.Questo approccio “privatisti-co” si combina però con le ga-ranzie che il pubblico – lagrande Mamma – dà, purecon le sue inefficienze e le sueprodigalità.Il periodo sperimentale dura treanni. E due sono già passati.I risultati sono buoni e sembrache il connubio pubblico-pri-vato funzioni in termini di ser-vizio sanitario.

La situazione del Codivilla-Putti non è però stabilizzata.Il progetto prevede che la rior-ganizzazione vada in porto acondizione che vengano ri-strutturati gli edifici Codivillae Putti. Si parla – per inten-derci – rispettivamente di7.590 metri quadri e 5.900metri quadri di superficie in

una zona diCortina di al-tissimo pregio.Il Putti dovreb-be perdere lefunzioni assi-stenziali e di-ventare per lamaggiore parte“residenziale”,a servizio del-l’attività delCodivilla.In pratica simette “a ren-dere” in termi-ni di organiz-

zazione sanitaria il Putti conuna trasformazione edilizia dinotevole portata.Il Putti diventa di fatto il pol-mone finanziario per il recu-pero di tutta l’attività attraver-so la sua vendita all’Inail e –dopo la ristrutturazione – ilsuccessivo riaffitto da partedell’Inail alla società di gestio-ne per l’utilizzo nel progettosanitario.In questi due anni di speri-mentazione le attività stretta-mente sanitarie sono andatemigliorando e, pur fra ovvie

difficoltà, si sono raggiunticerti obiettivi; le attività di in-tervento edilizio sono invecerimaste ferme, pur essendoimprescindibili per il successodei progetti.Gli interventi al Putti sono lachiave per sperare in un futu-ro dell’ospedale.Il valore intrinseco dell’edifi-cio fisico Putti è enorme, an-che se - viene detto - non è cosìin quanto ha una destinazio-ne sanitaria immutabile. Perchi crede che le destinazionisiano tutt’altro che immutabili(e noi fra questi), vale il discor-so che sia conveniente stareall’erta e mettere in manieraassolutamente garantita (!) ilcambio d’uso del Putti a ser-vizio del Codivilla e dei suoiservizi sanitari. Altrimenti c’èil rischio di ritrovarci senzaospedale e senza i cespiti.Secondo il Comitato Civico lamassima garanzia è quella chela proprietà del Putti non pas-si all’Inail ma al Comune, congli impegni connessi. Per 5.900metri quadri i 15 miliardi divecchie lire sono un’inezia.Ne parleremo a lungo nel nu-mero di Agosto di Voci diCortina.In questa uscita intendiamoprima presentare un quadrogenerale informativo della si-tuazione del Codivilla-Putti.

Marina MenardiEleonora Du Prè

Edoardo Pompanin

L’OSPEDALE CODIVILLA-PUTTI DOPO DUE ANNI DI SPERIMENTAZIONE:BUONI I RISULTATI SANITARI MA LA RISTRUTTURAZIONE È FERMA.

INTANTO IL PUTTI È IN VENDITA A ROMA,CON IL CONSENSO DEL COMUNE.UN’ALTRA OCCASIONE PERSA . . .

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2 Voci di Cortina Numero 14 luglio 2005

te locale o non locale.A livello locale:- il servizio di diagnosi e curadi ortopedia e traumatologiaper tutto il Cadore(40.000 abitanti)- il servizio ambulatoriale perla Val Boite (Cortina, San Vitoe Borca)per 15.000 abitanti, a cui som-mare altri 17.000 turisti.A livello regionale e nazionale:- il servizio di diagnosi e curamonospecialistico per la curadelle malattie infettive delle ossa(con pazienti che vengono perla maggior parte da fuori re-gione)- traumatologia da sport.

Questi servizi funzionano, an-che se sono necessarie azioniper migliorarne soprattutto laqualità e mantenere così il van-taggio competitivo nel mercatosanitario.Questi servizi sono la buonabase di partenza per il progettodi sperimentazione.

I fattori critici - in questo con-testo tutto sommato positivo -sono però diversi e mettono arischio il livello raggiunto neglianni:* stagionalità degli interventidi traumatologia;* limitata qualificazione delsettore ortopedico (scarsamen-te attrattivo);* il basso livello qualitativo dei

servizi “alberghierie residenziali” (equesto, a nostroavviso, è fattore“d’interesse” pertutto il progettosperimentale molto

LA STORIA RECENTE DELL’OSPEDALE DICORTINA E DI COME SI CERCA DI SALVARLOLa sperimentazione gestionale al Codivilla-Putti è la stradaper mantenere un importante presidio sanitario a Cortina.Un viaggio fra sanità, ristrutturazioni ediliziee ricerca di finanziamenti Dossier ed interviste di Edoardo Pompanin, Eleonora Du Prè e Marina Menardi

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Ormai è noto: senza qual-che innovazione orga-nizzativa, i tradiziona-

li piccoli ospedali di paese sonodestinati a chiudere.Non ci sono soldi, le cure costa-no e i modelli di controllo digestione impongono gestionipiù efficienti e “risparmiose”.Queste linee di sviluppo nonsono una novità. Anche perquesto motivo una legge regio-nale del 1996 obbliga la Regio-ne a trovare modelli organizza-tivi alternativi e più efficientiper la gestione della sanità.In questo contesto, nel 1999 laGiunta Veneta ha pensato disistemare dignitosamente - nelcomplicato mosaico della sani-tà regionale - il Presidio Ospe-daliero di Cortina d’Ampezzo(Codivilla-Putti): ne ha fattosede di “sperimentazione ge-stionale”.Ricordiamo che il Codivilla-Put-ti è classificato come “Ospeda-le Specializzato inter-regiona-le”. Al 31.12.2000 conta in or-ganico 162 persone. Ha la ca-ratteristica di essere una dellepoche strutture in Italia ad oc-cuparsi di infezioni osteo-arti-colari e figura fra i nomi di pre-stigio nel trattamento dei trau-mi da sport invernali.

Da queste premesse è partita ilprimo luglio del 2003 una nuo-va gestione dell’ospedale corti-nese: nel giugno del 2006 si con-

cluderà la fase sperimentale esi potrà conoscere il destino delCodivilla-Putti.Ricostruiamo per sommi capitutta la storia.

LE STRUTTUREIl complesso ospedaliero consi-ste in due padiglioni (il Codivillae il Putti) e vari altri edifici stru-mentali (alloggi per i dipenden-ti, locali di servizio).

Il Codivillanasce albergo e viene ristruttu-rato in ospedale. Presenta unvolume complessivo fuori terradi 21.100 metri cubi. E’ alto seipiani ed ha una superficie lor-da di 7.590 metri quadrati.Le strutture sono in condizioniaccettabili; le finiture sono usu-rate, gli impianti non sono ade-guati, alcuni servizi sono obso-leti: in pratica lo stabilimentonon è adeguato agli standardprescritti per una struttura sa-nitaria ospedaliera.

Il Puttiè realizzato nel 1939. Ha unvolume di 20.000 metri cubi euna superficie di 5.900 metriquadri. Dispone di circa 60 po-sti letto.

I SERVIZIGARANTITI PRIMADELLA SPERIMENTAZIONEE I PROBLEMI CONNESSII servizi sono distinti per uten-

importante);* la concorrenza delle strut-ture di Bolzano (ad esempiol’ospedale di San Candido);* carenza di interventi di tiporiabilitativo;* varie criticità logistico-orga-nizzative;* i limiti e i condizionamentiimposti dalla struttura degliedifici ospedalieri.

La sperimentazione ha l’obiet-tivo di proporre un modello chesi svilupperà poi negli anni perspazzare via queste ombre.

LA SPERIMENTAZIONEIl progetto di sperimentazioneha previsto la costituzione diuna società a capitale misto conla partecipazione – accanto allaULSS di Belluno – di un partnerprivato, la società Giomi SpA diRoma (www.giomi.it).Lo scopo è di reperire i capitaliper una radicale ristrutturazio-ne ed ammodernamento delcomplesso. Inoltre il partnerprivato deve apportare compe-tenza e professionalità per unacrescita qualitativa del serviziosotto il profilo sanitario e delcomfort alberghiero.La società dovrebbe operarecon maggiore flessibilità e mi-nori costi gestionali. Il servizioai residenti e ai turisti avrà unamigliore qualificazione.E’ chiaro che il successo dellasperimentazione triennale (cioèfino al 2006) apre le porte adun’auspicabile sistemazionedefinitiva della struttura ospe-

L’Istituto Codivilla - mq. 7.590

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3Voci di CortinaNumero 14 luglio 2005

daliera, con garanzie di soste-nibilità nel tempo delle scelte, atutela, prima di tutto, dei citta-dini residenti.

I vincoli di legge per la gestionesperimentale sono:- sottostare alle norme regionaliper le “sperimentazioni orga-nizzative”;- il socio pubblico (Ulss) devepossedere la maggioranza delcapitale della società;- i servizi sanitari offerti sonofinanziati con i criteri generalidi finanziamento delle presta-zioni sanitarie;- è gestibile solo un Punto diPronto Intervento (è esclusacioè la realizzazione di unPronto Soccorso);- il progetto è riferito a 116 po-sti letto.

OBIETTIVI DEL PROGETTOL’obiettivo generale della speri-mentazione è quello di gettarele basi per migliorare, potenzia-re e qualificare l’attività attra-verso un processo radicale dirazionalizzazione ed innova-zione organizzativa nonché diriconversione strutturale.L’apporto delle competenze diun socio proveniente dal setto-re privato è ulteriore occasionedi arricchimento sul piano cul-turale e professionale. Anche sel’apporto di risorse finanziarienon è da disprezzare.

Gli obiettivi specifici che di seguitoelenchiamo possono essere visticome le tappe del destino trac-ciato per il nostro Codivilla-Put-ti, a prescindere che questa fasedi sperimentazione raggiungatutti i risultati sperati:1) qualificazione delle attivitàstoriche: ortopedia, traumatolo-gia, Tbc osteoarticolare, osteo-mieliti;2) sviluppo delle attività di ria-bilitazione;3) rispetto del ruolo della strut-tura per i bisogni della colletti-vità locale e turistica: Punto diPrimo Intervento, ortopedia etraumatologia, poliambulatorio(abbiamo visto come queste at-tività siano state comunque ge-stite in maniera soddisfacente,pur con margini di migliora-mento);4) sviluppare attività sanitarieinnovative, anche in regime li-bero-professionale;

5) migliorare l’efficienza eco-nomica e qualitativa del servi-zio ampliando la gamma di at-tività;6) migliorare il comfort alber-ghiero e della degenza;7) attivare rapporti di collabo-razione e ricerca con le univer-sità, gli istituti di ricerca, altriospedali.

Inoltre, il progetto prevede unadiversa dislocazione fisica del-le attività che porta a ripensarecompletamente l’utilizzo deivolumi e degli spazi di tutti gliedifici del complesso ospedalie-ro Codivilla-Putti.In estrema sintesi è previsto chetutta l’attività sanitaria sia por-tata al Codivilla e che l’edificiodel Putti sia destinato per granparte a “residenzialità”.Si può dire che il Putti non saràpiù un ospedale (infatti vengo-no dismesse le funzioni assisten-ziali);oppure si può dire che sarà unastruttura a destinazione sanitaria;oppure che è una strutturacomplementare all’attivitàospedaliera: riteniamo, comun-que, che la ristrutturazione egli eventuali cambi d’uso delPutti meritino un approfondi-mento che svilupperemo nelnumero di Agosto di Voci di

Cortina.Al momento riportiamo i ter-mini degli obiettivi di progettoper quanto riguarda gli spazi“fisici”:a. presso il Padiglione Codivil-la verranno collocate tutte leattività tipicamente sanitarie,medico chirurgiche erogate inregime di degenza ordinaria,con cicli di ospedalizzazionediurna e con trattamenti esclu-sivamente ambulatoriali;b. presso il Padiglione Puttiverranno collocate attività di-dattico-formative, di studio ericerca e di rappresentanza ol-tre che un’offerta di residenzia-

lità destinata a:- personale collegiato pari a

circa 80-90 unità;- pazienti seguiti in regime

ambulatoriale o di day-hospi-tal abbisognevoli di posti let-to alberghieri di tipo convale-scenziale;

- congiunti di pazienti ospe-dalizzati abbisognevoli di sup-porto familiare.

PUNTI DI FORZA E DEBO-LEZZA DEL PROGETTO

A favore (+):+ la notorietà internazionale diCortina+ la tradizione degli Istituti Co-divilla e Putti+ l’imponente affluenza turi-stica che costituisce una ottimabase di “utenza”+ l’attività ormai consolidatanel campo della traumatologiaortopedica con oltre 1700 pa-zienti/anno convogliati dalPunto di Primo Intervento+ la consolidata esperienza ela domanda crescente nel trat-tamento delle infezioni osteo-articolari+ la partecipazione di un part-ner privato che si fa carico delrischio d’impresa investendo ri-sorse finanziarie finalizzate alrecupero edilizio ed al miglio-ramento qualitativo del servizio

+ l’accreditamento daparte della Regione di78 posti letto+ ci sono margini diutile dalla gestione.

Contro (-):- la difficoltà a recluta-re personale medicocon forte caratterizza-zione professionale- la difficoltà a recluta-

re personale tecnico e parame-dico- la marginalità geografica diCortina- la complessità, dato il carat-tere sperimentale del progetto,di sviluppare sinergie tra Ulssn.1, partner privato e comuni-tà locale- il tempo tecnico necessario pergli interventi edili di ristruttu-razione e ottenimento delle au-torizzazioni edilizie

DOPOLA SPERIMENTAZIONEPer seguire lo sviluppo dellesperimentazione è previsto un

monitoraggio continuo del-l’attività.I parametri sono per la maggiorparte di tipo “aziendalistico”,cioè calcolati su dati statistici evalori oggettivi.Il monitoraggio è svolto an-nualmente in base a specificireport da presentare in Regio-ne dove saranno indicati i risul-tati conseguiti rispetto agli in-dicatori scelti.Molti indici determinano i vo-lumi di attività e i ricavi azien-dali (posti letto, tasso di occu-pazione, degenza media, gior-nate di degenza, ricoveri).Saranno inoltre valutati indicidi economicità e, sopra tutti, ilrisultato finale di esercizio.Verranno condotte delle rileva-zioni per appurare la qualità deiservizi resi.

A parere sia dall’amministrato-re che rappresenta il socio pub-blico - ing. Vielmo -, sia dal so-cio privato - dott. Miraglia -, iprimi due anni di sperimenta-zione sono stati soddisfacenti (!)e ricchi di soddisfazioni (rinvia-mo alle interviste riportate nellepagine che seguono).

Al termine della sperimentazio-ne si prospettano tre scenari:1 - la sperimentazione non hafunzionato: tutto torna comeprima (con la necessità di “in-ventare” però qualche soluzio-ne alternativa);2 - la sperimentazione non hadato indicazioni utili: va prolun-gata la sperimentazione3 - la sperimentazione è andatabene: l’attività prevista nel pro-getto va confermata e consolida-ta in un progetto “effettivo”.

L’Istituto Putti - mq. 5.900

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4 Voci di Cortina Numero 14 luglio 2005

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Il dott. Massimo Miraglia èPresidente della SocietàGiomi SpA, partner al 49%

con l’Ulss n.1 della società mi-sta per la gestione sperimenta-le del Codivilla-Putti.

Giovane, preparato, gentile.Incassa qualunque obiezionereplicando con una dialetticaavvolgente e sfuggevole.Fa una certa impressione par-lare di temi sanitari con argo-mentazioni più di carattere eco-nomico-finanziario che discienza medica. Ma così va ilmondo; conviene prenderneatto e attrezzarsi.

Il prossimo luglio volgerà altermine il secondo dei treanni di sperimentazione del-la gestione pubblico priva-to. Può fare un bilancio inmerito?Mi ritengo molto soddisfatto. Ilrilancio della qualità della strut-tura e della fiducia sono il risul-tato di un percorso lungo fattodi studio e di comunione di in-tenti.La struttura in due anni si è tra-sformata da statica a dinamicae sta riacquistando il valore e illivello nazionale come neglianni �70.Il Case-Mix (lo strumento chemisura la qualità delle cure negliospedali) è molto alto.

CODIVILLA - PUTTI:Alla chiusura del 2° anno di sperimentazione (30 giugno 2005),per sapere come sta andando abbiamo incontrato:. . . l’amministratore delegato della società Codivilla-Putti srl dott. Massimo Miraglia . . .

Abbiamo avuto un incrementodel 50/60% rispetto al 2003 del-l�attività osteomielite; l�attività diprotesi in un anno è quasi rad-doppiata .L�opinione pubblica sembranon trovare riscontro rispet-to a quanto da Lei esposto.Le aspettative sembrano es-sere state in parte disattese.Forse non è stata data par-ticolare attenzione alla co-municazione?No, non credo si sia peccato incomunicazione. Comunque non èla comunicazione che conta, ciòche conta sono i fatti; noi siamoabituati a lasciare parlare i fatti.Ci vuole fare un punto dellasituazione dopo questi pri-mi due anni di gestione?Il progetto presentato e gli obiet-tivi della nuova gestione preve-dono: un intervento sul pianoindustriale con il rilancio dell�at-tività già esistente ( ortopedia,traumatologia, riabilitazione or-topedica al Codivilla e la curadell�osteomielite) e il rilanciodella struttura sotto l�aspettocongressuale e scientifico. Quin-di l�assistenza da un lato e l�atti-vità scientifico-congressualedall�altro.L�apporto di specificità è tra gliobiettivi più importanti: la riso-nanza magnetica, l�attività di ria-bilitazione cardiologica, la pale-stra di riabilitazione ortopedica.Tutto ciò comporta interventistrutturali al Codivilla, dove ver-rà concentrata tutta l�attività sa-nitaria, con separazione dei re-parti settici e asettici. Già da tem-po abbiamo presentato un pro-getto preliminare per la ristrut-turazione dell�edificio, abbiamoavuto l�autorizzazione della Com-missione Tecnica Regionale, tut-tavia i tempi sono lunghi: pro-prietario dell�immobile è l�Ulss, laquale come ente pubblico sotto-stà a vincoli burocratici e ciò ral-lenta la riorganizzazione.A fine triennio, superato ilperiodo sperimentale, cosasuccederà?Tre sono le possibili alternative:a) Quella che noi auspichiamo

è che la Regione valuti positiva-mente l�esito della sperimenta-zione e convalidi il progetto; fi-nisce la sperimentazione e si re-sta qui stabilmente;b) Viene valutato insoddisfa-cente il progetto sperimentale; lasocietà mista viene sciolta; laGiomi se ne torna a casa. L�ospe-dale non rientra nella program-mazione della rete ospedaliere;c) Eventuale proroga di ulterio-ri tre anni della sperimentazioneperché non è possibile una valu-tazione.Qualora venisse conferma-ta la prima ipotesi cosa ac-cadrà?La logica degli investimenti è diavere dei ritorni .Per il Gruppo Giomi continuare adavere un ruolo di minoranza po-trebbe essere controproducentee disincentivante.Il nostro obiettivo è quello di au-mentare la partecipazione aziona-ria del privato e attribuire al pub-blico la golden share (per ipotesinel rapporto di 80/20) a garanzia

degli interessi pubblici.Una sorta di potere di veto su de-cisioni di particolare rilevanza.La riorganizzazione del Codi-villa, finalizzata a concentrarepresso il padiglione stessotutta l�attività sanitaria eospedaliera, comporterà lachiusura dal punto di vistaospedaliero del padiglionePutti, il quale verrà trasfor-mato in alloggi e mini appar-tamenti per personale, pazien-ti e parenti dei degenti.In sostanza verranno fatti in-terventi edilizi importanti.Quali garanzie vengono dateai cittadini per garantirne ladestinazione?Noi non siamo albergatori!. Ilnostro core business è la SANI-TA�. I 5.900 metri quadrati disuperficie più le pertinenze sonodi proprietà della ULSS . Qualsia-si funzione e/o trasformazionedel padiglione Putti dovrà esserecollegata all�attività ospedaliera,quali ad esempio gli appartamentiper i dipendenti.

ISTITUTI CODIVILLA - PUTTI CENNI STORICILa storia degli istituti Codivilla-Putti è legata al trattamento della tubercolosi ossea che, all’inizio del‘900, era molto diffusa. L’allora direttore degli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna, dott. AlessandroCodivilla, auspicò la creazione di un centro montano ritenendo che l’aria e i raggi solari avesseroun’influenza benefica sull’evoluzione della malattia. Il progetto fu realizzato dal dott. Vittorio Putti, cheutilizzò una struttura alberghiera già esistente.L’Istituto Elioterapico Codivilla, annesso al Rizzoli, fu inaugurato nel 1923 con 100 posti letto.Nel 1939, in epoca fascista, fu inaugurato il padiglione Putti, costruito con lo scopo di curareattraverso l’elioterapia (la cura attraverso l’esposizione ai raggi solari) le persone affette da tubercolosiossea . I posti letto salirono a 280.Nel 1948 fu acquistata Villa Blu (oggi albergo), dove furono istituiti 80 posti letto per la cura dellatubercolosi ossea infantile.Nel dopoguerra gli amministratori del Rizzoli decisero di ampliare il patrimonio edilizio per crearealloggi per il personale dipendente, e acquistarono Villa Cicogna, Villa del Sole e la Casetta.Nel 1949 il prof. Colombani iniziò, primo in Italia, il trattamento chirurgico delle spondiliti. Ladegenza media per questo tipo di malattie era di quattro mesi, per cui furono create scuole interne,circoli ricreativi, cinema per soddisfare i bisogni psico-sociali dei degenti.Con l’avvento delle Olimpiadi nel 1956 il Codivilla venne ampliato con una sala operatoria, unlaboratorio d’analisi e la radiologia.Nel 1963 prese avvio la collaborazione con l’Istituto Immunologico di Vienna nel campodella ricerca sulle malattie ossee infettive.Nel 1980, in seguito all’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale ex legge 833/78, gli istitutielioterapici Codivilla-Putti passarono dal Rizzoli di Bologna alla Regione Veneto e alla ULSS N.1. Questo passaggio ha comportato una stasi degli investimenti e una progressiva diminuzione deiposti letto, non apportando miglioramenti agli standard sia sanitari in senso stretto, sia di accoglienza.Questo progressivo declino ha dato vita anche ad un Comitato Civico per la Salute del Cittadino,che per vent’anni si è battuto per il mantenimento della struttura ospedaliera, rallentandone il progres-sivo ridimensionamento, con la speranza di recuperare il bagaglio di esperienze e professionalitàche avevano portato il Codivilla-Putti ad essere il primo in Europa per la cura dell’osteomielite e dellatbc ossea.Il calo degli standard necessari per il mantenimento dell’ospedale ha reso critico il mantenimentodello stesso da parte della Regione e ha reso necessaria la ricerca di una soluzione alternativa permantenere la struttura ospedaliera a Cortina. La chiusura dell’ospedale sarebbe inverosimile per larealtà di Cortina, che presenta una popolazione stabile in costante diminuzione, con tuttavia deipicchi di richiesta di servizi nei periodi di alta stagione turistica. Ecco che, dopo un lungo iterlegislativo e burocratico, si è arrivati ad una possibilità di rilancio dell’ospedale attraverso unagestione mista pubblico-privata.

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5Voci di CortinaNumero 14 luglio 2005

MAGLIETTE PERSONALIZZATE E GADGETS

di Claudia Alverà - Majon 41 - Cortina - Cell. 339 7092609

CODIVILLA - PUTTI: . . . e il direttore generale dell’ULSS n. 1 ing. Alberto Vielmo

L’ing. Vielmo ci dice diaver ereditato il proget-to per il rilancio dalle pre-

cedenti Amministrazioni. Suofu tuttavia il compito di avviar-lo, con non pochi problemi; fratutti il più importante la situa-zione del personale, che, secon-do il progetto iniziale, dopo seimesi di comando con contrattopubblico, sarebbe passato alcontratto privato.

I dipendenti del CodivillaPutti hanno fatto ritardarel�avvio della sperimentazio-ne (dal 1° aprile al 1° luglio2003) poiché non avevanoben chiara la loro sorte al-l�interno della nuova socie-tà. Come siete arrivati ad unaccordo?Grazie anche alla disponibilità delpartner privato, dopo lunghe trat-tative sindacali siamo giunti a pro-lungare la situazione di �coman-do� privato su dipendenti con sta-tus di pubblico dipendente da seimesi a tre anni. Durante questoperiodo in qualsiasi momentochiunque può licenziarsi dal pub-blico e farsi assumere dalla socie-tà con contratto privato. La diret-trice amministrativa, sig.ra Cella -ad esempio - si è licenziata dallaULSS e si è fatta assumere dallanuova società. Qualcuno ha chie-sto il trasferimento in altre strut-ture della provincia: dei 120 dipen-denti sono rimasti in 70.C�è carenza di personale?Col privato si è riusciti a sopperi-re alle carenze endemiche di per-sonale attingendo ad un mercatodel lavoro più ampio: assunzionidirette, contratti a termine, ecc.Inoltre la Giomi possiede altrestrutture sanitarie di ortopedia enei momenti di maggiore richie-sta può trasferire proprio perso-nale specializzato al Codivilla perfar fronte ad un aumento delladomanda. La consistenza attualecomporta un aumento dall�iniziodell�attività di n.15 unità.Alla fine della sperimenta-zione rimarrà il contrattopubblico o si passerà auto-maticamente al privato?Questo ancora non lo sappiamo,la situazione dei pubblici dipen-denti non è del tutto definita.

Che ne sarà del Codivilla-Putti alla fine della speri-mentazione?La sperimentazione gestionale rap-presenta una soluzione transito-ria, uno �stand-by� per vedere cosafare definitivamente in futuro.Ci sono tre possibilità:1) esito negativo: tutto tornacome prima � viene garantito soloun servizio di Primo Intervento.Nel piano regionale i letti di Cor-tina sono cancellati. Ma questasoluzione è da escludere;2) esito positivo: il progettoviene convalidato e si proseguecon un�attività propria (della so-cietà di gestione). Gli immobilivengono trasformati in sediadatte all�attività.3) non ci sono indicazionisufficienti della sperimenta-zione: la stessa potrebbe essereprolungata.Il dott. Miraglia ci ha dettoche la Giomi, dopo la speri-mentazione, vorrebbe au-mentare il proprio peso nel-la gestione, con una nettamaggioranza delle azioni,lasciando però al pubblico la�golden share�, cioè la pos-sibilità di veto su decisioniimportanti . Cosa pensa aproposito?La soluzione proposta da Miraglianon è da escludere, anzi da inco-raggiare: il privato crede in que-sto progetto e finora la collabo-razione, anche di fronte a proble-mi importanti, è stata forte; i pro-blemi li risolviamo sempre.Tuttavia in questo momento talesoluzione non è possibile perchéad oggi non esiste una norma chelo consenta.Anche il secondo anno si èchiuso in attivo: il bilancioal 31 dicembre 2004 parla diun avanzo di circa 200milaeuro: come vengono utiliz-zati i soldi guadagnati?Gli utili, come in ogni società,vengono divisi tra i soci. La Gio-mi quindi si porta a casa il 49%, ela ULSS il 51%.Come partner pubblico abbiamoreinvestito la nostra parte di utilinella struttura di Cortina. Tra l�al-tro i dipendenti nel 2004 hannoricevuto 100.000 euro di gratifi-che straordinarie.

La preghiamo oradi chiarirci un po�la situazione delPutti: perché laULSS vende il Put-ti all�INAIL per unprezzo così basso(15 miliardi di

lire), tenendo conto che infuturo non è da escludere uncambio di destinazione?Premetto che il protocollo d�in-tesa con l�INAIL per la vendita delPutti era già inserito nel progettoavviato prima della mia nomina adirettore generale di questa ULSS.Il progetto prevede 116 posti ipo-tizzati in un unico complesso,cioè il Codivilla. Al Putti sonomantenute le attività comple-mentari rispetto a quelle sanita-rie, cioè alloggi per i dipendenti,alloggi per corsisti o stagisti,sale riunione e aule al piano terraper attività di formazione e ricer-ca. L�INAIL acquista il Putti per 15miliardi di lire, importo che vie-ne utilizzato dalla ULSS per la ri-strutturazione del Codivilla.L�INAIL si impegna a destinarealtri 20 miliardi per la ristruttu-razione dell�immobile. Questoviene poi consegnato alla ULSS,che poi lo affitta alla società digestione per 30 anni (rinnovabi-li) al tasso del 2,5% (oltre al 75%dell�inflazione) sul capitale che èstato investito (l�investimentorientra con gli affitti -ndr).La valutazione di vendita è statafatta tenendo conto dell�attivitàospedaliera a cui il Putti è colle-gato e con l�intento di non ap-plicare un affitto troppo elevato.Se il fabbricato costa poco, è bas-so anche l�affitto. Certo, i peritinon hanno tenuto conto di cosapossa valere il Putti a Cortinasenza il vincolo ospedaliero.Possiamo quindi dire che sitratta di una �valutazione peristituzioni�?Certamente; un�offerta del generefatta ad un privato incontrerebbel�opposizione in primo luogo delComune e in secondo la mia:troppe sarebbero le insidie suldifferenziale con il prezzo di mer-cato, inoltre le procedure di garae di trasparenza dovrebbero es-sere a prova di bomba.

Sarebbe possibile la venditaad un�altra istituzione?Sì, ciò sarebbe possibile: un ac-quirente può essere sicuramenteil Comune di Cortina: se il Co-mune acquistasse il Putti, que-sto rimarrebbe comunque all�in-terno della comunità, benché vin-colato all�attività ospedaliera. Letrattative con l�INAIL sono in ri-tardo a causa di intoppi dovuti aproblemi interni ai vertici del-l�istituto; il Sindaco è sempre sta-to tenuto informato passo perpasso sullo svolgimento degliaccordi, ma non è mai interve-nuto in questo senso.Dunque ci sta dicendo chesarebbe favorevole alla ven-dita del Putti al Comune diCortina, anziché all�INAIL. Ei 20 miliardi per la ristrut-turazione dell�immobile?I soldi per la ristrutturazione sipossono trovare; è un ostacoloche si può superare insieme.Ci siamo congedati da questopiacevole incontro con l’ing.Vielmo con felicità per quest’ul-tima notizia, ma allo stesso tem-po con incredulità: perché ilComune non ha pensato di ac-quistare il Putti? L’ing. Vielmoci ha detto che ci sarebbe stataancora l’opportunità, anche sela trattativa con l’Inail è già infase conclusiva.Nei giorni immediatamente se-guenti all’intervista abbiamoscritto e inviato una lettera alSindaco chiedendo, per il benedel paese, di provvedere all’ac-quisto del Putti. La risposta,purtroppo è stata negativa, madi questo parleremo in modopiù approfondito nel prossimonumero di Voci di Cortina.

da sx: il Ministro Sirchia (1), il dott. Miraglia (2) e l’ing. Vielmo (4)

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6 Voci di Cortina Numero 14 luglio 2005

L � I N T E R V I S T A . . .

nome:MARIO DIBONA �Moro� 

età�:43 ANNI

professione:GUIDA ALPINA

incarichi:PRESIDENTE DELLE GUIDE ALPINE DI

CORTINAPRESIDENTE DEL COLLEGIO REGIONALE

DELLE GUIDE ALPINEhobby e passioni:

MONTAGNA, SCI, VIAGGI EXTRA EUROPEIlibro sul comodino (e in tenda):

WILBUR SMITHultimo film visto:

LE CROCIATER

. . . AL PRESIDENTEDELLE GUIDE ALPINE DI CORTINAMario Dibona è anche Presidente del Collegio Veneto delle Guide Alpine

di Marina Menardi

Mario Dibona è diventato gui-da alpina nel 1984, e da sei anniè presidente delle Guide di Cor-tina, il gruppo più numeroso inItalia dopo quello di Cour-mayer. In questi sei anni ci sonostati sicuramente dei cambia-menti per le guide alpine diCortina: un ufficio nel pienocentro, presso la Ciasa de raRegoles, insieme con un altrogruppo storico di Cortina, laScuola Nazionale di Sci. Ungruppo sempre in crescita, cheora conta 28 elementi attivi , tracui anche due donne; l’allarga-mento del lavoro anche alla sta-gione invernale, precedente-mente riservato ai pochi che riu-scivano a fare la guida tuttol’anno; un sito internet sempreaggiornato, pubblicità e ricercadi rilancio nel proprio campo.

L’ho incontrato nell’ufficio del-le guide per chiedergli alcunecose su questo mestiere difficilee affascinante.

Il mestiere della guida alpinastoricamente è legato all’esplo-razione e alla conquista di nuo-ve cime: basti pensare a PaulGrohman, re Alberto del Bel-gio, alle Baronesse Eotvos, checon le guide ampezzane Agosti-no Verzi, Antonio Dimai e An-gelo Dibona – solo per citarnealcune – raggiunsero numerosecime inviolate delle Dolomiti.Cosa è rimasto di quel mestie-re, oggi? Cosa significa essereguida alpina adesso?Un tempo il mestiere della gui-da alpina era legato all’accom-pagnamento del cliente in cimaalla montagna, ma ora lo spirito

di conqui-sta è passa-to, e noinon siamopiù solo ac-compagna-tori: siamodenominatiinfatti guidealpine - ma-estri di alpi-nismo, inquanto in-

segniamo a chi vuole arrampi-care come si fa ad andare inmontagna, insegniamo, conl’aiuto di appositi manuali, latecnica dell’arrampicata. Nonsolo accompagnamento, ma an-che e soprattutto insegnamento:questa è la differenza con la gui-da del passato.

Come si evolverà questa profes-sione alla luce di un livello di-lettantistico in montagna sem-pre più elevato?E’ vero che al giorno d’oggi cisono tanti autodidatti, ma nondobbiamo dimenticare che l’au-todidatta va incontro a parec-chi rischi, non conoscendo benele tecniche di sicurezza, comefare le soste, i nodi, le tecnichedi progressione. Con i corsi roc-cia per ragazzi e adulti e l’inse-gnamento nelle scuole, già dabambini si impara ad arrampi-care con una certa sicurezza.

Su cosa si orienta principal-mente la vostra attività?La nostra attività in estate èorientata sull’escursionismo,che consiste non nella gita clas-sica giornaliera, che negli ulti-mi anni è andata calando, ben-sì in grandi trekking con per-nottamenti in rifugio o percorsi

inesplorati. Lavoriamo moltoanche con le ferrate: a Cortinac’è un vero e proprio turismodelle ferrate, in agosto solo sul-l’Ivano Dibona, secondo unastatistica fatta dal Parco natu-rale della Dolomiti d’Ampezzo,transitano 1500 persone. Daqualche anno, grazie ai contri-buti della Comunità Montana,le guide si dedicano alla manu-tenzione delle ferrate: ogni annone viene rifatta una ex novo,abbiamo appena finito la To-maselli, prossimamente siste-miamo la Lipella fino alle TreDita. Questo è un lavoro a cuiteniamo molto: le ferrate sonomolto frequentate e devonoquindi essere mantenute allaperfezione, per evitare incidentispiacevoli. Secondo la legge lamanutenzione delle ferrate ècompito delle guide alpine.Abbiamo poi un’attività speci-fica per i bambini: arrampicataper gioco per bambini piccoli,minicorso roccia per ragazzi unpo’ più grandi. Per poterci av-vicinare nel modo giusto all’in-segnamento per i bambini ab-biamo interpellato la dottores-sa in pedagogia Raffaella Bian-cani, che dall’anno scorso lavo-ra con noi, sempre accompa-gnata da una guida alpina, e fagiocare i bambini tramite gi-mcane o altri giochi. Abbiamoavuto il successo sperato.

E in inverno?In inverno c’è stato negli ultimianni un cambiamento radicalenel mestiere di guida alpina:oltre alle classiche gite con glisci alpinismo, ora c’è lo sci fuo-ripista, conosciuto anche comefree rider, praticato soprattuttoda stranieri.Lavoriamo molto anche comeaccompagnatori in pista in girilunghi e panoramici come ilSella Ronda, il giro della Gran-de Guerra, dando le informa-zioni sui luoghi, le montagne,la storia.Altra fonte di lavoro per noi inquesti ultimi anni sono le pas-seggiate con le racchette daneve, lanciate per la prima vol-ta dalla Cooperativa di Corti-na e da me una decina di annifa, e che ora stanno avendo ungrosso successo.

Nell’ambiente dell’arrampicatasi parla spesso di sicurezza in

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7Voci di CortinaNumero 14 luglio 2005

montagna: sono anni che si di-scute sull’uso degli spit o deifittoni sulle soste di alcune vieclassiche, in sostituzione deivecchi chiodi piantati dai pri-mi salitori. Un problema eticoper chi vede così violato ilmodo in cui è stata aperta lavia, un problema di sicurezzaper altri: qual è la tua posizio-ne in proposito?Proprio su questo tema l’inver-no scorso ho improvvisato unatavola rotonda presso il risto-rante “da Strobel” con Guide,Scoiattoli e alcuni arrampicato-ri storici; i primi sono stati pro-prio loro a consigliare di mette-re in sicurezza almeno le soste.E questo è ciò che faremo, so-stituendo i vecchi chiodi conchiodi cementati, solamentesulle soste. Per ora il discorsodella richiodatura completadelle vie non è stato approfon-dito. Il mio parere è di restau-rare le vie vecchie, non con tra-pano e spit, bensì con chiodinuovi che siano all’interno sicu-ri, e all’esterno abbiano la par-venza del chiodo vecchio.

Accanto alla guida alpina avolte appaiono altre figure chepossono confondere le idee a chinon è propriamente nell’am-biente, quali l’istruttore CAI, laguida di media montagna, laguida turistica o altre: cosa vidistingue da queste figure?Quale è la vostra specificità?Per diventare guida alpina bi-sogna superare degli esamimolto difficili e selettivi, di unadurata completa di quattroanni. I corsi spaziano su varicampi: roccia, misto, ghiaccio,meteorologia, medicina ecc. Su-perati tutti gli esami, si vieneiscritti ad un albo professionaleregionale.Le altre figure che hai citato nonsono iscritte a questo albo, quin-di non sono dei professionistidella montagna, non hanno fat-to dei corsi così difficili e severicome la guida alpina. La man-canza di professionalità in que-sto campo comporta rischi alti,se si sbaglia ci si può fare moltomale ed è importante che l’ac-

compagnatore in montagna siaun professionista.

L’origine del turismo a Cortinaviene comunemente fatta risa-lire alla seconda metà dell’ot-tocento con l’inizio e la diffu-sione dell’alpinismo; guide eturismo sono quindi andatiavanti di pari passo. L’associa-zione che rappresenti è ricono-sciuta in tal senso dalla comu-nità e dalle istituzioni? Vi sen-tite inseriti in ruolo di promo-zione turistica?Già da parecchi anni siamo socie parte del direttivo di CortinaTurismo, il nostro peso ce l’ab-biamo nell’ambito delle attivitàdi montagna.Anche con il Comune i rappor-ti sono buoni, purtroppo non sipuò nascondere l’amarezza perla mancanza di una strutturadi arrampicata, per la quale èstata fatta richiesta già da tem-po anche dal gruppo Scoiatto-li. Ci troviamo in uno dei piùbei centri di alpinismo e nonpossediamo una palestra d’ar-rampicata, come c’è invece aChamonix, Courmayer, maanche a Sesto in Pusteria, uncentro sicuramente meno im-portante di Cortina e con unnumero di gente che arrampi-ca minore. Senza una strutturaadeguata è difficile anche pernoi insegnare ai bambini nellescuole la tecnica dell’arrampi-cata e portarli poi alla passio-ne per questa attività che faparte della storia di Cortina.

Cosa si può fare a Cortina perallungare la stagione turistica?Nel mese di giugno, a mio pa-rere uno dei mesi più belli pervivere la montagna, riceviamomolte richieste su internet. Glistranieri, in particolare, vorreb-bero pernottare nei rifugi cheperò sono tutti chiusi. Forse nonsono grandi numeri, ma noi ri-chieste ne abbiamo, se non fos-se tutto chiuso a Cortina a giu-gno si potrebbe lavorare.

Ricordiamo a chi ci legge chesei è anche membro del gruppoScoiattoli e hai partecipato con

successo alla spedizione del-l’anno scorso al K2. Ci puoispiegare quale è la differenzatra una guida e uno Scoiattolo?La guida è un professionista,un lavoro per vivere e per gua-dagnare, il gruppo Scoiattoliè un club di valenti alpinisti, diamici che arrampicano perpassione, ma non lo fanno dimestiere.

Si sente più guida alpina o Sco-iattolo?Nel ruolo in cui mi sono impe-gnato in questi ultimi anni, dapoco anche come presidente delcollegio veneto delle guide alpi-ne, mi sento più guida. Esserescoiattolo fa comunque partedella mia vita, il maglione ros-so lo porto con fierezza e im-portanza.

N.B. nota benePUBBLICATE ALL�ALBOLE GRADUATORIEDEGLI AVENTI DIRITTOAI PRIMI 21 ALLOGGIDEL CADEMAISono stati resi noti i nominatividei 21 assegnatari degli alloggial Cademai, sebbene non sia an-cora stata fissata la data per laconsegna delle chiavi, visto il

protrarsi dei lavori per il comple-tamento dell�edificio. E� stato se-gnalato per settembre il proba-bile termine di emissione delnuovo bando per l�assegnazionedei rimanenti appartamenti.Hanno ottenuto l�alloggio: 8 fa-miglie composte da 4 persone(Milva Soppelsa, Sergio Conte,Franco Santer, Alfonso Giuliano,Gianmario Maricchio, Martina Ra-bisè, Wanda Pompanin e MonicaSiorpaes), 9 nuclei famigliari for-mati da 3 persone (Stefania DeNuccio, Marcello Colli, Editta Mi-cheletti, Nadia Alberti, MonicaBernardi, Rosanna Larese, LucaSudino, Lucrezia Ferrando, Ivon-ne Bernardi). Infine 4 sono gli ap-partamenti assegnati a due com-ponenti (G. Da Rin De Lorenzo,Bruno Da Rold, Nicola Snaidero eCacitti Antonio).Ricordiamo che nessuna famigliacon più di quattro componenti edin possesso dei requisiti avevafatto domanda di assegnazione.

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NO BARRIERS DOLOMITIA CORTINA D�AMPEZZODAL 14 AL 17 LUGLIOSi ripete quest�anno la manife-stazione che ha riscosso tantosuccesso la scorsa estate, de-dicata alla promozione delle at-tività sportive ed all�aria apertaper le persone disabili. In par-ticolare segnaliamo il simposio�La tecnologia va incontro alladisabilità fisica�dove alcuni trai più importanti ricercatori illu-streranno i progressi della ricer-ca scientifica per il superamen-to degli handicap fisici. Saran-no anche presenti alcune tra leaziende leader mondiali nellaproduzione di ausili con dimo-strazioni pratiche sul loro uti-lizzo.Vi sarà anche un importante ap-puntamento sportivo, organiz-zato in collaborazione con ilComitato Italiano Paraolimpico:si potrà assistere ad incontri in-ternazionali di sledge-hockeytra la Nazionale Italiana e rap-presentative di altre nazioni inpreparazione delle Paraolimpi-adi di Torino 2006.Per una panoramica completa:www.nobarriers-dolomiti.com

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8 Voci di Cortina Numero 14 luglio 2005

OPERAZIONE “ARIA (un po’ più) PULITA”Soluzioni a portata di manoper inquinare meno e risparmiare sul riscaldamentoa cura di Stefano Lorenzi e Nives Milani

Tra i motivi all’origine del-l’inquinamento da PM10,la valle d’Ampezzo an-

novera oltre al traffico, anche esoprattutto il riscaldamento. Loscorso inverno per molte gior-nate la soglia d’allarme dellepolveri sottili è stata superata,costringendo il Sindaco a pren-dere provvedimenti che si sonocomunque tradotti in un divie-to di transito per certe tipologiedi automezzi lungo via CesareBattisti, divieto entrato opera-tivo soltanto per una specificafascia oraria di un unico iniziosettimana. L’ordinanza preve-deva anche la riduzione delleore di riscaldamento per coloroche usano il gasolio e la legna.Soltanto chi è allacciato al me-tano poteva incondizionata-mente tener acceso l’impianto.Già, ma quanti sono gli utentiattivati a Cortina, coloro cheusufruiscono  di tale servizio?“In totale 644, due in più rispettoal mese di gennaio”, ci relazio-nano dal BIM di Belluno.

Quando si parla di uso dome-stico si intende l’utenza priva-ta, e cioè ad esempio la fami-glia che utilizza il metano perla cottura dei cibi e l’acqua cal-da per lavarsi.

L’uso individuale fa invece ri-ferimento al riscaldamento diun appartamento o di una vil-letta, comprendendo anchel’uso domestico.

Per uso centralizzato si inten-de una caldaia che riscalda dueunità immobiliari o un condo-minio, senza comprendere l’usodomestico.Tali distinzioni sono estrapola-te dai tipi di contratto che ilcliente sottoscrive. Utenti del metano a Cortina(contatori attivi):

Zone di Cortinaservite dalla rete del metano:

A Chiave di questi tempi sono attivi i

lavori di allacciamento dove le pre-

adesioni sono una sessantina.

Il BIM pensa a incentiviper le famiglie.Più vantaggi in futuroper chi passa al metano.Poco si sa ancora, dalle nostreparti, sulla rete del metano, or-mai diffusa inmodo capil-lare anche inprovincia diBelluno. IlBIM, consor-zio pubblicoche ammini-stra le reti delgas e vende ilmetano a tut-ta la provin-cia, sta lavo-rando per raggiungere anche lefrazioni di montagna più lon-tane, in modo da poter garan-tire l’approvvigionamento delmetano ad un numero sempremaggiore di utenti. E dove nonarriva il metano, il BIM organiz-za reti di gas GPL, in modo dapoter soddisfare la richiesta dicombustibile dei comuni dellaprovincia associati al consorzio.Il lavoro da fare è ancora molto– ci racconta Franco Roccon,Presidente della BIM Gestione– in quanto dei 69 comuni delbellunese solo 33 sono raggiun-ti dalla rete.False le vociche riteneva-no di scarsaqualità il me-tano portatoin montagna,ci rassicuraRoccon: ini-zialmente c’erano state difficol-tà di pressione, problema poi ri-solto con le nuove stazioni dipompaggio. Anche da noi,quindi, il metano fornito è dibuona qualità e ha la medesi-ma capacità calorica di quellousato in pianura.Il costo del gas metano è infe-riore a quello del gasolio e delgas GPL, così come minori sono,in generale, i costi dei relativiimpianti di riscaldamento; ep-pure da noi è ancora poco dif-

fuso, pur avendo un consensoin crescita. Secondo Roccon,per la gente di montagna il me-tano è ancora una novità, es-sendo difficile da cambiare iltradizionale consumo del gaso-

lio e di legnada ardere,soprattuttonei paesi piùlontani dallapianura.Lo scorsoanno il BIMha vendutooltre 100 mi-lioni di metricubi di gas, enei suoi pro-

getti c’è naturalmente un pia-no di incentivi alle famiglie perfavorire questo tipo di combu-stibile. Il consorzio sta pensan-do a prestiti a tasso zero per co-loro che acquistano le caldaie ametano, abbandonando il gaso-lio: un vantaggio per il BIM,certo, che aumenterà la vendi-ta del combustibile, ma un van-taggio economico anche per chivuole passare a una forma di ri-scaldamento meno inquinante.A questo riguardo il PresidenteRoccon ci tiene a sottolineareche il BIM è molto attivo anche

nella produ-zione di ener-gie alternati-ve, prima fratutte quellaidroelettrica:il consorziosta seguendoin provincia

circa quaranta nuove centrali-ne per la produzione di corren-te con l’acqua dei torrenti.La concorrenza fra gestori delservizio gas è comunque moltoagguerrita, soprattutto per leforniture nella parte bassa del-la provincia. Sembra che danoi, comunque, il BIM potrà ga-rantire il servizio almeno fino al2010, anno oltre il quale verràfatta una nuova gara fra i for-nitori di gas interessati alla no-stra zona.

Uso domestico 71

Uso individuale 367

Uso commerciale 35

Uso industriale 3

Uso professionisti 8

Uso artigianale 34

Uso alberghiero 18

Uso per enti pubblici 2

Cademai

Verocai

Grava di Sotto

Grava di Sopra (parte)

Pierosà

Majon

Lungoboite

Cojana

Zuel di Sopra

Zuel di Sotto

Pian da Lago

Tutto il Centro

UTENTI ALLACCIATI A CORTINA

85

130

182

241

307

372

468

543

637 644

0

100

200

300

400

500

600

700

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

ANNO

UT

EN

TI

False le vociche ritenevano

di scarsa qualità il metanoportato in montagna:

il metano è anche da noidi buona qualità e

ha la stessa capacitàcalorica di quello usato in

pianura

Il BIM pensaa prestiti a tasso zero

per coloro che acquistanole caldaie a metano,

abbandonando il gasolio

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9Voci di CortinaNumero 14 luglio 2005

COS’È IL METANO?

 Il metano è un gas naturale: èil più semplice degli idrocarbu-ri (la sua formula chimica èCH4), e sono quindi completa-mente assenti benzene, piomboe gli altri composti tipici deglialtri idrocarburi. La produzio-ne di anidride carbonica è del25% inferiore rispetto agli altricombustibili, e la sua strutturamolecolare provoca una reatti-vità molto scarsa nei processiche portano alla formazionedell’ozono (agente irritante perocchi e vie respiratorie e dan-noso per i monumenti). La com-bustione del metano non pro-voca formazione sensibile diodori; tutto questo comportaquindi un inquinamento prati-camente nullo da parte degliimpianti alimentati a metano.Un aspetto molto importante èche la distribuzione del meta-no avviene attraverso tubazio-ni interrate, i metanodotti. Neconsegue che il rifornimentopuò avvenire in qualsiasi mo-mento attraverso il sottosuolo.La circolazione delle autocister-ne, tipiche per la distribuzionedi benzina e gasolio, vienequindi eliminata, con enormivantaggi per il traffico e perl’ambiente.Oltre ad essere più leggero del-l’aria, il metano è dotato diun’elevata velocità di diffusio-ne nell’atmosfera, per cui nonforma accumuli e si disperdefacilmente anche in ambientichiusi. Grazie alla sua sempli-cità di composizione ed alle suequalità nell’impiego, il gas na-turale si è rivelato come uno deipiù interessanti combustibili al-ternativi oggi disponibili, cheabbinato alla moderna tecnolo-gia, consente di realizzare vei-coli a minimo impatto ambien-tale caratterizzati da emissioni

inferiori ai più severi limiti oggiin vigore. Ecco il suo potere calorico e ilcosto medio, paragonato a quel-lo di altri combustibili:

MA QUANTO MICOSTI?Chi è allacciato al gasolio perriscaldamento vorrebbe peròcapire se è davvero così conve-niente passare al metano, te-nuto conto dei lavori per cam-biare l’impianto, la manuten-zione, l’allacciamento alla retee così via. Vanno presi in con-siderazione vari aspetti, anchein ragione delle diverse neces-sità e del momento in cui sivuole cambiare il tipo di riscal-damento.La scelta andrebbe discussacon la ditta che segue l’im-pianto, ma alcuni aspetti pos-sono rimanere validi in ognicaso:

1) Il metano non ha bisogno dicisterna per essere conservato,e quindi la cisterna del gasoliopuò essere eliminata o interra-ta (valutare i costi). Si scongiu-rano quindi i problemi legatialle eventuali perdite di combu-stibile, sia dalla cisterna sia dalleautobotti che transitano conti-nuamente sulle nostre strade. 2) Il metano non ha bisogno diun locale caldaia, spazio che silibera per altre destinazioni(cantina, ripostiglio, ecc.). I sin-goli bruciatori occupano pocospazio e possono trovare allog-gio anche su terrazzi o spazi piùpiccoli. Va comunque sentito iltecnico per concordare la solu-zione migliore, anche in ragio-ne dei lavori che poi richiedel’impianto di distribuzione del-l’acqua calda per riscaldamen-to della casa.

3) Il metano prevede un allac-ciamento unico o suddiviso perogni utenza: la scelta può aiu-tare a risolvere o a semplificarei problemi che esistono spesso

nei condomini o nelle case conpiù appartamenti, facilitando ladivisione dei costi e addebitan-do a ciascuno solo quello checonsuma. 4) Con l’allacciamento al meta-no viene allacciata anche la cu-cina, e quindi non è più neces-sario acquistare a parte le bom-bole di GPL per cuocere i cibi. Una recente inchiesta ha mes-so a confronto i costi generalidei diversi tipi di riscaldamen-to. Semplifichiamo i risultati del-la ricerca, tanto per rendersiconto delle differenze:

Fonte: Altroconsumo n° 153ottobre 2002.

GASOLIO METANO GPL

Costi fissi 19 15 13

Riscaldamento 27 15 24

Acqua calda 11 8 10

Manutenzione 43 32 37

TOTALE 100 70 84

 I valori sono solo indicativi ecomprendono, fra le spese dimanutenzione, anche quelle diacquisto e installazione dell’im-pianto, suddivise su base an-nua e riportate a un valore mas-simo di “100” dato dal costo del-l’impianto a gasolio.

Certo, le situazioni variano poia seconda del tipo di casa, del-la temperatura che ogni fami-glia tiene nel suo appartamen-to, della superficie della casa,dell’eventuale presenza di unfornel a legna,ecc.

POTERE

CALORICO

(Kcal /mc)

COSTO

MEDIO

(euro/Kcal)

Gasolio 8.500 0,12

Metano 8.200 0,10

GPL 6.000 0,11

Il Sole 24 Ore di lunedì 20 giu-gno 2005 ha pubblicato la con-sueta indagine sull’efficienzadegli Uffici di promozione,svolta “travestendosi” da turi-sta. Il giornalista ha contattatoda semplice cittadino con unae-mail gli uffici turistici di diecilocalità montane e venti mari-ne chiedendo informazioni perorganizzare una vacanza didue settimane in luglio per unafamiglia di quattro persone.

Al primo posto, per velocità dirisposta, spicca - fra altre loca-lità – Cortina d’Ampezzo.

La risposta al fantomatico turi-sta è stata recapitata via e-mailil giorno dopo: si invitava a vi-sitare il sito Internet e a compi-lare un modulo per specificarele necessità di sistemazione.L’Apt ha poi comunicato le ri-

Questa volta Cortina,la sua azienda di promozione turisticae gli alberghi hanno fatto centro!IL SOLE 24 OREPROMUOVE CORTINA

chieste agli alberghi che, in die-ci giorni, hanno risposto con 15offerte.

La bella figura è importanteperché un’analoga inchiestapubblicata in ottobre 2004 ave-va scatenato una polemica inquanto risultava che Cortinanon avesse risposto alla richie-sta di informazioni.

Su Voci di Cortina di novem-bre, l’assessore Provinciale alTurismo Teddy Soppelsa noncercò attenuanti ma ebbe mododi dire: “… ho convocato tuttigli addetti degli sportelli Iat peruna migliore definizione opera-tiva delle attività …”.

I risultati positivi non si sonofatti attendere.

Edoardo Pompanin

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10 Voci di Cortina Numero 14 luglio 2005

REOLON SULLA VIABILITÀIl Presidente della Provincia dice no al trafficoparassita e dà vincente la FERROVIA,

per il “futuro” dei trasporti e lo sviluppo del turismo

Proseguendo nell’intentoredazionale di pubblica-re informazioni e punti

di vista sulla questione della via-bilità ampezzana, affinché il let-tore possa maturare una pro-pria convinzione e valutare congiudizio le proposte che si rin-corrono, abbiamo rivolto alcu-ne domande al Presidente del-la Provincia di Belluno.Nelle considerazioni di SergioReolon troviamo rappresentatiinteressi ed obiettivi del com-prensorio bellunese nel suo insie-me e le relative priorità indivi-duate dal governo provinciale.Nella convinzione che l’argo-mento viabilità vada affronta-to con una visuale più ampiarispetto ai soli confini comuna-li, prestiamo particolare atten-zione alle parole di Reolon.

Quali sono le competenze del-la Provincia nell’ambito dellaviabilità?La Provincia ha in diretta ge-stione circa 380 km di stradesuddivise in 41 tratte, ubicateper la maggiore parte nell’areadella Valbelluna. In Comune diCortina esiste un breve trattodella Valparola dal passo Fal-zarego al confine con Livinal-longo e successivamente conl’Alto Adige.Per dette strade, oltre alla nor-male manutenzione dell’esi-stente, la Provincia provvedeanche al cofinanziamento divarianti di tracciato, alle opereinfrastrutturali necessarie a ga-rantire standard di sicurezzastradale e al miglioramento del-le intersezioni con altri trattistradali di diverso livello (statali,

regionali e comunali).La Provincia provvede inoltredirettamente alla gestione deldemanio stradale con le relativeincombenze amministrative(vendita relitti stradali, autoriz-zazioni lavori in sede o sulle per-tinenze stradali, pareri o ordi-nanze per chiusura tratti strada-li, insegne pubblicitarie, ecc.).Per quanto riguarda le stradestatali trasferite alla Provinciaa seguito dei decreti Bassanini,ora completamente in gestionealla Veneto Strade S.p.A. (cir-ca 290 Km), la Provincia, oltreche partecipare al Consiglio diamministrazione della società,svolge compiti di controllo sul-l’attività di manutenzione e disupporto per le gestione dellerisorse di proprietà della Pro-vincia, controllo regolato daapposita convenzione.L’amministrazione provinciale,quale Ente territoriale sovraor-dinato ai Comuni, esercita unaattività di coordinamento e dipianificazione di interventi dimaggiore valenza, confrontan-dosi con la Regione Veneto econ l’Anas.

Quali e quante sono le risorseeconomiche ed il personaleprovinciale preposto alla via-bilità?Le risorse economiche prove-nienti da fondi propri dell’am-ministrazione, rivolte esclusiva-mente alla manutenzione dellarete propria, ivi includendo lespese del personale, dei beni diconsumo, delle prestazioni diservizio, dell’acquisto di benimobili ed attrezzature, acquisi-zione di beni immobili (manu-

tenzione ordinaria e straordina-ria), imposte ed interessi passi-vi, ammontano per l’esercizio2004 a circa 6.250.000 •.Gli interventi strutturali, solita-mente cofinanziati con fondiregionali o statali o attraversol’accensione di mutui, sonomolto variabili in dipendenzadella disponibilità di fonti di fi-nanziamento esterne.Di norma, annualmente, nonraggiungono il valore dei costidi manutenzione, anche se que-sta amministrazione, con lamanovra di fine 2004 ha stan-ziato circa 10.000.000 di euro.L’intera attività viene svolta concirca 20 tecnici interni ed ester-ni e 45 operai.Esiste una centrale di manuten-zione dei mezzi in località LaCal di Limana e 6 case canto-niere per le varie zone di inter-vento.L’attività di sgombero neve vie-ne svolta dalle risorse interne perla strada provinciale n. 1 dellasinistra Piave, mentre per le re-stanti zone è affidata a terzi.

Qual’è il peso della provinciain Veneto Strade?La società VENETO STRADEvede come soci- la Regione Veneto ( 30% diazioni),- le sette province del Veneto(con il 7,142 % di azioni a testaper un totale del 50%);- le quattro società proprietariedelle autostrade esistenti sul ter-ritorio della regione – Soc. Au-tostrade, Società Autovie Vene-te, Società delle Autostrade diVenezia e Padova e Soc. Auto-strada BS, VR, VI, PD - (5% atesta per un totale del 20%).Il C.d.A. è composto da 14membri (uno per ogni provin-cia, 4 alla Regione, 3 alle soc.delle autostrade);- l’amministratore delegato è dinomina della Regione;- La presidenza spetta alle Pro-vince;- L’Amministratore delegato

nomina il Direttore Generale e,d’intesa con il Presidente dellaProvincia di Belluno, il Diretto-re della Direzione operativa diBelluno.

Può ricordare la sua posizio-ne sullo sbocco a nord dell’au-tostrada A27?Il sistema della mobilità provin-ciale deve essere coerente con ilprogetto di sviluppo sul qualestiamo lavorando insieme alleistituzioni, parti sociali e alleassociazioni di categoria e chevede nella valorizzazione delterritorio la principale risorsa sucui fare leva. La priorità indivi-duata consiste allora nel garan-tire la mobilità interna in con-dizioni di sicurezza e in tempiadeguati e nel realizzare validicollegamenti fra le vallate e fraqueste verso l’esterno del terri-torio provinciale. Quindi lavo-riamo sui collegamenti e nonsugli attraversamenti che atti-rano traffico parassitario. Inquesto quadro il collegamentocon la Carnia deve essere rea-lizzato in modo tale da non at-tirare traffico pesante e paras-sitario coordinandolo pertantocon i progetti generali di rior-ganizzazione e programmazio-ne della viabilità.

E’ possibile che il traffico pe-sante, in continuo incrementonella nostra valle, scelga inve-ce altri percorsi?La Provincia ha svolto negli ul-timi sei mesi un lavoro di coor-dinamento per coinvolgere Co-muni, Comunità montane sulproblema. Dopo una serie di in-contri e confronti abbiamo deci-so insieme di chiedere all’Anasuna proposta di regolamenta-zione della circolazione che pre-veda limitazioni al traffico pe-sante parassitario sulle statali 51,51 bis e 52, tale comunque danon penalizzare le attività eco-nomiche locali. Prossimamenteè attesa la risposta dell’Anas concui la Provincia ha avviato un

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11Voci di CortinaNumero 14 luglio 2005

serrato confronto.

Può dare il suo giudizio sul pro-getto di tangenziale denomina-to Sim 2006 (300 milioni dieuro, tunnel, parcheggio in lo-calità Convento, accentramen-to delle partenze funiviarie,people mover di collegamen-to), promosso e pubblicizzatodall’amministrazione comuna-le di Cortina? E’ plausibile inun contesto provinciale?Non conosciamo il progetto neldettaglio. Le decisioni in ognicaso competono al Comune e aicittadini di Cortina. A nostroavviso va sviluppato un proget-to che affronti la viabilità di pe-netrazione, i percorsi ciclabili, iparcheggi, il trasporto pubblicoe di collegamento con gli im-pianti di risalita e gli altri luoghidove vengono erogati servizi. Lasoluzione va comunque inseritanel contesto più generale dell’in-tera viabilità della Val Boite, al-trimenti potrebbe portare nuoviproblemi a Cortina oltre che allaVal Boite stessa.

Cosa pensa del progetto ferro-viario Calalzo-Cortina-Dob-biaco commissionato dallaRegione Veneto? E’ credibileo è meglio non illudersi?La Venezia - Cortina in ferro-via è la sfida del futuro. Realiz-zare un collegamento ferrovia-rio tra due capitali di eccellen-za mondiale del turismo signi-fica aprire una vetrina sul mon-do, significa attirare centinaiadi migliaia di nuovi turisti chesceglieranno le nostre Dolomitisoprattutto perché possono ar-rivarci comodamente seduti intreno, attraverso le splendidevalli del Piave e del Boite. Giàoggi le ferrovie turistiche dellaGermania, della Svizzera, del-la Gran Bretagna e degli StatiUniti muovono milioni di per-sone ogni anno. Pensate conquale forza noi riusciremo aentrare in questo mercato in for-tissima espansione collegandopiazza San Marco con le Tofa-ne. Senza contare che a benefi-ciare di questo intervento sarànaturalmente tutta la rete fer-roviaria bellunese e l’intero com-parto turistico provinciale.

Dovessimo coltivare un’ideaforte – anche utopica - per ipo-tizzare una soluzione ai proble-

mi del traffico di Cortina, qua-le strada conviene imboccare?Il tema va affrontato partendodalla mobilità nel suo comples-so. Come ho detto poco fa conla risposte alle due domandeprecedenti.

Ad un anno dalla Sua elezio-ne, cosa è già partito, in fattodi viabilità, e cosa a sta par-tendo?Le cose principali per la provin-cia e quelle che comunque inte-ressano Cortina e il Cadoresono: lavori della variante Ru-corvo Macchietto sulla statale51; avviato e ormai definito ilprogetto del nuovo ponte sulRudavoi; avviati e raggiuntiaccordi con la Regione Venetoe Regione Friuli per adegua-mento della carreggiata e mes-sa in sicurezza delle strade diconfine nel nostro territorio (la-vori su provinciale 465 ForcellaLavardet per oltre 2 milioni dieuro); avviato e raggiunto ac-cordo con i comuni del Cadoree dell’Ampezzo per la richiestadi limitazione del traffico lun-go le statali 51, 51 bis e 52; av-viato l’accordo con i Comunidel Cadore e dell’Ampezzo perla redazione di un progetto difattibilità per le direttrici dellestatali 51 e 52; avviato e rag-giunto con tutti i Comuni inte-ressati l’accordo per il tracciatodella nuova statale 50 della ValBelluna; è stato firmato il pro-tocollo di intesa tra la Provin-cia e l’Anas per la permuta diun tratto della strada provin-ciale numero 1 con un trattodella statale 50, in territorio deicomuni di Ponte nelle Alpi e diBelluno, propedeutico alla rea-lizzazione del traforo del ColCavalier; finanziati e avviati iprogetti per le rotatorie sullaprovinciale numero 1 della si-nistra Piave; avviati i lavori diadeguamento e messa in sicu-rezza sulla strada regionaleAgordina.Sono in procinto di partire i la-vori di sistemazione dell’inter-sezione tra la Sp1 e la statale 50a Busche (allargamento pontesulla diga, rotatoria e “curve diBusche”); sono cominciati i la-vori di adeguamento della stra-da regionale 348 Feltrina e del-la strada regionale 50 del Pri-miero.

a cura di Carla Pompanin

ELETTI I RAPPRESENTANTIDI CORTINAALL’ASSEMBLEA SINODALE

Sono centocinquantotto leparrocchie della Diocesicoinvolte nella fase di ele-

zione per la composizione del-l’assemblea sinodale. A Cortinadue sono state le riunioni. Laprima,il 23 maggio,ha portatoall’individuazione di 22 persone.Una settimana dopo, in un al-tro incontro, si è proceduto adun’ulteriore scrematura che havisto emergere i tre nomi di co-loro che saranno i rappresentantid’Ampezzo nel Sinodo. “Perchési è resa necessaria un’ulterioreassemblea?” risponde don Da-vide Fiocco: “non c’era sufficien-te tempo per discutere e la vota-zione sarebbe stata secca. Inve-ce nella seconda riunione con ungruppo più ristretto, è stato pos-sibile considerare al meglio inomi delle persone in grado dirappresentare la comunità par-rocchiale di Cortina. Ci sono duegiovani, un caso unico in Dioce-si: Alice Pavanello e SamuelaBellodis, anche se Alice e lo dob-biamo precisare, probabilmenteavrà dei problemi perché devefrequentare dei corsi. Nel casosubentrerà il primo dei non elet-ti che è Giovanni Suani, il sacre-stano. Il terzo è Sergio Lacedelli(nella foto).

A questi si aggiungeranno tremembri di diritto che sono ilparroco don Francesco, la si-gnora Elisabetta MenardiDalus membro della Com-missione centrale del Sinodoe il sottoscritto in quanto co-ordinatore di una delle Com-missioni”.E ora qual’è il lavoro che viaspetta?“Sei incontri, sei giornate mol-to intense, nell’autunno diquest’anno. Ma il più del la-voro viene prima; durantel’estate ci verrà mandato delmateriale che è in fase di com-posizione. C’ è un testo moltosostanzioso dove sono raccol-ti dati sociologici della ricercafatta dall’Università di Mila-no in tutta la Diocesi di Bellu-no. Si tratta di informarsi, diprendere visione in manierascientifica di com’è la situazio-ne di questa chiesa locale. Tral’altro tutti i gruppi sinodaliavevano inviato a Belluno ilfrutto del loro lavoro che è sta-to sintetizzato, raccolto in al-tri testi.Trascorreremo l’estate e le fe-rie, a leggerli. Non c’ è statamolta partecipazione, lo devoammettere: 140 persone su ol-tre 6000 abitanti non sono tan-tissime.Se si decide di farlo la sera, glianziani non escono di casa; sesi fa il pomeriggio chi lavoranon viene; si fa di domenica enon viene chi vuole riposare.E’ stata fatta una scelta chechiaramente ha penalizzatoqualcuno”, conclude don Da-vide.

Nives Milani

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12 Voci di Cortina Numero 14 luglio 2005

STILE DI VITA E IMPATTO SUL TERRITORIO di PierMaria Gaffarini

SALE & PEPEE� NATOIL NUOVO PARCO GIOCHI ALLO STADIO OLIMPICO.

Leggiamo il volantino.Il parco si chiama Dolomiti Paradise. E� un baby olimpico. Ci troviamo ancheun�Area Lunch.Andiamoci: i bambini giocano e i grandi imparano l�inglese.Sanin dapòp.s.: il nome Dolomiti Paradise è composto da un termine italiano e uno ingleseperchè il nostro paese ha un tono internazionale.Proponiamo anche il miscuglio:Olimpic Stadio dell�Ice, giusto per farci conoscere anche all�estero.

L’impronta ecologica è unpeso che grava sull’eco-sistema terrestre, defini-

to in termini di quantità di ter-reno produttivo contenente lerisorse necessarie per produrreenergia, alimenti ed altri beni,nonché per assorbire rifiuti el’inquinamento prodotto dauna data popolazione. Quindistili di vita e di consumi di unapopolazione con la “quantità dinatura” necessaria per soste-nerli a tempo indeterminato.L’Italia ha un’ecoimprontad’ettari pro-capite pari a 3.84,una biodisponibilità d’ettaripro-capite pari a 1.18, con unecodeficit d’ettari pro-capitepari a –2.66.Per diventare ecologicamentesostenibili (e un poco più equi),dovremmo ridurre i nostri con-sumi globalmente del 70%.Questo può significare che nonci limitiamo ad usare il capitalenaturale, in altre parole ciò cheil sistema ecologico può produr-re in modo sostenibile, ma cor-riamo il rischio di consumare lostesso capitale.Anche se non sembra, questonon è un problema di localismie nessuno si trova “in aree pro-tette o benedette da Dio”, nem-meno gli 11556 (al 2003) abitan-ti della Valle del Boite.Un calcolo in valori assoluti, ea solo titolo esemplificativo convalori 1999 su italiano medio,riferito alla popolazione dellaValle del Boite (abitanti totali

11556 gennaio 2003) condur-rebbe a determinare, per que-sta, una capacità biologica paria 1.36 ha p.c., un’improntaecologica pari a 4.43 ha p.c., undeficit ecologico pari a –3.12ha p.c..La Valle del Boite presentereb-be quindi un deficit di suoloproduttivo necessario per soste-nere la sua popolazione. In al-tre parole parte di ciò che serveal suo sostentamento e alla vitadella comunità, deve essere im-portato.Abbiamo detto che sono valoriassoluti e di riferimento nazio-nale posti per evidenziare unproblema, non rappresentanoquindi in modo esaustivo la si-tuazione della Valle del Boiteche potrebbe (avendone il desi-derio e l’interesse), essere resaevidente mediante una rivela-zione semplificata.Calcolo dell’impronta ecologicache deve essere limitato, ovvia-mente, alle categorie principa-li: cibo, abitazioni, trasporti,principali consumi del quotidia-no, risorse incluse nei servizi ri-cevuti.Queste ultime sono quelle neces-sarie per distribuire od avereaccesso ai servizi, ad esempio

per generare un rendicontobancario non si richiede solo le-gno ed energia per produrre lacarta, ma l’elettricità per il com-puter, ecc.

Alcune cose da fare per ridurrel’impronta ecologica.

Noi:- Ridurre gli sprechi ed i consu-mi in genere acquistando pro-dotti di stagione e preferibil-mente di produzione locale.- Fare acquisti consapevoli sce-gliendo prodotti confezionatisenza sprechi.- Ridurre drasticamente l’utiliz-zo dell’autovettura privilegian-do i mezzi pubblici.- Adottare sistemi di risparmioenergetico nella propria abita-zione.- Ricordare sempre che le risor-se della terra non sono illimi-tate.

L’Amministrazione Civica:- Redigere progetti condivisi.- Ricercare il consenso delle al-tre Amministrazioni.- Ridurre la costruzione degliedifici.- Garantire ed incentivare l’usodi mezzi di trasporto ecologica-

mente sostenibili.- Ridurre i consumi d’energiafavorendo l’utilizzo di fonti rin-novabili.- Intervenire sul sistema del traf-fico.- Ricordare più dei cittadini chele risorse non sono illimitate.

Deve essere ricordato che il be-nessere non dipende, necessa-riamente, dal valore definitodall’impronta ecologica di unapopolazione, vari paesi puravendo raggiunto un valore dibenessere paragonabile otten-gono valori dissimili nell’im-pronta.Si ritiene allora che si può ridur-re il valore dell’impronta senzadiminuire il benessere.E’ pensabile, in questo, che iprimi da cambiare siano i com-portamenti individuali, comin-ciando dal porre attenzioneallo spreco nei consumi e a tuttii livelli.

Referenze: Scuola di Specializzazio-

ne in Medicina Preventiva, Universi-

tà di Padova, Ricerca di fine anno J.

Montero, L’impronta Ecologica, Do-cente P.M. Gaffarini

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13Voci di CortinaNumero 14 luglio 2005

P A D R INELLA MOSTRA FOTOGRAFICA DI ALESSANDROGHEDINA UN OMAGGIO ALLA FIGURA PATERNADelicati sentimenti e gioia di vivere in mostra fino al 15 luglio 2005nelle sale del Municipio Vecchio in Corso Italia

di Roberto Pappacena

Con il volto radioso e al-lusivo, seminascostodietro il pancione gon-

fio di vita di sua moglie, Ales-sandro Ghedina ci offre unamostra gioiosa ed ottimisticache proprio in quelsimbolo ha il mo-tivo di ispirazione.Ma sono i “padri”i veri protagonistidi questa prorom-pente vitalità.Sono essi che pro-teggono il lorobambino con lacorazza delle pro-prie dita o losostengonosorridenti et r i o n f a n t i ,sulla manoaperta, solle-vandolo ver-so il cielo.Vi sono an-che padri pro-tettivi chestringono colbraccio muscoloso il fi-glioletto che li abbrac-cia, o siedono al centronel vortice di ombretracciate intorno dalbambino che corre feli-ce; padri che chiudonouna manina nel loro pu-gno aperto, o sostengo-no il figlioletto sullaspalla nuda, o introdu-cono scherzosamente ilgrosso naso nella suabocchina spalancata: o, come falo stesso Alessandro, sostengo-no sul saldo piedistallo dellemani la figlia dritta come unfuso.Bellissima una bambina acco-vacciata nel rifugio delle gam-be paterne con il volto legger-mente imbronciato; buffa e di-vertente l’immagine di un pa-dre capovolto che, con il sede-

re e con le gambe rovesciate inalto, sostiene per gioco il suobambino; o quella di un padrecon il figlio a cavallo, che glicopre la fronte con le manineintrecciate.

IL PROFILO DI ALESSANDRO GHEDINA

Alessandro Ghedina ha 38 anni.

E’ cresciuto in una famiglia di fotografi e si è diplomato al-

l’Istituto Europeo di Design di Milano.Lavora e affina la sua passione presso studi fotografici pub-

blicitari in Austria e Germania.

Nel 1994 diventa professionista occupandosi principalmentedi fotografia pubblicitaria e ritratti.

Amante della montagna, ha tra suoi clienti i miglior Alberghi

delle Dolomiti e le coppie di sposi più felici!(Vincitore del concorso fotografico nazionale “Il Matrimonio:

la foto più bella 2004”).

Lo trovate al www.fotostudioag.it

C’è anche un padre pronocon il figlio volante sullaschiena o, visione quantomai suggestiva, un padreanziano, in piedi, in pienaluce, con i figli cresciuti, ac-canto, nell’ombra, che gli

sorridono.E che diredel padre sor-ridente, conuna manopoggiata su uncavalletto ca-valcato nel-l’ombra dallafiglia a bracciaaperte?Bellissima an-che la soluzio-

ne visiva diun bambi-no sedutotra le gam-be del pa-dre, proiet-tato inavanti, conla testa inprimo pia-no ingran-

dita per la prospettiva.Notevolissima, poi, l’immaginedel padre con la figlioletta se-minascosta dietro le sue spalle,le treccioline sospese e dritte ailati, che sembrano corna, e unbraccino pendente sul petto dilui; buffa, quella del padre chesostiene sul capo il figlio capo-volto.

Verrebbe da descrivere e da ri-produrre ogni foto, dominatetutte da una gioiosità che fa diquesta mostra un dono di otti-mismo e di fiducia nella vita.Interessante, infine, il mosaicodi infinite piccole foto che for-mano, in composizione, la visio-ne di una bambina che si copreil volto con le manine, quasipiangesse.

Page 14: Voci di Cortina - luglio 2005

14 Voci di Cortina Numero 14 luglio 2005

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STADIO OLIMPICO:L�OCCASIONE MANCATA

CONSIDERAZIONISULL�ARTICOLO�GUARDIAMO CORTINACON OCCHI DA TURISTA�In merito all�articolo apparso sulVs. mensile �Voci di Cortina� delmese di giugno �Guardiamo Cor-tina con occhio da turista� a fir-ma di Sisto Menardi, vorrei farealcune considerazioni su �fama enotorietà�.Non intendo richiamare l�atten-zione dei lettori dando �lezioni diturismo�, ma esporre quanto hosperimentato personalmente dagiornalista e turista. Con miamoglie sono andato sette volte sudieci in vacanza al mare, ai laghi,oppure in località molto notedove gustare una vacanza e con-temporaneamente vedere cosafanno gli altri in materia di turi-smo, conoscere l�ambiente, cer-care di capire quale è la loro at-trattiva principale, non solo inItalia ma anche in Austria, Ger-

mania e Spagna sempre su con-siglio di un conoscente amico/ache, al ritorno, ho anche ringra-ziato per il buon esito della miavacanza, in quanto le mie aspet-tative sono sempre state inferioria quanto descrittomi.Balza del tutto evidente che il�passa parola� è sempre statal�arma convincente. Secondo menon c�è prospetto, depliant(spesso ingannevole), giornale oTV che che possa superare in ef-ficacia �il passaparola�.Nei primi anni �60, dovendo pro-grammare viaggi all�estero, laLufthansa, attraverso �Der Spie-gel� - l�autorevole rivista tede-sca che più volte ha messo in�scacco� il governo - ha indettoun �questionario� con ricchi pre-mi per conoscere quali erano leragioni per le quali un cittadinotedesco sceglieva una determi-nata località per trascorrere le fe-rie.Il 79% ha affermato di aver se-

guito il consiglio di un amico/ache era stato soddisfatto sottotutti i punti di vista;il 9% era stato consigliato da unaagenzia di viaggi;il 7% la promozione turistica te-levisiva;il 6% la visione di un depliant.E� del tutto evidente che il pas-saparola è lo strumento più uti-lizzato e decisivo per la scelta diuna vacanza. La �parola� di coluiche c�è stato è quella alla quale sipresta maggiore attenzione e dellaquale si ha più fiducia.E� anche chiaro che se un pull-man di turisti italiani o stranieri,ma soprattutto stranieri, chegiunge alla stazione delle auto-corriere a Cortina, come mi è ac-caduto di vedere, trova tuttochiuso al punto di non essere ingrado di prendere un caffè, statetranquilli che quei cinquantaospiti occasionali, sparano altret-tante �frecce negative� sull�orga-nizzazione turistica di Cortina.

Ma soprattutto non si saprà maiquali effetti può provocare, dovepuò arrivare la lamentela con lamaldicenza, che in simili casi sipresta pur di parlare male delprossimo.Pertanto condivido in pienoquanto esposto dall�amico SistoMenardi, rendendomi conto chela situazione non può miglioraredalla mattina alla sera, ma ci vor-ranno parecchi anni, con un pro-gramma fattibile e di attualità alpasso con i tempi, la situazioneeconomica dei vari Paesi, poichéil turismo, purtroppo non è mer-ce accantonabile che si può ven-dere anche sotto costo, per re-cuperare il terreno perduto.

Alfredo Spampanigiornalista

Grazie per le valutazioni rigo-rose e, al solito, convincenti.

(la redazione)

Da quando il primo stralcio deilavori di copertura dello stadiodel ghiaccio è stato portato a ter-mine, le polemiche su questo tipodi realizzazione si sono presso-ché smorzate. Questo perché, at-torno alla rinascita dello stadiosembra essersi risvegliato un pa-ese intero. La squadra di hockeyè tornata in auge. È molto segui-ta e ha dato grandissime soddi-sfazioni. Gli spettatori non man-cano alle partite, il tifo c�è e cisono state applauditissime ma-nifestazioni durante la stagioneestiva. In agosto verrà rappresen-tata la Tosca e così l�uso dello

stadio coperto sarà più comple-to, se non proprio idoneo! Infattil�anno scorso, durante la Travia-ta, due protagonisti si sono sen-titi male, a fasi alterne, per ilfreddo. La parte di Mimì è statainterpretata nel finale dalla can-tante che prima faceva la came-riera. Poco male: intanto moltagente ha visto dal vivo quell�ope-ra, magari per la prima volta nellasua vita!Ma proprio parlando di Opera, sulprestigioso molo di Copenaghenè stato appena realizzato il nuo-vo teatro dell�Opera europea. Neavevano già uno, che ora verrà ri-

servato come sede delBalletto Reale Danese.E questo nuovo edificio,per chi è di Cortina, ri-chiama alla mente il no-stro stadio ricoperto.Solo che questo è statorealizzato da uno dei piùconosciuti architetti delmondo: Henning Larsen.Tutti i visitatori di Co-penaghen vengono por-tati a fotografarlo: da-vanti ad esso ci stannodelle colonne del nostroPomodoro ed una fonta-

na dello stesso autore. Arte con-temporanea, di difficile compren-sione, ma universalmente ricono-sciuta.E allora ritorna il rimpian-to per non aver fatto l�im-possibile per demolire ilnostro vecchio stadio(che era nato bellissimo,per le Olimpiadi), non vo-lendolo salvare. Anche seapparteneva al Coni, unasoluzione si doveva tro-vare. Ora abbiamo spesomiliardi e lo stadio è sem-pre del Coni. E quanti altri ce nevorranno per completarlo!Per quanto sia riuscito meglio delprevisto, neppure il più grandearchitetto del mondo sarebbe riu-scito a far sparire le vecchie tri-bune.Sempre a Copenaghen c�è un ho-tel, L�Admiral, che è tratto da ungranaio. E� stupendo, ma l�edificioè rimasto inalterato, all�estremo.Tenendo conto che ci sarebberopotuti essere i contributi delle co-

munità Europea,quello della co-pertura non è sta-ta una gran scel-ta. E più di metàdella popolazionenon la voleva.Ora ci dobbiamotenere questa ri-

strutturazione, che a molti pia-ce, perché all�interno dello sta-dio c�è molta luminosità.

Ma quando si vedono in giro peril mondo delle opere nate ex-novo, ammirate da tutti, ci sisente stringere il cuore per l�oc-casione mancata.Potevamo avere anche noi qual-cosa da fare vedere di speciale,e, invece, abbiamo una soluzio-ne di ripiego.

Gabriella De Meio Puppingiornalista

LETTERE AL GIORNALE, OPINIONI E COMMENTI

Page 15: Voci di Cortina - luglio 2005

15Voci di CortinaNumero 14 luglio 2005

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CRESCERE A CORTINA di Ennio Rossignoli

Certo oggi Cortina èun’anziana elegante si-gnora, con qualche ac-

ciacco ma ancora fresche qua-lità: tra le quali va subito po-sta la serietà della sua scuola,il suo ammirevole corrispon-dere a un processo educativoin cui la novità convive con labuona tradizione (ma del re-sto, l’attento riguardo alla cre-scita formativa dei propri figlinon è forse un connotato diogni comunità matura e civi-le?). Un aspetto, questo, cheva rimarcato , sia pure accan-to alle consuete preoccupa-zioni per lo stato di salute del-la Regina: perché nasce daesso e per esso la consolazio-ne di un panorama di culturache annovera - tra tutte - unascuola particolare come quel-la montessoriana di Zuel, unesperimento divenuto ormaistabile e conosciuta realtà. Inun passo del suo “Emile”, ilcelebre romanzo pedagogico,J.J. Rousseau ebbe a scrivere:“Oserò esporre qui la piùgrande, la più importante, lapiù utile regola di tutta l’edu-cazione, che è quella “non” diguadagnare tempo, ma di per-derne”. Così il filosofo france-se riassumeva le due fonda-mentali concezioni che anco-ra oggi si confrontano nel-l’esperienza, e prima ancoranell’interpretazione dell’attivi-tà scolastica: ossia, da unaparte l’impostazione prestabi-

lita, regolata, dei metodi e deicontenuti, che permette ap-punto di guadagnare, orga-nizzandolo, il tempo del-l’istruzione. E’ il caso della pe-dagogia per obiettivi, dellascuola istituzionalizzata, chemagari si aggiorna ma conti-nua fatalmente a seguire per-corsi obbligati. Dall’altra par-te, c’è invece la libertà di vive-re il tempo della crescita neltotale riconoscimento e rispet-to dell’autonomia della per-sonalità, fuori dalle coordina-te di un sistema vincolante: lalibertà d’impiegare quel tem-po nella ricerca dei modi concui costruire, sperimentando etornando a sperimentare, sen-za pause e senza paure. E’ ap-punto il caso della cosiddettascuola attiva, la scuola dallaparte dei bambini, o per me-glio dire, la scuola “dei” bam-bini, dal momento che essi nesono al centro, soggetti e nonoggetti di un processo forma-tivo naturale, fondato su unnuovo rapporto tra l’infanzia,la natura e la società. Un rap-porto in cui la tradizionale ge-

rarchia di relazione apparesovvertita dalla convinzioneche gli adulti, i “maestri”,sono in realtà dei compagni diviaggio, che assistono - contri-buendovi - al lavoro e al giocodel bambino, accettandolo erispettandolo come persona.E’ questo l’assunto montesso-riano, fatto proprio dall’Asso-ciazione cortinese “Facciamoun nido”, nata appunto aZuel alcuni anni fa per l’ini-ziativa di un gruppo di geni-tori, e presto affermatasi comeun importante centro educa-tivo, che comprende l’asilonido e la scuola elementare.Con tali premesse non stupi-sce perciò che i bambini dellascuola abbiano quest’anno in-ventato e costruito il “loro” li-bro, “L’origine della Terra”,testimonianza di sensibilità, diconsapevolezza e di amore neiriguardi di un mondo che essiconoscono da poco, ma san-no già guardare con occhi at-tenti e penetranti. Un raccon-to di figure e di parole che -con la leggerezza dell’infanzia- trasforma la storia della ter-ra che nasce nella favola dellavita universale, in un paesag-gio luminoso di sole, di stelle,

di acque, di animali, di se-mini brutti e chiacchieronie di omini dal cervello finofino. La natura si popola,ed è festa ovunque: “Sullaterra ora vive l’umanità; saidirmi, bambino - conser-varla saprà?”. Forse un pre-sentimento, certo una spe-ranza, per loro e per noi.Sono rime semplici, maispirate da una sapienzaspontanea: è la poesia delfanciullino pascoliano, cheparla dentro ciascuno dinoi e che, diventando adul-

ti, noi non sentiamo più. Esemplice è naturalmente il lin-guaggio (che nella versione la-dina accentua la freschezzapopolare), ma ricca è l’imma-ginazione, ovvero la capacitàdi tradurre in immagini i sug-gerimenti della realtà e le fi-gure della fantasia. Sono i di-segni della libertà, di una vi-sta intatta, sensazioni che cor-rono nell’aria colorata, proto-tipi di forme che sono già for-ma. Dunque, bambini che par-lano ai bambini, ma con pen-sieri e parole e segni che arri-vano fino a noi: la testimo-nianza di una scuola felice, diun lavoro fatto insieme, diuna magnifica esperienza dieducazione e di vita. Librostraordinario, antologia di ri-flessioni, di colori, di sogni or-dinati e limpide emozioni: ungioco che si è fatto proposito eprogetto, e un progetto che siè realizzato tra le pagine delloro divertimento. Come hascritto Prévert, i muri dellascuola sono veramente crolla-ti, per loro e per noi: crescerea Cortina può davvero esserebellissimo!

Ennio Rossignoli

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16 Voci di Cortina Numero 14 luglio 2005

Periodico di vita cittadina, cultura e attualitàDirettore Responsabile: Gianni MilaniProprietà: Associazione Comitato Civico Cortina - Maion 146 - Corti-na d’Ampezzo (BL)Autorizzazione Tribunale di Belluno nr. 3/2004Stampa: Tipolitografia Printhouse snc -Pian da Lago, 74 - Cortinad’Ampezzo (BL)Comitato di Redazione: Marina Menardi, Alice Gaspari, EdoardoPompanin, Roberto Pappacena, Francesco Chiamulera, StefanoLorenzi - Via del Mercato, 14 - Cortina d’Ampezzo (BL)Impaginazione: Carla PompaninContatti: [email protected]

cell. 339/6176147Internet: www.comitatocivicocortina.comTesti di esclusiva proprietà - stampato su carta riciclata

CONSIGLIO COMUNALE DEL 13/06/2005

14-giu Oltre sette ore di consiglio a Cortina nelle quali il dibattito tra mag-

gioranza ed opposizione è risultato sostenuto soprattutto quando si ètrattato di affrontare nel dettaglio la convenzione per l’edificazione nelle

zone rurali. Nello specifico si vanno a definire le modalità che rendonopossibile la realizzazione di aziende agricole e relative stalle nelle zone

rurali, e, contestualmente, si dettano norme sull’avvio e le condizioni perl’esercizio di eventuali attività di agriturismo a sostegno delle aziende

stesse. Il testo è stato modificato in aula e solo in seguito è stato votato

favorevolmente all’unanimità.

a cura di Roberta Majoni

12-giu L’amministrazione comunale di Cortina non corre alcun pericolo di perdere i fondi europei per ilCentro Congressi del Pontechiesa. Questa è la risposta dell’assessore ai lavori pubblici Paolo Franceschie della responsabile dei rapporti con la regione Marsia Ferrari, agli interrogativi posti dal consigliere diminoranza Michele Masini. Infatti negli accordi presi tra il Comune e la Regione, il termine ultimo per ilcompletamento dei lavori è fissato per marzo 2006 e non per il 31 dicembre 2005 come postulato inizialmente.

14-giu Il Sacrario di Pocol ha 70 anni. Fatto costruire dal regime fascista su uno dei più bei balconiprotesi sulla conca ampezzana, in questo 2005, anno in cui il nostro paese ricorda la ricorrenza del 90°della sua entrata in guerra, anche il cimitero di Pocol avrà più visitatori e certo la retorica di regime pocopotrà influire sulla commozione di chi penserà ai quasi 10.000 caduti che vi riposano.

21-giu È definitiva la lista dei nuovi inquilini dell’ex Cademai Salus Hotel. Si tratta di 21 locazionistabilite dopo una non facile verifica sulle reali condizioni dei richiedenti. Per il momento però non è ancorastato reso noto quando i nuovi locatari potranno prendere possesso degli appartamenti.Ø Nasce una nuova fondazione benefica a Cortina a nome di Silla Ghedina Menardi Apollonio,recentemente scomparsa, che, nelle sue volontà testamentarie, specificava gli intenti da perseguire: lavalorizzazione e la conservazione delle tradizioni e della memoria culturale legata al territorio.

22-giu Le Regole d’Ampezzo e la sezione di Cortina del Club Alpino Italiano ripropongono il concorsofotografico per l’anno 2005. Tema di quest’anno sarà il gruppo del Cristallo-Pomagagnon. Termine diconsegna delle opere è il 30 Settembre. Seguirà la mostra presso la Ciasa de Ra Regoles e larealizzazione del calendario 2006 con le immagini selezionate.

23-giu “Il progetto per la nuova mobilità di Cortina d’Ampezzo non va considerato un intervento disemplice viabilità” afferma l’assessore Paolo Franceschi il giorno dopo l’annuncio di Oscar De Bona cheha posto la circonvallazione di Cortina tra i progetti inseriti nel piano triennale Anas. Spiega Franceschi chequanto in via di definizione da parte dei tecnici Anas è frutto dell’analisi di una possibile integrazione dellavariante alla viabilità con il progetto Cortina 2006 Sim (Sistema Integrato di Mobilità) che prevede unparcheggio scambiatore, una piccola metropolitana di superficie e due nuovi impianti a fune per il collega-mento dei comprensori sciistici di Pocol-Tofane e Cristallo-Faloria.Ø Il Sindaco di Cortina, Giacomo Giacobbi, affronta nuovamente la spinosa questione dellaviabilità sottolineando come si debbano perseguire scelte ponderate nel rispetto del territorio e del patrimo-nio ambientale.

24-giu La sezione di Cortina del CISV ( Children’s International Summer Villages) quest’anno haorganizzato presso l’hotel Enrosadira di Passo Giau un villaggio dal 17 giugno al 14 luglio. Sono presentidieci delegazioni di ragazzi provenienti da svariati stati. Intento dell’associazione è come semprepromuovere la comprensione reciproca, l’amicizia e la pace tra i ragazzi di ogni parte del mondo.

29-mag Al convegno di Calalzo per i 90 anni della Ferrovia, arriva anche la confermadella nuova linea ferroviaria Venezia – Cortina che proseguirà poi per Dobbiaco. Si tratteràdi un solo binario ma trasporterà persone e merci e viaggerà ad 85 km orari. Il progetto ègià stato inserito nel piano dei trasporti che sarà il primo atto in approvazione da parte dellanuova Giunta Regionale. Entusiasta anche il sindaco di Cortina Giacomo Giacobbi.Ø A breve Cortina avrà un nuovo sci club, lo sci club Tofane. La nuova societàsarà una diretta emanazione del comitato permanente per le gare di coppa del mondo, conlo scopo di rendere più rapidi i tempi nella formulazione di richiesta delle gare ufficiali.

31-mag Iniziati i lavori per la pavimentazione del 3° stralcio di Corso Italia che compor-teranno temporanei disagi ai residenti e ai turisti del fuori stagione. I commercianti siaugurano che i lavori siano a buon punto con l’arrivo della piena stagione estiva.Ø La sezione ampezzana del Club Alpino Italiano organizza la tradizionale giornatadedicata alla pulizia e manutenzione dei sentieri . Grazie al lavoro svolto, sarà possibilegarantire la percorribilità di qualunque sentiero segnato sulle cartine.

01-giu Dipendenti, maestranze e rappresentanze sindacali di Safilo, Marcolin, Luxotticae Fedon manifestano lungo le strade di Pieve in un corteo di ben 2500 lavoratori in segnodi protesta contro la cattiva gestione dell’industria dell’occhiale da parte delle aziendecadorine che si nascondono dietro agli umori del mercato e all’invadenza della Cina.

2-giu Il progetto per la candidatura delle Dolomiti quale patrimonio dell’umanità dainserire nelle liste dell’Unesco nasce dalla volontà della provincia di Belluno di garantire alterritorio alpino uno sviluppo su scala internazionale. Giunge inaspettata la notizia del votocontrario da parte del comune di Vodo di Cadore. Reolon replica: “La candidature delleDolomiti è una proposta che ci permetterà di parlare al mondo della terra Bellunese, seVodo non è disponibile, ne dovrà rispondere ai propri cittadini”.

5-giu Si deciderà il 15 giugno a Roma il futuro del collegamento via Cadore tra l’ A27e l’A23. Il commissario delle grandi opere Bortolo Mainardi, ha convocato le RegioniVeneto e Friuli Venezia Giulia per presentare il progetto di superstrada con il pedaggiocome deciso l’anno scorso a Gorizia. Ma con una subordinata: la trasformazione dellasuperstrada in autostrada. Prospettiva questa contro la quale Reinhold Messner ha giàpreannunciato che scenderà in campo con tutte le sue forze.Ø Presso la sede espositiva della Ciasa De Ra Regoles verrà allestita dal 21giugno al 10 settembre un’esposizione d’arte contemporanea curata da Alessandra DeBigontina coaudiuvata dall’editore d’arte Roberto Severgini. Otto gli artisti di fama interna-zionale che esporranno le proprie opere.

7-giu Sul tema autostrada Gianni Milani fa notare che, con il completamento dellanuova galleria di Macchietto, verranno a crearsi sul tratto della SS51 di Alemagna duestrade statali. Perché allora – suggerisce - non utilizzarle entrambe, magari una in discesaed una in salita? A quel punto infatti basterebbe una bretella dall’autostrada a Castellavaz-zo e sarebbero risolti i problemi di questa spinosa questione.Ø Grazie all’ Unione dei Ladini d’Anpezo viene tradotto nel dialetto ampezzano unlibro di fiabe per bambini di Lieve Baeten, autrice belga di splendide storie aventi comeprotagonista la streghetta Lotje.Ø Supervertice ieri mattina a Palazzo Balbi a risoluzione della crisi aziendaledell’occhialeria Safilo. Il presidente della provincia Reolon sottolinea come sia imprudentepensare di sanare solo il problema Safilo poiché ve ne sono comunque altri latenti.Propone tre mosse: lasciare in dote al Conib i 2,5 milioni di euro di cui dispone, trasferirealla Provincia il corrispettivo dei canoni del Demanio idrico, ed infine, scucire quantonecessario per finanziare il pacchetto straordinario per le piccole e medie imprese che laProvincia studierà insieme alle categorie economiche.

8-giu La pluridecorata campionessa ampezzana di sci nautico Marina Mosti vola con ilpensiero ai mondiali di Tianjin dopo essere reduce da un ottimo quarto posto nel salto ottenutoagli US Masters di Pine Mountain (Georgia, USA). Super Marina, siamo tutti con te!

09-giu Si apre oggi al cinema Eden di Cortina il convegno internazionale di cardiologiache darà ufficialmente inizio ad un mese di corsi e workshop in programma per tuttogiugno. Gli incontri saranno trasmessi in videoconferenza in svariati centri cardiologici difama mondiale per garantire un costante confronto tra i vari centri di ricerca. In primabattuta, il progetto ha coinvolto l’istituto Codivilla Putti di Cortina e la clinica cardiologicadell’università di Padova in vista della prossima apertura di un centro cardiologico all’inter-no della struttura ospedaliera del Codivilla.Ø Estate Cortinese ricca di avvenimenti quella del 2005. Oltre infatti alla mostrad’arte moderna attualmente allestita alla Ciasa De Ra Regoles, si può visitare la personaledel fotografo Alessandro Ghedina intitolata “Padri” (fino al 15 luglio). Dal 3 al 9 luglioCortina ospiterà il campionato italiano giovanile di scacchi presso il Palavolkswagen.Nella stessa sede sarà allestita dal 23 luglio la mostra “Etnofolk a Cortina” con l’esposi-zione di abiti provenienti da importanti collezioni private di personaggi che da annifrequentano Cortina, ma soprattutto saranno esposte le collezioni di famiglie ampezzane.

11-giu Intervento da parte dell’esercito e squadre dell’NBC di Civitavecchia a Cima-banche per prelevare ed asportare i residui di adamsite, la sostanza chimica antesignanadegli odierni lacrimogeni e urticanti utilizzata nella grande guerra e rinvenuta lungo ilghiaione di Cimabanche.Ø Gli scoiattoli di Cortina rinnovano il consiglio direttivo ed anche il loro presidente:Marco Alberti subentra a Stefano Dibona che nei suoi sei anni di mandato vanta l’onore diaver riportato questo storico gruppo nato nel 1939 alla ribalta ed in vetta alle montagne piùbelle del mondo.