PROGETTO EDITORIALE:DARIO GAROFALO, TOMMASO GERIFOTO:DARIO GAROFALO ( www.dariogarofalo.com )TESTI:TOMMASO GERIPROGETTO GRAFICO:STEFANO ROIZCONTATTI:INFO@DARIOGAROFALO.COM | PH. +39 328 0482929TOMGERI@GMAIL.COM | PH. +39 347 9418327STEFANOROIZ@YAHOO.IT | PH. +39 328 5814660

LA GADGÈ NASCE NEL 2011 COME SERVIZIO DI RACCOLTA MATERIALE PER L'EDITORIA. SI CONFIGURA COME UN DEPOSITO DAL QUALE ATTINGERE FOTO, ARTICOLI, INTERVISTE AUDIO E VIDEO, SPENDIBIL I NELLA FORMA DI REPORTAGE, L IBRO E DOCUMENTARIO

Un’indagine attraverso gli occhi e le orecchie delle icone della musica da discoteca italiana degli anni

‘90. Le impressioni e i ricordi di chi ha vissuto quegli anni da un punto di osservazione privilegiato: la consolle. Un interruttore acceso e spento nel giro di circa otto anni che ha reso persone comuni, icone acclamate dalla folla delle discoteche. Nomi che rimangono impressi nella memoria anche di, come chi scrive, non andava a ballare. Un fenomeno musicale e di costume esploso in Italia, durante il quale, migliaia di persone aspettavano il fi ne settimana per sentirsi protagonisti.

Nasce un nuovo modo di proporre e percepire il sabato sera, lasciati a casa anche gli ultimi musicisti sopravvissuti agli anni ‘80, il centro della scena è occupato da djs e performer, nuovi sacerdoti di quella che oggi, anche con una certo rimpianto, viene chiamata ‘la tendenza’. La discoteca diviene luogo individuale, dove ognuno balla da solo in cerca della sua trance, dove l’animazione, in certi casi, diventa teatro.

Un’espressione di massa sulla quale non si vuole dare giudizi, alla quale non ci si vuole accostare con la vena nostalgica del revival, ma usare come lente per cercare di comprendere quegli anni, attraverso le testimonianze dei protagonisti di quel periodo: Djs, vocalist, produttori musicali, proprietari dei negozi di dischi, pr, impresari e discotecari. Un percorso fatto di interviste e foto, che si annoda lungo la storia dell’Italia dall’89 al ‘98, attraverso i ricordi di personaggi come Franchino, Ricky Le Roi, Mario Più, il principe Maurice, Farfa…

“ Oggi è cambiata la smania, prima eravamo incuriositi da tutte le nuove tendenze che arrivavano dal resto d’Europa. Poi tutto diventa visto e rivisto e viene a noia… Questo è uno dei motivi per cui è finito quel movimento ”( Franchino )

“ Io non sono un musicista e non ritengo nessun dj un musicista. Io non suono, metto i dischi.. Ora che i dischi sono spariti non facciamo più neppure quello “( Mario + )

FORMA:LIBRO NARRATIVO/DOCUMENTARISTICO CON FOTO E INTERVISTEREPORTAGE AUDIOVIDEO DELLA DURATA DI 30’, 45’, 60’

La faccia spiaccicata contro il finestrino freddo della macchina, i capannoni industrali della peri-feria pisana sfilano sotto un cielo plumbeo. Dario guida la macchina mentre cerca qualcosa di de-cente alla radio.

Circa una settimana fa ha avuto un’idea. Al bar kebab gestito da cinesi, l’unico esercizio aperto ad un’ora indegna della notte, se ne sta-va seduto ad un tavolino color ‘grattato’, sotto la luce afona del neon.

Alla televisione, posta su una mensola nell’an-golo del bar, un Alberto Angela cinese, spiegava i misteri degli antichi egizi; Cheng il proprietario guardava attento, ignorando per la seconda vol-ta la mia richiesta di patatine fritte.Al tavolo davanti a noi un ragazzo marocchino guardava il suo tavolo, svenuto.

-Ti ricordi quando tutti andavano a ballare?-Mai fatto.-No, neanche io, intendo quando tutti gli altri...

verso i primi anni’90, carovane di macchine at-traversavano l’Italia nei fine settimana per andare a ballare dodici ore, inseguendo un dj, un vocali-st. Sarebbe interessante fare qualcosa su quegli anni, tipo reportage, un documentario sulle ico-ne della musica degli anni ‘90.-Perche?...Se non mi fai le patatine almeno dammi un’altra birra... però non è male come idea sai Dario.

Sinossi: Ogni manifestazione dell’uomo è uno specchio del suo pensiero. Un evento che coin-volge migliaia di ragazzi di tutte le estrazioni so-ciali, ogni fine settimana, per almeno sette anni, otto anni, può essere specchio di un paese.

Perchè in Italia la gente vuole ancora così bene a Pertini? Perchè piangono tutti insieme a Baggio davanti all’area di rigore con il Brasile in festa? Perchè la disco-progressive in Italia?Ma sopratutto perchè Cheng la birra che mi hai dato è calda?

Esattamente una settimana dopo Dario ha già organizzato il primo incontro:Francesco Principato, nome d’arte Franchino, professione vocalist, dj, produttore, in attività dal ‘71, luoghi di riferimento: Imperiale, Insomnia. Ha trovato anche la persona che si occuperà del vi-deo. Marco Ferrara, detto Ciro. Montatore, ami-co e unico esperto di discoteca dei tre. Marco, seduto sul sedile posteriore, cerca di ricordarsi tutti i personaggi che abbiano a che fare con la musica da discoteca degli anni ‘90, snocciola un’elenco di nomi fatto di delfini, giullari, principi, re e quant’altro. Dario soddisfatto trova finalmente quel che cer-cava ed alza il volume della radio; la voce di Edith Piaf sovrasta tutti i nostri pensieri mentre canta Non je ne regrette rien.

Chissà se Franchino, la persona che dobbiamo intervistare, rimpiange qualcosa?Santa Maria a Monte, parcheggiamo la mac-china, vilellette a schiera lungo entrambe i lati della strada. Una luce biancastra ora pervade il giorno. Dario guarda il cielo, afferra la macchi-na fotografica, e mentre fa strada verso la casa, esclama gioiso con voce morettiana: “luce fine-stra”. Il giallo della villetta si accende nel grigiore della giornata.

“ Gli ospiti della prima sfi lata di D&G, siamo stati noi del Cocoricò. Prendevano loro spunto da noi, in seguito si sono invertite le parti ed il modo della discoteca è diventato fashion victim, perdendo creatività “( Principe Maurice )

“ La mediterranean progressive era caratterizzata dalla presenza di una forte melodia, il tempo non andava mai oltre i 125/128 beat. Da 1997 in poi si comincia ad andare molto più veloce… Era una techno cattiva, forse rappresentativa di uno stato d’animo diverso col quale si andava a ballare “( Ricky Le Roy )

“ Dobbiamo parlare nei termini di un vero e proprio movimento sociale; uno dei fenomeni più eclatanti era quello del nomadismo del pubblico dietro i djs più emblematici “( Francesco Farfa )

“ Per il futuro penso che mi farò un paio di tette e mi metterò a fare il Dj. Che ne dici? Per rinnovarsi un po’… ”( Obsession )

“ C’erano questi intro lunghissimi, che potevi andare in bagno, uscire, pagare il biglietto di nuovo per rientrare e trovare ancora quattro minuti di intro ”( Gutyerrez )

LA GADGÈ NASCE NEL 2011 COME SERVIZIO DI RACCOLTA MATERIALE PER L'EDITORIA. SI CONFIGURA COME UN DEPOSITO DAL QUALE ATTINGERE FOTO, ARTICOLI, INTERVISTE AUDIO E VIDEO, SPENDIBIL I NELLA FORMA DI REPORTAGE, L IBRO E DOCUMENTARIO