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Eventi Lunedì 20 ottobre 2014 Sanità - Chimica, Farmaceutica e Biotecnologie 9 “I l progetto scientifico del dipartimento di Scienze Chimiche dell’Uni- versità di Messina prevede lo sviluppo di competenze te- oriche e tecnico/applicative orientate all’attività di ricer- ca, anche attraverso la colla- borazione con altre strutture di ricerca nazionali e inter- nazionali, enti pubblici e privati, e imprese interessate al trasferimento industriale dei prodotti della ricerca”. È questo il quadro che traccia il direttore del dipartimento, il professor Giovanni Grassi. Insieme alle classiche aree tematiche della ricerca, sono coltivate ricerche interdisci- plinari in progettazione e studio di materiali funziona- li anche di interesse biofar- macologico; nanotecnolo- gie; conversione dell’energia solare; catalisi; tecnologie alimentari; chimica dell’am- biente; chimica dei beni cul- turali; modellizzazione di fluidi naturali e biologici. I temi di ricerca riflettono i diversi orientamenti di- sciplinari dei docenti e ri- cercatori (circa 50). La pre- senza di numerosi studiosi con competenze teoriche e sperimentali della chimica più avanzata, permette sia di proporsi nei confronti di industrie ed enti di ricerca, come punto di riferimento culturale e supporto tecnico/ applicativo, offrendo un am- pio spettro di servizi in atti- vità di ricerca e consulenza, sia di assicurare un’offerta formativa variegata e di alta qualità. Le ultime frontiere della ricerca riguardano energie rinnovabili, cura e prevenzione, e rispetto dell’ambiente Dalla produzione diretta di carburanti per ridurre il consumo di combustibili fossili alle nanotecnologie per sviluppare materiali “intelligenti” capaci di svolgere ruoli diversi. Fruttuosa la collaborazione con gruppi nazionali e internazionali, e con le multinazionali nei settori di competenza La fotosintesi artificiale: il sacro graal della ricerca scientifica Alcuni dei progetti di ricerca del Dipartimento riguardano la conversione di energia solare in energia chimica (fotosin- tesi artificiale). L’obiettivo è sviluppare sistemi supramole- colari nanostrutturati capaci di utilizzare la luce solare per produrre idrogeno dall’acqua. Un processo, ispirato dalla fotosintesi naturale, che permetterebbe di avere energia pulita a basso costo, superando i pro- blemi collegati all’in- termittenza e alla bassa concentrazione della luce solare. Rispetto ai processi fotovoltaici, la fotosintesi artificiale produce direttamente energia chimica (car- buranti), non energia elettrica. La produzione di carbu- ranti è molto più utile e conveniente della pro- duzione di energia elettrica. La fotosintesi artificiale, inoltre, consentirebbe il superamento di molti problemi socio-politici legati alla disponibilità di combustibile fossile. In questo am- bito, il dipartimento di Scienze Chimiche coordina un im- portante progetto nazionale (Nanosolar), comprendente otto gruppi di ricerca di diverse università, centri Cnr e istituti scientifici nazionali. Inoltre, esso è uno dei cofondatori, insie- me ad altre università italiane, del Centro interuniversitario per la fotosintesi artificiale. Numerose e molto intense sono le collaborazioni scientifiche internazionali di gruppi di ricerca del Dipartimento nel settore della fotosintesi artificiale e - in generale - della fotochimica e fotofisica di specie supramole- colari. Recentemente il Dipartimento ha inoltre acquisito una nuova strumentazione laser ultraveloce, una delle prime del meridione. La chimica oltre le molecole: le nanotecnologie e i materiali del futuro Tra gli aspetti più innovativi della moderna ricerca chimi- ca vi è senz’altro il progresso della chimica supramolecolare, definita come la chimica oltre le molecole. La chimica supra- molecolare ha dato un impulso decisivo allo sviluppo delle nanotecnologie. Queste offrono la possibilità di costruire di- spositivi sempre più compatti, partendo dall’organizzazione di semplici molecole, i mattoni più piccoli a disposizione dei chimici. In questo contesto opera attivamente il Dipartimen- to di Scienze Chimiche e un gruppo di ricercatori dell’Isti- tuto per lo studio dei materiali nanostrutturati del Cnr. Partendo dalla sintesi di molecole organiche e inorganiche, dalla caratterizzazione strutturale e dallo studio delle loro proprietà generali, si possono ottenere materiali funzionali “intelligenti”, sensori per varie applicazioni anche in ambi- to biomedico, nanomateriali per preservare beni culturali, dispositivi in grado di erogare reagenti in modo controllato nel tempo, nanocontenitori che possano veicolare seletti- vamente farmaci nell’organismo o materiali per la catalisi. Tecniche sofisticate di analisi, quali ad esempio la risonan- za magnetica nucleare ad alta risoluzione o svariati tipi di spettroscopia, l’analisi strutturale ai raggi X o la chimica computazionale, sono tutti strumenti disponibili in Dipar- timento e ampiamente impiegati per la risoluzione dei com- plessi problemi prospettati nella sfida per lo sviluppo della conoscenza. L’estensione ai sistemi biologici è un’interessante potenzialità. Dal laboratorio alla ricerca applicata il passo è quasi sempre breve: grazie ai ripetuti contatti con il Ris, Reparto investigazioni scientifiche - Carabinieri di Messina, con il quale il Dipartimento organizza il master di II livello in Scienze forensi, è nata l’idea di applicare tecniche inno- vative di riconoscimento molecolare di nuove droghe sinteti- che. Sono in via di sviluppo dei kit monouso che rivelano ed identificano diverse sostanze psicoattive. La “speciazione” come strumento di analisi di fluidi biologici e acque naturali Parte dell’attività di ricerca del Dipartimento è rivolta allo studio delle interazioni e della distribuzione di sostanze quali metalli, inquinanti di varia natura, farmaci o composti bio- logicamente attivi, in matrici complesse come fluidi biologici (sangue, urina, saliva), acque naturali (mari, fiumi, laghi), reflui industriali, acque di processo e prodotti commerciali. Dal punto di vista prettamente chimico tali sistemi sono solu- zioni multicomponente. In queste condizioni, per comprende- re pienamente il comportamento chimico e le proprietà di un elemento o di un composto, è fondamentale conoscere accura- tamente la sua “speciazione”, definita senza ambiguità dalla Iupac come “la distribuzione di un elemento tra le specie chi- miche in un sistema”. Questi studi sono di fondamentale im- portanza in campo biologico e sanitario, nella detossificazione e/o rimozione selettiva di specie non desiderate (chelation the- rapy per avvelenamento o accumulo metalli in patologie come Morbo di Wilson, sindromi di Parkinson e Alzheimer) o nel rilascio controllato di farmaci; in campo ambientale, nell’otti- mizzazione di tecniche di bonifica e rimozione di inquinanti da siti contaminati; in campo tecnologico/industriale per lo sviluppo di nuovi prodotti e il miglioramento delle caratteri- stiche e delle performance di quelli già esistenti (detergenti, cosmetici). L’attività di ricerca è svolta in collaborazione con numerosi gruppi nazionali e internazionali e con multinazio- nali operanti in diversi settori industriali. Distretto tecnologico bio-medico Sicilia Il Dipartimento è coinvolto nelle attività del Distretto tecnologico biomedico Sicilia - Ricerca scientifica e sviluppo sperimentale su due linee di azione: piattaforme biotecnologiche avanzate per la salute dell’uomo; drug delivery: veicoli per un’innovazione soste- nibile. La ricerca biomedica affronta sempre più frequentemen- te problemi connessi all’innalzamento della vita media, quali le patologie tumorali, malattie degenerative del sistema nervoso e patologie del sistema osteo-articolare. Le strategie adottate nella lotta a queste patologie sono sostanzialmente di due tipi: la dia- gnostica precoce di eventuali anomalie cellulari e lo sviluppo di tecniche farmacologiche mirate a potenziare l’efficacia terapeuti- ca, minimizzandone gli inevitabili effetti collaterali. L’attività pro- gettuale, che coinvolge centri pubblici e privati siciliani, prevede lo sviluppo di una piattaforma tecnologica per l’identificazione di nuovi farmaci, diagnostici e biomarker multifunzionali con applicazioni in patologie osteo-articolari e lo sviluppo di sistemi di trasporto dei farmaci capaci di raggiungere e riconoscere selet- tivamente i siti per il rilascio del farmaco. ■■ UNIMESSINA DIP. SCIENZE CHIMICHE / Sono 50 i docenti e i ricercatori impegnati in attività interdisciplinari di studio e di progettazione Dal laboratorio all’impresa, l’unione fa la ricerca Nanotecnologie, energia solare, catalisi, tecnologie alimentari, chimica dell’ambiente e dei beni culturali, modellizzazione di fluidi

UNIMESSINA DIP. SCIENZE CHIMICHE Dal laboratorio all ...€¦ · Reparto investigazioni scientifiche - Carabinieri di Messina, ... reflui industriali, acque di processo e prodotti

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EventiLunedì 20 ottobre 2014 Sanità - Chimica, Farmaceutica e Biotecnologie 9

“Il progetto scientifico del dipartimento di

Scienze Chimiche dell’Uni-versità di Messina prevede lo sviluppo di competenze te-oriche e tecnico/applicative orientate all’attività di ricer-ca, anche attraverso la colla-

borazione con altre strutture di ricerca nazionali e inter-nazionali, enti pubblici e privati, e imprese interessate al trasferimento industriale dei prodotti della ricerca”. È questo il quadro che traccia il direttore del dipartimento,

il professor Giovanni Grassi. Insieme alle classiche aree tematiche della ricerca, sono coltivate ricerche interdisci-plinari in progettazione e studio di materiali funziona-li anche di interesse biofar-macologico; nanotecnolo-

gie; conversione dell’energia solare; catalisi; tecnologie alimentari; chimica dell’am-biente; chimica dei beni cul-turali; modellizzazione di fluidi naturali e biologici.I temi di ricerca riflettono i diversi orientamenti di-

sciplinari dei docenti e ri-cercatori (circa 50). La pre-senza di numerosi studiosi con competenze teoriche e sperimentali della chimica più avanzata, permette sia di proporsi nei confronti di industrie ed enti di ricerca,

come punto di riferimento culturale e supporto tecnico/applicativo, offrendo un am-pio spettro di servizi in atti-vità di ricerca e consulenza, sia di assicurare un’offerta formativa variegata e di alta qualità.

Le ultime frontiere della ricerca riguardano energie rinnovabili, cura e prevenzione, e rispetto dell’ambienteDalla produzione diretta di carburanti per ridurre il consumo di combustibili fossili alle nanotecnologie per sviluppare materiali “intelligenti” capaci di svolgere ruoli diversi. Fruttuosa la collaborazione con gruppi nazionali e internazionali, e con le multinazionali nei settori di competenza

La fotosintesi artificiale: il sacro graal della ricerca scientifica

Alcuni dei progetti di ricerca del Dipartimento riguardano la conversione di energia solare in energia chimica (fotosin-tesi artificiale). L’obiettivo è sviluppare sistemi supramole-colari nanostrutturati capaci di utilizzare la luce solare per produrre idrogeno dall’acqua. Un processo, ispirato dalla fotosintesi naturale, che permetterebbe di avere energia pulita a basso costo, superando i pro-blemi collegati all’in-termittenza e alla bassa concentrazione della luce solare. Rispetto ai processi fotovoltaici, la fotosintesi artificiale produce direttamente energia chimica (car-buranti), non energia elettrica. La produzione di carbu-ranti è molto più utile e conveniente della pro-duzione di energia elettrica. La fotosintesi artificiale, inoltre, consentirebbe il superamento di molti problemi socio-politici legati alla disponibilità di combustibile fossile. In questo am-bito, il dipartimento di Scienze Chimiche coordina un im-portante progetto nazionale (Nanosolar), comprendente otto gruppi di ricerca di diverse università, centri Cnr e istituti scientifici nazionali. Inoltre, esso è uno dei cofondatori, insie-me ad altre università italiane, del Centro interuniversitario per la fotosintesi artificiale. Numerose e molto intense sono le collaborazioni scientifiche internazionali di gruppi di ricerca del Dipartimento nel settore della fotosintesi artificiale e - in generale - della fotochimica e fotofisica di specie supramole-colari. Recentemente il Dipartimento ha inoltre acquisito una nuova strumentazione laser ultraveloce, una delle prime del meridione.

La chimica oltre le molecole: le nanotecnologie e i materiali del futuro

Tra gli aspetti più innovativi della moderna ricerca chimi-ca vi è senz’altro il progresso della chimica supramolecolare, definita come la chimica oltre le molecole. La chimica supra-

molecolare ha dato un impulso decisivo allo sviluppo delle nanotecnologie. Queste offrono la possibilità di costruire di-spositivi sempre più compatti, partendo dall’organizzazione di semplici molecole, i mattoni più piccoli a disposizione dei chimici. In questo contesto opera attivamente il Dipartimen-to di Scienze Chimiche e un gruppo di ricercatori dell’Isti-tuto per lo studio dei materiali nanostrutturati del Cnr. Partendo dalla sintesi di molecole organiche e inorganiche, dalla caratterizzazione strutturale e dallo studio delle loro proprietà generali, si possono ottenere materiali funzionali “intelligenti”, sensori per varie applicazioni anche in ambi-to biomedico, nanomateriali per preservare beni culturali, dispositivi in grado di erogare reagenti in modo controllato nel tempo, nanocontenitori che possano veicolare seletti-vamente farmaci nell’organismo o materiali per la catalisi. Tecniche sofisticate di analisi, quali ad esempio la risonan-za magnetica nucleare ad alta risoluzione o svariati tipi di spettroscopia, l’analisi strutturale ai raggi X o la chimica computazionale, sono tutti strumenti disponibili in Dipar-timento e ampiamente impiegati per la risoluzione dei com-plessi problemi prospettati nella sfida per lo sviluppo della conoscenza. L’estensione ai sistemi biologici è un’interessante potenzialità. Dal laboratorio alla ricerca applicata il passo è quasi sempre breve: grazie ai ripetuti contatti con il Ris, Reparto investigazioni scientifiche - Carabinieri di Messina, con il quale il Dipartimento organizza il master di II livello in Scienze forensi, è nata l’idea di applicare tecniche inno-vative di riconoscimento molecolare di nuove droghe sinteti-che. Sono in via di sviluppo dei kit monouso che rivelano ed identificano diverse sostanze psicoattive.

La “speciazione” come strumento di analisi di fluidi biologici e acque naturali

Parte dell’attività di ricerca del Dipartimento è rivolta allo studio delle interazioni e della distribuzione di sostanze quali metalli, inquinanti di varia natura, farmaci o composti bio-logicamente attivi, in matrici complesse come fluidi biologici (sangue, urina, saliva), acque naturali (mari, fiumi, laghi), reflui industriali, acque di processo e prodotti commerciali. Dal punto di vista prettamente chimico tali sistemi sono solu-zioni multicomponente. In queste condizioni, per comprende-re pienamente il comportamento chimico e le proprietà di un elemento o di un composto, è fondamentale conoscere accura-tamente la sua “speciazione”, definita senza ambiguità dalla Iupac come “la distribuzione di un elemento tra le specie chi-

miche in un sistema”. Questi studi sono di fondamentale im-portanza in campo biologico e sanitario, nella detossificazione e/o rimozione selettiva di specie non desiderate (chelation the-rapy per avvelenamento o accumulo metalli in patologie come Morbo di Wilson, sindromi di Parkinson e Alzheimer) o nel rilascio controllato di farmaci; in campo ambientale, nell’otti-mizzazione di tecniche di bonifica e rimozione di inquinanti da siti contaminati; in campo tecnologico/industriale per lo sviluppo di nuovi prodotti e il miglioramento delle caratteri-stiche e delle performance di quelli già esistenti (detergenti, cosmetici). L’attività di ricerca è svolta in collaborazione con numerosi gruppi nazionali e internazionali e con multinazio-nali operanti in diversi settori industriali.

Distretto tecnologico bio-medico Sicilia

Il Dipartimento è coinvolto nelle attività del Distretto tecnologico biomedico Sicilia - Ricerca scientifica e sviluppo sperimentale su due linee di azione: piattaforme biotecnologiche avanzate per la salute dell’uomo; drug delivery: veicoli per un’innovazione soste-nibile. La ricerca biomedica affronta sempre più frequentemen-te problemi connessi all’innalzamento della vita media, quali le patologie tumorali, malattie degenerative del sistema nervoso e patologie del sistema osteo-articolare. Le strategie adottate nella lotta a queste patologie sono sostanzialmente di due tipi: la dia-gnostica precoce di eventuali anomalie cellulari e lo sviluppo di tecniche farmacologiche mirate a potenziare l’efficacia terapeuti-ca, minimizzandone gli inevitabili effetti collaterali. L’attività pro-gettuale, che coinvolge centri pubblici e privati siciliani, prevede lo sviluppo di una piattaforma tecnologica per l’identificazione di nuovi farmaci, diagnostici e biomarker multifunzionali con applicazioni in patologie osteo-articolari e lo sviluppo di sistemi di trasporto dei farmaci capaci di raggiungere e riconoscere selet-tivamente i siti per il rilascio del farmaco.

■■■ UNIMESSINA DIP. SCIENZE CHIMICHE / Sono 50 i docenti e i ricercatori impegnati in attività interdisciplinari di studio e di progettazione

Dal laboratorio all’impresa, l’unione fa la ricercaNanotecnologie, energia solare, catalisi, tecnologie alimentari, chimica dell’ambiente e dei beni culturali, modellizzazione di fluidi