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L’ATTIVITA’ FISICA NELLA CRESCITA E SVILUPPO IN ETA’ EVOLUTIVA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DEL MOLISE FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA Giorgio de Ritis

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L’ATTIVITA’ FISICA NELLA CRESCITA E SVILUPPO IN ETA’ EVOLUTIVA

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DEL MOLISE FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA

Giorgio de Ritis

La “Relazione sullo stato sanitario del paese (2002)” riguardante l’attività fisica ha evidenziato un preoccupante aumento del numero di sedentari ed in particolare nelle fasce di età giovanile.

Età 16-18 anni dal 18% al 25% Età 6-10 anni dal 17% al 21%

Nei soggetti dell’età evolutiva l’attività fisica, specialmente se praticata in modo regolare, ha effetti benefici sia sul piano fisico che psicologico.

Favorisce un corretto accrescimento ed è uno strumento efficace per promuovere un corretto stile di vita.

- Apparato muscolare scheletrico - Apparato cardiocircolatorio e respiratorio - Metabolismo - Sviluppo psicomotorio

LO SVILUPPO PSICOMOTORIO

motorio cognitivo

linguaggio socialità

Il movimento nel bambino è innato.

Già nei primi periodi della vita, attraverso questa capacità, egli scopre se stesso e il mondo che lo circonda.

Il bambino è per sua natura un essere squisitamente psicomotorio e il suo corpo è la base e il luogo dell’esperienza di vita.

L’identità del bambino si forma e si sviluppa sempre attraverso un armonico rapporto tra corpo e pische.

L’attività motoria intesa come movimento, e quindi come contrazione muscolare che produce un aumento della spesa energetica, è un comportamento che si apprende nell’infanzia e perdura per tutta la vita.

Lo sviluppo motorio è intimamente connesso allo sviluppo dei processi cognitivi e della socializzazione.

Ogni attività fisico-sportiva parte sia dall’istintivo e naturale bisogno di conoscere se stessi e il mondo che ci circonda che, contemporaneamente, dalle innate pulsioni quali la competizione, l’affermazione di se e l’aggressività.

Il problema psicologico e culturale sta nel fatto che tali emozioni debbano trovare un oggetto e uno scopo.

Nell’età evolutiva l’attività fisica si deve esplicare almeno su 3 livelli diversi: - come attività salutare - per gioco - per competizione

Questi livelli sono accettabili se si presentano insieme e integrati l’uno con l’altro, senza il prevalere di un motivo sull’altro.

ATTIVITA’ FISICA

L’ATTIVITÀ FISICA E IL GIOCO

Nel bambino il gioco è un’attività fisica che trova motivo in se stessa, ha il proprio aspetto gratificante in sé e solo secondariamente nel fine che raggiunge.

Nel gioco sono sempre implicate la vita emotiva, quella intellettiva, i processi di socializzazione e di educazione.

Il gioco e lo sport presentano, quindi un aspetto comune che è quello di un’attività ludica, cioè svincolata da una necessità o scopo esterno, tanto da apparire quasi fine a se stessa ed automotivante .

L’attività fisica e il gioco hanno, così, una funzione socializzante: -fase associativa: nella quale il bambino gioca con gli altri scambiando gli oggetti - fase collaborativa: dove si realizza una vera interpretazione con divisione dei ruoli, organizzazione di gruppo, subordinazione dei desideri individuali alle esigenze di gruppo (spirito di solidarietà); un gioco dove ciascuno interviene con la propria creatività.

Il gioco ha in sé, quindi, una grande potenzialità educativa e formativa.

Funzioni: - permette di esprimere le pulsioni primarie istintive che altrimenti si potrebbero manifestare in modi non rispettosi delle norme sociali.

- offre un ambiente idoneo, sia sul piano personale che relazionale all’attività psicomotoria.

- offre modelli e regole per esprimere la competività in un rapporto di compartecipazione.

L’ATTIVITÀ FISICA E LO SPORT

Finalità di un’attività sportiva formativa in età evolutiva: - costruire uno sviluppo armonico sia fisico che psichico dell’individuo. - socializzazione e solidarietà. Stabilire un’abitudine a finalizzare in modo sano la competitività, in una rapporto di cooperazione e condivisione. - aumentare l’autostima come elemento basilare della sicurezza personale. - attivare la capacità di porre, capire e rispettare le regole del gioco. - Imparare a perdere. La cultura della sconfitta. - Imparare a vincere. La cultura della vittoria. Il rispetto dell’avversario.

L’ attività motoria deve avere per finalità il gioco e quanto più

precocemente la si avvia e la si persegua con costanza, più facilmente

l’adolescente prima e l’adulto dopo, riuscirà a mantenerla.

Calendario di inizio delle attività motorie

5 mesi attività sul

tappeto, a gattoni etc…

9-12 mesi acquaticità, nuoto

con persone qualificate

3-4 anni nuoto, giocosport (miniginnastica

etc…)

5-6 anni minicalcio, minibasket,

minitennis etc…

8 anni scuola calcio (pulcini), scuola

basket-volley-vela-tennis etc….

- Diritto di divertirmi e di giocare - Diritto di fare lo sport - Diritto di beneficiare di un ambiente sano - Diritto di essere trattato con dignità - Diritto di essere circondato ed allenato da persone competenti - Diritto di misurarmi con giovani che abbiano le medesime possibilità di successo - Diritto di partecipare a competizioni adatte alla mia età - Diritto di praticare il mio sport in assoluta sicurezza - Diritto di avere i giusti tempi di riposo - Diritto di non essere un campione

Carta dei diritti del ragazzo nello sport

…Il numero di bambini praticanti attività motorie in modo regolare, tra le 2-3 volte a settimana, necessarie per trarne i vantaggi psicofisici, risulta il 50% della popolazione giovanile…

Ore dedicate all’attività motoria nella scuola dell’obbligo: - Italia 480 ore - Inghilterra 1480 - Francia 2100 - Germania 1450

CAUSE DELLA SEDENTARIETA’ IN ETA’ EVOLUTIVA

Urbanizzazione Scuola

Impianti sportivi Televisione e videogiochi

Il problema della sedentarietà, con le sue conseguenze, è ben presente nella popolazione infantile: sappiamo infatti che la sedentarietà è co-fattore di rischio, insieme con l’eccessivo apporto calorico, dell’insorgenza dell’obesità e delle sue complicanze.

BMI= PESO (in Kg) ALTEZZA (in m)2

CONDIZIONE BMI

sottopeso: < 18,5; normopeso: da 18,5 a 24,9; sovrappeso : da 25,0 a 29,9; obesità di I grado: da 30,0 a 34,9; obesità di II grado: da 35,0 a 39,9; obesità di III grado: > 40;

L’obesità è una condizione caratterizzata da un aumento

della massa grassa

Body Mass Index (BMI)

Nei bambini si utilizzano come valori di riferimento Percentili del BMI

In base a tali criteri oggi si definisce Obeso ogni bambino che possegga un BMI> 95° percentile

per l’età e il sesso

Si classifica, invece, come a rischio d’obesità o di sovrappeso un bambino con un BMI tra 85° e

95° percentile

QUANTI SONO I BAMBINI OBESI?

• L’Italia è uno dei Paesi europei con la prevalenza più alta. • I dati più recenti indicano che in Italia, all’età di 9 anni, il 36% dei bambini risulta essere sovrappeso, ed in particolare il 12% essere obeso. • Più di 1 bambino su 3, ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età. • Vi sono più obesi tra i bambini più grandi (9 - 14 anni) rispetto ai più piccoli, tra i maschi rispetto alle femmine e nelle regioni meridionali rispetto al Nord.

• L’obesità un fenomeno epidemico. • Il sovrappeso e l’obesità sono le forme di malnutrizione più diffusa nei Paesi industrializzati e sono in rapido aumento tra bambini e adolescenti.

1. L’obesità tende a persistere in età adulta.

2. L’obesità si può associare alla sindrome metabolica.

3. L’ obesità si può associare ad

alterazioni della sfera psicologica.

L’ obesità rende, di per sé, difficile e pesante qualsiasi forma di attività fisica.

Da ciò una progressiva riduzione dell’efficienza fisica attraverso una serie di alterazioni che inizialmente riguardano principalmente l’apparato cardiorespiratorio:

- tachicardia e tachipnea in esercizio

- gittata sistolica ridotta

- circolazione periferica e pressione arteriosa inadeguate

- potenza aerobica e volumi polmonari ridotti

Sindrome metabolica È una condizione caratterizzata da un insieme di

disordini correlati ed associata ad elevato rischio di

patologia cardiovascolare e diabete.

Per la diagnosi è necessaria la presenza di almeno 3 criteri su 5

Waist circumference

BMI

Boys >90th percentile

Girls >90th percentile

> 95th percentile

Triglycerides > 110 mg/dL

High-density lipoprotein cholesterol < 40 mg/dl

Systolic/diastolic blood pressure > 90th percentile for age, gender,

and height

Impaired glucose tolerance >110 mg/dL FBG

>140 md/dL OGTT

Complicanze a esordio precoce

PRINCIPALI COMPLICANZE

•Diabete mellito tipo II

• Alterazioni cardiovascolari

• Disturbi del sonno • Steatosi epatica

• Patologia ortopedica • PCOS

• Psicologiche

I bambini obesi hanno un rischio circa tre volte maggiore d’essere ipertesi rispetto ai non obesi.

Il 38% dei bambini obesi presenta un quadro di “fatty liver” (steatosi/steatoepatite).

Un’alta percentuale delle donne con “sindrome dell’ovaio policistico” è obesa.

Complicanze ortopediche

• Piede piatto

• Epifisiolisi della testa del femore

• Malattia di Osgood-Schlatter

• Ginocchio valgo

Alimentazione

Esercizio fisico

Abitudini di vita

L’obesità in età evolutiva

PREVENZIONE TERAPIA

Alimentazione

Esercizio fisico

Abitudini di vita

Scarso

Successo

L’esercizio fisico è una modalità di trattamento dell’obesità pediatrica

Esercizi e movimenti ripetitivi, programmati e strutturati specificamente destinati al miglioramento

della forma fisica e della salute

Personalizzazione del programma di esercizio fisico.

Un programma di allenamento deve avere:

- Una frequenza di 2-3 sedute settimanali

- Esercizi aerobici a bassa intensità

- L’esercizio deve coinvolgere grandi gruppi muscolari

- L’attività deve essere divertente

• Attivita’ fisica spontanea ed esercizio fisico programmato

BENEFICI DELL’ATTIVITA’ FISICA NELL’OBESITA’ INFANTILE

• Apparato muscolo scheletrico

• Apparato cardiocircolatorio

• Apparato respiratorio

• Sistema endocrino-metabolico

• Personalità e comportamento

CONCLUSIONI

• Il bambino obeso è predisposto a diventare un adulto obeso, con

tutti i rischi di patologie a questo collegate.

• La prevenzione deve prima porsi in atto già in età scolare, sia attraverso un’attenta e corretta alimentazione che attraverso un’adeguata attività fisica.

• I genitori e gli insegnanti rappresentano i punti di riferimento più importanti per poter attuare dei corretti stili di vita per i giovani.

• Sarebbe necessario, inoltre, che i ragazzi avessero a disposizione strutture ed impianti sportivi per poter svolgere programmi di attività fisica e sportiva adeguati alle varie età.

• L’attività fisica continua e regolare rappresenta uno dei più importanti fattori che concorrono ad influenzare favorevolmente lo stato di salute.

• In particolare essa esercita effetti positivi sul controllo del peso e sul metabolismo, sullo sviluppo delle strutture osteo-articolari e muscolari, sulla funzionalità respiratoria e cardiocircolatoria, sulla strutturazione del carattere, dell’autocontrollo e dell’autostima con conseguenze positive anche riguardo all’acquisizione di regole etico-sociali ed all’inserimento nella società.

GRAZIE