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D.Lgs 81/2008 “La valutazione dei rischi deve fare riferimento a tutti i rischi… tra cui anche quelli legati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’Accordo europeo dell’8 ottobre 2004…”
D.Lgs 106/2009 “La valutazione dello stress
lavoro-correlato… è effettuata nel rispetto delle indicazioni elaborate dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro…”
Accordo europeo 8/10/2004 (Accordo siglato da Sindacato europeo, Confindustria europea, Associazione europea artigianato e PMI, associazione europea delle imprese partecipate dal pubblico e di interesse economico generale)
Migliorare la consapevolezza e la comprensione dello stress da lavoro da parte dei soggetti coinvolti (datori di lavoro, lavoratori e loro rappresentanti), attirando la loro attenzione sui sintomi che possono indicare l’insorgenza dei problemi di stress.
Offrire un modello che consenta di individuare e di
prevenire o gestire i problemi di stress da lavoro, senza colpevolizzare l’individuo rispetto al problema stesso.
OBIETTIVO IDENTIFICARE SEGNALI DI PRESENZA DEL RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO E LE EVENTUALI MISURE CORRETTIVE NECESSARIE ALLA SUA RIDUZIONE O ELIMINAZIONE. RIFERIMENTO GENERALE BENESSERE ORGANIZZATIVO NEL SUO INSIEME, TENENDO CONTO: - DI INDICATORI OGGETTIVI - DELLA PERCEZIONE DELLE SINGOLE PERSONE.
Metodologie di valutazione
Valutazione oggettiva
- Lista di controllo (ISPESL) - Analisi degli indicatori
aziendali, di contesto e contenuto del lavoro.
- A cura del Datore di lavoro, valendosi dei soggetti della prevenzione e del RLS.
Valutazione soggettiva - Questionario (INAIL) - Coinvolgimento di tutti i
lavoratori. - Valutazione percezione
dello stress dei lavoratori secondo criteri definiti.
Valutazione oggettiva
1 - Indicatori aziendali
- Infortuni - Assenze per malattia - Assenze dal lavoro - Ferie non godute - Trasferimenti interni richiesti dal personale - Rotazione del personale - Procedimenti/Sanzioni disciplinari - Richieste di visite straordinarie - Segnalazioni stress lavoro del MC - Istanze giudiziarie
Valutazione oggettiva
2 – Indicatori di contenuto del lavoro
- Ambiente ed attrezzature di lavoro (valutazione del rischio, disponibilità DPI, gestione delle manutenzioni, … )
- Pianificazione dei compiti (programmazione delle attività tenendo conto compiti individuali, POA … )
- Carico di lavoro (esecuzione di più compiti contemporaneamente, definizione dei compiti,…)
- Orario di lavoro (orario flessibile, pause di lavoro,…)
Valutazione oggettiva
3 – Indicatori di contesto del lavoro
- Funzione e cultura organizzativa (presenza e diffusione di procedure aziendali, sistema di comunicazione aziendale, piano formativo,…)
- Ruolo nell’ambito dell’organizzazione (definizione dei ruoli, sovrapposizione di ruoli,…)
- Evoluzione della carriera (definizione di criteri per l’avanzamento della carriera)
- Autonomia decisionale/Controllo del lavoro (disponibilità di informazioni sulle decisioni aziendali, autonomia per l’esecuzione dei compiti,…)
- Rapporti interpersonali (segnalazione frequente di litigi, gestione di comportamenti prevaricatori,…)
- Interfaccia casa lavoro (pausa pasto in luogo adeguato, orario flessibile,…)
INDICATORI AZIENDALI
Anno Infortuni Assenze (giorni)
Ferie non godute (ore)
permessi retribuiti
permessi per malattia
aspettativa motivi pers.
2009 1 1481 311 344 6959
2010 3 1136 452 158 5721
2011 1 999 434 92 5541
2012 2 1037 372 344 5069
VALUTAZIONE OGGETTIVA – RISULTATI
INDICATORI AZIENDALI X
CONTESTO DEL LAVORO X
CONTENUTO DEL LAVORO X
valutazione oggettiva complessiva
RISCHIO BASSO
Non si evidenziano particolari condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro.
RISCHIO MEDIO
X
Si evidenziano condizioni organizzative che possono determinare la presenza di stress correlato al lavoro.
RISCHIO ALTO
Si evidenziano condizioni organizzative con sicura presenza di stress lavoro correlato. Si deve effettuare una valutazione della percezione dello stress dei lavoratori.
La valutazione oggettiva, proprio per le sue
caratteristiche di riferimento complessivo al sistema di organizzazione dell’ente, può non sempre evidenziare situazioni specifiche, rendendo chiara la necessità di adottare misure correttive oppure il tipo di misure da adottare.
VALUTAZIONE SOGGETTIVA
Essa, a partire dalla rilevazione delle percezioni dei dipendenti, contribuisce ad identificare le condizioni legate al contesto, alle partizioni organizzative ed al contenuto del lavoro su cui intervenire per eliminare, ridurre o gestire condizioni di stress correlato al lavoro. Si utilizza un questionario le cui domande corrispondono alle sei dimensioni organizzative principali fonti potenziali di stress negli ambienti di lavoro.
DIMENSIONI ORGANIZZATIVE FONTI POTENZIALI PRINCIPALI DI STRESS NEGLI
AMBIENTI DI LAVORO
1. DOMANDA Comprende aspetti quali il carico di lavoro, l’organizzazione del
lavoro e l’ambiente di lavoro.
2. CONTROLLO Riguarda l’autonomia dei lavoratori sulle modalità di svolgimento
del proprio lavoro.
3. SUPPORTO Riguarda l’incoraggiamento, il supporto e le risorse fornite
dall’azienda. Viene analizzato considerando separatamente la percezione del supporto fornito dalla direzione e dai colleghi.
DIMENSIONI ORGANIZZATIVE CHIAVE RIGUARDANTI LE PRINCIPALI FONTI DI STRESS NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
4. RELAZIONI Include la promozione di un clima di relazioni interno positivo
per evitare i conflitti ed azioni per affrontare comportamenti inaccettabili.
5. RUOLO Verifica la consapevolezza del lavoratore relativamente alla
posizione che riveste nell’organizzazione e garantisce che non si verifichino conflitti.
6. CAMBIAMENTO Valuta in che misura i cambiamenti organizzativi, di qualsiasi
entità, vengono gestiti e comunicati nel contesto aziendale.
CARATTERIZZAZIONE DEI RISULTATI
Valori medi riferiti ad un «valore atteso», lo scostamento rispetto al quale determina la valutazione
Valutazione effettuata separatamente per 2 macro – aree :
Servizio tecnico Servizio amministrativo
Codice colore
Ottimo livello di prestazione. Necessario mantenerlo. Buon livello di prestazione. Evidente necessità di interventi correttivi. Necessità di immediati interventi correttivi.