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MARIO GORI PROGRAMMAZIONE IN EDUCAZIONE FISICA SCHEDE MULTIDISCIPLINARI 1

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MARIO GORI

PROGRAMMAZIONE IN EDUCAZIONE FISICASCHEDE MULTIDISCIPLINARI

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INDICE

CAP. I - COME PROGRAMMARE 31.1.Programmazione interdisciplinare 31.2. Proprietà, funzioni e specificità dell'educazione fisica 101.3. La valutazione 121.4. La programmazione in concreto 13

CAP. II - LA PROGRAMMAZIONE IN EDUCAZIONE FISICA 19

2.1. Ipotesi di lavoro annuale: scansione in fasi della programmazione 19

2.2. Programmazione dell'E.F.: preadolescenza 222.3. Programmazione dell'E.F.: adolescenza 31

CAP. III - UNITÀ DIDATTICHE 363.1. L'ecologia 36

3.2. La rivoluzione industriale 46 3.3. L'uomo e la macchina 563.4. La città 623.5. La salute e l'alimentazione 763.6. Comunicazione: mass media e pubblicità 923.7. Il futuro 1023.8. L'energia 117

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CAP. I - COME PROGRAMMARE

1.1. PROGRAMMAZIONE INTERDISCIPLINARE

La programmazione è il momento centrale della progettazione didattica, essa consente all'educatore di delineare le mete educative, gli obiettivi da raggiungere e le attività da realizzare per conseguire le mete nonché le forme con cui saranno realizzate le verifiche relative alle capacità acquisite e i parametri per la valutazione dei processi didattici realizzati e dei progressi dei soggetti in formazione coinvolti. Gli aspetti della programmazione da considerare sono i seguenti:

Situazione di partenza

Fin dall'inizio dell'anno si cercherà di individuare, per l'intero gruppo-squadra, i livelli generali di:- interesse (per la tipologia di attività motorie e sportive proprie della disciplina),- impegno (nel comprendere e attuare gli atti e nel controllare i risultati),- capacità (specificatamente motorie della persona: funzionali e strutturali),- abilità (schemi corporeo-motori fondamentali),- cognizioni (relative alle tematiche proprie della educazione fisica e sportiva),- rapporti interpersonali (amicizia, collaborazione, ecc.).Per fare ciò ci si dovrà avvalere di osservazioni e rilevazioni utili a produrre valutazioni individuali e collettive, che pur nella loro approssimazione, consentono di acquisire "feed-back" sugli esiti degli interventi precedenti e della condizione personale.Ci si potrà esprimere in termini di qualitativo-quantitativi (tipologia e padronanza della qualità). Occorre inquadrare inoltre il comportamento globale dei soggetti in termini di disponibilità e di disciplina durante l'attività didattica e nelle situazioni immediatamente precedenti e successive (negli spostamenti, nello spogliatoio...). Eventuali casi particolari vanno evidenziati (in positivo e/o negativo) indicando, per ciascuno, gli aspetti particolari.

Mezzi e tecniche

MEZZI: si intendono le strutture materiali disponibili quali• ambiente di lavoro (palestra, spazi all'aria aperta...);• grandi e piccoli attrezzi;• sussidi didattici (audio-visivi...).TECNICHE: si intendono le modalità organizzate e procedure d'uso dei mezzi, in riferimento agli obiettivi cui mira la lezione:• esercitazioni pratiche e operative;• spiegazioni;• dibattiti;• ricerche personali e sul campo;• osservazioni mirate;• riflessione su segmenti di filmato,• ecc.....

Metodologia

Delinea le ragioni per cui si utilizzano i mezzi e le tecniche. Consiste dunque nella riflessione sui modi con cui è possibile impostare una lezione o un ciclo di incontri nel corso del periodo di attività, sulle motivazioni connesse alle scelte operative e comunicative e sullo "stile" di lavoro adottati. La riflessione, effettuata in riferimento agli aspetti teorici che informano la disciplina, determina i criteri metodologici che debbono "informare" l'azione dell'educatore.Si indicherà pertanto le modalità di approccio agli obiettivi dell'attività, il ruolo dell'insegnante e la tipologia di attività:La TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ sarà:

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• prestrutturata e guidata (rigida o flessibile);• libera (spontanea o suggerita).• ecc.Il RUOLO DELL'EDUCATORE E DEGLI ALTRI ELEMENTI interagenti sarà:• funzione del docente (nei vari momenti);• centralità relativa dei vari elementi (alunno, modello proposto, problema da risolvere, obiettivo da raggiungere, ecc...).La PROCEDURA OPERAZIONALE con cui si affronteranno i contenuti sarà:• analitica;• globale;• mista;• ecc.Gli ARGOMENTI E I TEMI DI LAVORO si affronteranno:• ripetutamente durante l'anno scolastico;• ciascuno una sola volta esaurendoli uno dopo l'altro.Le PROCEDURE DI RAGIONAMENTO E DI PENSIERO da privilegiare saranno:• induttive;• ipotetico-deduttive;• di transizione;• altro.Il METODO di insegnamento/apprendimento sarà (situazionalmente o in generale):• deduttivo;• induttivo;• sperimentale;• intuitivo;• fenomenologico;• della comparazione;• discorsivo.Le MODALITÀ DI INTERVENTO E/O DI GUIDA del docente saranno:• dimostrazione (da imitare integralmente);• indicazione (gestuale, grafica ... comunque non verbale);• proposta di situazione problemica (far individuare agli alunni gli scopi prioritari del compito e le possibili azioni risolutive);• Impiego di feedbacks sugli esiti (supporti sonori, audio-visivi, ecc...).

Interdisciplinarità

È necessario tener presenti continuamente che nella conduzione delle attività l'educatore può operare "agganci" con altre discipline, guardando lo stesso contenuto da più punti di vista. Infatti, gli argomenti/temi/problemi affrontati in educazione fisica ricevono (e arrecano) notevoli apporti dalle prospettive epistemologiche derivanti (a) dalle varie discipline scolastiche.A titolo semplificativo indichiamo qualche "connessione":• rilevamento di dati antropometrici, funzionali o altri ancora, alimentazione, studio della meccanica del movimento, delle fonti di energia (muscolare), studio e realizzazione di semplici progetti per sussidi didattici...;• produzione-organizzazione di strutture ritmico/motorie, di giochi popolari danzati, danze popolari, classiche e moderne, ritmo e comunicazione gestuale, ritmo e esecuzione sportiva...;• elaborazione di dati numerici relativi alla struttura corporea e delle diverse manifestazioni motorie, ricavando indici, medie, differenze, statistiche, diagrammi, areogrammi, grafici...;• conoscenza del proprio corpo dal punto di vista anatomico e fisiologico, primi elementi di pronto soccorso...;• corretta verbalizzazione (sintattica e semantica) dell'evento motorio e delle sensazioni (cinetiche e non), acquisizione e uso di nomenclatura e terminologia specifica e appropriata; rapporto tra la ritmicità del linguaggio verbale (punteggiatura, metrica, filastrocche. ..) e ritmicità motoria; il corpo e le sue azioni nei

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diversi generi letterari; il linguaggio giornalistico-sportivo...;• trascrizione grafica dell'immagine di sé; autosservazione e autoconstatazione (visiva, anche con l'aiuto di sussidi audio-visivi) dei particolari corporei, motori e fisionomici rappresentazioni figurative; studio comparato tra la storia dell'arte e le concezioni del corpo...;• senso di responsabilità, autocontrollo, cooperazione, specie durante i momenti competitivi; l'educazione fisica come diritto-dovere nell'educazione alla salute...

In particolare, si può attuare un collegamento con contenuti proprie della diverse discipline:

EDUCAZIONE RELIGIOSA- il corpo nella dottrina cristiana (creazione, incarnazione, resurrezione);- la carta di identità (corpo proiettato globale e segmentario), - unicità e irripetibilità della persona (tutti abbiamo la mano, ma ciascuno ha la sua propria mano, così per le varie qualità della persona fisiche, motorie, relazionali, ecc.);- il movimento nei gesti rituali;- le posture della preghiera;- incarnazione dei valori (rispetto reciproco nel gioco autogestito);- l'agonismo come rispetto di sé, della natura e dell'altro;- dall'io, al tu, al noi.

ITALIANO- semantizzazione del corpo (globale/analitico: fisico/affettivo/relazionale, ecc.);- alfabeto motricizzato (individuale, nelle varie posture, a coppie, coi piccoli attrezzi, ecc.), dalla lettera, al dittongo, alla parola, alla frase (individuale e a gruppi);- numeri motricizzati e relative operazioni;- associazione dell'esperienza corporea di cose, azioni, eventi, fatti, ecc. al loro nome;- rapporto diretto con la natura, le cose, gli altri e differenziazione delle loro caratteristiche;- verbi riflessivi: scoperta, conoscenza, coscienza, organizzazione di sé (schema corporeo);- verbi intransitivi: scoperta, conoscenza, coscienza, organizzazione di sé nello spazio/tempo (schemi posturali);- verbi transitivi: rapporto dello schema corporeo e motorio col mondo esterno e con gli altri (schemi motori e d'azione);- verbi impersonali: azioni che si svolgono al di fuori dello schema corporeo, degli schemi motori e del rapporto con gli altri (schemi operazionali);- verbo ausiliare essere: realizzazione di una carta di identità mediante uno dei possibili codici linguistici (verbale, grafico, iconico, mimo-gestuale, ecc.);- verbo ausiliare avere: prendere coscienza delle possibilità offerte dalla padronanza del corpo posturale-dinamico (schema corporeo, motori e d'azione);- espansioni dei sintagmi nominali (determinazione delle relazioni tra vari ambiti della consapevolezza corporea, carta di identità);- espansioni dei sintagmi verbali (determinazione delle relazioni tra vari ambiti della consapevolezza motoria e d'azione);- relazioni: determinazione dei possibili rapporti tra oggetti e altri nello spazio, nel tempo e nello spazio-tempo,- aggettivi: qualificazione degli elementi del gruppo nominale (relativamente a schema corporeo, carta di identità) e del gruppo verbale (relativamente a carta di identità dell'oggetto e dell'altro, alle azioni possibili in un contesto);- avverbi (determinazione delle relazioni connesse con lo spazio/tempo riferibili ad atti, fatti ed eventi);- comparativi (determinazione delle relazioni tra caratteristiche di elementi ed elementi appartenenti ad uno stesso insieme mediante processi di classificazione, seriazioni e cardinazione;- contestualizzazione di azioni, comunicazioni, atti, fatti ed eventi (chi, che azione fa, come, dove, quando. perché, con chi, con che cosa, che prova...? declinazione verbi):- io: carta di identità, schema corporeo/motorio;- tu: scoperta dell'altro, dialogo;

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- egli: l'altro meno prossimo/lontano all'io rispetto a quanto lo è il tu;- noi: io e tu contemporaneamente insieme per... (la coppia, il gruppo, la comunità);- voi: un gruppo di altri soggetti prossimi a noi (dialogo tra gruppi);- loro: un altro gruppo meno prossimo/lontano da noi rispetto a quanto lo siate voi;- passato (ieri, prima): azione già vissuta, essere stati, memoria, esperienza fatta;- presente (ora, oggi): azione che effettuo in questo momento, essere;- futuro (domani, dopo): azione da realizzare, dover essere, progetto, speranza, .- prima/dopo/contemporaneamente: svolgimento di una azione, o di una serie di azioni, nel tempo/spazio;- successivamente/alternativamente: svolgimento di una azione o di una serie di azioni, individuali o collettive nello spazio/tempo;- respirazione come comunicazione (significazioni fruibili dalle varie modalità di respirazione, condizioni personali, ecc.);- respirazione e punteggiatura (qualità dell'espressione orale riferibile ad un testo letto, commentato, ecc.);- organizzazione muscolo/respiratoria per la variazione tonale spazio/temporale della vocale, dittongo, esclamazione, interiezione, parola, frase (teatralità del portare la voce);- interrogativa: andare verso col corpo richiesta di dialogo, risposta;- esclamativa: drizzarsi, andare dietro col corpo, rinuncia alla risposta, giudizio già dato;- analisi del personaggio di un brano, una poesia rispetto alle caratteristiche corporee, motorie e complessive del personaggio; - il corpo nella letteratura descrizioni, impressioni, ruoli, funzioni, ecc.);- i contrasti tra aggettivi/attributi/avverbi relativi al corpo, all'azione, al rapporto con gli oggetti e con gli altri (alto/basso, occhi/piedi, salto, palleggio, seriazione per ordine di altezza);- verifica della coerenza tra il progetto dell'azione, attraverso la frase parlata o scritta e l'esecuzione concreta dell'azione;- verifica della coerenza tra mimica/gestualità e significato della parola/frase espressa in un contesto per un dato scopo comunicativo.

EDUCAZIONE CIVICA: - Il corpo, l'azione e la salute;- la costituzione italiana e la tutela della salute;- handicappati e strutture pubbliche e private, tecnologiche e artigianali, ecc;;- il verde nel quartiere e nelle città;- ecologia del corretto rapporto tra individuo e ambiente;- scouts, campeggi, campi robinson, campi solari;- gioco, sport, tradizioni popolari: le leggi dello stato e le regole della tradizione.- partecipazione attenta alla vita sociale e democratica nelle riunioni di più soggetti: attenzione, comprensione, elaborazione, ecc; di contenuti e scopi.

MATEMATICA/GEOMETRIA:- spazio intimo: prossimo all'io;- spazio personale: io e tu;- spazio sociale: utilizzabile da noi;- spazio pubblico: utilizzabile da noi e gli altri.- spazio topologico: davanti/dietro, dx/sx, sopra/sotto, continuo/discontinuo, (tridimensionalità), vicino/lonta-no, alto/basso, corto/lungo, intorno a/frontiera, apertura/chiusura, interno/esterno - pieno/vuoto.(prossimità e inclusione); - spazio proiettivo: profilo, superficie (corpo proiettato);- spazio euclideo: geometria piana, bidimensionale (corpo rappresentato, astrazione e riduzione in scala);- insiemistica (classificazione, seriazione, intersezione, appartenenza, inclusione, esclusione, corrispondenza, reciprocità);- proiezione del corpo globale e segmentario: dai grafici in colore a quelli in colonna, ai grafici cartesiani;- misurazione del corpo, degli oggetti, dello spazio, col proprio corpo, fino al sistema metrico decimale;- esperienze sulla forma e la sostanza, contenitori, travasi, fino al sistema dei pesi e delle misure;- occupazione topologica, proiettiva ed euclidea dello spazio (tutti nel cerchio);

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- dagli angoli del corpo, ai sentimenti, agli angoli acuti (chiusi), retti, ottusi fino ai piatti (massima apertura); all'angolo giro (saltelli, rotolamenti, capriole);- il gioco dei 4 cantoni (3 ,5, 6 ecc.) e i poligoni;- il gioco della campana (o settimana) e la numerazione ordinale, cardinale, esponenziale;- salita e salti dalla spalliera come scala numerale e ordinale;- frazioni proprie e improprie con un cerchio diviso in quattro parti: saltelli, palleggi, ecc.;- peso netto, lordo e tara: Mario e Luigi trasportano Paolo sopra la sedia; Paolo più sedia, peso netto: Paolo, tara: sedia.

SCIENZE- esperienze sul galleggiamento; - la gravità; corpo e oggetto (uso della palla);- leve del corpo umano economiche e antieconomiche (primo secondo terzo tipo, complesse);- linee di forza e di spinta, parabole, corpo e oggetti;- temperatura: variazioni relative all'attività;- calore: variazioni in rapporto all'attività;- evaporazione, sudorazione;- scoperta, conoscenza, coscienza, organizzazione respiratoria e cardiaca, prima, durante, dopo lo sforzo;- igiene del corpo (varie parti ed insieme);- elementi di traumatologia e pronto soccorso: pratica da parte degli alunni;- microcosmo e macrocosmo;- etologia comparata: identità, analogie, diversità col mondo vegetale e animale, classificazioni;- cinesica antropologica (variazioni semiotiche dell'espressione mimo-gestuale rispetto età, sesso, patologie, estrazione socio-ulturale, regione, nazionalità, etnia);- le qualità del corpo e motorie; scioltezza articolare, forza, resistenza, velocità, destrezza, ecc., loro misurazione e rappresentazione con i grafici in colore, in colonna, cartesiani, con verifiche successive; ricerca della media individuale e della classe; ugualmente per la statura, peso, colore dei capelli, distanza da scuola, ecc.

STORIA:- ricerca delle relazioni logiche tra il corpo e il tempo;- la mia storia e la mia identità nel tempo; - immagini, fatti ed eventi della mia giornata, della mia vita;- la storia degli altri: le carte di identità degli altri;- il tempo sempre più lontano nel passato: identità, analogie, diversità, col mio vissuto presente;- il tempo sempre più lontano nel futuro: progetto, speranza;- storiografia: le tradizioni (indagine sul territorio: canti, danze, mimica/gestualità, il teatro inchiesta);- il corpo: nazionalismo, razzismo, estetismo, personalismo; le diverse concezioni storiche.

GEOGRAFIA:- relazioni logiche tra il corpo e lo spazio;- schema corporeo e orientamento del corpo riflessivo;- schema motorio e orientamento del corpo rispetto al mondo esterno e agli altri;- misurazione dello spazio col corpo, rappresentazione grafica di un ambiente (piantina, carta topografica e geografica);- il clima e le modificazioni corporee: adattamenti;- laghi, fiumi, mare, pianure, monti e adattamenti corporei;- corretto rapporto individuo/ambiente;- luoghi e linguaggi mimico/gestuali, riti, sport, giochi;- i rapporti tra spazio/tempo e cultura dell'uomo (civiltà e loro aspetti).

MUSICA:- scoperta, conoscenza, coscienza, organizzazione, del proprio corpo come strumento a fiato e a percussione- dal rumore, al suono, al ritmo, alla melodia, alla musica: dal corporeo, alla grafia, colore, simbolo, codice

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musicale;- la danza come organizzazione combinata del proprio corpo in movimento e ritmi o melodie musicali (significanti e significati antropologici);- il nostro corpo danza: analogie, diversità, identità tra le danze popolari del nostro territorio (ricerca);- identità, analogie, diversità tra le danze di vari territori e altri tempi;- i significati (religiosi, guerreschi, politici, tribali, etnici, ecologici, ecc.) della danza;- costruzione di strumenti a percussione e a fiato: strutturazione ritmica (l'orchestra).- produzione e fruizione di musica suonata e scritta.

ARTI PLASTICHE, GRAFICHE, PITTORICHE e AUDIOVISIVE:- rapporti tra proiezioni del corpo e figurazioni;- ruolo della corporeità nel determinare le rappresentazioni;- relazioni tra immagine e esperienza di vita;- rapporti tra rappresentazione mentale e rappresentazione figurata;- ruolo della figurazione nella organizzazione del reale;- significati delle immagini, dei plastici e dei prodotti audiovisivi immessi sul mercato;- sviluppo di modalità comunicative innovative realizzabili con l'uso di self-media e new-media.

Contenuti

Enucleare, in maniera semplice e schematica, i principali temi/argomenti/problemi intorno ai quali verrà organizzata l'attività, scandendoli fino dall'inizio in UNITÀ DIDATTICHE. Ogni U.D. può esaurirsi tutta in una serie di lezioni consecutive o essere ripresa più volte durante l'anno scolastico.a) LEZIONI DI PRATICA MOTORIA (si avrà cura di segnalare quali esercitazioni sono da evitare per gli alunni che presentano notevoli difficoltà nella pratica motoria):• attività a corpo libero, con piccoli e grandi attrezzi;• attività sul posto o andature;• avviamento alla pratica sportiva individuale e collettiva con e senza palla;• attività relative agli schemi motori di base (corsa, salto, lancio, presa, trazione, spinta, traslocazione, arrampicata...);• attività motoria come linguaggio (mimica e pantomima) e codificata (gesti convenzionali quotidiani e in attività sportive o lavorative).b) LEZIONI PRATICO-FORMALI:• rilevamento di dati antropometrici o di altri dati corporei e motori (alunni come "oggetti" e "soggetti" delle varie operazioni sia dal punto di vista organizzativo che esecutivo);• raccolta, registrazione, elaborazione dei dati e degli elementi;• osservazione e autoanalisi dirette della propria corporeità in situazione;• osservazione, autoanalisi, analisi di gruppo delle azioni del corpo in situazione, attraverso l'uso di audio-visivi.c) RIFLESSIONI: saranno scelti alcuni contenuto inerenti all'ambito di pertinenza dell'educazione fisica, tra quelli indicati (o altri):• conoscenza del corpo partendo dalla conoscenza del proprio corpo e dal confronto con quello degli altri;• coscienza e organizzazione del proprio corpo: igiene generale e personale, igiene dell'ambiente (in particolare gli aspetti di solito meno trattati, ma che sono di effettiva utilità alla vita quotidiana dell'alunno: igiene della pelle, dell'occhio, della bocca, dell'orecchio, dell'alimentazione...);• verbalizzazione orale e/ o scritta, integrazioni ritmico-musicali, riproduzioni grafiche della pratica motoria, delle sensazioni corporee, attività operativa;• cultura sportiva: conoscenza degli elementi fondativi di alcuni sport codificati e non (aspetti storici, sociali, tecnici, strategici, tattici...);• valore dell'autodisciplina, dell'auto ed etero-regolamentazione, dimensione personale e sociale attività motoria e sportiva.

Obiettivi educativi generali

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Sono le finalità che ci si prefigge di raggiungere, preso atto del punto di partenza dell'allievo, delle indicazioni dei P.M., dei mezzi disponibili, delle tecniche, della metodologia, dei contenuti appositamente individuati non in relazione alla specificità della disciplina, bensì sul piano complessivo del pensiero, delle manifestazioni comportamentali, delle relazioni sociali, della vita affettiva dei destinatari dell'azione educativa...Potrà trattarsi di giungere, per esempio, a:• un comportamento più corretto alunno/alunni, alunno/insegnante;• maggior interesse e disponibilità per l'attività svolta;• maggior capacità di esprimersi senza timori, timidezza, inibizioni di diversa origine...;• maggior capacità di autocontrollo e autogestione, di autonomia in qualche attività;• maggior rispetto, lealtà, collaborazione...nel gruppo;• eliminazione di contrasti, intolleranze, insofferenze, tensioni interpersonali e intrapersonali;• acquisizione di un metodo di lavoro utile ad affrontare altri apprendimenti (trasfer); • attuazione di capacità di pensiero ipotetico-deduttivo e acquisizione della capacità di formare l'immagine anticipatrice.

Obiettivi didattici generali e specifici

Sono finalità che, pur nella stessa ottica di quelle educative, si inquadrano in una dimensione di stretta connessione tra la generalità di determinate capacità del soggetto da raggiungere in relazione all'acquisizione e allo sviluppo di contenuti nella specificità di una disciplina. Sono riconducibili all'acquisizione di cognizioni, di abilità e di atteggiamenti da acquisire per divenire competenti nella disciplina.

Strutturazione gerarchica degli obiettivi.

Un problema connesso a quello degli obiettivi didattici è la loro tassonomizzazione e la gerarchizzazione di capacità. Nelle materie scolastiche, la programmazione e la tassonomizzazione è un procedimento assai consolidato che fornisce ai docenti indicazioni certe sulla struttura epistemologica di una data disciplina. In matematica l'insiemistica e le 4 operazioni precedono sicuramente tutto il resto; in educazione fisica è meglio curare la deambulazione in tutte le sue forme, per prima cosa o conviene integrare l'equilibrio o migliorare la tonicità muscolare? Questa prospettiva è accettabile o improponibile così com'é? L'azione del soggetto infatti richiede in ed. motoria la presenza contemporanea di tutte le capacità che son proprie di quel soggetto in un dato momento, dando situazionalmente ad essa priorità o prevalenza per l'espletamento di un certo compito o il raggiungimento di un dato risultato operazionale (operativo e comunicativo); dunque quando un soggetto agisce egli deve essere consapevole della sua corporeità posturale-dinamica, deve regolare l'equilibrio, deve realizzare atti coordinati, deve attuarli con una lateralizzazione degl'interventi, deve esprimere una certa potenza o resistere alla fatica, deve dotare le sue azioni di una significatività che le è propria nel rapporto con oggetti e nella relazione con soggetti, deve riprogettare e adeguare i suoi piani di azione e di espressione perché divengano significativi ed efficaci per se e gli altri, deve comprendere il significato e il senso degli eventi e delle azioni altrui, ecc.. In questa complessità, una scelta formativa deve pur esser fatta, ci pare che essa sia riconducibile alla scelta di strategie didattiche che pongano alcune capacità da far acquisire, sviluppare o perfezionare al centro delle attività da realizzare per privilegiarne concretamente la comparsa e l'espressione operazionale nei soggetti coinvolti. La complessità dell'azione non esime dall'intervenire per sviluppare questa o quella capacità, ma nella consapevolezza che contemporaneamente a questa vengono sviluppate in vario grado un'altra molteplicità di capacità.Ecco quindi la necessità di gerarchizzare gli obiettivi didattici pur tenendo conto che qualsiasi strutturazione risente di una forte soggettività. Per tassonomizzazione degli obiettivi si intende così la classificazione gerarchica (dal basso in alto, dal facile al difficile, dal semplice al complesso) degli obiettivi didattici; una gerarchizzazione che tenga conto, in quel momento, dei valori "prestativi" del singolo allievo o della classe (loro conoscenze, abilità, atteggiamenti, competenze). Tale tassonomizzazione è la stesura di un canovaccio degli obiettivi, non può prescindere dalla conoscenza approfondita dell'allievo e della classe, delle loro capacità e qualità acquisite, parametri che sul raffronto con l'età cronologica ci daranno utili informazioni per individuare gli obiettivi operativi.

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Ecco come si possono schematizzare le tassonomie utilizzabili come punti di riferimento per la gerarchizzazione delle capacità:a) tassonomie cognitive:- apprendimento elementare: ascoltare o vedere, conoscere, comprendere, applicare;- apprendimento superiore: analizzare, sintetizzare, valutare.b) tassonomie affettive: ricevere, rispondere, valorizzare, organizzare, caratterizzare.c) tassonomie sociali: ricevere, partecipare, collaborare, modellare (costruire), progettare, strutturare.d) tassonomia psico-motorie: capacità percepire; utilizzare capacità fisiche, elaborare e attuare abilità motorie, realizzare forme di comunicazione mimo-gestuale.

Operazioni che l'insegnante deve effettuare in sequenza

Le operazioni fondamentali sono le seguenti:- rilevare le capacità attuali del soggetto (prerequisiti);- definire gli obiettivi generali e specifici (capacità da sviluppare);- scegliere le attività (ambiti di acquisizione, sviluppo e perfezionamento della capacità e dei contenuti);- determinare le modalità di osservazione del cambiamento e le prove di verifica periodica dello sviluppo delle capacità attese;- strutturare le U.D., scegliendo metodi, strumenti, tempi, spazi...;- strutturare le verifiche della U.D.;- valutare gli esiti dell’azione formativa;- strutturare gli eventuali percorsi di recupero o riorganizzare il progetto didattico (le mete da raggiungere, senza però pianificare in basso l'intervento);- feedback per riaggiustamenti in itinere;- incontri periodici con i colleghi e le famiglie.

1.2. PROPRIETÀ, FUNZIONI E SPECIFICITÀ DELL'EDUCAZIONE FISICA

L'educazione fisica e sportiva ha una specificità didattica entro un settore di sviluppo delle qualità della persona che si collegano direttamente alle potenzialità operazionali dell'azione, in rapporto sia con i mutamenti fisici che il soggetto può produrre su oggetti e altri, sia con i mutamenti simbolici che il soggetto può produrre nelle proprie e altrui rappresentazioni mentali relative ad atti, fatti, eventi, ecc. Un settore che delimita i margini di manovra formativa nel settore dell'operare e del comunicare mediante il proprio corpo e l'azione. E' possibile quindi ritenere fattibile una:a) collocazione dell'educazione fisicae sportiva in uno spazio educativo proprio da cui derivano "tracce" da utilizzare per la sua messa a fuoco:- la contiguità con le altre discipline e gli altri linguaggi;- la specificità e l'estensione dei campi di interesse (mimica, gestualità, mimo, pantomima, danza, sport...);- l'autonomia all'interno dell'universo del linguaggio.b) definizione di obiettivi:- relativi all'ambito specifico (v. specificità); - relativi all'ambito diffusivo (v. contiguità).

Aspetti metodologici dell'educazione fisica

I riferimenti appresso elencati rivelano la possibilità di determinare una riflessione metodologica sulle modalità di conduzione dell'azione didattica coordinata alle finalità e agli obiettivi sopra espressi sinteticamente:a) area di contenuto: delimita l’oggetto di cui si occupa l'educazione fisica(v. l'estensione materiale dei campi di interesse e l'afferenza ad una più vasta area della comunicazione);b) i tratti caratterizzanti la didattica dell'educazione fisica:- utilizzazione del movimento come struttura euristica generalizzabile ai diversi ambiti disciplinari (differenziazioni metodologiche necessarie);- l'educazione fisica come ambito autonomo e specifico di conoscenza (specificazioni metodologiche

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necessarie)c) criteri di selezione delle aree di contenuto:- afferenza all'area specifica (area dell'espressione-comunicazione cui concorre l'educazione fisica: problema del rinforzo, della generalizzazione in termini di espansione disciplinare e interdisciplinare);- congruenza psicologia (adeguatezza al soggetto in formazione) in termini affettivi e cognitivi;- rilevanza cognitiva: scorporo dell'universo motorio dei linguaggi (che utilizzano più codici su più canali);- pregnanza socio-culturale (significatività sociale della area di contenuto).

Rilevazione delle condizioni didattiche dell'educazione fisica

Le condizioni didattiche determinanti nell'azione formativa afferiscono alle seguenti classi di elementi interagenti nella pratica educativa:a) individuazione delle condizioni di esercizio: tempi, spazi, risorse (dal punto di vista dell'insegnante, del bambino, dell'organizzazione delle operazioni di insegnamento/ apprendimento); modelli analogici per identificare tempi, spazi, risorse in insegnamenti "deboli" (mancanza di tradizione, disponibilità limitata di ore, forma di educazione legata ad un concetto di insegnamento come animazione o come specializzazione);- comparazione con il modello di insegnamento del livello di scuola (somiglianze, differenze).b) prima messa a fuoco della struttura-laboratorio (palestra, spazi all'aperto...), quali regole costitutive, quali mezzi e quali materiali.

Indicazioni metodologiche

Gli aspetti fondamentali di natura metodologica richiedono la considerazione:- delle diverse situazioni di partenza e dei livelli iniziali di funzionalità senso-percettiva e motoria di ciascun alunno;- degli obiettivi formativi da perseguire dovranno tener conto di tutte le dimensioni della personalità: quella morfologico-funzionale, quella intellettivo-cognitiva, quella affettivo-morale, quella sociale;- della fase dello sviluppo in cui si rileva un dato repertorio di schemi motori e posturali che l'insegnante cercherà di ampliare realizzando idonee condizioni di esercizio;- della significatività comunicativa del movimento che si sviluppa, come qualsiasi altra funzione della persona, in rapporto continuo con l'ambiente;- delle necessità di pratica giocosa delle attività anche nell'avviamento alle pratiche sportive, attingendo inizialmente all'esperienza vissuta e alla più genuina tradizione popolare, utilizzando giochi simbolici, di imitazione, di immaginazione, ecc.;- delle attività polivalenti (percorsi, circuiti, ecc.) e dei giochi di squadra con regole determinate, ovvero attività di avviamento polivalente alla pratica sportiva, attraverso giochi popolari adattati; - della metodicità di approccio con le attività di educazione fisica che non dovranno presentarsi come esperienza episodica eccezionale;- dei momenti di verifica e di valutazione che verranno attuati attraverso l'osservazione sistematica del comportamento motorio degli alunni, tenendo sempre presenti i punti di partenza, le differenti situazioni esperienziali, i diversi ritmi di sviluppo individuale;In presenza di alunni in situazione di difficoltà motoria, gli interventi saranno adeguati alle effettive possibilità e necessità di ogni fanciullo, in relazione ai contenuti, agli strumenti e alla loro durata. Costituiscono luogo ideale per lo svolgimento delle attività motorie la palestra, gli spazi aperti attrezzati e non, o comunque opportunamente recuperati o ricondizionati allo scopo. La programmazione degli interventi didattici dovrà tener conto di tutti questi fattori.

Didattica e didassi

La programmazione in educazione fisica deve essere basata su attività motorie giocose connesse da una parte con le metodiche di preparazione fisica e relazionale sue proprie e dall'altra con i contenuti di altre discipline scolastiche. Gli atti motori di base su cui incentrare tale programmazione muove dal camminare e correre, al saltare, lanciare, arrampicarsi, lottare, ecc.. In particolare occorre, insistere sul rapporto tra consapevolezza percettiva dell’ambiente e del proprio corpo in movimento (senso-motricità e ideo-motricità), organizzazione

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della lateralità, aggiustamento posturale alla gravità ed alle sollecitazioni cinetiche, strutturazione ritmica delle azioni, ecc. Più in particolare occorre che ad un programma di educazione fisicasia basato sugli attributi del movimento e sulle connesse pertinenze socio-relazionali, emotivo-affettive, etico-morali che ne determinano il significato e il senso operazionale nei soggetti interagenti. Occorre dunque favorire la coniugazione costruttiva dell’azione concreta dell’educatore (didassi) con l’azione sperimentale del soggetto in formazione per consentire a quest’ultimo di raggiungere ulteriori livelli di:- coordinazione e ritmo (cui concorrono equilibrio statico e dinamico, flessibilità delle articolazioni, agilità, forza muscolare, velocità, partecipazione finalistica);- agilità (cui concorrono velocità, coordinazione, forza, consapevolezza corporea, equilibrio, coordinazione dell'oggetto, impatto emotivo-affettivo);- forza (cui concorrono agilità, flessibilità, equilibrio, coordinazione, velocità, voglia di ben figurare);- flessibilità (cui concorrono forza, coordinazione, equilibrio, rilassamento, agilità, ricerca del superamento di sé);- equilibrio (cui concorrono coordinazione, flessibilità, forza, agilità, armonia d’intenti e di interazioni);- coscienza corporea (cui concorrono le capacità percettive e affettivo-relazionali, schema corporeo e immagine corporea, rappresentazione mentale);- organizzazione e sviluppo dello schema corporeo (cui concorrono attività di rilassamento volontario e intervento motorio finalizzato, di stimolazione visiva, tattile e cinestesica combinate);- immagine corporea (cui concorrono attività di rilassamento volontario, di stimolazione visiva, tattile e cinestesica combinate, elaborazione delle percezioni corporeo-motorie);- lateralità e direzionalità dell’azione asimmetrica (cui concorrono la dominanza encefalica, l’esperienza nelle abilità motorie e l’orientamento nello spazio/tempo);- movimento creativo (cui concorrono attività creative, d’immaginazione, plurilinguistiche, il gioco con le sue valenze psicologiche e sociali);- integrazione dell'educazione fisica con le funzioni psicologiche (sviluppo del linguaggio, dell’espressione personale, della percezione visiva, percezione uditiva, ecc.; trasposizioni, formazione dei concetti logico-matematici, linguistici, operazionali, ecc.);- integrazione dell'educazione corporea con le varie materie d'insegnamento, interdisciplinarità.

1.3. VALUTAZIONE

Per la valutazione si specificheranno tecniche e criteri di verifica individuale e collettiva in riferimento agli obiettivi, il raggiungimento o meno dei quali è, in ultima analisi, il vero oggetto di ogni valutazione che voglia avere validità didattica. Pur non potendo essere numerose, per oggettivi limiti di tempo, le verifiche potranno essere realizzate in relazione alle varie osservazioni comportamentali che individueranno i livelli di interesse, impegno, disponibilità, socialità, a prove che produrranno esiti soggettivi/oggettivi e che avranno preferibilmente varia natura (motoria, pratico-operativa, grafica, orale e scritta...). Dalla valutazione dovrà scaturire un quadro conoscitivo della classe, dell'alunno e sarà anche il "punto" della situazione in riferimento agli obiettivi suindicati. I soggetti che effettuano attività motorie ridotte, saranno valutati soprattutto sulle attività operative, grafiche, orali e scritte; idonee saranno in particolare quelle relative all'organizzazione delle attività, all'arbitraggio, alla compilazione di grafici, classifiche....

Scheda di verificaObiettivo(relativo a una capacità osservabile nel bambino)

1^ Verifica(a b c d e )

2^ Verifica(a b c d e )

Capacità di calciare la palla su un bersaglioCapacità di percepire il proprio corpo in rapporto alla palla e al bersaglioCapacità di progettare e preparare l’azione del calciareCapacità di attuare azioni di tiro efficaci

a = molto bene; b = bene; c = riesce; d = riesce poco; e = non riesce

Consigli pratici per l'educatore.

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La programmazione in educazione fisica si svolgerà inizialmente in modo generale e diffuso mentre successivamente sarà attuata nella specificità degli eventi occorsi durante gli interventi con l'organizzazione dell'azione didattica da intraprendere nella settimana (minimo di 30 minuti per ogni lezione). I soggetti coinvolti dovranno essere preavvisati e informati delle attività da realizzare nei vari incontri, di modo che possano partecipare ad esse con il vestiario adeguato.

Comunicazione ai partecipantiLe lezioni di Ed. fisica si svolgeranno nei giorni: ..........................………………..................................................................................................………………………………dalle ore ..........alle ore ............ presso ..............................................…………………………in via ............................................…………. alla presenza di..........................……………….

firma........................…………………….

- All'inizio dell'anno, i soggetti dovranno sostenere un esame di idoneità medico-biometrico.- Le attività dovranno essere pianificate in sequenza con una difficoltà crescente; l'educatore stabilirà la sua programmazione, utilizzando la raccolta di attività.- Nello svolgimento degli incontri l'educatore dovrà acquisire una conoscenza sufficiente di tutti gli alunni, stabilendo le mete da raggiungere. Egli dovrà presentarsi con un vestiario adeguato ed esprimersi con un linguaggio chiaro a portata di tutti gli alunni con un tono naturale e una voce schietta. Egli dovrà evitare le attività con poco movimento; le situazioni imbarazzanti per gli alunni che hanno delle difficoltà; mentre dovrà incoraggiare gli alunni con elogi favorendo le loro opportunità di successo. In particolare egli dovrà adeguare le attività alle possibilità degli alunni, fornendo a chi è impossibilitato a partecipare alla lezione pratica, opportunità di cooperare con l'educatore.L'educatore potrà utilizzare i suggerimenti degli alunni nella determinazione delle scelte programmatiche facendo con i soggetti una valutazione circa le attività realizzate, mettendo a fuoco soprattutto le preferenze e le difficoltà incontrate. Nelle attività in cui si usa un grande attrezzo l'educatore dovrà collocarsi a lato dell'attrezzo cercando di mettersi in una posizione che possa aiutare gli alunni in caso di squilibrio durante lo svolgimento delle attività. Occorre fare in modo che i singoli soggetti prendano coscienza della responsabilità di ognuno nelle attività di gruppo, di coppia, ecc.

1.4. LA PROGRAMMAZIONE IN CONCRETO

Schema di formalizzazione della programmazione didattica.

La logica programmatica contestualizza l’area corporeo-motoria e mimo-gestuale mediante la determinazione di disposizioni e di finalità didattiche a cui afferiscono gli obiettivi da raggiungere mediante le categorie di attività con cui l’insegnante dà una struttura organica alle attività da realizzare per gli scopi che si è prefisso. I nessi che collegano queste dimensioni dell’azione didattica sono i seguenti:• ASSE DEI LINGUAGGI OPERAZIONALI• AREA CORPOREO-MOTORIA - MIMOGESTUALE• DISPOSIZIONE ad ESPLORARE la realtà • FINALITÀ: ESPLORAZIONE DELLArealtà • OBIETTIVI GENERALI --> SPECIFICI

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• CATEGORIE DI ATTIVITÀ

Categorie di Attività:

1.muoversi liberamen-te in un ambiente2.camminare lungo le pareti3.occupare solo il centro4.occupare solo gli angol5.occupare con i piedi il minor spazio possi-bile, poi il maggior spazio6.con il corpo sdraiati occupare maggior e minor spazio

Sottocategorie: - Variabili andature- Variabili ambienti- Variabili contesti- Variabili significa-ti- Variabili funzioni

Piano-forte Lungo-corto Veloce-lento Avampiedi Talloni Pianta Esterno piede Interno piede Un solo piede Imit. animali (confronti) Passo saltellato Passo stacco In avanti/in dietro Lateralmente

Elenco attività

A. = Svolgimento delle attività (sincronia - alternanza - successione)R. = Rappresentazione delle attività rilettura con altri linguaggi • ATTIVITÀ CON I SOGGETTI.

Nelle attività l’insegnante deve rendere operanti le capacità potenziali dei soggetti e dei soggetti in genere prospettando loro delle “cose” da fare, da conoscere, da vivere, per incrementare i livelli personali di competenza corporeo-motoria e mimo-gestuale.a) Adattare per i 3 - 4 - 5 anni variabili - modo - contesto - significatib) Lo stesso schema vale per SÉ, ALTRO/I, OGGETTI, AMBIENTE; con combinazioni varie (doppie, triple, quadruple);c) Elenco attività: indicarne alcune in sequenza (è impossibile esaurirle)

ImmediataCooperazione Diretta Mediata

d) L'azione motoria (psico-motoria)acquista significato nella relazione (socio-motoria: mimico-gestuale)

Contrapposizione InterazioneMimica-Gesto

Cooper./Contrapp. Indiretta PosturaPrassiaCondottamotoria

e) Lo schema di approccio didattico è identico per: - ogni altra categoria di attività,- tutti gli altri obiettivi all'interno della stessa finalità,- le altre finalità all'interno della stessa area,- le varie altre aree all'interno dello stesso asse,- gli altri assi.

Mappa delle mete didattiche

Dopo aver approfondito i significati e le implicazioni relative agli 8 livelli proposti dai diagrammi, si passa ad analizzare la mappa degli obiettivi dell'area corporeo-motoria e mimico-gestuale. È emerso che le qualità rilevanti da perseguire nel bambino nell'infanzia e nella fanciullezza sono le seguenti:1) Disposizione ad esplorare e conoscere la realtà: Consiste nella tendenza ad estendere, approfondire, organizzare la propria interazione con la realtà fisica. I comportamenti percettivo e motorio si integrano circolarmente. È importante stimolare ed assecondare le motivazioni "ascendenti" che spingono il soggetto in

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questa direzione.2) Disposizione ad utilizzare modalità di simbolizzazione del proprio corpo: Consiste nella potenzialità di esecuzione gestuale, secondo le varianti più diverse, nel senso di un'attivazione della simbolicità del corpo e del movimento.3) Disposizione a rappresentare simbolicamente mediante il linguaggio del corpo: È la disposizione ad una produzione simbolica (corporeo-motoria) con la valenza prevalentemente riflessiva, al fine della comprensione dei significati del movimento-gesto.4) Disposizione a comunicare mediante il corpo in situazione: È la disposizione ad usare in modo contestualizzato la comunicazione corporea per instaurare un'interazione con gli altri significativa in termini simbolici (valenza prevalentemente transitiva).5) Disposizione ad esprimere contenuti simbolici mediati col Linguaggio del Corpo con tecniche d'impiego di oggetti: è l'estensione delle potenzialità comunicative all'uso di oggetti, strumenti e quando altro possa essere assimilato a questa finalità.

Fasi di definizione operativa della progettazione didattica

Le fasi di definizione operativa della progettazione didattica sono le seguenti:1) INDIVIDUAZIONE DELL’ASSE DI APPARTENENZA (OPERAZIONALE, dei LINGUAGGI, ecc;)Complesso di qualità afferenti a diverse aree che tra loro intrattengono nessi di implicazione disposizionale per l’affinità e l’elettività assoluta delle qualità della persona coinvolte.2) INDIVIDUAZIONE DELL’AREA DI APPARTENENZA (PSICO-SOCIOMOTORIA, MIMOGESTU-ALE)Complesso di qualità della persona che risultano essere pertinenti per l’età del soggetto e coerenti con i fini istituzionali dell’ente in cui si realizza l’intervento.3) DETERMINAZIONE E SCELTA DELLE FINALITÀ Complesso delle disposizioni ad utilizzare modalità operazionali e di simbolizzazione del proprio corpo entro un contesto interattivo e sociale (capacità di realizzare atteggiamenti, azioni, comportamenti che siano funzionali, in prospettiva, alla comunicazione e alla operazionalità).4) INDIVIDUAZIONE E SCELTA DEGLI OBIETTIVIComplesso di capacità adatte a consentire al soggetto di utilizzare il proprio corpo in modo significativo per sé e per gli altri (gesti e posture, azioni, procedure realizzabili nello spazio-tempo uadridimensionale e simbolico-culturale), in modo funzionale al contesto comunicativo-interattivo.5) INDIVIDUAZIONE DELLE CATEGORIE DI ATTIVITA'Complesso di categorie di attività che l’insegnante può organizzare e utilizzare per rendere il suo intervento funzionale al raggiungimento delle mete sopra indicate (finalità e obiettivi) entro gli ambiti dell’area corporeo-motoria e mimico-gestuale.6) SOTTOCATEGORIE Complesso dei parametri qualitativi che rendono possibile la determinazione della variabilità situazionale delle categorie di attività in attività vere e proprie da proporre ai soggetti.

Espressione comunicazione Transitiva, riflessiva AzioniRelazione con sé,

altro/i,oggetti

Operazioni esplorazionericonoscimentoazioneinterazionedenominazioneriproduzionerappresentazionecomunicazione

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Funzioni trasformativainterpersonaleimmaginativaregolativa

Contesti e significati cercare e mantenere il contattocon qualcosa o qualcunopercepireelaborareprogettareattuarecontrollarevalutare

7) ATTIVITÀ GENERALI Complesso delle attività possibili private di una loro contestualità specifica, come per esempio il posizionare, l’orientare, il distanziare il corpo (la cui specificazione può includere nell’attività concreta, il distanziare in funzione di un gioco, verbale, operativo, ecc.) Qui si elenca-definisce l'insieme delle attività che si utilizzeranno, la loro sequenza, le possibilità di attuazione.8) ELENCO ATTIVITÀ La realtà è complessa, non riducibile a forma simbolica; si entra nei dettagli delle attività da realizzare e realizzate. Le attività didattiche possono essere strutturate seguendo alcune categorie di attività che esprimono le possibilità funzionali del soggetto. L’educatore potrà utilizzare un costrutto epistemologico di riferimento che ponendo in relazione le variabili funzionali e quelle contestuali lo guiderà nella determinazione della sequenza di attività da realizzare con i soggetti al fine di consentir loro il raggiungimento dell'obiettivo prefissato (vedi "variabili delle attività da realizzare"). Nelle attività l’educatore dovrà rendere operanti le capacità potenziali dei soggetti, prospettando loro delle “attività” adatte a fare, conoscere, esperire, ecc., al fine di incrementare i livelli personali di competenza corporeo-motoria e mimo-gestuale.

Fasi di definizione operativa della progettazione didattica

La definizione operativa delle fasi di progettazione didattica richiama le seguenti operazioni:1) SCELTA DEGLI AMBITI DISPOSIZIONALI.Consiste nella scelta degli ambiti disposizionali in cui è possibile operare durante l'intervento educativo (ambito psicomotorio, sociomotorio, mimo-gestuale, ecc.). In tali ambiti confluiscono le qualità della persona che si ritiene di poter sviluppare essendo esse pertinenti rispetto all’età dei soggetti cui ci si rivolge, in un dato contesto istituzionale. 2) DETERMINAZIONE DELLE CONNESSIONI TRA AMBITI DIDATTICI.Consiste nella determinazione delle relazioni esistenti tra i vari ambiti disposizionali in cui si attuerà l'azione educativa. Abbiamo messo in relazione gli ambiti psicomotorio, sociomotorio, espressivo e comunicativo. Tale delimitazione del campo d'intervento, delinea il "profilo del progetto didattico" in cui si intende operare persviluppare le qualità dei soggetti cui l'educatore si rivolge. Tali relazioni evidenziano i nessi di affinità ed elettività gerarchica presenti tra qualità rilevanti degli ambiti disposizionali prescelti per favorire la piena realizzazione del soggetto in formazione ad un dato livello del suo sviluppo. Tale "profilo" collega qualità della persona che intrattengono specifici rapporti di natura funzionale (capacità rappresentative e linguistiche; capacità cognitive, di rispetto delle norme etiche, relazionali, affettive e capacità di regolazione dell'azione; ecc.). Possiamo avere connessioni orizzontali tra capacità che hanno sviluppi paralleli (capacità verbali, grafico-pittoriche, mimo-gestuali) e connessioni verticali tra capacità che hanno sviluppi successivi (capacità percettive, di elaborazione, progettuali, di attuazione e controllo dell'azione). 3) INDIVIDUAZIONE E SCELTA DELLE FINALITÀ Consiste nell'individuazione del complesso di disposizioni da utilizzare come mete ultime dell'azione educativa e nella scelta di alcune di esse per l'attuazione concreta della proposta didattica in vista dello sviluppo di capacità operazionali e comunicative utilizzabili concretamente dal soggetto in vista di una sua integrazione nella comunità sociale. (vedi proposta)4) INDIVIDUAZIONE E SCELTA DEGLI OBIETTIVI

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Consiste nell'individuazione del complesso di capacità adatte a consentire al soggetto di utilizzare il proprio corpo in modo significativo per sé e per gli altri (gesti e posture, azioni, procedure, ecc.) contestualmente allo spazio-tempo fisico-simbolico in cui il egli vivrà le esperienze educative da proporre. (vedi proposta)5) INDIVIDUAZIONE DELLE CATEGORIE DI ATTIVITÀConsiste nell'individuazione di categorie di attività che l’insegnante può organizzare e utilizzare per rendere il suo intervento funzionale al raggiungimento degli obiettivi. Tali categorie sono così evidenziate:

Interazioni possibili. Categoria di attività.Interazione con se stesso Percezione del proprio corpo.

Consapevolezza di sé.Strutturazione dello schema corporeo. Ecc.

Interazione con l'ambiente Strutturazione spazio-temporale.Strutturazione di nessi causa-effetto.Strutturazione di schemi motori di base.Articolazione di schemi motori.Strutturazione di schemi d'azione. Ecc.

Interazione con gli altri. Organizzazione di contesti interattivi.Partecipazione in contesti interattivi.Strutturazione di modalità comunicative.Strutturazione di strategie d'azione. Ecc.

6) INDIVIDUAZIONE DELLE SOTTOCATEGORIE DI ATTIVITÀConsiste nell'individuazione del complesso di parametri qualitativi che rendono possibile la determinazione di variabili didattiche applicabili alle categorie di attività per determinare le tipologie di attività da proporre ai soggetti.

Sottocategorie di attività Variabili didattiche AttivitàFunzionali Percepire

ComprendereElaborareProgettareAttuare e controllareVerificareValutare. Ecc.

Contestuali: OrganizzareApplicareAdeguareRiorganizzareFormalizzareValorizzare rapportiRappresentare relazioni. Ecc.

7) DETERMINAZIONE DELLE ATTIVITÀSi tratta di individuare le variabili che consentono la strutturazione del complesso di attività possibili anche se private di una loro contestualizzazione specifica. Ad esempio il posizionare (3-B->2), l’orientare (3-, il distanziare il corpo (la cui specificazione può includere nell’attività concreta, il distanziare in funzione di un gioco, il comunicare verbalmente, l'operare, ecc.) Così si elencano e definiscono le attività che saranno realizzate, la loro sequenza, le fasi e i dettagli attuativi.

Variabili funzionali: Variabili contestuali: Attività da realizzare:

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1) Percepire gli elementi del reale e le loro caratteristiche.2) Comprendere le relazioni tra elementi fisici e simbolici del reale.3) Elaborare le esperienze in funzione di un progetto d'azio-ne (operativo o comunicativo).4) Progettare e attuare azioni in funzione di scopi complessi (personali e/o comuni ad altri.5) Controllare gli esiti delle azioni rispetto agli scopi dati (in relazione ad uno o più crite-ri di efficacia, efficienza, significatività, ecc.).7) Valutare atti, fatti ed eventi.

A) Organizzare il gruppo.B) Applicare le regole date o convenute.C) Adeguare il setting e le regole agli scopi. D) Riorganizzare l'esperienza.E) Formalizzare l'esperienza.F) Valorizzare i rapporti tra le persone.G) Rappresentare relazioni tra oggetti, azioni ed eventi.

1) I soggetti percepiscono .......2) I soggetti agiscono per.......3) I soggetti modificano.......4) I soggetti comunicano.......5) I soggetti rappresentano.......6) I soggetti attuano.......7) I soggetti valutano.......8) I soggetti spiegano......9) I soggetti organizzano......10) ecc.

Costrutti finalistici dell’ambito formativo corporeo-motorio.

Il corpo costituisce la risorsa originaria ed insostituibile per cogliere il mondo e porre se stesso in relazione con le cose e con le persone. L'azione motoria, all'inizio della scuola d'infanzia, è il mezzo principale dell'esplorazione, da un lato il bambino comincia ad incuriosirsi del modo in cui riesce ad intervenire nell'ambiente; dall'altro il corpo è messo al centro dell'interesse personale, viene esaminato nelle sue parti e grazie alla maturazione neurologica, il bambino esplora intensamente le sue possibilità funzionali e ne scopre progressivamente i limiti.Il corpo nella sua integrità olistica con la mente e lo spirito si pone così come l'entità strutturale che consente alla persona di dare origine della funzione simbolica prima di imparare a servirsi dei segni convenzionali e del linguaggio verbale. Il bambino utilizza il corpo, i movimenti e le posture, per imitare fatti e persone. Gli indici e i segnali utilizzati nell'imitazione, vengono adoperati come se fossero veri ma con la convinzione che tali non sono. L'imitazione corporea è da considerare una modalità elementare adatta ad organizzare le proprie esperienze e ad acquisire quelle degli altri; si afferma come funzione simbolica che in seguito, ai livelli più evoluti, sarà assolta con maggiore ampiezza e precisione dal linguaggio verbale. Al suo esordio però la mimica e la gestualità del corpo hanno un ruolo determinante nella comunicazione intrapersonale e interpersonale, ruolo che continuerà ad esistere per tutta la vita, sia pure in via complementare agli altri linguaggi.In questa attivazione delle capacità simboliche, il gioco del bambino tra i quattro e i sei anni non si limita alla riproduzione di comportamenti da imitare, ma punta ad appropriarsi delle qualità e del ruolo ad essi sottesi. Attraverso il gioco, l'imitazione corporea consente al soggetto una prima assimilazione delle regole sociali e dei valori etici e morali degli adulti.L'educazione fisica è dunque educazione del movimento e delle sue valenze simboliche. L'originalità del corpo ha portato ad assolutizzare la sua centralità e a presentare l'educazione corporea in forme totalizzanti quando non addirittura esclusive (in particolare nella psicomotricità). Per quanto si voglia attribuire al corpo una rilevanza fondamentale per la maturazione del bambino nell'età della scuola d'infanzia, è necessario considerare anche le altre dimensioni della personalità infantile che, pur radicandosi nella corporeità, da questa si distinguono perché ne rappresentano svolgimenti specifici e irriducibili.

Disposizioni corporeo-motorie.

Dopo aver evidenziato la logica progettuale e i nessi tra gli elementi progettuali che concorrono a realizzare le sequenze di attività, si propone una la mappa delle disposizioni corporeo-motorie. Le qualità rilevanti da perseguire nell'infanzia e nella fanciullezza sono le seguenti: 1) Disposizione ad esplorare e conoscere la realtà. Consiste nella tendenza ad estendere, approfondire, organizzare la propria interazione con la realtà fisica. I comportamenti percettivo e motorio si integrano

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circolarmente. È importante stimolare ed assecondare le motivazioni "ascendenti" che spingono il soggetto in questa direzione.2) Disposizione ad utilizzare il proprio corpo nello spazio-tempo fisico-simbolico. Consiste nella potenzialità di esecuzione gestuale, secondo le varianti più diverse, con attivazione delle possibilità cinetiche personali.3) Disposizione a modificare i rapporti degli oggetti e degli altri. Consiste nella possibilità di realizzare interventi nell'ambiente idonei a trasformare i rapporti tra gli oggetti e le persone per realizzare progetti di destinazione temporanea o permanente d'uso, di funzione, di ruolo, ecc.4) Disposizione a rappresentare mediante i linguaggi del corpo. È la disposizione ad una produzione corporeo-motoria significativa per sé e gli altri in riferimento a fatti, atti ed eventi di cui si ha esperienza diretta o indiretta.5) Disposizione a comunicare mediante il corpo. È la disposizione ad usare in modo contestualizzato la comunicazione corporea per instaurare un'interazione significativa con gli altri.6) Disposizione a realizzare azioni complesse significative per sé e gli altri. È la disposizione in cui le proprie competenze operative e comunicative sono giocate nell'azione. Tale dimensione esprime la possibilità di un soggetto di attuare le proprie strategie corporeo-motorie, anche con uso di oggetti, strumenti e metodi adatti a conseguire scopi complessi e significativi entro il gruppo sociale.

L'educazione fisica sviluppa da un lato agli aspetti funzionali del corpo nel suo accrescersi e maturare (ed. psicomotoria), dall'altro è orientata a sviluppare le molteplici potenzialità operative, espressive e comunicative della persona (ed. sociomotoria e mimico-gestuale). La nostra proposta progettuale fa riferimento al reticolo epistemologico tradizionale, implementato di ulteriori costrutti teleologici, rispondenti alla rappresentazione pedagogica delle qualità del fanciullo. Ciò vuol consentire all'educatore di fissare le mete e di determinare le modalità di raggiungimento delle stesse nella programmazione dell'azione educativa e didattica.

CAP. II - LA PROGRAMMAZIONE IN EDUCAZIONE FISICA

I nuovi significati di corporeità, di azione motoria, di gioco e di sport indicano gli obiettivi strutturali e le motivazioni dell'intervento educativo e del suo sviluppo.Si tratta di ampliare il più possibile il repertorio degli schemi d’azione e gestuali e di attivare un progressivo, finalizzato controllo del proprio comportamento motorio.

2.1. IPOTESI DI LAVORO ANNUALE: SCANSIONE IN FASI DELLA PROGRAMMAZIONE

Una ipotesi di lavoro annuale deve essere ponderata in relazione alle condizioni di esercizio in cui l'educatore si trova ad operare (condizioni strutturali, competenze dei soggetti in formazione, competenze dell'educatore, strumenti e tempi disponibili, obiettivi da raggiungere, ecc.). La proposta è solo esemplificativa e non pretende di costituire un percorso adatto ad ogni situazione specifica in cui i vari educatori possono trovarsi ad operare.Il percorso didattico evidenzia le scelte progettuali in relazione alla loro successione temporale.Qui di seguito si propone una esemplificazione della programmazione scandita in un quinquennio di attività.È chiaro che ciascun docente può e deve modificare l’esempio a seconda del contesto in cui opera e dei soggetti a lui affidati.

IPOTESI DI SCANSIONE DELLA PROGRAMMAZIONE (es. su cinque fasi)Prima a)- Percezione, - si riconosce allo specchio: viso, arti superiori, arti

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fase conoscen-za e coscienza del corpo

inferiori, tronco in maniera sempre più analitica- riconosce dx e sx e compie azioni che impegnano ora il lato destro, ora quello sinistro del corpo- controlla il proprio corpo durante l’azione- assume posture e le modifica spontaneamente o su comando

denomina le diverse parti del corpob)- Coordinazione oculo-manuale, segmentaria edinamica generale

- affina la coordinazione oculo-manuale e segmentaria mediante attività manipolative con piccoli oggetti, attrezzi, costruzioni, ritagli.- affina il lanciare, afferrare, calciare.- esegue azioni in seguito a stimolazioni appropriate, di tipo visivo, sonoro, tattile.- effettua attività motorie specifiche per sviluppare la coordinazione dinamica generale

c)- Organizzazione spa-zio temporale, del senso ritmico e gestuale e delle relazioni con gli altri

- si muove costruendo consapevolmente lo spazio mediante esercizi di orientamento, di spostamento con gli occhi, bendati, mediante percorsi...- si muove seguendo ritmi proposti da altri o creati da lui stesso, al suono di musiche classiche o popolari.- si impegna in creazioni di storie che sviluppa, oltre che con mezzi linguistici, con suoni e rumori, vocalizzi, gesti e movimenti del corpo.- comunica sensazioni, idee e sentimenti mediante gesti, posizioni, atteggiamenti.- compie azioni per il controllo della respirazione.- si impegna in giochi di osservazione, di imitazione per potenziare la destrezza, l'equilibrio, l'agilità, per superare eventuali rigidità gestuali.- relaziona con gli altri in forma aperta e comunicativa, cambia ruoli e posizioni nel gioco.- ha rapporto giocoso con gli altri attraverso gli oggetti- costruzione di strutture ritmico-motorie semplici e via via sempre più combinate e complesse

Seconda fase

a)- Percezione, conoscen-za, coscienza del corpo

- si impegna in azioni per sviluppare la coscienza dello schema corporeo riconoscendo su di sé e sugli altri le varie parti del corpo- impara ad eseguire successioni posturali seguendo uno schema prefissato- consolida le capacità di coordinare tra loro i movimenti degli arti per lanciare e riprendere oggetti con una o due mani, per farli rotolare, girare, ecc.- ricerca il contatto delle varie parti del corpo con punti, zone o superfici di oggetti

b)- Miglioramento delle coordinazioni oculo-ma-nuale e dinamica gene-rale

- riconosce e descrive la collocazione spaziale di oggetti- colloca gli oggetti, in relazione alla loro forma e dimensione, in spazi ampi o ristretti, squadrati o tondeggianti, alti o bassi- usa tutte le dita delle due mani per stringere,

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afferrare, respingere, ecc.- esegue lanci di precisione da fermo e in movimento- inoltre:. rotola in varie forme e con diverse inclinazioni;. sposta, rapidamente e con destrezza oggetti voluminosi e pesanti insieme ad altri compagni;. arrampica, supera semplici ostacoli.

c)-Miglioramento dell'organizzazione spazio-temporale e della capacità di relazione con gli altri e con l'ambiente

- padroneggia il corpo in relazione agli altri e allo spazio, si muove nell'ambiente rispettando gli altri, si adegua al ritmo degli altri, prende coscienza della successione temporale delle sue e altrui azioni- rappresenta posizioni mimiche che raffigurano lavori, personaggi, situazioni.- controlla e rispetta le regole dei giochi.- svolge attività di animazione, giochi imitativi e simbolico-espressivi con i vari movimenti, posture, con e senza attrezzi, individualmente e in gruppo.- osserva sé e gli altri durante l'esecuzione di gesti e di movimenti mimico-imitativi, coglie nuovi elementi ed integrandoli nella propria esecuzione.- esegue giochi tradizionali (aprirsi/chiudersi, entrare/uscire).- effettua spostamenti nello spazio, sceglie il proprio percorso o segue un percorso prestabilito: tra, sotto, sopra, a sinistra di, a destra di, davanti a, dietro a.- effettua azioni di rilassamento e di respirazione.- riflette sulle varie attività e traduce le fasi in termini linguistici.

Terza fase

a)- Sviluppo della perce-zione, conoscenza, co-scienza del proprio schema corporeo

- consolida la conoscenza delle varie parti e funzioni del corpo, con particolare riguardo a quelle senso-percettive (visive: percezione e distinzione dei colori e delle loro componenti; uditive: distinzione di suoni e rumori e delle loro componenti: altezza, intensità, durata, timbro; tattili: percezione di materiali diversi; gustative: distinzione dei sapori; olfattive: riconoscimento degli odori e delle loro gradazioni)- conosce forme e volumi, consistenza della materia, temperatura; - mantiene l'equilibrio posturale per alcuni secondi, distingue le posture corrette da quelle scorrette, si muove ordinatamente, con armonia e con grazia.- sa effettuare azioni di parti e segmenti del corpo; della testa, degli occhi, degli arti, del tronco, ecc.- attiva, a comando, diversi schemi motori: sollevare, spingere, afferrare, lasciare, sostenere, sfiorare, premere, tirare, indicare.- confronta altezze, pesi, lunghezze del corpo proprio e altrui e dei singoli segmenti- riconosce la lateralità proiettata sugli oggetti e sulle altre persone

b)- Miglioramento - sceglie, dirige, controlla l’azione

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della coordinazione oculo-manuale, segmentaria, dinamica generale

- riconosce situazioni contrastanti: movimento/im-mobilità, rumore/silenzio, luce/oscurità, dentro/fuori, vicino/lontano, veloce/lento- effettua improvvisazioni ritmate e danzate e in pantomime.- perfeziona gli schemi motori del lanciare/ripren-dere, del rimbalzare/afferrare con palle di varie dimensioni individualmente e collettivamente.

c)- Miglioramento della organizzazione spazio-temporale e delle capacità di relazione con gli altri e con l'ambiente

- sposta il proprio corpo nello spazio, stabilendo contatti massimi e minimi con suolo, pareti, oggetti- effettua attività di consolidamento della capacità di percepire tempi e posizioni: camminare con varie andature, saltellare soli e in coppia alla stessa velocità, rincorrere una palla rotolante e precederla nel punto d'arrivo, correre e saltare dentro lo spazio delimitato da cerchi e da oggetti delimitanti percorsi.- effettua attività finalizzate alla valutazione di dimensioni, profondità, distanza degli oggetti.- effettua giochi vari di gruppo: staffette, scambi e passaggi del pallone, ecc.

Quarta fase

a)- Sviluppo della perce-zione, conoscenza, co-scienza del proprio-schema corporeo

- effettua attività finalizzate al miglioramento delle capacità di saltare, correre, arrampicarsi, sollevare, trasportare, lanciare- esegue azioni di controllo del corpo in posizione posturale e dinamica: contrae e decontrae i muscoli, riproduce atteggiamenti e gesti, passa dalla posizione eretta a quella seduta e a quella coricata, dal movimento all'immobilità, dalla tensione (stringere, torcere, serrare, flettere) al rilasciamento- percepisce il peso degli arti, la superficie di contatto al suolo, i rumori esterni e il silenzio, il proprio e l'altrui ritmo cardiaco- esegue azioni finalizzate al rafforzamento della lateralità

b)- Miglioramento della coordinazione oculo-manuale, segmentaria, dinamica generale

- effettua attività finalizzate al miglioramento della capacità di coordinazione dei movimenti: afferrare con le mani e con i piedi, lanciare con movimenti incrociati degli arti, eseguire movimenti simultanei con diverse parti del corpo.- cammina e corre lungo un percorso prestabilito, tenendo in equilibrio un oggetto.- esegue azioni per migliorare la capacità di manipolare oggetti diversi.- esegue azioni per sviluppare e consolidare gli equilibri posturale e dinamico.- esegue azioni per migliorare la capacità respiratoria: gonfia palloncini, spegne candele a diverse distanze, inspira profondamente e emette aria accentuando i movimento di espirazione.

c)- Miglioramento - esegue azioni e giochi per migliorare l'attenzione, il

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della organizzazione spazio-temporale e della capacità di relazione con gli altri e con l'ambiente

controllo del movimento, la percezione dello spazio, la capacità di collaborazione: lo sparviero, il fazzoletto, la palla prigioniera, gli stregoni.- percepisce correttamente, interiorizza, memorizza e riproduce strutture e ritmi complessi.- esegue attività di analisi, scomposizione e ricomposizione dell'azione motoria (flessioni, inclinazioni. piegamenti, oscillazioni, circonduzioni), utilizzando anche piccoli attrezzi, individualmente e a gruppi.- esegue azioni per raffinare la memoria spazio-temporale per mezzo di sequenze di movimenti complessi.

Quinta fase

a)- Sviluppo della perce-zione, conoscenza,coscienza del proprio schema corporeo

- conosce e usa consapevolmente il corpo in rapporto a sé, alle persone, alle cose: contrae e rilassa i muscoli, identifica e modifica la propria posizione, solleva lentamente e lascia ricadere vari segmenti del corpo, sperimenta la diversa ampiezza dei gesti.- esegue azioni a diverse velocità, anche con dissociazione volontaria dell'azione dei vari segmenti (al rallentatore, seguendo un brano musicale, individualmente, a gruppi).- esegue azioni di riproduzione e invenzione di situazioni espressive attraverso il linguaggio corporeo segmentario e globale.- è capace di rilassarsi volontariamente e di controllo tonico (accelerazione e rallentamento dei movimenti con varie gradazioni, adeguandosi a un ritmo, individuale o in gruppo).

b)- Miglioramento della coordinazione oculo-ma-nuale, segmentaria,dinamica generale:

- usa la corda e la bacchetta per eseguire saltelli e giochi di equilibrio- usa la palle e i cerchi in esercizi di prontezza, di abilità e di precisione- percorre con destrezza e rapidità circuiti variati- effettua azioni per consolidare ed affinare la capacità di saltare, correre, lanciare, rotolare, arrampicarsi- riflette sui gesti, gli atteggiamenti, le posizioni, le azioni

c)- Miglioramento dellaorganizzazione spazio-temporale e della capa-cità di relazione con gli altri e con l'ambiente

- comunica situazioni di gioia, noia, disagio, attraverso gesti e pantomine- effettua azioni per acuire la sensibilità propriocettiva per la presa di coscienza della contrazione e della decontrazione muscolare- su segnali dati, e capace di muoversi, fermarsi, osservare la propria e l'altrui posizione- effettua azioni che comportano il superamento di ostacoli di varia altezza, forma e dimensione- esegue giochi di squadra, coordinando le proprie azioni in rapporto all'azione degli altri

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- esegue corse su terreni diversi, con percorsi di varia lunghezza e differenti modalità di esecuzione- partecipa a giochi collettivi, con regole complesse, che implicano organizzazione e accordo- riconosce cadenze ritmiche semplici e complesse e le interpreta per mezzo della danza

2.2. PROGRAMMAZIONE DELL'E. F: PREADOLESCENZA

TASSONOMIA DEGLI OBIETTIVI: Preadolescenza

FINALITÀ 1 - SVILUPPARE LE QUALITÀ FISIOLOGICHE DELLA PERSONA.

Obiettivo generale 1 - Migliorare la funzione cardio-respiratoria. Obiettivo intermedio 1 - Capacità di sopportare sforzi blandi e di lunga durata. Obiettivo intermedio 2 - Capacità di prendere coscienza delle modalità di recupero dall'affaticamento;Obiettivo intermedio 3 - Capacità di aumentare l'escursione toracica.Obiettivo intermedio 4 - Capacità di regolare e controllare l'atto respiratorio.Obiettivo intermedio 5 - Capacità di aumentare l'apnea inspiratoria.Obiettivo intermedio 6 - Capacità di sollecitare e incrementare l'efficienza respiratoria.Obiettivo intermedio 7 - Capacità di sollecitare e incrementare l'efficienza cardiaca.Obiettivo intermedio 8 - Capacità di applicare le conoscenze sui processi cardio-vascolari.Obiettivo intermedio 9 - Capacità di rilevare la frequenza cardiaca.Obiettivo intermedio 10 - Capacità di rilevare la frequenza respiratoria.

Obiettivo generale 2 - Rafforzare la potenza muscolare.Obiettivo intermedio 11 - Capacità di incrementare la potenza dell'azione.Obiettivo intermedio 12 - Capacità di incrementare la potenza in base all'aumento di velocità dell'azione.Obiettivo intermedio 13 - Capacità di incrementare la potenza in base all'aumento di forza dell'azione.Obiettivo intermedio 14 - Capacità di mantenere la precisione ed incrementare la potenza dell'azione.Obiettivo intermedio 15 - Capacità di incrementare la potenza in base all'aumento di velocità dell'azione.

Obiettivo generale 3 - Migliorare la mobilità articolare.Obiettivo intermedio 16 - Capacità di incrementare la estensibilità muscolare.Obiettivo intermedio 17 - Capacità di incrementare la elasticità muscolare.Obiettivo intermedio 18 - Capacità di incrementare la estensibilità-elasticità capsulo-legamentosa.Obiettivo intermedio 19 - Capacità di migliorare il rilassamento neuro-muscolare.Obiettivo intermedio 20 - Capacità di migliorare l'escursione di una articolazione.Obiettivo intermedio 21 - Capacità di migliorare l'escursione di più articolazioni.Obiettivo intermedio 22 - Capacità di migliorare l'escursione articolare in velocità.Obiettivo generale 4 - Migliorare la rapidità del gesto.Obiettivo intermedio 23 - Capacità di contrarre rapidamente i gruppi muscolari sinergici.Obiettivo intermedio 24 - Capacità di ridurre i tempi di reazione ad uno stimolo.

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Obiettivo intermedio 25 - Capacità di rispondere in modo finalizzato ad uno stimolo inatteso secondo un codice.Obiettivo intermedio 26 - Capacità di elaborare rapidamente strategie motorie ottimali in determinate condizioni (interne e esterne).Obiettivo intermedio 27 - Capacità di migliorare l'esecuzione rapida di una azione mediante l'uso dei feed-back.

FINALITÀ 2 - CONSOLIDARE E COORDINARE GLI SCHERMI MOTORI DI BASE.

Obiettivo generale 5 - Coordinare gli schemi motori in schemi d'azione.Obiettivo intermedio 28 - Capacità di coordinare due o più schemi motori in un contesto preordinato.Obiettivo intermedio 29 - Capacità di coordinare due o più schemi motori in un contesto semi-preordinato.Obiettivo intermedio 30 - Capacità di coordinare due o più schemi motori in un contesto non preordinato.Obiettivo intermedio 31 - Capacità di coordinare variamente due o più schemi motori in un contesto preordinato.Obiettivo intermedio 32 - Capacità di coordinare variamente due o più schemi motori in un contesto semi-preordinato.Obiettivo intermedio 33 - Capacità di coordinare variamente due o più schemi motori in un contesto non preordinato.Obiettivo intermedio34 - Capacità di automatizzare le combinazioni efficaci di due o più schemi motori in un dato contesto.Obiettivo intermedio 35 - Capacità di finalizzare l'impiego degli schemi motori in un dato contesto.Obiettivo intermedio 36 - Capacità di variare la coordinazione tra due o più schemi motori in un dato contesto.Obiettivo intermedio 37 - Capacità di rappresentare mentalmente gli schemi motori adatti a realizzare una azione.Obiettivo intermedio 37 - Capacità di rappresentare linguisticamente gli aspetti semiotici di schemi motori adatti a realizzare una azione.

Obiettivo generale 6 - Sviluppare la gestione cosciente dell'automatismo di azione.Obiettivo intermedio 38 - Capacità di rappresentare mentalmente l'esecuzione di schemi motori adatti a realizzare una azione.Obiettivo intermedio 39 - Capacità di rappresentare verbalmente l'esecuzione di schemi motori adatti a realizzare una azione.Obiettivo intermedio 39 - Capacità di rappresentare l'aspetto semiotico di una azione.Obiettivo intermedio 40 - Capacità di rappresentare lo scopo di un gesto eseguito.Obiettivo intermedio 41 - Capacità di rappresentare lo scopo di un gesto da eseguire.Obiettivo intermedio 42 - Capacità di variare i parametri fisici dell'azione (velocità, ampiezza, ecc.).Obiettivo intermedio 43 - Capacità di variare i parametri fisico-simbolici dell'azione (significato, espressività, senso, ecc.).Obiettivo intermedio 44 - Capacità di adeguare i parametri fisico-simbolici dell'azione al contesto interattivo.Obiettivo intermedio 45 - Capacità di interpretare l'altrui azione.Obiettivo intermedio 46 - Capacità di passare dalla descrizione del processo alla sua realizzazione.Obiettivo intermedio47 - Capacità di passare dalla realizzazione del processo alla sua

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descrizione.

Obiettivo generale 7 - Sviluppare l'applicabilità differenziata dei gesti rispetto al contesto. Obiettivo intermedio 48 - Capacità di applicare a uno stesso contesto diversi gesti efficaci.Obiettivo intermedio 49 - Capacità di applicare lo stesso gesto in contesti diversi.Obiettivo intermedio 50 - Capacità di comprendere l'equifunzionalità del gesto.Obiettivo intermedio 51 - Capacità di comprendere l'equisignificatività del gesto.Obiettivo intermedio 52 - Capacità di rispondere alle variazioni contestuali e ambientali.Obiettivo intermedio 53 - Capacità di mantenere le condotte corrette al variare delle condizioni interattive.

Obiettivo generale 8 - Prendere coscienza del corpo in rapporto all'ambiente. Obiettivo intermedio 54 - Capacità di organizzazione spazio-temporale.Obiettivo intermedio 55 - Capacità di coscienza senso-percettiva.Obiettivo intermedio 56 - Capacità di coscienza cenestesica.Obiettivo intermedio 57 - Capacità di percepire le proprie caratteristiche corporee.Obiettivo intermedio 58 - Capacità di rappresentare e descrivere le proprie caratteristiche corporee.Obiettivo intermedio 59 - Capacità di rappresentare e descrivere le altrui caratteristiche corporee.Obiettivo intermedio 60 - Capacità di controllare i propri atti rispetto ad oggetti presenti nello spazio-tempo.Obiettivo intermedio 61 - Capacità di controllare i propri atti rispetto a soggetti presenti nello spazio-tempo.Obiettivo intermedio 62 - Capacità di prevedere le evoluzioni di oggetti precedentemente sollecitati.Obiettivo intermedio 63 - Capacità di orientare il proprio corpo rispetto ad oggetti.Obiettivo intermedio 64 - Capacità di orientare gli oggetti rispetto al proprio corpo.Obiettivo intermedio 65 - Capacità di utilizzare lo spazio prossemico rispetto allo scopo comunicativo.Obiettivo intermedio 66 - Capacità di interpretare il significato dello spazio prossemico nella interazione con l'altro.Obiettivo intermedio 67 - Capacità di utilizzare piccoli e grandi attrezzi.Obiettivo intermedio 68 - Capacità di utilizzare l'ambiente naturale.Obiettivo intermedio 69 - Capacità di individuare la posizione di un soggetto rispetto ad indizi.

Obiettivo generale 9 - Prendere coscienza del proprio schema corporeo.Obiettivo intermedio 71 - Capacità di esplorazione percettivo-motoria del proprio corpo.Obiettivo intermedio 72 - Capacità di conoscere ed essere coscienti del corpo.Obiettivo intermedio 73 - Capacità di percepire le diverse parti del corpo nei reciproci rapporti.Obiettivo intermedio 74 - Capacità di percepire le diverse parti del corpo nei reciproci rapporti in riferimento ad un criterio dato.Obiettivo intermedio 75 - Capacità di percepire le caratteristiche del corpo.Obiettivo intermedio 76 - Capacità di riconoscere i diversi rapporti tra le parti del corpo a partire dai rumori prodotti.Obiettivo intermedio 77 - Capacità di comprendere e realizzare la configurazione di rapporti tra segmenti del corpo in azione descritti verbalmente.

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Obiettivo intermedio 78 - Capacità di modificare la propria posizione rispetto a quella di una rappresentazione iconica.Obiettivo intermedio 79 - Capacità di determinare i rapporto appropriato tra il proprio corpo e uno o più oggetti durante la realizzazione di un compito.Obiettivo intermedio 80 - Capacità di esplorare i rapporti possibili tra le varie parti del corpo (allungamento attivo-passivo).Obiettivo intermedio 81 - Capacità di esplorare i rapporti possibili tra le parti del corpo di due soggetti (allungamento attivo-passivo). Obiettivo intermedio 82 - Capacità di rappresentare verbalmente le relazioni tra gli elementi corporei e gli elementi d'ambiente.Obiettivo intermedio 83 - Capacità di ideare gesti e posizioni significative per sé e gli altri.Obiettivo intermedio 85 - Capacità di percepire e controllare le afferenze miotatiche.Obiettivo intermedio 86 - Capacità di controllare le afferenze miotatiche.Obiettivo intermedio 87 - Capacità di ideare, realizzare e controllare gli schemi posturali.Obiettivo intermedio 88 - Capacità di individuare e denominare i segmenti corporei coinvolti direttamente e indirettamente nell'azione.Obiettivo intermedio 89 - Capacità di stilizzare gestualmente una azione.Obiettivo intermedio 90 - Capacità di individuare e denominare i segmenti corporei che entrano in contatto al suolo.Obiettivo intermedio 91 - Capacità di individuare, rilevare e descrivere i mutamenti fisici del corpo nel tempo.Obiettivo intermedio 92 - Capacità di individuare, rilevare e descrivere i mutamenti funzionali del corpo nel tempo.Obiettivo intermedio 93 - Capacità di individuare e descrivere le necessità igieniche del corpo nel tempo.Obiettivo intermedio 94 - Capacità di individuare e descrivere i possibili mutamenti traumatici del corpo nel tempo.Obiettivo intermedio 95 - Capacità di individuare e descrivere i possibili trattamenti dei mutamenti fisici del corpo nel tempo.

Obiettivo generale 10 - Eseguire schemi di azione tratti da grandi giochi. Obiettivo intermedio 96 - Capacità di sperimentare gli schemi d'azione idonei alla realizzazione di un compito.Obiettivo intermedio 97 - Capacità di essere coscienti e controllare i parametri funzionali degli schemi d'azione.Obiettivo intermedio 98 - Capacità di organizzare e realizzare l'intesa tra due o più soggetti in azione per raggiungere un risultato.Obiettivo intermedio 99 - Capacità di realizzare degli schemi d'azione coordinati tra soggetti per raggiungere un risultato.Obiettivo intermedio 100 - Capacità di sperimentare nuovi schemi d'azione coordinati tra soggetti per raggiungere un risultato.

Obiettivo generale 11 - Verificare ed affinare l'equilibrio posturale e dinamico. Obiettivo intermedio 101 - Capacità di discriminare, conoscere e organizzare le afferenze.Obiettivo intermedio 102 - Capacità di utilizzare le afferenze in azione per regolare l'azione.Obiettivo intermedio 103 - Capacità di regolare l'equilibrio corporeo.

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Obiettivo intermedio 104 - Capacità di mantenere e ripristinare l'equilibrio in azioneObiettivo intermedio 105 - Capacità di mantenere e ripristinare l'equilibrio in seguito a sollecitazioni esterne.Obiettivo intermedio 106 - Capacità di controllare l'equilibrio dopo una caduta.Obiettivo intermedio 107 - Capacità di organizzare l'equilibrio in situazioni particolari.Obiettivo intermedio 108 - Capacità di tenere l'equilibrio in azioni successive. Obiettivo intermedio 109 - Capacità di tenere in equilibrio un oggetto.Obiettivo intermedio 110 - Capacità di tenersi in equilibrio sopra un oggetto.Obiettivo intermedio 111 - Capacità di tenersi in equilibrio su un oggetto instabile.Obiettivo intermedio 112 - Capacità di organizzare la posizione di miglior equilibrio rispetto ad un oggetto in situazione statica.Obiettivo intermedio 113 - Capacità di organizzare la posizione di miglior equilibrio rispetto ad un oggetto in movimento.Obiettivo intermedio 114 - Capacità di assumere la posizione più equilibrata congiuntamente ad un altro soggetto in rapporto con un oggetto in situazione statica.Obiettivo intermedio 115 - Capacità di assumere la posizione più equilibrata congiuntamente ad un altro soggetto in rapporto con un oggetto in movimento.Obiettivo intermedio 116 - Capacità di organizzare la miglior posizione di equilibrio che risponda ad un criterio dato.Obiettivo intermedio 117 - Capacità di organizzare l'equilibrio nelle azioni motorie di base.Obiettivo intermedio 118 - Capacità di percepire e controllare gli equilibri segmentali durante l'azione.Obiettivo intermedio 119 - Capacità di percepire e controllare le posizioni del corpo durantel'azione.

Obiettivo generale 12 - Verificare ed affinare la coordinazione generale. Obiettivo intermedio 120 - Capacità di associazione motoria per scopi comunicativi e operativi.Obiettivo intermedio 121 - Capacità di dissociazione motoria.Obiettivo intermedio 122 - Capacità di affinare gli schemi motori acquisiti.Obiettivo intermedio 123 - Capacità di variare l'attuazione degli schemi motori acquisiti al variare delle situazioni di esercizio.Obiettivo intermedio 124 - Capacità di applicare uno stesso schema d'azione al variare delle situazioni di esercizio.Obiettivo intermedio 125 - Capacità di regolazione dello schema motorio mentre si attua una variazione del contesto applicativo.Obiettivo intermedio 126 - Capacità di coordinazione percettivo-motoria dell'azione in base ai feedbacks di situazione.Obiettivo intermedio 127 - Capacità di riorganizzare l'azione in base all'esperienza fatta.Obiettivo intermedio 128 - Capacità di utilizzare l'ideazione e la programmazione motoria per compiti definiti in feed-forward.Obiettivo intermedio 129 - Capacità di prevedere e anticipare le conseguenze operative e comunicative dell'azione propria ed altrui.Obiettivo intermedio 130 - Capacità di valutare preventivamente le condizioni rilevanti in cui si esplicherà l'azione nel contesto interattivo.

Obiettivo generale 13 - Valutare distanze e traiettorie. Obiettivo intermedio 131 - Capacità di misurare distanze utilizzando come parametro

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un segmento del proprio corpo.Obiettivo intermedio 132 - Capacità di regolare le estensioni delle proprie azioni utilizzando.Obiettivo intermedio 133 - Capacità di regolare l'estensione e la velocità delle proprie azioni rispetto a quella di altri. Obiettivo intermedio 134 - Capacità di regolare l'estensione e la velocità delle proprie azioni rispetto a quella di oggetti.Obiettivo intermedio 135 - Capacità di valutare traiettorie di oggetti e soggetti per adeguare la propria posizione e i propri gesti.Obiettivo intermedio 136 - Capacità di regolare traiettorie di movimento.Obiettivo intermedio 137 - Capacità di coordinare la propria traiettoria di movimento a quella di oggetti e altri.

Obiettivo generale 14 - Sviluppare la capacità di rappresentazione mentale in situazioni dinamiche (azioni d'attacco e difesa nei grandi giochi).Obiettivo intermedio 138 - Capacità di comprendere le dinamiche di un evento per schematizzarle mentalmente.Obiettivo intermedio 139 - Capacità di rappresentare mentalmente la propria persona in situazione.Obiettivo intermedio 140 - Capacità di rappresentare mentalmente una interazione tra oggetti.Obiettivo intermedio 141 - Capacità di rappresentare mentalmente una interazione tra soggetti.Obiettivo intermedio 142 - Capacità di rappresentare graficamente uno schema di gioco.Obiettivo intermedio 143 - Capacità di applicare uno schema di gioco.Obiettivo intermedio 144 - Capacità di variare e riorganizzare uno schema di gioco in base agli eventi contestuali.Obiettivo intermedio 145 - Capacità di anticipare l'altrui schema di gioco.Obiettivo intermedio 146 - Capacità di rispondere adeguatamente all'altrui schema di gioco.

Obiettivo generale 15 - Consolidare la lateralizzazione.Obiettivo intermedio 147 - Capacità di risolvere rapidamente ed efficacemente compiti motori.Obiettivo intermedio 148 - Capacità di ridurre i tempi di decisione nelle azioni in cui viene richiesto un intervento asimmetrico del corpo.Obiettivo intermedio 149 - Capacità di discriminare ed essere coscienti delle differenze tra condizioni simmetri-che e asimmetriche del corpo.Obiettivo intermedio 150 - Capacità di regolare dinamicamente i passaggi tra le successive condizioni posturali.Obiettivo intermedio 151 - Capacità di regolare dinamicamente l'azione finalizzata.Obiettivo intermedio 152 - Capacità di gestire l'emisoma controlaterale nelle azioni di compenso.Obiettivo intermedio 153 - Capacità di gestire l'emisoma controlaterale nelle azioni di equilibrazione.Obiettivo intermedio 154 - Capacità di gestire l'emisoma controlaterale nelle azioni di facilitazione.

FINALITÀ 3 - UTILIZZARE L'ATTIVITÀ MOTORIA COME UN LINGUAGGIO.

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Obiettivo generale 16 - Esprimere la propria interiorità per mezzo dei gesti. Obiettivo intermedio 155 - Capacità di esprimere una gestualità spontanea.Obiettivo intermedio 156 - Capacità di essere coscienti delle proprie espressioni.Obiettivo intermedio 157 - Capacità di esprimere i propri sentimenti.Obiettivo intermedio 158 - Capacità di esprimere le proprie emozioni.

Obiettivo generale 17 - Rappresentare attraverso movimenti naturali le sensazioni, i sentimenti, leimmagini, le idee.Obiettivo intermedio 159 - Capacità di riconoscere e rappresentare le proprie paure.Obiettivo intermedio 160 - Capacità di riconoscere e rappresentare le espressioni del volto.Obiettivo intermedio 161 - Capacità di riconoscere e rappresentare gli atteggiamenti del corpo.Obiettivo intermedio 162 - Capacità di riconoscere e rappresentare la gestualità. Obiettivo intermedio 163 - Capacità di riconoscere e rappresentare le modalità personali di gestione dello spazio interpersonale. Obiettivo intermedio 164 - Capacità di comprendere l'unidirezionalità delle forme di trasmissione delle informazioni.Obiettivo intermedio 165 - Capacità di comprendere la circolarità degli eventi comunicativi.Obiettivo intermedio 166 - Capacità di individuare, imitare e descrivere le posizioni significative della persona.Obiettivo intermedio 167 - Capacità di Capacità di individuare, imitare e descrivere le azioni significative della persona.Obiettivo intermedio 168 - Capacità di progettare e realizzare azioni significative.

Obiettivo generale 18 - Promuovere una vita di relazione aperta. Obiettivo intermedio 169 - Capacità di impiegare il corpo come strumento di relazione.Obiettivo intermedio 170 - Capacità di impiegare il corpo come strumento simbolico di relazioneObiettivo intermedio 171 - Capacità di impiegare il corpo come strumento simbolico di rappresentazione.Obiettivo generale 19 - Vivere, esprimere e controllare le proprie emozioni, i sentimenti e gli stati affettivi.Obiettivo intermedio 172 - Capacità di vivere e raccontare le proprie esperienze di vita.Obiettivo intermedio 173 - Capacità di essere consapevole delle proprie modalità di espressione.Obiettivo intermedio 174 - Capacità di utilizzare modalità di simbolizzazione mediate dalla corporeità.Obiettivo generale 20 - Stimolare il soggetto alla produzione di messaggi mediante l'impiego di una molteplicità di strumenti linguistici.Obiettivo intermedio 175 - Capacità di espressione simbolica mediata dalla corporeità.Obiettivo intermedio 176 - Capacità di adoperare segnali globali del corpo.Obiettivo intermedio 177 - Capacità di esprimere gesti significativi per sé e gli altri.Obiettivo intermedio 178 - Capacità di esprimere posture significative per sé e gli altri.Obiettivo intermedio 179 - Capacità di esprimere una mimica del volto significativa per sé e gli altri.Obiettivo intermedio 180 - Capacità di esprimere atteggiamenti con la regolazione della distanza interpersonale.Obiettivo intermedio 181 - Capacità di imitare l'altro.

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Obiettivo intermedio 182 - Capacità di adoperare segnali corporeo-motori.

Obiettivo generale 21 - Interpretare le comunicazioni corporeo-motorie degli altri.0biettivo Intermedio 183 - Capacità di interpretare segnali globali del corpo.Obiettivo intermedio 184 - Capacità di interpretare gesti significativi per sé e gli altri.Obiettivo intermedio 185 - Capacità di interpretare posture significative per sé e gli altri.Obiettivo intermedio 186 - Capacità di interpretare la mimica del volto significativa per sé e gli altri.Obiettivo intermedio 187 - Capacità di interpretare atteggiamenti regolando la distanza interpersonaleObiettivo generale 22 - Prendere coscienza della possibilità di considerare e modificare la realtà sotto diversi punti di vista.Obiettivo intermedio 188 - Capacità di comunicare mediante il linguaggio del corpo.Obiettivo intermedio 189 - Capacità di comunicazione simbolica mediata dalla corporeità.Obiettivo intermedio 190 - Capacità di comunicare con segnali globali del corpo.Obiettivo intermedio 191 - Capacità di comunicare con gesti significativi per sé e gli altri.Obiettivo intermedio 192 - Capacità di comunicare con posture significative per sé e gli altri.Obiettivo intermedio 193 - Capacità di comunicare con una mimica del volto significativa per sé e gli altri.Obiettivo intermedio 194 - Capacità di comunicare atteggiamenti con la regolazione della distanza interpersonale.Obiettivo intermedio 195 - Capacità di adoperare segni corporeo-motori.Obiettivo intermedio 196 - Capacità di comunicare una storia.Obiettivo intermedio 197 - Capacità di simulare stati d'animo.Obiettivo intermedio 198 - Capacità di simulare una storia Obiettivo intermedio 199 - Capacità di ristrutturare e comunicare una storia auspicabileObiettivo intermedio 200 - Capacità di completare una storia.Obiettivo intermedio 201 - Capacità di rappresentare aspetti della realtà esteticamente apprezzabili.Obiettivo intermedio 202 - Capacità di rappresentare sequenze significative di eventi.Obiettivo intermedio 203 - Capacità di ideare e rappresentare sequenze di eventi auspicabili rispetto a una determinata storia.

FINALITÀ 4 - SVILUPPARE IL RAPPORTO DIRETTO CON LA NATURA.

Obiettivo generale 23 - Interiorizzare, rispettare e testimoniare dei valori.Obiettivo intermedio 204 - Capacità di orientare gli eventi al rispetto di un progetto di comunità.Obiettivo intermedio 205 - Capacità di comunicare le differenze tra gli atteggiamenti relazionali osservati e quelli richiesti.Obiettivo intermedio 206 - Capacità di testimoniare il valore della libertà.Obiettivo intermedio 207 - Capacità di testimoniare il rispetto di sé.Obiettivo intermedio 208 - Capacità di testimoniare il rispetto per l'altro.Obiettivo intermedio 209 - Capacità di testimoniare il rispetto per l'ambiente.Obiettivo intermedio 210 - Capacità di testimoniare la solidarietà.Obiettivo intermedio 211 - Capacità di testimoniare la giustizia.Obiettivo intermedio 212 - Capacità di testimoniare l'impegno per il bene comune.

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Obiettivo intermedio 213 - Capacità di cogliere gli aspetti positivi dell'azione altrui.

Obiettivo generale 24 - Esplorare l'ambiente.Obiettivo intermedio 214 - Capacità di ideare e realizzare delle escursioni guidate.Obiettivo intermedio 215 - Capacità di individuare nell'ambiente i segni del passaggio dell'uomo.Obiettivo intermedio 216 - Capacità di individuare nell'ambiente i segni del passaggio di animali.Obiettivo intermedio 217 - Capacità di individuare nell'ambiente le fonti di acqua.Obiettivo intermedio 219 - Capacità di scoprire e conoscere il valore alimentare dei prodotti della natura.Obiettivo intermedio 220 - Capacità di individuare ed evitare i pericoli della natura.Obiettivo intermedio 221 - Capacità di organizzare la rappresentazione mentale dei riferimenti di percorso.Obiettivo intermedio 222 - Capacità di elaborare forme di segnalazione da rivisitare su un itinerario. Obiettivo intermedio 223 - Capacità di circoscrivere l'impatto ambientale prodotto dal gruppo.

Obiettivo generale 25 - Valorizzare l'attività all'aria aperta. Obiettivo intermedio 224 - Capacità di scoprire e conoscere le bellezze della natura.Obiettivo intermedio 225 - Capacità di realizzare esperienze di collaborazione di gruppo nella natura.Obiettivo intermedio 226 - Capacità di ideare, organizzare e realizzare giochi all'aria aperta.Obiettivo intermedio 227 - Capacità di intervenire nell'ambiente per segnare percorsi. Obiettivo intermedio 228 - Capacità di scoprire e ripristinare vecchi sentieri.Obiettivo intermedio 229 - Capacità di individuare zone adatte per allestire osservatori anti-incendi.Obiettivo intermedio 230 - Capacità di individuare zone adatte ad allestire osservatori faunistici.Obiettivo intermedio 231 - Capacità di documentare le bellezze e il degrado ambientale.

Obiettivo generale 26 - Sviluppare attività in ambiente naturale.Obiettivo intermedio 232 - Capacità di organizzare e realizzare attività di orientamento senza strumenti.Obiettivo intermedio 233 - Capacità di organizzare e realizzare attività di orientamento con le carte topografiche.Obiettivo intermedio 234 - Capacità di organizzare e realizzare attività di orientamento con carta e bussola.Obiettivo intermedio 235 - Capacità di organizzare e realizzare attività di trekkingObiettivo intermedio 236 - Capacità di organizzare, allestire e utilizzare un bivacco in natura.Obiettivo intermedio 237 - Capacità di organizzare e realizzare attività sportive in ambiente naturale.Obiettivo intermedio 238 - Simulare una situazione di soccorso in ambiente naturale.Obiettivo intermedio 239 - Simulare la ricerca di un disperso con l'aiuto della protezione civile.Obiettivo intermedio 240 - Simulare una evacuazione rapida dall'edificio scolastico.

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FINALITÀ 5 - REALIZZARE L'AVVIAMENTO ALLA PRATICA SPORTIVA.

Obiettivo generale 27 - Favorire l'equilibrio psicofisico nella pratica degli sport.Obiettivo intermedio 241 - Sviluppare la capacità contrattuale per organizzare e realizzare una attività sportiva.Obiettivo intermedio 242 - Capacità di accettare il proprio turno.Obiettivo intermedio 243 - Capacità di accettare il proprio ruolo.Obiettivo intermedio 244 - Capacità di gestire il proprio ruolo nel gruppo.Obiettivo intermedio 245 - Capacità di collaborare con i componenti del gruppo.Obiettivo intermedio 246 - Capacità di accettare lo scambio dei ruoli.Obiettivo intermedio 247 - Capacità di essere adattabili ai ruoli situazionali.

Obiettivo generale 28 - Sviluppare la consuetudine alla pratica sportiva.Obiettivo intermedio 248 - Capacità di apprendere abilità sportive individuali.Obiettivo intermedio 249 - Capacità di apprendere conoscenze sportive.Obiettivo intermedio 250 - Capacità di acquisire atteggiamenti sportivi.Obiettivo intermedio 251 - Capacità di organizzare atteggiamenti, conoscenze e abilità per acquisire competenze organizzative.Obiettivo intermedio 252 - Capacità di organizzare atteggiamenti, conoscenze e abilità per acquisire competenze arbitrali.Obiettivo intermedio 253 - Capacità di organizzare atteggiamenti, conoscenze e abilità per acquisire competenze sportive.Obiettivo intermedio 254 - Capacità di organizzare e realizzare competizioni tra gruppi.Obiettivo intermedio 255 - Capacità di organizzare e realizzare nuove forme di competizione.Obiettivo intermedio 256 - Capacità di elaborare e applicare nuove forme di valutazione dei risultati.

Obiettivo generale 29 - Utilizzare le proprie abilità in situazioni problemiche.Obiettivo intermedio 257 - Capacità di elaborare strategie d'azione efficaci a dare i risultati positivi al variare delle condizioni di esercizio.Obiettivo intermedio 258 - Capacità di rappresentazione mentale degli esiti di un possibile intervento in un contesto.Obiettivo intermedio 259 - Capacità di preagire in situazione per ottenere un risultato.Obiettivo intermedio 260 - Capacità di elaborare la situazione e di decidere l'azione da attuare per ottenere un risultato atteso.Obiettivo intermedio 261 - Capacità di anticipare l'intervento motorio di un soggetto.Obiettivo intermedio 262 - Capacità di utilizzare le informazioni di ritorno per elaborare l'abilità.Obiettivo intermedio 263 - Capacità di individuare e attuare le opportunità operative alternative.Obiettivo intermedio 264 - Capacità di individuare e attuare le opportunità comunicative alternative.

Obiettivo generale 30 - Ricercare il gesto efficace, preciso ed economico in una certa situazione.Obiettivo intermedio 265 - Capacità di individuare e realizzare la procedura operativa adeguata ad ottenere il risultato voluto;Obiettivo intermedio 266 - Capacità di scegliere il gesto più efficace.Obiettivo intermedio 267 - Capacità di variare il gesto al variare delle condizioni interattive.

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Obiettivo intermedio 268 - Capacità di agire efficacemente in condizioni prevedibili. Obiettivo intermedio 269 - Capacità di agire efficacemente in condizioni semi-prevedibiliObiettivo intermedio 270 - Capacità di agire efficacemente in condizioni non prevedibili.Obiettivo intermedio 271 - Capacità di attuare forme d'intesa tra soggetti mediate da comunicazioni non verbali.Obiettivo intermedio 272 - Capacità di attuare interazioni miste (comunicative e controcomunicative).

Obiettivo generale 31 - Sviluppare la disciplina interiore durante il gioco sportivo.Obiettivo intermedio 273 - Capacità di impegnarsi per ottenere un risultato.Obiettivo intermedio 274 - Capacità di collaborare al meglio per ottenere un dato risultato.Obiettivo intermedio 275 - Capacità di utilizzare le proprie competenze per incrementare la proficuità dell'esperienza di gioco.Obiettivo intermedio 276 - Capacità di valutare correttamente il comportamento proprio e altrui.Obiettivo intermedio 277 - Capacità di verificare in audio-video la correttezza delle valutazioni fornite sulle azioni di gioco.Obiettivo intermedio 278 - Capacità di rispetto dell'altro nelle azioni di gioco pericolose.

Obiettivo generale 32 - Sviluppare la capacità di rispettare le regole di gioco.Obiettivo intermedio 279 - Capacità di comprendere una regola di gioco.Obiettivo intermedio 280 - Capacità di applicare una regola di gioco.Obiettivo intermedio 281 - Capacità di comprendere i diritti e i doveri derivanti da due o più regole di gioco.Obiettivo intermedio 282 - Capacità di applicare più regole di gioco.Obiettivo intermedio 283 - Capacità di valutare in situazione una o più regole di gioco.Obiettivo intermedio 284 - Capacità di modificare le regole di gioco per rispondere alle esigenze formative del gruppo.Obiettivo generale 33 - Sviluppare la lealtà e il civismo nel gioco.Obiettivo intermedio 285 - Capacità di restare nei limiti della norma nelle situazioni che predispongono al loro superamento.Obiettivo intermedio 286 - Capacità di porre la lealtà sopra l'interesse particolare del singolo e del gruppo in gioco.Obiettivo intermedio 287 - Capacità di rispettare l'altro nelle occasioni di insufficiente definizione della norma di gioco.Obiettivo intermedio 288 - Capacità di darsi delle regole per migliorare la convivenza.Obiettivo intermedio 289 - Capacità di stabilire insieme le priorità degli atteggiamenti relazionali da acquisire.Obiettivo intermedio 290 - Capacità di organizzare i ruoli e le mansioni funzionali all'attuazione delle attività intraprese.

Obiettivo generale 34 - Consolidare abitudini di collaborazione reciproca durante le varie fasi di gioco.Obiettivo intermedio 291 - Capacità di esprimere correttamente il proprio pensiero.Obiettivo intermedio 292 - Capacità di interpretare gli eventi per condividere ipotesi di regolamento del gioco.Obiettivo intermedio 293 - Capacità di realizzare un progetto comune di gioco.Obiettivo intermedio 294 - Capacità di agire successivamente per contribuire a realizzare un risultato.

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Obiettivo intermedio 295 - Capacità di agire assieme con ruoli diversi.Obiettivo generale 35 - Concepire l'agonismo come impegno nel dare il meglio di sé nel confronto con gli altri.Obiettivo intermedio 296 - Capacità di confrontarsi con gli altri per scoprire le proprie qualità.Obiettivo intermedio 297 - Capacità di riflessione sui risultati prodotti per aspirare al proprio miglioramento.Obiettivo intermedio 298 - Capacità di interazione creativa entro un contesto interattivo regolato da norme.Obiettivo intermedio 299 - Capacità di relativizzare i propri risultati rispetto al contributo dato da altri.

Obiettivo generale 36 - Sviluppare una coscienza critica riguardo all'essenza dello sport e alle sue espressioni deleterie.Obiettivo intermedio 300 - Capacità di riflettere per ridurre la selettività delle attività sportive nei praticanti.Obiettivo intermedio 301 - Capacità di rifiutare le pratiche allenanti che vanno contro la persona. Obiettivo intermedio 302 - Capacità di riflettere sul ruolo delle attività allenanti nella pratica sportiva.Obiettivo intermedio 303 - Capacità di riflettere sulle attività di partecipazione indiretta alla pratica sportiva. Obiettivo intermedio 304 - Capacità di determinare le funzioni non prestative dello sport nella vita sociale.Obiettivo intermedio 305 - Capacità di cogliere l'assurdità del teppismo "sportivo".

2.3. PROGRAMMAZIONE IN EDUCAZIONE FISICA: ADOLESCENZA

TASSONOMIA DEGLI OBIETTIVI

FINALITÀ 1 - LO STUDENTE AL TERMINE DEL BIENNIO DEVE DIMOSTRARE UN SIGNIFICATIVO MIGLIORAMENTO DELLA SUA CAPACITÀ INIZIALE DI:

Obiettivo generale 1 - Tollerare un carico di lavoro submassimale per un tempo prolungato;Obiettivo generale 2 - Vincere resistenze rappresentate dal carico naturale e/o da un carico addizionale di entità adeguata;Obiettivo generale 3 - Compiere azioni semplici e/o complesse nel più breve tempo possibile;Obiettivo generale 4 - Eseguire movimenti con l'escursione più ampia possibile nell'ambito del normale raggio di movimento articolare;Obiettivo generale 5 - Avere disponibilità e controllo segmentario;Obiettivo generale 6 - Realizzare movimenti complessi adeguati alle diverse situazioni spazio-temporali;Obiettivo generale 7 - Attuare movimenti complessi in forma economica in situazioni variabili;Obiettivo generale 8 - Svolgere compiti motori in situazioni inusuali tali che la conquista, il mantenimento ed il recupero dello equilibrio;

FINALITÀ 2 - LO STUDENTE AL TERMINE DEL BIENNIO DEVE ESSERE IN GRADO

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DI:

Obiettivo generale 9 - Conoscere e praticare, nei vari ruoli, almeno due discipline individuali e due sport di squadra;Obiettivo generale 10 - Esprimersi con il corpo ed il movimento in funzione di una comunicazione interpersonale;Obiettivo generale 11 - Trasferire capacità e competenze motorie in realtà ambientali diversificate, la dove è possibile;Obiettivo generale 12 - Conoscere le norme elementari di comportamento ai fini della prevenzione degli infortuni ed in caso di incidenti;Obiettivo generale 13 - Organizzare le conoscenze acquisite per realizzare progetti motori autonomi e finalizzati.

FINALITÀ 1 - REALIZZARE IL POTENZIAMENTO FISIOLOGICO.

Obiettivo generale 1 - Migliorare la potenza muscolare.Obiettivo intermedio 1 - Migliorare la potenza muscolare variando l'intensità del carico.Obiettivo intermedio 2 - Migliorare la potenza muscolare variando la durata e la frequenza dell'azione.

Obiettivo generale 2 - Migliorare la velocità delle azioni. Obiettivo intermedio 3 - Capacità di eseguire azioni nel più breve tempo.Obiettivo intermedio 4 - Capacità di acquisire automatismi da impiegare in situazioni mutevoli per favorire lo sviluppo della destrezza.

Obiettivo generale 3 - Migliorare la elasticità articolare. Obiettivo intermedio 5 - Capacità di eseguire movimenti di diversa ampiezza.Obiettivo intermedio 6 - Capacità di eseguire movimenti di allungamento passivo.Obiettivo intermedio 7 - Capacità di eseguire movimenti di allungamento attivo.

Obiettivo generale 4 - Capacità di migliorare la resistenza organica generale (funzioni cardio-respiratorie e cinetica osteo-articolare-muscolare).Obiettivo intermedio 8 - Capacità di eseguire azioni cicliche protratte nel tempo;Obiettivo intermedio 9 - Capacità di eseguire azioni cicliche con durate variabili.Obiettivo intermedio 10 - Capacità di eseguire azioni cicliche con durata e intensità variabili.

FINALITÀ 2 - RIELABORARE GLI SCHEMI MOTORI.

Obiettivo generale 5 - Affinare gli schemi motori acquisiti.Obiettivo intermedio 11 - Capacità di perfezionare uno schema motorio rispetto allo scopo applicativo.Obiettivo intermedio 12 - Capacità di articolare uno schema motorio con altri schemi motori in vista di uno scopo operativo.Obiettivo intermedio 13 - Capacità di articolare uno schema motorio con altri schemi motori in vista di uno scopo operativo.

Obiettivo generale 6 - Capacità di apprendere nuovi schemi motori.Obiettivo intermedio 14 - Capacità di riorganizzare la sequenza dei movimenti in corsa in situazioni interattive nuove.Obiettivo intermedio 15 - Capacità di riorganizzare il salto in situazioni interattive

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nuove.Obiettivo intermedio 16 - Capacità di riorganizzare il lancio in situazioni interattive nuove.Obiettivo intermedio 17 - Capacità di riorganizzare il passaggio di un ostacolo in situazioni interattive nuove.Obiettivo intermedio 18 - Capacità di riorganizzare il passaggio di un oggetto ad altri in situazioni interattive nuove.Obiettivo intermedio 19 - Capacità di riorganizzare il palleggio della palla in situazioni interattive nuove.Obiettivo intermedio 18 - Capacità di riorganizzare il rotolamento in situazioni interattive nuove.Obiettivo intermedio 18 - Capacità di riorganizzare il recupero di una palla in situazioni interattive nuove.Obiettivo intermedio 18 - Capacità di riorganizzare le proprie andature in situazioni interattive nuove.Obiettivo intermedio 18 - Capacità di riorganizzare l'esercizio ginnico in situazioni interattive nuove.

Obiettivo generale 7- Capacità di integrare i vari schemi motori acquisiti.Obiettivo intermedio 19 - Capacità di organizzare sequenze d'azione finalizzate ad uno scopo Obiettivo intermedio 20 - Capacità di organizzare schemi d'azione efficaci in determinate situazioni interattive.Obiettivo intermedio 21 - Capacità di perfezionare i propri schemi d'azione.Obiettivo generale 8 - Capacità di sviluppare schemi d'azione.Obiettivo intermedio 22 - Capacità di integrare nuovi schemi motori in sequenze cinetiche regolate da una norma e finalizzate ad un risultato.Obiettivo intermedio 23 - Capacità di integrare nuovi schemi motori in sequenze cinetiche regolate alcune norme e finalizzate ad un risultato.Obiettivo intermedio 24 - Capacità di perfezionare i propri schemi d'azione in un contesto normativo determinato.Obiettivo intermedio 25 - Capacità di cogliere e attuare gli adeguamenti operativi di uno schema d'azione in un contesto interattivo variabile.Obiettivo intermedio 26 - Capacità di organizzare e attuare azioni finalizzate al raggiungimento di un risultato nell'interazione con altri.

Obiettivo generale 9 - Capacità di rappresentare interiormente le situazioni dinamiche e gli schemi di gioco.Obiettivo intermedio 27 - Capacità di individuare i criteri operazionali fondamentali in un contesto di gioco organizzato da precise regole.Obiettivo intermedio 28 - Capacità di organizzare e attuare schemi di gioco finalizzati al raggiungimento di un risultato nel corso dell'interazione con altri.Obiettivo intermedio 29 - Capacità di perfezionare schemi di gioco finalizzati al raggiungimento di un risultato nel corso dell'interazione con altri.Obiettivo intermedio 30 - Capacità di inventare schemi di gioco idonei a produrre risultati positivi nell'interazione con altri.Obiettivo intermedio 31 - Capacità di comprendere uno o più criteri operazionali da applicare nel corso dell'azione ad uno schema di gioco.

FINALITÀ 3 - CONSOLIDARE IL CARATTERE, LA SOCIALITÀ ED IL SENSO CIVICO.

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Obiettivo generale 10 - Eseguire azioni inusuali di preacrobatica.Obiettivo intermedio 32 - Capacità di effettuare rotolamenti in avanti.Obiettivo intermedio 33 - Capacità di effettuare volteggi in appoggio su un supporto.Obiettivo intermedio 34 - Capacità di effettuare salti in basso.Obiettivo intermedio 35 - Capacità di effettuare azioni di assistenza alla persona in azione.Obiettivo intermedio 36 - Capacità di identificare e scongiurare i pericoli relativi alla persona in azione entro un dato contesto interattivo.Obiettivo intermedio 37 - Capacità di identificare e prevenire i pericoli relativi alla persona in azione entro un dato contesto interattivo.

Obiettivo generale 11 - Sollecitare l'adolescente a superare le remore immotivate che lo portano ad evitare attività.Obiettivo intermedio 38 - Capacità di assumere un ruolo funzionale alla realizzazione dell'attività.Obiettivo intermedio 39 - Capacità di assumere una responsabilità operativa nelle situazioni di gioco.Obiettivo intermedio 40 - Capacità di cogliere ed esprimere le esigenze organizzative per migliorare la realizzazione di una attività.Obiettivo intermedio 41- Capacità di determinare le operazioni fondamentali per valutare i risultati realizzati durante una attività.Obiettivo generale 12 - Organizzare i giochi di squadra con regole.Obiettivo intermedio 42 - Capacità di espletare l'assunzione personale di un ruolo attivo.Obiettivo intermedio 43 - Capacità di espletare compiti di giudice ed arbitro.Obiettivo intermedio 44 - Capacità di espletare compiti organizzativi in ambito sportivo.Obiettivo intermedio 45 - Capacità di espletare compiti di apprestamento e verifica dei campi di gioco.

Obiettivo generale 13 - Attuare escursioni e campeggi per espletare compiti inerenti la vita in ambiente naturale e lo svolgimento di essa nella comunità.Obiettivo intermedio 46 - Capacità di realizzare le operazioni fondamentali per la progettazione di una escursione o di un campeggio.Obiettivo intermedio 47 - Capacità di realizzare una corrispondenza mentale tra gli elementi di una mappa e quelli presenti sul territorio.Obiettivo intermedio 48 - Capacità di riconoscere i luoghi già percorsi.Obiettivo intermedio 49 - Capacità di decifrare segni della natura e dell'insediamento umano.Obiettivo intermedio 50 - Capacità di organizzare la vita del gruppo in ambiente naturale.Obiettivo intermedio 51 - Capacità di identificare e realizzare le operazioni fondamentali connesse con l'alimentazione.Obiettivo intermedio 52 - Capacità di identificare e realizzare le operazioni fondamentali connesse con la pulizia dell'ambiente.Obiettivo intermedio 53 - Capacità di utilizzare strumenti portatili di comunicazione.

Obiettivo generale 14 - Organizzare giochi tradizionali o popolari.Obiettivo intermedio 54 - Capacità di effettuare indagini per scoprire i giochi della tradizione locale, regionale o nazionale.Obiettivo intermedio 55 - Capacità di schematizzare uno statuto dei giochi presenti nella tradizione locale, regionale o nazionale.

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Obiettivo intermedio 56 - Capacità di creare le condizioni per realizzare un gioco della tradizione.Obiettivo intermedio 57 - Capacità di modificare un gioco della tradizione per adattarlo alle proprie condizioni ambientali.

Obiettivo generale 15 - Organizzare gruppi di esibizione d'attività folcloristiche.Obiettivo intermedio 58 - Capacità di studiare, organizzare e attuare una danza della tradizione folk locale Obiettivo intermedio 59 - Capacità di studiare, organizzare e attuare una rappresentazione folk. Obiettivo intermedio 60 - Capacità di studiare, organizzare e attuare un gioco della tradizione.Obiettivo intermedio 61 - Capacità di studiare, organizzare e attuare attività folk di un'altra realtà sociale.

FINALITÀ 4 - CONOSCENZA E PRATICA DELLE ATTIVITÀ SPORTIVE.

Obiettivo generale 16 - Organizzare esperienze dirette di pratica sportiva per consolidarla come consuetudine permanente di vita.Obiettivo intermedio 62 - Capacità di studiare, organizzare e attuare un gioco sportivo.Obiettivo intermedio 63 - Capacità di studiare, organizzare e attuare una attività sportiva individuale.

Obiettivo generale 17 - Sviluppare concetti inerenti l'importanza dell'attività sportiva nella vita della persona.Obiettivo intermedio 64 - Capacità di cogliere i nessi tra la pratica dell'attività sportiva e la difesa della salute. Obiettivo intermedio 65 - Capacità di cogliere i nessi tra la pratica dell'attività sportiva e l'espressione della propria personalità.Obiettivo intermedio 66 - Capacità di cogliere i nessi tra la pratica dell'attività sportiva e la socializzazione.Obiettivo intermedio 67 - Capacità di cogliere i nessi tra la pratica dell'attività sportiva e il miglioramento delle proprie capacità ed abilità.

Obiettivo generale 18 - Realizzare un approccio competitivo allo sport.Obiettivo intermedio 68 - Capacità di condividere la necessità di coinvolgere la totalità degli allievi nelle attività intraprese.Obiettivo intermedio 69 - Capacità di valorizzare le qualità della persona dei singoli allievi.Obiettivo intermedio 70 - Capacità di verificare concretamente il miglioramento personale rispetto all'impegno profuso.Obiettivo intermedio 71 - Capacità di realizzare un'applicazione assidua a una attività intrapresa.Obiettivo intermedio 72 - Capacità di osservare le regole di un'attività sportiva.

FINALITÀ 5 - INFORMAZIONI FONDAMENTALI SULLA TUTELA DELLA SALUTE.

Obiettivo generale 19 - Realizzare attività che indichino le modalità per prevenire un deterioramento fisico.Obiettivo intermedio 73 - Capacità di comprendere le esigenze funzionali di una pratica

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regolare delle attività motorie e sportive.Obiettivo intermedio 74 - Capacità di comprendere le esigenze relazionali di una pratica regolare delle attività motorie e sportive.Obiettivo intermedio 75 - Capacità di individuare e produrre i benefici psicofisici della pratica di attività motorie e sportive.

Obiettivo generale 20 - Informazioni fondamentali sulla prevenzione degli infortuni nell'utilizzazione del tempo libero.Obiettivo intermedio 76 - Capacità di comprendere le informazioni fondamentali sull'igiene alimentare.Obiettivo intermedio 77 - Capacità di comprendere le informazioni fondamentali sugli infortuni che possono accadere in ambienti relativamente isolati.

Obiettivo generale 21 - Informare sulle modalità idonee a prestare il primo soccorso agli infortunati.Obiettivo intermedio 78 - Capacità di applicare le procedure fondamentali di primo soccorso agli infortunati.Obiettivo intermedio 79 - Capacità di applicare le informazioni fondamentali sull'igiene alimentare.

Ai vari livelli di sviluppo, l'educatore deve farsi carico delle valenze educative e didattiche del gioco con regole, per utilizzarle nella progettazione educativa in relazione ai suddetti obiettivi. La comunità scolastica e quella sportiva debbono invece favorire l'efficacia educativa delle attività di gioco, progettando e destinando luoghi, spazi e tempi didattici, per il loro esercizio, affinché gli allievi possano incarnare le valenze formative che abbiamo sopra delineato. Molte iniziative potrebbero essere intraprese. A questo proposito è auspicabile un'attenta valutazione politica sulle tematiche sollevate, per dare maggior respiro alla qualità della formazione dei nostri figli. La prevenzione del disadattamento scolastico e sociale e quindi del disagio giovanile, potrebbe essere fatta anche con scelte consapevoli e lungimiranti in questo settore ed in quello del gioco sportivo. Il movimento razionale, espresso gioiosamente, aiuta la realizzazione della persona nella sua integrazione sociale, le permette di esprimersi e di comunicare, di eseguire delle attività, di percepire e comprendere l'ambiente, di conoscere la realtà e gli elementi che ne determinano il divenire. Il gioco è un mezzo polivalente e plurilinguistico che sintetizza tutte le opportunità formative della educazione, in esso convergono e si esprimono le potenzialità e le capacità del soggetto e se utilizzate in modo creativo, possono costruire la personalità promuovendone la comprensione e l'integrazione nella realtà... "Il compito dell'educazione fisica è quello di dare un contenuto educativo ai giochi motori, scoprendoli come attività impegnate e culturali, arricchendoli di prospettive sempre più complesse, varianti e rinnovanti l'attività originaria, con prospettive interiori ulteriori."

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CAP. III - UNITÀ DIDATTICHE INTERDISCIPLINARI

3.1. UNITÀ DIDATTICA: L'ECOLOGIA

SE LA PIOGGIA È STREGATAOgni mese l'umanità emette nell'atmosfera milioni di tonnellate di gas, usciti dai tubi di scappamento delle auto, dagli impianti di riscaldamento e dalle ciminiere. Le nuvole diventano così dei micidiali serbatoi di acidi, che ricadono prima o poi sulla terra sotto forma di pioggia. Dalla purissima "sorella acqua" viene oggi una minaccia mortale per ogni forma di vita. I mezzi per combatterla ci sono già, ma è necessaria anche la volontà di usarli.È difficile non rimanere stupiti di fronte alla bellezza di un bosco subito dopo il temporale: il verde e tutti gli altri colori assumono tonalità vive, lucidissime e nitide, mentre dal terreno sale un buon odore di pulito. Ovunque si sente il rumore dell'acqua che scorre, gocciola, scivola via dalle cose, dando l'impressione di vita in movimento. In effetti l'acqua è un elemento indispensabile, per questo la pioggia è sempre considerata un bene inestimabile, ed invocata come rinnovatrice della vita, dopo la siccità.Eppure, sembra incredibile, in molte regioni della Terra la pioggia è diventata, sta diventando sinonimo di morte: ancora una volta, per colpa dell'uomo. Come è possibile una cosa del genere?Tutto comincia in Scandinavia, alla fine degli anni '60, con uno stranissimo fenomeno: in un numero sempre maggiore di laghi si verificano morie di pesci ed altri organismi, la vita si spenge senza alcun motivo apparente. Non ci sono fonti di inquinamento visibili, le acque sono trasparentissime ed azzurre, gli studiosi non riescono a capire. Finalmente, la scoperta: le acque dei laghi sono diventate acide come l'aceto, e a queste condizioni la vita in essi è divenuta impossibile. Oggi, dei centomila laghi svedesi, quattromila sono già morti, ventimila e più morenti, cifre comunque astronomiche. Ma chi può dire quanto valgono veramente i laghi, i boschi, il Colosseo, la nostra salute?Il problema è internazionale, dato che le nubi e la pioggia non hanno frontiere: le nazioni scandinave, che producono poco inquinamento, ricevono "in regalo" quello di tutta Europa grazie alle correnti atmosferiche.In Italia, non è da molto che si discute di piogge acide, ed il fenomeno non è ancora ben studiato. Il nostro paese è in un certo qual modo privilegiato: le Alpi fanno da barriera contro i venti e le nubi del nord, cosicché importiamo poco inquinamento dall'estero, esportandolo invece ai nostri vicini (come le 26.000 tonnellate di anidride solforosa che ogni mese "spediamo" alla Yugoslavia).Il nostro inquinamento, dunque, è tutto "made in Italy", ma non è poco, riguardo alla anidride solforosa; ad esempio, in Europa siamo secondi solo alla Gran Bretagna. E gli effetti micidiali cominciano a vedersi: il 5% dei nostri boschi presenta danni da piogge acide, l'1% è fortemente malato. Stando alle ultime indagini, le province più colpite sembrano La Spezia e Varese, ma numerosi danni si riscontrano in tutto il Nord e sull'Appennino centro settentrionale. Nella pianura padana sono state misurate piogge con ph vicino a 3, alcuni laghi alpini cominciano a spopolarsi, i danni al patrimonio artistico sono già immensi.La fine del mondo sta dunque arrivando sotto forma di pioggia?

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I mezzi per combattere le piogge acide ci sono già: impianti di desolforazione da applicare alle ciminiere, automobili con motori catalitici, benzina "pulita", riduzione del traffico dei grandi automezzi, impiego di fonti energetiche non inquinanti e così via. Allo stato attuale è possibile limitare per più del 95% le emissioni di tutti gli agenti inquinanti atmosferici, con costi ben inferiori ai danni provocati. Ma sono costi che molti industriali non vogliono sostenere, e allora è necessario che lo stato intervenga con i provvedimenti tempestivi ed efficaci. La Germania, paese già duramente colpito, sta correndo ai ripari con frenesia, ma là in molti casi è già troppo tardi. Da noi l'abetina di Vallombrosa in Toscana, una delle foreste più belle d'Italia, conta già almeno 100.000 alberi morti: assieme ai boschi, ai laghi, al patrimonio artistico, è in gioco il nostro futuro. (Marco Pagliani, "TUTTO" Musica e spettacolo, Febbraio 1986).

IL RONDONEIl rondone raccolto sul marciapiede aveva le ali ingrommate di catrame, non poteva volare.Gina che lo curò sciolse quei grumicon batuffoli d'olio e di profumi,gli pettinò le penne, lo nascosein un cestino appena sufficientea farlo respirare.Lui la guardava quasi riconoscenteda un occhio solo. L'altro non si aprivapoi gradì mezza foglia di lattugae due chicchi di riso. Dormì a lungo.Il giorno dopo all'alba riprese il volosenza salutare.Lo vide la cameriera del piano di sopra.Che fretta aveva fu il commento. E dire che l'abbiamo salvato dai gatti. Ma ora forsepotrà cavarsela. (Eugenio Montale, L'opera in versi, Torino, Einaudi, 1980)

PIOGGE ACIDE : MILANO COME LA RUHRVarese, Milano come la Pennsylvania, l'Ohio, la Ruhr, aree dove l'inquinamento delle piogge è il più elevato del mondo. Lo mette in rilievo una "mappa dell'inquinamento delle piogge in Lombardia", preparata da un' équipe di ricercatori universitari e di docenti di istituti tecnici coordinati dal Prof. Paolo Berbenni dell' Università di Pavia.Pubblicata dall'Associazione per la difesa dell'ambiente "Varese ecologia", la mappa divide in quattro zone la Lombardia indicando per ogni aerea il "ph" media delle piogge, l'indice che fissa il gradi di acidità o di alcalinità (da 7 a 0 acidità, da 7 a 14 alcalinità). In base a questa mappa il ph medio delle piogge di Milano sarebbe di 4,11 e secondo gli ecologisti varesini starebbe ad indicare un'acidità media di ben 40 volte superiore a quello della pioggia ideale (ph 5,7).Secondo la mappa l'area meno inquinata (ph6) comprende Bergamo e Brescia; segue la zona Sud-orientale, con ph decrescente da est a ovest (ph 5); "a rischio" (ph fino a 4,5) Luino, Como e la Bassa lodigiana, dove l'acidità è 15 volte superiore alla norma; infine Varese (ph 4,47), Busto Arsizio (4,28), Pavia (4,16) e Milano (4,11), zone paragonabili a quelle dove l'inquinamento delle piogge è il più elevato del mondo. ("LA STAMPA", 22. 02. 1986)

L'ECOLOGIA CI INSEGNA A PROTEGGERE L'AMBIENTELa vita sulla terra si svolge in tre ambienti diversi: il terrestre o geobio, l'ambiente marino o alobio, l'ambiente d'acqua dolce o limnobio. L'alobio e il limnobio nel loro insieme costituiscono l'idrobio che è l'ambiente di vita più vasto sia per superficie che per profondità rappresenta i 7/10 della biosfera.Alcuni, come il biologo Barry Commoner, sono pessimisti. Dicono: "se l'inquinamento continua, la Terra diventerà inabitabile. Ogni fattore naturale, ogni azione umana influenza ogni altro processo nel mondo.

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Dobbiamo essere prudentissimi". Questa discordia fra scienziati competenti deve farci sospettare che si sa troppo poco sul funzionamento dell'ambiente e dei meccanismi ecologici.Certo, l'inquinamento dei tempi antichi non era trascurabile. Era causato da virus, batteri e parassiti ampiamente diffusi e per mancanza di igiene e di conoscenze. Produceva malattie e terribili pestilenze. Con il progresso scientifico e tecnico ed una migliore igiene, questi flagelli sono in gran parte spariti. La vita umana dell'uomo si è allungata di decenni nei paesi industriali molto meno in paesi del Terzo mondo in cui abbondano ancora acque infette e parassiti. Le cose continuano a migliorare in America e in Inghilterra con i Clean Air Acts (le leggi sull'aria pulita). Le grandi città dei paesi industriali sono più pulite e vivibili adesso di qualche decennio fa.Ogni tanto, però, succedono disastri orrendi. A Kyshtim negli Urali le scorie di un reattore militare hanno inquinato radioattivamente più di 1000 Km. quadrati. La tragedia di Seveso e quella di Minamata in Giappone ci ricordano che rischi gravi esistono davvero. Eppure, forse, questi casi clamorosi non sono i più gravi. Negli Stati Uniti, qualche anno fa si scoprì che un'azienda specializzata nell'eliminazione di scarti chimici e tossici, li accumulava in un terreno di sua proprietà. I contenitori corrosi avevano fatto colare questi prodotti nel terreno fino a profondità impossibili da valutare. Nel 1974, oltre 1600 metri cubi di scorie radioattive liquide sono venute fuori a Hanford, Washington, da un grosso cimitero americano di residui della produzione di armi nucleari. Non si sa che fine abbiano fatto. Forse verranno fuori a decine di Km. dal luogo dell'incidente. Due anni fa, in base a numerosi dati di questo tipo, il Surgeon General degli Stati Uniti (grosso modo, il direttore della Sanità nazionale) ha dichiarato che il più grosso pericolo ecologico corso dagli Stati Uniti è dovuto agli inquinamenti del terreno e dalle falde acquifere. Non conosciamo bene come funzioni il ciclo che porta l'acqua dall'atmosfera alla superficie del suolo, alle falde sempre più profonde e di nuovo in superficie. Alcuni pensano che questo ciclo duri qualche decennio. Se questo è vero, le conseguenze più gravi di certi inquinamenti di oggi verranno fuori fra decenni quando sarà troppo tardi per i rimedi. Paradossalmente, può anche succedere che i provvedimenti per proteggere l'aria, i corsi d'acqua ed i laghi, inducano privati e industriali a inquinare il suolo creando rischi più gravi e palesi solo dopo anni.Ci possiamo attendere, in avvenire, che gli inquinamenti più ovvi saranno sotto controllo sempre più stretto. Negli ultimi 20 anni, infatti, siamo diventati tutti più attenti e sensibili al problema. Invece saranno più gravi le minacce da parte dei meccanismi ecologici, che conosciamo ancora poco. Rischi gravi possono essere rappresentati dalle conseguenze di interventi che a prima vista appaiono vantaggiosi per tutti. Produrre energia dal petrolio, dal gas o dal carbone depurando i fumi delle centrali, sembra vantaggioso ed opportuno. Però si produce tanta anidride carbonica che, forse fra un secolo o due, forse meno, potrebbe trasformare la Terra in una serra e scaldarla fino a sciogliere buona parte delle calotte polari.Roma e New York andrebbero sott'acqua. Un altro esempio. Negli ultimi 40 anni il grano prodotto in Italia è passato da 16 a 26 quintali ad ettaro. Per avere la stessa produzione si spende meno e ci lavora meno gente. È un bene ma per ottenerlo si sono impiegati più fertilizzanti e più macchine. A lungo andare i fertilizzanti dilavati possono inquinare il suolo in profondità.In conclusione il mare, la terra e l'aria si inquinano lentamente e in certa misura si rigenerano da soli. Possiamo proteggerli con leggi sensate ed applicate severamente. Possiamo proteggerli evitando gli inquinamenti fatti per distrazione. Per proteggere anche l'ambiente in cui vivranno i nostri nipoti dobbiamo studiare più a fondo e capire davvero come funzioni l'ecosfera. Infine dobbiamo abolire le armi nucleari se non vogliamo che il nostro pianeta, sporco o pulito, venga interamente distrutto. (Roberto Vacca, da "Il mondo in cui vivremo", in Epoca, Mondadori).

L'INQUINAMENTO DELL'ATMOSFERA E DEGLI OCEANI È ORMAI GIUNTO A LIVELLI DI GUARDIAL'ATMOSFERA. Auto, centrali termoelettriche e bruciatori di ogni tipo scaricano nell'atmosfera ossidi di zolfo (nei paesi industrializzati a nord dell'Equatore 1.500 milioni di tonnellate l'anno, a sud appena 6) e ossidi di azoto, che si combinano e ricadono sulla terra sotto forma di pioggia acida. Con il vento questi fenomeni possono spostarsi per centinaia di Km., inquinando vaste zone in Europa e nell'America settentrionale, mettendo in pericolo piante ed animali. Si tratta di una vera e propria esportazione di agenti corrosivi da un paese all'altro. A Katowice, in Polonia i treni devono rallentare a 40 Km. orari perché le rotaie sono corrose dalle piogge rese acide dall'inquinamento. A Roma, Venezia, e in altri centri storici europei (come Atene, per esempio) i monumenti sono corrosi dalle piogge acide.

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C'è stata una diminuzione di questo fenomeno nei paesi che hanno adottato misure anti-inquinamento, mentre si registrano preoccupanti aumenti nei paesi, in particolare quelli in via di sviluppo, dove queste misure non esistono.Le emissioni di ossido di carbonio e di composti del piombo dovute al traffico automobilistico rappresentano seri pericoli per la salute per gli abitanti delle grandi città. Questo inquinamento tende ad aumentare e a diffondersi nei piccoli centri che circondano le città. Può essere limitato solo con una regolamentazione del traffico nei centri storici e norme più severe sulle qualità di motori e dei carburanti. Anche certi agenti chimici usati commercialmente (per esempio, gli idrocarburi florurati, usati come propellente per gli aereosol, e gli scarichi degli aerei ad alta quota) modificano la concentrazione di ozono, oggi valutata dell'1%, può far aumentare la quantità di raggi ultravioletti che arrivano sulla Terra.Conseguenze: distruzione o danno grave a microrganismi, cellule vegetali e animali. Nell'uomo, un'eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti può provocare tumori della pelle. Più che agli idocarburi fluororati (prodotti di meno in questo decennio) la diminuzione dell'ozono è dovuto all'impiego crescente nell'industria dei solventi e degli smacchiatori di prodotti come il metilclioroformio e il tetracloruro di carbonio.È aumentata gradualmente anche la concentrazione dell'anidride carbonica nell'atmosfera: prima del 1950 essa variava tra 265 e 290 parti per milione (ppm), nell'80 ha raggiunto la punta record di 338 ppm. Alla lunga, l'eccesso di anidride carbonica nell'atmosfera crea mutamenti sostanziali nel clima.OCEANI. L'inquinamento più preoccupante è quello causato dagli scarichi di acque usate, che trasportano nei mari i prodotti chimici utilizzati in agricoltura, idrocarburi e metalli pesanti.Nel solo Mediterraneo finiscono ogni anno 350 milioni di tonnellate di particelle in sospensione e un milione di tonnellate di azoto. È stato segnalato un aumento nella presenza di metalli pesanti sia nelle acque sia negli animali (pesci e crostacei) che vi abitano. In alcune regioni la concentrazione di mercurio in certe specie, come il tonno, è tale da sconsigliarne il consumo.Più rassicurante il quadro della contaminazione da insetticidi e da idrocarburi. Se si eccettuano gli incidenti accaduti a navi petroliere, che hanno causato localmente morie di pesci e uccelli e snaturamento di litorali, non sembra che l'inquinamento di idrocarburi abbia provocato danni significativi alla flora e alla fauna oceanica. Diversi studiosi hanno tuttavia su questo quadro ancora qualche interrogativo sugli effetti a lungo termine. Gli oceani sono un gran serbatoio di esseri viventi, importanti per l'alimentazione umana e per la conservazione degli equilibri ecologici. Preoccupante è la situazione dei mammiferi marini, ormai ridotti al 40% rispetto agli inizi del secolo. Nonostante le raccomandazioni di molti studiosi, la caccia alla balena non è stata proibita. Invece si tenta di arrivare ad una regolamentazione delle quantità pescate.Tra le misure da considerare all'attivo di questi dieci anni sono le convenzioni internazionali stipulate per sorvegliare il livello d'inquinamento. Un centinaio di stati costieri di dieci grandi aree (Mar Mediterraneo, Mar Rosso, Oceano Atlantico, eccetera) si sono messi d'accordo per il controllo e la salvaguardia del mare e per la creazione di riserve e parchi marini. (Mustafà Tolba, Europeo, 7 Giugno 1982)

LE OASI DEL WWFLa parola "oasi" fa pensare subito al deserto, ai palmizi, a un laghetto in mezzo alle sabbie ove i viaggiatori assetati faranno sosta con i loro cammelli. Le oasi del WWF, anche se si trovano in Italia dove il deserto non c'è, sono qualcosa di simile che riguarda però un altro tipo di viaggiatori. Ogni anno, a primavera, centinaia di migliaia di uccelli acquatici (anatre e oche selvatiche, aironi e gru, trampolieri di ogni specie e folaghe) che hanno passato l'inverno nei grandi laghi e paludi dell'Africa centrale tornano nell'Europa settentrionale per nidificare. E in autunno, quando i piccoli sono cresciuti e il gelo si fa sentire, affrontano lo stesso viaggio in senso inverso.Durante la lunga migrazione che li porta a sorvolare senza scalo il Mar Mediterraneo e il deserto del Sahara, gli uccelli acquatici hanno bisogno di far sosta. E così, per nutrirsi e riposarsi, scelgono i luoghi a loro adatti: paludi e lagune, acquitrini e stagni.Il fatto è che questi luoghi sia per paura della malaria (una malattia portata dalle zanzare oggi fortunatamente scomparsa), sia per guadagnare terre da coltivare o per costruire case, industrie, strade, sono stati nei secoli sempre più aggrediti, prosciugati, distrutti. E le poche paludi rimaste, proprio perché in esse si affollano gli uccelli migratori, sono prese d'assalto dai cacciatori.

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Verso al fine degli Anni Sessanta, il WWF (World Wildelife Fund, Fondo Mondiale per la Natura), l'associazione che ha per simbolo il panda e che agisce per difendere la natura e gli animali selvatici, decise di porre un rimedio e cominciò a comprare e affittare paludi e stagni per potervi vietare la caccia o ospitare, appunto come in un'oasi, gli uccelli migratori in viaggio. Nacquero così, per la prima volta in Italia, delle zone di palude protette. A nord e a sud, tutte lungo le vie di migrazione degli uccelli che corrono soprattutto parallele alle coste.Ma le oasi del WWF non servono solo agli uccelli: tutta la natura vi è infatti protetta. Alberi e fiori, lontre e caprioli, istrici e volpi, farfalle e lucertole. Soprattutto sono oasi per tutti noi: oasi per sfuggire al rumore e all'inquinamento delle città, oasi per stare vicino ai nostri fratelli piumati e pelosi, oasi per sentirsi parte della natura che tutti oggi fanno il possibile per distruggere.E sono luoghi per imparare a conoscere piante ed animali, come dimostrano le scuole che a migliaia ogni anno le vanno a visitare. (Fulco Pratesi, da "Il Giornalino", Editrice San Paolo Torino)

INQUINAMENTO USA: Ormai arriva fino al nasoUn'agghiacciante copertina di "Time" è stata aggiornata: veleni e scorie hanno fatto nuove conquiste."Se la copertina del numero di questa settimana vi sembra un pò troppo familiare non è perché la vostra immaginazione vi sta giocando brutti scherzi" esordiva nella consueta "Lettera dall'editore" (una rubrica che accompagna il sommario e lo commenta, simile al "Questa settimana" di Panorama) John Meyers editore del settimanale americano Time. "Cinque anni fa, infatti, ne avevamo usata una che a prima vista potrebbe sembrare praticamente identica".Il 14 ottobre 1985, per la prima volta nella sua storia, Time ha infatti deciso di ripubblicare una inquietante copertina del 1980, dedicata all'inquinamento negli Stati Uniti e disegnati da James Marsh. Sullo sfondo, una campagna apparentemente idilliaca. In primo piano un laghetto popolato di pesci morti, dentro il quale un uomo è immerso fino al naso: tutta la parte del corpo sotto il livello dell'acqua è spolpata, ridotta a uno scheletro. "L'avvelenamento dell'America". Sottotitolo: "Quei rifiuti chimici-tossici". "Quello che volevamo allora far capire era che anche quando in superficie tutto sembra a posto" spiega Marsh "i veleni dell'inquinamento stanno uccidendo le acque e il sottosuolo". Ma tra la copertina del 1980 e quella della scorsa settimana ci sono anche alcune piccole differenze, "a dimostrazione che sono passati cinque anni" scrive Meyers "e la situazione non è migliorata". Il livello dell'acqua avvelenata è salito, e adesso minaccia gli occhi della vittima. Sullo sfondo sono sorti dei nuovi grattacieli, due alberi sono ingialliti, i cespugli lungo la riva sono morti e una delle due rondini della copertina di cinque anni fa è sparita. Titolo: " Rifiuti tossici. L'avvelenamento dell'America 1985". L'aggiornamento del rapporto sull'inquinamento (dieci pagine fitte di dati e denunce documentate) ha infatti dimostrato che la situazione è peggiorata, soprattutto per quel che riguarda le discariche di scorie tossiche. Una città, Times Beach, è stata addirittura evacuata nel 1983 perché, come Seveso, è stata contaminata dalla diossina. ("E oggi appare come se fosse stata colpita da una bomba al neutrone" è il commento dell'inviato di Time, Kurt Andersen)."Cinque anni fa la nostra denuncia era riuscita a scuotere la coscienza del Paese, al punto che poco dopo la pubblicazione del rapporto il Congresso aveva approvato lo stanziamento di un super fondo per disinquinare le zone più colpite" spiega Ed Magnuson, che ha curato entrambi i rapporti. "Oggi però questi fondi sono finiti e a Washington ci sono molte resistenze a rinnovarli". La speranza è che anche questa volta la copertina di Time serva a svegliare l'America. (PANORAMA, 27 ottobre 1985.)

PROMEMORIA DELL'ORIENTISTA1) L'orientamento è disciplina sportiva in cui il concorrente, con l'uso di cartina e bussola, deve completare un percorso precedentemente determinato sul terreno da alcuni punti che sono stati segnati anche sulla cartina.2) Le norme di gara dell'orientamento, presuppongono che il buon spirito sportivo, l'onestà e l'amicizia, prevalgano in tutte le situazioni.3) Si deve cercare di tracciare i percorsi di gara, evitando abitati e coltivazioni, in modo che la tecnica dell'orientamento risulti decisiva.4) Imparare ad orientarsi non è così difficile come spesso si crede. Raggiungere risultati di vertice richiede, comunque, numerosi allenamenti e partecipazione assidua alle gare.5) Il raggiungimento della sicurezza in orientamento, presume un lavoro indipendente e accurato.

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6) Il perfezionamento della tua capacità e sicurezza in orientamento, consiste nel migliorare la velocità dell'orientamento in rapporto alle tue aspirazioni.7) Oltre a migliorare l'avanzamento sul terreno, cerca di velocizzare pure l'uso dei mezzi di orientamento. 8) Comportati sui percorsi di gara secondo lo spirito dello sport. Come orientista ci si aspetta da te un comportamento particolarmente esemplare.9) Se arrivi alla vittoria, rallegratene, ma non montarti la testa. Se subisci una sconfitta, non mendicare scuse, ma mantieni un atteggiamento dignitoso. Ricorda che non vivi per fare sport, ma fai sport per vivere.10) L'orientamento è sport di intelligenza, abilità e capacità.

MEMORANDUM OF TREKKING1) Trekking is a sport discipline where the competitor, using map and compass, has to finish a previously set course that is transfered -in part- on the map too.2) The regulations of trekking, presuppose that good sporting spirit, honesty and friendship, have always too prevail.3) The proving grounds have to mark, dodging inhabited areas and crops, gets trekking to be decisive.4) Learn how to do trekking isn't hard as well as you can believe.If you want to obtain top issues you have to train a lot of time and you have constantly to compete.5) The achievement of assurance in trekking, presumes an indipendent andprecise training.6)Your specialization in trekking consist of to make your speed trekking better, comparing with your own wishes.7) You have to use your instruments of trekking the fastest that it's possible, and you have to make your ground advance better. 8) You have to behave on the set course according the sporting spirit. You make trekking and you have to keep a particulary exemplary behaviour.9) If you win, you have to be glad but don't put on airs. If you lose, you haven't to find excuse but you have to keep a dignified behaviour. Remember that you don't live to go in for a sport, but you go in for a sport to live.10) Trekking is a clever sport, full of abilities and individual capacities.

L'ORIENTATION1) L'orientation est un sport dans lequel le concurrent doit completer, avec l'aide d'une carte et d'une boussole, un parcours determiné précédemment sur le terrain par des pointes, qui ont été marqués aussi sur la carte.2) Les regles de la compétition de l'orientation supposent que l'ésprit sportif, l'honneteté et l'amitié prevalent dans toutes les situations.3) Il faut essayer de tracer les parcours de la compétition en evitant les agglomérations et les cultures, afin que la tecnique de l'orientation soit décisive.4) Il n'est pas très difficile d'apprendre à s'orienter, meme si on le croit souvent; pour arriver à des resultats excellent, il faut faire plusieurs entrainement et parteciper avec assiduité aux compétitions.5) Pour arriver à l'assurance dans l'orientation, il faut faire un travaille indépendant et soigné.6) Le perfectionamment de votre capacité et de votre assurance dans l'orientation, consiste à ameliorer la vitesse de l'orientation par rapport à votre aspirations.7)I Il ne faut pas seulement améliorer l'avancement sur le terrain; il faut aussi rendre plus vite l'utilisation des moyens d'orientation.8) Il faut se conduire avec un ésprit sportif, quand on se trouve sur les parcours de la competitio.9) Si vous gagnez, vous devez vous rejouir, mais vous ne devez pas devenir orgueilleux. Si vous étez vaineus, vous ne devez pas chercher des justifications, mais vous devez garder une attitude digne. Il faut rappeller qùon ne vive pas pour faire du sport, mais qùon fait du sport pour vivre. 10) L'orientation est un sport d'intelligence, d'habilité et de capacité.

L'ECOLOGIA Ecologia è una parola che deriva dal greco e precisamente da oikos= casa, logos= discorso. L'ecologia è una scienza che studia i rapporti tra l'uomo e l'ambiente.

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Inutili sono stati nel corso della storia gli sforzi che l'uomo ha compiuto per dominare la natura. Infatti tante sono state le scoperte e le invenzioni, ma altrettanto numerose le conseguenze negative che esse hanno apportato. Questo ha determinato una serie di problemi che hanno alterato progressivamente l'ambiente. Questo degrado viene chiamato inquinamento e riguarda la terra, l'aria e l'acqua. Per analizzare le cause dell'inquinamento è utile tenere presente il ciclo della materia in un ecosistema.Gli elementi che caratterizzano un ecosistema sono:- i produttori: gli elementi che compongono l'ambiente;- i consumatori: gli esseri umani;- i decompositori e i trasformatori, che trasformano e decompongono alcune sostanze in altre.All'interno di un ecosistema i vari componenti sono tra loro in equilibrio dinamico: infatti per poter vivere e riprodursi, hanno bisogno di un continuo rifornimento di materia e energia. Mentre la materia viene continuamente riciclata, l'energia iniziale viene dal sole.Fino ad un certo momento storico, l'uomo ha operato sulla terra, senza alterare l'equilibrio naturale, ma con l'esplosione demografica, tecnologica, industriale e urbanistica, sono aumentati i bisogni da soddisfare sia in numero che in qualità.Per soddisfare queste maggiori e diverse necessità, l'uomo si è servito sempre più spesso di quel grande e unico magazzino che è la natura. Spesso lo ha fatto con razionalità senza cioè alterare gli elementi naturali (terra, aria, acqua), ma altrettanto spesso è intervenuto in maniera dannosa alterando i rapporti di interdipendenza tra gli ambienti non viventi e le comunità che li abitano. Soprattutto da quando la distribuzione della popolazione ha alterato il rapporto città-campagna (grande espansione delle città e spopolamento della campagna), si è avuto una concentrazione dei rifiuti e uno sfruttamento eccessivo e non più omogeneo delle risorse. La conseguenza più grave e più appariscente della rottura dell'equilibrio dell'intero sistema ecologico, è l'inquinamento.Fra le colpe dell'inquinamento, ricordiamo quella domestica (scarico di liquami di fogne, detersivi e rifiuti solidi), quella dei gas di scarico dei veicoli a motore e dei fumi degli impianti di riscaldamento, quello agricolo, per l'uso di sostanze chimiche (fertilizzanti, diserbanti, disinfettanti)

TIPI DI INQUINAMENTOI) dell'ariaL'involucro gassoso che avvolge il nostro pianeta è chiamato aria; essa è formata da un miscuglio di azoto, ossigeno, anidride carbonica, gas rari, ecc.Il componente più importante è l'ossigeno, perché senza di esso non può esistere alcuna forma di vita.Ma l'ossigeno non è inesauribile, infatti, da quando si impiegano combustibili fossili, si è registrata una sensibile diminuzione dell'ossigeno ed un aumento della anidride carbonica.Le cause maggiori di inquinamento dell'aria sono da attribuirsi agli scarichi degli impianti industriali, agli impianti di riscaldamento, agli scarichi degli autoveicoli e degli aerei ed alla distruzione di zone boschive.Il progresso industriale ha determinato un benessere economico, ma nello stesso tempo è stato il maggiore responsabile dell'alterazione dei costituenti dell'aria. Basti pensare alle esalazioni di anidride solforosa, di biossido di carbonio, di ceneri volatili, che nuocciono all'organismo umano e uccidono lentamente la flora, primo anello di una catena alimentare terrestre.Inoltre devi sapere che la terra è bombardata dai raggi del sole.Nell'atmosfera esiste una fascia di ozono (elemento chimico) che intercetta le radiazioni solari mitigandone l'intensità.L'inquinamento atmosferico è talmente forte da provocare il dissolvimento di questa zona, privando la terra di una naturale difesa dai raggi solari e riscaldandola in modo eccessivo. Tale calore, secondo alcune ipotesi, potrebbe provocare in un lontano futuro lo scioglimento dei ghiacciai.II) del suoloIl suolo è lo strato superficiale della crosta terrestre in cui si inseriscono le radici dei vegetali e trovano condizioni di vita favorevoli numerosi organismi animali; rappresenta un terzo dell'intera superficie del pianeta.

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Ma se consideriamo che questa quantità è comprensiva di terre inospitali come i ghiacciai, i monti e i deserti, la parte rimanente va organizzata e protetta.Purtroppo questo spesso non avviene perché l'uomo continua a riversare su di esso ogni sorta di elementi di ordine chimico e solido che lo impoveriscono sempre più.In agricoltura l'avvento dei macchinari tecnologicamente avanzati ha consentito all'uomo di modificare le tecniche tradizionali di lavorazione. Tali innovazioni sfruttano intensivamente il terreno portando facili guadagni al coltivatore, ma impoveriscono sempre più il terreno stesso. Inoltre i diserbanti e gli antiparassitari si sono rivelati pericolosi in quanto contenenti agenti chimici dannosi sia alla pianta sia all'uomo.Nelle città, invece, è fonte di inquinamento l'ingente accumulo di rifiuti di vario genere, che non trovano più posto nelle discariche pubbliche e che hanno indotto a costruire dei macchinari per riciclarli e quindi trarre da essi eventuali risorse energetiche. Non tutti i rifiuti urbani possono essere rielaborati; ne sono un chiaro esempio le buste di plastica di polivinile. Altre cause contribuiscono allo sconvolgimento del suolo, quali polveri nocive, calcinacci, realizzazione di opere pubbliche (strade e aeroporti), residui di lavorazioni artigianali, ecc.Tutto questo altera l'equilibrio ecologico primitivo perché interrompe gli ecosistemi esistenti.III) delle acqueLe acque presenti nel nostro pianeta (fiumi, laghi, mari, oceani) costituiscono i due terzi del globo terrestre e, oltre all'idrogeno e all'ossigeno, possiedono sali e gas in proporzioni diverse a seconda della composizione chimica dei terreni che le contengono. L'acqua è sinonimo di vita perché senza di essa ogni essere vivente, animale o vegetale, morirebbe (ad esempio il corpo umano è costituito dal 60% di acqua).Anche la quantità d'acqua esistente sembra enorme e perciò inesauribile, ma il suo uso indiscriminato e lo spreco che ne viene giornalmente fatto dall'uomo e dalle industrie, ha reso le risorse idriche sempre più scarse. Infatti occorre scavare sempre più profondamente per raggiungere falde acquifere. In questa situazione inquinare l'acqua vuol dire rischiare la sopravvivenza in futuro molto vicino.L'inquinamento dell'acqua ha origini diverse: industriale, agricola e domestica.Industriale perché i materiali tossici residui di alcune lavorazioni chimiche, vengono scaricati nei fiumi, nei laghi e nei mari uccidendo il regno animale e alterando quello vegetale.Agricola perché i diserbanti, i disinfettanti e gli anticrittogamici trasportati dalle piogge, possono raggiungere i fiumi e da qui le altre riserve idriche. Domestica perché spesso i centri abitati non sono attrezzati di opportuni depuratori, per cui nei corsi d'acqua vengono scaricate acque luride, ricche di materiali organici, di rifiuti e di batteri con la conseguenza del diffondersi di gravi malattie.I detersivi non essendo spesso biodegradabili, sono degli autentici veleni per qualunque forma di vita all'interno della sostanza liquida.Buona parte dei fiumi italiani sono stati dichiarati fortemente inquinati.Per meglio sottolineare la gravità del problema basti pensare che i fiumi sfociando nel mare portano con loro i materiali inquinanti causando un deterioramento ambientale e quindi ecologico delle coste. Le navi cisterna (petroliere, etc...) pulendo le stive riversano in mare iodrocarburi e derivati che impediscono la naturale ossigenazione dell'acqua e quindi determinano la distruzione della fauna ittica.

L'ARTE, L'AMBIENTE E L'ECOLOGIAAmbiente: insieme delle condizioni fisiche, chimiche e biologiche in cui si svolge la vita degli organismi ( i cui rapporti sono oggetto dell'ecologia). L'ambiente si suddivide in sub-aereo o terrestre e subacqueo o acquatico.- Ambiente terrestre: comprende l'epogeo (terre sommerse, atmosfera, luce) e l'ipogeo (grotte, gallerie, sottosuolo).- Ambiente subacqueo: comprende il mare, l'acqua dolce e l'acqua salmastra.L'ambiente è molto importante per la crescita e lo sviluppo individuale. L'ecologia applicata si occupa in particolare della conservazione delle risorse naturali (animali selvatici, riserve idriche, riserve di pesca, comprensori forestali), poiché solo la conservazione degli ecosistemi può garantire la sopravvivenza della specie.

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L'ambiente è definito anche come paesaggio, inteso come realtà fisica naturale o trasformata dall'uomo ed è oggetto di osservazione e di studio nel suo complesso di forme e valori.La disciplina che serve meglio per analizzare l'ambiente è la geografia che consente uno studio oggettivo dal paesaggio fornendo preziosi contributi alle altre discipline.Nell'arte si intende per paesaggio un'opera che riproduce luoghi aperti rappresentati in maniera simbolica, ideale, eroica, pastorale, come veduta....Le prime raffigurazioni di paesaggi compaiono nelle camere sepolcrali dell'antico Egitto; presso gli Assiri il paesaggio fa da sfondo alla rappresentazione in primo piano che celebra le imprese del re; in Grecia la figura in primo piano è preminente sul paesaggio; si sviluppa con l'Ellenismo e la pittura romana, quindi ha un ruolo secondario fino al XVII secolo, pur se sono da ricordare nei secoli precedenti Lorenzetti, Pisanello, Van Eyck, Pollaiolo, Botticelli, Paolo Uccello, Pier della Francesca, Leonardo Bellini, Tiziano, Giorgione, Veronese, Carracci.Nella Francia del 7OO si afferma il paesaggio pastorale. Nell' '800 si sviluppa in tutta Europa il paesaggio romantico e in Francia sia arriva al rifiuto della riproduzione oggettiva per affermare il valore dell'impressione soggettiva dando luogo all'Impressionismo.IMPRESSIONISMO: nasce in Francia a partire dal 1870. I suoi principali esponenti furono C. Pizzarro (1830-1903), A. Renoir (1841-1919), E. Manet (1832-1883), E. Degas (1834-1917), C. Monet (1840-1926), A. Sisley (1839-1899).Essi si proposero soprattutto di dipingere all'aria aperta, paesaggi e ritratti con una diversa concezione dello spazio e della luce, realizzata con pennellate più evidenti ed immediate che sfumano nei contorni con colori puri e complementari. È a questo tipo di pittura che ci siamo rifatti per collegarci all'ecologia, forse per una sorta di malinconia nel rivedere dipinti paesaggi bellissimi ormai scomparsi per sempre.La tecnologia, l'inquinamento hanno sempre più rotto il rapporto tra l'uomo e la natura, nonostante i molti sforzi che si continuano a fare anche attraverso forme di sollecitazione alla presa di coscienza di questo reale pericolo.Francobolli, manifesti, quadri, ci invitano a riflettere su come l'inerzia, l'incuria, la superficialità sono sempre più fatali alla nostra salute. In questo campo l'arte applicata alla pubblicità può essere di grande aiuto per la sua possibilità di raggiungere una enorme quantità di pubblico richiamando l'interesse e l'impegno di tutti i cittadini.In genere i messaggi realizzati sono chiari e precisi e colpiscono con immediatezza i nostri sensi, il nostro ragionamento e le nostre emozioni.

INQUINAMENTO ACUSTICOL'orecchio permette di percepire e selezionare, attraverso l'ascolto, le diverse fonti sonore, determinando sensazioni piacevoli e spiacevoli e giudizi positivi e negativi.Mentre "udire" è un fenomeno meccanico, "ascoltare" riguarda la nostra intelligenza con partecipazione e consapevolezza. Relativamente alla sensibilità musicale, si distinguono:- orecchio assoluto: capace di riconoscere, al primo ascolto, l'altezza di una nota e di riprodurla esattamente col canto;- orecchio relativo: capace di riprodurre e riconoscere gli intervalli, se si conosce la prima nota; è meno sensibile dell'orecchio assoluto, ma può essere migliorato.I giovani, poiché hanno un senso uditivo notevole, sono i più impressionabili dall'aggressione acustica nel mondo di oggi. Durante un concerto pop a Losanna, furono registrati i diversi volumi sonori nelle diverse zone della sala: "misurazioni prese con il fonometro durante il concerto dell'Orchestra Mahavishnu, rivelò intensità di 125 db a distanza di tre metri dagli altoparlanti, di 11 db nelle file posteriori della platea e di 118 db nelle prime file di balconata. È altamente probabile che 100-200 persone (circa il 10% del pubblico) abbiano subito lesioni permanenti all'organo del Corti, con la distruzione di cellule nervose che si sa sono rigenerabili. Oltre a ciò, tali intensità provocano sintomi di stanchezza auricolare per diversi giorni o anche settimane, dopo di che l'orecchio recupererà alla fine la sua sensitività consueta.".Si parla perciò oggi anche di inquinamento acustico poiché un ambiente troppo rumoroso determina gravi effetti sulla sensibilità dell'udito, in particolare a carico delle cellule ciliate contenute nella chiocciola, fino ad avere anche menomazioni del timpano.

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Inoltre il volume sonoro, eccitando l'ascoltatore, determina una maggiore secrezione di ormoni: le ghiandole surrenali secernono adrenalina che in molti casi può spingere all'aggressività che si scarica in atti di vandalismo, o al contrario operare come ormone di alleggerimento con svenimenti a catena durante i concerti rock. La sordità professionale che può colpire gli operai che lavorano con macchine rumorose.È stato inoltre calcolato che i rumori che sentiamo durante la nostra giornata, sono aumentati di oltre trenta volte negli ultimi quarant'anni (quasi un decibel all'anno).Il rumore acutissimo degli aerei supersonici può addirittura determinare shock acustico con gravi pericoli per tutto l'organismo.Un rumore continuo provoca emicrania, nevrosi, diminuisce la capacità di applicazione e aumenta la possibilità di sbagliare.Così la nostra salute è oggi aggredita da innumerevoli rumori o suoni troppo intensi; da un punto di vista musicale l'inquinamento acustico porta ad una progressiva diminuzione delle capacità di udito.

PER UNA ECOLOGIA SONORAUn orecchio umano efficiente è un presupposto indispensabile per la sopravvivenza della musica. In un ambiente acustico sempre più minaccioso, l'educazione musicale ideale deve rinunciare a escludere tutto ciò che non sia "bellezza e verità musicali", e dare spazio alla salute e all'igiene acustica. L'insegnante di musica che in classe si sforza di sviluppare la sensibilità uditiva dei suoi alunni e che fuori della scuola chiude gli orecchi al quotidiano assalto del rumore, non è all'altezza della sua vocazione. L'allievo non ha solo il diritto di essere guidato attraverso il museo musicale dove sono in mostra le opere di mille anni create in varie parti del mondo, ha anche il diritto di essere assistito quando cerca di far fronte al caos acustico del suo ambiente quotidiano. (Desmond Mark, da Musica Domani, n.24/25, traduzione di C. Delfrati)

SCHEDA OPERATIVA- Chi sono i maggiori responsabili dell'inquinamento ambientale?- Quali sono le forme più gravi di inquinamento che interessano la zona dove abiti?- Che cosa potrebbe essere fatto per diminuire l'inquinamento?- Nella Costituzione Italiana è scritto che la Repubblica "tutela il patrimonio storico e artistico della Nazione". - Qual'è il significato di questa affermazione? Per quali motivi questo principio è scarsamente rispettato?- Esistono nella tua zona animali selvatici? Quali sono?- Esistono nella tua regione parchi naturali? Se sì, descrivine almeno uno.- Che cosa fai per contribuire alla salvaguardia dell'ambiente in cui vivi?- Che cosa sono le piogge acide? Come si formano e quali conseguenze hanno?- Chi sono gli ecologisti? Conosci associazioni per la tutela dell'ambiente?- Il World Wildlife Fund (WWF) è un'associazione nata per tutelare la natura. Ricerca quante più notizie possibili e compila una scheda.- Describe what happen when the men cut too many trees.- Where do you go to play in your town?- Descrivez qùest ce qùil se passe quand les hommes coupent les arbres.- Où allez-vous jouer dans votre ville?- Che cosa è l'ecologia ? Definiscila anche con parole tue.- A che cosa serve l'ozono? Perché la sua concentrazione nell'atmosfera tende a diminuire?- Secondo te, quali sono gli aspetti positivi e negativi dell'applicazione delle nuove tecnologie all'agricoltura?- Quali sono le cause che provocano l'inquinamento delle acque?- Quali conseguenze porta la presenza di idrocarburi nel mare?- Che cosa è l'ecosistema? Quali sono gli elementi che lo caratterizzano?- Esegui un collage che metta in evidenza gli effetti negativi dell'inquinamento.- Fotografa angoli della tua città che rivelino come incuria dei cittadini può portare all'inquinamento.- Disegna un manifesto con una grafica semplice e chiara, per inviare un messaggio ecologico.- Che cosa si intende per inquinamento acustico?- Che cosa si dovrebbe fare per evitarlo? Anche tu puoi fare qualcosa?

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- L'attività sportiva effettuata nei grandi spazi verdi, nel mare pulito e nelle cime innevate, può servire anche per ristabilire un più corretto rapporto tra l'uomo e l'ambiente? Esprimi la tua opinione indicando gli sport più adatti a questo scopo.- Pratica l'orientamento.Tracce per la composizione scritta- Descrivi un ambiente particolarmente inquinato della tua zona; Indicane le cause e i rimedi.- Descrivi una zona della tua regione risparmiata dagli effetti più devastanti dell'inquinamento ambientale.- Fai un elenco delle aziende che inquinano l'aria, l'acqua e il suolo nella zona in cui vivi. Indica perché inquinano e che cosa inquinano.- What is trekking?- That is the relationship between ecology and trekking?- En quoi consiste le sport de l'orientation?- Quel est le rapport entre l'écologie et le sport de l'orientation?

3.2. UNITÀ DIDATTICA: LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

PROMETEO LIBERATONel secolo 18° una serie di invenzioni trasformarono la manifattura del cotone in Inghilterra e diedero origine a un nuovo modo di produzione: il sistema di fabbrica. Nello stesso periodo altri rami dell'industria compivano progressi analoghi, ed essi, tutti insieme e rafforzandosi a vicenda, permisero ulteriori passi avanti su un fronte sempre più ampio. Il numero e la varietà delle innovazioni furono tali, che è quasi impossibile farne elenco; ma tutte si possono riassumere in tre principi: - la sostituzione delle macchine rapide, regolari, precise, infaticabili, all'abilità e alla fatica umane;- la sostituzione di fonti inanimate di energia a quelle animali, in particolare l'introduzione di macchine per la conversione del calore in lavoro, che misero a disposizione dell'uomo una nuova e quasi illimitata provvista di energia;- l'uso di nuove e assai più abbondanti materie prime, in particolare la sostituzione di sostanze minerali a quelle vegetali o animali.I progressi materiali interessarono tre aree: 1) i congegni meccanici sostituirono l'abilità dell'uomo;2) l'energia inanimata, in particolare il vapore, prese il posto della fatica di uomini e animali;3)ci fu un netto miglioramento nei metodi di estrazione e di lavorazione delle materie prime, in particolare in quelle industrie che oggi definiamo metallurgica e chimica.L'insieme di questi miglioramenti costituisce la Rivoluzione Industriale. Essi portarono ad un aumento senza precedenti della produttività umana. I cambiamenti tecnologici che indichiamo con il nome di "Rivoluzione Industriale" portarono ad una rottura con il passato quale non si era avuta dall'invenzione della ruota in poi.Per il lavoratore la trasformazione mise in gioco non solo il suo ruolo lavorativo, ma la sua stessa vita. Per molti, anche se non certo per tutti, l'introduzione della macchina volle dire, per la prima volta, completa separazione dal mezzo di produzione: l'operaio diventò una mano. A quasi tutti, poi, la macchina impose una nuova disciplina. La filatrice non poté più far girare la sua ruota e il tessitore avvolgere la sua spola a casa, senza controlli, l'una e l'altro nelle ore che preferivano; adesso il lavoro doveva essere svolto in una fabbrica, al ritmo stabilito da un attrezzo instancabile e inanimato, nell'ambito di una schiera numerosa di operai che doveva cominciare, sostare e smettere all'unisono, tutti sotto l'occhio attento di sorveglianti che avevano, per assicurare la solerzia dei lavoranti, mezzi di coercizione morale, pecuniaria, e alle volte anche fisica. La fabbrica era un nuovo genere di prigione; e l'orologio era un nuovo genere di carceriere. (D. Landes, Prometeo liberato, trad. di V. Grisoli e F. Salvatorelli, Torino, Einaudi, 1978)

POSSIAMO AVERE FIDUCIA NELLA SCIENZA?Se guardiamo al mondo attuale non possiamo non provare un senso profondo di sgomento. Nella sua lunga lotta per il dominio sulla natura, l'uomo ha raggiunto uno stadio di grandi realizzazioni e soprattutto di grandi responsabilità. Teoricamente disponiamo dei mezzi e dei metodi per risolvere quasi tutti i grandi problemi insoluti che fanno infelice un'era, la nostra, che potrebbe essere invece fiduciosa.Il problema della fame, per esempio.

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La maggioranza degli uomini non mangia abbastanza, lo si dice e lo si ripete ogni giorno. Appelli, allarmi, invocazioni. Quello della fame è un problema più che risolvibile. E come questo lo sono i problemi della sicurezza, della pace, del lavoro. Perfino quello della libertà per tutti.Pur disponendo dei mezzi e dei metodi per realizzare tutto ciò, noi non facciamo quasi nulla, se non celebrare le vittorie inutili della scienza. Come può essere tranquillo, fiducioso l'uomo d'oggi?Su di lui grava la paura. La paura di scienze del domani, in una società che per la prima volta è in grado di prevedere il domani. La paura del male, in una società che per la prima volta è in grado di ridurre il male. La paura della fame in una società che per la prima volta è in grado di estirpare questa piaga dal mondo. E poi paura della morte: ma non la paura indefinita della morte che è in ogni uomo, e ne costituisce addirittura l'essenza più intima e forse la grandezza, bensì la paura fisica della morte totale. La morte atomica.Come possono pretendere i governanti del mondo che l'uomo esulti di fronte alle conquiste della tecnica spaziale, quando sulla testa di ognuno sta un ordigno capace di annientare in un attimo non soltanto le conquiste della civiltà, ma l'uomo stesso? Aver fiducia nella scienza? È una risposta che non so dare. (Bertrand Russel, da "L'espresso", 1957)

DUBITAREC'era una volta il caos,la materia, l'ossigeno, l'idrogeno,il battèro, l'ameba, il pesce, la rana,il cane, la scimmia, l'uomoche vuole diventare Dio.Superbia e presunzione,peccato originale,egoismo totale.La morte risponderàcreatura o creatore.Nulla si crea e nulla si distrugge ?Se riuscirò a trovarela più piccola parte del tuo corpoo la stella più lontana,se raggiungerò gli estremi limitidel microcosmo e del macrocosmo,allora sarò Dio.Ma intantocerco di dimostrarmi degnodi ritornare a Diodubitando, da uomo. (Mario Gori)

LA RESPONSABILITÀ DEGLI SCIENZIATIGli scienziati rappresentano oggi il più importante gruppo professionale del mondo. Quanto essi fanno è motivo di appassionato interesse per l'intera società umana. In questo momento gli scienziati hanno scarsa influenza sulle conseguenze mondiali di ciò che fanno. Potenzialmente, tuttavia, possono esercitare una grande influenza. Il resto del mondo è spaventato sia da ciò che essi fanno, e cioè dalle scoperte intellettuali della scienza, sia dalle conseguenze che ne derivano. Il resto del mondo, trasferendo le proprie paure, prova spavento degli stessi scienziati e tende a raffigurarli radicalmente diversi dagli altri uomini.Gli scienziati non sono poi tanto diversi dagli altri uomini e certamente non sono peggiori. Ma differiscono dagli altri in una cosa. Che lo vogliano o no, il loro operato è di importanza decisiva per l'umanità.Dal punto di vista intellettuale, esso ha trasformato il clima del nostro tempo. Dal punto di vista sociale, deciderà se vivremo o periremo. Ciò comporta poteri determinati in bene e in male. Questa è la situazione in cui si trovano gli scienziati. Possono non averla voluta, o averla voluta solo in parte, ma non possono sfuggirvi. Essi pensano, almeno i più sensibili, che non meritano di avere su di sé il peso di questa responsabilità. Tutto quanto desiderano fare è di proseguire il loro lavoro. Ma gli scienziati non possono sottrarsi alla responsabilità, non più di quanto a loro, o al resto di noi, sia possibile sottrarsi alla gravità del momento in cui ci troviamo.

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C'è naturalmente un modo di trarsi d'impaccio. È stato il modo preferito da intellettuali venuti a trovarsi in acque per loro troppo tempestose. Esso consiste nella divisione del lavoro morale. Cioè gli scienziati che vogliono trarsi d'impaccio, essi dicono: Noi produciamo gli strumenti. Noi ci fermiamo qui. Spetta a voi, al resto dell'umanità, ai politici, dire come questi strumenti debbano essere usati. Essi possono essere impiegati per scopi, che i più' di noi considererebbero cattivi. Se è così ce ne dispiace. Ma come scienziati la cosa non ci riguarda. Questa è la dottrina della neutralità etica della scienza. Io non posso accettarla nemmeno per un istante e credo che nessuno scienziato serio e responsabile possa accettarla. È difficile, alcuni pensano, trovare precise argomentazioni che dimostrino l'erroneità di tale teoria. Eppure quasi tutti noi sentiamo intuitivamente che l'invenzione di giustificazioni di comodo è una trappola morale.È uno dei migliori modi per far arrugginire la coscienza. (Charles P. Snow, La responsabilità degli scienziati; da "Scienza e governo", traduz. L. De Maria, ed. Einaudi, Torino, 1966).

COME LA SCIENZA INFLUISCE SULLA VITA DELL'UOMOVi sono due modi secondo cui la scienza influisce sulla vita dell'uomo. Il primo è familiare a tutti: direttamente e ancor più indirettamente la scienza produce strumenti che hanno completamente trasformato l'esistenza umana. Il secondo è per sua natura educativo, agendo sullo spirito. Per quanto possa apparire meno evidente a un esame frettoloso, questa seconda modalità non è meno efficiente della prima. L'effetto pratico più appariscente della scienza è il fatto che essa rende possibile l'invenzione di cose che arricchiscono la vita, anche se nel contempo la complicano: invenzioni quali la macchina a vapore, le ferrovie, l'energia e la luce elettrica, il telegrafo, la radio, l'automobile, l'aeroplano, la dinamite e così via. A queste dobbiamo aggiungere le scoperte della biologia e della medicina in difesa della vita, e, più ristrettamente, la produzione di preparati per alleviare il dolore e i metodi di conservazione dei generi alimentari. Il beneficio pratico maggiore che tutte queste invenzioni apportano all'uomo, lo vedo nel fatto che esse lo liberano da quell'eccessivo ingrato lavoro muscolare che un tempo era indispensabile già per la sola sopravvivenza. Nella misura in cui possiamo affermare che oggi la schiavitù è stata abolita, lo dobbiamo alle conseguenze pratiche della scienza.D'altra parte la tecnologia o scienza applicata, ha posto l'uomo di fronte a problemi di estrema gravità. La sopravvivenza stessa dell'umanità dipende da una soddisfacente soluzione di tali problemi. Si tratta di creare un tipo di istituzioni e tradizioni sociali senza le quali i nuovi strumenti porteranno inevitabilmente a un disastro della peggiore specie.L'umanità è coinvolta in una lotta per l'adattamento alle nuove condizioni: lotta che potrà portare alla vera liberazione se la nostra generazione si mostrerà all'altezza del compito.La tecnologia ha anche accorciato le distanze, e creato mezzi nuovi e straordinariamente efficaci di distruzione, che nelle mani di nazioni che proclamano un'illimitata libertà d'azione, diventano delle minacce alla sicurezza e all'esistenza stessa dell'umanità.Infine, i mezzi d'informazione (di riproduzione a stampa della parola, o di diffusione, come la radio), combinati con le armi moderne, hanno dato la possibilità di ridurre anima e corpo in schiavitù di un'autorità centrale, e ciò rappresenta una terza fonte di pericolo per l'umanità. Le moderne tirannidi e i loro effetti distruttivi mostrano chiaramente quanto siamo lontani dallo sfruttamento organizzato di queste scoperte per il benessere dell'umanità. (A. Einstein, rid. da " Pensieri degli anni difficili", trad. di L. Bianchi, Boringhieri, 1965)

ALLA NUOVA LUNAIn principio Dio creò il cieloe la terra, poi nel suo giorno esatto mise i luminari in cieloe al settimo giorno si riposò.Dopo miliardi di anni l'uomo,fatto a sua immagine e somiglianza,senza mai riposare, con la sua intelligenza laica,senza timore, nel cielo serenod'una notte d'ottobre,mise altri luminari ugualia quelli che giravano

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dalla creazione del mondo. Amen.(S. Quasimodo, Domande e risposte)

LA PRIMA GRANDE SCIENZIATA: LA NATURALa terra è nata circa 4600 milioni di anni fa quando una certa quantità di materia già esistente si aggregò a formare il nostro pianeta. L'origine dell'universo viene invece fatta risalire a 12 miliardi di anni fa, quando una potentissima esplosione cosmica di un piccolo, densissimo nucleo (atomo primordiale), avrebbe causato una forte attività energetica. In seguito ad un abbassamento di temperatura, gli elettroni allo stato libero, si sarebbero combinati formando le galassie ancora oggi in espansione.Si calcola che nell'universo vi siano almeno 100 mila miliardi di stelle e che i pianeti siano più di un milione di miliardi.La terra è costituita da milioni di sostanze diverse che combinandosi tra loro formano le rocce, l'acqua, l'aria, le piante, gli animali, il nostro corpo.In particolare sappiamo che gli atomi che costituiscono queste sostanze sono di 92 specie diverse: il più semplice è quello dell'idrogeno, il più complicato quello dell'uranio.Tra 4600 e 4000 milioni di anni fa la terra assume le attuali dimensioni: dapprima è una palla di liquido incandescente in cui gli elementi più pesanti sprofondano rapidamente verso il centro spinti dal loro stesso peso; invece gli elementi più leggeri galleggiano in superficie che con il tempo si raffredda e diversi materiali si dispongono in strati differenti a seconda del loro peso specifico.Così il nostro pianeta assume le fondamentali caratteristiche osservabili anche oggi: sotto una sottile crosta terrestre o litosfera, si trova un mantello di rocce più pesanti ed infine un nucleo (esterno e interno) solido e incandescente costituto soprattutto di ferro e nichel.Il raffreddamento della superficie ha dato luogo alla formazione di una crosta solida e dei grandi bacini oceanici.L'atmosfera si è formata successivamente in seguito a particolari combinazioni gassose.La storia geologica e biologica della terra è stata divisa in cinque ere comprendenti ciascuna un certo numero di periodi; la successione e le caratteristiche di tali ere, sono state stabilite in base allo studio delle rocce e dei fossili.Sul finire dell'era Cenozoica e sul cominciare della Neozoica, in seguito alla normalizzazione del clima, compare l'uomo.I fossili più antichi relativi all'uomo che sono stati trovati, risalgono a circa 8/10 milioni di anni fa.La storia evolutiva dell'uomo è molto frammentata perché i ritrovamenti fossili risultano scarsi e poco attendibili.Lo studio dei resti fossili ci permette di conoscere che fino dal suo apparire, l'uomo camminava in posizione eretta, lavorava pietre, ossa, conosceva il fuoco, aveva il culto dei morti, traeva il cibo dalla caccia e dalla pesca.

Era Durata Fauna FloraArcheozoica 23OO ? Radiolari Alghe marinePaleozoica (primaria) 31O ? Invertebrati, Anfibi, Insetti Pteridofite, GimnospermeMesozoica (secondaria) 12O ? Rettili, Uccelli, Mammiferi AngiospermeCenozoica 7O ? Sviluppo dei mammiferi Monocotiledoni, Dicotiled.Neozoica (quaternaria) Comparsa dell'uomo Flora attuale

Solo in età posteriori, trovò più congeniale lavorare la terra: ciò lo portò a vivere in comunità stabili che divennero via via sempre più ampie.Gli antropologi e gli etnologi hanno diviso la storia dell'uomo e della sua cultura primitiva, in varie età:- Paleolitica: vive in caverne, si nutre di caccia e pesca;- Neolitica: lavora la pietra, ha il culto dei morti e comincia a lavorare la terra;- Età del bronzo: comincia a lavorare i metalli;- Età del ferro: lavorare i metalli in maniera sempre più affinata.Grazie alle sue facoltà intellettuali, l'uomo si è sviluppato molto rapidamente, anche se il suo cammino all'inizio è stato lento e faticoso.Negli ultimi 50 anni vi sono state più scoperte scientifiche che in tutti i millenni precedenti.

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La diversità del clima e dell'ambiente portarono ad una differenziazione evidente dei caratteri somatici dell'uomo determinando le razze.Le razze sono aggruppamenti naturali di uomini che presentano qualità ereditarie comuni.Ogni regione ha una popolazione assoluta (numero totale degli abitanti) e una popolazione relativa (densità: abitanti per Kmq).Tutti gli uomini sono riuniti in nazioni, con tradizioni, lingua e religione comuni; e in stati (con uguali istituzioni giuridiche).

LE MATERIE PLASTICHELa scienza progredisce costantemente, anche se con accelerazioni diverse: in ogni caso ogni precedente esperienza o scoperta è necessaria per quelle successive.L'impiego dei materiali è fondamentale per qualunque tecnologia: la scienza ha anche lo scopo di trovare nuovi materiali e nuovi prodotti adatti a soddisfare le nuove esigenze costruttive ottenendo nuove prestazioni (fisiche, meccaniche, tecniche, termiche, magnetiche, elettriche, ottiche).Dopo la 2^ Guerra Mondiale le materie plastiche hanno invaso la nostra vita in ogni suo aspetto; ne esistono di tutti i tipi perché il loro impiego sembra illimitato: alcune resistono alle alte temperature, altre sono infiammabili, altre rigide e alcune elastiche, ve ne sono di fragili e di resistenti, ecc.Le materie plastiche sono sostanze che presentano plasticità, sono cioè in grado di deformarsi in conseguenza di azioni esterne (pressioni, riscaldamento) e di mantenere tale deformazione anche al termine dell'azione esterna.Le prime materie plastiche artificiali furono ottenute nel 1867 da A. Parkes, impastando canfora e nitrocellulosa; l'anno successivo fu scoperta la celluloide.Ma l'inizio della produzione industriale si ebbe a partire dal 1910.Le materie plastiche possono essere classificate in tre grandi gruppi:- naturali: sono sempre state usate dallo uomo perché si ritrovano in natura, come l'argilla, la cera, la resina delle piante, la tela del ragno, il filo di seta, la gomma naturale o caucciù (si ricava dalla Hevea Brasiliensis, una pianta che cresce lungo il Rio delle Amazzoni).- Artificiali: sono sostanze derivate da composti organici naturali o da base di cellulosa (cellulosa di legno, fiocco di cotone), o a base proteica (caseina del latte, grassi).Lo sviluppo delle materie plastiche artificiali, ebbe un grande impulso quando W. Hyatt, nel 1869, inventò la cellulosa con la quale si cominciarono a costruire giocattoli, pellicole fotografiche, imitazioni del corno e dell'ambra.Attualmente viene impiegata in maniera ridotta per la sua pericolosità dovuta alla alta infiammabilità.Alla cellulosa seguirono il raion (nome commerciale di alcune fibre tessili artificiali a base di cellulosa ricavata dal legno); la galalite (ottenuta aggiungendo alla caseina materie plastificanti; viene stampata a caldo e quindi indurita. Ha proprietà isolanti; oggi è usata soprattutto per fabbricare bottoni); il lenital (fibra tessile artificiale di natura proteica ottenuta dalla caseina del latte lavorata con altre sostanze; oggi è poco usata.) - Sintetiche: sono ottenute dalla reazione di alcuni elementi chimici combinati tra loro, detti monomeri (azoto, idrogeno, ossigeno, carbonio, silicio, ecc.). I reagenti chimici permettono la fusione delle piccole molecole per ottenerne di più grandi e complesse (macromolecole); vengono inoltre aggiunte altre sostanze riempitive e rinforzanti usate sia per ridurre i costi che per migliorare le proprietà meccaniche della sostanza (stracci, segatura, amianto), plastificanti (tendenti a ridurre la rigidezza migliorandone la lavorabilità), coloranti, lubrificanti, antiadesivi (saponi, cere, grassi, oli minerali ecc.) e altri additivi.In base al loro comportamento rispetto al calore, le materie plastiche possono classificarsi in:- termoindurenti: si modificano con il calore in maniera irreversibile e anche un successivo riscaldamento non le riporta alla forma iniziale;- termoplastiche: attraverso il calore riacquistano la loro plasticità.Le materie plastiche sono impiegate in tutti i campi dell'industria e della tecnica poiché sono di basso costo e facilmente lavorabili:- industria elettrica: cavi elettrici isolanti;- industria chimica: costruzione di apparecchiature e di rivestimenti protettivi;- industria tessile: produzione di fibre lavorate prima a filati e poi tessuti. Si dividono in naturali (amianto e vetro filato), animali (lana e seta), vegetali (cotone, lino, canapa, juta), artificiali (ottenute lavorando cellulosa e caseina), sintetiche;

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- edilizia: pavimentazioni, rivestimenti murali, arredamento;- industria cartaria: per migliorare le caratteristiche della carta.I paesi produttori più importanti di materie plastiche sono: Stati Uniti, Giappone, Unione Sovietica, Francia, Italia, Gran Bretagna, Germania.

ARTE E INDUSTRIA"L'arte è un fenomeno sociale. Sotto questo aspetto l'opera unica artigianale non è fine a se stessa, ma inizio: essa è concepita per essere ricreata, moltiplicata, trasmessa, diffusa con i mezzi tecnici della nostra civiltà. Non bisogna temere i nuovi mezzi che la tecnica ci ha offerto, non possiamo vivere che nella nostra epoca", (V.Vasarely).Oggi, in moltissimi campi, la figura dell'artista sta cambiando: egli non produce più prodotti finiti, ma progetti e prototipi delle proprie opere che poi verranno realizzati nei laboratori industriali.Un artista, pioniere della progettazione industriale, può essere considerato Leonardo da Vinci (1452-1519) il quale, in una lettera inviata a Ludovico Il Moro, contenuta nel "Codice Atlantico", enumera tutti i campi in cui si offre per essere impiegato: ingegnere militare, stratega, costruttore di armi, di edifici, ingegnere delle acque, oltre che pittore e scultore.Leonardo studia, progetta e elabora nuovi metodi di costruzione di mezzi bellici, di offesa e di difesa; numerosi tipi di armi da getto fisse e mobili e di grandi dimensioni, disegnate nei minimi particolari. Egli anticipa di molti anni e spesso di secoli l'evoluzione di tali tecniche.Osservando il volo degli uccelli, costruisce dei congegni che dovevano servire per aumentare la forza umana, ma accortosi dell'impossibilità di volare con la sola forza, si occupa del volo meccanico.Relativamente all'urbanistica progetta canali da usare come vie di trasporto, mezzi per smaltire i rifiuti, uso idraulico.Attraverso l'osservazione diretta sul cadavere, descrive perfettamente i vari elementi muscolari e ossei, annotando a lato dei disegni gli elementi anatomici o strutturali e quelli fisiologici e funzionali; disegna inoltre i muscoli e le articolazioni in movimento e nei diversi atteggiamenti.Leonardo elabora un modulo sui rapporti tra le varie parti del corpo: il canone delle proporzioni.Alla fine dell'800 si ha la prima e vera collaborazione tra industria e arte, con la nascita del LIBERTY in Inghilterra e che ebbe diversi nomi nelle varie nazioni europee: in Francia "Art Nouveau"; in Belgio "Modern Style"; in Scozia "Glasgow School", ecc.Ma la vera scuola che si propose di integrare la vita con l'arte, la collaborazione dell'artista con il tecnico, la creatività individuale con il lavoro di gruppo, l'ambiente con la realtà socio-economica, fu la BAUHAUS. (Bauhaus: scuola tedesca di arte moderna fondata nel 1914 dall'architetto Walter Gropius).La finalità di questa scuola, dove operarono anche grandi pittori come Paul Klee e Kandinsky, furono:- abbandono di ogni tradizione accademica e dell'artigianalità nell'insegnamento dei mestieri;- superamento della frattura tra arte e produzione industriale, usando nuovi criteri di progettazione per produrre oggetti in serie, esteticamente validi e funzionali.In Italia, a ribadire i concetti della scuola di Bauhaus, troviamo alcuni artisti: in particolare Bruno Munari, artista contemporaneo conosciuto in tutto il mondo. Il suo campo di attività spazia dalla pittura, al designer, alla ricerca estetica. Al 1933, risalgono le "macchine inutili", forme geometriche mobili sospese nello spazio e che ruotano continuamente.Egli si è sempre interessato ai problemi della percezione visiva, ha prodotto film sperimentali e di animazione.

COMPUTER E ANALISI DELL'IMMAGINENella salvaguardia del patrimonio artistico condotta in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali, la Sovraintendenza alle Belle Arti e L'Istituto Centrale del Restauro, il trattamento digitale delle immagini fornisce un sempre più valido contributo all'opera di restauro e conservazione.Nel caso di opere pittoriche, come l'intervento effettuato sul "Tondo Doni" di Michelangelo, la prima fase ha previsto rilevamenti radiografici.L'immagine riprodotta permette di vedere la radiografia del particolare delimitato sull'originale, già digitalizzata e visualizzata sul monitor del computer.Una successiva elaborazione permette di riportare in positivo la radiografia e di accentuarne i contrasti per una migliore discriminazione dei particolari.

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Un'altra più sofisticata elaborazione, permette di evidenziare le zone della radiografia in cui sono presenti rapide variazioni delle tonalità di grigio e quindi di ottenere valutazioni sull'uniformità delle pennellate originali.

ACUSTICA FISICAGli antichi descrivevano il suono come "vibrazione della forza elastica dell'aria". Pitagora e i suoi allievi studiarono i principali elementi acustici; a loro si attribuisce l'invenzione del monocordo.Nel Medio Evo la scala musicale veniva indicata con la prima lettera dell'alfabeto (in uso ancora oggi nei Paesi Anglosassoni e in Germania); Guido Monaco le sostituì con le note.Nell'età moderna le vibrazioni delle corde furono studiate da Mersenne; Galileo rese visibili le onde sonore sulla superficie di un bicchiere d'acqua.Chladni studiò la vibrazione di piastre e membrane e spiegò l'eco.Cagnard de La Tour e Savart inventarono la sirena evidenziando la relazione tra altezza del suono e numero di vibrazioni.Newton indicò una formula per calcolare la velocità del suono.Colladon e Sturm, nel secolo scorso, studiarono la propagazione del suono nell'acqua. Chladni e Bion la propagazione del suono nei solidi.Helmholtz studiò in maniera più perfezionata i suoni.Il suono è prodotto dalle vibrazioni di corpi elastici che si trasmettono all'elemento circostante, in genere l'aria, propagandosi attraverso successive condensazioni e rarefazioni di molecole generate dalla pressione acustica, con andamento a onde periodiche.Il termine vibrazione, usato come sinonimo di oscillazione, può essere rappresentato da un pendolo semplice, che, spostato da una parte qualsiasi rispetto alla verticale, trasforma l'energia spinta in lavoro (ricaduta verso il basso per la forza di gravità e risalita dall'altra parte recuperando energia minore rispetto a quella precedente a causa dell'attrito): l'oscillazione continua fino a esaurirsi.La velocità del pendolo è maggiore quando passa per la verticale e minore nello spazio di risalita.Indipendentemente dall'ampiezza, le oscillazioni del pendolo impiegano ciascuna lo stesso tempo: pertanto sono dette isocrone.Le vibrazioni presentano le stesse caratteristiche del pendolo (accelerazione, rallentamento, isocronismo), con l'unica differenza che hanno frequenze molto più elevate.I caratteri fisici distintivi del suono sono:- altezza: dipende dalla frequenza delle vibrazioni;- intensità: dipende dall'ampiezza delle vibrazioni;- timbro: dipende principalmente dalla forma dell'onda la cui forma più semplice è quella sinusoidale a cui corrisponde un suono puro.La forma dell'onda, e quindi il timbro, risultano dall'insieme delle armoniche che la compongono.Il suono può essere prodotto con:- corde: una corda, tesa tra due punti vibra se viene tirata e quindi lasciata. L'ampiezza delle vibrazioni (e quindi l'altezza del suono), dipendono dalla forza con cui la corda viene eccitata: essa è inversamente proporzionale alla sua lunghezza (minor ampiezza via via che la corda è più lunga), al suo diametro (minor ampiezza quanto è maggiore il diametro) e alla radice quadrata della sua densità (massa della corda).- Tubi: l'aria contenuta in un tubo può pulsare periodicamente se comunica con l'esterno.Le pulsazioni consistono in periodiche compressioni (nodo) dell'aria contenuta nel tubo, alternate a decompressioni (ventre) di uguale valore generate dalla forza dell'aria immessa.Il gas, immesso a forza nel tubo, vi si propaga fino ad uscire dall'altra parte all'esterno, trasformandosi in onda sferica.Poiché la velocità è nell'aria di 340 metri al secondo, il tempo in cui si compie il ciclo descritto, dipenderà dalla lunghezza del tubo: poiché la frequenza dipende dalla durata del periodo e dalla velocità del suono, essa sarà inversamente proporzionale alla lunghezza del tubo (l'altezza del suono sarà più alta quando è più corta la canna).- Percussioni: comprendono il diapason, le piastre, lamine, legni, membrane tese su supporti rigidi, pietre battute, ecc. con i più diversi modi di vibrazione.Il tipo di suono dipende dalla presenza o meno di armoniche.

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Le varietà timbriche sono innumerevoli, ma riassumibili in strumenti a percussione ad altezza determinata che intonano suoni di sufficiente armonicità e strumenti a percussione ad altezza determinata che producono suoni di prevalente disarmonicità.- Voce: è il più duttile e versatile degli strumenti sonori che l'uomo usa mediante la parola e il canto.L'organo vocale è costituito da tessuti membranosi capaci di vibrare (corde vocali inferiori) a causa dell'aria spinta dai polmoni verso i bronchi e la trachea che reagiscono allargandosi e restringendosi periodicamente (la frequenza e quindi l'altezza del suono è dovuta al diametro delle corde vocali ed alla loro tensione). L'altezza del suono è dovuta anche alla pressione dell'aria e al tipo di cavità di risonanza del corpo umano, per cui ciascuno di noi ha una voce diversa avendo un corpo diverso.- Generatori elettronici e sintetizzatori: si possono ottenere oscillazioni elettriche e elettroniche, trasformabili in vibrazioni acustiche, mediante valvole termoioniche, transistori, variazioni di campo elettrico e magnetico, microcircuiti.Le forme di onde ottenibili vanno da quelle sinusoidali a quelle più complesse e, teoricamente, può essere realizzato qualsiasi suono (o combinazione sonora): conoscendo le rispettive forme d'onda e le loro componenti, si possono ottenere buoni risultati mediante un sintetizzatore appositamente istruito.L'elettronica fornisce apparecchiature che permettono di analizzare e conoscere tutti i parametri acustici relativi a qualunque modello sonoro e alle loro variazioni nel tempo.Le onde sonore si propagano senza trasportare materia, ma solo energia. Quando le onde sonore incontrano un corpo che le respinge, esse si riflettono con un angolo di incidenza uguale a quello di riflessione.L'intensità della riflessione dipende dalle caratteristiche della superficie riflettente; una parte di energia sonora non viene riflessa, ma assorbita dal corpo riflettente.ECO: si realizza quando tra l'onda incidente e quella riflessa, restando fermo il punto di ascolto, passa almeno 1/10 di secondo.RIMBOMBO: si ha quando i due impulsi che generano l'onda riflessa e quella incidente si sovrappongono; se la sovrapposizione è ordinata, si chiama riverberazione che ha una grandissima importanza per il miglior rendimento acustico di una sala o di un teatro.RISONANZA: è un moto vibratorio indotto in un sistema atto a vibrare con un dato periodo da un moto vibratorio esterno avente analogo periodo di vibrazione. Quando una corda viene montata su un risuonatore (oggetto munito di una cassa di risonanza o cassa armonica), si ottiene il suono desiderato, dovuto alla risonanza dello strumento la cui struttura e l'aria contenuta nella cassa, partecipano alle vibrazioni restituendo energia sonora amplificata.Ogni sorgente di suono, strumento musicale o voce, risponde in maniera propria alle stimolazioni acustiche, facendo risuonare certe frequenze invece che altre.Quando due o più vibrazioni si incontrano, sommano algebricamente i rispettivi effetti.Quando l'incontro avviene fra onde di andamento concorde (compressione-compressione, decompressione-decompressione), l'intensità che ne risulta aumenta rispetto a quella di ogni singola, mentre se le onde hanno andamenti opposti (compressione-decompressione), diminuisce.

L'ALLENAMENTOL'allenamento può avere il significato di:- acquistar lena, far fiato;- istruzione del sistema nervoso che insegna a contrarre i muscoli in giusta misura, allo scopo di sciupare meno energie (A.Mosso);- sistematica ripetizione di esercizi per il raggiungimento di una migliore prestazione (Lehemann);- processo sistematico di ripetizione di progressive quantità di lavoro, che coinvolge processi di apprendimento e di acclimatazione (Klaps e Aenhein);- fenomeno fisiologico complesso di adattamento dei vari sistemi integrati, che consentono all'organismo di migliorare le proprie capacità nell'eseguire movimenti semplici e corretti, rapidi e lenti, secondo i vari ideogrammi imposti dal momento e dalla situazione (Venerando);- processo educativo attraverso l'esercizio fisico, ripetuto in quantità o con intensità tali da produrre carichi progressivamente crescenti, che stimolano i processi fisiologici di supercompensazione dell'organismo e favoriscono l'aumento delle capacità fisiche, psichiche e tecnico-tattiche dell'atleta, al fine di esaltarne e consolidarne il rendimento in gara (C. Vittori).

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Insomma, l'allenamento indica ciò che si può attuare per migliorare la capacità di prestazione, attraverso il perfezionamento di determinare qualità congenite che portano il soggetto allo stato di FITNESS o quoziente tra impegno, carico di lavoro e possibilità di risposta. Oggi il processo scientifico e tecnologico offre metodi, mezzi e possibilità di scoprire, per ogni disciplina sportiva, atleti geneticamente dotati e quindi allenabili in maniera personalizzata per portarli a raggiungere risultati non prevedibili pochi anni fa.Le scienze più importanti nel campo dello sport sono:- biomeccanica: puntualizza i rapporti esistenti tra movimento e parametri fisici;- cinematica: si occupa dello spostamento e della accelerazione, della misurazione delle forze e della energia cinetica, del momento, del punto di applicazione relativamente ai centri di gravità;- informatica: consente, con l'aiuto di filmati e dati anatomici, di utilizzare nel miglior modo possibile il corpo umano, riassumendo disegni, schemi e calcoli in pochi secondi.Ogni metodo di allenamento si deve basare su due condizioni:- alternarsi di sedute con intervalli di riposo;- graduale aumento dei carichi di lavoro.I momenti essenziali dei ritmi di allenamento, sono:a) fase ascendente o aumento del carico del momento di lavoro; b) stato di condizione o tempo di lavoro senza fenomeni di fatica;c) riposo prima della gara;d) la gara.e) riposo dopo la gara;f) la distanza minima tra la preparazione e la prestazione;g) la cessazione degli esercizi.Occorre tenere conto delle leggi fisiologiche che presiedono al controllo del lavoro muscolare:- maggiore è la quantità di lavoro svolto, maggiore è la capacità di carico ottenibile con l'allenamento, in cui tuttavia, l'intervallo di riposo è fondamentale ai fini del recupero. Un intervallo ed un carico ottimali, danno luogo ad un ritmo ottimale;- tanto maggiore è la quantità di lavoro concentrato nell'unità di tempo, tanto minore è l'aumento delle capacità di carico ottenibili con l'allenamento. L'adattamento al lavoro massimale, si raggiunge lentamente. Pertanto si afferma che:- la quantità di lavoro svolta in ciascuna seduta deve aumentare progressivamente;- deve raggiungere la quota "dosaggio" utile alla gara che l'atleta si prepara ad effettuare;- non si devono verificare fenomeni di fatica.Si distinguono due tipi di allenamento:1) Centrale: basato su contrazioni isotoniche, permette un migliore adattamento del cuore e dei polmoni, per rispondere alle migliori esigenze di ossigeno dovute alle attività motorie. In esso rientra in gioco anche la capacità di apprendimento motorio.2) Periferico: basato sulle contrazioni isometriche in assenza di ossigeno (anaerobiche) e quindi di breve durata. Aumenta il volume e la potenza muscolare senza intervento del cuore e dei polmoni; affina il senso muscolare.

DECALOGO DI UN CORRETTO ALLENAMENTO (G. La Cava)1) Controllare lo stato di salute con un check-up medico.2) Registrare su un quaderno: - peso a corpo nudo;- frequenza del polso e del respiro a riposo; dopo steep-test e dopo il tempo di ripristino;3) Prima di ogni seduta di allenamento registrare la frequenza del polso a riposo e quello di inizio dell'esercizio.4) Iniziare l'esercizio con intensità accentuata.5) Ai primi segni di affaticamento, continuare l'azione diminuendo l'intensità dello sforzo.6) Superata la fase critica, riprendere l'attività iniziale e continuare alternando i periodi di maggiore o minore intensità fino all'affaticamento.7) Sospendere e controllare il tempo di durata dell'esercizio e la quantità di lavoro.8) Misurare la frequenza del polso e del respiro fino a quando non sia tornato ai valori di prima dell'esercizio; il tempo di ripristino non deve superare i 5 minuti.

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9) Registrare sul quaderno, ogni volta, i dati dei punti 3,7,8.10) Nelle successive sedute di allenamento, aumentare gradualmente la durata e l'intensità del lavoro svolto. Se l'allenamento è ben condotto, si otterranno:- aumento della quantità di lavoro prodotto;- diminuzione della frequenza cardiaca a riposo, dopo sforzo e diminuzione del tempo di ripristino.- diminuzione del peso corporeo.

MEMORANDUM OF A RIGHT TRAINING (G. La Cava)1) Control your own health with a check-up.2) In a copy-book make a note of: naked weight,pulse and breathing rate when you are quite, after steep-test and resilience.3) Record your pulse rate when you are quite and when you begin the phisical training.4) Begin the exercise with an accentuated strength.5) At teh first tiredness signs, continue with training reducing the effort intensity.6) Exceeded cricical period, start again the original activity and go on, alternating period of grater or less strength till tiredness.7) Stop and control duration of exercise and work quantity.8) Record your pulse + and breathing rate until the original values; restoration time hasn't to exceed 5 minutes.9) Note down your copy-book data of 3,7,8, points every time.10) Gradually increase length and intensity of work that you are doing. If you have made a good training,yoùll obtain:-Increase of quantity of made work;-Drop in heart rate when you are quaite, after effort and decease of retsoratin time.-Loss in weigth.

DECALOGUE D'UN ENTRAINEMENT CORRECT (G. La Cava)1) Controler la santé avec un check-up medical.2) Enregistrer sur un cahier: poide a corps nu, frequence du poignet et de la respiration a repos, après steep-tast et temps de retablissement.3) Avant de faire l'entrainement, enregistrer la frequence du poignet a repos e puis celle du debut de l'exercice.4) Commencer l'exercice avec une intensité accentée.5) Aux premiers signes de fatigue,continnuer l'action avec une diminution d'intensité de l'effort.6) Une fois depassee la phase critique, reprendre l'activité initiale et continuer, en fainat alterner les periodes de plus forte et de moins forte intensité ,jusq'à la fatigue.7) Surprendre et controler le temps de a duree de l'exercice et la quantité de travaille.8) Mesurer la frequence du poignet et de la respiration, jusq'aux valeurs antecedents de l'exercice; le temps de retablissement ne doit pas etre superieur a 5 minutes.9) Enregistrer sur le cahier les elements des points 3,7,8.10) Dans les entrainements suivants, augmenter graduellement la durée et l'intensité du travaille fait.11) Si l'entrainement est ben conduit, il faut obtenir:-augmentation de la quantité du travaille produit-diminution de la frequence cardiaque a repos et apres l'effort, et diminution du temps de retablissement -diminution du poid corporel.

SCHEDA OPERATIVALa prestazione sportiva si basa sempre di più su approfonditi studi scientifici. Riassumi quale che sono le caratteristiche principali dell'allenamento.Quali sono i problemi dell'uomo che gli scienziati dovrebbero cercare di risolvere prima possibile?Esponi ciò che sai, su almeno uno di tali problemi.Arte e scienza sono due termini posti spesso in contrasto fra loro. Ma sempre più le due attività umane tendono a integrarsi.Sapresti indicare in quali casi?Descrivi gli attuali rapporti tra arte e industria.

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In che cosa consiste il check-up medico?Quale esercizio occorre fare nello steep-test?A che cosa corrisponde la frequenza del polso?1) How many pulsation have you every minute? Tell me when you are quite and when you are under stress.2) What do you have to do at first tiredness signs?3) How much time is good for you to return to normal rhythm?1) Combien de pulsations avez-vous chaque minute, a repos?Et combien apres l'effort?2) Qùest ce qua devez-vous faire aux premiers signes de fatigue?3) Combien de temps faut-il avoir pour reprendre le rythme, apres l'effort?

3.3. UNITÀ DIDATTICA: L'UOMO E LA MACCHINA

MALEDETTE MACCHINE!Goujet, un operaio parigino dell'800, conduce Gervasia, la donna che ama, a visitare una fabbrica piena di diaboliche macchine.La condusse a destra, in un'altra tettoia, dove il padrone aveva impiantato una fabbrica tutta a macchine. Sulla soglia lei esitò, presa da una paura istintiva. Il vasto stanzone, scosso dalle macchine, tremava, e le grandi ombre ondeggiavano, macchiate di luce rossastra. Ma lui la assicurò sorridendo, giurò che non c'era nulla da temere, doveva soltanto stare attenta a non fare strascicare le sue lunghe sottane vicino agli ingranaggi. Andò avanti e lei lo seguì in quel baccano assordante dove rumori di ogni sorta sibilavano e russavano, in mezzo a fumi popolati di esseri vaghi, di uomini neri affaccendati, di macchine agitanti i loro bracci, che lei non riusciva a distinguere. I passaggi erano stretti stretti. Bisognava scansare degli ostacoli, stare attenti alle buche, farsi da parte per scansare un carretto. Non si sentiva parlare. Lei ancora non vedeva nulla: tutto ballava. Poi, siccome lei provava sopra la testa la sensazione di un grande battere di ali, alzò gli occhi e si fermò a guardare le cinghie, quei lunghi nastri che formavano nel soffitto una gigantesca tela di ragno, di cui ogni filo si sgomitolava all'infinito; il motore a vapore era nascosto in un cantuccio dietro un piccolo muro di mattoni; sembrava che le cinghie scorressero da sé e portassero il moto dal fondo dell'ombra, con il loro scorrere continuo, regolare, leggero come il volo di un uccello notturno. Ma lei fu per cadere, inciampando in uno dei tubi del ventilatore che si diramava sul suolo battuto, distribuendo il suo soffio di vento frizzante ai fornelli vicino alle macchine. E cominciò con il farle vedere questo: sprigionò il vento, sopra un fornello, balzarono fuori dai quattro lati fiamme a ventaglio, un collaretto di fuoco smerlettato abbagliante, appena tinto di una punta di lacca; la luce era così viva, che le piccole lampade degli operai sembravano gocce d'ombra in un sole. Poi alzò la voce per dare delle spiegazioni, passò alle macchine; le cesoie meccaniche che mangiavano delle spranghe di ferro, rompendone un pezzo ad ogni dentata, e spuntando i pezzi di dietro, uno ad uno; le macchine da chiodi e da bullette alte, complicate, che facevano la capocchia con una sola stretta della loro vite potente; le liscatrici, dal volano di ghisa, un cerchio di ferro che batteva l'aria furiosamente ogni volta che da ogni pezzo levava via le slabbrature; le foratrici, messe in movimento da donne, che foravano le viti e le madre-viti, con il tic tac delle loro ruote d'acciaio, luccicanti sotto l'unto dell'olio. Lei poteva così seguire tutto il lavoro dal ferro a spranghe, rizzato accosto al muro, fino ai chiodi e alle viti fatte, che riempivano delle casse negli angoli. Intanto Goujet s'era fermato davanti ad una delle macchine da chiodi. Restava lì pensieroso, con la testa bassa e gli occhi fissi. La macchina faceva chiodi da quaranta millimetri, con la disinvoltura tranquilla di un gigante. E invero non c'era nulla di più semplice. Il fuochista prendeva il pezzo di ferro nel fornello; il battitore lo metteva nella forma, bagnata da un filo d'acqua continuo perché l'acciaio non si stemperasse, ed era bell'e fatto: la vite si abbassava, la bulletta saltava in terra, con la sua capocchia tonda, come fatta al tornio. In dodici ore quella macchina maledetta ne fabbricava centinaia di chilogrammi. (Emile Zola, L'assomoir, trad. it. di.Venzi, Casini, Bologna)

UOMO DEL MIO TEMPOUomo del mio tempoSei ancora quello della pietra e della fionda,uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,con le ali maligne, le meridiane di morte,- t'ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche,

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alle ruote di tortura. T'ho visto, eri tucon la scienza esatta persuasa allo sterminio,senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,come sempre, come uccisero i padri, come ucciserogli animali che ti videro per la prima volta.E questo sangue odora come nel giornoquando il fratello disse all'altro fratello:"Andiamo ai campi". E quell'eco fredda, tenace,è giunta fino a te, dentro la tua giornata. (S. Quasimodo ,"Giorno dopo giorno", A.Mondadori.)

L'UOMO SCHIAVO DELLA MACCHINAFrancesco guida il trattore io gli vado dietro sulla macchina operatrice, lui ha il suo orologio e io il mio, regoliamo con l'orologio il lavoro, senza parlarci, intanto lui non mi sentirebbe a parlare tanto è rumoroso il motore. Non parliamo più tra noi, a volte passiamo una settimana senza parlarci. Una volta andando sui campi con le bestie e il carro si andava in compagnia, una volta era tutto un discorso. Adesso la macchina ci isola, ci ha fatto diventare più chiusi di prima, siamo schiavi della macchina. La macchina ci tira, ci fa marciare. Corro a casa a guardare le bestie, poi devo fare il pranzo di corsa, poi di corsa devo portare il mangiare sui campi. Diventiamo sempre più nervosi. In campagna abbiamo messo le bestie a star bene, le persone stanno peggio: le persone sono al servizio delle bestie. (N. Revelli, Il mondo dei vinti. La pianura, Einaudi, Torino 1977)

IL GIORNO IN CUI COMINCIAI A LAVORARE.Il giorno in cui cominciai a lavorare da solo alla fresatrice, più del padrone odiavo tutti i compagni. Speravo che le loro macchine si inceppassero e tagliassero malamente i pezzi. Questo odio mi aiutava a lavorare e mi dava l'ambizione di riuscire a fare meglio degli altri. Prendevo il grezzo (1) dalla cassetta come fosse un nemico da sgominare e lo riponevo finito che ormai gli ero affezionato come una parte di me stesso. Il rumore della fresatrice mi tirava nella lotta e più la sentivo mordere più m'infervoravo nel lavoro. Il suo rumore, i suoi tagli, mi convincevano aspramente di saper lavorare; davano alle mie mani una forza che non avevano mai avuto, anche se mi ero accorto che le mie mani più che guidarla erano trascinate dalla macchina. Grosset si avvicinava spesso al mio posto. Un giorno mi guardò per qualche secondo e poi passandomi una mano sulla spalla mi disse: "Vai calmo Saluggia". Lui capiva la condizione in cui mi trovavo "Non prendere il lavoro come un nemico," soggiunse "o non durerai a lungo. E non farne nemmeno l'unica ragione della tua vita".Siccome la sua benevolenza andava oltre la sua confidenza, per non sentirmi troppo in debito, dissi anch'io "Si lavora per un padrone". "Per più d'uno", rispose Grosset, "ma siccome il lavoro è per forza una parte della tua vita, cerca di un rovinartela". E se ne andò senza guardare nella cassetta la qualità dei pezzi finiti. (Paolo Volponi da Memoriale, Garzanti)(1) Grezzo: pezzo di metallo da lavorare.

UNA MACCHINA DEL FUTUROLe stazioni spazialiA differenza dei satelliti temporanei e non abitati dall'uomo, la stazione spaziale sarà una struttura permanente e manovrata dall'uomo, ruotante in un orbita.Essa sarà forse costruita intorno allo scafo di un razzo speciale, che funzionerà da base su cui erigere più complicate strutture man mano che si accumula lentamente il materiale necessario. Si immagini il razzo lanciato dalla terra in un orbita prestabilita e che poi funzioni da luogo di incontro dei vascelli o traghetti successivi, i quali scarichino le loro stive nello spazio, una volta giunti all'appuntamento sopra l'atmosfera. Operai in tuta pressurizzata provvederanno alle operazioni di scarico e di raccolta dei materiali; una volta terminata la prima parte della stazione vi si pomperà dentro l'aria e se ne verificherà la tenuta; poi a poco a poco, l'intera struttura comincerà a formarsi.Quasi tutti i progetti di stazione spaziale (e ce ne sono stati moltissimi), prevedono una struttura a forma di disco o di anello che ruoti intorno al suo asse centrale. Tale rotazione serve a dare agli abitatori una gravità artificiale: a rigori di termini non sarebbe affatto gravità, ma solo l'effetto della forza centrifuga. Dal punto di vista fisico i due effetti sono però identici e non c'è modo di distinguerli. La rotazione di struttura a forma di disco provocherebbe la caduta di ogni oggetto mobile in essa contenuto, dal centro verso l'esterno. Perciò

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l'asse sarebbe l'"alto" e il bordo della ruota sarebbe il "basso". In tal modo gli uomini potrebbero camminare nell'interno della stazione, sulla parete esterna e non subirebbero i possibili inconvenienti dell'assenza di gravità, la quale è una delle condizioni cui si trova assoggettata la vita nello spazio. Sarebbe possibile versare i liquidi, le cose rimarrebbero al posto, e l'uomo potrebbe dormire tranquillamente senza doversi legare al letto. (Arthur C. Clarke, Da La Fabbrica delle Lune, traduz. di L. Bianciardi, Feltrinelli, Milano, 1958)

SIGNIFICATI FISICI E MATEMATICI DELL'INVENZIONE DELLA RUOTAUna delle tappe evolutive della storia dell'uomo è rappresentata dall'invenzione della ruota.La ruota nel suo movimento a contatto con il terreno incontra un ben determinato attrito (attrito volvente) che può essere diminuito aumentando in proporzione il raggio della ruota. Da qui la convenienza di ruote grandi.Il risultato ottenuto empiricamente si può quantificare in termini matematici come proporzionalità inversa:ky= -- da cui x . y = k x

L'attrito volvente (y) è inversamente proporzionale al raggio (x) del corpo che rotola. Il grafico di tale funzione si chiama: iperbole equilatera. yNel campo scientifico hai incontrato grandezze che soddisfano questa relazione? Osserva il riferimento cartesiano e riportalo su un foglio di carta millimetrata. Prova a rappresentere due grandezze legate dalle seguenti relazioni. . ___________ x

ky= -- ; y = k . x x

LA CHITARRAÈ uno strumento a corde pizzicate. Quella classica, è di legno, maneggevole e leggera. Di origine araba, si diffuse prima in Spagna e poi nel resto dell'Europa a partire dal sec. XIII.Nella chitarra elettrica le vibrazioni delle corde sono convertite elettronicamente in suoni attraverso un riproduttore ,un amplificatore, un altoparlante.Come tutti gli strumenti a corde, la chitarra va accordata portando ciascuna corda, mediante i piroli, ad un suono preciso.Per accordare i diversi strumenti si usa il diapason che consiste in una forcina di acciaio temperato, le cui punte percosse, danno 440 vibrazioni al secondo, corrispondenti al LA, partendo dal quale si ritrova la giusta intonazione di ogni corda.Come si accorda la chitarra:- tendere la quinta corda (LA) fino ad ottenere lo stesso suono del diapason;- premere la quarta corda al quinto tasto e su questo suono accordare la quarta corda (RE);- premere la quarta corda al quinto tasto e su questo suono accordare la terza corda (SOL);- premere la terza corda al quarto tasto e su questo suono accordare la seconda corda (SI);- premere la seconda corda al quinto tasto e su questo suono accordare la prima corda (MI acuto) e la sesta corda (MI grave)

THE GUITARIt's a plucked string instrument. Classic guitar is woody, manageable and light. Of Arabian origin, it spreads through Spain, then in Europoe from the 13th century. In the electric guitar the strings vibrations are electronicly changed into sound through a pick-up, an amplifier, a speaker.Such as all strings instruments, you have the guitar tuned with pegs until yoùll obtain a definite sound.To tune many different instruments you have to usethe diapason that is a hardened-steel-tuning-fork. When you beat it, its points vibrate 440 times every second. This is "A" note. Using this note you can tune each string.Let's tune a guitar:

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- Stretch the 5th string (A) until to obtain the same sound of diapason.- Push this string on the 5th key and with this sound you can tune the 4th string (D).- Push the 4th string on the 5th key and you can tune the third string (G).- Push the third string on the 4th key and you can tune the second string (B). - Push the second string on the 5th key and you can tune the 1st string (E) and the 6th string (E low note). The most common chords of the guitar (or of each keyboard instrument) are:

LA GUITARELa guitare est un instrument a cordes pinces.Celle classique est en bois,maiable et legere. D'origine arabe, la guitare se repandit d'abord en Espagne et puis dans le reste de l'Europe,a partir du 13 siecle.Le vibrations des cordes de la guitare electrique sont convertis, d'une manière electronique, en sons, par un reproducteur, un amplificateur, un haut-parleur. Comme tous les instruments a cordes, la guitare doit etre accordée, en portant chacune corde à un son precis, grace aux cheviller.Pour accorder les differents instruments on utilize le "diapason", qui consiste en une epingle d'acier trempé; ses pointes,quand sont frappees, donnent 440 vibrations au seconde, qui correspondent an LA, dont on peut trouver la juste intonation de chaque corde.Commen on accorde la guitare:- tendre la cinquienne corde (LA) jusq'è obtenir la meme son du diapason;- appuyer sur cette corde an 5 touche,et puis accorder la 4 corde sur ce touche;- appuyer sur la 4 corde (RE) an 5 touche,et puis accorder la 3 corde (SOL) suer ce son;- appuyer sur la 3 corde an 4 touche,et puis accorder la 2 corde (SI) sur ce son;- appuyer sur la 2 corde an 5 touche ,et puis accorder la 1 corde (MI aigu) et la 6 corde ( MI graver) sur ce son. L'UOMO E LA MACCHINALA LOGICA DEL CALCOLATORE: L'ALGORITMOIl progresso tecnologico ha consentito di costruire macchine compatte, complesse, potenti dette "PERSONAL COMPUTER".Questi piccoli "marchingegni" svolgono velocemente calcoli complicati ed hanno modo di memorizzare in supporti magnetici (disco o nastro) una grande quantità di informazioni di vario genere. Naturalmente in questa sede ci occuperemo non della particolare architettura interna di un elaboratore, ma ci dedicheremo solo ad una semplice esposizione del più elementare linguaggio di programmazione chiamato "BASIC".Basic è una sigla che sta per Beginners All-purpose Symbolic Instruction Code (linguaggio simbolico universale per principianti). Il linguaggio Basic può essere appreso da chiunque abbia normali abilità logico-matematiche.Prima di considerare gli statements (comandi di istruzione) occorre soffermarsi su di un problema basilare per la programmazione: gli algoritmi.L'algoritmo è un ragionamento che, attraverso varie fasi, dette passi, permette di studiare analiticamente un determinato problema e di procedere quindi ad una sistemazione logica dei dati.Esempio di algoritmo: calcolare la lunghezza del perimetro di un triangolo rettangolo conoscendo la lunghezza delle misure dei due cateti.PASSO 1: elevare al quadrato le misure dei due cateti.PASSO 2: addizionare i due risultati.PASSO 3: estrarre la radice quadrata della somma ottenuta.PASSO 4: addizionare le misure dei cateti all'ipotenusa.Ora prova ad inventare qualche algoritmo.Gli algoritmo possono essere visualizzati con i diagrammi di flusso (ing. flowchart). Sono strutture grafiche a blocchi che si sviluppano dall'alto verso il basso e sono regolate da una sintassi ben precisa, cioè:risp. inizio e fine;introduzione dati;esecuzione operazionale;decisione(if..then..else..,se..allora..altrimenti);uscita dati.

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TERMINI INFORMATICI.Bit: elemento binario (0-1) costituente un Byte.Byte: cella di memoria formata da più Bit.CPU: Central Processing Unit (Unità elaborazione centrale). È il microprocessore (il "cuore") del computer.Hardware: l'insieme delle parti costituenti un elaboratore.Linguaggi ad alto livello: Basic,Pascal,...Linguaggi a basso livello: Assemblatore, Linguaggio macchina, che richiedono una certa conoscenza dell'hardware e in particolare modo del microprocessore.Si differenziano dai linguaggi ad alto livello dal momento che questi ultimi usano comandi vicini al linguaggio umano.Menù: in campo informatico rappresenta l'insieme di scelte che facilitano l'esecuzione del programma. Software: sono i programmi.Statement: comando, istruzione.

Uno sguardo al futuro: il computerUn programma BASIC si compone di linee o righe.Ogni linea deve essere distinta da un numero che dovrà precederla. Si possono usare numeri qualsiasi, ma interi e crescenti.È vantaggioso numerare le linee di dieci in dieci perché si ha la possibilità di inserire altre linee di istruzione.Dopo aver scritto una linea battere RETURN per mandare in memoria la stessa e predisporre l'elaboratore all'accettazione di una nuova linea.Per eseguire un programma si scrive RUN.Per rivedere il listato (il programma battuto) si scrive LIST.Il computer può processare numeri e parole.Le variabili numeriche vengono indicate con lettere maiuscole dell'alfabeto inglese.Le variabili di stringa (parole o caratteri) vengono indicate con lettere dell'alfabeto inglese seguite dal segno del dollaro $ associate a valori racchiusi entro virgolette (es. A$ = "solo").LET: istruzione di assegnamento di variabili numeriche o di stringa. Si può omettere in alcuni personal.INPUT: istruzione di inserimento di un dato (se più devono essere separati da una virgola) durante l'esecuzione del programma. Il dato può essere un numero o una stringa.PRINT: (ing. output) stampa i dati in uscita.END: fine programma. Si può omettere in alcuni personal.IF..THEN: se…allora. Istruzione decisionale.GOTO: istruzione che permette di passare da una linea ad un'altra.FOR..NEXT: ciclo iterativo.REM: sta per Remark che vuol dire "commento, nota".GOSUB: si differenzia dal GOTO perché non salta ad una linea ma a un sottoprogramma (subroutine). Alla fine del sottoprogramma si incontra un RETURN che rinvia al GOSUB.0 = indica zero.Utilizzando il linguaggio basic, immaginiamo di dover calcolare, ad esempio, la misura della superficie di un triangolo. Prima di stendere il relativo programma, bisogna tenere presente che:- dovrò dare un titolo al programma (i titoli sono preceduti dalla dichiarazione REM);- dovrò dire al computer (mediante l'istruzione IMPUT) di chiedere l'inserimento dei dati necessari: base e altezza;- dovrò fornirgli poi la formula necessaria per calcolare l'area;- dovrò ordinargli (mediante l'istruzione PRINT ) di visualizzare il risultato;- dovrò infine avvisarlo che il programma è terminato.Ogni passaggio dovrà essere tradotto in linee di programma, numerate, in genere con i numeri 10,20,30,40,50,...Risulterà quindi il seguente programma:10 REM AREA DEL TRIANGOLO20 INPUT A30 INPUT B

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40 A = B H/250 PRINT A60 END

SCHEDA OPERATIVA- Alcuni considerano le macchine nemiche dell'uomo altri le esaltano. Quali sono le tue opinioni personali su tale argomento? A tuo parere esistono macchine "buone" e macchine "cattive"?- Quali sono le macchine che preferisci? Perché?- I paesi industrializzati, sono quelli che possiedono più macchine. Compila un elenco dei paesi più industrializzati.- Le istruzioni per l'uso delle macchine riportano molte parole in inglese. Perché?- In futuro le macchine saranno probabilmente sempre più importanti per l'uomo. Ti sembra positiva questa prospettiva ? Perché ?- Tra le macchine oggi più diffuse, troviamo il computer. Che cosa pensi di questo potente strumento utile per risolvere tanti problemi?- Conosci qualche tipo di computer? Sapresti spiegare brevemente come funziona?- Se conosci il linguaggio basic, stendi un breve programma per calcolare ad esempio, l'area di un rettangolo, di un quadrato o di un poligono regolare.- I piccoli computer vengono spesso usati per giocare. Descrivi un videogame, spiegando come funziona e elenca le istruzioni da seguire.- Descrivi una delle tante macchine che oggi usiamo tra le pareti domestiche (lavatrice, frigorifero, aspirapolvere...); prova a spiegarne la struttura e il funzionamento.-Decsribe classic and electric guitar.-How do you tune a guitar?-Look for some English songs of singer or bands that you like.-Decrivez la guitare classique et celle electrique.-Commen font-il accorder la guitare?-Cherchez des chansons en francais de chanteurs on d'ensembles qui vous plaisent beauconp. - Il motore a scoppio e il motore elettrico sono oggi presenti in un'infinità di macchine di uso comune. Di quali elementi sono costituiti? Come funzionano?- Descrivi l'utilità e il funzionamento della ruota.- Ritaglia figure umane, oggetti, macchine, elementi paesaggistici da fotografie pubblicate su riviste e componi con essi un collage o un fotomontaggio a cui darai un titolo appropriato.- Di quali elementi è costituita e come funziona una macchina fotografica ?- Scegli una fotografia con figure umane, tra quelle che vengono pubblicate sulle riviste. Ritaglia , incolla su un foglio protocollo e compilane la scheda di lettura nella quale metterai in evidenza il soggetto rappresentato, chi compare in essa, dove e quando è stata probabilmente scattata, l'abbigliamento e l'atteggiamento delle persone, che cosa stanno facendo, l'età approssimativa, il loro aspetto fisico, ecc....- Conosci qualche brano di musica elettronica ? Prova a descrivere i temi musicali in esso sviluppati, il loro significato e le sensazioni che suggeriscono.- Il corpo umano, considerato dal punto di vista fisico, può essere considerato una macchina, anzi un insieme armonico e funzionale di molte macchine.Prova a descrivere il funzionamento di almeno una di esse (cuore, polmoni, occhi, orecchie...).- Quanti e quali sono i piani, gli assi e le direzioni in cui si muove il corpo umano?Tracce per la composizione scritta.- Il rapporto tra l'uomo e la macchina è spesso difficile, ma può essere anche soddisfacente e perfino esaltante. Illustra queste affermazioni con degli esempi.- Immagina di aver acquistato una macchina qualsiasi (motorino, una chitarra elettrica, un computer, un videoregistratore, un giocattolo meccanico...). Scrivi una lettera ad un amico per illustrargliene le caratteristiche e il funzionamento.Calcolare la radice quadrata di un numero reale con un diagramma di flusso.

3.4. UNITÀ DIDATTICA: LA CITTÀ

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MANCHESTERUna città inglese dell'800.La città è costruita in modo singolare e si potrebbe abitarvi per anni e entrarvi e uscirne ogni giorno senza mai venire a contatto con un quartiere operaio o anche soltanto con operai, almeno fino a quando ci si limitasse a seguire i propri affari o ad andare a passeggio. E ciò deriva principalmente dal fatto che, per un tacito, inconsapevole accordo, come pure per una consapevole ed espressa intenzione, i quartieri operai sono nettamente separati dai quartieri destinati alla classe media, ovvero, dove ciò non è possibile, sono stati coperti con il manto della carità. Nel centro Manchester ha un quartiere commerciale abbastanza esteso, lungo circa mezzo miglio, e largo altrettanto, composto quasi esclusivamente di uffici e di magazzini. In tutto il quartiere non vi sono quasi case d'abitazione, e di notte esso è deserto e solitario, e solamente i poliziotti di guardia con le loro lanterne cieche percorrono le sue strade anguste e buie. Questa zona è attraversata da alcune vie principali, sulle quali si affolla l'immenso traffico, e nelle quali si affolla l'immenso traffico, e nelle quali il pianterreno delle case è occupato da eleganti negozi; qua e là in queste vie alcuni dei piani superiori sono abitati, e alla sera fino a tardi vi è una certa animazione. Ad eccezione del quartiere commerciale, tutta la vera Manchester, non è che un unico quartiere operaio, che, simile ad una fascia larga in media un miglio e mezzo, cinge il quartiere commerciale. Fuori, oltre questa fascia, abita la media e alta borghesia, la media in strade regolari nelle vicinanze dei quartieri operai, l'alta borghesia nelle lontane ville con giardino nella sana, libera aria di campagna, in comode e lussuose abitazioni, dinanzi alle quali passano ogni quarto d'ora o ogni mezz'ora gli omnibus diretti verso la città. Ma il più bello in tutto ciò è che questi ricchi aristocratici del denaro possono attraversare i quartieri operai seguendo la strada più diretta per arrivare ai loro uffici al centro della città, senza neppure accorgersi di passare accanto alla più sudicia miseria che si stende tutt'intorno. (da F. ENGELS, La situazione della classe operaia in Inghilterra, Rinascita ed., Roma, 1955)

IL PIOPPO DI KARLSPLATZUn pioppo c'è, sulla Karlsplatz,in mezzo a Berlino, città di rovine,e chi passa per la Karlsplatz vede quel verde gentile.Nell'inverno del Quarantaseigelavano gli uomini, la legna era rara,e tanti mai alberi cadderoe fu l'ultimo anno per loro.Ma sempre il pioppo sulla Karlsplatzquella sua foglia verde ci mostra:sia grazie a voi, gente della Karlsplatzse ancora è nostra. (B. BRECHT, Poesie e canzoni, Einaudi, 1961.)

MILANO, AGOSTO 1943Invano cerchi tra la polvere,povera mano, la città è morta.È morta: s'è udito l'ultimo rombosul cuore del Naviglio. E l'usignoloè caduto dall'antenna, alta sul convento,dove cantava prima del tramonto.Non scavate pozzi nei cortili:i vivi non hanno più sete.Non toccate i morti, così rossi, così gonfi:lasciateli nella terra delle loro casela città è morta, è morta. (S. QUASIMODO, Tutte le poesie, A. Mondadori, 1960)

GLI ANIMALI METROPOLITANINella sola città di Milano vivono liberamente alcune migliaia di serpenti.

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Sembra incredibile, ma non passa settimana senza che qualche preoccupato cittadino non porti la sua bella "vipera" alle autorità sanitarie o al Museo di storia naturale. Che di vipera si tratti, sono in pochi a dubitare: l'incubo del Serpente quale incarnazione del Male fa parte dell'inconscio collettivo ed è perciò difficile da sradicare. Se un ofide ci ha spaventato è segno che è pericoloso e quindi deve essere una vipera. Ma per fortuna di vipere, nelle metropoli, non ve ne sono, e ciò per motivi ecologici ben precisi. Nonostante le apparenze, si tratta, infatti di animali molto esigenti e delicati, oltre che timidi. Anche se qualche scantinato o parco cittadino può essere adatto ad ospitare il rettile, questi non potrebbe comunque raggiungerlo perché la rete stradale rappresenta una barriera quasi invalicabile. La vipera non sopporta l'odore dell'asfalto e teme il caldo riverbero delle superfici cementate. Per non parlare poi della quiete, che è addirittura essenziale, e delle caratteristiche che l'area di nidificazione e l'area di caccia debbono avere.I serpenti "metropolitani", al contrario, appartengono a specie molto adattabili a disparati tipi di situazioni climatiche e alimentari. Vivono, infatti, nei sotterranei, nei cunicoli, nei magazzini, presso gli immondezzai, nei cortili e nelle aree verdi centrali e periferiche delle città. Per lo più si tratta di esemplari di biacco o di coronella, ma non è rara la biscia dal collare o matrice. Questi serpenti si cibano di piccoli animali e sono inoffensivi per l'uomo, ma talvolta basta la comparsa di un solo esemplare in un cantiere, nel cortile di una scuola, in un deposito di materiali o nel corso di opere stradali, perché si blocchi l'attività e si minacci uno sciopero. Davvero pericolosi, invece, sono i ratti (da non confondere coi topi, che pesano dieci volte meno) dal momento che hanno eletto la città a loro habitat ideale. Si calcola che, in media, ogni agglomerato urbano conti circa un ratto per abitante. Secondo alcuni esperti, la città di Roma, che è una delle più infestate, ne ospiterebbe 30 milioni. La più importante fonte alimentare per questi roditori è costituita dai rifiuti solidi soprattutto quelli lasciati nei letti dei canali e dei corsi d'acqua, e nelle discariche. Il numero dei ratti è direttamente proporzionale all'incuria dei cittadini e delle pubbliche amministrazioni e perciò la loro abbondanza può essere considerata come un "indicatore ecologico-sociale" che misura il livello qualitativo di una comunità umana. È quasi superfluo ricordare che i ratti diffondono la salmonellosi, la leptospirosi e molte altre malattie capaci di colpire l'uomo e gli animali domestici; inoltre danneggiano depositi alimentari e, molto più spesso di quanto si creda, attaccano e mordono soggetti o adulti addormentati. (A. ZULLINI, in L'Espresso del 14 ottobre 1984)

MEXICO CITY AFFOGA IN UN FIUME UMANOCITTÀ DI MESSICO - Per vivere nel grande formicaio ci vuole pazienza. Adesso piove, le strade si riempiono d'acqua, e il traffico aggroviglia fili interminabili di macchine. Immobili, in cinque file, dentro le autostrade urbane. Non protestano col clacson. Non esasperano i motori: aspettano che qualcuno, chilometri più in là, ce la faccia a mettere un po’ d'ordine nel caos degli incroci che un semaforo impazzito ha trasformato in barricate. Aspettano quattro, sei, otto ore. Si torna a casa a notte fonda. E il mattino bisogna alzarsi presto: alle cinque c'è già chi spinge l'auto fuori dal giardino. Alle otto bisogna sedersi in ufficio, e chi abita alla periferia non ha tempo da perdere. Non ha tempo da perdere perché tre milioni e mezzo di signori al volante attraversano due volte al giorno la capitale del mondo, almeno per numero di abitanti. Oggi Città di Messico ospita 18 milioni di persone; diventeranno 31 alla fine del secolo. Proviamo a immaginare il Belgio, la Svizzera, l'Austria e il Portogallo stretti dentro ad una sola città. La capitale conta appena 60 chilometri di metropolitana. Non esiste un servizio centrale di autobus e i trasporti si sbriciolano in una miriade di piccoli servizi che funzionano alla meglio, con ritardi, incidenti, viaggi irrespirabili: uno addosso all'altro. Come in tutte le città cresciute troppo in fretta (la stessa cosa succede a Teheran, passata in vent'anni da 400 mila a 8 milioni di abitanti), ci si sposta con taxi collettivi. Si chiamano peseros, seguono itinerari fissi e raccolgono tutta la gente che riesce a stringersi sui sedili un po’ uniti. La metropolitana si allunga ma non col ritmo che l'allargarsi rapido della città richiede. Le lampadine, i televisori, gli elettrodomestici crescono talmente in fretta che, in questo Paese beato nel petrolio, le centrali non bastano mai. Per tre ore al giorno, ogni giorno, in ogni quartiere, la luce se ne va, gli ascensori si fermano, la civiltà fragile delle macchine sembra morire. Nuove centrali stanno per essere ultimate, ma già appaiono superate per il fabbisogno dell'anno venturo. Un disastro.Gli unici che tengono il passo sono i fabbricanti di case. In sei mesi dichiara alla TV uno di loro posso consegnare una città di un milione di abitanti. Bisogna credergli, anche se questa città rischia di essere abusiva, come la capitale dove l'ottanta per cento dei palazzi è irregolare e, in certi quartieri come la Delegation Gustavo Madero, su 1500 abitazioni 923 non

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esistono su nessun registro. Come è logico qui non crescono solo i problemi: anche gli affitti sono aumentati del cento per cento da un anno all'altro, con punte del 500 per cento nelle zone eleganti. In questo affanno le pianificazioni non corrispondono alla realtà: si fanno case per 72 mila persone, poi le abitano 72 mila famiglie e la densità si moltiplica per otto. Una densità che spinge lentamente Città di Messico sull'orlo della catastrofe. (MAURIZIO CHIERICI, Corriere della Sera, 9 agosto 1980.)

UN GRATTACIELO DI 500 METRI SORGERÀ NEL CUORE DI NEW YORKNEW YORK - Cinquecento metri. Centocinquanta piani. A forma di piramide, con un obelisco sulla punta. Sarà il grattacielo più alto del mondo: più della torre Eiffel, che arriva a 400 metri, più dei gemelli del World Trade Center, che superano di poco i 400, più del Sears Tower di Chicago, attuale vetta del mondo a quota 440. Il detentore del nuovo record dovrebbe sorgere entro il 1992 nel West Side di Manhattan, dominando un nuovo, futuristico complesso urbano. Intorno alla torre di 500 metri, infatti, si prevedono altri sei grattacieli, alti 76 piani ciascuno; e poi tre enormi shopping-center sotterranei, decine di negozi, uffici, parcheggi, un immenso studio televisivo, e un grande parco, con fontane e cascate artificiali. Una città verticale, dove vivono 20.000 privilegiati e lavorano 40.000 persone. Si chiamerà Television City.Il costruttore responsabile di questo progetto (annunciato lunedì sera con una conferenza stampa) si chiama Donald Trump, è giovane, ambizioso, miliardario, sposato con una bella donna, deciso a diventare il nuovo re di New York, spodestando personaggi più appariscenti come David Rockefeller. Sino a pochi anni fa Trump era un costruttore edile come tanti, ma è uscito dall'anonimato con un paio di colpi sensazionali. Ha innalzato sulla Quinta Avenue, di fianco alla gioielleria Tiffany, un sontuoso grattacielo, e lo ha battezzato col suo nome. Trump Tower. S'è comprato una squadra di football, i New Jersey Generals, e l'ha lanciata ai vertici della classifica, acquistando a peso d'oro i giocatori più pregiati del mercato. In tutto quel che fa, si muove con la sicurezza e l'aggressività (qualcuno aggiunge: l'arroganza) di un Paperon dé Paperoni junior. Nel dicembre scorso, Trump ha concluso l'acquisto di un appezzamento di terreno, a due passi dal cuore geografico di Manhattan: 13 isolati, tra la 59ma e la 72ma strada, lungo il fiume Hudson. Un dedalo di rotaie arrugginite, detriti, gallerie, quel che resta della Penn Central, una linea ferroviaria abbandonata da decenni. Per questo buco nero nel fitto agglomerato urbano newyorchese, ha pagato 90 milioni di dollari (circa 170 miliardi di lire). Altri costruttori ci avevano messo gli occhi sopra: la Lincoln West Associates ha proposto un progetto che comprende 4200 appartamenti, ma incontrando difficoltà finanziarie e ferrea opposizione da parte delle associazioni di quartiere s'è vista costretta a rinunciare, ed a vendere la terra all'inarrestabile Trump. Che adesso di appartamenti vuole costruire 8000 (2400 dei quali nei 100 piani alti del grattacielo di 500 metri). Altre quarantamila persone in un quartiere già congestionato da trasporti pubblici insufficienti promettono un incubo urbano: ma Trump ribatte assicurando la sua partecipazione nei lavori di ampliamento della stazione del metrò alla 72ma strada (inoltre, Television City avrà un servizio privato di autobus con i punti nevralgici della città).Vivere in un grattacielo di centocinquanta piani (che sarà alto quasi 600 metri, contando anche l'obelisco ed una lunga antenna radiotelevisiva) è chic, snob, ma anche piuttosto scomodo, osserva il critico di urbanistica del New York Times: ma Donald Trump sospetta che i miliardari di tutto il mondo faranno la coda per abitare nella casa più alta del mondo. Casa che, sicuramente, sarà anche tra le più costose al mondo. Come per la Trump Tower di fianco a Tiffany, anche qui appartamenti di tre o quattro stanze verranno venduti a tre o quattro milioni di dollari, sei o sette miliardi di lire. E per ogni petroliere arabo in arrivo, un rappresentante della middle-class o un artista squattrinato migra verso i sobborghi. Television City prosegue una tendenza in atto da tempo, contribuendo a fare di Manhattan un'isola scintillante sempre più riservata soltanto ai ricchi. (E. FRANCESCHINI in La Repubblica del 20.11.1985)

RULES FOR PEDESTRIANS - REGLES POUR LES PIETONS1) Never walk in the road but on the pavement.- Ne marchez jamais sur la rue, mais sur le trottoir2) If there is no pavement, walk along the left-hand side of the road.- S'il n'y a pas de trottoir, marchez à la gauche de la rue.3) When you have to cross the road look to the right and to the left.- Quand vous traversez la rue, regardez à droite et à gauche.4) Before crossing, be sure the road is clear and use the zebra crossing when possible.

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- Avant de travérser, faites attention que la rue soit libre et utilizer la passage clouté, quand il est possible.

IN ENGLANDMario: Let's cross now, Alfred! ... Hey, look at that car, it's coming just towards us!!Alfred: But hés driving properly.Mario: Properly? Why?Alfred: Because here in England people drive on the left.Mario: Oh, now I understand. On the contrary, in Italy we drive on the right.Then I must pay attention when crossing roads!!Alfred: Yes, in fact a lot of people who get hurt while crossing English roads, come from abroad.Mario: But they don't get hurt, if they look carefully both sides before crossing the street.

ASKING THE WAYA passer-by: Excuse me, officer, where can I find a taxi?Officer: Therés a taxi stand in Kensington Road, Sir.Passer-by: And wherés Kensington Road, please?Officer: Take the first street on the right, go straight on for Ray a mile and then turn the corner on the left. When you reach the first traffic-light you have to turn again to the left.Passer-by: I can't say it's very easy. Anyway, Ìll try to find it. Thank you, sir! Good-bye!Officer: Good-bye, sir!

Relating to the dialogue above imagine you want to reach a place in London and don't know to get to it.

EN FRANCEMario: Allez! traversons ! Fais, attention a cette voiture ! Elle vient contre nous !Alfred: Mais elle est de son cète. Mario: De son cète? Pourquoi ?Alfred: Parce que, en France, on conduit la voiture à la droite.Mario: Oh, je comprends, maintenant ! Au contraire, on conduit à la gauche en Engleterre.Bon, je dois faire attention quand je traverse la rue.Alfred: En effet, beaucoup de monde qui se fait mal quand il traverse la rue, vient de l'étranger.Mario: Mais il ne se fera plus mal, s'il regardera bien toutes les deux directions, avant de travérser.

POUR DEMANDER LE CHEMINUn passant: Excuse-moi, Monsieur l'Agent, où est-ce que je peux trouver un taxi?L'agent: Il y a une station de taxi en Place de la Bastille, Monsieur.Un passant: Où est. Place de la Bastille, s'il vous plait ?L'agent: Prenez la première à droite, puis continuez pour 1/2 mille et puis tournez à gauche. Quand vous arrivez au premier feu-rouge, vous devez encore tourner à gauche.Un passant: C'est ne pas très facile! De toute faáon, j'essaierai de la trouver. Merci, Monsieur l'Agent. Au revoir.L'agent: Au revoir, Monsieur.

Sur le modèle de ce dialogue, imaginez que vous devez trouver un lieu à Paris et que vous ne savez pas comme le rejoindre.

LA PIANTA DI UNA CITTA'Osserva la pianta di una città Ogni quadratino è contrassegnato da una lettera e da un numero che indicano la colonna e la riga. Per individuare in modo molto semplice e veloce la posizione di un ente geografico basta considerare il quadratino intersezione della colonna con la riga.Il sistema per individuare un punto del piano con due rette perpendicolari è stato ideato da Cartesio (filosofo matematico francese vissuto nel XVII sec.).Su di un piano bidimensionale stabilì un riferimento, cioè su ciascuna delle due rette perpendicolari fissò un verso positivo e un verso negativo, una graduazione in base ad una unità di misura arbitraria predeterminata.

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Chiamò l'asse orizzontale asse delle ascisse e quello verticale asse delle ordinate.Secondo Cartesio una coppia ordinata di numeri (ascissa, ordinata) individua un punto del piano e viceversa.Tra la coppia ordinata di numeri e il punto del piano si viene così a creare una corrispondenza biunivoca.I concetti di ascissa e di ordinata costituiscono le fondamenta della "Geometria Analitica". Tale disciplina permette di risolvere geometricamente problemi algebrici e viceversa. L'unione successiva di più punti, individuato ciascuno da una ascissa e una ordinata, dà origine ad un ente geometrico che viene definito algebricamente da una equazione.Dal punto di vista geografico la posizione assoluta di un punto sulla terra è determinato dall'incrocio del parallelo (ascissa) e del meridiano (ordinata) che passano per quel punto. Paralleli e meridiani sono le coordinate geografiche di un punto.Tutte le carte sono figurazioni approssimate perché è impossibile portare su di un piano una superficie sferica, e rappresentazioni ridotte perché ci permettono di visualizzare nella loro globalità zone vastissime.Quando viene consultata una carta è necessario tenere presente la scala detta di riduzione (si trova a lato o sulla cartina).La scala non è altro che un rapporto fra le dimensioni lineari (distanze) che risultano dalla carta e quelle reali.Si indica con una frazione o con un segmento diviso in centimetri con a fianco le relative indicazioni.Geometricamente la cartina e la zona geografica riportata sono un pratico esempio di figure simili.Ricordati: due poligoni sono simili se hanno i lati corrispondenti in proporzione e gli angoli ordinatamente congruenti.Il rapporto dei lati corrispondenti di due figure simili si dice rapporto di similitudine.

MATERIALI DA COSTRUZIONE"Dall'associazione di un uomo e una donna, nasce una famiglia; l'associazione di più famiglie è il Villaggio; l'associazione di più villaggi è la città", (Aristotele, Politica).Recenti ritrovamenti archeologici indicano che le prime città si svilupparono alla foce dei fiumi Tigri e Eufrate e lungo le rive del Mar Mediterraneo verso il 10.000 a.C.; successivamente insediamenti urbani si ebbero in Egitto, in Persia, in Siria e in Palestina.Ma certamente i primi villaggi nacquero subito dopo il periodo glaciale, quando l'uomo iniziò lo sfruttamento delle pianure alluvionali mediante le coltivazioni. In genere erano costituiti da un raggruppamento di capanne vicino ad un corso d'acqua o addirittura costruite sull'acqua (palafitte).Mano a mano poi che le popolazioni si trasformavano da nomadi in stanziali, nascevano problemi di associazione e organizzazione, per cui non era più il singolo nucleo famigliare, ma un insieme di questi che si aggregavano nel territorio per svolgere attività utili per tutti.I problemi messi in comune necessitano di una organizzazione nel territorio ove risiedere tenendo conto della esigenza della comunità che ora diventa legata da vincoli stabili e di solidarietà.Ma perché si possa parlare di città, non basta ingrandire il villaggio, ma anche che il gruppo sociale organizzi in maniera concordata, interessi, compiti e iniziative. Nascono così le varie attività e di conseguenza la differenziazione della società in classi sociali.Con il passare del tempo, la forma, la funzione e lo sviluppo della città ha subito cambiamenti tali che sarebbe impossibile conoscere e descrivere tutti, ma che possiamo distinguere in tre tipi di organizzazione: pastorale, agricolo-artigianale, industriale.Quest'ultima si riferisce al sistema attuale che è quello che adotta l'impiego di tecniche architettoniche complesse perché i requisiti di una città moderna devono soddisfare le principali attività della vita umana, che sono: abitare, lavorare, comunicare, circolare, svagarsi.Nasce così la necessità di dare un'organizzazione al successivo sviluppo della città anche in considerazione del fatto che lo sviluppo industriale, l'abbandono delle campagne e dei centri abitati montani, hanno determinato una forte espansione dei centri urbani.La disciplina che studia le caratteristiche del territorio urbano ed extraurbano, intervenendo con criteri di razionalità e coerenza, è l'urbanistica (tecnica della costruzione della città), attraverso lo studio, l'elaborazione e la realizzazione del piano regolatore.L'edilizia è il settore economico che si occupa delle costruzioni di edifici civili, privati, pubblici e industriali e l'insieme delle opere e dei manufatti di interesse sociale (ponti, strade, canali, ecc.). Fino dai tempi più antichi l'uomo, per realizzare i propri ambienti e le proprie opere, ha impiegato il materiale offerto dalla stessa natura (pietra e legno). Ma col trascorrere del tempo, i suoi bisogni e le sue esigenze sono

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aumentate, per cui ha dovuto trovare o inventare nuove tecniche e nuovi materiali che si adattassero alle richieste sempre più complesse e più varie. È iniziato così l'impiego di manufatti di argilla cotta, del cemento, dei metalli, del vetro, dei bitumi e dei materiali plastici. Tra l'altro l'uso e l'adattabilità di questi materiali per uso domestico, ha fatto nascere nuove forme di attività industriali.La prima operazione per la realizzazione di un'opera edile, è la scelta del terreno, che deve avere caratteristiche di resistenza e tenuta per il carico che deve sopportare. Si passa quindi alla realizzazione del progetto fatto nel rispetto delle norme stabilite dal piano regolatore.Le costruzioni edilizie sono comprensive di un certo numero di elementi, ciascuno dei quali svolge una particolare funzione per cui si rende necessario l'uso contemporaneo di materiali diversi.Materiali da costruzione:- pietre naturali: sono state impiegate già dall'uomo primitivo perché con esse realizzò il proprio riparo e per difendersi dagli agenti atmosferici e da tutto ciò che presentava pericolo.- Legno: è sempre stato usato per realizzare strutture sia semplici che complesse per la sua facile adattabilità e facilità di trasformazione nella forma; si adoperano travi, travetti, tavole, listelli e pannelli di varia forma e dimensione.- Metalli: servono per realizzare opere finite o strutture portanti e solo nei tempi moderni come elementi di rivestimento o ornamentali.- Laterizi: sono prodotti dal particolare trattamento dell'argilla che, dopo un preventivo trattamento viene impastato con l'acqua per ottenere una omogeneità e una plasticità tali da permettere varie forme finali. I laterizi più comuni sono i mattoni pieni, sagomati o forati, tavelloni, tegole, coppi marsigliesi, ecc.- Cemento: è un prodotto artificiale che si ottiene mescolando con acqua e cuocendo ad alta temperatura, il calcare e l'argilla; si ottiene così un prodotto chimico che successivamente verrà macinato e ridotto in polvere finissima. Il cemento trova grande impiego nell'edilizia perché è possibile ottenere con esso prodotti diversi: malte semplici, malte composte, calcestruzzo, cemento armato.- Gesso: si ottiene cuocendo e macinando il gesso minerale che è una pietra calcarea. Di colore bianco latte, essicca rapidamente.- Prefabbricati: l'edilizia industrializzata tende a eliminare i tempi lunghi di realizzazione perché costosi. Così da alcuni anni ha iniziato a produrre pannelli prefabbricati comprensivi di tutte le rifiniture. Dopo aver costruito la struttura portante, i pannelli vengono alloggiati fissandoli tra le travi e i pilastri.Di pannelli prefabbricati, ne esistono ormai numerosi tipi adatti a molte esigenze, tanto che vengono venduti dalle ditte costruttrici come un qualunque prodotto commerciale.

PIANO REGOLATOREPIANO REGOLATORE: complesso delle norme che regolano lo sviluppo edilizio dei centri abitati considerando sia la sistemazione del centro storico, del nucleo urbano già esistente, sia la costruzione di nuovi quartieri.Indica in maniera particolareggiata i tracciati delle strade, le aree fabbricabili, quelle riservate agli uffici, alle chiese, ecc. Ogni costruzione deve rispettare le leggi dello Stato e quelle dell'Ente locale, in modo che la città (o il paese) si sviluppi ordinatamente nel rispetto di tutti i cittadini che dell'ambiente.Il piano regolatore è preparato da architetti, urbanisti e riportato su dei grafici, quindi sottoposto alla approvazione del consiglio comunale.I piani regolatori esistono fino dai tempi più antichi: anche in Mesopotamia, in Egitto e in Roma esistevano delle leggi che regolavano la costruzione delle città.Nel 1800 vi furono molti urbanisti che cominciarono a progettare le città del futuro. Agli inizi di questo secolo E. HOWARD realizzò la città giardino (Gardencity), cercando di superare la contrapposizione città campagna. La struttura di questo progetto prevedeva un grande parco centrale dove trovavano posto gli uffici principali; intorno vi era l'area residenziale costituita da villette unifamiliari ciascuna circondata da un piccolo appezzamento di giardino. All'esterno di questa area la campagna.La città giardino, abbastanza piccola con non più di 32.000 abitanti, fu realizzata soprattutto in Gran Bretagna.Il modello di LE CORBUSIER, cerca di eliminare gli inconvenienti di città moderna, caotica e congestionata, proponendo strade a più livelli, un aumento delle aree verdi, e grandi complessi abitativi autosufficienti con giardini sopra il tetto.Il lavoro si sta facendo sempre più pressante, e mette sempre più a dura prova il nostro sistema nervoso (...). La nuova città deve aumentare di densità, aumentando in misura adeguata le aree verdi (...). Bisogna costruire

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il centro delle città sviluppandole in altezza. Gli appartamenti di abitazione nel centro non possono essere costruiti su strade-corridoi, rimbombanti di chiasso, invase di polvere, ed essere affacciati su cortili bui (...). Avremo tre tipi di strade (per snellire il traffico): a) nel sottosuolo il traffico pesante; (...). b) a livello del piano terreno degli edifici la rete multipla e agile delle strade normali che diffonde la circolazione capillarmente; c) sulle direttrici nord-sud ed est-ovest, che costituiscono i due assi della città, le autostrade di attraversamento per la circolazione rapida a senso unico, dotate di ampie piste di selciato larghe 40 o 60 metri, raccordate ogni 800 o 1200 metri per mezzo di rampe al livello delle strade normali. (Da Le Corbusier, Urbanistica, trad. di A. Beltrami-Raini, Milano, 1967).W. Gropius, architetto tedesco, si pone il problema del paesaggio della città che decade e si imbruttisce sempre più a causa della mancanza di una programmazione razionale delle costruzioni e dell'aumento delle fabbriche. Egli afferma che l'urbanista, deve progettare inserendosi nella realtà storica tenendo conto dei problemi e delle necessità dei cittadini.Costruire significa trovare forme spaziali che si adattino ai bisogni della vita. La maggior parte degli individui ha bisogni simili. È perciò logico, e conforme alle esigenze dell'economia, che questi bisogni simili vengano soddisfatti in modo unitario e simile(...). Lo scopo finale dello sviluppo (sarà) raggiunto quando potranno essere soddisfatti tutti i desideri giustificati dell'individuo per la sua abitazione, senza che vada perduto il vantaggio economico della produzione in serie. (da W. Gropius. Il lavoro di preparazione sistematico per la costruzione razionale di abitazioni in Bauhaus, traduz. di L. Sosia, Milano, 1972.)In Inghilterra fino agli anni venti si costruirono case unifamiliari con giardino nelle periferie della città in cui abitavano le famiglie borghesi, mentre gli operai vivevano in edifici a più piani accentrati nelle zone industrializzate. Tra le due guerre furono costruiti edifici multipiani con servizi centralizzati e ristoranti in comune (FLATHOUSES), in specie a Londra. A partire dagli anni '50 furono progettate e costruite le Nuove città (New Towns), non solo in Inghilterra, ma anche in altre Nazioni del Nord Europa. Esse prevedono una media di abitanti da 20.000 a 60.000; molto verde pubblico, distanze ridotte per andare da casa al lavoro.Per il futuro gli urbanisti stanno progettando città spaziali, galleggianti, sotterranee, immensi grattacieli. In queste città del futuro, non vi sarà più bisogno di automobile, perché gli spostamenti saranno possibili con metropolitane aeree, ponti sospesi, ascensori, marciapiedi e scale mobili.Sembra che il tipo di città futura realizzabile a più breve scadenza, sia quella sotterranea: nel sottosuolo dovrebbero essere costruiti uffici, chiese, negozi, banche, impianti sportivi, lasciando alla superficie solo le abitazioni e gli spazi verdi.In questo senso già alcune cose vengono realizzate, come le metropolitane e gli immensi parcheggi d'auto sotterranei.

ACUSTICA AMBIENTALE E ARCHITETTONICAIl rapporto tra l'acustica e l'architettonica è dovuto al fenomeno della riflessione sonora: il suono si muove nello spazio sotto forma di vibrazioni trasmesse dall'aria come mezzo elastico, tramite le sue condensazioni e rarefazioni.L'energia acustica si propaga per onde sferiche uniformemente in tutte le direzioni, decrescendo con l'aumento della distanza.Quando le onde incontrano un ostacolo rigido, vengono riflesse con un angolo di riflessione uguale a quello di incidenza. In ogni caso il fenomeno della riflessione è regolato dalla lunghezza d'onda e dalle dimensioni dell'ostacolo; le superfici concave concentrano le onde luminose, quelle convesse li disperdono.In una sala, l'ascoltatore percepisce quindi il suono diretto che arriva direttamente dall'esecutore e una serie di riflessioni dovute agli ostacoli presenti: questi due tipi di suoni, combinandosi, determina il suono complessivo percepito dall'ascoltatore. Il ritardo tra il suono diretto e quello riflesso è nettamente percepibile (tra 8 e 71/1000 di secondo), anche perché il primo termine con l'esaurirsi della esecuzione, mentre il secondo si riverbera ancora per qualche istante.Nel progettare le sale di ascolto occorre soprattutto cercare di evitare l'eco (riflessione sonora percepita con un certo ritardo rispetto alla percezione diretta del suono originario). Si ha eco multipla quando due superfici riflettenti sono parallele. Se la successione delle riflessioni è disordinata così che vi sono molte sovrapposizioni tra suono diretto e suono riflesso, si ha il rimbombo.

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La pienezza del suono dipende dalla riverberazione che se è abbastanza lunga, da luogo alla continuità della linea musicale ascoltata. La chiarezza del suono, o capacità di individuare distintamente i diversi suoni, dipende dal tempo di riverberazione e dal rapporto inversamente proporzionale tra suono diretto e riverberato.Pienezza e chiarezza dipendono anche dalla velocità con cui viene eseguito il brano musicale.Viene chiamata "viva" una sala dotata di buona riverberazione; una sala che assorbe troppo viene detta "morta" o "asciutta".L'assorbimento sonoro dipende dalla presenza del pubblico (30%), della orchestra e del coro, la percentuale dei sedili vuoti.La risonanza è più evidente nelle sale piccole e decresce via via che la sala è più ampia.Tralasciando i primi teatri in legno anteriori ad Eschilo, va ricordato il teatro ateniese classico (Teatro di Dioniso ad Atene, V sec. a.C., 30 metri). Nel IV sec. a.C. il modello ateniese viene sostituito da quello ellenistico (Epidauro, 340 a.C., lungo 67 metri) che dà sempre più maggiore importanza alla scena.Il teatro romano è un edificio compatto, anche se è ancora aperto; assumono importanza due nuovi elementi: a) la tettoia posta sopra il palcoscenico per riflettere meglio la voce degli attori;b) una galleria che doveva trattenere e riflettere verso l'interno il suono.In questo periodo si ha l'uso dei vasi risuonanti che, costruiti di grandezza proporzionale a quella dell'edificio, venivano collocati in apposite nicchie nelle gradinate con lo scopo di far acquistare alla voce maggior forza e chiarezza.I vasi risuonanti furono usati moltissimo nel periodo medioevale nelle basiliche romaniche e gotiche, dove venivano effettuate le rappresentazioni a carattere religioso.Durante il Rinascimento l'edificio teatrale si arricchisce della sala coperta e la prospettiva nella scena; si delineano le tre parti essenziali del teatro moderno: l'auditorio, il palcoscenico, la scena.Questi teatri erano di piccole dimensioni ed erano adatti a esecuzioni musicali con piccole orchestre.Il teatro italiano si definì in maniera più precisa con l'introduzione dei palchi riservati ai nobili.I teatri vennero costruiti soprattutto con forma ellittica e con variazioni a ferro di cavallo e a campana.Analogamente allo sviluppo del teatro italiano, si ha quello del teatro francese che amplia l'edificio e sostituisce l'ultimo ordine dei palchi con una galleria.A partire dalla seconda metà del '700 vengono costruiti edifici progettati appositamente per la musica: a pianta rettangolare piuttosto stretta per permettere un migliore ascolto del suono diretto.All'inizio del XIX secolo, l'aumento dal numero degli orchestrali, determinò un ampliamento delle sale d'ascolto per aumentarne la riverberazione.Le esperienze scientifiche dell'inizio di questo secolo, indicarono in maniera sempre più rigorosa le caratteristiche di costruzione dei teatri e delle sale musicali, con particolare attenzione al fenomeno della riverberazione; da ricordare in particolare il Tanglewood Music Shed nel Massachussetts, costruito nel 1859, per l'ascolto della musica sinfonica, da camera o corale con una capacità di 6000 persone.Un esempio ancora più recente e la sala dell'IRCAM (Institut de Recherche et Coordination Acoustique Musique) a Parigi costruito per 400 persone, di forma parallelopipedo a base rettangolare di 27 x 17 metri e un'altezza di 15 metri. Il soffitto, le pareti laterali e il pavimento sono mobili in modo da poter variare le riflessioni e le riverberazioni del suono con combinazioni acustiche multiple.

LA BRUTTA CITTÀ CHE È LA MIA Dario Fò in questa canzone descrive la città di Milano nei suoi aspetti negativi e positivi."Già sugli ultimi prati incontri dei tubi poi sorpassi tralicci poi tubi e tralicci che sorreggono muri truccati da case ed un albero solo in mezzo a dei cani che fanno la fila per fare pipì. È un paese cresciuto in periferia questa brutta città che è la mia.Non esiste pianura più piatta di questa dove il vento ha paura di sporcarsi di nebbia. Dov'è un duomo pazzesco coperto di pizzi è una cava di marmo vestita da sposa. Il Naviglio sta fermo e soffoca i pesci solo in sogno si muove e triste va via dalla brutta città che è la mia.Se però le ragazze ti vengono incontro tutta l'aria si muove e pare sia vento e tieni il cappello ma il cuore non puoi. La domenica insieme si va nella piazza io la tengo alla vita corriam sul sagrato spaventiamo i colombi che volano via sulla brutta città che è la mia. (Dario Fò, Ballate e canzoni, Newton Compton)

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Questa canzone di Adriano Celentano descrive la malinconia al ricordo dei prati e dei campi su cui giocare e che ora sono pieni di palazzi.IL RAGAZZO DELLA VIA GLUKQuesta è la storia di uno di noi, / anche lui nato per caso in via Gluk / in una casa fuori città, / gente tranquilla che lavorava / Là dove c'era l'erba ora c'è una città / e quella casa in mezzo al verde ormai / dove sarà.Questo ragazzo della via Gluk / si divertiva a giocare con me, / ma un giorno disse: vado in città / e lo diceva mentre piangeva / io gli domando amico non sei contento, / vai finalmente a stare in città. Là troverai le cose che non hai avuto qui,/potrai lavarti in casa senza andar giù nel cortil.Mio caro amico - disse - qui sono nato / e in questa casa ora lascio il mio cuore / ma come fai a non capire / che è una fortuna per voi che restate / a piedi nudi a giocare nei prati, / mentre là in centro io respiro il cemento / ma verrà un giorno che ritornerò ancora qui, / e sentirò l'amico treno che fischia così: ua ua. /Passano gli anni ma otto son lunghi, / però quel ragazzo ne ha fatta di strada / ma non si ricorda la sua prima casa, / ora coi soldi può comperarla / cerca e non trova gli amici che aveva / solo case su case, catrame e cemento / Là dove c'era l’erba ora c'è una città, / e quella casa in mezzo al verde ormai / dove sarà, dove sarà.

Dopo aver ricreato l'ambiente acustico della città (traffico, sirene, voci, manifestazioni, pubblicità ...), usando il corpo, gli oggetti, gli strumenti musicali, rumori e suoni registrati, ricavane una partitura usando tre variabili:- Successione cronologica: da sinistra a destra corre la linea del tempo, dall'alto in basso la simultaneità dei suoni: - Successione per altezza: da sinistra a destra corre la linea del tempo, dall'alto in basso l'altezza dei suoni: Ascolta il brano di apertura della Sesta Sinfonia di L. Van Beethoven, "Pastorale" che descrive l'ambiente contadino e il brano Forges (da tre volti di Liegi) di H. Pousseur che descrive i rumori e i suoni di una città.Confrontali.

GLI EDIFICI SPORTIVIL'edificio sportivo in quanto organismo edilizio, consiste in un insieme di sub-sistemi, elementi di fabbrica, tra loro correlati ed integrati, aventi ciascuno caratteristiche ed attributi specifici di utilizzazione e collocazione.I sub-sistemi, di cui vengono definiti i requisiti e le richieste di prestazione, sono:- scheletro portante;- chiusure orizzontali;- chiusure verticali;- partizioni interne.Ai fini del raggiungimento delle necessarie condizioni di abitabilità e di sicurezza, i sub-sistemi di elementi di fabbrica devono nel loro complesso essere integrati con i seguenti sub-sistemi impiantistici:- impianto idrosanitario;- impianto di ventilazione e condizionamento;- impianto antincendio;- impianto di depurazione acque;- impianto di riscaldamento;- impianto elettrico;- impianto di telecomunicazione;- impianti di protezione.I requisiti richiesti ai sub-sistemi sopra indicati per garantire le necessarie condizioni di abitabilità e di sicurezza sono raggruppati nelle seguenti classi:1) requisiti relativi alla stabilità;2) " " al comportamento al fuoco;3) " " ai fenomeni termoigrometrici;4) " " ai fenomeni acustici;5) " " alla tenuta;6) " " alla resistenza ai fenomeni fisici chimici e biologici;7) requisiti relativi alla illuminazione e al colore;8) " " alle condizioni d'uso;

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9) " " alle caratteristiche superficiali10) " " alla conservazione: - manutenzione - durabilità.L'impianto sportivo palestra è costituito dalle seguenti unità ambientali:SEZIONE ATTIVITÀ SPORTIVA- palestra 24 x 44 x 7;- n. 2 palestre 12 x 12 x 4; per l'effettuazione delle seguenti attività sportive:- pallavolo;- pallacanestro;- pallamano;- ginnastica;- tennis (non ad alto livello);- lotta; pesi; judo.SEZIONE SERVIZI DI SUPPORTO- atrio atleti;- n. 4 spogliatoi comuni, ciascuno per 30 utenti (1 classe);- n. 2 spogliatoi istruttori;- n. 2 spogliatoi per il personale;- n. 16 unità servizi igienici;- n. 4 unità docce atleti;- sala massaggi;- pronto soccorso;- n. 3 depositi attrezzi;- ripostiglio attrezzi pulizia;- ufficio amministrativo;SEZIONE SERVIZI AUSILIARI- bar;SEZIONE PUBBLICO- atrio pubblico;- biglietteria;- gradinate per il pubblico;- servizi igienici per il pubblico;SEZIONE IMPIANTI TECNOLOGICI- locale impianti tecnologici.L'impianto sportivo palestra comprende inoltre un centro medico non di esclusiva utilizzazione dell'impianto in quanto viene ad essere utilizzato dall'interno complesso sportivo. 1. Spazio attività sportiva 24 x 44 x 7 2. Spazio attività sportiva 12 x 12 x 4 3. Atrio A 4. Atrio B 5. Servizi igienici pubblico a quota -2,50 m 6. Servizi igienici per handicappati a quota -2,50 m 7. Spogliatoi 8. Servizi igienici spogliatoi 9. Spogliatoi istruttori e giudici10. Servizio istruttori e giudici11. Spogliatoio generale12. Servizi personale13. Sauna14. Pronto soccorso15. Sale massaggi16. Direzione

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17. Bar18. Magazzino Bar19. Magazzino attrezzature riparazioni20. Impianti tecnologici21. Gradinata pubblico22. Gradinata pubblico riservata handicappati23. Servizi pubblico a quota 0,00 m.24. Servizi handicappati a quota 0,00 m.25. Atrio pubblico26. Locali per visite mediche27. Sovrapassaggio di comunicazione tra palestre e palestre.28. Piazze 29. Piazzale polifunzionale a quota 0,30 m.30. Piazzale polifunzionale a quota 2,70 m.31. Servizi medicina sportiva.Requisiti relativi alla sicurezza, all'igiene e alla gestioneL'impianto sportivo palestra sia nelle unità ambientali che lo costituiscono, sia nel suo complesso, deve permettere il raggiungimento di adeguati livelli di sicurezza di igiene in relazione anche al contenimento dei costi di gestione.Il raggiungimento di tali livelli è correlato essenzialmente:- alle caratteristiche delle singole unità ambientali (dimensioni, relazioni, ecc. ...);- alle caratteristiche degli elementi costruttivi costituenti i vari sub-sistemi (pavimenti, porte, rivestimenti di pareti, ecc....);- alle caratteristiche degli impianti in modo particolare per quelli aventi funzione di sicurezza e protezione (protezione dalle scariche atmosferiche, antincendio, ecc....);- alle caratteristiche delle attrezzature necessarie per lo svolgimento dell'attività sportiva e quelle utilizzate per l'arredamento delle singole unità ambientali.Peraltro tali condizioni di sicurezza e di igiene sono comuni per alcuni aspetti a tutti i tipi di organismi edilizi mentre, per altri aspetti, assumono specificità nell'impianto sportivo in quanto tale.Requisiti relativi alla sicurezzaPer quanto riguarda il problema della sicurezza si prescrive quanto segue:- Devono essere evitati, tutti i dislivelli fra le unità ambientali; nel caso in cui ciò non sia possibile, il superamento del dislivello non deve assolutamente costituire barriera architettonica; inoltre la percezione del dislivello deve essere facilitata attraverso opportuni accorgimenti.- Le pavimentazioni dovranno essere antisdrucciolevoli, in modo particolare dove devono essere realizzate le pendenze per lo smaltimento delle acque di lavaggio.- Tutti gli elementi vetrati (in modo particolare per porte interne ed esterne) devono essere immediatamente percettibili.- Gli elementi costruttivi, le attrezzature per lo svolgimento delle attività sportive e gli elementi di arredo dovranno essere privi di sporgenze ad evitare pericoli nel caso di urti da parte degli utenti.- I dispositivi di apertura e chiusura di tutti i serramenti, esterni ed interni, devono essere del tipo chiuso cioè di forma tale da non costituire pericolo nel caso di eventuali urti da parte dell'utente.- Devono essere adottate, secondo la normativa attualmente vigente in Italia, tutte le precauzioni per facilitare un eventuale rapida evacuazione dell'impianto sportivo (vedi Circolare n. 16 del 15.2.1951 - Ministero degli Interni - Norme di sicurezza per la costruzione, l'esercizio, la vigilanza di teatri, cinematografi e altri locali di spettacolo).- Tutti gli impianti tecnologici devono essere realizzati secondo le prescrizioni legislative attualmente vigenti.- Devono essere adottati tutti gli accorgimenti costruttivi per evitare lo stazionamento dell'acqua di lavaggio.- Deve essere evitata nel modo più assoluto l'utilizzazione di elementi facilmente putrescibili che possono essere sedi di contagio.Requisiti relativi alla gestioneI requisiti relativi alla gestione sono essenzialmente connessi:a) alla capienza massima consentita di utenti, da cui dipendono numerosi fattori che influiscono sulla gestione dell'impianto, tra cui principalmente il numero di addetti al controllo e il numero addetti alle pulizie;

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b) alle caratteristiche degli impianti tecnologici (durata degli impianti e delle parti costitutive, tipo, numero, periodicità e costo delle operazioni di manutenzione, consumi per il funzionamento degli impianti, ecc.);c) alle caratteristiche degli elementi costruttivi (principalmente quelli connessi con la igiene: pulibilità, porosità ...).Requisiti relativi alle attrezzatureLe attrezzature per l'impianto sportivo palestra sono essenzialmente costituite da:- attrezzature richieste per l'arredamento delle singole unità ambientali;- attrezzature richieste per lo svolgimento delle attività sportive secondo quanto specificato nei requisiti generali di funzionamento per la Sezione Attività Sportiva.Per quanto concerne le pavimentazioni ed i rivestimenti vale inoltre quanto di seguito specificato:- tutte le pavimentazioni ed i rivestimenti devono essere facilmente pulibili e resistenti ai materiali di pulizia e disinfezione normalmente usati (le unioni fra pavimenti e pareti devono essere stondate per facilitare le operazioni di pulizia).Requisiti generali di funzionamentoLa Sezione Attività Sportiva è destinata a consentire lo svolgimento dei seguenti sport.- pallavolo;- pallacanestro;- pallamano;- ginnastica;- tennis (non ad alto livello);- lotta, pesi, judogarantendo le necessarie condizioni di confort, di sicurezza e di igiene per gli atleti.La Sezione Attività Sportiva è costituita dalle seguenti unità ambientali:- palestra di m. 24 x 44;- n. 2 palestre di m. 12 x 12La Sezione Attività Sportiva deve garantire le seguenti funzioni: accesso dalla Sezione Servizi di Supporto da parte degli atleti, svolgimento degli sport precedentemente elencati, uscita verso i Servizi di Supporto, rapporto di visibilità con la Sezione Pubblico.Requisiti dimensionali e morfologici e attrezzatureCampo di pallavoloLe dimensioni del campo di pallavolo sono 9,00 x 18,00 m oltre alle fasce di rispetto nei due sensi del campo che sono di m. 3,00.Complessivamente quindi il campo di pallavolo richiede una superficie di mq. 360 (24,00 x 15,00). L'unità ambientale palestra, comprende 3 campi di pallavolo disposti con il lato più lungo parallelamente al lato più corto della palestra (m. 24,00). Tale disposizione permette inoltre una parzializzazione della palestra, che può considerarsi scomposta in 3 settori ciascuno corrispondente ad un campo di pallavolo (vedere schema allegato alla scheda relativa ai requisiti generali di funzionamento).L'attrezzatura per ciascun campo di pallavolo è costituita da:1 rete; 2 pali; 2 antenne flessibili verticali; pallone di cuoio; tavolo; 2 panchine; 1 seggiolone arbitrale; tabellone segnapunti; asta per misurare l'altezza della rete; bandierine per i giudici di linea.Campo di pallacanestro.Le dimensioni del campo di pallacanestro sono di 14,00 x 26,00 oltre alle fasce di rispetto nei due sensi del campo che sono di m. 2,00. Complessivamente quindi il campo di pallacanestro richiede una superficie di mq. 540. Il campo di pallacanestro deve essere disposto con il lato più lungo parallelamente al lato più lungo della palestra. L'attrezzatura per il campo di pallacanestro è costituita dai due elementi portacanestro.Ciascuno dei due specchi deve essere in legno duro e dello spessore di cm. 3 o di adeguato materiale trasparente (in un solo pezzo e con le stesse caratteristiche di rigidità di quelli in legno) delle dimensioni di m. 1,80 in senso orizzontale e m. 1,20 in senso verticale.Campo di pallamanoLe dimensioni del campo di pallamano sono di 20,00 x 40,00 oltre alle fasce di rispetto nei due sensi del campo che sono di m. 2,00. Complessivamente quindi il campo di pallamano richiede una superficie di mq. 1056 (24,00 x 44,00).Il campo di pallamano impegna quindi, durante la sua utilizzazione, l'intera unità ambientale. (vedere schema allegato alla scheda relativa ai requisiti generali di funzionamento).

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L'attrezzatura per il campo di pallamano è costituita da:- pallone in involucro di cuoio o di materiale sintetico, contenente camera d'aria di gomma;- porte normalmente in ferro tubolare verniciato;- rete in nylon a piccole maglie.Campo di tennisLe dimensioni complessive del campo di tennis sono 36,57 x 18,27. Complessivamente quindi il campo di tennis richiede una superficie di mq. 668 circa (vedere schema allegato alla scheda relativa ai requisiti generali di funzionamento).L'attrezzatura per il campo di tennis è costituita da:1 rete; 2 pali; la corda o cavo metallico; la cinghia ed il nastro.Attività ginnicaLe attrezzature per lo svolgimento dell'attività ginnica possono distinguersi in:- attrezzature fisse disposte lungo il lato maggiore della palestra nelle fasce di rispetto dei campi precedentemente elencati, tali attrezzature sono costituite essenzialmente da spalliere svedesi, funi e pertiche;- attrezzature mobili costituite essenzialmente da:- parallele;- sbarra;- castello anelli;- cavallo 2 unità (maniglie e volteggio);- pedana salti;- pedana corpo libero;- tappetoni in gomma piuma;- tappetini vari;- parallele asimmetriche;- asse di equilibrio;- trampolino piccolo;- trampolino grande;- attrezzi ginnastica ritmica, serie di: palloni, bastoni con nastro, clavette, cerchi, corde.Lotta, judoLe dimensioni previste per queste attività sono circolari di m. 10-12 di diametro per l'ingombro complessivo, di cui 7 m. di diametro per la superficie centrale di lotta, m. 1 per la fascia di passività e m. 1, 2-1, 5 per la superficie di protezione.PesiLa pedana ha le dimensioni di m. 4,00 x 4,00 e di m. 2,00 min. di rispetto intorno.Delimitazioni campi da giocoLe linee che delimitano i campi da gioco devono essere realizzate in conformità al regolamento di gara.Ciascun campo di gioco deve essere delimitato da linee di colore diverso.La riconoscibilità e la chiarezza delle linee non devono essere disturbate dal colore del pavimento.Aperture nel pavimentoAi fini della sicurezza degli atleti nonché nel rispetto delle caratteristiche di funzionalità delle palestre, assumono particolare importanza le modalità costruttive per la chiusura delle aperture nel pavimento, necessarie per il posizionamento degli attrezzi mobili (attrezzi a tensione, cesti per la pallacanestro, etc.). I dispositivi di chiusura, devono essere perfettamente a livello del pavimento e solidamente incastrati, inoltre essi non devono costituire soluzioni di continuità nella pavimentazione, sia nella colorazione che nelle caratteristiche superficiali.

SCHEDA OPERATIVANegli ultimi decenni, in tutto il mondo, si è verificato un grande spostamento di popolazione dalle campagne alle città. Quali sono, a tuo parere, le cause principali di questo fenomeno ? Prova a fare una graduatoria delle 10 città più popolose del mondo.Descrivi una città dell'800 e una dei giorni nostri.Durante l'ultima guerra molte città furono bombardate e in gran parte distrutte. Fatti raccontare ciò che accadde da qualche persona che visse quella tragedia e fai una relazione.Elenca i diversi tipi di segnali stradali che incontri in città, suddividili per gruppi e spiegane il significato.

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Gli amministratori delle nostre città, devono affrontare e risolvere grandi problemi nel tentativo di renderle accoglienti. Quali sono questi problemi ? Che cosa si sta facendo per risolverli ?Quali città estere ti piacerebbe visitare ? Per quali motivi ?Che cosa è una carta topografica ? E una pianta di una città in che cosa consiste ?Cerca la pianta della tua città e riconosci i simboli usati per indicare i diversi servizi presenti.Che cosa è la scala di riduzione ?Quando hanno avuto origine le prime città, e perché ? Qual'è il materiale più usato per le costruzioni ?In che cosa consiste il piano regolatore ?In questo secolo sono stati progettate e realizzate alcune città tipo. Dove ? A quale scopo ?Come saranno le città del futuro ? Che cosa si sta già facendo per realizzarle ?Nella piantina della tua città, individua il centro storico, le aree residenziali, gli insediamenti produttivi, i servizi sociali, le attività sportive e ricreative, ecc. Colora diversamente le diverse zone.Ricerca cartoline, disegni, schizzi o fotografie delle parti della tua città che ritieni abbiano maggior valore artistico o che siano particolarmente caratteristici.Nella città vengono costruiti edifici particolari adibiti all'ascolto musicale. Che caratteristiche devono avere ?Se nella tua città esiste un teatro, o una sala di musica, vai a visitarli e fai la relazione.Registra i rumori, i suoni e i ritmi che ascolti intorno a te. Individuali indicando per ciascuno le caratteristiche sonore più evidenti. Classificali.Nella città vengono anche costruiti edifici e spazi sportivi. Ricerca e indica quali requisiti sono richiesti e le dimensioni di alcuni campi sportivi.Tracce per la composizione scritta- Un'agenzia di viaggi ti ha invitato a scrivere una presentazione della tua città, da inserire in un depliant turistico. Scrivi il testo di questa presentazione.- Descrivi in una lettera a un amico, una città che hai visitato durante una gita con la famiglia o con la scuola.Do you know the rules of the road (road signs) in English? Draw and write their name.- Connaissez-vous les règles des signaux de la circulation en France? Ecrivez leurs noms.

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3.5. UNITÀ DIDATTICA: LA SALUTE E L'ALIMENTAZIONE

IL DINOSAURO AVEVA L'ARTRITELe storie ci dicono che Adamo e Eva furono cacciati dall'Eden per aver disubbidito a Dio che aveva proibito loro di mangiare i frutti dell'albero del bene e del male; per questo motivo l'umanità fu condannata a soffrire le pene che ancor oggi la affliggono. Del felice periodo precedente al peccato originale però, non è rimasta traccia e anche le più antiche testimonianze ci dicono che l'uomo ha conosciuto il tormento di una serie di malanni fin da quando fece la sua comparsa sulla Terra. Anzi si può affermare con assoluta certezza che le malattie sono nate molto prima che Adamo si svegliasse nel giardino dell'Eden.Duecento milioni di anni fa, quando la Terra era dominata dai giganteschi dinosauri e l'uomo era ancora di là da venire, c'era già una delle più diffuse malattie dell'era moderna: l'artrite. A soffrirne erano proprio i dinosauri come dimostrano due vertebre fossili conservate nel museo di storia naturale del Kansas (USA), che presentano segni evidenti di artrite deformante.Passando al genere umano è ancora un osso che ci offre il più antico esempio di patologia. Si tratta di un femore, rinvenuto nel 1981, a Trinil nell'isola di Giava dall'anatomista olandese Dubois e classificato prima come Pithecantropus erectus e successivamente assegnato al genere Homo. Questo reperto, che risale a 400 mila anni fa, presenta un'escrescenza perfettamente fossilizzata dovuta a una manifestazione morbosa nota come Myositis ossificans. È probabile che la malattia sia stata originata da una ferita. (VIVIANO DOMENICI, La medicina antica, in RIZA, Scienze n. 1, 1983, Ed. RIZA Spa, Milano.)

LA PESTE DEL 1348La più terribile epidemia fu quella di "peste nera" del 1348, portata da Caffa in Crimea a Messina da una nave mercantile genovese, e che si propagò in pochi mesi fino in Inghilterra e Scandinavia. A seconda delle regioni colpite, la mortalità raggiunse da un ottavo a un terzo della popolazione. Il registro parrocchiale di Givry in Borgogna enumera, per il solo anno 1348, 649 decessi su una popolazione di 1200-1500 anime. In Italia, la Toscana perse i tre quarti o i quattro quinti della sua popolazione urbana.Dopo la grande strage del 1348 il flagello si scatenò di nuovo per tre volte, prima della fine del secolo.La vita degli uomini non si trovava affatto in buone mani. I medici erano pochi, il mestiere del chirurgo non apprezzato: si preferiva lasciare fare le operazioni a dei barbieri ignoranti. La medicina degli Ebrei e degli Arabi era guardata dappertutto con sospetto, tranne che in Spagna e in Italia: eppure solo Ebrei e Arabi avevano fatte proprie le scoperte della medicina scientifica greca. In Occidente si preferiva spiegare la pestilenza ricorrendo a nefasti influssi di stelle. I rimedi suggeriti o peggioravano le cose, come appunto nel caso della peste il consiglio di evitare ogni aerazione, oppure non servivano assolutamente a nulla, e quindi tanto meno curavano, come i disinfettanti aromatici. E le condizioni di vita e igieniche in cui viveva la maggior parte della popolazione europea non erano tali da favorire la resistenza al male. Ci si copriva sufficientemente, con grossi abiti di lana e pellicce; ma il riscaldamento restava scarso, soprattutto nelle campagne. Le case erano prive di luce; in mancanza di vetri, un lusso perfino nelle città, si faceva uso di carta oleata. Le case dei contadini erano spesso illuminate solo attraverso la porta; in città gli artigiani dovevano lavorare in prossimità della strada, resa pur essa buia dalle pareti sporgenti delle case. Ci si lavava con cura, e perfino città di second'ordine possedevano bagni a vapore, ma questo non impediva che le case di legno ospitassero, con gli esseri umani, anche dei topi, tremendi propagatori della peste, e una quantità innumerevole di pulci. (F. PERROY, Il medioevo, in Storia generale delle civiltà, Vol. III, Firenze, Sansoni, 1958.)

LA COSTITUZIONE ITALIANA TUTELA LA SALUTEArt. 32: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

QUANDO SBAGLIA IL MEDICOIl dottor MeyersNessuno, tranne il dottor Hill, fece più di me per la gente di questa città. E tutti i deboli, gli storpi, gli sventati, e chi non poteva pagare, accorrevano a me. Ero il comodo dottor Meyers dal buon cuore.

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Ero sano, felice, benestante, avevo una compagna congeniale, e figlioli adulti, tutti sposati, e a posto nel mondo. Ma una notte, Minerva, la poetessa, venne da me nei guai, piangendo. Cercai di aiutarla, morì.Mi accusarono, i giornali mi coprirono d'infamia, mia moglie morì di crepacuore.Mi finì la polmonite. (E. LEE MASTERS, Antologia di Spoon River, traduz. di F. Pivano, Einaudi, 1971.)

L'ALCOOL FA MALE DA 3500 ANNIQuando l'uomo della preistoria scoprì il vino dovette rimanere sbalordito e spaventato dagli effetti che la bevanda poteva avere. Il ricordo di quest'antica paura è rintracciabile in alcune leggende greche legate alla diffusione del culto di Dionisio (il Bacco dei romani) e alle resistenze che questo incontrò.Secondo tali leggende, Licurgo re di Tracia si oppose alla diffusione della vite tagliando con l'ascia le piante che crescevano sulle sue terre ma Dionisio si vendicò facendolo impazzire e il poveretto, in un eccesso di follia, si amputò le gambe credendole piante di vite. Nonostante l'opposizione di Licurgo, Dionisio proseguì la sua marcia trionfante verso oriente e occidente diffondendo la vite dall'India al Mediterraneo.In molte regioni però il vino dovette competere con la birra che secondo alcuni (Diodoro) "per gusto e aroma la birra egiziana non era inferiore al vino", mentre per altri (Tacito) quella prodotta in Germania aveva solo "una certa affinità col vino cattivo". Queste bevande citate dagli antichi erano diverse da quelle che conosciamo oggigiorno o almeno venivano consumate in maniera tale che il loro sapore doveva risultare molto differente.In Grecia e a Roma il vino veniva bevuto con una certa moderazione, spesso diluito con acqua e mescolato con sostanze dolcificanti; al momento del consumo doveva essere filtrato per separarlo dalla feccia che ancora conteneva. A aumentare ancora la differenza coi nostri vini c'era poi l'aggiunta, specie in Grecia, di resina di pino che dava alla bevanda quel sapore amarognolo e quell'aroma che hanno ancora oggi certi vini greci trattati allo stesso modo.Per quanto riguarda la birra sappiamo che in Egitto se ne producevano diverse qualità per le quali si impiegava orzo macinato e manipolato in modo da farne una pasta poi cotta superficialmente e messa a macerare forse con l'aggiunta di datteri. Dopo la fermentazione pasta e liquido andavano filtrati e la bevanda era pronta per essere consumata. Oggi non possiamo sapere che gusto avessero queste bevande, ma è certo che piacevano molto e ben presto se ne abusò scatenando le ire di benpensanti e letterati le cui raccomandazioni, lette a millenni di distanza, dimostrano solo che rimasero inascoltate ...Ma il vino non fu sempre oggetto di attenzioni negative e, usato con moderazione, fu consigliato dai medici dell'antichità contro l'inappetenza, la stitichezza, l'anemia, la calcolosi e come disinfettante per le ferite. È citato come sostanza curativa nel codice babilonese di Hammurabi e diversi clinici, da Galeno a Discoride, da Ippocrate a Avicenna lo prescrissero per vari disturbi. (VIVIANO DOMENICI, La medicina antica, in RIZA Scienze, n. 1, 1983, Ed. RIZA Spa, Milano.)

IL MEDICO NON DEVE ESSERE PIETOSOLE GRUCCEPer sett'anni non mi riuscì un passo.Quando fui dal gran medico, luim'ha chiesto: perché queste grucce?E io son storpio, gli ho detto.E lui: non c'è da stupirsi,Fa una prova, per cortesia!Son questi arnesi, a storpiarti.Va, cadi, striscia a quattro zampe.Ridendo come un mostrole mie belle grucce mi prese,sulla schiena me le spezzò,ridendo le scagliò nel fuoco.Come sia, son guarito: cammino.Una risata m'ha guarito.Solo, a volte, se vedo le stampelle,per qualche ora cammino un po’ peggio. (B. BRECHT, Poesie e canzoni, Einaudi, 1961)

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ENGLISH AND ITALIAN MEALSMario: At what time do you have breakfast in England? And what do you generally eat?Alfred: We have breakfast at eight òclock in the morning. We eat bacon and eggs or sausages or smoked fish; toasted bread with butter and marmalade and we drink tea, coffeee or orange squash. And you?Mario: We have breakfast at eight òclock in the morning, too. But we don't eat a lot. We generally drink milk and coffee with biscuits or scones, while our parents do not eat at all: they only have a black coffee.Alfred: At midday or at one òclock we have lunch. It consists of meat and vegetables and fresh fruit or pudding, and we drink tea again. In fact, lunch is just a snack, a break in the late morning and not a real meal.Mario: Oh, we have lunch at one òclock too, but we eat spaghetti with sauce, meat and vegetables or fish, some fresh fruit and sometimes also sweets. We children drink water or fruit-juice and our parents drink wine.Alfred: At five òclock in the afternoon we have our tea, that is bread and butter with jam, some good cakes and tea with a drop of milk.Mario: On the contrary, we eat bread with butter and jam or with ham. We generally drink water, fruit - juice or Coca-Cola and, only sometimes, tea.Alfred: At eight òclock in the evening we have dinner. We eat meat and vegetables or cheese; fruit or pudding and again we drink tea or water.Mario: We have dinner at eight òclock too. We eat soup, meat, cheese, eggs or ham and some fruit. As during lunch, we drink water and our parents drink some good italian wine.Alfred: At eleven òclock at night, before going to bed, we have a little snack; we eat cake or biscuit. We children drink hot milk and our parents have a light black coffee.Mario: We usually don't eat anything before going to bed.

DEJEUNERS FRANCAIS ET ITALIENSMario: A quelle heure prenez-vous votre pétit-dejeuner en France? Et qùest-ce que vous mangez?A: On prend le pétit-dejeuner à 8 h. du matin. On mange du bacon et des oeuf, ou des saucisses ou du poisson enfumé; on boit du the, du café ou "orange squash". Et vous?Mario: On mange à 8 h. du matin, nous aussi; mais on ne mange pas beaucoup. D'habitude, on boit du lait et du café avec des biscuit et des croissants, tandis que nos parents ne mangent pas du tout. Ils boivent seulement du café noir.A: On mange à midi ou à 1 h. de l'après-midi. On mange de la viande et des legumes, et puis, de la fruit ou du "pudding". On boit du the. En effect, le dejeuneur est plutot un snack, une pause dans la matinée, et pas un vrai repas.Mario: On mange à 1 h., nous aussi, mais on mange spaghetti avec de la sauce de tomate, de la viande, des legumes, uo du poisson, de la fruits et, quelque fois, du dessert. Nous enfants buvons de l'eau on de jus de fruits et nos parents boivent du vin.A: A 5 h. de l'après-misi on prend du the avec du pain, du beurre et de la confiture, des bons gateaux et du the avec un peu de lait.Mario: Au contraire on mange du pain avec du beurre et de la confiture, ou avec du jambon. D'abitude, on boit de l'eau, du jus de fruits ou Coca Cola et seulement quelque fois, on boit du the.A: A 8 h. on prendt notre diner; on mange de la viande, des legumes ou du fromage; de la fruits ou du pudding, et encore on boit du the ou de l'eau.Mario: On prendt notre diner à 8 h., nous aussi. On mange de la soupe, de la viande, du fromage, des oeuf ou jambon et puis de la fruits. Comme pour le dejeuner, on boit de l'eau; nos parents boivent du bon vin italien.A: A 11 h. du soir, avant d'aller à dormir, on fait un pétit snack; on mange du gateau ou des biscuits. Les enfants boivent du lait chaud et nos parents boivent du café léger.Mario: On ne mange rien, avant d'aller à dormir, d'abitude.

LA SALUTEAvere un corpo in buona salute significa mantenere ottimi i rapporti con se stesso e con gli altri.Attualmente si cerca di fare il possibile per raggiungere questo scopo e talvolta si ricorre a metodi o trattamenti "d'urto" non adatti e per niente efficaci. Ci vengono proposte diete dimagranti, prodotti chimico-farmaceutici di vario tipo, mentre in realtà sono solo palliativi e a volte anche causa di effetti collaterali nocivi. Per porre rimedio a tale stato di cose sono sorti un po’ dovunque dei centri specializzati dove vengono

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preparati dei prodotti "su misura" a base di ingredienti naturali. È doveroso ricordare che l'erboristeria (arte di preparare particolari miscele di erbe) non è un'invenzione del XX sec. ma rappresenta un patrimonio culturale di cui si servirono persino i romani come rimedio (remedium = medicina) alle più svariate malattie. Oggi l'erboristeria è alla conoscenza di tutti grazie a campagne pubblicitarie e informative. Per mostrare l'efficacia delle erbe riportiamo qui sotto una tabella (che potrai reperire presso qualsiasi erboristeria):

PIANTA UTILIZZAZIONEAnanas Cellulite, disordine digestivoBiancospino Sedativo, turbe cardiocircolatorieCarciofo Tonico, digestivoCrusca StitichezzaBaccello Cellulite, coadiuvante nelle diete dimagrantiGenziana Inappetenza, cattiva digestioneGinepro Diuretico, gotta, calcolosi urinariaLiquirizia Gastriti, coadiuvante nella terapia dell'ulceraMalva Infiammazioni urinarie, stitichezzaMenta Aerofagia, flatulenzaMirtillo Eccesso di urea, piccolo diabeteOlivo IpotensivoOrtica Gotta, insufficienza epaticaPeperoncino Fermentazioni intestinali, gottaRabarbaro Tonico, lassativoTiglio Sedativo, insonnieCamomilla Sedativo, insonnie

Delle piante sopracitate non vengono utilizzate tutte le parti, ma solo alcune. Ad esempio: dell'ananas si usano i gambi, del carciofo le foglie, dell'ortica la pianta intera, del peperoncino i frutti, della liquirizia le radici.

The study of herbs (the art to prepare particular mixtures of herbs) is'nt an invention of the XXth century, but in represents a cultural heritage that just the Romans used such as remedy for a lot of deseas. As the time being the study of herbs is within the reach of everybody thanks to advertising and informative campaigns. To show the effectiveness of herbs, you can see below a scheme (you can find it in every herbs' shop):

PLANTS USEPineapple Cellulitis, digestive disorderHawthorn Sedative, disorder heartcirculatoryArtichoke Tonic, digestiveBran ConstipationPod Cellulitis, coadiuvant in the dietsGentian Inappetence, bad digestionJuniper Diuretic, gout, urinary calculiLiquorice Gastritis, coadjuvant in the treatment of the ulcerMallow Urinary inflammationsMint FlatulenceBlueberry Excess of ureae, low diabetesOlive HypotensionNettle Gout, hepatic insufficiencyChilly Intestinal fermentations, goutRhubard Tonic, laxativeLime Sedative, insonniaCamomile Sedative, insonnia

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L'herboristerie (art de préparer des mélanges particulieres d'herbes) n'est pas une invention du XX siècle, mais elle représente un patrimoine cultural dont se sont servis meme les Romains comme remède (remedium = medicament) pour plusieures maladies differentes. Aujourd'hui l'erboristerie est connue par tout le monde, grace à campagnes publicitaires et d'infor-mation.Pour montrer l'efficacité des herbes, on a rapporté ci-dessous un tableau, qui vous pouvez trouver dans toutes les herboristeries:

PLANTE UTILIZATIONAnanas Cellulite, desordre digestifAubepine Sedatif, troublesArtichaut Tonique, digestifSon ConstipationCosse Cellulite, coadjuvant dans les diètes amaigrissantesGentiane Inappetence, digestion mauvaiseGenévrier Diuretique, goutte, calculose urinaireRéglisse Gastrites, coadjuvant dans la terapie de l'ulcèreMauve Inflammations urinaires, constipationMente Aérophagie, flatulenceMyrtille Exces de urée, petit diabèteOlivier HypotensifOrtie Goutte, insuffisance hépatiquePiment Fermentations intestinals, goutteRhubarbre Tonique, laxatifTilleul Sedatif, insomniesCamimille Sedatif, insomnies

Controllo della temperatura corporeaLa temperatura del nostro corpo oscilla tra i 35° e i 37°. Se tale valore aumenta o diminuisce, vengono a crearsi squilibri biologici cause dirette della febbre (reazione immunitaria dell'organismo). Lo strumento con cui si misura la febbre è il termometro.Esistono molti tipi di termometro che si differenziano per dimensione, per liquido termometrico in essi contenuto e per le scale graduate di misurazione.Osservazione: i termometri si basano sulla dilatazione dei corpi.

IGIENE DELL'AMBIENTE, PERSONALE, DELLA ALIMENTAZIONE E DEL COMPORTAMENTOIGIENE: branca della medicina che mira a mantenere lo stato di salute. Più particolarmente è l'educazione di tutte le funzioni vitali per cercare di conservare l'integrità delle varie parti del corpo e a perfezionarne l'armonia, mantenendoli in equilibrio fisiologico.Può essere distinto in igiene dell'ambiente, personale, della alimentazione e del comportamento.- Igiene dell'ambiente: il modo migliore di vivere, ma anche quello dell'allenamento sportivo e della gara, è quello all'aria aperta poiché in tal modo si rende l'attività più salutare e più gradita per le implicazioni psico-fisiologiche positive che la vita all'aria aperta comporta.L'impiego fisiologico praticato all'aperto, sotto l'azione dei raggi solari, della luce diffusa, dell'aria, è condizione fondamentale per stimolare tutte le attività dell'organismo.All'interno, norme igieniche vengono dettate soprattutto per quanto riguarda gli spogliatoi, le docce e i servizi igienici degli impianti sportivi che dovranno essere puliti e frequentemente aerati per garantire il ricambio dell'aria.Al rientro dopo un allenamento, nell'intervallo o al termine di una gara gli atleti espirano un'aria molto viziata e ricca di anidride carbonica. Il numero delle persone presenti, la profondità delle loro respirazioni ed il ritmo accelerato, fanno sì che l'aria presente negli spogliatoi sia rapidamente carente di ossigeno e quindi sempre meno idonea a favorire il recupero delle energie. L'aria viziata e pesante è dannosa anche a causa del pulviscolo atmosferico, fatto di particelle organiche e inorganiche che sono sospese nell'aria e diffondono

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germi (nel pulviscolo si trovano essiccati detriti di animali ed umani, oltre alla polvere). Le polveri possono determinare infezioni e intossicazioni.- Igiene personale: vivere in comunità facilita la trasmissione di malattie infettive, per cui le norme igieniche devono essere severe. È molto importante anche l'igiene degli indumenti oltre che quella della propria persona.La pulizia personale evita molte malattie della pelle per mezzo della traspirazione che mantiene vive le cellule del nostro corpo eliminando anidride carbonica: la pelle, attraverso i suoi pori, riceve dall'esterno l'aria che permette il ricambio cellulare secernendo le sostanze nocive all'organismo.Cosè un'accurata pulizia della pelle che permetta ai pori di aprirsi bene, fa sì che le cellule dello strato corneo più superficiale, vengano staccate e eliminate attraverso l'azione meccanica della frizione, lasciando il posto a quelle sottostanti, più fresche e vitali.La pulizia personale ha anche lo scopo di mantenere efficienti la permeabilità, la capacità secretoria, l'elasticità della pelle e la possibilità di traspirazione.Pertanto sono necessari i bagni, le frequenti docce, senza disdegnare le docce fredde che ridonano tono e vigore alla pelle e ai muscoli. I piedi sono importantissimi e ad essi deve essere rivolta una cura particolare: poiché stanno tutto il giorno costretti dentro la scarpa, sono sottoposti a innaturali sollecitazioni per cui il lavaggio giornaliero impedisce la formazione di indurimenti e callosità.Mentre le unghie delle mani vanno tagliate a semiluna, arrotondate, quelle dei piedi devono avere il taglio diritto per impedire che si formino le cosiddette unghie incarnite. Infatti, se il taglio è diritto, la pressione laterale della scarpa sul solco ungueale, non porta alcun inconveniente; se invece il taglio è arrotondato si può col tempo formare una infiammazione che prepara la via all'unghia incarnita.- Igiene dell'alimentazione: è molto importante saper mangiare e l'alimentazione deve rispondere a due fondamentali requisiti:* sviluppo e reintegrazione del corpo con la formazione di nuove cellule;* produzione di calore e di energia.Non esistono diete particolari o cibi speciali che possono aumentare il rendimento (di un atleta o di un giovane che cresce, esistono solo razioni alimentari che coprono il fabbisogno calorico.Un atleta può aver bisogno, secondo la sua costituzione e la prestazione che effettua, di 3.500-5.000 calorie.Saper mangiare significa scegliere quei cibi che, in piccolo volume, contengono le energie sufficienti a ristorare il nostro organismo che consuma energie durante il lavoro fisico e mentale, ma anche durante il sonno e il riposo.È necessario che la dieta dello sportivo sia particolarmente varia in modo da offrire all'organismo tutti gli elementi necessari al metabolismo fisiologico della vita di relazione e sportiva.Inoltre il cibo deve essere vario in modo da soddisfare il gusto, deve essere facilmente assimilabile stimolando le varie secrezioni.Ad eccezione del giorno precedente e di quello di gara, l'atleta consuma una dieta che ha come caratteristica principale quella di essere qualitativamente bilanciata. I grassi non devono superare la somma della metà delle proteine e del doppio dei carboidrati.Va tenuto presente che i grassi hanno un potere calorico più che doppio rispetto ai carboidrati ed alle proteine, essi infatti producono circa 9 cal. per grammo contro le 4 che vengono prodotte dagli altri due gruppi di sostanze.I carboidrati si trovano specialmente nei cereali (frumento e riso), nelle leguminose (piselli e fagioli) e nelle patate. Altri zuccheri quasi puri si trovano nel miele e nella frutta matura.Le proteine si trovano prevalentemente nella carne, nelle uova, nel latte e quindi in tutti i formaggi.I grassi possono essere di provenienza vegetale o animale e si trovano in tutte le varietà di oli, burro, lardo.Altri elementi di cui l'organismo ha bisogno sono le vitamine e i sali minerali, tutti contenuti in varia misura in vari alimenti di origine vegetale e animale. Ne sono richieste quantità molto ridotte, ma la loro importanza è fondamentale in specie in relazione alla fatica e alla dinamica delle reazioni chimiche che avvengono nella cellula durante la contrazione del muscolo.Il pasto pre-gara dovrebbe avvenire circa 3 ore prima della prestazione, poiché l'ingestione di cibo causa un richiamo di sangue dalla periferia muscolare al settore gastrico e intestinale per dar vita ai processi digestivi per cui lo sforzo fisico determina un conflitto per l'approvvigionamento di sangue che abbassa il rendimento atletico e fisiologico. Il pasto dovrà essere leggero e consistere essenzialmente di quei cibi che

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soggettivamente sono più facilmente digeribili e assimilabili, (pasta e riso con leggero condimento, formaggio, verdure cotte e frutta abbondante, acqua e un bicchiere di vino).- Igiene del comportamento: anche nella preparazione dell'allenamento e alla gara, bisogna ricordare alcune norme che possono evitare infezioni e malattie.La biancheria intima, quella di allenamento e di gara, va tenuta sempre pulita e ben lavata. Le scarpe, spesso impregnate di sudore e che possono determinare infezioni allergiche, vanno anch'esse lavate e disinfettate.Gli zoccoli da bagno sono un accessorio indispensabile e devono essere strettamente personali. Si deve evitare di camminare a piedi nudi nel locale delle docce, perché con molta facilità si sviluppa negli ambienti umidi un caratteristico fungo che colpisce le piante e lo spazio tra le dita (tale malattia, conosciuta come "piede d'atleta", è provocata da un fungo che vive negli ambienti umidi e attecchisce nei tessuti della pelle sudata e bagnata).Gli oggetti in comune vanno sempre tenuti puliti e ben lavati tra un uso e l'altro.Le maglie da gioco devono essere di lana più o meno leggera, perché la lana permette una migliore traspirazione cutanea e assorbe lentamente il sudore.A conclusione di una gara o dell'allenamento è utile e igienico lavarsi con una doccia calda d'inverno e tiepida o fresca d'estate. Non bisogna eccedere con l'uso di saponi che possono rendere la pelle troppo secca e arida e quindi più esposta a manifestazioni cutanee.Occorre infine non ricercare un illusorio refrigerio alla fine della prestazione in bevande fredde e gassate che possono facilitare disturbi intestinali e coliche.I liquidi perduti durante la fatica, vanno integrati bevendo del tè zuccherato o del latte tiepido (ideale per il suo contenuto proteico, lipidico, glucidico e di sali minerali) che ben reintegrano le perdite di riserve energetiche avvenute durante il lavoro.

MALATTIE E PREVENZIONEFino a quando l'uomo ha creduto che lo star bene fosse un dono degli dei e che la malattia fosse provocata dagli spiriti malvagi, i progressi nel campo della medicina sono stati alquanto scarsi.Quando ha invece cominciato a indagare ricercando i perché delle malattie, e ne ha scoperto le cause, ha trovato anche molti rimedi per affrontarle e sconfiggerle. Così le scienze mediche si sono sviluppate sempre più portando alla comprensione della malattia su basi scientifiche.Il generico termine "malattia", indica una condizione dell'organismo in cui i normali equilibri strutturali e funzionali, sono alterati e l'individuo vede diminuire le sue potenzialità rispetto sia alle proprie possibilità che alla media dei suoi simili.In genere le malattie vengono classificate secondo un criterio relativo alle cause (eziologia): malattie da agenti chimici, fisici e parassitari; oppure rispetto al processo patologico più evidente: infiammatorie, degenerative, metaboliche.Si parla poi di malattie congenite o acquisite (contratte cioè prima o dopo la nascita), di malattie organiche (se sono danneggiati gli organi) o funzionali (se è alterata la funzione).Un cenno a parte dobbiamo fare per il tumore (malattia tumorale) che consiste in una caotica riproduzione di un tessuto e di cui non si conoscono ancora né cause né terapia.Infine si parla di malattie psicosomatiche quando vi è una evidente reciproca influenza tra stati psichici e stati organici (asma bronchiale, ipertensione arteriosa).Le malattie da carenza sono dovute a mancanza o insufficienza degli elementi indispensabili per un normale sviluppo (carenza alimentare, cattiva nutrizione, cattiva digestione).Le malattie professionali sono quelle contratte nell'ambiente di lavoro a causa dei materiali trattati o delle cattive condizioni dell'ambiente (silicosi).In Italia il lavoratore e i suoi familiari, sono assicurati contro le malattie obbligatoriamente con contributi in parte versati dal dipendente e in parte dal datore di lavoro.Per la diagnosi delle malattie vengono oggi impiegati strumenti sempre più sofisticati in grado di stabilire le alterazioni organiche e funzionali in qualunque parte del corpo umano.Tali strumenti sono il risultato di approfonditi e continui studi con l'impiego delle tecnologie più avanzate.Ma se è giusto fare una esatta analisi della malattia e di conseguenza dare un'efficace cura, è ancora più giusto, dal punto di vista sociale e personale, prevenire le malattie stesse.La prevenzione comporta diversi tipi di problemi, alcuni prettamente medici, altri di organizzazione sociale, come il garantire a tutti condizioni igieniche, sanitarie, alimentari.

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Prevenzione igienica vuol dire mantenere pulito il proprio corpo, non contaminare l'acqua, non avvelenare con gas tossici, smaltire e distruggere qualsiasi tipo di rifiuti sia solidi che liquidi.Prevenzione sanitaria significa sottoporsi periodicamente a controlli e analisi mediche, anche se in stato di buona salute, sottoporsi alle vaccinazioni contro malattie infettive e a quelle prescritte in caso di epidemie.Anche l'aspetto alimentare ha grande importanza nella prevenzione delle malattie. Alimentarsi è necessario per mantenere un corpo sano ed efficiente, perciò l'organismo ha bisogno di introdurre continuamente nuovo materiale per produrre energie nuove, per assimilare nuovi elementi durante la crescita e per compensare la continua demolizione quando l'accrescimento è terminato.I cibi devono perciò consentire al corpo umano di recuperare il colore e le energie disperse, rigenerare i tessuti distrutti dall'uso, favorire un normale svolgimento delle funzioni vitali.Il corpo umano risulta costituito da una serie di sostanze che possono essere ritrovate negli elementi che l'organismo ingerisce e che vengono utilizzati attraverso complesse trasformazioni chimiche.Tali sostanze fondamentali prendono il nome di principi alimentari o principi nutritivi (protidi, glucidi, lipidi, sali minerali, vitamine, acqua).I principi alimentari svolgono funzioni essenziali per la vita di ogni individuo; tali funzioni sono:- Costruttrice; svolte da proteine, grassi (lipidi), carboidrati (glucidi), sali minerali, acqua.- Energetica: svolta da carboidrati, grassi, proteine.- Regolatrice e protettiva: svolta da sali minerali, vitamine, acqua.In base alla loro origine gli alimenti si possono dividere in:a) animali: latte e derivati, uova, carne, pesci, grassi.b) vegetali: legumi, cereali, pasta, pane, riso, zucchero, olio, ortaggi.Alimentarsi è perciò necessario, ma è altrettanto importante che ciò avvenga in maniera corretta perché la dieta di ogni organismo è condizionata dall'età, dal sesso e dalla attività svolta.La necessità alimentari variano da persona a persona, per cui non è possibile determinare una alimentazione tipo, ma è possibile misurare l'energia prodotta dai vari cibi e stabilire la quantità totale necessaria ad ogni organismo.L'unità di misura usata per questo calcolo, è la caloria, che corrisponde alla quantità di calore necessario per elevare di un grado (da 15° a 16°C) un litro d'acqua distillata.Si ricorda che:- 1 grammo di protidi sviluppa 4 calorie,- 1 grammo di glucidi sviluppa 4 calorie,- 1 grammo di lipidi sviluppa 9 calorie.Il valore medio può essere ricavato da un calcolo che tiene conto del peso corporeo e della necessità di 1 caloria per KgEsempio: Kg 74 ore del giorno 24; 74 x 24 = 1770 calorie + 1000 per la kilocaloria = 2770.

CALCOLO DEL VALORE CALORICO DI UN ALIMENTO:100 g di pane contengono- g 11,30 protidi per cui 11,30 x 4= 45,20 = calorie- g 1,19 lipidi per cui 1,19 x 9= 10,71 = calorie- g 73,90 glucidi per cui 73,90 x 4= 295,60 = calorie ____________ Totale calorie 351,51

100 g di carne magra di maiale- g 18,91 protidi per cui 18,91 x 4= 75,64 = calorie- g 6,47 lipidi per cui 6,47 x 9= 58,23 = calorie- g 1,04 glucidi per cui 1,04 x 4= 4,16 = calorie _____________ Totale calorie 138,03

LA PUBBLICITÀ IN DIFESA DELLA SALUTEAi suoi inizi la pubblicità fu certamente arte, ma è altrettanto vero che anche oggi, nella preparazione e nel lancio di una campagna pubblicitaria, niente può sostituire il lavoro degli ideatori che svolgono un'opera che è contemporaneamente di indagine, di studio, di progetto, di realizzazione grafica.In questa seconda metà del XX secolo, la pubblicità si presenta come un complesso di tecniche creative e di diffusione che si basano sulla ricerca fondamentale, sulle scienze umane (statistica, psicologia, sociologia) e sulla ricerca applicata al mercato.Un messaggio pubblicitario, per trasmettere con immediatezza l'idea base, deve rispondere alle seguenti caratteristiche fondamentali: originalità, forza, chiarezza, concisione, forza di convinzione, informazioni.

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La visualizzazione di un'idea, al di là della necessaria originalità, della forza creativa e dell'intuizione, necessita di un controllo di tutte le possibili implicazioni psicologiche che potrebbero compromettere il successo di una campagna. Il visualizer è un soggetto altamente creativo, colui che fa scattare l'idea su cui lavorare per provarne le possibili visualizzazioni.L'art director, o direttore artistico, è il responsabile del reparto artistico: egli deve unire alla fantasia, la conoscenza dei sistemi di stampa, della fotografia e del cinema. Opera a stretto contatto con il visualizer e dà il tocco finale ai bozzetti da realizzare. Il copiwriter, redattore dell'agenzia, studia i testi necessari allo svolgimento delle campagne pubblicitarie che siano in grado di raggiungere con immediata chiarezza gli obiettivi fissati.Simboli e comunicazione: il loro uso appropriato può permettere al messaggio di giungere in profondità rimanendo impresso nella mente del consumatore. I simboli comunicano sentimenti, emozioni e stati d'animo in modo più efficace e credibile delle parole e avere di conseguenza un maggior potere di suggestione e convinzione.I simboli usati in una campagna pubblicitaria, possono essere classificati in 3 categorie principali:- Intenzionali o convenzionali: usati per descrivere qualcosa di manifesto, vengono univocamente accettati per convenzione dal pubblico.- Allegorici: rappresentano oggetti che oltre ad avere un proprio significato manifesto, ne hanno un altro latente. I simboli allegorici sono praticamente illimitati, perché ogni oggetto, inserito in un certo contesto, può assumere significati diversi e più profondi di quelli apparenti.- Universali: sono i simboli condivisi da tutti.Passando da una cultura all'altra, i simboli variano radicalmente (da noi il colore nero è simbolo di morte, in altre zone lo è il bianco). Ma una caratteristica dei simboli è il loro rapido consumo, il loro continuo deteriorarsi, sostituiti da sempre nuovi sistemi di simboli.Secondo Reeves, ogni annuncio deve:- offrire al consumatore qualcosa di concreto e specifico;- offrire qualcosa di unico e di esclusivo;- offrire qualcosa di così forte, da attirare nuovi consumatoriPer Nepner invece deve:- attirare l'attenzione;- provocare il desiderio;- indurre all'azione;- contribuire alla soddisfazione.La pubblicità in ogni caso funziona, essa ha quindi una indubbia funzione sociale.- con la sia funzione informativa, ha notevolmente elevato il gusto e il livello culturale contribuendo ad allargare l'informazione di massa;- ha creato educazione nei confronti dei prodotti e dei loro impieghi per cui oggi il consumatore conosce il prodotto nei suoi limiti e nei suoi pregi.- ha aiutato, con l'offerta di beni, il miglioramento del tenore di vita;- costringe ad un costante miglioramento dei prodotti attraverso la concorrenza;- con l'aumento dei consumi ha causato il ribasso dei prezzi, l'aumento delle produzioni (e quindi aumento dei posti di lavoro);- ha causato l'eliminazione di prodotti scadenti e dannosi. Da qualche anno in Italia, come in tanti altri paesi del mondo, si è assistito al fenomeno della pubblicità al servizio della collettività, prodotta o da pubblici poteri o da agenzie mediante campagne in difesa della salute pubblica. Questa iniziativa ha preso il nome di Pubblicità Progresso. I locali pubblici, scuole, ospedali, ambulatori, impianti sportivi, cinema, espongono manifesti contro il fumo. Questi due prodotti uniscono immagini con una grafica semplice ed essenziale alla frase scritta; in ogni caso entrambi risultano molto efficaci nel presentare i danni del fumo per il singolo e per la comunità.

MUSICA COME TERAPIAFino dall'antichità, secondo le testimonianze di Greci, Arabi, Ebrei e Indù, la musica è stata usata nella medicina come un fluido (magico) per guarire. Anche le civiltà dei negri e del Medio Evo offrono esempi di un uso magico del suono e del ritmo.A partire dal 1700 la musica è stata gradatamente usata in maniera più scientifica e tecnica.

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Ma è solo verso la fine del XIX secolo che nasce la "musicoterapia": Chomet scrive nel 1874 un trattato sugli effetti della musica in determinate malattie. Dogiel nel 1880 studia la musica nei suoi rapporti con la fisiologia del corpo umano. Successivamente in Francia Binet, Courtier e Seguin, misero in evidenza l'importanza della musica nel trattamento delle nevrosi e delle psicosi.Sempre alla fine dell'800 Mesmer usava la musica come coadiuvante nelle sedute ipnotiche.In sostanza la musica veniva usata come strumento per attenuare una situazione, quasi come sostituto di un certo tipo di farmacoterapia.Il primo centro di formazione per musicoterapisti si ebbe nel Michigan nel 1944; ad esso seguirono associazioni e scuole con centri importanti in Germania, Iugoslavia, Olanda e Austria.In Italia l'interesse per la musicoterapia si è diffuso negli ultimi anni, in particolare dopo il I° seminario nazionale di musicoterapia (Bologna, 1973). Spesso, nel bambino handicappato, la musica costituisce l'unico mezzo di comunicazione e di comprensione. Essa è un mezzo terapeutico di notevole importanza, utilizzata sia come mezzo di rilassamento o come effetto vivacizzante.Alcuni brani possono stimolare i soggetti apatici, altri servono a calmare certe forme di iperattività o di agitazione. L'ascolto non deve provocare passività e inerzia, ma creare un'atmosfera di partecipazione e di ricettività attiva. Negli ospedali americani la musica viene utilizzata per le sue risonanze psicofisiologiche in cardiologia, nel settore anestetico periferico, nel settore odontoiatrico, nelle sedute di elettroshock, nel trattamento delle turbe del sonno, come stimolazione musicale al risveglio e per addormentarsi.Finalità generali della musicoterapia:- ottenere uno sviluppo più armonico della personalità del soggetto, il quale, percependo l'armonia, il ritmo ordinato, migliora la propria coordinazione motoria.- sviluppare le funzioni prattognosiche, poiché migliorando la percezione temporale (ritmo), viene facilitato il rapporto tempo-spazio ottenendo conseguentemente una maggiore velocità nel modo di porsi e di muoversi nell'ambiente.- aumentare la socializzazione: cantare, muoversi, danzare, abitua i soggetti ad accettare il gruppo e le regole, migliorando la capacità di assumere e di vivere un ruolo socialmente valido. - facilitare l'integrazione aiutando il soggetto handicappato a conquistare la sua autonomia e la sua individualità entrando a pieno titolo nel contesto sociale: per cui deve capire, partecipare e gustare la musica.Il ritmo può servire al bambino handicappato come:- agente di sviluppo sensoriale;- stimolo mentale;- sfogo emotivo;- ricompensa delle fatiche precedenti;- agevolazione della maturazione dei sentimenti;- identificazione;- distrazione dai propri problemi;- avviamento alla fiducia in certe attività;- coscienza del tempo che scorre.Tecniche più conosciute:- Metodo Demeny: si basa sullo studio dei movimenti degli animali (cavalli e uccelli). Propone un movimento che sfrutti al massimo le possibilità articolari; che sia continuo, senza arresti improvvisi e sforzi statici e con equilibrio tra i muscoli agonisti e quelli antagonisti; rotondo: il movimento deve disegnare nello spazio cerchi, ellissi, figure ad otto; accompagnato dal movimento musicale - Tecnica Brauner: si basa su stimolazioni ritmiche e musicali che portano, attraverso lo scuotimento, al rilassamento.- Metodo Duncan: ginnastica ritmica basata sull'esecuzione di gesti naturali, liberi, aggraziati, eleganti, accompagnati dalla musica. - Metodo Popard: la musica comanda il movimento, gli dà ritmo e si integra con esso. Successivamente avviene l'interpretazione musicale che comporta l'illustrazione gestuale dello stato affettivo suggerito dalla melodia, facendo manifestare le tensioni e i conflitti interiori.- Metodo Dalcroze: studia i movimenti naturali per risvegliare gli istinti dell'individuo. Esistono nel movimento tre elementi fondamentali: spazio, tempo, forza.

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La ritmica rappresenta la matematica del gesto; il ritmo del corpo ne deve seguire la misura e, per creare il senso di un ritmo, bisogna abituare i segmenti del corpo a battere la misura. Per Dalcroze la musica abbinata al movimento, diventa strumento di cultura generale, educazione del corpo, dell'orecchio, della personalità.- Metodo Bjorksten: il movimento ginnico deve superare il suo aspetto fisiologico per farsi ritmico e ricercare l'armonia tra le possibilità meccaniche del movimento e la sua accentuazione ritmica, raggiungendo uno scopo psicologico e educativo che eleva l'essere umano.- Metodo Dublineau: mette il soggetto in condizione di agire ad un segnale dopo aver ricevuto lo stimolo di un pre-segnale. Mantenendo costante l'intervallo fra il pre-segnale e il segnale, e ripetendo successivamente l'operazione, il soggetto si abitua all'attesa del segnale stesso.La preparazione all'azione introduce la nozione di tempo, l'azione quella di spazio, determinando un sincronismo spazio-temporale.- Tecnica Ajuriaguerra: la lezione comincia con marcia ritmica accompagnata dal metronomo o dal pianoforte; si passa quindi all'associazione della marcia ritmica con comandi di attenzione al ritmo; successivamente si effettuano esercizi alternati, con cambiamento di ritmo e infine di equilibrio. Si termina con movimenti dissociati.- Tecnica Bucher: Parte dall'acquisizione dello schema corporeo e della coordinazione dinamica globale, introduce una tecnica di rilassamento (distinto in segmentario, globale e differenziato), unitamente alla dissociazione dei movimenti, all'adattamento al tempo e allo spazio (ritmo).

ALIMENTAZIONEL'alimentazione dell'uomo che fa attività motoria o sportiva e che lavora, è basata essenzialmente su quattro fattori assai importanti:- un fattore costituzionale,- un fattore nutritivo,- un fattore psicologico,- un fattore economico.Ogni fattore ha un modo ben definito e va tenuto presente in funzione di una sana alimentazione ed in funzione di un determinato comportamento alimentare.Si deve anche tenere conto che i vari cibi sono diversamente digeriti dagli individui; per cui il valore nutritivo degli alimenti può essere a volte diverso o differente da quello che è loro dato, a seconda della composizione chimica.Il fabbisogno energetico di qualsiasi individuo che studi, che lavori, che faccia sport, si basa sul consumo giornaliero; a questo si deve aggiungere quello determinato dalla particolare attività che uno svolge, inoltre dalla diversità della sua intensità e della sua durata.Pertanto si tratta di conoscere nel modo migliore:- il consumo giornaliero della vita ordinaria,- il consumo prodotto dai vari tipi di attività svolte, professionale, lavorativa, sportiva,- il modo, assai importante, di mantenere l'equilibrio fra le entrate e le uscite.Tutte le sostanze che costituiscono l'alimentazione entrano in gioco in questa considerazione e rappresentano il mezzo per rendere bene nel lavoro e per allontanare o per riparare nel più breve tempo possibile i fenomeni della fatica.Il consumo medio della vita ordinaria è basato sull'utilizzazione, da parte dei tessuti dell'organismo, di protidi, glicidi, lipidi, sali, acqua, vitamine, durante la normale attività di vita e dipende dall'azione dinamico-specifica o eccitatrice del metabolismo delle varie sostanze introdotte.Infatti sappiamo che è massima per le proteine, minore per i carboidrati, minima per i grassi.Questo metabolismo di vita ordinaria è calcolato sulla media di 1900 calorie giornaliere.Il metabolismo di base, cioè la quantità di ossigeno che i tessuti chiedono per la loro vita, in riposo e a digiuno, si modifica immediatamente non appena si mettono in azione i vari gruppi muscolari sia separatamente sia nell'insieme.I muscoli ed i vari organi che lavorano bruciano le varie sostanze energetiche introdotte o accumulate, alle fiamme dell'ossigeno che viene trasportato dal sangue, sviluppando calore, energia e lavoro. Queste sostanze si consumano e possono anche esaurirsi se il lavoro dura a lungo ove non siano reintegrate con altre simili attraverso l'alimentazione.

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Nel riposo assoluto un giovane di circa 65 Kg. sviluppa 2124 calorie nelle 24 ore: per il passeggiare tranquillo col carico dei vestiti in una giornata queste salgono a 2377 e per mantenere la posizione eretta comoda a 2441 calorie, per la posizione eretta rigida a 2548 calorie.Secondo Atzler per coloro che fannno un lavoro moderato si avrebbe un metabolismo giornaliero di 3250-3400 calorie, invece per coloro che compiono un lavoro giornaliero pesante 3800-4100 calorie.Si è visto altresì che il lavoro manuale che richiede più calorie, quindi un elevato dispendio energetico è quello della falciatura che, compresa la legatura dei fustelli e l'innalzamento dei covoni raggiunge le 5235 calorie, mentre nei minatori si ha un consumo circa di 4725 calorie. Questo dispendio energetico varia evidentemente in funzione della costituzione debole o forte.

CALCOLO DEL PESO IDEALEMaschi adulti Femmine adulte48 Kg per i primi 152 cm di altezza: 1 Kg per ogni successivo cm di altezzaEsempio: Altezza netta: 178 cmHabitus: normolineoPeso netto ideale: 48 + 26 = 74 KgSe longilineo sottrarre il 10%Se brevilineo aggiungere il 10%

45 Kg per i primi 152 cm di altezza0,9 Kg per ogni successivo cm di altezzaEsempioAltezza netta: 162 cmHabitus: normolineoPeso netto ideale: 45 + 9 = 54 KgSe longilinea sottrarre il 10% Se brevilinea aggiungere il 10%

FABBISOGNO CALORICO1 - Moltiplicare il peso ideale per 22 per ottenere il fabbisogno calorico basale;a) Donne d'età superiore ai 50 anni: sottrarre 100-200 cal.b) Uomini d'età inferiore ai 50 anni: aggiungere 100-200 cal.2 - Valutare il fabbisogno calorico supplementare richiesto dalla attività fisica svolta. Tale fabbisogno può essere compreso fra il 10% ed il 100% di quello basale. Modificare la dieta di tanto in tanto a seconda delle variazioni di peso.Prendendo in considerazione i vari sport, secondo Knipping: per camminare occorrono da 150 a 240 calorie l'ora; per marciare da 280 a 400; per correre da 500 a 900; per andare in bicicletta da 180 a 300 (contro vento 600) per remare da 120 a 600; per nuotare da 200 a 700; per arrampicarsi da 200 a 960; per andare in sci da 500 a 960; per pattinare da 300 a 700; per lottare 980; per fare scherma da 530 a 585.,Questo dispendio energetico varia però quando si passa a periodi di allenamento e di gara; si può arrivare per esempio nel canottaggio fino a 1200 calorie-ora.Un calcolo più accurato è stato possibile per la marcia per la quale il consumo energetico varia a seconda della velocità. Nella marcia a 8 Km. l'ora il consumo energetico è di 7,9 calorie l'ora mentre il minimo consumo si ha alla velocità di 3,5 Km. l'ora. Nella marcia in salita le calorie ora aumentano, mentre nella marcia in discesa diminuiscono.

FABBISOGNO ENERGETICO NECESSARIO PER LO SVOLGIMENTO DI ALCUNE COMUNI ATTIVITÀ FISICHEATTIVITÀ DISPENDIO K/hRiposo e attività leggera 5O - 2OORiposo a letto e sonno 8ORiposo in posizione seduta 1OOGuida di un'automobile 12OGuida di un'automobile 12OPosizione eretta 14OLavori domestici 18OAttività moderata 2OO - 35OBicicletta (8-1O Km. h.) 21OMarcia (4 Km. h.) 21OGiardinaggio 22OCanoa (4 Km. h.) 23OGolf 25O

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Falciatura (falciatrice a motore) 25OBowling 27OFalciatura (con falciatrice a mano) 25OScherma 3OOBarca (4 Km. h.) 3OONuoto (4OO m. h.) 3OOMarcia (6 Km. h.) 3OOBadminton 35OEquitazione (trotto) 35OBallo 35OPallavolo 35OPattinaggio a rotelle 35OAttività intense più di 35OPing pong 36OVangatura (con pala in mano) 4OOPattinaggio su ghiaccio (16 Km. h.) 4OOTaglio di legna (accetta) 4OOTennis 42OSci d'acqua 48OAlpinismo (3OO m. h.) 49OSci (16 Km. h.) 6OOPallamano e pallavolo agonistiche 6OOBicicletta (2O Km. h.) 66OCanottaggio 84OCorsa a piedi (16 Km. h.) 9OO

PRONTO SOCCORSO

ASSIDERAMENTO Coprire bene tutto il corpo.Portare gradatamente in luogo caldo.Aumentare i movimenti.Massaggiare le parti raffreddate.Somministrare bevande calde.MAI ALCOOLICI.

BRUCIATURE ESOFAGOper ingestione di sostanze chimiche

Sdraiare in decubito dorsale, testa bassa.Somministrare acqua e aceto: 2 bicchieri di aceto in un l. di acqua.Somministrare succo di limone quasi puro.Trasportare in ospedale.NON FAR BERE ACQUA PURA.

CONTUSIONE Dopo una botta contro un corpo, appare sotto la pelle una macchia di colore rosso-violaceo, per versamento di sangue (ematoma e ecchimosi).1. applicare ghiaccio2. tenere immobile la parte3. applicare pomate antiflogistiche4. non massaggiare

CONTUSIONE AL CAPO 1. sdraiare in decubito dorsale (spalle e dorso a terra)2. applicare impacchi freddi3. chiamare il medico se la contusione è forte e il soggetto non riprende conoscenza, vomita, ecc.4. non massaggiare

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CRISI CONVULSIVE a) VIOLENTE: da pochi secondi a un'ora.Trasportare subito in ospedale. Intanto iniettare per via intramuscolare 10 mg. Di VALIUM.b) DI TIPO ASSENTE: immobilità. Il soggetto rimane fermo, con lo sguardo nel vuoto; dopo poco ricomincia l'attività interrotta senza ricordare quello che gli è successo.Visita medica con elettroencefalogramma.

DISTORSIONE Quando i capi articolari superano la loro massima ampiezza, ma rimangono intatti:- applicare ghiaccio per 2 giorni, interrompendo 5' ogni 30'- tenere immobile la parte- applicare pomate dal 3° giorno in poi- non massaggiare- In ogni caso è sempre meglio farsi visitare dal medico.

LUSSAZIONE Quando i capi articolari superano la loro massima ampiezza e rimangono lontani:- Applicare ghiaccio- Immobilizzare la parte- Somministrare aspirina- Trasportare in ospedale.

EPISTASSI - Fuoriuscita di sangue dal naso- Restare fermi col busto diritto e il capo flesso in avanti.- Bagnare la nuca, la fronte e il naso con acqua fredda.- Comprimere le narici.- Chiudere le narici con cotone emostatico.

FERITA PROFONDA E AMPIA Se fuoriesce molto sangue, applicare un laccio a monte della ferita, trasportare in ospedale, sdraiando il ferito in decubito dorsale, tenendo l'arto ferito in alto. Sarà necessario suturare i vasi sanguigni e la ferita (punti).

FERITA LEGGERA La carne si rompe e si apre presentando fuoriuscita di sangue.1 - Lavare2 - Disinfettare con antisettico3 - Coprire con garza4 - Fasciare.DISINFETTA SEMPRE ANCHE LE PIÙ PICCOLE FERITE

FRATTURE (rottura di un osso)FRATTURA ESPOSTAINSOLAZIONE - Portare all'ombra

- Ventilare- Sdraiare- Spruzzare sulla testa, poi sul corpo, acqua a temp. ambiente- Porre sul capo del ghiaccio- Far bere caffè, the, brodo salato- Somministrare qualche goccia di coramina- MAI ALCOOL

LESIONI MUSCOLARI (rottura di una o più fibre muscolari)

- Stiramento: rottura di poche fibre- Strappo: rottura di molte fibre- Immobilizzare la parte.- Riposo assoluto- Visita medica.

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MORSO DI VIPERA (2 piccoli punti rossi a 7 mm. e dolorosoindurimento)

- Sdraiare sul dorso, testa bassa- Legare a monte del morso per evitare che il veleno circoli nel sangue.- Togliere il laccio ogni 15' e legare più in alto.- Lavare con disinfettante.- Mettere ghiaccio.- Far bere thè o caffè caldi. MAI ALCOOL- INIETTARE: a 2 cm a monte del morso, 10 cc di siero; dopo 5' la metà del rimanente, dopo altri 5' la metà rimasta.- Il siero va iniettato entro 4 ore dal morso.

PUNTURE (api, vespe, scorpioni) - Estrarre il pungiglione con ago disinfettato- disinfettare- applicare una goccia di ammoniaca o di pomata antiflogisticaSe la puntura è in bocca:- far bere acqua salata- succhiare del ghiaccio- portare in ospedale

USTIONI - la loro gravità dipendedall'estensione e dalla profondità

Se la bruciatura è modesta:- lavare con acqua corrente- coprire con garze non adesiveSe bruciano i vestiti:- avvolgere con una coperta di lana- versare sopra acquaSe i vestiti sono attaccati alla pelle:- coprire con un tessuto pulito - non far bere- chiamare subito l'ambulanza

SCHEDA OPERATIVA- Commenta l'art. 32 della Costituzione italiana, nel quale si afferma che "la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività".Il secondo comma dello stesso articolo, impone dei limiti alla sperimentazione di trattamenti sanitari sull'uomo. Quali sono le tue opinioni sull'argomento ?- Gli animali sono usati come cavie per esperimenti medici spesso molto crudeli. Che cosa ne pensi di questa pratica della ricerca scientifica che infligge sofferenze e morte agli animali ?- Perché le malattie sono sempre state presenti nella vita dell'uomo ?- L'erboristeria esiste da sempre. Secondo te sono efficaci le cure con le erbe ? Rivolgi domande sull'argomento a persone anziane o ad esperti.- Fai una scheda su alcune erbe utilizzate e delle relative malattie.- Con quale strumento si misura la temperatura corporea ?- Qual'è la tua temperatura al mattino e alla sera, quando stai bene ?- Quanti tipi di termometro conosci ?- Cosa significa tarare un termometro?- Perchè viene usato il mercurio ? Come si chiama il termometro a mercurio ?- Che differenza c'è tra calore e temperatura ?- Descrivi le diverse parti di una pianta e le rispettive funzioni.- Quali sono le differenze fra un termometro a massima e un termometro a minima ?- Che cosa si intende per escursione termica ?- Molte delle malattie più comuni potrebbero essere evitate rispettando semplici e facili norme igieniche. - Quali sono ? Elenca quelle che segui tu nella vita di tutti i giorni.- Quale è la differenza tra prevenzione e terapia ?- L'aspetto alimentare è di fondamentale importanza per la crescita, il mantenimento della salute e la prevenzione delle malattie. Quali sono gli elementi fondamentali che devono essere presenti nella alimentazione ?

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- Conosci forme pubblicitarie che sono finalizzate alla tutela della salute? Che cosa vuol dire pubblicità progresso ?- Ricerca manifesti pubblicitari, foro nei giornali, articoli sulla tutela della salute. Descrivili.- Disegna un manifesto in difesa della salute.- Anche la musica viene usata, in certi tipi di handicap, come una medicina. Informati sulla musicoterapia e indicane gli aspetti più importanti.- Sei capace di calcolare il tuo peso ideale ? E il tuo fabbisogno calorico ?- Calcola, pesando gli alimenti che mangi in un pranzo, quante calorie assumi.- Anche l'esercizio fisico è molto importante per la tutela della salute e per mantenere efficiente il nostro corpo. Quali esercizi fisici pratichi abitualmente ?- Se sei impegnato in uno sport, descrivilo tecnicamente e in ciò che ritieni serva alla tua persona.- What does the herbalist do ?- Tell me some medicinal plants that are in the kitchen gaardens. What are their applications ?- Tel me some medicinal plants that are in the woods. What are their applications ?- Qùest ce que c'est l'erboristerie ?- Indiquez quelques plantes médicinales que se trouvent dans les jardins et leur utilization- Indiquez quelques plantes médicinales qui se trouvent dans les bois et leur utilization.Tracce per la composizione scritta- Descrivi dettagliatamente, in una lettera ad un amico, i sintomi e il decorso di una malattia che hai avuto di recente.- Un infortunio capitato a te, a un familiare, a un conoscente. Descrivine le cause, le conseguenze, gli sviluppi fino alla guarigione.- Read carefully the piece and describe the differences between England and Italy.- Do you know other differences between them? Describe these differences.- Lisez le texte avec attention et descrivez les differences entre l'Italie et la France.- Est-ce que vous connaissez des autres differences? Descrivez-les.

3.6. UNITÀ DIDATTICA: COMUNICAZIONE: MASS MEDIA E PUBBLICITÀ

STORIA DELLA PUBBLICITÀGli antichi greci conoscevano certamente la pubblicità "orale" e sembra anche le insegne pubblicitarie.Già i commercianti usavano tutti i mezzi possibili per convincere i loro clienti ad acquistare i prodotti.Nella Roma antica esistevano tre tipi di tecniche pubblicitarie:- il richiamo fatto in strada fatto dai mercanti ambulanti;- l'insegna- il testo scrittoDal 12 al 14 secolo, le tecniche pubblicitarie furono:- il richiamo e l'imbonimento stradale;-le insegne che, oltre ad avere significato commerciale potevano essere religiose, giuridiche, estetiche, geografiche, politiche...Nel 17 secolo sorgono nuovi tipi di informazione commerciale, quali quelle fatte attraverso i giornali.Alla fine del 18° secolo vengono stampati in Inghilterra i primi grandi quotidiani che ben presto sono costretti a stampare annunci pubblicitari per potersi finanziare. Nel 1827 compaiono in Francia, sui giornali, molte pubblicità commerciali, sia perché erano state adottate alcune misure fiscali, sia perché un giornalista ebbe l'idea di vendere il giornale ad un prezzo più basso del costo di stampa, sanando il deficit con gli incassi derivati dagli annunci pubblicitari, in particolare da quelli riguardanti la vendita di case e terreni, gli affari finanziari, i libri e i prodotti farmaceutici.Da quel momento gli annunci pubblicitari si indirizzeranno sempre di più verso la massa del pubblico e la pubblicità diventa sempre più organizzata.È soprattutto nella seconda metà del 19° secolo che la pubblicità comincia ad assumere i suoi caratteri moderni.Mentre l'economia agricola ed artigianale non aveva bisogno di pubblicità, perché la vendita avveniva direttamente dal produttore al consumatore, lo sviluppo dell'industria modifica totalmente questo stato di

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cose: diventa più facile fabbricare i prodotti in serie e più difficile venderli, bisogna quindi ricorrere alla pubblicità.Oggi i manifesti, i giornali quotidiani, i giornali periodici, la radio e la televisione, permettono alla pubblicità di raggiungere rapidamente il pubblico di una nazione e quello di altri stati.Le grandi industrie multinazionali aprono in ogni nazione agenzie pubblicitarie e contemporaneamente grandi agenzie pubblicitarie internazionali, cercano di fa comprare i prodotti negli angoli più remoti della terra.La pubblicità invade i luoghi più diversi, quelli intimi e quelli pubblici, le ore di lavoro e quelle di riposo, il tempo libero e quello di studio, cercando di indirizzare ogni aspetto della nostra vita in mercato e consumo.

MA, SONO UN UOMO?Sono un professore,un impiegato,un dottore,sono un consumatore di benzina,ho un cervello a numeri,prezzi per la qualitàed il consumo.Sono una FIAT mediae l'accensioneme la danno i giornalila politica e la televisione.Delle volte mi sentoun paravento e mi nascondo.Anche un vaso di fiori,ma poi appassisco.La notte sono un trenoche ritma il tempo sulle fenditure senza riposo che non c'è fermata.Provo a girar la chiave,apro la porta,poi giro le spalle.Ho una programmazioneda medio computer,ma con schede bianche,quindi senza risposta.Sono un paio di scarpe (cuoio vero),un vestito alla moda (lana pura),un paio di pantaloni scampanati,un tintinnio di chiavi,una barba non fatta da tre giorni.Sembro una coppa al meritonella vetrina dove cose inutilifanno mostra di sécome ottoni di tomba.Sono un libro già letto,una fotografia,un annuncio economico,un oggetto da asta:- Vendesi al peggior offerente !-Sono il burattino Pinocchio che ha strappato l'ultima pagina.Eppure ho tanta presunzione,da dire:- sono un uomo !-E mi frego del tutto. (Mario Gori)

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IL LINGUAGGIO DELLA PUBBLICITÀLa pubblicità presenta valori e modelli di comportamento, spingendo la gente ad identificarvisi:- la donna è regina della cucina in compagnia del detersivo multigrado e degli elettrodomestici;- il corpo è pulito solo con certe creme e saponi;- l'amicizia si rinsalda con gli alcolici;- campioni sportivi si diventa usando quel dopobarba;- la classe la dà il vestito e la biancheria intima.Il linguaggio della pubblicità è aggressivo:- maniera dura: - sei uno dei mini o uno dei tanti ? - Chiede la pubblicità di un'automobile. I mini sarebbero i giovani, dinamici, che sanno ciò che vogliono e i "tanti" sono al contrario timidi e deboli.L'acquisto di quella data automobile permetterebbe di superare il complesso di inferiorità.In altri casi la pubblicità si rivolge al singolo consumatore in maniera diretta, cercando da fare leva sulla iniziativa individuale:- "è la tua fantasia che può fare le cose; noi mettiamo la tecnica, ma tu metti le tue idee, la tua personalità la tua visione del mondo".Spesso adopera titoli o frasi celebri:- l'ultimo dei giusti- i mille giorni che contanoAddirittura frasi evangeliche e i 10 comandamenti:- beati i semplici- chi mi ama mi segua- non avrai altri jeans fuori che me- non bestemmiare, usa utensili professionale XYZIn molti casi sono sufficienti una o due parole indovinate per dare l'idea complessiva del prodotto, così il consumatore la fa propria e quando entra in un negozio gli esce automaticamente dalla bocca:-sporco freddato -sciacqua morbido-ortofresco-ramazzottista-bidentifricio-fina ti benzina-digestimola-amaricante-grappuva-alitocontrol-traspirodora-intellighiottiPur di convincere il pubblico la pubblicità inventa frasi sgrammaticate o assurde:- chi vespa mangia la mela- le sardomobili mangiano l'asfalto, fragole chi ciaoSpesso mancano i collegamenti tra una parola e l'altra, altre volte un aggettivo diventa un sostantivo o un avverbio:- vesti giovane- Bata ti scarpa comodo- esci dal guscio, gioiati ciaoAltre volte è un sostantivo che si trasforma in avverbio:- GingeramenteIl nome della marca può occupare qualsiasi posizione sintattica nella frase:- Arna e sei subito alfista- Chi corre giovane corre AgipCi sono poi i giochi di parole:- La mille si fa in... milleSi trovano poi anche i giochi di parole che propongono la variazione di due termini opposti nella stessa frase:

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- Nordica, un duro che calza morbido- Ovale o non vale (detto di un formaggio dentro una scatola ovale)- Perché t'ostini con le tostineUn altro tipo di pubblicità molto moderna, abbina, nella stessa frase, due diversi momenti: quello del prodotto naturale e quello del prodotto commerciale:- Sbuccia la tua aranciata- Frutta da spalmareLa pubblicità usa anche altri linguaggi, quale quello dei colori, delle immagini, dei fumetti, proponendo prodotti che dovrebbero risolvere ogni problema.Il mezzo pubblicitario è un veicolo che permette al messaggio pubblicitario di raggiungere un individuo, un gruppo o un insieme di gruppi, con lo scopo di influenzare le loro scelte o il loro pensiero, ai fini dell'acquisto di un determinato prodotto.In pratica tutto può diventare mezzo pubblicitario, se usato in questo senso.

QUANDO LA PUBBLICITÀ È FRAUDOLENTALa strategia dell'agente pubblicitario è quella di far entrare bene in testa alla gente la desiderabilità indiscussa, anzi la necessità imperativa, di possedere l'ultimissimo prodotto che giunge sul mercato. Perché questa strategia funzioni, però, i produttori devono riversare sul mercato un flusso continuo di "nuovi" prodotti, senza mai osare rimanere indietro, per timore che i loro clienti si volgano ai concorrenti per le loro novità.I prodotti veramente nuovi o diversi, però non si trovano facilmente, neanche nella nostra epoca di rapido progresso tecnologico e scientifico. Di conseguenza molte delle novità che servono a bombardare sistematicamente i consumatori sono fraudolente. Buoni esempi di novità fraudolente sono ottimamente descritte da Rosser Reeves, capo della Ted Bates, una delle più grandi agenzie pubblicitarie degli Stati Uniti: Claude Hopkins, che in virtù del suo genio di redattore pubblicitario divenne uno degli immortali della pubblicità, racconta la storia di una delle sue grandi compagne pubblicitarie per la birra. In un giro per le fabbriche di birra, manifestò solo cortese interesse per tutte le apparecchiature meravigliose della lavorazione del malto e del luppolo diventando subito attentissimo quando vide sterilizzare col vapore le bottiglie vuote. Il suo cliente assicurò che ogni fabbrica di birra faceva lo stesso, ma Hopkins spiegò pazientemente che l'importante non era ciò che si faceva, ma ciò che la pubblicità reclamizzava. E così preparò una campagna classica centrata sullo slogan "LE NOSTRE BOTTIGLIE SONO STERILIZZATE A VAPORE! ". George Washington Hill, il grande fabbricante di tabacco condusse una volta una campagna pubblicitaria con lo slogan ora famoso "È TOSTATO!". Questo in realtà si fa con ogni tipo di sigarette, ma nessun fabbricante era stato abbastanza acuto da vedere le enormi possibilità di una frase così semplice.Sempre Hopkins fece un altro colpo pubblicitario quando lanciò un dentifricio con lo slogan "TOGLIE LA PATINA CHE COPRE I VOSTRI DENTI! ".Ma in effetti ogni dentifricio fa questo. (P.A.Baran, P.M.Sweezy, Il capitale monopolistico, trad. di Occchionero, Torino, Einaudi, 1968)

NEL MEDESIMO GIORNALENel medesimo giornaleusuale,nel giornale di tutti i giorni,ho letto:ci sono trentottomilioni diprofughi nel mondo.E nella medesima facciata:eredita ventimila dollari unpappagallo.Nel medesimo giornalecosì avidodi scandali,e così vuoto,

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ho letto:sono quindici milioni di mutilatidi guerra nel mondo.E poi nella stessa pagina:duemila personeseguono il feretro di un cane.E ancora proprio accanto:nel mondoquattrocento milioni di bimbihanno fame.E ancora:un americano lascia tre milionidi dollari per la manutenzionedella tomba del suo cavallo da corsa.Ecco il volto ignobile e orrendodelle barbarie. (Raoul Follereau, Se Cristo domani... Ed. Nigrizia, Bologna.)

I LIBRAI FANNO PAURA ANCHE A MEDa qualche tempo, quando voglio comperare un giornale a un'edicola debbo fare la coda.C'è sempre gente davanti a me che scruta, fruga, sfila tre o quattro dispense, consegna mille lire o più al giornalaio e si allontana soddisfatta. Si può giurare che è gente che non ha mai messo piede in una libreria.Acquistare per venticinquemilalire una cattiva edizione della Bibbia o della Divina Commedia può sembrare una follia; ma tant'è: qualunque spesa, se fatta col sistema del contagocce, è preferibile alle mille lire consegnate al libraio. I librai fanno paura anche a me: per disgrazia o per fortuna sono pochi: in Italia i veri librai sono centocinquanta in tutto.Vi saranno fortunate eccezioni ma di solito, se chiedete un libro che non è a portata di mano negli scaffali, Vi sentite rispondere "esaurito" e tutto finisce lì. Non è che gli impiegati se ne stiano con le mani in mano: essi sono impegnati a vendere il libro, l'unico libro di cui si parla e per il quale mostrano un interesse sospetto (c'è forse un premio per chi ne smercia di più ?). Si può anche comprenderli: la produzione è enorme, benché attualmente in calo, per tenere testa a quell'ammasso di carte occorrerebbero vasti locali, impiegati specializzati, gravi spese generali: sicché il mestiere del libraio non è più molto invogliante. Si aggiunga che chi entra in una libreria è sottoposto ad un interrogatorio, deve esporre i suoi desideri, rivelare la propria ignoranza, chiedere soccorso al commesso di fiducia (se esiste), superare disagi che si placano solo assumendo la figura del cliente fisso. L'edicola vi risparmia simili preoccupazioni.Avete tutto sottomano: Bibbia, tre diverse edizioni di Dante, maestri del colore antichi e moderni, le Muse, le scienze, le religioni e chissà quante altre materie dello scibile. (Eugenio Montale, Auto da fé, Il Saggiatore, Milano.)

CHI CI PROTEGGERÀ DAL TELEFONO?Non c'è nessun muro e nessuna porta che protegga dal telefono; e, dato che dal suo squillo è impossibile stabilire chi sta chiamando, o se si tratta di un affare urgente o no, in generale ci si sente costretti a rispondere.Quando stavo a Santa Fé (New Mexico), facevo a meno del telefono per risparmiare, e anche perché volevo godermi indisturbato la pace della mia casetta, in montagna. La mia idiosincrasia per il telefono sbalordiva molta gente, per la quale il mio comportamento risultava incomprensibile.Quando alla domanda "Come posso mettermi in contatto con voi ?" rispondevo "Mandatemi una cartolina, vado all'ufficio postale tutti i giorni" sulla faccia dei miei interlocutori si stampava la più evidente delle costernazioni.Se la nostra civiltà ha saputo offrire a quasi tutti i cittadini del ceto medio abitazioni rispettose delle esigenze di spazio privato di ognuno, e ha consentito di fuggire l'affollamento del centro nei più ariosi sobborghi, ha però anche concesso di penetrare negli spazi più domestici e privati con il più pubblico dei mezzi di comunicazione: il telefono. Chiunque può raggiungerci in qualsiasi momento.

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Siamo ormai così esposti, che dobbiamo escogitare gli stratagemmi più complicati per proteggere il nostro lavoro e le nostre occupazioni ,discriminando fra i messaggi telefonici con tutta l'abilità e il tatto di cui siamo capaci, per cercare di non offendere il prossimo.Sinora la nostra tecnologia non è riuscita ad adeguarsi al nostro bisogno di solitudine, di godere tranquillamente l' intimità della propria famiglia o dei nostri pensieri. Tutta la difficoltà sta nel fatto che è impossibile prevedere dallo squillo del telefono chi è che chiama e se si tratta di cosa urgente .Certuni usano non far apparire il loro numero sulla guida telefonica; ma questa soluzione rende troppo difficile agli amici che vengono in città mettersi in contatto con loro. I più importanti uomini del governo hanno, invece a propria disposizione dei telefoni speciali (per tradizione rossi): la linea rossa scarta segretari, la "sosta per il caffè" dei centralinisti, segnali di occupato, e scherzi di ragazzi, e collega direttamente la Casa Bianca, il Dipartimento di Stato e il Pentagono. (E.T.Hall, La dimensione nascosta, trad it. di M.Bonfantini, Milano, Bompiani, 1968.)

INDIVIDUA LA STRUTTURA DELLA PRIMA PAGINA DI UN QUOTIDIANO

L'IDENTIFICAZIONE CINEMATOGRAFICALa macchina da presa guida il nostro sguardo nel luogo in cui si volge l'azionecinematografica, l'immagine del film. È come se vedessimo ogni cosa dal di dentro, come se fossimo circondati dai personaggi del film. Essi non debbono comunicarci ciò che provano. Siamo noi che vediamo ciò che essi non vedono. Siamo inchiodati alla poltrona, ma non vediamo Romeo e Giulietta dalla poltrona. Vediamo il balcone di Giulietta con gli stessi occhi di Romeo, vediamo Romeo con gli occhi di Giulietta.Ci identifichiamo, mediante lo sguardo, con i personaggi del film. Osserviamo ogni cosa con la loro prospettiva, non possediamo più un nostro punto di vista. Camminiamo anche noi fra le masse, cavalchiamo insieme al protagonista, voliamo e precipitiamo con lui; quando, sullo schermo, un personaggio guarda negli occhi l'amata, guarda al tempo stesso nei nostri occhi. I nostri occhi sono nella macchina da presa, si identificano con gli occhi dei personaggi. I personaggi vedono con i nostri occhi. Questo processo psicologico lo definiamo identificazione.In nessuna forma d'arte, mai, si è potuto scoprire un processo simile a questa identificazione (la quale, si badi, non ha un valore di eccezione ma di fatto normale, in uno come in cento, come in tutti i film).Questa è, esteticamente parlando, la nuova fondamentale caratteristica del cinema. (Da B. Balazs, Il film, evoluzione ed essenza di un arte nuova, Einaudi, Torino,1975).

ACTIVITYImmagine yuòre preparing the first page of our newspaper, whose title could be "THE DAILY HALLOWEEN" with your schoolmates. The cass will be dividet into groups and each of them will write a different part of the paga.If it's difficult to write a newspaper,the first timeyou can cut the most interesting parts out of an English newspaper and you can stick them in the scheme you prepared in advance.

ENGLISH NEW PAPERSToday the newspaper is real- We therefore, ask you to payly the fourth power all over attention to the articles the wold. presented in these pages, not-It influences pubblic opi- ing, with the help of your nion and sometimes even de- English teacher, some of thetermines the steps that Go- caracteristics you have neververnment and its rapresenta- met before and first and fore-tives will take. most, the various ways of prin- ting a title.To give you an idea of what When you want to give importance an English newspapers is li- to some news,for insance,you haveke, we are reproducing a to use a great quantity of ink to äshort series of articles ta print the title;this is what the ken

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English call "in bold type".

from some of the mostimportant newpapers and ma-

Now let's read,how a reportergazines published in Great

told his readers about the visit Britain, so thatyou can get

of the Pope John Paul 2 to Ireland.used to reading them. In fact, when you are able to read a foreignnewspaper, you can say, that you know the language perfectly. We want to point out is that the style a newspaper reporter uses quite diffe- rent from the way one wri- tes a letter to a friend or, better still that of spoken English. THE POPE HISTORIC VISITHe comesasthe Popesd of promise. A man of manigest charm and energy John Paul 2 last week visited Ire land,evoking the kind of tumultuos welcome that is expected during his historic,sixcity tour of the United State.For American Roman Catholics,whose church is sorely in need of fresh leadership and inspiration,the visit of Karol Wojtyla provides a unique opportunity of celebrate their faith.The 58 year old Pontiff defiessiloke categiruzatuib: he is poet, phiplsopher, musician and a joyful priest to his people, trying to carry God's message everywhere.

LE MONDE mercredi........... Editeur Place de la pubbicité Journalistes -----------------------------------------------------Un episode de violence L'ecole va continuer encore dans le monde pour 5 mois seulement! ----------------------------------- Deux des equipes de football les plus importants se rencon- treront demain au stade de Los Angeles ------------------------------------------------------Le festival de la jeunesse Previsions du temps est ici encore une fois ------------------------------------------------------

Aujourd'hui le journal est vraiment le quatrieme pouvoir dans le monde.

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Il influence l'opinion publique et,certaines fois,il determine aussi se et energique representans.Si vous voulez avoir une idee d'un journal francais,nous sommes an train de reproduire une serie d'articles breves,qui nous avons pris des journaux et des magazines les plus importants de la France.Ainsi vous pouvez vous habiteur a les lire.En effet,quand vous pouvez lire un journal etranger,vous pouvez dire le connaitre la langue a la perfection.On vous demande de faire attention aux articles presentes dans cette page et de remarquer, avec l'aide de votre enseignant,des caratteristiques que vous n'avez jamais rencontrees et surtout les differentes manieres d'imprimer un titre.Quand vous voulez donner de l'importance a certaines nouvelles, par exemple,vous devez utilizer unegrande quantité d'encre pour imprimer le titre.C'est á e que en anglais on nomme "in bold type".Maintenant,on va lire comme un journaliste conte a ses lecteurs la visite de pape Jean Paul 2 en France.

La visite historique du papeIl vient comme le papede la promesse.Un homme charmant le actions du Governement ,Jean Paul 2 a visité la France la derniere semaine.Ilparle des joyeuses bienvenues qùil a récévues pendant son tour historique dans les Etats-Unis. Pour les fideles de l'eglise catholique francaise,qui certainement ont besoin d'un nouveau lider et de nouvelles aspirations la visite de Karol Wojtyla offre la seule accasion de celebrer leur foi. Il est un poete,un philosophe,un musicien et un joli pretre pour son peuple qui porte le message de Dieu partout.

COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLOIl sistema nervoso ha il compito di collegare tra loro le diverse parti del corpo, ponendole in sintonia reciproca e fondendole in un tutt'uno funzionale e di realizzare rapporti con l'ambiente interno e quello esterno.Attraverso le cellule sensoriali il sistema nervoso riceve informazioni dal mondo circostante, comunicazioni dall'interno dell'organismo attraverso il sistema simpatico; infine riceve informazioni sulle situazioni del corpo nel suo insieme e nelle sue diverse parti.Tramite i nervi effettori, il sistema nervoso trasmette comandi dal cervello al sistema motorio volontario.Il ritmo frenetico della vita odierna con l'immenso numero di stimoli, di rumori e di frastuoni, produce nell'uomo patologie di carattere nervoso che si traducono spesso in nevrosi o più comunemente in emicranie e stanchezza. Per poter affrontare e risolvere razionalmente qualsiasi problema ed avere un felice rapporto con se stessi e con gli altri, bisogna mantenere in perfetta salute il nostro sistema nervoso.- Cellule nervose: sono le unità costitutive del tessuto nervoso, presenti nell'encefalo e nel midollo spinale, nei gangli encefalici e spinali, nei gangli del sistema neurovegetativo e negli organi di senso primari.- Sistema nervoso centrale o nevrasse: l'encefalo si divide seguendo criteri morfologici e le modalità di sviluppo, in:- telencefalo: occupa, con i suoi due emisferi quasi tutta la cavità cranica; è rivestito da tre membrane o meningi. Il suo peso medio passa dai 340 g. nel neonato a 1.400 g. dell'adulto, per diminuire di circa il 10% nell'anziano.- diencefalo- mesencefalo- ponte con il cervelletto- bulbo o midollo allungato. I centri corticali motori e sensitivi: la corteccia telencefalica (o corteccia cerebrale, ha una superficie di 2.200 cm); è la sede delle percezioni sensoriali (tatto, vista, udito),e delle attività superiori della memoria e del pensiero.Le aree corticali più importanti, sono:- i centri motori: posti nella circonvoluzione ascendente dal lobo frontale, davanti alla scissura di Rolando. Vi sono tutti i centri di controllo per l'attività motoria delle varie parti del corpo, con un ordine ben preciso: andando dall'alto verso il basso, si trovano i centri motori del piede, della gamba, della coscia, dell'anca, del braccio e così via fino ai centri motori della testa che sono situati più inferiormente.- I centri sensitivi o psicoestetici: situati nella circonvoluzione parietale ascendente subito dietro la scissura di Rolando.- I centri del linguaggio, tra i quali è importante il centro di Broca, posto sul piede della circonvoluzione frontale ascendente, è il centro di Wernicke situato nella circonvoluzione temporale superiore, in prossimità della scissura di Silvio.- Il centro visivo si trova sulla superficie mediale del lobo occipitale.

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Un'idea approssimativa dell'estensione della rete di conduzione nervosa si ottiene pensando che ognuno dei 12-14 miliardi di neuroni, ha mediamente, con i propri prolungamenti, una lunghezza di circa 4 cm. Pertanto mettendo in fila tutti i neuroni, si otterrebbe una distanza di circa 480.000 km. più lunga della distanza tra la terra e la luna. Dal sistema nervoso centrale si dipartono numerosi filamenti (nervi) che costituisco il sistema nervoso periferico. Mentre il sistema nervoso vegetativo regola e controlla le funzioni di tutti quegli organi che agiscono senza l'intervento della nostra volontà.È molto difficile dire brevemente come funziona il nostro sistema nervoso: per avere un idea si può pensare alla fittissima rete di circuiti del più sofisticato dei calcolatori. Il nostro cervello è molto più complicato, in grado non solo di memorizzare e elaborare dati, ma anche di produrre sensazioni di varia natura e soprattutto i sentimenti e le idee. Perché tale organo sia sempre efficiente, è necessario evitare l'accumulo di sostanze tossiche che provocano lesioni irreversibili e quindi la morte delle cellule nervose. Per combattere la fatica nervosa, bisogna osservare alcune norme igieniche nell'arco della giornata e cioè:alimentazione razionale, ripartizione adeguata delle ore di lavoro, di riposo e di sonno, uso moderato di bevande alcoliche, poco fumo.

MASS MEDIA E APPRENDIMENTOLa pubblicità persuade "occultamente" all'acquisto di prodotti facendo uso di "trucchi" psicologici che agiscono sul nostro subconscio, senza che noi ce ne rendiamo conto. Nella psiche di chi guarda o ascolta, si verificano contrasti emozionali che rendono l'individuo insoddisfatto e insicuro, a tal punto da provocare una lacerazione tra sé e il mondo esterno.La scoperta e lo sviluppo dei moderni mezzi di comunicazione, non hanno certamente significato il declino e la scomparsa del libro, anche se essi possono servire per apprendere meglio.I contenuti si capiscono e si ricordano meglio vedendoli ed ascoltandoli (audio-visivi), oltreché facendo.Ad esempio, il gesto sportivo che si basa sull'attività pratica, può essere reso più ampio, duraturo e corretto, se lo sforzo psico-fisico della memoria è assecondato dalle immagini visive del proprio movimento e di quello altrui e delle impressioni sonore determinate dal ritmo di esecuzione.Un magnetofono e un giradischi consentono la esecuzione di esercizi ritmati (da semplici movimenti, a quelli complessi con gli attrezzi fino alla danza), basandosi su schemi sonori complessi che non possono essere ridotti a suddivisioni temporali scandite con la battitura delle mani o di un tamburello.Il magnetofono può essere arrestato o fatto tornare indietro per riascoltare punti particolari, si può cancellare il nastro e utilizzarlo per nuove registrazioni. Esso può servire come strumento di indagine e registrazione di rumori, suoni, ritmi del proprio corpo, della natura, del mondo esterno fino a formare una "audioteca".Anche la registrazione di un canto, di un esercizio musicale individuali e collettivi, permette un analisi dettagliata e approfondita poiché attiva la capacità di riconoscere la coerenza dell'insieme e gli interventi particolari delle voci e degli strumenti musicali. Successive registrazioni, comparate fra loro, permettono di verificare i progressi compiuti durante l'anno scolastico.Il magnetofono rende oggettivo il suono prodotto da ciascuno (parola, canto, musica) e ciascuno può riascoltare se stesso, giudicandosi dal di fuori e quindi conoscendosi e autocorreggendosi meglio.Lo stesso accade nel rivedere la registrazione filmata di sé. Il filmato girato sui propri movimenti (anche relativo ad attività sportive), permette di analizzare il movimento in tutti i suoi particolari che altrimenti non potrebbero essere percepiti visivamente poiché l'occhio umano "filma" a circa 18 fotogrammi al secondo.Le riprese cinematografiche con macchine provviste di otturatore variabile, oppure utilizzando il rallentato, offrono una più precisa analisi del movimento, una esatta valutazione delle tecniche esecutive e delle singole variabili, la possibilità di verificare i propri (e gli altrui) errori, la valutazione del proprio sviluppo motorio che aiuta ad avvicinarsi al movimento/gesto sempre più preciso ed economico.Il cinema, tra l'altro, è il linguaggio universale che, mediante le immagini, supera le barriere delle diversità linguistiche e permette a chiunque di leggere e interpretare il movimento, la mimica, la gestualità.Se poi si avesse la possibilità di usare la televisione a circuito chiuso, si potrebbero immediatamente e direttamente presentare e verificare i modelli (se stesso, gli altri, l'atleta).Il sussidio audiovisivo permette quindi di conoscere meglio e di fare autocritica: esso aggiunge all'idea espressa nel libro la materializzazione dello spazio e del tempo attraverso l'esperienza visiva e sonora.La presentazione dei vari documenti visivi e sonori non deve essere un fatto occasionale, ma costituisce un metodo continuo, parte quotidiana dell'insegnamento e dell'apprendimento di tutte le materie.

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In particolare l'importanza del mezzo audiovisivo applicato allo sport, è ormai riconosciuto da tutti: il circuito chiuso televisivo combinato con la registrazione magnetoscopica, è utilizzato da tempo per l'allenamento dei maggiori campioni sportivi.L'insieme suono-immagine dà come risultato un chiaro linguaggio che diventa di più facile apprendimento: il linguaggio verbale trova il necessario rinforzo sia uditivo che visivo.L'informazione visiva, cinema/fotografia/televisione, si popone come una serie di messaggi intermedi tra i concetti e l'attuazione pratica: in particolare l'uso dei sussidi audiovisivi aiuta lo studio delle scienze naturali, nella fisica e nella chimica, nella educazione fisica; ma anche le discipline linguistiche e letterarie, la storia, la geografia, la lingua straniera, possono ugualmente usufruire dei documenti audiovisivi soprattutto per poter entrare in rapporto con i documenti originali.

COME SI APPRENDESecondo gli studi di una grande compagnia americana, l'uomo apprende: 1% attraverso il gusto 1,1/2% attraverso il tatto2,1/3% attraverso l'odorato 11% attraverso l'udito83% attraverso la vista.Vista (83%) e udito (11%) e quindi gli strumenti audiovisivi, permettono così il (94%) delle possibilità di conoscenza.Le statistiche ci dicono che uno studente ricorda:10% di ciò che legge , 20% di ciò che ode, 30% di ciò che vede50% di ciò che viene detto e su cui si discute90% di ciò che viene detto e fatto nello stesso tempo.Uno studente, dopo tre anni di studio, può ricordare il 10% di una lezione orale, il 65% di una lezione insieme orale e visiva e intorno al 90% di ciò che ha fatto, visto, ascoltato contemporaneamente.

FUNZIONAMENTO DEI MEZZI DI COMUNICAZIONEL'uomo ha sempre sentito la necessità di comunicare con i propri simili allo scopo di trasmettere un messaggio, uno stato d'animo, di riferire un'esperienza, di attirare l'attenzione.Forme primitive di comunicazione a distanza sono stati i segnali ottici usati dai cinesi e dai romani per scopi prevalentemente militari. Successivamente gli indiani usarono i segnali di fumo, mentre le popolazioni abitanti nelle grandi foreste impiegavano segnali acustici come il tam...tam.Occorre distinguere due tipi di comunicazione:- interpersonale: quando il messaggio viene scambiato tra due o più persone attraverso il linguaggio del corpo, quello grafo-colorico e quello parlato e scritto.- di massa (mass-media): quando la trasmissione del messaggio è rivolta ad un vasto pubblico attraverso mezzi tecnici.Con l'impiego della elettricità si arrivò ad un momento significativo per le comunicazioni a distanza soprattutto attraverso l'uso del telegrafo (tele = lontano, grafo = scrivo), inventato dall'americano Samuel Morse nel 1835. Le lettere dell'alfabeto sono state sostituite da linee e punti trasformati in impulsi elettrici più o meno lunghi inviati ad una elettrocalamita che a sua volta attira una lamina metallica a cui è attaccata una matita che scrive in un nastro scorrevole di carta.Per oltre 100 anni il sistema telegrafico ha avuto una parte fondamentale nelle comunicazioni.La progressiva evoluzione tecnologica ha determinato lo svilupparsi di altri mezzi per la comunicazione a distanza: dalla telescrivente ai mass media (cinema, dischi, fotografie, giornali, radio, stampa, televisione).CINEMA: si basa sulla proiezione di immagini in movimento. Fu inventato dai fratelli Lumiere nel 1895. Le immagini vengono fotografate con una macchina da presa (macchina fotografica dotata di un dispositivo di avanzamento della pellicola) e registrate su una pellicola (nastro perforato trasparente ricoperto da una emulsione fotosensibile), la quale dopo essere stata stampata e sviluppata in positivo, viene proiettata su di uno schermo con un ritmo di 16 immagini al secondo se il film è muto e di 24 immagini al secondo per il film sonoro, di 25 per la televisione.DISCO: fonografico (usato col fonografo o giradischi), è costituito da un piano di plastica rotondo, provvisto alla superficie da un incisione a spirale che corrisponde a segnali sonori rilevabili con un fonorilevatore. Il

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solco viene tracciato incidendo i segnali acustici sulla superficie del disco, lateralmente rispetto alla spirale che serve da traccia. I dischi vengono costruiti in materiale termoplastico (cloruro di polivinile).- magnetico: è l'elemento di memoria usato nei calcolatori elettronici.FOTOGRAFIA: indica il metodo per produrre un'immagine visibile, mediante la luce, su materiale fotosensibile usando la macchina fotografica (costituita da una scatola a tenuta di luce o camera oscura; da un obbiettivo, da un otturatore che determina il tempo durante il quale la luce attraversa l'obbiettivo e colpisce la pellicola; da un mirino attraverso il quale l'occhio controlla l'immagine che viene registrata nella pellicola; il diaframma che regola la quantità di luce che passa attraverso l'obbiettivo).Le fotografie possono essere in bianco e nero e a colori. Esistono, inoltre, le fotografie speciali: aeree, all'infrarosso (registrano le variazioni termiche provenienti dall'oggetto), stereoscopiche.

SCHEDA OPERATIVARiassumi le linee essenziali della storia della pubblicità.Perché la pubblicità si è sempre sviluppata e partire dal secolo scorso?La pubblicità investe tutti gli aspetti della nostra vita facendoci sentire sempre meno liberi. Cosa faresti per evitare tutto ciò ?Elenca una serie di messaggi pubblicitari, indicando per ciascuno le sue specifiche caratteristiche.TEMA: un amico che abita lontano ti ha regalato un libro da leggere. In una lettera riassumi il contenuto del libro ed esprimi su di esso le tue impressioni.Analizza le pagine di un giornale, suddividi gli articoli secondo gli argomenti di cui trattano.Indica come viene impaginato un giornale quotidiano, a partire dalla prima pagina.-Point some English newspapers and show their circulation.-Buy an English newspaper and cut out the most interesting articles,then make a scheme of a first page. Fix the articles everyone at its own place.-Show another means of communication as important as newspaper.Imaginez de preparer , avec tes camarades d'ecole, la premiere page de notre journal,qui s'appelle "Le monde".La classe sera repartisé en groupes et chacun d'eux ecrivera une differente partie de la page.Si est trop difficile pour vous d'ecrire un journal, vous povez, pour la premiere fois, decouper les parties les plus interessantes d'un journal francais; et puis vous povez les coller dans le scheme que vous avez preparé d'abord.-Indique des journaux francais et la diffusion qùils ont.-Achetez un journal francais et puis coupez les articles les plus interessants; apres avoir fait le scheme d'una page,collez chacun d'eux à son place.-Indiquez un autre moyen de communication autant important que le journal.

3.7. UNITÀ DIDATTICA: IL FUTURO

INQUINAMENTO ATMOSFERICO: QUALI EFFETTI AVRÀ SUL FUTURO DELLA TERRABisogna poi tener presente che i danni provocati dall'inquinamento atmosferico non sono soltanto quelli diretti, rappresentati dalla sporcizia, dalla corrosione, dalla morte di animali e di piante, e così via; vi sono altri danni, che hanno un carattere più indiretto, e che noi dunque arriviamo a scoprire meno facilmente, ma possono essere assai gravi. Per esempio, si è constatato che, dall'inizio dell'epoca industriale, la percentuale di anidride carbonica contenuta nell'atmosfera è andata gradualmente aumentando.Quali effetti può avere l'aumento della quantità di anidride carbonica?Questo gas, come del resto il vapore acqueo contenuto nell'atmosfera, lascia passare facilmente le radiazioni di breve lunghezza d'onda che costituiscono la luce del Sole. Queste radiazioni giungono dunque sulla Terra e la riscaldano. Il terreno riscaldato irradia poi, a sua volta, questo calore verso il cielo , sotto la forma di radiazioni di lunghezza d'onda assai maggiore, e cioè sotto la forma di raggi infrarossi. Si tratta di quelle radiazioni non luminose (e perciò non percepibili con gli occhi ma solo col senso del caldo e del freddo) che qualsiasi corpo caldo, come ad es. un ferro da stiro, o il nostro stesso corpo, emette.Orbene l'anidride carbonica e il vapore acqueo lasciano passare con molta difficoltà queste radiazioni infrarosse, e cioè assorbono e trattengono il calore che la Terra tenderebbe a restituire al cielo. (È questa la ragione per cui in un deserto, dove l'aria è quasi del tutto priva di vapore acqueo, la temperatura di notte può

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abbassarsi di alcune decine di gradi, al punto che si soffre il freddo nella stessa zona in cui dodici ore prima la temperatura era torrida, insopportabile; questo accade perché il calore che il terreno, riscaldato dal sole nel corso del giorno, irradia poi durante la notte, si disperde molto rapidamente nel cielo).Il vapore acqueo e l'anidride carbonica funzionano dunque un po’ come la rete di un pollaio, che lascerebbe entrare dei topi piccoli e magri (le radiazioni di breve lunghezza d'onda), ma non li lascerebbe poi più uscire se diventano più grossi e gonfi di cibo (radiazioni infrarosse, ad onda lunga).Di conseguenza, se aumenta la quantità di anidride carbonica contenuta nell'aria, il "bilancio termico" della Terra non resta in pareggio: il calore ricevuto non è più equivalente a quello utilizzato per i processi fisici (es. evaporazione), per i processi vitali (es. crescita delle piante), + quello restituito allo spazio, dato che la Terra utilizza o restituisce meno calore di quello che riceve. L'atmosfera, cos’è, si riscalda a poco a poco.Ma quali conseguenze potrebbero poi derivare da questo progressivo riscaldamento dell'atmosfera ? Questo riscaldamento potrebbe provocare la fusione di grandi quantità di ghiaccio, sulle montagne delle regioni temperate e nelle regioni polari. La fusione di questi ghiacci produrrebbe l'innalzamento, per molti metri, dei livelli degli oceani e dei mari e molti territori, come ad esempio una parte della pianura padana, o certi abitati posti sulla riva del mare, scomparirebbero sotto le acque. (G. Petter - B. Garau, Equilibrio ecologico, Giunti Marzocco, 1976)

LA FABBRICA DEL FUTURO È GIÀ IN FUNZIONELa scena è degna di un film di fantascienza: il buio della notte avvolge i capannoni della fabbrica completamente deserti. Dalla catena di montaggio si alza il rumore assordante dei meccanismi in moto; i pezzi finiti escono a getto continuo senza che mano umana li abbia mai toccati. Torcia elettrica in pugno, solo un guardiano notturno si aggira tra le macchine non per controllarne il funzionamento, ma per assicurarsi che nessuno si sia introdotto in fabbrica. Siamo negli stabilimenti Mazak della Yamazaki Machinery Works di Nagoya, la prima fabbrica di utensili giapponese completamente automatizzata. Sei tecnici e un sofisticato computer programmano e controllano il funzionamento di 18 centri meccanici dai quali partono altrettanti carrelli-robot in grado di compiere il lavoro che prima era svolto da 200 operai. Qualità di produzione e tempi di lavorazione sono migliorati in modo sorprendente. In tre giorni, le macchine svolgono un lavoro che prima della completa automazione richiedeva di solito tre mesi. Dice il presidente della società, Teruhio Yamazaki: " Siamo entusiasti dei nostri robot. Abbiamo quasi eliminato gli scarti di produzione e le macchine non soffrono di depressione del lunedì' ". Tutti i paesi industrializzati, non ultima l'Italia, seguono ormai l'esempio dei giapponesi e degli americani (che per primi hanno dato il via all'automatizzazione totale). Il futuro della fabbrica è in mano ai robot. (Da "Il mondo in cui vivremo. Il lavoro."Epoca, A. Mondadori)

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UN FUTURO MIGLIOREC'è una terribile confusione di idee tra i miei coetanei a proposito della soluzione che serva per noi e per il mondo che ci circonda. Vediamo il mondo come un'enorme confusione piena di rumore che va avanti tra guerre, miseria, pregiudizi, e mancanza di comprensione tra gli uomini e le nazioni.Allora ci fermiamo a pensare: deve esserci una soluzione migliore e dobbiamo trovarla.Vediamo persone ragionevoli agitarsi continuamente per opprimere i propri simili.Tutto questo crea delle barriere che generano incomprensione tra i popoli e nel nostro paese. Dobbiamo imparare una serie di regole, darci da fare per istruirci in modo da seguire le orme dei nostri genitori. Ma perché ? E se diventiamo una copia dell'altra generazione le cose peggioreranno. Come possiamo cambiare le cose ? Abbiamo bisogno di comprensione tra la gente, abbiamo bisogno di pensare su noi stessi ed esprimere i nostri sentimenti; ma non basta ancora. Devo ancora scoprire di che cosa altro abbiamo bisogno e non ho neppure messo in pratica queste cose così completamente come avrei dovuto. Perché quando cerco di farlo vengo preso in giro dai miei e da quelli che non ci sentono o che vivono senza pensare alle cose. I calcolatori hanno sostituito i cervelli e l'elettronica cresce sempre di più aumentando solo la confusione.Riconosco che dobbiamo seguire alcune regole fondamentali, però, prima di tutto, voi dovete tener d'occhio quelli che stabiliscono le regole. A volte cammino lungo una spiaggia deserta e ascolto le onde e gli uccelli che chiamano e gridano continuamente e a volte ci sentiamo così, ma ognuno va avanti secondo il solito con le sue piccole abitudini senza fermarsi ad ascoltare per paura di rompere il guscio in cui vive. La risposta è qui fuori, da qualche parte. Dobbiamo cercarla. (Componimento di un ragazzo texano di 15 anni. Da M. Mead, Generazioni in conflitto, trad. di S. Stratta, Milano, Rizzoli, 1972)

CHE COSA MANGEREMO IN AVVENIRE?Che cosa mangeremo in avvenire ?Basta ragionare un po’: cosa mangiavamo in passato ? Cosa mangiamo adesso ? Che accadrà se le cose continueranno a cambiare nella stessa direzione ? Se intravediamo un avvenire ragionevole, probabilmente i cambiamenti futuri saranno simili a quelli passati. Altrimenti tutto sarà una sorpresa. Finora le cose non sono andate male.Gli italiani, in questo ultimo secolo, hanno migliorato di molto la loro alimentazione e per questa ragione, insieme ad altre, hanno vissuto di più. La vita media in Italia era di 47 anni nel 1910 e di 55 anni nel 1930. Poi è cresciuta sempre: 66 anni nel '50, 70 anni nel '60 e 73 anni nel '75. Se le cose vanno avanti così, fra pochi anni la vita media si stabilizzerà sui 77 anni, e non sarebbe male.Le cose, però, potrebbero peggiorare di nuovo se cominciassimo a mangiare troppo. Non c'è dubbio che faccia male. Il caso più clamoroso è quello di certi contadini finlandesi in Carelia. Le statistiche indicavano che in quella regione più della metà dei maschi adulti venivano colpiti da infarto prima dei 40 anni. Le donne, invece, no. Si fecero indagini e si scoprì che per essere considerato un vero uomo in quella zona era necessario mangiare almeno cinque uova e mezzo chilo di carne al giorno, bere almeno mezzo litro di vodka e fumare almeno 60 sigarette. La dieta delle donne, invece, era composta soprattutto da verdure. Cambiata la folle dieta dei maschi, anche gli infarti sparirono.Senza arrivare a questi estremi, anche altri rapporti dell'uomo con gli alimenti sono squilibrati. Nell'ultimo mezzo secolo è cresciuta la produttività degli agricoltori e dei terreni. Prima della guerra, in piena battaglia del grano, un ettaro produceva 16 quintali di frumento in media. Oggi ne produce 26, con meno mano d'opera, ma con molto più energia e molti più concimi chimici. Per sfamare la popolazione mondiale che continua a crescere, ci vorrebbe sempre più energia, che, invece, scarseggia. Oggi un quarto della popolazione mondiale, circa un miliardo di persone, ha appena appena il minimo necessario per vivere. Invece il quarto più ricco, un altro miliardo di persone mangia troppo. Per avere un avvenire ragionevole, allora, dovremo far mangiare di più chi mangia poco e di meno chi mangia troppo. Oltre a distribuire meglio le risorse alimentari, dovremmo produrre di più .A questo fine, dovremmo eliminare due inconvenienti dei fertilizzanti: il primo, che richiedono molta energia per essere prodotti; il secondo, che in gran parte si disperdono nei terreni invece di finire sulle radici dei cereali. Per fortuna, fra pochi anni i fertilizzanti azotati non si useranno più. Saranno i batteri a fissare l'azoto sulle radici del grano. Altri batteri già lo fanno sulle radici dei legumi.

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Quando ci riusciremo coi cereali risparmieremo un sacco di soldi e di energia: il pane, la pasta, la polente e la carne del bestiame nutrito con mangime di mais, saranno identici a quelli di adesso, ma costeranno molto di meno. Costeranno tanto di meno da poter sfamare quel miliardo di sottoalimentati in Africa ed in Asia ? Forse, ma il problema non sarà solo di produrre più grano in America e in Canada e di mandarlo in Asia e in Africa, oltre che in Russia. Il problema sarà di usare i fertilizzanti batterici nel terzo mondo. Solo allora milioni di persone non soffriranno più la fame. Ma non basta. Dovremo ricorrere ad altre fonti di cibo come le alghe unicellulari ricche di proteine. Le usavano già i Toltechi nel Messico prima del 1492 e vengono raccolte in certi laghi ai margini del Sahara. La spirulina, ad esempio, nei climi caldi produce negli stagni fino a 50 tonnellate per ettaro all'anno. In Italia se ne produrrebbe meno della metà, ma sarebbe sempre tanto rispetto al grano ed al mais, di cui si producono decine di quintali - non di tonnellate - all'ettaro.Intanto, nei paesi ricchi dovremmo mangiare meno e più semplicemente. Forse non seguiremo il consiglio di R. Southey di metterci a mangiare i ratti perché solo così si sterminerebbero. Basterebbe mangiare meno proteine e grassi animali (che in dose eccessiva fanno male) e più verdure e farinacei. Se li mangiamo noi, invece di darli alle bestie, il rendimento è molto più alto. Quanto al risparmio di tempo (un'altra delle nostre esigenze), lo otterremmo coi cibi prodotti in massa secondo diete ottimizzate. Saranno meno gustosi di quelli della nonna, ma andranno bene lo stesso e in ogni caso dovremo per forza di cose adattarci. Le buone idee sono più importanti dei cibi gustosi. (Roberto Vacca, da "Il mondo in cui vivremo. L'alimentazione", Epoca, Mondadori.)

NUOVI OCCHI GUARDANO LA TERRAConoscere il mondo senza viaggiare è abbastanza facile; basta sfogliare le numerose raccolte di fotografie con cui bravissimi fotografi hanno fissato sulla carta il volto del mondo nei suoi aspetti più diversi. Ma oggi c'è anche un fotografo straordinario che raccoglie immagini del mondo in cui viviamo, ed è un satellite, il Landsat, che opera ad un'altezza di circa 900 chilometri dalla Terra ed è fornito di obiettivi davvero speciali. Ogni immagine rappresenta 34000 chilometri quadrati di superficie terrestre. I materiali chimici che vengono impressionati sono diversi da quello che costituisce la pellicola di una normale macchina fotografica; figuratevi che alcuni devono essere tenuti ad una temperatura di 200 gradi sotto zero, e sono sensibili anche ai raggi infrarossi, raggi che i nostri occhi non vedono. Le reazioni di queste sostanze, che dipendono dalla intensità della luce riflessa dalla Terra, vengono registrate sotto forma di segnali numerici su un nastro magnetico e infine spedite a stazioni riceventi sulla Terra (una di queste si trova in Italia). A questo punto i messaggi numerici devono essere rielaborati e ritrasformati in immagini secondo un sistema prestabilito di decodifica (per ricostruire un'immagine si debbono elaborare fino a trenta milioni di numeri); a ogni intensità viene assegnato un colore, il rosso ad esempio alle intensità luminose comprese tra 1 e 20, il giallo a quelle tra 20 e 40 e così via. Le immagini che vedete, dunque, sono riprodotte, come si suol dire, in falso colore; e ciò significa che i colori stampati non hanno nulla a che vedere con i colori reali. Ma questi falsi colori, letti e interpretati dai tecnici, geologi, geografi, idrologi, fisici, ingegneri, etc., danno informazioni molto preziose circa la costituzione e la natura di ciò che esiste sopra e sotto la crosta terrestre: le immagini servono ad esempio per studi forestali o agricoli, per indagini preliminari per l'individuazione di giacimenti petroliferi o di falde d'acqua o per scopi di grandissimo interesse scientifico. Per noi, queste restano immagini di grande suggestione, che stimolano la nostra fantasia come dipinti creati da un supermaestro del colore, ma che possiamo leggere anche "geograficamente" riuscendo a godere, in un solo colpo d'occhio, di una visione ampia e completa di grandi estensioni della Terra.

PERCHÉ SI DICE ROBOTIl termine robot deriva dalla parola cèca robotnik che significa "lavoratore" : i robot, in effetti, sono in grado di eseguire molti lavori anche quelli più faticosi e pericolosi per l'uomo.Fin dall'antichità gli uomini hanno sognato di poter costruire degli esseri a propria immagine che li sostituissero nel lavoro; già Omero, più di 2500 anni fa, raccontava che il dio del fuoco Efesto aveva come aiutanti delle statue d'oro animate dotate di intelligenza, di voce e di movimento.Ad ogni modo sembra che il primo passo per la realizzazione di veri e propri robot sia stato compiuto nel IV secolo a.C. da uno studioso greco di nome Archita che riuscì a costruire una colomba capace di volare; da allora scienziati e tecnici hanno costruito meccanismi sempre più perfetti e complessi. In Svizzera, e

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precisamente in un museo della cittadina di Neuchatel, sono tuttora conservati ed esposti al pubblico tre "androidi" (cioé "automi con figura d'uomo") inventati e realizzati tra il 1768 e il 1774 da un noto orologiaio: Charles è un bambino- automa che, stando seduto a tavolino, intinge la penna nel calamaio e scrive su un foglio un breve messaggio; Henri, invece, è il disegnatore: il suo costruttore gli "aveva insegnato" ad eseguire il ritratto del re di Francia; Marianne, infine, è la suonatrice e, mentre si esibisce all'organo, respira, muove le labbra e gli occhi.Quasi certamente l'orologiaio svizzero, per costruire i suoi straordinari automi, si era ispirato agli studi e alle ricerche del francese Vaucanson che pochi anni prima aveva presentato al pubblico parigino due statue animate (una flautista un tamburino) oltre ad un'anitra automatica; quest'ultima si muoveva, mangiava, gridava, si lisciava le penne e digeriva persino il cibo.Ma i primi robot veri e propri vennero costruiti all'inizio di questo secolo; in questi ultimi decenni gli scienziati hanno realizzato robot sempre più perfezionati ricorrendo alle scoperte di una scienza nuovissima, la cibernetica: questa scienza, infatti, ha lo scopo di costruire macchine capaci di imitare alcune funzioni del cervello umano.Attualmente i robot sono utilizzati in molti settori della vita quotidiana e, soprattutto nelle grandi industrie: Tomi, per esempio, è un robot che lavora in una fabbrica di auto e che si occupa di saldature; altri suoi "colleghi" sono in grado di verniciare la carrozzeria o di montare alcune parti del motore.Uno scienziato dilettante di Chicago si è costruito un robot tuttofare usando soltanto ferraglie di recupero: Arok, così si chiama il robot, pulisce i pavimenti, accende il televisore e prepara il caffè; Klaitou, un altro robot americano non solo è capace di fare i lavori di casa ma può portare a spasso i cani o giocare con i soggetti. Recentemente è stato anche costruito un robot di nome Robbie: costa poco più di mezzo milione di lire e, in qualche minuto, è in grado di risolvere un difficilissimo rompicapo matematico.

QUELLA MORTE IN DIRETTA: I SETTE DEL CHALLENGER ...Ma non doveva accadere! " e invece è accaduto. Il cielo limpido della Florida, con il fiore bianco dell'esplosione che si espande lentamente rimarrà nella nostra memoria per molto tempo ancora. Challenger, il nome della navetta esplosa, vuol dire sfidante, ma questa volta la sfida è stata perduta; la moglie di uno degli astronauti ha chiesto, al presidente Reagan, di continuare i voli dello Shuttle perché così avrebbe voluto suo marito, mentre il marito della maestra di Concord, unica passeggera civile della missione, ha chiesto di essere lasciato in pace nel suo dolore perché "la nazione ha perduto un simbolo, ma io ho perduto una moglie e la madre dei miei figli". Queste due posizioni esprimono molto bene gli atteggiamenti emersi nei giorni successivi alla tragedia. Uno, simboleggiato dal presidente Reagan che, molto semplicemente, ha detto: " Dobbiamo andare avanti... siamo nello spazio per restarci nonostante il dolore, nonostante i rischi... il futuro non è mai gratis". L'altro, espresso da tutti coloro che sottolineano i molti aspetti trascurati, più o meno volutamente, nell'entusiasmo e nella fretta della corsa allo spazio.Il primo e forse più importante è se sia giusto mandare equipaggi umani nello spazio o, visti i rischi, non convenga usare sonde automatiche - vedi il successo della missione Voyager che ha oltrepassato Urano - impedendo anche ai volontari di rischiare la propria vita.Lo Shuttle è un concentrato della migliore tecnologia che l'uomo ha oggi a sua disposizione. Tutte le sue parti sono continuamente controllate dai cinque computer di bordo che si sorvegliano anche a vicenda. Eppure è bastato un inconveniente relativamente "stupido" per provocare la tragedia. Ha ripreso fiato, quindi, la fazione dell'uso dei soli robot per l'esplorazione spaziale.È vero, però, che da quando l'uomo ha cominciato ad affrontare il mare, il deserto, o i luoghi definiti irraggiungibili in genere, il rischio ha sempre fatto parte delle imprese e c'è sempre stato qualcuno che ha fatto ostruzionismo perché " il gioco non vale la candela".Eppure Cristoforo Colombo partì lo stesso per le Indie, Magellano morì circumnavigando il globo, Scott perì sulla strada del Polo Sud, mentre Byrd ce la fece qualche anno dopo. E oggi il tributo di vite umane è bassissimo in confronto ad una volta. I robot per la ricerca spaziale ci sono e sono indispensabili, ma una vera colonizzazione non può fare a meno dell'uomo.Mentre si discute di questo problema, altri settori legati allo Shuttle sono in ebollizione: sono sempre di meno, per esempio, le compagnie di assicurazione che vogliono rischiare i loro soldi per assicurare i passeggeri e i carichi che vanno nello spazio. Per non parlare poi dei programmi scientifici di mezzo mondo, vero motivo dell'esistenza dello Shuttle, che, legati alla possibilità offerta alla navetta di portare in orbita

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sofisticate attrezzature di ricerca e riportarle poi sulla Terra per l'esame dei risultati, corrono il pericolo di tagli e soppressioni. Importantissimi esperimenti di fisica, astrofisica, chimica, bioingegneria, meccanica sono in lista di attesa: per fare solo un esempio, a giugno dovrebbe partire la missione "Atlante" per l'esplorazione di Giove con il lancio dalla navetta, del veicolo spaziale Galileo. Se questo lancio dovesse essere rimandato, l'impresa non potrebbe essere ripetuta prima di un anno. Dal punto di vista puramente economico, tra l'altro, sarebbe ormai impossibile tornare indietro: cavi ipersottili, coperture speciali antiruggine, nuovi strumenti per radiografie, nuovi cristalli purissimi di ioduro di mercurio per computer sono solo alcuni dei risultati ottenuti dalla ricerca tecnologica grazie allo Shuttle. Per la produzione di sostanze chimiche nello spazio c'è la previsione di un volume di affari di decine di miliardi di dollari. L'interesse per questi risultati è evidenziato dal fatto che quattro altri Paesi, Unione Sovietica, Francia, Gran Bretagna e Giappone, hanno in corso studi più o meno avanzati sulla fattibilità di navette spaziali del tipo di quella americana.Non è facile dimenticare tutto ciò anche se c'è chi ricorda gli utilizzi militari delle missioni. Si sa infatti che buona parte delle ore di missione della navetta sono utilizzate dal Pentagono.L'opposizione ad una eventuale militarizzazione dello spazio da parte delle superpotenze è una convinzione sempre più diffusa nell'opinione pubblica. La morte dei sette astronauti potrebbe provocare, a riguardo, una utile pausa di riflessione e di dibattito sui pro, i contro e i perché di questi programmi spaziali.Per inciso, la maggior parte dei commentatori ha valutato negativamente la partecipazione di civili a questi voli. Eppure l'avventura scientifica in generale, tanto importante in questa nostra epoca, non può essere limitata a scienziati, militari, tecnici e specialisti che spesso sanno tutto del loro ristretto campo di studio, ma sono incapaci di valutare globalmente le implicazioni e le conseguenze, sia tecniche che sociali e morali, delle attività che svolgono. Per evitare i pericoli della frammentazione e dello specialismo, occorre che a queste ricerche partecipino, per quanto possibile, poeti, filosofi, scrittori, musicisti, artisti e maestri di scuola. La cultura umanistica deve essere protagonista del nostro futuro tanto quanto quella scientifica.È chiaro comunque che queste osservazioni non rispondono alla domanda centrale: perché dobbiamo mandare uomini nello spazio o, più in generale, spendere soldi nella ricerca scientifica anche quando questa non porta un'immediata e sicura ricaduta di benessere?Una possibile risposta me l'ha data la riflessione di un amico, costretto, per lavoro, a viaggiare spesso in molti Paesi del mondo: "La notizia dello scoppio del Challenger, diffusa con ossessiva ripetizione alla Tv, mi ha profondamente lacerato: eppure neppure sapevo che sarebbe partito, non avevo mai letto o sentito niente su quei sette astronauti, né sapevo che vi era una maestrina fra di loro. Soffrivo però come colpito da vicino, mentre non ero così colpito da un incidente stradale e da uno aviatorio, capitati negli stessi giorni, in cui erano morte lo stesso numero di persone e molto più vicine a me."Effetto della morte 'in diretta? Forse, ma non basta: non sarà invece che, inconsciamente, abbiamo assorbito una realtà di fondo, cioè che tutti gli uomini sono un'unica compatta entità di fronte al processo evolutivo? E che quindi questi sette uomini, di cui uno di origine africana ed uno giapponese, ci rappresentavano tutti in una delle punte che avanzano, e che, per tutti noi, essi si muovevano per primi sulla scala di una evoluzione che non è ormai più personale, ma sociale ?" (Giulio Meazzini, Città nuova n.4 -25 febbraio 1986)

IL FUTURO SECONDO LA FANTASCIENZASENTINELLAEra bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce * da casa.Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità, doppia di quella cui era abituato, faceva di ogni movimento un'agonia di fatica.Ma dopo decine di migliaia d'anni quest'angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido, e le loro superarmi; ma quando si arrivava al dunque, toccava ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo schifoso pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano sbarcato. E adesso era suolo sacro perché c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l'unica razza intelligente della Galassia, crudeli, schifosi, ripugnanti mostri.Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della Galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica.

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E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo, e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano d'infiltrarsi e ogni avamposto era vitale.Stava all'erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle.E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più.Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s'erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d'un bianco nauseante, e senza squame. (Frederic Brown, Da Solmi-Fruttero, Le meraviglie del possibile, Torino, Einaudi, 1973)* Anno-luce: unità di misura astronomica, che corrisponde alla enorme distanza che la luce copre in un anno.

QUALE FUTURO PER I SOGGETTI?Una radiografia dei diritti negati ai soggettiITALIA 200O: OGNI 100 SOGGETTI, 131 NONNI. NONNI DI CHI ?Dai giornali: Piano di Sorrento, luglio '85: bimba di sei mesi picchiata a morte dai genitori. Piangeva troppo. -Milano, ottobre '85: getta dalla finestra il figlio appena nato. Dalla finestra del quinto piano. L'onore. -Bari, dicembre '85. Nasce; La madre lo insacca e lo butta in un cassonetto. Spazzatura. -Napoli, dicembre '85. Uccide a pugni e schiaffi la figlioletta di 28 giorni. Non era "sua". Forse.

C'era una volta la "Carta dei diritti dei soggetti". 20 dicembre '59: l'ONU dice che ogni bambino ha diritto a "una speciale protezione"; a crescere "sano e normale"; ad avere "l'amore e la comprensione dei genitori"; ad essere protetto da "ogni forma di negligenza, di crudeltà o di sfruttamento"; a non dover lavorare prima di avere l'età giusta per farlo.Meglio, oggi, limitarsi a "Qualche consiglio per l'uso dei soggetti".Punto primo. Fare in modo che ne nascano il meno possibile. Italia 2000: ogni 100 soggetti, 131 nonni. Nonni di chi? ("Milano medicina" '85). Oggi nascono in Italia, ogni anno, 600 mila. Qualche tempo fa erano un milione. (IL MESSAGGERO, 17 dicembre '85). Gli aborti: ogni anno un quarto di milione. Registrati. Clandestini? Punto secondo. Se ce la fa a venire al mondo e a restarci, un bambino può essere sempre ...rifiutato. Nel nostro paese, ogni anno, 28 mila soggetti vengono respinti da chi li ha generati: Handicappati, sani, figli di ragazze madri (Fabrizio Schneider, "La Discussione", 22 Aprile 1985); ...venduto. Graz, dicembre '85. La polizia austriaca arresta qualcuno proveniente dalla Yugoslavia, che ha con sé undici soggetti. Da vendere. Italiani, gli avrebbero insegnato a prostituirsi e a rubare. Sicilia 1984: i carabinieri scoprono che centinaia di neonati vengono piazzati in ogni angolo dell'isola, nelle provin-ce occidentali, "da un'organizzazione che gestisce da anni un vero e proprio racket". (La Repubblica, 4 gennaiò84); ...fatto sparire. Negli Stati Uniti, ogni anno, scompaiono da 20 mila a 50 mila soggetti. Se ne ritrovano 4 mila. Morti. Chi li sequestra - dice Jay Howell, direttore del "Centro dei soggetti dispersi"- lo fa non per "chiedere il riscatto, ma per farne compravendita, destinarli alla prostituzione, ucciderli" (La Stampa, 26 giugno '84); ... bastonato, seviziato. Domando: "quanti sono i soggetti che subiscono abusi ?". Risponde Ernesto Cioffa, segretario del "Associazione per la prevenzione": " i casi accertati sono 15 mila l'anno, cioè dall' 1 all' 1,5 % di tutti i soggetti italiani" (La Stampa, 16 giugno '85);... prostituito. L' UNICEF : due milioni di soggetti, nel mondo, sono vittime di sfruttamento sessuale. In Italia: "non vi sono statistiche", ma " da una serie di accertamenti" risulta che " tutta la gamma della prostituzione minore è presente" (ancora Cioffa, Il Messaggero, 14 settembre 1984);... sfruttato con l'istigazione all'accattonaggio o alla delinquenza. Una volta giunti in Italia, dalla Yugoslavia, i minori vengono addestrati in speciali campi, istruiti all'accattonaggio o al borseggio. Un bambino ben addestrato riesce a racimolare sino a un milione di lire al giorno, di cui gliene toccano appena dieci o ventimila (Silvano Goruppi, l'Unità, 10 dicembre '85);... sfruttato per il porno-mercato. Un affare di miliardi, anche in Italia (Tg 2 dossier, 10 dicembre '85);

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...sfruttato col lavoro. Sono quasi cento milioni nel mondo i soggetti costretti dai genitori a lavorare. "Privati della loro infanzia", costretti a comportarsi come "piccoli adulti", essi sono "destinati ad essere permanentemente handicappati perché riporteranno danni psicologici e spesso fisici da queste loro attività" (Francis Branchard, direttore generale dell'OIL, L'Eco di Bergamo", 29 luglio '84)....Punto terzo. Ci si può affidare al calcolo delle probabilità. Lasciando, per esempio i soggetti incustoditi. Lo sono, in Italia, il 35,4 per cento, contandoli fino ai dieci anni (da una ricerca ISTAT, presentata al convegno su "La famiglia in Italia", Roma ottobre '85).In casa, o fuori, gli può capitare qualcosa. Esempio: "Per cause accidentali, muoiono ogni anno in Italia duemila soggetti" (Franca Rampi, la madre di Alfredino. "Stampa Sera", 16 dicembre '85).Sempre in Italia, gli incidenti domestici - avvelenamento, ustioni, folgorazioni - rappresentano il 30 per cento delle cause di mortalità infantile (da una relazione alla "conferenza sullo stato sanitario del Paese", aprile '84).Punto quarto. È nel Terzo Mondo, però, che il fastidioso problema dei soggetti è meglio risolto. Qualche esempio: quarantamila ne muoiono ogni anno perché non vaccinati. Altrettanti diventano storpi. Diverse migliaia muoiono di disturbi intestinali. (B. Demmers, capo del Settore Informazioni dell'UNICEF, "L'Osservatore Romano", 19 dicembre '85). Nei prossimi anni, se non verrà creata una rete di protezione internazionale, nel Terzo Mondo moriranno: venti milioni di soggetti per morbillo, dieci per tetano, sei per tosse convulsa (ancora l'UNICEF, in: "L'Unità", 16 dicembre '85).E infine - lei, la fame- . Sentite come lavora. Anche se il conto è incerto - l'UNICEF e l'OMS dicono che essi sono 50 milioni; per il Consiglio d'Europa sono 30 e 25 per la FAO - i morti per fame raggiungono cifre paurose, e per la massima parte si tratta di soggetti (15 milioni ogni anno), al di sotto dei 5 anni (rapporto 1983, dell'UNICEF).La parola a Edoard Saouma, direttore generale della FAO: "esiste un'erronea filosofia, secondo la quale il mondo deve spendere in armamenti per la sicurezza e le spese per le armi creano invece maggiore insicurezza. La vera sicurezza è la sicurezza alimentare: la fame nel mondo potrà essere davvero eliminata quando gli uomini decideranno di devolvere allo sviluppo agricolo almeno una parte delle cifre spese per le armi" (intervista a "La Nazione", 15 novembre '85). Già, ma poi che ne facciamo di tutti quei soggetti? Purtroppo, c'è chi non collabora. Mauro è un ragazzo di 15 anni molto felice, ma quando aveva un anno non lo era. Rinchiuso nel brefotrofio di Milano, si dondolava avanti e indietro con gli occhi spalancati nel vuoto. Quel dondolio era il suo unico passatempo. Per i medici dell'istituto era il sintomo dello choc da abbandono, un disturbo psicologico che si sviluppa nei soggetti chiusi in istituto san dal terzo mese di vita e li costringe ad identificare la mamma inesistente con una sedia, un albero o un qualunque oggetto che rimane sotto i loro occhi per molte ore. Oggi Mauro vive a Bologna. È figlio adottivo di Laura e Giorgio Filippi, lei casalinga e lui operaio specializzato... nel palazzo a fianco a quello dei Filippi, abita un altro bambino della stessa età, ma il colore della sua pelle è diverso. È nato in India e oggi si chiama Giuliano (Rivolta, n.d.r.) (...) i Filippi e i Rivolta sono insieme il simbolo e il traguardo irraggiungibile per mezzo milione di coppie che agognano a ricevere dai 26 tribunali dei minorenni distribuiti sul territorio nazionale un bene raro e prezioso: un figlio" (Romano Cantore, "Panorama", 27 febbraio '84). (Bruno Scatassa, da Segno nel mondo, 11/2/86)

EGGY, OUR FRIENDTom: Look, Jane. What a lovely day ! There isn't a single cloud in the sky and the sun is shining. Let's play in the garden ! Jane: Oh yes! Look,Tom a rocket! It looks like a dish ! Eggy: Finally on the Earth !Tom: Lok ! It looks like a gree egg !Eggy Oh, here are two two - legged terrestrials and a four- leggend one. How big and tell they are!!Tom : What's your name ?Eggy:My name 's Eggy. Jane: Where are you from ?Eggy: I coma from a wonderful palnet amongthe stars. Its name is Eggland !Tom: How is Eggland ? Please, tell us!Eggy: It's full of good things: there are montains of chocolate, rivers of milk, lakes of honey and many, many sweet-trees.Jane: Oh, it's splendid !Tom: But why are you here on the Earth ?

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Eggy: Because...Oh, dear ! It's terribly late !Good-bye, friends ! Good-bye !Tom and Jane: Good-bye, Eggy ! Good-bye !Jane: Mummy, daddy, come and see !Tom: Look at that bright dot that is moving away.Father: Yes, It's a UFO (*)Tom and Jane: No, no!! It's Eggy, our friend!!Mother: Yes, yes, surely!!!...But now eat up and go to bed.(*) UFO is an abbreviation for the words UNIDENTIFIED FLYING OBJECT

EGGY, NOTRE AMITom: Jane, regardez. Quelle belle journée ! Il n'ya pas une nuage dans le ciel et le soleil brile! Allons jouer dans le jardin !J : Oh, oui ! Regardez, Tom, il ya une astronef ! Elle rassemble à une soucoupe volante !E : En fin sur la terre !T : Regardez! Elle rassemble à un oeuf vert !E : Oh, voilà deux terrestres bipedes et un autre quadupède; Commen ils sont grands et ahuts !T : Commen tu t'appelle toi ?E : Je m'appelle Eggy. je viens d'un planète merveilleux sur les étoiles. Il s'appelle Eggland.T : Commen ce planète est-il ? S'il vous palit, disez - le nous !E : Il est plein de belles choses: il y a des montagnes de chocolat, des rivières de lait, des alcs de mièl et beaucoup d'arbres de bon-bons. J : Oh, c'est merveilleux !T : Mais pourquoi tu es ici sur la terre ?E : Parce que...oh, parbleu ! C'est très tard! Au revoir, mes amis au revoir!T et J : Au revoir Eggy, au revoir !J : Regardez ce point lumineux qui se bouge.Père : Oui, c'est un UFO*T et J : Non, non! C'est Eggy, notre ami !Mère : Oui, oui, c'est sure !...Mais, maintenaint, c'est l'heure de manger et d'aller à dormir.*UFO est une abbréviation pour le mot UNIDENTIFIED FLYING OBJECT.

Glossario di alcuni termini di computereseAcceso: operazione per inserire od ottenere informazioni da qualche parte del sistema di elaborazione.Accesso diretto: processo di memorizzazione o lettura di dati direttamente dalle locazioni di memoria.Accesso sequenziale: processo di memorizzazione o ricerca dati attraverso la scansione di tutte le informazioni precedenti quella di interesse;Accoppiatore acustico: strumento che rende possibile la trasmissione di un segnale digitale utilizzando le normali linee telefoniche.Aggiornamento: processo di inserimento, cancellamento, modifica di record in un file.Alfanumerico: carattere che può, alternativamente, rappresentare una lettera, un numero od un segno speciale.Algoritmo: serie di passi logici necessari a risolvere un problema.ALU: (Aritmetic and Logic Unit) è la parte della CPU in cui hanno luogo le operazioni aritmetiche.Analogico: dato od informazione rappresentante una grandezza fisica, come la velocità o la temperatura, piuttosto che un numero.Assembler: programma capace di tradurre delle istruzioni, scritte in linguaggio assembler, in codice macchina.Attivatore: circuito che, in particolari situazioni, si comporta come un interruttore comandato dall'elaboratore.Basic: Biginners All-purpose Symbolic Instruction Code - Linguaggio ad alto livello.Bit: Binary digit (0 od 1) - unità base della notazione binaria.Boud: unità di misura della quantità di bits trasferiti da un sistema ad un altro.

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Buffer: area di immagazzinaggio temporaneo delle informazioni che devono essere trasferite da una parte all'altra.Bug: errore di programmazione.Byte: un numero fisso di bit, normalmente 8, che vengono combinati insieme per realizzare un carattere. CAD: Computer Aided design - uso delle capacità di un elaboratore nella realizzazione di disegni.CAI/CAL: Computer Aided Instruction/ Learning - uso delle capacità di un eleaboratore per migliorare le tecniche di insegnamento ed apprendimento.Campo: sottodivisione di un record in cui è stato memorizzato un singolo gruppo di dati.Carattere: uno dei simboli che possono venire rappresentati in un computer. CBI/CBL: (Computer Based Instruction/Learning ) uso di un computer per insegnare od imparare.Chip: circuito integratocomposto da dispositivi di tipo semi-conduttivo.CMI/CML: (Computer Managed Instruction/Learning) uso delle capacità di un elaboratore per controllare il processo dell' apprendimento.Codice: un insieme di istruzioni in un programma.Codice a barre: insieme di linee di diverso spessore capaci di rappresentare dati o istruzioni.Codice macchina: insieme di istruzioni, scritto in codice binario, che l'elaboratore è in grado di eseguire senza alcuna necessità di traduzione.COM: (Computer Output on Microfilm) un metodo di memorizzazione di informazioni su microfilm o microfiche.Comando: un'istruzione a cui l'elaboratore ubbidirà.Compatibilità: prerogativa dell'Hardware o del Software di interagire reciprocamente.Compilatore: programma capace di tradurre istruzioni scritte in linguaggio ad alto livello, in codice macchina. Computer: strumento elettronico che, sotto il controllo di un programma residente in memoria, esegue una sequenza di operazioni.Computer analogico: elaboratore realizzato per gestire soprattutto segnali analogici.Controllo di processo: monitoraggio automatico e controllo di un processo attraverso un elaboratore programmato per interagire con il processo stesso.Convertitore A/D: strumento che converte un segnale analogico in un segnale digitale comprensibile dal computer.CPU: (Central Processing Unit)unità di elaborazione centrale- in essa risiedono la ALU, la AS e l'Unità di Controllo.Crash: blocco di un programma, prima del suo termine, per ragione non nota.Cursore: speciale simbolo che compare sul visore e che indica la posizione in cui l'elaboratore posizionerà il successivo carattere.Data Base: archivio di informazioni.Dato: informazione di qualsiasi tipo, fornita al computer per essere elaborata.Debug: processo di ricerca e correzione degli eventuali errori presenti in un programma.Diagramma di flusso: rappresentazione grafica dei passi logici presenti in un algoritmo.Digitalizzatore: strumento che traduce segnali analogici, normalmente coordinate di un'immagine grafica, negli equivalenti digitali processabili da un elaboratore.Disco: supporto magnetico per la memorizzazione permanente di dati e istruzioni.Documentazione: note esplicative che, solitamente, accompagnano un programma.Esecuzione: processo di realizzazione delle istruzioni specificate in un programma.File: insieme di gruppi di dati organizzati in records.File di trascrizione: un insieme di record utilizzati durante un processo batch per aggiornare il file principale.Floppy disk: supporto magnetico, a forma di disco sottile, su cui possono venire memorizzati dati e programmi.Grafica ad alta risoluzione: termine generico applicato a terminali grafici capaci di almeno 30000 puntiHard copy: stampa su carta del contenuto di schermo.IAS: (Internal Access Store) memoria interna alla CPU dell'elaboratore.In linea: metodo di elaborazione che usa circuiti direttamente sotto il controllo della CPU.Informazione: termine usato per indicare quanto generato da un elaboratore.Input: flusso dei dati di entrata in un elaboratore.

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Interativo: modo di operare in cui elaboratore ed utilizzatore comunicano tra di loro durante l'esecuzione di un prgramma;Interfaccia: hardware o firnware e/o software necessari per permettere alla CPU di colloquiare con differenti dispositivi esterni (stampante, memoria di massa...).Interprete: software che traduce ed esegue un programma sorgente una linea alla volta.Joystick: dispositivo a forma di leva in cui segnali analogici vengono generati dal movimento della leva stessa.K: abbreviazione per Kilobyte. Esso indica il valore di 2 =1024.Liner print: stampante riproducente una riga alla volta.Linguaggio ad alto livello: linguaggio orientato al problema ed in cui numerose istruzioni macchina sono rappresentate da un solo comando.Linguaggio assembly: linguaggio di programmazione di basso livello; in esso ogni processo è rappresentato da una singola istruzione.Logica: gestione elettronica di informazioni a seguito di una sequenza di istruzioni.Mainframe: elaboratore con grosse capacità di memoria e molto veloce.Master file: il file di dati che costituisce la fonte principale di informazioni per una particolare applicazione.Memoria Back: memoria esterna al computer (supporti magnetici od altro).Menu: serie di opzioni o scelte visualizzate sullo schermo che guidano l'utilizzatore attraverso il programma.Microcomputer: un elaboratore basato sulla tecnologia del micro processore, con memoria limitata e di costo non elevato.Microfiche: un dispositivo di output consistente in lastre di materiale fotosensibile su cui vengono immagazzinate grandi quantità di informazioni.Microprocessore: insieme di circuiti logici realizzati su di un unico supporto di silicio.Mini-computer: un piccolo elaboratore, ma con caratteristiche superiori a quelle proprie di un microcomputer.Monitor: (i) parte del sistema operativo che dirige l'uso dei dispositivi periferici necessari durante l'esecuzione di un programma; (ii) una specie di unità output.Multi programmazione: sistema in cui numerosi utenti possono accedere contemporaneamente alle risorse di una stessa unità centrale.Output: informazioni comunicate ad un utilizzatore come risultato di una elaborazione.Pacchetto: programma o gruppo di programmi disegnati per un particolare scopo.Paddle: nome generico di un dispositivo di input utilizzato specialmente nei giochi.PCB: Printed Circuit Board - circuito stampato su cui i vari componenti elettronici sono saldati.Penna ottica: dispositivo di input solitamente associato ad una unità di rappresentazione grafica.Periferica: ogni tipo di apparecchiatura di input e di output che può venire collegata ad una CPU.Pixel: il più piccolo elemento costituente una immagine televisiva.Plotter digitale: strumento per tracciare disegni o grafici, che accetta segnali digitali.Porta: connettore attraverso cui una apparecchiatura esterna può venire connessa alla CPU di un elaboratore.Printout: output su stampante.Processing: manipolazione di dati sotto il controllo della CPU.Processo Batch: metodo per fare funzionare molti programmi insieme. Programma: insieme completo di istruzioni logicamente strutturate con la finalità di risolvere un dato problema.Programma di utilità: programma di sistema disegnato per eseguire un determinato compito ed accessibile con pochi comandi. Programma oggetto: programma tradotto pronto per essere eseguito. Programma sorgente: programma scritto in un qualsiasi linguaggio ad alto livello e che ha bisogno di essere tradotto per potere funzionare.RAM: Random Access Memory - memoria ad accesso casuale su cui il programmatore scrive e legge dati e programmi.Record: insieme di entità trattate come una unità.Riconoscitore ottico di carattere: sistema capace di riconoscere automaticamente caratteri attraverso un sensore ottico.ROM: (Read Only Memory) memoria di sola lettura su cui sono racchiusi dati o programmi immodificabili.

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Routine: insieme di istruzioni con un preciso scopo.Run: l'atto di esecuzione (lancio) di un programma.Search: esame sistematico di un insieme di dati per uno scopo preciso.Segmento: un certo numero di linee in un programma.Sensore: un sistema di input sovente utilizzato nei programmi di processo.Simulazione: metodo di utilizzazione di un sistema per mezzo della realizzazione di un suo modello in un elaboratore.Sintassi: gruppo di regole per combinare gli elementi di un linguaggio in un insieme consentito.Software: ogni tipo di istruzione o programma al di fuori delle sue finalità.Sort: ordinamento di un insieme di dati in accordo ad una particolare regola.Sovrascrivere: inserire nuovi dati od informazioni in file cancellando quanto già stato ivi memorizzato.Stampante a margherita: stampante a bassa velocità, ma elevata quantità di stampa.Stampante a matrice: stampante di elevata velocità ma modesta qualità di stampa. Può riprodurre anche grafici o disegni.Stampante laser: stampante ultra veloce in cui i caratteri vengono generati da un fascio di luce laser.Subroutine: un insieme di istruzioni svolgenti un determinato compito, ma non un programma completo. Possono fare parte di un programma più vasto.Tastiera: dispositivo di input simile a quello presente in una macchina da scrivere.Tastierino numerico: simile ad una tastiera ma con i soli caratteri numerici e di controllo.Tavoletta grafica: dispositivo di input in cui i movimenti di una penna su di una superficie sensibile vengono trasformati in segnali digitali interpretabili da un elaboratore.Telescrivente: terminale consistente in una tastiera, simile ad una macchina da scrivere, ed in una stampante spesso associata ad un lettore/perforatore di nastri.Teletext: pagine di informazioni memorizzate in un elaboratore centralizzato ed accessibile attraverso un normale apparecchio TV (equivalente inglese dell'italiano Videotel n.d.t.).Terminale: periferica composta da una tastiera ed uno schermo separati dall'elaboratore principale.Timesharing: un metodo di elaborazione in cui numerosi utenti possono utilizzare un grande elaboratore apparentemente in contemporanea.Trace: mezzo utilizzato per l'analisi di un programma mentre funziona. Fornisce il contenuto delle variabili, le linee in esecuzione.Verifica: analisi dei dati immediatamente dopo il loro inserimento per assicurarsi della compatibilità con il pèrogramma.VDU: (Visual Display Unit) unità di visualizzazione tramite schermo televisivo di dati e programma.Word Processor: sistema computerizzato capace di assistere in un certo numero di lavori di segreteria come la scrittura di lettere e documenti.

L'ENERGIA SOLAREEsistono due maniere per sfruttare l'energia che il sole invia sulla terra.La prima, ben conosciuta da tutti, consiste nel riscaldare un fluido (in genere acqua o aria) mediante le radiazioni solari captate da appositi pannelli. L'acqua o l'aria calda così ottenute possono poi essere utilizzate in svariate applicazioni civili (condizionamento termico degli edifici, produzione di acqua sanitaria), agricole (riscaldamento di serre o stalle, essiccazione di foraggi), industriali. Questa tecnologia è oggi discretamente diffusa in quanto di semplice applicazione ed economicamente conveniente in molte situazioni.È anche possibile, (sebbene attualmente questo utilizzo è considerato poco conveniente) attraverso un sistema di specchi opportunamente orientati, concentrare i raggi solari su una caldaia in modo da ottenere vapore ad alta temperatura con il quale azionare un gruppo turboalternatore per la produzione di energia elettrica.Una centrale di questo tipo, della potenza di 1 MW, è stata sperimentata in Sicilia, presso Adrano (CT). L'impianto è stato realizzato da un consorzio europeo cui hanno partecipato anche ENEL e ANSALDO.La tecnologia più promettente per ottenere energia elettrica dal sole è indubbiamente la conversione fotovoltaica. Essa sfrutta la capacità di alcuni elementi (per es. silicio) di trasformare direttamente la radiazione solare in elettricità.I primi impianti di questo tipo sono stati utilizzati sui satelliti artificiali; poi il loro impiego è stato esteso al settore delle telecomunicazioni (per es. l'alimentazione di posti telefonici di emergenza lungo le autostrade) ed

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oggi comincia a trovare applicazione anche in utenze di medie dimensioni (case sparse, celle frigorifere, pompe per l'acqua ecc.).In Italia sono già state completate in questo settore diverse iniziative di dimensioni ridotte (decine di kW) (l'impianto dell'Isola del Giglio, quelli di Verona e delle isole Tremiti; di particolare importanza il DELPHOS, della potenza di 1 MW, che sta per essere realizzato in Puglia).Il costo della tecnologia solare è ancora piuttosto elevato e conveniente soltanto quando le condizioni ambientali non consentono un normale allacciamento alla rete elettrica nazionale.La maggiore possibilità di penetrazione di questa fonte energetica, ai costi attuali, è dunque relativa ai paesi in via di sviluppo dove si realizzano già oggi le condizioni ottimali per il suo impiego (fabbisogni energetici bassi, difficoltà di approvvigionamento di combustibili fossili, assenza di personale specializzato e di parti di ricambio per la manutenzione degli impianti energetici convenzionali, idonee condizioni climatiche, ecc.).Il miglioramento delle tecniche industriali di produzione potrebbe comunque, nel medio termine, rendere l'energia solare concorrenziale per applicazioni più generalizzate. (E.N.E.A. Comitato Nazionale per la ricerca e per lo sviluppo dell'Energia Nucleare e delle Energie Alternative).

LA FUSIONE NUCLEAREL'energia del futuroLa fusione nucleare controllata, rappresenta in teoria la soluzione ottimale per risolvere in maniera definitiva il problema dell'approvvigionamento di energia; pertanto su di essa si sono concentrati gli sforzi dei maggiori paesi industrializzati.Il processo che si tenta di realizzare è analogo a quello che avviene nel sole dove atomi di idrogeno si uniscono strettamente, ovvero si fondono tra loro, dando origine ad un altro elemento che si chiama elio. Come avviene nella fissione nucleare, durante questo fenomeno si ha una parziale sparizione di massa che si trasforma in energia che anche in questo caso è enorme se confrontata con quella ottenibile bruciando i combustibili fossili.Per realizzare in modo controllato questo processo sono necessarie temperature di parecchie decine di milioni di gradi centigradi. Le difficoltà che si incontrano nel portare e mantenere un gas a temperature così elevate evitandone, nel contempo, il contatto con i materiali dell'impianto, costituiscono i problemi da risolvere per arrivare allo sfruttamento su scala industriale della fusione nucleare.Lo stato attuale della tecnologia e le esperienze condotte in numerosi paesi tra cui l'Italia non rendono credibile l'impiego industriale di questa fonte energetica prima di 50 anni.L'Enea ha due compiti fondamentali: - promuovere la qualificazione dell'industria nazionale anche attraverso la diffusione e il trasferimento all'intero sistema produttivo di tecnologie, processi e prodotti avanzati, sviluppati nei settori dell'energia nucleare e delle altre fonti di energia alternative al petrolio, nel quadro della politica energetica nazionale e nel rispetto della natura e dell'ambiente.- garantire la sicurezza degli impieghi pacifici dell'energia nucleare.

I VIAGGI INTERPLANETARI"Dalla terra alla luna" è il titolo di un libro scritto nel 1865 da J. Verne. In esso l'autore immagina che tre persone cerchino di raggiungere la luna, chiusi all'interno di un proiettile, sparato da un enorme cannone.Da allora è trascorso poco più di un secolo: il 21.7.1969 il primo astronauta posava il piede sulla luna durante la missione di Apollo 11, rimanendoci per 21 ore.L'uomo ha sempre desiderato di percorrere gli spazi celesti, a partire dalla leggenda di Icaro a quella dei tentativi di un mandarino cinese. Già al tempo dei Greci, Luciano di Samosata descrive un viaggio fantascientifico a bordo di una rudimentale macchina. Anche i Maya e gli Inca fino da 2000 anni a.C. parlavano di viaggi sulla luna.Verso la fine del XIX secolo vengono elaborate le prime teorie scientifiche su veicoli con propulsione a razzo e con pilota.Nel 1898 esce lo studio di Tsiolkowsky "Esplorazione dell'universo mediante veicoli con propulsione a razzo".Ma un notevole sviluppo degli studi si ha tra le due guerre mondiali soprattutto in Germania in cui nel 1942 venivano costruiti i V2, alcuni dei quali vennero lanciati su Londra.

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Nel 1957 i sovietici lanciarono in orbita il primo satellite artificiale, lo Sputnik I, seguito nello stesso anno dallo Sputnik II che aveva a bordo la cagnetta Laika che morì nello spazio.Nel 1958 gli Stati Uniti lanciarono l'Explorer I e nel 1959 il Lunik 2 che si schianta sulla superficie della luna raggiunta cos’è per la prima volta.Nel 1961 avviene il primo lancio con astronauti, la Vostok I con a bordo Y. Gagarin. Nel 1962 l'americano J. Glenn vola in orbita intorno alla terra con la capsula Mercury.Gli anni 60 videro un succedersi di numerosi voli e il realizzarsi anche dell'aggancio tra due veicoli spaziali in orbita; inoltre numerosi veicoli raggiungevano la luna, ma ancora senza astronauti.Come abbiamo detto, il primo uomo scese sulla luna nel 1969.Negli ultimi anni è ormai frequente vedere in televisione le immagini in cronaca diretta della partenza, del volo di un'astronave verso gli spazi celesti e delle attività degli astronauti a bordo e all'esterno della capsula.Le persone che partecipano a questi voli spaziali sono specialisti che compiono ricerche sia di natura scientifica che tecnica. Dal punto di vista scientifico, si studia il comportamento e le reazioni del corpo umano sottoposto a condizioni ambientali completamente diverse e i sistemi per l'assistenza e la sopravvivenza nello spazio.Dal punto di vista tecnico si collaudano nuovi metodi di lavoro e nuovi materiali in grado di affrontare e sostenere condizioni limite.Tutto questo è oggi possibile per l'impiego di tecnologie avanzatissime, in particolare di quelle elettroniche (calcolatori) che compiono con assoluta precisione i calcoli necessari per far eseguire al mezzo spaziale le operazioni necessarie a definire la traiettoria, la posizione nel percorso, le necessarie correzioni di rotta, le comunicazioni con la base terrestre, la ripresa e l'invio a terra delle immagini scattate con la cinepresa.Il futuro prevede la realizzazione di progetti ambiziosi.In una delle ultime missioni dello Spacelab, gli astronauti hanno eseguito il lavoro di montaggio e smontaggio di una struttura metallica posta nello spazio libero: ciò prelude, in un prossimo futuro, alla costruzione di centri operativi in orbita di controllo dei satelliti artificiali (gli americani prevedono la sua realizzazione entro il 2OO0, vi abiteranno 8 persone con cambio ogni tre mesi; mediante una navicella spaziale facente base sul satellite, potranno raggiungere e riparare i satelliti danneggiati).Entro il 2000 è prevista la costruzione di una grande base spaziale, a forma di ruota, capace di ospitare fino a 10000 persone con un ambiente simile a quello terrestre, con laghi e fiumi artificiali.Le enormi spese necessarie per realizzare questi progetti, sono in gran parte sostenute da imprese commerciali orientate ad usare lo spazio per ottenere a lungo termine grandi vantaggi economici (satelliti per le trasmissioni, uso dell'energia solare a basso costo, l'assenza di gravità che permette determinate lavorazioni industriali).La navetta spaziale, Space Shuttle, può essere usata per più missioni perché, oltre a poter restare a lungo in orbita, può essere manovrata con mezzi propri e quindi può atterrare in qualsiasi aeroporto; essa potrà servire come una vera e propria linea aerea.Ma per evitare che si ripeta la tragedia dei primi del 1986, in cui 8 persone sono morte nell'esplosione dello Shuttle, occorrerà che l'uomo, sempre più incamminato verso una civiltà ad alta tecnologia, dovrà essere in grado di controllare il mondo tecnologico e scientifico, le sue possibilità e i suoi limiti, per evitare che l'umanità diventi essa stessa la vittima delle sue stesse intenzioni.

ARTE VISUALE E CINETICA E ARTE CONCETTUALEA partire dal 1960, con l'inizio della revisione critica dei sistemi sociale, economico, industriale e soprattutto dopo la grande contestazione del 1968, si evidenziano in arte due tendenze opposte.La prima si orienta verso una programmazione ed una realizzazione tecnologica e scientifica delle arti visuali; come l'arte ottica o optical art che studia gli stimoli visivi prodotti da colori, linee, figure geometriche piane e solide. O come l'arte cinetica che, sfruttando svariati mezzi (come l'accostamento di diversi segni grafici e colori alla meccanica e all'elettricità), approfondisce la ricerca dell'arte ottica attraverso sistemi meccanici luminosi, elettromagnetici ed anche quella che viene chiamata arte computerizzata ottenuta con l'ausilio del cervello elettronico. V.Vasarely (1908), a partire dal 1944 si dedica alla pittura ed in particolare all'arte concreta che il manifesto "jaune" del 1955 definirà come arte cinetica. Le sue opere riguardano la modalità della percezione basandosi su precise geometrie e colori puri (spesso solo il bianco e il nero) creando effetti di movimento e intercambiabilità delle strutture.

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All'opposto di queste tendenze scientifiche, geometriche e visuali, possono essere raggruppate col nome di Arte Concettuale, una serie di correnti che rifiutano l'oggetto per cercare di esprimere un pensiero anche come rifiuto della commercializzazione dell'arte. È questa una corrente artistica d'avanguardia formatasi negli ultimi anni. Essa ha spostato l'attenzione dal prodotto (opera d'arte), al progetto, al processo col quale esso si forma esprimendosi con varie forme (schizzi, frasi, materiali diversi, fotografie, registrazioni su nastro e su videotape, ecc.).Uno degli artisti più noti nel campo dell'arte concettuale è Christo (1935) (pseudonimo di Christo Javacheff), famoso per i suoi impacchettamenti. In particolare appartiene alla tendenza artistica detta del comportamento che produce elementi artistici effimeri e non opere d'arte durature. Questo artista ha impacchettato statue, monumenti, facciate di chiese, due Km. delle coste australiane, oltre 5000 metri cubi di aria. Nel prossimo futuro ha intenzione di impacchettare il Grand Canon.Artisti come Christo, Kosuth, Paolini, Barry, Prini, intendono, con le loro opere, ammonirci su quanto potrà essere anonimo il nostro futuro se la civiltà dei consumi continuerà a condizionare sempre di più la nostra vita.Le opere di Christo trasformano i normali ambienti facendoli diventare strani e allarmanti, creando nello spettatore un senso di vuoto e di inquietudine.La maggior parte delle persone è scettica sull'opera degli artisti d'avanguardia, anche perché tra autentici artisti si mescolano ciarlatani, forse più che in ogni altra epoca.Ma la storia ci insegna che i grandi movimenti innovatori dell'arte spesso non sono stati compresi al loro inizio, quindi occorre aspettare a dare un giudizio.Certamente la stessa storia ci insegna che l'opera d'arte è una partecipazione agli altri della creatività dell'artista attraverso opere che superano il momento storico e sociale particolare, restando come testimonianze dell'ingegno umano nel tempo. MUSICA INFORMATICASi ottiene con un elaboratore numerico appositamente programmato a trattare l'informazione musicale e che è in grado di avere ulteriori applicazioni quali la composizione assistita, quella automatica, la sintesi del suono, il trattamento dei segnali concreti, l'esecuzione e la stampa di partiture, l'analisi del suono e quella musicologica. Le tecnologie digitali, nel campo dei suoni, sono state applicate solo recentemente, ma hanno dato grandi risultati relativamente alla fedeltà e alla dinamica del messaggio sonoro riprodotto. (Nel 1979, la Philips presentò il primo giradischi digitale a lettura ottica mediante un raggio laser).Il disco, di 12 cm. di diametro, presenta una grandissima sequenza di numeri elementari formati da 0 a 1 racchiusi in una serie di forellini disposti a spirale sul disco e letti da un finissimo raggio; Non vi è quindi alcun contatto tra disco e testina, pertanto il disco non viene danneggiato dall'usura e presenta un suono sempre nitido. I puntini, letti dal raggio, vengono decodificati da digitale a analogico e quindi amplificati e diffusi in suoni. In questi anni stiamo assistendo alla sostituzione massiccia tra hi-fi analogica e quella digitale e sempre di più i macrosolchi lasciano spazio ai dischi digitali.Composizione: l'elaboratore richiede la formalizzazione di informazioni (trasformazione in codici) attraverso dei programmi di aiuto alla composizione per cui l'elaboratore diventa una specie di assistente del compositore (composizione assistita). La composizione automatica prevede che l'elaboratore produce una partitura scritta eseguibile in maniera tradizionale o dallo stesso computer: il compositore crea il programma anziché la tradizionale partitura.Il suono viene generato simulando la forma d'onda con una rappresentazione di numeri successivi ognuno dei quali corrisponde a un elemento minimo dell'intero tempo (per scrivere un secondo di musica, sono necessari 30000 numeri).Un convertitore digitale trasforma i numeri in un'onda elettrica udibile con un amplificatore.Così la matematica serve a sintetizzare il suono.Si distinguono due tipi di sintesi:- additiva: composizione del suono attraverso la somma di onde sinuisoidali che hanno ampiezza e frequenza indipendenti e variabili nel tempo. Consente la ricostruzione di qualunque suono.- sottrattiva: si parte da un suono ricco di timbri, quasi un rumore bianco, e attraverso il filtraggio si tolgono o si attenuano gli elementi indesiderati (e particolarmente adatte per la sintesi del canto).

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- distorsione non lineare: l'onda sinuosidale viene distorta; variando l'onda base, risultano variate le caratteristiche timbriche del suono ottenuto. - sintesi moltiplicativa: ottenuta dal prodotto di due onde, trasforma la struttura armonica dei suoni in base alle frequenze dei suoni moltiplicati. - sintesi per modulazione di frequenza: con due oscillatori, uno per la frequenza ed uno per la modulazione, per ottenere variabili armoniche. È la tecnica più utilizzata nella musica informatica.Il trattamento dei suoni concreti, immessi nell'elaboratore con il convertitore digitale, li sottopone a diverse trasformazioni (filtraggio statico, dinamico; trasposizione di altezza, compressione o dilatazione nel tempo; movimento del suono nello spazio; montaggio, concatenazione, miscelazione, disposizione dei suoni con una precisione al millesimo di secondo; combinazione di tutte queste operazioni con la sintesi di cui sopra).I sistemi per l'esecuzione delle partiture così ottenute, si diversificano a seconda se la velocità del calcolo è micro, mini, maxi, per la velocità di elaborazione, le persone che vi lavorano, ecc.L'esecuzione può essere in tempo differito, in modo interattivo, in tempo reale.- tempo differito: viene introdotto il programma nell'elaboratore per sintetizzare il suono e eseguire la partitura. La macchina esegue da sola nel tempo che gli è necessario a fare i calcoli e solo al termine si può ascoltare l'esecuzione completa.- modo interattivo: si ha un rapporto tra musicista con risposte rapide o immediate.- tempo reale: permettono la contemporaneità tra esecuzione e ascolto.Attualmente la maggior parte della musica informatica prodotta può essere ascoltata con la registrazione su nastro magnetico ed anche in abbinamento con esecuzioni dal vivo.La musica informatica è nata verso il 1960 con i primi calcolatori; a partire dal 1970 sorgono i primi grandi centri per l'indagine scientifica e la produzione musicale informatica (I.R.C.A.M. a Parigi).In Italia vi sono centri importanti a Venezia, Napoli, Milano, Bologna e Modena.

SCHEDA OPERATIVA- Il mondo d'oggi ha tanti problemi da risolvere. Prendine in esame alcuni (fame, corsa agli armamenti, inquinamento), tracciane i contorni precisi ed elenca possibili soluzioni. - Anche l'Italia ha tanti problemi da risolvere: la salvaguardia della natura, la disoccupazione, al difesa e la valorizzazione del patrimonio artistico, ecc. Affronta uno di questi problemi, indicandone le cause, le conseguenze e prospettandone le possibili soluzioni.- Le fabbriche stanno modificando i loro cicli lavorativi attraverso una sempre più completa automatizzazione. Quali sono i problemi immediati e i benefici che ciò comporta ?- Descrivi come vorresti che fosse il tuo futuro e quello di tutta l'umanità. - Quali saranno i cibi del futuro ?- A che cosa servono i satelliti artificiali ?- La corsa alla conquista dello spazio è costellata anche da tragedie. Secondo te, vale la pena di continuare?- Che cosa è la fantascienza ?- Conosci qualche libro di fantascienza che ha anticipato il futuro ?- Savez-vous où les hommes sont-ils arrivés en explorant l'universe ?- Quel' a été le dernier grand accident dans l'éxpace ?- Est-ce que vous vous rappellez qui a été le premier homme qui est allé sur la lune ?- Can you tell me where the men did arrive exploring the universe ?- What has the last big accident been ?- Do you remember the name of the first man that walked on the moon ?- Conosci alcuni termini del linguaggio BASIC ?- In che cosa consiste l'energia solare ? E la fusione nucleare ?- Quali sono i viaggi spaziali che ricordi ?- Che cosa ci riserva il futuro nel campo dei viaggi nello spazio ?- In che cosa consiste l'arte visuale e cinetica ? E l'arte concettuale? E la computer grafic ?- Esprimi la tua opinione sugli artisti e le opere d'avanguardia. - Attraverso le tecnologie digitali è possibile fare musica. Ricerca il funzionamento dei dischi digitali e dei sistemi di produzione e riproduzione.- Pensare alla tua salute oggi, significa avere dei figli più sani domani.

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- Conosci qualche test medico che potresti già fare per conoscere le tue caratteristiche e prendergli accorgimenti necessari ?Tracce per la composizione scritta-I tuoi progetti per il futuro: parlane in una lettera ad un amico.- La tua città domani: che cosa faresti per renderla migliore? Esponi le tue idee sull'argomento in una lettera al sindaco.- Immagina l'incontro con un extraterrestre: esprimilo attraverso un dialogo.

3.8. UNITÀ DIDATTICA: L'ENERGIA

ENERGIA ELETTRICA PROTAGONISTA DEL MONDO CONTEMPORANEO.Molti sono i tipi di energia quotidianamente usati dall'uomo per azionare le macchine. Per ottenere l'energia elettrica si possono utilizzare tutte le risorse energetiche della Terra; si può sfruttare l'energia meccanica dell'acqua che cade per trasformarla (nelle centrali idroelettriche) in energia idroelettrica; si può trasformare il calore o l'energia termica derivante dalla combustione del petrolio, del gas metano e della legna; si può trasformare l'energia atomica o nucleare; si può immagazzinare il calore del Sole (energia solare); si può trasformare il calore della crosta terrestre (energia geotermica) o la forza del vento (energia eolica). Ma, se tutti questi tipi di energia possono essere trasformati in energia elettrica, la stessa energia elettrica, a sua volta, può essere agevolmente trasformata in energia termica e meccanica.La produzione di questi diversi tipi di energia varia da paese a paese. Un territorio ricco di acque e di montagne come la Svizzera troverà più conveniente produrre energia idroelettrica, un paese arido e ricco di petrolio o di gas come l'Arabia Saudita brucerà invece questi combustibili; l'Italia, ricca di vulcani antichi, potrà utilizzare anche il calore che si sprigiona dalla crosta terrestre. (L. Foa - S. Paolucci, L'Europa, Zanichelli, 1976.)

STORIE DEL PETROLIOIl primo pozzo in profondità fu scavato negli Stati Uniti nel 1859. La corsa ai pozzi di petrolio provocò il rapido ammassarsi di ingenti fortune, il cui maggiore beneficiario fu un industriale intraprendente e senza scrupoli, John D. Rockefeller. La società da lui fondata, la Standard Oil, divenne ben presto un autentico impero, al punto che il governo americano, utilizzando una legge contro i monopoli, lo costrinse nel 1911 a smantellarla. La Standard Oil si divise così in varie società, la maggiore delle quali, la Standard Oil del New Jersey (nota oggi come Exxon) rimase a Rockefeller, ed è tuttora la più ricca e importante compagnia petrolifera mondiale. Le maggiori compagnie petrolifere mondiali hanno bilanci che superano quelli di molti stati del mondo. Le più grandi sono sette, e sono note come le sette sorelle. Cinque sono ameri-cane: oltre alla Exxon, la Gulf, la Texaco, la Socony-Mobil e la Standard Oil of California (SOCAL). Due sono europee: l'inglese BP e l'anglo-olandese Shell, che è la seconda nel mondo dopo la Exxon (Shell, in inglese, vuol dire con-chiglia, e una conchiglia è appunto il simbolo di questa compagnia). Ce ne sono anche molte altre, come le francesi CFP-Total e ELF-ERAP (che è statale, come la nostra ENI), ma queste sette sono le più importanti.Nel Medio Oriente, la storia del petrolio comincia negli ultimi decenni del secolo scorso, con le contese fra tedeschi, russi e inglesi per ottenere concessioni per la ricerca di petrolio dai governi dell'Impero Ottomano e della Persia: due regioni nelle quali si conosceva già l'esistenza del prezioso liquido. Il primo successo si ebbe nel 1908, ed è così raccontato dallo storico ufficiale della compagnia che sarebbe poi diventata la BP: Wilson (un giovane tenente che era stato mandato in Persia con un distaccamento di lancieri del Bengala per proteggere la squadra dei perforatori), che stava dormendo all'aperto fuori della sua tenda, fu svegliato alle 4,30 del mattino da rumori e grida insolite al vicino pozzo n. 1. Si alzò e ci andò di corsa. Vide che il petrolio stava sgorgando a cinquanta piedi al di sopra della cima della sonda. Stava inondando i perforatori e i persiani che danzavano all'impazzata attorno alla sonda urlando e soffocando, un pò per l'eccitazione e un pò per via del gas che usciva. Il giorno era il 26 maggio 1908 e benchè possiamo essere certi che nessun ragazzo di scuola troverà questa data nei suoi testi di storia, era in realtà una delle date più significative nella storia del mondo. Certo, lo storico inglese esagerava un pò, ma l'oro nero avrebbe presto cambiato il volto di quella parte del mondo. Oltre che di guerre e di colpi di stato, la storia del petrolio è piena anche di curiosità divertenti. (R. Finzi e altri, I continenti extraeuropei, Zanichelli, 1976.)

L'ENERGIA NUCLEARE: sarà l'atomo a risolvere i nostri problemi?

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Al momento attuale, la maggior parte dell'energia di cui abbiamo bisogno è ottenuta bruciando carbone e petrolio, che sono combustibili fossili. Essi provengono da giacimenti che si sono formati circa duecentocinquanta milioni di anni fa in speciali condizioni meteorologiche, che non si sono più manifestate sulla Terra. Quando estraiamo carbone dalle miniere e petrolio dai pozzi, consumiamo delle riserve che non si stanno riformando. In Italia e in altri paesi si utilizza anche la caduta dell'acqua per la produzione di elettricità, ma sul consumo totale del mondo, questa energia idroelettrica ha una importanza limitata. Per di più ormai quasi tutte le grosse cadute d'acqua sono state sfruttate.In avvenire, a un certo momento, tutto il carbone e il petrolio del mondo saranno consumati, e questo momento può arrivare più presto di quello che crediamo; la domanda di energia cresce con una rapidità sorprendente e, per soddisfarla, siamo costretti a bruciare combustibili in quantità sempre maggiori. Parecchie sono le ragioni dell'aumento di richiesta di energia: la popolazione del mondo cresce assai rapidamente; molti paesi che erano sottosviluppati cominciano ora a industrializzarsi; il tenore di vita si eleva ovunque. Come risultato, un numero sempre maggiore di persone consuma quantità sempre maggiori di energia nelle case, e vuole acquistare, in quantità sempre maggiori, merci prodotte da macchine che, per funzionare, hanno bisogno di energia. Gli esperti affermano che, se la domanda di energia continua a crescere col ritmo attuale, le riserve mondiali di carbone e di petrolio dureranno poche centinaia di anni.È una fortuna che, in questo momento critico della storia umana, l'uomo abbia imparato a procurarsi energia sfruttando le possibilità offertegli dall'atomo. Già parecchi impianti atomici producono elettricità; alcune navi e un rompighiaccio a propulsione atomica sono scesi in mare; e l'energia atomica è stata usata in via sperimentale per il riscaldamento delle case.Gli impianti atomici vengono spesso chiamati più propriamente impianti nucleari, perché l'energia atomica proviene tutta dai nuclei degli atomi. L'energia elettrica viene generata da quella atomica in appositi impianti elettronucleari. In genere, un impianto elettronucleare non è molto diverso da una normale centrale che genera elettricità utilizzando combustibili fossili. Una centrale normale consta essenzialmente di una caldaia, una turbina e un generatore. Nella caldaia il carbone e il petrolio vengono bruciati per sviluppare calore, che trasforma l'acqua in vapore. Il vapore fa girare la turbina, e questa mette in moto il generatore. Muovendosi il generatore produce elettricità che viene mandata nelle linee ad alta tensione e distribuita dove occorre.In un impianto elettronucleare, un reattore - una pila atomica moderna - sostituisce la caldaia: quando vi si produce la reazione a catena e si libera energia atomica, esso si riscalda moltissimo. Il calore così prodotto trasforma l'acqua in vapore. Come in un normale impianto, il vapore fa girare la turbina, e questa aziona il generatore, che, a sua volta, produce elettricità. (da L. Fermi, Storia dell'atomo, Milano, Feltrinelli, 1964.)

L'ENERGIA IMPIEGATA CONTRO L'UOMO : due testimoni raccontano la tragedia di Hiroshima.Improvvisamente si sprigionò un lampo, come quando si incendia una gigantesca fiaccola di magnesio. Quando mi buttai a terra, faccia sotto, venne una mostruosa esplosione. Quando riaprii gli occhi, intorno a me era tanto scuro che non potevo vedere nulla. Era come se, nel calore del mattino, si fosse fatta mezzanotte. Vidi giacenti nelle strade e nei mucchi di cenere che una volta erano stati case innumerevoli cadaveri carbonizzati. La città bruciava ancora ed osservai come cadessero, struggendosi, i pali dei lampioni. Non c'era strada che non fosse coperta di macerie e di cadaveri.(Tsutomo Yamaguchi, sopravvissuto ad Hiroshima.)Entrai a Hiroshima il 25 settembre: fui il primo cinereporter ad arrivarci. C'era il deserto. La città era vuota, spopolata: io e la mia troupe eravamo i soli esseri viventi. Un silenzio che non ho più sentito in vita mia. Il colore dominante era di ferro bruciato, rosso-viola. Il cielo quel giorno era luminoso, azzurro, splendeva il sole. Una visione apocalittica. Tutto intorno la distruzione. Rimanemmo terrorizzati. Per minuti, non per attimi, non pronunciammo parola. Per molto tempo, non so dire per quanto, non sapemmo dirci nulla: avevamo dimenticato di essere là per lavorare. Non ci aspettavamo uno spettacolo simile. C'era in piedi un grosso edificio in cemento armato, svuotato all'interno. Sui muri trovammo tracce di sangue. L'aria odorava di bruciato. Presso il fiume c'era odore di morte insopportabile. Fino a tre chilometri circa dal centro della città l'esplosione aveva seminato rovine e morte. Gli alberi erano carbonizzati, sembravano tizzoni spenti piantati nella terra. (A. Brancati, Fare storia, 3° vol., La Nuova Italia, 1985.)

GRAN BRETAGNA: Una nazione fortunata dal punto di vista energetico.

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Il primo problema era quello di sostituire il carbone, la cui produzione continuava a calare e che non soltanto non veniva più esportato, ma era una fonte di energia insufficiente anche per le industrie nazionali. Il suo posto è ora stato preso dal metano, dal petrolio e dall'energia nucleare.Il gas metano giunge in massima parte dall'Algeria. Allo sbocco del Tamigi nel Mare del Nord si trovano i terminali dei grandi metanodotti che lo convogliano verso l'interno. Il petrolio arriva dai paesi produttori del Medio Oriente, su capaci navi cisterna, che per il loro grande pescaggio, hanno bisogno di ancorarsi in acque profonde ed utilizzano perciò gli sbocchi degli estuari. Qui appunto sono sorte le più importanti raffinerie, associate spesso a fabbriche di prodotti petrol-chimici.Ancora nel Mare del Nord, tra le coste norvegesi e quelle inglesi, sono stati scoperti importanti giacimenti di gas metano e di petrolio. Compagnie petrolifere inglesi e americane hanno impiantato sul fondo marino, anche a grande distanza dalla costa, imponenti e complesse piattaforme per l'estrazione del combustibile e ne hanno iniziato un intenso sfruttamento. Grazie a questi giacimenti e all'uso del carbone, di cui è ricca, la Gran Bretagna ha potuto ridurre quasi del tutto l'acquisto all'estero di fonti di energia, diminuendo in tal modo sensibilmente il deficit commerciale.Per il numero di centrali atomiche, alimentate da uranio naturale, attualmente in funzione, la Gran Bretagna è al primo posto del mondo. Altre ne sono già in costruzione, ma la produzione di energia termonucleare è tuttora rallentata, sia dall'altissimo costo degli impianti, sia dai rischi di inquinamento atmosferico che essa comporta. (L. Foa - S. Paolucci - G. Sofri, L'Europa e il bacino mediterraneo, Zanichelli, 1984.)

THE ENGLISH INDUSTRYThe activity where is employed more often then not of English people is industry. Great Britain was the first nation into the world that established modern industry, and it was the first too, followed on U.S.A., to develop scientific research to apply the results in the usual way of life.If we have to mention the most popular English industries, we need more then this few pages: we can remember textile industry (Manchester) for natural and synthetic products, the steel industry, car (Morris, Austin) and aeronautic industry, chemical industry, etc. The first matters that need for processing, coming from abroad: there is only coal in Great Britain.In almost all of countries in the world, coal production is on the decrease, because they prefer to use petroleum, but Englishmen are conservative, and because their Country is full of coal, they use it to warm up their houses, to give power to industries, to travel. And they export it again, also not so much like some years ago: this is the reason because famous mines of Galles, of central zone and of Scotland haven't close again.Englishmen were always popular for their fleet, that at the time being is one of the most important in the world, and all Continents have relationship with boats of U.K. Trade was another important source of gain for U.K. that always researched new faculty of trade. Of course, the first condition to have this trade are easy communication and, since Great Britain an island, it was obvious that sea trade was the most important. But other means of transport - roads, rivers, rail-roads - are very good, too. As far as airplanes, we can remember the merger of two great British airlines, BOAC and BEA, that formed the greatest airline in the world.

L'INDUSTRIA INGLESE.L'attività nella quale è impiegata la maggior parte della popolazione inglese è l'industria. La Gran Bretagna è stata la prima nazione al mondo a creare l'industria moderna ed è stata anche la prima, seguita dagli Stati Uniti, a sviluppare la ricerca scientifica per applicarne i risultati alla vita pratica di tutti i giorni.Se dovessimo citare le industrie inglesi più famose, non basterebbero queste pagine: limitiamoci a ricordare l'industria tessile (nella zona di Mancheste) per i prodotti naturali e sintetici, quella della produzione di acciaio, l'industria automobilistica (Morris, Austin), quella aeronautica, la chimica ecc. Le materie prime necessarie alle lavorazioni industriali provengono dall'estero: in Gran Bretagna c'è solo carbone.

I TRENI VANNO ANCORA A VAPOREIn quasi tutti gli Stati del mondo la produzione di carbone è in diminuzione, poiché si preferisce usare il petrolio, ma gli Inglesi sono conservatori, cioè attaccati alle tradizioni, e poiché il Paese è ricco di carbone continuano ad usarlo per riscaldare le case, per fornire energia alle industrie, per far viaggiare i treni. E ne esportano ancora, anche se meno che in passato: ecco perché le famose miniere del Galles, della zona centrale e della Scozia non hanno ancora chiuso i battenti.

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Gli Inglesi sono sempre stati famosi per la loro flotta, ancor oggi una delle prime del mondo, e tutti i Continenti hanno rapporti con le navi del Regno Unito. Il commercio è stato un'altra fondamentale fonte di guadagno per la Gran Bretagna, che ha sempre cercato nuove possibilità di scambi commerciali. Ora, la condizione prima per effettuare tali scambi sono le comunicazioni facili e poiché la Gran Bretagna è una isola era ovvio che il trasporto marittimo avesse la predominanza. Ma anche gli altri mezzi di trasporto - strade, vie d'acqua interne, ferrovie - sono ottime. Quanto agli aerei basta ricordare la fusione delle due grandi compagnie aeree britanniche, BOAC e BEA, allo scopo di creare la più grande società aerea del mondo.

L'INDUSTRIE FRANCAISEL'industrie francaise s'est developpée gràce aux riches gisements, à l'abondance d'énergie hydro-èlectrique, thermique, nuclèaire, et gràce à l'énorme réseau de communications fluvials et de chemin de fer. Les produits du sous-sol francais sont differents et abondants: fer, bauxite, potasse, charbon, uranium, gaz natural. Tous les produits, sauf les deux derniers, se trouvent dans la partie centre-orientale du Pays. Dans le domaine nucléair fonctionnent quatre grands réacteurs de puissance et plusieurs réacteurs de recherche. À Rance (en Normandie) fonctionne une centrale qui utilize l'énergie fournie des marèes. Les fleuves, surtout dans la regione orientale, ont un cours regulier; ils sont riches d'eau et ils sont mis en communication (unis) par un réseau à mailles serrées de canals, qui permettent, ainsi, de mettre en communication les zones minières avec les centres industriels et avec les cours d'eau de l'Allemande et du Belgique. Au total, ou a 7.433 Km de vaies navigables, fleuves et canals; et puis il faut ajouter 36.500 Km de chemins de fer et 649.000 Km de routes. Le fer et le charbon ont favorisé l'enorme développement de l'industrie sidérurgique, qui se trouve, maintenant, au troisième place en Europa, màme si domaines de l'industrie mécanique, la France détient des places importants, soit pour sa production, soit pour ses carathéristiques de qualité. Sa production des véicules automobiles est enorme. Ses industries de voitures sont très celèbres: la Renault, la Peugeot, la Citroèn, la Simca et la Pahard. L'industrie automobiliste a obtenu (est arrivée) un degré d'excellence tecnique et d'importance économique qui la met au quatrième place dans le monde. Dans le domaine de l'aéronautique civile, très celèbres sont les Caravelle et puis, parmi les avions militaires les differents modèles du Mirage. Dans le domaine de constructions navals, les chantiers francais sont au cinquième. La France se distingue dans un autre domaine de la mecanique; c'est celui des locomoteurs Diesel et électriques, avec la production de types de rare éfficacité et de vitesse. Enfin, il faut donner un aperáu de la question de l'industrie chimique, qui comprend toutes les productions les plus importans du domaine: les engrais pour l'agricolture, les matières plastiques, les colorants, les soltants, les produits pharmaceutiques, les parfums, les cosmétiques.

L'INDUSTRIA FRANCESEL'industria francese si è sviluppata grazie ai ricchi giacimenti, all'abbondanza di energia idroelettrica, termica, nucleare ed all'enorme rete di comunicazioni fluviali e ferroviarie. I prodotti del sottosuolo francese sono vari e abbondanti: ferro, bauxite, potassa, carbone, uranio, gas naturale. Tutti i prodotti, salvo gli ultimi due, si trovano nella parte centro-orientale del Paese. Nel campo dell'energia nucleare sono in funzione quattro grandi reattori di potenza e numerosi di ricerca. A Rance (in Normandia) è in funzione una centrale che utilizza l'energia fornita dalle maree.I fiumi, specie nella regione orientale, hanno corso regolare, sono ricchi d'acqua e sono collegati da una fitta rete di canali, permettendo così l'allacciamento dalle zone minerarie con i centri industriali, ed anche con le vie d'acqua della Germania e del Belgio. In totale si hanno 7.433 Km di vie navigabili tra fiumi e canali, ai quali si debbono aggiungere 36.500 Km di ferrovie e 649.000 Km di strade.Il ferro e il carbone, anche se quest'ultimo in parte è d'importazione, hanno favorito l'enorme sviluppo dell'industria siderurgica, al punto tale da portarla al terzo posto in Europa.In tutti i rami dell'industria meccanica la Francia detiene posti importanti sia per volume produttivo sia per caratteristiche qualitative. Enorme è la produzione di autoveicoli.Famose sono le industrie automobilistiche della Renault, della Peugeot, della Citroen, della Simca e della Pahard.L'industria automobilistica ha raggiunto un grado di eccellenza tecnica e di importanza economica che la pone al quarto posto nel mondo.Famosi nel campo dell'aeronautica civile sono i Caravelle e fra gli aerei militari i vari modelli del Mirage. Nelle costruzioni navali i cantieri francesi sono al quinto posto nel mondo.

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Un altro ramo della meccanica in cui la Francia spicca è quello dei locomotori Diesel ed elettrici, con la produzione di tipi di rara efficienza e velocità.Un cenno particolare merita, poi, l'industria chimica che comprende tutte le produzioni fondamentali di questo settore: dai fertilizzanti per l'agricoltura alle materie plastiche, dai coloranti ai solventi, dai prodotti farmaceutici ai profumi e cosmetici.

ENERGIA CINETICA E ENERGIA POTENZIALEColui che lavora deve nutrirsi adeguatamente perché qualsiasi attività implica un dispendio di energia ricavata dall'elaborazione di particolari sostanze che forniscono all'organismo il combustibile necessario al suo buon funzionamento.Possiamo dire che un corpo possiede energia quando ha la capacità di compiere un lavoro. Misurare l'energia di un corpo vuol dire determinare il lavoro che è in grado di eseguire. Esistono varie forme di energia in cui risulta evidente che tale concetto è strettamente collegato al concetto di lavoro. Una macchina quando è ferma non fa alcun lavoro, ma possiede una riserva di energia pronta ad essere usata. Esiste quindi:- un'energia statica o potenziale- un'energia cinetica o di movimento.Sia l'uno che l'altro tipo vengono misurate dal lavoro che sono in grado di compiere. Le unità di misura sono quelle usate per il lavoro.Varie forme di energia possono passare da un corpo all'altro, subire trasformazioni senza variarne la quantità.Osserviamo un ragazzo che gioca al pallone. La gamba in movimento (energia cinetica di tipo muscolare) colpisce il pallone che si deforma; per un attimo l'energia di movimento si trasforma in energia elastica del pallone che colpito si mette in movimento (energia elastica in energia cinetica). Il pallone urta contro un muro, si ferma per un istante (energia elastica) e rimbalza (ancora energia di movimento).In pratica spesso si confonde l'energia con la potenza.Si tratta di due concetti relativi al lavoro, ma con significato diverso. Infatti mentre l'energia, come già abbiamo detto, è la capacità di compiere un lavoro, la potenza è il lavoro fatto nell'unità di tempo.La potenza mette in risalto la velocità con cui si porta a termine un lavoro. Ad esempio: di due macchine che portano a conclusione uno stesso lavoro in tempi diversi, diremo che è più potente quella che ha impiegato un tempo minore.Problemi di fisica1) Trovare la forza in Newton che sviluppano i freni di una macchina, di massa q. 3, velocità 50 Km/h, arrestandola nello spazio di mt. 15.Soluzione: Ec = 1/2 m v2 = 1/2 300 (500:36)2 = (150 x 190,44) = 28566JF = L/s = 28566 : 15 = 1904,4 N.2) Quale lavoro fa una persona di Kg peso 60 salendo una scalinata di 50 gradini ognuno alto 10 m.h = 50 x 10 = 500 cm --- 5 mtL = F x h = 60 x 5 = 300 Kgm3) Una macchina viaggia alla velocità di 25 mt/sec. Ad un certo momento accelera e la sua accelerazione costante è di 3 mt/sec2. Calcolare la sua velocità dopo 5 sec e lo spazio percorso dopo 10 secondi.V = Vo + at = 25 + 3 x 5 = 40 mt/sec --- 144 Km/hs = Vot + 1/2 at2 = 25 x 10 + 1/2 3.100 = 400 mt

ENERGIE TRADIZIONALI E ENERGIE ALTERNATIVEL'energia è la capacità di un elemento di eseguire un lavoro. Poichè per la fisica il lavoro è il prodotto di una forza per uno spostamento, ogni impiego di energia determina lavoro.Ogni corpo possiede energia:- secondo la posizione si parla di energia potenziale (o energia di posizione); - secondo il movimento, di energia cinetica;- secondo il tipo di reazione, di energia chimica e nucleare;- secondo il tipo di corrente, di energia elettrica.Per molti millenni l'uomo ha usato soltanto l'energia muscolare propria e poi l'aiuto di quella degli animali.L'uso successivo degli attrezzi gli ha permesso di applicare meglio e di amplificare la propria forza e i propri spostamenti.

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Ha quindi cominciato a sfruttare le fonti energetiche spontanee offerte dalla natura (acqua, sole, vento); tale sfruttamento delle forze naturali, si è fatto via via più intensivo, spesso in maniera sconsiderata, attraverso l'uso di tecnologie sempre più avanzate. L'energia si può manifestare in varie forme e ogni manifestazione può essere trasformata in altre. Le più importanti forme di energia sono: - Termodinamica: si ha quando un corpo ha la capacità di produrre lavoro con la possibilità di valutare la differenza dell'energia posseduta dal corpo allo stato iniziale e a quello finale.La termodinamica si occupa soprattutto delle trasformazioni di calore in lavoro meccanico e viceversa (il calore è una particolare forma di energia che può essere trasformata in altre forme di energia).- Elettrica: l'energia esiste in correlazione con i circuiti elettrici che la determinano i quali però né la creano né la distruggono perché tale energia si manifesta dalla trasformazione di altre forme di energia o lavoro e può a sua volta trasformarsi in altre forme. L'impiego dell'energia elettrica risale alla fine dell'800 con l'intenzione delle prime macchine elettriche (capaci di trasformare l'energia meccanica in energia elettrica), delle lampade a incandescenza, del motore elettrico (trasforma l'energia elettrica in energia meccanica). La prima centrale elettrica si ha a New York nel 1882, per merito di T. Edison; essa veniva alimentata a carbone. In Italia la prima centrale fu costruita a Milano nel 1885.Per produrre energia elettrica, viene usato combustibile fossile, (carbone e petrolio), la caduta dell'acqua e, a partire dal 1942 la scissione atomica.- Atomica: si divide in energia cosmica e energia nucleare.- Energia cosmica: particelle di protoni, elettroni positivi e negativi, onde elettromagnetiche ad altissima frequenza, nuclei di atomi, provenienti da tutte le direzioni dello spazio che bombardano continuamente la terra e sono dotate di energia elevatissima.- Energia nucleare: viene liberata dal nucleo dell'atomo per reazione nucleare o decadimento radioattivo. Tutta l'energia che proviene dallo spazio, per le reazioni atomiche che avvengono nelle stelle producendo temperature di milioni e milioni di gradi, e di tipo atomico.È l'energia del futuro, basti pensare che 1 Kg di uranio può liberare tanta energia quanto 2.500.000 di Kg di carbone; ed anche perché le fonti energetiche naturali sono in via di esaurimento. - Energia eolica: è prodotta dalle masse di aria, che per differente pressione atmosferica, si spostano da una zona all'altra (causando i venti). - Energia solare: è di tipo termico, ottenuta concentrando i raggi solari su pannelli.Le fonti energetiche possono essere classificate in:- Esauribili: destinate ad estinguersi per l'impossibilità di ripetere tecnicamente i processi chimici e fisici che la natura ha compiuto in milioni di anni (carboni fossili, petrolio, gas, sostanze radioattive). - Inesauribili: legate al sole (solare), alla terra e ai fenomeni naturali (idrica, eolica, geotermica).- Rinnovabili: ottenute dal riciclaggio di materiali organici (rifiuti agricoli e urbani).I carboni fossili, derivati dalla trasformazione chimica dei vegetali, in ere geologiche lontanissime, si dividono in quattro gruppi fondamentali: torba, lignite, litantrace, antracite. Si differenziano tra loro per il diverso periodo di formazione, e il diverso potere calorico che esprimono nei processi di combustione.Il petrolio, da cui derivano molti altri prodotti, è il risultato delle trasformazioni di organismi animali e vegetali, che nel corso di milioni di anni, si sono depositati sul fondo del mare trasformandosi in idrocarburi per l'azione di batteri, altissime pressioni e temperature. I gas naturali, alcuni idrocarburi e il metano, hanno la stessa origine del petrolio e si sono formati dalla combinazione chimica e combustione dei loro componenti.Il grande sviluppo industriale ha consentito un rapido aumento della produzione e del benessere nella società umana, ma ha anche causato un impoverimento delle diverse fonti energetiche a cui si è fatto ricorso. Da qui è nata la necessità di trovare altre fonti energetiche che potessero garantire la produzione di energia per il futuro: esse sono l'eolica, la solare, la nucleare.Lo sfruttamento dell'energia solare si basa sul fatto che un elemento, sottoposto ai raggi del sole, si riscalda e quindi accumula energia la quale può essere utilizzata con:- pannelli solari: sono costituiti da casse metalliche in rame o in alluminio, verniciate internamente di nero, con coperchio di vetro, nel cui interno è posta una serpentina ove scorre un liquido che si riscalda facilmente. L'effetto serra che si determina all'interno della scatola, permettono di ottenere temperature di 60°-70°C. - Centrali solari: sono costituite da un gran numero di superfici speculari che essendo orientabili, vengono direzionate in un unico punto detto fuoco concentrando i raggi del sole.Si ottengono temperature anche oltre i 3000°C.

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- Celle fotovoltaiche: costituite da pannelli di cristalli speciali, (come il silicio) che hanno la particolarità di trasformare la luce solare direttamente in energia elettrica.Lo sfruttamento dell'energia posseduta dal vento, è molto antico (mulini a vento), ma con l'attuale sviluppo tecnologico, sarà possibile costruire centrali eoliche che produrranno elettricità. L'energia atomica si basa sulla fissione o fusione dei nuclei atomici di elementi radioattivi (uranio, plutonio ...) o sulla fusione tra loro di atomi di idrogeno. In tutti e due i casi (fissione e fusione), si sviluppa una enorme quantità di energia termica che può essere trasformata in energia meccanica e quindi elettrica.L'energia atomica è già stata sfruttata per la propulsione delle navi e per il riscaldamento urbano (Svezia), oltre che, purtroppo, per scopi bellici.ENEL (Ente Nazionale per l'Energia Elettrica) istituito nel 1962, ha il compito di produrre, importare, esportare, trasportare, distribuire e vendere l'energia elettrica adeguatamente alle necessità economiche e sociali del nostro Paese.ENI (Ente Nazionale Idrocarburi): istituito nel 1953, dal 1967 ha ampliato il suo intervento anche all'industria chimica e nucleare. La sua attività si articola in:- settore idrocarburi: AGIP e SNAM.- settore chimico e nucleare: ANIC e AGIP nucleare.- settore ingegneria e servizi: SNAM progetti, SAIPEM, TECNECO- settore manifatturiero: Nuovo Pignone, Lanerossi.

ENERGIA, DINAMISMO E ARMONIA NEL FUTURISMOFra i diversi movimenti artistici che cambiarono il mondo dell'arte ai primi del '900, il futurismo fu quello che rinnegando di più il passato, prestò attenzione all'era meccanica dove "tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido".Esso nacque come movimento culturale, a partire dalla pubblicazione di un manifesto programmatico di F.M. Marinetti sulle diverse arti (architettura, pittura, scultura, musica, letteratura): "come i nostri antenati trassero materia d'arte dall'atmosfera religiosa che incombeva sulle loro anime, così noi dobbiamo inspirarci ai tangibili miracoli della vita contemporanea, alla ferrea rete di velocità che avvolge la terra, ai transatlantici, ai voli meravigliosi che solcano i cieli, alle audacie dei navigatori subacquei, alla lotta spasmodica della conquista dell'ignoto" (Figarò, 20.2.1909).A questo primo manifesto seguono negli anni successivi: - 1910: Manifesto tecnico della pittura futurista (Carrà, Balla, Severini, Boccioni, Russolo) seguito dal Manifesto dei pittori futuristi.- 1912: Manifesto tecnico della letteratura futurista (Marinetti), il Manifesto tecnico della scultura futurista (Boccioni), il Manifesto tecnico della musica futurista (Pratella) e il Manifesto dei musici futuristi.- 1913: esce l'Arte dei rumori (Russolo).- 1914: manifesto dell'architettura futurista (Sant'Elia).- 1915: manifesto del Teatro futurista (Marinetti).Durante la I guerra mondiale il Futurismo sollecita l'intervento bellico con accesi toni nazionalistici e al termine della guerra i futuristi aderiscono al fascismo con una conclusione contraria alle premesse iniziali che si rifacevano alla libertà dell'artista da schemi e da regole.Il primo futurismo nasce dalla consapevolezza dei suoi aderenti, che l'arte era diventata ormai incapace di esprimere le trasformazioni, anche di pensiero, originate dalle nuove tecnologie e dallo sfruttamento delle diverse fonti energetiche: il motore, la macchina, la radio, il cinema, l'aeroplano, non solo avevano modificato la vita dell'uomo, ma ne avevano anche trasformato la sua visione del mondo.La teoria dei pittori futuristi, cerca di diventare pittura di movimento: le tele rappresentano composizioni articolate, dinamiche, con linee e forme molteplici e spezzettate, quasi ai limiti dell'astrazione, con una raffigurazione simultanea delle varie fasi del movimento.U. Boccioni (1882-1916): inizia dipingendo paesi, paesaggi, ritratti e figure in interni. Si dedica poi a rappresentare stati d'animo. Dopo il 1909 aderisce al futurismo e ne diviene uno dei protagonisti collaborando ai manifesti programmatici. Nel 1911 inizia la sua attività di scultore. Sia nella pittura che nella scultura, ricerca una rappresentazione sintetica e totale del dinamismo, prima con la simultaneità, poi con la scomposizione interna della figura. Sostenitore acceso dell'intervento dall'Italia in guerra, muore improvvisamente cadendo da cavallo.

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C. Carrà (1881-1966): l'incontro con Marinetti nel 1910, lo fa aderire al movimento futurista, ma già nel 1915 la sua pittura presenta elementi metafisici. Soprattutto dopo la guerra, si dedica sempre di più ad esemplificare l'immagine che rappresenta soprattutto la natura e i paesaggi.G. Balla (1874-1958): inizia come ritrattista; nei primi anni dal 1900 è uno dei principali esponenti del divisionismo rappresentando ritratti, paesaggi, temi sociali. Aderisce al Futurismo nel 1910 e ne fu uno dei maggiori esponenti indirizzando la sua ricerca e quindi la sua pittura verso la rappresentazione dell'immagine in movimento, l'analisi della percezione luminosa, la visualizzazione della velocità meccanica.L. Russolo (1885-1947): firmatario del manifesto futurista nel 1910, ne attua i concetti sia nella pittura, che nella scrittura in particolare e nella musica.G. Severini (1883-1966): iniziatore con gli altri precedenti del futurismo con l'elaborazione del manifesto. Dopo il 1920 si orienta verso uno stile più classico cercando di avvicinare la propria pittura al gusto del Novecento italiano, usando anche nuove tecniche quali il mosaico. Nelle sue opere intorno al 1940, c'è invece un ritorno al cubismo.

PSICOACUSTICALa percezione sonora indica la modalità secondo cui il sistema uditivo valuta le grandezze acustiche, implicando sia i meccanismi fisiologici del corpo umano che gli aspetti psicologici (emozioni, affetti) della persona.La psicoacustica studia:- la capacità dell'udito di valutare le caratteristiche fisiche dei suoni; - la capacità dell'udito di cogliere le variazioni dei suoni.In entrambi i casi è importante il concetto di "soglia" uditiva, soglia di udibilità: valore minimo dell'intensità sonora perché un suono possa essere udito; soglia del dolore: o massima intensità acustica che l'orecchio può sopportare; soglie differenziali: riguardano l'incremento minimo che ciascu-no dei caratteri distintivi del suono, altezza, intensità, timbro, richiede perché la sensazione uditiva riveli una differenza tra due stimoli successivi).Il decibel è l'unità di misura usata per misurare l'intensità dei rumori e dei suoni.La soglia assoluta indica la differenza tra stimoli percepibili e quelli non percepibili.La soglia differenziale indica la minima reazione apprezzabile. Secondo la "legge di Weber" afferma che uno stimolo deve essere aumentato di una frazione costante del suo valore, perché si possa cominciare a percepire la differenza.- Campo di udibilità: è la sensibilità dell'udito alle diverse frequenze, essa è massima tra 2000 e 5000 Hz, (hertz: frequenza di un fenomeno in un secondo), nulla al di sotto di 16-20 Hz (infrasuoni) e al di sopra di 16.000-20.000 Hz, (ultrasuoni).- Livello di sensazione soggettiva dell'intensità sonora: il comportamento fisico e psichico dell'orecchio cambia secondo le variazioni di frequenza e di intensità dei suoni. A bassa intensità l'orecchio è meno sensibile sia alle basse che alle alte frequenze e l'ascolto può dar luogo ad una audizione poco soddisfacente (per questo motivo le apparecchiature ad alta fedeltà del LOUDNESS, un comando che permette di attivare un circuito di compensazione che esalta le frequenze estreme e migliora, a basso volume, la fedeltà dell'ascolto).- Variazione di intensità: o capacità di apprezzare le variazioni di valore delle caratteristiche fisiche dei suoni. La valutazione delle variazioni minime di intensità percepibili dal sistema uditivo, o soglia differenziale di intensità, è più o meno la stessa sia ai bassi che agli alti livelli, mentre è di grande importanza la velocità alla quale essa avviene.- Identificazione spaziale di una sorgente sonora o stereofonia: è possibile perché i due apparati uditivi (l'orecchio destro e quello sinistro) riconoscono la direzione e la provenienza di un suono.Quando la fonte sonora si trova di fronte all'ascoltatore, l'onda sonora giunge contemporaneamente alle orecchie. Quando le due orecchie si trovano in posizione asimmetrica rispetto alla fonte sonora, lo stesso segnale giunge in tempi successivi, con fase e intensità diverse e il suono sembra provenire da due diverse direzioni.Ciò si verifica più evidentemente con suoni a bassa frequenza, mentre tende ad annullarsi alle alte frequenze.La stereofonia permette al contrario di identificare, se vi è intenzionalità di ascolto, una persona che parla in mezzo alla folla, uno strumento in mezzo a un'orchestra, selezionandone il suono; la cosa non sarebbe possibile con un ascolto monoaurale (con un orecchio solo).

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Musica elettronica: è prodotta direttamente con apparecchiature elettroacustiche o con l'elaborazione elettroacustica di suoni strumentali, voci. Le apparecchiature necessarie per produrre musica elettronica, sono:- quelle che generano suoni e rumori, quelle che li modificano, quelle che li mescolano e li combinano, quelle che li registrano su nastro.- Generatori: a) quelli che producono suoni semplici con frequenza pura, privi di qualunque armonico;b) quelli che producono il suono bianco che contiene tutte le frequenze udibili (tra 20 e 20.000 Hz).- Modificatori:a) filtri: elaborano qualunque suono, particolarmente quello bianco, filtrandone le componenti volute;b) modulatori: dell'ampiezza, della frequenza, della dinamica dei suoni.- Mescolatori: tavolo di missaggio o di mescola e dosaggio dei suoni che vi arrivano su distinti canali.- Registratori:i magnetofoni permettono di realizzare tutte le operazioni di missaggio, inserzione, montaggio, sovrapposizione, trasformazione dei suoni.Recentemente viene usato il calcolatore abbinando l'informatica alla musica: con esso è possibile sia programmare musica tradizionale trascritta in codice, sia brani basati su codici logico-matematici.La musica elettronica nasce e si sviluppa a partire dal 1950 aprendo spazi di scoperte di suoni sconosciuti e illimitati e superando la tradizionale contrapposizione tra suono e rumore.Attualmente i centri più avanzati in questo campo sono l'IRCAM di Parigi e quello di Friburgo.Oggi la musica elettronica è materia di studio nei conservatori. In Italia P. Grossi ha compiuto molti esperimenti di musica al computer IBM; altri compositori (L. BERIO, L. NONO), usano contemporaneamente la musica e gli strumenti tradizionali con musica elettronica registrata su nastro.

ENERGIA E LAVORO MUSCOLAREEnergia: capacità di un organismo di produrre lavoro nelle sue molteplici forme; è quindi un elemento costante di ogni attività.Metabolismo: insieme di reazioni chimiche che permettono la trasformazione delle sostanze ad alto livello energetico in quelle a basso livello e consentono all'individuo di mantenere il suo equilibrio fisiologico.Metabolismo basale: consumo energetico dell'individuo allo stato di riposo.Attraverso il metabolismo, l'organismo utilizza i glucidi, i lipidi e i protidi, per liberare l'energia necessaria e indispensabile alla vita della cellula.Il metabolismo dei glucidi prevede due fasi metaboliche: - anaerobica: si svolge entro il citoplasma cellulare;- aerobica: si attua nei mitocondri.Fonti energetiche: - Glucidi o carboidrati: sostanze generalmente solide, di colore bianco, per lo più solubili in acqua; quelli a struttura più semplici sono di sapore dolce (zucchero). - Lipidi: (o grassi), sono insolubili o scarsamente solubili in acqua, hanno aspetto untuoso e peso specifico minore dell'acqua.- Proteine: sostanze complesse (costituite da carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto e zolfo), prodotte esclusivamente dagli esseri viventi.Si calcola che l'uomo può disporre di circa 1,5 Kcal dall'ATP (acido adenosintrifosforico), di circa 2 Kcal da PC (e di circa 1200 Kcal dal glicogeno muscolare ed epatico, di circa 50.000 Kcal. dai lipidi di deposito e che, in effetti, costituiscono la maggiore riserva energetica.Quali di queste sostanze vengono di preferenza utilizzate nelle varie prestazioni sportive?1) Se la durata della prestazione non supera i 20 secondi, vengono impiegati quasi esclusivamente i legami altamente energetici e, durante i primi secondi, l'ATP e quindi il PC. 2) Se la durata della prestazione è limitata, si tratta cioè di un impegno di potenza e di tipo aerobico, la fonte energetica è la glicolisi anaerobica con una necessità di energia di 60 Kcal al minuto per 2-3 minuti.3) Se si tratta di attività tipicamente aerobica, che impegna un consumo di 100 Kcal/ora, l'energia necessaria deriva prima dalla glicolisi aerobica, dal glicogeno muscolare e epatico, successivamente dai lipidi di deposito (acidi grassi liberi nel plasma).

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- Lavoro anaerobico: si attua in condizioni muscolari di carenza di ossigeno, nel quale le contrazioni si svolgono in anaerobiosi senza la possibilità di resintesi ossidativa dei materiali energetici fra una contrazione e l'altra. Al termine del lavoro il muscolo è in grado di pagare il debito di ossigeno contratto.- Lavoro aerobico: sono presenti condizioni di buona ossigenazione e il fabbisogno di ossigeno viene soddisfatto durante l'esecuzione stessa. In realtà l'energia per ogni singola contrazione è determinata da reazioni anaerobiche, alle quali però seguono immediatamente reazioni ossidative che permettono il recupero tra una contrazione e l'altra. - Lavoro aerobico massimo (L.A.M.): è la più elevata quantità di lavoro effettuata in condizioni di aerobiosi muscolare.

CONSUMO ENERGETICO IN DIVERSI TIPI DI SPORTSPORT Kcal/DIE: Minimo / MassimoA riposo 1700 2200Corse veloci 3000 4000Corse di mezzo fondo e di fondo 3000 4000Lanci 3000 4500Corse ciclistiche a tappe 5000 8000Calcio, pallamano, hockey ecc. 3000 5000Sci (specialità alpine) 3000 4000Sci (specialità nordiche) 3500 5000Pugilato 3500 5000Sei giorni 6000 9000

Dopo un periodo di adattamento si presentano le condizioni di "STEADY STATE" o di equilibrio fra assunzione, trasporto e utilizzo dell'ossigeno.Fattori che permettono di attuare e che condizionano l'intensità e la durata di un lavoro aerobico:- componenti respiratorie deputate alla assunzione di ossigeno; - componenti cardiocircolatorie per il trasporto di ossigeno;- componenti periferiche per la utilizzazione energetica dell'ossigeno.Sistemi interessati nell'esercizio fisico:- sistema muscolare,- sistemi di supporto (cardiovascolare e polmonare),- metabolismo, bilancio idro-salino, risposta endocrina

SCHEDA OPERATIVAQuali paesi del mondo sono più ricchi di fonti energetiche ? Quali sono le fonti di energia maggiormente sfruttate ai nostri giorni ?L'Italia è un paese povero di materie prime, ma non è del tutto priva di fonti di energia. Quali sono quelle maggiormente sfruttate ?Quali zone d'Italia forniscono alla comunità nazionale maggiori quantità di energia ? Quali altre fonti di energia potrebbero essere sfruttate in Italia in modo più sistematico ?Nella zona dove risiedi esistono impianti per la produzione di energia elettrica ? Sapresti descrivere una centrale ?Descrivi le diverse caratteristiche dell'energia elettrica e di quella nucleare.L'energia atomica risolverà il nostro futuro ? Quali sono gli aspetti positivi e i rischi di una sua applicazione ?L'energia elettrica è in tutte le nostre case. Descrivi e disegna la struttura e il funzionamento dell'impianto elettrico.Descrivi un elettrodomestico e spiegane il funzionamento. Per quali altri scopi, positivi o negativi, può essere usata l'energia atomica ?Che cosa è il Newton ?Qual'è la differenza tra energia potenziale e energia cinetica ?Qual'è la differenza tra l'energia e la potenza ?Quali sono le forme di energia tradizionale e quali quelle alternative ?Quali sono le fonti di energia esauribili e quelle che sono invece rinnovabili?

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Come si è originato il petrolio ? Quali sono alcune delle sue applicazioni?Che cosa è l'E.N.E.L.? e l'E.N.I.?La meccanizzazione, la velocità, la macchina, hanno influenzato l'arte. Che cosa è il Futurismo ?Ricerca dati, notizie e riproduzioni di opere di pittori futuristi.Esegui un disegno in cui l'idea del movimento sia resa attraverso la rappresentazione di uno stesso elemento in posizioni successive.Anche il suono produce energia. Che cosa è la psicoacustica ? Descrivi l'anatomia dell'orecchio.Oggi è possibile elaborare e produrre musica con le macchine. Che cosa è la musica elettronica ?Quali sono gli elementi che permettono di fare musica elettronica ?Anche il corpo umano ha bisogno di energia per produrre altra energia. Quali sono gli alimenti energetici ?Quali sono le trasformazioni energetiche di cui è capace il corpo umano ?Tracce per la composizione scrittaIl risparmio energetico è ormai una necessità per tutti. Tuttavia continuiamo a sprecare, in casa e fuori, quantità considerevoli di energia.Descrivi le tue esperienze al riguardo e formula un realistico piano di risparmio energetico che potrebbe essere immediatamente attuato da te e dai tuoi famigliari.- What are the most important industries in England?- What are the most important first matters in England?- Tell me something about the most popular English industries.- Quelles sont les activités industrielles de la France?- De quelles matières premières est-elle riche la France?- Enumérez quelques industries les plus celèbres de la France et indiquez leur domaine d'intervention.

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