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Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone” Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive Palermo, 24 febbraio 2010 Dispositi vi di Protezion e Individua le Dr. Pasquale Quartararo Dr. Pasquale Quartararo onsabile Profilassi Malattie Infettive onsabile Profilassi Malattie Infettive U.O.C. Malattie Infettive U.O.C. Malattie Infettive

Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

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Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone” Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive. Dispositivi di Protezione Individuale. Dr. Pasquale Quartararo Responsabile Profilassi Malattie Infettive U.O.C. Malattie Infettive. - PowerPoint PPT Presentation

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Università degli Studi di PalermoAzienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive

Università degli Studi di PalermoAzienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive

Palermo, 24 febbraio 2010Palermo, 24 febbraio 2010

Dispositivi di

Protezione

Individuale

Dispositivi di

Protezione

IndividualeDr. Pasquale QuartararoDr. Pasquale Quartararo

Responsabile Profilassi Malattie Infettive Responsabile Profilassi Malattie Infettive U.O.C. Malattie InfettiveU.O.C. Malattie Infettive

Dr. Pasquale QuartararoDr. Pasquale QuartararoResponsabile Profilassi Malattie Infettive Responsabile Profilassi Malattie Infettive

U.O.C. Malattie InfettiveU.O.C. Malattie Infettive

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Page 3: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

Dispositivi di Protezione protezione mani, vie respiratorie,

volto, occhi, corpo

Disinfezione e decontaminazione superfici, attrezzature, etc

Applicazione delle norme igieniche di base

Smaltimento rifiuti

Sorveglianza Sanitaria

Dispositivi di Protezione protezione mani, vie respiratorie,

volto, occhi, corpo

Disinfezione e decontaminazione superfici, attrezzature, etc

Applicazione delle norme igieniche di base

Smaltimento rifiuti

Sorveglianza Sanitaria

Strategie di controlloStrategie di controllo

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Rischio biologicoRischio biologico

Adozione delle misure di barriera idonee a prevenire l’esposizione della cute e delle mucose dal contatto accidentale con il sangue o con altri liquidi biologici.

Adozione delle misure di barriera idonee a prevenire l’esposizione della cute e delle mucose dal contatto accidentale con il sangue o con altri liquidi biologici.

Le Precauzioni UniversaliDecreto Ministero della Sanità del

28.09.90

Le Precauzioni UniversaliDecreto Ministero della Sanità del

28.09.90

Liquido seminale Secrezioni vaginaliLiquidi:

Cerebrospinale Sinoviale Pleurico Perineale Pericardico e Amniotico

Liquido seminale Secrezioni vaginaliLiquidi:

Cerebrospinale Sinoviale Pleurico Perineale Pericardico e Amniotico

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Dispositivi di protezione individuale (DPI)

Dispositivi di protezione individuale (DPI)

Guanti, maschere, occhialiGuanti, maschere, occhiali

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Altri dispositivi di protezione individuale

Altri dispositivi di protezione individuale

CopricapoCopricapoVisieraVisiera

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Le precauzioni universaliLe precauzioni universali

Nell’effettuazione dei prelievi è obbligatorio l’uso dei guanti e occhiali protettivi

Il trasporto ai laboratori di campioni di sangue, liquidi biologici e tessuti deve avvenire tramite l’utilizzazione di appositi contenitori idonei ad evitare perdite.

Nell’effettuazione dei prelievi è obbligatorio l’uso dei guanti e occhiali protettivi

Il trasporto ai laboratori di campioni di sangue, liquidi biologici e tessuti deve avvenire tramite l’utilizzazione di appositi contenitori idonei ad evitare perdite.

Decreto Ministero della Sanità del 28.09.90

Decreto Ministero della Sanità del 28.09.90

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L’eliminazione degli aghi e degli altri oggetti taglienti utilizzati nei confronti di qualsiasi paziente, deve avvenire con cautele idonee ad evitare punture o tagli accidentali.

In particolare gli aghi, le lame di bisturi e gli altri strumenti acuminati o taglienti non debbono essere rimossi dalle siringhe o da altri supporti, né in alcun modo manipolati o rincappucciati, ma riposti, per l’eliminazione, in appositi contenitori resistenti alla puntura.

L’eliminazione degli aghi e degli altri oggetti taglienti utilizzati nei confronti di qualsiasi paziente, deve avvenire con cautele idonee ad evitare punture o tagli accidentali.

In particolare gli aghi, le lame di bisturi e gli altri strumenti acuminati o taglienti non debbono essere rimossi dalle siringhe o da altri supporti, né in alcun modo manipolati o rincappucciati, ma riposti, per l’eliminazione, in appositi contenitori resistenti alla puntura.

Decreto Ministero della Sanità del 28.09.90

Decreto Ministero della Sanità del 28.09.90

Le precauzioni universaliLe precauzioni universali

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I guantiI guanti

Page 10: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

Lattice sono i più utilizzati garantiscono una buona protezione buon rapporto qualità / prezzo

Lattice sono i più utilizzati garantiscono una buona protezione buon rapporto qualità / prezzo

Vinile maggiore utilizzo negli ultimi anni garantiscono una buona protezione costo superiore rispetto a quelli a lattice

Vinile maggiore utilizzo negli ultimi anni garantiscono una buona protezione costo superiore rispetto a quelli a lattice

Nitrile maggiore protezione rispetto a quelli a lattice maggiore rigidità costo superiore rispetto a quelli a lattice

Nitrile maggiore protezione rispetto a quelli a lattice maggiore rigidità costo superiore rispetto a quelli a latticeGommaGomma

I guantiI guanti

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Proteggono l’operatore dal contatto diretto con materiale biologico e microrganismi.

7 comandamenti fondamentali Non indossare anelli o tenere le unghia lunghe Lavarsi e asciugarsi accuratamente le mani prima e dopo l’uso Cambiarli ad ogni paziente Cambiarli dopo 1h, poiché i pori (tipo lattice) si ingrandiscono Smaltire immediatamente dopo l’uso nei contenitori per i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo Sostituirli immediatamente se usurati o perforati Evitare di toccare con i guanti contaminati oggetti o superfici

Proteggono l’operatore dal contatto diretto con materiale biologico e microrganismi.

7 comandamenti fondamentali Non indossare anelli o tenere le unghia lunghe Lavarsi e asciugarsi accuratamente le mani prima e dopo l’uso Cambiarli ad ogni paziente Cambiarli dopo 1h, poiché i pori (tipo lattice) si ingrandiscono Smaltire immediatamente dopo l’uso nei contenitori per i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo Sostituirli immediatamente se usurati o perforati Evitare di toccare con i guanti contaminati oggetti o superfici

I guantiI guanti

Page 12: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

Ma…

Non proteggono da taglienti e pungenti

I pori si ingrandiscono durante l’uso (lattice)

La flora microbica si riproduce rapidamente al di sotto del guanto

Ma…

Non proteggono da taglienti e pungenti

I pori si ingrandiscono durante l’uso (lattice)

La flora microbica si riproduce rapidamente al di sotto del guanto

I guantiI guanti

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ATTENZIONE

Indossare i guanti non sostituisce la necessità di lavare le mani, poichè:

1) I guanti possono presentare difetti invisibili o possono lacerarsi durante l’uso.

2) Le mani possono contaminarsi durante la rimozione dei guanti.

3) I guanti possono venire contaminati mentre si indossano

ATTENZIONE

Indossare i guanti non sostituisce la necessità di lavare le mani, poichè:

1) I guanti possono presentare difetti invisibili o possono lacerarsi durante l’uso.

2) Le mani possono contaminarsi durante la rimozione dei guanti.

3) I guanti possono venire contaminati mentre si indossano

I guantiI guanti

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Camice monousoCamice

monouso

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Protegge l’operatore dal contatto con materiali biologici e microrganismi, permettendo la copertura della cute esposta ad aerosol, schizzi di sangue e saliva.

4 comandamenti fondamentali Devono essere indossati dal personale quando è possibile sporcarsi con secrezioni ed escrezioni (es. pazienti incontinenti con diarrea, pazienti con infezioni respiratorie, ecc.).

Devono essere indossati durante l’assistenza ai pazienti infetti da microrganismi epidemiologicamente importanti (ad es. pazienti affetti da Herpes zoster disseminato).

Devono essere rimossi prima di lasciare la stanza.

Smaltirli immediatamente dopo l’uso nell’apposito contenitore per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo

Protegge l’operatore dal contatto con materiali biologici e microrganismi, permettendo la copertura della cute esposta ad aerosol, schizzi di sangue e saliva.

4 comandamenti fondamentali Devono essere indossati dal personale quando è possibile sporcarsi con secrezioni ed escrezioni (es. pazienti incontinenti con diarrea, pazienti con infezioni respiratorie, ecc.).

Devono essere indossati durante l’assistenza ai pazienti infetti da microrganismi epidemiologicamente importanti (ad es. pazienti affetti da Herpes zoster disseminato).

Devono essere rimossi prima di lasciare la stanza.

Smaltirli immediatamente dopo l’uso nell’apposito contenitore per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo

Camici monousoCamici monouso

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Ma…

Poco confortevoli per l’operatore, poiché i camici idrorepellenti non lasciano traspirare la cute

Ma…

Poco confortevoli per l’operatore, poiché i camici idrorepellenti non lasciano traspirare la cute

Camici monousoCamici monouso

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Mascherina chirurgicaMascherina chirurgica

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Protegge l’operatore dal contatto con materiale biologico trasmesso per doplets grossolani e schizzi. Non per aerosol.

5 comandamenti fondamentali Indossare correttamente facendola aderire adeguatamente al viso e alla sella del naso Non toccare con i guanti contaminati la superficie della mascherina Cambiare se si inumidisce o si bagna Cambiare ad ogni paziente Smaltire dopo l’uso nell’apposito contenitore per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo.

Protegge l’operatore dal contatto con materiale biologico trasmesso per doplets grossolani e schizzi. Non per aerosol.

5 comandamenti fondamentali Indossare correttamente facendola aderire adeguatamente al viso e alla sella del naso Non toccare con i guanti contaminati la superficie della mascherina Cambiare se si inumidisce o si bagna Cambiare ad ogni paziente Smaltire dopo l’uso nell’apposito contenitore per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo.

Mascherina chirurgicaMascherina chirurgica

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Ma…

Perde il potere filtrante se si inumidisce o si bagna.

Spesso è poco accettata dagli operatori

Ma…

Perde il potere filtrante se si inumidisce o si bagna.

Spesso è poco accettata dagli operatori

Mascherina chirurgicaMascherina chirurgica

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Maschera N-95Maschera N-95

Differenti tipi di maschera N-95

Differenti tipi di maschera N-95

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Filtranti faccialiFiltranti facciali

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Proteggono da agenti biologici a trasmissione aerea tramite una azione filtrante di tipo fisico ed adsorbente.

Non proteggono dalle sostanze gassose tossiche.

Proteggono da agenti biologici a trasmissione aerea tramite una azione filtrante di tipo fisico ed adsorbente.

Non proteggono dalle sostanze gassose tossiche.

Filtranti faccialiFiltranti facciali

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I filtranti facciali vengono suddivisi e contrassegnati, in base alla loro efficienza filtrante, nelle seguenti classi:

FFP1 Efficienza > 78% FFP2 Efficienza > 92% FFP3 Efficienza > 98%

I filtranti facciali vengono suddivisi e contrassegnati, in base alla loro efficienza filtrante, nelle seguenti classi:

FFP1 Efficienza > 78% FFP2 Efficienza > 92% FFP3 Efficienza > 98%

Filtranti faccialiFiltranti facciali

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Filtrante facciale FFP2Filtrante facciale FFP2

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Filtrante facciale FFP3Filtrante facciale FFP3

MASCHERA con FILTRANTE FACCIALE FFP3

Marcatura EN149:2001 Protegge da microrganismi di grandezza fino a

0,02 micron

MASCHERA con FILTRANTE FACCIALE FFP3

Marcatura EN149:2001 Protegge da microrganismi di grandezza fino a

0,02 micron

Page 26: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

I filtranti facciali non devono essere utilizzati più a lungo di una giornata lavorativa.

Non possono essere impiegati da diverse persone perché non è possibile sanificarli.

I filtranti facciali non devono essere utilizzati più a lungo di una giornata lavorativa.

Non possono essere impiegati da diverse persone perché non è possibile sanificarli.

Filtranti faccialiFiltranti facciali

Page 27: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

Principali raccomandazioni ufficiali sull’uso nelle attività assistenziali:

Manipolazioni di farmaci antiblastici: FFP2

Protezione dal rischio di trasmissione aerea di agenti patogeni responsabili di:

Principali raccomandazioni ufficiali sull’uso nelle attività assistenziali:

Manipolazioni di farmaci antiblastici: FFP2

Protezione dal rischio di trasmissione aerea di agenti patogeni responsabili di:

Filtranti faccialiFiltranti facciali

TBC FFP2

TBC MDR FFP3

SARS FFP2

Influenza Aviaria FFP2

Influenza H1N1 FFP3

ANTRACE FFP3

TBC FFP2

TBC MDR FFP3

SARS FFP2

Influenza Aviaria FFP2

Influenza H1N1 FFP3

ANTRACE FFP3

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Occhiali Occhiali

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Proteggono le mucose oculari da spruzzi di liquidi o dalla proiezione di frammenti di materiale.

3 comandamenti fondamentali Marcatura EN166 Non toccare gli occhiali con i guanti contaminati Non lasciare gli occhiali dopo l’uso sul vassoio o su ripiani Lavare e disinfettare gli occhiali dopo l’uso, dopo ogni paziente.

Proteggono le mucose oculari da spruzzi di liquidi o dalla proiezione di frammenti di materiale.

3 comandamenti fondamentali Marcatura EN166 Non toccare gli occhiali con i guanti contaminati Non lasciare gli occhiali dopo l’uso sul vassoio o su ripiani Lavare e disinfettare gli occhiali dopo l’uso, dopo ogni paziente.

Occhiali Occhiali

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Ma…

Si appannano.

Per gli operatori con problemi visivi bisogna scegliere modelli specifici

Ma…

Si appannano.

Per gli operatori con problemi visivi bisogna scegliere modelli specifici

Occhiali Occhiali

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Schermi faccialiSchermi facciali

Page 32: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

Sono strumenti indispensabili per la protezione delle mucose oculari, soprattutto da spruzzi di liquidi o dalla proiezione di frammenti di materiale.

3 comandamenti fondamentali Non toccare lo schermo con i guanti contaminati Non lasciare lo schermo dopo l’uso sul vassoio o su ripiani Lavare e disinfettare dopo l’uso, dopo ogni paziente.

Sono strumenti indispensabili per la protezione delle mucose oculari, soprattutto da spruzzi di liquidi o dalla proiezione di frammenti di materiale.

3 comandamenti fondamentali Non toccare lo schermo con i guanti contaminati Non lasciare lo schermo dopo l’uso sul vassoio o su ripiani Lavare e disinfettare dopo l’uso, dopo ogni paziente.

Schermi faccialiSchermi facciali

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Ma…

Si appannano.

Sono pesanti.

Ma…

Si appannano.

Sono pesanti.

Schermi faccialiSchermi facciali

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Copricapo

Copricapo

Evita la contaminazione della capigliatura da parte di microrganismi provenienti dal paziente.

Comandamento fondamentale

Non toccare con i guanti contaminati.

Evita la contaminazione della capigliatura da parte di microrganismi provenienti dal paziente.

Comandamento fondamentale

Non toccare con i guanti contaminati.

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Ma…

Difficoltà a renderlo accetabile, in particolare tra gli operatori di sesso femminile.

Ma…

Difficoltà a renderlo accetabile, in particolare tra gli operatori di sesso femminile.

Copricapo

Copricapo

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L’igiene delle maniL’igiene delle mani

L’igiene delle mani è la precauzione più semplice, importante e trasversale a tutte le patologie infettive.

L’igiene delle mani è la precauzione più semplice, importante e trasversale a tutte le patologie infettive.

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Riduzione dell’incidenza delle infezioni con un’adeguata igiene

delle mani

Riduzione dell’incidenza delle infezioni con un’adeguata igiene

delle mani

Ignaz Philipp Semmelweis(1818-1865)

Ignaz Philipp Semmelweis(1818-1865)

Adozione del lavaggio delle mani con cloruro di calcio

Adozione del lavaggio delle mani con cloruro di calcio

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0

20

40

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160

180

1841 1842 1843 1844 1845 1846 1847 1848 1849 1850 1851 1852 1853 1854 1855

Mor

talit

à pu

erpe

re 1 Divisione

2 Divisione

0

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180

1841 1842 1843 1844 1845 1846 1847 1848 1849 1850 1851 1852 1853 1854 1855

Mor

talit

à pu

erpe

re 1 Divisione

2 Divisione

Lavaggio delle mani con cloruro di calcioLavaggio delle mani con cloruro di calcio

Loudin I. Death in Childbirth. Oxford Press, 1992

Loudin I. Death in Childbirth. Oxford Press, 1992

Tassi di mortalità puerperale, I e II clinica ostetrica, Vienna General

Hospital

Tassi di mortalità puerperale, I e II clinica ostetrica, Vienna General

Hospital

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Aderenza all’igiene delle mani in diversi studiAderenza all’igiene delle mani in diversi studi

Autor Year Sector ComplianceAutor Year Sector CompliancePreston 1981 General Wards 16%

ICU 30%Albert 1981 ICU 41%

ICU 28%Larson 1983 Hospital-wide 45%Donowitz 1987 Neonatal ICU 30%Graham 1990 ICU 32%Dubbert 1990 ICU 81%Pettinger 1991 Surgical ICU 51%Larson 1992 Neonatal Unit 29%Doebbeling 1992 ICU 40%Zimakoff 1993 ICU 40%Meengs 1994 Emergency Room 32%Pittet 1999 Hospital-wide 48%

Preston 1981 General Wards 16%ICU 30%

Albert 1981 ICU 41%ICU 28%

Larson 1983 Hospital-wide 45%Donowitz 1987 Neonatal ICU 30%Graham 1990 ICU 32%Dubbert 1990 ICU 81%Pettinger 1991 Surgical ICU 51%Larson 1992 Neonatal Unit 29%Doebbeling 1992 ICU 40%Zimakoff 1993 ICU 40%Meengs 1994 Emergency Room 32%Pittet 1999 Hospital-wide 48%

<40%<40%Pittet and Boyce, Lancet Infectious Diseases 2001Pittet and Boyce, Lancet Infectious Diseases 2001

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Perché è importante l’igiene delle mani

Perché è importante l’igiene delle mani

Numerosi studi hanno dimostrato che

l’igiene delle mani riduce l’incidenza delle infezioni

Numerosi studi hanno dimostrato che

l’igiene delle mani riduce l’incidenza delle infezioni

Le mani sono il veicolo più comune con il quale

vengono trasmessi i germi

Le mani sono il veicolo più comune con il quale

vengono trasmessi i germi

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È la più importante norma igienico-sanitariaÈ la più importante norma igienico-sanitaria

GERMI GERMI

LA MANO PRENDE DA:Faccia, Corpo, Mani,

VestitiDEL PERSONALE

SANITARIO

LA MANO PRENDE DA:Faccia, Corpo, Mani,

VestitiDEL PERSONALE

SANITARIO

LA MANO PRENDE DA:Cute, Ferite infette,

Pus, Secrezioni DEL PAZIENTE

LA MANO PRENDE DA:Cute, Ferite infette,

Pus, Secrezioni DEL PAZIENTE

LA MANO TRSFERISCE DA: Lenzuola, biancheria sporca, asciugamani

umidi, bacinelle, Lavandini, Bagni

LA MANO TRSFERISCE DA: Lenzuola, biancheria sporca, asciugamani

umidi, bacinelle, Lavandini, Bagni

LA MANO INFETTA:Bambini, Malati gravi, Malati cronici, Anziani,

Personale sanitario, FAMILIARI

LA MANO INFETTA:Bambini, Malati gravi, Malati cronici, Anziani,

Personale sanitario, FAMILIARI

LA MANO CONTAMINA:Attrezzature

sanitarie,Biancheria pulita,

Bagni, Piatti e posate

etc.

LA MANO CONTAMINA:Attrezzature

sanitarie,Biancheria pulita,

Bagni, Piatti e posate

etc.

Lavaggio delle maniLavaggio delle mani

GERMI GERMI

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Microbiologia della pelleMicrobiologia della pelle

Flora Residente: difficilmente causa un’infezione;

costituisce la flora normale di ciascun individuo.

Non è rimossa dal lavaggio delle mani con il

sapone.

Flora Transitoria: è quella che maggiormente

determina le infezioni; si rimuove con il lavaggio

delle mani.

Flora Residente: difficilmente causa un’infezione;

costituisce la flora normale di ciascun individuo.

Non è rimossa dal lavaggio delle mani con il

sapone.

Flora Transitoria: è quella che maggiormente

determina le infezioni; si rimuove con il lavaggio

delle mani.

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Lavaggio con saponeLavaggio con sapone

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Lavaggio antisetticoLavaggio antisettico

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Monili ed oggetti variMonili ed oggetti vari

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I pazienti ospitano spesso batteri resistenti sulla cute

I pazienti ospitano spesso batteri resistenti sulla cute

• I pazienti hanno spesso batteri resistenti su molte aree della loro pelle, anche quando non presentano ferite o lesioni

• La figura mostra le percentuali di pazienti con S. aureus meticillino-resistente (MRSA) sotto le ascelle, sulle mani o sui polsi, o nella zona dell’inguine.

• I pazienti hanno spesso batteri resistenti su molte aree della loro pelle, anche quando non presentano ferite o lesioni

• La figura mostra le percentuali di pazienti con S. aureus meticillino-resistente (MRSA) sotto le ascelle, sulle mani o sui polsi, o nella zona dell’inguine.

13-25%

40%

30-39%

13-25%

40%

30-39%

Percentuale di pazienti con MRSA che ospitano l’organismo sulla loro pelle

Percentuale di pazienti con MRSA che ospitano l’organismo sulla loro pelle

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Fattori di rischio per una scarsa aderenza:• turni di mattina e festivi• alto rischio di contaminazione• essere un medico• lavorare in una unità di terapia intensivaMotivi principali di non-compliance riferiti daigli operatori sanitari:• Troppo occupato• Irritazione della pelle• Uso dei guanti• “Non ci penso”

Fattori di rischio per una scarsa aderenza:• turni di mattina e festivi• alto rischio di contaminazione• essere un medico• lavorare in una unità di terapia intensivaMotivi principali di non-compliance riferiti daigli operatori sanitari:• Troppo occupato• Irritazione della pelle• Uso dei guanti• “Non ci penso”

Pittet D et al, Ann Intern Med 1999Pittet D et al, Ann Intern Med 1999

Aderenza all’igiene delle mani University Hospitals di Ginevra,

1999

Aderenza all’igiene delle mani University Hospitals di Ginevra,

1999

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L’adeguato lavaggio con acqua e sapone richiede:1-1.5 minuti

Tempi di solito impiegati dagli operatori sanitari: < 10 secs

L’adeguato lavaggio con acqua e sapone richiede:1-1.5 minuti

Tempi di solito impiegati dagli operatori sanitari: < 10 secs

Problema di tempo = maggior ostacolo all’igiene delle

mani

Problema di tempo = maggior ostacolo all’igiene delle

mani

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• Lavaggio con acqua e sapone solo se mani visibilmente sporche o dopo esposizione a fluidi biologici

• L’utilizzo di prodotti idro-alcolici è il gold standard in tutte le altre situazioni cliniche

• Lavaggio con acqua e sapone solo se mani visibilmente sporche o dopo esposizione a fluidi biologici

• L’utilizzo di prodotti idro-alcolici è il gold standard in tutte le altre situazioni cliniche

La frizione con prodotti idro-alcolici è la soluzione ottimale per

migliorare l’aderenza

La frizione con prodotti idro-alcolici è la soluzione ottimale per

migliorare l’aderenza

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La frizione con prodotti idro-alcolici è la soluzione per superare il problema della

mancanza di tempo

La frizione con prodotti idro-alcolici è la soluzione per superare il problema della

mancanza di tempo

Lavaggio delle maniLavaggio delle mani

1 - 1.5 min1 - 1.5 min

Frizione con prodotto alcolicoFrizione con prodotto alcolico

15 - 20 sec15 - 20 sec

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Pittet and Boyce, Lancet Infectious Diseases 2001

Tempi di applicazione (lavaggio e frizione) e riduzione della contaminazione batterica

Igiene delle mani con: LavaggioFrizione

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Trasmissione nosocomiale tramite le mani del personale

Trasmissione nosocomiale tramite le mani del personale

•Le mani del personale sanitario sono il veicolo più frequentemente implicato nella trasmissione dei patogeni nosocomiali

•Le mani del personale sanitario sono il veicolo più frequentemente implicato nella trasmissione dei patogeni nosocomiali

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Queste sono le tue mani Queste sono le tue mani contaminate contaminate

guarda e rifletti !guarda e rifletti !

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Trasmissione nosocomiale tramite le mani del personale

Trasmissione nosocomiale tramite le mani del personale

•Le mani del personale sanitario sono il veicolo più frequentemente implicato nella trasmissione dei patogeni nosocomiali

•La trasmissione dei patogeni nosocomiali dall’ambiente ospedaliero o da un paziente all’altro tramite le mani del personale sanitario implica 5 tappe fondamentali

•Le mani del personale sanitario sono il veicolo più frequentemente implicato nella trasmissione dei patogeni nosocomiali

•La trasmissione dei patogeni nosocomiali dall’ambiente ospedaliero o da un paziente all’altro tramite le mani del personale sanitario implica 5 tappe fondamentali

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Prima del contatto con il pazientePrima del contatto con il paziente

Esempi di contatto con il paziente:

Gesti di cortesia e di comfort: stringere la mano, afferrare

per il braccio;Contatto diretto: aiutare un paziente a camminare, lavarsi

o eseguire un massaggioVisita clinica: valutazione del

polso e misurazione della pressione, auscultazione del

torace, palpazione addominale

Esempi di contatto con il paziente:

Gesti di cortesia e di comfort: stringere la mano, afferrare

per il braccio;Contatto diretto: aiutare un paziente a camminare, lavarsi

o eseguire un massaggioVisita clinica: valutazione del

polso e misurazione della pressione, auscultazione del

torace, palpazione addominale

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Esempi di manovre asettiche:Contatto con membrane

mucose: igiene orale/dentale, somministrazione di collirio,

aspirazione di secrezioniContatto con cute non intatta:

igiene delle lesioni cutanee, medicazione delle ferite, iniezione sottocutanea

Contatto con presidi medici: inserimento di catetere, apertura di un accesso

vascolare o di un sistema di drenaggio;

preparazione di cibo, medicazioni, set di bendaggio

Esempi di manovre asettiche:Contatto con membrane

mucose: igiene orale/dentale, somministrazione di collirio,

aspirazione di secrezioniContatto con cute non intatta:

igiene delle lesioni cutanee, medicazione delle ferite, iniezione sottocutanea

Contatto con presidi medici: inserimento di catetere, apertura di un accesso

vascolare o di un sistema di drenaggio;

preparazione di cibo, medicazioni, set di bendaggio

Prima di una manovra asetticaPrima di una manovra asettica

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Esempi di esposizione a liquidi corporei:

Contatto con membrane mucose: igiene orale/dentale,

somministrazione di collirio, aspirazione di secrezioni

Contatto con cute non integra: igiene delle lesioni cutanee,

medicazione delle ferite, iniezione sottocutanea

Contatto con presidi medici o con campioni clinici: prelievo e

manipolazione di qualsiasi campione fluido, apertura di un sistema di

drenaggio, inserzione e rimozione di un tubo endotracheale

Operazioni di pulizia: Eliminazione di urine, feci e vomito, manipolazione

di rifiuti (bendaggi, pannolini, padelle), pulizia di materiali o aree contaminati o visibilmente sporchi (sanitari, strumentazione medica)

Esempi di esposizione a liquidi corporei:

Contatto con membrane mucose: igiene orale/dentale,

somministrazione di collirio, aspirazione di secrezioni

Contatto con cute non integra: igiene delle lesioni cutanee,

medicazione delle ferite, iniezione sottocutanea

Contatto con presidi medici o con campioni clinici: prelievo e

manipolazione di qualsiasi campione fluido, apertura di un sistema di

drenaggio, inserzione e rimozione di un tubo endotracheale

Operazioni di pulizia: Eliminazione di urine, feci e vomito, manipolazione

di rifiuti (bendaggi, pannolini, padelle), pulizia di materiali o aree contaminati o visibilmente sporchi (sanitari, strumentazione medica)

Dopo esposizione ad un liquido biologico

Dopo esposizione ad un liquido biologico

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Esempi di contatto con il paziente:

Gesti di cortesia e di comfort: stringere la mano,

afferrare per il braccio;Contatto diretto: aiutare un

paziente a camminare, lavarsi o eseguire un

massaggioVisita clinica: valutazione del

polso e misurazione della pressione, auscultazione del

torace, palpazione addominale

Esempi di contatto con il paziente:

Gesti di cortesia e di comfort: stringere la mano,

afferrare per il braccio;Contatto diretto: aiutare un

paziente a camminare, lavarsi o eseguire un

massaggioVisita clinica: valutazione del

polso e misurazione della pressione, auscultazione del

torace, palpazione addominale

Dopo il contatto con il pazienteDopo il contatto con il paziente

Page 69: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

Esempi di contatto con ciò che sta attorno al paziente

(ambiente circostante): Cambiare le lenzuola, modificare la velocità di infusione, monitorare un

allarme, regolare una sponda del letto, pulire il comodino

Esempi di contatto con ciò che sta attorno al paziente

(ambiente circostante): Cambiare le lenzuola, modificare la velocità di infusione, monitorare un

allarme, regolare una sponda del letto, pulire il comodino

Dopo il contatto con ciò che sta attorno al paziente

Dopo il contatto con ciò che sta attorno al paziente

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Quindi, per il ...Quindi, per il ...

Controllo delle malattie infettive

Lavarsi accuratamente le mani ogni volta che sia necessario, costituisce il più importante fattore per ridurre la trasmissione di malattia in ambiente infantile.

Red BooK 2003- American Academy of Pediatrics

Controllo delle malattie infettive

Lavarsi accuratamente le mani ogni volta che sia necessario, costituisce il più importante fattore per ridurre la trasmissione di malattia in ambiente infantile.

Red BooK 2003- American Academy of Pediatrics

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LAVAGGIO SOCIALELAVAGGIO SOCIALE

 Riduce parzialmente la popolazione transitoria; non è efficace verso la popolazione batterica residente.

Quando si fa:• All’inizio e al termine di ogni turno di servizio.• Prima e dopo ogni attività assistenziale che

richiede il contatto diretto operatore / paziente.

• Dopo il contatto con materiale organico.• Dopo aver maneggiato padelle e similari.• Prima della distribuzione e somministrazione

dei pasti.

 Riduce parzialmente la popolazione transitoria; non è efficace verso la popolazione batterica residente.

Quando si fa:• All’inizio e al termine di ogni turno di servizio.• Prima e dopo ogni attività assistenziale che

richiede il contatto diretto operatore / paziente.

• Dopo il contatto con materiale organico.• Dopo aver maneggiato padelle e similari.• Prima della distribuzione e somministrazione

dei pasti.

Page 72: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

LAVAGGIO ANTISETTICOLAVAGGIO ANTISETTICO

Assicura la riduzione della popolazione transitoria e residente.

Quando si fa:•Prima di procedure invasive•Prima e dopo l’effettuazione di medicazioni•Prima del contatto con pazienti

immunodepressi•Prima e dopo il contatto con ferite ed oggetti

contaminati•Prima e dopo il contatto con il paziente in

Terapia Intensiva ed isolamento

Assicura la riduzione della popolazione transitoria e residente.

Quando si fa:•Prima di procedure invasive•Prima e dopo l’effettuazione di medicazioni•Prima del contatto con pazienti

immunodepressi•Prima e dopo il contatto con ferite ed oggetti

contaminati•Prima e dopo il contatto con il paziente in

Terapia Intensiva ed isolamento

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TECNICA DI LAVAGGIO

DELLE MANI

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DOPO AVER BAGNATO LE MANI VERSARE 3-5 ML DI SAPONE NEL PALMO DELLA MANO E SFREGARE VIGOROSAMENTE LE MANI L’UNA CON L’ALTRA

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SFREGARE IL PALMO DESTRO SUL DORSO DELLA MANO SINISTRA E VICEVERSA

Page 76: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

SFREGARE I PALMI TRA DI LORO CON LE DITA INTRECCIATE

Page 77: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

STROFINARE LA PUNTA DELLE DITA DI OGNI MANO L’UNA CONTRO L’ALTRA

Page 78: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

ASSICURARSI CHE I POLLICI TOCCHINO I POLSI DELL’UNA E DELL’ALTRA MANO

Page 79: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

MASSAGGIARE VIGOROSAMENTE LA PARTE SUPERIORE DELLE DITA NEL PALMO DELL’ALTRA MANO CON LE DITA INTRECCIATE

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SCIACQUARE BENE TUTTE LE PARTI DELLE MANI TENENDOLE PIU’ ALTE DEI GOMITI

Page 81: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

ASCIUGARE ACCURATAMENTE LE MANI CON SALVIETTE DI CARTA MONOUSO. UTILIZZANDO L’ULTIMA PER CHIUDERE IL RUBINETTO A MANOPOLA.

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IGIENE DELLE MANIIGIENE DELLE MANI

LA PROCEDURA RISULTA EFFICACE SE PROTRATTA PER ALMENO 30 SECONDI

– 1 MINUTO

LA PROCEDURA RISULTA EFFICACE SE PROTRATTA PER ALMENO 30 SECONDI

– 1 MINUTO

Page 83: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

STANZE DI ISOLAMENTOCARATTERISTICHE DI MINIMA

• Essere dotate di un solo letto

• Avere il servizio igienico annesso

• Essere dotate di zona filtro antistante

STANZE DI ISOLAMENTOCARATTERISTICHE DI MINIMA

• Essere dotate di un solo letto

• Avere il servizio igienico annesso

• Essere dotate di zona filtro antistante

Page 84: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

STANZE A PRESSIONE NEGATIVA (- 0,001 cm H2O)

• Garantire un numero adeguato di stanze• Garantire 6 – 12 ricambi d’aria/ora• Il flusso d’aria non deve essere a ricircolo,

ma immesso ed emesso da ed all’esterno• Garantire che le porte rimangano chiuse• Si deve mantenere un tasso di umidità tra

il 30 e il 60%

STANZE A PRESSIONE NEGATIVA (- 0,001 cm H2O)

• Garantire un numero adeguato di stanze• Garantire 6 – 12 ricambi d’aria/ora• Il flusso d’aria non deve essere a ricircolo,

ma immesso ed emesso da ed all’esterno• Garantire che le porte rimangano chiuse• Si deve mantenere un tasso di umidità tra

il 30 e il 60%

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Schema camera di isolamentoSchema camera di isolamento

Page 86: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

Ricambi d’aria Minuti richiesti per una

per ora efficienza di rimozione

90% 99% 99,9%

6 23 46 69

8 17 35 52

12 12 23 35

CDC, 1990

Ricambi d’aria Minuti richiesti per una

per ora efficienza di rimozione

90% 99% 99,9%

6 23 46 69

8 17 35 52

12 12 23 35

CDC, 1990

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La camera occupata da un paziente con accertata o sospetta influenza deve essere segnalata con l’indicazione “RISCHIO BIOLOGICO PER VIA AEREA” o più semplicemente “ISOLAMENTO RESPIRATORIO”

La camera occupata da un paziente con accertata o sospetta influenza deve essere segnalata con l’indicazione “RISCHIO BIOLOGICO PER VIA AEREA” o più semplicemente “ISOLAMENTO RESPIRATORIO”

Gestione del paz. TB accertato o sospetto

Gestione del paz. TB accertato o sospetto

Page 88: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

Indicatore pressione Indicatore pressione

isolamento

Isolamento respiratorioIsolamento respiratorio

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BOX VisitatoriBOX Visitatori

Telefono/interfonoTelefono/interfono

Page 91: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

• Solo il personale autorizzato può accedere alla camera, dotato di idonei DPI

• L’uso dei DPI , per il personale che accede alla camera, è obbligatorio

• Le mani degli operatori devono essere accuratamente lavate dopo un contatto con il paziente e prima di assisterne altri

• Solo il personale autorizzato può accedere alla camera, dotato di idonei DPI

• L’uso dei DPI , per il personale che accede alla camera, è obbligatorio

• Le mani degli operatori devono essere accuratamente lavate dopo un contatto con il paziente e prima di assisterne altri

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Si consiglia di utilizzare un fonendoscopio e uno sfigmomanometro dedicati (da disinfettare periodicamente) per ogni singola camera di isolamento.

È inoltre opportuno che l’assistenza routinaria venga garantita, per quanto possibile, dal minor numero di personale, sia medico che infermieristico.

Si consiglia di utilizzare un fonendoscopio e uno sfigmomanometro dedicati (da disinfettare periodicamente) per ogni singola camera di isolamento.

È inoltre opportuno che l’assistenza routinaria venga garantita, per quanto possibile, dal minor numero di personale, sia medico che infermieristico.

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Dispositivi di Protezione Individuale

Dispositivi di Protezione Individuale

Il personale che accede al Reparto di isolamento deve essere dotato di D.P.I. :

• Maschere N95 (FFP2/FFP3)• Guanti (un solo paio)• Occhiali o visiera protettiva• Camice monouso• Grembiule• Calzature facilmente decontaminabili o

soprascarpe monouso

Il personale che accede al Reparto di isolamento deve essere dotato di D.P.I. :

• Maschere N95 (FFP2/FFP3)• Guanti (un solo paio)• Occhiali o visiera protettiva• Camice monouso• Grembiule• Calzature facilmente decontaminabili o

soprascarpe monouso

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L AVAGG I O

M A N I

L AVAGG I O

M A N I

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Maschera FFP2Maschera FFP2

Camice monousoCamice monouso

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Camice monousoCamice monouso

VisieraVisiera

Maschera FFP2Maschera FFP2

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Maschere filtrantiMaschere filtranti

Gli operatori che entrano nei locali a rischio devono indossare maschere filtranti facciali.

Le mascherine chirurgiche non sono sufficienti !!

Le semimaschere filtranti antiparticelle (FF = filtering facepiece) sono ripartite, secondo la Euronorma UNI EN 149, nelle tre classi : P1, P2, P3.

Le designazioni supplementari S (solid: aerosol e particelle acquose) e SL (solid and liquid:aerosol e particelle acquose e oleose) offrono indicazioni complementari per l’utilizzazzione.

Gli operatori che entrano nei locali a rischio devono indossare maschere filtranti facciali.

Le mascherine chirurgiche non sono sufficienti !!

Le semimaschere filtranti antiparticelle (FF = filtering facepiece) sono ripartite, secondo la Euronorma UNI EN 149, nelle tre classi : P1, P2, P3.

Le designazioni supplementari S (solid: aerosol e particelle acquose) e SL (solid and liquid:aerosol e particelle acquose e oleose) offrono indicazioni complementari per l’utilizzazzione.

Page 98: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

Protezione respiratoriaProtezione respiratoria

Dove possibile questa dovrebbe essere fornita da filtri del tipo *P100/FFP3, o P99/FFP2 (con un’efficienza del 99.97% e 99% rispettivamente).

*Anche i filtri N95 (efficienza del filtro 95%) danno alti livelli di protezione e potrebbero essere indossati quando non ci sono alternative di maggior protezione disponibili, per es. nel caso di personale nelle aree di prima valutazione, prima dell’isolamento.

Fonte: WHO-Epicentro ISS

Dove possibile questa dovrebbe essere fornita da filtri del tipo *P100/FFP3, o P99/FFP2 (con un’efficienza del 99.97% e 99% rispettivamente).

*Anche i filtri N95 (efficienza del filtro 95%) danno alti livelli di protezione e potrebbero essere indossati quando non ci sono alternative di maggior protezione disponibili, per es. nel caso di personale nelle aree di prima valutazione, prima dell’isolamento.

Fonte: WHO-Epicentro ISS

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Utilizzo delle FFPUtilizzo delle FFP

• La FFP va consegnata a titolo personale e può essere utilizzata più volte dalla stessa persona (durata massima di utilizzo 8 ore)

• La maschera deve calzare bene e adattata al volto; qualche problema per chi porta la barba

• La FFP va cambiata nelle seguenti situazioni: - durata d’uso totale 8 ore - contaminazione diretta della maschera da parte

di secreti contenenti batteri - difetti visibili della maschera - aumento della resistenza respiratoria per umidità

• La FFP va consegnata a titolo personale e può essere utilizzata più volte dalla stessa persona (durata massima di utilizzo 8 ore)

• La maschera deve calzare bene e adattata al volto; qualche problema per chi porta la barba

• La FFP va cambiata nelle seguenti situazioni: - durata d’uso totale 8 ore - contaminazione diretta della maschera da parte

di secreti contenenti batteri - difetti visibili della maschera - aumento della resistenza respiratoria per umidità

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Maschere filtrantiMaschere filtranti

Le maschere di protezione respiratoria sono da conservare, se possibile, nella camera di separazione (filtro della stanza), senza contaminazione della parte interna causata da liquidi o secreti contenenti batteri.

Le maschere di protezione respiratoria sono da conservare, se possibile, nella camera di separazione (filtro della stanza), senza contaminazione della parte interna causata da liquidi o secreti contenenti batteri.

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Maschere FFP3Maschere FFP3

L’impiego di queste maschere è consigliato:

• In caso di contatto con pazienti affetti da TB multiresistente (MDR)

• Durante le operazioni di endoscopia bronchiale limitatamente al personale direttamente esposto; per il personale presente nell’ambiente sono sufficienti maschere FFP2

• L’uso sul campo settorio per interventi su persone decedute, affette o sospette TB

L’impiego di queste maschere è consigliato:

• In caso di contatto con pazienti affetti da TB multiresistente (MDR)

• Durante le operazioni di endoscopia bronchiale limitatamente al personale direttamente esposto; per il personale presente nell’ambiente sono sufficienti maschere FFP2

• L’uso sul campo settorio per interventi su persone decedute, affette o sospette TB

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VISITATORI

• Possono accedere alla stanza solo se autorizzati dal personale incaricato e devono indossare i DPI

• Ai bambini e ai soggetti immunodepressi o HIV + deve essere, di norma, inibito l’accesso ai locali di isolamento respiratorio

VISITATORI

• Possono accedere alla stanza solo se autorizzati dal personale incaricato e devono indossare i DPI

• Ai bambini e ai soggetti immunodepressi o HIV + deve essere, di norma, inibito l’accesso ai locali di isolamento respiratorio

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PAZIENTI

• Il paziente non deve uscire dalla stanza

• Se deve sottoporsi ad esami strumentali accederà ai servizi indossando la mascherina chirurgica o maschera FFP1 senza valvola

• E’ consigliabile programmare gli esami a fine seduta e fare attendere, comunque, il meno possibile il paziente collocandolo in locali poco o nulla affollati

PAZIENTI

• Il paziente non deve uscire dalla stanza

• Se deve sottoporsi ad esami strumentali accederà ai servizi indossando la mascherina chirurgica o maschera FFP1 senza valvola

• E’ consigliabile programmare gli esami a fine seduta e fare attendere, comunque, il meno possibile il paziente collocandolo in locali poco o nulla affollati

Page 104: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

Gestione dell’isolamento respiratorio

Gestione dell’isolamento respiratorio

Ogni U.O. che accoglie malati da porre in isolamento respiratorio deve avere un soggetto tra il personale sanitario preposto al programma di dimissione e al controllo del rispetto delle procedure: a lui sarà affidata ogni decisione riguardo agli accessi e le uscite dai locali isolati, fermo restando che spetta al Dirigente ogni decisione riguardo all’ammissione, la dimissione e le modalità di isolamento.

Ogni U.O. che accoglie malati da porre in isolamento respiratorio deve avere un soggetto tra il personale sanitario preposto al programma di dimissione e al controllo del rispetto delle procedure: a lui sarà affidata ogni decisione riguardo agli accessi e le uscite dai locali isolati, fermo restando che spetta al Dirigente ogni decisione riguardo all’ammissione, la dimissione e le modalità di isolamento.

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• Stanza senza ventilazione tecnica - pulire accuratamente la stanza, soleggiarla ed

aerarla per almeno 12 ore prima di rioccuparla

• Stanza con ventilazione tecnica - garantire almeno 36 ricambi d’aria prima di

rioccuparla ed effettuare pulizia accurata

N.B. : la disinfezione a mezzo di aerosol disinfettanti è inutile e può provocare allergie e quindi non va implementata

• Stanza senza ventilazione tecnica - pulire accuratamente la stanza, soleggiarla ed

aerarla per almeno 12 ore prima di rioccuparla

• Stanza con ventilazione tecnica - garantire almeno 36 ricambi d’aria prima di

rioccuparla ed effettuare pulizia accurata

N.B. : la disinfezione a mezzo di aerosol disinfettanti è inutile e può provocare allergie e quindi non va implementata

Bonifica della stanzaBonifica della stanza

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Il percorso clinico in pronto soccorsoIl percorso clinico in pronto soccorso

1° STEP: IL TRIAGE

L’accesso al triage deve essere agevolato per l’utente che presenta un rischio di patologia trasmissibile per via aerea: infatti, la permanenza prolungata del soggetto in un’area affollata può determinare la possibile esposizione al rischio di trasmissione per l’utenza che sosta in tale area.

1° STEP: IL TRIAGE

L’accesso al triage deve essere agevolato per l’utente che presenta un rischio di patologia trasmissibile per via aerea: infatti, la permanenza prolungata del soggetto in un’area affollata può determinare la possibile esposizione al rischio di trasmissione per l’utenza che sosta in tale area.

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Il percorso clinico in pronto soccorsoIl percorso clinico in pronto soccorso

1° STEP: IL TRIAGE

Per ovviare a tale problematica è consiglia-bile predisporre una specifica cartellonistica, da apporre in maniera visibile all’ingresso del Pronto Soccorso, che permetta il generarsi di flussi differenziati per utenti con segni/sintomi respiratori indice di potenziale malattia tra-smissibile.

1° STEP: IL TRIAGE

Per ovviare a tale problematica è consiglia-bile predisporre una specifica cartellonistica, da apporre in maniera visibile all’ingresso del Pronto Soccorso, che permetta il generarsi di flussi differenziati per utenti con segni/sintomi respiratori indice di potenziale malattia tra-smissibile.

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Il percorso clinico in Pronto Soccorso:

I pz. che arrivano alla postazione di triage per sospetta Influenza, non devono sostare nella sala di TRIAGE ma, indossata una mascherina chirurgica, devono essere accompagnati nella sala dedicata all’isolamento di pz. con patologia respiratoria.

Il percorso clinico in Pronto Soccorso:

I pz. che arrivano alla postazione di triage per sospetta Influenza, non devono sostare nella sala di TRIAGE ma, indossata una mascherina chirurgica, devono essere accompagnati nella sala dedicata all’isolamento di pz. con patologia respiratoria.

Procedure da adottare per l’accettazione e l’isolamento di pz. con diagnosi accertata o

sospetta di Influenza

Procedure da adottare per l’accettazione e l’isolamento di pz. con diagnosi accertata o

sospetta di Influenza

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Triage del paziente:

In presenza di pz. con sintomatologia respiratoria o con sospetto clinico di Influenza, gli operatori devono:

Indossare i DPI

Accompagnare il pz. nel locale dedicato (sala attesa e sala visita per pz. con patologia a trasmissione aerea)

Triage del paziente:

In presenza di pz. con sintomatologia respiratoria o con sospetto clinico di Influenza, gli operatori devono:

Indossare i DPI

Accompagnare il pz. nel locale dedicato (sala attesa e sala visita per pz. con patologia a trasmissione aerea)

Procedure da adottare per l’accettazione e l’isolamento di pz. con diagnosi accertata o

sospetta di Influenza

Procedure da adottare per l’accettazione e l’isolamento di pz. con diagnosi accertata o

sospetta di Influenza

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Il percorso clinico in pronto soccorsoIl percorso clinico in pronto soccorso

1° STEP: IL TRIAGE

L’infermiere addetto al triage rappresenta, generalmente, l’operatore che per primo entra in relazione con l’utente che si rivolge al Pronto Soccorso.

Questo momento è decisivo per identificare se il soggetto presenta un problema di salute connesso ad un rischio di trasmissione di malattia tubercolare.

Per poter effettuare una corretta valutazione l’infermiere deve disporre di specifiche conoscenze.

1° STEP: IL TRIAGE

L’infermiere addetto al triage rappresenta, generalmente, l’operatore che per primo entra in relazione con l’utente che si rivolge al Pronto Soccorso.

Questo momento è decisivo per identificare se il soggetto presenta un problema di salute connesso ad un rischio di trasmissione di malattia tubercolare.

Per poter effettuare una corretta valutazione l’infermiere deve disporre di specifiche conoscenze.

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A) In caso di triage negativo seguire le “misure di protezione standard”

B) In caso di triage positivo:1- fare indossare la mascherina chirurgica al paziente2- collocare il paziente in ambiente isolato o, nel caso non risulti possibile, almeno poco affollato3- mettere a disposizione del paziente fazzoletti monouso, da riporre dopo l’uso nei contenitori per rifiuti speciali4- istruire il paziente a non abbandonare la stanza senza autorizzazione del personale del Pronto Soccorso

A) In caso di triage negativo seguire le “misure di protezione standard”

B) In caso di triage positivo:1- fare indossare la mascherina chirurgica al paziente2- collocare il paziente in ambiente isolato o, nel caso non risulti possibile, almeno poco affollato3- mettere a disposizione del paziente fazzoletti monouso, da riporre dopo l’uso nei contenitori per rifiuti speciali4- istruire il paziente a non abbandonare la stanza senza autorizzazione del personale del Pronto Soccorso

Procedure da adottare per l’accettazione e l’isolamento di pz. con diagnosi accertata o

sospetta di Influenza

Procedure da adottare per l’accettazione e l’isolamento di pz. con diagnosi accertata o

sospetta di Influenza

Page 112: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

B) In caso di triage positivo:5- il personale deve adottare le precauzioni standard (come per un Codice Rosso)6- possibilmente si deve affidare l’assistenza del paziente ad un solo operatore sanitario7- eseguire Radiografia del torace8 – in caso di Rx positivo il paziente va avviato tempestivamente in Malattie infettive, avendo escluso condizioni cliniche di particolare instabilità, che lo indirizzino verso altra U.O. In quest’ultima il personale di assistenza dovrà adottare le idonee misure di isolamento respiratorio.

B) In caso di triage positivo:5- il personale deve adottare le precauzioni standard (come per un Codice Rosso)6- possibilmente si deve affidare l’assistenza del paziente ad un solo operatore sanitario7- eseguire Radiografia del torace8 – in caso di Rx positivo il paziente va avviato tempestivamente in Malattie infettive, avendo escluso condizioni cliniche di particolare instabilità, che lo indirizzino verso altra U.O. In quest’ultima il personale di assistenza dovrà adottare le idonee misure di isolamento respiratorio.

Procedure da adottare per l’accettazione e l’isolamento di pz. con diagnosi accertata o

sospetta di Influenza

Procedure da adottare per l’accettazione e l’isolamento di pz. con diagnosi accertata o

sospetta di Influenza

Page 113: Università degli Studi di Palermo Azienda Ospedaliera Policlinico “P. Giaccone”

B) In caso di triage positivo:Nell’attesa del trasferimento, paziente e personale di assistenza continueranno ad adottare le misure di protezione in atto ed il personale userà filtranti facciali del tipo FFP2.9– il trasferimento in ambulanza non va effettuato insieme ad altri pazienti. Il personale addetto al trasporto deve essere informato sullo stato di contagiosità del paziente ed indossare filtranti facciali del tipo FFP2.

B) In caso di triage positivo:Nell’attesa del trasferimento, paziente e personale di assistenza continueranno ad adottare le misure di protezione in atto ed il personale userà filtranti facciali del tipo FFP2.9– il trasferimento in ambulanza non va effettuato insieme ad altri pazienti. Il personale addetto al trasporto deve essere informato sullo stato di contagiosità del paziente ed indossare filtranti facciali del tipo FFP2.

Procedure da adottare per l’accettazione e l’isolamento di pz. con diagnosi accertata o

sospetta di Influenza

Procedure da adottare per l’accettazione e l’isolamento di pz. con diagnosi accertata o

sospetta di Influenza