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Visita e Relazione d’aiuto
PICCOLA CASA DELLA DIVINA
PROVVIDENZA
La Pastorale della Salute a servizio della Nuova Evangelizzazione
24 gennaio 2013
Laura Maria Zorzella
- Centro Pastorale Provinciale – Fatebenefratelli, Brescia
- Presidio Osped. Riabilitativo “B. V. Consolata” FBF, San Maurizio C.se TO
Dare senso al dolore “Divinum est sedare dolorem”
• comprendere il vissuto globale dell’esperienza (perdita, handicap, condanna, prova di coraggio, sentirsi prigioniero, ingiustizia)
• ascoltare le preoccupazioni rispetto ad un futuro incerto
• permettere l’espressione delle emozioni (paura, tristezza, ansia, rabbia, collera, delusione)
• favorire la verbalizzazione (aumenta la soglia di tolleranza)
• ascolto attivo (senza pensare di dovere dare soluzioni immediate)
• se la comunicazione verbale tra paziente, famigliari o curanti viene impedita il corpo inizia a parlare col linguaggio del dolore incontrollabile
• evitare di fuggire (o di delegare l’ascolto)
Come accogliere
il dolore
VISITARE IL MALATO Luciano Manicardi
Visitare un malato: Perché? Come? Perché visitare un malato? Come visitare un malato? Se il verbo spesso usato in ebraico per indicare la “visita” al malato è “vedere”, è bene ricordare che “vedere” implica apprezzamento, considerazione, provvidenza, conoscenza. Essere visti-visitati deve cioè significare un essere apprezzati e dunque stimati e considerati, avere significato per qualcuno. Colui che visita il malato gli narra l’interesse che Dio ha per lui attraverso l’interesse che lui stesso gli manifesta, gli narra la provvidenza di Dio attraverso il proprio prendersi cura di lui, gli narra la conoscenza di Dio attraverso la relazione e la conoscenza in cui entra con lui. Visitandolo, fa emergere la significatività che il malato ha.
VISITARE IL MALATO Luciano Manicardi
Il malato chiede, a chi gli si fa vicino, di essere ascoltato, compreso, raggiunto in ciò che egli è; chiede di essere accettato nella sua situazione, anche se ciò che è o che fa o che dice non dovesse incontrare l’approvazione dei visitatori. Dice Giobbe: «Per il malato c’è la lealtà degli amici, anche se rinnega l’Onnipotente» (Gb 6,14); e ancora: «Per il malato c’è la pietà degli amici, quando Dio si mette contro di lui» (Gb 19,21). La consolazione cercata dal malato è essenzialmente in qualcuno che lo ascolti: «Ascoltate la mia parola, sia questa la consolazione che mi date» (Gb 21,2; cf. 13,6).
Il “guaritore ferito”(1)
In ogni persona c’è sia la ferita
che il potere di guarigione.
Io
La mia ferita reagisce solo al mio potere di guarigione.
Il mio potere di guarigione non può sanare la tua ferita, né viceversa.
Guarigione
Ferita
VULNERABILITA’ E RISORSE (1a)
LA FERITA = vulnerabilità Solitudine, paura, angoscia, non senso
separazione e lutto, malattia, immaturità, ecc....
LA GUARIGIONE risorse fisiche
risorse psichiche
risorse spirituali
risorse religiose
Io
Ferita
Guarigione
Esempio: il caso di Antonella
Antonella, torna al lavoro dopo la pesante esperienza della assistenza di un mese in un reparto di Alzheimer di suo padre.
È rientrata al lavoro completamente sopraffatta dal dolore e dalla fatica e incapace a riprendere le normali attività.
I colleghi capiscono che devono in qualche modo affrontare Antonella, e
ognuno lo fa a suo modo.
Quale risposta dei colleghi esprime
accoglienza del dolore di Antonella?
Esempio: il caso di Antonella
Se quando io rispondo alla tua sofferenza, rivivendo il dolore
e condividendolo con te,
ci raggiungiamo solo a livello di ferita ,
la nostra identificazione può solo intensificare
il dolore ed il problema.
Ferita
Ferita
Il “guaritore ferito”(2)
Tu
Io
ATTEGGIAMENTO INCORAGGIANTE ( 2a)
disarmato di fronte alle ferite altrui
esibisce le proprie ferite
= contagio
Io
Tu RISPOSTA
investigativa
consolatoria
paternalistica
Ferita
Ferita
Esempio: il caso di Antonella
Anna le dice: ”Non ti preoccupare, oggi stai malissimo, ma vedrai che nel tempo passerà. È la stessa cosa che è successa a me quando ho dovuto ricoverare mio padre e io ero anche molto più giovane di te”
Consolatoria, di sostegno
RISPOSTE INADEGUATE
Risposte “di sostegno”:
rassicurazione ad ogni costo
confortare minimizzando il problema
L’altro non si sente capito:
può irritarsi o bloccarsi perché svalutato
può rispondere brevemente e cambiare discorso
Il “guaritore ferito”(3)
Se ci incontriamo, io come guaritore e tu come ferito,
divenendo io il salvatore che assume tutta la responsabilità,
il mio intervento rischia di diminuire la tua capacità di risposta;
potrei bloccare il tuo “guaritore” interiore.
Guarigione
Ferita Tu
Io
ATTEGGIAMENTO RISOLUTIVO (3a)
distanza
fuga dal dolore
lo minimizza
Ignora, nega
le ferite altrui
RISPOSTA
direttiva
interpretativa
risolutiva
consiglio spicciolo
Guarigione
Ferita
Tu
Io
Esempio: il caso di Antonella
Serena: “ho saputo di tuo padre … Eh sì, sono grandi dolori, ma dai tirati su, sei giovane e hai la tua vita a cui pensare. Ce la farai, impegnati nel lavoro. Hai visto che c’è un nuovo direttore? Viene da una sede estera e non parla una parola d’italiano …”
risolutiva
Risposte “risolutive”:
si decide per l’aiutato,
si proiettano i propri desideri
L’altro si sente deresponsabilizzato:
si adatta alla soluzione proposta
si sente insoddisfatto nel subire “il giogo”
RISPOSTE INADEGUATE
Esempio: il caso di Antonella
Giulio: “Come stai? Sì, capisco la tua
tristezza: anche io dieci anni fa ho
dovuto ricoverare mia madre, certo è
una cosa diversa perché la madre è la
madre, il padre è il padre.. E poi può
essere ancora diverso perché tu sei
una donna, sei emotiva…, io sono un
uomo…” interpretativa
Risposte “di interpretazione”: “hai ragione, per me tu...”
pone l’accento su un particolare che rimanda come essenziale falsando il messaggio ricevuto
L’altro si sente frainteso:
può irritarsi o manifestare disinteresse
rettificare o bloccare la comunicazione
RISPOSTE INADEGUATE
Ernesto le dice: ”raccontami nei dettagli cosa è successo a tuo padre, quando, come, è accaduto il crollo? Quanti anni ha?”
investigativa
Esempio: il caso di Antonella
Risposte “investigative”:
eccessive domande esplorative
L’altro si sente infastidito:
perché indotto a dare risposte non previste
per la curiosità al suo problema e non a sé
RISPOSTE INADEGUATE
Il “guaritore ferito”(4)
Quando ci incontriamo
ferita con ferita
e guarigione con guarigione,
La mia ferita non inquinerà la tua,
ma si porrà accanto a te come presenza e comprensione;
Il mio potere di guarigione non correrà a salvare il tuo senso di impotenza,
ma farà appello alle forze guaritrici che sono in te.
Guarigione Guarigione
Ferita
Ferita
Io
Tu
ATTEGGIAMENTO COMPRENSIVO (4a)
sincero interesse
disponibilità senza pregiudizi
non giudicante
RISPOSTA EMPATICA
capacità di mettersi al posto dell’altro,
di vedere il mondo come lo vede lui.
Guarigione Guarigione
Ferita
Ferita
Io
Tu
Gennaro, sguardo intenso, silenzio prolungato e poche parole: ” Come ti senti? Cosa provi? ”
Comprensione empatica
Esempio: il caso di Antonella
COMPRENSIONE : o riformulare il contenuto
o riflettere il sentimento
L’altro si sente compreso ed accolto:
sia nel contenuto che nel sentimento
espresso
è facilitato ad esplorare ulteriormente
il proprio vissuto per ridurre e risolvere
il disagio
RISPOSTA ADEGUATA
per un AIUTO EFFICACE rispondere al:
- CONTENUTO (aspetto cognitivo dell’esperienza)
Stai dicendo che... mi sembra di capire che....
- SENTIMENTO (significato emozionale dell’esperienza)
Ti senti.... sento che...
- SIGNIFICATO (il contenuto unito al sentimento chiarisce il senso pieno dell’esperienza)
Sei... (sentimento) perché... (contenuto) ...
SE BASTA una parola …
non fare un discorso,
SE BASTA un gesto …
non dire una parola,
SE BASTA uno sguardo …
evita il gesto,
SE BASTA il silenzio …
tralascia anche lo sguardo”.
David M. Turoldo