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VE - BI 006 VENEZIA - GIARDINI DELLA BIENNALE VENEZIA - GIARDINI DELLA BIENNALE
EDIFICIO / QUARTIERE / ALTRO
AUTORIprogetto architettonico
direzione lavoricollaborazione al progetto
collaborazione alla direzione lavoristrutture (ecc.)
datazione progetto / realizzazioneindirizzo
committenteimpresa costruttrice
tipologiavincoli ai sensi del d.l. 490/99
CRITERI
BIBLIOGRAFIA
FONTI D’ARCHIVIO
NOTE
Padiglione del Venezuela
Carlo Scarpa
Carlo Maschietto, Valeriano Pastor
1953 / 1954-56Biennale di Venezia, sede dei Giardini di Castello, VeneziaRepubblica del Venezuela Ditta “Eredi Antonio Pianon”, VeneziaPadiglione espositivoD.L. 42/2004 art.128 (già legge 1089/1939, D.M. 19.9.1998)
Il padiglione del Venezuela alla Biennale, in “Domus”, 323, 1956, pp. 11 - 14
Tentori, F., Un padiglione di Carlo Scarpa alla Biennale di Venezia, in “Casabella
Continuità”, n. 212, settembre - ottobre, 1956, pp. 19 - 30; Dal Co, F., Mazzariol, G.,
Carlo Scarpa. Opera Completa, Milano, Electa, 1984, scheda 105, p. 115; figg. 114, 327,
369, pp. 73, 242, 273; Mulazzani, M., I padiglioni della Biennale. Venezia 1887-1993,
Milano, Electa, pp. 94-99; Carlo Scarpa. Pabellón de Venezuela en Venecia - El Proyecto
di Restauración/ Carlo Scarpa. Padiglione del Venezuela a Venezia - Il Progetto di Restauro, di Restauración/ Carlo Scarpa. Padiglione del Venezuela a Venezia - Il Progetto di Restauro, di Restauración/ Carlo Scarpa. Padiglione del Venezuela a Venezia
Venezia 1996; Franco, F., Carlo Scarpa. Padiglioni espositivi (1950, 1954, 1961), Milano
1998 O. Lanzarini, Carlo Scarpa. L’architetto e le arti. Gli anni della Biennale di Venezia
1948-1972, Venezia Marsilio, 2003, pp. 135-1541948-1972, Venezia Marsilio, 2003, pp. 135-1541948-1972
La struttura, progettata tra ottobre e dicembre ‘53, viene costruita a partire da aprile
1954 e conclusa nel giugno del ‘56. È collocata tra l’edificio della Svizzera e quello
della Russia, e composta da tre ambiti espositivi. Il primo, al quale si accede superato
il patio aperto d’ingresso, viene definito Sala dei Disegni; questo spazio è coperto da un
soletta cava in cemento armato - con l’intradosso decorato a rilievo da un motivo a righe
- sostenuta da sei pilastrini gemini d’acciaio, di diverso orientamento, uniti da un giunto
composto da lamine alternate di ferro e ottone. Tale ambito, limitato verso la Laguna da un
grande pannello fisso, può essere chiuso mediante pannelli opachi e traforati, parti vetrate
e il movimento di un secondo pannello di sei metri di lunghezza rotante ellitticamente,
costituito da un ossatura di ferro rivestita all’esterno da assicelle di legno bruciato e
spazzolato, e all’interno (verso la sala espositiva) di panforte verniciato di bianco; la parete
fissa è costruita con gli stessi materiali. Da questo primo ambito, si passa a due spazi
espositivi di impianto analogo ma differenti per dimensione, detti Sala Maggiore e Sala
Minore, realizzati in calcestruzzo lasciato a vista esternamente; i lati minori sono aperti,
sia verso l’interno che verso l’esterno, da un sequenza di nastri di cristallo ultraforte
che girano ad angolo sul soffitto dando luce alle sale. Le pareti sono intonacate fino
Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia, Venezia; Archivio
Carlo Scarpa, Roma
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VE - BI 006 VENEZIA - GIARDINI DELLA BIENNALE VENEZIA - GIARDINI DELLA BIENNALE
perdita di molti degli elementi originali tra i quali: il profilo geografico in rame della
repubblica venezuelana; pannelli e parti vetrate che chiudevano la Sala dei Disegni;
intonaci originali interni (ripristinati senza criteri filologici nel 2002), modifica dei
serramenti dei due ambienti espositivi
museale
museale
SI NO SI NO
TRASFORMAZIONI RISPETTO ALLA COSTRUZIONE ORIGINARIA
Variazione della destinazione d’uso
destinazione originariaattuale
STATO DI CONSERVAZIONESTRUTTURE PORTANTI
COPERTURARIVESTIMENTI DI FACCIATA
SERRAMENTI
DATA DI RILEVAMENTORILEVATORE
Prospetto, pianta e foto d’epoca
medio
medio
medio
medio
15. 06. 2005
Orietta Lanzarini
alle finestre di marmorino bianco rustico, mentre i soffitti delle sale espositive maggiore
e minore, vengono tinteggiati rispettivamente di azzurro plumbeo e giallo intenso; la
pavimentazione è in cemento con ghiaietto lavato. I tre spazi espositivi sono uniti da una
pensilina lunga metri 21.80 di legno e ferro, rivestita all’interno da listelli di quercia e
all’esterno da una copertura in lastre di piombo.
Sulla parete esterna della Sala Maggiore, è collocato il profilo geografico in rame della
repubblica venezuelana. A ridosso del muro del padiglione svizzero, viene posizionato
il plinto di cemento armato che sostiene l’asta della bandiera in acciaio, alta 10 metri.
Infine, il muro di recinzione che chiude il perimetro del Padiglione del Venezuela verso la
Laguna è sostenuto da pilastrini sagomati di calcestruzzo.
Attualmente molti degli elementi descritti - pannelli, decorazioni, cromatismo - non
sono più esistenti. Nel 1996 è stato redatto a cura di Francesco Rovetta un progetto di
restauro, ancora in attesa di attuazione.
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVEstruttura portante
coperturarivestimenti di facciata
serramenti
cemento armato per gli ambienti; montanti in acciaio per il patio
solette in cemento armato
cemento a vista
nastri di cristallo ultraforte che girano ad angolo sul soffitto delle due sale espositive;
pannelli in vetro per la chiusura del patio
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foto stato attuale
Localizzazionescala 1:10.000