5
VITTORIO LAZZARINI MAESTRO DI PALEOGRAFIA E DI PROBITÀ Author(s): Ezio Franceschini Source: Aevum, Anno 44, Fasc. 3/4 (MAGGIO-AGOSTO 1970), pp. 364-367 Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Stable URL: http://www.jstor.org/stable/25820947 . Accessed: 14/06/2014 15:51 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Aevum. http://www.jstor.org This content downloaded from 188.72.126.41 on Sat, 14 Jun 2014 15:51:01 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

VITTORIO LAZZARINI MAESTRO DI PALEOGRAFIA E DI PROBITÀ

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: VITTORIO LAZZARINI MAESTRO DI PALEOGRAFIA E DI PROBITÀ

VITTORIO LAZZARINI MAESTRO DI PALEOGRAFIA E DI PROBITÀAuthor(s): Ezio FranceschiniSource: Aevum, Anno 44, Fasc. 3/4 (MAGGIO-AGOSTO 1970), pp. 364-367Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/25820947 .

Accessed: 14/06/2014 15:51

Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at .http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp

.JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range ofcontent in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new formsof scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected].

.

Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore is collaborating with JSTOR todigitize, preserve and extend access to Aevum.

http://www.jstor.org

This content downloaded from 188.72.126.41 on Sat, 14 Jun 2014 15:51:01 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 2: VITTORIO LAZZARINI MAESTRO DI PALEOGRAFIA E DI PROBITÀ

VITTORIO LAZZARINI

MAESTRO DI PALEOGRAFIA E DI PROBITA *

Badiamo subito. Non intendo dire che la probita sia una disciplina, come la paleo grafia, che abbia cattedra nelle Facolta di lettere. Intendo dire che ne ha una, assai

piu importante, nella vita.

? Ci fu un tempo in cui la paleografia era una disciplina noiosa; necessaria, ma

noiosa ?: queste parole scriveva trentasette anni or sono un nostro insigne critico, ora anch'egli andato oltre Parco del tempo, Giorgio Pasquali, in un articolo il cui ti tolo sembrava anche a lui uno scherzo, e conteneva, invece, una delle piu. intelligenti rivalutazioni di una materia poco nota: Paleografia quale scienza dello spirito (in

? Nuova

Antologia ?, LXVI, 1931, pp. 342-54; ristampato in Vecchie e nuove pagine stravaganti di un filologo, Firenze 1952, pp. 131-149).

L'articolo offriva, infatti, "in mice", una rapida storia degli studi paleografici in

Europa e della loro evoluzione da un periodo iniziale di duro isolamento, come di scienza puramente tecnica, fino al loro aprirsi, con grande e reciproco vantaggio, su

tutti i principali campi della cultura medievale: la storia, la filologia classica (special mente per cio che riguarda la costituzione delle edizioni critiche e la fortuna degli "auc

tores" durante i secoli del Medioevo), la letteratura, Parte, la linguistica, la filologia romanza e germanica, Pagiografia, la liturgia, il diritto, Peconomia, la musica.

La letteratura e la datazione delle antiche scritture, che fu il compito quasi esclu

sivo della paleografia nel secolo XIX, divenne infatti soltanto il punto di partenza per un prezioso intervento in tutti quei capitoli della civilta medievale che Pesame at

tento di un codice o di una pergamena puo illuminare.

Ed ecco i paleografi volgersi a ricostruire gli scrittoi dei principali centri monastici medievali (Luxeuil, Fontaines, Corbia, Tours, Fulda, San Gallo, Verona, Bobbio,

Montecassino, Vivarium, per citarne solo alcuni); pubblicare i cataloghi antichi delle biblioteche, cosi da poter rilevare con sicurezza il patrimonio culturale di un centro

in successivi momenti storici; fare la storia dei codici piu. famosi, mettendo cosi nelle

mani dei curatori di edizioni di testi notizie estremamente preziose per lo studio della

* Promossa dall'Istituto di Paleografia e Diplomatica dell'Universita di Padova, e recentemente uscita la seconda attesa edizione degli Scritti di paleografia e diplomatica di Vittorio Lazzarini, Ed.

Antenore, Padova 1969, pp. XXIII-360, 24 tav. f. t. (? Medioevo e Umanesimo ?, 6). Sei nuovi saggi e utilissimi indici dei nomi di persone e luogo e dei manoscritti e documenti d'archivio (pp. 329-360) arric chiscono la vigilatissima ristampa di quest'opera del Lazzarini, che ha la robusta e limpida validita e la illuminante utilita di un classico, soprattutto in tre campi di ricerca: attivita del centro scrittorio di Ve rona (sec. IX), origini di Venezia e rapporti con rimpero bizantino (sec. VII), storia della cancelleria ve neziana e della cultura e della scienza in generale verificata nei focolai patavini della corte carrarese e del TUniversita (sec. XIV).

Per gentile concessione delFeditore, siamo lieti di riprodurre la rievocazione che di Vittorio Lazza rini (1866-1957) paleografo e uomo ha dettato per la nuova edizione degli Scritti Ezio Franceschini, il piu autorevole allievo del maestro padovano (N.d.r.).

This content downloaded from 188.72.126.41 on Sat, 14 Jun 2014 15:51:01 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 3: VITTORIO LAZZARINI MAESTRO DI PALEOGRAFIA E DI PROBITÀ

VITTORIO LAZZARINI 365

tradizione manoscritta; indicare agli storici dell'arte medievale un territorio vasto

di ricerche quale e quello delle miniature; dissotterrare e illustrare documenti per gli storici delle scienze, della filologia, del diritto, della economia; fornire gli studiosi del

Medioevo di testi spesso per loro di grande interesse (fu il nostro maggiore paleografo, 10 Schiaparelli, che scopri in un codice della Biblioteca Capitolare di Verona, e pub blico nel 1924, il famoso indovinello del secolo VIII-IX, sul quale i nlologi romanzi ancora discutono se debba essere considerato come il piu antico documento del vol

gare italiano, spodestando cosi, e di non breve spazio di tempo, la nota formula di

giuramento che e nel placito di Capua del 960 d. Cr.). Intesa cosi, la paleografia puo davvero essere detta una ? scienza dello spirito ?:

aperta, cioe, con visione larga e intelligente, ad ogni problema che riguardi la vita del Medioevo, pronta a portarvi (e a riceverne a sua volta) contributi spesso di non piccola importanza o una piu ampia comprensione di uomini e di vicende di quell'eta.

II Pasquali, terminando le sue pagine, additava alia riconoscenza del mondo della cultura gli studiosi che particolarmente si adoperarono a trarre la paleografia da quel suo isolamento che sembrava splendido, mentre non era che un ?testimonium pau

pertatis ?, e a fare cosi di essa, fino allora materia quasi esclusivamente tecnica, una

scienza umanistica: massimo fra tutti Ludovico Traube, che e da considerare anche

11 fondatore della filologia mediolatina come scienza autonoma, poi il suo scolaro e

successore Paul Lehmann, e il Lowe, il Rand, il Lindsay, lo Schiaparelli. Pochi altri nomi potrebbero essere aggiunti all'elenco del Pasquali, limitando

l'indicazione a quanti hanno operato e sono scomparsi nel trentennio successivo al

l'articolo, massimo fra tutti quello del cardinale Giovanni Mercati, gia Bibliotecario di S.R. Chiesa e principe degli studi umanistici; ma che fra loro debba avere una po sizione di primissimo piano Vittorio Lazzarini basteranno a dimostrare questi suoi Scritti di paleografia e diplomatica che colleghi, discepoli e ammiratori hanno raccolto in volume a dieci anni dalla scomparsa dell'autore, allargando e integrando quello, con uguale titolo, a lui offerto nel lontano 1938 (Carlo Ferrari Editore, Venezia).

E poiche a me, suo antico scolaro, e stato dato l'onore della presentazione, mi sia

lecito ricordare qui la eletta figura di un maestro che non e mai uscito dal breve cer

chio di coloro la cui memoria e unita al senso vivo e fecondo deH'ammirazione e della

riconoscenza.

Successore di Andrea Gloria sulla cattedra di paleografia e diplomatica dell'Uni

versita di Padova, Vittorio Lazzarini ne fece per decenni il centro di un'attivita tanto

preziosa e feconda quanto schiva di ogni rumore e insofferente di ogni plauso. Le ricerche paleografiche e diplomatiche furono, naturalmente, il campo da lui

coltivato: e ne uscirono opere insigni e spesso definitive, come quelle che illustrano

la storia delle scuole calligrafiche e della cultura di Verona medievale, o i documenti

e i testi da lui per primo tratti alia luce dalle biblioteche e dagli archivi di Venezia, di Padova e di altre citta venete.

Ma il documento (sia esso un codice o una pergamena, una iscrizione o un sigillo, una medaglia, un diploma, una bolla), se merita una descrizione ed una interpretazione

esattissima, non puo essere per lui che ponte di passaggio verso altre zone della storia

della cultura: ponte che la perfetta conoscenza della tecnica paleografica e diplo matica rende stabile e sicuro, ma che non puo essere in alcun modo fine a se stesso.

Con questa mentalita di umanista Vittorio Lazzarini ha dato agli studi una serie di contributi preziosi nei campi piu diversi; in quello della letteratura italiana ripub blicando, per esempio, in modo esemplare il famoso Lamento della sposa padovana sulla pergamena originate che si credeva perduta, e che egli riscopri nell'archivio dei conti Papafava a Padova, o studiando i piu antichi codici di Dante a Venezia, e i ri

This content downloaded from 188.72.126.41 on Sat, 14 Jun 2014 15:51:01 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 4: VITTORIO LAZZARINI MAESTRO DI PALEOGRAFIA E DI PROBITÀ

366 E. FRANCESCHINI

matori padovani e veneziani nel Trecento; in quello della storia dell'arte, con una se

rie di ricerche di archivio a illustrazione di artisti come Mantegna, Squarcione, Tie

polo, Donatello, gli architetti Filippo Calendario e Annibale da Bassano, o monu menti come il palazzo ducale e il campanile di S. Marco a Venezia, le chiese degli Ere mitani e del Santo e l'albergo del ? Bo ? a Padova, e via dicendo; nella linguistica il

lustrando, fra Paltro, il dialetto veneziano fino alia morte di Dante, e la storia dei co

gnomi a Venezia; nella storia economica, con indagini sull'industria della carta nel

Padovano durante la dominazione carrarese, sulle leggi venete concernenti le proprieta della terraferma, sugli antichi ordinamenti veneziani a tutela del lavoro dei garzoni; e non sono che esempi.

Ma il campo che phi d'ogni altro ebbe luce dalle ricerche di Vittorio Lazzarini e quello della storia medievale ed umanistica del Veneto, e in modo particolare di Padova e di Venezia, sua patria: in esso il Lazzarini ? cui si deve anche la fondazione, nel 1924, della Scuola storico-filologica delle Venezie ? si muove con una competenza ed una padronanza che non hanno uguali in Europa, anche se studiosi valenti ed at

tenti non mancano. A lui si devono fondamentali ricerche, non piu superate, sui mo

menti piu diversi della storia veneta: dalle origini di Venezia, per esempio, con Pil lustrazione della famosa iscrizione di Torcello del secolo VII, e del preteso documento della fondazione di Rialto, alle vicende secolari dei dogi veneti e dei signori di Padova, che formano uno dei capitoli piu interessanti della storia d'ltalia nel Medioevo, e che il Lazzarini illumina con minutissime indagini d'archivio e Puso della critica piu se vera.

Perche la dote piu ammirevole di Vittorio Lazzarini, uomo silenziosissimo, era

quella di una probita scientifica che nulla pote mai incrinare. Non credo esista una sola pagina sua che non derivi da ricerche dirette e non si appoggi su documenti, quasi sempre inediti, sottoposti

? prima di essere usati ? ad un rigoroso e quasi

spietato esame di validita storica. Dal 1887, anno in cui usci il suo primo lavoro, al 1957, in cui mori, sono trascorsi settant'anni: Vittorio Lazzarini non ricuso alcuna

responsabilita pubblica (fu, nella giovinezza, consigliere comunale di Venezia, nella

maturita preside della Facolta di lettere dell'Universita di Padova, presidente del

PAccademia patavina di scienze, lettere e arti, vicepresidente dell'Istituto veneto), ma ne vicende di governi ne ambizioni di uomini ne contrasti di parte riuscirono mai

a farlo deflettere da una dirittura morale che, come guidava i suoi studi, cosi resse

ogni atto della sua vita.

Maestro di paleografia e di probita, dunque. Non soltanto nella sua attivita scien

tifica, di cui questo volume e sicuro documento, ma anche nella quotidiana fatica del

magistero. A quarant'anni di distanza ricordo le sue lezioni come ne fossi appena uscito,

e quella sua severita piena di benevolenza che, dopo un primo naturale momento di

timore, era per gli scolari il massimo incitamento a lavorare sul serio, senza risparmio di fatica, senza scoraggiamenti per difficolta reali o presunte.

Nel dire, la parola era pacata e precisa, chiarissimo il pensiero, sempre sereno il

giudizio qualunque fosse il documento di cui trattava o lo studioso di cui passava in

rassegna le opinioni: di se non parlava mai, anche quando era stato tanta parte in

cio che veniva esponendo. Ma piu ancora ricordo le lezioni pratiche con cui era solito accompagnare quelle

teoriche. In quei giorni, entrando in aula, trovavamo gia la cattedra piena di riprodu zioni fotografiche di manoscritti; dopo poche parole d'introduzione, dopo una breve lettura, comune, quelle fotografie passavano fra i banchi e vi venivano accolte, spe cie le prime volte, addirittura come fossero stati i codici stessi, reliquie cioe di valore

This content downloaded from 188.72.126.41 on Sat, 14 Jun 2014 15:51:01 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions

Page 5: VITTORIO LAZZARINI MAESTRO DI PALEOGRAFIA E DI PROBITÀ

VITTORIO LAZZARINI 367

inestimabile. E si trascriveva, allora, attenti e silenziosi, la ? capitale quadrata?

del Vergilius Augusteus e quella ? rustica ? del Vergilius Romanus, l'onciale del Livius Parisinus e della Bibbia del monastero di Monte Amiata, e giii giu, attraverso i se

coli, documenti letterari e storici (spesso autentiche pergamene) in tutte le scritture

e di tutte le difficolta, fino a quelle litterae antiquae novae con cui gli umanisti vollero imitare l'antica scrittura classica. Lezioni mute erano quelle; ma proprio nel silenzio

delle interpretazioni e delle trascrizioni, quell'uomo vigile accanto a noi, che risolveva

con una parola tutti i nostri dubbi, ci apparve per la prima volta in tutta la sua gran

dezza; molti di noi ? aspiranti filologi a cui la esatta interpretazione di poche linee di codice, spesso neppur ricche di difficili abbreviazioni, dava le vertigini del successo e quasi quasi la persuasione che saremmo stati capaci ormai di costituire delle edizioni critiche ?

capirono soltanto allora che cosa fosse un maestro. E non l'hanno piu dimenticato.

Ezio Franceschini

This content downloaded from 188.72.126.41 on Sat, 14 Jun 2014 15:51:01 PMAll use subject to JSTOR Terms and Conditions